Newsletter Settembre-Ottobre 2014 - Camera di Commercio di Forlì

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Newsletter Settembre-Ottobre 2014 - Camera di Commercio di Forlì
CAMERA DI COMMERCIO ITALO-BOSNIACA
PRIVREDNA KOMORA ITALIJA – BOSNA I HERCEGOVINA
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Bollettino di informazione bimestrale – settembre / ottobre 2014
IN PRIMO PIANO
ELEZIONI, CONFERMATO SUCCESSO NAZIONALISTI
Si sono svolte lo scorso 12 ottobre le elezioni politiche in Bosnia-Erzegovina, 3,3 milioni i
bosniaci aventi diritto di voto (il 42% dei quali donne) che hanno scelto tra 113 soggetti
politici, 65 partiti, 24 candidati indipendenti e 24 coalizioni.
L’affluenza alle urne è stata del 54,1%, due punti in meno rispetto alle elezioni del 2010,
ma in termini assoluti il numero dei partecipanti è aumentato di circa 15.000.
Si è votato, il mandato ha una durata di quattro anni, per il rinnovo della presidenza
tripartita (un musulmano, un serbo e un croato), per i deputati al parlamento centrale e a
quelli delle due entità, per il presidente e i due vicepresidenti della RS e per i consigli dei
dieci cantoni della Federazione Bh.
In Bosnia-Erzegovina i seggi sono assegnati in base all’etnia di appartenenza (Bosniaca,
Croata e Serba), così come la poltrona presidenziale che prevede una triplice dimensione
in modo da rappresentare, a rotazione, le tre
maggiori etnie presenti nel Paese.
Gli accordi di pace di Dayton, che misero fine alla
guerra, hanno diviso infatti il paese in due entità: la
Federazione
di
Bosnia-Erzegovina,
croato
musulmana, la Repubblica serba (Republika
Srpska), entrambe poste sotto la supervisione della
comunità internazionale, ed il distretto di Brčko, che
comprende parti del territorio di entrambe le entità.
In base a un sistema particolarmente complesso, gli
elettori del Distretto hanno potuto scegliere il
soggetto per cui votare dell'entità serba o croato-musulmana.
Il musulmano Bakir Izetbegovic (foto), il croato Dragan Covic e il serbo Mladen Ivanic
sono i nuovi membri della presidenza collegiale bosniaca, mentre le formazioni
nazionaliste - il Partito d'azione democratica (Sda, musulmano), la Lega dei
socialdemocratici indipendenti (Snsd, serbo) e la Comunità democratica croata (Hdz Bh,
croato) - hanno ottenuto il maggior numero di consensi elettorali fra le rispettive
comunità etniche.
Lo confermano i risultati completi pubblicati, a fine ottobre, dalla Commissione elettorale
dopo lo spoglio delle schede arrivate via posta dall'estero.
Milorad Dodik, leader dell'Snsd, e' confermato alla presidenza della Republika Srpska ,
mentre la candidata dell'Snsd Zeljka Cvijanovic ha perso la corsa a esponente serbo della
Presidenza tripartita, vinta da Ivanic, candidato dell'opposizione e leader del Partito del
progresso democratico (Pdp).
Nella Camera dei rappresentanti del parlamento statale centrale, l'Sda ha ottenuto 10 dei
42 seggi totali, e 6 ne avrà l'Snsd. Cinque seggi avrà il Fronte democratico dell'ex
membro della Presidenza tripartita Zeljko Komsic (Df, multietnico, nato per scissione dal
Partito socialdemocratico, il più grande perdente di questa tornata elettorale) e altrettanti
ne avrà il Partito democratico serbo (Sds, nazionalista). Quattro seggi avrà il Partito per
un futuro migliore (Sbb) del magnate dell'editoria Fahrudin Radoncic, quanti ne avrà
anche la coalizione guidata dall'Hdz Bh, mentre l'Hdz 1990 (moderato) avrà un seggio
come altri cinque partiti minori.
Nel parlamento della Federazione Bh, che conta 93 seggi, l'Sda avrà 29 seggi, l'Sbb 16, il
Df 14, l'Hdz Bh 13, l'Sdp 11, l'Hdz 1990 4, e altri 5 partiti minori si spartiranno i rimanenti
6 seggi.
Un rapporto simile si ha anche nei consigli dei dieci cantoni in cui è divisa la Federazione
BiH.
Le forze più importanti nel parlamento della Rs, che ha 83 deputati, sono l'Snsd con 29
seggi, l'Sds con 24, la Lega popolare democratica (Dns) con 8 e il Pdp con 7 seggi.
I risultati ufficiali e definitivi, dopo eventuali ricorsi per la ripetizione dello spoglio in
determinate località, sono stati pubblicati entro l'11 novembre come previsto dalla legge.
Secondo il monitoraggio effettuato dall'organizzazione non governativa “Why Not”, i
partiti al potere usciti dalle ultime elezioni del 2010 hanno mantenuto solo il 3% delle
promesse date nel corso della campagna elettorale, meno della legislatura precedente
nella quale era stato mantenuto il 5%.
Alla fine le elezioni si sono quindi svolte senza le riforme che, nel 2013. l'UE aveva posto
come precondizione indispensabile per riconoscere i risultati.
I cittadini sono stati chiamati alle urne senza che sia stata applicata la sentenza del 2009
della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel caso “Sejdić-Finci”, che obbliga le istituzioni
bosniache a riformare la Costituzione, nata nel 1995 con gli Accordi di Dayton, in modo da
garantire la possibilità di candidarsi alla Presidenza e alla Camera dei popoli anche a chi
non appartiene ad uno dei tre popoli “costituenti” (serbi, croati e bosgnacchi).
LA BOSNIA ASSUME IL CONTROLLO DEL PROPRIO SPAZIO AEREO
All'alba del 13 novembre, la Bosnia-Erzegovina, per la prima volta nella sua storia, ha
assunto il controllo del proprio spazio aereo e precisamente della fascia fino a circa 10.000
metri (32.500 piedi).
L'intero processo della piena presa di sovranità bosniaca sul suo spazio aereo si concluderà
nel novembre 2015 quando i controllori dei quattro aeroporti, Sarajevo, Banja Luka, Mostar
e Tuzla, controlleranno anche gli aerei che volano all'altezza superiore.
L'indipendenza della Bosnia coincise con l'inizio della guerra e per molti anni il sorvolo del
territorio bosniaco è stato sotto il controllo internazionale, fin dall'ottobre 1992 quando una
risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu decretò la "no fly zone", ma anche dopo la
fine del conflitto quando la Forza di stabilizzazione della Nato in Bosnia (Sfor) continuò a
controllare lo spazio sotto i 9.600 metri.
La fascia fino a 3.000 metri e quindi anche i decolli e gli atterraggi, rimase sotto il controllo
dell'Eufor, la missione militare europea, fino al 2006.
