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IAB ITALIA Rassegna Stampa del 23/10/2014 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IAB ITALIA 23/10/2014 Financial Times Lex. 10 23/10/2014 Media Key LA SECONDA VOLTA DI EXPO E L'UNDICESIMA DEL PRESS, OUTDOOR KEY AWARD E PROMOTION GLOBAL AWARD 12 23/10/2014 Media Key MOBILE DI PREGIO 13 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione ADVERTISING, INTERNET SORPASSA LA STAMPA 16 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione NC DIGITAL AWARDS 2014 : L'INTEGRAZIONE È FATTA 17 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione PRESIDENTE DI GIURIA 19 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione COMUNICAZIONE, SEMPRE PIÙ INTERNET E RETAIL 24 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione LA PUBBLICITÀ E MOBILE: NEL 2014 INVESTIMENTI PER 300 MLN DI EURO 25 ADVERTISING ONLINE 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale Gruppo Espresso: bene i conti, tiene l'utile 29 23/10/2014 Il Fatto Quotidiano " Il futuro è già sul web Ma la qualità va pagata " 30 23/10/2014 ItaliaOggi L'Espresso, utile netto a 4,6 mln, costi a -7,7% 31 23/10/2014 Brand News Today Nielsen e Twitter, le nuove metriche della TV sono fluide e guidate dai contenuti 32 23/10/2014 Brand News Today Il mercato consumer internet italiano vale 15,7 mld. La pubblicità cresce del 14% e arriva a quota 2 miliardi 33 23/10/2014 DailyNet Eventi Smau: pubblicità internet a quota 2 mld 34 23/10/2014 DailyNet Mercato PianetaDonna accoglie ClioMakeUp: raccolta a Banzai Adv 36 23/10/2014 DailyNet Ricerche Nel 2014 la pubblicità internet raggiunge quota 2 miliardi di euro. In aumento il peso del mobile 37 23/10/2014 DailyNet Sizmek, sul mercato Dynamic Creative con la soluzione Omnichannel 39 23/10/2014 DailyNet Rubicon Project riceve la certificazione di fiducia dell'EDAA 40 23/10/2014 DailyNet I cinque consigli di Akamai per un Natale nel segno dell'ecommerce 41 23/10/2014 DailyNet gli otto vantaggi del Rtb secondo Tradelab 43 23/10/2014 Pubblicita Today Nuova alleanza tra PianetaDonna e ClioMakeUp 44 23/10/2014 Pubblicita Today Sizmek lancia Dy namic Creative per il mobile, video, social e display advertising 45 23/10/2014 Pubblicita Today Smau: l'adv online nel 2014 supera i 2 miliardi di euro 46 22/10/2014 Industria e Finanza FRENA LA PUBBLICITÀ SUL WEB, MOBILE IN CRESCITA CONTINUA 47 22/10/2014 Azienda Banca Abbattere la barriera cartacea 48 22/10/2014 Azienda Banca Un rapporto diretto con il cliente. Anche online 50 23/10/2014 Media Key UN'AGENZIA DALLA DOPPIA ANIMA 52 23/10/2014 Media Key L'ORGOGLIO DEI SINGOLI 55 23/10/2014 Media Key LA NUOVA ORIGINE 58 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione SERVICEPLAN GROUR CRESCE LA CASA DELLA COMUNICAZIONE 61 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione UPA, LA PUBBLICITÀ RIPARTE DA ZERO 65 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione IL RETAIL SI FA CROSSCANALE 70 21/10/2014 ADV Express Agli italiani piace l'eCommerce via Smartphone: +100% le vendite nel 2014, oltre 1,2 mld 73 22/10/2014 ADV Express Space Available Here. 'I Guanti degli Angeli' 76 22/10/2014 ADV Express Akamai, 5 consigli per un e-commerce sicuro e di successo 77 22/10/2014 ADV Express Tradelab rivela i vantaggi del Real Time Bidding 79 22/10/2014 ADV Express Con MakeItApp il proximity marketing alla portata di tutti 80 22/10/2014 ADV Express Gruppo Espresso: nei primi nove mesi utile stabile a 4,6 milioni, ricavi a -8%. Pubblicità a -7,7% 82 22/10/2014 ADV Express PianetaDonna ancora 'più bello' con ClioMakeUp 84 22/10/2014 ADV Express Twitter moltiplica l'efficacia della brand communication 85 22/10/2014 ADV Express Barbarani (Rai Pubblicità): "nei primi nove mesi 2014 la raccolta digitale cresce double digit" 87 22/10/2014 ADV Express In Italia i mercati Internet consumer crescono del 15% e valgono 16 mld. L'eCommerce B2c a quota 11,7 mld (+16%) 88 22/10/2014 Engage.it Sizmek lancia Dynamic Creative, soluzione per mobile, video, social e display adv 90 22/10/2014 Engage.it Triboo Digitale, si cambia: Michael Scatigna è il nuovo ceo 91 22/10/2014 Engage.it SMAU / Svelati i numeri dei Mercati Internet Consumer: nel 2014 valgono 15,7 miliardi 92 22/10/2014 Primaonline.it 03:08 In Italia i mercati online valgono 16 miliardi di euro. L'online adv alla soglia dei 2 miliardi di euro, ma i ricavi da contenuti stampa pay calano del 5% (DOCUMENTO) 93 SCENARIO POLITICO/ECONOMICO 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale Bonus bebè, c'è il tetto di 90 mila euro Le Regioni: manovra da cambiare 96 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale Il summit europeo tenta l'intesa su stimoli e conti 98 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale Italia e Ue, le incomprensioni e la grande sfida sul deficit 100 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale UNA CONFUSIONE CHE ALIMENTA IL RISCHIO DI ELEZIONI 102 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale Risparmi senza crescita e tensioni internazionali I lati negativi (poco evidenti) del petrolio a ottanta dollari 103 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale «Banche, undici a rischio in Europa» 104 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Sala: porteremo all'Expo un milione e mezzo di visitatori dalla Cina 106 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Unione bancaria, sfida da vincere 108 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Irap, fondi e utili: resta la retroattività 110 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Manovra «bollinata», ecco i nuovi tagli 112 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Saltano le risorse per «Piano export» e investimenti esteri 114 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Gay: «Il Made in Italy sia il motore del Paese» 116 23/10/2014 Il Sole 24 Ore BTp Italia a quota 4,5 miliardi 118 23/10/2014 Il Sole 24 Ore L'Italia rilancia sul Giappone 119 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Un outsider che viene dal «largo consumo» 121 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale Doria: "Insultatemi ma non mollo I premi scandalo? Dovevo darli" 122 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale "Ore di paura in una città sotto assedio" 124 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale "Rispunta il bipartitismo per governare davvero serve un premio più alto" 125 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale "Nomi degni e alla luce del sole, e li votiamo" 126 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale "Cannavaro, un milione frodato al Fisco" 127 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale Luxottica rinnova il vertice Mehboob-Khan lascia Wella e prende il timone con Vian 129 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale Del Vecchio esce dalla bufera puntando sul manager globale 130 23/10/2014 La Stampa - Nazionale "Sesso con gli adulti? Meglio dei coetanei che poi ti rovinano" 131 23/10/2014 La Stampa - Nazionale Ponte tra Pd e dem Usa 133 23/10/2014 La Stampa - Nazionale "Oggi nessuno ha il coraggio di fare inchieste come le sue" 134 23/10/2014 La Stampa - Nazionale Renzi tratta con Juncker per un'intesa sul deficit 136 23/10/2014 La Stampa - Nazionale Torna l'ombra del voto anticipato ma Napolitano resta contrario 138 23/10/2014 La Stampa - Nazionale «Basta tessere Ormai siamo il partito del Paese» 139 23/10/2014 La Stampa - Nazionale Intesa Sanpaolo, nuovi vertici per la Banca dei Territori 140 23/10/2014 Il Messaggero - Nazionale Renzi: sono sereno e il piano-Juncker è un nostro successo 141 23/10/2014 Il Messaggero - Nazionale Berlusconi ora è pronto a trattare e avverte FI: «Io non esco di scena» 142 23/10/2014 Il Giornale - Nazionale La pista del terrorismo islamico A settembre la minaccia dell'Isis 143 23/10/2014 Il Giornale - Nazionale Tuffi in piscina e discriminazione al contrario 144 23/10/2014 Il Giornale - Nazionale L'angoscia di Trieste fra liberazione e sovietizzazione 145 23/10/2014 Il Secolo XIX - Nazionale Doria: «Non ho le persone per proteggere la città» 146 23/10/2014 ItaliaOggi L'Italia non ha interesse a prolungare l'inutile rito delle sanzioni alla Russia 148 23/10/2014 ItaliaOggi Mediobanca continua a sostenere Barbetti 149 23/10/2014 MF - Nazionale Tasse sulle Fondazioni, boom del 100% 150 23/10/2014 MF - Nazionale Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi 151 23/10/2014 MF - Nazionale Che bisogno ha Club Med di aprire resort in Asia? È sull'Europa che occorre investire 152 23/10/2014 Financial Times Bank stress tests need to be a catalyst for policy shifts in Europe 153 23/10/2014 Le Monde A Calais, la situation au bord du chaos 154 23/10/2014 Les Echos Rome prêt à faire des efforts supplémentaires 155 23/10/2014 Les Echos Del Vecchio propulse un transfuge de Procter à la tête de Luxottica 156 23/10/2014 Les Echos La banque centrale chinoise entre au capital de Mediobanca 157 23/10/2014 Wall Street Journal Luxottica Taps P&G Executive As Co-CEO 158 23/10/2014 Panorama tu QuoQue, Padoan 159 23/10/2014 Panorama Mps e il rischio di un nuovo aumento 160 23/10/2014 Panorama fisco le patrimoniali nascoste nella manovra 161 IAB ITALIA 8 articoli 23/10/2014 Financial Times Pag. 12 (diffusione:265676, tiratura:903298) Google: soul searching There comes a time when all monopolies falter. Think of telecoms operators or utilities, for example. For Google, too, its near-monopoly on search ads will someday end. The company is nowhere near this point yet, of course. But recently there have been signs that Google is no longer quite as untouchable as it once was. Start with online ads. The market for digital advertising has weakened recently. According to IAB, US digital ad spend grew 14 per cent in the second quarter. Not bad. But that was the lowest rate of growth in two years. More concerning still for Google is that search ads' share of the digital advertising pie has been shrinking since 2011. Google is still outgrowing the market - revenues from its own sites, including YouTube, grew 20 per cent in the most recent quarter. But the move away from search is starting to hurt: Bernstein estimates that Google search revenue growth slowed to 17 per cent. Google's fastest-growing source of revenue has become its lower-margin "other" category, which includes sales from Google Play and is growing at 50 per cent a year. As ad dollars move away from search, Google has been losing share of the overall online advertising market to Facebook. In the US, eMarketer expects Google's share of digital ads to fall from 40 per cent (2013), to 38 per cent (2014), to 34 per cent (2016). Facebook's market share is expected to climb from 8 per cent to 11 per cent in the same period. Part of the problem is that search ads do not seem to be quite as successful on mobile (the fastest-growing part of digital ad spend) as on desktop. People do use search on phones - search is about half of mobile ad spending. But these ads appear to have less impact than targeted social media ads, and could fall off quickly as more effective forms of mobile advertising are found. Facebook, which has a higher ad market share on mobile than on desktop, has seen its click-through rate triple over the past year, according to Nanigans. Unfortunately for Google, mobile advertising is getting increasingly crowded. Snapchat, a popular photo-sharing app, is launching ads. And Yahoo is trying to boost its mobile ad offering with its acquisition of Flurry. The search business naturally tends towards monopoly. But the advertising business, ex-search, does not. Israeli gas: landing Leviathan If necessity is the mother of invention, its second cousin must be energy demand. A society's requirement for light and heat for its people can bridge political differences. Witness what is happening in Israel. Big offshore natural gas discoveries there since 2009 could help bring cheaper energy not just to Israel but also to Jordan, Palestine and, eventually, even Egypt and Turkey. These gasfields, the largest of which are Leviathan and Tamar, were discovered in 2009-10 by Noble Energy and the subsidiaries of the Israeli conglomerate Delek Group (Delek Drilling and Avner Oil and Gas). According to the oil consultants Netherland & Sewell, the resource is huge: the equivalent of 150 years of Israeli gas demand of 245bn cubic feet last year. After some years of drilling to prepare for production, commercial contracts with customers are close. The fields have more than enough to supply not only Israel, but also its neighbours. Some of these countries are short of energy - note the rush-hour blackouts in Cairo, for example. Delek says it already has preliminary agreements with Jordan and the Palestinian Authority, and it is also talking to the Egyptian government. Delek and Noble Energy together control about 80 per cent of the projects. If all the gas is contracted to customers, Credit Suisse thinks that Noble Energy's Israeli offshore assets are worth nearly $16 a share, about a quarter of its current value. At the two Delek companies (Delek Drilling and Avner Oil), the gas could be worth just over $3bn for each, the equivalent of their respective market values. The latter two trade at earnings multiples 50 to 100 per cent higher than Noble, so the market is counting on success. But there are plenty of risks. Contracts may not be signed, and regional politics could intervene. Israeli regulators may feel that too much gas sits in the partners' hands. As with most things in that region, a delicate negotiation will be required for success. Amgen: splitting hairs Dan Loeb lacks ambition. The investor thinks that Amgen, the big US biotech, should break in two. Why stop there? Amgen should be cut into four, at least. Mr Loeb argues that "disparate IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lex. 23/10/2014 Financial Times Pag. 12 (diffusione:265676, tiratura:903298) IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato business units generally benefit from operating separately due to distinct corporate cultures, superior efficiencies, and a greater focus". So Mr Loeb wants Amgen's older products put into a cash-generating "MatureCo". This looks sensible. Neulasta, Aranesp, Epogen and Sensipar all treat blood disorders brought on by kidney failure, chemotherapy, or bone marrow transplants. They go together. But why should Amgen's other drugs all be forced into a single "GrowthCo" as Mr Loeb suggests? Amgen's treatments