FLL 2015 – FLL27 MICHELIN ROBOT - CUNEO
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FLL 2015 – FLL27 MICHELIN ROBOT - CUNEO
FLL 2015 – FLL27 MICHELIN ROBOT - CUNEO Imparare giocando – le dinamiche degli scambi commerciali globali LA DOMANDA Come migliorare l’apprendimento attraverso giochi di gruppo? PREMESSA L'educazione è per eccellenza il luogo in cui nasce il seme per il futuro. La nostra proposta è quella di rendere questa dimensione concreta, dandole intenzionalità e consapevolezza. Abbiamo intervistato più persone di età diversa sulle loro esperienze scolastiche, sensazioni, materie preferite, difficoltà incontrate, ricordi piacevoli e spiacevoli, desideri espressi e non espressi… Da tutte le interviste è venuto fuori la positiva esperienza del lavorare, studiare insieme, cooperare, imparare giocando. Il gruppo è uno dei luoghi privilegiati per la riflessione e l'azione didattica e formativa, è un contesto ricco di stimoli e di possibilità per l'apprendimento. Allora abbiamo pensato ai giochi di ruolo di gruppo che permettono una rappresentazione concreta e visibile della realtà, creando processi che attivano l'acquisizione di contenuti in modi nuovi e facili. RIFLESSIONE Noi ragazzi siamo abituati a utilizzare materiali o oggetti prodotti da multinazionali, pubblicizzati dalle pubblicità, senza mai chiederci quale sia la loro storia, la loro provenienza, il materiale di cui sono fabbricati Abbiamo iniziato a riflettere su queste tematiche, sulle multinazionali e sul loro controllo del mercato globale. Ci siamo resi conto che alcune di queste detengono il controllo o addirittura il monopolio di gran parte del mercato e ne condizionano l’andamento fino a condizionare l’economia di interi Paesi. Abbiamo scoperto che esiste da parte di questi un controllo delle materie prime presenti nei Paesi in via di sviluppo e che questo controllo, in molti casi, è stato ottenuto anche con l’inganno. Ci siamo inizialmente documentati su internet e successivamente intervistato alcuni esperti: una docente ambientale del Politecnico di Torino che, inoltre, opera presso l’LVIA di Cuneo (LVIA Associazione Internazionale Volontari Laici - è un'associazione di solidarietà e cooperazione internazionale, nata a Cuneo nel 1966 con l'obiettivo di operare per lo sviluppo umano e contro le disuguaglianze mondiali) e alcuni componenti di gruppi ed associazioni di volontariato per l’aiuto e la diffusione di aiuti umani: la cooperativa sociale Colibrì onlus (Organizzazione di Commercio Equo e Solidale attiva sul territorio di Cuneo e provincia), . . Ci ha spiegato che purtroppo la globalizzazione ha permesso da un lato la distribuzione di prodotti in tutto il mondo dall’altro ha favorito i Paesi ricchi e sfruttato i paesi poveri. Anche dai documenti consultati in Rete abbiamo appreso che lo sfruttamento non è solo un fatto degli ultimi anni; da secoli ciò avviene seppur in modalità diverse. A tutt’oggi i paesi più poveri del mondo detengono importanti ricchezze naturali. Le popolazioni che non riescono a sfamarsi esportano migliaia di tonnellate di alimenti verso quelle che ne hanno in sovrabbondanza. Le regole attuali del commercio internazionale continuano ad aggravare la povertà dei più deboli. Ogni sforzo intrapreso dai paesi del Terzo Mondo per migliorare la propria situazione economica è immediatamente ridotto a zero dal carico del debito, dai prezzi troppo bassi del mercato internazionale delle materie prime, spesso dominato da poche e potenti multinazionali e dall’instabilità politica interna. Ci sono organizzazioni umanitarie che operano per rispondere a queste ingiustizie. Alcune di queste aiutano le popolazione dei paesi emergenti direttamente nel loro territorio. LVIA ed il Commercio Equo e Solidale sono organizzazioni che vogliono creare reddito sul posto per creare redditi autosostenibili non dipendenti da aiuti esterni. LVIA con il progetto “Acqua e Ambiente” e “Agricoltura e Allevamento”(vedi link: www.lvia.it/in-africa) Abbiamo così compreso che questa forma di commercio garantisce al produttore e a chi lo produce un giusto prezzo, tutelando anche il territorio. Tra le proposte educative che questa Associazione propone abbiamo scoperto che esistono dei giochi di ruolo per affrontare queste tematiche e simulare situazioni reali. Dalla Rete abbiamo scoperto l’esistenza del gioco degli SCAMBI COMMERCIALI. Questo è un gioco di simulazione che permette di far