A causa della mancanza di capacità tecniche, da allora ad oggi la fascia da tre a nove mila
metri era controllata dalla Croazia e quella superiore da Croazia e Serbia insieme.
NEL 2015 AL VIA RICERCHE PETROLIFERE
Il Ministero dell'Energia della Federazione di Bosnia ha annunciato che, il prossimo anno,
verrà dato il via alle ricerca di petrolio sul territorio, nella speranza che possibili risultati
positivi possano contribuire al rilancio dell'economia.
Il processo di scelta del concessionario incaricato di condurre le ricerche verrà concluso
entro il 2014; la Federazione aveva firmato nel 2011 un memorandum d'intesa con Royal
Dutch Shell per l'esplorazione di due aree, nelle zone di Tuzla e Dinaridi; in seguito, quando
si è deciso di cambiare la legge, escludendo che un solo soggetto potesse avere il
monopolio per la ricerca di petrolio sul territorio, la compagnia ha scelto di focalizzarsi
sull'area di Dinaridi, una fascia che si estende da Bihac, nel nordest, a Neum, a sud.
Il Ministro dell'Energia ha ricordato che nella zona di Tuzla si è abbastanza sicuri di trovare
trai 2- e i 300 milioni di barili di petrolio; quella di Dinaridi potrebbe contenere giacimenti
anche maggiori; finora, sono una ventina le compagnie ad aver espresso interesse per la
ricerca di petrolio nel territorio della Federazione.
La ricerca e l'estrazione del petrolio sono progetti a lunghissimo termine, che in caso di
esito positivo possono durare anche 50 anni; anche se la ricerca verrà avviata a breve,
considerando i costi di perforazione ed estrazione, prima di procedere si dovranno portare a
termine tutti i controlli per avere le necessarie conferme.
La ricerca di petrolio in Bosnia-Erzegovina, in particolare nella zona Tuzla, non è un'idea
nuova, ma risale a prima della guerra degli anni '90: all'epoca, le analisi condotte avevano
suggerito la presenza di circa 300 milioni di barili di petrolio ad una profondità di circa
1.500 chilometri.
AGEVOLAZIONI AD INVESTITORI
Nel documento “Strategia di sviluppo per il periodo 2013-2020” del comune di Sokolac
(situato nella Republika Srpska), la formazione di nuove zone industriali è stata identificata
come motore di sviluppo dell'economia.
La zona industriale Podromanija, già presente sul territorio del comune, è di tipo greenfield,
dispone di un'infrastruttura completa (strada statale, acqua, corrente elettrica e
telecomunicazioni) ed è formata da 108 aree; per gli investitori sono previste alcune
agevolazioni nella forma di prezzo ridotto del terreno e diminuzione delle tasse comunali.
I rappresentanti del comune sottolineano che si stanno adoperando attivamente per
trovare investitori interessati ad operare nel settore turistico e alberghiero, nel settore della
lavorazione del legno, delle fonti di energia rinnovabile e della produzione agricola; in
questo comune, la procedura di costituzione di un'impresa si può ultimare in due giorni e la
tassa è intorno ai 15,00 euro.
Per ulteriori informazioni, sito internet:
www.opstinasokolac.net/eng/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=
113
STABILITO PREZZO DI ACQUISTO GARANTITO PER ENERGIA ELETTRICA
Il Governo della Federazione della Bosnia-Erzegovina ha adottato, a metà settembre, la
Decisione sul prezzo di acquisto garantito dell'energia elettrica prodotta da fonti di energia
rinnovabili e in cogenerazione efficace.
Secondo la tariffa in vigore, il prezzo di acquisto garantito dell'energia elettrica varia a
seconda della tipologia e della dimensione dell'impianto e della fonte di energia utilizzata:
per le centrali idroelettriche il prezzo varia da 0,1484 a 0,06326 euro/kWh, per le centrali
eoliche da 0,1898 a 0,07549 euro/kWh, per le centrali solari da 0,0093 a 0,2010
euro/kWh; per le centrali che utilizzano la biomassa il prezzo oscilla da 0,1599 a 0,1161
euro/kWh, mentre il prezzo garantito dell'energia elettrica prodotta dagli impianti di
cogenerazione efficace è di 0,07883 euro/kWh.
NOTIZIE DALLA BOSNIA-ERZEGOVINA
ECONOMIA
BOSNIA : QUARTO PARTNER COMMERCIALE ESTERO PER SERBIA
La Bosnia-Erzegovina è il quarto maggior partner commerciale della Serbia: i rapporti tra le
due nazioni dovrebbero ulteriormente migliorare in settori come le telecomunicazioni ed il
turismo.
A metà ottobre, i rappresentanti dei due Paesi hanno firmato un accordo sulle attività
congiunte sui mercati terzi; nel 2013 gli scambi commerciali tra i due Stati ammontavano a
1,3 miliardi di dollari; le esportazioni serbe sul mercato di Bosnia-Erzegovina hanno
raggiunto quota 890 milioni di euro e nel 2014 dovrebbero superare il miliardo.
L'accordo recentemente firmato crea le condizioni per il rafforzamento della cooperazione e
la stabilità regionale, offrendo una cornice legale alla partecipazione congiunta dei due
Paesi sui mercati terzi.
Particolare attenzione al settore turistico, con l'attrazione dei visitatori dalle aree più
lontane, come l'estremo oriente; possibile la cooperazione anche nel settore edilizio,
nell'agroalimentare, energia, dell'auto.
STALLO DEL MERCATO IMMOBILIARE
Nonostante un miglioramento dei dati macroeconomici, col ritorno alla crescita nel 2013
grazie a manifattura ed esportazioni, il settore immobiliare commerciale in Bosnia Erzegovina continua ad essere caratterizzato da bassa domanda e ampie quote di proprietà
invendute, secondo quanto riporta il report Bosnia-Herzegovina Real Estate Report Q4
2014, redatto da Business Monitor International.
Tuttavia, nel lungo termine le potenzialità di sviluppo sono significative, considerando che il
mercato immobiliare locale è lontano dall'essere sfruttato pienamente: l'interesse degli
investitori è destinato a crescere, stimolando così lo sviluppo del settore; allo stesso
tempo, la crescita della capacità di spesa dei consumatori e la diminuzione della
disoccupazione, porteranno ad uno sviluppo del settore degli immobili commerciali,
accompagnato da quello delle infrastrutture.
Si tratta, appunto, di un potenziale che ancora deve realizzarsi concretamente: perché ciò
avvenga, è necessario rimuovere i possibili ostacoli ed eliminare i rischi, che ad oggi
risiedono soprattutto nella situazione politica instabile e nella struttura amministrativa, con
l'articolazione nelle due entità - Federazione di Bosnia e Repubblica Srpska - che hanno
accresciuto l'apparato burocratico, ostacolando pesantemente la possibilità di investire.
