Safari Tour 2008

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Safari Tour 2008
Live concert
Jovanotti
Safari Tour 2008
T
utti elementi a cui si deve certo il successo del suo ultimo
lavoro, seguito da un bellissimo tour nei palazzetti.
Le prove e la data zero, questa volta, si sono svolte al 105 di
Rimini, piazza defilata rispetto alle grandi città ma pur sempre
nel cuore di quella Riviera romagnola a cui la storia di Jovanotti è legata da duplice filo.
L’organizzazione è mutata di poco rispetto alle precedenti produzioni: management Trident, booking Milano Concerti, produzione Lemonandpepper, direzione musicale
Michele Canova, progetto Giancarlo Sforza, grafica
Sergio Pappalettera...
Sabato 10 maggio siamo al 105 Stadium per raccontarvi con
la voce dei protagonisti i particolari di questo tour che toccherà tutti i palazzetti italiani in grado di ospitare una produzione di tali proporzioni.
La produzione
Passano gli anni. E Lorenzo Cherubini,
ormai da un pezzo, non è più il ragazzotto
musicomane, spensierato e gigione dei primi
tempi. I suoi brani sono via via diventati
sempre più profondi e poetici. Ed è la naturale
evoluzione di un uomo intelligente, perché, a
42 anni, restare abbarbicati a “Gimme Five”
sarebbe stato drammaticamente ridicolo.
Quello che è rimasto intatto è invece l’amore
per la musica, per il ritmo che la spinge, per
l’energia che la crea e la diffonde.
Giorgio Ioan – Responsabile di produzione per Lemonandpepper
I due elementi visivi su cui si regge il concerto sono il grande
video ed il disegno del palco. Riguardo al primo, oggi, tecnologicamente parlando, non c’è molto di nuovo, così abbiamo optato per un MiTRIX Barco di grandi
dimensioni, 18 metri di larghezza per 5 di
altezza, puntando su un linguaggio di immagini moderno ed attuale, simile ai telefonini ed a Youtube, piuttosto che alla
televisione. Tutto il materiale video è stato
fornito da STS.
L’idea del palco invece è venuta da
questo materiale ProLite di forma curvilinea che io sapevo disponibile alla Italstage. Approvata questa idea, la firma del
disegno è di Giancarlo Sforza: è venuto
fuori qualcosa di molto originale, con una
passerella protesa verso il pubblico come
nello stile di Lorenzo.
Oltre ad Italstage per il palco, con una
struttura veloce e facile da montare, ed
STS per schermo e regia, il service Agorà
svolge un ruolo molto importante con la
fornitura di audio e luci.
Si tratta di una produzione importante –
viaggia su 6 bilici – ed anche piuttosto
complessa, perché a causa della forma
non c’è un punto di rigging uguale all’altro, è tutto un incastro tipo tetris. Per questo abbiamo in mente
di fare dei pre-riggeraggi, anche se l’intera produzione dovrebbe essere montata in giornata.
Non faremo dei back-to-back (tranne un Ancona‑Perugia) e
non sono previsti molti chilometri fra una città e l’altra, così
non abbiamo sleeper-bus e dormiamo in albergo. Solo Agorà
ha uno sleeper per i suoi tecnici.
Io, come responsabile di produzione, mi occupo di diverse
cose, a cominciare dal budget, mentre Stefano Copelli, direttore di produzione e stage manager, ha un ruolo più operativo, oltre a restare incollato a Lorenzo durante tutto lo show.
Stefano si occupa insomma della parte più operativa, mentre
io della fase più manageriale. Marco Silvaggi si occupa del load-out, mentre Stefano Baccarin è l’assistente di produzione,
un ragazzo molto volenteroso che stiamo facendo crescere,
anche perché è importante produrre nuove leve.
Da sinistra:
Stefano Copelli
e Giorgio Ioan di
Lemonandpepper.
Le prove, qui a Rimini, sono durate 12 giorni, ma abbiamo avuto
modo di sviscerare bene tutte le
varie problematiche, anche perché, nonostante la complessità
dei percorsi dei segnali video-luciaudio, tutto deve funzionare come
una lama.
