gli effetti delle gare d`ambito sulla distribuzione del gas in italia

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gli effetti delle gare d`ambito sulla distribuzione del gas in italia
GLI EFFETTI DELLE GARE D’AMBITO SULLA
DISTRIBUZIONE DEL GAS IN ITALIA
Inserimento nelle cabine di riduzione di turboespansore
e centrale di cogenerazione
Ing. Raffaella Mandarano
Proxima S.r.l.
AccaDueO 2014 Bologna, 23.10.2014
Ruolo delle gare d’ambito nella
minimizzazione dei consumi energetici
La sempre maggiore importanza che riveste la minimizzazione dell’uso di combustibili
fossili e la minimizzazione degli sprechi energetici
Le innovazioni tecnologiche oggi disponibili sul mercato, che consentono di applicare su
vasta scala metodologie di risparmio e recupero energetico
Rendono auspicabile l’inserimento di prescrizioni per il recupero dell’energia dissipata
all’interno delle cabine di riduzione, nei capitolati per le gare d’ambito per l’affidamento
in concessione del servizio di distribuzione del gas, in via di pubblicazione in Italia.
Uso razionale dell’energia per un
economia sostenibile
Le crescenti difficoltà di approvvigionamento dei combustibili fossili
dovute tra l’altro alle crisi internazionali e le tematiche ambientali oggi
sempre più sentite, conferiscono alle problematiche energetiche un ruolo
di primaria importanza per lo sviluppo economico della nostra società.
Un’attenta gestione e un uso razionale dell’energia sono basilari in un
economia sostenibile ed é interesse comune trovare ed adottare modalità
che consentano di realizzare i medesimi prodotti o servizi, utilizzando
minori quantità di energia primaria e/o minimizzando gli sprechi
energetici, utilizzando cioè trasformazioni e recuperi tra le diverse forme
di energia.
Cabine di riduzione a turboespansione
In particolare vedremo come elementi della rete gas, fino ad oggi energivori
e che producono dissipazione di energia, quali le cabine di primo salto
presenti nelle reti di distribuzione di gas naturale, possano invece, con l’uso
delle tecnologie oggi disponibili, consentire la produzione di calore ed
energia elettrica ottenuta con emissione zero di CO2.
Inserendo in una cabina di primo salto, in sostituzione degli
organi di laminazione tradizionali, un impianto di
turboespansione si recupera l’energia altrimenti dissipata
nella decompressione del gas producendo energia elettrica.
Cabine di riduzione a
turboespansione cogenerativa
Sfruttando i salti di pressione del gas esistenti tra monte e valle della cabina di
riduzione, con l'impiego di turbine ad espansione a flusso radiale viene trasformata
in energia meccanica l’energia potenziale posseduta dal metano sotto forma di
pressione e che altrimenti sarebbe inutilmente dissipata dalle valvole di
laminazione. L’energia meccanica viene poi trasformata da un generatore elettrico
in energia elettrica.
Inoltre accoppiando al turboespansore un impianto di cogenerazione per il
riscaldamento del gas, che utilizzi olio vegetale in un processo di cogenerazione di
energia e di calore, l’energia elettrica prodotta viene ceduta alla rete e il calore
viene utilizzato nel processo di espansione del gas naturale all’interno del
turboespansore, avendo risparmiato il gas delle caldaie, e prodotto energia
elettrica oltre a quella prodotta dal turboespansore. Tutta l’energia prodotta quindi
è ad emissione zero di CO2 e può dar diritto ai certificati bianchi, la cui vendita
rappresenta una ulteriore entrata.
Certificati bianchi
Il sistema di cogenerazione è essenzialmente costituito da un
motore, alimentato a olio vegetale, tramite un sistema di
scambiatori a piastre per il circuito di raffreddamento del motore
stesso e a fascio tubiero per il recupero di energia termica dai fumi,
è in grado di sviluppare la potenza termica che viene utilizzata nel
processo di espansione del metano.
Un impianto così fatto consente di recuperare energia a fronte
dell’espansione del gas: questa quindi è la grossa innovazione che ci
consente di produrre energia nei due stadi su cui è articolato
l’impianto.
Come vedremo nell’esempio è da sottolineare l’importanza per
l’ente locale della vendita dei certificati bianchi.
Simulazione
Dati riferiti ad un piccolo Comune di
13000 abitanti.
Conclusioni
Oggi il livello tecnologico raggiunto consente di rendere redditivi anche
impianti con portate medio piccole con un ritorno dell’investimento da 3 a
5 anni.
Nel successivo decennio di vita l’impianto garantirà entrate significative.
Si tenga presente che l’olio vegetale che viene utilizzato nell’impianto di
cogenerazione, attiva la filiera agricola per la produzione di colza, girasole,
ecc, con ulteriori benefici per il territorio.
Grazie!
Proxima S.r.l.
Ing. Raffaella Mandarano
[email protected]
www.e-proxima.eu
Credits:
Si ringrazia l’ing Emanuele Garroni per aver
gentilmente fornito i dati per l’esempio riportato