Zappelli - Piccola Biblioteca Jesina
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Zappelli - Piccola Biblioteca Jesina
Zappelli Una famiglia che, operando in diversi settori della produzione, ha partecipato al processo di industrializzazione della città. Vincenzo, capostipite di questa famiglia di imprenditori, nel 1852 installò fuori Porta Pesa la prima distilleria delle Marche: un grosso alambicco in rame costruito da artigiani del posto. Primi ingredienti: anice romagnolo, acqua e spirito di vino distillati ad una temperatura di settanta gradi: nasceva così il mistrà di Jesi. Nella conduzione dell’azienda a Vincenzo subentrò il nipote Angelo. Nel 1935 l’azienda fu ceduta alla Sadam di Bologna (sarà il punto di partenza per la realizzazione dello zuccherificio jesino), mentre veniva avviata una nuova attività, quella per la produzione di bevande, acque gassate e ghiaccio. Intanto, nel 1884 Alfredo Zappelli (nella foto) aveva fondato la prima fabbrica jesina di macchine agricole (“oggetti utili all’agricoltura”). Dei suoi tre figli Duilio, Otello e Vincenzo – solo Otello, nella prima metà degli anni Venti, era rimasto con il padre, al quale succedette caratterizzando la ragione sociale dell’azienda con le sue iniziali (Z.O.). Con la morte di Otello, la ditta, “praticamente priva di timoniere”, andò perdendo quote di mercato fino alla cessazione dell’attività. Anche i fratelli di Otello, lasciata l’azienda paterna, avevano avviato, ciascuno per contro proprio, una piccola fabbrica per la costruzione di macchine agricole. Duilio si specializzò nella produzione di macchine per la trebbiatura del grano che ressero bene la concorrenza fino a che non furono sopravanzate dalle mietitrebbie a più alta tecnologia dei grandi costruttori italiani e stranieri (la fabbrica chiuse nel 1960). L’azienda di Vincenzo, per una serie di combinazioni sfavorevoli, nel 1926 era fallita. Rilevata dalla Banca Nazionale del Lavoro, fu da questa trasformata in una nuova fabbrica: la Sima. “Conoscere Jesi”, G. Luconi – P. Cocola