Rassegna stampa - Il Comune di Gatteo
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Rassegna stampa - Il Comune di Gatteo
Ufficio stampa Rassegna stampa sabato 1 dicembre 2012 Pagina 1 di 26 INDICE Il Resto del Carlino Cesena Contro i raid nelle case in campo anche i vigili 01/12/12 3 Cronaca La Voce di Romagna Cesena Belletti: La lezione di francese è servita 01/12/12 4 Sport Turismo, la tassa di soggiorno non piace nella vallata del Savio 01/12/12 Economia locale 5 La Voce di Romagna forlì Il patto Pd-Pdl salva le spiagge per altri trent’anni 01/12/12 Economia locale 6 Corriere Cesenate Incontro all'oratorio di san rocco 29/11/12 7 Cultura e Turismo Italia Oggi Monti strizza l'occhio alla Cgil 01/12/12 8 Pubblica Amministrazione Dietrofront sui servizi locali 01/12/12 10 Pubblica Amministrazione Immobili speciali uniformati 01/12/12 12 Pubblica Amministrazione Imu per le fondazioni bancarie 01/12/12 13 Pubblica Amministrazione Il piano delle performance diventa obbligatorio per i comuni 01/12/12 Pubblica Amministrazione Il controllo strategico sotto il dg crea un cortocircuito organizzativo 01/12/12 Pubblica Amministrazione Imu, un salasso da 23 miliardi 01/12/12 16 17 Pubblica Amministrazione L'Anusca punta a rafforzarsi nonostante la crisi 01/12/12 15 19 Pubblica Amministrazione Il Sole 24 Ore Pa, il ministro convoca i sindacati 01/12/12 20 Pubblica Amministrazione Province, risparmi fino a 535 milioni ma riforma a rischio 01/12/12 Pubblica Amministrazione Scuole paritarie preparano ricorso al Tar 01/12/12 22 Pubblica Amministrazione Stabilità, si prepara l'assalto nodo-risorse 01/12/12 23 Pubblica Amministrazione Scompare il taglio a mille revisori nei piccoli Comuni 01/12/12 Pubblica Amministrazione Imu, pubblicato il bollettino postale 01/12/12 24 25 Pubblica Amministrazione Nuova circolare sulle rendite 01/12/12 21 26 Pubblica Amministrazione Pagina 2 di 26 press unE il Resto del Carlino 01/12/2012 CESENA Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Direttore Responsabile: Giovanni Morandi Diffusione: n.d. ..,>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>.\\ N FIOCCANO LE MISURE Contro i raid nelle case in campo anche i vi CONTINUANO a tenere banco nei comuni del Rubicone i furti di. cuí d siamo ampiamente occupati negli ultimi giorni. Soprattutto quali possono essere le misure preventive da prendere per cercare di arginarli, visto il loro proliferare. Gianluca Vincenzi oltre a essere sindaco di Gatieo, è anche assessore alla polizia municipale dell'Unione dei Comuni del Rubicone: Savignano, San Mauro Pascoli e Gatteo. Cosa fare per porre un freno? «Sicuramente questa piaga duole in un momento dove le sofferenze sono già sufficienti — afferma Gianluca Vincenzi sindaco e assessore — La Polizia Municipale dell'Unione non riesce ad espletare una incisiva attività di tutela del nostro territorio in quanto si avvale di una dotazione organica altamente al di sotto di quella prevista che dal I gennaio 2013 si attesterà a 25 agenti, comandante compreso, contro 144 previsti. Operare con 19 agenti in meno non è facile e, nonostante il grande impegno da loro profuso in tutte le attiviità assegnate, migliorare la situazione attuale dei furti, diventa impossibile. In questi casi necessita un lavoro coordinato e condiviso di tutti, dove le forze dell'ordine e la comunità tutta devono porsi nei confronti di questo fenomeno in modo unitario e deciso». e. p. Pagina 3 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 press LinE L VOCE DI ROMAGNA FORLÌ & CESENA 01/12/2012 Periodicità: Quotidiano Direttore Responsabile: Stefano Andrini Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Belletti: La lezione di francese è servita CICLISMO II Furetto di Sant'Angelo chiude il 2012 con una vittoria e tanta esperienza: "Ho pagato l'ambientamento in una squadra World tour, straniera oltre tutto". Al Giro ci si è messa anche una grande sfortuna. Ora le idee sono più chiare: "In Belgio ho capito che rischiare paga" I I bicchiere è mezzo pieno: il 2012 di Manuel Belletti è stato un anno di transizione. Ma il Furetto dell'Ag2r ha più di un motivo per star sereno. Dalla sfortuna al valore degli avversari fino a qualche incomprensione in squadra: non sono mancate le occasioni che ne hanno limitato il talento. E, a 27 anni, di tempo per maturare ce n'è. Questa sera comunque Belletti chiuderà alla grande la stagione al circolo Acli di Sant'Angelo di Gatteo assieme ai propri tifosi. Scontato il pienone per un corridore che con la vittoria di Cesenatico al Giro 2010 ha entusiasmato tutta la Romagna. "Pensavo di combinare qualcosa in più spiega Belletti - ma ho pagato il primo anno di ambientamento in una squadra World tour, oltre tutto straniera". Passare dalla Colnago-Csf alla serie A del ciclismo è stato un bel salto: "Ho fatto quasi solo corse di livello - precisa -. Ho lottato coi più forti". Come il Fiandre dove è stato protagonista con una fuga da lontano: "Che cosa è il Nord! - sorride -. Le poche volte che riuscivo a star davanti mi rendevo conto che non ero capace di 'limare come i fiamminghi, facevo una gran fatica per 2-300 metri e rimbalzavo indietro". Una situazione frustrante che alla vigilia del Fiandre costringe Manuel al gran rifiuto: "Ho detto al ds che non me la sentivo di correre. Troppi rischi su quelle strade strette e sconnesse". E invece: "Mi hanno convinto a tener duro e a provare ad entrare subito in fuga". Un figurone. Preso coraggio, è arrivato un ottimo quinto posto al Gp Escaut sotto il diluvio con un finale e una volata rischiosissimi. Il Giro d'Italia, poi, è stata una maledizione. Quattro volte Manuel si è trovato allo sprint con un avversario per terra, proprio davanti alla ruota. In situazioni simili è già tanto non cadere, figurarsi portare a casa un piazzamento. Da solo, oltre tutto: "In qualche finale Matteo Montaguti è stato il mio treno personale ma come poteva competere con quelli della Sky?". Il fatto è che il motto dei francesi dell'Ag2r sembra sia "ognun per sé e Dio per tutto": nel team manca un po' di amalgama e di spirito di sacrificio, come dimostrato anche dalle sole quattro vittorie conquistate nel 2012. Una di queste, una tappa alla Route du Sud, l'ha portata a casa Belletti: "Un successo importante anche perché è arrivato in Francia. Per lo sponsor vale doppio". Non è un caso, però, che quel giorno a tirare la volata al nostro c'era Jimmy Casper, il veterano transalpino. Con un po' di organizzazione e di rispetto dei ruoli si potrebbe andare lontano: "Il potenziale è molto alto - chiarisce Belletti -. Magari nel 2013 la squadra cambia modo di correre". Che è un modo elegante per dire che finalmente non lo lasceranno allo sbaraglio. Abituato infine a barcamenarsi tra mille difficoltà il Furetto ti ha tirato fuori anche una bella fuga al campionato italiano su un percorso a lui poco adatto, meritandosi anche i complimenti dell'ex ct Alfredo Martini: "Quello è stato il giorno in cui ho pedalato meglio in tutta la stagione", sospira sperando che una giornata così capiti alla Sanremo. Siamo alle promesse, non saranno da marinaio: "Comincio il 2013 in Argentina al Tour de San Luis. Poi vedremo: o faccio il Giro o il Tour. Voglio vincere qualche bella corsa e farmi notare nelle classiche". Già, ma come? Che tipo di corridore si sente Manuel Belletti? Il 2012 lo ha convinto a cambiare modo di correre, magari provandoci anche senza aspettare la volatona? "Non sono esplosivo come Cavendish, questo è evidente, ma allo sprint, se preso in un certo modo, posso dire la mia". E l'opzione della fuga, quella che ha funzionato a