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NOTIZIE ALTRE Blu j e an s t u rc h i c he ucci do no I jeans scoloriti e stracciati mietono vittime: migliaia di operai turchi che sabbiano i pantaloni per conferirvi quell’aspetto "vissuto" che va tanto di moda. Non stracciano solo i jeans, ma anche i loro polmoni. di Daria Lepori "Stavo in piedi in una cabina di quattro metri quadrati, tenevo con entrambe le mani una pompa collegata a un compressore regolato a 8 bar di pressione. Un collega mi passava i jeans sui quali dirigevo il getto di sabbia. Accanto alla cabina c'era una vasca che ne conteneva 600 kg. Dopo un'ora e mezza di lavoro senza interruzione, uscivo dalla cabina completamente ricoperto di sabbia. Potevo riposare per un quarto d'ora circa, mentre il contenitore veniva riempito. Poi si ricominciava, per dodici ore al giorno". Mehmet, 38 anni, posiziona davanti alla bocca la mascherina del nebulizzatore che gli soffia nei polmoni quelle sostanze che lo aiutano a respirare. Tossisce, è affaticato. Questo operaio turco ha lavorato tra il 1999 e il 2007 in una fabbrica di jeans che impiega ancora oggi 350 operai. Egli ricorda di aver visto sui pantaloni che sabbiava i nomi di grandi marche: Levi's, Dolce&Gabbana, Wrangler, Lee, Tommy Hilfiger… "In quella cabina non c'era un sistema di ventilazione, la sabbia proveniva dalla spiaggia e il padrone ci dava solo una mascherina come quelle che portano i chirurghi; diceva che non c'era alcun pericolo per la salute". Un giorno Mehmet vede alla televisione un reportage realizzato con una telecamera nascosta in una fabbrica come quella in cui lavora e scopre così che sta mettendo in pericolo la sua salute. Il giorno dopo, invece di andare al lavoro, si fa visitare da un medico. Scopre di aver contratto Più scoloriti sono meglio è: l’ultima tendenza dei blu jeans è però dannosa per la salute di chi li fa. una gravissima malattia polmonare: la silicosi. È una delle più antiche malattie "professionali", conosciuta da più di un secolo tra i minatori. Fino al 2004 nessun caso di silicosi era però stato diagnosticato nell'industria tessile. Poi in quell'anno muoiono due giovani operai di 18 e 19 anni che avevano lavorato come sabbiatori di jeans dall'età di 13, rispettivamente 14 anni. Dal 2005 diversi studi mettono in guardia sui pericoli della sabbiatura, e nel giugno 2008 si verifica un'epidemia di silicosi tra gli ex-sabbiatori di denim. Sono 43 gli operai di cui si sa con certezza che sono morti per silicosi, 5000 quelli che potrebbero morire in pochi anni. Se il decorso della silicosi sin qui conosciuto è piuttosto lento (dai dieci ai trent'anni), qui la morte arriva dopo 5 anni appena. In Turchia la tecnica di sabbiatura sui jeans è utilizzata dagli anni '90, ma è solo dal 2000 che ha trovato largo spazio e si è diffusa di pari passo con la moda dei jeans scoloriti. La sabbiatura è più efficace della scoloritura chimica, più rapida della lavorazione manuale e meno costosa della più recente tecnologia al laser. Le grandi marche stabiliscono accordi per la produzione dei loro pantaloni con grandi imprese turche. Queste a loro volta danno in appalto le varie fasi della lavorazione a piccoli fornitori nel settore informale, operando una forte pressione sui prezzi. Nelle fabbriche dei fornitori le condizioni di lavoro sono miserabili. L'80% degli impiegati del settore tessile sono illegali, le paghe che ricevono indegne: 300 euro al mese. Avendo per lo più lavorato in nero gli operai non sono in grado di dimostrare la relazione d'impiego e le famiglie si ritrovano senza nessun sostegno dopo la loro morte. Mehmet invece beneficia di una rendita di 250 euro mensili, che quando sarà morto potrà passare alla moglie. Non è molto: basta appena per pagare l'affitto e coprire i bisogni elementari,… e ottenerla non è stato facile. Quando scoprì di essere gravemente malato, chiese che gli fosse affidato un incarico meno faticoso e di poter lavorare solo 8 ore al giorno con lo stesso salario. Per tutta risposta il padrone lo licenziò. Allora intraprese a sue spese una procedura giudiziaria contro il datore di lavoro e contro l'amministrazione per aver fallito nella sua funzione di controllo. Dopo due anni ha vinto la causa. Mehmet sfoglia un album dove ha incollato le pagelle del figlio: "È un allievo modello, ma purtroppo da quando sono malato non va più a scuola!". A 13 anni il ragazzo lavora in nero nell'industria tessile. il dialogo 6/09 15