Tempo di prendere decisioni - Allianz Global Investors Italia

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Tempo di prendere decisioni - Allianz Global Investors Italia
Giugno 2016
Outlook Mensile
Tempo di prendere decisioni
Nel mese di giugno ci attendono decisioni di grande importanza
per i mercati finanziari in due ambiti ugualmente critici: quello
monetario e quello geopolitico.
Politica monetaria:
Nelle prossime settimane si riuniranno le principali Banche Centrali.
Gli occhi saranno puntati soprattutto sulla Federal Reserve (Fed),
che a metà mese si pronuncerà sul prossimo aumento dei tassi
di interesse americani. Recentemente, i segnali che indicano un
ulteriore inasprimento sono aumentati, allineandosi alle nostre
attese. La Fed, indipendentemente da quanto espansiva possa
restare la sua linea, alla fine potrebbe avere un atteggiamento
più “falco” di quel che si attende gran parte del mercato, che
pure sconta una probabilità di rialzo del 40%. La volatilità è quindi
destinata a proseguire.
Subito dopo si terranno gli incontri della Bank of Japan (BoJ) e della
Bank of England (BoE).
In Giappone non è stata ancora dimostrata la validità di combinare
in modo aggressivo politica fiscale e politica monetaria, e
probabilmente la BoJ subirà ancora pressioni per fare tutto quanto
in suo potere, anche se il suo bilancio rappresenta già il 77% del
PIL nazionale e include circa un terzo di tutti i titoli governativi
nipponici. Le possibilità a disposizione della BoJ sono molteplici:
dalla riduzione dei tassi all’ulteriore espansione del bilancio tramite
l’acquisto di obbligazioni governative, sino all’aumento degli acquisti
di azioni tramite ETF… e il passo verso l’“helicopter money” è breve.
Una mossa che farebbe impallidire persino la Banca Centrale
Europea (BCE). Proprio quest’ultima sarà la prima a riunirsi, ma
probabilmente senza grande clamore poiché non si prevedono
cambiamenti significativi. Tuttavia, più si avvicina marzo 2017
(sinora indicato come il termine del quantitative easing in Europa),
27/05/16
Indici azionari
FTSE MIB
18.186
Euro Stoxx 50
3.078
S&P 500
2.099
Nasdaq4.934
Nikkei 225
16.835
Hang Seng
20.577
KOSPI1.969
Bovespa49.051
Materie prime
Oil
(Brent, USD/barile)
49,4
Tassi d’interesse (%)
USA3 mesi0,67
2 anni
0,85
10 anni
1,82
Euroland3 mesi-0,26
2 anni
-0,51
10 anni
0,14
Japan3 mesi0,06
2 anni
-0,24
10 anni
-0,11
Cambi
USD/EUR1,117
IndicatoreMercatiFinanziari
Fondi obblig.
Fondi azionari
più si fanno pressanti gli interrogativi su cosa accadrà dopo. L’unica
cosa certa è che la politica monetaria a livello mondiale resterà nel
complesso accomodante.
Geopolitica:
Dopo l’accordo sul terzo pacchetto di aiuti alla Grecia, l’Eurozona
ancora non trova tranquillità. Il 21 giugno la Corte Costituzionale
federale tedesca si pronuncerà sul piano di allentamento monetario
OMT della BCE, già ritenuto legittimo dalla Corte di Giustizia
dell‘Unione Europea. Il 26 giugno si terranno le elezioni del
parlamento spagnolo. Ma soprattutto il 23 giugno la Gran Bretagna
deciderà se rimanere nell’UE. Sembra dunque prospettarsi un mese
volatile, in cui dovranno essere prese molte decisioni importanti,
anche in materia di investimenti.
Cordialmente,
Hans-Jörg Naumer
Global Head of
Capital Markets &
Thematic Research
Più si avvicina marzo
2017, più dobbiamo
chiederci come
agirà la BCE. L’unica
cosa certa è che la
politica monetaria
mondiale resterà
nel complesso
accomodante.
Hans-Jörg Naumer
Documento di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di
prodotti finanziari.
Understand. Act.
Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Giugno 2016
Focus sui mercati
Allocazione tattica, azioni e obbligazioni
• Di recente gli indicatori economici hanno mostrato maggiori segnali di stabilizzazione. Si rafforza dunque lo scenario che
esclude una recessione/deflazione globale, anche se permangono i rischi al ribasso.
• Nel lungo periodo continuiamo a preferire le asset class rischiose rispetto ai titoli governativi. Nel breve, in ottica tattica, sono
tuttavia ancora presenti le incertezze legate a: svolta della politica sui tassi USA, crescita modesta degli utili, rischi politici,
rischio di liquidità, nonché le valutazioni di alcune asset class.
• Alla luce della volatilità ancora elevata e in previsione di moderati rialzi delle quotazioni, risulta di fondamentale importanza la
gestione attiva, anche tra le diverse asset class.
Azioni Europa Azioni Mercati Emergenti
• Nell’Eurozona prosegue la ripresa economica. Il tasso di
disoccupazione è ulteriormente sceso e i consumi privati
sostengono la crescita.
• La Grecia ha ottenuto un nuovo pacchetto di aiuti, che non
risolve la questione del debito a lungo termine ma assicura
dei finanziamenti, e i titoli governativi ellenici dovrebbero
entrare nell’universo dei titoli acquistabili dalla BCE
nell’ambito del quantitative easing.
• Per fine giugno è fissato l’appuntamento politico più
importante per l’UE: il voto sulla cosiddetta Brexit.
• In base al PE di Schiller le valutazioni dei listini azionari
europee appaiono interessanti.
• Il miglioramento dei dati congiunturali a livello globale
è riconducibile anche alla stabilizzazione in atto nei Paesi
emergenti.