Cesenatico? "Fino ai dilettanti mi buttavo senza pensarci troppo. Ora, forse, ho perso un po' il tempismo. Anche se...". Anche se? "L'esperienza del Nord mi ha insegnato che è sempre meglio rischiare". Buttati ragazzo, che gambe ne hai. Manuel Belletti alla prima corsa del 2012 in Australia con un koala. Sotto: neoprofessionista con la Diquigiovanni di Gianni Savio; da junior con la maglia della Rinascita Ravenna ai campionati italiani del 2003; la grande vittoria di Cesenatico del 2010. Nell'immagine grande: il Furetto di Sant'Angelo di Gatteo agli ultimi campionati italiani Pagina 13 Belletti: La lezione di francese è servita Fotoservizio Sirotti Pagina 4 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE DI L VOCE 01/12/2012 ROMAGNA FORLÌ & CESENA Periodicità: Quotidiano Direttore Responsabile: Stefano Andrini Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. SINDACI NON PROPENSI A INTRODURLA Guido Guidi "Perchè farci del male?" Turismo, la tassa di soggiorno non piace nella vallata del Savio VALLE SAVIO I sindaci delle città della vallata del fiume Savio dicono "no" all'introduzione dell'imposta di soggiorno a carico degli ospiti delle strutture ricettive. Il solo possibilista, ma con molti distinguo, è il sindaco di Bagno di Romagna Lorenzo Spignoli. Un secco no quindi dalla maggior parte dei primi cittadini della vallata per i quali la tassa non porterebbe che modesti ricavi e non farebbero altro che offuscare l'immagine dell'accoglienza turistica dell'Appennino cesenate, che peraltro si mantiene su livelli ottimali. Una scelta tutto sommato controcorrente. Abbiamo visto, infatti, che la tassa è stata introdotta a Cesena e, per restare nel cesenate, anche in tutti i comuni che hanno un lembo di terra sul mare (San Mauro, Savignano e Gatteo). Nella vallata del Savio, luogo comunque turistico e di attrattive paesaggistiche non da sottovalutare, la tassa, invece, non piace proprio. Di questo avviso è il sindaco di Verghereto Guido Guidi. "Imponendo questa tassa — dice il sindaco vergheretino — avremmo un richiamo di immagine assolutamente negativo. Le nostre sono zone a forte richiamo turistico tanto estivo quanto invernale, questo deve essere incentivato altro che deprivato. Studi fatti ci hanno rivelato che i ricavi sarebbero modesti, quindi è lontanissimo da parte dell'amministrazione introdurre questa imposta. Se c'è da agire sulle necessità di cassa del comune si dovranno esplorare altre nuove ". Non certo di diverso avviso, ma possibilista seppur "obtorto collo" sulla questione di imporre la tassa il sindaco di Bagno di Romagna Lorenzo Spignoli. "La vocazione turi- Il sindaco che ancora non ha deciso ed è più possibilista è Spignoli di Bagno stica di Bagno di Romagna non si discute — sottolinea Lorenzo Spignoli — per quest'anno l'imposta non è stata applicata, tuttavia non so se nel prossimo anno la giunta possa far ricorso alla tassa per necessità di cassa. Bisogna vedere il bilancio del 2013, al momento comunque l'imposta non è stata minimamente presa in considerazione. Se questo avverrà, certamente la sua imposizione sarà fatta in concerto con tutte le associazioni di categoria". Un altro secco no alla tassa viene dalla città di Sarsina. "Questa imposta — dice Luigi Mengaccini vice sindaco della città Plautina — è lontana anni luce dai pensieri della giunta. Sarsina ha bisogno di incrementare il turismo, l'ipotesi di imporre l'imposta di soggiorno non è mai stata neanche ventilata da parte di nessuno". Si tira fuori dalla questione il sindaco di Mercato Saraceno, altro grosso comune della vallata, Oscar Graziani per il quale la tassa non ha ragione di essere nel suo comune. "L'ospitalità alberghiera a Mercato Saraceno — dice Oscar Graziani — si limita a poche decine di posti letto. Pertanto il problema di una eventuale tassazione non si pone di certo". Piero Pasini Pagina 23 VALL.E. 5.10 Ilgirovagaredel lopoSietravalli errinali Pagina 5 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 press unE DI L VOCE 01/12/2012 ROMAGNA FORLÌ & CESENA Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Direttore Responsabile: Stefano Andrini Diffusione: n.d. Il patto Pd-Pdl salva le spiagge per altri trent'anni TURISMO Emendamento bipartisan in commissione al Senato: concessioni prorogate fino al 2045, lunedì si vota. Esultano i sindacati, il Wwf si scaglia contro "l'inciucio" e concessioni demaniali per le spiagge saranno prorogate di 30 anni grazie a un emendamento bipartisan firmato da Pd e Pdl. I balneari esultano, le associazioni di ambientalisti insorgono, l'Unione europea sta a guardare. Il blitz è arrivato giovedì sera nella decima commissione del Senato, dove erano stati presentati quattro emendamenti al decreto Sviluppo bis "Ulteriori misure per la crescita del paese". Idv, Pdl, Lega, Udc e Fli avevano chiesto una proroga di 30 per gli attuali imprenditori concessionari del demanio marittimo così da prepararli in vista delle procedure ad evidenza pubbliche per le future assegnazioni previste dalla direttiva Bolkestein e attualmente fissate per la scadenza del 2015.11Pd con altri due emendamenti aveva invece ipotizzato una forbice tra 10 e 40 anni. Alla fine il nuovo testo firmato da Filippo Bubbico (Pd) e SimonaVaccari (Pdl) si ferma a 30. E il Governo? Nella bozza di decreto di qualche settimana fa aveva ipotizzato concessioni tra i 6 e i 25 anni ma assegnate dopo procedure trasparenti fatte già dal 2015 seguendo il volere di Bruxelles. Poi è spuntata la questione spagnola, con la commissione Ue che ha accordato la proroga per 75 anni ai concessionari iberici e i sindacati italiani sulle barricate per chiedere uguale trattamento. L'emendamento. Poche righe inserite all'art. 34 bis del decreto Sviluppo bis per modificare l' art.1.18 del decreto legge 194/2009 che fissava la scadenza delle concessioni balneari al 31 dicembre 2015. Il nuovo testo sposta la scadenza di 30 anni, al 31 dicembre 2045, così da dare alle imprese balneari il tempo per prepararsi alle gare. Lunedì la bozza sarà sottoposta alla votazione della commissione X del Senato. Dopodiché si dovranno esprimere l'aula di Palazzo Madama e quella di Montecitorio. Tutto finito? Nient'affatto. Il Governo deve comunque emanare entro aprile 2013 un decreto legge con cui definire la futura assegnazione delle spiagge secondo la direttiva Bolkestein. Secondo quanto riportava il Sole24Ore ieri, l'esecutivo sarebbe comunque d'accordo con questa proroga di 30 anni, peraltro promossa dai principali partiti che lo sostengono. Resta da capire se per il 2045 vorrà comunque riassegnare le spiagge tramite le procedure ad evidenza pubblica o meno. E soprattutto resta da capire cosa dirà l'Ue di tutto ciò. I commenti. "Ci auguriamo che l'emendamento sia condiviso anche dal Governo, in tal modo si riesce a dare certezza e respiro alle aziende del settore che hanno investito su tale attività e che svolgono anche un'azione di tutela del nostro patrimonio e di incentivo al turismo" commenta il senatore del Pdl, Fabrizio Di Stefano. Cristiano Tomei, presidente di Cna Balneatori, giudica "positiva" la proroga 'secca di trent'anni, "ora attendiamo speranzosi l'approvazione". Soddisfatto anche Lino Enrico Stoppani, presidente nazionale di Fipe-Confcommercio, secondo cui "stabilimenti Critiche su Facebook al leghista Pini che avverte: "Senza una legge organica si torna in infrazione" balneari e ristoranti che operano su terreno demaniale avranno modo di organizzare meglio le loro attività in vista della aste pubbliche". Parla di "grande risultato politico per i balneari" il direttore di Ascom Cervia, Cesare Brusi, mentre