C`è un tempo per tutte le cose”(Qoelet 3, 1-8)
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C`è un tempo per tutte le cose”(Qoelet 3, 1-8)
Forum ”C’è un tempo per tutte le cose”(Qoelet 3, 1-8) i siamo mai domandati cosa sia per noi il tempo? Lasciando stare ovviamente il tempo meteorologico, sappiamo che “tempo” è una parola con molteplici significati. C Chrònos (1532-34) - Giulio Romano (1499-1546) Getty Center - Los Angeles - (particolare) Già gli antichi greci avevano intuito la vastità di questo concetto, ed avevano sottolineato la distinzione tra il tempo scandito dalle ore che passano (chrònos) e le occasioni che bisogna cogliere all’interno di esso (kairòs). Trasponiamo tale distinzione nella nostra vita di tutti i giorni e riflettiamo, ad esempio, su tutte le opportunità che abbiamo inesorabilmente perduto nell’anno appena trascorso: quante occasioni di fare cose che poi non abbiamo fatto e che ci hanno lasciato dentro un grande rammarico e un’amara sensazione di pentimento! In particolare, nell’ambito della nostra vita cristiana, quanti sono i momenti in cui avremmo potuto testimoniare la nostra fede o compiere un gesto di generosità, e quanto altro ancora! Di solito l’inizio di un nuovo anno ci porta a riflettere in linea generale sul tempo che passa, se non altro per farci sospirare che l’anno che sta per terminare è volato, mentre quello che sta per iniziare ci sembra tanto lungo; e si sa – nel corso di un lungo cammino possono sempre verificarsi tanti tipi di avvenimenti: sorprese più o meno felici oppure occasioni per un cambiamento di rotta. In fondo al cuore pensiamo sempre che avremo ancora tempo, tempo per agire e soprattutto per cambiare; e così... non ci decidiamo mai. Eppure, basta aprire i giornali, basta la nostra esperienza personale a metterci di fronte a eventi che in un attimo cambiano la vita. Ma il tempo scorre inesorabile. Il fatto è che siamo per lo più imbrigliati dagli ingranaggi del quotidiano. Ci troviamo tiranneggiati dalla routine che ci soffoca obbligandoci a privilegiare il regolare svolgersi della piatta normalità e impedendoci di osservare con stupore la bellezza che ci circonda, anche nella realtà di tutti i giorni, e di cogliere e sfruttare le preziose occasioni che la vita ci regala, in particolare quelle che ci farebbero crescere come credenti. Dovremmo imparare a riscoprire, non solo per le scadenze terrene ma anche per le prospettive... celesti, il valore dell’antico proverbio: “Non rimandare al domani ciò che puoi fare oggi”. Chrònos Chrònos Visto che siamo prossimi alla fine del 2013, sarebbe utile proporci di imparare a gestire meglio il nostro tempo rileggendo quanto è scritto nel Qoelet: “C’è un tempo per tutte le cose…” (3, 1-8). Tale frase c’invita a vivere bene tutto quello che facciamo, anche - purtroppo - i momenti di sconforto, che sono parte integrante della nostra esistenza. O anche: “…vanità delle vanità tutto è vanità…” (Qo 1, 2-3), affermazione che ci riconduce in modo deciso a ciò che conta nella vita, a ciò per cui vale la pena faticare e dare tutte le nostre energie. Il tempo che abbiamo a disposizione è una vera ricchezza da non sprecare mai, da valorizzare sempre, in tutti i campi: non solo per svolgere le incombenze pratiche, dalle quali certamente non si può prescindere, o per coltivare relazioni umane, ma anche e soprattutto per approfondire la nostra amicizia con Dio, crescere nella fede e in ciò che conta più di tutto, vale a dire nella carità. Se facciamo nostre queste riflessioni, vedremo il nuovo anno sotto una luce diversa: come 365 giorni che il Signore ci dona, da spendere secondo la Sua volontà e da vivere come ennesima possibilità di crescere nella fede e nella carità. Evitiamo dunque di disperdere il nostro tempo in cose inutili, in modo da ritrovarci alla fine del prossimo anno con una fede più salda e la serena consapevolezza di aver compiuto tanti atti di generosità verso i nostri fratelli. Buon anno a tutti! Marida Cardillo Prevale nella società di oggi la sensazione che il tempo sfugga ad ogni nostra possibilità di controllo e di comprensione. “Non ho tempo!“ è la frase che ripetiamo spesso. Ogni volta il tempo è insufficiente e ciò ci rende ansiosi e irrequieti. La fretta e il ritmo convulso delle “cose da fare” corrodono il tempo della nostra vita. Per tutti noi il tempo non è altro che un interminabile succedersi di ore che passano inesorabilmente: il nostro chrònos; mentre sembra che, nei confronti del nostro kairòs, ossia delle opportunità da far fruttare che il nostro tempo generosamente ci offre, abbiamo smarrito forse ogni sensibilità e perduto ogni interesse. È un vero peccato! 18 Kairòs - (1543-45) - Francesco de Rossi (1510-563) Museo di Palazzo Vecchio - Firenze