Don Guanella e il manicomio di Como
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Don Guanella e il manicomio di Como
20 Sabato, 23 giugno 2012 Como Cronaca Don Guanella e il manicomio di Como nella foto d’archivio un gruppo di donne al lavoro presso il manicomio di como Interessanti documenti rivelano un “riflesso” non irrilevante dell’opera del sacerdote sull’istituzione manicomiale cittadina L “ ’ Istituto della Divina Provvidenza non risponde in nessun modo ad alcuna delle norme di sanità, pulizia, igiene e sicurezza che si richiedono per il ricovero di poveri pazzi: basti pensare che lassù si raccoglie la feccia, il rifiuto della città”. Sono queste le parole riportate nel verbale della seduta 17 gennaio 1910 del Consiglio Provinciale, con cui l’on. Angelo Noseda motivava la sua contrarietà a che la Provincia si convenzionasse con Don Guanella per “il collocamento di una cinquantina di donne dementi innocue e tranquille” presso l’istituto della Provvidenza di Lora. Sono parole pesanti, che dimostrano come il pregiudizio anticlericale potesse offuscare o spegnere la sensibilità verso le persone socialmente più deboli, e fa non poco stupore che siano uscite dalla bocca di un socialista, fondatore della Camera del Lavoro. In quella seduta, per esser venuto meno il numero legale dei consiglieri, nemmeno si votò la proposta di convenzione, e tutto fu rinviato ad una successiva riunione, il primo febbraio, da cui l’on. Noseda fu assente, ma non mancò di mandare una lettera in cui ribadiva la sua contrarietà alla convenzione con Don Guanella, ribadendo un giudizio negativo sul suo istituto. (Si noti che qui l’appellativo di “onorevole” veniva dato anche ai consiglieri provinciali. Solo in seguito l’avv. Noseda fu eletto alla Camera dei deputati). A difendere l’opera guanelliana si levò la voce dell’on. avv. Carlo De Herra di Lipomo, il quale espresse “la penosa impressione che gli fecero le parole pronunciate dall’on. Noseda nella precedente seduta all’indirizzo di un istituto tanto benemerito come quello della Divina Provvidenza” e protestò “che egli chiami feccia della Città individui che non sono se non dei poveri disgraziati colpiti dalla sventura”. “Non credo alle sue affermazioni contro il decoro e la pulizia di quell’Istituto, perché esso ebbe, proprio in questi giorni, il giudizio favorevole della Commissione di Nel 1910 l’Istituto guanelliano di Lora accolse una cinquantina di donne dimesse dal manicomio, non ricollocabili in famiglia. A questo passo si arrivò dopo l’approvazione di una convenzione tra la Provincia e don Guanella e un dibattito molto acceso in Consiglio Provinciale di Mario Mascetti vigilanza, e perché egli poté personalmente assicurarsene in una visita fatta qualche anno addietro, e dalla quale riportò un’ottima impressione”. “Manda un saluto a Don Guanella, apostolo di carità e di sacrificio, deplorando l’ostilità di alcuni colleghi, perché mossa unicamente da spirito di parte”. Alle considerazioni del consigliere De Herra si associò l’on. ing. Luigi Marchelli (collegio di Maccagno), mentre l’on. avv. Ghilardi Malnati (collegio di Arcisate) “pur non mettendo in dubbio le benemerenze di don Guanella” espresse parere contrario alla convenzione “sia perché, a giudizio di eminenti psichiatri, non è opportuno che ammalate di mente, per la più parte affette da mania religiosa, si trovino a contatto con preti e con monache; sia perché si viene con essa a disorganizzare il servizio medico del Manicomio…”. La maggioranza dei 33 consiglieri presenti, comunque, approvò. Così in quel 1910 l’Istituto guanelliano di Lora accolse una cinquantina di donne dimesse dal manicomio, non ricollocabili in famiglia. Ma la cosa che più sorprende è che quell’anno si acquistò l’immobile dell’exfilanda Coduri (quello in fregio a Via Carso) dove si avviò una serie di attività ergoterapiche per i degenti “tranquilli” e nel 1911 si costruì la colonia agricola ampliata nel 1914 con una stalla per bovine (dieci anni dopo integrata da quella di Cassina Rizzardi, durata fino al 1975) presso l’ospedale psichiatrico. Lucino Concerto al Don Carlo S. Martino sabato 23 giugno S abato 23 giugno alle ore 21 presso il parco dell’Istituto Comprensivo Don Carlo San Martino – Villa Olginati, di Montano Lucino, la banda musicale comunale di Lucino terrà un concerto ad ingresso libero. L’iniziativa si inserisce a conclusione di un percorso annuale della scuola dedicato all’attività musicale. In caso di pioggia il concerto si terrà presso il cinema Smeraldo della parrocchia di Lucino. Sulla rilevanza anche economica (oltre che sociale e terapeutica a pro dei ricoverati) di queste iniziative, basti dire che il manicomio si rese in quegli anni progressivamente autosufficiente per soddisfare il fabbisogno di pane, pasta, verdura, carne. Nei padiglioni dell’ex-filanda si producevano camicioni per le donne e divise per gli uomini, lenzuola per il fabbisogno interno e per il Brefotrofio e in seguito per l’Istituto di Maternità e Infanzia. Vi si aggiunse calzoleria, sartoria, legatoria, falegnameria, officina di fabbro, confezione di cesti ed altro. Negli anni ’50 del secolo scorso il patrimonio zootecnico dell’ospedale psichiatrico era formato da 120 bovini, 160 suini, circa 4.500 capi di pollame, 280 conigli e 160 cavie. Se ne ricavava latte, carne ed uova, non solo per il fabbisogno interno dei poco meno di 2.000 pazienti (oltre che per la mensa del personale dipendente). Si sa che l’ergoterapia nei manicomi era già da decenni praticata altrove in Europa; ma a Como, dove l’ospedale psichiatrico era stato aperto nel 1882, per quasi un ventennio non se ne era mai parlato. Negli atti del 1910 non figura affatto un riferimento all’esperienza allora ormai quinquennale di don Guanella a Nuova Olonio: visto il clima che si respirava in Consiglio, sarebbe stato controproducente “appoggiarvisi”, col rischio di provocare il rigetto e non approdare a nulla. Ma il fatto che l’iniziativa sia arrivata subito dopo i contatti avuti nel 1909 con don Luigi Guanella, fa legittimamente supporre che l’ispirazione sia venuta da lui, in occasione dei rapporti intrattenuti con la direzione del manicomio per addivenire alla convenzione di cui si è detto, e che i risultati concreti da lui raggiunti abbiano fugato i dubbi e rimosso i pregiudizi. È questo un “riflesso” non irrilevante dell’opera di don Guanella sull’istituzione manicomiale di Como: un corollario tanto sorprendente, quanto finora rimasto nell’ombra. Notizie flash ■ Fism Como Assemblea generale provinciale annuale il 29 giugno V enerdì 29 giugno, alle ore 16.45, presso il Centro Pastorale Card. Ferrari, viale C. Battisti 8, a Como, avrà luogo l’Assemblea generale provinciale annuale Fism Como. Il programma prevede: ore16.45 accoglienza ed accreditamento delegati e preghiera; ore17.15: valutazione morale, formativa, giuridica e finanziaria della Fism di Como (interventi di Claudio Bianchi, Mario Gazzi, Antonio Piffaretti, Alberto Motta, Chiara Cattaneo, Chiara Maspero e Paola Lietti, Maria Grazia Colombo); ore 18.30 - ore 19.30 interventi, proposte, determinazioni e conclusioni.