La docente presenta una scelta di poesie e brani sulla natura e le

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La docente presenta una scelta di poesie e brani sulla natura e le
La docente presenta una scelta di poesie e brani sulla natura e le stagioni contenuti in
Pagine bustocche o in Giornate bustocche di C. Azimonti. Invita, inoltre, gli studenti alla
compilazione dei questionari di analisi dei testi e alla lettura e comprensione dei testi in
dialetto. In classe poi vengono lette le poesie e corretti gli esercizi
In Pagine bustocche di C. Azimonti
Terra, ascolto il battito
Alla Terra
Gianpaolo Calderara
del tuo cuore immenso
Io mi distendo su la nuda terra
prono, il volto fra le zolle sconvolte,
e ne aspiro il profumo fecondo
con le nari dilatate, o Genitrice,
il respiro affannoso l'animo
affranto che nell'impeto disperato
s'attacca a te o generosa e bella.
Tu accogli le mie lacrime
che si confondon fra la rugiada
dei tuoi prati, accogli benigna
il sublime connubio della natura
e dell'uomo.
Tu sola, sorella, mi sarai fedele
eternamente, custode sarai gelosa
del mio sangue vermiglio
che ora batte furiosamente i miei polsi
irrequieti, le tempie madide di sudore,
che pare voglia sprizzar fuori a fecondarti
o terra divina, a rinnovare
il dolore antico del Cristo nell'orto
del Getsemani.
e penso al mistero che ascondi
ne le viscere profonde.
Vorrei conoscere la legge che ti governa,
vorrei credere al fato che ti sovrasta.
Vorrei sentirti mia
abbracciare il tuo tutto
e non lo posso dolorosamente...
non lo posso perché ho paura
del vuoto che ti circonda!
Pure, si ribella lo spirito
a tal pensiero, risorge fremente
il corsiero generoso e forte,
il cavaliere puro del Graal
a vincere il vuoto e il nulla.
In alto, in alto o uomo,
leva il tuo volto dalle zolle
feconde, perché bagnate dalle sue lacrime
diventano fango. In alto!
Nell'infinito azzurro del cielo
nell'immensità dell'assoluto divino
scoprirai il mistero
della nera Terra.
COMPRENSIONE E ANALISI
1. Quali sono le espressioni che il poeta usa per far risaltare le caratteristiche religiose del
rapporto uomo- terra? Individuale distinguendo l'elemento cristiano da quello pagano.
2. Quali suoni e odori sono evidenziati nel testo per caratterizzare la terra?
3. Quali sono le espressioni e i sintagmi che il poeta usa per antropomorfizzare la terra?
Indica, inoltre, con quale pronome il poeta si rivolge alla terra.
4. Attraverso l'anafora del verbo vorrei quali desideri vengono espressi dal poeta? E oggi
la scienza quali ha già realizzato?
5. Che cosa significa per te l'espressione ho paura del vuoto che ci circonda?
6. Quale differenza di significato assume la parola zolle all'inizio e alla fine della lirica?
Aa nostra campàgna
In anni lontani venivan i milanesi a far campagna a Busto; magari per due o tre giorni
soltanto, ma ci venivano: oggi non ci vengono più. [...]
***
Per poter amare la campagna come sentiamo noi di amarla , occorre seguirla nel suo
ciclo annuale; vederla morire e rinascere; vederla crescere e svilupparsi; vederla fiorire e
maturare frutti. Raccogliere il suo ultimo sospiro autunnale e percepire il suo primo palpito
primaverile che rinnova, confondere il nostro respiro con il suo e scrutarne le sorti, con lo
spirito compreso del grande dono Divino che ci fa vivi.
