Che cosa ci riserva l`anno del “gallo”

Transcript

Che cosa ci riserva l`anno del “gallo”
Gennaio 2017
Outlook Mensile
Che cosa ci riserva l’anno del “gallo”
Per il calendario cinese l’anno della “scimmia” si avvicina alla
conclusione. Era atteso un anno pieno di cambiamenti ed eventi
in grado si influenzare il futuro e le previsioni si sono avverate
in pieno. Avvenimenti politici inattesi – voto sulla Brexit ed esito
delle presidenziali USA – hanno impattato i mercati finanziari,
ma nessuno di tali eventi “epocali” è riuscito ad alimentare forti
e durature fasi di elevata volatilità. “I fondamentali torneranno ad
assumere un ruolo importante alla luce di: geopolitica, congiuntura
globale, e politica monetaria?”
• Sembra inevitabile che la politica resti al centro
dell’attenzione anche nel nuovo anno. Negli USA il presidente
eletto Donald J. Trump si insedierà ufficialmente alla Casa
Bianca il 20 gennaio 2017 e non sappiamo ancora quali
promesse elettorali riuscirà a mantenere. In Europa gli elettori
di Paesi Bassi, Francia, Germania – e forse Italia – saranno
chiamati alle urne e in primavera si apriranno i negoziati sulla
Brexit. Nell’“anno delle elezioni” il timore di un’ascesa dei
partiti populisti spingerà probabilmente i politici a puntare sul
sostegno dell’elettorato a scapito delle riforme strutturali.
• L’economia mondiale si è dimostrata piuttosto resiliente
(capacità di un sistema di assorbire le difficoltà, riorganizzarsi,
e continuare a produrre risultati) nel quadro dei recenti sviluppi
inaspettati. In quasi tutte le principali aree è in atto una ripresa
o quantomeno un consolidamento congiunturale. Tale tendenza,
unita alla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, lascia
presagire nei mesi a venire una prolungata accelerazione
dell’inflazione. Si prospetta quindi uno scenario ancora
reflazionistico (normalizzazione dei tassi di interesse) invece
che deflazionistico.
• Diversamente da quanto accade negli USA, nell’Area Euro e
in Giappone per il momento l’inflazione dovrebbe rimanere
uno degli obiettivi delle Banche Centrali e la divergenza tra le
Ann-Katrin Petersen
Vice President Global Capital Markets &
Thematic Research
“I fondamentali
assumeranno un ruolo
importante alla luce di:
congiuntura globale,
geopolitica e politica
monetaria“
30/12/16
Indici azionari
FTSE MIB
19.235
Euro Stoxx 50
3.303
S&P 500
2.239
Nasdaq5.383
Nikkei 225
19.114
Hang Seng
22.001
KOSPI2.026
Bovespa60.227
Materie prime
Oil
(Brent, USD/barile)
56,7
Tassi d’interesse (%)
USA3 mesi
1,00
2 anni
1,23
10 anni
2,48
Euroland3 mesi-0,32
2 anni
-0,79
10 anni
0,08
Japan3 mesi
0,06
2 anni
-0,19
10 anni
0,03
Cambi
USD/EUR1,054
IndicatoreMercatiFinanziari
Fondi obblig.
Fondi azionari
politiche monetarie nei vari continenti si confermerà un tema
di investimento importante. In termini generali la politica
monetaria, a livello mondiale, resterà accomodante ma, data
la graduale normalizzazione dei tassi di inflazione, è atteso un
picco della liquidità delle Banche Centrali nel prossimo futuro,
con ogni probabilità a inizio 2018.
In tale contesto, che cosa dobbiamo aspettarci sui mercati?
• La “tendenza reflazionistica” dominante sosterrà i mercati
azionari. Tuttavia nel 2017, il cosiddetto “anno delle elezioni”,
potrebbero verificarsi sorprese e volatilità elevata sui mercati
finanziari (anche se gli investitori sembrano ormai abituati agli
imprevisti).
• Le crescenti attese inflazionistiche e la convinzione che le Banche
Centrali non vareranno altre misure espansive dovrebbero
continuare a spingere al rialzo i rendimenti obbligazionari,
soprattutto negli USA. Per il momento il Dollaro si manterrà forte
data la divergenza delle politiche monetarie.
• In un contesto di scarsa crescita tendenziale l’alpha continuerà
a rivestire un ruolo importante.