for inflammatory conditions (Enbrel and Nplate), cancer (Vectibix and Kyprolis), and bone disease (Prolia/Xgeva) would on Mr Loeb's logic be trapped in a culturally heterogeneous, inefficient, conflicted conglomerate. Absurd, of course. A four-way split would eliminate more efficiencies than it would create - by multiplying chief executives, regulatory departments, back offices and so on. Amgen is not a conglomerate, like eBay. It makes drugs. MatureCo/GrowthCo split proposals (Pfizer has considered one too) are not about culture, efficiency and focus. They are about valuation arbitrage. Some investors want companies that generate cash. Others seek growth. Nobody wants a company that is stuck in between. So break the growthy bit from the cashy bit and the parts are worth more than the whole. A respectable idea, true in many cases, which usually comes wrapped in misleading rhetoric. The maths has to work, of course. The value created by segmenting demand for the shares must be greater than the efficiencies of scale inevitably lost. And all drugs age, some of them quite quickly. It will not be too many years before GrowthCo looks like a very odd label. Boeing: longhaul flight Commercial jets take years to design, build and deliver. It takes as long to judge their manufacturers. So there should be little surprise that Boeing's solid third-quarter results and improved outlook were shrugged off yesterday. Its shares dipped 4 per cent. They are down a 10th since March. With all the good news about the longterm global demand for jets already priced into Boeing shares, what is left for the company to show is that it can turn those orders into not just accounting earnings but cash. Boeing reported that its order backlog was up to a whopping $490bn. Earnings per share of $2.14 beat estimates handily and management boosted its earnings guidance by 3 per cent despite no change in commercial jet deliveries, still forecast to be above 700. Better margins are to thank. On the commercial side, think of Boeing as two businesses (separately it has a defence and space unit that is a third of total revenue). One part of the commercial segment makes smaller single-aisle planes headlined by the 737 model. Demand for the latest versions of the 737 is so strong that Boeing is to increase production from 42 per month to 47 and potentially 52. Yet the real driver of cash generation at Boeing is wide-body jets. And that now means the 787 Dreamliner. Boeing has consistently been unable to restrain an item called "deferred production" - a balance sheet item that measures the costs of bringing the 787 to market. That has ballooned to about $25bn, a few billion dollars more than expected. Optimists (and management) say that it will not creep higher and that cash flow will shortly begin to accelerate. Growth in deferred production did slow in third quarter. But Deutsche Bank says remaining unease about the deferred production figure weighed on the share price. Boeing trades at an attractive forward price-to-earnings multiple of 14 times. But as concerns about cash costs remain, that is only of secondary importance. 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 3 (diffusione:10500, tiratura:10500) LA SECONDA VOLTA DI EXPO E L'UNDICESIMA DEL PRESS, OUTDOOR KEY AWARD E PROMOTION GLOBAL AWARD ROBERTO ALBANO QUELLO CHE AVETE FRA LE MANI È UN FASCICOLO DEDICATO IN PARTICOLARE A DUE SPECIAL REPORT RELATIVI A DUE EVENTI MOLTO IMPORTANTI. UNO È DEDICATO ALL'EXPO 2015, IN ITALIANO E INGLESE E ALLA SUA SECONDA EDIZIONE, CHE MIRA A FARE IL PUNTO SULL'EVOLUZIONE DEI LAVORI E SULLE ULTIME NOVITÀ DELL'EVENTO CHE PORTERÀ MILANO E L'ITALIA IN CIMA AL MONDO A PARTIRE DAL 1° MAGGIO 2015. FRA I 50 PADIGLIONI PREVISTI PRESENTIAMO QUELLO TEDESCO CHE È MOLTO AVANZATO E FRA I PIÙ GRANDI DI EXPO. IL PADIGLIONE, CON IL MOTTO 'FIELDS OF IDEAS', SI EVIDENZIA PER UN'ARCHITETTURA ORIGINALE E IMPONENTE GRAZIE AI 1.500 MQ DI SUPERFICIE SU UN LOTTO DI QUASI 5.000 CHE LO RENDONO IN GRADO DI OSPITARE CIRCA 16MILA VISITATORI AL GIORNO. NELLO SPECIAL POTRETE TROVARE ANCHE L'INIZIATIVA FUORI EXPO DI LATTANZIO GROUP, GRANDE REALTÀ NEL SETTORE DELLA CONSULENZA, CHE SI STA IMPEGNANDO CON ATTIVITÀ AUTONOME E PARALLELE PER INCREMENTARE LA VISIBILITÀ DELLE IMPRESE IN OCCASIONE DELL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE. L'ALTRO SPECIAL REPORT CHE VI PROPONIAMO È CENTRATO SUL NOSTRO 11° PRESS, OUTDOOR & PROMOTION GLOBAL AWARD DI CUI RIPORTIAMO LE NOMINATION PER CIASCUNA DELLE 25 CATEGORIE PREVISTE. SI POSSONO COSÌ NOTARE LE MIGLIORI IDEE DELL'ANNO FRA LE QUALI EMERGERANNO I LAVORI VINCENTI CHE VERRANNO SVELATI DURANTE IL GALÀ DEI WINNER DEL 7 OTTOBRE ALL'UNIVERSITÀ IULM DI MILANO. IN QUESTO FASCICOLO RIPORTIAMO I RISULTATI DELL'ULTIMO RADIOMONITOR RELATIVO AL PRIMO SEMESTRE 2014 DI GFK EURISKO. I DATI CONFERMANO LA INDISCUSSA LEADERSHIP DI RTL 102.5 CON 6,8 MILIONI DI ASCOLTATORI GRAZIE ALLA SUA MULTIMEDIALITÀ (RADIO, TV, WEB, SMARTPHONE, TABLET) E AI SUOI PALINSESTI DI QUALITÀ. PER QUESTO MOTIVO LORENZO SURACI, FONDATORE E ANIMA DELL'EMITTENTE, FIGURA A BUON DIRITTO SU QUESTA COVER. UN PERCORSO RADIOFONICO STRAORDINARIO INIZIATO NEL 1975, QUELLO DI LORENZO SURACI, CHE LO HA PORTATO AD ARRIVARE AL PRIMO POSTO ASSOLUTO CON LA SUA EMITTENTE ORMAI DA ALCUNI ANNI: PRIMATO CHE SI È CONSOLIDATO CON QUESTA ULTIMA RICERCA. L'AGENZIA DEL MESE È QUESTA VOLTA ZENITHOPTIMEDIA. L'AGENZIA MEDIA CONDOTTA DA VITTORIO BONORI È RIUSCITA A IMPOSTARE UNA RIVOLUZIONE STRATEGICA CHE STA OTTENENDO RISULTATI LUSINGHIERI. VI PROPONIAMO INOLTRE SERVIZI SU ALCUNI PROTAGONISTI DEL PRESS & OUTDOOR E PROMOTION GLOBAL AWARD COME COOEE, INVENTA CPM, PIXARTPRINTING E L'UNIVERSITÀ IULM. IL FASCICOLO INCLUDE INOLTRE UNDICI INTERESSANTI INTERVISTE CHE RAPPRESENTANO LA VOCE DEGLI UTENTI NEL SETTORE DELLA COMUNICAZIONE, SERVIZI SUL MERCATO DELLA STAMPA, DELL'OUT OF HOME E DEL MOBILE (IAB SEMINAR) OLTRE ALLE VALUTAZIONI UPA SUL MERCATO DELLA COMUNICAZIONE CHE QUEST'ANNO DOVREBBE CHIUDERE IN SOSTANZIALE PAREGGIO. BUONA LETTURA! _ IN COPERTINA LORENZO SURACI, PRESIDENTE E FONDATORE DI RTL 102.5 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato EDITORIALE 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 96 (diffusione:10500, tiratura:10500) MOBILE DI PREGIO AL RECENTE IABSEMINAR DI MILANO SONO STATI PRESENTATI I NUOVI DATI DELLA DIGITAL TOTAL AUDIENCE RILEVATA DA AUDIWEB, CHE METTONO IN EVIDENZA LA CRESCENTE INCIDENZA DEL MOBILE SULLA QUOTIDIANITÀ DI UTILIZZO DELLA RETE. UN FENOMENO CHE HA PRECISI RIFLESSI ANCHE A LIVELLO COMUNICAZIONALE: SECONDO UNA RICERCA DELL'OSSERVATORIO MOBILE MARKETING & SERVICE DEL POLITECNICO DI MILANO, A FINE ANNO GLI INVESTIMENTI SU SMARTPHONE AVRANNO GIÀ UNA QUOTA DEL 14% SUL VALORE COMPLESSIVO DELL'ADVERTISING ONLINE. DI MAURO MU LA TOTAL DIGITAL AUDIENCE DI AUDIWEB HA QUANTIFICATO IN OLTRE 25 MILIONI GLI UTENTI ONLINE NEL MESE DI MARZO, MENTRE UNA STIMA DELL'OSSERVATORIO MOBILE DEL POLITECNICO DI MILANO REGISTRA UNA FASE DI CRESCITA DEL MERCATO E IPOTIZZA CIRCA 300 MILIONI DI INVESTIMENTI PUBBLICITARI SU SMARTPHONE PER FINE 2014. Sono queste le principali evidenze emerse dalla prima edizione dell'anno di IAB Seminar, svoltasi lo scorso 1 luglio nella consueta cornice della Sala Collina, presso la sede di Milano de Il Sole 24 Ore . La costola italiana dell'Interactive Advertising Bureau ha voluto incentrare l'appuntamento su una tematica di grande attualità, ovvero il percorso di sviluppo del Mobile Marketing & Advertising: nel corso dell'evento sono stati dunque presentati, discussi e analizzati alcuni dati che restituiscono l'immagine di un Paese sempre più connesso e avvezzo all'utilizzo degli strumenti digitali. LA DIGITAL TOTAL AUDIENCE Iniziamo l'excursus sulle primarie indicazioni fornite dai relatori partendo dall'intervento di Enrico Gasperini, Presidente di Audiweb, che ha fatto seguito all'apertura dei lavori da parte di Carlo Noseda e di Stefano Portu, rispettivamente Presidente e Consigliere di IAB Italia. Gasperini ha di fatto tracciato la nuova mappa dei consumi online in Italia presentando in anteprima i dati di accesso relativi al Mobile e quelli della cosiddetta total digital audience, raccolti tramite il nuovo sistema di rilevazione che consente di misurare gli utenti che accedono al web sia da pc sia da dispositivo mobile e, di conseguenza, di analizzare le abitudini dei navigatori, i loro comportamenti in Rete e l'audience digitale nel suo complesso. "Nel mese di marzo 2014", ha affermato il Presidente di Audiweb, "sono stati complessivamente 25 milioni gli italiani di età compresa tra i 18 e i 74 anni connessi, con una media di tempo speso nel mese che è nell'ordine delle 46 ore e 15 minuti a persona. Ma è stata soprattutto la mobile audience (l'insieme degli utenti unici che accedono a internet da smartphone e tablet) a mettere in luce la quotidianità di utilizzo del mezzo: i dati parlano infatti di 17,2 milioni di utenti nel mese e 14,5 milioni nel giorno medio. In particolare, oltre il 52% di questi sono giovani rientranti nella fascia anagrafica dei 18/34enni". Il nuovo set di dati è il risultato dell'estensione del sistema di rilevazione Audiweb Mobile, che la joint industry commettee presieduta da Gasperini ha sviluppato in collaborazione con i partner di ricerca Nielsen, Doxa e Memis con un dichiarato obiettivo prioritario: offrire al mercato dati e informazioni puntuali sulla total digital audience e sulla fruizione di internet dai nuovi device. "L'estensione del sistema di rilevazione Audiweb rappresenta un grande risultato", ha ribadito Gasperini nel corso del suo intervento a IAB Seminar: "è la prima volta che vengono distribuiti al mercato i dati sulla fruizione complessiva di internet e sulla fruizione da mobile. Grazie all'estensione del sistema e al lavoro di sviluppo portato avanti nel corso degli ultimi due anni gli operatori interessati potranno ora misurare la complessiva portata del mezzo, utilizzando strumenti indispensabili per la pianificazione delle campagne anche sui device mobili, che sempre più influenzano i consumi online degli individui". Come accennato, la 'Mobile audience' è rappresentata da 17,2 milioni di utenti nel mese, con un dato non molto differente nel giorno medio (14,5 milioni di individui): gli stessi vertici di Audiweb sottolineano la rilevanza statistica di tali cifre, che dimostrano come sia ormai abituale il ricorso ai nuovi device per accedere alla Rete (vedi Tav. 1). Se i 18/34enni generano oltre la metà (52%) del tempo speso online tramite device mobili, un'altra quota consistente (42%) del tempo totale dedicato alla navigazione mobile è riconducibile alla fascia anagrafica immediatamente successiva, ovvero quella dei 35/54enni; più in dettaglio, gli individui rientranti in tale fascia prediligono il mobile browsing, ovvero IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MERCATO DIGITALE 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 96 (diffusione:10500, tiratura:10500) IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la navigazione tramite browser (sono loro a generare il 48% del tempo complessivamente dedicato dagli italiani a questo genere di connessione). Analizzando i dati sull'uso 'singolo' dei differenti device disponibili per accedere a internet nel giorno medio (computer e dispositivi mobili), risultano essere 7,4 milioni gli italiani che si connettono alla Rete solo via mobile (il dato corrisponde al 37% degli utenti online da qualunque mezzo nel giorno medio): è un numero addirittura superiore a quello che quantifica l'accesso solo da computer (5,3 milioni di persone) e, sia pure di poco, anche a quello che chiama in causa l'uso combinato tra i due device (7,2 milioni ricorrono sia al pc sia ai dispositivi mobili). Ancora, un'altissima percentuale (91 persone su 100) degli utenti mensili più giovani (tra i 18 e i 24 anni) si può definire 'multiscreen surfer', anche se spicca una forte propensione all'uso esclusivo dei device mobili per accedere a internet nel giorno medio. Sempre per quanto concerne il consumo online da device mobili, emergono quote piuttosto elevate in riferimento al tempo speso per la fruizione di contenuti delle categorie social network (il 59% del tempo totale speso in questa direzione da tutti i navigatori italiani avviene via mobile), i contenuti vari di intrattenimento (71%), i siti e le applicazioni legati al mondo dei cellulari ('Cellular/Paging': in questo caso la quota è addirittura del 99%, il che significa che la quasi totalità di chi dedica parte della sua attività online a questa categoria si connette tramite smartphone o tablet) e altro ancora. Inoltre, dai dati sulla distribuzione del tempo totale speso online nel giorno medio attraverso i due device rilevati emerge un trend stabile per tutta la giornata, dovuto principalmente al peso della fruizione mobile: quest'ultima, infatti, è sostanzialmente attiva dalle ore 9 alle 21, a differenza della fruizione da personal computer, per la quale le ultime rilevazioni dell'organismo presieduto da Enrico Gasperini confermano che il peak time riguarda le ore pomeridiane. Nell'era della multimedialità e della moltiplicazione delle opportunità di fruizione mediatica che i consumatori finali hanno a loro disposizione, è doveroso procedere anche a un accostamento fra l'utilizzo dei mezzi digitali e quello del mezzo classico per eccellenza, ovvero la televisione. Ad esempio, confrontando i dati di audience nel giorno medio degli strumenti rilevati da Audiweb nell'ambito della total digital audience e quelli riferiti agli ascolti televisivi quotidiani (fonte: un'elaborazione della stessa Audiweb su dati forniti da Auditel) risulta che per i giovani di 18/24 anni internet è il mezzo principale dal mattino alla sera (ore 6/21), in particolare tra le ore 15 e le 18, fascia che corrisponde al peak time della total digital audience (2,2 milioni di utenti). "In sostanza", ha concluso il Presidente di Audiweb, "il nastro di pianificazione distribuito alle software house e fruibile attraverso i tool di pianificazione offrirà il dettaglio dei dati della navigazione quotidiana sui siti degli editori iscritti al servizio, relativamente alla fruizione dai differenti device rilevati. La prima distribuzione dei dati sulla total digital audience ha coinciso con la disponibilità immediata del nastro di pianificazione per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2014; da fine luglio è possibile consultare anche i dati mobile mensili, con lo stesso livello di dettaglio, organizzati in base ai device disponibili e consultabili attraverso la piattaforma Audiweb View. A partire dal secondo semestre 2014 i dati di audience relativi a smartphone e tablet saranno separati e verrà ridotto il divario temporale nella consegna dei dati pc da quelli completi, arrivando alla distribuzione simultanea sul mercato di un unico nastro di pianificazione, con tutti i dati disponibili della total digital audience". Per inciso, in concomitanza con la pubblicazione dei nuovi dati, Audiweb ha anche lanciato il nuovo sito www.audiweb.it, caratterizzato da un'interfaccia user friendly da cui è possibile accedere in modo più facile e immediato ai dati e ai report. UNO SCENARIO PROMETTENTE A Marta Valsecchi, Responsabile di Ricerca dell'Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano, è toccato il compito di presentare un'anteprima riferita alle stime di chiusura 2014 del mercato italiano del Mobile Advertising, del quale la relatrice ha approfondito i trend e le dinamiche. "La continua crescita e diffusione del Mobile", ha spiegato Valsecchi, "autorizza a ipotizzare che alla fine del 2014 saranno circa 45 milioni gli smartphone in circolazione in Italia, ai quali si affiancheranno circa 12 milioni di tablet. Ne deriva che le previsioni sono decisamente positive anche in ottica di scenario comunicazionale: la stima parla del raggiungimento della soglia dei 300 milioni di euro di investimenti pubblicitari su smartphone. Tale valore assoluto equivale, in termini di quote, a circa il 14% dell'ammontare complessivo degli investimenti in advertising online e al 5% delle risorse che gli spender destinano al mercato pubblicitario italiano nel suo complesso" (vedi Tav. 4). 