Piano Triennale dell`Offerta formativa - Scuola in Chiaro

Transcript

Piano Triennale dell`Offerta formativa - Scuola in Chiaro
ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“Leopoldo II di Lorena”
Via de Barberi - 58 100 Grosseto Tel. 0564/22321 - Fax 0564/ 415389
Via Meda – Giolitti 58100 Grosseto tel e fax 0564-23564
E - mail: [email protected] - PEC: [email protected]
Piano Triennale dell’Offerta formativa
Ai sensi della Legge 107 del 13 luglio 2015 art.1 c.12
Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 12 gennaio 2016
1
Indice
Presentazione del Piano
Presentazione dell’Istituto
Identità dell’Istituto
Contesto
Obiettivi generali ed educativi
Obiettivi strategici e piani operativi
Scelte metodologiche
Scelte organizzative e gestionali
Progettazione attività didattica
Rendicontazione e valutazione dei risultati
Fabbisogno di risorse umane
Fabbisogno di infrastrutture e risorse materiali
Piano di formazione
Metodologia seguita per l’elaborazione del PTOF
Comunicazione
16. ALL1 Atto indirizzo DS
17. ALL 2 Piano di miglioramento
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
2
Pag. 3
Pag 5
Pag 15
Pag 18
Pag 21
Pag 53
Pag 72
Pag 73
Pag 76
Pag 84
Pag 85
Pag 88
Pag 89
Pag 92
Pag 93
Pag 93
Pag 94
1. Presentazione del Piano
Il presente Piano triennale dell’offerta formativa è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la
“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”
Il PTOF costituisce il documento programmatico fondamentale dell'identità culturale e progettuale dell’istituzione scolastica; esplicita la
progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che la scuola adotta nell'ambito della propria autonomia. In
coerenza con le risorse umane e materiali esplicita gli obiettivi che vuole perseguire, che la caratterizzano e la distinguono nei settori
cui è strutturata. Esplicita altresì i risultati che attende e gli indicatori per monitorarli.
I valori che la guidano sono:
- La tutela dell’ambiente educando a comportamenti che vanno dallo sviluppo sostenibile alla sana alimentazione ai corretti stili
di vita.
- La libertà di esprimersi e realizzarsi
- La solidarietà e il rispetto dei diritti umani
- La convivenza civile e il rispetto reciproco.
L’Istituto si riconosce in una scuola che:
- E’ attenta ai bisogni e alla formazione degli studenti
- Lavora per favorire lo sviluppo delle professionalità
- Si impegna per crescere ed essere riconosciuta
- Vuole consolidare le relazioni con il territorio.
Il PTOF del Leopoldo II di Lorena fotografa fedelmente l’istituzione scolastica e coerentemente con gli obiettivi generali ed educativi
dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale, riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della
realtà locale. Nel documento si evidenziano:
3
La coesione tra efficacia ed efficienza del sistema formativo e le iniziative di miglioramento individuate in relazione al Rapporto
di Autovalutazione.
L'interconnessione alla realtà territoriale e con il mondo produttivo.
L'offerta formativa.
L'offerta formativa aggiuntiva rivolta all’interno, ma anche all’esterno.
La particolare attenzione all'inclusione
Le iniziative relative alla formazione degli studenti, del personale docente e del personale ATA.
-
4
Le strutture laboratoriali e le dotazioni strumentali necessarie per la realizzazione degli obiettivi formativi e del piano di
miglioramento.
2. Presentazione dell’Istituto
2.1 LA SCUOLA
L’istituzione scolastica, nata a seguito della Delibera Regionale in materia di programmazione della rete scolastica e al
dimensionamento delle Istituzioni scolastiche autonome (DGRT n°40 del gennaio 2011), si è costituita con la fusione di due scuole che
possiedono una grande tradizione in ambito pedagogico e didattico e che da sempre rivolgono attenzione alle richieste del territorio:
l’I.S.I.T.P. “Leopoldo II di Lorena” e l’Istituto Professionale di Stato “Luigi Einaudi”.
L’attuale offerta formativa si articola in:
ISTRUZIONE TECNICA SETTORE TECNOLOGICO negli INDIRIZZI
a)
AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA nelle articolazioni GESTIONE AMBIENTE E TERRITORIO e
VITICULTURA ED ENOLOGIA
b)
CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE nell’articolazione BIOTECNOLOGIE SANITARIE
ISTRUZIONE PROFESSIONALE SETTORE SERVIZI negli INDIRIZZI
a)
AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE
b)
ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA’ ALBERGHIERA nelle articolazioni:
ENOGASTRONOMIA
ENOGASTRONOMIA opzione PRODOTTI DOLCIARI ARTIGIANALI ED INDUSTRIALI
SERVIZI DI SALA E DI VENDITA
ACCOGLIENZA TURISTICA
Per tutti gli indirizzi a) e b) sono previste qualifiche professionali al III anno in sussidiarietà integrativa (percorsi IeFP)
c)
SOCIO SANITARIO
PERCORSI IeFP IN SUSSIDIARIETA’ COMPLEMENTARE
a)
OPERATORE DEL BENESSERE- ESTETICA
b)
OPERATORE DEL BENESSERE - PARRUCCHIERE
2.2 CENNI STORICI
5
I.S.I.T.P. Leopoldo II di Lorena: il 16/10/1938 iniziò la sua attività il Regio Istituto Tecnico Agrario con D.L. 2038 del 21/9/38 che doveva
contribuire allo sviluppo agricolo della Maremma, appena risanata con le opere della Bonifica integrale del periodo successivo al primo
conflitto mondiale, preparando tecnicamente gli operatori del settore agricolo. Il nuovo istituto iniziò l’attività nell’a.s.1938/39 in una sede
di Follonica, ma già dall’a.s. 1940/41 il Ministero della Pubblica Istruzione trasferì la sede, per la sua centralità nei servizi di trasporto, nel
capoluogo di Grosseto.Qui, presso un’ala della Scuola tecnica industriale (fuori Porta Vecchia), per la prima volta iniziarono le lezioni con
tutte e cinque le classi. Venne acquistata anche un’estensione di terreno di 25 ha nella zona dell’attuale Cittadella dello studente da
adibire ad azienda agraria dell’Istituto ed in essa venne edificata anche una casa colonica. Dopo il periodo della Seconda Guerra
mondiale e dell’alluvione del 1944, in cui l’Istituto continuò a funzionare più o meno regolarmente, con la Riforma fondiaria del 1950,
aumentò la richiesta di formazione culturale e professionale in campo agrario.
La disastrosa alluvione del 4/11/1966 distrusse completamente l’azienda, il cui ripristino fu possibile solo a partire dalla fine
dell’a.s.1967/68. Intanto anche le ragazze cominciavano ad iscriversi all’ITAS: la prima allieva si diplomò nel 1969. La città di Grosseto
alla fine degli anni Sessanta stava subendo una grande trasformazione urbanistica che portò alla costruzione della Cittadella dello
studente nei terreni dell’azienda agraria dell’ITAS e su tali terreni fu costruito anche l’edificio dell’attuale sede, in cui iniziò l’attività
scolastica dall’a.s.1973/74. Per sopperire alla perdita dei terreni dell’azienda agraria l’Amministrazione Provinciale assegnò in dotazione
all’Istituto, per la costituzione di una nuova azienda, 80 ha di terreno in località Macchiascandona nel Comune di Castiglione della
Pescaia. Negli anni ’80 l’istituto ebbe un boom di iscrizioni (dieci classi prime nel 1977/78) e si dovettero usare anche sedi secondarie
per svolgere le lezioni. Sorse così la necessità di ampliare la sede e contemporaneamente anche quella di avere a disposizione altro
terreno per le esercitazioni, oltre all’azienda di Macchiascandona. L’Amministrazione provinciale concesse anche una superficie di
terreno attorno al plesso scolastico come dotazione territoriale per lo svolgimento delle esercitazioni. Su tale superficie nell’a.s.1982/83
fu costruita l’attuale serra climatizzata in ferro-vetro e tunnel serra dove vennero avviate colture intensive protette di tipo florovivaistico ed
orticolo. Nel 1984 viene costruita una cantina per le esercitazioni di Industrie agrarie e dal 1985 furono impostate prove dimostrative di
varie coltivazioni arboree (vite, fruttiferi, olivo) con collezioni di forme di allevamento e di specie e varietà diverse. In una piccola area
adiacente al piazzale antistante l’Istituto è stata creata nel 2004 una collezione varietale con pomacee, drupacee, actinidia, mandorlo,
noce da frutto e uve da tavola. E’ entrato in funzione anche il laboratorio di micropropagazione vegetativa per la moltiplicazione rapida e
l’allevamento in vitro di piante da destinare alle normali coltivazioni, alternativo alle tradizionali tecniche di riproduzione per seme e per
talea. Dall’a.s.1998/1999, in ottemperanza alle norme relative al dimensionamento e riorganizzazione della rete scolastica (DPR 233/98)
e a quelle relativa all’autonomia scolastica, si è costituito l’ “Istituto Statale di Istruzione Tecnica e Professionale Leopoldo II di Lorena”
accorpando: Istituto Tecnico Agrario, l’Istituto Professionale Agricoltura ed Ambiente di Rispescia (ex sede distaccata del ISPAA
Delpino di Roma); l’Istituto Professionale Statale Industria ed Artigianato-chimico biologico di Scansano (ex sede distaccata dell’IPSIA di
Arcidosso).
Istituto Professionale di Stato “Luigi Einaudi”: L'Istituto, nato nel 1961 con la legge che istituiva i professionali in Italia come scuola di
6
piccole dimensioni, si è trasformato nel tempo fino a proporsi come scuola d'avanguardia in tutta Italia, sia per le innovazioni didattiche
che pedagogiche. La diversificazione dell’offerta formativa ha sempre di più innalzato il livello delle iscrizioni fino ad arrivare ad essere la
scuola numericamente più grande nel territorio grossetano con un bacino di utenza che si estendeva anche alle aree marginali della
provincia di Grosseto e per alcune frange anche alle province limitrofe (Livorno e Viterbo). Dall’anno scolastico 1995-96 fu istituito
l’indirizzo alberghiero per rispondere alle esigenze del territorio fortemente vocato al turismo, mentre si consolidavano per numero di
iscritti e per spirito di innovazione l’indirizzo Turistico e l’indirizzo Sociale. L’anno precedente era stata introdotta la prima
sperimentazione di Educazione degli Adulti con un progetto incentivato dal Ministero del Lavoro. Dall’Istruzione degli adulti, che ha visto
l’attivazione di percorsi di apprendimento differenziati: percorsi scolastici per il conseguimento del titolo di studio; percorsi finalizzati a
favorire l’inserimento sociale e lavorativo di persone di recente immigrazione e/o a contenere il fenomeno dell’analfabetismo di ritorno;
moduli finalizzati al conseguimento di competenze certificabili; corsi post-diploma, IFTS, corsi FSE, l’istituto Einaudi ha fatto il grande
balzo verso il Diploma on line. L’avvio del progetto pilota nell’a.s.2006/07 è stato realizzato attraverso un protocollo d’intesa fra l’Amm.ne
Provinciale di Grosseto, l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’Istituto Einaudi. Il modello del Diploma on line, con atto deliberativo della
Giunta Regionale Toscana n. 759 del 31 agosto 2009, è stato individuato come modello dell’Istruzione degli Adulti per l’intera regione.
Nel novembre 2009, a Fiuggi, al Convegno dell’Istruzione degli Adulti, promosso dal MIUR, il progetto è stato inserito al primo posto
dell’elenco delle buone pratiche educative sul territorio nazionale.
Negli ultimi dieci anni l’Istituto “Luigi Einaudi” è stato più volte individuato come sede per la sperimentazione della riforma del
sistema dell’istruzione: Progetto Aliforti, Progetto ’92, Autonomia scolastica, Progetto 2002. In particolare, attraverso l’attuazione del
Progetto 2002 ha partecipato ad esperienze significative nell’ambito dell’organizzazione modulare degli insegnamenti e nelle iniziative
di accoglienza e riequilibrio delle condizioni di educabilità degli allievi, ed ha mantenuto una connotazione fortemente orientativa,
coerente con i principi fondamentali del complesso di norme sull’autonomia scolastica. Attraverso il Piano dell’Offerta Formativa, si è
sempre inserito a pieno titolo nel sistema integrato di politiche per l’educazione, l’istruzione, l’orientamento, la formazione
professionale e il lavoro ed, in questa direzione, ha instaurato nel tempo un rapporto collaborativo sempre più stretto con gli Enti locali
ed con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio.
2.3 LA SCUOLA NEL TERRITORIO
L’I.S.I.S. “Leopoldo II di Lorena”, attraverso la propria offerta formativa, ampia e articolata, trova una matrice comune in due principi
fondamentali per la moderna società della conoscenza: il forte legame con il territorio e quindi con l’ambiente e l’orientamento inteso come
processo continuo.
Nella nuova realtà formativa sono confluiti l’I.S.I.T.P. “Leopoldo II di Lorena” che si fregiava a giusto titolo dell’appellativo di “Istituto
Ambientale” per la sua capacità di promuovere attività strettamente connesse con lo sviluppo sostenibile, con la salvaguardia
ambientale e con la conservazione delle specificità del territorio, e l’Istituto “Einaudi” che si è sempre impegnato nell’educazione degli
7
studenti a comportamenti basati sul rispetto dell’ambiente, sull’alimentazione sana costituita d a prodotti biologici e naturali, sulla
valorizzazione dei prodotti tipici.
La nostra Istituzione scolastica si pone, oltre che come centro di istruzione secondaria, anche come centro di formazione professionale
e come polo di formazione integrata superiore. Pertanto ben si identifica con il nome di Leopoldo II di Lorena in quanto identità
educativa e culturale che affonda le sue radici nel territorio maremmano.
- Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare toscano
Il Leopoldo II di Lorena è tra i soggetti promotori di questa importante iniziativa voluta dalla Regione Toscana e dalla Provincia di
Grosseto. L’A.T.S. sottoscritta dalla scuola insieme ad altri soggetti istituzionali della regione, prevede l’istituzione di un polo a cui
fanno riferimento Università, Provincia e aziende del settore agroalimentare e che avrà sede a Rispescia nei locali dell’Azienda
Regionale di Alberese. Il progetto si propone di mettere in atto una serie di strategie sul territorio per la valorizzazione dei prodotti del
settore agroalimentare. Il Polo dovrà fornire servizi di supporto quali certificazione di processo e di prodotto, controllo e tracciabilità dei
prodotti, formazione specialistica, ricerca, innovazione e trasferimento dell’innovazione. La scuola parteciperà, mettendo in comune sia
le proprie professionalità che le proprie strutture.
- Istituto Tecnico Superiore-ITS
L’Istituto è Scuola capofila della Fondazione “EAT Eccellenza agroalimentare toscana” fondata il 19 maggio 2015 per la Filiera
Agroalimentare, Area Tecnologica: Made In Italy, Ambito: Sistema Agro-Alimentare. Della fondazione fanno parte 34 soci fondatori tra
cui 9 scuole superiori della Toscana Agrari e non, due Università Toscane, La Fondazione ITS agroalimentare di Locorotondo, sette
imprese tra cui una Banca, Conserve Italia ed altre imprese locali, tre enti locali, cinque agenzie formative, sette organizzazioni
professionali e di categoria. La prima figura in uscita dal percorso formativo è il Tecnico Superiore Responsabile delle produzioni e
delle trasformazioni Agrarie, Agro-alimentari ed Agro-industriali
- Polo Tecnico Professionale-PTP
L’Istituto è Scuola capofila del Polo Tecnico Professionale “AGRI.CUL.TUR.A – Agribusiness, Cultura, Turismo e Apprendimento” del
settore agroalimentare e turismo della Provincia di Grosseto, costituitosi a Grosseto con Accordo di Rete il 28 luglio 2014. Del PTP fanno
parte: 6 scuole, 11 agenzie formative, 1 università, 20 imprese, 2 enti locali 11 associazioni di rappresentanza e 4 soggetti diversi tra
associazioni e banche per un totale di 55 partecipanti. Il PTP partecipa alla sperimentazione sulle priorità che la Regione Toscana si è
data con la DGRT 420/2014 partecipando a cinque tavoli di lavoro tematici:
- Apprendistato in alternanza scuola lavoro
- Modello duale
- Orientamento
8
- Didattica laboratoriale
- IeFP a carattere complementare.
Il PTP grossetano ha poi deciso di introdurre un ulteriore tavolo sperimentale sui Progetti Finanziati
Il centro di ricerche scientifiche (C.RI.S.B.A.)
Il 12 Luglio 2010 è stato istituito presso l'ISITP (Istituto Statale per l'Istruzione Tecnica e Professionale) "Leopoldo II di Lorena" di
Grosseto un Centro di Ricerche scientifiche denominato C.RI.S.B.A.: Centro di Ricerche Strumenti Biotecnici nel settore Agricoloforestale. Il Centro, realizzato con il patrocinio della Provincia di Grosseto, con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena
e del Consorzio Agrario della Maremma Toscana, è composto da un laboratorio dotato delle più moderne apparecchiature scientifiche
per lo studio della microbiologia del suolo, di un laboratorio per le colture cellulari vegetali in vitro e di una serra attigua di nuova
concezione. Il C.RI.S.B.A. è un'autonoma articolazione scientifica dell'ISITP regolata da uno statuto che ne definisce gli organi, le
finalità e la gestione amministrativo-contabile.
In particolare sono organi del Centro: il Direttore, il Comitato Scientifico e il Consiglio Direttivo.
Il Comitato Scientifico riunisce illustri rappresentanti del panorama scientifico toscano (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore di
Pisa e Scuola Superiore Sant'Anna), che grazie alle loro competenze garantiscono al Centro l'indispensabile consulenza tecnicoscientifica e la credibilità necessaria alla pubblicazione dei risultati ottenuti su riviste nazionali ed internazionali di settore.
Il Consiglio Direttivo ha invece la funzione principale di proporre gli indirizzi scientifici del C.RI.S.B.A. ed è composto dalle seguenti
rappresentanze:
 Provincia di Grosseto- Assessorato Sviluppo Rurale e Assessorato Ambiente
 Consorzio Agrario della Maremma Toscana
 Rappresentante legale ISIS Lorena
 Direttore del C.RI.S.B.A.
Il C.RI.S.B.A. si propone come punto di riferimento per la ricerca, la sperimentazione e la divulgazione scientifica nel settore agricoloforestale e ambientale del territorio grossetano.
Le attività di ricerca del Centro, molte delle quali già in corso di svolgimento con il supporto delle Università partners del progetto e con
il coinvolgimento di aziende agricole provinciali, riguardano in particolar modo la sperimentazione di isolati microbici quali
biofertilizzanti e biofitofarmaci nell'ottica di una agricoltura sostenibile, lo studio delle bioenergie, la tutela e valorizzazione della
biodiversità locale a rischio di erosione genetica.
Il Centro nasce inoltre con l'intento di fornire il supporto scientifico necessario al superamento di specifiche problematiche territoriali
che verranno segnalate da soggetti pubblici o privati operanti nel settore agricolo.
A queste importanti funzioni si aggiunge quella della divulgazione scientifica, fra le attività del C.RI.S.B.A. è stato previsto infatti di
9
realizzare convegni, seminari e workshop con la partecipazione dei massimi esperti accademici della ricerca scientifica in ambito
agricoloambientale, i quali illustreranno ai partecipanti le recenti acquisizioni scientifiche nei settori di studio alimentando il dibattito
scientifico su temi sensibili e presentando le innovazioni tecniche applicabili alla realtà provinciale
2.4 LE STRUTTURE
La nuova Istituzione è organizzata su due edifici scolastici, l’azienda agraria di Macchiascandona e in più utilizza gli spazi esterni ad
essa affidati in gestione.
Azienda Agraria di Macchiascandona
L’Azienda dell’Istituto si trova in località Macchiascandona nel comune di Castiglione della Pescaia. L’Azienda, di proprietà della
Provincia di Grosseto, faceva parte inizialmente della dotazione dell’Istituto Tecnico Agrario, attualmente, dopo l’accorpamento con gli
altri Istituti, fa parte dei “laboratori didattici” in uso alla scuola.
L’Azienda ha una superficie complessiva di 85 ettari di cui 40 destinati a seminativo, altri 20 ettari circa a oliveto con complessive 2.000
piante e 5 ettari a vigneto. Un appezzamento vicino alla sede aziendale ospita una collezione di piante di olivo che fa parte della raccolta
del germoplasma toscano ottenuto dalla collaborazione con il CNR di Firenze.
Il capitale fondiario è composto da alcuni fabbricati: rimessa attrezzi, magazzino, aula didattica, laboratorio per la produzione del vino e
dell’olio. Il fondo è condotto da due insegnanti dell’Istituto con l’aiuto di due addetti; periodicamente gli studenti partecipano ai lavori di
coltivazione e di trasformazione dei prodotti sotto la guida degli insegnanti, coadiuvati dagli assistenti tecnici. Lo scopo delle esercitazioni
in Azienda sono di avvicinare gli studenti alle attività pratiche, affrontare le problematiche concernenti l’organizzazione dei lavori,
permettere di acquisire la manualità relativa alle operazioni di coltivazione.
Nell’ultimo anno è stato realizzato all’interno dei terreni dell’istituto un “Sentiero natura” con il posizionamento, su un percorso di 1,5
chilometri, di strutture didattiche, ecologiche e d’arredo. La realizzazione di tale struttura è stata valutata come significativa, dopo gli studi
realizzati dagli esperti naturalisti della scuola, che hanno osservato, all’interno del perimetro aziendale, la presenza di specie animali e
vegetali di particolare interesse. Del resto, la vicinanza alla zona umida della Diaccia-Botrona (3 Km in linea diaria), uno degli ecosistemi
palustri più importanti del nostro paese, giustifica ampiamente le osservazioni, anche particolari (Cicogna bianca, Biancone) che sono
state fatte.
Il Sentiero natura consente di poter decifrare le principali emergenze ambientali e agronomiche attraverso una rete di pannelli esplicativi
e di cartelli, ed è a disposizione di tutte le scuole della provincia per favorire una fruizione scientifica o anche soltanto ludico-ricreativa.
10
L’Azienda è inoltre utilizzata per sperimentazioni agrarie con la collaborazione di vari enti sia pubblici sia privati: l’ARSIA, la Regione
Toscana, il CNR.
Anche l’area intorno all’Istituto costituisce una piccola Azienda Scolastica. Parte del terreno è destinato alle varie colture erbacee di
pieno campo, mentre un’altra parte è occupato da un piccolo impianto con frutti di varie specie.
Di recente sta prendendo forma il Progetto di Agriturismo Sociale cui partecipano gli studenti DVA i quali vengono impegnati in attività di
gestione dell’Azienda e di Accoglienza Turistica attraverso la programmazione e gestione di eventi specifici. Nell’ambito di questo
progetto e, più in generale nell’ambito della “filiera corta”, funziona in azienda un frantoio didattico che permette agli studenti di
sperimentare la filiera olivicola dalla raccolta alla produzione. Da questo anno funziona anche un mulino didattico che permette di
trasformare, in azienda, i grani antichi di nostra produzione. I prodotti della trasformazione vengono utilizzati per la preparazione di piatti
tipici nelle cucine dell’Istituto Enogastronomico.
Le serre
Presso l’Istituto sono presenti due serre, una in ferro e vetro, l’altra in ferro e materiale plastico. La serra in ferro e vetro è quella storica
costruita successivamente agli edifici dell’Istituto. Ha una superficie complessiva di 450 metri quadri ed è adibita alle esercitazioni per
la produzione e la coltivazione di piante per l’ortoflorovivaismo. L’ambiente è riscaldato e vi sono bancali in cemento per le coltivazioni
e tre bancali di radicazione con riscaldamento basale e nebulizzazione per la produzione di talee.
L’altra serra, recentemente realizzata, ha come indirizzo principale la sperimentazione sulle micorrize, simbiosi tra funghi e piante che
favoriscono l’assorbimento da parte delle radici degli elementi nutritivi presenti nel substrato.
Nelle serre gli studenti acquisiscono le competenze tecniche e pratiche specialistiche di settore: produzione di talee, riproduzione dei
bulbi, fertirrigazione, innesto di piante erbacee, produzione di piante da seme e altre operazioni agronomiche tipiche del vivaio. Anche
in questi laboratori gli studenti operano accompagnati dagli insegnanti e da un assistente tecnico.
Il laboratorio di microbiologia e micropropagazione
Gli studenti che operano in questo ambiente devono avere una corretta preparazione teorica indispensabile per non essere semplici
esecutori di tecniche imparate meccanicamente. Le operazioni pratiche richiedono massima attenzione alle condizioni ambientali per non
inquinare i prodotti. E’ importante che lo studente operi in maniera consapevole delle motivazioni delle tecniche adottate. Pertanto tutte le
operazioni sono guidate dai docenti e da un assistente tecnico.
11
La micropropagazione è una tecnica che sfrutta la capacità che hanno alcune cellule vegetali di rigenerare l’intera pianta se esposte in
particolari condizioni climatiche (temperatura, fotoperiodo, intensità luminosa) e in un ambiente sterile. Questa tecnica viene effettuata in
vitro, all’interno cioè di contenitori sterili trasparenti (flaconi e provette di vetro) nei quali viene posto un idoneo substrato nutritivo. In
questo laboratorio si applica questa tecnica e, a partire da poche cellule, si riproduce la pianta da cui è stato fatto il prelievo.
I laboratori di chimica
Nell’Istituto sono attualmente presenti due laboratori di chimica, uno a servizio delle classi dell’Istituto Tecnico Agrario e il Professionale
per l’Agricoltura e l’altro per gli studenti del Tecnico Biotecnologico Sanitario. In ambedue i laboratori si possono fare esercitazioni
comprendenti le analisi di chimica quantitativa e qualitativa, di chimica inorganica e organica. Il primo laboratorio è attrezzato
specificatamente per l’analisi del terreno, delle acque irrigue, dei concimi e per le analisi di alcuni importanti matrici alimentari delle
industrie agrarie: olio, vino, latte, aceto ecc. Le analisi sono effettuate secondo le Metodiche Ufficiali.
Estrattore Naviglio
Il nuovissimo laboratorio, nato grazie alla collaborazione con la Provincia di Grosseto e il gruppo di ricerca del Laboratorio PHYTOLAB
(Pharmaceutical, Cosmetic, Food supplement Technology and Analysis) dell’Università degli Studi di Firenze, che si occupa di sviluppo
di metodi di estrazione, frazionamento, isolamento e caratterizzazione, mediante tecniche cromatografiche e fotodensitometriche, di
sostanze naturali con proprietà antiossidanti di interesse per i settori biomedico, alimentare, cosmetico e agroindustriale, si colloca
perfettamente nelle finalità che la scuola si pone di realizzare attività in simulazione di impresa permettendo agli studenti di sperimentare
l’estrazione di essenze per la preparazione/produzione di saponi e di cosmetici nelle attività didattiche/laboratoriali di chimica.
Il laboratorio di fisica
Nella sede della Cittadella si trova un ampio e ben attrezzato laboratorio dove vengono regolarmente svolte esercitazioni di fisica per le
classi del biennio.
I laboratori di Scienze
Nella sede della Cittadella sono presenti due laboratori, utilizzati sia dalle classi del Tecnico Agrario e del Professionale per l’Agricoltura
sia dagli studenti del Tecnico Biotecnologico Sanitario. Le attività svolte riguardano l’allestimento e l’osservazione di preparati sia al
12
microscopio ottico che allo stereo microscopio. Entrambi i locali sono ampi e i banconi possono ospitare postazioni per la classe
completa. Qui vengono svolte esercitazioni di Scienze Agrarie, di Zootecnia, di Istologia e Anatomia umana. Le attrezzature
comprendono oltre ai microscopi per gli alunni due stereo microscopi e un microscopio ottico dotato di telecamera collegata con uno
schermo. Il materiale di osservazione comprende numerosi plastici relativi alla cellula, alla botanica e al corpo umano. Inoltre, da
quest’anno la collezione di vetrini è stata arricchita da una importante raccolta relativa ai tessuti del corpo umano, su cui vengono svolte
le esercitazioni di Istologia degli studenti del Tecnico Sanitario.
I laboratori di informatica
Tutto l’Istituto è collegato in rete. Un laboratorio d’informatica è situato presso la sede della Cittadella ed è dotato di ventidue computer
con collegamento internet, di stampanti e di altra strumentazione necessaria per il montaggio video ed elaborazione fotografica, inoltre
tre proiettori permettono di visualizzare collettivamente gli elaborati sui vari programmi anche in aula. Nel laboratorio si tengono i corsi e
gli esami per l’ECDL.
Anche la sede di via Meda, interamente cablata, è dotata, oltre che dei laboratori con postazioni PC, destinate alle esercitazioni di
ricevimento, di un laboratorio polifunzionale informatico-linguistico attrezzato con 25 postazioni e videoproiettore ed un laboratorio LIM.
Le palestre
Le palestre dell’Istituto hanno dimensioni regolamentari per il gioco della pallavolo e della pallacanestro ed è dotata di spogliatoi maschili
e femminili. Gli studenti possono praticarvi attività curriculari ed extracurriculari, anche nel pomeriggio, legate ai gruppi sportivi
dell’Istituto. In più, oltre le varie attrezzature per varie attività sportive, la palestra è dotata di otto campi da tennis tavolo con i quali è
possibile anche organizzare tornei scolastici.
I laboratori dei Servizi Ristorativi
Nella sede di via Meda sono presenti numerosi laboratori specifici per le discipline professionali dei tre settori. Gli ambienti sono
completamente attrezzati e le strumentazioni specifiche sono le più avanzate. Nei laboratori si effettuano le esercitazioni pratiche con
simulazioni reali dei servizi di cucina, pasticceria, allestimento della sala, caffetteria, servizi di bar....
Settore enogastronomia
 1 laboratorio di cucina
 1 laboratorio di pasticceria
 2 laboratori dimostrativi
13
Settore servizi di sala e vendita
 2 laboratori di bar
 1 sala dei ricevimenti
Settore accoglienza turistica
 2 back office
 1 front desk
. Il laboratorio di Metodologie Operative
Gli studenti dell'indirizzo socio sanitario possono svolgere le esercitazioni pratiche nel laboratorio di metodologie operative dove si
realizzano attività creative e di manipolazione con materiale strutturato e/o di recupero. Nel laboratorio si simulano anche tecniche di
animazione sociale, ludico motorie
Il laboratorio Polifunzionale di tecniche estetiche e tecniche di massaggio:
E’ in fase di allestimento un laboratorio dove gli studenti dell’indirizzo operatore del benessere-estetiste possano svolgere le esercitazioni
pratiche sia di trucco, mani e unghie, massaggi viso e corpo.
Altri laboratori
Laboratorio di lingua straniera con postazioni per l’ascolto in cuffia, registrazione audio e ascolto e visualizzazione di cassette e DVD,
laboratorio di fisica con postazioni sufficienti per accogliere un intera classe.
14
3.1 Identità dell’Istituto
3.1.1
LA SCUOLA IN NUMERI
Nell’a.s. 2015/16 sono funzionanti 65 classi di cui 4 di Istruzione degli Adulti.
Le 61 classi dell’organico degli adolescenti sono così distribuite:
15
Istruzione
Indirizzo
Alunni
Classi
Tecnico
AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA
257
11
Tecnico
CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE- BIOTECNOLOGIE SANITARIE
200
10
Professionale AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE
161
9
Professionale ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA’ ALBERGHIERA
530
26
Professionale SOCIO SANITARIO
46
3
Professionale OPERATORE DEL BENESSERE- ESTETICA
62
2
Come da normativa l’istruzione degli Adulti, con il passaggio a nuovo ordinamento, struttura il percorso in tre periodi didattici.
Sono attive:
Istruzione
Indirizzo
Alunni
Classi (come
Periodi
didattici)
Tecnico
AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA
25
1
Professionale ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA’ ALBERGHIERA
43
2
Professionale SOCIO SANITARIO
12
1
Il personale, ripartito tra docente ed ATA risulta così distribuito:
DOCENTE
151 (organico fatto)
9 (organico potenziamento di cui 1 per docente
utilizzato in altro grado di istruzione)
ATA
43 (organico fatto)
1,5 (posti in deroga)
159+1
44,5
Altri dati sono reperibili su www.istruzione.it al link scuole in chiaro con ricerca per codice meccanografico: GRIS00600C
16
3.1.1 Il mandato istituzionale
Il “Leopoldo II di Lorena” accoglie pienamente il mandato istituzionale impegnandosi ad:

Affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle
studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento

Contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica.

Realizzare una scuola
aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di
partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e
di istruzione permanente dei cittadini
3.2 Principi fondamentali
3.2 .1I valori
I valori che guidano il “Leopoldo II di Lorena” sono: la tutela dell'ambiente poiché educa a comportamenti che vanno dallo sviluppo
sostenibile
alla sana alimentazione ai corretti stili di vita; la libertà di esprimersi e realizzarsi; il rispetto dei diritti umani; la solidarietà; la convivenza
civile e il rispetto reciproco
3.2.2La mission
Lo scopo fondamentale della scuola è di creare figure professionali con competenze specifiche e spendibili sul mercato del lavoro, nei
percorsi di istruzione superiore ed universitaria. L’Istituto si propone di realizzare il successo scolastico e formativo del più alto numero di
studenti possibile agendo nella consapevolezza della centralità dello studente ovvero valorizzando le attitudini e le capacità di ciascuno,
tenendo conto delle differenze culturali, delle situazioni di svantaggio sociale, delle difficoltà di apprendimento, della disabilità.
3.2.3Aree strategiche
La scuola intende perseguire questi obiettivi sia attraverso l’azione didattica che attraverso attività progettuali rivolte all’accoglienza, al
recupero, alla valorizzazione delle eccellenze, all’alternanza scuola/lavoro e all’orientamento passando attraverso la finalità prioritaria
dello star bene a scuola.
17
4. Contesto
4.1. Contesto esterno
Gli studenti provengono da tutta la provincia di Grosseto e da aree limitrofe. Le zone di provenienza degli studenti sono, per la maggior
parte, classificate come aree depresse. Lo status socio economico e culturale delle famiglie degli studenti non è uniforme: in base ai dati
dell’ a.s. 13/14, status ALTO nell’Istruzione tecnica (30% della popolazione) e MEDIO BASSO/BASSO nell’istruzione professionale (70%
della popolazione). Sulla base dei risultati delle prove Invalsi maggio 2014 la percentuale degli studenti con entrambi i genitori
disoccupati nelle classi seconde è dell’1,6% contro una media Toscana e italiana dello 0,5%.Per reddito basso (dato rilevato tramite
ISEE), nell’a.s. 14/15, 8% circa delle famiglie ha presentato domanda per il comodato d’uso gratuito dei libri di testo (classi I,II,III) e gli
studenti con cittadinanza non italiana sono 11,4% nell’intera Istituzione (poco più alta della media regionale (10,3%) ma con un’alta
concentrazione nell’indirizzo alberghiero-sociale dove sale al 19,43%. Anche il ritardo scolastico, che si attesta al 17% nell’istruzione
tecnica e al 55% circa nell’istruzione professionale, conferma il divario esistente tra le utenze dell’Istituzione. I DSA, BES e altri BES
sono invece distribuiti in modo piuttosto uniforme su tutti gli indirizzi e si attestano intorno all’11,5% dell’intera popolazione. Gli studenti
DVA dell’Istituto, storicamente prediligono l’Istruzione professionale optando nell’ordine per i servizi rurali 18% e alberghiero 5%.
La scuola contrasta il disagio socio economico offrendo agli studenti la possibilità di “libero studio” c/o la biblioteca con
assistenza/supporto di docenti e con sportelli di ascolto in collaborazione con il C.I di GR. Il comodato d’uso dei libri di testo (soddisfatte il
50% delle richieste), la possibilità di trattenersi oltre l’orario delle lezioni per svolgere ricerche/compiti anche in internet, il portale di
Scuole Toscane, cui siamo capofila, che è registro elettronico ma raccoglie appunti/lezioni realizzate dai docenti della rete, sono
opportunità. Nell’area.3, prevenzione del disagio, la scuola si attiva ogni a.s con più FS per dare sviluppo a processi di inclusione (alunni
DVA,, stranieri, altri BES,DSA).Si è dotata di un piano di gestione delle diversità, ha costituito il proprio GLI, in rete con le altre scuole
della provincia è capofila nell’accordo di rete che istituisce il CTI(ruolo individuato con D.D.G.USR Toscana n.29/15. Per potenziare gli
interventi in favore dell’inclusione accede a specifici fondi (MIUR: ex art 9 CCNL, Provincia: fondi PEZ).In questo territorio agricolo con
piccole imprese, spesso a conduzione familiare, la scuola, con i suoi indirizzi di studio, forma studenti in grado di inserirsi nel tessuto
socio economico e produttivo. Di recente l’offerta formativa si è potenziata con l’istituzione dell’ITS “Eccellenza Agroalimentare Toscana”
e del PTP “Agri.Cul.Tur.A” di cui siamo capofila; entrambi nati in accordo con Provincia e Regione.
18
4.2. Contesto interno
Circa l’86% del personale docente gode di un contratto a tempo indeterminato, percentuale superiore rispetto alla media provinciale,
regionale e nazionale. Il personale docente possiede titoli di studio specifici e competenze professionali certificate: 4 hanno conseguito
certificazioni linguistiche per il CLIL, 26 specializzati in attività di sostegno, 65 in metodologie didattiche generali, 26 su tematiche
inclusive e altrettanti su didattica interculturale. 10 hanno seguito formazione su problem posing solving. I docenti formati come tutor di
alternanza S/L sono 30. Ci sono 10 docenti formati e in grado di formare i peereducator. 28 docenti sono in possesso di master o corsi di
perfezionamento. Tutti i docenti hanno le competenze informatiche di base per utilizzare il registro elettronico; la FS specifica è
disponibile a formare anche a piccoli gruppi e su richiesta.
Il dirigente scolastico riveste il ruolo effettivo e possiede numerosi anni di esperienza nella presidenza di Istituti tecnici superiori.
Per quanto attiene al personale la fascia di età, nel 45% dei casi è superiore ai 55 anni, percentuale di poco superiore ai valori di
riferimento. La quota dei diplomati rappresenta un quarto dei docenti, mentre i tre quarti possiedono il titolo di Laurea. Mancano le risorse
per assicurare una formazione specifica e completa dei docenti che non sia a carico del personale. La percentuale di coloro che, a vario
titolo, sono disponibili a lavorare in gruppi di lavoro e/o commissioni si attesta intorno al 20%; mediamente manca il turn-over a ricoprire
gli incarichi.
Il presente organigramma esplicita l’organizzazione interna:
19
Le risorse
rse strumentali
economicheed
I due edifici dell’Istituzione, non certificati, sono stati costruiti negli anni 70 e attualmente sono bisognosi di manutenzione ordinaria
e straordinaria. La provincia dedica risorse sempre più esigue per la manutenzione ordinaria e procede su capitoli di spesa
programmati circa cinque anni fa. Mancano spazi comuni, per accogliere gli studenti pendolari che arrivano a scuola anche 30
minuti prima dell’inizio delle lezioni e che talvolta si devono trattenere per le iniziative di ampliamento dell’offerta formativa. Nei
laboratori si utilizzano strumentazioni non sempre al passo con i tempi; la maggior vetustà si riscontra nell'azienda agraria che
necessiterebbe di macchine agricole più moderne. Per l'adeguamento agli indirizzi presenti, coerenti con le linee guida, devono
essere allestiti almeno 3 laboratori. Le nuove tecnologie e, in generale i laboratori di settore, risultano abbastanza in linea; non
sempre si riesce a innovare, per disponibilità di fondi, per rimanere in linea con i tempi. Il FIS è ripartito in proporzione tra docenti e
personale ATA. Per ciascun profilo poi la ripartizione avviene in proporzione su specifiche aree.
Le due sedi dell’Istituzione sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici per gli utenti che arrivano dalla Provincia. Nel comune
di Castiglione della Pescaia è presente l’Azienda agraria che la scuola ha ricevuto in comodato d’uso dalla Provincia. La scuola
dispone di propri mezzi (un autobus da 50 posti e un auto da 9 posti) per gli spostamenti interni degli studenti. L’azienda agraria, le
serre attigue alla scuola, i numerosi laboratori che supportano l’area professionalizzante di ciascun indirizzo, sono le “palestre
naturali” per realizzare curricoli in linea con le nuove Linee Guida. Gli edifici scolastici sono interamente cablati, alle due LIM si
sono aggiunti 20 smart-TV da 50’’ in grado di connettersi a internet e in grado di supportare il docente nelle lezioni multimediali. E’
stato realizzato un captive-portal per consentire a alunni e docenti la navigazione internet autenticata e sicura.
20
5. Obiettivi generali ed educativi
5.1 L’OFFERTA DIDATTICA
ISTRUZIONE TECNICA: il percorso didattico dei nuovi Istituti Tecnici è strutturato in:
 un primo biennio, dedicato all’acquisizione dei saperi e delle competenze previsti per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e di
apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi in funzione orientativa; tale biennio è comune per tutti gli indirizzi
del settore;
 un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono complessivamente un triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle
opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni; Al termine del quinto anno gli studenti sostengono
l’esame di Stato e conseguono il diploma di istruzione tecnica, utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque facoltà
universitaria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione
all’inserimento nella vita lavorativa.
ISTRUZIONE PROFESSIONALE: anche il percorso didattico dei nuovi Istituti Professionale è articolato in due bienni e un quinto anno (il
secondo biennio è articolato in singole annualità per facilitare il passaggio tra i diversi sistemi di istruzione e formazione)
Dall’anno scolastico 2011-2012 il riordino dell’ Istruzione Professionale viene affiancato dal Sistema Regionale di Istruzione e
Formazione Professionale (IeFP) che, in Toscana, viene attuato in regime di sussidiaria integrativa e consente a tutti gli studenti degli
istituti professionali di accedere al termine del triennio ad una Qualifica di Operatore Professionale spendibile a livello nazionale
attraverso una curvatura del percorso di istruzione della durata di 1.800 ore distribuite nell’arco del triennio dell’istruzione professionale.
L’articolazione del percorso prevede
a) Lezioni dedicate all’insegnamento delle competenze di base
b) Lezioni teoriche dedicate all’insegnamento delle competenze tecnico-professionali
c) laboratori di pratica professionale
d) Stage/tirocinio (a partire dalla seconda classe)
Per le Competenze tecnico professionali il riferimento è il Nuovo Sistema Regionale delle Competenze (RRFP) legato a E.Q.F.
europeo (sistema di qualifiche basato su conoscenze capacità e competenze trasparenti e certificabili)
21
L’ ARTICOLAZIONE DELL’ OFFERTA DIDATTICA
L’I.S.I.S. “Leopoldo II di Lorena” propone un’offerta didattica fortemente articolata organizzata in due filiere: la filiera agroalimentare e la
filiera sanitaria
filiera agro-alimentare
Istituto tecnico settore tecnologico
 indirizzo Agraria e agroindustria con le articolazioni
o Gestione ambiente e territorio
o Viticoltura ed enologia
Corso serale per il Tecnico Agrario ind. Gestione ambiente e territorio
Istituto professionale settore servizi
 Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalita’ alberghiera con le articolazoni:
o Accoglienza turistica
o Sala e vendita
o Enogastronomia
o Enogastronomia opzione: Prodotti dolciari artigianali e industriali
Corso serale per i Servizi per l’Enogastronomia
22
filiera sanitaria
Istituto tecnico settore tecnologico
 indirizzo chimica, materiali e biotecnologie con articolazione
o Biotecnologie sanitarie
Istituto professionale settore servizi
 indirizzo Socio sanitario
o Servizi socio sanitari
Corso serale per i Servizi socio-sanitari
Operatore del benessere – indirizzo Estetista ed indirizzo Parrucchiere
ISTITUTO TECNICO: AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA
Profilo professionale:
Il Diplomato in Agraria Agroalimentare e Agroindustria:
– ha competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive, trasformative e valorizzative del settore, con
attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente;
– interviene, altresì, in aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e
paesaggistici.
In particolare, è in grado di:
• collaborare alla realizzazione di processi produttivi ecosostenibili, vegetali e animali,
applicando i risultati delle ricerche più avanzate;
• controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico;
• individuare esigenze locali per il miglioramento dell’ambiente mediante controlli con opportuni indicatori e intervenire nella protezione
dei suoli e delle strutture paesaggistiche, a sostegno degli insediamenti e della vita rurale;
• intervenire nel settore della trasformazione dei prodotti attivando processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed
economicità dei risultati e gestire, inoltre, il corretto smaltimento e riutilizzazione dei reflui e dei residui;
23
• controllare con i metodi contabili ed economici le predette attività, redigendo documenti contabili, preventivi e consuntivi, rilevando indici
di efficienza ed emettendo giudizi di convenienza;
• esprimere giudizi di valore su beni, diritti e servizi;
• effettuare operazioni catastali di rilievo e di conservazione; interpretare carte tematiche e collaborare in attività di gestione del territorio;
• rilevare condizioni di disagio ambientale e progettare interventi a protezione delle zone di rischio;
• collaborare nella gestione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali;
• collaborare nella pianificazione delle attività aziendali facilitando riscontri di trasparenza e tracciabilità.
Piano di Studi del biennio comune del settore tecnologico
L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi.
Materie di Insegnamento
24
I
II
Lingua e letteratura italiana
4
4
Lingua inglese
3
3
Storia
2
2
Matematica
4
4
Diritto e Economia
2
2
Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia)
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
Scienze integrate (Fisica)
3 (1)*
3(1)*
Scienze integrate (Chimica)
3(1)*
3(1)*
Tecnologie e tec. Rappresentazione grafica
3(1)*
3(1)*
Tecnologie informatiche
3(2)*
-
Scienze e tecnologie applicate
-
3(2)*
Geografia
1
-
ORE SETTIMANALI
33
32
*ORE DI ESERCITAZIONI
5
5
Triennio dell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio”
Materie di Insegnamento
2° biennio
DISCIPLINE COMUNI
25
3°
5° anno
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
Complementi di matematica
1
1
-
Produzioni animali
3
3
2
Produzioni vegetali
5
4
4
Trasformazione dei prodotti
2
2
2
Economia, Estimo, marketing e legislazione
2
3
3
Genio rurale
2
2
2
Biotecnologie agrarie
2
2
-
Gestione dell’ambiente e del territorio
-
-
4
ORE SETTIMANALI
26
5° anno
32
32
ORE DI ESERCITAZIONI
17
10
Corso serale: attiva una classe come II PERIODO DIDATTICO (3 e 4 ANNO)
Triennio dell’articolazione “Viticoltura ed enologia”
Materie di Insegnamento
2° biennio
5° anno
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
27
5° anno
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
Complementi di matematica
1
1
-
Viticoltura e difesa della vite
-
-
4
Produzioni animali
3
3
2
Produzioni vegetali
5
4
-
Trasformazione dei prodotti
2
2
-
Enologia
-
-
4
Economia, Estimo, marketing e legislazione
3
2
2
Genio rurale
3
2
Biotecnologie agrarie
-
3
-
Biotecnologie vitivinicole
-
-
3
Gestione dell’ambiente e del territorio
-
-
2
ORE SETTIMANALI
32
32
ORE DI ESERCITAZIONI
17
10
ISTITUTO PROFESSIONALE: SERVIZI PER L’AGRICOLTURA
E LO SVILUPPO RURALE
Profilo professionale:
28
Il Diplomato di istruzione professionale, nell’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”, possiede competenze relative alla
valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali.
È in grado di:

