COORDINAMENTI FIBA-CISL GRUPPI BPI

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COORDINAMENTI FIBA-CISL GRUPPI BPI
COORDINAMENTI FIBA-CISL GRUPPI BPI - BPVN
AGGREGAZIONE: LE NOSTRE IDEE PER UN ACCORDO DI QUALITA’
La Fiba Cisl dei gruppi BPI e BPVN , in relazione al confronto avviato in merito all’aggregazione fra i
due gruppi, ritiene che si debbano affrontare le varie ricadute sui lavoratori con una visione generale
che, fin da subito, assicuri livelli omogenei di tutele, anche per le situazioni non ancora appieno
prospettate dalle aziende : fusione di Bipielle ICT in SGS, passaggio dell’attività di private banking in
Banca Aletti, organizzazione dell’attività di Estero Merci nelle varie banche del territorio, funzione
delle società immobiliare e di recupero crediti, razionalizzazione della rete sportellare, ripartizione
dell’attività di credito al consumo nelle società controllate/partecipate e loro relazione.
A maggior ragione, comunque, devono trovare adeguate e urgenti risposte gli scenari collegati alle
migrazioni informatiche, per le quali sono in procinto di essere distolti dalla rete gruppi consistenti di
lavoratori, col rischio di compromettere la fruizione delle ferie e rendere ancora più difficoltoso
garantire il servizio alla clientela.
Per i lavoratori interessati dovranno essere previste erogazioni economiche con modalità certe e
costanti nel tempo e per la rete un consistente supporto sostitutivo.
La richiesta e la difesa di adeguati livelli di organici andrà perseguita nel tempo anche in presenza e
in abbinamento ad altri interventi sugli stessi ( attivazione del Fondo di solidarietà e
regolamentazione del rapporto di lavoro a tempo parziale ), sia nelle situazioni note, sia nei possibili
contesti problematici futuri, derivanti da scelte di razionalizzazione delle rete sportellare per filiali
attigue o plurime.
Le assunzioni annunciate dal costituendo gruppo devono avvenire con logiche trasparenti e
condivise, a partire dalla conferma in servizio dei contratti a scadenza (inserimento, apprendistato,
tempo determinato, eventuali interinali già presenti ) e, visti i progetti di crescita occupazionale
stabile, con modalità dirette e interne quindi evitando il ricorso a lavoratori interinali.
L’azienda deve chiarire i progetti complessivi e mirati in relazione ai poli territoriali e alle attività qui
dislocate, nonché ai presidi di direzione generale e di società prodotto distribuiti sul territorio.
Quanto alla ricollocazione del personale delle strutture di Direzione Generale delle due ex
capogruppo e di alcune aziende di prodotti/servizi, occorre chiarire la natura giuridica del
conferimento - tra i vari soggetti – delle attività sottostanti (cessione di ramo d’azienda, mandato
ecc.) al fine di delineare un percorso che, pur utilizzando inizialmente lo strumento del distacco,
consenta poi in tempi ragionevoli, di arrivare alla collocazione definitiva del lavoratore ( nell’azienda
distaccataria, in quella di provenienza o, nel caso dei poli decentrati, nelle aziende dei territori di
appartenenza/riferimento).
Nel frattempo, durante il distacco, dovranno essere garantiti, oltre ai trattamenti economici e
normativi di provenienza, anche la giusta attenzione alla gestione degli altri aspetti economici e
contrattuali ( valutazione, sistema incentivante, sviluppo professionale).
Infine, per evitare comportamenti non adeguati conseguenti a politiche di vendita esasperate e per
scongiurare pratiche deteriori di pressione sul personale, occorre attuare e presidiare codici di
comportamento e normative interne di riferimento che delineino in modo più stringente i vari contesti
nei quali l’offerta di prodotti specifici ( compresi quelli a maggior rischio ) risulta conveniente e
opportuna per la clientela; con l’occasione va ripreso l’accordo sul clima interno lavorativo, esistente
nel gruppo BPVN, implementandolo e rafforzandolo secondo la nuova e più complessa realtà.
In relazione agli sforzi che i lavoratori tutti saranno chiamati per l’ennesima volta a compiere, diventa
necessario prevedere un riconoscimento economico concreto a favore del personale anche mediante
erogazione di un PREMIO DI FUSIONE.
Diventa anche a questo punto urgente, nell’ottica di un coinvolgimento vero e duraturo dei lavoratori
alla vita e alle scelte dell’azienda, superare l’antistorica contrarietà di Verona a includere i dipendenti
nella compagine sociale.
Lodi/Verona – maggio 2007

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