una durissima condanna a questo emendamento arriva dal Wwf Italia che attacca quello che ritiene "un inciucio bipartisan in piena violazione degli obblighi comunitari fissati dalla cosiddetta direttiva Bolkestein sulla concorrenza". Secondo gli ambientalisti c'è "una classe politica che continua ad illudere le migliaia d'imprenditori balneari che potranno trovare le proprie garanzie solo all'interno del quadro comunitario". Il deputato leghista Gianluca Pini, segretario del Carroccio romagnolo, è stato invece attaccato sulla sua pagina Facebook da alcuni balneari (a cui ha duramente replicato) per avere proposto in commissione una deroga per quegli stabilimenti con strutture inamovibili che a fine concessione lo Stato si incamera, e non anche per quelli con strutture facilmente rimovibili. "La proroga di 30 anni - ha scritto Pini sul social-network rispondendo ad alcuni operatori - posso anche dirvi che va bene, ma senza una legge organica non serve a un c II Si torna subito in infrazione e salta anche la proroga al 2015? Volete andare a gara a marzo? Ognuno è libero di suicidarsi come vuole...". Giovanni Bucchi Pagina 3 ROMAGNA . Il patto Po -Pdl salva le spiagge per altri Pagina 6 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012 - 2015 press LinE CORRIERE CESENATE Direttore Responsabile: Francesco Zanotti 01/12/2012 Periodicità: Settimanale Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Incontro all'oratorio San Rocco Il centro culturale "Il Tralcio", l'associazione Scuola permanente e Var, associazione ragazzi, hanno organizzato, in collaborazione con la parrocchia e l'istituto Don Ghinelli, un incontro con Vincent Nagle, sacerdote missionario della fraternità San Carlo Borromeo. Avrà luogo venerdì 30 novembre alle 21 nell'oratorio di San Rocco sul tema: "Dall'ebraismo, all'islam, al cristianesimo...La mia ricerca della Verità". Col contributo della Bcc di Gatteo e il patrocinio del Comune. Pagina 24 Pagina 7 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE t 01/12/2012 ECIIMISLII:0.1:1111.11MICII 11: POLITICO 9 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 Legge di Stabilità, corsia preferenziale neí concorsi pubblici. Tregua governo-sindacati Monti strizza l'occhio alla Cgil Al via l'operazione di stabilizzazione dei precari storici DI ALESSANDRA RICCIARDI i riaprono le porte per la stabilizzazione dei precari storici. A regime, in tutte le selezioni che saranno indette dal 2013, il 40% dei posti a concorso sarà riservato a chi ha avuto un contratto almeno per tre anni di seguito presso la stessa amministrazione. Ma si potranno anche fare selezioni riservate, per titoli ed esami. A prevederlo è un articolato che ieri il ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha illustrato al consiglio dei ministri. Sarà presentato, probabilmente la prossima settimana, come emendamento al disegno di legge di Stabilità nell'ambito di una norma più ampia che proroga fino al 31 luglio prossimo tutti i contratti a tempo determinato in scadenza a dicembre 2012 e che, causa i divieti della riforma del lavo- S ro di Elsa Fornero, non potevano essere rinnovati. Vessillo della Cgil capeggiata da Susanna Camusso, la stabilizzazione è caldeggiata da tutti i sindacati per risolvere l'emergenza del precariato pubblico: sarebbero tra i 100 mila i 115 mila i contrattisti in scadenza che il prossimo anno, tra i tagli di spesa della Spending review e i divieti della riforma Fornero, rischiano di andare a casa. La proroga di sei mesi dei contratti diventa così una norma ponte verso l'assunzione dei precari con il meccanismo C della riserva di posti. L'ultima stabilizzazione è quella fatta dal governo Prodi, anche se lo stesso Renato Brunetta, da ministro della funzione pubblica del governo Berlusconi, aveva previsto per il triennio 2009-2012 una reclutamento speciale per i precari attraverso la strada delle quote riservate. Ora Pagina 8 Monti strizza nx.chio alla Cgil Pagina 8 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE 01/12/2012 t QINUTIOUNO ECIIMI11II:0.1:1111.11MICII 11: POUTICO 9 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi I CORROTIÌ 9~040 MESSI FOOR1 dl Cl Patroni Griffi porta tutto a sistema, con l'obiettivo, nel rispetto dell'articolo 97 della Costituzione, di «favorire una graduale riduzione del fenomeno del precariato nel settore pubblico e una valorizzazione della professionalità acquista dai lavoratori interessati», si legge in una bozza di relazione tecnica. A questo scopo, nel limite del 50% delle risorse finanziarie disponibili, ogni amministrazione potrà bandire concorsi per assumere a tempo indeterminato. E che fine fanno d però le graduatorie dei vecchi concorsi? Visto il blocco delle assunzioni, che ha impedito di autorizzare ad assumere i vincitori, le graduatorie saranno tutte prorogate di un anno. Il che significa che sui posti disponibili prima si dovranno utilizzare le graduatorie dei concorsi già fatti e solo dopo, rispettando i tetti di spesa e i vincoli previsti dalle leggi di spending review, se ne potranno bandire altri. Insomma, anche se la norma di stabilizzazione c'è, se mancheranno le condi- Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 zioni finanziarie non ci sarà l'ombra di una selezione ancora per qualche anno. Ecco perché il governo punta a prorogare, per ora fino al 31 luglio prossimo, tutti i precari in scadenza, di fatto annullando il divieto di reiterare i rapporti di lavoro, dopo 36 mesi di durata, inferto dalla riforma Fornero. La bozza di emendamento prevede che la proroga debba essere decisa con accordo decentrato tra amministrazioni e sindacati, in attesa di un'intesa quadro tra Aran e organizzazioni sindacali che dica come declinare i paletti e i vicoli della riforma del lavoro. Dossier caro questo alla Cisl di Raffaele Bonanni, che punta a definire per via contrattuale regole ad hoc sul pubblico impiego. Per l'intesa ci sono 6 mesi di tempo, anche se Patroni Griffi punta a chiudere prima della fine della legislatura. Per l'avvio della stabilizzazione è previsto un decreto attuativo entro fine gennaio. All'imminente campagna elettorale nessu:no dovrà incolpare il governo Monti di non aver fatto proprio niente per evitare licenziamenti nello stato. --e Riproduzione riservata Pagina 8 Monti strizza nx.chio alla Cgil Pagina 9 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 press LinE 01/12/2012 t QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 DECRETO CRESCITA/ Un freno alle assunzioni e i project bond tra le novità Dietrofront sui servizi locali Eliminato il tetto dei 200 mila euro per l'in house Pagina acura DI ANDREA MASCOLINI E liminato il tetto dei 200 mila euro per gli affidamenti in house di servizi pubblici previsto per il 2014 e quindi basterà rispettare le norme e la giurisprudenza comunitaria per gestire in house un servizio pubblico; previsto il divieto di assunzione del personale per le società controllate se la spesa per il personale della controllata affidataria di un servizio pubblico locale incide per più del 50% rispetto alla spesa corrente dell'amministrazione controllp.rite; previsti i project bond anche per realizzare, potenziare o gestire un impianto o una infrastruttura destinata a pubblico servizio. Sono queste alcune delle novità previste per la disciplina dei servizi pubblici locali e non dagli emendamenti dei relatori al decreto legge 179/2012 "Ala crescita. La più rilevante modifica riguarda l'ennesimo revirement normativo sulla disciplina degli affidamenti in house di servizi pubblici locali: Si propone infatti l'eliminazione del limite massimo