una vita da nicolaberti
Transcript
una vita da nicolaberti
numero 11 inverno 2010-11 UNA VITA DA NICOLABERTI Nicola : Leonardo 4 anni e Lorenzo 2, gioielli di casa con l’argento vivo addosso, portatori sani di Dopo aver appeso le scarpe al chiodo è andato a vivere tutti i segreti legati alla teoria del moto perpetuo. nella villetta che aveva acquistato alle isole Antille ai temGentile e simpaticissimo, Nicola si sottopone alle pi dell’Inter, per “ disintossicarsi” dal mondo del calcio. domande del cronista con l’aria di chi è capitato Doveva rimanere un mese. Invece vi è rimasto 4 anni. Lì ha conosciuto la madre dei suoi figli. qui per caso e avrebbe altro da fare. Un occhio Ha disputato 15 partite nella nazionale Under 21 e ben benevolo a chi scrive, ma soprattutto occhi lan39 in quella maggiore. Il simpatico calciatore salsese dice; guidi per i due mocciosi, coccolati e monitorati «Fare l’opinionista in Tv non mi piace» a distanza col radar del buon padre di famiglia. Scordatevi il Nicola Berti di “Controcampo” Così, un po’ vessato dai pit-stop non annunciati quello, per capirci, di 92 chili fa, forse anche e oggetto di un’attenzione elargita a piccole dosi, qualcosa in più. Tale quale è rimasto: estroverso cerco di catturare con destrezza sei parole di fila e solare, grande affabulatore della materia pal- per stendere le classiche quattro righe. lonara, ma, buon per lui, con dieci chili in meno. Dopo Controcampo ti sei un po’ defilato… «Sono in grande forma «Ho mollato quel tipo di calcio per scelta, fare - ammette l›opinionista in TV non mi piace. Spesso mi chiama strofinando Simona Ventura, ma dico di no. Perché vorrei g l i dire ciò che voglio. Sono un personaggio un po› addominali strano e bizzarro». Su questo nessun dubbio. Nel faccio footing calcio di oggi. ammalato di protagonismo, Nicola e gioco a Berti, scivolato con eleganza fuori dai riflettori, calcetto». rappresenta la classica mosca bianca. Vale per lui il Et voilà, il vecchio detto che. tradotto con grazioso eufemismo, Nicola Berti recita pressappoco così: mi faccio i fatti miei. a chilometri Poca nostalgia per il calcio di oggi che - amz e r o . mette - «sotto il profilo tecnico è peggioL’intervista rato. Oggi corrono tutti come i dannati». “impossibiL’uomo che ha attraversato un ventennio di calle” del percio a sradicare palloni, oggi è un borghese transonaggio quillo, rimasto legatissimo ai colori nerazzurpiù disponiri.«Frequento la tribuna del Meazza e quando posso bile che ci sia è un festival del surreale che va seguo (‘Inter nelle trasferte europee come diriin scena a casa dei famigliari di Nicola a Salso- gente o DG non mi dispiacerebbe». maggiore. in un’atmosfera di felice eccitazione, a metà strada tra il clima garrulo e festaiolo del Cannata, tuo ex compagno di squadra nel Parcortile di una scuola materna e la famosa cari- ma, una volta disse che tu, a sedici anni, sapevi ca dei 101. “Colpa”, si fa per dire, di due mar- già dare ordini in campo. Mai pensato di fare mocchi in grande euforia per la venuta di papà l’allenatore? «No. Ho fatto il corso, ma in quel ruolo non mi ci vedo». Nicola Berti tira i primi calci al pallone nel campo dei Salesiani, quello della Combi Salso, a due passi da casa. A scuola è un mezzo disastro. «Mai piaciuti i libri... - ammette - ho resistito un paio d’anni all’ITIS di Fidenza, poi ho mollato». Nicola ha in testa solo il pallone e, a detta dí tutti. ci sa fare. Intanto il padre lo chiama dietro al banco del suo negozio di salumi e sulle piazze a fare i mercati. Male che vada. un mestiere sicuro c’è... Giovanissimo passa al Parma. «Gli osservatori della società emiliana erano venuti a Salso per