sostegno a distanza in russia novosibirsk
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SOSTEGNO A DISTANZA IN RUSSIA NOVOSIBIRSK RELAZIONE ANNUALE 2011 Cari amici, Come è ormai tradizione, questa ‘lettera’ non è solo un’occasione privilegiata per ringraziarvi della vostra preziosa e fedele partecipazione al nostro lavoro, ma anche uno spazio in cui possiamo condividere qualche dettaglio di ciò che con il vostro contributo collaborate a costruire, come protagonisti, attraverso il progetto Sostegno a distanza. Innanzitutto, desideriamo proprio darvi l’opportunità di leggere (o rileggere, se siete frequentatori dei nostri siti) l’articolo che Marco Adreolli, responsabile della Campagna Tende di AVSI e nostro caro amico, ha scritto per salutare Rosalba, che il 25 settembre è tornata definitivamente in Italia dopo 19 anni vissuti in Siberia, e 10 anni trascorsi come direttore di Maksora. Ve lo riproponiamo per gratitudine verso di lei, che ha creato Maksora e ne ha determinato l’impostazione e gli ideali, e perché descrive con cuore il mondo in cui ci muoviamo. Rosalba dopo 19 anni in Siberia con AVSI torna a casa. Rosalba Armando è arrivata in Siberia, a Novosobirsk quando il muro di Berlino era caduto da poco e il sistema sovietico non si era sciolto del tutto, i carri armati vigilavano ancora le piazze e per comprare un chilo di pane occorrevano ore di coda al freddo. AVSI è stata con lei in questi anni in cui, virile e caparbia ha cominciato a lavorare con gli orfani, con le ragazze madri, con i bambini dei villaggi sperduti della Siberia. Non si è lasciata intimorire dalle difficoltà, non ha ceduto alle montagne di no che come schiaffi le hanno buttato addosso per anni, ha bussato a mille porte, ha costruito rapporti di fiducia, ha costruito case dove accogliere giovani madri che non sapevano dove andare, ha creato dal nulla una ONG, MAKSORA, partner di AVSI che collabora con le istituzioni locali ed è un punto di riferimento a Novosibirsk per le attività del non profit. Costruendo brandelli di speranza concreta, speranza da cui è costantemente sostenuta, su cui appoggia il suo instancabile fare. Il suo continuo ripartire, ricominciare. Cocciuta e curiosa di capire come affrontare le difficoltà. Non l’ho mai sentita lamentarsi, ma si lamenta chi non accetta quello che succede come l’inevitabile spunto da cui ognuno è toccato per capire quale strada occorre affrontare. È tornata in Italia il 25 settembre per restarci, dopo diciannove anni in una terra fredda fino ai quaranta gradi sottozero, dove ha lavorato con una vitalità e una certezza che tolgono il fiato. Ho l’onore di potermi dire suo amico e ho avuto il privilegio di stare con lei in questi suoi ultimi giorni in Russia. Ho visto alcune delle tante cose che sono state fatte, ma più delle cose, sono le persone che dicono di questa bella storia. Una storia di incontri, che cambiano la vita e che durano per sempre. Anche le istituzioni hanno “accusato il colpo”, la fredda burocrazia russa si è accorta di questa donna e dei suoi amici di MAKSORA e nei giorni del commiato si sono fatti sentire: il sindaco di Novosibirsk, il Rettore dell’Università, il Governatore della Regione e il Rappresentante della Federazione Russa, le hanno scritto, per dirle grazie, non dovuto, non formale. Nell’ultima riunione con lo staff di MAKSORA prima di tornare in Italia dove andrà a lavorare a Firenze per un progetto di accoglienza di donne straniere, ha detto, decisa come sempre: “Voglio lasciarvi tutto e non tenere niente per me”, la sintesi quasi perfetta di chi sa che per costruire davvero occorre dare tutto e non avanzare pretese. Tanti di voi hanno magari cominciato a sostenere un bambino siberiano proprio grazie al rapporto con Rosalba, o ai suoi racconti durante le Tende di AVSI. Vi assicuriamo che, a Dio piacendo, nulla di ciò che lei ha contribuito a costruire andrà perso, e vi chiediamo di sostenerci ancora di più in questo delicato momento di transizione. 