Arancia di Ribera DOP

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Arancia di Ribera DOP
Quaderni Qualivita - Aprile 2011
Indice per prodotto
Arancia di Ribera DOP
1
55
Scheda tecnica di commercializzazione
Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Scheda tecnica di commercializzazione
Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011
11
59
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Scheda tecnica di commercializzazione
Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011
19
63
Limone di Siracusa IGP
27
67
Scheda tecnica di commercializzazione
Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
37
71
Scheda tecnica di commercializzazione
Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011
Piacentinu Ennese DOP
45
75
Scheda tecnica di commercializzazione
Scheda prodotto Atlante Qualivita 2011
Titolo
Dispense Anteprima DOP
Autore
Mauro Rosati
Redazione Editoriale
Giuliana Antonucci, Arianna Vannini, Giovanni Sogari.
Progetto Grafico
Irene Bimbi, Niccolò Bindi
© 2011 Fondazione Qualivita
Con la collaborazione:
Editore e Distributore
Edizioni Qualivita
Fondazione Qualivita
Piazza Matteotti, 30 - 53100 Siena
Tel. +39 0577 202545 - Fax +39 0577 202562
Web qualivita.it - qualigeo.eu
Mail [email protected]
Realizzato a
Siena 2011
Prima Edizione
Aprile 2011
Stampa
Master Digital Siena
Finito di stampare nel mese di Aprile 2011
Un particolare ringraziamento per il supporto fornito per
la realizzazione va agli organismi dei produttori e agli
uffici preposti del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Schede tecniche di
commercializzazione
Arancia di Ribera DOP
Arancia di Ribera DOP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to CE 95 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011
Versione Vinitaly 2011
Descrizione del prodotto
•Classificazione
Denominazione: Arancia di Ribera DOP
Famiglia: Rutaceae
Genere: Citrus
Specie: Citrus. sinesis
Varietà: Brasiliano, Washington Navel, Navelina
•Breve descrizione
La Denominazione di Origine Protetta Arancia di Ribera si riferisce al frutto allo
stato fresco ottenuto dalle varietà di arancio Brasiliano, Washington Navel, Navelina e relativi cloni. La buccia, di colore arancio intenso, nasconde una polpa bionda
e zuccherina dalla consistenza particolarmente delicata. Il frutto si caratterizza per
un perfetto equilibrio tra gusto, aroma e profumo ed è facilmente riconoscibile per
il caratteristico ombelico interno, più pronunciato nelle varietà Brasiliano e Washington Navel.
•Caratteristiche distintive
L’Arancia di Ribera è l’unica arancia europea a marchio DOP. Si distingue per
la dolcezza e la bassa acidità della polpa che, molto tenera, si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui di membrana, con un'elevata quantità di succo.
Dopo la raccolta non subisce alcun trattamento chimico, né sono utilizzate cere:
la buccia viene semplicemente lavata con acqua potabile, consentendo l’impiego
integrale del frutto per tutti gli usi gastronomici.
Territorio di produzione
2
Tipologie in commercio
Brasiliano
Navelina
Washington Navel
Stagionalità
Produzione
Gen
X
(B-N-W)
Feb
X
(B-N-W)
Mar
X
(B-W)
Apr
Mag
X
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
X
(B-W)
Nov
X
(B-W)
Dic
X
(N)
(B-N-W)
Nov
Dic
Commercializzazione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
X
X
X
X
X
X
(B-N-W)
(B-N-W)
(B-N-W)
(B-N-W)
(B-N-W)
Lug
Ago
Set
Ott
X
(B-N-W)
(B-N-W)
X
(B-N-W)
B = Brasiliano - N = Navelina - W = Washington Navel
Confezionamento ed etichettatura
Il prodotto è commercializzato nei seguenti formati:
•sacchi retinati del peso massimo di 5 kg;
•contenitori e/o vassoi di legno, plastica e cartone del peso massimo di 25 kg;
•bins alveolari del peso massimo di 40 kg.
Le confezioni, i sacchi e i bins risultano sempre sigillati, in modo da evitare che il
contenuto possa essere estratto senza la rottura del sigillo.
Le categorie commerciali ammesse sono la “Extra” e la “Prima”.
Ogni frutto, come simbolo di riconoscimento se venduto sfuso, reca il bollino del
Consorzio di tutela “Riberella”.
Le confezioni recano sull’etichetta:
•la denominazione Arancia di Ribera DOP;
•il logo del prodotto;
•l’indicazione della varietà di arance contenute: Brasiliano, Washington navel e
Navelina;
•il nome, la ragione sociale, l’indirizzo dell’azienda produttrice e/o confezionatrice;
•l’indicazione della settimana di raccolta dei frutti (facoltativa).
•Confezioni
Logo Prodotto
contenitore in cartone
peso inferiore a 25 kg
contenitore in plastica
peso inferiore a 25 kg
Logo Consorzio
sacco retinato
peso inferiore a 5 kg
prodotto sfuso
3
•Etichetta
Logo del prodotto
Denominazione
Arancia di Ribera DOP
•Scheda tecnica di prodotto
Formato
Retina
Cartone Pressato
Cartone Pressato
Peso netto per confezione
1,5 kg
4 kg
circa 7,5 kg
Pezzi per confezione
Codice EAN
Codice EAN cartone
Confezioni per cartone
Dimensioni cartone (b×h×p)
Unità di vendita per pallet
i pezzi per confezione sono variabili in relazione ai calibri
8033549600020
-
-
-
8033549600051
-
9
-
-
60×40×17
30×26×13,5
40×30×16,7
432
180
96
Numero strati per pallet
12
15
12
Numero cartoni per strato
4
12
8
30 gg (60 gg)*
30gg (60 gg)*
30gg (60 gg)*
4
4
4
Termine minimo di conservazione
I.V.A.
*Per conservazione in frigo fino a 4° C
Deperibilità e shelf life
I frutti appena raccolti, che non vengono immediatamente destinati al consumo,
possono essere conservati per non più di 90 giorni in celle frigorifere, a temperatura compresa tra 3 e 6°C e un’umidità relativa compresa tra il 75% e il 95%.
Al fine di salvaguardare la qualità e l’integrità, la conservazione deve avvenire
nell’area di produzione, in quanto i lunghi trasporti e le successive manipolazioni
potrebbero provocare il danneggiamento del prodotto.
Il prodotto, in condizioni ottimali di freschezza, ha un termine minimo di conservazione di 30 e di 60 giorni per conservazioni in frigorifero a 4°C.
4
Controlli e rintracciabilità
Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di
controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Arancia di Ribera DOP lungo tutta la filiera. Di seguito si riporta una tabella
che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore.
Tipologia di operatore
Agricoltori
Controlli
Rintracciabilità
• Ubicazione terreni e aziende
agricole.
• Conformità varietale.
• Modalità di preparazione
terreni.
• Processo di coltivazione.
• Gli Agricoltori provvedono a garantire le
tecniche di coltivazione (es. registrazione su
Quaderno di Campagna di potature, sistemi di
impianto, metodi coltivazione, concimazioni,
irrigazioni, trattamenti fitosanitari, adeguatezza
impianti di coltivazione, ecc).
• Rispetto modalità e tempi di raccolta.
• Identificazione del prodotto (es. mediante
cartellini, etichette, ecc.).
Confezionatori
• Ubicazione e adeguatezza
impianti per il ricevimento,
stoccaggio e conservazione.
• Identificativo della data (o lotto) di produzione che identifica il prodotto immesso al
confezionamento.
• Quantità di prodotti confezionati con la denominazione “Arancia di Ribera”.
• L’identificazione e la rintracciabilità del prodotto sia garantita nelle attività di stoccaggio,
conservazione e movimentazione.
• Controllo delle registrazioni delle verifiche dei
requisiti di conformità della partita.
• Controllo dell'avvenuto e corretto utilizzo del
marchio autorizzato.
Prodotto finito
• Prove di laboratorio su campioni.
• Rintracciabilità lotto.
• Verifica dei parametri chimico-fisici (indice
di maturazione, gradi Brix, acidità, resa in
succo) e organolettici.
Valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 ml di prodotto
ARANCIA DI RIBERA DOP (succo)
Energia (kcal)
45
Fibra totale (g)
1,6
Proteine (g)
0,5
Sodio (mg)
3
Carboidrati (g) (Amido 0)
9
Vitamina C (mg) (83% RDA)
50
Grassi (g) (Colesterolo 0)
0,1
La produzione
Il Consorzio e la produzione attuale
• Aziende aderenti al consorzio: 139 soci singoli e 9 soci strutture associate
• Territorio di produzione: 1.200 ettari, con una resa di 32 tonnellate per ettaro
• Produzione 2010: 38.400 tonnellate
• Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 1,20/kg
La produzione potenziale
• Aziende produttrici, anche non aderenti al consorzio: 3.000
• Territorio totale di produzione: 55.000 ettari
• Produzione 2010: 137.500 tonnellate
• Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 1,00/kg
5
Overview di mercato
Il mercato della coltivazione delle arance in Italia rappresenta un importante
punto di forza del settore ortofrutticolo e la regione Sicilia detiene circa la metà
della produzione nazionale di agrumi. Nello scorso anno circa il 7% delle arance
italiane è stato esportato prevalentemente nei paesi confinanti con il Nord Italia.
Mercato Generale Arance Italiane - Volume (tons)*
Produzione
2010
Export
Import
Prezzo al consumo
(€/kg)**
2.466.598
175.992 (7,1%)
94.383 (3,8%)
1,08
*Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat
** Fonte: Ismea
Mercato Generale Arance Italiane Dati Export (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali
Paesi partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
175.992
100.00
118.07
Germania
51.261
29.13
174.07
Svizzera
21.118
12.00
31.22
Austria
18.551
10.54
35.26
Mercato Generale Arance Italiane Dati Import (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
94.383
100.00
- 51.59
Sudafrica
39.463
41.81
16.10
Spagna
30.316
32.12
- 75.57
Distribuzione
Il mercato di destinazione dell’Arancia di Ribera DOP è rappresentato per la
maggior parte dall’Italia mentre una piccola quota della produzione è riservata ai
circuiti esteri; a livello nazionale il prodotto è reperibile principalmente attraverso la Distribuzione Moderna.
Mercati di Destinazione - Arancia di Ribera DOP
Mercato Interno
Mercato Estero
91%
9%
Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Arancia di Ribera DOP
Vendita diretta
Dettaglio Tradizionale
Distribuzione Moderna
Ho.re.ca.
20%
20%
60%
-
Principali Insegne della Distribuzione Moderna dell'Arancia di Ribera DOP
Ortofin
6
Produzioni derivate
Tutto il prodotto di scarto che non rientra nella selezione per la denominazione di
Arancia di Ribera DOP, viene utilizzato dall’industria agrumaria per l’estrazione
dei succhi e di altri sottoprodotti. Inoltre, lo stesso prodotto viene utilizzato dai
laboratori artigianali per la produzione di marmellate e canditi.
Potenziali prodotti concorrenti
Di seguito sono indicate le altre arance italiane ed europee a marchio DOP e IGP
che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il
mercato delle certificazioni comunitarie.
Italia:
• Arancia Rossa di Sicilia IGP
• Arancia del Gargano IGP
Europa:
• Cítricos Valencianos IGP (Spagna)
Marketing e punti di contatto
Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso:
•brochures e pieghevoli sui marchi del Consorzio: Riberella e RiberellaBIO;
•sito internet www.riberella.it ;
•pagina facebook.
È inoltre spesso presente con pubblicazioni su riviste specializzate e di settore.
Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore:
•Milano Agrem Vittoria, 7/9 aprile 2011 - Ragusa
•Macfrut 5/7 Ottobre 2011 - Cesena
•Artigiano in fiera, 3/11 dicembre 2011 - Fiera di Milano
•Fruit Logistica, 8/12 Febbraio 2012 - Berlino
•Biofach 15/18 febbraio 2012 Norimberga
•Matching 21/23/ novembre 2011 Milano
•BIT Milano 16/19 febbraio 2012
•Fa la cosa giusta marzo 2012 Milano
Il Consorzio partecipa ad altre iniziative promozionali (missioni, workshop, etc.)
organizzate da altri enti.
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Organismi di riferimento
•Organismo di Riferimento Produttori
Consorzio di Tutela Arancia Ribera di Sicilia D.O.P.
c/o Centro Direzionale per l’Agricoltura
Via Quasimodo - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 561511/274
Fax: +390925 561511/274
www.riberella.it
•Organismo di Controllo
IZS Sicilia
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia
Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo
Tel: +39 091 6565328
Fax: +39 091 6565437
www.izssicilia.it
[email protected]
Aziende
•Produttori e confezionatori
Parlapiano Fruit srl
V/le delle Alpi - 92016 Ribera (AG)
Tel: + 39 0925 545947
Web: www.parlapianofruit.com
Ass. Val di Verdura
Via Platania, n. 10 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 335 7714375
Web: www.valdiverdura.com
Coop. L'Arcobaleno
Piazza S.S. Rosario, 9/a - 92020 Villafranca S. (AG)
Tel: +39 0925 550552
Campisi Serafino s.a.s.
Via R. Normanno 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 338 2909372
OP. Makeda
C/da Giardinello - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 69095
Web: www.biofruit.it
Chetta Simone
Viale Garibaldi, 108 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 338 1605976
Mail: [email protected]
Ortofruit di Pace Vincenzo
Via Chiarenza, 176- 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 348 0867374
Mail: [email protected]
Corsentino Carmela
Via R. Normanno, 110 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 63441
Alessi Giovanni
Via Imbonone, 11 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 329 4073286
Mail: [email protected]
Daino Salvatore
Via F. Crispi, 67 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 61843
8
Fruttasana SRL
Via R. Guttuso, 10 - Villabate (PA)
Tel: +39 091 492867
Mail: [email protected]
Sarullo Vincenzo
Piazza Fermi, 3 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 092 562649
Ganduscio Paolo
Via Ospedale n.6 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 368 682031
Mail: [email protected]
Riber Navel Soc. Coop.
Via Verga 42 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 092566008
G&G s.r.l.
C/da Strasatto - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 338 3497316
Russo Antonio
Trionfo, 86 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 328 5336026
Mail: [email protected]
•Confezionatori
Puccio Vita – Biofruit srl
Via Umbria, 32 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 69095
Mail: [email protected]
Parlapiano Fruit srl
V/le delle Alpi - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 545947
Mail: [email protected]
•Produttori
Aprile Silvano
Via Re Federico - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 368 3912593
Gagliano Alfonso
Via Modiglioni, 21 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 339 4799572
Mail: [email protected]
Amato Stefano
Via Candela, 92 - 92016 Ribera (AG)
Miceli Nicola
Via Candela, 95 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 66623
Barbagallo Domenica
Via dei Tulipani Seccagrande- 92016 Ribera (AG)
Palermo Santo
Via Pio La Torre, 12/c - 92016 Ribera (AG)
Tel: 0925 540500
Borsellino Leonardo
Via Fortuna, 140 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 328 6577027
Mail: [email protected]
Pasciuta Giuseppe
Via E. Fermi, 1- 92016 Ribera (AG)
Mail: [email protected]
Colletti Giuseppe
Via Termine, 84 - 92016 Ribera (AG)
Tel: 388 706203
Puma Emanuele
Viale Italia, 9 - 92016 Ribera (AG)
Tel: 0925 67065
Mail: [email protected]
D’Aleo Giuseppe
Via Gramsci - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 61798
Torretta Vincenzo
Via Emilia, 9 - 92016 Ribera (AG)
Tel: 336 364020
D’Angelo Dino Giovanni
Viale Italia, 10 - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 544237
Vaccarino Sergio
C/da Molinello - Cattolica Eraclea (AG)
Tel: +39 338 7041283
Falletta Gianfranco
V.le Garibaldi,69 - 92016 Ribera (AG)
Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori.
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Carciofo Spinoso di
Sardegna DOP
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to CE 94 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011
Versione Vinitaly 2011
Descrizione del prodotto
•Classificazione
Denominazione: Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Famiglia: Asteraceae
Genere: Cynara
Specie: Cynara scolymus
Varietà: Spinoso Sardo
•Breve descrizione
La Denominazione di Origine Protetta Carciofo Spinoso di Sardegna si riferisce
all’ortaggio fresco, con capolino spinoso, proveniente da coltivazioni dell’ecotipo
locale Spinoso Sardo riconducibile alla specie Cynara scolymus. Le brattee sono
carnose, morbide e croccanti alla base, il gambo risulta internamente poco fibroso,
tenero ed edibile. Il profumo è intenso, il gusto è corposo, con equilibrata sintesi di
amarognolo e dolciastro.
•Caratteristiche distintive
Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP risulta al palato poco astringente in quanto la presenza dei tannini, responsabili di tale sensazione, è controbilanciata
dall’elevato contenuto di carboidrati che determinano invece sensazioni di dolcezza. Questo fattore, insieme alla tenerezza della polpa, sia delle brattee che
del gambo, lo rende il carciofo preferito per il consumo a crudo, ad esempio in
pinzimonio.
Territorio di produzione
12
Stagionalità
Produzione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
X
X
X
X
X
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
X
X
X
X
Set
Ott
Nov
Dic
X
X
X
X
Commercializzazione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
X
X
X
X
X
Giu
Lug
Ago
Confezionamento ed etichettatura
Il prodotto è commercializzato in mazzi avvolti con una fascia oppure utilizzando le
seguenti confezioni, chiuse e con l’apposizione del logo:
•vassoi da 2 a 12 capolini interi e/o porzionati;
•cestini in materiale per alimenti da 500 gr a 5 kg;
•cassette in legno, cartone e plastica per alimenti contenenti dai 4 ai 60 capolini.
Le categorie commerciali ammesse sono la “Extra” e la “Prima”.
Ogni confezione deve contenere carciofi della stessa categoria merceologica.
Le etichette apposte sulle confezioni devono recare: la denominazione Carciofo
Spinoso di Sardegna DOP e il logo comunitario, il calibro e il numero dei capolini.
•Confezioni
Logo Prodotto
cassetta in cartone
contenente dai 4 ai 60 capolini
cassetta in legno
contenente dai 4 ai 60 capolini
vassoio contenente
dai 2 ai 12 capolini
cassetta in plastica
contenente dai 4 ai 60 capolini
mazzo avvolto da fascia
Deperibilità e shelf life
Vista la facile deperibilità del prodotto, intesa come perdita delle caratteristiche
di freschezza, è necessario ridurre al minimo le manipolazioni e sottoporlo al condizionamento subito dopo la fase di raccolta.
Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP va preferibilmente consumato nell’arco di
poco tempo perché tende a perdere le sue valenze organolettiche e la caratteristica croccantezza.
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Controlli e rintracciabilità
Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di
controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto Carciofo Spinoso di Sardegna DOP lungo tutta la filiera. Di seguito si riporta
una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente
in vigore.
Tipologia di operatore
Controlli
Rintracciabilità
• Ubicazione terreni e aziende
agricole.
• Conformità varietale.
• Modalità di preparazione
terreni.
• Processo di coltivazione.
• Registrazione Quaderno di Campagna.