Giancarlo Sforza – Ideazione del Progetto
Se dovessi attribuirmi una mansione precisa per questa produzione
parlerei di “arrangiatore”: ho cioè
cercato di mettere insieme più
laboratori che hanno lavorato in
posti diversi per questo spettacolo
e che ovviamente dovevano convivere sullo stesso palco, sullo stesso schermo: video, luci, scena... Il
regista dello show invece è sicuramente Lorenzo, perché io ho solo
messo a disposizione la mia esperienza per cercar di far coesistere
questi mondi... La parte invece
creativa grafica, come sempre, è
di Giancarlo Messina
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Live concert
Da sx:
Jerry Di Pirro,
Coordinamento tour
per la Trident
Giancarlo Sforza
con le sue collaboratrici.
In basso:
La squadra video.
Terzo e quarto da sx i
“Ragazzi della Prateria”,
VJ dello show.
Al centro, con la
maglietta verde, Salvo
Bertini, Tecnico Mixer.
stata gestita da Sergio Pappalettera. L’unica cosa che posso dire di
aver firmato è il disegno del palco:
Giorgio ha lanciato l’idea di usare
questo materiale curvilineo, così è
nata la forma tondeggiante che
rappresenta una sorta di abbraccio, anche se permane la netta
volontà di Lorenzo di non avere
scenografia.
Abbiamo basato molto sulle immagini, un mondo che adesso offre
possibilità infinite: stasera ci collegheremo in diretta con un osservatorio astronomico sull’Etna e metteremo in onda le immagini provenienti dal telescopio; dal vivo:
uno squarcio dell’universo dentro il
palazzetto, alle spalle di un palco,
in diretta. Incredibile!
Ovviamente il linguaggio delle
immagini non sarà televisivo, ma
quello più moderno, tanto che Lorenzo ha voluto l’intervento di due
VJ che elaborassero in tempo reale le immagini riprese live.
Jerry Di Pirro – Coordinamento del Tour
Io rappresento in tour il management Trident, e mi relaziono con
l’agenzia, Milano Concerti, per
tutto quello che riguarda i conti,
le pubbliche relazioni, la gestione delle uscite pubblicitarie, ecc.
Ufficialmente mi occupo del co-
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ordinamento generale, soprattutto dell’accounting, cioè
dell’amministrazione del tour, degli alberghi dell’artista, delle
relazioni estere e con la stampa.
Il mio lavoro comincia fin dalla fase di progettazione, dalla
gestione del calendario estero (Zurigo e Locarno) fino alle relazioni con gli sponsor ed ai contratti di comodato. È un lavoro
piuttosto particolare, perché racchiude un po’ del tour manager, ma anche dell’agenzia; è molto vasto: da mandare un
fax o fare un pass, alla scaletta del concerto, ai rapporti con
la stampa alla verifica delle spese per gli hotel. Occorre molta
umiltà, soprattutto all’inizio, ed ancora adesso se devo portare l’acqua sul palco o l’asciugamano all’artista lo faccio senza problemi. In questo lavoro bisogna sapere incassare: una
volta, agli inizi della mia carriera, Giorgio Ioan mi ha anche
smollato in autostrada... poi però è venuto a riprendermi!
Il video
Salvo Bertini – Tecnico Mixer Video per STS
La gestione del segnale video è piuttosto complessa: provo
a spiegarla. La sorgente principale sono le 8 telecamere – 4
con operatore e 4 microcamere puntate sui diversi strumenti, di cui 2 motorizzate – che confluiscono nella regia video.
Una volta mixate le telecamere, il program della regia video
va su un altro mixer che si occupa della messa in onda sullo schermo; qui l’operatore può decidere se mandare sullo
schermo il live, i contributi video (sincronizzati con l’SMPTE del
tastierista) oppure il segnale proveniente dalla postazione dei
VJ che usano un Mac o una tastiera MIDI. Infatti dalla prima
regia video noi inviamo alla postazione DJ il nostro segnale
pulito che loro elaborano a piacimento e rimandano al mixer
della messa in onda. Tutta la qualità è garantita dall’uso del
formato SDI (Serial Digital Interface, ndr.) ottimale in ambito
broadcast, anche i Mac che abbiamo fornito ai VJ sono dotati di particolari schede che acquisiscono in SDI in ingresso
Live concert
tempo, poi le immagini escono con dilatazioni sulla linea temporale, aggiunte all’immagine live dei musicisti sul palco.
