Sabato 21 settembre la consegna del "Premio Rometti"
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Sabato 21 settembre la consegna del "Premio Rometti"
I progetti vincitori 1° CLASSIFICATO: GAIWAN di Tommaso Pardini con Marco Grimoldi- IED Milano (Dalla relazione di progetto): Gaiwan è un servizio da tè nato dalla necessità di nascondere la funzione per enfatizzarne la forma. Ispirato alla tradizione cinese del Chawan, una particolare teiera priva di manico, questo set permette di creare sculture sempre diverse che a seconda delle occasioni diventano opere d'arte o funzionali servizi da tè. Ogni singolo elemento è pensato prendendo spunto dalle ceramiche laconiche greche, con l'uso del bianco e del nero per enfatizzare la forma. Le linee dallo spessore sequenziale fuse alla optical art sono ripetute su ogni elemento che componendosi con gli altri perde la visione del singolo: un autentico vaso Rometti. Questo gioco formale è permesso dall'assenza apparente di manici e beccucci celati dalla doppia sezione che crea una doppia parete, con una dispersione tale per cui tutti gli elementi non sono caldi alla presa, pur contenendo bevande bollenti. Il versamento dei liquidi è risolto dalla rotazione del coperchio incassato nella testa della brocca e la stessa garantisce un'ottima infusione al tè che viene servito sempre omogeneo. Formalmente sia nelle teste che nelle basi di ogni elemento è presente un incasso che facilita la sovrapposizione di tutti gli elementi, per un assemblaggio in composizioni infinite. Le motivazioni della Giuria Sono stati apprezzati l'attento studio ergonomico e la capacità di sintesi tra saggezza orientale e design contemporaneo: il risultato è un felice connubio tra innovazione e genius loci della Rometti 2° CLASSIFICATO: UOMO DI MARE di Miriam D'Antoni- RUFA Roma (Dalla relazione di progetto): Uomo di Mare richiama la grafica Rometti rinnovandola. Come nel vaso Arcieri, dove la figura viene sintetizzata ad elementi caratterizzanti, è rappresentato un pescatore, riconoscendo anche il profilo di un'ancora. La disposizione dei soggetti richiama il movimento ondulatorio del mare e le curve delle nuvole, elementi presenti nella vita di un uomo di mare. Il vaso diviene particolare per l'utilizzo dello sfumato lungo la diagonale dei pescatori; propongo inoltre alternative sempre inerenti ai concetti accennati: l'azzurro e il bianco riprendono i colori del mare e delle nuvole, mentre le due versioni in bianco e nero richiamano la tradizione Rometti. Sarebbe interessante portare in rilievo i pescatori, o distinguere lo sfondo dai soggetti, rendendolo opaco rispetto a questi ultimi, con finitura lucida come da tradizione. Le motivazioni della Giuria Il vaso, sia nella forma che nella decorazione, segue perfettamente la tradizione Rometti, privilegiando la continuità con il passato rispetto a temi innovativi 3° CLASSIFICATO: MATA HARI di Nico Esposito- IED Roma (Dalla relazione di progetto): Venere è una delle maggiori dee, associata all'amore, alla bellezza, fisica e spirituale e alla fertilità. Da questi principi ho cercato di dare un'immagine contemporanea, legata a più concetti. Alla nudità fisica, da sempre caratteristica fondamentale nelle raffigurazioni di Venere, ho associato il senso del pudore, della discrezione, col gioco di pieno e vuoto che segna dal busto all'organo genitale; questo gioco sottolinea anche una trasparenza spirituale, che lascia passare la luce, permettendo la vista oltre l'oggetto. I lembi ai fianchi esaltano una Venere maliziosa ed intrigante, che si copre per attirare l'attenzione, creando ancora più attesa e mistero intorno alla sua figura. I vari colori simboleggiano le diverse V eneri che ogni donna ha dentro di se'. Mata Hari, la danzatrice e agente segreto olandese, condannata alla pena capitale per la sua attività di spionaggio durante la prima Guerra Mondiale, con la doppia personalità che possedeva, ripropone caratteristiche distintive della mia Venere, pudica e elegante da