• Rispetto modalità tempi di raccolta.
• Controlli aziendali sulle modalità di coltivazione e di lavorazione.
• Identificazione e rintracciabilità del raccolto.
Condizionatori/
Confezionatori
• Fasi di processo disciplinate.
• Ubicazione impianti e adeguatezza impianti.
• Identificativo della data (o lotto) di produzione che identifica il prodotto immesso al
confezionamento.
• Quantità di prodotti confezionati con la denominazione “Carciofo Spinoso di Sardegna”.
• Identificazione e rintracciabilità del prodotto
dal ricevimento fino alla vendita.
• Controllo delle registrazioni delle verifiche
dei requisiti di conformità della partita.
• Controllo dell'avvenuto e corretto utilizzo del
marchio autorizzato.
Prodotto finito
• Prove di laboratorio su campioni.
• Rintracciabilità lotto.
• Verifica dei parametri chimico-fisici (% di
carboidrati, polifenoli ecc.) e organolettici.
Agricoltori
Valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 gr di prodotto
CARCIOFO SPINOSO DI SARDEGNA DOP
Energia (kcal/kj)
22/92
Carboidrati (g)
2,5
Parte edibile (%)
34
Grassi (mg)
0,2
Acqua (g)
91,3
Proteine (mg)
2,7
Fibre (mg)
5,5
La produzione
Il Consorzio e la produzione attuale
•Aziende aderenti al consorzio: 33, di cui 10 cooperative che rappresentano
circa 250 singole aziende
•Territorio di produzione: 1.600 ettari, con una resa per ettari di 80 quintali circa
• Produzione 2010: non stimabile - registrazione DOP giunta a fine stagione
• Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 0,50 pz*
* il prezzo indicato è da intendersi come media di tutte le produzioni che vengono immesse sul mercato con la denominazione
“Carciofo Spinoso di Sardegna DOP”
La produzione potenziale
•Aziende produttrici, anche non aderenti al consorzio: 900
•Territorio totale di produzione: 5.000 ettari
•Produzione 2010: 4.000 tonnellate
•Prezzo medio di vendita alla distribuzione: dato non reperibile
14
Overview di mercato
Il mercato della produzione dei carciofi in Italia si concentra prevalentemente in
alcune regioni e in particolare in Sardegna la coltivazione di questo ortaggio è tra
le prime attività dell’isola. Negli ultimi anni sta aumentando l’esportazione dei
carciofi italiani in paesi come la Francia e la Germania.
Mercato Generale Carciofi Italiani - Volume (tons)*
Produzione
2010
Export
Import
Prezzo al consumo
(€/kg)**
480.112
6.419 (1,3%)
14.626 (3,0%)
0,47
*Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat
** Fonte: Ismea
Mercato Generale Carciofi Dati Export (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
6.419
100.00
97.26
Francia
3.752
58.45
181.06
Germania
1.378
21.47
14.36
Mercato Generale Carciofi Dati Import (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
14.626
100.00
- 26.51
Egitto
8.131
55.59
- 42.75
Francia
2.748
18.79
22.47
Distribuzione
Il mercato di destinazione del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è rappresentato
per la maggior parte dall’Italia mentre una piccola quota della produzione è riservata ai circuiti esteri; a livello nazione il canale di distribuzione prevalentemente
utilizzato è la vendita diretta nei mercati ortofrutticoli.
Mercati di Destinazione - Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Mercato Interno
Mercato Estero
90%
10%
Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Vendita diretta
Dettaglio Tradizionale
Distribuzione Moderna
Ho.re.ca.
100%
-
-
-
15
Produzioni derivate
Il prodotto generico Carciofo Spinoso viene attualmente utilizzato nelle seguenti
produzioni derivate:
•prodotti sott’olio;
•surgelati;
•salamoia per industrie di trasformazione;
•creme.
Potenziali prodotti concorrenti
Di seguito sono indicati gli altri carciofi italiani ed europei a marchio DOP e IGP
che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il
mercato delle certificazioni comunitarie.
Italia:
• Carciofo di Paestum IGP
• Carciofo Romanesco del Lazio IGP
Europa:
• Alcachofa de Tudela IGP (Spagna)
• Alcachofa de Benicarló (Carxofa de
Benicarló) DOP (Spagna)
Marketing e punti di contatto
Il Consorzio ha attualmente in essere una collaborazione con la rivista “Linea
Diretta” e contatti con “Casa Italia Atletica”.
Attualmente non esiste il sito internet di riferimento del consorzio.
16
Organismi di riferimento
•Organismo di Riferimento Produttori
Consorzio per la Tutela della DOP
Carciofo Spinoso di Sardegna
Via Felice Serra - 09034 Villasor (CA)
[email protected]
•Organismo di Controllo
Agenzia Laore Sardegna
Via Caprera, 8 - 09123 Cagliari
Tel: +39 070 6026
Fax: +39 070 60262222
www.sardegnaagricoltura.it
[email protected]
Aziende
Sulcis Agricola - S.C. Agricola
Via A. Sella, 60 - 09100 Masainas (CA)
Tel: +39 0781 964222
Fax: +39 0781 964664
Mail: [email protected]
Sa Marigosa Società Consortile ARL
Riola Sardo (OR)
Tel: +39 0783 290945
Mail: info@samarigosa
Cooperativa Agricola Ortofrutticola Villasor
Via Felice Serra, 100 - 09034 Villasor (CA)
Tel: +39 070 9648029
Fax: +39 070 9648500
Mail: [email protected]
Pezzu Maria Srl
Loc. Pezzu Maria - 07040 Uri (SS)
Tel: +39 079 419682
Fax: +39 079 419682
Mail: [email protected]
Giovanna Pinna Milis
Oristano (OR)
Tel: +39 3339880790
Dedola Giovanni Battista
Via Verdi, 71 - 07044 Ittiri (SS)
Tel: +39 079 442503
Agrisarda S.C. Agricola
Loc. Sa serra - 09034 Villasor (CA)
Tel: +39 070 9649115
Fax: +39 178 6074336
Mail: agrisarda@tiscali
Manueli Giovanni Battista
Via Marconi, 29 - 07049 Usini (SS)
Tel: +39 079 0380815
Mail: [email protected]
Pro Orto Asso S.C. Agricola
Loc. S’Isca - 09024 Nuraminis (CA)
Tel: +39 070 912592
Fax: +39 070 912592
Mail: pro.orto@tiscali
Chessa Paolo Andrea
Via Cesare Battisti, 11 - 07049 Usini (SS)
Tel: +39 079 380596
17
Ortofrutticola Usinese S.C.Agricola
Via Canelles, 8 - 07049 Usini (SS)
Tel: +39 333 1127940
Lepori Giusppe
Via Nuoro, 13 - 09072 Cabras (OR)
Tel: +39 0783 391168
Erdas Francesco
P.zza Stagno Pontis, 11 - 09072 Cabras (OR)
Tel: +39 0783 290778
Fax: +39 0783 290778
Lepori Enrico
Via Tempio, 4 - 09072 Cabras (OR)
Tel: +39 0783 290650
Mail: +39 0783 290650
Nurra Gianpaolo
Via La Rampa, 9 - 07035 Sedini (SS)
Tel: +39 079 588388
Fax: +39 079 587028
Mail: [email protected]
Virdis Francesco
Via Pertini, 19 - 07044 Ittiri (SS)
Tel: +39 079 440385
Fax: +39 079 440385
Poddi Gianfilippo
Via Carducci, 30 - 09072 Cabras (OR)
Tel: +39 328 7388727
Sogos Giuli
Via Giusei, 3 - 07040 Uri (SS)
Tel: +39 079 419296
Mail: [email protected]
Manca Danilo
Via Vittorio Alfieri, 39 - 09072 Cabras (OR)
Tel: +39 0783 391537
Fax: +39 0783 391537
Pinna Leonardo
Via Montesile, 71 - 07044 Ittiri (SS)
Tel: +39 338 1055514
Faedda Benito Nicolino
Via Barbagia, 4 - 09070 Massama (OR)
Tel: +39 0783.33715
Fax: +39 0783329361
Mail: [email protected]
Sarda Ortaggi S.C. Agricola
Z.I. P.Niedda - V.Nord Str.1 - 07100 Sassari (SS)
Tel: +39 079 262575
Fax: +39 079 262434
Mail: [email protected]
Camedda Giovanni Antonio
Via Genova, 30 - 09072 Cabras (OR)
Tel: +39 328 2007669
Scanu Giovanni Battista
Via Umberto, 36 - 07044 Ittiri (SS)
Tel: +39 079 441024
Fax: +39 079 441024
Canu Giandomenico
Via Tharros, 62 - 09072 Cabras (OR)
Tel: +39 349 3242811
Mail: [email protected]
Perra Efisio
Via Selargius, 1 - 09044 Quartucciu (CA)
Tel: +39 070 886499
Fax: +39 070 8634089
Mail: [email protected]
Chessa Giovanna
Via Pietro Nenni, 91 - 07049 Usini (SS)
Tel: +39 079 380151
Fax: +39 079 380151
Mail: [email protected]
Cocco Franco
Via Giovanni XXIII, 78 - 09096 S. Giusta (OR)
Tel: +39 0783 351032
Fax: +39 0783 350562
Mail: [email protected]
Az. Agr. Valledoria di Piga Giacomo & C.
Via San Nicola s.n. - 07030 S.M.Coghinas (SS)
Tel: +39 079 585440
Fax: +39 079 585440
Mail: [email protected]
Società Agricola. F.lli Scintu
Oristano (OR)
Tel: +39 340 3330787
Fax: +39 0783 26186
Mail: [email protected]
Società Agricola Valle del Coghinas
Cso. Europa, 53 - 07039 Valledoria (SS)
Tel: +39 079 585960
Fax: +39 079 585960
Mail: [email protected]
Sanna Salvatore
Via Marini, 20 - 07044 Ittiri (SS)
Tel: +39 079 442347
Fax: +39 079 442347
Mail: [email protected]
Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori.
18
Fagioli Bianchi di
Rotonda DOP
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to CE 240 del 11.03.2011 GUCE L 66 del 12.03.2011
Versione Vinitaly 2011
Descrizione del prodotto
•Classificazione
Denominazione: Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Famiglia: Fabacee
Genere: Phaseolus
Specie: Phaseolus vulgaris L.
Varietà: Fagiolo Bianco, Tondino (Poverello Bianco)
•Breve descrizione
La Denominazione di Origine Protetta Fagioli Bianchi di Rotonda si riferisce al
legume della specie botanica Phaseolus vulgaris L. ottenuto dagli ecotipi Fagiolo
Bianco e Tondino o Poverello Bianco, nelle tipologie Fresco (baccello) e Secco
(granella). I baccelli si presentano cerosi, completamente bianchi, con semi dalla
caratteristica forma tonda-ovale, bianchi, senza screziature e con tegumento fine
e delicato.
•Caratteristiche distintive
Una delle peculiarità dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP è il tegumento molto
sottile e quindi un tempo di cottura più rapido rispetto ad altre varietà. Inoltre il
contenuto di proteine vegetali, uguale o superiore al 24% sulla sostanza secca, è
maggiore rispetto agli altri prodotti similari.
Territorio di produzione
20
Tipologie in commercio
Fresco (baccello)
Secco (granella)
Stagionalità
Produzione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
X
(F)
Set
X
Ott
X
Nov
Dic
X
(F-S)
(F-S)
(S)
Set
Ott
Nov
Commercializzazione
Gen
Feb
X
X
(S)
(S)
Mar
X
(S)
Apr
X
(S)
Mag
X
(S)
Giu
X
(S)
Lug
Ago
X
(S)
X
(F-S)
X
(F-S)
X
(F-S)
X
(S)
Dic
X
(S)
F = Fresco (baccello) - S = Secco (granella)
Confezionamento ed etichettatura
Il prodotto fresco è immesso in commercio nelle seguenti confezioni sigillate:
•retine del peso fino a un massimo di 10 kg;
•cassette del peso fino a un massimo di 15 kg.
Il prodotto secco è immesso in commercio nelle seguenti confezioni sigillate:
•scatole di cartone, sacchi di iuta o altro materiale riciclabile del peso fino ad un
massimo di 5 kg.
Sulle etichette apposte sulle confezioni sono riportate le seguenti indicazioni:
•la denominazione Fagioli Bianchi di Rotonda DOP;
•il nome, la ragione sociale e l'indirizzo dell'azienda confezionatrice o produttrice;
•la quantità di prodotto effettivamente contenuta nella confezione;
•il logo del prodotto.
Le categorie commerciali ammesse sono la “Extra” e la “Prima”.
•Confezioni
Logo Prodotto
prodotto fresco
cassetta peso inferiore a 15 kg
prodotto secco
sacchetto peso inferiore a 5 kg
21
•Etichetta
Logo del prodotto
Azienda
Produttrice
Azienda
Confezionatrice
Denominazione
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
•Scheda tecnica di prodotto
Prodotto
Fagiolo
bianco
locale
Fagiolo
bianco
locale
Fagiolo
bianco
locale
Tondino o
poverello
bianco
Tondino o
poverello
bianco
Tondino o
poverello
bianco
Codice
33.3.1C
33.3.1C
33.2.1.A
33.1.2B
33.1.3B
33.1.1A
Sacchetto
cellofan
Sacchetto
cellofan
Sacchetto
cellofan
Sacchetto
cellofan
Sacchetto
juta
Sacchetto
cellofan
500 gr
1.00 kg
500 gr
500 gr
500 gr
500 gr
12 pz
6 pz
10 pz
10 pz
10 pz
10 pz
1 cartone
1 cartone
1 cartone
1 cartone
1 cartone
1 cartone
12 mesi
12 mesi
2 anni
12 mesi
12 mesi
2 anni
Confezione
Peso netto per confezione
Confezioni per cartone
Quantità minima
Termine minimo di conservazione
A) Azienda Agricola Francese Luigi - B) Azienda Agricola Brunobios - C) Azienda Agricola Attadia Franco
Deperibilità e shelf life
I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP freschi si conservano in frigorifero nel loro
baccello per qualche giorno, mentre quelli secchi si mantengono per lungo tempo
in un luogo fresco e asciutto, in un barattolo ben chiuso o nella loro confezione
d’acquisto.
Il termine massimo di conservazione per il prodotto secco è di 12 mesi.
22
Controlli e rintracciabilità
Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP lungo la filiera. Di seguito si riporta una tabella che
sintetizza le fasi più importanti del piano di controllo attualmente in vigore.
Tipologia di operatore
Controlli
Rintracciabilità
Agricoltori
• Ubicazione terreni.
• Conformità varietale.
• Modalità di preparazione
terreni.
• Processo di coltivazione.
• Gli Agricoltori devono inviare la denuncia di
semina alla C.C.I.A.A. di Potenza contenente
l’indicazione del produttore di seme, ubicazione dei terreni, ecotipo, ecc.
• Rispetto modalità e tempi di raccolta.
Confezionatori
• Fasi di processo disciplinate.
• Ubicazione e adeguatezza
impianti
• Identificativo della data (o lotto) di produzione.
• Quantità di prodotti confezionati con la denominazione “Fagioli Bianchi di Rotonda”.
• Identificazione e rintracciabilità del prodotto
dal ricevimento fino alla vendita.
Prodotto finito
(fresco e secco)
• Prove di laboratorio su
campione.
• Rintracciabilità lotto.
• Verifica dei parametri chimico-fisici (% umidità e proteine) e organolettici.
Valori nutrizionali
I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP si caratterizzano per l’elevato contenuto proteico,
uguale o superiore al 24% sulla sostanza secca, un valore decisamente al di sopra
della media registrata in altre varietà.
La produzione
La produzione attuale
•Aziende aderenti alla DOP: 8
•Produzione 2010 (stima): 10 quintali di prodotto secco
•Ettari coltivati: 1,50
•Resa per ettaro: 130 quintali prodotto fresco - 25 quintali prodotto secco
•Prezzo medio di vendita alla distribuzione
- fagiolo bianco locale fresco: € 1,70/2,00 kg
- fagiolo bianco locale secco: € 4,50/5,00 kg
La produzione potenziale
•Aziende produttrici attualmente non aderenti alla DOP: dato non disponibile
• Produzione 2010: dato non disponibile
•Ettari coltivati
- fagiolo bianco locale: 30
- fagiolo poverello: 2/3
• Prezzo medio di vendita alla distribuzione:
- fagiolo bianco locale fresco: € 1,50/1,70 kg
- fagiolo bianco locale secco: € 3,00/3,50 kg
- fagiolo poverello bianco secco: € 3,50/4,00 kg
23
Overview di mercato
La produzione dei fagioli in Italia può essere distintao in base alle caratteristiche
del prodotto finale in mercato del fresco e del secco. Per quanto riguarda la quota
di produzione dei fagioli freschi destinata all’export i paesi maggiormente interessati sono la Francia e la Svizzera.
Mercato Generale Fagioli Italiani - Volume (tons)*
Produzione 2010
Export
Import
Prezzo
al consumo
(€/kg)**
Freschi
184.277
3.433
15.540
2,27
Secchi
13.209
4.990
104.233
1,54
Totale
197.486
8.423
119.773
*Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat
** Fonte: Ismea
Mercato Generale Fagioli Freschi Dati Export (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
3.433
100.00
55.68
Francia
850
24.75
- 15.65
Svizzera
597
17.38
603.19
Ungheria
420
12.24
0,0
Germania
389
11.34
8.95
Mercato Generale Fagioli Freschi Dati Import (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
15.540
100.00
- 6.15
Egitto
6.590
42.41
4.41
Francia
6.374
41.02
- 8.34
Distribuzione
Il mercato di destinazione dei Fagioli Bianchi di RotondaDOP è principalmente
l’Italia; il prodotto, sia fresco che secco, è reperibile per la maggior parte tramite la vendita diretta e il dettaglio tradizionale.
Mercati di Destinazione - Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Fagiolo Bianco Locale Fresco
Fagiolo Bianco Locale Secco
Fagiolo Poverello Secco
Mercato
Interno
Mercato
Estero
Mercato
Interno
Mercato
Estero
Mercato
Interno
Mercato
Estero
100%
-
100%
-
100%
-
Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Vendita diretta
Negozi specializzati
Distribuzione Moderna
Promozione (sagre)
20%
50%
25%
5%
24
Produzioni derivate
Attualmente il prodotto non viene utilizzato in nessuna produzione derivata.
Potenziali prodotti concorrenti
Di seguito sono indicate le altre arance italiane ed europee a marchio DOP e IGP
che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il
mercato delle certificazioni comunitarie.
Italia:
• Fagiolo Cannellino di Atina DOP.
• Fagiolo di Lamon della Vallata
Bellunese IGP.
• Fagiolo di Sarconi IGP e Fagiolo di
Sorana IGP.
Europa:
• Fassolia Gigantes Elefantes Kato
Nevrokopiou IGP (Grecia).
• Fassolia Gigantes Elefantes Prespon
Florinas IGP (Grecia).
• Fassolia Gigantes-Elefantes
Kastorias IGP (Grecia).