Gestire il riscontro di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nelle diverse filiere produttive: agro-ambientale, agro-industriale, agrituristico, secondo i principi e gli strumenti dei sistema di qualità.

Individuare soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità previsti dalle
normative nazionali e comunitarie.

Utilizzare tecniche di analisi costi/benefici e costi/opportunità, relative ai progetti di sviluppo, e ai processi di produzione e
trasformazione.

Assistere singoli produttori e strutture associative nell’elaborazione di piani e progetti concernenti lo sviluppo rurale.

Organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali.

Rapportarsi agli enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino fondiario, miglioramento ambientale,
valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche.

Gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio.

Intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell’agriturismo, anche attraverso il recupero degli
aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici.

Gestire interventi per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative.
Piano di Studi del primo biennio
29
L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi
Materie di Insegnamento
I
II
Lingua e letteratura italiana
4
4
Lingua inglese
3
3
Storia
2
2
Matematica
4
4
Diritto e Economia
2
2
Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia)
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
Scienze integrate (Fisica)
2 (1)*
2(1)*
Scienze integrate (Chimica)
2(1)*
2(1)*
Geografia
1
-
Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
2
2
Ecologia e Pedologia
3
3
3(3)*
3(3)*
Laboratori tecnologici ed esercitazioni
30
ORE SETTIMANALI
33
32
*ORE DI ESERCITAZIONI
5
5
Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta
Materie di Insegnamento
2° biennio
5° anno
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
31
5° anno
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
Biologia Applicata
3
-
-
Chimica applicata e processi di trasformazione
3
2
-
Tecniche di allevamento vegetale e animale
2
3
-
Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali
5
2
2
Economia agraria e dello sviluppo territoriale
4
5
6
Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore
-
5
6
Sociologia rurale e storia dell’agricoltura
-
-
3
ORE SETTIMANALI
32
32
32
ORE DI ESERCITAZIONI
6
6
6
Profili professionali:
ISTITUTO PROFESSIONALE: SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
Il Diplomato di Istruzione Professionale nell'indirizzo "Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera" ha specifiche
competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell'enogastronomia e dell'ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in
tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi.
È in grado di:

utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l'organizzazione della commercializzazione, dei
servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;

organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane;

applicare le norme attinenti la conduzione dell'esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;

utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e finalizzate all'ottimizzazione
della qualità del servizio;

comunicare in almeno due lingue straniere;

32
reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a
programmi applicativi;

attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;

curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali,
artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti.
L'indirizzo presenta le articolazioni: "Enogastronomia", "Servizi di sala e di vendita" e "Accoglienza turistica", nelle quali il profilo
viene orientato e declinato.
Nell'articolazione Enogastronomia, il Diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione,
conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali
e internazionali, e individuando le nuove tendenze enogastronomiche.
Dall’a.s. 2012-2013 nel settore enogastronomia è attiva anche l’opzione Prodotti dolciari artigianali e industriali
Nell'opzione Prodotti dolciari artigianali e industriali il diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione,
conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici dolciari e da forno; ha competenze specifiche sugli impianti, sui processi
industriali di produzione e sul controllo di qualità del prodotto alimentare.
Nell'articolazione Servizi di sala e di vendita", il diplomato è in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione
all'amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo
delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela,
valorizzando i prodotti tipici.
A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni "Enogastronomia" e "Servizi di sala e di vendita",
conseguono i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.

Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico, chimico-fisico, nutrizionale e
gastronomico.

Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a specifiche necessità dietologiche.

Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati, valorizzando i prodotti tipici.
Nell'articolazione Accoglienza turistica, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e
organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza
33
turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell'articolazione "Accoglienza turistica" consegue i risultati di apprendimento di
seguito specificati in termini di competenze.

Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza, informazione e intermediazione turisticoalberghiera.

Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle richieste dei mercati e della clientela.

Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione dei servizi turistici per
valorizzare le risorse ambientali, storico-artistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio.

Sovrintendere all'organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le tecniche di gestione economica e
finanziaria alle aziende turistico-alberghiere.
34
Piano di Studi del primo biennio comune alle quattro articolazioni
L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi
Materie di Insegnamento
35
I
II
Lingua e letteratura italiana
4
4
Lingua inglese
3
3
Storia
2
2
Matematica
4
4
Diritto e Economia
2
2
Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia)
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
Scienze integrate (Fisica)
2
-
Geografia
1
-
Scienze integrate (Chimica)
-
2
Scienze degli alimenti
2
2
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore cucina
2**
2**
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore sala e
vendita
2**
2**
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica
2
2
Seconda lingua straniera
2
2
ORE SETTIMANALI
33
32
**ORE DI ESERCITAZIONI IN SQUADRA
4
4
Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Enogastronomia”
Materie di Insegnamento
2° biennio
36
5° anno
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
5° anno
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
Seconda lingua straniera
3
3
3
Scienza e cultura dell’alimentazione
4
3 (1)*
3(1)*
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
4
5
5
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore sala e
vendita
-
2**
2**
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore cucina
6**
4**
4**
ORE SETTIMANALI
32
32
32
**ORE DI ESERCITAZIONI
6
6
6
Corso serale
Attive due classi: una di II PERIODO DIDATTICO (3 e 4 ANNO) ed una di III PERIODO DIDATTICO (5 ANNO)
37
Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Enogastronomia”
OPZIONE “Prodotti dolciari artigianali e industriali “
Materie di Insegnamento
2° biennio
38
5° anno
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
5° anno
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
Seconda lingua straniera
3
3
3
Scienza e cultura dell’alimentazione
4
3 (1)*
3(1)*
2
2
3**
3**
3*
2*
2
3
4
ORE SETTIMANALI
32
32
32
**ORE DI ESERCITAZIONI
9+1
3
3
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore pasticceria
9
Analisi e controlli chimici dei prodotti alimentari
Tecniche di organizzazione dei settori produttivi
Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Servizi di sala e di vendite”
Materie di Insegnamento
2° biennio
39
5° anno
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
5° anno
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
Seconda lingua straniera
3
3
3
Scienza e cultura dell’alimentazione
4
3 (1)*
3(1)*
Diritto e tecniche amministrative della
struttura ricettiva
4
5
5
2**
2**
6**
4**
4**
32
32
32
6
6
6
Laboratorio di servizi enogastronomici –
settore cucina
Laboratorio di servizi enogastronomici –
settore sala e vendita
ORE SETTIMANALI
**ORE DI ESERCITAZIONI
Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Accoglienza turistica”
40
Materie di Insegnamento
2° biennio
5° anno
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
Seconda lingua straniera
3
3
3
Scienza e cultura dell’alimentazione
4
2 (1)*
2(1)*
Diritto e tecniche amministrative della struttura
ricettiva
4
6
6
2
2
6**
4**
4**
32
32
32
Tecniche di comunicazione
Laboratori di accoglienza turistica
ORE SETTIMANALI
41
5° anno
**ORE DI ESERCITAZIONI
6
4
4
* L’attività didattica di laboratorio caratterizza l’area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite solo alle attività di laboratorio che
prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di
compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore.
** Insegnamento affidato al docente tecnico-pratico.
(°) con il decreto ministeriale di cui all’art. 8, comma 4, lettera a) è determinata l’articolazione delle cattedre in relazione all’organizzazione delle classi in squadre.
ISTITUTO TECNICO: CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE
L’indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie” costituisce di fatto una innovazione nel panorama dell’ Istruzione Tecnica. Per il nostro
Istituto, in particolare, rappresenta l’evoluzione del Professionale Chimico Biologico del vecchio ordinamento, non più previsto fra gli
indirizzi dell’Istruzione professionale ridefiniti dalla riforma,
Profilo professionale:
Il Diplomato in Chimica, Materiali e Biotecnologie:
 ha competenze nel campo dei materiali, delle analisi strumentali chimico – biologiche, nei processi di produzione, in relazione alle
esigenze delle realtà territoriali, negli ambiti chimico, merceologico, biologico, farmaceutico;
42
 ha competenze nel settore della prevenzione e della gestione di situazioni a rischio ambientale e sanitario.
In particolare, è in grado di:
 collaborare nei contesti produttivi di interesse, nella gestione e nel controllo dei processi, nella gestione e manutenzione di
impianti chimici, tecnologici e biotecnologici, partecipando alla risoluzione delle problematiche relative agli stessi; ha competenze
per l’analisi e il controllo dei reflui, nel rispetto delle normative per la tutela ambientale;
 integrare competenze di chimica e biologia e microbiologia, di impianti e di processi chimici e biotecnologici, di organizzazione e
automazione industriale, per contribuire all’ innovazione dei processi e delle relative procedure di gestione e di controllo, per il
sistematico adeguamento tecnologico delle imprese;
 applicare i principi e gli strumenti in merito alla gestione della sicurezza degli ambienti di lavoro, del miglioramento della qualità dei
prodotti, dei processi e dei servizi;
 collaborare nella pianificazione, gestione e controllo delle strumentazioni di laboratorio e di analisi e nello sviluppo del processo e
del prodotto;
 verificare la corrispondenza del prodotto alle specifiche dichiarate, applicando le procedure e protocolli dell’area di competenza;
controllare il ciclo di produzione utilizzando software dedicati, sia alle tecniche di analisi di laboratorio sia al controllo e gestione
degli impianti;
 essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui sono applicate.
43
Piano di Studi dell’istituto tecnico Chimica, materiali e biotecnologie
biennio comune
L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi
Materie di Insegnamento
I
II
Lingua e letteratura italiana
4
4
Lingua inglese
3
3
Storia
2
2
Matematica
4
4
Diritto e Economia
2
2
Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia)
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
Scienze integrate (Fisica)
3 (1)*
3(1)*
Scienze integrate (Chimica)
3(1)*
3(1)*
1
-
3(1)*
3(1)*
Geografia
Tecnologie e tec. Rappresentazione grafica
44
Tecnologie informatiche
3(2)*
-
-
3(2)*
ORE SETTIMANALI
33
32
*ORE DI ESERCITAZIONI
4
5
Scienze e tecnologie applicate
Triennio dell’articolazione “Biotecnologie sanitarie”
Materie di Insegnamento
2° biennio
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
1
2° biennio
45
5° anno
5° anno
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
3°
4°
Complementi di matematica
1
1
Chimica analitica e strumentale
3
3
Chimica organica e Biochimica
3
3
4
Biologia, Microbiologia e Tecnologie di controllo sanitario
4
4
4
Igiene, Anatomia, Fisiologia, Patologia
6
6
6
Legislazione sanitaria
3
ORE SETTIMANALI
32
32
ORE DI ESERCITAZIONI
17
10
ISTITUTO PROFESSIONALE: SERVIZI SOCIO-SANITARI
Profilo professionale:
46
5°
Il Diplomato di Istruzione Professionale dell'indirizzo "Servizi Socio-sanitari" possiede le competenze necessarie per organizzare ed
attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psicosociale.
Questo indirizzo prepara a:
 Prendersi cura degli altri soddisfacendone i bisogni, in relazione al loro stato o alle loro tappe psico-fisiche e nel rispetto delle norme
igieniche.
 Predisporre ambienti, spazi e materiali.
 Pensare, organizzare e condurre attività per favorire il benessere e l’autonomia della persona con disagio.
 Gestire relazioni con più soggetti (bambini o adulti con disagio, parenti, componenti dell'equipe, enti territoriali).
 Mettere in comune le competenze all'interno di un gruppo di lavoro
 Coordinarsi con le altre figure professionali dei servizi sociali indirizzati ai settori dei: minori, anziani, diversamente abili e del settore
dei Bisogni emergenti nel territorio per raggiungere una più efficace azione a sostegno del singolo, della famiglia e della comunità
Piano di Studi del biennio
47
L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi
Materie di Insegnamento
I
II
Lingua e letteratura italiana
4
4
Lingua inglese
3
3
Storia
2
2
Matematica
4
4
Diritto e Economia
2
2
Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia)
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
Religione cattolica o attività alt.
1
1
Scienze integrate (Fisica)
2
-
Scienze integrate (Chimica)
-
2
Geografia
1
-
4(1)*
4(1)*
-
2(1)*
2(1)*
-
Scienze umane e sociali
Educazione musicale
Elementi di Storia dell’arte ed espressioni
grafiche
48
Metodologie operative
2
2
Seconda lingua straniera
2
2
ORE SETTIMANALI
33
32
*ORE DI ESERCITAZIONI
4
4
Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta
Materie di Insegnamento
2° biennio
5° anno
DISCIPLINE COMUNI
3°
4°
5°
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Matematica
3
3
3
Scienze motorie e sportive
2
2
2
Religione cattolica o attività
alt.
1
1
1
2° biennio
DISCIPLINE DI INDIRIZZO
49
3°
5° anno
4°
5°
Metodologie operative
3**
-
-
Seconda lingua straniera
3
3
3
Igiene e cultura medico
sanitaria
4
4
4
Psicologia generale e
applicata
4
5
5
Diritto e legislazione socio sanitaria
3
3
3
Tecniche amministrative ed
economia sociale
-
2
2
ORE SETTIMANALI
32
32
*ORE DI ESERCITAZIONI
3
-
Corso serale
Attiva una classe come III PERIODO DIDATTICO (5 ANNO).
50
ISTITUTO PROFESSIONALE:
OPERATORE DEL BENESSERE INDIRIZZO ESTETISTA
Il corso, rivolto a giovani in età di Obbligo scolastico e/o Obbligo formativo (fino a 18 anni), è stato attivato nell’ambito dell’offerta
sussidiaria complementare dei percorsi di IeFP e come tale si svolge in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi
quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento in età di Obbligo scolastico e/o Obbligo.
Qualifica riconosciuta
Gli studenti che completano il corso conseguono l’attestato di qualifica regionale.
La certificazione rilasciata ha validità nazionale ed è riconosciuta sia per la prosecuzione dei percorsi di istruzione, sia dal sistema
formativo regionale.
L’attestato corrisponde al secondo livello della classificazione dell’UE, con riferimento alla
decisione del Consiglio 85/368/CEE, relativa alla corrispondenza delle qualifiche di formazione professionale tra gli Stati della Comunità
Europea.
Profilo professionale
L’Operatore del Benessere (Estetista) è una professionalità le cui caratteristiche sono normate a livello regionale, che opera nel
settore dei servizi dei trattamenti di bellezza. Si occupa di trattamenti estetici sulla superficie del corpo volti alla eliminazione e/o
attenuazione degli inestetismi, utilizzando tecniche manuali ed apparecchi elettromeccanici per uso estetico, nonché prodotti e
tecniche atte a favorire il benessere dell'individuo.
Piano orario annuale
DISCIPLINE COMUNI E DI INDIRIZZO
51
1°
2°
3°
Lingua e letteratura italiana
132
99
99
Lingua inglese
66
66
99
Storia
33
33
-
Matematica
66
66
66
Diritto
66
66
66
Informatica e laboratorio
33
33
33
Scienze integrate (Biologia)
66
66
-
Chimica e Cosmetologia
99
66
-
66
66
66
66
99
99
Psicologia e tecniche di comunicazione
33
33
66
Scienze motorie
66
66
66
Tecniche estetiche
132
198
297
Tecniche di massaggio
99
99
99
Religione cattolica o att. alt.
33
33
33
Anatomia e Fisiologia
Igiene e tecniche di controllo
52
6. Obiettivi strategici e piani operativi
6.1. Il Piano di miglioramento 2015/2018
Nel 2014/15 l’Istituto ha realizzato un processo di autovalutazione secondo le indicazioni ministeriali (Sistema nazionale di valutazione).
Sulla base di un’analisi condotta attraverso un set di indicatori forniti dal Miur e dall’INVALSI e un’attività di benchmarking con le altre
scuole del territorio, della Regione e dell’Italia, sono stati individuati i punti di forza e di debolezza dell’organizzazione e, in coerenza con
le criticità più rilevanti, sono state scelte priorità e traguardi da raggiungere alla fine del triennio di riferimento 2015/18. Priorità, traguardi
e obiettivi di processo costituiscono parte integrante del Piano e sono in rapporto di coerenza con l’intera offerta formativa dell’Istituto.
I dati dell’autovalutazione (compreso il Rapporto di autovalutazione completo) sono consultabili al seguente link:
http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ricerca/risultati?rapida=gris00600c&tipoRicerca=RAPIDA&gidf=1
53
Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
1) Ridurre gli abbandoni in corso d'anno
2) Ridurre al terzo anno i trasferimenti in uscita
3) Attivare misure di orientamento finalizzata allo star bene a scuola
I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:
1) Ricondurre la media degli abbandoni al primo anno ai tassi medi regionali
2) Ricondurre la media dei trasferimenti al terzo anno ai tassi medi regionali
3) Invertire la tendenza delle uscite dalla scuola o dei trasferimenti dal tecnico agli indirizzi professionali
Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
1) Si ritiene prioritario progettare azioni di miglioramento sui risultati scolastici in quanto area ritenuta trasversale alle altre aree.
2) Si ritiene che agire in questo senso possa incidere favorevolmente anche sui risultati scolastici in generale e nello specifico di
italiano e matematica (oggetto di prove invalsi)nonché sui comportamenti tra pari e tra studenti e adulti.
3) La scelta scaturisce da un bilancio di costi, benefici, tempi
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:
1) Creare ambienti di apprendimento favorevoli allo sviluppo di competenze negli alunni agendo sulle dimensioni organizzativa,
metodologica, relazionale.
2) Migliorare la fruibilità dei laboratori, riorganizzare l'orario scolastico anche in relazione ai percorsi di alternanza S/L
3) Promuovere attività di formazione dei formatori sui temi di alternanza S/L e didattica laboratoriale
4) Condividere le regole attraverso un processo di presa di coscienza e di assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti.
Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
54
Dopo una attenta analisi di tutte le sub aree del settore "Processi-ambiente di apprendimento", abbiamo individuato i punti di debolezza su
cui la scuola ha possibilità di agire per strutturare un piano di miglioramento. Saranno sottoposte a piano di miglioramento le tre
dimensioni: organizzativa, metodologica e relazionale Il processo è stato individuato perché è trasversale ad altri processi su cui agisce e
pertanto intraprendere questo processo ci permette di modificare in modo trasversale anche gli altri processi in cui abbiamo individuato
punti di debolezza. Questo ci permette di rispondere all'obiettivo generale dello "Star bene a scuola.
Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI
L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha
messo in luce i seguenti punti di forza:
Indirizzo Tecnico: risultati superiori in italiano e pressoché in linea a matematica rispetto alle altre medie, con livelli di apprendimento di
Italiano medio-alti raggiunti in modo uniforme nelle varie classi, nettamente superiori rispetto alle medie ; in Matematica in linea con le
medie, e il 4^ livello registra un dato doppio rispetto alla MN. In Italiano la varianza dei risultati tra classi è insignificante rispetto a MN e C,
la concentrazione dei risultati all’interno della classe nei livelli medio-alti è poco più alta della MN e C; a Matematica la percentuale di
varianza dei risultati all’interno della classe è molto inferiore rispetto alla MN e C.
ed i seguenti punti di debolezza:
Indirizzo Tecnico: in Matematica la percentuale di varianza dei risultati tra classi è molto superiore alla MN.
Indirizzo Professionale: solo una classe riesce a superare i risultati delle MN e C in italiano e matematica, una classe è in linea, tutte le
altre sono molto al di sotto delle medie, con un alto indice di cheating; i livelli di apprendimento sono uniformi, ma concentrati nei livelli
bassi 1 e 2 con dati molto inferiori rispetto a MN e C
55
6.2. Gli obiettivi strategici
• Gli obiettivi strategici per il triennio di riferimento sono i seguenti:
a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare ri-ferimento all’italiano nonché alla lingua in-glese e ad altre
lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning;
b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
c) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il
rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e
della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione
all’autoimprenditorialità;
d) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici,
del patrimonio e delle attività culturali;
56
e) Preparazione tecnico-professionale coerente con le esigenze del territorio e del mercato del lavoro
f) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione,
all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;
g) ) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei
social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
57
h)
potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
i)
prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento
dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche
con il supporto e la collaborazione dei servizi socio- sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle linee di
indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre
2014;
j)
valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la
comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
k)
apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con
potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;
l)
incremento dell’alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;
m)
valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;
n)
individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;
o)
alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana,
da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori
culturali;
p)
definizione di un sistema di orientamento.
6.3. PIANO DI MIGLIORAMENTO: ALL.2 al presente documento
58
6.4 Azioni contemplate nella Legge 107:
ALTERNANZA SCUOLA / LAVORO
L’Alternanza, che con i decreti attuativi della riforma degli istituti professionali e tecnici favorisce il collegamento con il territorio,
con il mondo del lavoro e delle professioni, risponde alle esigenze di apprendimento in situazione, fa emergere nello studente
la consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità professionale, potenzia una nuova cultura del lavoro.
Il progetto d’istituto per l’alternanza si propone di mantenere un elevato numero di ore certificate, valorizzare e registrare
tutte le esperienze, razionalizzare le attività, rafforzare il rapporto con le aziende, certificare le competenze acquisite,
verificare, integrare e rielaborare quanto appreso in aula e/o laboratorio.
Lo stage organizzato al fine di verificare, integrare e rielaborare quanto appreso in aula/laboratorio è un periodo che
rappresenta la fase di sperimentazione della formazione ed è l’occasione per fare ingresso nel mondo del lavoro. E’
organizzato in modo da coinvolgere il Consiglio di Classe e consentire agli alunni di svolgere, presso le organizzazioni
individuate, un’attività coerente con il percorso formativo. E’ una esperienza che consente di mettersi alla prova in un
contesto lavorativo reale, di confrontarsi con più interlocutori e di acquisire un’esperienza pratica certificata che andrà ad
arricchire il Curriculum vitae. La partecipazione ad iniziative svolte dalla scuola in collaborazione con enti esterni, che
possono essere realizzate anche al di fuori del calendario scolastico, costituiscono a tutti gli effetti attività di stage, ovvero
come attività da riconoscere nelle discipline curricolari.
Ogni percorso di alternanza S/L, pertanto,
professionalizzanti e trasversali:





