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DAL MONDO BIPOLARE
a quello
MULTIPOLARE
L’Unione Sovietica
da Breznev
al dissolvimento
L’URSS DI BREZNEV 1966-1982
1) Riabilitazione dello stalinismo
2) Cancellazione dell’opera di rinnovamento di Kruscev
3) Repressione del dissenso: esilio di Solzenitsyn e
isolamento di Andrej Sacharov a Gor’kij. Aumento
consistente dell’emigrazione ebraica verso Israele
4) Stagnazione dell’economia
5) Politica ESTERA:
a) interventismo sovietico nel Medio Oriente con appoggio
all’Egitto, alla Siria, all’Iraq
b) interventismo in Africa a sostengo del movimento di
liberazione dell’Angola e del governo di Menghistu in
Etiopia
c) intervento in Afghanistan in seguito ad un colpo di stato
comunista
d) firma dei trattati SALT nel 1972 e nel 1979.
La segreteria di JURIJ ANDROPOV (1982-1984)
1) Rinnovamento dei quadri del PCUS (uno dei nuovi
dirigenti era Michail Gorbaciov)
2) Misure contro la corruzione, assenteismo e alcolismo
3) Prima discussione sulla necessità di riforme economiche
4) In politica estera, contrasto con USA per l’installazione
dei missili Pershing e Cruise in Europa
La segreteria di KONSTANTIN CERNENKO (19841985)
• Esponente della parte conservatore del PCUS, legata a
Breznev
• Non in grado di arginare l’ascesa politica di Gorbaciov
L’URSS DI MICHAIL GORBACIOV (1985-1991)
Gorbaciov eletto segretario generale del Pcus l’11 marzo 1985
POLITICA INTERNA:
perestrojka (ristrutturazione)
glasnost (trasparenza).
Denuncia dello stalinismo e del breznevismo.
Collegamento diretto dell’opera di riforma a Lenin e a Kruscev
Ampie riforme economiche: nel 1990 ripristino della proprietà
individuale dei mezzi di produzione e della terra
Il RINNOVAMENTO:
1) ampia sostituzione dei dirigenti più anziani del Pcus
2) COSTITUZIONE DEL 1989 a) Congresso dei deputati del
popolo eletto sulla base di candidature in competizione, b)
Soviet Supremo bicamerale (Soviet dell’Unione e Soviet delle
Nazionalità), c) abolito il monopolio politico del PCUS: fine
della dittatura sovietica, d) piena concessione della libertà di
stampa e delle libertà civili
LE DIFFICOLTÀ DELLA PERESTROJKA
1) Forte opposizione interna al Pcus alimentata dai
conservatori
2) Boris Eltsin eletto presidente del Soviet supremo
della Repubblica russa e voto della supremazia della
costituzione russa su quella federale
3) XXVIII Congresso del PCUS: Gorbaciov
assume una posizione centrista fra l’opposizione dei
conservatori e dei militari e quella dei radicali
guidati da Eltsin
LE DIFFICOLTÀ DELLA PERESTROJKA
esplosione dei conflitti nazionali:
nel 1990 la Lituania si proclama indipendente seguita
Estonia, Lettonia, Georgia e poi dalle altre repubbliche
sovietiche.
Creazione di una Confederazione degli Stati
Indipendenti nel 1991
POLITICA ESTERA:
1) fine del conflitto est-ovest con l’instaurazione di
relazioni pacifiche e cooperative con la Cina, i paesi
asiatici e l’Unione Europea
2) distensione definitiva con Usa negli incontri BushGorbaciov del 1989 a Malta e del 1990 a Washington.
La dissoluzione dell’Unione Sovietica
1) 19-21 Agosto 1991: tentativo di colpo di stato da
parte di vertici militari e dirigenti più anziani,
contrari alla politica di Gorbacev.