un lato, attraente e maliziosa dall'altro. Le motivazioni della Giuria E' risultata convincente l'interpretazione sintetica e innovativa del tema della Venere, con il rapporto tra pieni e vuoti che valorizza anche i gambi dei fiori, in maniera del tutto inattesa Le Ceramiche Rometti aprono le porte ai giovani 24/07/2013 Iniziato lo stage per i quattro ragazzi che si sono classificati ai primi posti del " Premio Rometti" Ha preso il via lo stage presso le Ceramiche Rometti che per le prossime due settimane consentirà a quattro giovani di conoscere le varie tecniche di lavorazione della ceramica ma soprattutto di “sporcarsi le mani” per dare vita ai loro progetti. I ragazzi partecipanti sono gli studenti delle Accademie di Belle arti e degli istituti di Design che si sono classificati ai primi tre posti nella prima edizione del “Premio Rometti”, iniziativa promossa dalla manifattura umbertidese in collaborazione con il Comune di Umbertide e con il sostegno di Aimet partecipata da Italtrading, con il fine di aprire le porte ai giovani dando loro piena libertà espressiva, come fece Settimio Rometti negli anni Trenta con personaggi che diventarono artisti del calibro di Cagli, Baldelli e Leoncillo. I quattro giovani sono Nico Esposito dello Ied di Roma che al Premio Rometti si era presentato con “Mata Hari”, reinterpretazione della Venere di Pozzi pensata come un vaso che ha la particolarità di avere uno spazio vuoto al centro che consente di vedere lo stelo dei fiori, Tommaso Pardini e Marco Grimoldi dello Ied di Milano che insieme hanno ideato “Gaiwan”, servizio da tè che rivisita in chiave molto originale lo stile Rometti, e Miriam D'Antoni della Rufa di Roma con il suo “Uomo di mare”, vaso molto curato nella decorazione. Nella prima settimana i ragazzi, tutti alla loro prima esperienza in una manifattura ceramica, conosceranno le varie tecniche di lavorazione della ceramica con uscite anche a Città di Castello presso la cava etrusca da cui Rometti si rifornisce di argilla, Firenze e Deruta. Dalla prossima settimana invece i neo artisti saranno chiamati a dare vita al loro progetto che cercheranno di realizzare con l'aiuto delle professionalità della manifattura. In base al risultato finale, l'opera potrà anche essere messa in produzione con un contratto di royality sulle vendite. Concluso lo stage alle Ceramiche Rometti 05/08/2013 Finocchi e Monini: " Obiettivo raggiunto, dai giovani sono emerse idee originali ed innovative" Si è concluso lo stage che per due settimane ha visto quattro giovani studenti dei più prestigiosi istituti di design e accademie delle belle arti italiani apprendere le varie tecniche di lavorazione della ceramica e “sporcarsi le mani” per realizzare i loro progetti presso lo stabilimento delle Ceramiche Rometti. Nico Esposito dello Ied di Roma, Tommaso Pardini e Marco Grimoldi dello Ied di Milano e Miriam D'Antoni della Rufa di Roma, dal 22 luglio al 3 agosto hanno prima conosciuto da vicino le varie tecniche di lavorazione della ceramica, anche attraverso uscite a Firenze, Deruta e alla cava etrusca di argilla naturale di Città di Castello, poi si sono messi al lavoro per dare vita ai progetti presentati in occasione della prima edizione del Premio Rometti, che ha permesso loro di svolgere lo stage presso la manifattura umbertidese. Sotto la guida del direttore artistico delle Ceramiche Rometti Jean Christophe Clair, Miriam D'Antoni ha così realizzato il suo “Uomo di mare”, vaso finemente decorato che richiama i motivi della Rometti, mentre Nico, Tommaso e Marco dovranno tornare a fine agosto per completare i loro lavori, di più complessa realizzazione, il servizio da tè “Gaiwan” e il vaso ispirato alla Venere di Ambrogio Pozzi “Mata Hari”. Tutti comunque hanno avuto la possibilità di dare libero sfogo alla propria vena artistica e fantasia ideando nuovi oggetti in ceramica e cimentandosi nella realizzazione di piatti e vasi decorati a mano secondo l'antica tecnica della Rometti dell'ingobbio. “Abbiamo