In Pagine bustocche di C. Azimonti
Aa vendémbia
In Giornate bustocche di C. Azimonti
Ci fu un tempo che Busto era tutta una vigna[...] A sentir queste cose , i giovani faranno
cenni di incredulità; ma io li posso assicurare che d'uva ancora sul finire dell' 800 ce n'era
a Busto quanta se ne voleva e d'ogni sorta di qualità: dalla "moscatella" alla "russèa", dalla
dolcissima "nostrana" alla "barbera" nerissima, dalla "biciulàna" dagli acini grossi come
prugne alla "verdastra" per il vino bianco secco
Carlo Porta
Il poeta Carlo Porta nel brindisi all'osteria
per gli sponsali di "S.M. L'Imperatore
Napoleone con Maria Luisa Arciduchessa
d'Austria" fa dire a Meneghino
Che granada, varda varda!
Sent che odor
Che bel color,
Viva Bust,
E i so vidor!
Quest chi l'è el ver bombas
Che consola che dà gust,
E in un altro brindisi, nel Dicembre 1815,
per l'ingresso a Milano di "Francesco I e
Maria Luigia" Meneghino esordisce:
Quest l'en bon – cara, cara che fior
De bobò – che l'è quest! Oh che gust!
Glò,glò,glò. -Benedetta la terra
De Buscàa, di cunturna de Bust.
Che ve staga lontana la guerra,
Che i tempesti, i stravent, la scighera
Vaghen tucc a pestass in brughera!
Alla bucca, ai eucc, al nas,
Che piasè...
Glò,glò,glò.
Ugo Foscolo in una novella" sopra un caso avvenuto in Milano ad una festa da ballo"
1814 poetizza
Accorrete, che annego,
Parenti cavalieri,
Salvatemi, vi prego,
Per le polpette che mangiaste jeri:
Salvatemi , se il cielo
Vi ajuti a tracannar trecento fiaschi
Di vin di Busto e a digerire un bue.
Autunno
Giovan Battista Avanzini
In Pagine bustocche di C. Azimonti
L'autunno é qui; di frutta varie e molte
Pomposamente adornansi le piante,
Pende l'uva dai tralci nereggiante
E sparsa è la campagna di ricolte.
Ecco a fin lieto le speranze vòlte
Del buon coltivator, che nel sembiante
Di serena letizia è sfavillante
Non concessa ai signor le tante volte.
L'uccellatore colle reti pronte
In clamorosa compagnia si porta
Al sospirato dilettevole monte;
E pei cortili e per le vie fanciulli
Cui l'eletta stagione i doni apporta,
Vagheggian più che mai giochi e trastulli.
COMPRENSIONE E ANALISI
1. Individua il tipo di strofa
2. Quali caratteristiche distinguono il buon coltivator dai signor?
3. Quali sensazioni il poeta vuole comunicare al lettore attraverso le figure dell'uccellatore
e dei fanciulli?
4. Rispetto alla poesia Autunno di V. Cardarelli a pag.21 dell'antologia vol. B, quali
elementi caratterizzano la stagione autunnale? Confronta i due testi evidenziando analogie
o differenze.
La neve
Cade la neve e placida si posa
sui tetti e nella via. E' bianco il piano,
è bianco il monte: ogni creata cosa
dorme nel candido lenzuol. Un grano,
una semente dalla neve ascosa
ricerca il gramo passerotto invano
e, mentre al fuoco il buon cultor riposa,
erra col suo pensier lontan lontano...
Sogna il venturo prospero ricolto,
chè sotto terra la semente pia
già freme e attende i primi rai d'aprile.
Piccol spazzacamin, dal nero volto,
intirizzito piange nella via.
Belan le pecore nel chiuso ovile.
In Pagine bustocche di C. Azimonti
COMPRENSIONE E ANALISI
1. Individua il tipo di strofa e il relativo schema metrico.
2. Cosa significano i termini ascosa, gramo, cultor?
3. Perchè la semente è definita pia?
4. Quali elementi naturali sono accomunati al sonno e alla morte nella presentazione del
poeta?
5. Quali sensazioni il poeta vuole comunicare al lettore attraverso il riferimento al cultor, al
passerotto, allo spazzacamin e alle pecore?
