Hobbes - Biblioteca Classense

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Hobbes - Biblioteca Classense
CONVERSAZIONI RAVENNATI 2009
Filosofi di oggi a colloquio con i Maestri di ieri
L’ETA’ MODERNA
Hobbes
Conferenza di Roberto Esposito
Giovedì 12 Novembre, ore 17.30
Ravenna, Teatro Alighieri, Sala Arcangelo Corelli
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Classense
Bibliografia aggiornata al 10/11/2009
Hobbes / Richard Tuck. - Bologna : Il mulino, ©2001. - 140 p. ;
21 cm. ((Trad. di Rosamaria Scognamiglio.
Inventario 350255
Collocazione DEWEY 192 42
Thomas Hobbes è stato il primo grande filosofo politico inglese e
il suo Leviatano rappresenta la prima opera filosofica
autenticamente moderna. Ritenuto per molto tempo un ateo
pessimista, incline a considerare la natura umana inevitabilmente
malvagia, fautore di uno stato assoluto quale unica istituzione in
grado di sopperire alle manchevolezze umane, Hobbes emerge da
questo libro in una nuove luce. Ricollocandolo nel contesto del suo
tempo, Tuck mostra come Hobbes si sia occupato di confutare le
posizioni scettiche allora dominanti nel campo sia delle scienze
che dell'etica, illustra i caratteri della sua teoria della conoscenza e
non tralascia di richiamare la forte componente religiosa del suo
pensiero politico.
Alla ricerca della sovranità : sicurezza e libertà in Thomas Hobbes / Domenico
Fisichella. - Roma : Carocci, 2008. - 144 p. ; 22 cm.
Inventario 443749
Collocazione LETTURA 320.101 FISICHELLA D
L'esigenza più avvertita dalle società occidentali è oggi la sicurezza, interna e internazionale. Ma
tale tema è antico, si intreccia con quello della politica e della sua ragion d'essere, trova infine nella
modernità la sua configurazione istituzionale con la nascita e lo sviluppo dello Stato. Il presente
volume, ricostruendo il pensiero di Thomas Hobbes, massimo scrittore politico inglese, analizza
genesi e ruolo dello Stato, caratteri della sovranità, rapporto tra legge, ordine e libertà, paura della
guerra e della sanzione, passioni umane che alimentano spinte distruttive o, al contrario, aspettative
di pace. La conclusione di tale percorso è una comparazione tra regimi politici sulla base della loro
capacità di meglio affrontare e resistere alle sfide del disordine e del declino. E qui assume tutto il
suo rilievo la questione della democrazia e del suo destino, per l'oggi e per il domani.
Paura, reverenza, terrore : rileggere Hobbes oggi / Carlo Ginzburg. - Parma : Monte
Università Parma, [2008!. - 55 p. : ill. ; 21 cm. ((In calce al front.: Università degli Studi di Parma,
Facoltà di architettura. - Ed. di 750 esempl. num.
Inventario 451751
Collocazione CAM.E D 028 065
Un saggio condotto con una linearità di pensiero e secondo un filo e delle tracce degni di
un'inchiesta di Simenon-Maigret. Emerge un'attenzione fondamentale ai "dettagli", sia che si
vogliano interpretare come "microstoria", sia come strumenti di comparazione utilissimi per
annodare fili solo apparentemente sciolti. Può al proposito vedersi l'importanza di un termine (il
verbo inglese to awe, incutere soggezione) che Ginzburg mostra qui essere centrale nel pensiero di
Hobbes, importanza che non sarebbe emersa se lo storico non avesse scandagliati, comparandoli
opportunamente, i diversi ambiti culturali in cui il termine stesso si era presentato alla “lettura” del
filosofo inglese. Il processo di comparazione, nella sua più ampia accezione, non ha un ambito
privilegiato di applicazione, ma è una metodologia generale di pensiero. È soprattutto la ricchezza
di prospettive d'indagine a caratterizzare l'opera di Ginzburg e a renderla così significativa e
originale nel panorama d'oggi.