• Fassolia Kina Messosperma Kato
Nevrokopiou IGP (Grecia).
• Fassolia Plake Megalosperma
Prespon Florinas IGP (Grecia).
• Alubia de la Bañeza - León IGP (Spagna).
• Faba Asturiana IGP (Spagna).
• Faba de Lourenzá IGP (Spagna).
• Judías del Barco de Ávila IGP (Spagna).
• Mogette de Vendée IGP (Spagna).
Marketing e punti di contatto
Le Aziende aderenti alla DOP mettono a disposizione informazioni sul prodotto
attraverso i seguenti materiali:
•opuscolo Collana i prodotti agroalimentari certificati: i prodotti tipicio della Basilicata
•opuscolo Le due Dop di Rotonda
•Agrifoglio - Periodico dell'ALSIA
•Quaderni dell'ALSIA
•Guida Alla ricerca del Buono
•Catalogo Commerciale I Prodotti del Pollino
•Ricettario Il Bianco e la Rossa: due DOP per il Pollino
•sito internet ufficiale www.biancoerossadop.it
•sito internet ufficiale dei prodotti tipici del Pollino (portale e-commerce) www.prodottipollino.it
Le Aziende aderenti alla DOP sono state inoltre presenti con pubblicazioni su quotidiani regionali.
Hanno partecipato a trasmissioni TV nazionali, quali La Prova del Cuoco (RaiUno), Buongiorno Regione (RaiTre), Linea Verde (RaiDue) e Geo&Geo (RaiTre).
25
Organismi di riferimento
•Organismo di Riferimento Produttori
Comitato Promotore per la Registrazione della DOP Fagioli Bianchi
di Rotonda e della DOP Melanzana Rossa di Rotonda
c/o ALSIA - A.A.S.D. “Pollino’’
C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: +39 0835 244575- 0835 244584
www.biancoerossadop.it
•Organismo di Controllo
Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura di Potenza
Corso XVIII Agosto, 34 - 85100 Potenza
Tel: +39 0971 412111 - Fax: +39 0971 412248
www.pz.camcom.it
[email protected]
Aziende
•Produttori
Azienda Agricola Attadia Franco
C/da Barone - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: +39 0973 661540/349 8056424
Mail: [email protected]
Perrone Aurora
C/da Fratta 56 - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: +39 0973 661659/338 2047256
Agricola Brunobios Di Ricucci Angela
C/da Cassaneto - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: +39 329 8572291
Mail: [email protected]
Santoianni Vincenzo
C.da Cesina - 85040 Viggianello (PZ)
Tel: +39 346 2364355
Franzese Francesco
C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: + 39 0973 661968/339 3966610
Mail: [email protected]
Toscana restauri Sas di Tedesco Antonio & C.
C.da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: +39 339 3581304
Franzese Luigi
C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: + 39 0973 661968/339 3966610
Mail: [email protected]
•Confezionatori
Agrituristica Civarra
C.da Valli 5 - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: +39 0973 669156/333 6172107
Web: www.viaggiarenelpollino.it
Mail: [email protected]
Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori.
Coop. Agricola La Pedalese A rl
C/da Gallizzi - 85040 Viggianello (PZ)
Tel: +39 0973 665446/339 5869184
26
Limone di Siracusa IGP
Limone di Siracusa IGP - Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to CE 96 del 03.02.2011 GUCE L 30 del 04.02.2011
Versione Vinitaly 2011
Descrizione del prodotto
•Classificazione
Denominazione: Limone di Siracusa IGP
Famiglia: Rutaceae
Genere: Citrus
Specie: Citrus limon L
Varietà: Femminello e suoi cloni
•Breve descrizione
L’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa si riferisce alla cultivar
Femminello e ai suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus limon (L) Burm
coltivati in impianti specializzati nel territorio della provincia di Siracusa. Si caratterizza per l’elevata quantità di succo contenuto nella polpa, per la finezza della
buccia, per l’alta percentuale di acido citrico e di vitamina C e per la pezzatura
medio-grande. Il Limone di Siracusa IGP si distingue in Primofiore, Bianchetto o
Maiolino (o limone primaverile) e Verdello (o limone d’estate).
•Caratteristiche distintive
Una delle peculiarità distintive del Limone di Siracusa IGP è la sua presenza nel
mercato ortofrutticolo durante tutti i mesi dell’anno. È infatti ottenuto da tre varietà differenti che sono caratterizzate da tempi di raccolta diversi, riuscendo così a
coprire un arco di tempo più ampio rispetto agli altri limoni. Inoltre ha una notevole resa in succo che varia dal 25% al 34% a seconda della tipologia varietale.
Territorio di produzione
28
Tipologie in commercio
Primofiore
Bianchetto o Maiolino
(o limone primaverile)
Stagionalità
Verdello (o limone d’estate)
Produzione
Gen
Feb
X
X
(P)
(P)
Mar
X
(P)
Apr
X
(B-P)
Mag
Giu
X
X
(B)
(B)
Lug
X
(V)
Ago
X
(V)
Set
X
Ott
X
Nov
X
Dic
X
(V)
(P)
(P)
(P)
Dic
Commercializzazione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
(P-V-B)
X
(P-V-B)
B = Bianchetto o Maiolino - P = Primofiore - V = Verdello
Confezionamento ed etichettatura
Il prodotto è commercializzato nei seguenti formati:
•retine o borse con banda plastica attaccata alla rete;
•contenitori di cartone, plastica o legno.
Ogni imballaggio e ogni confezione devono riportare le seguenti informazioni:
varietà; origine; categoria; lotto di produzione; calibro. Le categorie commerciali
ammesse sono la “Extra” e la “Prima”.
Le confezioni e gli imballaggi recano obbligatoriamente il logo del Limone di Siracusa IGP.
Per i frutti venduti sfusi è obbligatoria l'apposizione del bollino Limone di Siracusa IGP.
•Confezioni
Logo Prodotto
contenitore in cartone
peso inferiore a 25 kg
contenitore in legno
peso inferiore a 25 kg
retina o borsa con banda plastica
sacco retinato
peso inferiore a 5 kg
prodotto sfuso
29
•Scheda tecnica di prodotto
Formato
Peso netto per confezione
Pezzi per confezione
Confezioni per cartone
1
2
3
0,500 gr
0,750 gr
1 kg
4/5
5/6
6/7
10
16
12
30×40×14,5
40×60×17
40×60×17
Unità di vendita per pallet
96
48
48
Numero strati per pallet
12
12
12
Dimensioni cartone (b×h×p)
Numero cartoni per strato
Termine minimo di conservazione
I.V.A.
8
4
4
5 gg
5 gg
5 gg
4
4
4
Deperibilità e shelf life
Il Limone di Siracusa IGP va conservato in frigorifero o in un luogo fresco e asciutto. La temperatura ideale di conservazione va dai 6 ai 12°C. Il prodotto, in condizioni ottimali di freschezza, ha un termine minimo di conservazione di 5 gg.
Controlli e rintracciabilità
Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità
del prodotto Limone di Siracusa IGP lungo tutta la filiera.
Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di
controllo attualmente in vigore.
Tipologia di operatore
Controlli
Rintracciabilità
• Ubicazione terreni e aziende
agricole; conformità varietale; modalità di preparazione
terreni.
• Processo di coltivazione.
• Gli Agricoltori provvedono a garantire le
tecniche di coltivazione (es. registrazione su
Quaderno di Campagna di potature, concimazioni, irrigazioni, trattamenti fitosanitari,
adeguatezza impianti di coltivazione, ecc).
• Rispetto e modalità tempi di raccolta.
Confezionatori
• Fasi di processo disciplinate.
• Ubicazione impianti e adeguatezza impianti.
• Identificativo della data (o lotto) di produzione che identifica il prodotto immesso al
confezionamento.
• Quantità di prodotti confezionati con la
denominazione “Limone di Siracusa”.
• Identificazione e rintracciabilità del prodotto
dal ricevimento fino alla vendita.
• Controllo delle registrazioni delle verifiche
dei requisiti di conformità della partita.
• Controllo dell'avvenuto e corretto utilizzo del
marchio autorizzato.
Prodotto finito
• Prove di laboratorio su campioni.
• Rintracciabilità lotto.
• Verifica dei parametri chimico-fisici (indice
di maturazione, gradi Brix, acidità, resa in
succo) e organolettici.
Agricoltori
30
Valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto (parte edibile)
LIMONE DI SIRACUSA IGP
Energia (kcal)
27
Acido citrico (mg)
3840
Acqua (g)
90,1
Sodio (mg)
6
Proteine (g)
1,1
Potassio (mg)
148
Lipidi (g)
0,03
Calcio (mg)
26
Carboidrati (g)
8,2
Magnesio (mg)
9
Vitamina A (U.I.)
20
Manganese (mg)
0,04
Vitamina B1 (mg)
0,04
Ferro (mg)
0,6
Vitamina B2 (mg)
0,02
Rame (mg)
0,26
Vitamina B6 (mg)
0,06
Fosforo (mg)
16
Acido nicotinico (mg)
0,1
Zolfo (mg)
8
Acido pantotenico (mg)
0,2
Cloro (mg)
4
Vitamina C (mg)
45
La produzione
Il Consorzio e la produzione attuale
•Il Consorzio è costituito da 42 soci e conta, ad oggi, l’adesione di 350 produttori
•Il territorio di produzione si estende su una superficie di 1.855 ettari
•Nel 2010 la produzione è stata stimata in 48.000 tonnellate
•Il prezzo medio di vendita alla distribuzione è di € 1,00/kg
La produzione potenziale
•Le aziende produttrici, anche non aderenti al consorzio, sono attualmente 600
•Il territorio totale di produzione si estende su una superficie di 3.445 ettari
•Nel 2010 la produzione è stata stimata in 86.000 tonnellate
•Il prezzo medio di vendita alla distribuzione è di € 0,80/kg
31
Overview di mercato
In Italia la regione Sicilia risulta una delle prime regioni in termini di produzione
agrumicola e in particolare di limoni. Per quanto riguarda le esportazioni i principali paesi destinatari sono la Germania e l’Austria.
Mercato Generale Limoni Italiani - Volume (tons)*
Produzione
2010
Export
Import
Prezzo al consumo
(€/kg)**
513.909
47.426 (9,2%)
91.354 (17,8%)
1,86
*Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat
** Fonte: Ismea
Mercato Generale Limoni Dati Export (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali
Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
47.426
100.00
18.48
Germania
20.428
43.07
42.68
Austria
6.632
13.98
12.01
Mercato Generale Limoni Dati Import (tons)
Gennaio - Dicembre
Principali
Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
91.354
100.00
- 13.69
Argentina
36.846
40.33
1.12
Spagna
22.508
24.64
- 52.20
Distribuzione
Il mercato di destinazione del Limone di Siracusa IGP è rappresentato per circa
la metà dall'Italia e la restante parte dai Paesi esteri; a livello nazionale viene
venduto attraverso i canali della distribuzione moderna e una parte del prodotto
è destinata alle industrie di trasformazione.
Mercati di Destinazione - Limone di Siracusa IGP
Mercato Interno
Mercato Estero
55%
45%
Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Limone di Siracusa IGP
Vendita diretta
Dettaglio Tradizionale
(mercati ortofrutticoli)
Distribuzione Moderna
Industrie di
trasformazione
-
20%
50%
30%
32
Produzioni derivate
Il prodotto generico Limone di Siracusa viene utilizzato come materia prima nelle
seguenti produzioni derivate:
•succhi;
•oli essenziali;
•limoncello;
•gelateria;
•pasticceria.
Potenziali prodotti concorrenti
Di seguito sono indicati gli altri limoni italiani ed europei a marchio DOP e IGP
che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il
mercato delle certificazioni comunitarie.
Italia:
• Limone Costa d'Amalfi IGP
• Limone Femminello del Gargano IGP
• Limone di Sorrento IGP
• Limone Interdonato Messina IGP
Europa:
• Cítricos Valencianos IGP (Spagna)
Marketing e punti di contatto
Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso:
•brochures e leaflets informativi, reperibili su richiesta
•sito internet www.limonedisiracusa.it
È, inoltre, spesso presente con pubblicazioni su riviste specializzate e di settore.
Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore:
•Macfrut 5/7 Ottobre 2011 - Cesena
•Fruit Logistica, 8/12 Febbraio 2012 - Berlino
•Biofach, 15/18 Febbraio 2012 - Norimberga
33
Organismi di riferimento
•Organismo di Riferimento Produttori
Consorzio del Limone di Siracusa
c/o SOAT Siracusa
Viale Teracati, 39 - 96100 Siracusa
Tel: +39 0931 38234
Fax: +39 0931 38234
www.limonedisiracusa.it
[email protected]
•Organismo di Controllo
IZS Sicilia
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia
Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo
Tel: +39 091 6565328
Fax: +39 091 6565437
www.izssicilia.it
[email protected]
Aziende
•Produttori
Azienda Adorno Giancarlo
Via S. Freud 62 - 96100 Siracusa
Mail: [email protected]
Azienda Calleri Nunzio
Via Monsignor La Vecchia 5
96010 Canicattini Bagni (SR)
Azienda Aglieco Salvatore
P.za Marchese 7 - 96100 Cassibile (SR)
Mail: [email protected]
Azienda Campisi Francesco Az. Agricola
Contrada Sant’Elia - C.P. 104 - 96100 Siracusa
Tel: +39 0931 718133
Azienda Agricoop Bio
Contrada Mutubè - 96012 Avola (SR)
Mail: [email protected]
Azienda Campisi Innocenzo
Via Giolitti 14 - 96012 Avola (SR)
Azienda Ass. Prod. Agr. Torre Milocca
Contrada Torre Milocca 11 - 96100 Siracusa
Web: www.pozzodimazza.it
Mail: [email protected]
Azienda Campisi Sebastiano
Via Ancona 90 - 96012 Avola (SR)
Azienda Bianco Annibale
Via Medici 36 - 98076 Sant’Agata di Militello (ME)
Mail: [email protected]
Azienda Carnevalini Luigi
Via per Floridia 34 - 96100 Siracusa
Mail: [email protected]
Azienda Branciamore Salvatore
Via San Bassiano 29 - 96100 Siracusa
Fax: 0931 721787
Az. D’Agata Giovanni e Basile Paola Rosa
Via Garibaldi 85 - 96012 Avola (SR)
Tel: +39 347 9105519
34
Azienda Daniela Bombaci
Terza Traversa Orecchie di Lepre 9 - 96100 Siracusa
Mail: [email protected]
Azienda Lo Giudice Paolo
Via Vittorio Veneto 27 - 96014 Floridia (SR)
Mail: [email protected]
Azienda Daniele Favata
Via del Nibbio 8 - 96100 Siracusa
Tel: +39 335 8004135
Azienda Loreto Corrado
Via Garrone 75 - 96100 Siracusa
Mail: [email protected]
Azienda Del Bono C. e F.lli Pappalardo
Viale Tica 55 - 96100 Siracusa
Mail: [email protected]
Azienda Maltese Sebastiano
Corso Gelone 52 - 96100 Siracusa
Azienda Fiumara Monica
Contrada Jancarossa 17 - 96100 Siracusa
Web: www.jancarossa.it
Mail: [email protected]
Azienda Mazzotta Marco
Via Basento 16/a - 96100 Siracusa
Mail: [email protected]
Azienda Guimafin srl
Via Ruggero Settimo 11 - 96100 Siracusa
Mail: [email protected]
Azienda Sala Gaetano
Via Archimede 121 - 96014 Floridia (SR)
Azienda Il Limoneto
Via del Platano 3 - 96100 Siracusa
Web: www.limoneto.it
Azienda Scuderi Vincenzo
Via Padova 21 - 96100 Siracusa
Azienda Innorta Maria
Via Ruggero Settimo 11 - 96100 Siracusa
Azienda Sergio Giovanni
Via N. Fabrizi 31 - 98123 Messina
Web: www.baronesergio.it
Mail: [email protected]
•Produttori e confezionatori
Azienda Campisi Giuseppe
Contrada Sant’Elia - C.P. 18 - 96100 Siracusa
Web: www.agricolturacampisi.it
Mail: [email protected]
Azienda F.lli Giardina
S.P. 104 C.da Carrozzieri - Milocca - 96100 Siracusa
Web: www.agricolagiardina.it
Mail: [email protected]
Azienda Campisi Italia
Società Semplice Agricola
Via Sant’Elia - C.P. 24/a - 96100 Siracusa
Web: www.campisitalia.it
Mail: [email protected]
Azienda Lo Bianco Giuseppe
Via Elorina 149 - 96100 Siracusa
Web: www.agribiolobianco.it
Azienda Conigliaro Giovanni
Contrada Longarini 1 - 96100 Cassibile (SR)
Mail: [email protected]
•Confezionatori
Azienda Cangemi Giuseppe
Via S. Martino 23 - 96012 Avola (SR)
Mail: [email protected]
•Trasformatori
Azienda L’arcolaio
Viale Teracati 51/d - 96100 Siracusa
Web: www.arcolaio.org
Mail: [email protected]
Azienda Pasticceria Brancato
Via Grottasanta 219 - 96100 Siracusa
Tel: +39 0931 413766
Fax: +39 0931 413766
Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori.
Azienda Sicilsapori di Janett Mangano
Via Isonzo 1/b - 96100 Siracusa
Tel: +39 0931 69831
Fax: +39 0931 69831
Web: www.sicil-sapori.it
Mail: [email protected]
35
Miele delle Dolomiti
Bellunesi DOP
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Classe 1.4. Altri prodotti di origine animale (uova, miele, prodotti lattiero-caseari ad eccezione del burro, ecc.)
Reg.ne EU Reg.to CE 241 del 11.03.2011 GUCE L 66 del 12.03.2011
Versione Vinitaly 2011
Descrizione del prodotto
•Classificazione
Denominazione: Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Categoria: Dolcificanti
•Breve descrizione
La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi si riferisce al
prodotto ottenuto dal nettare dei fiori trasformato dalle api domestiche dell’ecotipo
locale di Apis mellifera e lasciato maturare nei favi dell’alveare. Il prodotto è disponibile nelle tipologie Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP di Millefiori, di Acacia, di
Tiglio, di Castagno, di Rododendro e di Tarassaco.
•Caratteristiche distintive
Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP presenta caratteristiche qualitative peculiari,
strettamente legate al territorio montano bellunese, contraddistinto da una flora
alpina tipica − con numerose piante arboree ed erbacee di interesse apistico − nonché da bassa pressione antropica. Questi fattori permettono di ottenere un miele di
qualità superiore rispetto a quello prodotto in pianura.
Territorio di produzione
38
Tipologie in commercio
Millefiori
Tiglio
Rododendro
Acacia
Castagno
Tarassaco
Stagionalità
Produzione
Gen
Feb
Mar
Apr
X
Mag
X
(Ta)
(A)
Giu
X
(C-R-Ti)
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
X
(M)
Commercializzazione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
(A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti) (A-C-M-R-Ta-Ti)
A = Acacia - C = Castagno - M = Millefiori - R = Rododendro - Ta = Tarassaco - Ti = Tiglio
Confezionamento ed etichettatura
Il prodotto è commercializzato in contenitori di vetro da 250 g, 500 g e 1000 g,
chiusi con tappo metallico e sigillati con etichettatura. È inoltre consentito confezionare il miele in formato monodose, utilizzando piccoli contenitori in vetro,
bustine, vaschette o altro contenitore in materiale idoneo.