visionare un mio compagno tempo giocavo di punta». Qualche apparizione nelle giovanili e poi, poco più che sedicenne, il debutto in prima squadra in C1, come tornante di fascia destra. «Ricordo che durante la settimana andavo a Parma in Vespa per fare gli allenamenti». Calciatore eclettico, bravo col destro e col sinistro, forte di testa, abile nella corsa e col fiuto del gol, Nicola Berti parla per quei tempi un «linguaggio calcistico» diverso da quello istituzionale, un po› fuori dagli schemi, in linea col «vocabolario» delle nuove generazioni. Così passa alla Fiorentina e, dopo un avvio difficile a mordere il freno in panchina, è promosso titolare da Eriksson. A Firenze Nicola acquista padronanza e la sua maturazione calcistica lo sposta a centrocampo: da tornante a interditore e mediano incontrista. «Ero un uomo di manovra - ammette che al momento giusto sapeva attaccare gli spazi . Un po› come Tardelli». Nell’Inter di oggi in chi ti riconosci? «Sicuramente in Cambiasso, un centrocampista che, come me. sa difendere e attaccare». Come un po’ tutti i grandi protagonisti del pallone dotati di forte personalità, Berti attraversa una fase difficile, caratterizzata da rapporti non proprio idilliaci coi giornalisti che lo criticano. Di quel periodo restano significative, dopo ogni suo gol. le plateali esplosioni di rabbia rivolte alla tribuna stampa fiorentina, supportate da un labiale esplicito e piuttosto colorito: «Andate a quel paese!» (E non dice proprio così..). Nell’agosto del 1988, Berti è al centro delle trattative del mercato di Milano Fiori. Moggi, che lo vuole al Napoli. staziona con frequenza presso la sua abitazione di Salso. Galliani tenta di portarlo al Milan. Alla fine la spunta Ernesto Pellegrini, che lo porta all’Inter ad integrare un organico che non nasconde ambizioni: Bergomi, Serena. Beppe Baresi. Zen- ga, Brehme, Mattheus. Riccardo Ferri. Klinsman... L’Inter è la definitiva consacrazione di un grande interprete del pallone e la certificazione dell’inizio di un percorso calcistico di grande prestigio: 39 partite in Nazionale. vice campione del mondo a USA ‘94. Nicola, tutti ricordano quel fantastico gol col Bayern di Monaco in Coppa Uefa, edizione 1988/’89... «Difficile da dimenticare. E› stato uno dei gol più spettacolari della storia del calcio. Ma mi piace ricordare anche i tre gol in 18 minuti segnati al Portogallo a Piacenza con la Nazionale Under 21». Di quella tua esperienza nerazzurra che cosa ti è rimasto? «La soddisfazione di avere ancora tanti amici, Aldo Serena soprattutto e la gente che ancora oggi mi ferma per strada e mi dice grazie per aver giocato nell›Inter. L’avversario più difficile, la tua bestia nera, come si suole dire... «Quando giocavo sulla fascia destra era Gigi De Agostini (ex Udinese e Juventus n.d.r.). Poi mi sono spostato a metà campo e lì, non avevo rivali, ero il più forte». Conclusa la gloriosa avventura con (‘Inter, il ricco palmarès di Nicola si arricchisce di una gratificante esperienza all’estero: Inghilterra, Spagna e Australia segnano le tappe che precedono... la grande “fuga”. «In Inghilterra soprattutto, mi sono trovato benissimo. Nel Totthenam ho fatto anche qualche gol». Di Nicola Berti si perdono le tracce. Ha inizio una nuova fase, quella che imprimerà una svolta decisiva alla sua esistenza: il lungo soggiorno nella lontana regione caraibica. Racconta: «Avevo necessità di uscire per un po’ dall’ambiente, per “disintossicarmi”. Dai tempi dell’Inter possiedo una casa sull’Isola di Saint Barthlemy, a 10 minuti di volo da Saint Martin, nell’arcipelago delle Antille. L’isola è un po’ esclusiva, per gente di spettacolo, sportivi e stilisti». Dall’altra