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Leviatano : testo inglese del 1651 a fronte, testo latino del 1668 in nota / Thomas
Hobbes ; a cura di Raffaella Santi. - Milano : Bompiani Il pensiero occidentale, 2001. - LIX, 1313
p. ; 22 cm.
Inventario 351640
Collocazione DEWEY 192 44
Nel Leviatano (testo inglese 1651, testo latino 1668) sono
codificati tutti i principali concetti del pensiero politico moderno.
Scritto durante l'esilio volontario di Parigi, mentre in Inghilterra si
succedevano gli eventi laceranti della guerra civile, ha provocato
subito vivaci polemiche, per la teoria politica e per l'originale
interpretazione della Bibbia. Il Leviatano è lo stato: un animale
artificiale creato dagli uomini attraverso un patto. Ha un'anima, la
sovranità, e il suo ambiente naturale è la concordia. Si ammala con
la sedizione e muore con la guerra civile. Senza lo stato, gli uomini
sono liberi di fare ciò che vogliono, ma si trovano in una
situazione di perenne insicurezza che mette in pericolo il bene più
prezioso: la vita.
Scritti teologici / Thomas Hobbes ; introduzione di Arrigo Pacchi ; traduzione e note di G.
Invernizzi e A. Lupoli. - Milano : F. Angeli, [1988]. - 255 p. ; 22 cm.
Inventario 263060
Collocazione COLL. An. 199 28
Si può dare una teologia materialista? t quanto in effetti ha tentato l'autore del Leviatano, persuaso
che il cristianesimo andasse purgato di un'impronta spiritualistica che era estranea al suo nucleo
dottrinale originario, legato piuttosto alle matrici terrenistiche della religione ebraica. Ad una
teologia descritta nella Historia ecclesiastica come l’ibrido risultato di un indebito connubio tra
pensiero protocristiano e spiritualismo greco, Hobbes contrappone una sua interpretazione dei
nuclei fondamentali della religione cristiana, in chiave materialistica: una teoreticamente suggestiva
difesa della corporeità di Dio ed una cristologia percorsa di venature ariane si affiancano così alla
dottrina della mortalità dell'anima, alla quale viene concessa la resurrezione, insieme con i corpi,
soltanto in una prospettiva escatologica che, insieme con la negazione dell'eternità dei tormenti dei
dannati, è intesa a sottrarre armi ideologiche di singolare efficacia al temporalismo papale e
presbiteriano.
De cive : elementi filosofici sul cittadino / Thomas Hobbes ; a cura di Tito Magri. - Roma :
Editori riuniti, 1979. - 299 p. ; 22 cm. ((Trad. di Tito Magri.
Inventario 198057
Collocazione COLL. E.R. 001 047
De Cive del 1642 è considerata, fra le opere politiche di Hobbes, la più organica e omogenea. Essa
rappresenta anche l'espressione più chiara del suo pensiero: nelle tre parti che la compongono Libertà, Potere, Religione - vengono infatti trattati con insostituibile rigore sistematico i temi
centrali della politica moderna, dall'origine e struttura dello Stato ai suoi rapporti con la Chiesa.
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Forme della modernità : antropologia, politica e teologia in Thomas Hobbes /
Francesca Izzo. - Roma [etc.! : GLF editori Laterza, 2005. - XVII, 231 p. ; 21 cm.
Inventario 411687
Collocazione LETTURA 320.01 IZZO F
Da circa un secolo lo Stato, straordinaria creatura della filosofia e della scienza moderne, è entrato
in un processo irreversibile di crisi e declino. Tornare oggi alla lezione seicentesca di Hobbes, alla
più risoluta rivendicazione del convergere di ragione e politica e della forza costruttiva di
quest'ultima, può risultare un utile e affascinante viaggio alle sorgenti di un'idea della modernità che
continua a mostrarsi vitale nel nostro presente. Francesca Izzo insegna Storia delle dottrine politiche
all'Università Orientale di Napoli.
