squadra e tecniche
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squadra e tecniche
LA SQUADRA In molti eserciti questa unita comprende da 8 a 10 uomini. La squadra è composta da un gruppo di fucilieri ed un gruppo di mitraglieri. Il primo comprende un massimo di 6 uomini con il comandante, che possono operare in coppia oppure in due gruppi, di quattro e due uomini ciascuno. Il secondo comprende un mitragliere e il vice comandante della squadra. 3.1 Volume di fuoco Esistono molte varianti sul tema di come comporre la squadra. Le tattiche della squadra si fondano sul principio dalla simultaneità del fuoco, e dello spostamento, quindi, mentre il gruppo fucilieri compie il proprio spostamento, il gruppo mitraglieri deve essere in postazione, essere pronto ad intervenire sparando, se necessario. Durante lo spostamento, i fucilieri, si espongono moltissimo al fuoco nemico ed è quindi indispensabile, che vengano protetti con ogni mezzo a disposizione. Allo stesso modo, soprattutto durante le fasi finali dell’assalto, fuoco e movimento, sono spesso necessari persino all’interno del gruppo fucilieri. A livello di coppia combattente, uno dei due componenti impegna l’avversario, mentre l’altro, compie il suo movimento. Fuoco e movimento, è il termine assegnato all’uso delle armi e dello spostamento sul terreno. Lo scopo, di questa azione, è portare a termine lo spostamento con il minor danno possibile, qualora si verifichi lo scontro con il nemico. Un terreno adatto, ed un preciso fuoco di copertura, sono elementi indispensabili, perché la squadra in movimento sia protetta dal fuoco nemico. Fuoco e movimento vengono utilizzati, anche all’interno di un plotone, in cui una squadra fornisce il fuoco di supporto, mentre le altre due agiscono come gruppi di manovra; oppure all’interno di un’unica squadra, tra i singoli fucilieri, durante l’attraversamento di una zona a rischio. 3.2 Formazione della squadra Esistono sei formazioni fondamentali: Fila indiana, Doppia fila, Punta di freccia, Diamante e Schieramento in linea di fronte. Le diverse formazioni, vengono adottate in base ai seguenti fattori: 1. Luogo di spostamento. 2. Provenienza del fuoco nemico. 3. Visibilità. 4. Controllo ottimale della squadra. 5. Necessità di massimo fuoco. TECNICHE 4.1 INFILTRAZIONE Con il termine infiltrazione si intende il modo con il quale si raggiunge il punto di partenza per la missione. Oggi il tipo di infiltrazione più usata dai membri dei reparti speciali è quella dall’alto (aerea o da elicottero). L’infiltrazione da elicottero può avvenire sia con la tecnica del fast rope (discesa in corda doppia) sia con l’elisbarco a terra, portando l’elicottero a bassa quota per brevissimo tempo. L’infiltrazione aerea avviene con la tecnica H.A.L.O. high altitude low opening; la squadra incursori è aviolanciata di notte a 10.000 m di quota. L’aereo militare che trasporta gli operatori è cosi scambiato per un aereo civile, i radar non sono in grado di captare un singolo uomo col paracadute e cosi non viene procurato nessun genere di allarme. Gli otto incursori, una volta a terra, si riuniscono nel punto di randez vous. È una tecnica molto efficace di infiltrazione in occultamento in profondità. C’è poi l’infiltrazione dal mare per mezzo di gommoni, in tal caso gli operatori si avvicinano alla costa rimanendo molto bassi all’interno del gommone e coprendo tutti i lati. Nel soft air l’infiltrazione non avviene mai in profondità (cioè all’interno del campo di azione) ma sempre all’esterno del campo. Può avvenire da uno o più punti fissi o può essere libera lasciando totalmente la decisione alla squadra di soft air, avviene con i propri mezzi o con autovetture messe a disposizione dagli organizzatori, in alcune manifestazioni sono stati usati anche elicotteri. 