Una cosa è certa: anche il 2017 sarà tutt’altro che tranquillo. Per
fortuna, il 28 gennaio secondo il calendario cinese si aprirà l’anno
del “gallo” e i nati sotto tale segno avranno un carattere forte e
saranno in grado di mantenere la calma anche in caso di imprevisti.
Ann-Katrin Petersen
Documento di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di
prodotti finanziari.
Understand. Act.
Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Gennaio 2017
Focus sui mercati
Allocazione tattica, azioni e obbligazioni
• Sui mercati globali dominano ancora le “attese reflazionistiche”. Attualmente il progressivo miglioramento congiunturale,
i previsti stimoli finanziari negli USA e il graduale inasprimento dei tassi da parte della Fed lasciano presagire un rialzo dei
mercati azionari a fronte di una maggiore debolezza in ambito obbligazionario.
• Le attese dell’andamento degli utili delle società per il 2017 appaiono ancora troppo ambiziose. Inoltre, i fattori politici continuano
a ricoprire un ruolo importante per la performance dei mercati finanziari e occorrerà interagire con una volatilità elevata.
• In termini generali, gli investimenti dovrebbero focalizzarsi di più sul reddito da capitale (p.e. dividendi) che sull’aumento delle
quotazioni.
Azioni Europa • In Europa crescono i rischi politici. Nei prossimi mesi si terranno
elezioni nei Paesi Bassi, in Francia, in Germania e forse anche
in Italia.
• Finora, nonostante le tensioni in ambito politico, nell’Eurozona la
congiuntura si è mantenuta su un livello stabile. Gli indicatori di
sentiment puntano ancora verso una solida espansione nel
primo trimestre 2017, trainata soprattutto dall’economia interna.
L’aumento dell’inflazione riduce il potere di acquisto, ma la
crescita costante dell’occupazione sostiene i consumi privati.
Per la prima volta in oltre sette anni il tasso di disoccupazione
dell‘Area Euro è sceso sotto il 10% (9,8% a ottobre 2016).
• L‘economia britannica si è dimostrata solida dopo lo shock
subito in seguito ai risultati del voto sulla Brexit. Nel lungo
periodo permane tuttavia una grande incertezza sulle
ripercussioni dell’uscita dall’UE sull’economia interna.
• In base al P/E di Shiller l’azionario europeo risulta tra i mercati
più interessanti.
Azioni USA • I recenti dati congiunturali confermano l‘attuale solidità
dell‘economia statunitense. Tuttavia, non è ancora chiaro se il
presidente D. Trump riuscirà a tener fede alle promesse
elettorali. Certamente vi sarà un cambiamento nel policy mix
(politica fiscale più espansiva, politica monetaria più restrittiva).
In termini generali, grazie alla “Trumponomics”, negli anni la
congiuntura USA dovrebbe migliorare nonostante il freno posto
da crescente inflazione, tassi moderatamente più elevati e
apprezzamento del Dollaro.
• Migliori prospettive congiunturali, ripresa nel settore energetico
e attese di una riduzione dell’imposizione fiscale dovrebbero
avere effetti nel complesso positivi sugli utili societari. Per
contro, le attese degli utili per il 2017 risentiranno della forza del
Dollaro e dell‘aumento del costo unitario del lavoro.
• Dal punto di vista delle valutazioni, l’azionario USA non è
preparato all’aumento dei rischi politici e, nel medio periodo,
di quelli congiunturali.
Azioni Giappone • Il miglioramento del sentiment nel settore industriale – il primo
da giugno 2015 in base all’indice Tankan – conferma i progressi
dell’economia nipponica, che resta comunque debole.
• Nonostante una crescita anemica, in Giappone la
disoccupazione su base tendenziale sta diminuendo. A medio
termine tale trend dovrebbe favorire un aumento dei salari. Per
il momento la Bank of Japan non dovrebbe ancora essere in
grado di raggiungere l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 2%,
ma si atterrà alla propria linea di “allentamento quantitativo
e qualitativo con controllo della curva dei rendimenti”.
• Le azioni nipponiche restano dipendenti dallo Yen. Al momento
l’incertezza circa l’efficacia della nuova strategia della Bank
of Japan è più che compensata dalla debolezza dello Yen
rispetto al Dollaro.