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 96 (diffusione:10500, tiratura:10500) IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Valsecchi ha preso in esame anche gli elementi basilari che, nell'ottica di un indispensabile approccio strategico, consentiranno di cogliere le opportunità che si presenteranno in questo 'promettente scenario': si va dalla necessità di non considerare il Mobile come un canale residuale all'esigenza di valorizzare le peculiarità del mezzo e le meccaniche cross-canale o, ancora, dal ruolo del Mobile come 'touchpoint bidirezionale' a una misurazione e una sperimentazione 'consapevoli'. Fra gli altri interventi ricordiamo ad esempio quello di Davide Corcione, Head of Agency di Yahoo!, che si è soffermato su come cambia la fruizione dei contenuti in coincidenza con lo spostamento dell'audience verso i nuovi device. "Lo switch dell'utenza in direzione del Mobile era un fenomeno prevedibile", ha spiegato Corcione; "per comunicare con successo tramite le app è necessario cambiare paradigma e usare la generazione di contenuti. Quanto alla 'monetizzazione' di questa tendenza, è una sfida che bisogna affrontare dotandosi di strumenti innovativi". Dal canto suo Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia, ha affermato che "il Mobile rappresenta un fenomeno sempre più significativo dal punto di vista dei contenuti e del ruolo svolto all'interno del mercato pubblicitario: ormai è il secondo schermo privilegiato in Italia, dopo la televisione ma davanti al pc. Uno degli elementi più interessanti è quello che riguarda le fasce d'età: è vero che il Mobile ha una forte penetrazione tra i giovani, ma è altrettanto vero che esso coinvolge anche un target più adulto, al quale fanno capo pure i responsabili d'acquisto. Questo elemento, affiancato ai vantaggi insiti nella geolocalizzazione (che rende gli utenti raggiungibili in ogni momento e in ogni luogo), si trasforma di fatto in una grande opportunità per il mercato pubblicitario e per gli investitori. L'obiettivo della nostra associazione è quindi quello di fornire alle aziende tutte le informazioni e gli strumenti necessari per investire in questo campo". MK DATI DELLA TOTAL DIGITAL AUDIENCE DI AUDIWEB - MARZO 2014 IL MOBILE È UN 'NUOVO' MEDIA PUBBLICITARIO DATI ESPRESSI IN MILIONI DI EURO LA STIMA INCLUDE TUTTI I FORMATI DISPONIBILI E TUTTI GLI ATTORI DEL MERCATO MOBILE ECOSYSTEM: IL CIRCOLO VIRTUOSO È IN ATTO MOBILE ADVERTISING: IL PESO RISPETTO AGLI ALTRI MEDIA Foto: LA PRIMA EDIZIONE DELL'ANNO DI IAB SEMINAR È STATA DEDICATA A UN TEMA FONDAMENTALE COME IL PERCORSO EVOLUTIVO DEL MOBILE MARKETING & ADVERTISING. 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 13 ADVERTISING, INTERNET SORPASSA LA STAMPA Non stiamo parlando di un futuro remoto, ma di un fenomeno già pienamente in corso. Già nel 2013, il fatturato dell'internet advertising ha sorpassato quello del mezzo stampa: 1,8 contro 1,4 miliardi di euro, pari rispettivamente al 27 e 21 per cento del complessivo mercato pubblicitario italiano. Nel 2012 le quote dei due comparti erano ben diverse, con l'advertising sulla stampa che si attestava al 24% e l'online adv che aveva raggiunto il 2 1 % del totale investimenti pubblicitari. È quanto emerge dalla fotografia scattata dall'Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano sull'andamento degli introiti pubblicitari nel nostro Paese. L'advertising sulla stampa ha perso il 20% in un anno, passando da un valore pari a 1,72 miliardi di euro nel 2012 a 1,38 miliardi di euro nel 2013, calo che non sembra destinato ad arrestarsi velocemente. L'andamento dei primi mesi del 2014 porta, infatti, a una stima di ulteriore riduzione per quest'anno (-15%), che porterà il comparto a valere 1,17 miliardi di euro, pari al 17% del totale investimenti pubblicitari. Al contrario, l'internet advertising è cresciuto nel 2013 del 17%, passando da un valore di 1,53 miliardi di euro nel 2012 a 1,80 miliardi. L'andamento relativo ai primi mesi del 2014 porta a prevedere il superamento dei 2 miliardi di euro al termine di quest'anno, che equivarranno a circa il 30% dell'intero mercato advertising. Per quanto concerne gli altri comparti, la tv mantiene ancora pienamente la leadership del mercato, ma con una quota che passa dal 49% del 2012 al 47% del 2013, percentuale quest'ultima che dovrebbe essere confermata al termine di quest'anno. Anche la raccolta pubblicitaria radiofonica mostra una tenuta della quota di mercato relativa, pari al 5% del totale nel 2012, nel 2013 e, secondo le previsioni, anche nel 2014. "L'affermazione del 'nuovo internet', incentrato sempre più sui mobile device, sui social network e sui video - ha spiegato Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano - ha generato un profondo cambiamento nel mercato dell'advertising, che ora giunge a una svolta decisiva. Nel corso del 2013, infatti, è cresciuta sensibilmente la pubblicità su smartphone e tablet (+180%, ndr), su social network (+75%, ndr) e su video ( + 3 2 % , ndr)". Offrire informazioni chiare e strutturate sull'evoluzione e sui fenomeni emergenti che caratterizzano un mercato in forte crescita come quello dell'online advertising è fondamentale per sostenere le decisioni di investimento delle aziende del nostro Paese. In linea con un comune orientamento all'apertura nei confronti di terze parti, gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e lab Italia hanno deciso di unire le forze, mettendo a fattor comune fonti, metodologie di rilevazione e ricerche, competenze verticali, conoscenza e visione del mercato, per arrivare a offrire una rilevazione esaustiva e rappresentativa di t u t t i gli operatori dell'ecosistema dell'online advertising. nr II grafico mostra la crescita del valore dell'online adv, che, secondo le previsioni, supererà quest'anno i 2 mld di euro, rappresentando il 30% dell'intero mercato. Evidente anche il calo della stampa, che chiuderà il 2014 a quota 1,17 mld, pari al 17% dell'intera torta Foto: Fonte: Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, giugno 2014 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ATTUALITA / SECONDO I DATI DELL'OSSERVATORIO NEW MEDIA & NEW INTERNET DEL POLITECNICO DI MILANO, NEL NOSTRO PAESE I RICAVI DELL'ONLINE ADVERTISING HANNO SUPERATO QUELLI RICONDUCIBILI AL MEZZO STAMPA: 1,8 CONTRO 1,4 MILIARDI DI EURO NEL 5 0 1 3 , E OLTRE 2 CONTRO 1,17 MLD NEL 2 0 1 4 . 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 30 NC DIGITAL AWARDS 2014 : L'INTEGRAZIONE È FATTA È QUESTA LA PAROLA CHIAVE DI QUESTA TERZA EDIZIONE DEL PREMIO DI ADC GROUP ALLA COMUNICAZIONE DIGITALE, A CUI SONO STATI ISCRITTI 67 PROGETTI, DI CUI 22 ENTRATI IN SHORTLIST DUE LE NOVITÀ IMPORTANTI: LA PARTNERSHIP CON IAB ITALIA PER LA SELEZIONE DEI VINCITORI DELLO iAB MIXX E L'ACCORDO CON FACEBOOK PER IL PREMIO SPECIALE ALLA MIGLIORE CAMPAGNA SVILUPPATA SUL SOCIAL NETWORK. ILARIA MYR (DA PAG. 30 A PAG. 37) La terza edizione degli NC Digital Awards sarà ricordata come quella della riuscita integrazione fra i diversi mezzi. Le 67 campagne iscritte (che hanno aderito anche all'Annual della Comunicazione Digitale), infatti, hanno - chi più chi meno - colpito i giurati per il riuscito mix fra mezzi tradizionali e digitali in funzione degli obiettivi iniziali del brand, dando loro una fotografia puntuale e aggiornata delle ultime tendenze della comunicazione digitale e della sua continua maturazione. Un traguardo, dunque, importante per il premio alla migliore comunicazione digitale, interattiva e online ideato da Ade Group, che si afferma sempre di più come valido sostegno allo sviluppo della cultura digitale delle imprese e dei propri partner di comunicazione. E a dimostrare quanto questo premio sia diventato un punto di riferimento nel mercato della comunicazione italiana ci sono quest'anno due importanti e prestigiose novità. La prima è la partnership, stretta nel segno dell'eccellenza nella comunicazione digitale, tra gli NC Digital Awards e la terza edizione di lab Mixx, il premio di lab Italia dedicato a valorizzare le strategie e le campagne advertising digitali. "Per dare ulteriore forza al premio, ci è sembrato opportuno unirci con un altro grande protagonista del riconoscimento al digitale - ha spiegato Carlo Noseda, presidente lab Italia -, non facendo due giurie e due votazioni, ma rappresentando insieme il meglio della comunicazione digitale in Italia". La cerimonia di premiazione delle campagne vincitrici degli NC Digital Awards e dello lab Mixx si terrà presso l'Auditorium del MiCo - Ala Sud, martedì 25 novembre. L'altra importante novità di questa edizione è il debutto del Premio Speciale dedicato alla migliore case history su Facebook, che la giuria ha scelto tra le cinque proposte dal social network e illustrate in una seconda riunione, tenutasi in settembre presso i suoi nuovi uffici milanesi. "L'idea dei Facebook Awards è di premiare le agenzie e le aziende che hanno creato dei progetti che non solo hanno sfruttato il digitai come mezzo, ma specificamente Facebook come canale di comunicazione - spiega Sylvain Querne, responsabile marketing Communications Facebook Italia -: in particolare, si tratta di campagne che sono riuscite a veicolare messaggi targettizzati non solo sul singolo, ma sulla massa, ottenendo risultati di business importanti". Ad affiancare come main sponsor questa terza edizione del premio è CheBanca!. "Siamo stati eletti per la seconda volta di fila come migliore banca online - spiega Luca Prina, direttore centrale marketing e comunicazione CheBanca! -. Ci sembrava quindi naturale decidere di supportare il premio più importante per la comunicazione digitale in Italia". La giuria A valutare i lavori iscritti e decretare il vincitore del premio più alto del podio un parterre d'eccezione composto da 28 membri, guidati dal presidente Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali Heineken. La prestigiosa giuria di accreditati professionisti della comunicazione italiana si è data appuntamento il 22 luglio presso l'accogliente location BlendTower, in piazza IV Novembre a Milano, per giudicare in sessione plenaria le 22 Digital Integrateci Campaign (le campagne iscritte in almeno 3 delle 12 categorie previste), entrate in shortlist dopo una prima fase di votazione online, e in corsa per il massimo riconoscimento del premio di Ade Group, la Best Digital Integrateci Campaign. In sala, a illustrare l'efficacia delle campagne, oltre alla proiezione video delle campagne, la presentazione live dei rappresentanti delle agenzie, che hanno spiegato ai giurati gli obiettivi del cliente e le modalità di esecuzione messe in atto. Un format, questo, introdotto nel 2012 per gli NC Awards e ormai consolidato nell'ambito dei premi legati alla rivista NC - Nuova Comunicazione, il cui valore aggiunto viene ogni anno apprezzato dai giurati chiamati a giudicare i progetti. Molto interessanti, stimolanti e partecipate, le discussioni nate durante i lavori di votazione hanno dimostrato quanta alta sia l'attenzione da parte del mondo delle aziende nei confronti del mondo della comunicazione digitale. Un aspetto su cui i giurati si sono IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato nc digitai awards 2014 _ la giuria 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 30 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato confrontati a lungo è, ad esempio, quello dell'importanza dei valori di redemption, non sempre presentati in modo esaustivo da parte delle agenzie che hanno iscritto e illustrato i progetti. "È nato un acceso dibattito tra coloro che erano più orientati a valutare i risultati e il rendimento delle campagne, e coloro che erano più inclini invece a considerare maggiormente l'aspetto creativo delle case history in valutazione - spiega il presidente di giuria, Pratolongo -. I progetti vincenti sono stati quelli in grado di raccogliere consensi da ambo le parti. Alla base di queste campagne, una forte integrazione prima di tutto tra agenzie e aziende". L'appuntamento è dunque per il 26 novembre nell'ambito dello lab Forum. tr LE 12 TIPOLOGIE IN CONCORSO AGLI NC DIGITAL AWARDS_ • Digital Integrateci Campaigns • Siti Corporate/Istituzionali • Siti di Prodotto e Micrositi • Comunicazione Display e Video • Mobile Communication • Virai Video Advertising • Digital PR • Digital Branded Content • Social Communication • Search Marketing • Dem ed e-mail Marketing • Altre soluzioni digitaliIP Omd Omd On xister xister Wwf Carofalo Garofalo Ferrerò Kinder Bueno Se Johnson - Mr Muscle Luxottica Nissan CLIENTE Allianz Bin Jip (campagna di promozione) Citroen Italia Telecom CheBanca! Pepsico-Pepsi Fondazione Umberto Veronesi Mercedes-Benz Italia Bnl Gruppo Bnp Paribas Davide Campari Milano Ing Bank Ing Bank Telecom Italia Ferrerò Samsung Electronics Italy TITOLO CAMPAGNA Allianzi Social Stalking Campaign Nuova