WE LIKE I “crowd-sites” del mese sono: BURBERRY / Art of the
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WE LIKE I “crowd-sites” del mese sono: BURBERRY / Art of the
WE LIKE I “crowd-sites” del mese sono: BURBERRY / Art of the trench http://www.artofthetrench.com E’ il sito di Burberrry dedicato al prodotto più iconico del marchio anglosassone: il trench. Avviato con la collaborazione di Scott Schuman, fotografo e blogger tra i più influenti al mondo con thesartorialist.com, il sito include una selezione di fotografie che ritraggono persone comuni con indosso il celebre trench. In una logica crowd, attraverso Facebook Connect, gli utenti possono effettuare l’upload di una o più fotografie che ritraggono loro stessi o altri, così come lasciare un commento, condividere le immagini, visualizzarne i dettagli ed effettuare ricerche per le diverse tipologie di contributi . Il crowd sourcing diventa non solo testimonianza dell’interpretazione contemporanea di un capo iconico creato oltre un secolo fa, ma anche piattaforma ispirazionale per far avvicinare il consumatore al marchio. FAB.COM http://eu.fab.com Non solo un prodotto. Anche un format retail, un e-tailer, può basarsi sul “crowdsourcing”. Lanciata nel 2011, Fab.com è una tra le prime piattaforme di “social ecommerce” di moda e design che offre temporary sales alla scoperta di designer emergenti e poco noti, grazie ai contributi di diversi esperti di settore e trend setters. Accanto agli “addetti ai lavori”, sono presenti anche gli utenti, che attraverso un “inspiration wall”, hanno la possibilità di scambiare e condividere immagini, che coinvolgono tutti gli aspetti del design, raccontare storie e vivere l’esperienza del “social shopping”, grazie ad una piena integrazione con i principali social networks, live-feed sugli articoli “best sellers” e la possibilità di segnalare nuovi prodotti. OSCAR DE LA RENTA http://odlrlive.tumblr.com/ E’ il primo esperimento di “runaway crowsourcing”. Nato con la presentazione della collezione primavera-estate 2012, presenta una selezione delle fotografie inoltrate in tempo reale da editori, blogger, modelle e spettatori che diventa testimonianza caleidoscopica ed innovativa forma di conversazione tra l’identità del brand e la sua percezione.