In punta di piedi ci hai lasciato

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In punta di piedi ci hai lasciato
PINO, IN PUNTA DI PIEDI TE NE SEI ANDATO
Pino, in punta di piedi te ne sei andato, per percorrere nuove vie, solcare nuovi spazi e vivere una
nuova dimensione. Tu pensavi di lasciarci alla chetichella, ma l’attestazione di amicizia ed affetto,
la vicinanza al tuo capezzale e la presenza di una moltitudine di amici e parenti alle tue esequie
hanno dimostrato quanto tu sei stato per noi, quanto la tua presenza in mezzo a noi ha contato,
quanto la tua testimonianza ha segnato in profondità i nostri cuori.
In
sintesi quanto sei stato Grande!
Di te e dei tuoi ultimi giorni trascorsi con noi non voglio rammentare il dolore e le lacrime, le
sofferenze e le angosce. Mi piace invece ricordare la speranza di cui sei stato portatore, la gioia,
l’amore e l’amicizia che hai seminato attorno a te in ogni momento ed ovunque. Rimarrà
comunque in me quell’ultimo forte abbraccio ed il flebile “oh”!… gesto che ha racchiuso e chiosato
quei nostri quarant’anni di amicizia e di battaglie per la solidarietà, interrompendo il sogno
comune. Rimarrà in me e in noi tutti la testimonianza di amore continuo e costante di Lucetta e
Paola che non ti hanno abbandonato un secondo in quei momenti di afflizione.
Il pellegrinaggio delle centinaia di parenti e amici che sono stati vicini a te ed ai tuoi,
testimoniando
così
con
calore
la
loro
silenziosa
ed
impotente
vicinanza.
Di te invece voglio ricordare gli amori: la famiglia, il lavoro, gli amici, la Lvia e gli africani. Mi hai
detto spesso che Lucetta e Paola ti hanno dato molto e che per te erano tutto e per questo hai
sempre messo al primo posto la famiglia. Dopo i parenti, il secondo grande amore è stato
quell’immenso mondo di amicizie coltivate sul lavoro e nell’ambito della sensibilizzazione alla
solidarietà, in cui sei stato anima, promotore e maestro.
Dopo la famiglia hai dato tutto alla Lvia: tempo, competenze e risorse. Il tuo interesse, le tue
preoccupazioni, il tuo apporto all’associazione sono state di una costanza poderosa nei momenti
formali ed informali, negli incontri, nelle tue telefonate, nei tuoi scritti. Hai sempre lavorato
nell’umiltà senza demordere nei momenti difficili e travagliati, asserendo con forza quello che per
te era giusto. Hai soprattutto affermato in ogni momento e luogo, testimoniandolo di persona,
l’attenzione all’altro, al bisognoso, all’ultimo.
Nel ricordare il tuo amore per gli africani, per il sostegno ai bambini, per i loro diritti alla
scolarizzazione e alla salute, sottolineo la tua passione per la comunicazione. Le tue competenze
comunicative sapevano rendere visibile “il progetto” con modellini in scala per illustrare il
problema della salute, dell’ acqua, della vita del villaggio e per farlo comprendere agli allievi delle
scuole, ai pensionati ed ai lavoratori. Lavori e azioni che manifestavano la tua passione ed amore
per i poveri. Spesso tra battute e sorrisi, manifestavi il tuo disappunto per non aver potuto fare il
volontario in Africa; altrettante volte ti ho risposto che il volontario lo si può fare anche qui in Italia
e sovente con più impegno e sacrificio. Servizio che hai fatto per quarant’anni con dedizione e
spontaneità, facendoti moderno samaritano e instancabile mendicante in nome dei poveri. Per
questo ti sono grato e ti ringrazio a nome di tutta la Lvia.
Continua a camminare vicino a noi, facendoci sognare come sapevi fare tu.
Riccardo Botta, presidenza LVIA