4.2 RIPIEGAMENTO Esistono vari tipi di ripiegamento ma hanno tutti in comune la reazione immediata con un grosso volume di fuoco. Una delle possibili manovre di ripiegamento è la R.A.I. Reazione Automatica Immediata. Adottata dalle pattuglie per ripiegare rapidamente e senza esitazioni dopo aver subito un imboscata, riduce le perdite al minimo e consente una riorganizzazione della squadra. All’ingaggio con i soldati nemici tutti gli operatori della pattuglia si abbassano e i due osservatori iniziano a sparare, ognuno continua a sorvegliare il proprio campo di competenza e il ripiegamento avviene verso l’interno della pattuglia, alternando il fuoco di copertura con chi rimane, per breve tempo, davanti. La pattuglia si riforma ad ogni ripiegamento completo una trentina di metri indietro e arrivata a una buona distanza di sicurezza si dispone a riccio, formazione a cerchio molto stretta, e si contano gli operatori per vedere se sono tutti presenti. Nel caso di una pattuglia di due elementi (osservatore,cecchino) l’elemento che procede davanti inizierà a sparare dato che con un fucile automatico può generare più volume di fuoco, lo sniper che si trova dietro lancerà una granata fumogena(non a frammentazione) tra la pattuglia nemica e il compagno. Una volta esplosa la granata lo sniper1 si metterà a correre indietro, mentre lo sniper 2 inizierà a sparare con il fucile di precisione. Una volta raggiunto il compagno lo sniper lancerà una granata incendiaria per poi separarsi. Osservatore e cecchino si rincontreranno al rally point. Anche se sembrano complicate, queste manovre evasive eseguite con coordinazione possono fare la differenza tra la vita e la morte. La R.A.I. viene usata in alcuni casi anche nel soft air ma con la differenza che tutti gli operatori iniziano a sparare, ognuno nella propria direzione. 4.3 DIVERSIVI L’uso di diversivi è molto utile nell’assalto a punti sensibili perché attira parte delle truppe nemiche poste in difesa dell’obiettivo in luoghi lontani e consente il blitz sul sito. Non sempre il diversivo ha luogo esternamente all’area di operazione, può anche avvenire internamente con un conseguente caos tra le truppe nemiche. I diversivi sono in genere costituiti da esplosioni, bombardamenti, assalti paralleli o piccoli gruppi separati. Nel soft air i diversivi possono essere costituiti da petardi che esplodono o da persone isolate che hanno il compito di attirare l’attenzione delle squadre nemiche su se stesse. 4.4 FUOCO DI COPERTURA Il fuoco di copertura consiste nel convergere il volume di fuoco verso un punto e/o postazione nemica senza avere necessariamente bersagli precisi effettuando principalmente un’azione intimidatoria e di blocco delle reazioni nemiche per permettere l’avanzamento delle truppe d’assalto. In genere il fuoco di copertura è fornito dalle mitragliatrici attraverso brevi raffiche continue. Per avanzamento in copertura si intende quel movimento tattico che si effettua lasciando uno o più uomini in copertura, che mentre il resto del team avanza sorvegliano la zona e sono pronti a reagire immediatamente in caso di contatto visivo col nemico. La copertura può essere fornita da tiratori scelti o anche da elementi della squadra incursori. I continui allenamenti cui sono sottoposti i reparti speciali consentono a tali unità d’elite di muoversi tutti insieme e con coordinazione anche in situazioni di stress psicofisico e in condizioni di tempo avverse. Nel softair il movimento in copertura, anche se si vede raramente ben fatto, può fare la differenza tra perdere o vincere un assalto. 