Sicurezza della proteina ISP (“Ice Structuring Protein”) Parere del

Transcript

Sicurezza della proteina ISP (“Ice Structuring Protein”) Parere del
Sintesi di parere
Sicurezza della proteina ISP (“Ice Structuring Protein”) 1
Parere del gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione
e le allergie e del gruppo di esperti scientifici sugli organismi geneticamente
modificati
(Richiesta n. EFSA-Q-2008-073)
Adottato il 2 luglio 2008 dal gruppo GMO e
il 9 luglio 2008 dal gruppo NDA
MEMBRI DEL GRUPPO NDA
Jean-Louis Bresson, Albert Flynn, Marina Heinonen, Karin Hulshof, Hannu Korhonen,
Pagona Lagiou, Martinus Løvik, Rosangela Marchelli, Ambroise Martin, Bevan Moseley,
Andreu Palou, Hildegard Przyrembel, Seppo Salminen, John (Sean) J Strain, Stephan Strobel,
Inge Tetens, Henk van den Berg, Hendrik van Loveren e Hans Verhagen.
MEMBRI DEL GRUPPO GMO
Hans Christer Andersson, Salvatore Arpaia, Detlef Bartsch, Josep Casacuberta, Howard
Davies, Patrick du Jardin, Niels Bohse Hendriksen, Lieve Herman, Sirpa Kärenlampi, Jozsef
Kiss, Gijs Kleter, Ilona Kryspin-Sørensen, Harry A. Kuiper, Ingolf Nes, Nickolas
Panopoulos, Joe Perry, Annette Pöting, Joachim Schiemann, Willem Seinen, Jeremy B. Sweet
e Jean-Michel Wal.
SINTESI
A seguito di una richiesta della Commissione europea, è stato chiesto al gruppo di esperti
scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie e al gruppo di esperti scientifici
sugli organismi geneticamente modificati di formulare un parere scientifico sulla sicurezza
della proteina ISP (“Ice Structuring Protein”) (proteina strutturante del ghiaccio) quale
ingrediente alimentare.
Le proteine ISP sono largamente presenti in natura, ad esempio nei pesci di acqua fredda,
nelle verdure, nelle granaglie, nel lichene e nei batteri. Le ISP si legano al ghiaccio e aiutano
gli organismi a resistere in ambienti estremamente freddi, sia abbassando la temperatura a cui
si formano i cristalli di ghiaccio sia modificando le dimensioni e la forma dei cristalli in modo
1
Per le citazioni: Scientific Opinion of the Panel on Dietetic Products Nutrition and Allergies on a request
from the European Commission on the safety of ‘Ice Structuring Protein (ISP)’. The EFSA Journal (2008)
768, 1-3.
© Autorità europea per la sicurezza alimentare, 2008
Pagina 1 di 3
che il ghiaccio sia meno dannoso per i tessuti. Il richiedente desidera sfruttare tali proprietà
aggiungendo una ISP al ghiaccio commestibile in quantità non superiore allo 0,01% in peso.
La ISP tipo III è stata inizialmente isolata dal merluzzo artico (Macrozoarces americanus), un
pesce di acqua fredda presente al largo della costa nordorientale del Nordamerica. Di questa
proteina sono state isolate 12 isoforme tramite HPLC e per l’impiego commerciale è stata
selezionata una proteina di 66 amminoacidi, la ISP tipo III HPLC 12. Il sistema di produzione
si basa sulla fermentazione di un ceppo geneticamente modificato di lievito per panetteria nel
cui genoma sono state inserite copie multiple di un gene sintetico che codifica per la ISP tipo
III HPLC 12. Il processo di produzione consente di ottenere un preparato di ISP tipo III
HPLC 12 che non contiene alcuna cellula di lievito modificata residua né DNA ricombinante
rilevabile. Le specifiche del preparato indicano non meno di 5 g/l di ISP tipo III HPLC 12
attiva.
