verificA SOMMATivA POeSiA 2.5 cOMPeTenze di
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Poesia 23 volume B/F sezione 2 unità 5 verifica SOMMATIVa poesia 2.5 .................................................... .................................................... cognome ....................... competenze di lettura ............................... nome classe data Umberto Saba MEDITAZIONE Poesie dell’adolescenza e giovanili, 1907-12 In questa poesia Umberto Saba, un poeta che scelse di parlare dei diversi aspetti dell’esistenza con tono pacato, passa dalla contemplazione alla meditazione sul significato del mondo che lo circonda. Verso sera, quando cambia il colore del cielo e si cominciano a vedere le stelle, il poeta guarda dalla finestra e riflette sul valore delle semplici cose che si usano ogni giorno senza pensarci, ma che in realtà sono frutto della storia millenaria degli uomini, fatta di progressi ma anche di privazioni e di sofferenze. È un invito a vivere consapevolmente nel mondo, a non dare per scontato quello che abbiamo. Metrica: versi liberi 5 10 15 20 25 Sfuma il turchino in un azzurro tutto stelle. Io siedo alla finestra e guardo. Guardo e ascolto; però che in questo è tutta la mia forza: guardare ed ascoltare. La luna non è nata, nascerà sul tardi. Sono aperte oggi le molte finestre delle grandi case folte: d’umile gente. E in me una verità nasce, dolce a ridirsi, chi darà gioia a chi ascolta, gioia da ogni cosa. Poco invero tu stimi, uomo, le cose. Il tuo lume, il tuo letto, la tua casa sembrano poco a te, sembrano cose da nulla, poi che tu nascevi e già era il fuoco, la coltre era, la cuna per dormire, per addormirti il canto. Ma che strazio sofferto fu, e per quanto tempo dagli avi tuoi, prima che una sorgesse, tra le belve, una capanna, che il suono divenisse ninna-nanna per il bimbo, parola pel compagno. Che millenni di strazi, uomo, per una delle piccole cose che tu prendi, usi e non guardi; e il cuore non ti trema, non ti trema la mano; 1. turchino: l’azzurro vivo, intenso; il colore del cielo sereno, durante il giorno. 7. folte: affollate; l’aggettivo normalmente si riferisce alla vegetazione, mentre qui è riferito ai grandi caseggiati popolari, dove sono fitte le abitazioni. 9. a ridirsi: da ripetere, da dire ad altri. 3-4 Saper guardare e ascoltare permette di non essere distratti o superficiali, di accorgersi delle cose; è l’essenza stessa della poesia. 6-8 Dalla contemplazione del cielo lo sguardo si sposta al mondo degli uomini, alle case dove vive tanta gente comune. 17-18 Il pensiero del poeta va alla difficile storia umana. 24-25 Se l’uomo di oggi fosse consapevole della lunga storia di sofferenza e privazioni che lo precede e che lo ha portato ad avere quello che ha, proverebbe commozione; ma non ci pensa, e quindi non prova nulla. 14. poi che: poiché, dato che. 15. coltre: coperta, è un vocabolo arcaico, disusato, come i successivi cuna e addormirti. 15. cuna: culla. 16. addormirti: addormentarti. 17. che strazio sofferto fu: quanta sofferenza è stata patita.