4.5 FUOCO DI SATURAZIONE Con il fuoco di saturazione si intende l’azione con la quale si converge tutto il volume di fuoco disponibile delle varie armi, intendendo con tale anche ordigni esplodenti, in una direzione con lo scopo di distruggere quello che vi si trova. LE IMBOSCATE Sono attacchi a sorpresa da una zona di copertura, le si possono pianificare precedentemente o improvvisare sul contatto diretto nemico. I caratteristiche che migliorano l'efficacia di un imboscata sono: • aspettare il momento giusto per assaltare, la tempestività dell'attacco crea l'effetto sorpresa; • il buon coordinamento della squadra nell'effettuare l'operazione; • scatenare un grande e compatto volume di fuoco; • creare un accerchiamento; • avere il controllo della situazione, non esitare e avere l'obiettivo di sterminare la squadra nemica; • scegliere un buon posto, che conceda ottima copertura e che sfavorisca la copertura dei nemici. 5.1 TIPI DI IMBOSCATE La tipologia delle imboscate dipende dalle possibili formazioni che una pattuglia può assumere. La formazione da adottare, che determina in pratica la zona d’azione, è funzione dei vantaggi e degli svantaggi che offre in relazione a: • caratteristiche del terreno; • forze disponibili; • comandabilità; • entità delle forze avversarie. Le più comuni formazioni per la condotta di imboscate, denominate in base alla forma del dispositivo che la pattuglia assume sul terreno, sono: • lineare con varianti a “L” e “Z”. • a “T” • a “V” con derivazioni ad “Triangolo Chiuso” e a “Triangolo Aperto” e a scatola. La formazione lineare è particolarmente adatta su un terreno che non consente possibilità di manovra all’avversario (avvallamento stretto, strada o sentiero a mezza costa o fiancheggiati da un ostacolo). L’avversario (obj) risulterà chiuso fra l’attaccante e l’ostacolo. La forza di attacco è parallela all’asse maggiore della zona di azione. La formazione a “L” costituisce una variante di quella lineare, adatta per tratti di strada e corsi d’acqua rettilinei o con una curva brusca. Il lato lungo del dispositivo è parallelo alla strada o al corso d’acqua, cioè la zona di azione dell’imboscata è dove si sviluppa il tiro delle ASG sul fianco dell’avversario. Il lato corto è ad un estremo della zona di azione, e sviluppa il tiro impedendo lo sganciamento dell’avversario. La formazione a “Z” rappresenta una variante di quella lineare. Oltre ai vantaggi della formazione a “L”, con l’articolazione su tre lati consente di : • previene manovre di accerchiamento da parte di rincalzi avversari; • rafforza entrambe le estremità della zona di azione dell’imboscata; • intercetta gli elementi avversari che cercano di filtrare tra la forza di attacco; • rispetto alla formazione a “L” impegna un numero maggiore di elementi.. La formazione a “T” è adatta per interdire il movimento avversario attraverso passaggi obbligati dell’avversario, quindi necessita di ostacoli naturali sui lati della zona di azione dell’imboscata che rallentano la reazione avversaria e non facilitano lo sganciamento di avversari sui lati. La formazione a “V” funziona con la chiusura dei lati della formazione appena l’avversario raggiunge il vertice dell’ipotetica “V” di schieramento, rendendolo preda del tiro incrociato delle ASG. Richiede un attento coordinamento fra tiro e movimento. La formazione a triangolo chiuso è adatta per le zone aperte dove è sconosciuta la direzione di provenienza dell’avversario. La pattuglia si suddivide in tre aliquote da due o tre elementi che si posizionano lungo i lati di un triangolo immaginario, ciascuna aliquota tiene sotto controllo la sezione assegnata ed incrocia la punteria con gli altri elementi della pattuglia. Il Caposquadra rimane al centro del dispositivo per comandarlo. Consente in pratica di realizzare un caposaldo in movimento, idoneo per azioni di disturbo, con ottima comandabilità. Unico neo di questo dispositivo è che comunque gli elementi sono esposti al tiro avversario se sorpresi prima che l’imboscata si attivi. Le formazioni a triangolo aperto e a scatola per il disturbo e l’azione di attacco e consistono nell’imbrigliare l’avversario al centro di un dispositivo a triangolo, formato da tre aliquote di due o tre elementi ed attaccarlo con incalzi repentini e ripiegamenti veloci a turni differenziati tra aliquote, se ben applicato si rileva altamente efficace, fabisogna però di un accurata pianificazione e di un ottima conoscenza del terreno su cui viene attuata l’imboscata. 