dell'importo di affidamento, pari a 200 mila euro, entro il quale era prevista, dall'articolo 8, comma 4 del decreto-legge 95/2012 (convertito nella legge 135, cosiddetta spending review), la possibilità di procedere ad affidamenti in house a società interamente pubbliche. La norma di agosto stabilisce che da inizio 2014 in house si possano affidare servizi pubblici soltanto nel rispetto della;giurisprudenza comunitaria e del citato limite: con l'emendamento sarà invece sufficiente rispettare i limiti dell'ordinamento comunitario. Il che significa nella sostanza, non cambiare in alcun modo il quadro di riferimento precedente all'introduzione del limite. Si prevede inoltre che gli affidamenti in essere non conformi ai requisiti comunitari devono essere adeguati entro il termine del 31 dicembre 2013 pubblicando, entro la stessa data, una relazione che dia conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento europeo. Per gli affidamenti senza data di scadenza occorrerà Pagina 23 Dietrofroni sui sersizi hwali Pagina 10 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE 01/12/2012 t QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi • Abrogato il tetto dei 200 mila euro per gli affidamenti in house a decorrere dal 2014; necessario soltanto il rispetto delle rgeole Ue • Ammessi i project bond anche per realizzare, potenziare o gestire un impianto o una infrastruttura destinata a pubblico servizio • Previsto il divieto di assunzione del personale per le società controllate se la spesa per il personale incide per più del 50% rispetto alla spesa corrente dell'amministrazione controllante • Obbligo di adeguare gli affidamenti in house ai principi Ue entro il 2013 inserire nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto un termine di scadenza dell'affidamento; in caso di mancato inserimento del termine si prevede la cessazione ex lege entro fine 2013. Sul fronte delle spese per il personale delle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo, titolari di affidamento diretto di servizi pubblici locali senza gara, ovvero che svolgono funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale, ne commerciale, ovvero che svolgono attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica, si richiama il vincolo generale a non assumere in caso di spesa per il personale superiore al 50% delle spese correnti, ma lo si rende più incisivo. Infatti si stabilisti che se l'incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente dell'amministrazione controllante, supera il 50% delle spese correnti, l'amministrazione controllante deve imporre un divieto all'assunzione di perso- Diffusione: 78.822 nale, divieto che oggi non è previsto. Introdotto anche il vincolo di contenimento sulle consulenze per rispettare il vincolo del 50% Se l'incidenza è invece inferiore al 50% si potrà procedere a nuove assunzioni entro il limite del 40% della spesa corrispondente alle cessazioni dell'anno precedente. Una certa perplessità su queste nuove modifiche arriva dall'Anci che, con Filippo Bernacchi, delegato Anci alle politiche energetiche e ai rifiuti, così commenta l'intervento modificativo: «Spero in un ravvedimento di Governo e Parlamento perché se si continua di questo passo non si avrà mai un quadro stabile, certo e definito, con le amministrazioni che continueranno a essere in bilico in quanto fra un provvedimento e l'altro, posso trovarsi in regola oppure essere in difetto». Importante anche l'estensione dell'ambito di applicazione della disciplina dei project bond anche per realizzare, potenziare o gestire un impianto o una infrastruttura destinata a pubblico servizio. Riproduzione riservata Pagina 23 Dietrofroni sui sersizi hwali Pagina 11 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE t QINUTIOUNO E4IINU1LIE0.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi 01/12/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 STIME CATASTO Immobili speciali uniformati Incremento dei livelli di uniformità delle stime catastali delle unità immobiliari a destinazione speciale e particolare, appartenenti a segmenti caratterizzati da trasformazioni innovative sia sotto il profilo tipologico che tecnologico, oltre che da una rilevante valenza tributaria. E l'obiettivo a cui mira la circolare n. 6/2012 diffusa ieri dall'Agenzia del territorio avente ad oggetto la determinazione della rendita catastale delle unità immobiliari a destinazione speciale e particolare, censite nelle categorie catastali dei gruppiD ed E. In particolare, la circolare fornisce chiarimenti di natura tecnicoestimale, finalizzati alla corretta individuazione delle componenti immobiliari oggetto della stima catastale, in conformità alla normativa di settore e in coerenza con gli indirizzi giurisprudenziàli. La circolare fornisce, altresì, indicazioni metodologiche e operative per l'applicazione dei diversi procedimenti di stima, previsti per queste tipologie di immobili. Pagina 27 Il,. per cassa oggi al debutto Gwelle ddlo Pagina 12 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 picc press LinE t QINUTIOUNO ECIINU1LIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 az Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi 01/12/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 DL SALVA ENTI/ Le modifiche al senato. Rango di legge per il regolamento sul non profit Imu per le fondazioni bancarie Salta l'esenzione prevista per gli enti non commerciali DI FABRIZIO G. POGGIANI le esenzione dall'imposta municipale sugli immobili (Imu), prevista per la generalità degli enti non commerciali, resterà preclusa per le fondazioni bancarie. Due gli emendamenti al dl salva enti locali approvati dalle commissioni I° e V° riunite del senato, aventi a oggetto l'imposta municipale sugli immobili (Imu). Fondazioni bancarie. Con un emendamento del senatore Elio Lannutti (Idv) si prevede l'esclusione dall'applicazione dell'esenzione disposta dalla lettera i), del comma 1, dell'art. 7, dlgs n. 504 (Ici) per gli immobili detenuti dalle fondazioni bancarie. Si ricorda che le fondazioni, più in generale, sono caratterizzate dall'indisponibilità del patrimonio e dalla presenza di un fine «non lucrativo» da perseguire che le collocano, correttamente, all'interno della più vastaialatea degli enti non commerciali. Pagina 29 Imu per le fondazioni banl•arie Pagina 13 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE 01/12/2012 t QINUTIOUNO ECIINU1LIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi Le fondazioni bancarie sono anch'esse enti non commerciali, appartenenti al cosiddetto «Terzo settore», ovvero soggetti giuridici non lucrativi con connotazione non imprenditoriale, nonostante controllino direttamente istituti bancari; la legge delega n. 461/1998 e il dlgs n. 153/1999 avevano affermato, infatti, l'impostazione per cui questa tipologia di fondazione deve operare nel settore del «no profit», pur conservando, seppure indirettamente e per effetto del controllo di soggetti commerciali, la vocazione lucrativa. La lettera i), del comma 1, dell'art. 7 del decreto legislativo istitutivo della vecchia imposta comunale (Ici), cui fanno riferimento anche le disposizioni dell'imposta municipale (Imu) ai fini del riconoscimento dell'esenzione, rende esenti gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali per l'esercizio «esclusivo» di attività di natura assistenziale, previdenziale, sanitaria, didattica, ricettiva, culturale, ricreative e sportive, comprese quelle destinate all'esercizio del culto. Con il recente regolamento (dm 19/11/2012 n. 200) è stata confermata la totale esenzione