si pone come finalità il graduale di sviluppo di competenze di base,
saper applicare correttamente le conoscenze acquisite in ambito formale;
potenziare nello studente la consapevolezza delle scelte attraverso un percorso di autovalutazione;
stimolare la capacità di auto-imprenditorialità e di fare impresa;
sapersi proporre come soggetti di lavoro autonomo al fine di favorire il ricambio generazionale nell'impresa familiare;
sviluppare la consapevolezza di cosa offre (tipologie di contratto......) e chiede il mercato del lavoro.
Il progetto generale, comune tutti gli indirizzi, prevede che si realizzino attività di:
Accoglienza/Promozione, Placement, Mediazione al lavoro..
59
La scuola assicura, prima di qualsiasi inserimento in stage, la formazione specifica sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ai
sensi del D. Lg.vo 81/2007 (12 ore), al termine della quale lo studente, dopo aver sostenuto e superato il test finale, può
ottenere la certificazione.
Per alcuni indirizzi di studio è prevista la certificazione HACCP sulla sicurezza alimentare.
Nell’indirizzo agrario sono stati formati docenti in grado di far acquisire, agli studenti del quinto anno, la patente per il trattore.
AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE PER LA SCUOLA DIGITALE
2.4 LA SCUOLA E L’IMPLEMENTAZIONE DIGITALE
Il registro elettronico e l’informatizzazione
Già nei primi anni del 2000 la scuola si è dotata di una rete informatica cablando l’intero istituto con l’introduzione del PC in
gran parte delle classi curricolari. L'utilizzo dei computer ha cominciato a interessare la programmazione didattica annuale
degli insegnanti. Ultimamente l'informatica è entrata nella vita scolastica di ogni giorno con l'utilizzo di una piattaforma didattica
e del registro sul WEB.
La scuola è dotata ormai da quattro anni del registro elettronico, uno strumento che ha decisamente migliorato la
comunicazione tra le famiglie e i docenti. Il tablet e il PC hanno sostituito i registri cartacei sia “di classe” che “del
professore”. Le famiglie possono accedere in qualsiasi momento a tutte le informazioni e seguire costantemente l’attività
scolastica dei propri figli. Per gli studenti usufruire di tale strumento permette di monitorare il proprio rendimento e lo
svolgimento delle lezioni.
L’Istituto Leopoldo II di Lorena Grosseto è capofila di una rete di scuole, che utilizza un software completamente gratuito ed
interamente autoprodotto per la gestione dell’area alunni e didattica, in grado di gestire on-line registro elettronico, assenze,
scrutini pagelle certificazioni, materiale didattico, comunicazioni interne, libri di testo, software per DSA ed ultimamente ha
brillantemente affrontato e risolto anche la gestione dell’orologio marcatempo del personale.
Attraverso una piattaforma web vengono fornite gratuitamente alle scuole in rete, ai docenti, agli alunni ed alle loro famiglie,
le prestazioni che le ditte di software normalmente vendono alle scuole.Tale software è accreditato presso le varie istituzioni
ministeriali quali Sidi Osp Invalsi ecc. essendo basandosi Sia al MIUR che ad INVALSI siamo conosciuti e certificati come
fornitore sotto la denominazione di “gruppo software lorena” al pari delle grandi software-house.
La piattaforma da noi utilizzata è visibile all'indirizzo www.scuoletoscane.it e le scuole di primo e secondo grado, riportate
nella home page, appartengono a diverse province della toscana (Livorno Grosseto Arezzo Firenze) e la utilizzano a
differenti livelli di profondità a seconda delle proprie esigenze.
Aule aumentate dalla tecnologia
60
La scuola ha aderito al progetto Piano Nazionale Scuola Digitale, nel tempo ha allestito 35 aule con TV da 50’ quali
strumenti per innovare la scuola e creare nuovi ambienti di apprendimento favorendo la sviluppo di competenze. Sono
previste ulteriori azioni in tal senso per ampliare il numero di aule-laboratorio. Di recente ha individuato il proprio animatore
digitale come figura per favorire il processo di digitalizzazione e per svolgere un ruolo strategico nella diffusione
dell’innovazione a scuola. Tale figura coordina anche lo staff tecnico costituito dai docenti interni di informatica che ha il
compito di gestire la piattaforma e il software.
PERCORSI SULLE TECNICHE DI PRIMO SOCCORSO
La scuola organizza ogni anno corsi di formazione rivolti agli studenti e a tutto il personale, docenti ed ATA e in particolare:
corso base di Primo soccorso, corso per addetti al Primo Soccorso per Aziende ed Enti Pubblici, BLS- Basic Life Support:
rianimazione cardiopolmonare
PERCORSI DI ORIENTAMENTO
L’orientamento rappresenta lo sfondo integratore del progetto educativo; le sue azioni sono principalmente rivolte allo
sviluppo di competenze orientative quali l’attivazione critica nei confronti dei problemi e la responsabilizzazione verso
gli impegni. La prima forma di orientamento avviene attraverso l’Accoglienza che non si limita alla fase iniziale del percorso,
ma è sentita piuttosto come un principio informatore ed una modalità permanente di relazione con lo studente. L’impegno
continuo a rilevare bisogni espliciti ed impliciti degli studenti si traduce in interventi di ri-orientamento in itinere in funzione
delle loro attitudini e aspirazioni. Alla fine del percorso agli studenti sono fornite una serie di informazioni sulle prospettive
legate alla prosecuzione degli studi o all’inserimento nel mondo del lavoro, che, unite al bagaglio di formazione e di
autoconsapevolezza, ne favoriscono la scelta di corsi universitari e/o di corsi post-diploma e/o di specializzazione o, in
alternativa, l’avvio di attività lavorative. Il Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare toscano di cui la scuola fa
parte, prevede fra le sue aree di interesse, quella dell’orientamento con l’obiettivo specifico di potenziare l’azione di
orientamento e di ri-orientamento; fra le azioni previste: sviluppare progetti di orientamento in rete mirati agli alunni della
scuola media; promuovere progetti di ri-orientamento degli alunni del primo anno della scuola superiore; promuovere azioni
di marketing sociale sulle opportunità formative; individuare specifiche azioni di aggiornamento per i docenti (es. counseling
relazionale). gli studenti hanno in più l’opportunità di partecipare a stage, work esperience, ecc. facendo tesoro delle attività
laboratoriali che ruoteranno attorno al Polo.
61
INIZIATIVE PER VALORIZZARE IL MERITO SCOLASTICO
Dall’a.s. 2014-15 è stata istituita una borsa di studio intitolata al prof. Franco Mannelli da conferire agli alunni che hanno ottenuto le
pagelle più meritevoli, da spendere in libri. Sono previste inoltre borse di studio da spendere in corsi di formazione per gli alunni
meritevoli, istituite da enti privati, dal Rotary club e dall’associazione dei periti agrari.
INIZIATIVE DI EDUCAZIONE ALLA PARITA’ TRA I SESSI
Sono previsti corsi promossi dalla ASL. sull’educazione alla parità tra i sessi, sulla prevenzione di qualunque forma di discriminazione.
6.5 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA DIDATTICA
POTENZIAMENTO LINGUISTICO
PET
Corsi pomeridiani ) rivolti alle classi III, IV e V con la presenza di docenti di madrelingua, per l’approfondimento della
conoscenza della lingua inglese e la preparazione alle prove per l’ottenimento di certificazioni esterne valide a livello europeo
(Moving to PET, PET e First.
Stage di Classe Linguistici
Ogni anno la scuola organizza uno stage di una settimana nel mese di settembre all’estero presso un centro studi
riconosciuto dalla Federation of English Teaching Organizations . I ragazzi suddivisi in classi secondo il livello frequentano
corsi di lingua inglese riconosciuti dalla School of English British Council.
CORSI DI INFORMATICA
ECDL
62
L’Istituto possiede, attualmente, strumenti aggiornati adatti a sostenere la formazione dei giovani che permetterà loro
di essere soggetti attivi nella società e nei settori socioeconomici attuali. L’offerta formativa dell’Istituto, nel
campo dell’alfabetizzazione informatica, è un’attività costantemente presente, ormai da diversi anni.
I corsi di Informatica sono rivolti a tutti gli alunni dell’Istituto e sono suddivisi in tre livelli: principianti,
intermedio, avanzato. L’accesso ai corsi di livello intermedio e avanzato sarà subordinato ad una verifica delle
conoscenze di base.
L’Istituto organizza corsi per il PATENTINO EUROPEO di informatica in quanto scuola autorizzata a far sostenere
l’esame dei vari moduli; i corsi sono rivolti agli studenti interni e agli esterni che al personale docente e ATA.
ATTIVITA’ SPORTIVA
Attività del Centro Sportivo Scolastico in rete
Il progetto consiste in una serie di attività sportive da svolgersi in orario pomeridiano organizzate in rete con l’ISIS Bianciardi
in modo da ottimizzare le risorse finanziarie, professionali e strutturali. Le attività sportive previste sono: Tennis Tavolo, Nuoto,
Atletica Leggera e preparazione atletica per gli sport di squadra. Gli impianti che verranno utilizzati sono: Piscina via de
Barberi, campo scuola Zauli, palestra ITA.
ATTIVITA’ CULTURALI
Quotidiano in classe
Il progetto si propone la promozione della lettura e dell’informazione sui problemi attuali attraverso l’analisi di alcuni quotidiani
forniti settimanalmente ad alcune classi dell’Istituto dall’ ”Osservatorio dei giovani editori”.
Corsi di Italiano per stranieri
Il progetto si propone di fare acquisire la conoscenza di base della lingua italiana perché l’alunno straniero possa accedere
agli apprendimenti scolastici e possa acquisire informazioni sulla vita e sulla cultura italiana.
Progetti intercultura
63
Il principale obiettivo è la formazione della personalità secondo i principi della diversità, vista come risorsa, del rispetto
reciproco dell’uguaglianza per diventare persone capaci di integrarsi in una società multietnica.
ORIENTAMENTO (progetti svolti nell’ambito delle attività di Alternanza Scuola/Lavoro)
Progetto Fisco in classe
Consiste in un evento promosso dall’EBTT, in cui gli studenti, partecipano in qualità di “attori” svolgendo interviste ed aiutando
ad indirizzare.allo stand giusto gli utenti in cerca di lavoro. Loro stessi poi possono presentare il proprio cv ed essere
intervistati per un impiego.
Partecipazione a concorsi gastronomici
Lo scopo è quello di avvicinare i ragazzi al mondo dei concorsi , e non solo, cercando di far crescere in ognuno di loro quella
sana competizione che li porterà a migliorarsi cercando informazioni, utilizzando nuove tecniche di cucina, seguendo i consigli
di giurie competenti ed esperte.
Progetto X – FARM
Si tratta di un progetto promosso da Confagricoltura che consentirà agli studenti dell'indirizzo turistico e agrario di agire su
“commessa” per creare un'impresa nel settore di riferimento.
“Banca della Maremma”
Progetto di educazione finanziaria promosso dalla Banca della Maremma di Grosseto nel quale agli studenti viene chiesto di
sviluppare un business plan semplificato su investimenti e miglioramenti agrari.
TV9- Telemaremma
Progetto rivolto agli studenti degli indirizzi Enogastronomia, Sala e vendita e Pasticceria e del Settore Agrario sia Tecnico che
Professionale. Gli studenti dovranno presentare una propria creazione culinaria, e fornire spiegazioni sia in merito a temi
legati alla tavola e al servizio che in merito a indicazioni geografiche e storiche del piatto mettendo in evidenza le innovazioni
e le rivisitazioni in chiave moderna apportate.
64
Terapet
Partecipano a questo progetto le classi dell’Istituto professionale, indirizzo Socio Sanitario. Le attività sono finalizzate a far
conoscere i benefici di “terapie dolci”, basate sull’interazione uomo – animale.
Sicurezza alimentare ed etichette
Alunni in cattedra
Attività svolta nell’ambito dell’Alternanza S/L dell’indirizzo Sociosanitario
Progetto CRISBA
Verrà organizzato presso il laboratorio del CRISBA un corso di approfondimento sulle Biotecnologie agrarie rivolto agli studenti
più meritevoli dell’indirizzo Tecnologico
Adesione a proposte progettuali della Regione Toscana
 Istituti alberghieri ed agrari tra agricoltura, turismo e salute
Il progetto è volto a facilitare l’acquisizione di competenze in stili di vita e di sostenibilità al fine di rendere i ragazzi
consumatori consapevoli oggi e produttori ed esercenti consapevoli domani. Sono previsti percorsi di formazione per gli
insegnanti e moduli di approfondimento per gli studenti su temi specifici, di particolare rilevanza il modulo
 Pranzo sano furi casa
Il progetto, a valenza regionale, ha l’obiettivo di favorire, per chi mangia abitualmente fuori casa, il consumo di un pasto
gustoso, ma bilanciato dal punto di vista nutrizionale. Per le scuole il progetto prevede una formazione sul tema degli
stili di vita con approfondimenti di marketing sociale.
65
 Le ricette della PAT- Piramide alimentare Toscana
Il progetto si propone di realizzare un ricettario di piatti tipici toscani, elaborati secondo i criteri salutistici della Piramide
Alimentare Toscana, valorizzando le informazioni sui valori nutrizionali ed economici.
 Promozione prodotti Tipici Toscani
Si presenta un’idea originale e che coinvolge il maggio numero di soggetti sul territorio, per ottenere il miglior risultato
sia in termini di diffusione della conoscenza che in termini di comunicazione più ampia dell’eccellenza Toscana.
 Progetto ACAT
Progetto rivolto agli studenti dell’indirizzo Socio sanitario prevede un corso di Sensibilizzazione all’approccio Ecologico
– Sociale ai Problemi Alcolcorrelati e Complessi” (metodo Hudolin) promosso dall’ Associazione Club Alcologici
Territoriali (ACAT Grosseto Nord)
 La celiachia a scuola tra conoscenza, competenza e sensibilizzazione
L’obiettivo è sensibilizzare i docenti per promuovere le conoscenze e le competenze degli
studenti futuri
professionisti del settore della ristorazione, sulle tematiche inerenti agli alimenti senza glutine, alla preparazione di pietanze
senza glutine gustose e bilanciate ed alla condizione del celiaco. Il progetto prevede un corso di formazione per i docenti ed
attività laboratoriali in classe che abbiano come tema “ricette e/o menù senza glutine per un’alimentazione sana fuori casa”.
CORSI HACCP (
L’istituto organizza ogni anno corsi HACCP per facilitare le relazioni degli studenti dell’indirizzo Enogastronomico con il mdl: il
possesso del patentino solleva i titolari degli esercizi in cui vengono effettuate attività di stage dell’onere di organizzare i corsi
obbligatori per legge. I corsi sono rivolti anche al personale che si avvicenda nelle attività dei laboratori dell’indirizzo.
CORSI CRI (referenti Viciani , Venturi)
Il progetto prevede lo svolgimento su piano triennali di corsi tenuti da esperti di primo soccorso, sulla sicurezza stradale, sulla
prevenzione alle dipendenze, sull’educazione alla pace e di attività per promuovere l’educazione alla cittadinanza attiva.
66
6.6 PREVENZIONE DEL DISAGIO
Schoolcounseiling - a prevenzione del disagio: lo sportello di ascolto per la relazione di aiuto (referente Viciani)
Il progetto si propone di migliorare le modalità di comunicazione fra allievi e docenti e di sostenere le famiglie nell’affrontare i
problemi legati al contesto scolastico
Scuola e volontariato in Toscana (referenti Venturi, Crinò)
Il progetto è attivo su tutto il territorio regionale e ha carattere pluriennale: l’obiettivo è promuovere fra i giovani la cultura della
solidarietà e della cittadinanza attiva e viene perseguito con l’attivazione di una serie di incontri con associazioni o enti che si
occupano di tematiche sociali. Nel corso delle annualità le attività si diversificano e si arricchiscono: ogni anno alla scuola
viene proposta una serie di attività, fra cui i docenti, in accordo con i Consigli di Classe, possono scegliere in base ai possibili
collegamenti con materie e moduli scolastici.
Progetto AVIS (referente Rispoli,Venturi)
Il progetto prevede interventi da parte di volontari, volti alla sensibilizzazione dei giovani, sull’importanza della donazione
del sangue.
6.7 L’INTEGRAZIONE
Alunni diversamente abili
Il nostro istituto accoglie numerosi allievi portatori di diverse abilità. Proprio per far fronte alle numerose problematiche legate
all’integrazione e alla prevenzione del disagio scolastico cerchiamo di organizzare la gestione dei vari interventi per il
raggiungimento dei singoli obiettivi generali e specifici, attraverso l’adozione di modalità didattiche elastiche che sappiano
adattarsi, di volta in volta, alle peculiarità di ogni alunno. Guardando alle caratteristiche soprattutto del settore professionale, ci
si riferisce, in particolare, alla possibilità di ricorrere alle classi aperte (anche in linea con la normativa vigente L.104/92 art.14
comma B); sulla base di quanto detto ogni alunno diversamente abile, con particolare riferimento a quelli che svolgono un
programma differenziato, sulla base di una programmazione individualizzata, ha la possibilità di frequentare le attività di
un’altra classe (soprattutto per le discipline che comportano attività pratiche) ritenuta in quel momento più adeguata allo
67
sviluppo del suo percorso didattico.
La pratica delle classi aperte si esplica soprattutto in una linea didattica che è quella volta alla costituzione di laboratori per
l’integrazione dove gli alunni interessati all’attività proposta colgono occasioni per sperimentare se stessi nei vari ambiti di
competenza della realtà scolastica che si identificano soprattutto: nella vita di relazione, nell’appartenenza al territorio,
nell’orientamento professionale e nella socializzazione al lavoro nonché nell’ambito della comunicazione e dei linguaggi:
Laboratorio AUTONOMIA 1 (sede via Meda)
Laboratorio MULTILANGUAGE ( ludomotoria e musica)
Laboratorio PISCINA
Laboratorio INFORMATICA
Laboratorio CREATIVO
Laboratorio CANCELLERIA (sede via Meda)
Laboratorio TEATRO (sede Cittadella)
Laboratorio VIVAISTICO (sede Cittadella)
Laboratorio CUCINA (sede via Meda)
Attività per l’Integrazione:
Attività teatrale L’attività teatrale si presta favorevolmente, come strumento pedagogico, sia alla prevenzione al disagio
giovanile e scolastico che all’integrazione dei ragazzi in difficoltà, stimolandone lo spirito di iniziativa e potenziandone le
capacità espressive e personali. Con l’attività teatrale gli studenti possono appropriarsi delle proprie emozioni,
impiegandole nel processo di maturazione del sé e nell’accettazione dell’altro, ricostruendo un dialogo pedagogico utile a
consolidare i rapporti ed i percorsi comuni di crescita.
Pet terapy
L’uomo ha sempre riconosciuto, in maniera più o meno consapevole, il valore terapeutico degli animali; attualmente
questo pensiero trova una dimostrazione concreta nel diffondersi via via maggiore della pet-therapy, o per meglio
dire Interventi Assistiti con gli Animali (IAA). Il termine pet-therapy, in italiano significa “ Uso Terapeutico degli Animali
68
da Compagnia”, nella nostra scuola, cerchiamo di far trarre giovamento dal relazionarsi con l’animale o dal semplice
assistere come spettatore ad un intervento. Per questa attività c i poniamo i seguenti obiettivi:
Ridurre ansia ed aggressività; Ridurre la solitudine reale e percepita; Stimolare la motricità; Migliorare le abilità cognitive;
Acquisire capacità di accudimento e riconoscimento delle emozioni; Sviluppare competenze ecologiche, motorie fini e
di coordinazione attraverso la cura dell’animale (ad esempio lo spazzolare che coinvolge la prensione dell’oggetto
e la coordinazione); Accrescere la disponibilità alla relazione ed alla verbalizzazione emotiva; Migliorare coordinazione ed
orientamento spaziale; Stimolare e, di conseguenza allenare, i tempi di attenzione; Promuovere l’integrazione all’interno
del gruppo dei pari.
Attività di simulazione di Agriturismo Sociale
Anche attraverso la cura, il contatto con gli animali e la vita all’aria aperta si può stimolare l’inclusione sociale.
Per questo l’agriturismo apre le porte ad una serie di attività educative, mettendo in luce quell’animo solidale capace di
produrre anche un autentico welfare in campagna.
Un luogo “verde”, oltre che solidale, dove anche un ragazzo portatore di differenti abilità può sperimentare, mediante una
progettualità individuale e supervisionata dai docenti, percorsi educativi, di relazione sociale e lavorativi favoriti anche dal
contatto salubre con i prodotti della terra. Nell’azienda agraria di Macchiascandona, i ragazzi possono cimentarsi nella
preparazione di un piccolo orto e avvicinarsi alle modalità rupestri di accoglienza dell’ospite. Gli studenti potranno
settimanalmente effettuare simulazioni presso l’azienda agraria della scuola accogliendo ospiti interni ed esterni.
Attività di preformazione professionale Lo scopo principale del laboratorio è quello di rispondere all’esigenza,
manifestatasi ormai da qualche anno e caldeggiata da alunni e genitori, di offrire una “ formazione professionale” a tutti
quegli alunni, portatori di diverse abilità, che non possono percorrere il normale curricolo scolastico. Tali soggetti,
praticando un percorso didattico differenziato rispetto ai programmi ministeriali, possono dedicare un tempo maggiore
all’aspetto pratico del corso di studi acquisendo, di conseguenza, una maggiore abilità in attività quali il vivaismo ed il
giardinaggio. Al fine di esplicitare i successi ottenuti si utilizza l’istituzione del “credito formativo” che la scuola provvede
a certificare alla fine del percorso, una volta raggiunti gli obiettivi preposti.
69
Attività di informatica: spesso gli alunni in difficoltà hanno bisogno di canali di espressione alternativi a quelli
comunemente utilizzati nell'ambiente scolastico; l'utilizzo del mezzo informatico ha dato, finora, risultati apprezzabili sia per
quanto riguarda i tempi di attenzione sia per quanto concerne l'aspetto motivazionale.
Laboratorio musicale - La potenza della musica sta nel creare un nuovo linguaggio, ma anche nella capacità di attirare
l'attenzione laddove è molto difficile. Poi riesce a stimolare le aree ritmiche del cervello e di conseguenza anche risposte
motorie e riflessi. Sembra infatti che, nel caso di bimbi disabili, l'aspetto più difficoltoso sia catturare l'attenzione e far
si che venga mantenuta per un determinato lasso di tempo. La musica, a tal proposito, è riuscita nell'intento, al contrario di
altre metodologie didattiche. Con il laboratorio musicale , ci proponiamo di offrire agli alunni nuove opportunità espressive e
di crescita personale e sociale
Laboratorio creativo – le arti espressive sono un veicolo per lo sviluppo integrale della persona, e favoriscano una
trasferibilità educativa anche nelle altre sfere della vita quotidiana è per questo che abbiamo attivato il laboratorio creativo
per promuovere integrazione, per favorire una nuova cultura della diversità intesa come ricchezza e non come limite. La
creatività e la fantasia rappresentano, infatti, quello spazio intermedio nel quale non esistono modelli, dove non esistono
deficit o menomazioni: l’uomo in quanto uomo è creativo. Tutte le attività che proponiamo agli studenti sono rivolte a creare
il BENESSERE a scuola.
Attività di nuoto Con il laboratorio di nuoto, ci proponiamo di offrire agli alunni portatori di diverse abilità la possibilità di
usufruire degli effetti rilassanti e al contempo stimolanti che solo il contatto con l’acqua può offrire.
Alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e
con altri Bisogni Educativi Speciali
L’istituzione scolastica, sulla base della normativa vigente, predispone tutte le iniziative atte ad individuare le misure educative
e didattiche più adeguate al supporto degli alunni
con DSA. E’ infatti in costante crescita l’iscrizione di alunni che presentano tali disturbi.
La recente Direttiva Ministeriale del 27/12/12 e la Circolare Ministeriale n.8 del 06/03/13 hanno ulteriormente promosso la
politica dell’inclusione scolastica cercando di garantire il successo scolastico a tutti gli alunni, compresi quelli che, con
70
continuità o per determinati periodi, manifestano Bisogni Educativi Speciali.
Il Collegio dei docenti ha pertanto individuato due insegnanti Funzioni Strumentali “Coordinamento DSA e altri BES”, uno in
ciascuna sede, che rappresentano un punto di riferimento per docenti, famiglie e genitori sulle problematiche relative
all’inclusione scolastica degli alunni con DSA o con altri BES con l’obiettivo di:
 sensibilizzare ed informare i docenti sulle disposizioni normative vigenti, su metodologie, strategie valutative, adozione
di strumenti compensativi e di misure dispensative,
 supportare i colleghi e i coordinatori di classe che sono direttamente coinvolti nell’inclusione scolastica degli alunni con
DSA e con altri BES,
 svolgere attività di accoglienza degli alunni con DSA neo-iscritti nelle prime classi mediante incontri con le famiglie per
garantire la continuità con la scuola secondaria di primo grado;
 prendere contatti con gli operatori dei servizi sanitari e con le famiglie;
 rivedere le attività programmate dalla scuola alla luce dell’inclusione scolastica di alunni con BES (calendari Consigli di
classe, eventuale interventi in sede di collegio dei docenti, proposta di circolari interne, …).
Oltre all’elaborazione di modelli di Piano Didattico Personalizzato per documentare la didattica individualizzata e
personalizzata, i docenti Funzione Strumentale “Coordinamento DSA e altri BES” hanno elaborato Protocolli di accoglienza
per gli alunni con DSA e con altri BES allegati al POF, di cui sono parte integrante, con lo scopo di:
 definire pratiche comuni all’interno dell’istituto;
 facilitare l’accoglienza, l’inserimento e un proficuo percorso formativo degli studenti con DSA e con altri BES;
 accompagnare gli studenti con DSA e con altri BES all’Esame di Stato.
La piattaforma sul web dell’istituto, in rete con altre scuole, costituisce inoltre un punto di incontro dove è possibile condividere
documentazione, materiali, software ecc.. relativi ai DSA e, in generale, al recupero.
Piano di Gestione delle Diversità – Alunni Stranieri (P.G.D.S)
La consistente presenza di alunni stranieri rappresenta uno stimolo ad implementare l’offerta formativa con l’educazione ai
valori della libertà, del rispetto dei diritti umani, della solidarietà e della convivenza civile.
71
Le indicazioni nazionali, recepite dalla Regione Toscana con la legge 29/2009, si concretizzano con la definizione di un PIANO
DI GESTIONE DELLE DIVERSITÀ, quale strumento per garantire il rispetto, il riconoscimento e l'integrazione degli alunni con
cittadinanza non italiana all'interno del sistema scuola.
Per favorire l’apprendimento della lingua italiana come prerequisito per il successo formativo e per l’interazione democratica
con gli altri, la scuola prevede un percorso specifico che coniuga insieme pari opportunità e rispetto delle differenze e si
concretizza in azioni didattiche innovative riconducibili alla peer-education.
Il progetto educativo si avvale dei seguenti strumenti:
 Scaffale multiculturale come insieme di testi e materiali utili nella dimensione dell’educazione interculturale
 Lessico specifico per la didattizzazione delle discipline
 Il database contenente informazioni degli studenti
Un protocollo di interventi (dall’accoglienza alla valutazione) consente poi di inserire l’alunno straniero, al suo arrivo nel
sistema scolastico, in un percorso personalizzato (Piano Personalizzato) che possa consentirne il successo formativo.
Il comodato d’uso dei libri di testo :A partire dallo scorso anno scolastico gli studenti delle classi prime e seconde possono
usufruire del servizio di comodato d’uso dei libri di testo (delibera del C.D.I. del 30 /11/2012), secondo le indicazioni riportate
nel Regolamento di attuazione.
7. Scelte metodologiche
La scuola è impegnata a formare il personale e a creare spazi per la realizzazione della didattica laboratoriale. Consolidata
l’esperienza sull’utilizzo delle Life skill e dell’educazione tra pari e, grazie alla buona attività negoziale, le esperienze di
alternanza scuola lavoro.
72
8. Scelte organizzative e gestionali
L’anno scolastico è suddiviso in due periodi: un trimestre che si conclude con la pausa delle vacanze natalizie e da un pentamestre; il
secondo periodo didattico prevede un momento di monitoraggio e verifica del processo di apprendimento (pagellino).
L’orario scolastico
Per tutte le Classi orario suddiviso in 5, 6 o 7 ore mattutine: inizio lezioni ore 7.55 fine lezioni 12.55 (giorni con 5 ore) fine ore 13.35
(giorni con 6 ore) fine ore 14.45 (giorni con prolungamento per esercitazione pratica nei servizi alberghieri)
Scansione oraria
7.55/8.55 – 8.55/9.55 – 9.55/10.50 – (intervallo: 10.50/11.00) – 11.55/12.55 –(per le classi con 6 ore 12.45/13.35)
Riduzione della 5°e 6° ora per motivi di trasporto
8.1 Comunicazioni scuola - famiglia
On-line: Le comunicazioni scuola-famiglia si realizzano in continuità grazie alla presenza di un registro elettronico cui accedono
studenti e genitori per la parte di competenza.
In presenza:
Colloqui con i docenti
Sono previsti:
 colloqui settimanali mattutini (sulla base del calendario settimanale di ricevimento dei professori, comunicato agli alunni e
presente sul sito della scuola): prima settimana di novembre, apertura dei colloqui, nella metà di maggio chiusura dei
colloqui.
 due udienze generali delle famiglie: la prima a dicembre, la seconda a metà circa del mese di aprile
Orario degli uffici
Dal lunedì al sabato dalle 8.15 alle 9.00 e dalle 10.15 alle 11.00
73
8.2 Autonomia didattica e organizzativa:
• Potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari :
-
Corsi di recupero per le carenze
Corsi di Italiano L2
Attività di studio assistito pomeridiano
Attività di approfondimenti tematici per le eccellenze
Corsi ECDL
Corsi per la certificazione HACCP
Corsi per la certificazione in lingua inglese B1 e B2
Corsi di potenziamento della pratica sportiva
• Spazi di flessibilità (aree di indirizzo scuole secondarie di 2° grado)
I Corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) in sussidiarietà integrativa si realizzano con la quota dell’autonomia
personalizzando e applicando le curvature dei curricoli professionalizzanti necessari per lo svolgimento delle unità di apprendimento che
consentono la Qualifica Professionale al III anno.
74
8.3 Organizzazione interna
L’Istituto ha individuato le seguenti figure di supporto all’organizzazione e alla didattica:
Figure di supporto
Collaboratore vicario e Collaboratore del DS
Coordinatore di plesso e figure di supporto
Coordinatori di classe
Coordinatori di dipartimento
Coordinatori di indirizzo
Coordinatore insegnamenti opzionali (c.31 L.107)
Coordinatore attività connesse al PNSD (c.59 L.107)
Coordinatore progetti reti di scuole di particolare rilevanza (c.65 L.107)
Coordinamento alunni DSA
Coordinamento alunni BES e ALTRI BES
Coordinamento alunni stranieri
Coordinamento delle attività di orientamento
Coordinamento Percorsi IeFP
Coordinamento Alternanza Scuola Lavoro
Coordinamento attività di promozione Istituto e rapporto con il territorio
Coordinamento del Piano Triennale
Coordinamento dei servizi a supporto degli studenti
Staff su Qualità e Miglioramento
Direttori di Azienda Agraria
75
9. Progettazione dell’attività didattica
La progettazione dell’attività didattica è affidata al lavoro coordinato del Collegio Docenti, dei Dipartimenti di disciplina e dei singoli
Consigli di Classe.
Il Collegio Docenti
Individua le scelte educative e l’offerta formativa dell’Istituto, fissando le direttive generali della didattica.
Il CTS
Rappresenta il cardine organizzativo della scuola in quanto ha la percezione del fabbisogno del territorio. Ha il compito di dare
indicazioni sui profili professionali più richiesti e sulle competenze aggiornate. Promuove inoltre forme miste di apprendimento
nell’ambito dell’ Alternanza scuola/lavoro ( impresa simulata, stage, eventi
I Dipartimenti
La riforma dell’istruzione secondaria ha imposto una riorganizzazione dei Dipartimenti che pur continuando a svolgere un ruolo di
primaria importanza nell’individuazione della potenzialità orientativa e formativa delle singole discipline, orientano l’attività alla
progettazione di un intero percorso formativo.
All’interno dei Dipartimenti i docenti /ricercatori interpretano il cambiamento coniugandolo con l’indirizzo di studi, mettono in atto iniziative
per combattere la dispersione, programmano attività di recupero, progettano percorsi pluridisciplinari e verifiche per classi parallele, in
altri termini creano le condizioni per favorire la crescita della didattica. I dipartimenti affrontano il processo di
insegnamento/apprendimento come percorso sperimentale e di crescita attraverso la riappropriazione della valenza orientativa delle
discipline e l’adeguamento della programmazione in funzione della revisione dei P.F.(Schema di Regolamento di Riforma dei
Professionali).
I Consigli di classe elaborano la programmazione didattica mediante la quale si delinea il percorso formativo della classe e del singolo
alunno, fissando gli obiettivi comuni e trasversali.
I docenti, sulla base delle indicazioni dei rispettivi Consigli di classe e delle decisioni dei Dipartimenti, predispongono, all’inizio di
76
ciascun anno scolastico, la programmazione annuale individuale, da inserire sulla piattaforma di Scuole Toscane a disposizione
dell’utenza: essa è strutturata per obiettivi di apprendimento della disciplina, contenuti e tempi di lavoro, competenze accertabili,
metodologie d’insegnamento, strumenti di lavoro, modalità di verifica, attività di sostegno e recupero.
9.1 Verifica - valutazione
La valutazione si basa su prove scritte e verifiche orali che sono strutturate in rapporto agli obiettivi e ai processi di apprendimento, alle
possibilità reali della classe e allo svolgimento effettivo dell’insegnamento. Il Collegio dei docenti stabilisce il numero delle prove per
ogni disciplina:
Numero di prove
Con riferimento al numero congruo di prove, per ogni periodo scolastico è stato deliberato di effettuare:
- nelle materie con più tipologie di prove, indipendentemente dalla tipologia di prova, almeno n. 4 valutazioni nel trimestre e n. 6
valutazioni nel pentamestre;
- nelle materie con una sola tipologie di prova almeno n. 2 valutazioni nel trimestre, con una terza prova da destinare agli alunni che non
hanno conseguito la sufficienza nelle precedenti prove e almeno n. 3 valutazioni nel pentamestre, con una quarta prova da destinare
agli alunni che non hanno conseguito la sufficienza nelle precedenti prove.
La valutazione tiene conto di criteri comuni a tutte le classi. Analoga omogeneità viene perseguita nella definizione dei criteri di
valutazione delle competenze da attribuire agli alunni a conclusione del biennio dell’obbligo.
Per l’anno scolastico 2016 -17 Il Collegio dei docenti ha stabilito di esprimere con un unico voto le valutazioni scritte orali e pratiche
relative al primo trimestre; ha approvato inoltre le seguenti griglie di valutazione:
CORRISPONDENZE TRA VOTI E GIUDIZI
livello
1°
77
voto
1-2
descrizione
Non conosce e/o ricorda regole, termini, concetti, procedimenti; non
comprende adeguatamente il testo e non riesce ad eseguire semplici compiti;
non applica adeguatamente regole e procedimenti; non evidenzia capacità di
analisi e di sintesi; non possiede capacità di valutazione; non è in grado di
utilizzare i contenuti delle unità didattiche. Rifiuta la partecipazione al dialogo
educativo e non raggiunge nessuno degli obiettivi curriculari previsti
78
2°
3
Conosce e/o ricorda regole, termini, concetti, procedimenti in modo
estremamente frammentario e superficiale; non comprende adeguatamente il
testo e commette gravi errori nell’esecuzione di semplici compiti; non applica
adeguatamente regole e procedimenti; non evidenzia autonome capacità di
analisi e di sintesi; non possiede capacità di valutazione; non è in grado di
utilizzare i contenuti delle unità didattiche.
3°
4
Non conosce e/o ricorda parzialmente regole, termini, concetti, procedimenti;
comprende faticosamente e parzialmente il testo; applica con serie difficoltà
regole e procedimenti; evidenzia insufficienti capacità di analisi e di sintesi;
possiede insufficienti capacità di valutazione; non è in grado di utilizzare
correttamente i contenuti delle unità didattiche.
4°
5
Conosce e/o ricorda sufficientemente regole, termini, concetti, procedimenti;
comprende sufficientemente il testo; applica con difficoltà e in maniera non
appropriata regole e procedimenti; evidenzia scarse capacità di analisi, di
sintesi e di valutazione; utilizza in maniera imprecisa i contenuti delle unità
didattiche.
5°
6
Conosce e/o ricorda sufficientemente regole, termini, concetti, procedimenti;
comprende sufficientemente il testo; applica in modo sufficientemente corretto
regole e procedimenti; evidenzia mediocri capacità di analisi, di sintesi e di
valutazione; è in grado di utilizzare correttamente i contenuti delle unità
didattiche.
6°
7
Conosce e/o ricorda discretamente regole, termini, concetti, procedimenti;
comprende adeguatamente il testo; applica in modo adeguato regole
procedimenti e processi; evidenzia sufficienti capacità di analisi, di sintesi e di
valutazione; utilizza razionalmente i contenuti delle unità didattiche.
7°
8
Conosce e comprende bene regole, termini, concetti e procedimenti ed è
8°
9-10
perfettamente in grado di applicarli; evidenzia discreta capacità di analisi, di
sintesi e valutazione.
Conosce e comprende bene regole, termini, concetti e procedimenti ed è
perfettamente in grado di applicarli; evidenzia buone o ottime capacità di
analisi, di sintesi e valutazione.
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Frequenza
e
puntualità
Rispetto
degli impegni
scolastici
Partecipazion
e all’attività
scolastica
Rispetto del
regolamento
d’Istituto e delle
norme
comportamentali
10
Frequenza
assidua
alle lezioni
Puntualità
costante
9
Frequenza
79
Responsabilit
à
nell’espletame
nto degli
impegni
scolastici
Partecipa con
continuità
alle attività
proposte
dalla scuola
anche al di
fuori
dell’Istituto
Pieno rispetto
degli altri e delle
strutture
scolastiche
Incostanza
Rispetta il
Atteggiamento
in classe
Annotazioni e
provvediment
i
disciplinari
Ruolo
costruttivo,
contribuisce
positivamente
alla crescita del
gruppo classe
Si relaziona
positivamente
con i docenti e i
compagni;
atteggiamento
collaborativo e
costruttivo
Comportamento
Nessuna
8
generalmen
te regolare;
saltuari
ritardi
7
Assenze
strategiche
; abuso di
permessi di
entrata e di
uscita
Non sempre
puntuale nel
rispettare le
scadenze
Scarso
rispetto delle
scadenze.
nella
partecipazion
e alle attività
scolastiche
Partecipa
marginalment
e all’attività
scolastica
6
5
Frequenza
saltuaria;
costante
abuso dei
permessi
Inesistente
rispetto delle
scadenze
Disinteresse
completo per
l’attività
scolastica
regolamento
d’Istituto
vivace ma
sostanzialmente
corretto
Episodi saltuari di
mancato rispetto
del regolamento
di’Istituto
Comportamento
in classe non
sempre corretto;
ma
responsabile
nelle attività al di
fuori dell’Istituto
Eventuali
annotazioni
sul registro di
classe ma
senza
sospensione
Atteggiamento
spesso scorretto
verso i
compagni e i
docenti
Annotazioni
sul registro
che hanno
dato luogo a
provvediment
i del
Consiglio di
classe
Ripetute note
disciplinari
che hanno
dato luogo a
più
procedimenti
a suo carico
Episodi frequenti
di mancato
rispetto del
regolamento
di’Istituto
Comportamento
fortemente
dissonante con le
regole del vivere
in una comunità
educativa
Disturbo
frequente delle
lezioni; ruolo
negativo
all’interno della
classe
Criteri:
1. Frequenza e puntualità: frequenza e rispetto dell’orario di lezione; presentazione delle giustificazioni ; uso dei permessi di entrata in ritardo e
uscita anticipata
2. Rispetto degli impegni scolastici: svolgimento dei compiti assegnati; riconsegna verifiche ecc.
3. Partecipazione all’attività scolastica: partecipazione al dialogo educativo sia in classe che nelle attività extrascolastiche
4. Rispetto del regolamento d’Istituto e delle norme comportamentali
5. Atteggiamento in classe: Ruolo che l’alunno assume all’interno del gruppo classe; rapporti con i docenti e i compagni
80
6. Annotazioni e provvedimenti disciplinari
NOTE:
Per l’attribuzione del voto di condotta deve essere riscontrata la maggior parte degli indicatori relativi ai profili corrispondenti ai voti.
Si terrà, inoltre, conto della situazione di partenza e della sua eventuale evoluzione.
I Consigli di classe hanno la possibilità di integrare la presente tabella per situazioni particolari situazioni legate alla classe o al singolo individuo
(specificando le motivazioni sul verbale dello scrutinio).
L’attribuzione del voto pari o inferiore a cinque deve essere riservata a casi eccezionali e in particolare ai casi in cui lo studente nonostante gli
interventi educativi e i provvedimenti disciplinari non ha evidenziato modifiche sostanziali dei propri atteggiamenti.
Riferimenti normativi : · DPR 24 giugno 1998, n.249 e successive modificazioni (Statuto delle Studentesse e degli Studenti). · Legge 30 ottobre
2008, n.169 (disposizioni urgenti in materia di Istruzione e Università). · DPR 22 giugno 2009, n.122 (Regolamento per la valutazione degli alunni
Valutazioni finali
Per le valutazioni di fine anno scolastico, i Consigli di classe verificheranno che le prestazioni siano adeguate ai livelli minimi definiti per
“aree disciplinari”, indispensabili per frequentare con profitto la classe successiva. Dovranno inoltre valutare che le eventuali carenze
riscontrate possano essere colmate nella pausa estiva: non più di tre materie (e comunque non oltre il 30%).
La valutazione, intesa come momento conclusivo della fase del processo di apprendimento, verifica conoscenze e capacità che gli
alunni devono possedere al termine dell’attività scolastica annuale per il passaggio alla classe successiva, ovvero:
a - Risultati conseguiti in rapporto alla situazione di partenza
b - Impegno, partecipazione, assiduità nella frequenza
c - Risposta agli interventi di recupero ovvero la capacità dello studente di recuperare le lacune e di annullare i ritardi nella preparazione
Interventi didattici educativi ed integrativi
81
Per il recupero del debito e per uniformare la preparazione di base della classe, il Collegio Docenti ha stabilito le seguenti modalità di
attuazione degli IDEI nel corso dell’anno scolastico:





recupero e consolidamento in itinere delle conoscenze/competenze
una settimana di fermo didattico in orario mattutino dopo le vacanze natalizie
attivazione di corsi di recupero pomeridiani, nelle discipline indicate dai Consigli di Classe
attivazione dello sportello didattico
attivazione di corsi per il recupero del debito scolastico nei mesi estivi
Credito scolastico
Le disposizioni del Regolamento di valutazione (DPR 122/2009), ha introdotto nuove norme circa la valutazione degli alunni da parte del
Consiglio di Classe (C.di C.).
Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente per l’ammissione all’esame di Stato è necessario che la valutazione di ogni disciplina
raggiunga il 6, compresi sia il voto di comportamento che di educazione fisica.
In sede di scrutinio finale nelle classi del triennio , il C. di C. deve attribuire ad ogni alunno un Credito scolastico sulla base profitto
conseguito (media aritmetica dei voti dello scrutinio finale), che indica la fascia di riferimento per il punteggio, per l’attribuzione al
massimo punteggio della stessa fascia, il C.d.C assumerà come criterio la frequenza, la partecipazione, l’impegno e il credito formativo.
Alla fine del triennio la somma dei punteggi attribuiti alla fine di ogni anno costituirà il credito scolastico con cui il candidato si presenterà
all’esame. Tale punteggio (fino ad un massimo di 25 punti) concorrerà alla formazione della valutazione finale d’esame.
Credito formativo
È uno degli elementi che concorrono all’attribuzione del credito scolastico annuale.
Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente i crediti formativi devono essere coerenti con gli obiettivi educativi e formativi del corso
di studi frequentato
 devono consistere in esperienze realizzate al di fuori della scuola in ambiti legati alla formazione e alla crescita umana, civile e
culturale della persona.
82
devono essere debitamente documentati mediante attestazione dell’ente, associazione o istituzione presso il quale sono stati
conseguiti: l’attestato deve contenere una sintetica descrizione dell’attività o dell’esperienza realizzata e il monte ore complessivo
ad essa dedicato nell’arco dell’anno.
 entro il mese di maggio gli alunni devono presentare la documentazione delle attività formative svolte al di fuori della scuola al
docente coordinatore della classe utilizzando il modello di certificazione predisposto dalla scuola o un certificato rilasciato
dall’ente presso il quale ha realizzato l’esperienza.
Il Collegio dei docenti, ha deliberato che il credito formativo non può determinare il passaggio di fascia, attribuendogli valore paritetico
rispetto agli altri parametri del credito scolastico.