5. 2 CONDOTTA DI UN IMBOSCATA Un imboscata deve avere il seguente sviluppo: a. Comunicazione del Gruppo di Sicurezza del sopraggiungere della formazione avversaria, per mezzo di un messaggio breve tramite la frequenza di squadra (LPD) e meglio se preformulato tramite codici normalmente usati dal team, tale comunicazione deve indicare : • Entità della forza avversaria; • Posizione degli elementi sul terreno; • Posizione del caposquadra se identificato. b. Segnale di inizio imboscata, inequivocabile e noto a tutti gli elementi della pattuglia. c. Tiro delle ASG nella zona d’azione, sviluppato con il massimo volume dal gruppo di assalto e dal gruppo di appoggio. In particolare: • Ogni elemento della pattuglia deve concentrare il suo tiro mirato nel settore assegnatogli; • Evitare raffiche troppo lunghe perché la scia di BB facilita l’identificazione dei tiratori da parte dell’avversario; d. Segnale di avanzata del gruppo di assalto, per consentire ilrastrellamento della zona di azione dell’imboscata. e. Ripiegamento ATTENZIONE • • • Il Capo Squadra deve pianificare l'interruzione improvvisa dell'imboscata, in relazione alla reazione dell'avversario, specie se si delinea la minaccia di aggiramento del proprio dispositivo (pattuglia). I gruppi, coppie o elementi di sicurezza devono valutare e comunicare la consistenza di eventuali elementi avversari diretti sul fianco o sul tergo della pattuglia. Considerare normale l'azione di contro-imboscata e prepararsi a contrastarla. 5.3 IMBOSCATA IMPROVVISA E’ un azione condotta nell’eventualità di contatto diretto non pianificato con l’avversario e la pattuglia è in condizioni di sorprenderlo perché questi ne ignora la posizione. A seconda del compito assegnato ricercare o evitare l’ingaggio e del rapporto di forze, la pattuglia può limitarsi a predisporre l’imboscata ed effettuarla solo se scoperta oppure organizzarla e metterla in atto. ATTENZIONE • L'imboscata è improvvisa perchè non pianificata, ma richiede automatismo di esecuzione e perfetta preparazione tecnica degli elementi della pattuglia. • Gli ordini, prima dell'inizio, devono essere dati a gesti; occorre evitare qualsiasi rumore. • Tenere conto della sicurezza da dietro della pattuglia. • Gli elementi della pattuglia devono conoscere le posizioni reciproche. • Ricordarsi che l'unità avversaria attaccata può essere coadiuvata da altre forze avversarie più distanti, quindi è necessario agire tempestivamente ed abbandonare rapidamente la zona dell'imboscata. L’organizzazione e la condotta di una imboscata improvvisata viene riportata di seguito, con la sequenza delle azioni da svolgere : 5.4 REAZIONE A CONTATTI CASUALI ED IMBOSCATE Generalità La difesa da contatti casuali con l’avversario e dalle imboscate, comprende tecniche preventive per evitare la possibilità di imboscate e tecniche di reazione da mettere in atto, per evitare o ridurre la vulnerabilità all’imboscata. Le prime riguardano la fase organizzativa del movimento; le altre sono attive e si attuano in fase di combattimento e prevedono la R.A.I. (Reazione Automatica Immediata) all’ingaggio. Per quanto riguarda le tecniche preventive, nell’organizzazione del movimento occorre sempre valutare il terreno dal punto di vista dell’avversario, per individuare le zone più idonee all’esecuzione di imboscate. Fra i fattori da tener presenti nell’esecuzione del movimento, una delle esigenze primarie da mettere in atto è assicurare alla pattuglia la presenza di uno o due elementi di sicurezza per svolgere eventuali azioni manovrate. R.A.I. (Reazione Automatica