Citroen C3 - Restyling Me We have a Dream Risparmio Gestito CheBanca! Fulmina i tuoi limiti Pink is Good Intelligent Drive Hello bank! Campari Barman Competition #thankingyou di Ing Direct Bit Bum Barn #milionidipassioni Nutella4Babbo2014 Samsung Maestros Academy W w f Pets4Pets Project Buono da diventare lena Più tempo per te Vogue Style Mirrar Come vivere meglio con Nissan Leaf Vola in Brasile con Ip Unforketable Unforketable STRUTTURA Allianz Bin Jip CrowdM Italy Dlv Bbdo Dlv Bbdo Dlv Bbdo Edelman Endeavour Digital Marketing (Roncaglia) FCB Milano Fullsix Ing Bank IngBank Leagas OgilvyOne Leo Burnett Leo Burnett Mediamond Mediamond NC DIGITAL AWARDS LE DIGITAL INTEGRATED CAMPAIGN 2014 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 33 PRESIDENTE DI GIURIA Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali Heineken Italia In questa mia prima esperienza da presidente di giuria ho avuto modo di vedere i progetti da un punto di vista privilegiato. Quello che è emerso fra i giurati è un acceso dibattito fra le persone più orientate a valutare i risultati quantitativi delle campagne e quelle più inclini invece a rilevare maggiormente gli aspetti creativi. A mio avviso, le campagne vincenti sono quelle che riescono a tradurre le necessità del cliente utilizzando tutti i media. Anna Chiara Aisa, responsabile marketing Day Ristoservice Se nella sessione di votazione online ho potuto vedere progetti ben condotti e studiati, in quella plenaria l'esperienza di votazione di campagne realmente integrate si è arricchita del confronto con i colleghi. Il presupposto fondamentale di un progetto digitale vincente è che sia pensato in chiave digitale: rispetto alla comunicazione tradizionale, devono cambiare la visione, l'impostazione e gli strumenti che si mettono in campo, nell'ottica di una strategia coerente che integri i diversi 'pezzi' dell'operazione. Denise Belli, responsabile pubblicità Fastweb I lavori che abbiamo giudicato sono tutti molto interessanti, anche perché si può dire che siano fra i primi progetti davvero digitali sviluppati in Italia: il mondo dei social è ancora alquanto sconosciuto e si fa ancora fatica ad accettare che i risultati di queste operazioni non sono immediati. Credo che l'ingrediente vincente sia la curiosità, quella chiave che possa scatenare l'interesse delle persone: perché sui social non c'è niente che possa obbligare qualcuno a fare niente. Curiosità, interesse e divertimento: il social è questo. Marcella Bergamini, integrated Communications, online e off line media solutions and buying advisory Mellin Danone Nutricia I lavori che abbiamo giudicato dimostrano come oggi siamo davanti a una sofisticazione delle modalità in cui ci si connette con il target, che portano valore aggiunto alle marche. Una campagna digitale è efficace quando risponde ai kpi che un'azienda si è dati: non ci si deve limitare ai ìike' e alle connection ottenuti, ma si deve realmente considerare quanto il consumatore si comporta e agisce secondo gli obiettivi per cui la campagna è stata pensata. Laura Biscozzi, advertising &• media manager, market management dptAllianz Alcune delle campagne presentate erano davvero interessanti. In alcuni casi, però, le informazioni sulla parte di budget erano un po' fumose: questo è un peccato, perché sono dati che servono per capire se il progetto è davvero efficace. Da un punto di vista creativo ho apprezzato la compresenza di progetti che hanno modo di essere più originali in virtù del loro soggetto e di altri legati a grodotti più tradizionali come, ad esempio, quelli assicurativi-banca ri. Paolo Carnevale Baraglia, distribution sector marketing leader Europe lOTIbm Essere giurato agli NC Digital Awards è un'esperienza molto interessante, in quanto permette di vedere progetti innovativi che sfruttano le tecnologie digitali alla piena potenza. Mi ha colpito il fatto che tutti abbiano raggiunto una partecipazione attiva del target e che siano stati utilizzati molti e diversi canali digitali. Gli ingredienti immancabili in una campagna di successo sono a mio avviso l'engagement dell'utente, l'utilizzo di metriche di misurazione degli obiettivi e l'innovazione, per trovare funzionalità nuove che prima non erano possibili. Paolo Cugudda, digitai manager Bacardi Martini - BU FIT (France & Italy) Bacardi & Martini Rispetto alla mia prima esperienza in questa giuria, due anni fa, noto una crescita della qualità dei lavori e una buona integrazione fra canali diversi: l'online è ormai diventato il connettore di molte attività proposte. Una campagna digitale vincente è quella che sa stupire: che riesce cioè a offrire al consumatore approcci nuovi al prodotto e a dargli informazioni diverse rispetto a quelle che si aspetterebbe. Il digitai si presta molto bene a fare sperimentazione, perché aiuta a vedere immediatamente i risultati e, nel caso, aggiustare il tiro. Caia Corradini, corporate, marketing & digitai communication manager Bosch Le campagne presentate sono di indubbio interesse per avere una panoramica generale di come si stanno muovendo le aziende nel mondo dei social media, e di come queste due realtà possano dialogare. Gli spunti più interessanti emersi sono quelli che sfruttano al massimo le potenzialità del digitale: quindi storytelling, engagement diretto, cocreazione dei contenuti e soluzioni innovative come il crowdfunding. Una campagna per essere efficace deve IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ne digital awards 2014 _ la giuria 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 33 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato usare nuove modalità di dialogo aperte alla condivisione dei contenuti e alla creazione degli stessi da parte del pubblico. Marilena Cunsolo, digitai communication and social media marketing Lufthansa In generale ho apprezzato molto i progetti iscritti al premio. In particolare, alcuni presentano un alto tasso di innovazione e offrono un nuovo modo di comunicare: aspetti, questi, che personalmente considero elementi imprescindibili e fondamentali di una buona campagna digitale. Ed è per questo che l'idea vincente è a mio avviso quella che si rivela più forte e più innovativa. Pietro Guglielmi, chief digitai and multiaccess officer Axa Assicurazioni e Investimenti Ho visto campagne molto interessanti, alcune particolarmente vincenti soprattutto per quanto riguarda l'insight. Altre invece erano più difficili da valutare per la mancanza di chiarezza sul budget o sull'esecuzione. Per essere davvero efficace, un progetto digitale deve essere in grado di emozionare, creare entusiasmo, e avere la capacità dell'ubiquità, di essere cioè attivabile su tanti canali. Simone Lancioni, responsabile marketing & advertising Ibi Banca Fra i lavori iscritti ve ne sono alcuni molto interessanti, il cui ingrediente principale è la semplicità dell'idea. Ciò è ad esempio evidente nel progetto 'Allianzi ' di Allianz, che introduce in modo molto naturale un concept innovativo per il settore assicurativo. Ma lo è anche nei due progetti innovativi di Ing Bank, '#Thankingu di Ing Direct' e 'Bit Bum Barn'. Direi dunque che la semplicità e la chiarezza del concept sono il vero valore aggiunto di un progetto, perché è quello che viene percepito dal consumatore finale. Marcella Logli, direttore csr e segretario generale Fondazione Telecom Italia La qualità dei progetti è stata molto elevata. Le campagne integrate sono senz'altro un importante risultato di sinergia, in particolare in termini di declinazione del messaggio. Ho riscontrato un'interessante tendenza a sviluppare messaggi legati alla responsabilità sociale, seguendo approcci non convenzionali. L'idea creativa è sempre al centro dell'efficacia di una campagna insieme alla sua esecuzione. Il mezzo digitale consente, da un lato, la personalizzazione del messaggio anche su focus target e, dall'altro, un'esecuzione 'senza limiti' che i mezzi offline non permettono. Massimiliano Maria Longo, membro del consiglio direttivo Unicom Pur restando ancora lontani dagli standard qualitativi internazionali, la creatività digitale italiana inizia finalmente a godere di una maggiore consapevolezza strategica, abbandonando il vecchio paradigma in cui il concept viene declinato dall'offline, a favore di un approccio integrato che nasce da una big idea. Vanno sempre più affermandosi i trend legati alle dinamiche di interazione social, senza però riuscire ancora a cogliere l'opportunità transmediale del mobile, oramai affermatosi come 'first screen' per capacità di ingaggio, pervasività e tempi di fruizione. Luigi Macallini, retati communication manager BNL La qualità dei lavori mi è sembrata molto alta e supportata da scelte strategiche in molti casi vincenti, alla luce dei risultati ottenuti. Ciascun brand, con le sue peculiarità, ha a suo modo puntato a estendere il suo pubblico. Mi sembra che spicchi la tendenza a servirsi dei social per veicolare branded coment e di app per facilitare la relazione con l'utente. Sta prendendo piede la coscienza che il futuro della comunicazione digitale stia non più nell'online, in senso ampio, ma nel mobile e nello sviluppo di app ad hoc per i brand. L'utente deve poter accedere nel modo più veloce e lineare a servizi e contenuti e sentirsi parte del processo di creazione stesso. Giovanna Maggioni, direttore generale Upa Anche quest'anno la qualità delle campagne presentate è stata di alto livello sotto il profilo della realizzazione e della strategia multimedia. La comunicazione oggi, oltre ad essere mirata, deve essere specifica. Il nuovo scenario multimediale richiede piani di comunicazione integrati che sappiano rivolgersi in modo adeguato ai diversi pubblici sui diversi canali. E contenuti non solo multidevice, ma che sappiano tener conto anche del contesto di fruizione. Fondamentali diventano l'autenticità e la progettazione di un piano editoriale basato su contenuti di qualità. Federica Manzoni, online brand & image communication manager Wind Ho riscontrato grande vitalità, innovazione e focus sul cliente. È interessante notare come dal mondo dei media digitali partano spesso le idee creative più innovative. La rapida diffusione della connettività in mobilità e degli smartphone ha accelerato l'evoluzione del web e la percentuale di chi fa ricerche online, anche in mobilità, prima di acquistare cresce esponenzialmente. La rete è sempre di più al centro delle scelte del consumatore e lo sarà anche negli anni a venire. Le aziende di ogni settore merceologico l'hanno capito molto bene e per questo sempre più spesso sposano progetti digitali innovativi. Gianni Muzzoni, membro del consiglio direttivo Unicom Quello che mi piace sempre fare in queste occasioni è capire se esiste un'idea alla 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 33 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato base del progetto. In alcuni lavori l'ho vista, anche se in qualche caso era sviluppata male. Perché una campagna sia vincente deve 'funzionare' da sola e autoalimentarsi continuamente. Certo, questa capacità è in parte imprevedibile: alcuni lavori tanto ragionati spesso non ottengono il risultato sperato, e viceversa. L'importante, però, è che essa sia abbastanza forte da spingere l'utente ad alimentarla e farla crescere. Carlo Noseda, presidente IAB Italia Mi ha molto colpito la capacità di agenzie e clienti di sviluppare progetti di comunicazione in cui il confine fra online e offline è sempre più sottile: a riprova del fatto che il digitale si debba nutrire di offline, e viceversa, in una logica di osmosi totale. La mission di IAB è quella di fare crescere la cultura del digitale, nella convinzione che tanto più creiamo cultura e quanto più i clienti e le agenzie sono consapevoli di queste opportunità, tanto più questo mercato avrà possibilità di crescere in breve tempo. Rientra dunque in quest'ottica la scelta di unire il nostro premio IAB Mixx a un altro grande premio, gli NC Digital Awards, che ospiteremo a fine novembre durante lo IAB Forum. Nicola Novellone, web €r digitai director Sky La qualità dei lavori è mediamente buona, direi anzi migliore rispetto all'anno scorso, in cui ero presidente di giuria. Si nota da parte degli operatori la voglia di raccontare meglio le case history, spiegandole più approfonditamente non soltanto dal punto di vista dell'ideazione creativa, ma anche degli obiettivi di business. Ritengo che alcuni dei progetti iscritti abbiano perfino la forza di viaggiare al di fuori dell'Italia. Il segreto per una campagna efficace? Pensare l'idea nativa digitale, darsi dei kpi e mantenerli durante l'esecuzione della campagna, considerando la partecipazione del destinatario come fulcro nodale della qualità dell'idea creativa. Paola Piattoli, customeracquisition advertising & promotion manager Webank Fra i progetti ve ne sono alcuni particolarmente interessanti, soprattutto dal punto di vista dell'insigni Mi aspettavo però forse qualcosa di più: ci sono spesso delle buone idee, che si perdono poi nella resa o nell'utilizzo dei media. Le caratteristiche di una campagna efficace? Non esistono in generale: devono essere sempre commisurate all'obiettivo di comunicazione e al target. La difficoltà oggi è quella di produrre materiali e scegliere la modalità giusta in cui utilizzare un determinato media, individuandone le potenzialità anche inespresse per riuscire a raggiungere il target in modo innovativo e distintivo rispetto ai competitor. Andrea Pizzola, sales and marketing director Pixartprinting Fra i lavori iscritti, ce ne sono senza dubbio alcuni di buona qualità, anche se, per dire la verità, non ho visto eccellenti idee o insight che possano darmi un vero valore aggiunto. L'elemento che a mio avviso fa la differenza nelle campagne digitali è quello che succede dopo: se cioè continuano l'interazione con l'utente e la condivisione da parte di quest'ultimo, allora significa che la campagna è vincente. Leonardo Poltronieri, brand & advertising manager Direct Line Dall'esperienza nella giuria ho capito che nelle aziende dovremmo imparare per completezza a fornire più informazioni sugli investimenti e sul loro ritorno. Ciò vale a maggior ragione per i progetti digitali, che senza dei presupposti quantitativi numerici rischiano di essere un po' evanescenti: proprio perché digitai, invece, sono perfettamente misurabili, e devono dunque dimostrare di portare dei risultati, a vantaggio del brand, della reputation, della redemption o dei new business. Luca Prina, direttore centrale marketing e comunicazione CheBanca! Ho trovato