dal tributo per gli immobili destinati «esclusivamente» all'esercizio delle attività istituzionali, se non eseguite in modalità commerciale, con la conseguenza che tali enti, di chiara derivazione bancaria, rientrano tra i beneficiari dell'esenzione, non esercitando «direttamente» alcuna attività commerciale. L'emendamento indicato tende a porre rimedio a tale situazione, escludendo dall'esenzione le fondazioni, di cui al dlgs n. 153/1999, di derivazione bancaria. Regolamento Imu. Con altro emendamento si tende a dare maggior forza al dm 19/11/2012 n. 200, innalzando lo stesso a un rango superiore, stante il fatto che il decreto ministeriale, allo stato attuale, rappresenta esclusivamente un regolamento di attuazione da adottare ai sensi del comma 3, dell'art. 91-bis, dl n. 112012, da impugnare di fronte ai tribunali amministrativi (Tar). Si ricorda che detto regolamento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 23/11/2012 n. 274, fissa le regole applicabili, con decorrenza dal prossfino anno (1/1/2013), per gli immobili utilizzati nel settore non Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 commerciale (Terzo settore) per le attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive, di religione e di culto, in relazione alle attività istituzionali svolte contestualmente a quelle commerciali o con modalità commerciali, o in concorrenza con altre attività di natura commerciale. Il regolamento in commento non si è limitato a indicare il rapporto proporzionale per la tassazione, ai fini dell'Imu, degli immobili posseduti dagli enti non commerciali, ma ha anche individuato taluni requisiti (articoli 3 e 4) destinati a identificare, inequivocabilmente, le attività di natura istituzionale e quelle di natura commerciale, introducendo anche l'obbligo di procedere con modifiche statutarie (art. 7) entro la fine del corrente anno (31/12/2012), poiché è solo l'esercizio esclusivo delle attività istituzionali «non» commerciali che presuppone la totale esenzione dall'applicazione dell'imposta. Riproduzinne riservata—ai Pagina 29 Imu p., le fondazioni banl,arie Pagina 14 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE t QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 az Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi 01/12/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 Il piano delle performance diventa obbligatorio per i comuni Un carico di burocrazia sugli atti di gestione degli enti locali. Oltre al Piano esecutivo di gestione si configura l'obbligo di adottare un doppione: il piano della performance, previsto dalla legge Brunetta. Gli emendamenti alla legge di conversione del d1174/2012 rischiano di rendere confusionario il quadro delle attività di controllo e di programmazione di comuni e province. In particolare, un emendamento all'articolo 3, comma 1, lettera g) del decreto prevede di aggiungere all'articolo 169 del dlgs 256/2000 un comma 3-bis ai sensi del quale «il piano esecutivo di gestione è deliberato in coerenza con il bilancio di previsione e con la relazione previsionale e programmatica. Al fine di semplificare i processi di pianificazione gestionale dell'ente, il piano dettagliato degli obiettivi di cui all'articolo 108, comma 1, e il piano della performance di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sono unificati organicamente nel piano esecutivo di gestione». La prima parte dell'emendamento, che consente di unificare il piano esecutivo di gestione (che aggancia le attività da svolgere alle risorse finanziarie) col piano dettagliato degli obiettivi è sostanzialmente inutile. I due atti di pianificazione vengono da sempre gestiti come un unico elemento, distinto in due sezioni dalla gran parte degli enti locali. La seconda parte rischia di creare lavoro pedante e inutile, laddove richiama come adempimento obbligatorio l'approvazione del piano della performance, previsto dall'articolo 10 del dlgs 150/2009. Con l'emendamento si potrebbe configurare come obbligatorio per gli enti locali un articolo della riforma Brunetta che essa stessa riforma ha escluso applicarsi direttamente all'ordinamento di comuni e province. Gli articoli 16, 31 e 74 della riforma Brunetta, posti a indicare quali nonne si applichino almeno come principi agli enti locali nemmeno menzionano l'articolo 10 del dlgs 150/2009. E non si tratta di un caso. Il piano della performance, previsto da detto articolo 10 è «un documento programmatico triennale, da adottare in coerenza con i contenuti e il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici e operativi e definisce, con riferimento agli obiettivi finali e intermedi e alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell'amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale e i relativi indicatori». Tale piano della performance è espressamente dedicato alle sole amministrazioni statali, perché solo per esse è innovativo. I suoi contenuti sono già e da moltissimi anni previsti in due atti di programmazione degli enti locali: la relazione previsionale e programmatica e il piano esecutivo di gestione. Per altro, l'articolo 10 del dlgs 150/2009 prevede anche una scadenza per l'adozione del piano della performance, il 31 gennaio di ogni anno, assolutamente incompatibile con gli ordinari termini di approvazione dei bilanci e del Peg degli enti locali. Un doppione che è auspicabile non venga inserito nell'ordinamento locale e comunque, solo facoltativo. Luigi Oliveri Pagina 29 Inni per le fondazioni banearie Pagina 15 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE t 01/12/2012 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi Diffusione: 78.822 Il controllo strategico sotto il dg crea un cortocircuito organizzativo Un cortocircuito organizzativo e istituzionale. Il disegno di legge di conversione del d1174/2012 rischia di creare inestricabili problemi operativi incidendo sull'autonomia dei segretari comunali e dei dirigenti, oltre che creando nuovi elementi di rivalità tra i segretari e i direttori generali. Gli emendamenti inseriscono al comma 2 dell'articolo 147-ter del dlgs 267/2000 la previsione secondo la quale l'unità addetta al controllo strategico «è posta sotto la direzione del direttore generale, laddove previsto, o del segretario comunale negli enti in cui non è prevista la figura del direttore generale». Sono state così accolte le lagnanze dei (pochissimi) direttori generali degli enti locali, i quali avevano chiesto a gran vice che la norma specificasse la loro preposizione al controllo strategico. Quasi che il controllo strategico e la sua direzione costituiscano una posizione di privilegio o superiorità gerarchica, i direttori generali hanno ottenuto questo riconoscimento espresso delle loro funzioni, a scapito dei segretari comunali. Una scelta discutibile, quella del legislatore, perché dà appunto la sensazione che il controllo strategico (forse a causa dell'aggettivo altisonante) risulti una funzione di natura apicale, mentre altro non è che la congiunzione tra la programmazione politica di mandato e le relazioni revisionali e programmatica triennali. Inoltre, si attribuisce un rilievo a una figura, quella del direttore generale in via di estinzione, già eliminata in tutti i comuni con meno di 100 mila.' abitanti e oggettivamente vista come un doppione, anche per effetto proprio del dl 174/2012 che certamente rilancia il peso del segretario comunale. Un rilancio anche oltre misura, almeno a causa sempre degli emendamenti al disegno di legge di conversione. I quali, se approvati, creano ragioni di complicazione e attrito anche tra segretari e dirigenti, con