Nell’etichetta, che ha anche la funzione di sigillo, sono riportate le seguenti indicazioni:
•la denominazione del prodotto “Miele delle Dolomiti Bellunesi”;
•l’acronimo DOP o Denominazione di Origine Protetta;
•il peso netto;
•il nome e/o la ragione sociale del produttore;
•la sede del produttore e il luogo di lavorazione del prodotto;
•il numero del lotto di produzione;
•la data di scadenza del prodotto.
•Confezioni
Logo Prodotto
contenitore di vetro da 250g - 500 g - 1000 g
contenitore di vetro
monodose
bustina monodose
vaschetta monodose
39
•Etichetta
Nome e/o la ragione sociale
del produttore
Sede del produttore e luogo
di lavorazione del prodotto
Data di scadenza del prodotto
Logo del Consorzio di Tutela
Peso netto
Denominazione del prodotto
Miele delle Dolomiti Bellunesi
L'acronimo DOP o Denominazione di Origine Protetta ed il Logo del prodotto non sono presenti in etichetta in quanto il prodotto è di recente registrazione
•Scheda tecnica di prodotto
Formato
Peso netto per confezione
Vasetto
Vasetto
Vasetto
250 g
500 g
1000 g
Termine minimo di conservazione
I.V.A.
2 anni al riparo da luce e fonti di calore
10%
10%
10%
Deperibilità e shelf life
La conservazione deve garantire il mantenimento delle caratteristiche del prodotto. In particolare, i vasetti confezionati e pronti per la vendita vanno tenuti in
ambiente asciutto, privo di odori estranei, in ambiente fresco e al riparo dalla luce
e da fonti di calore.
Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP ha una shelf life di 2 anni.
40
Controlli e rintracciabilità
Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo
di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità del
prodotto Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP lungo tutta la filiera.
Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di
controllo attualmente in vigore.
Tipologia di operatore
Apicoltore
Confezionatore
Prodotto finito
Controlli
Rintracciabilità
• Ubicazione apiari e arnie
all'interno del luogo di produzione.
• Controllo del numero di apiari e di arnie e
loro collocazione.
• Identificazione e rintracciabilità apiari
nomadi.
• Modalità di allevamento; modalità di raccolta
ammesse e date di fine raccolta.
• Identificazione e rintracciabilità miele raccolto sulla base dell'epoca di produzione.
• Idoneità strutture ed impianti.
• Quantità di miele idoneo a DOP eventualmente approvvigionato da altri operatori, distinte
per ogni operatore e per ogni tipologia di miele.
• Rispetto dei tempi previsti per estrazione,
mediante centrifugazione.
• Controllo degli standard di confezionamento
• Prove di laboratorio su campioni.
• Verifica delle caratteristiche organolettiche
(colore, sapore, odore e aspetto) e chimico-fisiche (HMF; Acqua %; pH; Fruttosio + glucosio
%; Saccarosio %).
• Verifica delle caratteristiche melisso-palinologiche (esclusa tipologia millefiori).
Valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Millefiori)
Energia (kcal)
Acqua (%)
320
Fruttosio + Glucosio (%)
69-78
15-18
Saccarosio (%)
max. 3,8
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Acacia)
Energia (kcal)
Acqua (%)
320
Fruttosio + Glucosio (%)
61-77
15-18
Saccarosio (%)
max. 10
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tiglio)
Energia (kcal)
320
Fruttosio + Glucosio (%)
67-70
Acqua (%)
16,5-17,8
Saccarosio (%)
0,8 4,6
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Castagno)
Energia (kcal)
320
Fruttosio + Glucosio (%)
61-74
Acqua (%)
16,5-18
Saccarosio (%)
max. 2,4
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Rododendro)
Energia (kcal)
Acqua (%)
320
Fruttosio + Glucosio (%)
65-72
16-17,7
Saccarosio (%)
0,1-0,7
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tarassaco)
Energia (kcal)
320
Fruttosio + Glucosio (%)
37,8-38,5
Acqua (%)
17-18
Saccarosio (%)
0,1-0,4
41
La produzione
Il Consorzio e la produzione attuale
•Aziende aderenti al Consorzio: 200 soci
•Produzione 2010 (stima): 100 tonnellate*
•Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 12,00/kg**
*dato precedente al riconoscimento DOP - **prezzo stimato per la vendita del prodotto certificato
La produzione potenziale
•Aziende produttrici attualmente non aderenti al consorzio: 200*
•Produzione 2010: dato non disponibile
•Prezzo medio di vendita alla distribuzione: dato non disponibile
*dato stimato
Overview di mercato
Il mercato della produzione di miele in Italia è rappresentato principalmente da
piccoli apicoltori. I quantitativi importati risultano maggiori di quelli esportati.
Mercato Generale Miele Italiano - Volume (tons)*
Produzione
2009
Export 2010
Import 2010
Prezzo al consumo
(€/kg) 2010**
20.000
6.960
14.547
7,11
* Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat
** Fonte ISMEA, Miele BIO+non BIO
Distribuzione
Il mercato di destinazione del Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP è rappresentato dall’Italia; il canale di distribuzione più utilizzato è la vendita diretta.
Mercati di Destinazione - Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Mercato Interno
Mercato Estero
100%*
-
Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Vendita diretta
Vendita al dettaglio,
insegna locale
"Bar Bianco
Lattebusche" e fiere
Distribuzione Moderna
Ho.re.ca.
80%
20%
-
-
* Dato 2010, precedente al riconoscimento della denominazione
42
Produzioni derivate
Attualmente il prodotto generico Miele delle Dolomiti Bellunesi viene utilizzato
nella produzione di:
•dolci;
•birra;
•gelato;
•caramelle;
•liquore.
Questi prodotti sono utilizzati nelle fiere a titolo dimostrativo e per degustazioni.
Potenziali prodotti concorrenti
Di seguito sono indicati gli altri mieli italiani ed europei a marchio DOP e IGP
che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti per quanto riguarda il
mercato delle certificazioni comunitarie.
Italia:
• Miele della Lunigiana DOP
Europa:
• Meli Elatis Menalou Vanilia DOP (Grecia)
• Miel d'Alsace IGP (Francia)
• Miel de Corse - Mele di Corsica DOP
(Francia)
• Miel de Provence IGP (Francia)
• Miel de Sapin des Vosges DOP
(Francia)
• Miel - Marque Nationale du GrandDuché de Luxembourg DOP
(Lussemburgo)
• Miel de Galicia (Mel de Galicia) IGP
(Spagna)
• Miel de Granada DOP (Spagna)
• Miel de La Alcarria DOP (Spagna)
• Mel da Serra da Lousã DOP
(Portogallo)
• Mel da Serra de Monchique DOP
(Portogallo)
• Mel da Terra Quente DOP
(Portogallo)
• Mel das Terras Altas do Minho DOP
(Portogallo)
• Mel de Barroso DOP (Portogallo)
• Mel do Alentejo DOP (Portogallo)
• Mel do Parque de Montezinho DOP
(Portogallo)
• Mel do Ribatejo Norte - Serra D'aire,
Albufeira de Castelo de Bode, Bairro,
Alto Nabão DOP (Portogallo)
• Mel dos Açores DOP (Portogallo)
43
Marketing e punti di contatto
Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso:
•brochures e volantini;
• sito internet www.apidolomiti.com
Il Consorzio è stato inoltre presente con pubblicazioni su quotidiani locali quali il
“Corriere delle Alpi”, “Il Gazzettino” e “L'Amico del Popolo”.
Ha partecipato a trasmissioni TV su reti locali, quali “Telebellunodolomiti” e “AntennaTre”.
Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore:
•Agrimont, 25/26/27 marzo e 1/2/3 aprile 2011 - Longarone Fiere
•Paese del miele, Ottobre 2011 - Limana
•Mostra Mercato dei prodotti Agricoli, Settembre 2011 - Sedico
Organismi di riferimento
•Organismo di Riferimento Produttori
Apidolomiti - Servizi
Società Cooperativa Agricola p.a.
Via Papa Luciani, 1 - 32020 Limana (BL)
Tel. +39 0437 918120
www.apidolomiti.com
[email protected]
•Organismo di Controllo
C.S.Q.A. Certificazioni S.r.l.
Qualità Agroalimentare
Via S. Gaetano, 74 - 36016 Thiene (VI)
Tel: +39 0445 313011 - Fax: +39 0445 313070
www.csqa.it
[email protected]
44
Piacentinu Ennese DOP
Piacentinu Ennese DOP - Classe 1.3. Formaggi
Reg.ne EU Reg.to CE 132 del 14.02.2011 GUCE L 41 del 15.02.2011
Versione Vinitaly 2011
Descrizione del prodotto
•Classificazione
Denominazione: Piacentinu Ennese DOP
Categoria: Formaggi
Tipologia di latte: ovino, intero e crudo
Pasta: pressata e stagionata
•Breve descrizione
La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu Ennese è riferita al formaggio
a pasta pressata ottenuto da latte ovino, intero e crudo, proveniente dalle razze
siciliane Comisana, Pinzirita, Valle del Belice e loro incroci. L’aggiunta di zafferano e di grani di pepe nero conferiscono al formaggio un colore giallo intenso e
un sapore caratteristico. È stagionato per almeno 60 giorni prima della commercializzazione.
•Caratteristiche distintive
Il Piacentinu Ennese DOP è stato il millesimo prodotto ad essere inserito nei registri europei delle DOP, IGP e STG. È l’unico formaggio italiano certificato al quale viene aggiunto zafferano, rigorosamente coltivato e lavorato all’interno della
zona individuata come esclusiva di produzione del formaggio.
Territorio di produzione
46
Stagionalità
Produzione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Commercializzazione
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Confezionamento ed etichettatura
Il prodotto si presenta al consumo nelle seguenti tipologie di confezionamento:
•forme intere.
L’etichetta del prodotto deve contenere la denominazione Piacentinu Ennese, seguita dall’acronimo DOP con il simbolo comunitario abbinato. Riporta, inoltre,
informazioni relative alla ragione sociale dell’azienda produttrice e/o confezionatrice.
Sulla faccia di ogni forma dovrà essere presente la placca di caseina che riporta il
codice identificativo del singolo formaggio e la scritta Piacentinu Ennese.
•Confezioni
Logo Prodotto
forma intera e tranci
Placca di caseina
(codice identificativo della forma)
forma intera
47
•Etichetta
Logo Prodotto
Denominazione
Piacentinu Ennese
Acronimo DOP
Informazioni relative alla
ragione sociale dell'azienda
produttrice e/o confezionatrice
•Scheda tecnica di prodotto
Formato
Peso netto per confezione
Pz per confezione
Dimensione confezione (b×h×p)
Codice EAN
Confezioni per cartone
Dimensione cartone (b×h×p)
da 4,5 kg circa
8,5 kg circa
pz 2
20×20×15
2541949
pz 2
40×40×16
Unità di vendita per pallet
48
Numero strati per pallet
6
Numero cartoni per strato
Termine minimo di conservazione
I.V.A.
8
120 gg dal confezionamento
4%
Deperibilità e shelf life
Il Piacentinu Ennese DOP si conserva in frigorifero chiuso negli appositi contenitori da formaggio salva-aroma e salva-freschezza, in plastica o in vetro, oppure
avvolto in carta oleata. Se confezionato sottovuoto, può essere conservato in frigorifero ad una temperatura di 2-8°C anche per 120 giorni dalla data di confezionamento.
48
Controlli e rintracciabilità
Al fine di dare maggiore garanzia al consumatore finale vengono effettuati costantemente dei controlli interni (autocontrollo) ed esterni (da parte dell'organismo di controllo) garantendo in questo modo l’identificazione e la rintracciabilità
del prodotto Piacentinu Ennese DOP lungo tutta la filiera.
Di seguito si riporta una tabella che sintetizza le fasi più importanti del piano di
controllo attualmente in vigore.
Tipologia di operatore
Controlli
Rintracciabilità
• Ubicazione allevamento,
pascoli, razza, mangimi.
• Identificazione e registrazione delle lattifere
presenti in allevamento (Registro di stalla),
razze allevate e numero animali.
• Produzioni di latte ottenute o vendute.
• Rispetto della alimentazione del bestiame.
• Refrigerazione latte nel rispetto dei valori minimi previsti dalle vigenti disposizioni di legge.
Caseificatore
• Ubicazione impianti; conformità ai requisiti disciplinati.
• Processo produttivo disciplinato.
• Numero delle lavorazioni ed il totale del latte
lavorato.
• Provenienza del latte immesso in lavorazione.
• Numero di forme ottenute ed atte alla denominazione, nonché i numeri identificativi delle
forme.
• Documentazione relativa alla provenienza
locale dello zafferano (Fornitori).
• Documentazione relativa all’approvvigionamento di caglio locale (Fornitori).
• Materiali ed i parametri di lavorazione regolati dal disciplinare.
• Lotto attribuito.
Stagionatore
• Ubicazione impianti; conformità ai requisiti disciplinati.
• Processo produttivo disciplinato.
• Numero identificativo lotto e provenienza
delle forme di formaggio da stagionare.
• Data inizio stagionatura.
• Documentazione a controllo dei parametri
previsti per la stagionatura ove necessario.
Confezionatore
• Ubicazione impianti; conformità ai requisiti disciplinati.
• Processo produttivo disciplinato.
• Data (o lotto) di produzione che identifica il
formaggio immesso al confezionamento.
• Quantità di prodotti confezionati con la
denominazione Piacentinu Ennese.
Prodotto finito
• Prove di laboratorio su campione.
• Verifica delle caratteristiche organolettiche e
chimiche (grasso, proteine, cloruro di sodio e
pH) del prodotto finito.
• Rintracciabilità del lotto.
Produttore di latte
Valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
PIACENTINU ENNESE DOP
Valore energetico Kcal/KJ
350/1449
Grassi (g)
28,2
Proteine (g)
23,9
Calcio (mg)
829
Carboidrati (g)
< 0,1
49
La produzione
Il Consorzio e la produzione attuale
•Aziende aderenti al Consorzio: 4 caseificatori e 14 produttori di latte
•Produzione 2010 (stima): 20 tonnellate certificate
•Superficie dedicata al pascolo: 20 ettari
•Prezzo medio di vendita alla distribuzione: € 18,00/kg
Overview di mercato
La produzione casearia di qualità è uno dei punti di forza del settore agroalimentare nazionale. Parte della produzione di formaggi viene esportata, per quanto
riguarda l’Europa, principalmente in Francia e in Germania, mentre oltreoceano
è destinata agli Stati Uniti d’America.
Mercato Generale Formaggi e latticini Dati Export (tons)*
Gennaio - Dicembre
Principali
Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
272.407
100.00
8.34
Francia
55.300
20.30
11.02
Germania
35.933
13.19
12.92
Stati Uniti
29.726
10.91
7.39
Regno Unito
25.980
9.54
8.71
Fonte GTI
Mercato Generale Formaggi e latticini Dati Import (tons)*
Gennaio - Dicembre
Principali
Paesi
partners
Quantità
2010
% Quota di mercato
2010
% variazione
2009/2010
Mondo
471.942
100.00
3.56
Germania
253.605
53.74
2.48
Francia
55.563
11.77
19.19
Fonte GTI
50
Distribuzione
Mercati di Destinazione - Piacentinu Ennese DOP
Mercato Interno
Mercato Estero
99%
1%
Mercato Interno - Canali di Distribuzione - Piacentinu Ennese DOP
Vendita diretta
Dettaglio Tradizionale
Distribuzione Moderna
Ho.re.ca.
5%
10%
80%
4%
Insegne della Distribuzione Moderna - Piacentinu Ennese DOP
Produzioni derivate
Il prodotto non viene attualmente utilizzato in alcuna produzione derivata.
Potenziali prodotti concorrenti
Per le peculiarità del Piacentinu Ennese DOP (latte ovino, presenza di zafferano e
grani di pepe nero) non è possibile comparare questo prodotto con altri formaggi
certificati a livello comunitario.
Marketing e punti di contatto
Il Consorzio mette a disposizione informazioni sul prodotto attraverso:
•brochures informative;
•distribuzione di leaflets informativi nel canale della Distribuzione Moderna.
Partecipa come espositore alle seguenti fiere di settore:
•Vinitaly, 7/11 aprile 2011 - Verona
•Cibus - Salone Internazionale dell’Alimentazione, 7/10 maggio 2012 - Parma
•Fiera di Bra
51
Organismi di riferimento
•Organismo di Riferimento Produttori
Consorzio di Tutela Formaggio Piacentinu Ennese
c/o Associazione Regionale Allevatori
sede di Enna
Via Scifitello - 94100 Enna
Tel +39 0935 29229
Fax +39 0935 29229
[email protected]
•Organismo di Controllo
IZS Sicilia
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia
Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo
Tel: +39 091 6565328
Fax: +39 091 6565437
www.izssicilia.it
[email protected]
Aziende
•Produttori
Caseificio Centro Form Sr
C.da Vanelle - 94010 Aidone (EN)
Tel: +39 0935 88113/0935 87834
Mail: [email protected]
Caseificio D’amico Maria Rita
C.da Casalgismondo - 94010 Aidone (EN)
Caseificio Cavalcatore
C.da Cavalcatore 1 - 94010 Assoro (EN)
Tel: +39 0935 667255
Mail: [email protected]
Caseificio Caseari di Venti
C.da Tresaudo - 94010 Calascibetta (EN)
Tel: +39 388 9438932
Web: http://casearidiventi.altervista.org
Mail: [email protected]
Le aziende riportate sono quelle comunicate dall'organismo dei produttori.
52
Schede prodotto
Atlante Qualivita
2011
Arancia di
Ribera DOP
Registrazione Comunitaria
Arancia di RiberaDOP
Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to CE 95 del 03.02.2011
GUCE L 30 del 04.02.2011
PALERMO
Arancia di Ribera DOP
AGRIGENTO
Ortofrutticoli e cereali
Zona di Produzione
Sicilia
Organismi di Riferimento
Consorzio di Tutela Arancia Ribera di Sicilia D.O.P.
c/o Centro Direzionale per l'Agricoltura
Via Quasimodo - 92016 Ribera (AG)
Tel: +39 0925 561511/274
Fax: +390925 561511/274
www.riberella.it
IZS Sicilia
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia
Via G.Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo
Tel: +39 091 6565111
Fax: +39 091 6565437
www.izssicilia.it
[email protected]
Links
• www.riberella.it
• www.qualigeo.eu/aranciadiriberadop
55
Descrizione del Prodotto
• polpa fine e soda che si scioglie in bocca lasciando
pochissimi residui di membrana;
• gusto dolce ed equilibrato con aroma di agrume,
frutta esotica e vaniglia, senza note amare.