molto interessante la discussione che si è sviluppata fra i giurati sull'importanza dei risultati e quanto questi debbano incidere sul voto finale. Ciò dimostra come ci sia oggi, fra gli operatori, molta voglia di confronto e di capire come adeguarsi alla rapidissima trasformazione che è in atto: cosa, questa, non sempre facile, vincolati come siamo da obiettivi di business di brevissimo periodo. Come per tutte le campagne, il segreto dell'efficacia è la redemption in termini di business. Sylvain Querne, responsabile marketing Communications Facebook Italia Pur essendo fra loro molto diversi, i progetti che abbiamo esaminato hanno tutti in comune la convergenza fra mondo online e offline, in cui le proprietà particolari dei mezzi digitali vengono sfruttate al meglio per amplificare la forza di una campagna di comunicazione. Per essere efficace un progetto digitale deve essere in grado di veicolare messaggi personalizzati anche a un numero importante di persone. Ed è proprio questa la capacità che viene premiata nel Facebook Awards, il premio realizzato in collaborazione con gli NC Digital Awards. Sergio Rossi, head of marketing & customer centricity Ing Bank Ho trovato qualitativamente delle buone campagne, e ho apprezzato lo sforzo importante di andare al digitale. A mio avviso per essere efficace una campagna online deve principalmente stimolare 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 33 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato una curiosità e dare un'opportunità al consumatore finale: quindi risolvere un problema oppure creare un momento di entertainment. Andrea Ziella, digitai manager Mattel Tutti i progetti si sono dimostrati molto interessanti; in particolare, ho notato un coinvolgimento diretto con il consumatore finale. Per essere efficace una campagna media in ambito digitale dovrebbe avere di base dei risultati a livello di ritorno di investimento sia sul fronte delle vendite che su quello della awareness: sono infatti convinto che per capire la forza di una campagna non bisogni basarsi solo sulla creatività, ma soprattutto sui risultati operativi e quantitativi. Quindi una campagna di successo deve avere i numeri giusti. Andrea Volpe, responsabile brand management and marketing operations Allianz II ruolo del web è coinvolgere l'utente: quindi le campagne efficaci sono quelle che riescono a essere innovative nelle dinamiche di ingaggio. Se i canali più tradizionali, come anche il retail, devono essere attrattivi nell'esporre e raccontare il prodotto, il web deve invece essere potente nell'attirare l'attenzione del cliente e farlo interagire con il brand. E se il cliente viene messo nelle condizioni di comprendere il messaggio e di poterci 'giocare' interagendoci, allora il web svolge il suo lavoro e riesce a essere il trampolino di lancio verso il canale di vendita. Francesca D'Antona, content strategies Binjip Essere completamente calata nella realtà ormai sempre più digitale in cui viviamo: questo è ciò che deve fare un'agenzia di comunicazione oggi per realizzare operazioni digitali che lascino il segno. E se l'idea è buona, creativa, viva, vince. Bin Jip è esattamente questo: una realtà che non 'traduce' per il web le campagne tradizionali, ma che vive quotidianamente il digitale come elemento naturale e imprescindibile del mondo di oggi. Edoardo Ramella, strategie Srplanning director CrowdM Italy II primo segreto per rendere efficace una campagna è andare oltre la constatazione fine a se stessa che il digitale non è più la novità. Oggi è possibile misurare il successo di un'iniziativa di questo tipo e ragionare in termini molto più concreti che in passato, distinguendosi così dagli ancora troppo numerosi progetti che considerano il digitale ancora una 'cosa nuova'. La misurazione, insieme a un approccio professionale, sono le chiavi del successo. Stefania Siani, direttore creativo esecutivo Dlv Bbdo Una campagna efficace è quella capace di creare un'identità forte e riconoscibile per il prodotto e il servizio a cui è dedicata. Noi siamo ossessionati dal tema identitario e dalla riconoscibilità dei materiali di comunicazione perché, specialmente in un contesto media sempre più polverizzato, l'identity del messaggio è fondamentale. Le idee creative devono essere dappertutto: deve essere creativo il prodotto, devono essere creative la sua immagine e la sua strategia media, e anche la distribuzione e le strategie di ingaggio. Giacomo Capra, headof digitai marketing FullPlan (FullSix) Per realizzare un progetto digitale davvero efficace è fondamentale ricordare che quello digitale non è un mondo a sé stante, ma una realtà che vive di logiche molto simili a quelle del mondo offline. Per questo è importante avere molto chiaro l'obiettivo più ampio che il cliente vuole raggiungere con le proprie operazioni di comunicazione e marketing. Essere invece focalizzati solo su un obiettivo digitale produrrà sempre qualcosa di ridotto, destinato ad affogare nel mare delle mille operazioni che circolano sul web. Andrea Pagani, digitai senior account, e Sabrina Larese, deputy generai manager Edelman II digitale è ormai una realtà imprescindibile anche per una grande agenzia di rp come Edelman, che sia a livello internazionale sia nazionale, si sta impegnando molto su questo fronte. Perché una campagna digitale sia efficace è necessario che l'agenzia abbia sempre chiari gli obiettivi da raggiungere: molto spesso, infatti, si vedono progetti che mancano di una strategia vera e propria. Fondamentale, poi, è che le operazioni che si sviluppano siano il più possibile engaging e sharing. Stefano Corona, project manager, e Gennaro Palma, social media manager Fuse (Omnicom Media Group) La maggiore sfida per un'agenzia che opera sul digitale è riuscire a dare al cliente la prova di essere riuscita a coinvolgere il target, perché quello che ci viene chiesto è una conversione effettiva del pubblico di riferimento. Bisogna dunque adottare un metodo valido e riscontrabile che, partendo dal digitale, porti interesse nei confronti del cliente e una crescita delle sue vendite. A monte, si deve essere in grado di sviluppare un'operazione semplice, ma allo stesso tempo coinvolgente, basata su una solida piattaforma tecnologica e su efficaci sistemi di misurazione.( Giro di microfono fra i giurati della terza edizione degli NC Digital Awards per conoscere il loro parere sui principali fattori che rendono efficaci le campagne digitali. 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 33 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Giro di microfono tra i rappresentanti delle strutture che hanno iscritto i progetti agli NC Digital Awards 2014 per fare il punto sui principali fattori che rendono efficaci le campagne digitali. 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 3 COMUNICAZIONE, SEMPRE PIÙ INTERNET E RETAIL Salvatore Sagone direttore responsabile e presidente ADC Group L'affermazione del'nuovo internet', incentrato sempre più sui mobile device, sui social network e sui video ha generato un profondo cambiamento nel mercato dell'advertising.Tanto che ormai anche l'adv stampa è stata surclassata da quella internet. Secondo i dati dell'Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, l'andamento relativo all'internet adv dei primi mesi del 2014 porta a prevedere il superamento dei 2 miliardi di euro al termine di quest'anno, circa il 30% dell'intero mercato. Un trend positivo confermato anche da Fcp-Assointernet, per il quale, nel periodo gennaio-luglio 2014, il comparto online, conferma un andamento positivo, attestandosi sul +0,6%. A farla da padrone il mobile, che chiude i primi sette mesi dell'anno sul +23,5%. Da segnalare l'impennata a doppia cifra degli investimenti pubblicitari su smart tv e console, che chiudono il periodo gennaio-luglio 2014 sul +25,1%. In sostanziale pareggio, invece, gli investimenti sul web, che totalizzano un -0,4% nei primi sette mesi dell'anno. Grazie all'affermazione del digitale e di un consumatore dalle abitudini sempre più crosscanali e multicanali, anche il retail è diventato il canale capace di far vivere al target un'esperienza che può iniziare ben prima dell'ingresso nel punto vendita, e può concludersi ben dopo l'uscita fisica dallo stesso. Il tutto all'insegna dell'integrazione fra la sfera fisica e quella virtuale. Del resto, i dati della seconda edizione della ricerca Kiki Lab 'Crosscanalità: retail e surf fra negozi e web' parlano chiaro: la crosscanalità nel retail avanza nel mondo dal 35% al 4 1 % e in Italia dal 3 1 % al 37%. Nonostante ciò, il nostro Paese rimane comunque più lento rispetto ad altri, seppur con qualche caso virtuoso di digitai shopping experience. In questo quadro, sviluppare soluzioni di comunicazione per l'ambito retail è oggi una sfida stimolante per le agenzie, che devono essere in grado di gestire le nuove tecnologie digitali e integrarle con i differenti mezzi. La sfida è dunque, ancora una volta, l'integrazione, che, insieme alla qualità, fa sempre più la differenza per rendere una comunicazione realmente efficace. Ne è consapevole Ade Group che, per il terzo anno, premia la comunicazione digitale nella cornice degli NC Digital Awards. Ben 67 le campagne iscritte e giudicate da un autorevole panel di 28 giurati, composto dai manager delle più prestigiose aziende investitrici nella comunicazione digitale, quest'anno guidati dal presidente Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali Heineken Italia. La giuria si è data appuntamento lo scorso 22 luglio presso la BlendTower di piazza IV Novembre a Milano, per giudicare in sessione plenaria le 22 Digital Integrated Campaign (le campagne iscritte in almeno 3 delle 12 categorie previste), entrate in shortlist dopo una prima fase di votazione online, e in corsa per il massimo riconoscimento del premio di Ade Group, la Best Digital Integrated Campaign. Come sempre, a presentare i progetti 'live' i rappresentanti delle agenzie, che hanno potuto illustrare 'de visu' ai giurati le strategie delle campagne iscritte, spiegando obiettivi e modalità di esecuzione. L'appuntamento per scoprire i vincitori della terza edizione degli NC Digital Awards è per martedì 25 novembre, in occasione dello lab Forum, che si terrà a Milano presso l'Auditorium del MiCo -Ala Sud. Vi aspettiamo numerosi. IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato EDITORIALE 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 58 LA PUBBLICITÀ E MOBILE: NEL 2014 INVESTIMENTI PER 300 MLN DI EURO SE LA 'DONNA È MOBILE', COME RECITA IL RIGOLETTO DI GIUSEPPE VERDI, ANCORA DI PIÙ LO È LA PUBBLICITÀ, CHE, COME EMERSO NEL CORSO DELL'ULTIMO IAB SEMINAR, SI CONCENTRA SEMPRE DI PIÙ SUI NOSTRI SMARTPHONE. SECONDO I DATI DELL'OSSERVATORIO DEL POLITECNICO DI MILANO, IL MOBILE ADV VARRÀ INFATTI, NEL 2014 , 300 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 4 9 % RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE. MARIO GARAFFA È più facile dimenticare a casa il portafoglio piuttosto che il cellulare. Il telefonino ormai ci segue in tutte le nostre esperienze quotidiane, raramente si trova a più di mezzo metro dal nostro corpo, ci rende sempre connessi e, di fatto, ha trasformato molte nostre abitudini, a cominciare da quelle di spesa. Per avere un'idea della consistenza del fenomeno basta rifarsi ai dati rilasciati nell'ambito dell'ultimo lab Seminar, svoltosi lo scorso primo luglio a Milano. Come affermato da Marta Valsecchi, responsabile della ricerca dell'Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano, nel 2014 gli investimenti pubblicitari su smartphone raggiungeranno il valore di 300 milioni di euro, con un incremento del 49% rispetto all'anno precedente. Non male, soprattutto se si tiene conto che, grazie a questo risultato, il mobile adv rappresenterà, entro fine anno, il 14% del totale investimenti in internet advertising e circa il 5% dell'investimento su tutti i mezzi pubblicitari. Inoltre, sempre secondo i dati del Politecnico, a conferma della forte diffusione del mobile, a fine 2014, gli smartphone in circolazione in Italia raggiungeranno la cifra impressionante di 45 milioni, mentre i tablet saranno circa 12 milioni. Ma la vera buona notizia, per quanto riguarda il mobile advertising, è l'aspettativa di crescita futura. Nonostante il boom degli ultimi anni, come sottolineato da Valsecchi, lo spazio di incremento nei media mix delle aziende è sicuramente ampio. Dal punto di vista analitico, il rapporto tra imprese e mobile è sintetizzabile in tre diverse tipologie: il primo gruppo è formato dalle imprese nate nel mondo digitai, che da tempo hanno integrato il mobile nelle loro strategie con investimenti elevati e obiettivi di performance. Il secondo gruppo è quello dei cosiddetti 'big spender' del mondo tradizionale, che investono in mobile adv in modo continuativo, ma cifre limitate in termini di valori assoluti. Infine, la terza t i pologia è caratterizzata da aziende che sono espressione di mondi tradizionalmente lontani dal mobile, che non hanno ancora approcciato il mezzo, se non, al limite, con budget minimi. Ma affinchè i budget destinati al mobile advertising possano aumentare (specialmente per le aziende appartenenti al secondo e al terzo gruppo) è necessario adottare un approccio strategico al mobile, seguendo alcune raccomandazioni fondamentali. In sintesi, occorre: uno, approcciare il canale come un 'hub mediale', come un 'integratore di mezzi', valorizzandone le peculiarità e capendone i limiti; due, puntare su meccaniche cross-canale; tre, considerare il mobile come un touch point bidirezionale; quattro, elaborare una strategia mobile coerente con il resto degli obiettivi e dei processi aziendali; cinque, non considerare mai il mobile come un canale residuale sul quale investire le briciole di una pianificazione ideata per altri mezzi; sei, realizzare una profilazione dei clienti e una mappatura del customer journey; sette, adottare un approccio learning-by-doing, fondato su una sperimentazione consapevole. Mobile audience: 14,5 milioni di utenti unici nel giorno medio A essere sempre più mobile non è solo la pubblicità, ma anche l'individuo. Sfruttando il palcoscenico dello lab Seminar, Enrico Gasperini, presidente Audiweb, ha tracciato la nuova mappa dei consumi online, presentando in anteprima i dati della 'total digitai audience', raccolti con il nuovo sistema di rilevazione, che consente di misurare gli utenti che accedono al web sia tramite pc, sia tramite mobile. Nel complesso, nel mese di marzo, sono risultati online 