Per poter effettuare tutte le nostre idee, abbiamo anche scritto un software apposito, adatto alle nostre esigenze creative.
Le luci
Nicola Tallino,
operatore luci.
ed escono con un segnale grafico
che noi riconvertiamo in SDI. Il timecode che sincronizza il tutto arriva
al Dataton il quale comunica col
video server Grass Valley utilizzato
per la gestione di una parte dei
contributi.
I ragazzi della prateria, Carlo e Marco – VJ
Siamo stati reclutati da Lorenzo che
voleva per il suo video qualcosa di
diverso da una “Domenica in”...
cioè niente di didascalico o che si
limitasse a riportare sullo schermo
quello che accadeva sul palco.
Interveniamo sul segnale live con
diverse elaborazioni che non ci
piace chiamare “effetti”: è un
lavoro più concettuale; infatti oltre che sulla saturazione e sulla
scomposizione delle immagini, giochiamo sulla linea temporale, con
sample del video messi a ritmo: ad
esempio viene registrato un lasso di
La postazione
delle regie video.
Nicola Tallino – Operatore luci
Il disegno luci è stato creato insieme a Giancarlo Sforza: lui ha
ideato l’ambiente, l’atmosfera per le varie canzoni, mentre io
ho creato le intro e le programmazioni basandomi sulle sue
idee. Ovviamente c’è sul palco un video molto presente, che
fa da traino all’intero concerto, quindi io devo un po’ adattarmi, colorando quello che lo schermo non colora.
Ho creato anche il disegno delle americane, ovviamente riprendendo il disegno del palcoscenico costruito da Sforza.
Ho anche un’americana dietro, per sfruttare la trasparenza
del video, anche se non possiamo inclinare più di 45° il fascio
dei proiettori, altrimenti la luce viene bloccata.
Il materiale è eterogeneo ma di ottima qualità. Diversi 5000
con gelatina usati come cambiacolori, una scelta retrò ma
che ci piace molto. Poi abbiamo Coemar i‑Spot eXtreme,
molto efficienti, Robe Wash, che hanno un fascio stretto che
posso usare anche come effettistica, dedicati all’arena centrale. Ho poi diversi Strobo Martin 3000 per dare l’effetto spazialità all’americana, ben 54 ParLED Coemar, 20 wood e DWE
per illuminare la scena...
Una novità è il Mini Biglite della francese Zap Technology, un
ex-service che adesso fabbrica diversi proiettori fra cui questo
3 kW molto interessante che lavora con le gelatine: ha un ballast che si sfila, le gelatine in tricromia intercambiabili, un fascio
molto robusto, una bella luce, uno zoom ottico efficiente ed
una gran velocità di movimento. La uso qui per la prima volta
ma mi sembra proprio una bella macchina. L’abbiamo comprata direttamente in Francia perché in Italia non è ancora
distribuita. Dimenticavo... la mia regia è una Whole Hog.
L’audio
Massimo Manunza – Fonico di palco
Uso un banco digitale Digico D1, fratello minore della D5 perché ha un modulo in meno, pur avendo sempre 96 canali. La
cosa più particolare di questo monitoraggio è che la mia postazione è posta dietro al palco, così, non vedendo i musicisti,
devo fare forza sulla mia esperienza e sul mio gusto personale.
Il sistema di monitoraggio è ibrido fra cuffie Sony 7506 e UE‑10
Ultimate. Entrambi i batteristi suonano le percussioni, così li ho
dovuti mettere in‑ear monitor. Dietro i batteristi poi c’è il solito sub a rinforzo. Come effetti uso due Lexicon PCM91 ed un
PCM81. Molte sono le radiofrequenze: 8 IEM più 12 microfoni
radio Shure. Abbiamo in radio anche chitarre e basso.