La Denominazione di Origine Protetta Arancia di
Ribera si riferisce al frutto allo stato fresco ottenuto dalle varietà di arancio Brasiliano, Washington
Navel, Navelina e relativi cloni. La buccia, di colore
arancio intenso, nasconde una polpa bionda e zuccherina dalla consistenza particolarmente delicata,
che si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui
di membrana. Il frutto si caratterizza per un perfetto equilibrio tra gusto, aroma e profumo ed è facilmente riconoscibile per il caratteristico ombelico
interno, più pronunciato nelle varietà Brasiliano e
Washington Navel.
Navelina
• ottenuta dalla varietà Navelina nei cloni Navelina comune,
Navelina risanata e Navelina
ISA 315;
• forma sferica od ovoidale con
ombelico interno meno pronunciato rispetto alle
varietà Brasiliano e Washington Navel;
• buccia di colore arancio molto intenso;
• polpa a grana media e soda che si scioglie in bocca lasciando pochissimi residui di membrana;
• gusto più dolce delle varietà Brasiliano e Washington Navel, con aroma di agrume, fragola e
vaniglia, senza note amare;
• maturazione precoce.
Zona di Produzione Arancia di Ribera DOP
Ortofrutticoli e cereali
La zona di produzione dell’Arancia di Ribera DOP
comprende i comuni di Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana,
Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Ribera, Sciacca,
Siculiana e Villafranca Sicula, nella provincia di
Agrigento e il comune di Chiusa Sclafani nella provincia di Palermo, nella Regione Sicilia.
Cenni Storici
La coltivazione di melarance, arance vaniglia e altri agrumi nella vallata del fiume Verdura era già
diffusa agli inizi del 1800, come testimoniano alcuni documenti storici che descrivono il territorio
come un ambiente fertile e ricco di acque dolcissime. Le origini della città risalgono al periodo di
dominazione spagnola, quando nel 1635 il Principe di Paternò Don Luigi Moncada fondò la cittadina e la battezzò con il nome di Ribera, in omaggio
alla moglie Maria Afan de Ribera. Qui, nel corso
dei secoli si sono succedute le più svariate colture esotiche, dal riso al banano, fino all’arancio. Si
narra che i frutti prodotti in questa zona venissero trasportati a Palermo e di qui commercializzati
fino in America. Tra le varietà di arance coltivate
in questo periodo nel bacino del Mediterraneo,
altri documenti descrivono quella delle “ombelicate”, ovvero con ombelico interno, caratteristica
tipica dell’Arancia di Ribera DOP. Le prime piante di varietà Brasiliano, invece, giunsero a Ribera
negli anni Trenta, grazie all’intuizione di alcuni
agricoltori riberesi che le acquistarono per le proprie coltivazioni. Il perfetto adattamento di questi
aranci alle condizioni climatiche del luogo, insieme all’abbondante produzione e all’eccellente
qualità del frutto, spinsero gli agricoltori locali a
propagare e impiantare questa varietà in sostituzione degli aranci più antichi. Nel 1940 l’Arancia
di Ribera occupava già 100 ettari di terreno, che
sarebbero divenuti ben 6.350 alle porte del 2000.
Caratteristiche del Prodotto
La Denominazione di Origine Protetta Arancia di
Ribera è riservata al frutto che presenta le seguenti
caratteristiche:
• diametro minimo di 70 mm;
• calibro minimo 6;
• polpa di colore arancio uniforme, senza semi;
• succo di colore arancio;
• resa in succo non inferiore al 40%;
• contenuto di solidi solubili nel succo compreso
tra 9 e 15°Brix;
• rapporto tra solidi solubili e acidi organici contenuti nel succo non inferiore a 8.
Ciascuna varietà, così come immessa in commercio si distingue inoltre in base alle seguenti caratteristiche:
Brasiliano
• ottenuta dalla varietà Brasiliano, nei cloni Brasiliano comune
e Brasiliano Risanato;
• forma sferica simile alla Washington Navel, ma leggermente più arrotondata, con ombelico interno;
• buccia di colore arancio uniforme che tende al
rossastro a fine inverno;
• polpa fine e soda che si scioglie in bocca lasciando
pochissimi residui di membrana;
• gusto dolce ed equilibrato con aroma di agrume,
frutta esotica e vaniglia, senza note amare.
Caratteristiche del Territorio
Il territorio di produzione dell’Arancia di Ribera
DOP si estende ai lati e sui versanti dei fiumi Verdura, Magazzolo, Platani e Carboj, dove il suolo
è ricco di argilla e di minerali primari facilmente
assimilabili dagli agrumi (Fig. 1). L’elevata disponibilità di potassio, combinata con il clima mediterraneo, favorisce la migrazione degli zuccheri
verso il frutto, contribuendo alla eccellente qualità gustativa dell’Arancia di Ribera DOP. I suoli,
di origine alluvionale, sono caratterizzati da una
tessitura equilibrata, legata all’alto contenuto di
Washington Navel
• ottenuta dalla varietà Washington Navel nei cloni Washington
Navel comune, Washington Navel risanato, Washington Navel
3033;
• forma sferica con ombelico interno;
• buccia di colore arancio uniforme che tende al
rossastro a fine inverno, che si distacca più facilmente dalla polpa rispetto alla varietà Brasiliano;
56
(Fig. 1) Territorio di produzione dell'Arancia di Ribera DOP
Metodo di Produzione L’Arancia di Ribera DOP è ottenuta attraverso
metodi di coltivazione tradizionale, integrata o
biologica. Il processo produttivo prevede le seguenti fasi:
Conservazione - i frutti appena raccolti, che non
sono immediatamente immessi al consumo, possono essere conservati per non più di 90 giorni
in celle frigorifere, a temperature comprese tra 3
e 6°C e a un’umidità relativa compresa tra il 75 e
il 95%. La conservazione deve avvenire all’interno
dell’area di produzione, in quanto i trasporti e le
successive manipolazioni potrebbero provocare il
danneggiamento del prodotto.
Impianto - le piante destinate alla produzione
dell’Arancia di Ribera DOP possono essere innestate su portinnesti di Citrus aurantium (arancio
amaro o melangolo), Citrange Troyer, Citrange
Carrizo, Citrumeli, Poncirus trifoliata, Mandarino Cleopatra, Citrus macrophylla. Nei nuovi
impianti, la distanza fra gli agrumi deve essere
tale da consentire un’agevole esecuzione delle
principali operazioni colturali, il transito delle attrezzature agricole e lo sviluppo vegeto-produttivo
delle piante (Fig. 2). Per questa ragione la densità
di impianto deve essere compresa tra le 400 e le
650 piante per ettaro, a seconda del portinnesto
utilizzato. La messa a dimora viene effettuata nel
periodo invernale, a partire dal mese di dicembre
fino a tutto marzo, con piante di uno o due anni.
Confezionamento - il prodotto è confezionato
in contenitori, sacchi o bins alveolari di materiale
idoneo (Fig. 3). Le confezioni devono essere sigillate in modo tale da impedire che il contenuto possa
essere estratto senza la rottura del sigillo e devono
recare sull’etichetta la denominazione Arancia di
Ribera DOP e il logo prodotto. In etichetta deve
inoltre essere riportata l’indicazione della varietà
di arance contenute nella confezione: Brasiliano,
(Fig. 2) Sesto d'impianto per la coltivazione dell'Arancia di Ribera DOP
(Fig. 3) Fase di confezionamento dell'Arancia di Ribera DOP
57
Arancia di Ribera DOP
Raccolta - la prima varietà ad essere raccolta, dal
1 novembre alla fine di febbraio, è la Navelina. Per
le altre varietà, Brasiliano e Washington Navel, la
raccolta inizia nella prima decade di dicembre e
termina alla fine di maggio. I frutti vengono raccolti manualmente con l’ausilio di forbici per evitare il
distacco dal calice. La produzione non può superare i 400 quintali per ettaro anche se, in annate particolarmente favorevoli, tali limiti possono essere
superati del 10%. Dopo la raccolta, le arance sono
lavate solamente con acqua potabile, senza essere
soggette in alcun modo a deverdizzazione o a trattamenti con cere o conservanti chimici.
Ortofrutticoli e cereali
Operazioni colturali - da febbraio a settembre
si svolgono le operazioni di potatura della pianta,
eseguite manualmente, che conferiscono alla chioma una struttura a “globo”, armonica e piena, in
modo tale da evitare un accumulo della vegetazione all’interno. Il suolo circostante viene lavorato
con attrezzi meccanici che estirpano le erbe infestanti evitando di danneggiare l’apparato radicale.
Tra il 1 marzo e il 30 settembre il terreno viene
lavorato e ripulito per facilitare la concimazione,
che viene eseguita dal 1 febbraio al 30 settembre e
può essere svolta con metodo tradizionale e integrato o con metodo biologico. Nel periodo estivo,
le piante vengono irrigate a microgetto localizzato,
“a farfalla” o “a baffo”. La difesa fitosanitaria varia a seconda della tecnica di produzione utilizzata
(tradizionale, integrata o biologica).
argilla mista a sabbia e ciottoli, che garantisce la
libera circolazione dell’aria e dell’acqua, favorendo l’assimilazione di sostanze nutritive. Tutto ciò
assicura ai frutti una spiccata succosità. Anche
l’ottima qualità delle acque utilizzate per l’irrigazione, di composizione equilibrata e dal ridotto
contenuto di elementi inquinanti, contribuisce
all’eccellenza del prodotto. Infine, la presenza del
mare rende il clima particolarmente mite e sono
rari i danni provocati dalle calamità naturali come
le gelate o i venti.
Washington Navel o Navelina; il nome, la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda produttrice
e/o confezionatrice e la categoria commerciale di
appartenenza Extra o Prima. È ammesso l’utilizzo
di indicazioni che facciano riferimento a marchi
privati purché non abbiano significato laudativo o
siano tali da trarre in inganno il consumatore. Può
essere riportata l’indicazione della settimana di
raccolta dei frutti.
alveolari di peso inferiore a 40 kg. Le categorie commerciali ammesse sono la Extra e la Prima.
L’Arancia di Ribera DOP deve essere conservata in
un luogo fresco e asciutto. È ottima da consumare
fresca o spremuta, grazie alla sua elevata succosità e
alle sue eccellenti qualità gustative. La polpa bionda
e zuccherina, infatti, la distingue dalle altre varietà
siciliane, pigmentate di rosso e dal sapore più acidulo, dalle quali si differenzia anche per la facilità
del distacco della buccia, quest’ultima ottima per la
preparazione dei canditi (Fig. 4). Per la sua elevata
digeribilità e l’acidità moderata, l’Arancia di Ribera
DOP può essere consumata anche la sera senza affaticare la digestione. In cucina è un frutto versatile,
che viene utilizzato nella preparazione di un’infinità
di piatti sia salati che dolci, tradizionali o innovativi come le arance di Ribera tonnate, i garganelli
all’arancia e coppa d’inverno, l’anatra all’arancia
con il cous cous trapanese, il fior di latte all’arancia
e all’aranzada, queste ultime raccolte nel Manifesto
della cucina italiana di Martino Ragusa.
(Fig. 5) Cassetta in cartone contenente Arancia di Ribera DOP
Reperibilità e Distribuzione
L’Arancia di Ribera DOP è distribuita nel centronord Italia attraverso vendita diretta ed è reperibile nei principali mercati ortofrutticoli, raggiunge
inoltre tutto il territorio nazionale attraverso la
grande distribuzione organizzata. Una quota è destinata ai mercati esteri dei paesi europei.
Stagionalità
L’Arancia di Ribera DOP, nella varietà Navelina, è
raccolta da novembre a febbraio, mentre le varietà
Brasiliano e Washington Navel vengono raccolte
da dicembre fino a maggio.
Curiosità
Arancia di Ribera DOP
Ortofrutticoli e cereali
Valenze Gastronomiche
• L’Arancia di Ribera è l’unico agrume al mondo a
fregiarsi del riconoscimento DOP.
• Dopo la raccolta, l’Arancia di Ribera DOP non subisce alcun trattamento chimico né viene fatto uso
di cere, la buccia viene semplicemente lavata con
acqua potabile consentendo l’impiego integrale del
frutto per tutti gli usi gastronomici.
• L’Arancia di Ribera DOP ha nella parte basale del
frutto un caratteristico ombelico, da cui prende il
nome la varietà Navel che in inglese significa appunto “ombelico”.
• Nel 2007 il comprensorio di coltivazione dell’Arancia di Ribera DOP è stato insignito del Premio internazionale della ruralità.
• In primavera, nelle valli della zona di produzione
dell’Arancia di Ribera DOP, si diffonde un intenso
profumo di zagara, che inebria “l’aere e l’animo” del
visitatore.
(Fig. 4) Scorze di Arancia di Ribera DOP candite e ricoperte di cioccolato
Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 ml di prodotto
ARANCIA DI RIBERA DOP (succo)
Energia (kcal)
45
Proteine (g)
0,5
Carboidrati (g) (Amido 0)
9,0
Grassi (g) (Colesterolo 0)
0,1
Fibra totale (g)
1,6
Sodio (mg)
3
Vitamina C (mg) (83% RDA)
50
Legislazione
La Denominazione di Origine Protetta Arancia di Ribera ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE n. 95 del
03.02.2011 pubblicato sulla GUUE L 30 del 04.02.2011.
Fonte: Consorzio di Tutela Arancia Ribera di Sicilia DOP Riberella
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio da novembre a
giugno, nella tipologia Arancia di Ribera DOP, nelle
varietà Brasiliano, Washington Navel e Navelina. È
commercializzato in sacchi retinati di peso inferiore
a 5 kg; in contenitori e/o vassoi di legno, plastica e
cartone (Fig. 5) di peso inferiore a 25 kg o in bins
58
Carciofo
Spinoso di
Sardegna DOP
Registrazione Comunitaria
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to CE n. 94 del 03.02.2011
GUCE L 30 del 04.02.2011
Sardegna
Organismi di Riferimento
Consorzio per la Tutela della DOP
Carciofo Spinoso di Sardegna
Via Felice Serra - 09034 Villasor (CA)
Tel: +39 070 9648029 - 551
Fax +39 070 9648500
[email protected]
Agenzia Laore Sardegna
Via Caprera, 8 - 09123 Cagliari
Tel: +39 070 6026
Fax: +39 070 60262222
www.sardegnaagricoltura.it
[email protected]
Links
• www.sardegnaagricoltura.it
• www.qualigeo.eu/carciofospinosodisardegnadop
59
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
CAGLIARI
Ortofrutticoli e cereali
Zona di Produzione
Descrizione del Prodotto
Dimostrazioni dell’esistenza del carciofo spinoso
sardo nei primi decenni del secolo scorso si trovano anche nello scritto di Max Leopold Wagner La
Vita Rustica della Sardegna Riflessa nella Lingua.
Nell’importante opera, Wagner, nel capitolo dedicato alla coltivazione dei campi, parla delle colture
minori della Sardegna dicendo “…degli altri prodotti della terra, in genere poco coltivati, hanno
qualche diffusione, per lo più in soddisfacimento
del fabbisogno famigliare, le lenticchie, i fagioli, i
piselli, le zucche, i pomodori ed i carciofi…”.
Dal manoscritto redatto dallo scrittore isolano
Francesco Sonis, per descrivere la storia ed il ruolo della “Compagnia Barracellare in Sardegna”,
emerge un’ interessante testimonianza della presenza del carciofo spinoso di Sardegna attraverso le
tasse di assicurazione che i produttori sin dall’Ottocento pagavano in cambio della salvaguardia da
parte delle “pattuglie dei Barracelli” effettuata sui
terreni coltivati a carciofo. Sin dai primi decenni del Novecento si assiste poi, ad un importante
rinnovamento dell’agricoltura isolana e si passa,
anche per il carciofo, da una produzione destinata
all’autoconsumo ad una produzione specializzata,
orientata verso i mercati di consumo nazionali ed
internazionali.
La Denominazione di Origine Protetta Carciofo
Spinoso di Sardegna si riferisce all’ortaggio fresco,
con capolino spinoso, proveniente da coltivazioni
dell’ecotipo locale Spinoso Sardo riconducibile alla
specie Cynara scolymus. Si distingue per la tenerezza della polpa, sia del gambo che delle brattee, e
per il gusto poco astringente, caratteristiche che lo
rendono ottimo per il consumo a crudo.
Zona di Produzione Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Ortofrutticoli e cereali
La zona di produzione del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP comprende numerosi comuni di tutte
le province della regione Sardegna.
Caratteristiche del Prodotto
La Denominazione di Origine Protetta Carciofo
Spinoso di Sardegna (Fig. 1) è riservata ai prodotti
che presentano le seguenti caratteristiche:
• capolino conico-allungato mediamente compatto, di colore verde con ampie sfumature violettobrunastre;
• foglie di colore verde con sfumature violettobrunastre;
• brattee carnose, tenere e croccanti alla base, con
spine di colore giallo all’apice;
• gambo internamente poco fibroso, tenero ed
edibile;
• profumo intenso di cardo e floreale;
• gusto corposo, con equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro (per la presenza di derivati polifenolici e cinarina);
• limitata astringenza;
• parte edibile non inferiore al 30 % del peso del
capolino fresco.
Caratteristiche del Territorio
La produzione del Carciofo di Sardegna DOP trova il suo fondamento nel forte legame con il territorio isolano particolarmente vocato a questo
tipo di coltivazione sia per le tradizionali tecniche
agricole che per le sue favorevoli condizioni pedoclimatiche e morfologiche. Tali fattori contribuiscono ad assegnare a questo ortaggio caratteristiche organolettiche quali la limitata astringenza, il
sapore gradevole, frutto di un’equilibrata sintesi
di amarognolo e dolciastro, e la tenerezza della
polpa. Le temperature medie invernali ed estive sono miti (temperatura media invernale pari
a 11,3°C ed estiva pari a circa 24°C). Gli apporti
idrici annuali da pioggia ammontano a circa 560
mm con un picco di precipitazioni di 196 mm durante la stagione invernale ed un’assenza quasi
totale di pioggia (21 mm) nel corso dell'estate. I
terreni sono di origine alluvionale e di buona dotazione in elementi chimici e in sostanza organica,
tendenzialmente a reazione neutra o leggermente
sub-alcalina (Fig. 2).
(Fig. 1) Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Cenni Storici
Da un punto di vista storico la produzione, la cultura del carciofo e, in particolare, il suo legame
con l’ambiente, risalgono al periodo dei Fenici. Testimonianze scritte della presenza del carciofo in
Sardegna sono riscontrabili già nella seconda metà
del XVIII secolo nel trattato del nobile sassarese
Andrea Manca dell’Arca che, nella sua opera Agricoltura di Sardegna, pubblicata nel 1780, intitola
un paragrafo: “Cardo e Carciofo. Propagazione.
Varietà. Coltivazione. Uso.”
(Fig. 2) Terreni per la coltivazione del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
60
Metodo di Produzione
nomi, ragioni sociali, marchi d’impresa non aventi
significato laudativo e tali da non trarre in inganno
l’acquirente. Nel caso di vendita in mazzi, il marchio
verrà inserito in una fascia che avvolge gli stessi.
Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è ottenuto
da terreni freschi, di medio impasto e ben drenati.
La preparazione del suolo inizia con la “discissura” (lavorazione che non prevede l’inversione degli strati del terreno, ma effettua solo tagli verticali) e/o con l’aratura profonda. La propagazione
avviene mediante ovuli e/o carducci che devono
appartenere a piante con le caratteristiche tipiche
dell’ecotipo locale ed essere prelevati da carciofaie o dai piantonai e/o vivai derivanti da materiale
proveniente dalle zone di produzione.
Il metodo produttivo prevede le seguenti fasi:
Trapianto - avviene tra la seconda metà di giugno ed i primi di agosto e consente una produzione
precoce nel periodo autunnale (Fig. 3). Trapianti
successivi, compresi tra agosto e settembre, consentono invece di ottenere produzioni più tardive
(inverno-primavera). La densità d’impianto è compresa tra 0,7 e 1,2 piante/m2. La durata dell’impianto può essere annuale o poliennale.
(Fig. 3) Fase di trapianto del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Operazioni colturali - gli interventi irrigui, praticati dalla messa a dimora degli ovuli e/o carducci fino al manifestarsi di sufficienti precipitazioni,
devono essere realizzati per aspersione e/o a goccia. La difesa fitosanitaria deve essere realizzata
seguendo i principi che regolano la difesa integrata, la difesa guidata e secondo il metodo di produzione biologica. Non è ammesso l’uso di regolatori
di crescita in campo (fitofarmaci).
Raccolta - deve essere eseguita a mano tramite la
recisione del gambo all’inserzione dei capolini di
ordine successivo e deve avvenire prima dell’apertura delle brattee, ovvero dal primo settembre al 31
maggio. La resa produttiva massima è di 10 capolini per pianta.
Confezionamento - prima di essere commercializzato il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è sottoposto a sgambatura (taglio totale o parziale del
gambo), eliminazione delle brattee più esterne del
capolino, cimatura delle brattee (eliminazione delle
spine) ed eventuale porzionamento del capolino in
due o più parti, utilizzabili per le varie tipologie di
gamme commerciali (Fig. 4). Oltre alla denominazione Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento a
(Fig. 5) Carciofo Spinoso di Sardegna DOP passato in pastella e fritto
Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali
Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è ricco di
sostanze nutritive importanti per il nostro organi61
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Valenze Gastronomiche
Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP va preferibilmente consumato nell’arco di poco tempo perché
tende a perdere croccantezza. Qualora l’ortaggio
presenti un gambo lungo e non sia più molto fresco si consiglia di immergere i carciofi nell’acqua
come si farebbe con i fiori freschi. Per riporli in
frigo si devono togliere le foglie esterne più dure
e il gambo e una volta lavati e ben asciugati vanno
messi in un sacchetto di plastica o un contenitore
a chiusura ermetica, in questo modo si conserveranno per almeno 5 o 6 giorni. In cucina il Carciofo
Spinoso di Sardegna DOP è perfetto per preparare
contorni o antipasti sfiziosi, quali i tipici carciofi
passati in pastella e poi fritti, “alla giudia” o “alla
romanesca”, e permette di dare spazio alla fantasia
nella creazione di gustose ricette (Fig. 5). Si ricorda
inoltre l’uso di questo ortaggio per la preparazione
di frittate o primi piatti (risotti o pasta) a base di
carciofi. Per il gusto equilibrato e poco astringente,
infine, è ottimo come ortaggio a crudo, in insalate,
carpaccio e pinzimonio.
Ortofrutticoli e cereali
(Fig. 4) Eliminazione delle brattee più esterne per il confezionamento del prodotto
smo. Gustosi e versatili, questi ortaggi rappresentano una vera e propria miniera di principi attivi,
utili sia per la digestione e la diuresi che per la cura
della bellezza di viso, corpo e capelli.
VALORI NUTRIZIONALI PER 100 g di prodotto
CARCIOFO SPINOSO DI SARDEGNA DOP (sostanza fresca)
Carboidrati (g)
≥2,5
Polifenoli (mg)
≥50
Sodio (g)
≤0,125
Ferro (mg)
≥0,45
Fonte: Disciplinare di produzione
Commercializzazione
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP
Ortofrutticoli e cereali
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia
Carciofo Spinoso di Sardegna DOP. È commercializzato da settembre a maggio in mazzi avvolti con
una fascia oppure utilizzando le seguenti confezioni: vassoi da 2 a 12 capolini interi e/o porzionati;
cestini in materiale per alimenti da 500 gr a 5 kg;
cassette in legno, cartone e plastica per alimenti
contenenti dai 4 ai 60 capolini. Le categorie commerciali ammesse sono la Extra e la Prima. Ogni
confezione deve contenere carciofi della stessa categoria merceologica.
Reperibilità e Distribuzione
Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è reperibile
principalmente tramite i canali della vendita diretta
e del dettaglio tradizionale. Una quota della produzione è inoltre destinata ai mercati esteri.
Stagionalità
Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP viene raccolto dal primo settembre al 31 maggio.
Curiosità
• Da una recente indagine è emerso che il Carciofo
Spinoso di Sardegna DOP è la varietà preferita dagli italiani per il consumo a crudo, sia per il suo gusto che per le proprietà nutrizionali e depurative.
• Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP risulta al
palato poco astringente perchè la presenza dei
tannini responsabili di tale sensazione è controbilanciata dall’elevato contenuto di carboidrati che
determinano invece sensazioni di dolcezza.
Legislazione
La Denominazione di Origine Protetta Carciofo Spinoso di Sardegna ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE n.
95 del 03.02.2011 pubblicato sulla GUUE L 30 del 04.02.2011.
62
Fagioli Bianchi
di Rotonda DOP
Registrazione Comunitaria
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to UE n. 240 del 11.03.2011
GUUE L 66 del 12.03.2011
Basilicata
Organismi di Riferimento
Comitato Promotore per la Registrazione
della DOP Fagioli di Rotonda e
della DOP Melanzana Rossa di Rotonda
c/o ALSIA - A.A.S.D. “Pollino’’
C/da Piano Incoronata - 85048 Rotonda (PZ)
Tel: +39 0835 244575- 0835 244584
www.biancoerossadop.it
Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura di Potenza
Corso XVIII Agosto, 34 - 85100 Potenza
Tel: +39 0971 412111
Fax: +39 0971 412248
www.pz.camcom.it
[email protected]
Links
• www.biancoerossadop.it
• www.alsia.it
• www.qualigeo.eu/fagiolibianchidirotondadop
63
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
POTENZA
Ortofrutticoli e cereali
Zona di Produzione
Descrizione del Prodotto
costo. Nella pubblicazione Regno delle due Sicilie
- descritto e illustrato del 1852 si parla della coltivazione, nel territorio, di “piante graminacee, leguminose e filifire” e nello specifico si menziona “il
fagiuolo, e questo di più specie”. Tra le varietà di
fagioli coltivati nella Valle del Mercure, in un articolo del 2 settembre del 1860 dell’Eco di Basilicata
Calabria Campania, si narra che i fagioli bianchi
di Rotonda erano apprezzati persino da Giuseppe
Garibaldi che, di ritorno dalla Sicilia, trascorse la
notte a Rotonda e per cena gustò i fagioli bianchi
che si producevano in questa zona. Fu così colpito
dal loro sapore che decise di portarne via un pugno
e di seminarlo nella sua isola di Caprera.
La Denominazione di Origine Protetta Fagioli Bianchi di Rotonda si riferisce al legume della
specie botanica Phaseolus vulgaris L. ottenuto
dagli ecotipi Fagiolo Bianco e Tondino o Poverello Bianco, nelle tipologie Fresco (baccello) e Secco
(granella). I baccelli si caratterizzano per l’elevato
contenuto proteico e si presentano completamente
bianchi, con semi dalla caratteristica forma tondaovale, bianchi, senza screziature. Per la finezza e la
delicatezza del tegumento hanno un tempo di cottura più rapido rispetto ad altre varietà di fagiolo.
Zona di Produzione
Caratteristiche del Territorio
La zona di produzione dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP ricade all’interno del territorio del
Parco Nazionale del Pollino. Comprende i comuni
di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore,
Castelluccio Inferiore, nella provincia di Potenza,
nella regione Basilicata.
Il territorio di produzione dei Fagioli Bianchi di
Rotonda DOP si estende nella Valle del Mercure,
all’interno del Parco Nazionale del Pollino, il cui
bacino è di origine lacustre e risale all’Era quaternaria. I terreni sono di origine alluvionale, sabbiosi e limo-argillosi, freschi, profondi e fertili, con
una buona esposizione e una notevole capacità di
immagazzinare acqua. La ricchezza di zolfo e azoto nel suolo influisce sull’alto contenuto proteico
della granella e la bassa concentrazione di calcare è responsabile della finezza della membrana e
della sua delicatezza. Il clima è sostanzialmente
dolce, con piogge abbondanti da ottobre a maggio ed escursioni termiche tra giorno e notte che
favoriscono la fecondazione dei baccelli e l’abbondanza dei grani. La grande disponibilità di acque
provenienti dalle sorgenti del Parco Nazionale del
Pollino, insieme alla particolare freschezza del micro-clima, favorisce lo sviluppo di amido nel seme
e riduce lo spessore del tegumento, influendo fortemente sulla qualità del prodotto (Fig. 1).
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Ortofrutticoli e cereali
Caratteristiche del Prodotto
La Denominazione di Origine Protetta Fagioli
Bianchi di Rotonda è riservata ai legumi che, in
base alla tipologia, si distinguono per le seguenti
caratteristiche:
Fresco (baccello)
• colore bianco tendente al giallo
chiaro o all’avorio;
• lunghezza non superiore ai 20
cm e larghezza non superiore ai
20 mm;
• ceroso, di aspetto fresco, sano e turgido;
• pulito, esente da sostanze estranee visibili e privo
di odore e/o sapore estranei;
• tenore di umidità non inferiore al 60% e senza
umidità esterna anormale;
• contenuto proteico uguale o superiore al 9% (sul
totale).
Secco (granella)
• colore bianco senza venature e di
media brillantezza;
• forma tonda-ovale;
• seme di lunghezza non superiore
ai 18 mm e di larghezza non superiore ai 15 mm;
• peso medio per 100 semi minimo 90 gr;
• pulito, esente da sostanze estranee visibili e privo
di odore e/o sapore estranei;
• tenore di umidità non inferiore al 10% e senza
umidità esterna anormale;
• contenuto proteico elevato, uguale o superiore al
24% sulla sostanza secca;
• tegumento molto sottile, non superiore al 6% rispetto al peso totale.
(Fig. 1) Veduta del Parco Nazionale del Pollino
Metodo di Produzione
I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP sono ottenuti
mediante tecniche che prevedono, prima dell’impianto, che il terreno venga trattato con un’aratura
profonda circa 30-35 cm e con una preparazione
del letto di semina.
Il processo produttivo prevede le seguenti fasi:
Cenni Storici
Nella tradizione di campagna della Valle del Mercure i fagioli hanno da sempre ricoperto un ruolo
di primo piano nell’alimentazione quotidiana, grazie alla loro ricchezza di proteine vegetali a basso
Semina - viene effettuata ogni anno dal 20 aprile
al 10 luglio con semi provenienti dai campi situati all’interno del territorio di produzione, con una
64
Raccolta - avviene tra il 1 agosto e il 30 ottobre
per la tipologia Fresco e tra il 15 settembre e il 30
novembre per la tipologia Secco. Viene eseguita interamente a mano, con molta cura, per evitare di
compromettere la qualità del baccello e del seme;
non appena raccolti, i fagioli vengono riposti in
contenitori di legno o di plastica (Fig. 4). I prodotti
destinati alla commercializzazione nella tipologia
Secco sono immediatamente sgranati e successivamente sottoposti a raffreddamento in celle frigorifere, dove vengono conservati per qualche giorno prima di essere confezionati. La produzione massima
per la tipologia Fresco è di 13 tonnellate per ettaro,
mentre per il Secco è di 2,5 tonnellate per ettaro.
densità non superiore ai 100 kg per ettaro. L’operazione viene eseguita a mano o con seminatrice a
una profondità di 3-5 cm, a fila continua o a postarella (in più buche). I sesti e le distanze di semina
sono quelli tradizionalmente in uso nella zona, con
una densità massima di 110.000 piantine per ettaro (Fig. 2).
Confezionamento - i baccelli freschi vengono
confezionati in retine e cassette sigillate, mentre
la granella secca viene confezionata in scatole di
cartone, sacchi di iuta o di altro materiale riciclabile (Fig. 5). Sulle confezioni è apposta l’etichetta che deve riportare a caratteri di stampa chiari
e leggibili: la denominazione “Fagioli Bianchi di
Rotonda” seguiti dalla dicitura “Denominazione
di Origine Protetta” o dal suo acronimo DOP; il
nome, la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda
confezionatrice o produttrice; la quantità di prodotto effettivamente contenuta nella confezione; il
logo del prodotto. È vietata l’aggiunta di qualsiasi
altra qualificazione, compresi gli aggettivi: “tipo”,
“gusto”, “uso”, “selezionato”, “scelto” e simili. È
tuttavia consentito l’utilizzo di indicazioni che facciano riferimento ad aziende, nomi, ragioni sociali
e marchi privati non aventi significato laudativo o
tali da trarre in inganno il consumatore.
(Fig. 3) Sistema di coltivazione delle piante di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
(Fig. 5) Cassette di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP freschi in baccello
(Fig. 4) Fase di raccolta manuale
65
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Operazioni colturali - per il sostegno delle piante dei fagioli vengono costruiti appositi tutori realizzati manualmente con legni di castagno provenienti
dai boschi della Valle del Mercure, secondo una tecnica che si tramanda di generazione in generazione.
Le piante rampicanti di fagioli vi sono posizionate
secondo il sistema “a postarella” o “a rete” – un sistema unico e particolare utilizzato esclusivamente
dai produttori della valle del Mercure – che consente una buona areazione, evitando la formazione di
umidità tra i filari (Fig. 3). Grazie a questa tecnica
viene preservata la delicatezza del fagiolo bianco e
facilitata la raccolta. Anche la “scerbatura”, ovvero
l’eliminazione delle erbe infestanti, viene realizzata completamente a mano. L’irrigazione avviene
a scorrimento, a gocce e a micro-irrigazione; per
la concimazione viene utilizzata sostanza organica come letame maturo o altri composti organici,
in alternativa si ricorre alla pratica del “sovescio”.
Il livello di concimazione minerale non deve superare le 130 unità fertilizzanti di azoto, le 100 unità
fertilizzanti di fosforo e le 120 unità fertilizzanti di
potassio. Per quanto riguarda la difesa fitosanitaria
sono consentiti tutti i trattamenti ammessi nella
coltivazione integrata mentre è vietato l’uso del diserbo.
Ortofrutticoli e cereali
(Fig. 2) Preparazione del terreno per la semina
Ortofrutticoli e cereali
Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Valenze Gastronomiche
Commercializzazione
I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP freschi si conservano in frigorifero nel loro baccello per qualche giorno, mentre quelli secchi si mantengono
per lungo tempo in un luogo fresco e asciutto, in
un barattolo ben chiuso o nella loro confezione
d’acquisto. Entrambi si prestano alla preparazione di numerose pietanze, anche se i fagioli secchi
sono più saporiti di quelli freschi perché la concentrazione degli aromi e delle sostanze nutritive
è maggiore. Una volta sgusciati, i fagioli freschi,
detti anche “vaiane” o “fagioli verdi”, devono essere cucinati nel più breve tempo possibile ed è
sufficiente sottoporli a una cottura di circa un’ora
prima di consumarli, mentre i fagioli secchi devono essere tenuti a bagno per 12 ore e successivamente essere lessati. Per la delicatezza del
tegumento, particolarmente sottile rispetto ad altre varietà di fagioli, i tempi di cottura sono brevi
e consentono di gustare il legume in tutta la sua
gradevolezza, riducendo al minimo la dispersione
delle sue sostanze aromatiche e nutritive.
Nella tradizione locale sono molte le ricette a base
di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP, dalla più semplice – che consiste nel condire i fagioli lessati e
salati con aglio e peperoncini piccanti soffritti,
poi serviti con crostini di pane raffermo – alle più
elaborate, anche in connubio con la Melanzana
Rossa di Rotonda DOP, altro prodotto di qualità certificata che si produce in questo territorio.
I primi piatti li vedono protagonisti di zuppe, minestre e pastasciutte (Fig. 6); nei contorni spiccano in accompagnamento alle patate, pomodoro
o altre verdure e nei secondi compaiono in molti
piatti, come la trippa. Per la cena di Capodanno,
nella cittadina di Viggianello, i Fagioli Bianchi di
Rotonda DOP sono gli ingredienti principali della tradizionale Rappasciona, una zuppa di fagioli
realizzata con mais quarantino bianco, grano tenero, aglio e Peperone di Senise IGP macinato.
Il prodotto è immesso in commercio come Fagioli Bianchi di Rotonda DOP negli ecotipi Fagiolo
Bianco e Tondino (o Poverello Bianco) e nelle tipologie Fresco (baccello) e Secco (granella). La prima
tipologia è commercializzata da agosto ad ottobre
in retine di peso non superiore ai 10 kg o in cassette di peso non superiore ai 15 kg; la seconda si
trova sul mercato tutto l’anno in scatole di cartone,
sacchi di iuta o altro materiale riciclabile di peso
non superiore ai 5 kg (Fig. 7).
(Fig. 7) Confezione per la commercializzazione della granella di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
Reperibilità e Distribuzione
I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP sono distribuiti
nell’area di produzione e in alcune regioni italiane,
soprattutto in Toscana, attraverso vendita diretta,
dettaglio tradizionale e ristorazione.
Stagionalità
I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP sono raccolti
dal 1 agosto al 30 ottobre per la tipologia Fresco
(baccello) e dal 15 settembre al 30 novembre per
la tipologia Secco (granella).
Curiosità
• Nella tradizione di campagna della Valle del Mercure i fagioli bianchi rappresentavano un alimento
quotidiano perché costituivano una risorsa di proteine vegetali a basso costo. Per questo motivo venivano anche chiamati “la carne dei poveri”.
• I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP cuociono più
velocemente rispetto alle altre tipologie di fagioli
perché hanno un tegumento molto sottile e delicato.
Legislazione
(Fig. 6) Zuppa a base id Fagioli Bianchi di Rotonda DOP
La Denominazione di Origine Protetta Fagioli Bianchi di Rotonda
ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE n. 240
del 11.03.2011 pubblicato sulla GUUE L 66 del 12.03.2011.
Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali
I Fagioli Bianchi di Rotonda DOP si caratterizzano per l’elevato contenuto proteico, uguale o
superiore al 24% sulla sostanza secca, un valore
decisamente al di sopra della media registrata in
altre varietà.
Per il prodotto non è stato possibile individuare
valori specifici sulle caratteristiche nutrizionali.
