Network EMILIA - Arcidiocesi di L`Aquila

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| Arte, Storia e Cultura
Domenica 15 maggio 2011
VolaL’Aquila
Liberazione. L’epopea dei Ginzburg ebrei e dissidenti politici confinati dai fascisti
Roma su un camion, con la
atalia Levi, importante
speranza di ricongiungersi
scrittrice di famiglia
a Leone, e la gente del
ebraica, sposò nel 1938
paese venne a salutare lei e
Leone Ginzburg, libero
i bambini. “Arrivata a Roma
docente a Torino, presso la
credetti che sarebbe
facoltà di Lettere fino al 1934,
cominciato per noi un
anno in cui venne escluso
tempo felice.(…) Lo
dall’insegnamento per non
arrestarono, venti giorni
aver giurato fedeltà al
dopo il nostro arrivo; e non
fascismo. Condannato in
lo rividi mai più”. Natalia gli
seguito dal Tribunale Speciale
sopravvisse fino al 1991,
a quattro anni per
anno della sua morte. A
antifascismo, fu dapprima
distanza di tempo, Pizzoli
internato come prigioniero
non ha dimenticato i
politico allo scoppio della
Ginzburg:
guerra e poi confinato con la
l’Amministrazione
famiglia a Pizzoli tra il giugno
Comunale, nel dicembre
1940 e l’ottobre 1943.
del 1991, a poche settimane
Nell’Archivio di Stato di
dalla scomparsa della
L’Aquila, nel ‘Fondo Questura’
scrittrice, dedicò ai due
- cat. 8 -, vi sono gli
intellettuali antifascisti una
incartamenti sulle “Persone
manifestazione, fortemente
pericolose per la sicurezza
voluta dal sindaco in carica
dello Stato” e tra essi c’è anche
Giuliano Sciocchetti e
quello riguardante i Ginzburg.
dall’onorevole Vittorio
Apprendiamo così che l’11
Giorgi, sotto il patrocinio
giugno del 1940 la Questura di
dell’Università di L’Aquila.
Torino rilasciò il foglio di via
Intervennero l’allora
obbligatorio per i Ginzburg; il
rettore, Giovanni Schippa,
dodici giunse al Podestà ed ai
il professore Alessandro
carabinieri di Pizzoli un
Clementi, studioso del
telegramma contenente gli
La storia di Natalia Levi Ginzburg,esiliata con la famiglia a Pizzoli. medioevo abruzzese e lo
obblighi per gli internati. Vi si
stesso Vittorio Giorgi, che
legge tra l’altro: “…..Medesimo
Il Comune ricorda i suoi ospiti con una biblioteca e un centro culturale rievocò con commozione
internato codesto Municipio
l’amicizia personale con i
dovrà vivere per proprio conto
Ginzburg. In prima fila
et ha obbligo non allontanarsi
sedevano i figli della coppia ed al termine
facevamo una passeggiata(…) Le case che inviava periodicamente rapporti al
Pizzoli et presentarsi una volta al giorno
dei lavori, in omaggio al critico e storico
Federale. Rimasta incinta dell’ultima
costeggiavano la strada erano abitate da
at Podestà”. La stessa Natalia, che negli
della letteratura russa e francese, già
figlia, Alessandra, non ottenne il
gente cognita e amica e tutti uscivano
anni del confino pubblicò il primo
dedicatario di una lapide nella piazza
trasferimento a Torino, come aveva
sulla porta e ci dicevano: “Con una buona
romanzo, “La strada che va in città”, sotto
richiesto suo padre, ma le fu consentito di principale di Pizzoli, e a sua moglie ci fu
salute”. Qualcuno a volte domandava:
lo pseudonimo di Alessandra
l’inaugurazione del centro culturale
partorire presso la clinica Sant’Anna di
“Ma quando ci ritornate alle vostre case?”.
Tornimparte, nel racconto Inverno in
‘Leone e Natalia Ginzburg’. Nel 2008, poi,
L’Aquila. Leone ebbe il permesso di
Mio marito diceva: “Quando sarà finita la
Abruzzo, ricorda il suo arrivo in paese e la
assistere la moglie e furono gli ultimi mesi Andrea, Carlo e Alessandra Ginzburg
guerra”. “E quando finirà questa guerra?
vita alla quale lei, suo marito Leone e i
hanno donato al Comune di Pizzoli un
di vita insieme. Il sei agosto del 1943
due figli, Andrea e Carlo, erano sottoposti: Te cha sai tutto e sei un professore,
ingente numero di libri appartenenti alla
l’internamento fu revocato: Leone andò a
quando finirà?”. I Ginzburg a Pizzoli
“Quando venni al paese di cui parlo, nei
loro famiglia, che aspettano solo di essere
Roma e Natalia rimase a Pizzoli. Il marito
abitavano in Piazza Umberto I, in un
primi tempi tutti i volti mi parevano
sistemati negli scaffali della Biblioteca
le scrisse poi di lasciare il paese, non più
appartamento affittato a Vittorio
uguali, tutte le donne si rassomigliavano,
comunale non appena verranno realizzati
sicuro. Poté farlo grazie alla protezione
Pieragostini; talvolta ricevevano la visita
ricche e povere, giovani e vecchie. Ma poi
i lavori di riparazione dei danni causati
dei pizzolani: la proprietaria dell’albergo
della madre di Natalia, che andava a
a poco a poco cominciai a distinguere
dal sisma del 2009, per divenire
Vittoria, la vedova Fabrizi, dove Natalia
trovare anche l’altro figlio, Alberto,
Vincenzina da Secondina, Annunziata da
patrimonio di tutta la comunità.