Il settore degli immobili ad uso commerciale soffre ancora di uno scarso sviluppo ed
attualmente conta una rilevante quota di locali inutilizzati, anche nella capitale; tuttavia, il
dinamismo di alcune realtà, in particolare quella degli investitori mediorientali, sta
comunque costituendo un importante fattore di sviluppo per il settore.
NUOVO IMPIANTO DI PRODUZIONE A BIHAC
La città di Bihac ospiterà il nuovo impianto di produzione di Meggle Company, attiva nel
settore lattiero-caseario: ad inizio ottobre il sindaco ha consegnato al Direttore di Meggle
per il sudest europeo il permesso di costruzione.
La nuova impresa darà lavoro a 30 persone e la costruzione sarà avviata entro la
primavera 2015; l'area dove sorgerà l'impianto si estende nella business zone di Ripac.
Il Comune ha cofinanziato l'acquisto della terra per il 90%, in accordo con la decisione
adottata dal Consiglio municipale per i benefici agli investitori del settore manifatturiero.
Il nuovo impianto si affiancherà così ad uno già esistente e si articolerà in una nuova
fabbrica ed in un centro di distribuzione.
AZIENDA VINCE CONTRATTO PER FORNITURA IN QATAR
Bosnet, azienda attiva nel settore degli alimenti per animali, ha recentemente vinto un
contratto per la fornitura di 400 tonnellate di cibo per cani e gatti in Qatar.
L'azienda, rinomata nel mercato locale per l'elevata qualità dei propri prodotti è l'unica, a
livello nazionale, ad aver ottenuto il permesso di esportare prodotti di origine animale
anche sul mercato UE.
L'azienda, che conta attualmente 65 addetti, che potranno aumentare grazie al
raggiungimento di nuovi mercati, riceve già ordini da Croazia, Ungheria, Slovacchia, Italia e
Norvegia.
IL PRODUTTORE DI CAFFE’ “FRANCK” OTTIENE IL CERTIFICATO ISO22000
L’impresa Franck d.o.o. di Sarajevo (parte del gruppo Franck S.p.A. di Zagabria,
http://www.franck.eu/) ha ottenuto il certificato ISO 22000 e il certificato HACCAP per la
propria fabbrica di produzione di caffè situata nel comune di Grude, nel sud-ovest del
paese.
La fabbrica di Grude rappresenta un investimento greenfield di 3 milioni di euro, e la
Franck S.p.A. prevede di ampliarne le capacità produttive mentre sul mercato locale è uno
dei produttori leader di caffè macinato.
AGRICOLTURA
ELEVATO POTENZIALE DELLE PRODUZIONI BIOLOGICHE
La Bosnia-Erzegovina può contare su un elevato potenziale nel settore delle produzioni
biologiche, anche considerata la crescente importanza attribuita a livello europeo e
mondiale alle produzioni non geneticamente modificate.
Si sono recentemente svolte due giornate dedicate alla formazione nel settore
dell'agricoltura biologica, dedicata ai produttori di Bosnia-Erzegovina e Serbia organizzate
nell'ambito del programma Eno-Agri, finanziato attraverso i fondi IPA UE di cooperazione
transfrontaliera con 390.000 euro.
La qualità e quantità delle produzioni biologiche è in crescita ed ha grande importanza
l'attività di formazione dei produttori, il principale obbiettivo del programma Eno-Agri è
quello di accrescere la capacità di competere delle aree rurali di confine tra BosniaErzegovina e Serbia attraverso il miglioramento delle capacità degli operatori.
GLI AGRICOLTORI CERCANO NUOVI MERCATI
L'entrata ufficiale della Croazia nell'UE, a partire dal luglio scorso, ha creato non pochi
problemi agli agricoltori di Bosnia-Erzegovina, costretti a cercare nuovi mercati, a partire
dalla Russia.
La Bosnia-Erzegovina è infatti diventata un Paese confinante con l'UE, e le proprie
produzioni sono state così sottoposte ai controlli sanitari e veterinari previsti dalla
normativa comunitaria: secondo le stime, i produttori del paese hanno già perso circa 15
milioni di euro per effetto del mancato adeguamento agli standard UE.
Prima dell'entrata nell'Unione, la Croazia ad esempio assorbiva il 60-70% della produzione
lattiero-casearia della Bosnia-Erzegovina; ora la situazione sta rapidamente mutando in
peggio ed emerge la stringente necessità di guardare verso altri mercati, a partire da
quello russo, anche cogliendo le possibili opportunità offerte dal bando delle importazioni
agroalimentari europee; altra area di possibile sbocco è quella dei Paesi del CEFTA, l'area di
libero scambio creata tra alcuni Stati dell'Europa centro - orientale, ma va sottolineato
come anche in queste nazioni gli standard qualitativi sulle produzioni agricole si stiano
facendo via via più stringenti.
La soluzione più semplice appare comunque quella di adeguarsi rapidamente agli standard
UE: le istituzioni di Bosnia-Erzegovina hanno accumulato un gran ritardo in questo
processo, specie considerando che vi è stato quasi un anno per prepararsi.
I tempi rischiano comunque di non essere brevi: la situazione attuale lascia pensare che le
restrizioni alle esportazioni verso la Croazia rimarranno non solo per tutto il 2014, ma
anche nel corso del 2015.
PROGETTO TURCO NEL SETTORE ALLEVAMENTO
Il Presidente dell'Associazione degli Allevatori di Bosnia-Erzegovina ed i rappresentanti
della compagnia turca Milksa di Bursa hanno firmato, nel mese di settembre, un accordo
per la realizzazione di 1.000 impianti di allevamento per capre e pecore.
Obbiettivo del progetto, la cui preparazione è durata un anno, lo sviluppo della produzione
del settore e della distribuzione dei prodotti del settore, dalla carne al latte; le autorità
hanno annunciato che verrà pubblicato a breve un bando per la costruzione degli impianti.
Il progetto rappresenta il riconoscimento dato dagli imprenditori stranieri al settore,
prioritario per l'economia di Bosnia-Erzegovina; progetto che creerà valore e posti di
lavoro.
TURISMO
CRESCE L'APPEAL TURISTICO
Il potenziale turistico della Bosnia-Erzegovina, e in particolare della capitale Sarajevo sta
ottenendo un progressivo riconoscimento a livello internazionale: ultima prova in ordine di
tempo, la decisione della catena alberghiera Marriott, leader del settore a livello mondiale,
di aprire due alberghi nel centro della città, in collaborazione con le compagnie Lake e
SEIC.
