PROFILASSI E CURE VETERINARIE Il benessere

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PROFILASSI E CURE VETERINARIE Il benessere
PROFILASSI E CURE VETERINARIE
Il benessere degli animali si basa sulla prevenzione. In ogni caso
quando un animale è ferito o ammalato deve essere curato
immediatamente e, se necessario, isolato in appositi locali.
Nella cura degli animali è vietato l’uso di medicinali veterinari
allopatici ottenuti per sintesi chimica o di antibiotici per trattamenti
preventivi. E’ proibito inoltre, l’uso di sostanze in grado di stimolare
la crescita o la produzione e l’uso di ormoni o sostanze analoghe
per il controllo della riproduzione.
In agricoltura biologica si privilegia il ricorso ai seguenti prodotti:
- fitoterapici;
- omeopatici;
- oligoelementi e tutti i prodotti elencati nell’allegato II/C sezione 3 Reg
CEE 2092/91. Qualora l’uso di tali prodotti non risulti efficace possono
essere impiegati antibiotici o medicinali veterinari ottenuti per sintesi
chimica sotto la responsabilità di un veterinario. Eventuali deroghe
vengono autorizzate solo in precisi casi dall’Organismo di controllo.
Sono autorizzate le cure veterinarie degli animali, nonché i
trattamenti degli edifici, delle attrezzature e dei locali prescritti dalla
normativa nazionale e/o comunitaria, se è riconosciuta la presenza
di malattie nella zona in cui è situato l’allevamento, vaccinazioni,
cure antiparassitarie e piani obbligatori di eradicazione attuati
dagli Stati membri. In genere gli animali possono essere sottoposti
ad un numero massimo di due trattamenti antiparassitari all’anno,
se il numero di interventi è superiore gli animali e i prodotti non
possono essere venduti come biologici.
METODI DI GESTIONE ZOOTECNICA
La riproduzione degli animali biologici deve essere naturale, tuttavia
è consentita l’inseminazione artificiale. Sono vietate altre forme di
riproduzione artificiale o assistita. È vietata l’applicazione di anelli
di gomma alle code degli ovini, la recisione della coda o dei denti,
la spuntatura del becco o la decornazione e ogni altro intervento
mutilante a fini non terapeutici. E’ vietato mettere gli occhiali al
pollame. La castrazione è vietata dopo il raggiungimento della
maturità sessuale. E’ vietata la stabulazione fissa, salvo deroghe
concesse dall’Organismo di controllo (per un periodo transitorio
che scade il 31/12/2010) e per brevi periodi o per la sicurezza degli
animali o per edifici preesistenti al 24/08/2000 o per piccole aziende
(da 18 a max. 30 UBA) in grado di garantire un periodico movimento
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degli animali. Nel caso del pollame l’età minima di macellazione,
distinta per tipologie e specie, è la seguente:
- 81 giorni per i polli;
- 150 giorni per i capponi;
- 49 giorni per le anatre di Pechino;
- 70 giorni per le femmine di anatra muta;
- 84 giorni per i maschi di anatra muta;
- 92 giorni per le anatre bastarde;
- 94 giorni per le faraone;
- 140 giorni per i tacchini e le oche.
Durante il trasporto non si può far ricorso a calmanti allopatici, né
si può usare la stimolazione elettrica. In fase di macellazione,
l’abbattimento deve avvenire sempre previo stordimento.
L’identificazione degli animali deve essere garantita per tutto il ciclo
di produzione, preparazione, trasporto e commercializzazione.
CARICO DI BESTIAME IN RAPPORTO ALLE UNITA’ DI AZOTO
Per quanto riguarda il carico di bestiame che ciascuna azienda può
sopportare per evitare il rischio di un eccessivo apporto di azoto ai
terreni, si fa riferimento ai quantitativi di deiezioni che ogni specie
animale produce nel corso dell’anno ed alla percentuale di azoto che
dette deiezioni contengono. Il limite massimo di azoto apportabile
con le deiezioni animali, come evidenziato in precedenza, non dovrebbe
essere superiore a 170 unità ogni anno ma, ove sussista l’obbligo
dell’applicazione della BPA, bisogna attenersi agli apporti massimi
indicati nella tabella a pag. 49. Per la Buona Pratica Agricola il carico
massimo di bestiame, per ettaro di superficie foraggera, è il seguente:
a- zona svantaggiata:
a- zona svantaggiata:
b- altre zone:
Bovini adulti da latte
n. 2
Bovini da carne
n. 2,5
Bovini da carne o da latte n. 3
Qualora la densità sia superiore a quella imposta dalla norma,
l’azienda può stabilire la cooperazione con altre aziende biologiche
per smaltire l’eccesso, oppure ridurre il numero di capi per unità di
superficie. Particolare attenzione deve essere posta agli impianti di
stoccaggio delle deiezioni zootecniche per evitare inquinamenti
delle falde freatiche sottostanti.
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NUMERO MASSIMO DI ANIMALI AD ETTARO EQUIVALENTE A
170 KG N/HA/ANNO DI DEIEZIONI
SUPERFICI INTERNE ED ESTERNE NECESSARIE PER CAPO DI BESTIAME
Superficie interna
Superficie esterna
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