Gli studenti del Nautico parlano con l`Antartide

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Gli studenti del Nautico parlano con l`Antartide
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mercoledì 27 maggio 2015
SCUOLA
per le tue segnalazioni 081995286
Lo studente Davide
D’Abundo pone le
domande agli scienziati
Base “Concordia”:
italiani e francesi
ai confini del mondo
Gli studenti del Nautico
parlano con l’Antartide
A Forio, in videocollegamento con gli scienziati della base Concordia
DI
La classe III D
del “C. Mennella”
pronta al collegamento
GIANLUCA CASTAGNA
FORIO. Per imparare un giorno
ad andare per mare, è forse necessario anche un forte spirito di avventura e curiosità. Sfidando l’ambiente anche nelle sue forme più
inospitali. E’ quello che fanno da
anni, a rotazione, i membri della
base italo-francese Concordia, gestita dall’Esa, l’Agenzia Spaziale
Europea, in uno degli angoli più
remoti del pianeta: il Polo Sud.
Proprio con l’Antartide e i componenti del gruppo di lavoro della Concordia, è avvenuto ieri l’incontro via internet che ha visto
protagonisti gli studenti della III
D dell’Istituto Nautico di Forio
“C. Mennella”. Un’occasione speciale, per 18 alunni guidati dal
prof. Giuseppe Varletta (docente
di Macchine) e il prof. Luca Pantaleo (docente di Navigazione),
grazie alla quale dialogare con ricercatori e tecnici che, a circa 16
mila km di distanza, stanno passando l’inverno antartico nella base italo-francese, isolati dal resto
del mondo. La Concordia, realizzata dall’Istituto Polare Francese
e dal Programma Antartico Italiano, conduce non solo esperimenti di meteorologia, geologia
e astronomia, ma anche di biologia umana, per scoprire come il
nostro corpo e la nostra mente riescano ad adattarsi ad ambienti
estremi. L’Antartide è un continente particolarmente isolato: la
distanza più vicina al resto delle
terre emerse è di 2200 km (con
la Nuova Zelanda) e l’uomo vi ha
accesso solo ed esclusivamente
d’estate (quando da noi è inverno) tramite nave, poiché durante
l'inverno l'acqua intorno al continente si ghiaccia e impedisce l’avvicinamento .di qualsiasi mezzo.
Per la sua eccezionale ubicazione, a ben 3200 metri di quota e in
uno degli ambienti più difficili per
l’uomo, non c’è modo di andar
via: i 13 membri dello staff della
base devono contare unicamente
su loro stessi. Perfino il Sole sparisce, condannando i tenaci scienziati a una lunghissima, gelida
notte.
Il collegamento audio/video è avvenuto ieri, in tarda mattinata, nel
Laboratorio del Nautico di
Forio, alla presenza del preside
IISS Turismo: «Noi, guide del domani»
Consegnati i diplomi
di primo livello del corso
di guida escursionistica
È solo la prima tappa di un percorso
che forse ne farà le guide escursionistiche del futuro. Undici studentesse
dall’Istituto d’Istruzione Superiore
“Cristofaro Mennella”, sezione Tecnico Turistico, hanno brillantemente
superato il primo livello del corso
base. Ecco alcune delle loro impressioni. «Sono nata e cresciuta qui –
spiega Chiara Formisano, 17 anni ma, come tanti isolani, non posso dire
di conoscere la mia terra al 100%. La
cosa più importante che mi è regalato
questo corso è stato scoprire un po’
di più la mia isola, conoscere luoghi
che non avevo mai visto. Abbiamo
lavorato su come bisogna prepararsi
per effettuare un’escursione, dall’abbigliamento a come si gestisce un
gruppo. Come guidarlo, soprattutto.
Andare per sentieri non è una cosa
molto facile, ci sono persone anziane,
l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, bisogna essere pronti e preparati
a ogni evenienza». Non solo teoria,
dunque, ma anche pratica. Uscite di
gruppo sul promontorio di Zaro, al
Mario Sironi e con la partecipazione di altri Istituti Nautici della
Campania: il “Nino Bixio” di Piano di Sorrento, il “Duca d’Abruzzi” di Napoli, il “C. Colombo” di
Torre del Greco e il “Manlio De
Vivo” di Agropoli. Ogni scuola
collegata via Scopia (software che
consente di videochiamare in tutto il mondo) col gruppo di ricercatori in Antartide per un vero e
proprio botta e risposta tra i capitani della ricerca e tanti giovani
adolescenti curiosi di conoscere
cosa avviene in luoghi così remoti. Due domande per ogni istituto grazie alle quali sono stati affrontati gli argomenti più disparati. Gli studenti del “Mennella”
di Forio, i primi a intervenire, si
sono soffermati sui criteri di selezione e sulle malattie a cui si va
incontro durante un periodo così
lungo e in condizioni così estreme. Grande preparazione tecnico/scientifica, capacità di lavorare in gruppo e aiutarsi gli uni con
gli altri, forti risorse nel gestire lo
stress che abbassa le difese immunitarie e li rende più vulnerabili
a inizio e fine missione, quando
arrivano i nuovi abitanti antartici
e si è più suscettibili alle infezioni, sia batteriche che virali. E ancora informazioni sull’abbigliamento (all’esterno la temperatura
è – 70°), sulle ricerche astrofisiche e scientifiche in corso, sullo
stato di salute dello strato di ozono (arrivano notizie incoraggianti, ma ci vorranno decenni per ritornare a condizioni di sicurezza)
più diverse immagini di lavoro in
esterni mostrate ai ragazzi per testimoniare la complessità e l’audacia della missione. Sul finale,
una curiosità: quel grosso striscione con scritto “Don’t panic”,
niente panico, esposto alle spalle
del gruppo di scienziati. «E’ un
motto che condividiamo con Samatha Cristoforetti, l’astronauta
italiana in orbita nello spazio –
spiegano dall’Antartide - E’ ciò
che ci siamo augurati a vicenda
alla vigilia delle nostre reciproche
missioni».
Monte di Panza e nella baia della
Pelara, dove le studentesse hanno
sostenuto l’esame per il primo livello. «Conosciamo le aree urbane,
quelle costiere, mentre le zone interne, più naturalistiche, sono piuttosto
trascurate – sostiene Ilenia Trani, 16
anni – eppure presentano scorci
panoramici di grande bellezza.
Penso al Monte di Panza, al bosco
dei Frassitelli, luoghi che forse non
valorizziamo adeguatamente e che
invece dovremmo far conoscere di
più e meglio al turista che sceglie
Ischia come destinazione delle sue
vacanze. Noi ci occupiamo di turismo, studiamo per questo e la guida
escursionista è una figura professionale emergente. Non so se questa
sarà la mia strada, ma ho intensione
di proseguire questo corso. Il secondo livello? Per accedervi bisogna
prima partecipare a tre escursioni di
varia difficoltà, che siamo tutte
intenzionate a sostenere e superare.
L’anno prossimo, la seconda parte di
questa avventura».