66
Limone di
Siracusa IGP
Registrazione Comunitaria
Limone di Siracusa IGP
Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Reg.ne EU Reg.to CE n. 96 del 03.02.2011
GUCE L 30 del 04.02.2011
Limone di Siracusa IGP
SIRACUSA
Ortofrutticoli e cereali
Zona di Produzione
Sicilia
Organismi di Riferimento
Consorzio del Limone di Siracusa
c/o SOAT Siracusa
Viale Teracati, 39 - 96100 Siracusa
Tel: +39 0931 38234
Fax: +39 0931 38234
www.limonedisiracusa.it
[email protected]
IZS Sicilia
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia
Via G. Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo
Tel: +39 091 6565328
Fax: +39 091 6565437
www.izssicilia.it
[email protected]
Links
• www.limonedisiracusa.it
• www.qualigeo.eu/limonedisiracusaigp
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Descrizione del Prodotto
l’introduzione nel lessico popolare della parola
lumie, che ancora oggi in dialetto indica il frutto
del limone a quei tempi impiegato a puro scopo
ornamentale. La coltivazione dei frutti della specie Citrus limon (L) Burm, subì un notevole incremento nel VII secolo grazie all’opera dei Padri
Gesuiti che da abili coltivatori intensificarono la
produzione agrumicola locale. Le testimonianze
in materia ci dicono che una grande spinta alla
diffusione del limone in Sicilia arrivò con la nascita dei noti “giardini mediterranei”, ricchi di
agrumi ed estremamente diffusi sull’isola. In questi piccoli paradisi si concentravano gli studi botanici degli esperti del territorio, che davano vita
ad interessanti ricerche sulle piante più diffuse in
Sicilia. La coltivazione degli agrumi e del limone,
nello specifico, è divenuta man mano sempre più
importante per l’economia dell’isola: i primi del
Novecento, infatti, nacquero le prime industrie di
trasformazione del succo di limone in agro-cotto,
citrato di calcio e acido citrico. La fervente produzione di limoni dette vita anche ad un’attività
di esportazione che vedeva i frutti del siracusano
fare tappa verso Paesi come l’Inghilterra e gli Stati Uniti d’America. Esistono antichi documenti di
trasporto che testimoniano l’importanza di questi scambi commerciali con l’estero. L’attività di
export dei limoni siciliani è stata rappresentata
anche in alcune sequenze cinematografiche e letterarie. La coltivazione dei limoni è pertanto da
tempo legata alla tradizione storica e culturale del
territorio ed il Limone di Siracusa IGP è il frutto
del lavoro continuo di ricerca di intere generazioni di siciliani.
L’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa si riferisce alla cultivar Femminello e ai
suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus limon (L) Burm coltivati in impianti specializzati
nel territorio della provincia di Siracusa. Si caratterizza per l’elevata quantità di succo contenuto
nella polpa, per la finezza della buccia, per l’alta
percentuale di acido citrico e di vitamina C e per
la pezzatura medio-grande. Il Limone di Siracusa
IGP si distingue in Primofiore, Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) e Verdello (o limone
d’estate).
Zona di Produzione La zona di produzione del Limone di Siracusa IGP
comprende, in tutto o in parte, il territorio amministrativo dei comuni di Augusta, Melilli, Siracusa,
Noto, Avola, Rosolini, Floridia, Priolo Gargallo,
Solarino e Sortino in provincia di Siracusa, nella
regione Sicilia.
Limone di Siracusa IGP
Ortofrutticoli e cereali
Caratteristiche del Prodotto
L’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa è riservata ai frutti che, a seconda delle tipologie, presentano le seguenti caratteristiche:
Primofiore
• buccia di colore variabile dal verde
chiaro al giallo citrino;
• forma ellittica e pezzatura mediogrande;
• peso non inferiore a 100 gr;
• polpa color giallo citrino o verde chiaro con grado
Brix maggiore di 7;
• succo color giallo citrino con una resa non inferiore al 34% e con acidità maggiore del 6%.
Caratteristiche del Territorio
Il territorio di produzione del Limone di Siracusa
IGP (Fig. 1) è caratterizzato da un clima temperato
da ottobre a marzo e arido da aprile a settembre.
La temperatura media annua registrabile nella
pianura siracusana è di 18-19°C, con picchi massimi che si aggirano intorno ai 31°C; 8-9°C nei
periodi più freddi. Proprio questo clima consente
alle piante di limone di crescere e svilupparsi nel
migliore dei modi, anche grazie alla buona disponibilità idrica del territorio. Inoltre il suolo, di tipo
bruno-calcareo ed alluvionale risulta estremamente ricco di elementi nutritivi e sostanza organica
che lo rendono fertile e particolarmente adatto alle
coltivazioni di limone. Infine l’aria mediamente
Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile)
• buccia giallo chiaro;
• forma ellittica od ovoidale e pezzatura grande;
• peso non inferiore a 100 gr;
• polpa di colore giallo con grado
Brix maggiore di 6,5;
• succo color giallo citrino con una resa non inferiore al 30% e con acidità maggiore del 5,5%.
Verdello (o limone d'estate)
• buccia di colore verde chiaro;
• forma ellittica-sferoidale e pezzatura medio-grande;
• peso non inferiore a 100 gr;
• polpa giallo citrino con grado Brix
maggiore di 6;
• succo color giallo citrino con una resa non inferiore al 25% e con acidità maggiore del 5,5%.
Cenni Storici
La pianta del limone, originaria dell’India, era
già presente nel territorio del siracusano fin dal
periodo delle dominazioni arabe e normanne
in Sicilia. Proprio ai normanni sembra si debba
(Fig. 1) Territorio di produzione del Limone di Siracusa IGP
68
Confezionamento - in ogni imballaggio e in ogni
confezione deve essere riportata la designazione
precisa “Limone di Siracusa” seguita dalla menzione “Indicazione Geografica Protetta” o dall’acronimo IGP, abbinate al logo ufficiale. Devono inoltre
essere indicate la varietà, l’origine, la categoria, il
calibro e il lotto. Per i frutti venduti sfusi è obbligatoria l’apposizione del bollino sul 100% di essi.
umida consente alla buccia del Limone di Siracusa
IGP di mantenersi sottile e favorendo la succosità
della polpa.
Metodo di Produzione Il Limone di Siracusa IGP è ottenuto grazie ad un
metodo di produzione atto a mantenere un perfetto equilibrio e sviluppo della pianta.
Sono previste le seguenti fasi:
Impianto - i sesti di impianto non devono avere
una densità superiore alle 400 piante per ettaro, ad
eccezione di impianti esistenti ed in fase di produttività decrescente per i quali è permesso un limite
di 500 piante per ettaro (Fig. 2). Nei casi di sesti di
impianto dinamici, invece, la suddetta densità è fissata a 850 piante per ettaro. I portainnesti devono
appartenere alle varietà: Arancio amaro, Poncirus
trifoliata, Citrange Troyer, Citrange Carrizo e Citrus macrophylla, dotati di alta stabilità genetica.
Il Limone di Siracusa IGP va conservato in frigorifero o in un luogo fresco e asciutto. La temperatura ideale di conservazione va dai 6 ai 12°C.
Le caratteristiche del suo succo (come la resa, il
contenuto di vitamina C e di acido citrico) nonché le peculiarità dei suoi oli essenziali (ricchi di
aldeidi quali il nerale e il geraniale) lo rendono
particolarmente adatto nella preparazione di dolci, sorbetti e gelati. La buccia può essere utilizzata in moltissime bevande come tè, acqua tonica
o drinks. In cucina si apprezza al meglio anche
su primi e secondi piatti sia a base di pesce che di
carne. È usato infine per la preparazione di prodotti da forno e liquori.
(Fig. 2) Sesto d'impianto per la coltivazione del Limone di Siracusa IGP
Operazioni colturali - la gestione del suolo, la
concimazione, l’irrigazione e la difesa da avversità,
possono avvenire secondo il metodo convenzionale, il metodo di lotta integrata o secondo il metodo
dell’agricoltura biologica.
Raccolta - deve essere effettuata a mano, con l’ausilio di apposite forbicine per tagliare il peduncolo
e si esegue in momenti diversi dell’anno (Fig. 3). Il
Primofiore si raccoglie dal 1 ottobre al 14 aprile, il
Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) dal
15 aprile al 30 giugno, il Verdello (o limone d'estate) dal 1 luglio al 30 settembre.
(Fig. 5) Mousse a base di Limone di Siracusa IGP
Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali
Il Limone di Siracusa IGP è un ottimo dissetante, aromatico, ricchissimo di vitamina C e di
sali minerali. Si distingue per essere tonico, rinfrescante, digestivo, antiacido, antireumatico,
astringente, ipocalorico, disinfettante, diuretico
e fluidificante.
(Fig. 3) Raccolta manuale del Limone di Siracusa IGP
69
Limone di Siracusa IGP
Valenze Gastronomiche
Ortofrutticoli e cereali
(Fig. 4) Operazioni di cernita che precedono il confezionamento del Limone di Siracusa IGP
Curiosità
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto (parte edibile)
LIMONE DI SIRACUSA IGP
Energia (kcal)
27
Acqua (g)
90,1
Proteine (g)
1,1
Lipidi (g)
0,03
Carboidrati (g)
8,2
Vitamina A (U.I.)
20
Vitamina B1 (mg)
0,04
Vitamina B2 (mg)
0,02
Vitamina B6 (mg)
0,06
Acido nicotinico (mg)
0,1
Acido pantotenico (mg)
0,2
Vitamina C (mg)
45
Acido citrico (mg)
3840
Sodio (mg)
6
Potassio (mg)
148
Calcio (mg)
26
Magnesio (mg)
9
Manganese (mg)
0,04
Ferro (mg)
0,6
Rame (mg)
0,26
Fosforo (mg)
16
Zolfo (mg)
8
Cloro (mg)
4
• Siracusa e il Val di Noto, aree comprese nella
zona di produzione del Limone di Siracusa IGP,
sono iscritte nella Unesco World Heritage List (patrimonio dell’Umanità).
Legislazione
L'Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa ha ottenuto
la registrazione europea con regolamento UE n. 96 del 03.02.2011
pubblicato sulla GUUE L 30 del 04.02.2011.
Fonte: www.campisitalia.com
Limone di Siracusa IGP
Ortofrutticoli e cereali
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno
come Limone di Siracusa IGP nelle tipologie Primofiore, Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile) e Verdello (o limone d’estate). Il periodo
di vendita più rilevante va comunque dal mese di
ottobre al mese di maggio, dal momento che la
tipologia Verdello o limone d’estate rappresenta solo il 5% circa della produzione. Può essere
confezionato in appostiti contenitori di cartone,
plastica o legno, sfuso o all’interno di confezioni
quali retine o borse con banda plastica (Fig. 6).
(Fig. 6) Limone di Siracusa IGP sfuso
Reperibilità e Distribuzione
Il Limone di Siracusa IGP è reperibile sia in Italia
che all'estero attraverso i canali della distribuzione
moderna e la vendita al dettaglio.
Stagionalità
Il Limone di Siracusa IGP è raccolto tutto l’anno in
periodi diversi a seconda della varietà: il Primofiore dal 1 ottobre al 14 aprile; il Bianchetto o Maiolino dal 15 aprile al 30 giugno; il Verdello dal 1 luglio
al 30 settembre.
70
Miele delle
Dolomiti
Bellunesi DOP
Registrazione Comunitaria
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Zona di Produzione
BELLUNO
Veneto
Organismi di Riferimento
Apidolomiti - Servizi
Società Cooperativa Agricola p.a.
Via Papa Luciani, 1 - 32020 Limana (BL)
Tel. +39 0437 918120
www.apidolomiti.com
[email protected]
C.S.Q.A. Certificazioni S.r.l.
Qualità Agroalimentare
Via S. Gaetano, 74 - 36016 Thiene (VI)
Tel: +39 0445 313011
Fax: +39 0445 313070
www.csqa.it
[email protected]
Links
• www.apidolomiti.com
• www.qualigeo.eu/mieledelledolomitibellunesidop
• www.mieledelledolomitibellunesi.eu
71
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Reg. ne EU Reg. to CE n. 241 del 11.03.2011
GUUE L 66 del 12.03.2011
Altri prodotti di origine animale
Classe 1.4. Altri prodotti di origine animale (uova, miele, prodotti lattiero-caseari ad eccezione del burro, ecc.)
Descrizione del Prodotto
Castagno
• prodotto su fioritura di Castanea sativa M. in quantità maggiore al 70%;
• colore bruno scuro variabile dal
noce chiaro al noce quasi nero;
• consistenza inizialmente liquida, successivamente vischiosa dove la cristallizzazione dà origine a
microcristalli;
• odore aromatico, pungente, forte e acre;
• sapore poco dolce, amarognolo o molto amaro,
tannico e astringente;
• pH compreso tra 4,4 e 5,8.
La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi si riferisce al prodotto ottenuto dal nettare dei fiori trasformato dalle api
domestiche dell’ecotipo locale di Apis mellifera e
lasciato maturare nei favi dell’alveare. Il prodotto
è disponibile nelle tipologie Miele delle Dolomiti
Bellunesi DOP di Millefiori, di Acacia, di Tiglio, di
Castagno, di Rododendro e di Tarassaco.
Zona di Produzione La zona di produzione del Miele delle Dolomiti
Bellunesi DOP interessa l’intero territorio della
provincia di Belluno, che risulta per la maggior
parte compreso all'interno del Parco Nazionale
delle Dolomiti Bellunesi, nella regione Veneto.
Rododendro
• prodotto su fioritura di Rododendrum spp in quantità maggiore al 20%;
• consistenza liquida all’inizio e,
dopo alcuni mesi, al momento
della cristallizzazione, consistenza pastosa, a granulazione fine;
• colore allo stato liquido dall’incolore al giallo paglierino e dal bianco al beige chiaro dopo la cristallizzazione;
• odore tenue, vegetale, fruttato, che può ricordare il profumo del fiore ma anche le marmellate di
frutti di bosco o anche lo sciroppo di zucchero;
• sapore caratteristico, delicato, gradevole e dolce;
• pH compreso tra 3,7 e 4,2.
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Altri prodotti di origine animale
Caratteristiche del Prodotto
La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi è riservata alle sei tipologie
di miele che presentano le seguenti caratteristiche
distintive:
Millefiori (o Multiflora)
• prodotto in prevalenza su fioritura di Taraxacum spp, Tilia
spp, Castanea sativa M, Rododendrum spp e varie Labiacee;
• colore da giallo chiaro ad ambrato;
• spiccata tendenza alla cristallizzazione fine ed
omogenea;
• odore leggero che in qualche caso richiama la
presenza del nettare prevalente;
• sapore dolciastro, morbido, più o meno intenso;
• pH compreso tra 3,4 e 4,4.
Tarassaco
• prodotto su fioritura di Taraxacum spp in quantità maggiore
al 5% e inferiore al 30%;
• consistenza liquida o cristallina fine e regolare che determina
una massa morbida e cremosa;
• colore con riflessi gialli se liquido, giallo e cremoso se cristallizzato;
• odore pungente, acuto e persistente;
• sapore poco o normalmente dolce, solitamente
acido, leggermente amaro e astringente;
• pH compreso tra 4,3 e 4,7.
Acacia (o Robinia)
• prodotto su fioritura di Robinia pseudoacacia L. in quantità
maggiore al 30%;
• colore chiaro, ambrato, trasparente;
• consistenza tipicamente liquida e leggermente
torbida in presenza di cristalli (non cristallizza mai
completamente);
• odore che può ricordare il profumo dei fiori di
robinia;
• sapore delicato, caratteristico e molto dolce;
• pH compreso tra 3,7 e 4,1.
Cenni Storici
L’attività apistica e l’uso del miele nel territorio bellunese è ben documentata. In un documento dei
prezzi del 1712 si legge e si catalogano tre diversi
tipi di miele commercializzato: “miele di fiori d’alta alpe”, “miele di brugo”, “miele de bosco misto”.
Esiste una vasta documentazione della tradizionale
cultura culinaria locale sull’uso del miele, che proviene da documenti apocrifi con ricette databili attorno al 1580 e altre, più numerose, dal Seicento in
avanti, con indicazioni particolari per la produzione
di dolci. Non mancano riferimenti anche alla medicina popolare, dove emerge un forte uso del miele
delle Dolomiti bellunesi nei preparati usati, unitamente alle droghe vegetali, per la cura di patologie
respiratorie. L’utilizzo del miele in medicina popolare è dimostrato anche da riferimenti tramandati
in forma scritta e verbale, raccolti soprattutto in due
zone del bellunese, il Comelico e lo Zoldano, dove
viene consigliato per svariati utilizzi come conservante, integratore alimentare, fluidificatore del san-
Tiglio
• prodotto su fioritura di Tilia spp in quantità maggiore al
10%;
• colore variabile dal giallo chiaro al verdolino oppure con tonalità anche tendenti al bruno;
• consistenza pastosa, con cristallizzazione ritardata e formazione di cristalli grossi e irregolari;
• odore fresco caratteristico, mentolato e balsamico, che ricorda la tisana dei fiori di tiglio;
• sapore dolce, con leggero retrogusto amaro poco
percettibile;
• pH compreso tra 4 e 4,1.
72
gue, ricostituente, ecc. In alcuni musei etnografici
locali, che raccolgono vecchie attrezzature agricole,
sono presenti soprattutto arnie villiche che risalgono ai primi anni del secolo scorso, molte delle quali
ricavate da tronchi cavi opportunamente modellati.
Caratteristiche del Territorio
La zona di produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP è un’area montana che presenta caratteristiche pedo-climatiche particolari, ricca di boschi
e pascoli, contraddistinta da una bassa concentrazione demografica e dall’assenza di grossi insediamenti industriali o attività agricole intensive (Fig.
1). Le Dolomiti caratterizzano il territorio e le stesse
condizioni climatico-ambientali del bellunese, temperatura e piovosità medie, che risultano fortemente differenti dalle altre zone limitrofe e dalle medie
regionali. Le mappe relative alle precipitazioni e alle
temperature medie dell’aria mettono in evidenza
come la zona individuata per la produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP sia caratterizzata da
una piovosità che si aggira intorno ai 1.400-1.800
mm annui e da una temperatura dell’aria che nella stagione invernale varia da 6 a -10°C. Il distretto
della provincia di Belluno, in gran parte compreso
all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, dispone di un vasto territorio che rappresenta il 56% della superficie boschiva della regione
Veneto ed è considerato di eccezionale rilevanza per
la conservazione degli ecosistemi naturali, con ricca
presenza di specie botaniche fortemente nettarifere.
Lo sviluppo di una flora alpina tipica del territorio
bellunese e la larga diffusione di piante arboree ed
erbacee di interesse apistico, rendono questo territorio una zona adatta a conferire al Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP le tipiche caratteristiche organolettiche che lo distinguono da altri mieli.