Gli alberghi, battezzati Residence Inn by Marriot e Courtyard by Marriott segneranno
l'entrata della città nella lista mondiale delle maggiori destinazioni turistiche, oltre che delle
strutture alberghiere; la catena di Marriott può contare su oltre 4.000 alberghi in 72 Paesi,
frutto di una vita lunga ormai 80 anni e di una posizione consolidata nel settore degli
alberghi di lusso.
La Bosnia-Erzegovina ed in particolare Sarajevo stanno del resto vivendo una crescente
popolarità nel settore turistico, che può contare su un potenziale ancora non pienamente
sfruttato e che necessita dunque di investimenti come quello di Marriott.
Il settore si mostra dunque estremamente promettente anche sotto il profilo
dell'occupazione, in particolare quella giovanile.
L'apertura del Residence Inn è prevista per novembre, quella del Courtyard per la
primavera 2015.
NUOVA VITA PER L'HOTEL MOSTAR
Rinasce a nuova vita uno dei simboli della città di Mostar: l'omonimo albergo manterrà lo
stesso nome, puntando ad accrescere la propria fama e a migliorare l'appeal turistico della
città.
I lavori di ricostruzione sono stati effettuati in base agli standard più moderni, pur
mantenendo l'immagine dell'albergo simile al passato; oltre ad attrarre un maggior numero
di turisti, la struttura offrirà anche nuovi posti di lavoro.
Il Mostar manterrà la storica forma ad L, ma verrà ampliato del 30%, passando da 32 a 60
stanze. Per ulteriori informazioni: www.hotel-mostar.com
TRASPORTI
PREVISIONI POSITIVE PER AEROPORTO SARAJEVO
L'aeroporto di Sarajevo punta ad aumentare ulteriormente il proprio traffico, grazie ai
negoziati in corso per il lancio di una serie di ulteriori rotte, sulle possibili nuove compagnie
in arrivo al momento è mantenuto il riserbo, per non mettere a rischio le trattative; nel
frattempo, chi ha già acquisito una forte posizione è la “Wizz Air”, che pare intenzionata ad
aggiungere nuove destinazioni.
Anche Alitalia ha annunciato l'intenzione di avviare collegamenti con la capitale bosniaca a
partire, al più tardi, dal 2016, mentre la compagnia scandinava SAS sta pensando ad
estendere tutto l'anno i voli al momento solo estivi.
Flydubai avvierà i propri voli da dicembre, mentre Swiss International Air attiverà la rotta
per Zurigo a partire da maggio.
L'aeroporto punta anche ad accrescere l'attività delle compagnie low-cost attraverso la
realizzazione, già completata, di un nuovo terminal dedicato.
Il CEO dello scalo stima in 700.000 i passeggeri che saranno transitati nel 2014, mentre
per il 2015 la previsione è quella di raggiungere quota 800.000.
OTTIMO ANDAMENTO PER LO SCALO DI TUZLA
L'aeroporto di Tuzla ha assistito ad un incremento a tripla cifra dei propri passeggeri nel
corso dei primi sette mesi dell'anno.
Lo scalo ne ha complessivamente accolti 72.940, facendo registrare un incremento del
292,7% rispetto allo stesso periodo del 2013; il mese più trafficato è stato luglio, con
19.887 passeggeri in transito.
L'ottimo andamento è dovuto quasi esclusivamente all'arrivo della compagnia Wizz Air,
che, dal 2013, ha inaugurato i collegamenti con Tuzla e che attualmente è l'unico operatore
a gestire collegamenti con la città tutto l'anno; nel corso dei primi sette mesi il numero di
passeggeri in transito è stato superiore a quello dei tre anni precedenti messi insieme.
Il Governo del cantone ha poi approvato, a fine ottobre, la firma dell'accordo di
cooperazione economica tra la società pubblica dell'Aeroporto e Wizz Air, in base al quale la
compagnia vi stabilirà una sua stazione di base.
I voli Wizz Air attualmente attivi collegano la città bosniaca con Malmoe e Gotherborg
(Svezia), Basilea (Svizzera), Dortmund (Germania), ed Eindhoven (Olanda).
Obbiettivo della compagnia è portare il numero di passeggeri dagli attuali 153.000 a
250.000 l'anno; il numero di voli passerà da 13 a 21 a settimana mentre le nuove rotte
saranno per Monaco Memmingen e Stoccolma Skavsta (dal 26 giugno 2015) per
Francoforte Hahn e Oslo Torp (dal 28 giugno).
Wizz Air ha anche altre due basi stabili nella ex-Jugoslavia, a Skopje e Belgrado; la
compagnia sarebbe peraltro intenzionata ad avviare collegamenti anche con Sarajevo.
TEMPI DIFFICILI PER LA COMPAGNIA DI BANDIERA
A due anni di distanza dall'uscita di Turkish Airlines dalla proprietà, B&H Airlines continua
ad essere priva del partner strategico che ne assicurerebbe la continuità operativa così il
futuro della compagnia di bandiera appare sempre più difficile.
Gli stessi vertici della compagnia descrivono la situazione come allarmante: nel 2015
scadrà il contratto in essere con Hypo Group per il leasing di due ATR72; la compagnia ha
gravi difficoltà a far fronte al debito, ed Hypo ha già annunciato che difficilmente il
contratto verrà rinnovato e se ciò dovesse avvenire, il vettore si ritroverebbe
completamente privo di una flotta.
Negli ultimi mesi, B&H Arlines è stata costretta a lasciare la rotta per Istanbul a causa della
concorrenza insostenibile di Turkish Airlines e Pegasus; la quota di mercato della
compagnia è ora ridotta al 4%, rispetto al 26% del 2008, raggiunto grazie alla
cooperazione con Turkish Airlines; ancora nel 2012, il profitto della compagnia ammontava
a mezzo milione di euro; lo scorso anno si è invece chiuso con una perdita di due milioni.
A peggiorare la situazione sono arrivate le dimissioni di 7 piloti, che hanno portato a 104
unità la forza lavoro complessiva della compagnia.
Il Governo sembra intenzionato a mantenerla in vita ma, al momento, senza una chiara
strategia.
Nel frattempo, la compagnia sta valutando la possibilità di riattivare i collegamenti con
Podgorica e Skopje, dopo un anno di sospensione, l'ipotesi è quella di cominciare con due o
tre voli a settimana, a partire dal 2015.
La storia dei collegamenti tra Sarajevo e le capitali di Macedonia e Montenegro è
particolarmente travagliata, con ripetute sospensioni e riavvii, tentativi di lanciare voli
lungo tutta la durata dell'anno e fasi in cui questi sono stati effettuati su base stagionale.
INAUGURATA SEZIONE DEL CORRIDOIO 5C
E' stato inaugurato, a metà ottobre, un segmento fondamentale del Corridoio Pan-Europeo
5C: battezzata Sarajevo West-Tarcin, l'autostrada - lunga 20 chilometri - costituisce un
collegamento tra Bosnia centrale e l'Erzegovina.