Come microfoni sul palco ci sono tantissimi Akg 414, sembra
una fiera, e poi usiamo degli Opus Beyerdynamic per le batterie, che mi piacciono tantissimo. Flego, Gentile e Oliva sono
i backliner che curano i musicisti, ed in effetti la situazione è
abbastanza complessa, perché abbiamo tanto backline da
montare e tantissime radiofrequenze che in ogni luogo vanno
tarate ad hoc dopo aver scansionato l’etere.
Maurizio Nicotra – Sound engineer
La particolarità del concerto è
data dalla presenza di due batteristi, caratteristica a cui mi è stato
chiesto di dare risalto.
Anche in base a questo ho dovuto adattare il mio setup, poiché
Mylious e Gareth hanno una dinamica impressionante che va dal
pianissimo al fortissimo – anzi, al
“più che fortissimo” – e gestire queste dinamiche non è facile. Come
console ho scelto la Digidesign
Venue che trovo splendida per il
front of house: fra un mixer analogico e questa console io non trovo
alcuna vera differenza sonora che
meriti la rinuncia a tutte le immense comodità offerte dal digitale.
Certo il software ha ampi margini
Da sinistra:
Tre assi delle frequenze.
Da sx: Maurizio Nicotra,
Massimo Manunza e
Antonio Paoluzi.
A destra:
I maghi della ronza: i
tre backliner Fabio
Oliva, Massimo Flego,
Massimiliano Gentile.
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Live concert
Le forme curvilinee
della struttura.
di miglioramento (parlo
per il foh, perché alla
gestione palco, secondo me, mancano
parecchie cose) e ad
esempio in questa ultima release della console hanno migliorato
diversi aspetti, a cominciare da quello che
potrebbe
sembrare
una stupidaggine, cioè
un “lock”: un semplice
sistema che blocca la
console quando io mi
allontano. Inoltre il movimento e la disposizione dei canali non sono
realizzati molto bene... si
potrebbe certamente migliorare,
anche se adesso hanno adottato
gli “strip channel” che evitano di
farti scalare tutti i canali quando ne
sposti uno. La cosa che mi manca
di più è un doppio monitor, uno per
visualizzare i plug‑in ed un altro per
il totale... monitor semplici, anche
senza la funzione touchscreen che
non trovo indispensabile.
Come outboard uso una channel
strip Midas XL42 sulla voce, ancora sulla voce un delay Eventide,
ed uno Yamaha SPX come phaser
perché quello della console non mi
piaceva molto. La console ha delle
uscite predisposte su jack bilancia-
ZapT. Mini BigLite
Robe Colorwash 1200E AT
Coemar I-Spot Ext
Martin Atomic 3000
to, ed anche questa è una cosa scomoda: ormai tutto è su
XLR, quindi sono obbligatori tutti i vari riduttori: scomodo. Tutto
l’insert è gestito dal local, cioè l’hardware con DSP e convertitori posto vicino alla console.
Il microfonaggio è stato scelto insieme a Manunza, in piena
sintonia: cassa con Shure Beta 91 dentro e Shure Beta 52A
esterno. Beyer Opus sui tom, microfono a clip che reputo il
migliore in assoluto, non riesco ad usarne altri. Sulla cassa del
basso un Sennheiser MD 421, oltre alla diretta all’uscita della
marea degli effetti di Saturnino: il suo suono arriva talmente
perfetto che non ci faccio praticamente niente. Il chitarrista
Riccardo Onori usa invece un ampli Masotti su due casse:
da lui arrivano 3 microfoni ed una diretta stereo.
Nel concerto ci sono dei brani molto impachettati, cosa necessaria per rispettare le sonorità e gli arrangiamenti del disco, ma molti altri brani hanno dinamiche da live che io devo
seguire molto. Cerco infatti di mixare creando la dinamica
giusta al momento giusto: alcuni brani hanno vere esplosioni...
Al principio erano solo sei corde...
Il set-up di Riccardo Onori e la tecnologia italiana Masotti.