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Estrazione - avviene direttamente dai favi dei melari mediante centrifugazione. La raccolta all’inizio
delle fioriture si effettua grazie alla posa dei melari interponendo un “escludi regina” tra il nido e
il primo melario, questo allo scopo di evitare che
la regina possa estendere la deposizione delle uova
anche nei melari. Al momento del prelevamento
dei melari le api vengono allontanate con metodi
che escludono l’impiego di affumicatori o sostanze
repellenti che potrebbero alterare il prodotto. La
raccolta del miele avviene per fasi successive, in
concomitanza delle diverse fioriture. L’estrazione
del prodotto deve avvenire entro un massimo di
cinque giorni dal prelievo dei favi (Fig. 2).
Altri prodotti di origine animale
miele ha inizio quando la bottinatrice, rientrando all’alveare, passa a un’ape di casa la goccia di
materia prima raccolta (c.d. trofallassi). La stessa
goccia è rapidamente passata da un’ape all’altra
e questo processo provoca la riduzione del contenuto di acqua. Durante questi passaggi il nettare
si arricchisce di secrezioni ghiandolari dell’ape che
determinano una serie di trasformazioni chimiche
a carico degli zuccheri. L’evaporazione dell’acqua
continua infine all’interno delle celle, finché esso
non raggiunge un valore inferiore al 18%. Il riempimento del melario avviene in circa una settimana.
Il Miele delle Dolomiti DOP è prodotto da arnie
stanziali, o che comunque vengono spostate periodicamente all’interno del territorio bellunese, secondo le seguenti modalità di lavorazione:
(Fig. 2) Alcune arnie dell'apiario
Filtrazione - il miele viene collocato in appositi
recipienti inox, detti maturatori, dove viene filtrato.
Decantazione - una volta filtrato, il miele deve
essere posto in recipienti per la decantazione (purificazione). Dopo l’estrazione e la purificazione,
sono consentite esclusivamente le operazioni tecnologiche che non alterino le caratteristiche tipiche
del prodotto, quali la cristallizzazione guidata e il riscaldamento per la fluidificazione del prodotto che
non deve mai superare i 40°C. In questa fase il miele
perde parte dell’umidità e risulta infine idoneo alla
conservazione.
(Fig. 1) Area montana delle Dolomiti bellunesi
Metodo di Produzione L’ape è un insetto sociale e come tale vive in famiglie o colonie costituite da migliaia di individui.
Ogni nuova famiglia di api ha origine da uno sciame o da un gruppo completo di soggetti: ape regina, fuchi (maschi) e api operaie (femmine). Le api
visitano, in ciascun volo, piante prevalentemente
della stessa specie. La suzione delle soluzioni zuccherine (estrazione del nettare e della melata) da
parte dell’ape bottinatrice avviene tramite l’apparato boccale, dove il liquido assorbito è raccolto
nella borsa melaria. Il processo di formazione del
Confezionamento - il miele è confezionato in
opportuni contenitori sigillati con l’idonea etichetta. Nell’etichetta, che ha anche la funzione di sigillo, devono essere riportate le indicazioni relative a
denominazione del prodotto, peso netto, ragione
sociale e sede del produttore, luogo di lavorazio73
Commercializzazione
ne del prodotto, numero del lotto di produzione e
data di scadenza. Può essere aggiunta l’indicazione
“Prodotto della Montagna” nel caso tutte le fasi della produzione avvengano in aree considerate come
territorio montano (oltre 600 metri s.l.m.).
Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno
nelle tipologie Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
di Millefiori, di Acacia, di Tiglio, di Castagno, di
Rododendro e di Tarassaco Tarassaco (per tutte le
tipologie può essere presente in etichetta l’indicazione “Prodotto della Montagna”). È messo in vendita in contenitori di vetro da 250, 500 o 1.000 gr,
chiusi con tappo metallico e sigillati con l’idonea
etichetta. È inoltre consentito confezionare il miele
in formato monodose, utilizzando piccoli contenitori in vetro, bustine, vaschette o altro contenitore
in materiale idoneo (Fig. 3).
Valenze Gastronomiche
Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP va conservato in luoghi asciutti e freschi, riparati dalla luce,
dal calore e privi di odori estranei; non necessita di
altre particolari precauzioni, essendo un prodotto
che per le proprie caratteristiche si conserva molto
a lungo. È consigliabile comunque non protrarre la
conservazione per più di due anni. Si abbina bene
ai formaggi tipici della zona di produzione quale il
Piave DOP, in particolare a quelli di media e buona
stagionatura, ma si utilizza anche come ingrediente
di piatti e dolci della tradizione bellunese.
Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP
Altri prodotti di origine animale
Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali
Fra i principali componenti del miele sono da ricordare le vitamine, gli enzimi che favoriscono direttamente la digestione, i sali minerali che sono
presenti specialmente nei mieli scuri come il Castagno e la presenza di sostanze antibiotiche. Essendo
poi composto prevalentemente da zuccheri semplici
(glucosio e fruttosio) presenta una facile digeribilità.
Offre dunque un immediato apporto energetico che
lo rende un idoneo componente dell’alimentazione, particolarmente nella dieta dello sportivo, delle
persone anziane e dell’età scolare e, in generale, nei
momenti in cui è elevato il fabbisogno energetico.
(Fig. 3) Vasetti di Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP nelle varie tipologie
Reperibilità e Distribuzione
Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP è venduto
tramite vendita diretta, al dettaglio e nei negozi
specializzati ed è distribuito in buona parte della
zona di produzione.
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Millefiori)
Energia (kcal)
320
Acqua (%)
15-18
Fruttosio + Glucosio (%)
69-78
Saccarosio (%)
max. 3,8
Stagionalità
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Acacia)
Energia (kcal)
Il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP viene raccolto in periodi e fasi diverse a seconda del periodo di
fioritura: il Tarassaco ad aprile, l’Acacia (Robinia)
a maggio, il Tiglio tra maggio e giugno, il Castagno
ed il Rododendro tra giugno e luglio e il Millefiori
nel mese di luglio o in altri periodi della primavera
dove non sono abbondanti le altre principali fioriture mellifere.
320
Acqua (%)
15-18
Fruttosio + Glucosio (%)
61-77
Saccarosio (%)
max. 10
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tiglio)
Energia (kcal)
320
Acqua (%)
16,5-17,8
Fruttosio + Glucosio (%)
67-70
Saccarosio (%)
0,8 4,6
Curiosità
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Castagno)
Energia (kcal)
320
Acqua (%)
16,5-18
Fruttosio + Glucosio (%)
61-74
Saccarosio (%)
max. 2,4
• Il periodo di vita medio dell’ape è di circa 60-65
giorni.
• Il miele cristallizzato è garanzia di naturalezza, in
quanto sicuramente non ha subito trattamenti di
alcun tipo ed è possibile renderlo liquido scaldandolo a bagnomaria a una temperatura di 35-40°C.
• La maggior parte degli apicoltori opera nelle Vallate Bellunese e Feltrino, ci sono inoltre numerosi
produttori di alta quota che producono un miele
particolarmente pregiato.
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Rododendro)
Energia (kcal)
320
Acqua (%)
16-17,7
Fruttosio + Glucosio (%)
65-72
Saccarosio (%)
0,1-0,7
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP (Tarassaco)
Energia (kcal)
Legislazione
320
Acqua (%)
17-18
Fruttosio + Glucosio (%)
37,8-38,5
Saccarosio (%)
0,1-0,4
La Denominazione di Origine Protetta Miele delle Dolomiti Bellunesi ha ottenuto la registrazione europea con regolamento UE 241
del 11.03.2011 pubblicato sulla GUUE L 66 del 12.03.2011.
Fonte: Disciplinare di produzione
74
Piacentinu
Ennese DOP
Registrazione Comunitaria
Piacentinu Ennese DOP
Classe 1.3. Formaggi
Reg.ne EU Reg.to CE n. 132 del 14.02.2011
GUUE L 41 del 15.02.2011
Piacentinu Ennese DOP
ENNA
Formaggi
Zona di Produzione
Sicilia
Organismi di Riferimento
Consorzio di Tutela Formaggio
Piacentinu Ennese
c/o Associazione Regionale Allevatori
sede di Enna
Via Scifitello - 94100 Enna
Tel +39 0935 29229
Fax +39 0935 29229
IZS Sicilia
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia
Via G.Marinuzzi, 3 - 90129 Palermo
Tel: +39 091 6565111
Fax: +39 091 6565437
www.izssicilia.it
[email protected]
Links
• www.qualigeo.eu/piacentinuennesedop
75
Descrizione del Prodotto
no, diffusa già in antichità, che alla coltivazione
dello zafferano.
Proprio il termine “piacentinu” (dal siciliano piacenti) sarebbe riferito alla “piacevolezza” del gusto in quanto la presenza dello zafferano rende
il formaggio non del tutto piccante. La leggenda
vuole che l’aggiunta di zafferano al latte nella fase
di produzione sia riconducibile alla dominazione
Normanna (XI secolo). La storia narra che Ruggero il Normanno per guarire sua moglie Adelasia, affetta da una forte depressione e allo stesso
tempo amante dei formaggi, fece preparare un
formaggio con doti rivitalizzanti. Lo zafferano è
infatti da sempre celebre per le sue proprietà stimolanti ed energizzanti. Il termine “piacentinu” si
ritrova sia nella Sicilia passeggiata (Maja, 1600)
che in un testo del Cinquecento Le venti giornate
dell’agricoltura e dei piaceri della villa dove si fa
già riferimento al sistema di salatura e all’impiego
di zafferano per conferire maggiore colore al formaggio.
La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu
Ennese è riferita al formaggio a pasta pressata ottenuto da latte ovino, intero e crudo, proveniente
dalle razze siciliane Comisana, Pinzirita, Valle del
Belice e loro incroci. L’aggiunta di zafferano e di
grani di pepe nero conferiscono al formaggio un
colore giallo intenso e un sapore caratteristico. È
stagionato per almeno 60 giorni prima della commercializzazione.
Zona di Produzione La zona di produzione del Piacentinu Ennese DOP
comprende l’intero territorio dei comuni di Enna,
Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera, Villarosa
della provincia di Enna, nella regione Sicilia.
Piacentinu Ennese DOP
Formaggi
Caratteristiche del Prodotto
Caratteristiche del Territorio
La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu
Ennese (Fig. 1) è riservata al formaggio che presenta le seguenti caratteristiche:
• ottenuto da latte ovino intero e crudo;
• forma cilindrica con diametro di 20-21 cm e facce piane o leggermente concave;
• scalzo quasi diritto o leggermente convesso, altezza 14-15 cm;
• peso da 3,5 a 4,5 kg;
• crosta morbida ed elastica, con spessore massimo di 5 mm e di colore giallo più o meno intenso,
che può presentare i segni impressi dal canestro
di giunco;
• pasta liscia, di colore giallo più o meno intenso
(dovuto alla presenza dello zafferano) con grani
di pepe nero e con leggera occhiatura;
• odore caratteristico con leggere note di zafferano;
• sapore da leggermente piccante a più intenso in
base alla stagionatura, leggermente salato;
• stagionato per un periodo minimo di 60 giorni;
• grasso sulla sostanza secca non inferiore al 40%;
• proteine sulla sostanza secca non inferiore al 35%;
• sale (NaCl) sulla sostanza secca massimo 5%;
• pH compreso tra 4,80 e 5,70.
Il territorio di produzione del Piacentinu Ennese
DOP presenta un clima di tipo subcontinentale
dovuto alla vicinanza del mare che favorisce un
ambiente ideale per la coltivazione di una grande
varietà di foraggere. I terreni bruni che presentano pendici più o meno marcate, sono collocati ad
una altitudine compresa tra i 400 e gli 800 metri
s.l.m. Le colture dei pascoli naturali, quando succedono al grano, sono costituite prevalentemente
da ecotipi locali di veccia coltivata in consociazione con l’avena e la sulla. Queste essenze foraggere,
utilizzate poi negli allevamenti ovini, conferiranno
al latte e infine al formaggio quegli aromi (come
il “terpene”, aterponeolo) caratteristici del territorio (Fig. 2).
Le condizioni pedo-climatiche ottimali della zona
di produzione avvantaggiano anche la coltivazione
di uno zafferano locale di altissima qualità, impiegato come ingrediente nel processo di caseificazione del formaggio Piacentinu Ennese DOP.
(Fig. 2) Territorio di produzione del Piacentinu Ennese DOP
Metodo di Produzione (Fig. 1) Piacentinu Ennese DOP
Cenni Storici
Il Piacentinu Ennese DOP è prodotto con latte
ovino intero e crudo ottenuto dalle razze siciliane
autoctone Comisana, Pinzirita, Valle del Belice e
loro incroci. L’alimentazione delle pecore è costi-
L’origine della produzione del Piacentinu Ennese
DOP è legata sia all’attività casearia del latte ovi76
tuita non solo da foraggi freschi, fieni e paglia ma
anche da ristoppe di grano e sottoprodotti vegetativi (cladodi di ficodindia, frasche di ulivo derivate dalla potatura invernale). Le greggi vengono
portate al pascolo per gran parte dell’anno; nei
periodi in cui rimangono in stalla si effettuano integrazioni con granella di cereali, con leguminose
o concentrati semplici o complessi (no OGM). Il
latte, prima della fase di coagulazione, deve presentare un’acidità naturale di fermentazione (pH
6,5-6,8).
Il metodo produttivo per l’ottenimento del prodotto prevede le fasi di seguito elencate:
Coagulazione del latte - il latte refrigerato,
proveniente da una o due munte successive, deve
essere lavorato entro le 24 ore dalla mungitura. Il
latte, raggiunta la temperatura di cottura di 38°C,
viene portato nella tina (contenitore di legno) dove
vengono aggiunti zafferano (massimo 5 gr/100 l di
latte) e caglio (massimo 100 gr/100 l di latte). Si
utilizza caglio in pasta proveniente da agnelli e capretti allevati nella zona di produzione. Anche lo
zafferano è di produzione locale ed è caratterizzato
da un elevato contenuto di crocina e picrocrocina
(categoria I e II), che conferisce un bouquet finale
intenso e caratteristico. Il tempo di presa e indurimento è di 45 minuti.
(Fig. 4) Placca di caseina del Piacentinu Ennese DOP
Salatura - la forma viene cosparsa uniformemente di sale a grani grossi (salatura a secco). Si ripete
l’operazione per due volte a distanza di 10 giorni
l’una dall’altra.
Stagionatura - deve avvenire per un periodo minimo di 60 giorni, ma può durare anche per oltre
4 mesi. I magazzini di stagionatura devono avere
temperature comprese fra 8-10°C e una umidità
relativa del 70-80% (Fig. 5).
Piacentinu Ennese DOP
Formaggi
Rottura della cagliata - avvenuta la coagulazione, la cagliata viene rotta con un bastone (rotula)
in modo da ottenere grani delle dimensioni di un
chicco di riso. Per favorire un’ulteriore spurgo
del siero viene aggiunta acqua calda a 75°C (20
litri/100 litri di latte). Dopo l’agglomerazione dei
granuli si forma una massa caseosa (lacciata) che
viene trasferita sopra una tavola di legno (tavoliere) o acciaio ed è successivamente tagliata e distribuita in canestri di giunco (fascedde, Fig. 3).
(Fig. 5) Stagionatura del Piacentinu Ennese DOP
Confezionamento - l’etichetta deve apportare
a caratteri chiari e leggibili la designazione Piacentinu Ennese, seguita dall’acronimo DOP e abbinata al simbolo comunitario (Fig. 6). Vengono
riportate anche le informazioni relative alla ragione sociale dell’azienda produttrice e/o confezionatrice.
(Fig. 3) Operazione di messa in forma del Piacentinu Ennese DOP
Messa in forma - mentre la lacciata viene posta nei canestri, si aggiungono i grani di pepe nero
precedentemente trattati con acqua a temperatura
superiore a 80°C. Si effettua poi una pressatura
manuale per favorire lo spurgo del siero. I canestri
contenenti la massa caseosa vengono poi inseriti
nella tina, dove sosteranno per 3-4 ore. Infine la
pasta viene estratta e lasciata raffreddare. In questa fase avviene anche l’applicazione della placca
di caseina con i codici identificativi della forma e la
scritta Piacentinu Ennese (Fig. 4).
(Fig. 6) Etichetta di confezionamento del Piacentinu Ennese DOP
77
Valenze Gastronomiche
particolare terpene (sostanza aromatica), l’aterponeolo, che proviene direttamente dalle tipiche essenze foraggere del territorio.
• La registrazione del Piacentinu Ennese DOP ha
fatto raggiungere quota 1000 al totale dei prodotti
DOP, IGP e STG europei.
Il Piacentinu Ennese DOP si conserva in frigorifero chiuso negli appositi contenitori da formaggio
salva-aroma e salva-freschezza, in plastica o in
vetro, oppure avvolto in carta oleata. Se confezionato sottovuoto, invece, può essere conservato in
frigorifero a una temperatura di 2-8°C, anche per
lungo tempo. Il Piacentinu Ennese DOP, come formaggio da tavola, esprime al meglio le sue peculiari
caratteristiche aromatiche dovute allo zafferano.
Può essere tuttavia utilizzato per la preparazione di
diverse ricette. La tradizione siciliana infatti lo impiega nell’impanatura delle carni, nei primi piatti
(es. la pasta al brodo di pollo ruspante) o nel capretto abbuttunato, piatto tipico ennese (Fig. 7). Si
può abbinare a molti vini siciliani come ad esempio
il Cerasuolo di Vittoria, l’Etna Rosso e il Malvasia
delle Lipari.
Legislazione
Piacentinu Ennese DOP
Formaggi
La Denominazione di Origine Protetta Piacentinu Ennese ha
ottenuto la registrazione europea con regolamento UE 132 del
14.02.2011 pubblicato sulla GUUE L 41 del 15.02.2011.
(Fig. 7) Chitarrine al Piacentinu Ennese DOP
Caratteristiche e Proprietà Nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 g di prodotto
PIACENTINU ENNESE DOP
Valore energetico Kcal/KJ
350/1449
Proteine (g)
23,9
Carboidrati (g)
< 0,1
Grassi (g)
28,2
Calcio (mg)
829
Fonte: http://www.formaggisifor.it
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno
nella tipologia Piacentinu Ennese DOP. È commercializzato in forme intere.
Reperibilità e Distribuzione
Il Piacentinu Ennese DOP è reperibile su tutto il
territorio nazionale. La distribuzione avviene attraverso la vendita diretta, il dettaglio tradizionale
e in buona parte attraverso la distribuzione moderna, oltre che attraverso la ristorazione.
Stagionalità
Il Piacentinu Ennese DOP è prodotto durante tutto
l’anno.
Curiosità
• Nel Piacentinu Ennese DOP è stato riscontrato un
78
Le Dispense Anteprima
DOP sono uno strumento divulgativo realizzato
dalla Fondazione Qualivita al fine di valorizzare
i prodotti agroalimentari
italiani che hanno ottenuto di recente il riconoscimento comunitario
DOP, IGP e STG. All’interno sono contenute le schede tecniche e descrittive di ogni
prodotto che vogliono rappresentare un
supporto editoriale esaustivo a sostegno
degli operatori della distribuzione, della
stampa specializzata e di tutti i componenti
della filiera produttiva.
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