Il costo dell'opera è stato di circa 300 milioni di euro; per il completamento dell'arteria ci
sono voluti due anni ed il lavoro di circa 2.000 persone.
Il Corridoio 5C è un'autostrada di livello europeo, che collega la capitale ungherese
Budapest con la costa adriatica, presso la cittadina di Ploce.
L'autostrada si snoda in Bosnia-Erzegovina per 334 chilometri, circa la metà della sua
lunghezza complessiva; la maggior parte è nella Federazione di Bosnia-Erzegovina.
La conclusione del segmento complessivo del Corridoio 5C che percorre il paese è prevista
per il 2020.
INIZIO PROCEDURA CONCESSIONE TRATTO AUTOSTRADALE
Il Governo della Federazione della Bosnia-Erzegovina ha adottato la Decisione per l'avvio
della procedura di concessione per il tratto Doboj Jug - Zepce sul Corridoio Vc: la struttura
del progetto di costruzione di questo tratto è stata presentata al Governo della FBiH dai
rappresentanti dell'International Finance Corporation (IFC), dell'impresa pubblica
Autostrade della FBiH e della Commissione per le concessioni della FbiH.
Autostrade della FBiH ha firmato, in nome del Governo della FBiH, con l'IFC il contratto di
consulenza per la realizzazione del progetto di costruzione del tratto Doboj jug-Zepce di 39
Km; il progetto sarà realizzato utilizzando la concessione come modello di finanziamento;
la procedura per la costruzione e la gestione di questo tratto si svolgerà con un bando
internazionale, nel rispetto della legislazione sulle concessioni della FbiH.
COLLEGAMENTO AUTOSTRADALE CON RETE EUROPEA
E' stata inaugurata, ad inizio ottobre, l'autostrada che collega la città di Medjugorie con la
località di Bihac, al confine con la Croazia: la nuova infrastruttura collegherà la rete
autostradale locale con quella Europea.
Il progetto, costato 70 milioni di euro, è stato realizzato grazie al contributo della Banca
Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, ha impiegato circa 1.000 persone, offrendo
opportunità di lavoro alle imprese locali.
Elevato sarà l'impatto sul turismo - in particolare quello religioso, che ha in Medjugorje
un'importate meta di pellegrinaggi - ma anche sull'industria e, più in generale,
sull'economia del paese.
BANDO PER IL PROGETTO REGIONALE DELLE FERROVIE
Nell’ambito del Progetto Regionale delle Ferrovie in Bosnia-Erzegovina, è stato pubblicato
nuovamente il bando (precedentemente sospeso) per la realizzazione dei lavori per
l’ammodernamento del sistema di segnaletica e di telecomunicazione sul tratto ferroviario
Banja Luka-Doboj.
Il progetto sarà finanziato con i fondi del credito della BERS e dell’EIB ed
il bando di gara scade il 19 dicembre.
EVENTI
SEMINARIO SU MACCHINE LAVORAZIONE LEGNO
Il settore del legname offre importanti opportunità di sviluppo alla Bosnia e l''Italia secondo partner commerciale del Paese e leader nella produzione di macchinari per la
lavorazione del legno - intende mettere a disposizione la tecnologia e il know how delle sue
aziende.
E' necessario però che il mercato bosniaco si adegui agli standard europei: incentivi alle
imprese e un clima più favorevole all'investimento sono le chiavi per risollevare il Paese
dalle alluvioni e riportarlo entro i binari di uno sviluppo sostenibile, ha riferito
l'Ambasciatore d'Italia in Bosnia-Erzegovina, Ruggero Corrias, in occasione dell'apertura
dei "Technology Days- Macchine lavorazione legno" organizzati dall'ICE in collaborazione
con l'Ambasciata d'Italia e con l'Associazione dell'industria del legno della BosniaErzegovina.
Il seminario si è svolto, a fine settembre, presso l'Hotel Europa di Sarajevo, e in seguito,
una delegazione di aziende italiane per la lavorazione del legno ha incontrato gli operatori
bosniaci.
L'iniziativa "Technology Days", che ha fatto tappa anche a Zagabria, si inserisce nel solco
dei rapporti di settore avviati in occasione del Seminario sul design del mobile tenutosi a
Sarajevo lo scorso 7 maggio, con la partecipazione di FederLegnoArredo e dell'Associazione
dell'industria del legno della Bosnia-Erzegovina.
L'Italia e' leader europeo nel comparto legno-arredo, che impiega il 9% dei dipendenti del
settore manifatturiero ed include il 17% delle aziende italiane.
COLLABORAZIONE RICERCHE CRIMINI CONTRO UMANITÀ
L'Italia ritiene che lo sviluppo del diritto internazionale sia fondamentale per una migliore
coesistenza tra i popoli e lo sviluppo di società più stabili, in situazioni di post-conflitto
come la Bosnia ed il Centro dell'Università di Sarajevo svolge un ruolo fondamentale in
questa direzione, ha riferito l'Ambasciatore d'Italia Corrias visitando il Centro universitario
per la Ricerca sui crimini contro l'umanità e il diritto internazionale.
L'Ambasciatore ha visitato il Centro - del quale fanno parte oltre 30 ricercatori - e
discusso, con il suo direttore, delle attività e progetti di ricerca in corso, convenendo
sull'opportunità di rafforzare la cooperazione accademica tra istituti italiani e bosniaci
nell'ambito del diritto internazionale, in cui l'Italia vanta una prestigiosa tradizione di
ricerca e pratica giuridica, aprendosi a nuove ipotesi di collaborazione con alcune
Università italiane, tra le quali quella di Bologna.
TORNA IL CINEMA ITALIANO RASSEGNA ORGANIZZATA DALL'AMBASCIATA
Si è svolta nella città di Tuzla, dal 11 al 16 settembre, una rassegna cinematografica,
dedicata al Neorealismo Italiano; l'iniziativa è stata realizzata dall’ambasciata d’Italia in
Bosnia in collaborazione con il Tuzla Film Festival e il Centro Dialogo.
Sono stati scelti capolavori che raccontano il nostro paese attraverso storie dal sapore
universale, che non conoscono barriere culturali, linguistiche o generazionali, come ha
sottolineato l’ambasciatore d’Italia, Corrias, tra i quali “Roma città aperta” e “Umberto
D.”.
Le proiezioni sono state effettuate al Teatro nazionale e presso il Centro Dialogo,
struttura - associazione per la promozione della lingua e della cultura italiana, divenuta
un luogo di incontro per italofoni e non, che opera insieme all’ “Associazione dei cittadini
di origine italiana Rino Zandonai”, storico rappresentante della minoranza italiana di
Tuzla.
