Comune di Asti Settore Politiche Sociali, Istruzione, Servizi Educativi
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Comune di Asti Settore Politiche Sociali, Istruzione, Servizi Educativi
Comune di Asti Settore Politiche Sociali, Istruzione, Servizi Educativi Allegato A) PROGETTI DI VITA INDIPENDENTE – CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI Premesso: - che Il primo riconoscimento nazionale alla vita indipendente trova fondamento nella legge 162/98 avente per oggetto “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave” che, all’art. 36 comma 2 – lett. l - ter, prevede, tra i compiti delle Regioni quello di “disciplinare, allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia”. - che la normativa europea nella quale il diritto a vivere in modo indipendente è stato sancito con la Dichiarazione di Madrid nel marzo 2002, in occasione del Congresso Europeo sulla disabilità e trova altresì fondamento nella convenzione sui diritti delle persone con disabilità adottata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea generale dell’ONU, convenzione che è stata aperta, a partire dal 30.3.2007, alla firma di tutti gli stati membri. - che la Regione Piemonte ha avviato la sperimentazione sull’attivazione di Progetti di Vita Indipendente a partire dal 2002-3 e che successivamente, al termine della fase di sperimentazione, con D.G.R. n. 48-9266 del 21 luglio 2008 ha approvato le Linee Guida per disciplinare la materia in modo omogeneo su tutto il territorio regionale, senza tuttavia destinare alla loro realizzazione un budget supplementare rispetto al finanziamento “storico” previsto per quelli originariamente approvati, demandando ai Comuni/Enti Gestori l’onere del reperimento delle risorse per l’attivazione di nuovi progetti da reperire anche, in mancanza di risorse proprie, dai finanziamenti della L.162/98 trasferiti annualmente dalla Regione; - che il Comune di Asti ha aderito alla sperimentazione della Regione Piemonte già a partire dal 2003 e che tale adesione ha comportato il finanziamento di tre Progetti di Vita Indipendente, per i quali negli anni si è reiterato il finanziamento specifico, e che nei primi anni della sperimentazione non ci sono state nuove richieste di attivazione; - che nel 2010 è stato istituito il fondo unico per la disabilità (D.G.R. n. 15-801 del 15 ottobre 2010), ma l’importo dei trasferimenti non è variato (nel 2012 e nel 2013 sono stati confermati gli stessi trasferimenti del 2011) e che pertanto il Comune di Asti, a fianco del complesso degli altri interventi sulla disabilità che nel tempo si sono diversificati e ampliati, trovandosi nella necessità di far fronte alle nuove richieste di attivazione di Progetti di Vita Indipendente con risorse più limitate, e a fronte dell’aumento progressivo delle domande ritiene opportuno dotarsi di criteri che disciplinino in modo più dettagliato gli interventi in base al numero delle richieste ed alle peculiarità delle situazioni ; Quanto sopra premesso, richiamata la D.G.C. n. 662 del 10.12.2013, si indicano di seguito i criteri per l’assegnazione di contributi per la realizzazione dei progetti di vita indipendente : 1) DESTINATARI DEI PROGETTI VITA INDIPENDENTE I destinatari dei Progetti di Vita Indipendente sono esclusivamente persone portatrici di grave disabilità motoria certificata ai sensi dell’art. 3 della l. 104/92, di età compresa tra i 18 e 64 anni, inserite in contesti lavorativi, o formativi, o sociali con rilevanza a favore di terzi (compiti significativi all’interno di una associazione di volontariato), con capacità di autodeterminazione e chiara volontà di gestire in modo autonomo la propria esistenza e le proprie scelte. 2) TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI 2.a) i contributi per l’attuazione dei progetti di Vita indipendente sono finalizzati all’assunzione di assistenti personali che consentono alle persone disabili di raggiungere la piena autonomia, secondo quanto specificato al capoverso precedente. Non devono, infatti, essere interpretati come interventi di sostegno al nucleo familiare, (azione già ricompresa nei finanziamenti di cui alla l. 162/98), né come interventi sostitutivi dell’attività di assistenza tutelare. 2.b) la persona con disabilità sceglie autonomamente il proprio assistente personale ed è tenuta a regolarizzarne il rapporto con un contratto di lavoro nel rispetto della normativa vigente. La titolarità e la responsabilità nella scelta, nella formazione e nella gestione del rapporto di lavoro dell’assistente personale è esclusivamente del richiedente. 