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CIRCOLO DIDATTICO DI SANT’ AGATA LI BATTIATI
PROGETTO
“NO AL BULLISMO”
Percorso di prevenzione dei fenomeni di bullismo
A.S. 2011-2012
RELAZIONE DESCRITTIVA DEL PROGETTO
PREMESSA E MOTIVAZIONI
La presente proposta si colloca nell’ambito del progetto legalità, portato avanti da
vari anni nel nostro Circolo Didattico e nasce dall’esigenza di prevenire il disagio
giovanile e favorire il benessere scolastico dei nostri alunni, di promuovere il
rispetto della persona umana al fine di favorirne lo spirito di collaborazione e
costruzione.
Il progetto di “Prevenzione al bullismo” è finalizzato a fare in modo che i
processi di inserimento nel gruppo e l’intreccio di relazioni con i coetanei
all’interno della scuola avvengano in modo positivo allo scopo di prevenire
episodi di prepotenze e di vittimismo. A tal fine si mira a potenziare negli alunni
una crescita sociale attraverso un approccio ai problemi comportamentali di tipo
“empatico”, il cui fine è promuovere una riflessione sulle dinamiche relazionali, sui
segnali di disagio, sullo star bene a scuola. Gli interventi che si possono realizzare
con gli alunni della scuola primaria agiscono ad un livello di prevenzione primaria
del disagio, in chiave però di promozione del benessere. Essi non trattano quindi
specificamente con soggetti a rischio, ma nel suo svolgimento sono pronti ad
accogliere l’eventuale disagio, che, durante i percorsi, può emergere. «L’ottica della
“promozione” è una logica vincente perché persegue obiettivi che effettivamente
favoriscono la qualità della vita, le risorse “sane” e positive.
AVVIO DELLE ATTIVITÀ
Il progetto in fase di avvio ha subìto delle modifiche sostanziali
dovute soprattutto alla decurtazione del finanziamento
richiesto, pertanto si è dovuto procedere alla riorganizzazione
della struttura del progetto stesso. E’ stato dato ampio spazio
solo al lavoro didattico che si è svolto all’interno delle
programmazioni di classe.
Si sono evitati:
• gli incontri con esperti esterni;
• Visite guidate presso le amministrazioni locali (Vigili Urbani e
Carabinieri) che prevedevano spese di bus per lo
spostamento;
• Acquisto di libri sul tema.
Il progetto è strutturato in 4 livelli d’intervento. Questi
rappresentano i filoni principali delle varie aree da sviluppare
e permettono un lavoro che coinvolge tutto il sistema
scolastico.
1) La comunità scolastica : Programmazione scolastica sul
bullismo.
2) Il singolo (alunno-docente-genitore) : Sostegno individuale
attraverso attività di couseling.
3) Il gruppo classe - Attività curriculari che approfondiscono
argomenti inerenti a: violenza ,cooperazione, accettazione
della diversità. Attività per il potenziamento delle abilità
sociali (autostima-empatia ).Attività specifiche sul bullismo .
4) La comunità locale : lavoro di sensibilizzazione verso
l’opinione pubblica per conoscere maggiormente il problema
del bullismo. Supporto con operatori (sportello di ascolto e
sostegno psico-pedagogico).
ATTIVITÀ D’ INTERVENTO
1-Giochi di
avvio
2 - Gruppo
classe
3 – Autostima
ed emozioni
6 - Bilancio
5 - Bullismo
4 – Convivenza
civile
ATTIVITÀ PROGETTUALI
GIOCHI DI AVVIO - Conoscere e ascoltare se stessi e gli altri attraverso l’utilizzo di giochi e
schede per sviluppare la conoscenza di sé e dell’altro. Capire che la pluralità dei soggetti è una
ricchezza per tutti.
Si procederà con le seguenti attività:
1 - presentarsi nel gruppo 2 - Caratterizzarsi individualmente.
3- Valorizzarsi reciprocamente. 4 - Fidarsi dell’altro.5- giochi di ruolo sull’accettazione
dell’altro. 6 - Insieme e diversi.
GRUPPO CLASSE - Costruire la dimensione dell’essere gruppo attraverso la rivalutazione del
singolo individuo come risorsa importante del gruppo. Si procederà con le seguenti attività:
1 - Costruire la fiducia in se stesso . 2 – Saper condividere. 3 – Il contatto fisico.
4 – Accordare la massima fiducia all’altro. 5 - Imparare ad ascoltare . 6 – Imparare ad
esprimersi. 7 – Imparare a discutere democraticamente insieme. 8 – Conoscere e usare mezzi
non verbali come comunicazione alternativa. 9 – Affiatarsi nel dialogo.
AUTOSTIMA ED EMOZIONI - Conoscere e ascoltare se stessi e gli altri . Nel lavoro con i
bambini uno degli obiettivi più significativi è di coinvolgerli e farli parlare di sé. Dialogando con
l’insegnante e i compagni, i bambini parlano anche con se stessi, costruendo le basi per un
significativo dialogo interiore. Si procederà con le seguenti attività: 1 – Emozioni e sentimenti
2 – Uso della favola come mezzo per raccontare in libertà emozioni ed esperienze. 3 - Uso
del diario con condivisione periodica. 4 - Amici di se stessi: aspetti positivi e negativi.