FIERA INTERNAZIONALE DELL'ENERGIA
Il 5 ed il 6 novembre, presso l'hotel Hollywood di Sarajevo, si sono
svolte la conferenza e la fiera internazionale degli esperti nell'ambito
delle fonti di energia rinnovabile e dell'efficienza energetica: RENEXPO
BiH.
L'evento ha visto la partecipazione di circa 70 espositori e 400
partecipanti alla conferenza, tra cui i rappresentanti dei comuni della
Bosnia-Erzegovina e dei ministeri; alla fiera hanno esposto le proprie
novità le imprese leader della Regione nel campo del biogas, della
biomassa, dell'energia idrica e dell'efficienza energetica.
Durante la conferenza sono state presentate le leggi che regolano
questo settore e le opportunità di nuovi investimenti e progetti in BiH
e nella Regione Balcanica.
RENEXPO BiH rappresenta una piattaforma nel settore energetico di
alta qualità con lo scopo di promuovere le nuove tecnologie nel settore
energetico.
Per ulteriori informazioni, sito internet: www.renexpo-bih.com
VARIE
E DALLA TERRA DI BOSNIA SPUNTA UNA CASA DI 5 MILA ANNI
E' una casa di 5 mila anni fa ben conservata a
svelare come si viveva nella Bosnia occidentale; è
la prima volta che viene scoperta, nel paese, una
casa dell’età del Rame.
Il lavoro è stato coordinato dagli archeologi
dell’Università di Cambridge assieme ai colleghi di
Banja Luka, in località Topica brdo, presso
Prijedor, a 160 cm di profondità.
Gli archeologi hanno trovato il pavimento ben
conservato, i muri le cui fondamenta sono preservate fino a 30 cm in altezza, rami
intrecciati che, probabilmente, erano la base dei muri ricoperti di fango; resti di terra
potrebbero essere parti del tetto crollato e, al centro della casa, parti del focolare, che
risale all’Eneolitico come si deduce dall’abbondante materiale ceramico.
Saranno esaminati i campioni di tutti gli elementi della casa, così come quelli scoperti nel
sito archeologico di Zecovi, poco distante da Prijedor, che risalgono, si ritiene, a circa 4.500
anni fa.
Le ricerche a Topica Brdo, che fanno parte del progetto Tempus finanziato dall’UE,
continueranno la prossima primavera.
IL BOSNA SARAJEVO CHIUDE I BATTENTI
Il Bosna di Sarajevo, campione d’Europa nel 1979 e squadra del mitico Mirza Delibasic (a
cui è intitolato il palasport) chiude i battenti a causa di debiti e problematiche interne
dirigenziali.
Un altro pezzo di vecchia pallacanestro europea sparisce tristemente affogato da un buco
finanziario di quasi 5 milioni di euro, in gran parte tasse ed imposte inevase e arretrati di
stipendi di giocatori.
Il club ha chiesto alla federazione di poter continuare a rimanere in vita con il nome di KK
Bosnia, in pratica quello con cui continua ad andare avanti il settore giovanile, giusto per
non perdere il titolo sportivo e provare a sanare piano piano i debiti accumulati,
difficilmente però arriverà il placet per questa operazione e se tutto andrà bene la squadra
di Sarajevo potrà riprendere, non si sa quando, dalla seconda divisione bosniaca.
Il Bosna è stato fondato nel 1951, oltre al titolo di campione d'Europa, nel palmares anche
tre titoli e due coppe di Jugoslavia, quattro scudetti e tre coppe di Bosnia.
ITALIA / BOSNIA
MESE CULTURA ITALIANA PER PRESIDENZA UE IN BOSNIA
L'Italia concluderà in Bosnia il semestre di Presidenza Ue dedicando l'intero mese di
novembre a musica, letteratura, fumetti, fotografia, arte, tra Sarajevo e Banja Luka,
dialogando con la lingua universale della cultura italiana.
Ha aperto la manifestazione, comprensiva anche della XIV Settimana della lingua italiana
nel mondo, un concerto del Teatro Lirico "Giuseppe Verdi" di Trieste che si è esibita, con
100 musicisti e 4 solisti, nello "Stabat Mater" di Rossini ed ha registrato il tutto esaurito.
La seconda edizione del Mese della cultura italiana comprende, tra l'altro, il concerto del
quintetto "Passione Napoletana", quello della Filarmonica del FVG, una settimana del Nuovo
Cinema Italiano, la mostra "Alan Ford in Bosnia-Erzegovina: ieri e oggi" e, a chiusura della
manifestazione il concerto del violinista Domenico Nordio.
Il 5 novembre è stato inoltre inaugurato il nuovo Comitato della Dante Alighieri in Bosnia,
negli spazi di Ars Aevi, nel corso dell'evento è stata richiamata la recente scomparsa del
Presidente della Dante, Amb. Bruno Bottai e lo spirito della sua visione culturale e europea
che per anni ha ispirato l'azione della
Farnesina ed è stata presentata la
rivista di viaggi e turismo "Putovanja
za dvoje" (Viaggi per due), la cui
edizione
autunnale,
promossa
dall'Ambasciata,
è
interamente
dedicata al nostro paese.
Nuove iniziative vedranno sempre
coinvolta, nei prossimi mesi, la
Collezione d'arte contemporanea Ars
Aevi, riaperta al pubblico lo scorso
febbraio presso l'Ars Depot del Centro
Skenderija
grazie
all'Accordo
di
rifinanziamento firmato da Città di
Sarajevo e Ministeri della Cultura del
Cantone
di
Sarajevo
e
della
Federazione BiH.
ARS AEVI E ILLYCAFFÈ PER SCUOLA COLPITA DA ALLUVIONI
Con un gesto di grande responsabilità sociale, Ars Aevi contribuisce agli sforzi per la
ricostruzione dopo le alluvioni che hanno colpito la Bosnia, lo fa guardando ai giovani,
ricordando che istruzione, cultura e impegno civico sono il futuro di questo Paese; ha
esordito l'Ambasciatore d'Italia Corrias, in occasione della consegna di macchinari per
ufficio donati da Ars Aevi alla Scuola Elementare di Maglaj (comune della Federazione di
BiH situato nel Cantone di Zenica-Doboj), gravemente danneggiata dalle recenti alluvioni.
La donazione è stata finanziata con i proventi della vendita di beneficenza delle tazzine
Illycaffè per Ars Aevi, avvenuta nel corso delle celebrazioni per la Festa della Repubblica
Italiana lo scorso giugno presso i locali di Ars Aevi-Ars Depot a Sarajevo.
Il Governo italiano ha portato immediato soccorso alle popolazioni colpite dalle alluvioni in
Bosnia con aiuti per 300.000 euro, distribuiti da Croce Rossa Internazionale e
Organizzazione Mondiale della Sanità, e con l'intervento di circa 70 volontari della
Protezione Civile a Bijelijna nei giorni dell'emergenza.