Thomas Hobbes / Norberto Bobbio. - Torino : Einaudi, [1989]. - XVI, 218 p. ; 18 cm. ((In
appendice: Le considerazioni sulla reputazione, sulla lealtà, sulle buone maniere e sulla religione ;
Breve storia della storiografia hobbesiana ; Tre libri su Hobbes.
Inventario 267163
Collocazione COLL. EI. 026 516
Nel pensiero di Norberto Bobbio la discussione su Hobbes ha
sempre avuto un posto centrale. Hobbes, tra i pensatori dell’età
moderna, è quello al quale ha probabilmente prestato la maggiore
attenzione, forse attratto anche dalla comune ansiosa ricerca della
pace. A poco piú di quattro secoli dalla nascita del grande filosofo
di Malmesbury (1588-1679), questa raccolta dei principali studi di
Norberto Bobbio su Thomas Hobbes copre un arco di
cinquant'anni di riflessioni e riletture, grazie alla quale è possibile
ricostruire non solo la storia del dibattito filosofico - politico in
Italia sul filosofo inglese, ma anche più in generale quella relativa
alla centralità dell'analisi giusnaturalistica, ai fini della valutazione
dell'importanza del contratto che regola la convivenza tra i
cittadini nello Stato.
Contratto e convenzione : razionalità, obbligo e imparzialità in Hobbes e Hume /
Tito Magri. - Milano : Feltrinelli, 1994. - 301 p. ; 23 cm.
Inventario 290294
Collocazione DEWEY 192 26
I diversi aspetti delle idee morali e politiche di Hobbes e Hume riguardo alla razionalità, alle
motivazioni umane, all'interdipendenza degli individui, alle forme delle regole e delle istituzioni
sociali, sono analizzati e ricostruiti in un quadro unitario. Da qui l'autore individua precise
controparti del contrattualismo di Hobbes e del convenzionalismo di Hume e infine giunge ad una
valutazione teorica di alcuni problemi centrali della filosofia politica.
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La modernità di Thomas Hobbes / Daniela Coli. - Bologna : Il mulino, [1994]. - 158 p. ; 22
cm.
Inventario 296783
Collocazione DEWEY 192 27
Prendendo spunto dall'identità di modernità e razionalità posta dall’Etica protestante di Weber,
l'autrice analizza la concezione della razionalità in Hobbes, che fu critico del modello cartesiano
assunto dalla storiografia come decisivo per il pensiero moderno. Raffrontando poi la filosofia di
Hobbes a quella di Cartesio, Rousseau e Machiavelli, l'autrice perviene a una interpretazione
dell'idea di modernità intesa di volta in volta come approdo di un percorso “progressivo”
dell'umanità o come utopia destinata a condurre alla distruzione dell'universo fisico e umano e
dunque a mostrare come la categoria della modernità sia molto più articolata di quanto si sia spesso
ritenuto facendone un paradigma unitario.
Il pensiero politico di Hobbes : la teoria
dell'obbligazione / Howard Warrender. - Roma ; Bari :
Laterza, stampa 1974. - VI, 350 p. ; 22 cm. ((Trad. Anna Minerbi
Belgrado.
Inventario 168109
Collocazione COLL. LA. 001 768
«Se gli uomini non conoscono il loro dovere, che cosa potrà
costringerli a obbedire alle leggi? Un esercito, direte. Ma che cosa
potrà costringere l'esercito?». Sono parole di Hobbes che secondo
l'Autore illustrano bene un motivo centrale della sua filosofia
politica: la società «tiene» solo finché i cittadini si riconoscono
obbligati dalle leggi. A partire da una rilettura profondamente
originale dei testi, Warrender ha scritto un «classico» della
storiografia filosofica, che ha fatto epoca e ha segnato una svolta
nello studio e nelle interpretazioni del pensiero hobbesiano.
Prometeo e Ulisse : natura umana e ordine politico in Thomas Hobbes / Dimitri
D'Andrea. - Roma : NIS, 1997. - 210 p. ; 22 cm.