Azioni mercati emergenti • Nei mercati emergenti si vedono segnali di una “moderata
accelerazione della crescita” dovuta essenzialmente alla
stabilizzazione congiunturale dei due principali attori Russia e
Brasile, a cui ha contribuito anche la recente ripresa dei prezzi
delle commodity, e a una politica economica e finanziaria
ancora accomodante in Cina.
• Permangono comunque i rischi. L’orientamento espansivo in
numerosi Paesi in via di sviluppo, infatti, si accompagna a
maggiori squilibri, e in particolare a un aumento
dell’indebitamento privato e dei prezzi degli immobili. Le aree
emergenti risentono inoltre del rafforzamento del Dollaro
dato che l’indebitamento in USD risulta più oneroso.
• In base al P/E di Shiller le valutazioni dei titoli azionari dei
mercati emergenti si confermano interessanti.
Settori
• Nei prossimi mesi il miglioramento del contesto ciclico e le
attese di una politica reflazionistica e di stimolo dovrebbero
favorire i settori ciclici orientati al „value“, primo fra tutti il
bistrattato settore bancario (focus sulle banche statunitensi).
• Le materie prime sono influenzate da diversi fattori. Ad esempio,
i prezzi dei metalli industriali dovrebbero essere sostenuti
dalla vittoria di Trump e dai progetti in ambito infrastrutturale.
Di recente, invece, i metalli preziosi hanno evidenziato una
flessione nel quadro delle aspettative circa il rialzo dei tassi
della Fed.
• A livello strutturale continuiamo a privilegiare i titoli che
distribuiscono dividendi. In un contesto caratterizzato da scarse
prospettive di crescita nel lungo periodo i dividendi restano un
contributore importante della performance azionaria.
Tema di investimento: “reflazione”
• Sulle borse globali dominano ancora le “attese reflazionistiche”.
Visti la stabilizzazione dei prezzi delle materie prime – e i relativi
effetti base – e il miglioramento dei dati congiunturali globali,
2
Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Gennaio 2017
infatti, nei prossimi mesi dovrebbe verificarsi un sensibile
aumento dei tassi d’inflazione nei Paesi OCSE.
• L’incipiente tendenza alla de-globalizzazione potrebbe inoltre
accompagnarsi, col tempo, a un aumento dei dazi doganali,
a una minore competitività dei prezzi e a una crescita più lenta
della produttività. Da questo punto di vista, la de-globalizzazione
sostiene l’inflazione.
• Il tema della reflazione favorisce un aumento ciclico dei
rendimenti, in particolare per i titoli di Stato dell’emisfero
occidentale. Nel segmento delle obbligazioni governative USA
i titoli indicizzati all’inflazione e una duration breve appaiono
più interessanti.
Obbligazioni in Euro
• Alla riunione di dicembre la BCE ha annunciato l’estensione
del programma di acquisto di titoli (QE) sino a fine 2017 e la
riduzione del volume di acquisti mensili a 60 miliardi di Euro a
partire da aprile. Nonostante abbia ridimensionato la portata
del QE la Banca Centrale conferma la politica monetaria
eccezionalmente accomodante.
• Gli investitori si trovano tra l’incudine e il martello: mentre
i titoli a breve sono influenzati dalla politica di tassi negativi,
la costante domanda del sistema Euro continua a esercitare
pressioni al ribasso sui segmenti a lunga scadenza. Il focus
rimane su alcuni fattori di sostegno alle performance, come
l’aumento delle attese inflazionistiche, il ciclo di inasprimento
negli Stati Uniti e la conclusione del programma di QE attesa
nel medio termine, anche se al momento non si prevede un
incremento significativo dei rendimenti.
• Le obbligazioni dei Paesi europei periferici, pur risentendo
della maggiore instabilità politica, continuano a beneficiare
della politica monetaria espansiva della BCE, della costante
ripresa congiunturale e del (moderato) consolidamento delle
finanze pubbliche.
Obbligazioni internazionali • Dopo numerosi rinvii, in dicembre la Banca Centrale statunitense
ha inasprito i tassi per la seconda volta. Un orientamento
presumibilmente più espansivo in ambito fiscale e più
restrittivo in ambito monetario nel quadro della “Trumponomics”
dovrebbe favorire un ulteriore aumento ciclico dei rendimenti
delle obbligazioni governative americane.
• Nel medio periodo proseguirà probabilmente l’appiattimento
della curva statunitense dei rendimenti, a partire dal
segmento a breve. Le quotazioni del mercato monetario
USA sembrano non scontare ancora appieno il ciclo di
inasprimento della Fed in vista dell’imminente cambio
di governo – in un contesto di retribuzioni in aumento
l’economia interna è già prossima alla piena occupazione.