2) Eltsin e i liberali utilizzano il colpo di stato come
pretesto per bandire il Partito comunista
3) Il 26 dicembre 1991 il Soviet Supremo scioglie
l’Unione Sovietica
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La dissoluzione dell’Unione Sovietica
Dichiarazioni di indipendenza da parte delle
Repubbliche:
11 marzo 1990, Lituania
9 aprile 1991, Georgia
20 agosto 1991, Estonia
21 agosto 1991, Lettonia
24 agosto 1991, Ucraina
27 agosto 1991, Moldavia
30 agosto 1991, Azerbaijan
1 settembre 1991, Uzbekistan
21 settembre 1991, Armenia
GERMANIA ORIENTALE
1) Honecker decisamente contrario al nuovo corso di
Gorbaciov
2) Nell’ottobre 1989, in occasione del 40 anniversario
della costituzione della DDR, iniziano vaste
manifestazioni in numerose città
3) 18 ottobre 1989, su pressioni dell’URSS Honecker
lascia il potere
4) 9 novembre 1989: apertura delle frontiere
5) 1990: unificazione della Germania fortemente voluta
dal cancelliere Kohl. Elezioni in DDR con netta vittoria
della CDU
CECOSLOVACCHIA
Regime di Husak dal 1968
Movimento della “Carta 1977”: richiesta di rispetto per i
diritti umani
Ribellione generale fra 1988 e 1989 con dimissioni del
Politburo del partito comunista
Elezioni libere del 1990 con vittoria del Forum
democratico di Vaclav Havel e Dubcek nominato
presidente del Parlamento
1993: scissione territoriale e nascita della Repubblica Ceca
e della Slovacchia
POLONIA
1. Nel 1976 cade il regime di Gierek e nel 1980 il potere passa
nelle mani del generale Jaruzelski
2. Nel 1980 viene fondato il movimento di Solidarnosc guidato
da Lech Walesa. Dura repressione fino al 1986
3. 1988: anno di forti manifestazioni operaie
4. 1989: viene legalizzato Solidarnosc e indizione di elezioni
libere che assegnarono una netta vittoria ai candidati di
Solidarnosc. Jaruzelski eletto Presidente della repubblica e
governo di Tadeusz Mazowiecki.
5. 1995-2001: governi di coalizione di centro sinistra (Alleanza
di sinistra democratica; Partito popolare polacco)
6. 2001: nascita di nuovi partiti di estrema destra (Diritto e
Giustizia e Piattaforma civica)
JUGOSLAVIA
1980: morte di Tito
1989: ribellione del Kosovo contro egemonia serba
1991: secessione della Slovenia e I guerra jugoslava
1991-1995: guerra di Croazia
1992-1995: guerra di Bosnia-Erzegovina
1996-1999: guerra del Kosovo
Nuovi stati: Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina,
Kosovo, Repubblica di Macedonia, Montenegro, Serbia
Composizione etnica (1991): serbi 36%; croati 20%,
albanesi 15%; bosniaci musulmani 10%; sloveni 8%;
macedoni 6%; montenegrini 2%; ungheresi 2%; altri (3%)
L’Asia
LA CINA di DENG HSIAO PING (1979-1997)
Il riformismo economico:
1) ritorno di una moderata proprietà agricola
2) liberalizzazione di alcuni settori economici
3) istituzione delle zone economiche speciali
4) entrata della Cina nel Fondo monetario
internazionale (1980)
Hu Yaobang e il movimento del doppio cento:
1) richiesta di maggiore separazione fra Partito
comunista e Stato
2) movimento studentesco di piazza Tienanmen a
favore della democratizzazione interna. Dura
repressione.
1997: Jiang Zemin, prosegue la costruzione della
economia socialista di mercato
INDIA
Indira Nehru Gandhi 1966-1977 e 1980-1984:
1) rivoluzione verde
2) sostegno al ruolo dello stato nell’economia
3) guerra con il Pakistan nel 1971 e costituzione del
Bangladesh
4) opera di riformismo sociale e di forte controllo
politico
5) ribellione Sikh nel Punjab e assassinio di Indira
Gandhi nel 1984
Rajiv Gandhi 1984-1989 (assassinato da un sikh nel
1991): proseguimento dell’opera riformista di Indira.