Immediata) Costituiscono la forma di reazione a situazioni improvvise ed impreviste, quando si verifica un contatto casuale con l’avversario oppure la pattuglia cada in una imboscata.Consistono in una serie di azioni che ogni elemento della pattuglia deve svolgere automaticamente all’atto del contatto con l’avversario, tenendo conto del compito assegnato, soprattutto in relazione al piano, che questo imponga lo sganciamento o il mantenimento del contatto. La conoscenza di queste azioni da parte degli elementi della pattuglia è di essenziale importanza, in virtù del fatto che nelle gare di soft air il contatto improvviso con l’avversario è un fattore costante, e non concede mai il tempo né per valutare la situazione, né per impartire e ricevere ordini. Ai fini della condotta da seguire nelle Reazioni Automatiche Immediate è essenziale definire dei segnali visivi semplici, chiari e di facile comprensione da integrare al momento del contatto con l’avversario con ordini elementari, di norma basati sul “metodo dell’orologio” (direzione, movimento e distanza). Non potendo, ovviamente, esaminare tutta la possibile casistica, si prenderanno quindi in considerazione alcuni tipi di RAI la cui esecuzione consente di fronteggiare un ampia gamma di situazioni. In particolare è opportuno porre l’attenzione sulle seguenti modalità di reazione: • Congelamento • Reazione a Contatti Casuali (Imboscata improvvisata, Assalto immediato). • Reazione ad Imboscata. Congelamento Il congelamento è la RAI da adottare quando la pattuglia individua l’avversario, ma non è a sua volta scoperta, oppure sospetta la vicinanza di questo. Il congelamento si attua nel seguente modo: Ogni elemento della pattuglia, al segnale convenuto del Caposquadra o dello Scout, rimane immobile con l’ASG in posizione di caccia fino a quando non vengono impartiti altri ordini, sempre per mezzo di segni convenzionali. Reazione a Contatti Casuali Si considerano due metodi: L’Imboscata Improvvisata e l’Assalto Immediato, da mettere in atto rispettivamente a seconda che si sia individuato l’avversario senza essere stati visti oppure sussista un reciproco contatto. Entrambi i metodi possono essere usati in modo offensivo e difensivo. 1. Metodo dell’Imboscata Improvvisata: • Quando si individua casualmente l’avversario, viene dato l’ordine di imboscata improvvisata e tutta la pattuglia si dispiega. • Occupata la sua posizione, la pattuglia osserva il massimo silenzio, mantiene lo stato di all’erta e non inizia il suo tiro di ASG. Se scoperta dall’avversario, reagisce con immediatezza con un Imboscata Improvvisata. 2. Metodo dell’Assalto Immediato: • Quando una pattuglia ha un contatto casuale e reciproco con l’avversario, cioè entrambi si trovano faccia a faccia.L’elemento più vicino all’avversario aziona la sua ASG esegnala a voce ai suoi compagni di Team “Contatto” indicandone la direzione (metodo dell’orologio). • La pattuglia assume rapidamente una formazione in linea ed assalta sviluppando il massimo volume di tiro. • Se la razione ha uno scopo difensivo, il contatto viene interrotto appena l’avversario si ritira, oppure la pattuglia continua l’assalto fino a rompere il contatto. Se invece ha scopo offensivo ingaggia decisamente l’avversario anche inseguendolo per eliminarlo. • La Rottura del Contatto deve avvenire con le seguenti modalità: • Il Comandante della Pattuglia: Indica gli elementi che devono dare il supporto di tiro e quelli che devono ripiegare per primi.Designa la posizione da raggiungere dopo lo sganciamento. Impartisce l’ordine di rottura del contatto. • Gli Elementi di Supporto incrementano il volume di tiro delle loro ASG. • In relazione alla pressione avversaria, gli elementi che ripiegano per primi, coprono il movimento di coloro che ripiegano per secondi. Reazione ad Imboscate Quando una pattuglia è soggetta al tiro