la possibilità di accrescere l'ingerenza degli organi di governo nella gestione. Infatti, si prevede di modificare l'articolo 147-bis, conuna 3, del dlgs 267/2000 prevedendo che gli atti di controllo del segretario sui provvedimenti dei dirigenti siano trasmessi a questi ultimi «unitamente alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrata irregolarità». A parte la circostanza che le direttive sono atti che non implicano l'obbligo di conformazione da parte del destinatario e che i dirigenti dispongono di una specifica sfera di autonomia che non può essere lesa, in ogni caso appare singolare assegnare al segretario un potere di conformazione, visto che detto organo risulta ancora incaricato direttamente dal sindaco o dal presidente della provincia. Il segretario comunale non gode di quella posizione di terzietà di cui un organo di controllo dotato di poteri conformativi dovrebbe disporre. Gli emendamenti rischiano, così, di rendere la riforma dei controlli uno strumento mediante il quale gli organi di governo, per il tramite di segretari troppo influenzabili, potrebbero per interposta persona e mediante i controlli gestire indirettamente. Un risultato del tutto opposto agli intenti della norma e alla Costituzione. , Luigi Oliveri Pagina 29 Inni per le fondazioni banearie Pagina 16 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 press unE 01/12/2012 t Q13/TIMANO ECIINUM11:0.1:111.111DICII E POUTICO 9 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 Sul sito del Mef 6.169 delibere su 8.092 comuni. La Uil le ha passate al setaccio Imu, un salasso da 23 miliardi Ai sindaci 14,8 mld, allo stato 8,4. Roma la più cara DI FRANCESCO CERISANO n salasso generalizzato, più per le seconde case e meno per l'abitazione principale (su cuí peseranno i diversi livelli di aggiornamento dei valori catastali da città a città) che farà incassare 14,8 miliardi ai comuni e 8,4 all'erario. L'Imu prima casa frutterà ai municipi 3,8 miliardi, ma ai sindaci andrà anche metà del gettito sulle abitazioni secondarie pari a 19,4 miliardi. A Milano, dove VER5AMENNTi E il sindaco DICHIARAZIONI Giuliano ORMogLarameMor.i. Pisapia ha lasciato invariata al 4 per mille l'aliquoIN EDICOLA CON ta prima ' casa, per un'abitazione semi-centrale di 5 vani si pagherà un'Imu mediamente più alta rispetto a comuni come Torino, Napoli e Genova che hanno applicato un'aliquota più salata. In media l'Imu prima casa costerà (tra acconto di giugno e saldo di dicembre) 278 euro a famiglia con punte di 639 euro a Roma, 427 euro a Milano, 414 euro a Rimini, 409 euro a Bo- li IN EDICOL ALDO rektriMPOSIA 011.1tVit0101..... 1.PARAnOlif logna, 323 euro a Torino. Per le seconde case, l'imposta municipale complessiva ammonterà a 745 euro medi, con punte di 1.885 euro a Roma, 1.793 euro a Milano, 1.747 a Bologna e 1.526 euro a Firenze. Con il saldo di dicembre, le famiglie italiane dovranno pagare mediamente 136 euro per la prima casa, con punte di 470 euro a Roma. Mentre per una seconda casa il saldo peserà mediamente 372 euro con punte di 1.200 euro nelle grandi città. Come dimostrano i dati dell'Osservatorio sulla fiscalità locale della Uil, il puzzle dell'Imu in vista del saldo del 17 dicembre si sta via via componendo, man mano che i comuni inviano telematicamente al dipartimento delle finanze le delibere con le aliquote definitive. Per farlo avevano 30 giorni di tempo dall'approvazione, ma molti enti hanno preferito aspettare fino all'ultimo per decidere, sfruttando la maxi-proroga della dead line per i bilanci di previsione 2012 che quest'anno si è allungata fino al 31 ottobre. E questa la ragione per cui ancora non figurano nel data base del Mef le delibere di tutti i municipi perché molti hanno varato il preventivo al fotofinish. Ma nel giro di qualche giorno il quadro dell'imposta municipale sul Pagina 30 • „ r .r rr un salassi, II 23 minimi, IN EDICOLA rchl Pagina 17 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 press unE 01/12/2012 t QINUTIOUNO ECIINU1LIE0.1:11L'IMIC21111: POUTICO 9 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi I COSTI DELUIMU: LA TOP TEN PRIMA CASA NELLE CITTÀ CAPOLUOGO CITTA Roma Milano ALIQUOTA PRIMA CASA 4 R mini Bologna rino 3 Padova lferon Napoli Pave Genova 4 '75 4 territorio nazionale potrà dirsi completo. Al 28 novembre la Uil ha contato 6.169 delibere sul sito del Mef, pari al 76,2% del totale dei comuni italiani (8.092) Un campione, dunque, sufficientemente idoneo a tirare le somme. Come era ovvio, la maggior COSTO TOTALE MEDIO PRIMA CASA 639 427 414 409 323 Diffusione: 78.822 I COSTI DEIXIMU: LA TOP TEN SECONDA CASA NELLE CITTÀ CAPOLUOGO 321 Firenze Rimini Siena ALIQUOTA SECONDA CASA 10,6 10,6 0,6 10,6 10,6 10,6 olzan 10,6 303 303 295 Pisa Padov Latina 10,6 parte degli aumenti si concentrano sulla seconda casa A innalzare l'aliquota sulle abitazioni secondarie sono stati quasi due comuni su tre (3.863 enti pari al 62,6% del totale), mentre hanno confermato l'aliquota base del 7,6 mille 2.221 comuni (36%). Il 31,2% del campione (1.924 municipi), invece, ha aumen- CITTA Rorn Milano a tato l'aliquota base del 4 per mille sulla prima casa, mentre il 62,2% (3.826 comuni) l'ha confermata. Dati che secondo i calcoli della Uil portano l'aliquota media nazionale sulla prima casa al 4,36 per mille, mentre per le seconde case l'aliquota media è dell'8,78 per mille in aumento del 15,5% rispetto COSTO TOTALE MEDIO SECONDA CASA 1.885 1.793 .747 1.526 1.408 1.304 1.298 .249 1.190 all'aliquota base fissata dal governo Monti. Bollettino Imu. Com'è noto, il saldo di dicembre potrà essere pagato, oltre che con il modello F24, anche con il bollettino postale, il cui facsimile è stato approvato con decreto Mef del 23 novembre 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 280 di ieri. Pagina 30 • r .r rr LITI salassi, IN EDICOLA rchl Pagina 18 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 23 inl anl i pressunE 01/12/2012 t QINUTIOUNO ECIINU1LIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9 Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi Periodicità: Quotidiano Tiratura: 127.349 Diffusione: 78.822 L'Anusca punta a rafforzarsi nonostante la crisi Paride Gullini, presidente di Anusca, guarda al domani. «Abbiamo diversi obiettivi: rafforzare la presenza sul territorio. Con l'accorpamento dei comuni si accorperanno anche le anagrafi, e aiuteremo i comuni in questo passaggio». Non solo: «Dobbiamo mantenere operativa l'Accademia, nonostante siano venute meno le risorse economiche che consentono all'associazione la sopravvivenza delle strutture realizzate». Lo Stato, dice, dovrebbe trovare nel suo bilancio un finanziamento di almeno 500-600 mila euro. Il presidente dell'Associazione degli ufficiali di Stato civile e dell'anagrafe commenta con ItaliaOggi i lavori del 32° Convegno nazionale chiusosi ieri a Montecatini Tenne e osserva: «Direi che nonostante la situazione generale i comuni hanno ritenuto doveroso inviare i loro funzionari (quasi 900 presenze). Siamo lieti del successo: significa che il problema della formazione professionale sta a cuore dei comuni malgrado la crisi che colpisce lo stato centrale e le amministrazioni locali». Il tema principale di quest'anno, per Gullini, è stato rappresentato dall'aggiornamento dell'anagrafe e del sistema Ina Sala. «E tra poco», aggiunge, «l'anagrafe nazionale della popolazione residente. Sarà un modo nuovo di amministrare, un'organizzazione diversa per stato e organismi territoriali. E una soluzione già adottata in alcuni paesi europei e che caldeggiamo anche in Italia, siamo convinti permetta di