Primavèa
In Giornate bustocche di C. Azimonti
I ragazzi bustocchi una volta riducevano l'inno del sole a questi versi
O sù, vègn feua
ta daò 'na parpeua; (1)
'na parpeua da Milàn,
vègn fèua incheu e bè' dumàn
(1) Moneta divisionale dell'antico Ducato di
Milano.
La poesia della capinera
O su, vieni fuori
ti darò una moneta
una moneta di Milano
vieni fuori oggi e anche domani
In Giornate bustocche di C. Azimonti
Vispa sul ramo fiorito
Spasimano per te i fiori
del corniolo preferito
per te esultano i cuori
è tornata la capinera
e tutto il creato freme
a cantar la Primavera.
d'intensa e viva speme.
Di mattino all'albeggiare
Dell'Ave Maria la campana
quando il buio scompare
argentea echeggia lontana
la capinera suole
e con crescente ardore
cantar l'inno al sole.
te invoca, luce del Signore.
Lento è il sole a levarsi
Fuga, o sole con il tuo sorriso
e prima d'affacciarsi
angelico di paradiso
all'orizzonte iridato
gli spiriti dell'inferno
vuol essere sospirato.
e i rigori gelidi del verno.
Lo sollecita la capinera:
Gesù, Giuseppe, Maria!
"O sole cantato ieri sera!
lieta primavera sia:
sul limpido cielo turchino
con questa preghiera
t'appella il nuovo mattino!
chiude il canto ... la capinera" .
Sulla Primavera
Bertold Brecht
da poesie 1918-1933
Molto tempo prima
che ci gettassimo su petrolio, ferro e ammoniaca
c'era ogni anno
il tempo degli alberi che verdeggiano irresistibili e violenti.
Noi tutti ricordiamo
i giorni più lunghi
il cielo più chiaro
l'aria mutata
della primavera destinata a venire.
Ora leggiamo nei libri
di questa celebrata stagione
e pure da molto tempo
non sono più stati scorti sulle nostre città
i famosi stormi di uccelli.
La gente seduta nei treni è ancora la prima
a sorprendere la primavera.
Le pianure la mostrano
nell'antica chiarezza.
Certo negli alti spazi
sembrano passare tempeste:
esse toccano soltanto
le nostre antenne.
Confronta le due poesie sulla primavera ,evidenziando affinità e/o differenze di contenuto
e di stile.
Aa ricòlta dul Miegòn
Dal cartoccio uscivan pannocchie bianche, pannocchie gialle e pannocchie rosse. Quelle
bianche si diceva avevano bevuto il sole del mattino, quelle gialle il sole del mezzogiorno ,
quelle rosse il sole della “bassora”. Quando capitava qualche pannocchia ibrida (bastarda)
coi grani metà gialli e metà bianchi si riteneva che avesse bevuto il sole... della luna.
Invocazione
Canzone
Miagòn e miagunèn
Pà Giuànen, ma vègn giù 'l seugn
pulentòn e pulentèn...
da durmì mèn g'ho biseugn...
Chèl biancu pa 'l pàn mistu
. ..mèn g'ho biseugn !
chèl gialdu pa l' cruscòn;
Ta vègn giù 'l seugn càscial ingnà
chèl rùssu tème chistu
l'è bòn pa 'l panatòn...
Santa pulènta ...ora pro nobis!
che dumàn èm da masnà...
...èm da masnà!
Pà Giuànen, àn podu pu
i mè eugi sa sèran su...
...sa sèran su!
E dumàn matina sùl piu bèl
gha sòna chèl sunèl...
Ul sunèl du stabilimentu:
Uehi, tusàn, vegnì dentu!
COMPRENSIONE E ANALISI
Quali aspetti stilistici emergono nei due testi in dialetto bustocco?
Quali informazioni sulla vita della popolazione si possono ricavare dal testo della
canzone?
Opera un confronto, valutando in particolare l'atmosfera, tra tre passi poetici tratti dalle
seguenti liriche Estiva di V.Cardarelli, O grande estate di G, D'Annunzio e Gloria del
disteso Mezzogiorno di E. Montale che puoi trovare a pag.196 del testo Storie che contano
vol. B
Giosuè Carducci
Mezzogiorno alpino
Nel gran cerchio de l’alpi1, su ’l granito
squallido2 e scialbo3, su’ ghiacciai candenti4,
regna sereno intenso ed infinito
nel suo grande silenzio il mezzodì5.