Debito scolastico finale e recupero estivo
Dall’a.s. 2007/08 uno studente non può essere promosso alla classe successiva se al termine dell’anno scolastico non ha raggiunto un
profitto sufficiente in tutte le discipline. Il mancato raggiungimento dei livelli minimi costituisce il “debito formativo” riguardo al quale il
Collegio dei Docenti delibera il numero massimo delle discipline a cui può essere assegnato.
Il recupero dei debiti deve avvenire entro il 31 agosto e comunque prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo, altrimenti
l’alunno non è promosso. La scuola attiva i corsi per il recupero del debito nel mese di luglio e di agosto: nel caso dei corsi attivati nel
mese di luglio, viene effettuata una prima verifica che, se ha esito positivo, permette il recupero immediato del debito. Nel caso che
questo non avvenga, l’alunno avrà modo di prepararsi autonomamente per la verifica finale del mese di agosto. L’accertamento
dell’avvenuto recupero viene svolto dai docenti della classe e sarà responsabilità del Consiglio di Classe formulare il giudizio definitivo
sull’ammissione all’anno successivo.
Organizzazione dei corsi
Alla fine delle lezioni sono previsti 2/3 incontri* di due ore ciascuno per:
 spiegare gli aspetti fondamentali relativi ai moduli da recuperare
 fornire il materiale su cui l’alunno dovrà lavorare durante l’estate** per affrontare l’esame ***
Alla fine di agosto 1/2 incontri di due ore per:
 correggere il lavoro estivo degli alunni
 fornire gli ultimi ed eventuali chiarimenti prima della prova
(*)il docente della classe che vorrà fare il corso con relativa verifica a luglio utilizzerà tutte le ore in questo periodo
83
(**) la spiegazione dei moduli da recuperare e il materiale può essere fornito da altri insegnanti ma necessariamente sotto la direttiva del
docente della classe che ha dato il debito.
(***) un lavoro autonomo estivo svolto diligentemente può diventare criterio per migliorare la valutazione finale del debito
Verifica
Alla fine di agosto (da lunedì 26 al 31/8) viene effettuata la prova di verifica scritta con eventuale verifica orale già calendarizzata (la
commissione è formata da almeno due docenti del Consiglio di Classe) nel caso che lo scritto sia risultato insufficiente.
La scelta, opzionabile, di fare una prima verifica (scritta) nel mese di luglio può essere adottata solo nel caso in cui:
 vi sia la disponibilità di insegnanti a tenere il corso in questo periodo
 che l’esame venga effettuato dell’insegnante della classe che ha dato il debito
Infatti solo il docente della classe che in sede di scrutinio finale ha attribuito il debito può essere titolare dell’avvenuto recupero
10. Rendicontazione e valutazione risultati
Tutti i sistemi di monitoraggio che permettano di controllare se il piano procede secondo quanto stabilito o se occorre introdurre le opportune
modifiche, le misure e gli indicatori utilizzati, le responsabilità del monitoraggio e le modalità della valutazione annuale e triennale sono a cura
dell’Unità di Autovalutazione e del gruppo di lavoro per i Piani di Miglioramento. Le rilevazioni sono condotte secondo indicatori già definiti nello
stesso Piano di Miglioramento e secondo altri ancora in fase di costruzione.
84
11. Fabbisogno di risorse umane
L’organico dell’autonomia è funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali della scuola: ogni richiesta è strettamente
correlata con le precedenti sezioni del Piano.
11.1. Docenti A. Fabbisogno dei posti comuni e di sostegno
dell’organico dell’autonomia
A.1. Fabbisogno posti comuni:
Nelle more dell’emanazione del futuro decreto interministeriale sugli organici e delle iscrizioni alle classi prime saranno definiti e richiesti i posti
necessari per l’a.s. 2016/17. In linea generale si prevede che il numero di classi e di posti necessario sarà superiore del 5% di quello dell’a.s 2015/16
per l’arrivo a conclusione del corso operatore del benessere e per lo scorrimento di classi iniziali superiore a quello in uscita
A.2. Fabbisogno posti di sostegno:
In termini previsionali si ritiene che gli studenti che usufruiranno della legge 104 saranno costanti sia per numero che per tipologia di gravità pari a
circa 60 studenti di cui 20 che beneficeranno del c.3 della suddetta legge. Il numero dei posti dei docenti di sostegno dovrebbe pertanto risultare pari
a 40.
A.3. Fabbisogno copertura supplenze brevi
Il fabbisogno di supplenze brevi della scuola è calcolato sulla base della serie storica degli ultimi tre anni:
85
Classe di concorso
2013/14
Serie storica Supplenze brevi in giorni
2014/15
2015/16 al 31/12
A013
71
0
0
A017
86
0
0
A019
0
0
75
A029
12
0
0
A036
15
412
127
A050
11
38
0
A038
0
52
0
A039
0
42
0
A047
0
470
0
A049
0
53
0
A057
0
25
0
A060
28
0
0
A072
277
262
0
A246
33
0
0
A346
206
0
0
A546
12
131
72
AD01
17
0
0
AD03
36
0
0
C500
0
324
0
B. Fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa
In base alle necessità formative e organizzative evidenziate nelle sezioni precedenti, emerge il seguente fabbisogno di posti di potenziamento:
86
Classe di concorso
Potenziamento OF
Organizzazione e
coordinamento
Esonero vicario
A047
X
X
C350
X
X
A050
X
A058
X
C500
X
A060
X
A346
X
A019
X
87
11.2. Personale ATA
Il fabbisogno è calcolato sulla base della serie storica degli ultimi tre anni:
Serie storica Supplenze brevi in giorni
2013/14
2014/15
2015/16 al 31/12
Collab. Scolastici
155
374
240
Ass. Amministrativo
584
33
10
Ass. Tecnico
150
0
0
12. Fabbisogno di infrastrutture e risorse materiali
Risultano prioritari, in base al RAV e a quanto indicato nei paragrafi precedenti la creazione delle seguenti infrastrutture laboratoriali:
-
Laboratorio vitivinicolo: analisi, controllo e microvinificazione
-
Laboratorio cucina a singole postazioni per almeno 20 studenti
-
Laboratorio linguistico
-
Laboratorio di estetica.
Per lo svolgimento di tutte le attività risulta indispensabile reperire almeno 6 locali tra aule e laboratori.
88
13. Piano di formazione
La formazione, in base alla L.107 è “obbligatoria, permanente e strutturale”, la scuola, continuando a partecipare a bandi in rete o come
singolo istituto, intende coinvolgere i docenti sui seguenti temi strategici:
-
Alternanza scuola lavoro e imprenditorialità
-
L’inclusione, la disabilità, l’integrazione, le competenze di cittadinanza globale
-
Le competenze digitali e l’innovazione didattica e metodologica
-
Il potenziamento delle competenze logico linguistiche e matematiche
-
Le competenze linguistiche
-
La valutazione
Il Piano di formazione per il triennio 2016/19 è stato elaborato sulla base dell’analisi dei bisogni dei singoli docenti e della scuola e tenendo conto
degli obiettivi strategici individuati:
Priorità formative/tematiche
Personale coinvolto
Numero di ore Obiettivi (evidenziare il legame con gli
annuali
obiettivi strategici e il PdM)
Primo soccorso
Docenti e personale ATA
12 ore
89
corso in oggetto di propone di diffondere la
cultura del primo soccorso e dell’attività del
volontario come opportunità di crescita
personale e culturale
Corso per addetti al Primo Soccorso per
Aziende ed Enti Pubblici
Docenti e personale ATA
12 ore
Fornire agli insegnanti una serie di skills sul
primo soccorso e sul ruolo del primo soccorritore
come parte attiva nel sistema
urgenza/emergenza;
- Saper individuare e saper gestire una
situazione di emergenza/urgenza, sapendo agire
in sicurezza e senza aggravare le condizioni di
chi si trova in difficoltà;
BLS- Basic Life Support: rianimazione
cardiopolmonare
Docenti e personale ATA
5 ore
Divulgare le manovre di rianimazione cardiopolmonare nell’adulto e delle manovre per la
disostruzione delle vie aeree.
Corso sulla sicurezza sui luoghi di lavoro
Docenti e personale ATA
Fino a 16 ore a
seconda della
mansioni
Per promuovere la cultura sulla tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
(legge 107 comma 38)
Corsi di lingua inglese
Docenti
A partire di 20
ore
(autofinanziati)
In previsione della preparazione dei docenti al
CLIL
Corsi di informatica
Docenti e personale ATA
30 ore
Per sviluppare e migliorare le competenze digitali
(legge 107 comma 58)
90
Corsi di educazione alla parità di genere
Docenti
20 ore
Informare e sensibilizzare al fine della
prevenzione della violenza di genere e di tutte le
discriminazioni (legge 107 comma 16)
Percorsi formativi sulle metodiche
didattiche innovative
Docenti
32 ore
Per sviluppare e migliorare le competenze del
personale come previsto dalla L 107/2015
L’inclusione, la disabilità, l’integrazione,
le competenze di cittadinanza globale
Docenti
40 ore
Per sviluppare e migliorare le competenze del
personale come previsto dalla L 107/2015
La formazione sarà organizzata dalla scuola/dalla rete di cui fa parte la scuola.
Sarà possibile ricorrere alla formazione svolta da agenzie accreditate, qualora siano organizzate attività in linea con le tematiche prioritarie e con gli
obiettivi che la scuola vuole perseguire.
91
14. Metodologia seguita per l’elaborazione del PTOF
Il presente Piano triennale dell’offerta formativa è stato elaborato in base a quanto previsto dalla Legge 107 del 13 luglio 2015.
In particolare:
Il Piano è stato elaborato dal Collegio dei docenti
•
•
sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con atto
di Indirizzo presentato al Collegio docenti in data 8 ottobre 2015 e al Consiglio di Istituto in data 9 ottobre 2015
sulla base delle risultanze dei rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti del
territorio;
Il Piano ha ricevuto parere favorevole dal Collegio dei docenti nella seduta del 12 gennaio 2016;
Il Piano è stato approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 12 gennaio 2016.
Come previsto dall’art.1 c.13 della Legge cit., il Piano sarà stato inviato all’USR, per la verifica del rispetto dei limiti di organico, nei modi e nei termini
previsti dalla richiesta dello stesso USR.
92
15. Comunicazione
Il Piano, per assicurare la piena trasparenza e la pubblicità del PTOF (c.17) e per coinvolgere tutti i
portatori di interesse interni ed esterni, viene pubblicato sul sito web dell’Istituto e sul Portale unico
dei dati della scuola.
16. ALL1. Atto indirizzo Dirigente Scolastico
ATTO D'INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI E AL CONSIGLIO DI ISTITUTO PER LA
PREDISPOSIZIONE DEL POF TRIENNALE
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTI:
- il DPR n. 297/1994
- il DPR n. 275/1999
- il DPR n. 87/2010, riordino degli Istituti professionali e il DPR n 88/2010, riordino degli Istituti Tecnici, ai
sensi dell'art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla
Legge 4 agosto 2009, n. 133
- gli Artt. 26, 27, 28, e 29 del CCNL 2006/2009 Comparto Scuola
- l'art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 commi 1,2,3
- la Legge n. 107/2015
TENUTO CONTO:
- delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo relative al riordino dei cicli
- delle linee d'indirizzo fornite dal Consiglio d'Istituto con l'approvazione delle linee guida del POF degli anni
precedenti
- delle risultanze del processo di autovalutazione dell'istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione
- degli esiti delle azioni di audizione dei portatori d'interesse finalizzate a verificare e valutare l'efficacia
dell'azione educativa e la soddisfazione dell'utenza, svolte costantemente nel corso del 2015 per la
realizzazione del PTP e dell’ITS
CONSIDERATO

che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla Legge
n.107/2015;

che l'obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione sulle modalità di elaborazione, i
contenuti indispensabili, gli obiettivi strategici, le priorità, gli elementi caratterizzanti l'identità
dell'istituzione, che devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa,
e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente;

che le competenze del Collegio dei Docenti, risultanti dal combinato disposto dell'art. 7 del TU. 297/94,
di successivi provvedimenti normativi e delle disposizioni del CCNL si riferiscono a:

93
elaborazione del Piano dell'offerta formativa ai sensi dell'art. 3 del DPR 08.03.1999, n. 275 e
della Legge di Riforma n. 107/2015 che introduce il PTOF (triennale) elaborato dal Collegio
sulla base delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico;

adeguamento dei programmi d'insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del
coordinamento disciplinare (art. 7 comma 2 leti a TU. 297/94. DPR n. 275/99, DPR 87/2010,
DPR 88/2010) adozione delle iniziative per il sostegno di allievi diversamente abili e di figli di
lavoratori stranieri (art. 7 comma 2 let. m e n T.U.),

adozione di iniziative secondo quanto indicato da Linee Guida sull'integrazione degli allievi
con disabilità 2009, Legge n.170/2010, Direttiva MIUR del 27.12.2012 sui B.E.S., Linee Guida
per l'accoglienza e l'integrazione degli allievi stranieri 2014;

identificazione di funzioni strumentali al P.O.F.
EMANA
ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1, comma 14 della Legge n. 107 del
13/7/2015, il seguente
ATTO DI INDIRIZZO
al Collegio dei Docenti, al fine di orientare la pianificazione dell’Offerta Formativa Triennale (2016-2019) e dei
processi educativi e didattici della nostra Istituzione Scolastica
Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa è il documento costitutivo dell'identità culturale della nostra Istituzione
Scolastica, programma coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di
impostazione metodologico - didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui
l’Istituzione intende perseguire gli obiettivi dichiarati che la caratterizzano e la distinguono nei settori in cui è
strutturata.
In conformità con quanto sopra esposto e nell'esercizio della sua discrezionalità tecnica il Collegio Docenti
dovrà elaborare entro il mese di ottobre 2015 il Piano dell'Offerta Formativa (di seguito P.T.O.F,) per il
triennio che decorre dall'anno scolastico 2016-2017.
Ai fini dell'elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico fornisce le presenti indicazioni:
L'elaborazione del P.T.O.F. deve tener conto:

delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel Rapporto di Autovalutazione e dal suo piano
di miglioramento per rispondere alle reali esigenze dell'utenza.