Inventario 319591
Collocazione DEWEY 320.01 28
Il volume ricostruisce il rapporto fra antropologia e politica nel pensiero di Hobbes. La sua tesi
principale è la differenza profonda fra la riflessione antropologica degli Elements e quella del
Leviatano sia legata ad un processo di neutralizzazione della natura umana. Nel Leviatano l’ostilità
generalizzata degli individui non è più legata al predominio di una passione costitutivamente
antagonistica, ma alla natura illimitata della soggettività moderna. Il carattere generalizzato della
conflittualità è l’ultimo risultato della trasformazione del “cosmo” antico in “mondo” e della
scomparsa di qualsiasi finalismo capace di limitare la natura umana ed il comportamento
individuale[…] La strategia autoconservativa incentrata sulla costruzione dell’artificio politico
ricorda l’Ulisse del celebre episodio omerico del canto delle sirene. La fune che lega Ulisse
all’albero della nave e il Leviatano che costringe all’obbedienza gli individui hobbesiani sono due
diverse espressioni di un identico paradigma di razionalità
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Il Leviatano e la pompa ad aria : Hobbes, Boyle e la cultura dell'esperimento /
Steven Shapin, Simon Schaffer ; con la traduzione del Dialogus physicus di Thomas Hobbes. Scandicci : La nuova Italia, 1994. - XI, 531 p. ; 21 cm. ((Trad. di Roberto Brigati, Paolo Lombardi.
Inventario 296148
Collocazione DEWEY 192 28
Il volume ricostruisce l’intenso dibattito teorico nell’Inghilterra del Seicento tra i sostenitori della
scienza sperimentale (Boyle e i membri della Royal society) ed i fautori di una fisica razionalista ( il
cui principale esponente è Hobbes). Gli autori dimostrano come il trionfo della “cultura
dell’esperimento” – che ha dominato gli ultimi tre secoli – sia stato in realtà condizionato da ben
precise circostanze storiche e convenzioni sociali. L’affermazione della scienza sperimentale
rappresenta il risultato di uno scontro intellettuale tra una linea storicamente”vincente” e una linea
perdente, ma non per questo meno importante. Il volume presenta in appendice la prima traduzione
italiana di un testo chiave in questo dibattito: il Dialogus physicus di Hobbes del 1661.
Linguaggio e mondo in Hobbes / Anna Minerbi Belgrado. - Roma : Editori riuniti, 1993. XII, 203 p. ; 22 cm.
Inventario 281947
Collocazione DEWEY 192 23
Esiste un imponente tradizione di studi su Hobbes politico. Soltanto di recente si è sviluppato
l’interesse degli studiosi per gli aspetti linguistici e epistemologici dell’opera di Hobbes, e si è
cominciato a scoprirne la straordinaria modernità. Questo studio analizza il progressivo modificarsi
del pensiero di Hobbes sulla funzione del linguaggio. La relazione complessiva tra materialismo e
teoria del linguaggio si carica di tensioni molto forti e appare sempre più determinante per la
comprensione del percorso assai tormentato compiuto da Hobbes, pensatore che, alla luce delle
filosofie novecentesche sul linguaggio, risulta un anticipatore.
Hobbes e Locke : liberta e obbligazione
politica / Wolfgang Von Leyden. - Bologna : Il
mulino, [1984]. - 294 p. ; 22 cm.
Inventario 219274
Collocazione COLL. Mu. 092
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La libertà e l’obbligazione politica sono concetti
centrali sia nella filosofia politica di Hobbes sia in
quella di Locke. I due pensatori sono stati i primi a
introdurre sistematicamente questa coppia
di
concetti sebbene essi facessero parte dell’esperienza
politica da oltre duemila anni. Per Hobbes, il diritto e la legge si escludono a vicenda, dato che,
avendo rinunciato volontariamente al suo diritto, si suppone che l’uomo abbia contratto solo doveri.
Locke invece, sviluppa questo rapporto, sostenendo che la legge è condizione necessaria e
sufficiente per la libertà individuale. In questo volume le dottrine politiche dei due filosofi vengono
riesaminate nella loro autonomia come nella loro relazione reciproca, basandosi su una attenta
esegesi testuale e su una valutazione critica dei concetti chiave del loro pensiero.
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