• In realtà la bilancia dei movimenti di capitale dei Paesi in
via di sviluppo continua a peggiorare, ma a un ritmo meno
sostenuto. Per contro, in marzo le riserve valutarie della Cina
sono lievemente aumentate.
• Nel breve i mercati azionari emergenti, Cina compresa,
evidenziano una tendenza alla stabilizzazione, grazie
all’andamento del dollaro e dei prezzi delle materie prime.
Nel lungo periodo tuttavia è ancora necessario un
atteggiamento prudente.
Azioni USA Settori e stili
• Il mercato azionario statunitense risente di un ciclo congiunturale
in fase avanzata, di valutazioni elevate e dell’incertezza sulla
politica della Fed.
• Un sottopeso tattico dell’equity dovrebbe quindi essere
realizzato principalmente attraverso una riduzione
dell’esposizione ai titoli statunitensi (e giapponesi).
• Nel primo trimestre dell’anno la crescita del PIL è risultata
moderata, mentre il mercato del lavoro si è confermato
molto solido.
• L’apprezzamento del dollaro ha comportato una flessione degli
utili aziendali, che ha trovato conferma nei dati di bilancio
recentemente pubblicati. Gli analisti, in misura crescente,
stanno fortunatamente rivedendo al rialzo le previsioni per
i prossimi trimestri.
• I titoli che distribuiscono dividendi dovrebbero continuare ad
essere privilegiati dagli investitori, che si focalizzeranno anche
sull’aumento delle distribuzioni.
• In tempi di politiche monetarie eccezionalmente espansive
e crescita modesta, i titoli “growth” dovrebbero essere favoriti
rispetto a quelli “value”, caratterizzati da valutazioni più
convenienti.
• Dal punto di vista settoriale si mantiene ancora un
orientamento difensivo.
Azioni Giappone • Nel caso del Giappone ci si interroga sempre più spesso sul
presunto fallimento del mix di politica monetaria più aggressiva
e politica fiscale altrettanto decisa (“Abenomics”).
• Gli ultimi dati sul PIL e gli indicatori anticipatori indicano che
l’economia mostra tendenze recessive. Non si riscontrano
progressi sul fronte dei prezzi e dei consumi privati.
• La crescita salariale è troppo modesta per poter sostenere
veramente l’economia.
Tema di investimento: “capital income”
• In un momento in cui i rendimenti negativi sono all’ordine del
giorno in molte aree del mondo, le strategie orientate al
rendimento risultano interessanti.
• Rientrano in questo gruppo le strategie basate sui dividendi
ma anche gli investimenti alternativi, che tramite il loro
processo di investimento riducono le oscillazioni del mercato
(“beta”), e le soluzioni multi asset.
Obbligazioni in Euro
• Le obbligazioni governative dei Paesi periferici dell’Eurozona
dovrebbero continuare a beneficiare del sostegno della
politica monetaria accomodante. Rispetto ai livelli pre-crisi, le
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obbligazioni periferiche dell’Eurozona continuano a scontare
maggiori probabilità di default.
• I titoli governativi tedeschi sono supportati dalla politica
espansiva della BCE, ma risentono del miglioramento del
contesto economico nell’Area Euro e di valutazioni
fondamentali onerose.
• Nel medio periodo ci attendiamo un aumento solo moderato
dei rendimenti a lunga scadenza, sulla scia delle obbligazioni
statunitensi. La politica monetaria della BCE resta tuttavia
favorevole.
Valute
• Gli investitori nel mercato valutario hanno significativamente
ridotto le posizioni lunghe in dollari USA, rivelando una minore
convinzione circa un inasprimento da parte della Fed. La
maggiore avversione al rischio dovrebbe aver favorito lo yen.
• Il trend rialzista del dollaro USA dovrebbe perdere slancio.
La correlazione con i prezzi delle materie prime resterà
probabilmente elevata. Lo stesso vale per il dollaro canadese
e il dollaro australiano.
Obbligazioni internazionali
• I mercati obbligazionari sono ancora dominati dai rendimenti
negativi. Ad esempio in Giappone i titoli con scadenza fino
a 10 anni presentano rendimenti inferiori allo zero.
• Negli Stati Uniti, il mercato monetario non sconta a sufficienza
la tanto attesa prossima mossa della Fed sui tassi (sempre più
vicina), alimentando il rischio di reazioni negative.
• I titoli governativi americani e britannici potrebbero risentire
del probabile inasprimento dei tassi.
Obbligazioni mercati emergenti • Alcuni fattori strutturali negativi, tra cui l’elevato indebitamento
e il minor potenziale di crescita di numerosi Paesi in via di
sviluppo, avevano causato un peggioramento delle prospettive
di lungo periodo dei titoli governativi delle aree emergenti,
che tuttavia adesso evidenziano un miglioramento.
• L’asset class risente delle attese di una politica monetaria
meno espansiva negli USA. Recentemente si è registrato un
allargamento degli spread.
• Nel lungo periodo i rendimenti nominali e reali,
complessivamente ancora elevati rispetto al contesto
internazionale, risultano attraenti.
Obbligazioni societarie
• Le obbligazioni di categoria investment grade e high yield
dovrebbero beneficiare di valutazioni neutrali o moderatamente
convenienti, oltre che della politica monetaria favorevole,
soprattutto in Europa.
• Le emissioni corporate USA scontano probabilità di default
implicite molto superiori alla media cumulata dei tassi di
default registrati in passato.
• I premi per il rischio di credito e di liquidità nel segmento high
yield europeo si attestano invece al di sotto delle rispettive
medie di lungo periodo. L’andamento di questa asset class
è distorto dalla politica monetaria della BCE.
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L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso,
l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.
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