2 Non abbiamo intenzione di annoiarvi con la lista di tutti gli eventi pensati, proposti, realizzati: vogliamo semplicemente raccontarvi ciò che per noi è stato maggiormente interessante. Descrivervi l’anno 2011 su questi fogli, vuol dire raccontarvi di un anno di amicizia tra i nostri due Paesi, durante il quale abbiamo cercato di far sì che anche i bimbi che vi sono stati affidati potessero sapere di più di voi e delle vostre abitudini, del Paese in cui vivete, delle sue bellezze e dei suoi limiti. Questo è stato un po’ il fil rouge che ha accompagnato quasi ogni evento organizzato. Innanzitutto vorremmo raccontarvi qualcosa sulla vita di casa Golubka, delle mamme che vi hanno vissuto in passato e che ci vivono adesso. Quest’anno è nato Maksim, il figlio di Katja, una ragazza giovane giovane cresciuta in orfanotrofio e arrivata alla Golubka che ancora il bimbo doveva nascere. Adesso sta studiando, con alti e bassi come è proprio della sua età, per terminare le superiori. Insieme a lei in Golubka ci sono Olga e suo figlio Ruslan, Tanja e suo figlio Vanja, Ira e suo figlio Timofej e Zhenja, che deve ancora partorire. Il lavoro fatto con loro quest’anno è stato utile e costruttivo, pian piano si cominciano a vedere i frutti della pazienza e della determinatezza di Nina e Aljona, le due educatrici della Golubka: un po’ più di impegno nel lavoro, di attenzione nell’uso delle cose di casa (e davvero la Golubka è vissuta come ‘casa loro’), di pazienza verso i bimbi che crescono e diventano sempre più attivi ed esigenti. Sappiamo che ciascuna di loro prima o poi deve decidere come guadagnarsi da vivere, e come conciliare l’attività lavorativa col desiderio di stare con suo figlio. Così abbiamo deciso di fare alcuni laboratori, per aiutare le ragazze a capire i propri interessi. Uno di questi laboratori è stato condotto da Taisja Zaharova, designer e stilista di talento, amica di una nostra collega, che lavora nel campo della creazione di accessori per matrimoni (veli, fiori di tessuto, cinture in pelle, cravatte, cappelli …). Taisja ha accettato di condividere qualche suo segreto professionale, e il tempo è letteralmente volato. Tutte sono state soddisfatte dei risultati conseguiti. Il laboratorio ha permesso alle nostre mamme di conoscere qualcosa di nuovo, di interessante e –speriamo- di utile per il loro futuro. Adesso stiamo verificando la possibilità di rendere sistematici questi incontri e magari per cominciare a vendere quanto prodotto. E poi le mamme che escono dall’Obitel non restano sole con i loro problemi, continuiamo ad accompagnarle nel loro complesso cammino verso l’indipendenza. Una storia per tutte: un giorno arrivano piangenti Remilia e sua figlia Malika. Brutti voti a scuola per Malika, bugie alla mamma per paura, sgridate … Così Aljona, dopo lunghi colloqui per calmare gli animi, invita Malika alla Golubka dopo la scuola tutti i giorni, per fare insieme i compiti, allentando la pressione della mamma e offrendo a entrambe un’amicizia e un supporto concreti. E anche quest’anno i servizi sociali ci hanno mandato molte persone che noi non siamo in grado di ospitare, ma con molte di loro sono nati rapporti e si cerca di sostenerle e accompagnarle nelle problematiche che caratterizzano la situazione di ciascuna. Quest’anno le scuole materne con cui lavoriamo hanno deciso di concentrarsi su progetti legati allo sviluppo sensoriale dei bambini. Man mano che i bambini crescono, il loro mondo emotivo e sensibile si 3 arricchisce e si differenzia. Dai sentimenti fondamentali (gioia e paura) passano ad una gamma più complessa di sensazioni: entusiasmo, gelosia, tristezza. Si esprimono con lo sguardo, i gesti, le intonazioni, i sorrisi. Questo è il percorso normale per un bambino sano, ma per chi ha dei ritardi nello sviluppo, per i bambini con problemi alla vista o all’udito, è necessario un aiuto, vanno stimolati e sostenuti. Vanno create le condizioni necessarie per lo sviluppo, arricchendo l’esperienza sensoriale altrimenti limitata rispetto a quella dei loro coetanei. Così le educatrici delle scuole materne hanno sviluppato percorsi e esperimenti per accompagnare i bambini nella scoperta dei cinque sensi: scoprire i colori, gli odori e i sapori delle bevande, riconoscere i suoni, sviluppare le sensazioni tattili giocando con i fagioli, il grano, le perline, i sassolini e i noccioli dei frutti, riconoscere le forme e le dimensioni degli oggetti, imparare a trovare i simili e i diversi. E poi ogni scuola materna ha organizzato una lezione aperta per far vedere anche a noi i frutti del lavoro svolto. Le educatrici e le direttrici ci hanno detto di avere loro stesse imparato molto durante l’anno, grazie alle lezioni preparate per i bambini. Un discorso a parte merita poi la scuola materna 405, che sta sviluppando in stretta collaborazione con noi un insieme di attività volte ad integrare bambini disabili con bambini normodotati. E’ un progetto interessante, perché di solito in Russia i disabili sono condannati a trascorrere