Alla Conferenza dei donatori di Bruxelles lo scorso luglio, l'Italia si è impegnata a sostenere
la ricostruzione in Bosnia con 1,2 milioni di euro da destinare a progetti a favore
dell'agricoltura e della microimpresa.
La Collezione Ars Aevi conta 150 opere d'arte contemporanea donate da artisti del calibro
di Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Joseph Beuys, Braco Dimitrijevi e Joseph
Kosuth. Era presente alla Biennale di Venezia nel 2013 ed ha festeggiato lo scorso luglio i
suoi venti anni con la mostra "Ars Aevi in progress" presso gli spazi del Museo Pecci a
Milano.
PRIMA EDIZIONE INTERNATIONAL SUMMER SCHOOL
Con la prima Summer School, organizzata dalle Università di Sarajevo, Sarajevo Est e
Bicocca di Milano, si parte dai giovani per costruire un futuro in cui la diversità non sia una
sfida, ma una ricchezza, ha riferito l'Ambasciatore Corrias in occasione dell'apertura
dell'International Summer School "Rethinking the culture of tolerance" realizzata in
collaborazione da queste tre università con il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia a Sarajevo.
La scuola estiva, che si è svolta dal 15 al 21 settembre, è stata ospitata quest'anno
dall'Università di Sarajevo Est; seguiranno edizioni a Milano e Sarajevo.
Il programma, che ha visto la partecipazione di 31 studenti di 15 nazionalità, è dedicato
allo studio dei concetti di democrazia, tolleranza e multiculturalismo ed alle sfide che essi
pongono alla società contemporanea.
La Summer School si inserisce in un quadro sviluppato e dinamico di cooperazione tra
Università e Accademie italiane e bosniache.
Tra le numerose partnership, di particolare successo quella in atto, sin dal 2001, tra
Università di Sarajevo e Università di Bologna, con il sostegno del Ministero degli Affari
Esteri italiano, per la realizzazione del Master in Democrazia e Diritti Umani in Europa SudOrientale.
COLLABORAZIONE IN LOTTA TRAFFICO ESSERI UMANI
Il contrasto al traffico di esseri umani è una componente essenziale del percorso di
integrazione europea dei Balcani e richiede un approccio multidisciplinare e una stretta
cooperazione internazionale, questo il tema della conferenza, che si è svolta nel mese di
ottobre, "Migrations, Violence and Human Rights: the International Action against
Trafficking in Human Beings'' promossa dall'Ambasciata d'Italia in Bosnia-Erzegovina nel
quadro delle attività della Presidenza Italiana di turno dell'UE e realizzata dal Master
Regionale Europeo in Democrazia e Diritti Umani nell'Europa Sud-Orientale (ERMA) in
collaborazione con l'IOM, presso il Centro per gli Studi Interdisciplinari dell'Università di
Sarajevo.
L'Italia e' impegnata assieme all'IOM in numerose iniziative regionali di lotta ai traffici
illeciti, in particolare il progetto appena conclusosi "Need Assessment Research: the
Regional Counter -Trafficking Situation in the Western Balkans" e quello in fase di avvio
"Strengthening the fight against trafficking in persons and migrant smuggling in the
Western Balkans".
L'evento ha concluso inoltre il 13esimo ciclo del Master ERMA: programma di studi postlaurea nato dalla collaborazione tra Università di Bologna e Università di Sarajevo e cofinanziato da Unione Europea e Ministero degli Affari Esteri e dalla Cooperazione
Internazionale italiana.
INAUGURATA A MOSTAR CASA FAMIGLIA
Il futuro della Bosnia è nelle mani dei suoi
giovani, anche i più svantaggiati, cui il
Paese deve assicurare pari opportunità di
istruzione e lavoro, questo l'obiettivo della
Casa Famiglia di Mostar, inaugurata lo
scorso 30 ottobre.
Il progetto è stato promosso dalla
Farnesina e raggiunto, con grande
determinazione, dall'Associazione Luciano
Lama in partenariato con le autorità locali
dalle
quali
dipenderà
ora
l'efficace
funzionamento della struttura.
La Casa famiglia accoglierà gli orfani che,
avendo raggiunto la maggiore età, non potranno più essere ospitati da istituzioni pubbliche,
offrendo loro corsi di formazione professionale nel settore turistico, agricolo e della piccola
impresa.
L'iniziativa fa parte di un progetto, per il miglioramento della condizioni di vita dei giovani
bosniaci in difficoltà, co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale italiana con un contributo di oltre 700.000 euro.
L'Associazione "Lama" conduce attività umanitarie, di assistenza e formazione in BosniaErzegovina da più di venti anni. Detiene, inoltre, il primato delle accoglienze temporanee in
Italia: dalla sua costituzione nel 1998, ha realizzato 44 viaggi permettendo a più di 20.000
bambini bosniaci di trascorrere un periodo di vacanza presso le famiglie di Molise, Sicilia e
Sardegna.
AD AREZZO GIORNATA DI SOLIDARIETÀ A SOSTEGNO DEI BALCANI
Organizzata da Comune, Provincia e Consulta provinciale del volontariato, si è svolta, il 27
settembre ad Arezzo, la giornata “Emergenza Bosnia”, ponte di solidarietà a sostegno dei
Balcani.
L’intero incasso è stato devoluto a favore delle popolazioni bosniache di tutte le etnie
colpite dall’alluvione e consegnato da cittadini di Arezzo che, insieme all’ufficio del Cantone
di Tuzla, hanno selezionato le persone o gruppi più bisognosi, ed acquistato e distribuito
direttamente gli aiuti.
Il bilancio della giornata e l’elenco dei beneficiari verranno resi pubblici e saranno a
disposizione presso gli uffici della Consulta provinciale del volontariato.
La provincia di Arezzo ha un legame di lungo corso con la Bosnia, con tanti progetti a
Mostar e una strada del vino che unisce Bosnia e Dubrovnik in Croazia fino ad arrivare a
quello più recente che ha coinvolto la locale protezione civile.
DELEGAZIONE DELLA REPUBBLICA SRPSKA INCONTRA OPERATORI BENESSERE
Il Vice ministro della salute e della
previdenza sociale della Repubblica
Srpska
Dr.
Milan
Latinović,
accompagnato
dal
Primo
Consigliere Dr. Milojko Grujičić e
dal Capo di gabinetto Dr. Ljubomir
Sladojevic, ha incontrato, lo scorso
26 settembre, nella sede della
Camera di Commercio di Ravenna i
rappresentanti delle più importanti
strutture
sanitarie
del
nostro
territorio
oltre
che
imprese
interessate a cogliere le nuove
opportunità che il vicino mercato
balcanico offre.