I prezzi dei Treasury USA restano troppo onerosi in base ai
fondamentali, anche dopo la recente correzione.
• Quanto alla Gran Bretagna, la politica monetaria tuttora
accomodante in seguito all’esito del referendum sulla Brexit
dovrebbe sostenere i Gilt. Al contempo bisognerà tenere
d’occhio la maggiore inflazione sui prezzi all’importazione
dovuta al tasso di cambio.
• In Giappone non si registra alcuna pressione sui rendimenti
delle obbligazioni governative, tanto più che la Banca Centrale
ha ancorato il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni allo 0%.
Obbligazioni mercati emergenti
• Alcuni fattori strutturali negativi, tra cui il maggiore
indebitamento, il minore potenziale di crescita in molti Paesi in
via di sviluppo e le tendenze protezionistiche negli USA, hanno
causato un peggioramento delle prospettive di lungo periodo
delle obbligazioni governative delle aree emergenti.
• L’asset class risente inoltre delle attese di una politica monetaria
USA meno espansiva nel medio periodo.
• Per contro, di recente la congiuntura si è stabilizzata – anche
se non in tutti i Paesi della regione – soprattutto grazie a Cina,
India, Russia e Brasile.
Obbligazioni societarie • Le obbligazioni investment grade e high yield sono spinte in
due direzioni diverse: politica monetaria accomodante da un
lato e contesto macroeconomico critico (andamento dei
prezzi) e minore sostegno alle valutazioni all’altro.
• I premi per il rischio dei titoli corporate USA (high yield incluso)
appaiono tuttora moderatamente interessanti alla luce dei
fondamentali e dei dati di mercato.
• I premi per il rischio di credito e i premi di liquidità “puri”
(stimati in base ai tassi di default impliciti del mercato vs. quelli
cumulativi storici) indicano valutazioni ancora neutrali per le
obbligazioni societarie investment grade in EUR e valutazioni
ambiziose per i titoli high yield in EUR.
Valute
• In termini generali, il sistema monetario internazionale resta
dipendente delle politiche monetarie divergenti (p.e. rialzo
dei tassi negli USA vs. politica di tassi bassi in Europa e
Giappone) e dei prezzi delle materie prime (p.e. apprezzamento
del Rublo russo).
• La forza del Dollaro riflette le attese di un ampliamento del
divario delle politiche monetarie e delle differenze nei tassi a
livello globale in seguito al cambio di governo. Le prospettive
di una politica economica statunitense maggiormente
orientata al mercato interno pongono le valute emergenti
ancor più sotto pressione, seppure con alcune differenze a
livello di singole aree.
• Alla luce dell’ampio deficit delle partite correnti e della
probabile diminuzione degli afflussi di capitali, c’è il rischio
di un indebolimento della sterlina britannica.
3
Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Gennaio 2017
L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso,
l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.
Le informazioni e le opinioni espresse nel presente documento, soggette a variazioni nel tempo, sono quelle della società che lo ha redatto o delle società collegate, al momento
della redazione del documento medesimo.
I dati utilizzati scaturiscono da diverse fonti che si presumono corrette e attendibili ma non sono state verificate da terze parti indipendenti; la loro accuratezza o completezza
non è garantita e non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall’utilizzo di tali informazioni, tranne in caso di colpa grave o condotta illecita.
Si applicano con prevalenza le condizioni di un’eventuale offerta o contratto che sia stato o che sarà stipulato o sottoscritto.
Il presente documento di approfondimento è una comunicazione di marketing redatta da Allianz Global Investors GmbH, una società di gestione a responsabilità limitata di diritto
tedesco con sede legale in Bockenheimer Landstraße 42-44, D-60323 Francoforte sul Meno, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (www.BaFin.de)
e controllata da Allianz Global Investors GmbH (del Gruppo Allianz SE).
Allianz Global Investors GmbH ha stabilito una succursale in Italia - Allianz Global Investors GmbH, Succursale di Milano, via Durini 1 – 20122 Milano, soggetta alla vigilanza delle
competenti Autorità italiane e tedesche in conformità alla normativa europea.
È vietata la duplicazione, pubblicazione o trasmissione dei contenuti del presente documento, in qualsiasi forma.
Documento di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di prodotti finanziari.