risparmiare sulla gestione delle procedure amministrative e semplificare l'azione della pubblica amministrazione». Aggiornamento e formazione sono stati il leitmotiv dell'incontro di Montecatini. Come l'equiparazione dei figli legittimi e naturali varata in questi giorni. Per il presidente Anusca si tratta di «nuove legislazioni che richiederanno la crescita professionale». «Ci aspettavamo» continua, «che venisse introdotta la possibilità di scegl iere il cognome della madre, se tenere esclusivamente quello o aggiungerlo a quello paterno». Insomma, i demografici si trovano davanti a un mondo nuovo: «Soprattutto in tema di diritto internazionale privato servirà l'aggiornamento professionale, dal momento che oggi ospitiamo cittadini da dentro e fuori l'Europa e che professano religioni diverse», conclude Gullini. Antonino D'Anna (da Montecatini) Pagina 30 Imiti LUI salassi, da 23 miliardi Pagina 19 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 01/12/2012 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Diffusione: 262.360 Dossier premi. Il tavolo politico si riunirà il3 dicembre per discutere l'ipotesi di una proroga Pa, il ministro convoca i sindacati ROMA Arriva l'atteso "tavolo politico" sul dossier precari della Pa. Al termine del Consiglio dei ministri, è partita la convocazione per lunedì prossimo,3 dicembre, di tutte le sigle sindacali a un incontro cui parteciperà il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. Ieri nel corso della riunione di Consiglio il ministro ha letto la sua informativa (assente il titolare dell'Economia, Vittorio Grilli) che prevede una soluzione tampone per i contratti in scadenza. La proposta, che verrà trasformata in un emendamento alla legge di stabilità, punta ad assicurare la possibilità per le amministrazioni di prorogare fino al lu- glio 2013 i contratti a termine che hanno raggiunto i 36 mesi o che sono in scadenza a fine anno. Si tratterebbe di una «soluzione a costo zero», che non apre la porta ad alcun tipo di stabilizzazione generalizzata; un passo in avanti che consentirebbe di procedere invece con maggiore tranquillità alla definizione dell'Accordo quadro Aran sul lavoro flessibile nella Pa oltre la scaden- LA PROPOSTA Si punta ad un emendamento alla legge di stabilità: le amministrazioni pubbliche potranno spostare le scadenze fino a luglio 2013 za prevista per fine anno. Oltre alla possibilità di proroga dei contratti, nel testo verrà inserito anche il riconoscimento di una riserva di posti, da assegnare a chi ha già avuto un contratto a termine nella Pa, nei prossimi concorsi pubblici. L'esperienza contrattuale verrebbe considerata alla stregua di un titolo per consentire, in prospettiva, un canale di accesso strutturale ai «terministi» nel rispetto dei vincoli costituzionali. La soluzione era già stata prospettata nei giorni scorsi ai sindacati dai tecnici di palazzo Vidoni. Anche con il via libera normativo alla proroga dei contratti per le amministrazioni resterà tuttavia invigore fino al termine del prossimo anno il taglio del 50% delle risorse utilizzabili per il lavoro flessibile (Dl 78/2010): «Se un' amministrazione non ha i soldi può pure non fare la proroga - aveva dichiarato mercoledì il capo dipartimento Funzione Pubblica, Antonio Naddeo -. Ma in genere le amministrazioni i fondi li hanno, il problema era che tanti precari avevano raggiunto il tetto massimo di 36 mesi». L'intero fronte sindacale ha già accolto positivamente lo schema di proroga che riguarderebbe buona parte di una platea di dipendenti che superava, alla fine del 2011, quota 25omila, considerando i quasi 15mila precari del settore Stato, i 135mila della scuola e i momila di Regioni, autonomie locali e Servizio sanitario. D.CoI. RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 2 Pagina 20 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 01/12/2012 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Diffusione: 262.360 I úgHs Le stime del ministro Giarda Province, risparmi fino a 535 milioni ma riforma a rischio ROMA Sono stimati tra 370 e 535 milioni di euro i risparmi potenziali derivanti dall'accorpamento delle Province, dalle attuali 86 a 51 (comprese le aree metropolitane), previsto nel decreto legge del 5 novembre 2012 n. 188. I dati emergono da un esercizio econometrico elaborato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Si tratta di valori compresi tra il 5% e il 7% della spesa corrente al netto degli interessi attualmente sostenuta dalle province. Lo studio evidenzia come due province piccole di circa 2oomila abitanti ciascuna, ad esempio Biella con circa 187mila abitanti e Vercelli con circa 180mila abitanti, hanno spese correnti pro-capite rispettivamente pari a 212 e 258 euro, maggiori delle spese pro-capite di una provincia come Cremona che, con i suoi 363mi1a abitanti presenta una spesa di 185 euro. La nuova provincia Biella-Vercelli con i suoi 367mi1a abitanti presenta un valore di spesa stimata pari a 186 euro pro-capite. In una nuova provincia le spese pro-capite stimate applicate agli abitanti complessivi delle due province sono notevolmente inferiori alla somma delle spese stimate per le due province attuali. Sostituendo due province piccole con una provincia più grande si realizzano economie di scala: in altre parole si hanno minori spese complessive. In prospettiva, conclude lo studio, la spesa delle Province avrà modificazioni significative rispetto alla situazione attuale per la riduzione delle funzioni che sono loro assegnate. L'analisi di Giarda ha prodotto l'immediata reazione del presidente dell'Upi, Antonio Saitta: «visto questo nostro contributo, l'unico che viene da istituzioni a favore dello Stato, il Governo dimezzi i tagli previsti per il 2013 alle Province». Secondo Saitta lo studio di Giarda conferma che la decisione delle Province di autoriformarsi contribuirà a ridurre le spese del Paese. Palazzo Chigi dovrebbe compensare questo impegno «cancellando questi oltre 500 milioni dal monte di 1,2 che ci ha imposto con la legge di stabilità». Anche perchè - conclude Saitta - se le Province «andranno al dissesto, come abbiamo dimostrato, avverrà senza modifiche ai tagli e non solo non si realizzeranno quelle economie di scala previste dal Ministro Giarda ma ci sarà un aggravio di deficit sul bilancio dello Stato». O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 8 Pagina 21 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE s'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano 01/12/2012 Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Diffusione: 262.360 T Scuole paritarie preparano ricorso al Tar Una class action al Tar delle scuole paritarie costrette, a differenza delle statali, a pagare l'Imu. Contro una «gravissima» disparità di trattamento che nasconde anche «un aiuto di stato illegittimo» il Ter.Mil. Cons-Consumatore del terzo millennio ha deciso di imboccare la strada del ricorso amministrativo, assistita dal presidente del Codacons Carlo Rienzi. Il Regolamento prevede, infatti, l'esenzione solo per le scuole paritarie che svolgono attività gratuita, che richiedono un pagamento «simbolico», oppure sufficiente solo a coprire i costi del servizio offerto. Due pesi e due misure, rispetto alla scuola pubblica fatta salva dalla norma, che ha indotto Rienzi a contestare la violazione dei principi fondamentali imposti dalla Costituzione e dal diritto comunitario, tesi ad assicurare il diritto allo studio e la libera circolazione dei beni e dei servizi. La speranza è prima di tutto che il Tar dia partitavinta ai consumatori affermando l'illegittimità della