raggiunto l'obbiettivo, quello di aprire le porte ai giovani e di dare loro piena libertà espressiva. - hanno affermato Dino Finocchi e Massimo Monini, titolari delle Ceramiche Rometti – Dal lavoro di questi ragazzi sono emerse idee innovative ed originali che potremmo pensare anche di mettere in produzione. Per noi si è trattato di un ritorno alle origini, quando negli anni Trenta Settimio Rometti aprì la manifattura a giovani artisti che diventarono poi artisti del calibro di Cagli, Baldelli e Leoncillo”. “Si è trattato di un'esperienza molto significativa perché finalizzata a rilanciare l'antica tradizione ceramica di Umbertide – ha aggiunto il sindaco Marco Locchi che ha fatto visita alla manifattura durante lo stage – Credo che l'istituzione del Premio Rometti, al quale ha collaborato anche il Comune di Umbertide, sia stata una felice intuizione da ripetere anche negli anni a venire”. I quattro studenti torneranno ad Umbertide il 21 settembre quando, presso la Famo, sede anche della Galleria Rometti, si terrà la cerimonia di premiazione. Sabato 21 settembre la consegna del "Premio Rometti" 17/09/2013 Tre i progetti finalisti realizzati da studenti di prestigiose accademie e istituti di design Si terrà sabato 21 settembre alle ore 17 presso la Fa.Mo. la cerimonia di premiazione della prima edizione del “Premio Rometti”, iniziativa promossa dalle Ceramiche Rometti in collaborazione con il Comune di Umbertide e con il sostegno di Aimet. Il concorso è nato dall'esigenza di tornare ad aprire le porte ai giovani, un po' come faceva Settimio Rometti negli anni Trenta, e dare loro piena libertà espressiva al fine di favorire la creazione di pezzi originali ed innovativi e al contempo ispirati alla tradizione della manifattura umbertidese. Tre sono stati i lavori selezionati per la finale, realizzati da giovani studenti dei più prestigiosi istituti di design e accademie delle belle arti italiane che hanno avuto la possibilità di partecipare ad uno stage formativo di due settimane presso le Ceramiche Rometti, dove hanno eseguito o rielaborato pezzi già progettati o, dopo averne verificato la realizzabilità tecnica, creato nuovi esemplari, sotto le qualificate maestranze della manifattura umbertidese. Gli studenti hanno così potuto sperimentare i vari aspetti del fare ceramica con attività di laboratorio e incontri dentro e fuori la manifattura, seguendo il percorso della ceramica, dalla cava di argilla ala foggiatura a mano e con stampi, dai vari tipi di decorazione alla cottura finale. Sabato 21 settembre quindi si conoscerà il nome del vincitore tra i tre selezionati. Tutti hanno comunque presentato progetti degni di nota, a cavallo tra tradizione e innovazione, come è nello stile Rometti. Come “Gaiwan”, di Tommaso Pardini con Marco Grimoldi (Ied Milano), servizio da tè bicolore nato dalla necessità di nascondere la funzione per enfatizzarne la forma: ispirato alla tradizione cinese del Chawan, il set è privo di manici e beccucci e consente di creare sculture sempre diverse grazie alla possibilità di sovrapporre ed assemblare i pezzi in infinite combinazioni. E come il vaso “Mata Hari” di Nico Esposito (Ied Roma), reinterpretazione della Venere di Ambrogio Pozzi, pudica ed elegante da un lato, attraente e maliziosa dall'altro: la peculiarità sta nel gioco di pieno e vuoto che lascia passare la luce consentendo la vista oltre l'oggetto. Oppure come un altro vaso, “Uomo di mare” di Miriam D'Antoni (Rufa di Roma), che richiama la grafica Rometti rinnovandola: la disposizione dei soggetti, un pescatore e il profilo di un'ancora, rimandano all'ondulare del mare e alle curve delle nuvole mentre le due versioni in bianco e nero sono un segno tangibile della tradizione Rometti. Le tre opere finaliste saranno esposte nella Galleria Rometti dove verrà creata un'apposita sezione contemporanea, arricchita di anno in anno con le opere delle edizioni future del “Premio Rometti”. Alla cerimonia di premiazione sarà presente anche il sindaco Marco Locchi.