dell'Offerta Formativa che deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti
indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission, nonché al patrimonio di esperienza e
professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l'immagine delle scuole che fanno parte
dell’ISIS “Leopoldo II di Lorena”

dell'interconnessione alla realtà territoriale;

del collegamento al mondo produttivo;

dell'offerta formativa aggiuntiva rivolta all’interno, ma anche all’esterno

dell'integrazione a cui destinare particolare attenzione

delle iniziative relative alla formazione degli studenti, del personale docente e del personale ATA

delle strutture laboratoriali e delle dotazioni strumentali necessarie per la realizzazione degli obiettivi
formativi e del piano di miglioramento.
È necessario quindi rafforzare i processi di costruzione del curricolo d'istituto verticale e caratterizzare
94
l'identità dei diversi settori dell'istituto e, come da profilo educativo, culturale e professionale dello studente
(PECUP) a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti
professionali e tecnici (Allegati A ai DPR 87/2010 e DPR 88/2010):
1.
privilegiare le metodologie didattiche improntate alla valorizzazione del metodo laboratoriale
2.
elaborare i piani di studio tenendo presente che le discipline dell'area di indirizzo, presenti fin dal
primo biennio, siano basate su metodologie laboratorialì per favorire l'acquisizione di strumenti
concettuali e di procedure applicative funzionali a reali situazioni di lavoro
3.
strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano alle esigenze del
mondo del lavoro considerando le Indicazioni Nazionali e ai Profili di competenza, tenendo presente
che con esse il MIUR esplicita i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), dunque non il punto di arrivo
per gli studenti migliori, bensì i livelli che obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno
studente nell'esercizio del diritto-dovere all'istruzione.
Da ciò deriva la necessità di:
1. contribuire fattivamente, mediante l'azione didattica, allo sviluppo in primo luogo delle competenze
culturali generali e tecnico professionali, per favorire l'occupabilità e la prosecuzione degli studi, e
inoltre le competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti
disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logicomatematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali (imparare ad imparare, iniziativa ed
imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche);
2. operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli allievi in difficoltà
sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle
eccellenze;
3. monitorare e intervenire tempestivamente sugli allievi a rischio (a partire da una segnalazione
precoce di casi potenziali DSA/ BES/ dispersione);
4. implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione, correzione,
miglioramento dell'offerta formativa e del curricolo;
5. integrare funzionalmente le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali;
6. potenziare la funzione dei dipartimenti per ambiti disciplinari e interdisciplinari;
7. potenziare e integrare il ruolo delle Funzioni Strumentali al P.T.O.F.;
8. migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli allievi
e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti,
le modalità di gestione, i risultati conseguiti;
9. promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all'interno
dell'istituzione;
10. proseguire nell’implementazione dell'uso delle tecnologie digitali tra il personale e gli studenti;
11. migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;
12. migliorare l'ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica);
13. sostenere formazione e autoaggiornamento per la diffusione dell'innovazione metodologico didattica;
14. implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;
15. accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti;
16. operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo.
Questo per consentire:
95
>
la coerenza tra servizi offerti, esigenze dell'utenza e disposizioni normative;
>
la creazione di un'offerta formativa sempre più verificabile e passibile di aggiustamenti e miglioramenti;
>
la valorizzazione dell'identità specifica del territorio e l'integrazione vicendevolmente arricchente e
funzionale (mediante la promozione del patrimonio storico, artistico, culturale, della sua conoscenza e
l'impegno per la sua valorizzazione) coniugate a una dimensione irrinunciabile di apertura alle dimensioni
europea e globale,
Il Piano dovrà pertanto includere:
1.
l'offerta formativa per il triennio 2016 - 2019
2.
il fabbisogno di posti comuni, di sostegno e per il potenziamento dell'offerta formativa destinato ad
attività di insegnamento, potenziamento, sostegno, organizzazione, progettazione, coordinamento;
3.
il funzionigramma, recante per ogni struttura del nostro ISIS l'elenco delle funzioni di competenza;
4.
il fabbisogno di personale A.T.A. (DPR 119/2009);
5.
la progettazione d'istituto, suddivisa nei seguenti ambiti;
5a. educativo (valutazione allievi e competenze, continuità, orientamento, accoglienza allievi stranieri,
attività di recupero/potenziamento; uscite didattiche, attività sportive)
5b. organizzativo (funzionamento didattico, modalità di comunicazione alle famiglie, RAV, rapporti
con EE.LL. e associazioni, calendario riunioni docenti e famiglie, orari e calendari segreteria e
plessi, regolamenti, protocollo di accoglienza, patto di corresponsabilità)
5c. extracurricolare (formazione/aggiornamento per docenti, ATA e genitori, feste, manifestazioni,
iniziative dell'IS) e quanto previsto dalla Legge n. 107/2015 al comma 7 dalla lettera a) alla lettera
s)
6.
iniziative di formazione per gli studenti, compresa la conoscenza delle procedure di primo soccorso
(Legge n. 107/15 comma 16) e la formazione sulla sicurezza (DLgs 81/2008 – accordo stato regioni)
7.
percorsi di alternanza scuola lavoro come previsto dalla legge 107/2015
8.
modalità di attuazione dei seguenti principi: pari opportunità, parità dei sessi, lotta alla violenza di
genere e alle discriminazioni (con specifico impegno alla realizzazione di attività di sensibilizzazione)
9.
percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei
talenti (Legge n. 107/15 comma 29)
10. azioni per contrastare le difficoltà e problematiche relative all'integrazione degli Alunni diversamente
abili, studenti non italiani, alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con bisogni educativi
specifici, iniziative volte a contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali, l’abbandono e la
dispersione scolastica e ogni forma di disagio onde determinare una scuola inclusiva
11. azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di allievi e personale attraverso il Piano
Nazionale per la Scuola Digitale (obiettivi specifici al comma 58)
12. azioni di orientamento e di approfondimento dei rapporti con il territorio
13. azioni di miglioramento della qualità dei servizi amministrativi con la promozione del benessere
organizzativo e la responsabilizzazione delle risorse umane con relativi compiti e ruoli assegnati;
14. la definizione di un protocollo di comunicazione istituzionale interna ed esterna, formale ed informale;
15. la cura delle relazioni scuola/famiglia, docenti/dirigente, dirigente/famiglia, alunni/docenti,
docenti/personale ATA, RSU/docenti e dirigente, figure di sistema/dirigenti.
Il Piano dovrà altresì includere ed esplicitare:
96
>
gli indirizzi del Dirigente Scolastico e le priorità del RAV
>
il fabbisogno dì strutture, infrastrutture, attrezzature materiali
>
il piano di miglioramento (riferito al RAV)
>
la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti
Il presente atto costituisce, per norma, atto tipico della gestione dell'istituzione scolastica in regime di autonomia
ed è acquisito agli atti della scuola, pubblicato sul sito web, affisso all'albo, reso noto ai competenti Organi Collegiali
17. ALL2. Piano di Miglioramento
(redatto secondo il format presente sulla piattaforma INDIRE)
Indice
Introduzione
SEZIONE 1 - Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi
Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi Passo
2 - Elaborare di una scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Passo 3 - Ridefinire l’elenco degli obiettivi di processo, i risultati attesi, gli indicatori di
monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due
passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone anche i possibili effetti negativi e
positivi nel medio e nel lungo termine
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo in tre passi
Passo 1 - Definire l’impegno delle risorse umane e le risorse strumentali Passo
2 - Definire i tempi di attuazione delle attività
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del
raggiungimento dell’obiettivo di processo
SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di miglioramento in
quattro passi
Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV
Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all’interno della scuola
Passo 3 - Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all’interno che all’esterno
dell’organizzazione scolastica.
Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di Autovalutazione
97
Introduzione
Il Piano di Miglioramento si articola in 4sezioni:
1. Scegliere gli obiettivi di processo più utili e necessari alla luce delle priorità
individuate nella sezione 5 del RAV.
2. Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti.
3. Pianificare gli obiettivi di processo individuati.
4. Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal Nucleo
Interno di Valutazione.
E’ importante evidenziare che le sezioni 1 e 2 del Piano di Miglioramento sono opzionali. In queste
prime due sezioni la scuola è invitata a compiere una riflessione approfondita sulla scelta degli
obiettivi di processo e delle azioni di miglioramento ad essi connesse. E’ un processo che potrebbe
essere già stato svolto con sufficiente accuratezza durante la compilazione della sezione 5 del RAV.
Ciò non significa che le sezioni 1 e 2 non possano essere comunque un utile ausilio per il processo
di riflessione per la scuola nella fase di pianificazione del miglioramento: i passi previsti permettono
infatti, di documentare e condividere il percorso di problem solving messo in atto dalla scuola nella
scelta degli obiettivi di processo.
Sono invece obbligatorie le sezioni 3 e 4, che costituiscono il cuore della progettazione del Piano di
Miglioramento e del monitoraggio del suo andamento.
La compilazione di ogni sezione è accompagnata da domande guida.
98
SEZIONE 1 –
Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi
Nella sezione 5 del RAV la scuola ha indicato alcuni obiettivi di processo che intende perseguire per
raggiungere i traguardi connessi alle priorità. Per assicurarsi che la strada imboccata sia quella
giusta la pianificazione del miglioramento riparte da qui: La scelta degli obiettivi è corretta? Sono
questi gli obiettivi più utili alla promozione di un processo innovativo nella scuola? Sono connessi
tra loro? E, soprattutto, la scuola si trova in condizioni oggettivamente favorevoli per la loro
attuazione?
Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi
Si chiede ora alla scuola di esplicitare la connessione tra ciascuno degli obiettivi di processo e le
priorità individuate. Tale connessione deriva dal potenziale impatto che l’obiettivo potrà avere sul
raggiungimento dei traguardi relativi alle priorità. In base a queste considerazioni, ogni obiettivo di
processo può essere messo in relazione solo con una o con entrambe le priorità strategiche
precedentemente identificate. In questo modo si ottiene un quadro sinottico degli obiettivi di
processo, collegati alle priorità e ai traguardi.
Domande guida
●
Ci sono nessi tra obiettivi e traguardi? se si, quali sono?
●
Ci sono ridondanze tra gli obiettivi individuati?
●
Gli obiettivi coprono tutti gli aspetti delle priorità dichiarate in modo efficace e
completo?
Il presente Piano di Miglioramento scaturisce da una seria riflessione che permette, a partire dai
punteggi attribuiti dall’unità di Autovalutazione ai criteri di qualità presenti nel RAV, di stabilire
nessi tra “Priorità e traguardi” e gli “obiettivi di processo”.
In particolare si ritiene che agire sugli ambienti di apprendimento consenta in modo trasversale di
incidere favorevolmente sui risultati scolastici.
Gli obiettivi individuati saranno declinati in modo esplicito per rispondere in primis alle priorità
dichiarate. In tal senso saranno oggetto di monitoraggio. E’ evidente che le azioni che saranno
poste in essere potranno, trasversalmente, incidere su altri processi che ne beneficeranno; per
capirne le ricadute tutte le azioni saranno oggetto di monitoraggi.
99
Tabella 1 - Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche
(Elencare gli obiettivi di processo come indicati nella sezione 5 del RAV e barrare le colonne 1 e/o 2 per indicare l’attinenza di
ciascuno a una o entrambe le priorità)
Area di processo
E’ connesso alle
priorità…
Obiettivi di processo
1
Curricolo,
progettazione e
valutazione
2
1
2
3
4
Ambiente di
apprendimento
Inclusione e
differenziazione
Risultati
1Creare ambienti di apprendimento
favorevoli allo sviluppo di competenze negli scolastici
alunni agendo sulle dimensioni organizzativa,
metodologica, relazionale.
Risultati delle
prove
standardizzat
e nazionali.
Risultati
2Area organizzativa: migliorare la fruibilità
dei laboratori, riorganizzare l'orario scolastico scolastici
anche in relazione ai percorsi di alternanza
S/L
Risultati delle
prove
standardizzat
e nazionali
negli
agendo sulle
dimensioni
3 Areaalunni
metodologica:
promuovere
attività di
organizzativa,
metodologica,
relazionale.
formazione dei formatori sui temi
di
organizzativa:
fruibilità dei
alternanza S/L migliorare
e didatticala
laboratoriale
laboratori, riorganizzare l'orario scolastico
anche
relaziolne condividere
ai percorsi dile regole
4 Area in
relazionale:
alternanza
S/L
attraverso un processo di presa di coscienza
metodologica:
attività
e di assunzionepromuovere
di responsabilità
da di
parte di
formazione
dei
formatori
sui
temi
di
tutte le componenti.
alternanza S/L e didattica laboratoriale
relazionale:condividere le regole
1
attraverso
un processo di presa di
coscienza e di assunzione di
2
responsabilità da parte di tutte le
3
componenti.
4
1
Continuità e
orientamento
2
3
4
Orientamento
strategico e
organizzazione
della scuola
1
2
3
4
1
100
Risultati
scolastici
Risultati delle
prove
standardizzat
e nazionali
Risultati
scolastici
Risultati delle
prove
standardizzat
e nazionali
Sviluppo e
valorizzazione delle
risorse umane
2
3
4
1
Integrazione con il
territorio e rapporti
con le famiglie
2
3
4
Passo 2 - Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Al fine di valutare la rilevanza di ciascuno degli obiettivi di processo, è importante compiere una
stima della loro fattibilità. Ad ogni obiettivo si attribuisce un valore di fattibilità e uno di impatto,
determinando una scala di rilevanza.
La stima dell’impatto implica una valutazione degli effetti che si pensa possano avere le azioni
messe in atto al fine perseguire l’obiettivo descritto.
La stima della fattibilità si attua sulla base di una valutazione delle reali possibilità di realizzare le
azioni previste, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie a disposizione.
Si possono considerare i punteggi da 1 a 5 come segue:
1= nullo
2= poco
3= abbastanza
4=molto
5= del tutto
Il prodotto dei due valori fornisce una scala di rilevanza degli obiettivi di processo da mettere in atto.
Alla luce di queste valutazioni, la scuola può analizzare con più attenzione il peso strategico degli
obiettivi di processo, in vista della pianificazione delle azioni ad essi sottese. In base ai risultati
ottenuti la scuola può valutare se rivedere gli obiettivi dichiarati nel RAV, concentrandosi su quelli di
rilevanza maggiore e, all’occorrenza, eliminare o ridimensionare il peso degli obiettivi di minore
rilevanza.
Domande guida
●
Ci sono obiettivi che, sebbene siano importanti, non è possibile realizzare?
●
Su quali obiettivi è opportuno concentrare le risorse a disposizione?
Il macro obiettivo “creare ambienti di apprendimento favorevoli” dovrà andare ad incidere sulle tre
dimensioni: organizzativa, metodologica, relazionale. L’unità di Autovalutazione, pur consapevole
del forte impatto, ritiene l’aspetto relazionale e della comunicazione in generale, quello più difficile
101
da realizzare in un arco temporale di un anno; questo potrà essere avviato ma necessità di tempi
lunghi e di alta profusione di energie. L’unità di autovalutazione intende, stabilita ciascuna priorità,
definire l’obiettivo traguardo e su esso concentrare le azioni e i monitoraggi.
TABELLA 2 - Calcolo della necessità dell’intervento sulla
base di fattibilità ed impatto
(Al fine di calcolare la rilevanza dell’obiettivo utilizzare la tabella riportando le stime sulla fattibilità e sull’impatto e il prodotto dei due
valori numerici.)
Obiettivo di
processo elencati
1
Creare ambienti di
apprendimento favorevoli allo
sviluppo di competenze negli
alunni agendo sulle dimensioni
organizzativa, metodologica,
relazionale.
2
Area organizzativa: migliorare
la fruibilità dei laboratori,
riorganizzare l'orario
scolastico anche in relazione
ai
percorsi
alternanza
negli
alunnidiagendo
sulleS/L
Fattibilità
(da 1 a 5)
Impatto
(da 1 a 5)
Prodotto:
valore che
identifica la
rilevanza
dell’intervento
3
5
15
3
4
12
dimensioni
organizzativa, metodologica,
3 Area metodologica:
relazionale. attività di
3
4
12
promuovere
organizzativa:
la
formazione
dei migliorare
formatori sui
fruibilità
dei
temi
di alternanza
S/L e
laboratori,
riorganizzare
didattica
laboratoriale
l'orario scolastico
ancherelazionale:
in relaziolne
ai percorsi
condividere
4 Area
2
5
10
di regole attraverso un
le
alternanza
processo
di S/L
presa di coscienza
metodologica:
e
di assunzionepromuovere
di
attività di
responsabilità
da parte di tutte
formazione
dei formatori sui
le
componenti.
temi di
5 alternanza S/L e didattica
laboratoriale
6 relazionale:condividere le
regole
attraverso un processo di
presa di
Passo
3 - Ridefinire l’elenco degli obiettivi di processo e indicare i risultati attesi, gli
coscienza e di assunzione di
indicatori
di monitoraggio
responsabilità
da parte di del processo e le modalità di misurazione dei risultati
tutte le
Sullacomponenti.
base del lavoro precedente, la scuola può definire una lista ordinata degli obiettivi di processo,
che saranno oggetto della successiva pianificazione.
Per ciascun obiettivo è necessaria una chiara definizione dei risultati attesi e degli indicatori su cui
basare la misurazione periodica dei processi attivati, ai fini del monitoraggio dell’efficacia delle
102
azioni intraprese. I risultati attesi e gli indicatori di processo devono essere espressi in una forma
concreta e osservabile e saranno recuperati al momento del monitoraggio delle singole azioni.
Domande guida
●
Quali sono gli obiettivi che s’intendono raggiungere nel prossimo anno
scolastico? Quali risultati ci si attende da ciascun obiettivo di processo scelto?
●
Quali indicatori dovranno essere utilizzati per capire se quella che si sta
seguendo è la giusta direzione, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti? In
che modo saranno misurati?
Priorità
Ridurre al primo anno gli
abbandoni in corso d'anno.
Obiettivi di traguardo
Ricondurre la media degli abbandoni al primo anno ai tassi medi
regionali.
(dati as.2013/14: 7,5% scuola,4,5% regione)
Riduzione di almeno del 3%
Ridurre al terzo anno i
trasferimenti in uscita.
Ricondurre la media dei trasferimenti al terzo anno ai tassi medi
regionali (a.s2013/14: 3,5% scuola, 1,9% regione)
Riduzione di almeno di 1,6%
Attivare misure di orientamento
finalizzate allo "star bene a
scuola"
Migliorare la performance sulle
singole discipline, anche
relativamente alle prove invalsi
Invertire la tendenza tutt'ora presente delle uscite dalla scuola o dei
trasferimenti ad altri indirizzi.
103
Creare ambienti di apprendimento favorevoli allo sviluppo di
competenze negli alunni agendo sulle dimensioni organizzativa,
metodologica, relazionale.
Discipline bersaglio: Italiano e Matematica
Tabella 3 - Risultati attesi e monitoraggio
(Nella colonna “indicatori di monitoraggio” esprimere un elemento su cui basare il controllo periodico del processo in atto.
L’indicatore dovrebbe essere un valore misurabile o comunque accertabile in modo univoco)
1
2
3
4
5
104
Obiettivo di
processo in via di
attuazione
Risultati
attesi
Indicatori di
monitoraggio
Modalità di
rilevazione
Ricondurre la media degli
abbandoni al primo anno ai
tassi medi regionali.
(Dati as.2013/14: 7,5%
scuola,4,5% regione)
Riduzione di
almeno del 3%
In itinere: rilevazione
delle presenze e dei
risultati (coordinatore)
Finale: controllo di
efficacia delle azioni
intraprese
In itinere: registro
elettronico, attraverso
indicatori specifici.
Finale: registro elettronico
attraverso indicatori
specifici.
Ricondurre la media dei
trasferimenti al terzo anno
ai tassi medi regionali
(a.s2013/14: 3,5% scuola,
1,9% regione)
Riduzione di
almeno di 1,6%
In itinere: azioni di
orientamento/riorienta
mento. Presidio per
individuare casi a
rischio.
Finale: controllo di
efficacia delle azioni
intraprese
In itinere: registro
elettronico, attraverso
indicatori specifici.
Finale: registro elettronico
attraverso indicatori
specifici.
Invertire la tendenza
tutt'ora presente delle
uscite dalla scuola o dei
trasferimenti ad altri
indirizzi.
Riduzione di
almeno di 2%
Controllo continuo
sull’efficacia delle
azioni di orientamento
sportello individuale e
alternanza
Riunioni periodiche con i
responsabili
dell’orientamento in itinere
con gli psicologi che
gestiscono lo sportello e
con I tutor di alternanza S/L
Creare ambienti di
apprendimento favorevoli
allo sviluppo di
competenze negli alunni
agendo sulle dimensioni
organizzativa,
metodologica, relazionale.
Discipline bersaglio:
Italiano e Matematica
Migliorare i risultati In itinere: simulazioni
delle prove Invalsi di prove “invalsi”
per le discipline
Customer satisfaction
bersaglio, attraverso per monitorare il
azioni didattiche
gradimento delle
innovative.
modifiche
Ridurre il
dell’ambiente di
coefficiente di
apprendimento e delle
cheating
metodologie didattiche
innovative
Correzione delle prove e
tabulazione dei risultaticonfronto dei risultai ottenuti
con i nostri precedenti e con
gli standard nazionali.
Tabulazione dei customer
periodici per indicazioni
sulle tendenze e
sull’efficacia delle misure
adottate
SEZIONE 2 –
Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi
(I passi di questa sezione dovranno essere ripetuti per ciascun obiettivo di processo che si
intende raggiungere nell’anno in corso.)
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti negativi
e positivi a medio e a lungo termine
Decidere le azioni da compiere è un passaggio che richiede una riflessione attenta in termini di
valutazione delle potenziali opportunità e rischi.
Occorre considerare che le azioni che si intraprenderanno potranno avere degli effetti positivi ma