la maggior parte della loro vita tra loro, perdendo progressivamente il contatto con il mondo esterno. Così fin da piccoli, sia loro che le loro famiglie, pian piano si chiudono e restano soli con i loro problemi. Il progetto della 405 invece è tutto fondato sull’idea che questi bambini non hanno solo bisogno di cure mediche, ma sono persone la cui vita quotidiana è appesantita da barriere fisiche, psicologiche e di conseguenza anche sociali, e che loro e le loro famiglie vanno aiutati da tutti i punti di vista, introdotti in un percorso che li reinserisca nella vita sociale. Nel quadro dell’anno di amicizia tra Italia e Russia, in ciascuna delle scuole materne con cui collabora Maksora è stata organizzata una festa intitolata “L’amicizia tra la Russia e l’Italia”. Ai bambini è stato presentato questo Paese per loro sconosciuto, e hanno imparato molte cose sulle tradizioni, sulla cultura, sulla cucina, sui costumi nazionali e sulle bellezze dell’Italia. La preparazione delle feste è durata un mese e a ottobre ciascuna delle scuola materne ci ha stupito per la fantasia, l’allegria, l’impegno dimostrati: cortometraggi sull’Italia cercati su internet, poesie in italiano imparate a memoria e recitate davanti a tutti, Santa Lucia cantata in italiano, giochi tipici dei bambini italiani (Strega comanda color, Un due tre stella!) anche questi scaricati da internet … Addirittura alcuni genitori hanno cucito i costumi per la tarantella, e i bambini l’hanno ballata! E che bravi! Poi è stato costruito un angolino con uno stand “italiano” in ogni classe, con le foto dei monumenti che più sono piaciuti e tante altre notizie sull’Italia (ovviamente, la torre di Pisa, Venezia e il Colosseo sono andati per la maggiore). Le mamme e le educatrici hanno preparato davanti a noi, con i bambini in grembiule da cuochi, pizza e pasta al sugo. La pizza, per la verità, aveva qualche condimento che avrebbe fatto rizzare i capelli ad un vero napoletano, ma il divertimento è stato grande! Tutti hanno partecipato, perfino i cuochi della mensa hanno preparato per noi spettatori degli stuzzichini italiani. Fino a qualche mese fa, le nozioni delle educatrici e dei genitori riguardo all’Italia si limitavano più o meno a pizza e mafia, come spesso purtroppo accade, ma l’idea lanciata da Maksora è stata accolta con entusiasmo: ricerche su internet, visite in biblioteca … Ci hanno perfino invitato a partecipare ad un collegio docenti, durante il quale 4 è stata presentata la vita della Montessori, la storia delle sue opere in Italia, l’accoglienza riservata al suo metodo educativo in Russia, fin dai tempi dell’Unione Sovietica. E’ stato interessante anche per noi. E’ continuato anche durante il 2011 il lavoro con i ragazzi di alcuni orfanotrofi di Novosibirsk, riguardante in particolare l’orientamento professionale e l’inserimento nella società. I ragazzi hanno seguito le lezioni, hanno partecipato ad alcune gite di studio e ad alcuni eventi in città e hanno avuto modo di sentirsi un po’ più appartenenti al mondo che li circonda. Alla fine delle lezioni i ragazzi sono andati qualche giorno a Krasnojarsk, una bella e storica città a circa 500 km da Novosibirsk, accompagnati da due operatori di Maksora e dal loro educatore. Per i ragazzi, come sempre, il viaggio è stato un po’ il premio per il lavoro svolto durante l’anno scolastico e soprattutto un’esperienza importante per conoscere il mondo. Molti di loro non erano mai stati in treno e non erano mai usciti da Novosibirsk. Il programma della vacanzina comprendeva visite ai musei, alla grande diga di Krasnojarsk, alla Riserva Naturale. Per la prima volta sono stati in un albergo. Molto interessante è stato anche il lavoro con le scuole della città. Presso la scuola 94, come vi abbiamo raccontato a giugno, si è svolto un laboratorio pratico sul cinema, condotto da un giovane regista siberiano. I ragazzi hanno avuto la possibilità di cimentarsi con gli strumenti del mestiere. E’ stato anche avviato un laboratorio di lingua italiana, tenuto da Tatjana Molchanova, una nostra collaboratrice. Maksora ha aiutato la scuola ad entrare nel programma PRIA, promosso dal Consolato italiano per l’insegnamento della lingua italiana all’estero, in modo da ricevere anche un aiuto economico per l’acquisto di materiali, manuali e libri sull’Italia. Come sa chi di voi ha ricevuto il DVD a giugno, abbiamo pensato di sfruttare entrambi i laboratori svolti durante l’anno per partecipare ad uno dei concorsi organizzati dal Consolato (il festival delle Regioni), e così i ragazzi hanno prodotto un cortometraggio su uno degli episodi di Pinocchio, di Collodi. Hanno imparato a memoria le parti, si sono inventati divertenti costumi e la scenografia. I loro amici del laboratorio sul cinema hanno ripreso e montato il tutto, con dialoghi e colonna sonora. Per chiudere in bellezza abbiamo invitato Mauro Campitoti, regista italiano, che ha comunicato la sua passione per il cinema ai ragazzi, condividendo con loro la sua esperienza e invitandoli a guardarsi sempre intorno con attenzione, per trovare volti vivi. Ci ha anche promesso di parlare di noi agli studenti che avrà modo di incontrare in Italia, e noi ci contiamo. A giugno siamo andati con alcune delle scolare del laboratorio di italiano e con altri bambini del SAD sugli Altaj, in montagna. Sono state giornate intense e belle per tutti (anche il tempo non ci ha fatto troppo disperare). C’è stata qualche lezione di italiano, abbiamo imparato a cantare “Ci son due coccodrilli” e “Singhi ja ja”, Tanja e Aljona hanno organizzato una mega caccia al tesoro sulla falsa riga delle maggiori città italiane e dei monumenti italiani più noti … E soprattutto tutti hanno avuto occasione di conoscere di più il loro splendido Paese, con paesaggi mozzafiato, storie e leggende di questa parte di Russia così particolare. E’ continuato anche il lavoro con la scuola e la scuola materna di Polovinnoe. Durante tutto l’anno abbiamo continuato il lavoro individuale con le famiglie, la nostra operatrice ci ha segnalato particolari bisogni e necessità di aiuti specifici, per preparare i ragazzi per la scuola, per 5 acquistare abiti caldi e medicinali, a volte anche degli alimentari. Il lavoro non è semplice, non sempre per una famiglia è facile riconoscere di aver bisogno e accettare un aiuto da esterni, ma per noi è già importante che sappiano a chi rivolgersi, e che i ragazzi e i bambini possano studiare in un ambiente curato e accogliente. La scuola materna ha prestato particolare attenzione al tema della salute, cercando di coinvolgere i genitori e di aiutare i bambini a rendersi conto dell’importanza di alcune regole fondamentali di igiene e di vita sana. E non dimentichiamo che a Novosibirsk sono in molti a conoscerci e ad aiutarci: il teatro Globus ci ha dato biglietti scontati per i nostri piccoli amici, il Teatro delle Marionette ha invitato i ragazzi alle prove generali di un loro spettacolo e ci ha permesso di visitare il dietro le quinte, per vedere di persona il grande lavoro e l’abilità che stanno dietro ogni rappresentazione, il cinema Pobeda ci ha ospitato per una grande festa, sponsorizzata anche dalla Ferrero che ci ha regalato ovetti e merendine, e ci ha lasciato per un pomeriggio il costume del Pinguino Pinguì. Katja, nei panni del Pinguino, ha divertito tutti, riuscendo a coinvolgere nei giochi anche i più timidi. La holding Saho regala quotidianamente il pane alla Golubka, e TV Nedelja organizza con noi concorsi a premi sul tema della famiglia e della maternità. Vi diciamo poi che quest’anno, per noi così importante, ha visto anche l’avvio di un nuovo, grande progetto: abbiamo deciso di aprire una nuova casa per ospitare ragazzi che necessitano di un particolare sostegno nel delicato passaggio alla vita adulta. Così, grazie a fondi privati, abbiamo ristrutturato un appartamento in una zona abbastanza centrale della città, a 10 minuti a piedi dal metrò. L’appartamento ha 8 posti, è composto da 4 stanze doppie, da uno spazio comune e da una piccola cucina. Stiamo ultimando l’acquisto degli arredi e speriamo di riuscire ad avviare l’attività vera e propria nei primi mesi del prossimo anno. Contiamo, come sempre, anche sul vostro sostegno, perché il percorso che desideriamo proporre richiederà molte energie e impegno da parte di tutti. Ecco, vi abbiamo raccontato le cose più importanti accadute quest’anno, e desideriamo ringraziarvi di cuore, perché è proprio il vostro interesse per la vita di ciascuno dei bambini che sostenete che rende possibile tutto questo. Come ogni anno, riceverete una fotografia del bambino che sostenete e una comunicazione scritta da un educatore di Maksora. Speriamo che gli occhi riconoscenti e i sorrisi di queste fotografie renderanno ancora più lieto il vostro Natale. Approfittiamo di questa occasione per augurare a tutti voi un buon Natale e un anno nuovo pieno di tutto ciò che desiderate. Ekaterina Kononenko Coordinatrice del Sostegno a distanza e tutti i colleghi di MAKSORA 6