Il set-up di Riccardo Onori è all’apparenza molto complesso,
ma di semplice gestione. La prima parte del sistema è rappresentata da una pedaliera composta da Wah Fulltone,
pedale volume Ernie Ball, Digitech Whammy e Boss TU2. Superata la prima parte di pedali il segnale viene inviato ad
un buffer Black Box che permette di transitare nel sistema
looper senza degradazioni sonore e da qui ad una Masotti
Control Unit che si occupa di gestire il segnale in ingresso
tramite una A/B Box. I nove loop analogici della Control Unit
sono dedicati interamente ai pedali, con i primi due e gli
ultimi due fissi nella loro posizione ed i cinque loop centrali in
matrice tra loro, in modo da poter ottenere delle inversioni di
posizione tra i pedali stessi. Il segnale è quindi splittato dalla stessa Control Unit per mezzo di un’ulteriore A/B Box in uscita
verso il Fender Twin, utilizzato per i suoni più vintage, o verso la testata Masotti X100M, dedicata ai suoni più moderni.
Il loop effetti della X100M è interfacciato tramite un mixer di linea MXM che controlla in parallelo e in seriale un Line 6
Echo Pro e un riverbero ElectroHarmonix Holy Grail. Due alimentatori custom, uno a pedaliera e uno a rack, si occupano
di alimentare tutti i pedali.
L’intero sistema (Control Unit, MXM, sistema switching, X100M) viene controllato tramite una pedaliera MIDI Ground
Control Pro, sia in PC che in CC.
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a volte preferisco abbassare un po’ la voce piuttosto che perdere la spinta della band, stando sempre attento al grande
PA di fronte al microfono. Paoluzi, il PA man, ha fatto un grande lavoro che ci risolve praticamente ogni problema.
era quello che il pubblico voleva,
visto che non ha praticamente mai
smesso di ballare.
Dieci e lode anche al lavoro eseguito sul grande schermo, mai ripetitivo o scontato: perfetto per il
concerto il lavoro dei VJ, così come
la scelta dei contributi e la regia, a
cominciare dal primo brano, praticamente un vero “unplugged”
suonato in diretta dai camerini e
trasmesso sullo schermo.
Le luci, ovviamente, sono passate
in secondo piano, anche se hanno
svolto la loro funzione in maniera
egregia e senza sbavature. Anzi: in
generale ci siamo un po’ meravigliati che quasi tutto sia filato proprio liscio, trattandosi di una data
zero. Evidentemente i tanti giorni
trascorsi a Rimini e la prova generale del giorno prima hanno dato
i loro effetti.
L’unica incoerenza, ma proprio a
voler sottilizzare, ci è sembrato di
scorgerla fra il palco, flessuoso e
pensato per un 360°, e il grande
schermo, tipico di un palco frontale, con relativi scompensi sui
controluce...
Un concerto da non perdere. >>
Antonio Paoluzi – PA manager
Il setup base prevede 12 (o 13) V‑Dosc di main per lato e side
dV-Dosc. L’impianto è molto indietro rispetto al palco, quindi
la porzione di gradinate coperta dal side è minore del solito. La difficoltà del lavoro è data da questa pedana davanti
all’impianto, anche perché la passerella passa proprio davanti ad uno dei due cluster... Ho splittato l’impianto in modo
che le ultime tre casse dei cluster main siano gestite separatamente da un altro XTA (anche se con lo stesso segnale e
lo stesso eq) in modo da poterle abbassare di circa 2 dB per
evitare i feedback quando Lorenzo canta proprio lì sotto.
I cluster non sono ritardati, perché sono già dietro il palco,
anzi, sono fuori fase rispetto al microfono di Lorenzo quando
lui è davanti.
Con questa disposizione si scarica un po’ la parte sotto, così
ricompensiamo con due postazioni sub al centro.