L’assunzione giornaliera stimata (EDI) per il gruppo di popolazione che nel Regno Unito
presenta il massimo consumo di ghiaccio commestibile (maschi tra gli 11 e i 14 anni) è di
0,21 mg di ISP tipo III HPLC 12/kg di peso corporeo (p.c.) al percentile 97,5. Nel Regno
Unito il gruppo di popolazione che presenta il massimo consumo stimato di ISP/kg p.c. è
costituito dalle bambine di 1,5-4,5 anni di età, con 0,53 mg/kg p.c./die al percentile 97,5. Tali
calcoli partono dall’ipotesi che tutto il gelato consumato contenga ISP al massimo livello
d’uso proposto, ovvero 0,01% in peso. In base alle concentrazioni di ISP presenti nei pesci di
acqua fredda, il consumo alimentare medio di ISP di pesce è stato calcolato pari a 1-10
mg/die negli Stati Uniti e a 50-500 mg/die in Islanda. Pertanto l’esposizione derivante dal
consumo di ghiaccio commestibile rientrerebbe ampiamente nel range stimato di esposizione
della popolazione agli ISP.
Il richiedente ha fornito i dettagli di uno studio subcronico (13 settimane) sul ratto con
somministrazione tramite sonda (gavage) di una dose massima di 580 mg/kg p.c./die di ISP
tipo III HPLC 12. Non sono state registrate differenze rilevanti tra i gruppi di controllo e di
test, pertanto tale dose è stata assunta come livello NOAEL (livello al quale non si osservano
effetti avversi).
Esiste pertanto un margine di sicurezza sufficiente di circa 1100-2800, tenendo conto della
stima di assunzione al percentile 97,5 del Regno Unito (0,53 mg/kg p.c./die) per le bambine di
1,5-4,5 anni e per i maschi (0,21 mg/kg p.c./die) di 14-17 anni e del NOAEL ottenuto con lo
studio subcronico con sonda effettuato sul ratto.
Il potenziale genotossico del preparato di ISP tipo III HPLC 12 è stato testato con un saggio
di mutazione genetica dei batteri, con un saggio di mutazione genetica usando cellule di
mammifero, con un saggio di aberrazione cromosomica in vitro e con un saggio del
micronucleo del midollo osseo del ratto, i quali non hanno dato indicazioni di attività
genotossica.
La ISP tipo III HPLC 12 non rientra tra gli allergeni più importanti provenienti dal pesce e gli
studi bioinformatici non hanno evidenziato somiglianze con allergeni noti. Inoltre la proteina
è stata degradata dalla pepsina con un’emivita misurata di 4 minuti (a pH=1,5). Nei paesi in
cui la ISP è autorizzata non sono state segnalate reazioni avverse. Negli studi condotti
sull’uomo il preparato di ISP non ha provocato reazione al test cutaneo (prick test) nei
soggetti allergici al pesce né si è legato alle IgE di questi soggetti. Sulla base di tali risultanze
© Autorità europea per la sicurezza alimentare, 2008
Pagina 2 di 3
il rischio di una reazione allergica nei soggetti allergici al pesce o nella popolazione in
generale è estremamente improbabile.
Dal 2003 al 2007 oltre 470 milioni di prodotti a base di ghiaccio commestibile contenenti ISP
sono stati venduti negli Stati Uniti e 47 000 litri di gelato contenente ISP sono stati venduti in
Australia/Nuova Zelanda. Non sono stati segnalati problemi per la sicurezza.
Per quanto riguarda la possibilità di reazioni allergiche nocive nei confronti degli allergeni dei
lieviti, il gruppo di esperti scientifici ritiene che siano improbabili reazioni di questo tipo
causate dall’ingestione di prodotti contenenti ISP.
Il gruppo di esperti scientifici conclude che l’uso del preparato di ISP tipo III HPLC 12 ad un
livello massimo equivalente allo 0,01% di ISP tipo III HPLC 12 nei prodotti a base di
ghiaccio commestibile è sicuro, a condizione che siano rispettate le specifiche e le prassi di
produzione descritte dal richiedente.
© Autorità europea per la sicurezza alimentare, 2008
Pagina 3 di 3