25 milioni di italiani compresi tra i 18 e i 74 anni, collegati in media per 46 ore e 15 minuti nel mese. Ma il dato più rilevante è quello relativo alla mobile audience (utenti unici che accedono a internet da smartphone e tablet), che riguarda ben 17,2 milioni di utenti nel mese e soprattutto 14,5 milioni nel giorno medio, superando così la fruizione di internet da pc nel giorno medio, che non va oltre i 12,5 milioni di individui. In sostanza gli accessi alla Rete da pc battono ancora quelli da mobile su base mensile (24 milioni di utenti connessi contro IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato digital / interactive _ primo piano 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 58 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 17,2 milioni), ma perdono su base quotidiana (14,5 milioni di persone contro 12,5 milioni). Nel dettaglio, i 1834enni generano la metà (52%) del tempo speso online tramite device mobili e lo stesso valore è riscontrato sul totale del tempo dedicato dagli utenti alla fruizione di applicazioni mobile (il 52% del tempo speso su mobile app). Altra parte consistente del tempo totale dedicato alla navigazione da mobile, il 42%, è generato dai 35-54enni che, più in dettaglio, prediligono il mobile browsing, ossia la navigazione tramite browser (48% del tempo mobile dedicato al mobile browsing). Analizzando i dati sull'uso dei differenti device per accedere a internet nel giorno medio (computer e apparecchi mobili) risultano 7,4 milioni gli italiani che accedono a internet solo da mobile (il 37% degli utenti online nel giorno medio), contro i 5,3 milioni che vanno online solo da computer, e i 7,2 milioni che lo fanno combinando l'uso dei due device (pc più mobile). Il 91 % degli utenti tra i 18 e i 24 anni nel mese si può definire 'multiscreen surfer', con una forte propensione all'uso esclusivo dei device mobili per accedere a internet nel giorno medio. Per quanto riguarda il consumo dell'online da dispositivi mobili, emergono quote elevate per il tempo speso nella fruizione di social network, di applicazioni e siti legati al mondo dei cellulari e di contenuti vari di intrattenimento; mentre le news e le e-mail risultano avere una quota di tempo più elevata nella fruizione da computer. Dai dati sulla distribuzione del tempo totale speso online nel giorno medio attraverso i due device rilevati emerge un trend stabile per tutta la giornata dovuto al peso della fruizione da mobile, attiva dalle ore 9 alle 21, a differenza della fruizione da computer, che conferma il peak time nel pomeriggio. In particolare, confrontando i dati di audience nel giorno medio dei mezzi digitali rilevati da Audiweb (pc, mobile e total digitai audience) e della tv (elaborazione Audiweb su dati Auditel), risulta che, per i 18-24enni, internet è il mezzo principale dalle ore 6 alle 21, in particolare nel peak time della total digitai audience, tra le ore 15 e le 18 in cui si rilevano 2,2 milioni di utenti. "Il mobile - come osservato da Carlo Noseda, presidente di lab Italia - rappresenta un fenomeno sempre più significativo dal punto di vista dei contenuti e del mercato pubblicitario: ormai è il secondo schermo in Italia, dopo la tv e prima del pc. Uno degli elementi più interessanti riguarda le fasce d'età: è vero che il mobile ha una forte penetrazione tra i giovani, ma coinvolge un target più adulto, che comprende i decisori di acquisto. Questo dato, cui si aggiunge il vantaggio della geolocalizzazione, che rende gli utenti raggiungibili in ogni momento e luogo, che si trasforma in una grande opportunità per il mercato pubblicitario e per gli investitori. L'obiettivo della nostra associazione è proprio quello di fornire alle aziende le informazioni e gli strumenti per investire in questo campo". Investimenti online, mercato in crescita Chiudiamo con un accenno agli investimenti pubblicitari complessivi riguardanti l'online, distinguendo tra web, mobile/ smartphone, tablet e smart tv/console. Come rilevato da Fcp-Assointernet, nel periodo gennaio-luglio 2014, il comparto online, nella sua interezza, conferma un andamento positivo, attestandosi sul +0,6%, cifra che sale a +4,4% se si considera il solo mese di luglio (rispetto allo stesso mese dell'anno precedente). A confermare il suo ottimo stato di salute è soprattutto il mobile (inteso come smartphone), che chiude i primi sette mesi dell'anno sul +23,5%, in avanzamento anche nel mese di luglio, concluso a quot a + 1 2 , 1 % . Da segnalare (anche se meno rilevante in termini di valori assoluti) l'impennata a tripla cifra degli investimenti pubblicitari su smart tv e console, che registrano il +365,6% nel mese di luglio, chiudendo il periodo gennaio-luglio 2014 sul +25,1%. In sostanziale pareggio, invece, gli investimenti sul web, che totalizzano un -0,4% nei primi sette mesi dell'anno, ma crescono del +3,0% nel solo mese di luglio. Quanto ai tablet, nonostante un leggero calo (-1,7%) degli investimenti relativi al periodo gennaio-luglio, si riscontra un incoraggiante +42,5% relativo al solo luglio. "A fronte di una congiuntura che rimane problematica - ha commentato Roberto Zanaboni, presidente FcpAssointernet - dopo un mese di giugno in forte incremento, anche luglio conferma il segno più degli investimenti sul mezzo internet", re LA FRUIZIONE DI INTERNET DA MOBILE SUPERA QUELLA DA PC NEL GIORNO MEDIO L'audience da PC cala del 10% in un anno. La migrazione dell'audience è in atto e, da adesso, è alla portata di tutti. Fonte: Audiweb powered by Nielsen, marzo 2014, individui 18-74 anni Gli accessi alla Rete da mobile battono quelli da pc su base quotidiana (14,5 milioni di persone contro 12,5 min), ma perdono su base mensile (17,2 milioni contro 24 min di utenti connessi) 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 58 IAB ITALIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato APPROCCIO STRATEGICO AL MOBILE_ 1. Interpretare il canale come un 'hub mediale', un 'integratore di mezzi', valorizzandone le peculiarità e capendone i limiti. 2. Puntare su meccaniche cross-canale. 3. Considerare il mobile come un touch point bidirezionale. 4. Elaborare una strategia mobile coerente con il resto degli obiettivi e processi aziendali. 5. Non considerare mai il mobile come un canale residuale sul quale investire le briciole di una pianificazione ideata per altri mezzi. 6. Realizzare una profilazione dei clienti e una mappatura del customer journey. 7. Adottare un approccio learning-by-doing, fondato su una sperimentazione consapevole. ITALIANI SEMPRE PIÙ MULTISCREEN-SURFER. MOBILE SECONDO SCHERMO IN ITALIAIl mobile è ormai il secondo schermo in Italia su base quotidiana (14,5 milioni di persone che spendono su di esso un'ora e 28 minuti), dopo la tv (35,6 min e 5h46m) e prima del pc (12,5 min e 1h18m) Fonte: Elaborazioni Audiweb su dati Auditel (per tv) e Audiweb powered by Nielsen (per digitai), marzo 2014, individui 18-74 Positivo il fatturato pubblicitario del canale mobile, che chiude i primi sette mesi dell'anno sul + 2 3 , 5 % , in avanzamento anche nel mese di luglio, concluso a quota + 1 2 , 1 % web N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A 96 117 199 194 170 130 135 148 116 275 220 167 135 137 107 127 115 210 193 - N/A N/A N/A N/A N/A 55 150 100 128 139 248 60 86 137 135 124 210 880 72 57 217 161 139 175 280 - N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A N/A mese Aprile Maggio 2013 28.875 36.316 40.842 38.691 42.961 42.127 28.315 13.161 39.542 44.223 41.894 44.884 2014 27.367 33.260 42.000 36.994 42.499 45.836 29.160 3,0% Diff% -5,2% 8,4% 2,8% -4,4% - 1 , 1 % 8,8% -0,4% 2013 1.154 1.221 1.609 1.350 1.640 1.687 1.820 1.592 1.644 1.885 1.410 2.162 10.481 1.693 2.066 2.119 2.399 2.040 12.946 mobile 2014 1.334 1.295 Diff% 15,6% 6,0% 5,2% 53,1% 29,2% 42,2% 12,1% 23,5% 2013 1.042 1.025 tablet 2014 Diff% -1,7% 40,9% 17,4% -46,2% -34,5% 32,5% 61,8% 42,5% 2014 1.101 25,1% Diff% 29,7% -61,8% 116,9% 26,1% -0,2% -29,3% 2013 30.179 37.804 42.750 40.362 44.911 44.191 30.331 14.987 totale 2014 28.907 34.750 44.017 39.348 44.872 48.619 31.674 0,6% Diff% -4,2% -8,1% 3,0% -2,5% -0,1% 10,0% 4,4% Giugno Luglio Agosto Gennaio Febbraio Marzo Dicembre Tot. Prog. Settembre Ottobre Novembre 258.126 257.117 365,6 % 41.438 46.518 43.647 47.423 270.529 272.188 smart tv/console 2013 DEVICE / STRUMENTO Fatturato Netto (in migliaia di euro) Fonte: Osservatorio Fcp-Assointernet, periodo gennaio-luglio 2 0 1 4 INVESTIMENTI PUBBLICITARI ONLINE_ITALIA Totale 441.831 N/A N/A I 19.174 N/A N/A I 1.967 N/A N/A I 1.571 N/A N/A I 464.543 N/A N/A Foto: Carlo Noseda, presidente lab Italia Foto: Enrico Casperini, presidente Audiweb ADVERTISING ONLINE 38 articoli 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 33 (diffusione:556325, tiratura:710716) Gruppo Espresso: bene i conti, tiene l'utile Nei primi nove mesi 2014 risultato positivo di 4,6 milioni, in linea con lo scorso anno Costi in calo, sceso il giro d'affari. "Repubblica" si conferma primo quotidiano di informazione ROMA. Il Gruppo Espresso (editore de La Repubblica ) ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un risultato positivo di 4,6 milioni di euro, in linea con quello registrato l'anno precedente. Il margine operativo lordo è stato di 41,5 milioni di euro (+8,1%) e il risultato operativo di 26,1 milioni di euro (+14,2%). A sostenere la redditività è stata «la riduzione dei costi di struttura», calati del 7,7%, mentre il giro d'affari è sceso dell'8,1% a 471,2 milioni di euro.A pesare sul fatturato sono stati sia la frenata dei ricavi diffusionali (-6,3% a 175,8 milioni) che quelli pubblicitari che tra gennaio e settembre sono scesi del 7,7%. La raccolta su Internet, radio e tv è in linea con lo stesso periodo del 2013 mentre la stampa registra un 10,5%, cifra allineata all'andamento dell'intero comparto. «Per l'intero esercizio - spiega una nota della società - si può ragionevolmente ritenere che il risultato di fine anno sarà in linea con quello dell'anno precedente». La Repubblica si conferma anche nel 2014 (dati Ads ad agosto) il primo quotidiano d'informazione per copie vendute in edicola e abbonamenti e sulla base dei dati Audipress resta primo giornale nell'edizione tradizionale per numero di lettori. Prosegue inoltre lo sviluppo degli abbonamenti ai prodotti digitali del quotidiano (Repubblica + e Repubblica Mobile): gli abbonati medi dei primi nove mesi dell'anno sono in aumento del 10% e a fine settembre ammontavanoa circa 76mila. Tiene meglio la diffusione in edicola dei giornali locali che registrano pure un progressivo incremento delle copie elettroniche. A fine dicembre il Gruppo Espresso ha superato i 100mila abbonati alle edizioni digitali delle sue testate. «Ottimo» pure l'andamento di Repubblica.it: la total audience tra gennaio e luglio secondo la rilevazione Audiweb ammontava a 1,7 milioni di utenti unici giornalieri, «confermandone la leadership tra i siti d'informazione italiani con un distacco del 38% sul secondo sito». Bene pure i siti dei quotidiani locali con un +17% di audience solo sui pc e 403mila utenti unici a luglio. A fine giugno L'Espresso ha perfezionato l'integrazione tra le attività di operatore di rete della controllata Rete A e Telecom Italia Media broadcasting. L'operazione ha dato luogo alla nascita di Persidera, principale operatore di rete indipendente nazionale. Il gruppo nei primi nove mesi dell'anno ha migliorato anche la sua situazione finanziaria: l'indebitamento è sceso dai 73 milioni di dicembre scorso a 44,8 milioni e la struttura finanziaria migliorerà ancora dal 2015 grazie al calo degli oneri garantito dal nuovo bond convertibile da 100 milioni emesso lo scorso aprile (per cui sono arrivate richieste per oltre 500 milioni) e dal progressivo smobilizzo di crediti della A. Manzoni & C. attraverso operazioni di factoring e di cartolarizzazione. PER SAPERNE DI PIÙ www.gruppoespresso.it www.cirgroup.it ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il bilancio 23/10/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 11 (tiratura:100000) " Il futuro è già sul web Ma la qualità va pagata " IL DIRETTORE DI MEDIAPART SPIEGA LA RIVOLUZIONE NELL ' EDITORIA: " IN FRANCIA E ITALIA I GRANDI GRUPPI NON HANNO CAPITO COME CAMBIA IL GIORNALISMO " Alessio Schiesari Gli editori impuri non hanno capito che la gratuità del web distrugge il giornalismo tradizionale. Anzi, l ' hanno capito e la usano come arma nel conflitto tra capitale e lavoro " . Edwy Plenel, dopo 24 anni a Le Monde , quotidiano di cui è stato anche direttore, se n ' è andato per raccogliere una sfida che sembrava impossibile: creare un giornale online a pagamento che potesse sopravvivere senza pubblicità. L ' ha chiamato Me diapar t e, sei anni dopo, ha sfondato quota 100 mila abbonamenti, con 9 milioni di fatturato e 1,5 di profitti. Il report di Mediobanca pubblicato dal Fa t to Quotidiano di ieri evidenzia come i fatturati dei principali editori siano crollati dal 2009: -29% dalle edicole, -31,3% dalla pubblicità. Internet sta distruggendo il g i o r n a l i s m o? I dati sulla situazione economica della stampa italiana non sono una sorpresa né un problema locale. Viviamo immersi in una rivoluzione industriale: internet è al contempo distruttore del mondo esistente e motore di nuove opportunità. Criticarlo o idolatrarlo non serve a nulla: va accettato, come abbiamo fatto con l'elettricità. Certo, la stampa va ripensata: carta, distribuzione e vendita - che insieme rappresentano il 60% dei costi di un giornale - rischiano di diventare obsoleti. Ma c ' è un futuro davanti, con tutte le possibilità che la rivoluzione digitale offre. Ma i grandi gruppi editoriali, benché si dividano tra web e stampa, sono in forte perdita. Questo perché non hanno capito quello che sta succedendo: prendono i tradizionali contenuti di qualità che sono sempre stati a pagamento e li riversano online, gratuitamente. Hanno creato un cortocircuito perché sono due modelli diversi che non possono coesistere. Il web com ' è inteso dalla maggior parte dei quotidiani è superficialità, perché vive solo di pubblicità e della ricerca del clic. Il cambiamento in atto è più profondo: parte dalla fruizione dei contenuti per arrivare alla ridefinizione dello spazio pubblico, passando dal rapporto con i lettori. Ma, come ha dimostrato Mediapar t , anche all ' interno della rivoluzione digitale si può fare giornalismo com ' è tradizionalmente stato inteso. In Italia i grandi editori hanno interessi diversi rispetto ai quotidiani. Forse per questo possono accettare di perdere denaro con la stampa, perché in fondo serve ad altro? Certamente, e la situazione è identica in Francia. Ogni volta che avviene una rivoluzione industriale si crea un conflitto tra capitale e lavoro nel quale il capitale cerca di approfittare del mutamento per ridurre l ' auto nomia del lavoro, i suoi diritti. La fragilità della vecchia stampa è il conflitto di interessi (lo dice in italiano, ndr ) che la tiene in piedi economicamente: i proprietari dei grandi media usano i giornali come strumento. Se vogliamo chiedere ai lettori che paghino il nostro lavoro, dobbiamo fargli capire che siamo indipendenti, e che loro sono gli unici che ci possono comprare. La sola soluzione adottata dagli editori italiani è stata tagliare posti di lavoro (- 4.200 in quattro anni) come i ristoranti: ho meno clienti, ho bisogno di meno camerieri. Funziona? No, non possiamo abbandonare la strada della qualità, e per perseguirla c ' è bisogno di risorse. Ma anche i giornalisti devono ripensare la propria professione perché non siamo più gli unici attori dell ' informazione. Oggi quando un cittadino ci legge ha già molte informazioni. Il rapporto è cambiato: la passività del lettore è un retaggio del passato. Il giornalismo tradizionale può sopravvivere al web? Certo, il problema non è la carta in sé. La tecnologia è neutra, ma modifica il contesto. C ' è chi ha creduto alla gratuità dell ' infor mazione, ma quella gratuità è un'invenzione perché è pagata dalla pubblicità. Quel tipo di informazione non c ' entra nulla con la democrazia e, anzi, è la distruzione del giornalismo. La gratuità vera è, per un abbonato, poter regalare un articolo a un amico. L ' indipendenza ha prezzo: la sfida è far capire ai lettori perché lo stanno pagando. 