sperimentare agli studenti in prima persona le dinamiche del mercato internazionale, cogliendone gli squilibri e le ingiustizie. Un gioco, dunque, semplice ma che invita a riflettere e discutere su questioni e dinamiche complesse Il gioco simula la diversa distribuzione delle tecnologie, delle materie prime e della popolazione tra i diversi paesi del mondo, utilizzando fogli di carta, righelli, matite, compassi, squadrette, banconote e un diverso numero di partecipanti per singola squadra. Lo scopo del gioco è quello di riprodurre con precisione copie in carta di forme geometriche date da un direttore di gioco al fine di accumulare ricchezza. Alcuni di noi, alunni di prima media, hanno sperimentato il gioco in classe con i propri compagni ed hanno avuto così l’idea di adattarlo al mondo Lego ed utilizzarlo per la ricerca scientifica della nostra squadra. IL GIOCO DEGLI SCAMBI COMMERCIALI con i mattoncini LEGO da noi rivisitato Il gioco può coinvolgere dalle 20 alle 30 persone; pertanto può essere presentato in una classe. I partecipanti vengono suddivisi in 6 gruppi ognuno da 6 componenti. I gruppi si chiamano A1, A2, B1, B2, C1, C2. I gruppi A rappresentano i Paesi ricchi, i gruppi C i Paesi in via di sviluppo, i gruppi B un livello intermedio. MATERIALE LIVELLO A: 30 travi di diverse misure e forme, 10 ruote dentate e 12 banconote LIVELLO B: 20 connettori di diverse forme, 5 assi, 4 elastici e 5 ferma assi; 2 banconote LIVELLO C: 8 connettori di diverse forme, 2 assi, 2 ferma assi; 2 banconote CONDUTTORI: il DIRETTORE che coordina e dirige il gioco il BANCHIERE che ritira i pezzi prodotti e paga in base alla qualità/precisione degli stessi SCOPO DEL GIOCO: Accumulare la maggior ricchezza possibile utilizzando il materiale ricevuto per costruire copie perfette dei modelli esposti (vedi foto in allegato). Ogni modello ha un determinato VALORE che viene scambiato in denaro quando viene consegnato al banchiere. I modelli sono costruiti utilizzando connettori di diverso colore e devono essere riprodotti in modo preciso. INIZIO DEL GIOCO: Il direttore del gioco spiega le regole: bisogna produrre la maggior ricchezza possibile producendo delle forme con i pezzi Lego a nostra disposizione. Ogni forma ha un proprio valore. Non si possono rubare i pezzi ed usare violenza. VINCE LO STATO CHE GUADAGNA DI PIÚ. Sembra tutto semplice, ma quando abbiamo aperto le buste ci siamo accorti che non tutti i gruppi avevano lo stesso materiale. Alcuni paesi avevano molti assi ed ingranaggi, altri solo connettori e tutti gli stati possedevano un po’ di soldi. Quando ci siamo accorti di questa differenza i paesi senza materiali hanno cercato di farsi prestare quello di cui avevano bisogno dagli altri Paesi, ma non tutti erano favorevoli. Quando un paese povero riusciva a produrre una forma la banca mondiale la controllava in modo molto più accurato. Proseguendo nel gioco i paesi poveri hanno notato che la Banca accettava tutte le forme, anche se sbagliate, consegnate dai paesi più ricchi e poche delle loro. Inoltre il direttore poteva decidere di variare il valore dei modelli; in questo caso i Paesi che avevano più pezzi necessari per costruirne uno in particolare, venivano svantaggiati . In una sola occasione, quando un paese povero aveva esaurito tutte le sue ricchezze il direttore lo ha rifornito di nuovo materiale. Una situazione analoga avviene quando in un paese si scopre un nuovo giacimento di materie prime. CONSIDERAZIONI Questo gioco ci ha insegnato quanto sia complesso questo argomento. Abbiamo capito che non tutti i paesi hanno gli stessi diritti e privilegi, che le ricchezze non sono ugualmente distribuite e che alcuni paesi difficilmente riusciranno a cambiare la loro condizione. Questo gioco ci ha fatto vivere un’esperienza nuova. Abbiamo sperimentato quanto sia difficile rivestire i panni di chi è povero ed emarginato e quanta ingiustizia ci sia nel mondo. Noi siamo fortunati poiché viviamo in un paese che appartiene all’occidente economicamente ricco. VARIABILI DEL GIOCO Il direttore nel gioco rappresenta la Banca Mondiale e l'ONU e si occupa, inoltre, di accettare i modelli prodotti verificandone qualità e precisione (colore connettori ad esempio) per poi pagare il corrispettivo in denaro di ogni costruzione. I paesi non sono tutti uguali, presto i partecipanti al gioco se ne rendono conto "sulla propria pelle": - alcuni paesi sono ricchi di materie prime (connettori), ma