1996-1998: il partito nazionalista indù (BJP) vince le
elezioni e forma i primi governi (1998-2001)
2001: ritorno del Partito del Congresso
INDONESIA
Ø Nel 1965 colpo di stato di Suharto contro Sukarno e
purga contro i comunisti (almeno 500.000 morti)
Ø Regime ostile a Urss e Cina e vicino agli USA:
investimenti stranieri, crescita economica principalmente
nel settore turistico
Ø 1998: dimissioni di Suharto e crisi di Timor Est
Ø Periodiche crisi interne con ribellioni di Aceh e Bali
Ø Sviluppo dei movimenti terroristici di matrice islamista
CAMBOGIA
Ø Dal 1975 al 1979 regime di Pol Pot caratterizzato da un
carattere terroristico (stima di quasi 2 milioni di morti)
Ø 1978: invasione della Cambogia da parte del Vietnam e
guerra conclusasi solamente negli anni ’90
Ø 1987-1994: Khmer rossi fuori legge e ritorno della
monarchia
Ø 1998: vittoria del Partito popolare cambogiano
(orientamento socialista)
Ø 2003: la Cambogia entra a far parte del WTO
Medio Oriente: lo spartiacque del 1979
Iran
Ø Opposizione alla modernizzazione autoritaria di Reza
Pahlavi
Ø 1978-1979: forte opposizione e creazione della
Repubblica islamica guidata da Ruhollah Khomeini
Ø Instaurazione di un regime teocratico: legge del
Corano, sorvegliata dai dottori della legge islamica
(ayatollah)
Ø Ostilità verso gli Usa, conflitto con l’Iraq (1980-1988)
Ø 1997-2005: governo del riformista Khatami e aspre
tensioni con gli ayatollah ortodossi
Medio Oriente: lo spartiacque del 1979
Iraq
Ø 1968: partito Ba’ath al potere, ispirazione nazionalista
panaraba, laico, socialisteggiante (al-Bakr, Saddam Hussein)
Ø Politica interna: accento sulle solidarietà tribali,
concessioni verso il popolo curdo (alternata da fasi
repressive)
Ø Politica estera: avvicinamento a Urss e deterioramento
rapporti con Iran
Ø 1979: Saddam Hussein al potere: epurazioni interne e
progetto di egemonia sul Golfo Persico
Ø 1980: invasione dell’Iran e alleanza con gli USA contro il
«terrorismo» iraniano
Ø 1990-1991: occupazione del Kuwait e I guerra del Golfo
Ø 2003: II guerra del Golfo e caduta di Hussein
Medio Oriente: lo spartiacque del 1979
Afghanistan
Ø1979: invasione sovietica
ØJihad: lotta islamica contro il partito comunista
afghano. Arabia Saudita = tentativo di riprendere
il proprio ruolo di guida spirituale e politica
dell’Islam in funzione anti-Iran (nel paese esisteva
una folta minoranza sciita)
Ø1988-1989: ritiro sovietico
Ø1989-2001: guerra civile con affermazione dei
taliban, un movimento islamista (indifferenza
degli Usa dopo il 1989)
Libano
Ø 1975-1990: guerra civile per lotte incrociate fra libanesi,
siriani, palestinesi e israeliani
Ø 1982: invasione israeliana contro presenza armata
palestinese. Massacro di Sabra e Chatila (1982)
Ø Situazione politica costantemente precaria a causa degli
scontri fra sunniti e sciiti (milizie Hezbollah)
La questione palestinese
Ø1987-1993: intifada delle pietre, contro occupazione
israeliana. Sospesa con accordo di Oslo nel 1993 e nascita
della Autorità Nazionale Palestinese
Ø2000: inizio della seconda intifada, contro intervento
israeliano nella Spianata delle moschee
L’America Latina
Il Cile
Ø 1970: vittoria delle sinistre con Salvador Allende.
Ø SOCIALISMO nella libertà: trasformazione
socialista della società,ma nel quadro della
costituzione democratico-parlamentare.
Ø Debolezze di Allende:
1) profonde divisioni fra socialisti, comunisti e radicali
2) forte opposizione delle oligarchie appoggiate da
conservatori e democristiani
3) conservatori pronti ad un’opposizione extralegale
4) presenza di una sinistra estrema organizzata nel
movimento della sinistra rivoluzionaria (mir)
5) diffidenza dell’esercito
6) ostilità degli USA.
Il Cile
RIFORME DI ALLENDE:
§ aumento del minimo salariale
§ nazionalizzazione delle miniere e delle industrie
§ potenziamento del ruolo dello Stato nell’economia.
CRISI POLITICA E SOCIALE:
q boicottaggio degli Usa dei prodotti cileni
q crescita dell’inflazione
q occupazioni di fabbriche e terre che contribuscono ad inasprire il
clima sociale. Allende contrario, ma incapace di arrestare le
occupazioni
q forte ondata di scioperi nel 1972
q militari entrano nel Governo su richiesta di Allende convinto in
questo modo di difendere il suo governo
1973: alle elezioni netta vittoria di Allende (Unidad Popular). Crescita
delle opposizioni che iniziarono ad organizzare attività sovversive.