9 mln FAT T U RAT O DEL SITO CENTOMILA A B B O NAT I Così Mediapart riesce a guadagnare 1,5 milioni di euro Foto: Edwy Plenel: 24 anni a Le Monde prima di fondare Mediapart La Pre ss e Foto: ERA DIGITALE Dopo 24 anni a " Le Monde " Plenel ha creato un sito che rifiuta la pubblicità e accetta solo abbonati: così produce scoop e utili ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA 23/10/2014 ItaliaOggi Pag. 1 (diffusione:88538, tiratura:156000) L'Espresso, utile netto a 4,6 mln, costi a -7,7% DI MARCO A. CAPISANI Capisani a pag. 21 L'utile netto del gruppo Espresso si mantiene stabile sui 4,6 milioni di euro, alla fine dei primi nove mesi di quest'anno. Anche se il fatturato cala dell'8,1% sui 471,2 milioni di euro, i costi sono stati contenuti e ridotti del 7,7% e, in aggiunta, un aiuto arriva dai proventi diversi da quelli dell'attività caratteristica, che salgono a quota 10,4 milioni da 4,6 milioni, permettendo così all'editoriale del quotidiano Repubblica e del settimanale L'Espresso di registrare un ebitda in crescita dell'8,1% pari a 41,5 milioni e un ebit su del 14,2% per 26,1 milioni. Migliora anche la posizione finanziaria netta a 44,8 milioni dai 73,5 mln del 31 dicembre 2013 e dai 61,7 mln di fine settembre 2013. Come approvati ieri dal cda presieduto dal presidente Carlo De Benedetti, i conti dell'editoriale risentono quindi dell'andamento negativo del mercato che ha portato i ricavi diffusionali giù del 6,3% intorno ai 175,8 milioni di euro e quelli pubblicitari a -7,7% per 261,7 milioni, ma si sentono anche i benefici del contenimento della spesa che vede invece i costi per acquisti scendere del 9,7% intorno ai 51,1 milioni di euro, quelli per servizi del 6,7% per 213,5 milioni e ancora quelli del personale giù dell'8,9% pari a 169,3 milioni. A perimetro omogeneo, il numero dei dipendenti è pari a 2.373 lavoratori (-35 rispetto alla fi ne del 2013 e -77 dal 30 settembre 2013). N e l d e t t a g l i o dell'attività editoriale, i ricavi diffusionali scendono del 6,3% rispetto a un mercato a -11,5% per i quotidiani mentr e, comunque, Repubblica si conferma il primo quotidiano d'informazione per copie vendute in edicola e negli altri canali di legge, secondo le rilevazioni Ads. Al rialzo (+10%) anche gli abbonamenti digitali del quotidiano diretto da Ezio Mauro ( Repubblica+ e Repubblica mobile ): in tutto circa 76 mila. Complessivamente le sottoscrizioni digitali al gruppo sono oltre 100 mila considerando per esempio anche i quotidiani locali che, fanno sapere dal gruppo guidato d a l l ' a . d . M o n i c a Mondardini, «hanno registrato un andamento delle diffusioni migliore di quello settoriale e, anche per essi, si registra un progressivo incremento delle copie digitali, per quanto esse risultino meno signifi cative di quelle del quotidiano nazionale». Spostandosi in campo pubblicitario, a fronte del calo complessivo della raccolta a -7,7% (e -9,3% includendo anche le concessioni di editori terzi in seguito alle discontinuità di perimetro), il settore stampa dell'editoriale contrae del 10,5% in linea col mercato mentre internet, radio e tv sono stabili. Online, in particolare, Repubblica.it registra una total audience di 1,7 milioni di utenti unici giornalieri, da gennaio a luglio scorso secondo dati Audiweb. I quotidiani locali sono invece sui 403 mila utenti unici giornalieri (+17% da pc). Tenendo conto poi solo del terzo trimestre 2014, più o meno in linea col primo semestre, i ricavi sono diminuiti del 5,2% risentendo di minori inserzioni (-7%). L'ebitda diminuisce del 15,7% a 10,7 milioni di euro, l'ebit passa a 5,8 milioni giù del 22,1%. Il risultato netto è pari a 0,8 milioni; nello stesso periodo dell'anno scorso era pari a 1,6 milioni di euro. Per quanto riguarda le previsioni per l'intero 2014, concludono dal gruppo Espresso, «si può ragionevolmente ritenere che il risultato di fi ne anno sarà sostanzialmente in linea con quello dell'anno precedente», dopo che già nei primi nove mesi è stato conseguito «un risultato netto positivo, per quanto esiguo, mantenendo una redditività in linea con quella dello scorso anno, grazie alla continua riduzione dei costi di struttura». © Riproduzione riservata Foto: Monica Mondardini ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PRIMI NOVE MESI 23/10/2014 Brand News Today Pag. 1 Nielsen e Twitter, le nuove metriche della TV sono fluide e guidate dai contenuti Nielsen e Twitter, le nuove metriche della TV sono fluide e guidate dai contenuti A pag. 4 Dopo aver presentato i primi risultati del suo nuovo strumento di rating che incrocia alle audience anche le interazioni su Twitter, Nielsen ha voluto enfatizzarne il ruolo con testimonial eccellenti, da Fred Graver, Head of TV Creative di Twitter, a Andrew Somosi, presidente di Nielsen Social, a Jason Shalaveyus, director Integrated Insight in Starcom, e un panel tutto italiano per raccontare cosa dia di più la social TV. Qui una serie di highlight. FOLLOw THE PEOPLE. Il digitale ha ribaltato il concetto di fedeltà: oggi tocca alle marche essere fedeli ai consumatori, e non viceversa, sostiene Giovanni Fantasia, ad di Nielsen. Lo stesso vale per i programmi TV. La social TV permette di capire e conoscere meglio le persone, "per ottenere un engagement superiore". LA TV è SOCIAL DA SEMPRE. Solo che adesso la gente ha più strumenti per condividerla e lo si può misurare. A patto di essere veloci, ricorda Andrew Somosi , e saper reagire in tempo reale, come ha fatto Snicker in occasione del morso di Suarez durante Italia-Uruguay: le lunghe catene di comando, nella social TV, non portano da nessuna parte. "Incrociare i dati di audience con quelli di Twitter permette di avere una prospettiva in più e migliorare il ROI", dice Somosi. AFFINITà E AUDIENCE. Come scegliere i programmi da pianificare? Secondo quanto sono social, ricorda Somosi, e in base alla loro affinità con la marca. I grandi ascolti servono, ma non sono più sufficienti. Twitter, sostiene Fred Graver , è anche in grado di dire ai network "come reagisce l'audience, amplifica le esperienze condivise, è 'live', pubblico e funziona ovunque". Ormai non si tratta più di un fenomeno di avanguardia, almeno in USA, ma è diventato mainstream: il 73% dei programmi americani ha integrato Twitter, anche perché si è verificato che alimentare le conversazioni fa aumentare l'audience. Soprattutto se nelle conversazioni sono coinvolte le star dei programmi. in quattro passaggi dove ciò che conta è concentrarsi non tanto sui numeri quanto su "ciò che dice la gente, il tono emotivo che usa" e la chiarezza degli obiettivi di engagement per il brand. Per esempio, come nella social-pianificazione per il bourbon Jim Beam che è riuscita a valutare gli influencer e misurare le conversazioni generate dalle campagne TV. LE OPPORTUNITà IN ITALIA. Anche l'Italia sta cominciando a sedersi sull'enorme divano di Twitter. Che i valori assoluti possano sembrare risibili confrontati all'ascolto medio del prime time, non conta perché gli 'autori' di Twitter pesano più dei telespettatori puri. Lo ha sottolineato Francesco Barbarani, a capo dell'area web e radio di Rai Pubblicità. Barbarani, che ha annunciato un'imponente iniezione social sul prossimo Festival di Sanremo, sta sperimentando con soddisfazione gli impatti positivi del social network azzurro su programmi come 'Pechino Express' (+30% di utenti uniti sul sito istituzionale). I social hanno anche altri effetti: per esempio, "tengono in vita i programmi con la moltiplicazione dell'audience in differita", aggiunge Matteo Cardani , deputy general manager marketing & multimedia di Publitalia, il quale però vorrebbe poter monetizzare una filiera social così ricca. "Ma oggi, dice, ci sono in circolazione più KPI che soldi". Conversazioni che non finiscono mai, opinioni forti - quelle raccolte da #ilcalciochevogliamo la prossima settimana diventeranno un ebook - e anche partner commerciali che non escono mai dalla conversazione: questa la social TV secondo Emilio Vignapiano , social media manager di Sky. E anche per Barilla - "siamo solo all'antipasto, ma ci è venuto appetito", dice Alessio Gianni, social media e digital marketing director dell'azienda di Parma - l'esperienza appena iniziata con 'Master Chef' è già positiva: il social, dice Gianni, "è twist in più per l'advertising, ci dà cioè la conoscenza dei nostri consumatori, una miniera di informazioni inestimabili che lavoriamo come fossimo una redazione, con un piano editoriale e un canovaccio su cui impostare la conversazione". Sì, perché quello che conta, al di là delle classifiche degli utenti unici, è l'ascolto del sentiment e la qualità dei contenuti, per fare fine tuning con spettatori e consumatori. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RICERCHE /ITALIA SOCIAL, TV, RICERCHE 23/10/2014 Brand News Today Pag. 1 Il mercato consumer internet italiano vale 15,7 mld. La pubblicità cresce del 14% e arriva a quota 2 miliardi Il mercato consumer internet italiano vale 15,7 mld. La pubblicità cresce del 14% e arriva a quota 2 miliardi A pag. 12 In occasione di SMAU Milano 2014, l'Osservatorio SMAU - School of Management Politecnico di Milano ha presentato i risultati della ricerca sui "Mercati Internet Consumer". Cresce del 15% rispetto al 2013 il valore complessivo dei mercati Internet consumer in Italia - intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, abilitati dalla piattaforma Internet, ovvero fruiti tramite Pc/Tablet, Smartphone e Internet Tv. In valore assoluto si sfiorano i 16 miliardi di Euro, per l'esattezza 15,7 miliardi. La stragrande maggioranza (88%) del valore dei mercati Internet consumer è ancora legata a Pc e Tablet (in crescita del 10% nel 2014), ma è la componente Smartphone a registrare i tassi di crescita più elevati (+73%), grazie in particolare al raddoppio delle vendite di prodotti e servizi non digitali (Mobile Commerce). Il peso dei mercati Internet su Smartphone, che in valore assoluto complessivamente arrivano a superare i 2 miliardi di Euro, passa così dal 9% del 2013 al 12% del 2014. Ancora irrilevante, invece, il ruolo delle Internet Tv, nonostante la sempre maggiore diffusione di schermi che portano Internet sul televisore di casa. "La dinamica dei mercati Internet consumer è legata a tutti i comparti di riferimento, che continuano a crescere a due cifre: eCommerce (+16%), Pubblicità su Internet (+14%) e Contenuti/servizi Internet (+11%) - afferma Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano -. Ed, in particolare, a trainare la crescita sono le componenti più innovative della rete, quali i nuovi device, le Applicazioni, i Social Network e i Video". Pubblicità Internet La pubblicità su Internet raggiunge per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di Euro, pari al 13% del totale mercati Internet, in crescita del 14% rispetto ai valori del 2013. è un segnale fortemente positivo, alla luce dell'andamento ancora difficoltoso del mercato pubblicitario sui canali tradizionali: la televisione e la radio chiuderanno l'anno stabili o in leggera perdita, mentre la stampa cala ancora di oltre il 10%. Il mercato dell'Internet Advertising rimane prevalentemente concentrato nelle mani di Pc/Tablet (86%), ma cresce velocemente la componente legata agli Smartphone (passata dall'11% del 2013 al 14% del 2014); ancora non rilevante, seppur in crescita, la pubblicità su Internet Tv. Pubblicità Internet su Pc/Tablet La pubblicità su Pc/Tablet vale intorno ai 1,7 miliardi di Euro, in crescita del 9% rispetto al 2013. La crescita del mercato è dovuta principalmente alla raccolta pubblicitaria sui Social Network e ai formati Video, ma anche la componente legata alle Applicazioni per Tablet sta iniziando ad acquisire una certa rilevanza. Pubblicità Internet su Smartphone Il Mobile Advertising cresce ancora di quasi il 50%, dopo essere più che raddoppiato nel corso del 2013, e nel 2014 si prevede arrivi a sfiorare quota 300 milioni di Euro. Contenuti e servizi Internet su Pc/Tablet I contenuti e servizi Internet fruiti su Pc/Tablet crescono del 7%, per un valore complessivo di circa 1,3 miliardi. A trainare in valore assoluto il comparto sono igiochi e le scommesse, anche se questi segmenti non sono più in crescita come negli anni passati. Crescite particolarmente interessanti si registrano invece nell'ambito delle Applicazioni per Tablet, dei contenuti Video in pay-per-view e dello streaming musicale, anche se, in valore assoluto, questi segmenti sono ancora limitati. Contenuti e servizi Internet su Smartphone I contenuti Internet su Mobile crescono, invece, di circa il 20%, arrivando così nell'intorno dei 630 milioni di Euro in valore assoluto. Responsabile di tale crescita è principalmente la continua ascesa delle Applicazioni, con un valore più alto del 40% rispetto al 2013. Scarica