parte dell’Oceano il calcio italiano deve fare uno strano effetto se è vero che, partito per un mese di relax, Nicola dimentica il calendario e rimane quattro anni. E qui comincia un’altra storia, la genesi di nuove emozioni: la sua attuale compagna, una franco-algerina che già lavorava a quelle latitudini e poi, dopo qualche anno, ad allietare la loro unione, Leonardo e Lorenzo, due bimbi meravigliosi. «Su quell›isola - sottolinea - torniamo tre, quattro volte all›anno. Ora viviamo a Piacenza». Detto tra noi, scelta non proprio casuale: esattamente a metà strada fra Salsomaggiore e Milano, Come dire un pezzo di cuore ai famigliari (la mamma, il fratello Filippo, la cognata, i nipoti) e un pezzo di cuore all’Inter». miei famigliari. A Rigollo, dalle part di Pellegrino, abbiamo una casetta dove a Natale, le nostre famiglie si riuniscono a festeggiare. Salsomaggiore mi sembra ur po’ in crisi. Prima o poi finirà anche per perdere il Concorso di Miss Italia, anche se e mio giudizio questo non basta per risollevarla. Penso che il rilancio di Salsomaggiore deve ancora partire dalle Terme. Oggi venendo qui, ho visto molti alberghi chiusi... Una tristezza». Nicola torniamo al calcio giocato. Si parla tanto di moviola in campo... Il Salso in Lega Pro, con Nicola Berti Presidente... «Nel 1993, nel corso di Pressing, la trasmissione sportiva condotta da Raimondo Vianello, avevo già parlato di moviola in campo, soprattutto per risolvere le controversie legate alla palla dentro o palla fuori » «Ipotesi suggestiva. Ci speriamo tutti, lE città avrebbe più visibilità... Il ruolo di Presidente non mi si addice. C’è sicuramente qualcuno più ricco di me». Il più grande nerazzurro di tutti i tempi? Vale ancora il tuo detto “meglio sconfitti che milanisti”? «Nessun dubbio, Ronaldo». L’eroe di Monaco, l’autore di un gol capolavoro passato alla storia del calcio recupera con «Kakà: quando è in forma e sta bene è un feno- orgoglio la vecchia identità nerazzurra: strizza l’occhio e annuisce senza imbarazzi. L’affondo meno» dunque è ufficiale. Dieci anni non si cancellano, Il più grande di tutti i tempi.... l’Inter gli è proprio rimasta nel cuore. Elementare Watson. «Diego Maradona, uno di un altro pianeta». Il più grande di oggi... Il tormentone estivo Balotelli e Cassano.... «Il primo è una testa calda: Mourino, che è un allenatore bravissimo e intelligente le ha provate tutte... Cassano invece è un talento. Peccato che abbia perso molto tempo. Prandelli, che è uno calmo e tranquillo, ed è l’uomo giusto per la Nazionale, ha capito che uno come lui non può stare fuori». Il più bravo allenatore italiano? «Fabio Capello. Trapattoni invece è quello con il quale riesci a dialogare di più». Sarà dura per Benitez? «A mio giudizio (‹Inter di Mourino è stata la più forte di tutte, anche se ritengo sia giusto che almeno 3 o 4 giocatori italiani in ogni squadra ci debbano essere. Non sarà facile per lui ripetere l’exploit del suo predecessore. Però si trova tra le mani una squadra ancora forte . Questione di motivazioni». Il tuo attuale rapporto con Salsomaggiore? «Qui ritorno spesso, questa è la mia zona qui ho i LA SCHEDA 54 VOLTE IN AZZURRO blica Sandro Pertini gli attribuisce l’onoreficenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. Nella foto: Nicola Berti con Roberto Baggio, Nicola Berti nasce a Salsomaggiore Ter- Franco Baresi e Ferri in nazionale. me il 14 aprile 1967. Tira i primi calci nella Combi Salso, la squadra della sua città. Dal 1982 al 1985 gioca nel Parma: vanLaureato, ha giocato e continua a giocare al calcio ta una presenza nel Campionato di C1 e FILIPPO BERTI, IL FRATELLO....IELLATO 27 presenze in serie B, con 