rimasta sola aveva preso alloggio,
confinato a Rocca di Mezzo, ed erano
Addolorata, e cominciai a entrare in ogni
continuamente sorvegliati anche da parte dichiarò ai tedeschi che lei era una sua
casa e a scaldarmi a quei fuochi diversi
Aurora Vittorini
parente, sfollata da Napoli. Partì per
dell’Ovra, la polizia politica fascista, che
(…)Tutte le sere mio marito ed io
N
I ricordi non vanno in esilio
Notizie flash
Settimana della cultura a L’Aquila
■ Paganica
Ricostruzione:
San Bernardino
D
al 9 al 17 aprile, si è svolta anche
in Abruzzo la “XIII edizione della
Settimana della Cultura”,
l’evento voluto dal Ministero per
i Beni e le Attività Culturali e coordinato
dalla Direzione Regionale per i Beni
Culturali che apre gratuitamente, per
nove giorni, tutti i luoghi statali dell’arte.
Tra le numerose iniziative, a L'Aquila è
stato aperto ai cittadini il cantiere di
restauro della Basilica di San
Bernardino, unica chiesa oltre quella di
San Biagio d'Amiternum, in fase di
ristrutturazione nel centro storico della
nostra città. Un’iniziativa per illustrare lo
stato dell'arte e i risultati del
difficilissimo intervento di messa in
sicurezza, costato ben cinque milioni di
euro, di uno dei monumenti simbolo
della città. Molti e grandi sono stati i
danni riportati a causa del sisma del
2009, soprattutto la cupola settecentesca
(ricostruita dopo il crollo di quella
quattrocentesca) scossa fortemente dal
terremoto ha riportato gravi lesioni e per
poco non è crollata completamente.
Anche le cappelle laterali risultano
molto danneggiate, così come il
Ritorna in paese la
‘Madonna del cardellino’
“In un momento così difficile per L'Aquila,
mentre si guarda alla rinascita e alla
ricostruzione, la Madonna ci viene
incontro per non farci scoraggiare, che è
qui accanto a noi.” Sono state queste le
parole di mons. Giuseppe Molinari
nell'esprimere la gioia per il ritrovamento,
dopo tanti anni, della ‘Madonna del
Cardellino’. La scultura lignea di altissima
qualità raffigurante una Madonna con
Bambino seduto, trafugata dalla chiesa di
santa Maria Assunta di Paganica tra il 1934
e il 1973 è stata recuperata a Genova nel
2004 dal Nucleo Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale e ora è tornata a
Paganica.
Molti e grandi sono
stati i danni riportati a
causa del sisma del sei
aprile. La cupola ha
forti lesioni e per
miracolo non è crollata
campanile che con il crollo ha provocato
anche la distruzione del convento
sottostante. I successivi interventi di
messa in sicurezza, hanno subito
puntato ad una fase di 'incerottatura'
interna ed esterna della chiesa,
attraverso fasce e schiuma per fissare le
grandi crepe, a cui è seguito il
montaggio di un grande ponteggio.
Arrivando così alla vera e propria
operazione di consolidamento, in cui
una volta colmate le lesioni vengono
installate fasce in fibre di carbonio nella
struttura muraria, collegate
internamente ed esternamente
mediante barre, ottenendo in questo
modo un duplice bloccaggio. Finita tra
un mese questa prima fase, si potrà
iniziare con quella definitiva che
riguarderà il restauro degli stucchi e
dell'intero complesso, per una spesa
totale di 25 milioni e circa tre anni di
lavoro. Un ulteriore intervento,
riguarderà anche la revisione dell'intero
soffitto in legno e oro zecchino, che sarà
finanziato dalla Fondazione Carispaq.
Insomma, come spiega Giancarlo
Santariga, il Provveditore aggiunto alle
Opere Pubbliche per l'Abruzzo, “per
questo monumento si è deciso di partire
subito con i lavori veri e propri. Alle
strutture provvisorie, si è preferito delle
soluzioni alternative che consentissero
di garantire 'la salute del monumento'
nell'immediato e negli anni a venire”.
A. C.
■ Arischia
Vandali alla chiesa della
Madonna della Piaggia
La storica chiesa della Madonna di Capo La
Piaggia, posta lungo via Antica Arischia e
alle porte della frazione aquilana, è stata
vittima di azioni vandaliche. I
saccheggiatori hanno sfondato con una
pietra la finestra principale, divelto la
serratura e sono entrati nell’edificio sacro
asportando la grata che copriva la
cisterna. Il piccolo edificio è stato anche in
passato vittima di azioni distruttive, anche
se nessuno di competenza vi ha posto mai
rimedio.