Lo show
Lo spettacolo è veramente bello, sia dal punto di vista musicale sia da quello visuale. La band è fantastica: effettivamente i due batteristi danno alla sezione ritmica una botta
impressionante e, per altro, sono ben dosati negli arrangiamenti di Michele Canova. La diffusione è una delle migliori
mai ascoltate al palazzetto di Rimini, con basse potentissime e
profonde, come da copione, ma mai sbavate e strabordanti. Quindi ottimo il lavoro di Antonio, come quello di Maurizio
al quale dobbiamo del tutto dare ragione: la mancanza di
una console analogica bella grande e grossa nessuno l’ha
avvertita. Certo non ha risparmiato il volume, ma d’altra parte
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Personale e aziende
Management
Agenzia
Produzione
Trident Management
Milanoconcerti
Lemonandpepper
Impianti audio e luci
Agorà
Display e regia video
STS Communications
Costruzioni scenotecnichePeroni
Palcoscenico e struttureItalstage
Catering
Giromangiando
Trasporti
Transshow
Merchandising
Mosquito
Numa Playground
[ SchedaTecnica] Jovanotti Safari Tour
Ideazione del progetto Giancarlo Sforza
Progetto videografico
Sergio Pappalettera
Direzione musicale
Michele Canova
Coordinamento del tour Jerry Di Pirro
Progetto illuminotecnico Nicola Tallino
Elaborazioni video liveI Ragazzi della Prateria
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Manager
Marco Sorrentino
Resp. di produzione
Giorgio Ioan
Direttori di produzione
Stefano Copelli
Fabio Carmassi
Coord. musicistiFabio Michelotti
Assistente di prod.
Stefano Baccarin
Ass. camerini
Caterina Soresina
Fonico di sala
Maurizio Nicotra
Fonico di palco
Massimo Manunzia
Responsabile audioAntonio Paoluzi
Tecnici di palcoFabio Oliva
Massimo Flego
Massimiliano Gentile
Tecnico audio
Marco Marchitelli
Operatore luci
Nicola Tallino
Tecnici luciAndrea Basta
Roberto Torbidoni
Stefano Valle
Marco Carancini
Rigger
Luca Guidolin
Emiliano Bitti
Macchinisti
Leonardo Bellini
Marco Giuman
Contenuti visualAndrea De Andrea
Responsabile video
Emiliano Napoli
Consulente in regia
Marco Bazzano
Mixer video
Salvo Bertini
Controllo camere
Mattia Napoli
Tecnico RVM
Stefano Ranalli
Cameramen
Matteo Plantamura
Giacomo Ferri
Cristian De Michele
Operatore Teslacoils
Giuseppe Bonanno
Materiale Audio
FoH
01 Digidesign Venue 96 ch
01 Local
01 Midas XL 42
01 Eventide H 3000 SE
01 Lexicon 480 L
01 Manley Vox Box
01 plug-in Venue Pack 2.0
01 plug-in Waves
03 Bss Soundweb
02 xta DP 226
01Asl intercom
02 Yamaha NSP 10
01 Pro Tools|HD 3
02 Schermi 17”
Palco
01
01
01
02
01
01
04
08
08
03
01
02
Digico D1
Digico splitter 96 ch MADI/ottico
Digico Local
Lexicon PCM 91
Lexicon PCM 81
Spl de-esser
Shure UR4D radiomic
Shure UR4D radiojack
in-ear monitor Sennheiser EW300 G2
Bss Soundweb
Sony CD player
sub EV 15” (drumfill)
PA System
46
34
16
28
04
02
02
08
08
08
86
01
04
02
diffusori V‑DOSC
diffusori dV‑DOSC
diffusori KUDO
diffusori L‑Acoustics SB 218
Bump V‑DOSC
dV‑BUMP
K‑BUMP
motori Stagemaker 2 t
motori Stagemaker 1 t
Processori XTA DP 226
Amplificatori Lab.Gruppen 6400
Power Box West Electric 400 A
Power Box West Electric 63 A
Controllo motori 4 ch Gmep‑Molpass
Materiale Luci
06
20
24
20
16
30
16
54
04
01
Zap Technology MiniBig
Robe ColorWash1200EAT
Coemar I‑Spot Extreme
Fresnell 5 kW con cambiacolori Compulite Whisper
Wood 450 W
Blinders 2 x 1
Strobo Martin Atomic 3000
Coemar ParLed RGB
Followspot Lycian 2,5 kW
console WholeHog Full Boar
Rigging Luci
48
04
01
04
08
04
Motori Stagemaker 1 t
Motori Variolift 1 t
Centralino motori a velocità variabile
Truss circolari ( 6 m, 10 m, 14 m) Litec QD 52
Truss Litec QD 52 x 3 m
Controllo motori 8 ch / outboard

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