Pini ed abeti senza aura di venti6
si drizzano nel sol che gli penètra7,
sola garrisce8 in picciol suon di cetra9
l’acqua che tenue tra i sassi fluì10.
1. de l’alpi: delle Alpi.
2. squallido: privo di vegetazione.
3. scialbo: sbiadito, grigiastro.
4. candenti: di un candore abbagliante, risplendenti.
Franco Fortini Gli alberi Gli alberi sembrano identici
che vedo dalla finestra.
Ma non è vero. Uno grandissimo
si spezzò e ora non ricordiamo
più che grande parete verde era .
Altri hanno un male.
La terra non respira abbastanza.
Le siepi fanno appena in tempo
a metter fuori foglie nuove
che agosto le strozza di polvere
e ottobre di fumo.
La storia del giardino e della città
non interessa. Non abbiamo tempo
per disegnare le foglie e gli insetti
o sedere alla luce candida
lunghe ore a lavorare.
Gli alberi sembrano identici,
la specie pare fedele.
E sono invece portati via
molto lontano. Nemmeno un grido,
nemmeno un sibilo ne arriva.
Non è il caso di disperarsene,
figlia mia, ma di saperlo
mentre insieme guardiamo gli alberi
e tu impari chi è tuo padre.
5. il mezzodì: il mezzogiorno .
6. senza aura di venti: immobili, senza nemmeno un soffio
«aura» di vento.
7. gli penètra: li trapassa , filtrando attraverso i rami
8. garrisce: mormora
9. in picciol suon di cetra: con un suono chiaro, delicato
simile a quello delle corde di una cetra.
10. fluì: passò, scorse.
COMPRENSIONE COMPLESSIVA
1. Fai la parafrasi della poesia di Giosuè Carducci Mezzogiorno alpino.
2. Riassumi il contenuto della poesia di Franco Fortini Gli alberi.
ANALISI E APPROFONDIMENTI
3. Dividi in sillabe i primi quattro versi della poesia di Giosuè Carducci Mezzogiorno
alpino, individua il tipo di versi e indica per ognuno i fenomeni metrici riscontrati (es.
sinalefi sineresi). Indica il tipo di strofe. Scrivi inoltre di fianco al testo lo schema
delle rime di ogni strofa.
4 . Il testo della poesia di Giosuè Carducci Mezzogiorno alpino si caratterizza per una
particolare musicalità. Quale effetto ottiene il poeta facendo rimare il verso 4 con il
verso 8 ? Quale vocale ti sembra che ricorra con più intensità? Con quale effetto?
Rintraccia nel testo un enjambement, un'onomatopea e spiegane il significato in
relazione al messaggio.
5. Individua, motivando la tua scelta, nella poesia di Giosuè Carducci Mezzogiorno
alpino le immagini che evocano sensazioni visive e uditive.
6. Rintraccia in entrambe le poesie la figura retorica della personificazione , riporta gli
elementi che la determinano e rifletti sul loro valore connotativo.
7. Spiega la relazione negli ultimi versi della poesia Gli alberi di Franco Fortini tra
guardare gli alberi e conoscere il padre.
8. Nella poesia Mezzogiorno alpino di Giosuè Carducci emerge la descrizione di un
paesaggio alpino, nella poesia Gli alberi di Franco Fortini , pensata come un discorso
rivolto alla figlia, quella degli alberi visti dalla finestra. Confronta le due descrizioni,
operando gli opportuni riferimenti al testo e poi fai qualche riferimento pertinente alla
tua esperienza maturata con il progetto sulla biodiversità ( poesie-film-visite
d'istruzione). Nella tua riflessione presta attenzione al fatto che in entrambe le liriche gli
alberi diventano simboli di messaggi diversi. ( minimo 15 righe intere).