anche potenziali ricadute negative su altre dimensioni o attività nelle quali la scuola è impegnata.
E’ opportuno inoltre tenere presente che gli effetti delle azioni intraprese non si esauriranno nel
breve periodo, ma avranno anche effetti di medio e lungo periodo.
Domande guida
●
Quali sono gli effetti positivi che un’azione può produrre all’interno della scuola?
●
Quali sono invece gli aspetti negativi che la stessa azione può produrre,
innescando meccanismi non virtuosi?
●
Queste azioni produrranno effetti anche i nei prossimi anni?
Tabella 4 - Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni
105
Azione prevista
Effetti positivi
all’interno della
scuola a medio
termine
Effetti negativi
all’interno
della scuola a
medio termine
Effetti positivi
all’interno della
scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della
scuola a lungo
termine
Disagio e difficoltà nel
mettere in pratica
procedure e
metodologie a causa
della discrepanza fra
personale aggiornato
e non
Formazione docenti
Docenti aggiornati
sulle nuove
metodologie
Solo alcuni si
aggiornano
costantemente
La scuola mette in
pratica procedure in
linea con la
normativa e adotta
metodologie
innovative
Costituzione gruppo di
lavoro per redazione
manuale delle procedure
Snellimento delle
procedure
Monitoraggio
continuo su
indicatori output,
risultato, impatto.
Mancanza di fondi
per il personale
impegnato nel
lavoro e
conseguente
demotivazione
Standardizzazione e Il lavoro rischia di
contollo sull’efficacia rimanere un atto
delle procedure con formale se non
conseguente miglior adeguatamente
fruibilità
presidiato
Riflessione nei Dipartimenti I dipartimenti sono
e nei Consigli di classe su costantemente
nuovi approcci metodologici coinvolti dalla
dirigenza
Disagio all’interno Formalizzazione dei
dei dipartimenti
curricoli verticali
per di procedure
operative non
ancora consolidate
Il rischio che il lavoro
effettuato venga
ignorato da molti
docenti
Individuazione di figure
Miglioramento della Mancanza di
“ponte” tra studenti-scuola- comunicazione
disponibilità del
famiglia
personale
Miglioramento della Rischio che non
comunicazione
assuma i caratteri di
buona pratica.
Predisposizione di software Miglioramento delle
specifico per letture degli
procedure e della
indicatori e a supporto dei lettura dei risultati
monitoraggi
Miglioramento delle Solo poche persone
procedure e della
svolgono un carico di
lettura dei risultati lavoro eccessivo
rispetto ai colleghi
Mancanza di
disponibilità del
personale per
mancanza di
risorse
Condivisione delle modalità Miglioramento della Non tutti i docenti
operative nelle classi
metodologia perché condividono e di
individuate.
estesa all’interno del conseguenza
CdC
aderiscono
Miglioramento della Rischio che non
metodologia perché assuma i caratteri di
estesa all’interno del buona pratica
CdC
Azioni di orientamento su
Aumento della
intera classe e specifiche
motivazione
azioni di rinforzo su singoli
studenti individuati a rischio
Sensibilizzazione da nessuno
parte dell’intera
classe nei confronti
dei compagni a
rischio
106
nessuno
Apertura di sportelli didattici Sostegno didattico e nessuno
psicologico per gli
alunni che lasciati a
loro stessi sono a
rischio di
dispersione
Miglioramento del
rendimento degli
alunni
Spostamento delle
risorse sugli alunni a
rischio a discapito
della premialità
Sull’obiettivo bersaglio di
Aumento della
italiano e matematica
motivazione
iniziative rivolte alle classi di
ricerca/azione e problem
solving condotte anche
secondo la metodologia del
counseling relazionale e
secondo la peer education
Miglioramento del
rendimento degli
alunni
Rischio che non
assuma i caratteri di
buona pratica
Capacità di
organizzare e
presidiare
Esplicitare e diffondere nella Lotta alla
nessuno
comunità scolastica le azioni dispersione
e gli obiettivi agendo anche attraverso il
su aspetti motivazionali.
potenziamento della
consapevolezza e
della motivazione
degli studenti
Coinvolgimento e
nessuno
rafforzamento del
senso di
appartenenza alla
comunità scolastica
Valorizzare le eccellenze e Monitoraggio
nessuno
favorire la premialità
assiduo dei bisogni
formativi degli
alunni. Aumento
della motivazione
all’impegno
Instaurazione di un nessuno
clima positivo dal
punto di vista
relazionale.
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo
Le azioni pianificate avranno effetti duraturi se incideranno sul raggiungimento di obiettivi a
breve termine, ma soprattutto se rappresenteranno un’occasione per avviare un profondo
processo di innovazione e cambiamento della scuola.
Le azioni che s’intendono attivare vengono quindi messe in relazione con il quadro di riferimento
che emerge dal lavoro che INDIRE svolge con le scuole delle Avanguardie Educative e si collega
fortemente a quanto previsto dalla Legge 107/15 nota come “Buona Scuola”
107
Domande guida
●
Le azioni possono essere connesse a qualcuno degli obiettivi previsti dalla
Legge 107/15?
●
Le
azioni
prevedono
modifiche
agli
ambienti
di
apprendimento
e/o
all’organizzazione scolastica?
●
Nelle azioni descritte si può riconoscere una linea di tendenza che porta verso
l’innovazione?
Si ritiene che il presente Piano di Miglioramento sia in linea con tutti i punti (da 1 a 7) previsti
nell’innovazione promossa da Indire attraverso le Avanguardie Educative. Il Piano è inoltre
fortemente in linea con gli obiettivi previsti dalla legge 107/2015 art.1 c.7 per gli obiettivi di cui
alle lettere:
b-potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
d- sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica
attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto
delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di
responsabilità, l’educazione all’autoimprenditorialità
h. sviluppo delle competenze digitali degli studenti;
i. potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio
j. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di
discriminazione; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio
degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e
personalizzati;
k. valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio;
l. apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di
studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con
potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario;
m. incremento dell’alternanza scuola-lavoro;
n. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli
alunni;
o. individuazione di percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del
merito degli alunni;
q. definizione di un sistema di orientamento.
Gli ambienti di apprendimento vireranno verso un utilizzo del laboratorio come “palestra per lo
sviluppo di competenze”, un utilizzo in aula delle nuove tecnologie (tv, smart tv, tablet…), un
utilizzo del portale della scuola con introduzione di metodiche di teledidattica. Si prevede
108
un’estensione regolamentata degli accessi ad internet agli studenti (captive portal) tramite i loro
dispositivi personali (BYOD) per creare aule aumentate dalla tecnologia
109
Il progetto è ritenuto innovativo proprio per le metodologie didattiche che vuole porre in essere con
lo scopo di migliorare i tempi, le modalità e gli spazi di apprendimento.
Vuole anche fornire strumenti di feed back e valutazione sulle azioni oggetto del monitoraggio per
l’attivazione di un processo di fine tuning funzionale al management.
Nota:
Si veda:
●
●
Appendice A - obiettivi triennali descritti nella Legge 107/2015
Appendice B - principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie
Educative su cui Indire sta lavorando per favorire la disseminazione di pratiche
innovative nelle scuole
Tabella 5 – Caratteri innovativi
Connessione con il quadro di
riferimento di cui in Appendice
AeB
Caratteri innovativi dell’obiettivo
Utilizza metodologie didattiche volte a migliorare i tempi le Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende
modalità e gli spazi di apprendimento
perseguire gli obiettivi di cui alle lettere: b, h,
i, j, k, l, o.
Si connette perfettamente con il quadro di
riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7
punti indicati.
Approccia a percorsi di alternanza partendo da tecniche relative Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende
alla metodologia del counseling relazionale
perseguono gli obiettivi di cui alle lettere: h, j,
k, l, m, n, q.
Si connette perfettamente con il quadro di
riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7
punti indicati.
Favorisce la conoscenza del
orientative e di socializzazione.
mondo
attraverso
attività Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende
perseguono gli obiettivi di cui alle lettere: d, o,
q.
Si connette perfettamente con il quadro di
riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7
punti indicati
Fornisce strumenti di feed back e valutazione sulle azioni Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende
oggetto del monitoraggio per l’attivazione di un processo fine perseguono gli obiettivi di cui alle lettere: d, j,
tuning funzionale al management
k, l.
Si connette perfettamente con il quadro di
riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7
punti indicati
10
SEZIONE 3 –
Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre
passi
(I passi di questa sezione dovranno essere ripetuti per ciascun obiettivo di processo che si
intende raggiungere nell’anno in corso.)
Passo 1 - Definire l’impegno delle risorse umane e strumentali
La pianificazione delle azioni è il cuore della predisposizione del piano. Si parte con la previsione
dell’impegno di risorse umane interne alla scuola, definendo ciò che esula dalle normali funzioni di
servizio e che ha un impatto aggiuntivo di carattere finanziario (docenti, personale ATA, DS) e di
quelle esterne (consulenti, formatori, ecc.), quantificando le spese che la scuola intende sostenere
per l’attuazione delle azioni descritte.
Domande guida
●
Quali sono le risorse umane interne che la scuola ha a disposizione per
raggiungere gli obiettivi di processo?
●
Quali sono le risorse umane esterne necessarie ad attivare i processi in modo
efficace?
●
Quali sono le fonti finanziarie da cui la scuola intende attingere per coprire le
spese necessarie?
Il presente Piano di miglioramento si realizza con le seguenti risorse umane:
 Posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia
 Posti dell’organico del potenziamento
 gruppi di lavoro del PTP “AGRI.CUL.TUR.A”
 esperti esterni soprattutto in riferimento ad azioni di riorientamento e antidispersione
attraverso misure di socializzazione al lavoro veicolate dall’attività di alternanza Scuola
Lavoro.
Le risorse finanziarie sono intercettate accedendo a
 fondi per attività di formazione provenienti da precedenti bandi cui la scuola ha risposto
 fondi MOF
 risposta ad avviso pubblico MIUR 937/2015 per realizzare il Piano di Miglioramento
 contributi volontari
 buona attività negoziale che consente convenzioni e contratti con esperti del MDL che
offrono il loro contributo in termini di orientamento
 Centro impiego e EBTT per azioni di orientamento
11
Tabella 6 - Descrivere l’impegno di risorse umane interne alla scuola
Figure
professionali
Tipologia
di
attività
Ore
aggiuntive
presunte
Costo
previsto
Fonte
finanziaria
Docenti
Partecipazione a corsi
di Formazione,
autoaggiornamento
e cooperative learning
Specifici bandi
Docenti
Membro gruppi di lavoro
per manuale procedure
Specifici bandi
Docenti
Progettazionemonitoraggio- revisione
Specifici bandi
Docenti
Sportelli didattici
Fondi MOForganico del
potenziamento
Docenti
Orientamento
Fondi MOF
Personale ATA
Supporto amministrativo
e contabile
Fondi MOF
Altre figure
Progettazione di
software specifico.
Implementazione
piattaforma di scuole
toscane
Specifici bandi
12
Tabella 7 - Descrivere l’impegno finanziario per figure professionali esterne alla
scuola e/o beni e servizi
Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Formatori
Impegno presunto
32 ore
Fonte
finanziaria
MIUR
Consulenti (orientamento)
Attrezzature
Servizi
Altro
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività
Al momento della progettazione ed anche ai fini del monitoraggio in una fase successiva, è
importante definire una tempistica chiara dell’attuazione delle azioni pianificate. La tabella di
pianificazione, per questo motivo, si configura come una vera e propria “tabella di marcia” da
aggiornare in ogni momento, monitorando costantemente l’andamento del processo di
miglioramento.
Domande guida
●
E’ possibile fare una progettazione precisa delle azioni scandite nel corso
dell’anno?
●
Chi è il responsabile
del monitoraggio delle azioni affinchè quel determinato
obiettivo di processo sia in linea con i tempi?
13
Tabella 8 - Tempistica1 delle attività
Attività
Pianificazione delle attività
Sett.
Ott
Ott
Formazione docenti
Nov
Dic
X
X
Costituzione gruppo di
lavoro per redazione
manuale delle procedure
Riflessione nei
Dipartimenti e nei Consigli
di classe su nuovi approcci
metodologici
Genn Febbr
X
Mar
Apr
Gi
u
X
X
X
X
X
Individuazione di figure
“ponte” tra studenti-scuolafamiglia
X
Predisposizione di
software specifico per
letture degli indicatori e a
supporto dei monitoraggi
X
Condivisione delle
modalità operative nelle
classi individuate.
X
X
X
X
X
X
X
X
Apertura di sportelli
didattici
X
X
X
X
Sull’obiettivo bersaglio di
italiano e matematica
iniziative rivolte alle classi
di ricerca/azione e
problem solving condotte
anche secondo la
metodologia del
counseling relazionale e
secondo la peer education
X
X
X
X
Azioni di orientamento su
intera classe e specifiche
azioni di rinforzo su singoli
studenti individuati a
rischio
Magg
X
X
X
14
X
X
X
Esplicitare e diffondere
nella comunità scolastica
le azioni e gli obiettivi
agendo anche su aspetti
motivazionali.
X
X
Valorizzare le eccellenze e
favorire la premialità
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del
raggiungimento dell’obiettivo di processo
La scuola è invitata a mettere in atto operazioni periodiche di monitoraggio dello stato di
avanzamento e dei risultati raggiunti. Tali indicatori devono consentire una misurazione oggettiva
del cambiamento introdotto con le azioni messe in atto.
Sulla base dei risultati del monitoraggio la scuola è invitata a riflettere sui dati e ad individuare le
eventuali necessità di modifica del piano.
Domande guida
●
Quali sono gli aspetti che permettono di verificare se le azioni sono efficaci ai
fini del raggiungimento dell’obiettivo?
●
Quali dati numerici si possono ricavare per monitorare il processo?
●
Con quali strumenti qualitativi e quantitativi si possono raccogliere dati?
Il monitoraggio del processo si differenzia dal monitoraggio degli esiti poiché è finalizzato a rilevare
se le azioni previste dalla scuola si stanno svolgendo in modo efficace. La tabella seguente permette
di elencare le date di rilevazione delle azioni di monitoraggio con la possibilità di modificare alcuni
aspetti della pianificazione.
Questa sezione riprende le riflessioni svolte nella sezione 1, passo 3 (risultati attesi e monitoraggio)
del Piano di Miglioramento.
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le azioni secondo
legenda: Rosso = azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti; Giallo = azione in
corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa Verde = azione attuata/conclusa come
da obiettivi previsti
1
15
TABELLA 9 - Monitoraggio delle azioni
Data di
rilevazione
Indicatori di
monitoraggio
del processo
Strumenti di
misurazione
Criticità
rilevate
16
Progressi
rilevati
Modifiche/
necessità
di
aggiustamenti
SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di
miglioramento in quattro passi
Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi
del RAV
Per verificare se il piano ha prodotto gli effetti programmati dovrebbe essere svolta una valutazione
sull’andamento complessivo del Piano di Miglioramento con frequenza annuale, evitando di
rimandare il controllo verso la conclusione del percorso. Una valutazione periodica in itinere, infatti,
permette di capire se la pianificazione è efficace o se invece occorre introdurre modifiche o/e
integrazioni per raggiungere i traguardi triennali
Compito del Nucleo Interno di Valutazione è quello di valutare l’andamento del Piano di
Miglioramento per ciascuna delle priorità individuate a cui sono stati associati i rispettivi traguardi
(Sezione 5 del RAV).
Domande guida
●
Rispetto ai traguardi descritti nel RAV, ci sono stati degli scostamenti alla fine
del primo anno di progettazione?
●
Quali indicatori erano stati scelti per valutare il raggiungimento dei traguardi?
●
E’ necessario ridimensionare o cambiare qualcosa nella progettazione prevista?
In questa sezione dunque si torna a considerare la dimensione della valutazione degli esiti, facendo
esplicito riferimento agli indicatori che erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei
traguardi previsti. Diventa dunque fondamentale riprendere la sezione 5 del RAV e la mappa degli
Indicatori. E’ consigliabile fare questa azione per ciascuna priorità individuata.
17
Tabella 10 - La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI
Priorità 1
Esiti
degli
studenti
(dalla sez.
5 del RAV)
Traguardo
(dalla sez.
5 del RAV)
Data
rileva
-zione
Indicator
i scelti
Risultat
i attesi
Abbandono Riduzione di febbraio Dati del
Quelli citati
degli studi in almeno del
registro
nel
corso d’anno 3%
elettronico
traguardo
(primo anno)
costruiti sugli
indicarori
prescelti
forniti da
segreteria
alunni
Trasferimenti Riduzione di febbraio Dati del
Quelli citati
almeno di
in uscita in
registro
nel
corso d’anno 1,6%
elettronico
traguardo
(terzo anno)
costruiti sugli
indicarori
prescelti
forniti da
segreteria
alunni
18
Risultati
riscontrati
Di
ff
ere
nz
a
Considerazio
-ni critiche e
proposte di
integrazione
e/o modifica
Priorità 2
Esiti degli
studenti
(dalla sez.
5 del RAV)
Risultati degli
studenti nelle
prove di
standardizzat
e di italiano e
matematica
Traguardo
(dalla sez.
5 del RAV)
Data
rileva
-zione
Migliorare i
maggio
risultati delle
prove Invalsi
per le
discipline
bersaglio,
attraverso
azioni
didattiche
innovative.
Ridurre il
coefficiente di
cheating
Indicator i
scelti
Correzione
delle prove
invalsi.
Calcolo del
nuovo
cheating.
Risultat
i attesi
Coefficiente
di
miglioramen
to del 3%
Ridurre il
cheating di
almeno il
2%
Risultati
riscontrati
D
i
f
f
e
r
e
n
z
a
Considerazio
-ni critiche e
proposte di
integrazione
e/o modifica
Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all’interno della scuola
Il Piano di Miglioramento messo in atto è efficace se coinvolge tutta la comunità scolastica nelle
azioni pianificate. Se è vero che il Nucleo di valutazione svolge un compito di progettazione,
coordinamento e valutazione, è però necessario programmare le modalità con cui tutta
l’organizzazione prenderà parte attivamente al suo sviluppo. E’ auspicabile anche che il processo,
così attivato, incida sul miglioramento del clima e delle relazioni interne.
19
Domande guida
In che modo è possibile coinvolgere tutti i docenti della scuola nello sviluppo
●
del PdM?
●
Quali sono gli strumenti da attivare per far sì che tutti possano seguire
l’andamento del Piano di Miglioramento?
●
La condivisione del Piano di Miglioramento è un’azione che può essere prevista
in momenti diversi dell’anno scolastico e finalizzata ad attori differenti. Quali
sono state le strategie di condivisione attivate?
Tabella 11 - Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento
Strategie di condivisione del PdM all’interno
della scuola
Momenti di
condivisione
interna
SETTEMBRE
Persone coinvolte
Strumenti
Collegio Docenti
Dipartimenti
OTTOBRE
Collegio Docenti
Dipartimenti
GENNAIO
Funzioni Strumentali
Collegio Docenti
FEBBRAIO
Dipartimenti
MARZO
Consigli di classe
Vari momenti dell’anno
Unità di Autovalutazione
Vari momenti dell’anno
Gruppo di monitoraggio
20
Considerazioni
nate dalla
condivisione
GIUGNO
Collegio Docenti
Passo 3 - Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all’interno sia
all’esterno dell’organizzazione scolastica.
Al fine di avviare processi di diffusione e di trasparenza è importante che i contenuti e i risultati del
Piano di Miglioramento siano condivisi all’interno e all’esterno della scuola con tutti gli stakeholders
che potrebbero essere interessati alla vita della comunità scolastica.
Domande guida
●
Quali sono gli attori interni ed esterni alla scuola da coinvolgere per la
condivisione dei risultati del Piano di Miglioramento?
●
Quali sono le azioni interne che possono essere messe in atto per condividere
quanto è stato fatto?
●
Possono essere svolte delle azioni di diffusione dei risultati indirizzate anche
agli stakeholders esterni?
Tabelle 12 e 13 - Le azioni di diffusione dei risultati interne ed
esterne alla scuola
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della
scuola
Metodi/Strumenti
Destinatari
Tempi
Collegio dei Docenti
Docenti
In vari momenti dell’anno
Sito web della scuola e dei partner
Tutti i portatori di interesse
Durante tutto il periodo
Assemblee degli studenti
Studenti
In vari momenti dell’anno
Azioni di diffusione dei risultati del PdM all’esterno
21
Metodi/Strumenti
Sito web della scuola e dei partner
Destinatari delle azioni
Tutti i portatori di interesse
22
Tempi
Durante tutto il periodo
Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di valutazione
Al fine di documentare il processo e far sì che il lavoro del Nucleo di valutazione diventi patrimonio
dell’intera comunità scolastica, sul quale riflettere e da cui trarre buone pratiche, in un’ottica di
crescita della cultura del miglioramento continuo, è importante la documentazione del lavorosvolto.
Domande guida
●
Da chi è formato il nucleo di valutazione? E che ruolo hanno le persone al suo
interno?
●
Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in una
qualche fase del Piano di Miglioramento?
●
La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? E se si, quali?
Tabella 14 - Composizione del Nucleo di valutazione
Nome
Ruolo
ALFONSO DE PIETRO
DIRIGENTE SCOLASTICO
MANUELA CARLI
DOCENTE- REFERENTE
GIULIA COGNETTI
DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO
LAURA BUGELLI
DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO
DANIELA PIANDELAGHI
DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO
SALVATORE CAMMARASANA
DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO
23
Format 15 - Caratteristiche del percorso svolto
15.1. Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in
qualche fase del Piano di Miglioramento? (collegata a 15.2)
□ X Sì □ No
15.2 Se sì chi è stato coinvolto?
□ X Genitori
□ Studenti (di che classi): classi IV a partire dall’a.s. 2015/16
□ X Altri membri della comunità scolastica (specificare quale): personale ATA:
DSGA, un assistente amministrativo (ufficio alunni)
15.3 La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? (collegata a 15.4)
□ X Sì □ No
15.4 Se sì da parte di chi?
□ INDIRE
□
□
□
□
Università (specificare quale):
Enti di Ricerca (specificare quale
Associazioni culturali e professionali (specificare quale
□X Altro (specificare): Nucleo di supporto Territoriale- USR-TOSCANA.
15.5 Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di valutazione nel percorso
di Miglioramento?
□ X Sì □ No
15.6. Il Dirigente ha monitorato l’andamento del Piano di Miglioramento?
□ X Sì □ No
24