Il Cile
CRISI POLITICA DEL 1973:
1) sciopero dei camionisti ostili a Allende che causò il
blocco del paese
2) Pinochet, un generale ostile a Allende, ministro della
Difesa. Risultato: colpo di stato (11 settembre 1973).
1973-1989: DITTATURA DI PINOCHET.
1) soppressione delle garanzie costituzionali,
soppressione dei partiti
2) repressione violenta
3) liberismo economico volto a favorire i capitali esteri.
1989-1990: vittoria alle elezioni del democristiano
Patricio Aylwin
Il Cile
1990: Pinochet si dimette da Presidente della
repubblica
1998: arresto di Pinochet
2006: vittoria della socialista Michelle Bachelet
2010: vittoria del centrodestra. Nuove tensioni
sociali. Proteste degli studenti
Il Brasile
Ø Marzo 1964: colpo di stato militare
Ø 1985: ritorno al governo civile
Ø 1988: nuova Costituzione
1) riduzione dei poteri presidenziali
2) diritto di sciopero
3) limiti alla penetrazione del capitale straniero.
4) Problema dell’eccessivo sfruttamento delle risorse.
5) Uccisione di Chico Mendes, segretario generale dei
lavoratori rurali.
Ø 1989: governo del centrista Fernando Collor de
Mello. Prima elezione diretta del presidente
Il Brasile
Ø1995-2003: presidenza Fernando Cardoso,
Partito della socialdemocrazia brasiliana
Ø2003: vittoria presidenziale di Luiz Inacio Lula
da Silva e governo del Partito dei lavoratori
ØPolitiche:
1) equilibrismo fra interessi del capitale e dei
lavoratori
2) avvio di politiche di welfare: riforma delle
pensioni; Fame zero
L’Argentina
Ø 1973: vittoria dei peronisti alle elezioni e ritorno in
patria di Peron
Ø 1974-1976: seconda moglie di Peron, Isabella,
succede a Peron deceduto nel 1974
Ø 1976: nuovo colpo di stato dei militari
1) periodo di forte repressione (desaparecidos).
2) forte crisi economica e guerra delle FalklandMalvinas (1982). Sconfitta militare causò la fine
della dittatura.
Ø 1983: presidenza di Raul Alfonsin (Union civica
radical).
Ø 1989: vittoria del peronista Carlos Menem
L’Argentina
Problemi sociali:
§ povertà: dal 5% nel 1974 al 56% nel 2002
§ disoccupazione:dal 6% nel 1975 al 31% nel 2002
ØPresidenza Carlos Menem (Partito giustizialista;
1989-1999)
ØPresidenza Fernando de la Rua (Unione civica
radicale, centro sinistra, 1999-2001): grave crisi
politica, manifestazioni popolari (cacerolazos)
ØPresidenza Nestor Kirchner (Partito
giustizialista, 2003-2007)
Il Messico
Periodo di riforme dal 1970 al 1976:
1) riforma agraria
2) perequazione fiscale
3) nazionalizzazioni nel settore minerario.
Ø Scoperta del petrolio, Messico fra i maggiori
produttori mondiali
Ø Nella seconda metà degli anni ’80 si allenta il potere
del PRI e nasce il PArtito Della Rivoluzione
Democratica
Ø Nel 1989 riforma elettorale che consente a chi ottiene
il 35% dei voti di ottenere la maggioranza assoluta
dei seggi alla Camera dei deputati (251 su 500)
Il Messico
ØDualismo fra Partito d’azione nazionale (centro
destra) e Partito rivoluzionario istituzionale
Complessi problemi sociali:
1) corruzione generalizzata
2) movimento zapatista in Chiapas
3) cartelli della droga
4) omicidi femminili a Ciudad Juarez (centinaia di
donne scomparse dal 1993 ad oggi)
I governi neo-bolivariani
• Hugo Chavez (Venezuela): 1998 (rieletto 2000,
2002, 2012). Modifiche alla costituzione per
permettere la rielezione
• Evo Morales (Bolivia): eletto presidente nel 2006
• Rafael Correa (Ecuador): eletto presidente nel
2007.
ØSocialismo nel XXI Secolo (anti-stalinista, antiimperialista, uso della democrazia diretta)