Dalle parole del Viceministro sono emerse chiaramente le esigenze del settore sanitario
della Repubblica Srpska. Tutto il territorio del Paese è ricco di sorgenti termali e di acque
con proprietà terapeutiche per patologie di vario tipo, note fin dall’antichità. Non mancano
strutture e centri attrezzati, anche se forte è l’esigenza di integrare l’offerta curativa e
riabilitativa, sviluppando servizi e attività rivolte principalmente al benessere e alla cura
della persona e alla riabilitazione in particolare cardiovascolare.
“Il settore sanitario e termale nel Paese balcanico rappresenta un ambito di cooperazione
potenzialmente molto interessante per le nostre imprese – evidenzia il presidente dell'ente
camerale Natalino Gigante - sia nell’ottica di investimenti per la creazione e lo sviluppo di
moderni centri termali/SPA, sia per quanto riguarda le gare d’appalto per la fornitura di
servizi, attrezzature e materiale sanitario. La Camera di commercio italo-bosniaca è pronta
a fornire tutta l'assistenza necessaria alle imprese che vorranno sviluppare i rapporti con
questo Paese.”
L’incontro è stato organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Bosniaca, presieduta
dall'Avv. Pietro Baccarini, nell’ambito di una cooperazione già da tempo avviata fra
operatori del settore della provincia ravennate e le istituzioni della Repubblica Srpska.
La Repubblica Srpska è una delle due Entità in cui è suddiviso lo Stato di Bosnia
Erzegovina; occupa il 49% del territorio e, con circa 1,4 milioni di abitanti (di cui 1,1 serbi)
ospita circa il 40% della popolazione totale del Paese; la capitale è Banja Luka, città con
circa 200.000 abitanti e sede del governo.
AREA BALCANICA – NEWS
BALCANI –PAESI BALCANI E MOLDOVA SI ASSOCIANO A HORIZON 2020
Nuovi ingressi per il programma di ricerca e innovazione europeo Horizon 2020: cinque
Paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, ex Repubblica iugoslava di
Macedonia, Montenegro e Serbia), più la Moldova.
I sei Paesi, che hanno firmato a Bruxelles accordi di associazione con la direzione Ricerca e
innovazione della Commissione europea, hanno tutti precedenti esperienze di
collaborazione nell'ambito del predecessore di Horizon 2020, il Settimo programma quadro
europeo per la ricerca.
L'associazione a Horizon 2020 faciliterà la mobilità di eccellenti scienziati, rafforzerà i
sistemi di ricerca nazionali e aiuterà i Paesi a integrarsi nell'area di ricerca europea.
BALCANI – DIRITTI UMANI E DEMOCRAZIA MASTER PER STUDENTI
Vengono da Serbia, Bosnia-Erzegovina, Albania, Montenegro, ma anche da Russia, Polonia,
Italia. Sono i trenta corsisti del Master ERMA dell’Università di Bologna, che dal 27 agosto
fino al 12 ottobre si sono riuniti nella sede CeUB di Santa Sofia per discutere di democrazia
e diritti umani nell’ambito dell’European Regional Master in Democracy and Human Rights
in South-East Europe, diretto da professori dell’Università di Bologna e dell’Università di
Sarajevo.
Giunto alla 13esima edizione, ERMA ha alle spalle un percorso in crescita coronato dal
riconoscimento, da parte della Commissione europea, come migliore programma
internazionale su questi temi per qualità didattica e organizzazione, tanto da essere stato
inserito nel bilancio settennale dell’Unione Europea fino al 2021.
Un traguardo importante che permette a docenti e corsisti di proseguire con slancio nel
cammino intrapreso, approfondendo tematiche cruciali per la convivenza pacifica in Europa.
Dopo aver superato una serie di esami all’Università di Sarajevo e svolto un periodo di
tirocinio in un’Organizzazione Non Governativa nei Balcani, i trenta studenti selezionati per
il corso a Santa Sofia hanno partecipato a seminari ed incontri e preparato la propria tesi
finale, che hanno poi discusso, a fine ottobre, nell’ateneo della capitale bosniaca, davanti
ad una commissione composta da docenti delle università di Bologna e Sarajevo e degli
altri Atenei partner del progetto (fra cui la London School of Economics e le Università di
Graz, Bokum, Peloponneso, Zagabria, Belgrado, la Higher school od Economics di Mosca e
la New Bulgarian University di Sofia).
Tema centrale dei seminari di quest’anno è stato quello delle minoranze, indagate sotto il
profilo economico e sociale. Sono stati affrontati casi specifici come quelli dell’Ucraina, dello
status di rom ed ebrei, esaminando anche le problematiche legate ai nuovi gruppi etnici
minoritari che si sono venuti a creare a seguito delle migrazioni. Un focus è stato riservato
al tema dei rapporti di genere, della violenza sulle donne e delle discriminazioni di cui
soffrono gay e lesbiche nei Balcani. E prima della consegna finale dei diplomi si è svolta,
sempre a Sarajevo una conferenza, sul tema del traffico illegale di minori dai Balcani.
PARTE UNA TV TRANS-BALCANICA
Sono iniziati il 30 ottobre i programmi di N1 Tv, il nuovo canale per la regione balcanica e
affiliato della Cnn.
L'accordo conferisce a N1 l'accesso esclusivo alle risorse video e di raccolta di notizie della
CNN International e la programmazione, per la trasmissione in Serbia, Croazia e BosniaErzegovina. N1 inoltre avrà anche la possibilità di tradurre una programmazione
selezionata CNN di notizie in lingue localizzate, per la prima volta nella regione e darà a
CNN l'accesso ai propri reportage e servizi dalla regione Adria, che saranno raccolti dai
team con sede a Belgrado e in altri centri dell'area, tra cui Sarajevo e Zagabria.
In base ai termini dell'accordo, CNN fornirà anche la consulenza, la formazione e il
supporto operativo in tutti gli aspetti della produzione di notizie, per la fase di lancio del
canale e oltre. Per CNN si tratta del secondo importante accordo di affiliazione nell'Europa
centrale e orientale, dopo l'accordo con News7 (Bulgaria), lanciato nel mese di marzo.
Il principale investitore finanziario dell'impresa N1 è United Group, la principale piattaforma
di pay-tv in Europa sud-orientale, cui fanno capo fra le altre cose: Telemach Slovenia e
Telemach Bosnia-Erzegovina, i maggiori operatori via cavo in Slovenia e BosniaErzegovina; FFS, il più grande operatore via cavo in Serbia, Total Tv, piattaforma satellitare
per la regione del Sud Est Europa.
Tra le curiosità della nuova emittente, che andrà in onda nei Paesi della ex Jugoslavia, la
lingua usata; in base a notizie di stampa, N1 potrà avere qualche programmazione mirata
specificamente a Croazia e Serbia, ma per il resto dovrebbe usare un mix linguistico,
seguendo l'esempio di Al Jazeera Balkans.