Scontro di Civiltà - Archivio Guerra Politica

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Scontro di Civiltà - Archivio Guerra Politica
Scontro di Civiltà
(Opera, 9 aprile 2015)
Francesco I, il gesuita argentino divenuto Papa per le necessità politiche della Chiesa cattolica non per virtù
dello Spirito santo, invoca qualsiasi misura sia ritenuta idonea per fermare le strage dei cristiani in Africa e
in Asia.
Francesco I ignora - o finge di ignorare - che i massacri di innocenti cristiani in Asia e in Africa sono una
conseguenza della guerra di conquista che l’Occidente cristiano conduce da decenni in quelle terre.
Da quanti anni, cristiani ed ebrei sono impegnati a frenare l'espansione della religione islamica in Africa?
Francesco I scomoda i mercanti d'armi che fomentano guerre per accrescere i loro guadagni, ma tace sul
fatto che l'Occidente cristiano teme l'islamizzazione del continente africano che cerca di contrastare con
tutti i mezzi a sua disposizione economici, politici e militari.
Quando il Fronte islamico di salvezza vinse le elezioni in Algeria fu l'Occidente cristiano ad indurre i corrotti
capi delle Forze armate algerine ad iniziare una guerra civile che è costata 200 mila morti per impedire al
partito moderato islamico di governare il paese.
Non ricordiamo parole di condanna contro questo massacro di innocenti algerini da parte del futuro santo
Giovanni Paolo II.
Non abbiamo udito parole di sdegno e di condanna parte delle gerarchie ecclesiastiche contro i militari
egiziani che hanno assunto il potere con un colpo di Stato contro il presidente democraticamente eletto dei
Fratelli mussulmani.
La Somalia era quasi totalmente pacificata dalle milizie islamiche che avevano assunto il controllo del 90
per cento territorio, ma l’Occidente ha pagato l'Eritrea perché intervenisse militarmente contro di esse e,
quando, l'operazione è fallita si è rivolto al Kenya perché facesse altrettanto.
Oggi, Francesco I invoca la forza contro coloro che uccidono cristiani in Kenya, ma non dice una parola sui
somali massacrati per le esigenze dell'Occidente cristiano.
In un Paese senza libertà come l'Italia, i "velinari" della stampa si affannano quotidianamente a parlare d i
"tagliagole", "terroristi", integralisti islamici ma nulla dicono in merito alle cause che hanno determinato il
sorgere ed il proliferare di gruppi sempre più numerosi di musulmani decisi a liberarsi dal giogo impostogli
dall’Occidente cristiano.
Non esistono "tagliagole" e "terroristi" ma un mondo musulmano in fermento che, da un lato, regola i conti
interni fra sciiti e sunniti e dall'altro, si contrappone a quell'Occidente cristiano che pretende di sfruttare
ancora per i secoli a venire terre e popoli che non gli appartengono.
In questo scontro, le religioni sono un'arma da utilizzare per la conquista di terre e di popolazioni.
L'Occidente cristiano all'avanzata dell'Islam può contrapporre solo la a forza, con l'immancabile
benedizione della Chiesa cattolica per la quale i cacciabombardieri valgono più delle preghiere.
Perfino nel cortile del Vaticano, in Italia, l'Islam affascina sempre più italiani che ad esso si convertono ed è
vana speranza quella della Chiesa cattolica di evangelizzare gli immigrati che si ritrovano a vivere in un
mondo cristiano che si nutre di corruzione e di menzogne.
La Chiesa di Roma ha cercato il dialogo con le altre due religioni monoteistiche, ebraismo ed Islam, ma poi,
con Giovanni Paolo II ha scelto di schierarsi con il primo contro il secondo.
In concreto ha deciso di porsi al servizio di Israele e degli Stati uniti attirando su di sé l'odio ed il disprezzo
del mondo islamico.
Oggi i cristiani muoiono, ma non perché sono nati i "terroristi" ed i "tagliagole" islamici bensì per le scelte
della Chiesa cattolica, silente e complice dei massacri e delle ingiustizie compiute dall'Occidente cristiano
contro africani ed asiatici.
Sangue chiama sangue.
Cosa si aspettava Francesco I, che i musulmani organizzassero fiaccolate per protestare contro i massacri
perpetrati dagli occidentali e dai loro mercenari?
Certo, ha levata alta la sua voce contro coloro che hanno ucciso più di cento adolescenti, figli di militari
pachistani, all'interno di una scuola, ma non ha commentato la motivazione che pure è stata esplicita: "Ora
provate il nostro stesso dolore".
Più di 600, difatti, sono stati i bambini talebani massacrati dai militari pachistani per conto degli Stati uniti,
alla frontiera fra Pakistan ed Afghanistan.
Se Erode veste la divisa americana, israeliana o dei loro alleati, Francesco I tace.
L'ipocrisia dell'Occidente è vincente - per ora - presso popoli come il nostro, dove una dittatura mediatica
impedisce di conoscere la verità, ma fuori dalle nostre frontiere è perdente.
Nei continenti africano ed asiatico il sangue dei palestinesi di Gaza, dei talebani afghani, dei somali, degli
algerini, degli egiziani massacrati, torturati, imprigionati perché islamici non viene dimenticato.
E sangue chiama altro sangue.
Vincenzo Vinciguerra