3) CONTRIBUTO 3.a) il contributo per la Vita indipendente è alternativo all’erogazione di altri interventi di natura economica e di interventi di aiuto domestico da parte degli Enti Gestori ; 3.b) per ciascun progetto è previsto, nell’ambito delle risorse disponibili, un contributo massimo annuo pari ad € 22.104,36, finalizzato esclusivamente all’assunzione dell’assistente personale. Non ricomprende spese di natura diversa. L’importo sarà eventualmente aggiornato in modo automatico qualora la regione Piemonte provveda in tal senso . 3.c) per le persone prive di rete familiare, il contributo per le ore lavorative dell’assistente personale può essere strutturato anche per interventi della durata di 24 ore, compresi i festivi ; 3.d) l’entità del contributo è commisurata ai seguenti parametri: 1) reddito personale; 2) complesso delle risorse a disposizione della persona disabile (sia in termini economici, sia di aiuti già disponibili ed utilizzati, sia abitativi); 3.e) La richiesta di finanziamento del piano progettuale deve essere corredata da dichiarazione ISEE attestante il reddito individuale; a parità di punteggio verrà considerato anche l’ISEE dell’intero nucleo familiare convivente; il contributo sarà comunque calcolato con la modalità utilizzate per la determinazione del contributo ex DGR 56/2010 (vedi tabella a margine) 3.f) In base alla domande presentate secondo le modalità più sotto specificate e valutate dalla U.M.V.D. (Unità Multiprofessionale Valutazione Disabilità), utilizzando le schede di valutazione previste dalla stessa DGR 56/2010, sarà redatta apposita graduatoria. 4) VALUTAZIONE DEI PIANI PROGETTUALI 4.a) La domanda di contributo per l’anno successivo deve essere presentato al SUSS (Sportello Unico Socio Sanitario - con sede al piano terra dell’Ospedale “Cardinal Massaia”), anche tramite posta elettronica, entro il mese di settembre, corredato di ogni documento richiesto e precisamente: - ISEE INDIVIDUALE - ISEE FAMILIARE - CERTIFICATO DI INVALIDITA’ CIVILE e L. 104/92 (se non già in possesso dell’Ente) - PIANO PROGETTUALE 4.b) ogni progetto verrà valutato per la sua peculiarità in relazione alle finalità stabilite dalle Linee Guida regionali della “Vita Indipendente”, tenendo conto del complesso delle risorse a disposizione della persona disabile (sia in termini economici, sia di aiuti già disponibili ed utilizzati, sia abitativi) e del punteggio desumibile dalle schede di valutazione sociali e sanitarie adottate; 4.c) tutti i progetti di vita indipendente, a cui va garantita la continuità compatibilmente con le risorse disponibili, saranno sottoposti a verifica periodica da parte di personale del Settore Politiche Sociali del Comune di Asti; 4.d) qualora un progetto perda la connotazione di vita indipendente, cioè vengano a mancare i requisiti previsti, deve essere sostituito con un progetto di sostegno all’autonomia o con interventi diretti, finanziabili con il fondo unico per la disabilità, compatibilmente con le risorse disponibili. 5) CAMBIO DI RESIDENZA Qualora il beneficiario di un progetto di vita indipendente trasferisca la propria residenza in un comune rientrante nell’ambito territoriale di un altro Ente Gestore, il contributo sarà comunque garantito fino alla scadenza dell’anno. 6) REVOCA DEL PROGETTO E DEL FINANZIAMENTO La revoca del progetto può essere determinata da: - destinazione delle risorse economiche a scopi diversi da quelli definiti nelle presenti linee guida; - inadempienze agli obblighi assunti con i Comune di Asti; - mancato rispetto della normativa riguardante il contratto di lavoro con l’assistente personale; - volontà dell’interessato di sospendere il progetto di vita indipendente; - mutamento delle condizioni/requisiti che avevano determinato la possibilità di accedere al progetto, ai sensi del presente documento. Il mutamento dei requisiti socio-sanitari deve essere validato dall’U.M.V.D. - mancata comunicazione tempestiva sulla variazione di una delle condizioni necessarie all’accesso al progetto. 7) MODALITA’ DI EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO Il contributo verrà erogato, di norma e salvo diversi accordi, con liquidazione mensile . ��������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������