5 – Accettazione serena dei propri limiti e costruzione di atteggiamenti positivi.
ATTIVITÀ PROGETTUALI
CONVIVENZA CIVILE - Costruire un sistema di regole, comportamenti, atteggiamenti che
aiutino a vivere bene con se stessi e con gli altri. Codice di regole e di comportamenti condivisi
(esempio: costruire insieme il regolamento di classe con norme e sanzioni). Si procederà con
le seguenti attività:
1- Regole per stare insieme. 2 – Norme morali, di etichetta, giuridiche. 3- Regole non scritte: a
scuola chi decide? 4 – Regole scritte: in classe. 5 – Cambiare le regole e proporre una
sanzione. 6 – Succede in classe: aver cura dei beni comuni.7- Diritti e doveri. 8 – Giustizia o
libertà? 9 – Diritto alla libertà. 10 – Cittadini consapevoli si diventa.
IL FENOMENO “BULLISMO” - Conoscenze delle problematiche legate al fenomeno del
bullismo e lettura di forme di illegalità all’interno della collettività.
Si procederà con le seguenti attività: 1 - Attività didattiche specifiche con tecniche
comunicative di base (letture, disegni, film, testi, racconti, lavori di gruppo). 2 - Questionari
per raccogliere informazioni. 3 - Fruizione di materiale audiovisivo e/o multimediale ad hoc.
4 – Stesura di una mini guida informativa sul problema trattato.
BILANCIO FINALE
Raccolta di tutto il materiale prodotto e condivisione attraverso la pubblicazione e
distribuzione alle famiglie della guida informativa realizzata dalle classi. Mostra scolastica
finale dei lavori prodotti.
METODOLOGIA
Nella fase di lavoro curricolare, pur demandando alla libertà dei docenti le scelte metodologiche più
adatte agli stili cognitivi degli alunni, si è ritenuto opportuno individuare nelle strategie di “
tutoring” , “di cooperative learning” e di gruppo, quelle privilegiate anche in relazione alle finalità
del progetto.
La metodologia di lavoro individuata per il raggiungimento degli obiettivi ha utilizzato tecniche di:
“Educazione socio-affettiva” modello di intervento psico-pedagogico che tende a migliorare
nell’individuo la conoscenza di sé e facilita nel gruppo classe la comunicazione tra i membri.
Sviluppo di Comunità” modello di intervento centrato sullo sviluppo della Comunità basato sulla
partecipazione dei cittadini, con finalità di promuovere, gestire e controllare il cambiamento nel
tempo.
“Ricerca Azione Partecipata” modello di intervento psico-sociale che si basa sull’uso delle risorse
interne della comunità, e che, oltre a fornire uno strumento importante per l’autopromozione e
l’autosviluppo, favorisce la possibilità di rivitalizzare i processi partecipativi e a potenziare il tessuto
delle comunità.
“lavoro di Rete” modello che si basa sulla formazione di legami sociali stretti tra le persone e la
strutturazione di forme di aiuto reciproco tra le persone stesse. L’intento è di stimolare i legami
solidaristici tra le persone.
RELAZIONE FINALE
Il progetto "No al Bullismo" ha permesso non solo di affrontare un problema complesso come
quello delle prepotenze a scuola, ma anche e soprattutto di sperimentare metodologie didattiche
non utilizzate usualmente.
La finalità principale era quella di far sentire gli alunni "protagonisti" e non solo fruitori di una
iniziativa che, partita come input iniziale dalle insegnanti, è stata progettata e realizzata nelle parti
più importanti e caratterizzanti da loro stessi.
Durante il percorso sono emersi i problemi relazionali della classe che sono stati riconosciuti e
discussi, senza peraltro essere completamente risolti e superati: gli alunni hanno così potuto
rilevare quanto sia difficile il cambiamento degli atteggiamenti e quanto sia importante essere
consapevoli di quello che facciamo e pensiamo.
La modalità comunicativa all’interno della classe è stata soddisfacente non solo perché ha
stimolato flussi comunicativi diretti fra gli alunni, interesse e partecipazione attiva, ma anche
perché ha favorito l'esercizio della democrazia e della legalità, basate sul rispetto delle regole
(alzare la mano, aspettare il proprio turno, non disturbare …) e sullo scambio di opinioni.
L'attività di lavoro comunitario si è rilevata molto gratificante per gli alunni e ha visto il costituirsi di
gruppi misti in cui anche gli alunni più timidi e isolati hanno avuto modo di sperimentare una
situazione più coinvolgente basata su un lavoro di tipo pratico.
In conclusione il bilancio del progetto "No al Bullismo" può ritenersi decisamente positivo sia dal
punto di vista didattico che formativo, non solo per gli alunni ma anche per gli insegnanti.