privi di tecnologie (ingranaggi, ecc.); - altri invece sono dotati di molta tecnologia, ma devono procurarsi connettori per poter produrre i modelli. Così alcuni gruppi si sentiranno scoraggiati, altri già sicuri del successo, ma inizieranno a scambiare, donare beni, vendere o offrire manodopera per produrre di più o per poter superare le proprie difficoltà. Il direttore durante l'attività non si preoccupa di essere equo, ma anzi tratta i concorrenti in maniera diversa a seconda della provenienza svaluta il lavoro dei paesi più poveri per poter ottenere prezzi più bassi aiuta o punisce i gruppi attraverso prestiti di pezzi fondamentali necessari al Paese. Nel caso in cui, però, si verifichi che un gruppo viva un momento di particolare sconforto, con il rischio di produrre disinteresse nei confronti del gioco, il direttore potrà intervenire con incentivi a favore di tale paese. Possono essere introdotti all'interno del gioco alcune situazioni nuove. Due esempi: - Il direttore modifica il valore delle diverse forme. Alcuni gruppi così non ricavano più vantaggi dal possesso di alcune tecnologie. Questo avvenimento potrà rappresentare l'oscillazione dei prezzi di certi prodotti sul mercato mondiale. - Un gruppo possiede in dotazione alcuni mattoncini colorati ma non è a conoscenza del loro valore, così finisce per dimenticarli. Il direttore comunica segretamente solo ai gruppi di primo livello il valore elevato delle forme consegnate con attaccato un mattoncino colorato. Attraverso questa esperienza si potrà far riferimento alla mancanza di informazioni presente nei paesi poveri e al controllo dei mass media da parte dei paesi ricchi. Il gioco termina con il confronto dei bilanci dei vari paesi e così ha inizio la fase di debriefing o dopo gioco. Il direttore apre la discussione che può prendere diverse strade: si possono ripercorrere le vicende vissute durante il gioco attuando una serie di corrispondenze con la realtà del commercio internazionale, si può riflettere sulle sensazioni che i partecipanti, appartenenti ai diversi gruppi, hanno vissuto durante il gioco (senso di ingiustizia, competizione, bisogno di rivalsa ecc.) o ancora si può continuare l'attività ragionando sulla modellizzazione che è stata proposta attraverso il gioco. Infatti i cambiamenti degli ultimi due decenni impongono una precisazione sul modello che può essere compiuta durante il dopo gioco: il gioco ha come unici soggetti-giocatori gli Stati, ma bisogna considera- re la presenza di altri soggetti trans- nazionali e sovra -nazionali. Così una possibile evoluzione del gioco potrebbe consistere nella costruzione di gruppi composti da singoli giocatori appartenenti a paesi differenti (es. le multinazionali). Un altro possibile percorso di discussione può essere intrapreso proponendo la ridefinizione delle regole del gioco e valutando cosa possano significare tali cambiamenti nella realtà delle relazioni internazionali. Bibliografia e siti consultati http://volint.it/vis/ www.lvia.it/in-africa http://www.youtube.com/watch?v=cQsqYRkE_UM A. Nanni, Economia Leggera, guida ai nuovi comportamenti, EMI, BO. A. Saroldi, Gruppo CoCoRiCò, Giusto Movimento, piccola guida al paese inesplorato dei nuovi stili di vita, EMI, BO. AA. VV., Capitali coraggiosi, ed. Alfazeta 1996. AA. VV., Geografia del Supermercato Mondiale, ed. EMI, Bologna 1996. AA.VV, Lo scambio ineguale, ed. Clueb 1993. Lacoste, Geografia del sottosviluppo, ed. Saggiatore 1990. Nebbia, Lo sviluppo sostenibile, ed. Ecp 1994. COME CI SIAMO APERTI VERSO LE ALTRE SQUADRE E VERSO ALTRI GRUPPI DI APPRENDIMENTO: - Cooperato in tutto il percorso di allenamento e formazione con la squadra concittadina MERLO ROBOT (secondo anno). Con i nostri amici MERLO ROBOT abbiamo messo su un BLOG con cui vogliamo condividere la nostra storia e le nostre esperienze. http://squa-dronecuneo.blogspot.it/ - squadra della FLL di Piacenza FIRESTORM (telefonicamente e via Skype) - squadra della FLL in Brasil GAMETECH (via mail per ora, prossimamente via Skype, contattata via Facebook dal nostro coach), in particolare con un componente della squadra residente a Goias, Brazil http://gametechcanaa.blogspot.it/ - insegnanti di ordine diverso della Rete di scuole “Robotica educativa a Cuneo” durante un loro momento di formazione abbiamo esposto il nostro percorso di lavoro, spiegato il campo di gara e le missioni, dimostrato il comportamento dei robot MATERIALE DEL GIOCO