Antiquariato - Comune di Umbertide
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A sinistra: “Cavalli”, 1938, di Dante Baldelli. A destra: “Marcia su Roma”, 1929-30, di Corrado Cagli e Dante Baldelli. Vasi Rometti in ceramica dipinta. A fianco: piatto “Domatore”, 1930, disegnato da Corrado Cagli per la Rometti. In mostra a Roma, ai Musei di Villa Torlonia, fino al 3 febbraio. novecento Ceramiche Rometti Déco autarchico In mostra a Roma la produzione storica della manifattura umbra. Vasi, piatti, sculture e oggetti che incarnano al meglio il gusto degli Anni 30. E oggi molto ricercati dai collezionisti. di Laura Signoretti 104 ● Antiquariato È il 1927. L’America è un sogno da ballare sulle note dello swing. L’idea di società Ars Umbra. Inizia così, nell’ottobre dell’anno quinto dell’era fascista, l’avventura delle ceramiche Rometti di Umbertide che, in poco più di un decennio, diverranno sinonimo di stile, eccellenza e qualità. 1915, non trova limiti nella prospettiva di un design applicato all’industria, caratteristica del nascente Déco francese Capolavori storici in mostra. A rievocare gli esiti di una ricerca artistica che, in assenza di una tradizione locale, ha puntato su tecniche, linee e stilemi moderni, è la rassegna Amabili presenze. Le Ceramiche Rometti dall’Art déco al design. 1927-2012, in corso ai Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette, di Roma, dal 3 ottobre al 3 febbraio (per info: tel. 060608), con una quarantina tra vasi, lampade, piatti, servizi e sculture, realizzati dagli Anni 20 ai 40. Si tratta di una selezione di manufatti storici della Rometti, provenienti in buona parte dalla ricca collezione formata dall’imprenditore «ricostruire l’universo, rallegrandolo», concepita dalle menti futuriste di Balla e Depero nel e della scuola tedesca del Bauhaus. In Italia, il reddito annuale medio pro capite si aggira intorno alle 2.800 lire, un impiegato ne guadagna 650 al mese e la felicità, come avrebbe cantato da lì a qualche anno Gilberto Mazzi, è tutta in un’entrata mensile di 1.000 lire. Intanto Settimio Rometti, artista ed ex sindaco nella natale Umbertide, in provincia di Perugia, deve fare i conti con un’uscita di 40.000 lire. A tanto ammonta il capitale investito per fondare, con il nipote Aspromonte, la Antiquariato ● 105 Coppia di cavallini in “nero fratta”. In basso: “La Primavera”, statua del 1949, di Settimio Rometti. Tutti gli esemplari presentati in questo servizio sono esposti a Roma. Il colore nato per sbaglio Un errore nella formula del colore. Sembra sia nato così, da una circostanza fortuita e, è il caso di dirlo, fortunata, il leggendario “nero fratta”: uno smalto nero metallico. In questa pagina, due esempi della sua qualità riverberante. A sinistra: “Salomè”, 19291930, statuetta di Mario Di Giacomo. In alto a destra: “Santone”, 192829, busto di Corrado Cagli. In basso, a destra: vaso “Sirene”, 1936, ceramica di Dante Baldelli. Dino Finocchi. Alla guida dello stabilimento di Umbertide dal 1975, dopo essere subentrato al nonno Pietro, in quasi quaranta anni di ricerca tra antiquari e mercatini, Finocchi ha riunito circa seicento ceramiche. Opere uniche, prototipi, multipli e, soprattutto, pezzi andati in produzione, databili tra il 1927 e gli anni Cinquanta, sono stati concessi in comodato alla città umbra e dallo scorso aprile duecento esemplari sono visibili negli spazi museali allestiti al piano seminterrato del polo culturale Fabbrica Moderna. «I collezionisti e gli appassionati di Art Déco apprezzano molto i capolavori storici della Rometti», racconta Massimo Monini, antiquario e collezionista con una predilezione per l’arte e il design degli anni Quaranta, dal 2011 amministratore unico e direttore artistico dell’azienda. E, ora, curatore della rassegna: «Mi so- Nei musei. La Galleria delle ceramiche Rometti, inaugurata un anno fa a Umbertide (Perugia) alla “Fabbrica moderna”, in piazza Marx, riunisce circa 200 opere d’arte: dal primo vaso “bucolico” del 1927 al “Santone” di Cagli, dai cavalli ai vasi degli Anni 60. no reso conto, organizzando la mostra alla Casina delle Civette, del gran numero esistente di estimatori della Rometti che ne conserva gelosamente le creazioni storiche e di quanto un pubblico senza uno specifico interesse per la ceramica, riconosca l’eccellenza artigianale e l’originalità modernista di questi manufatti». Fra talento e fortuna. Avanguardia. È questa la parola magica che apre la porta del successo nazionale, prima, e internazionale, poi, a una manifattura che nasce in una cittadina periferica rispetto ai grandi centri dell’arte. Una partita che, almeno all’inizio, si gioca in famiglia, con il progetto imprenditoriale di Settimio Rometti che si arricchisce dei contributi artistici dei nipoti Aspromonte Rometti e Dante Baldelli (1904-1953). Quest’ultimo, di ritorno da