La conquista del presente: Il portiere e lo straniero. Camus: dalla
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La conquista del presente: Il portiere e lo straniero. Camus: dalla
La conquista del presente: Il portiere e lo straniero. Camus: dalla voce al suono nella scrittura mercoledì 7 maggio ore 18.00 Incontro con Emanuele Santi, Annio Gioacchino Stasi e Mery Tortolini "Per la mano che scrive, è forte il richiamo della linea d’un altro che lontano scrive. E’ distanza, è solitudine, è silenzio ? E’ forse il suono, senza suono che distingue ogni voce ? Ci siamo chiesti questo e altro ancora una sera guardandoci negli occhi. Giocavamo in campo aperto, nelle posizioni d’ attacco e difesa che hanno forte in petto il barbaro coraggio del cuore adolescente. Chissà chi avrebbe raccolto la traiettoria d’un lungo lancio da campione: la testa o il piede ? Gonfiare quella rete silenziosa fa urlare gioia e canto alla folla mormorante: Camus, lo straniero, la porta vuota, il volto di lei, l’attesa; e noi, sospesi nel tuffo della mano dormiente.” Annio Gioacchino Stasi e Mery Tortolini Classe 1970, lavoratore aeroportuale turnista, Emanuele Santi è a un solo esame dalla laurea in Giurisprudenza. Ha pubblicato due brevi romanzi: Memorie di un pony express (Ibiskos, 2007) e L’Attore (MJM, 2010). Dal 2008 cura la rubrica Calcio mancino sul settimanale “left” e fino al 2010 è stato collaboratore del quotidiano ecologista “Terra”, organo d’informazione della Federazione dei Verdi. Vive tra Roma e Barcellona dove, appena può, vola da suo figlio Valerio. Se in campo con la maglia numero uno c’è Albert Camus, è il caso di dire che quello del portiere è il ruolo più letterario del calcio. E non banalmente perché vinse il premio Nobel per la letteratura, ma perché chi gioca tra i pali sviluppa la capacità di osservare da un punto di vista diverso: da dietro, dall’alto di un volo sotto la traversa, strisciando sui gomiti o raggomitolato con la terra in bocca. Il portiere, come lo scrittore, è l’estremo difensore, è solo, e la sua visione del mondo è quella di chi si oppone, lotta e si arrende per ultimo. Attraverso una scrittura mai scontata, Emanuele Santi intreccia la storia del calcio e quella dell’Algeria ancora colonia francese con gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza di Camus, mostrando come proprio le memorie vive di portiere abbiano favorito, se non determinato, la scrittura di un romanzo dirompente e immortale come Lo straniero. L’incontro è parte delle attività del laboratorio di scrittura creativa condotto da Annio Gioacchino Stasi e Mery Tortolini presso il Bibliocaffè Letterario. Nel successo del romanzo Ferro bel mezzo di un’invidiabile carriera in una multinazionale farmaceutica, cambia vita Letterario e si dedica alla Bibliocaffè - Via Ostiense,95 - Tel. 06 scrittura e alla traduzione. Nel 2012 ha pubblicato la raccolta di racconti 45460710 - [email protected]