4 reti all’attivo. Dopo tre anni alla Fiorentina dei conti Pontello Classe 1971, Filippo Berti avrebbe potuto seguire (dal 1985 al 1988) in serie A, passa all’Inter dove le orme del fratello Nicola, ma forse non ne aveva disputa 9 campionati. In totale colleziona 305 pre- i numeri. E dunque si è “accontentato”, si fa per senze in serie A, con 37 gol, 37 partite nelle Coppe dire, di prendere la laurea in Economia e ComEuropee (8 gol) e 60 partite di Coppa Italia (4 gol). mercio e di giocare nelle formazioni dilettantistiNella nazionale Under 21 disputa 15 partite (tre gol). che.«Prima del passaggio di Nicola dalla Fiorentina Nel 1988 fa il suo esordio nella Nazionale mag- all›Inter - confessa - venne qui in questa casa Luciano giore di Vici- Moggi per convincerlo a passare al Napoli. Col papà, ni. Disputa 39 che era il procuratore di mio fratello, disse che nel partite e rea- «pacchetto» avrebbe compreso anche me e poi si mise lizza tre gol. a telefonare a Ferlaino, o forse.... fingeva. In questa Diventa vice casa venne anche Adriano Galliani per portarlo campione del al Milan . Anche la Juve si interessò a Nicola». mondo ai mon- Oggi il dottor Filippo Berti ha uno Studio diali americani, ben avviato da commercialista a Piacenza e con la nazio- uno in viale Matteotti a Salsomaggiore. Ha nale di Arrigo due figli: Federico di 13 anni che milita nelSacchi. Con le giovanili del Parma e Francesco, di 7 anni. (‘Inter vince Sono contento di aver deciso di studiaun campiona- re, ammette - in una squadra profesto (1988/1989), sionistica mi sarebbe stato difficile...» una Super- Fisicamente meno dotato di Nicola, ma bravo coi coppa Italia- piedi, terzino fluidificante con licenza di attacna (1989) e tre care, Filippo Berti vanta comunque un dignitoedizioni della so trascorso calcistico nei campionati dilettanti. Coppa Uefa Dopo i primi calci nella Combi Salso ( come ( 1 9 9 0 / 1 9 9 1 , Nicola), a 17 anni va al Lugagnano (Seconda 1 9 9 3 / 1 9 9 4 , Categoria) e poi al Salsomaggiore in Promo1 9 9 7 / 1 9 9 8 ) . zione.A 20 anni, va al Colorno. Cinque anni ad Col Parma alto livello, vissuti sul campo con altri due .... nel 1995/1996 fratelli d’arte: Pioli, fratello di Stefano attuale alvince un lenatore del Chievo e Melli, fratello di Sandro. C a m p i o n a - Qualcuno, simpaticamente, si affretto di serie C1. Nella sua carriera ci terà a definirli i tre fratelli...sfigati. sono anche tre esperienze all’estero. Seguono 5 anni in Eccellenza nelle file del FioNella squadra inglese del Totthenam (21 partite e tre rano Modenese e uno nel Lentigione, sempre gol),vince la Coppa di Lega Inglese del 1998/1999. nel Campionato di Eccellenza. Poi due anni nel Nel 1999 disputa 8 partite (un gol) nel campio- Concordia di Carpi (dove vince il Campionanato spagnolo nelle file dell’Alaves e nel 2000 to). A fine carriera il ritorno alle origini: milita conclude la sua carriera nella squadra austra- nelle file del Salsomaggiore, nel Campionato liana del Northern Spirit (8 partite, un gol). di Promozione. A 37 anni inizia una nuova avTra i suoi allenatori ricordiamo Trapattoni (con ventura calcistica nei campionati amatoriali. il quale ha vinto lo scudetto nelle file dell’In- «Da giovane - dice - ho sempre tifato Toro, poi ho ter), Eriksson, Bersellini, Agroppi e Orrico. tifato per tutte le squadre di Nicola». Il 30 settembre 1991, il Presidente della Repub- Mentre rifletto su questa sorta di tifo ondivago, Filippo mi regala lo scoop: «Nicola da raga77o tifava Milan». Rischio di rimanerci secco. E’ proprio vero: per poter sopravvivere il pallone ha bisogno di calci. E di paradossi Nella foto: Filippo Berti, fratello minore di Nicola.