delle ASG avversarie, oppure cade in un imboscata, gli elementi della pattuglia devono svolgere delle azioni fondamentali: • • • • • • • Sviluppare il massimo volume di tiro, anche non mirato e ricercare subito copertura Individuare la posizione dell'avversario e rispondere con tiro mirato. Ricercare il contatto visivo e a voce con gli elementi (compagni di team) più vicini. Comunicare frequentemente con il capo squadra ed indicargli le posizioni avversarie. Controllare la situazione dei "colpiti" sia del proprio team che dell'avversario. Comunicarsi gli ordini a voce o a gesti. Seguire le direttive del capo squadra. La reazione ad un imboscata deve essere effettuata con automatismo e rapidità. Gli elementi situati nella zona di azione dell’imboscata avversaria devono rispondere al tiro delle ASG ed assaltare con immediatezza nella direzione da cui il tiro avversario proviene. Contemporaneamente, gli elementi al di fuori della zona d’azione dell’imboscata o quelli che riescono a sganciarsi con più rapidità devono fornire supporto di tiro cercando di sorprendere l’avversario sul fianco. Esempi di Reazioni Di seguito vengono elencati, alcuni modelli di reazione in relazione alla situazione del momento ed al compito assegnato alla pattuglia. Situazione “ALFA” La pattuglia vede l’avversario ed ha buone possibilità di non essere scoperta. Non c’è tempo e spazio per organizzare un imboscata improvvisata. Missione: Evitare il Contatto: • RAI : Congelamento. • Azioni Successive : Se non c’è contatto, la pattuglia continua il movimento dopo che l’avversario è passato. Nel caso avvenga il contatto agisce come segue: 1. Attua la Rai con l’assalto immediato. 2. Successivamente rompe il contatto. 3. Nel rompere il contatto viene dato l’ordine della direzione e del punto di riordinamento (Metodo dell’orologio). Missione: Ricercare l’Ingaggio: • RAI : Congelamento. • Azioni Successive : Attua la RAI dell’ Imboscata Improvvisata : 1. La pattuglia attua la RAI con il congelamento ed attende l’avversario sino a quando esso è più vulnerabile predisponendo l’imboscata. 2. Quindi attua la RAI con imboscata improvvisata 3. Eventualmente insegue l’avversario per eliminarlo. Situazione “BRAVO" La pattuglia vede l’avversario che si avvicina ed il contatto appare inevitabile. Missione: Evitare il Contatto: • RAI : Congelamento. • Azioni Successive : Se non c’è contatto la pattuglia prosegue il movimento dopo il passaggio dell’avversario. In caso di contatto, la pattuglia agisce nel seguente modo: 1. RAI : Congelamento. 2. Imboscata Improvvisata. 3. Rottura del contatto. Missione: Ricercare l’Ingaggio: • RAI : Congelamento. • Azioni Successive : Imboscata Improvvisata Ravvicinata. In particolare: 1. Elevato volume di tiro dove l’avversario appare più vulnerabile. 2. Insegue l’avversario per eliminarlo. Situazione “CHARLIE” La pattuglia e l’avversario si scoprono reciprocamente a distanza ravvicinata. Missione: Evitare il Contatto: • RAI : Assalto immediato verso l’avversario. • Azioni Successive : Continuare la Missione. In particolare : 1. La pattuglia assume rapidamente la formazione in linea. 2. Effettua un assalto immediato. 3. Tenta l’attacco più volte se l’avversario si ritira. 4. Super di forza le posizioni avversarie se questo rimane sul posto. Missione: Ricercare l’Ingaggio: • RAI : Assalto Immediato. • Azioni Successive : Inseguimento ed eliminazione dell’avversario. Situazione “DELTA” La pattuglia cade in un imboscata ravvicinata. Missione: Evitare il Contatto: • RAI : Controimboscata a Imboscata Ravvicinata. • Azioni Successive : Sganciarsi e Continuare la Missione. In particolare : 1. Gli elementi della zona d’azione dell’imboscata assaltano. 2. Gli altri elementi attaccano il fianco dell’avversario per favorire lo sganciamento della pattuglia. 3. La pattuglia rompe il contatto e prosegue la missione.