distinzione, poi anche quella di ottenere dei chiarimenti sul metodo di calcolo dell'imposta, rimesso alla discrezionalità dell'Esattore. Pagina 8 Pagina 22 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 01/12/2012 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano mnovra Stabilità, si prepara l'assalto Nodo-risorse ROMA Un assalto all'ultimo treno della legislatura. È quello che nei prossimi giorni rischia di subire al Senato la legge di stabilità. A causa dell'ingorgo parlamentare che potrebbe risucchiare a palazzo Madama alcuni decreti e altri provvedimenti più o meno strategici, governo e maggioranza potrebbero decidere di travasare sulla "ex Finanziaria" diversi micro-pacchetti di misure di Dl e Ddl destinati a un binario morto. A cominciare da quello sul terremoto escluso per motivi di copertura dal maxi-emendamento al decreto sui costi della politica. Con il risultato di far salire la dote ad almeno i miliardo di risorse aggiuntive per dare una risposta al lungo elenco di modifiche in lista di attesa: precari nella Pa, forze dell'ordine, produttività, rifinaziamento della Cig, ripristino dell'indicizzazione per le pensioni di guerra, edilizia scolastica, malati di Sla, patto di stabilità interno, Tob in tax. Un'operazione che potrebbe anche aprire la strada a una nuova ripartizione dei vari nuovi Fondi inseriti a Montecitorio nel testo (a partire da quello denominato Irapautonomi), per coprire tutte le nuove "poste" in gioco. Tanti vagoncini da agganciare a quello che viene considerato l'ultimo treno della legislatura con una destinazione sicura. Un treno che ri- Diffusione: 262.360 schia di diventare infinito. Anche perché altre misure che rischiano di rimanere congelate nelle more della discussione sul decreto sviluppo così come di altri decreti in arrivo in Parlamento (come, ad esempio il "salva-infrazioni") potrebbero essere imbarcate sul treno della stabilità. Una partita complessa, insomma. Che comincerà a entrare nel vivo da martedì, quando la commissione Bilancio del Senato avvierà formalmente l'esame del testo arrivato dalla Camera. L'obiettivo è rispedire il provvedimento a Montecitorio prima del 20 dicembre. Ma non sarà facile. Anche perché resta da sciogliere il nodo coperture. Perle sole modifiche obbligate, quelle rimaste in sospeso alla Camera, come i fondi per sicurezza, produttività, malati Sla, Comuni, pensioni di guerra e edilizia scolastica, sono necessari non meno di 600-800 milioni. Considerando anche i precari della Pa e alcuni pacchetti di misure da travasare da altre provvedimenti si salirebbe a quotai miliardo. Risorse che non sarebbe comunque sufficienti a coprire in toto la lunga lista delle possibile modifiche che sta assemblando la maggioranza. A questo punto diventerebbe obbligatoria una nuova rimodulazione dei Fondi istituiti alla Camera, come ad esempio quelli sull'Irap-autonomi e sul credito d'imposta per la ricerca che è stato agganciato al piano Giavazzi. In entrambi i casi si parte da una dote di 500 milioni: certa per il fondo Irap-autonomi, ancora sulla carta sul fronte del piano Giavazzi. Ma anche altre voci potrebbero essere a rischio rimodulazione. M.Rog. RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 Pagina 23 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 01/12/2012 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Diffusione: 262.360 Controlli. Correttivo al Dl enti locali Scompare il taglio a mille revisori nei piccoli Comuni Gianni Trovati MILANO Scompare dalla legge di conversione del decreto enti locali il taglio di oltre mille posti da revisore dei conti nei Comuni che fanno parte di Unioni, previsto dagli emendamenti approvati alla Camera. Nel maxi-correttivo del Governo su cui sarà votata martedì la fiducia la norma ritorna in una veste decisamente più morbida, e dedicata solo alle Unioni in cui i Comuni sotto i mille abitanti gestiranno informa associata tutte le funzioni fondamentali tranne l'anagrafe. Questo assetto, inizialmente pensato come obbligatorio dalla manovra-bis del 2on, è stato reso facoltativo con il decreto legge di luglio sulla revisione di spesa, che consente anche l'alternativa della convenzione. In pratica, la legge di conversione del D1174/2012 approvata a Montecitorio cancellava tutti i posti da revisore nei 1.871 Comuni che oggi fanno parte di Unioni, prevedendone la decadenza immediata e la sostituzione con un collegio da 3 membri in capo all'Unione (si veda Il Sole 24 Ore del 19 e del 20 novembre). Nella nuova formulazione, la regola si applicherà invece solo alle Unioni «nuovo modello» pensate per i Comuni con meno di mille abitanti, che non sono ancora in funzione e quindi non sollevano neanche il problema dell'interruzione dei mandati attuali prima della scadenza. Così corretta, seguendo le indicazioni che erano state avanzate nei giorni scorsi dall'Associazione dei revisori locali (Ancrel), la norma trova un'armonia con l'ordinamento contabile, perché solo le Unioni dei mini-enti saranno direttamente titolari delle fun- zioni di bilancio, mentre nelle Unioni attuali la gestione dei conti rimane in capo ai singoli Comuni. Impossibile al momento prevedere quante saranno le nuove Unioni, perché il decreto sulla revisione di spesa offre ai Comuni sotto i mille abitanti l'alternativa delle convenzioni, vantaggiosa anche perché permetterà ai mini-enti di dribblare l'assoggettamento al Patto di stabilità previsto per le nuove Unioni a partire dal 2014 (per i Comuni fra mille e 5mila abitanti si parte invece nel 2013). Sempre in tema di revisori negli enti locali, si chiude il cantiere della riforma che porterà alla nomina dei futuri guardia- LA FUFORMA ATTUATA Via libera del Viminale agli elenchi regionali con 4.146 professionisti Estrazioni a partire dal10 dicembre ni dei conti tramite estrazione dagli elenchi regionali Il ministero dell'Interno ha pubblicato ieri il decreto con l'elenco dei 4.146 professionisti inseriti negli elenchi delle Regioni a Statuto ordinario. Da questi elenchi saranno effettuate le estrazioni per la prima applicazione della riforma, fino al 28 febbraio del 2013 quando si procederà all'aggiornamento con le nuove domande. Le estrazioni partiranno il io dicembre prossimo, per cui i revisori attuali in scadenza sono chiamati a concludere l'attività con una proroga di pochi giorni. [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com/norme L'elenco d ei revisori Pagina 24 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 Pagina 24 pressunE 01/12/2012 ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Diffusione: 262.360 IN GAllETTA/2 Imu, pubblicato il bollettino postale Pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 28o del 30 novembre il decreto 23 novembre 2012 contenente il modello di bollettino di conto corrente postale predisposto secondo le caratteristiche tecniche rese note sulla Gazzetta Ufficiale - Foglio inserzioni - n.115 del m maggio 2001 e successive modificazioni, che può essere utilizzato, a decorrere dal 1° dicembre 2012, per il versamento dell'Imu. Pagina 25 Pagina 25 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE 01/12/2012 ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Diffusione: 262.360 CATASM Nuova circolare sulle rendite Pubblicata ieri dall'agenzia del Territorio la circolare 6/2012 avente ad oggetto la determinazione della rendita catastale delle unità immobiliari a destinazione speciale e particolare, censite nelle categorie catastali dei gruppi D ed E anche alla luce della recente giurisprudenza. Pagina 25 Pagina 26 di 26 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015