Roma, dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti, porta con sé una ventata di novità iconografica e formale e due amici, determinanti per lo sviluppo creativo della manifattura: il pittore Corrado Cagli (1910-1976) e lo scultore Mario Di Giacomo (19081934). Il talento artistico trova però qui un alleato nel “caso”. È fortuita, infatti, la cir- Antiquariato ● 107 costanza che porta, tra il 1927 e il 1928, all’invenzione di uno smalto nero particolare, dalle qualità riverberanti e dai riflessi metallici, come quelli delle automobili: il cosiddetto “nero fratta” nato da un errore nella formula del colore. E in nero fratta furono realizzati capolavori come il busto Santone di Corrado Cagli, valorizzato dall’accostamento con l’oro, la statuetta Salomè di Di Giacomo e il reggilibri Vagabondo di Baldelli, probabilmente con interventi o suggestioni di Cagli. “Vagabondo”, 1932, fermalibri in ceramica firmato da Dante Baldelli e stimato all’asta da Cambi, Genova (giugno 2011) 3.000-3.500 euro. Simboli di un ventennio. Difficile definire, soprattutto per i primi anni, attribuzioni precise, essendo spesso le opere frutto di collaborazioni. Non è un caso che creazioni di quel periodo presentino marchi con le iniziali RBC (Rometti-Baldelli-Cagli). In linea di massima si possono però individuare alcuni elementi tematici e formali e distintivi. Baldelli, per esempio, anche dal punto di vista formale ricerca una sintesi tra istanze futuriste e déco che si esprime in vasi e lampade dalle forme coniche e cilindriche, mentre in Cagli l’estetica futurista, in particolare quella ispirata dalla scultura di Boccioni, è più forte, come appare evidente nella testa Icaro. Discorso a sé, invece, per Mario Di Giacomo che, pur prendendo le mosse dal dinamismo futurista, lo arricchisce di implicazioni simboliste ed espressioniste e lo stempera attraverso la sua personale “religione”: «Io non intendo coloro che trattano la scultura, A fianco: vaso “Medusa”, 1936, ceramica dipinta di Dante Baldelli. IL MERCATO GUARDA AL FUTUR(ISM)O Le ceramiche di Rometti più ricercate sono quelle di gusto futurista. «Purtroppo, però, sono molto rare e con stime in continua ascesa sul mercato nazionale», precisa la gallerista milanese Daniela Balzaretti. Che profila un range di prezzi: «Dai 14.000 ai 20.000 euro per le opere più importanti di autori quali Dante Baldelli , lo scultore Di Giacomo e il pittore Corrado Cagli. Per la serie “nero fratta”, con un po’ di fortuna si può trovare qualche esemplare a cifre più accessibili, tra i 7 e i 10.000 euro». «Cifre determinate anche da originalità e unicità del pezzo, come il “Santone” di Cagli», le fa eco Massimo Monini, dallo scorso aprile amministratore unico e direttore artistico della Rometti, nonché collezionista e antiquario. E continua: «Una copia originale del vaso Scacchi può valere da 7 a 10.000 euro, ma si possono trovare pezzi storici a partire da 1.000 euro». Dati confermati anche dagli esiti spuntati, nell’ultimo anno, presso la casa d’asta genovese Cambi. Scatola in ceramica decorata a smalti policromi, 1930, venduta all’asta da Cambi, Genova (giugno 2011), per 950 euro. A sinistra: vaso “Scacchi”, 193032, ceramica di Dante Baldelli. A destra: vaso (uno di 4) della serie “Allegoria”, 1929-30, in ceramica dipinta e graffita, di autore ignoto. ignorando l’architettura». Una ricerca di sintesi tra l’elemento costruttivo e quello espressivo che si esprime pienamente nella scultura Il Dolore, unico pezzo firmato dall’artista. Dal punto di vista tematico, oltre ai motivi geometrici, ricorrono soggetti allegorici, naturalistici, legati alle attività umane (Seminatore, Vangatore, Pescatore) e di propaganda. E quest’ultimo vale soprattutto per Cagli, che dal repertorio fascista trae piatti da parete e vasi che celebrano l’Ascesa o la Marcia su Roma. Del resto, come ipotizza Maurizio Marzadori, proprietario della galleria Freak Andò di Bologna: «Se in genere, chi cerca le ceramiche Rometti lo fa per inserirle in collezioni di ceramica del ’900, in qualche caso è probabile che un certo fascino lo eserciti anche il contenuto di queste opere con una forte presenza di simbologie del Ventennio, come la “marcia su Roma”, “il lavoro”, “il credere, obbedire, combattere”, spesso per interesse storico e a volte forse “nostalgico”». Comunque sia, la produzione Rometti, che dagli anni Quaranta del Novecento ha ceduto il passo a oggetti funzionali e decorativi, compie ora la sua marcia da Umbertide a Roma, per raccontare, in mostra, la storia di un grande made in Italy. INDIRIZZI Daniela Balzaretti Milano, via San Marco 14; tel. 02-29003772. Esempi del ’900 Milano, via San Giovanni sul Muro 4; tel. 02-874406. Freak Andò Bologna, via delle Moline 14/c; tel. 051-271404. Massimo Monini Tolosa, 11 rue Fermat; tel. 0033-6-86728463. Terre d’arte Torino, via Maria Vittoria 20/A; tel. 011-19503453. Antiquariato ● 109