l'infografica ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SCENARI 23/10/2014 DailyNet Pag. 2 (diffusione:15000, tiratura:15000) valentina lunardi e giulia zuffi nel 2014 i mercati internet consumer valgono 15,7 miliardi di euro. il racconto della giornata di ieri da 3 dal 22 al 24 ottobre i padiglioni 1 e 2 di fieramilanocity ospitano la 51° edizione di smau, l'appuntamento dedicato alle tecnologie digitali e all'innovazione per le imprese, con un calendario di oltre 300 workshop e un'area espositiva composta da oltre 500 aziende, tra cui 200 tra startup, centri di ricerca, laboratori e le più innovative regioni italiane; immancabile anche la partecipazione di grandi player quali aruba, cloud italia telecomunicazioni, dell, edisoftware, fujitsu, Huawei, microsoft, sap, telecom italia e Vodafone. come è naturale, l'edizione di quest'anno riflette il clima di attesa e aspettative creatosi intorno all'avvicinarsi di expo 2015 e alle opportunità che si offriranno alle imprese da questo appuntamento di importanza internazionale: tema del convegno inaugurale è stato difatti expo 2015 e l'italia dell'innovazione: le imprese al centro, i territori protagonisti. lo spazio si è presentato come un momento di confronto tra i principali fornitori di tecnologie digitali e gli assessori delle attività produttive di alcune regioni italiane, che hanno affrontato il tema dell'innovazione e del rinnovamento dell'ecosistema delle piccole e medie imprese italiane, vero e proprio punto di partenza per una trasformazione del nostro comparto produttivo ed economico. secondo pierantonio macola, amministratore delegato di smau che ha introdotto il convegno d'apertura, la grande sfida e opportunità che si presenta oggi a quelle piccole aziende che rappresentano la tradizionale forma d'impresa in italia, è quella di formare una moderna rappresentazione di se stesse, possibile solo a partire da un solido network tra imprese, centri di ricerca e università, startup e regioni. le quali si presentano oggi come l'interlocutore principale per un comparto che necessita decisi interventi di incentivi alla digitalizzazione e di sviluppo di un vero e proprio mercato dell'innovazione. da dove partire per realizzare tutto questo? secondo macola, solo creando un clima di fiducia intorno agli imprenditori, coloro cioè che hanno un ruolo determinante nell'acquisizione di tecnologia digitale all'interno dei loro business. un'interpretazione ancora più integrata di tale concetto è stata espressa da luca de biase, giornalista de il sole24ore e moderatore della tavola rotonda dedicata alle strategie di svecchiamento e digitalizzazione del nostro sistema produttivo promosse dai vendor internazionali. «nella terra delle piccole imprese, la startup rappresenta il modello della piccola impresa innovativa», ha affermato de biase, che ha curato la pubblicazione di "fondatori - startup come opportunità per te, per la tua azienda, per il tuo paese", una raccolta di "istruzioni per l'uso" scritte dai maggiori esperti di innovazione in italia e incentrata sul concetto che proprio l'innovazione è la risposta reale alla crescita e all'occupazione. il compito delle imprese e delle startup presenti (e non) a smau è perciò quello di trovare un'italian way nell'ecosistema mondiale del mercato dell'innovazione, delineando un modo per connettersi, valorizzarsi, anche e in particolare con le grandi imprese, che possono offrire un ambiente privilegiato di incontro con gli ambiti tecnologici e di ricerca più avanzati. nche per filippo ligresti, amministratore delegato di dell, siamo di fronte a un'opportunità senza precedenti di cambiamento in segno positivo del sistema produttivo italiano, ma non mancano alcune resistenze. le principali criticità sono avvicinare le imprese ai giovani, in particolare a quei neolaureati che offrirebbero competenze nuove soprattutto nel campo digitale, e la naturale avversione culturale della piccola impresa ad accettare un ampio rinnovamento tecnologico. per questo dell sta avviando un ampio programma di formazione, in particolare con una declinazione per l'italia del progetto dell for entrepreneurs, nella formula di 4 ore di incontri al mese tra diverse startup e i manager dell'importante multinazionale. ma lo sviluppo dell'economia digitale sembra non passare soltanto attraverso la declinazione tecnologica: daryoush goljahani, regional channel manager italia di med & Za google for Work, ha ricordato che connessione e visibilità sono elementi fondamentali per chi vuole fare impresa in qualsiasi mercato. in un panorama dove il cliente è anche social user, digitale e tecnologia non possono essere visti solamente come una semplificazione metodologica o una riduzione dei costi, ma un'opportunità per connettersi globalmente con il mercato e creare attraverso l'engagement un ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Eventi Smau: pubblicità internet a quota 2 mld 23/10/2014 DailyNet Pag. 2 (diffusione:15000, tiratura:15000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato solido rapporto con i propri clienti. in tale contesto qualè quindi il ruolo delle regioni, presenti a smau 2014 in numero elevato? per nulla secondario secondo alessandro cozzi, country director enterprise business di Huawei, per il quale è assolutamente «necessario armonizzare i piani regionali di sviluppo e investimento per il periodo 20142020». a oggi, difatti, come riportato recentemente da il sole24ore, solo la lombardia ha un programma completo sulla banda larga, un punto di partenza certamente positivo, ma non sufficiente per affrontare la forza emergente delle economie asiatiche, che si presentano sempre di più come il nuovo centro di gravità economico mondiale. ruolo dei vendor per supportare la crescita d'impresa in italia è quindi quello di operare per colmare il gap presente nella cultura digitale, in un paese dove, secondo una ricerca del politecnico di milano, il 40% dei ceo vede il cloud come un fattore di rischio. il leitmotiv dell'innovazione come soluzione, in particolare per il problema occupazionale, è stato presente anche nell'intervento di carla masperi, coo sap italia: «sarà sempre più importante portare anche nell'università l'attenzione alle nuove tecnologie per colmare il digital divide». come? «sviluppando più collaborazioni e progetti per gli studenti dei nostri atenei, creando nuove competenze da mettere a disposizione delle imprese». proprio quelle piccole e medie aziende che rappresentano ben l'80% dei clienti per sap italia e che nel sistema dell'economia digitale , secondo carla masperi, possono trovare una nuova competitività grazie a una dimensione che, similmente alle startup, presenta maggiore propensione al cambiamento e caratteristiche di agilità. e un'innovazione reale e duratura deve passare necessariamente per decisioni consapevoli, prese a partire da elementi leggibili; far diventare i dati strumenti di conoscenza è perciò la risposta di sas, nelle parole del sales director stefano maio, per traghettare il sistema imprese italiano verso una dimensione di smart business. «il 75% delle imprese fallite in italia nell'ultimo periodo non era mai stata presente su internet». il dato negativo ha per gianfilippo d'agostino, direttore sales nord ovest business telecom italia, una sola risposta: far convergere i servizi facilitando l'acquisizione di prodotti tecnologici da parte delle aziende. e per fare questo telecom è pronta a investire 9 miliardi in inn ovazione, partnership e grant d'impresa, nonché riaffermando il suo impegno come partner di expo 2015, appuntamento per il quale, è bene ricordarlo, ci si aspettano circa mezzo miliardo di visitatori digitali. strategia di semplificazione e velocità delle connessioni sono stati i punti focali anche dell'intervento di manlio costantini, enterprise business unit director Vodafone italia, che ha concluso la tavola di ieri riportando un fatto positivo: moltissime piccole e medie imprese collaborano con Vodafone, dalla cui partnership hanno ottenuto la possibilità di esportare best practises e prodotti di alta qualità a livello mondiale; «un dato che - ha concluso il manager - fornisce un'idea del paese più viva di quanto appaia». < Foto: un momento della tavola rotonda di smau ieri a milano Foto: il digitale rappresenta una notevole opportunità di crescita per tutte le imprese italiane, specialmente per le pmi 23/10/2014 DailyNet Pag. 2 (diffusione:15000, tiratura:15000) G.B. il blog, fresco di restyling firmato mutado, può contare su una forte integrazione con i social network e sulla presenza di numerosi video 15 due delle storie più suggestive della rete tricolore si incontrano. da una parte pianetadonna, il sito di banzai leader nel mondo femminile in italia, con 8,5 milioni di utenti mensili (dati audiweb View), dall'altro cliomakeup, al secolo clio Zammatteo, la amatissima make-up artist e personaggio televisivo, il cui blog - che conta circa 8 milioni di pagine viste al mese - è un punto di riferimento immancabile per le beauty addict tricolori. ClIOMAkEUP comunicatrice autoironica e genuina, forte di un seguito di oltre due milioni di fan sui principali social network (di cui oltre 1,8 milioni fan su facebook e più di 300mila su instagram) e quasi un milione di iscritti nei suoi due canali Youtube, clio con i suoi video è diventata il punto di riferimento indiscusso online per la tematica make-up, offrendo apprezzati spunti quotidiani riguardo a bellezza e tecniche di maquillage. pianetadonna, in virtù di questa partnership rafforza il suo presidio nei settori della cosmesi, bellezza e make-up, offrendo alle proprie utenti tutta la verve e la riconosciuta expertise di clio, che condividerà con le lettrici del sito numero uno in italia presso il pubblico femminile i suoi apprezzatissimi video-tutorial sul makeup e i suoi consigli di bellezza. delle vere e proprie pillole di buonumore quotidiano in cui la bellezza è trattata con un mix di competenza e ironia che il pubblico ha dimostrato di apprezzare. prevede che banzai gestirà in esclusiva la raccolta pubblicitaria di cliomakeup sviluppando insieme innovative iniziative speciali rivolte ai clienti pubblicitari. per l'occasione il sito cliomakeup si rinnova il look. l'agenzia mutado ha, infatti, progettato a stretto contatto con cliomakeup una nuova piattaforma digitale che rappresenta lo stato dell'arte tecnologica e di integrazione mobile, con l'ambizione di creare un luogo virtuale inclusivo e altamente interattivo. il nuovo sito, oltre a un inedito layout, offre innovative funzionalità, ottimizzate per ogni tipo di fruizione, in particolare quella da mobile. banzai e clio hanno festeggiato martedì sera insieme la loro partnership e presentato il nuovo sito, con un evento allo spazio anni luce di milano, a cui hanno partecipato oltre duecento fra i principali advertiser e agenzie di comunicazione. «quella di clio è una bella storia, la storia di una ragazza italiana che trova l'america in italia, ma che per farlo... ha dovuto appunto emigrare in america. clio ha cominciato a girare i sui primi video, quasi per gioco nel 2008, dalla sua cameretta a brooklyn tramite webcam, mentre imparava il mestiere presso la scuola professionale per truccatori make up designory di new York - commenta andrea santagata, ad di banzai media - ma non ha mai smesso di pensare che l'italia potesse essere il suo mercato di riferimento, e gli oltre 160 milioni di video visti dal 2008 a oggi le hanno dato ragione». «si tratta di una partnership molto importante, che rafforza ulteriormente il posizionamento e l'offerta di pianetadonna. siamo molto orgogliosi di poter offrire al mercato pubblicitario l'opportunità di pianificare campagne di comunicazione su cliomakeup, sito molto apprezzato e noto al pubblico femminile, oggi ancora più accattivante e coinvolgente, e ricco di oltre 600 produzioni video in costante aumento», commenta giorgio galantis, responsabile di banzai advertising. «oltre alla nuova versione del mio sito, lanciata pochi giorni fa, nelle prossime settimane attiveremo tanti nuovi ambienti digitali, dove la nostra community potrà partecipare in prima persona, in un vero e proprio sistema integrato dedicato alla bellezza e alla "femminilità 2.0"», ha aggiunto clio Zammatteo. «l'obiettivo è valorizzare la nostra community, che poi è il nostro vero patrimonio. Vorremmo che questa partecipasse alla cogenerazione di contenuti ha proseguito Zammatteo -. e l'accordo con banzai ci permetterà di crescere, grazie alla loro expertise e alle loro competenze». cliomakeup donna Foto: clio zammatteo, in pochi anni ha conquistato il web Foto: I TERMINI DEll'ACCORDO l'accordo di partn e r s h i p ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 36 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Mercato PianetaDonna accoglie ClioMakeUp: raccolta a Banzai Adv 23/10/2014 DailyNet Pag. 6 (diffusione:15000, tiratura:15000) L'Osservatorio Smau del Politecnico di Milano presenta la ricerca "Mercati Internet Consumer". I comparti dei mercati Internet consumer continuano a crescere: ecommerce (+16%), Pubblicità su Internet (+14%) e Contenuti/servizi Internet (+11%) ieri allo smau milano 2014, l'osservatorio del politecnico di milano ha presentato i risultati della ricerca sui "mercati internet consumer". secondo questo studio, rispetto al 2013, cresce del 15% il valore complessivo dei mercati internet consumer in italia - intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, abilitati dalla piattaforma internet, ovvero fruiti tramite pc/ tablet, smartphone e internet tv. in valore assoluto si sfiorano i 16 miliardi di euro, per l'esattezza 15,7 miliardi. la stragrande maggioranza (88%) del valore dei mercati internet consumer è ancora legata a pc e tablet (in crescita del 10% nel 2014), ma è la componente smartphone a registrare i tassi di crescita più elevati (+73%), grazie in particolare al raddoppio delle vendite di prodotti e servizi non digitali (mobile commerce). il peso dei mercati internet su smartphone, che in valore assoluto complessivamente arrivano a superare i 2 miliardi di euro, passa così dal 9% del 2013 al 12% del 2014. ancora irrilevante, invece, il ruolo delle internet tv, nonostante la sempre maggiore diffusione di schermi che portano internet sul televisore di casa. «la dinamica dei mercati internet consumer è legata a tutti i comparti di riferimento, che continuano a crescere a due cifre: ecommerce (+16%), pubblicità su internet (+14%) e contenuti/servizi internet (+11%) afferma andrea rangone, coordinatore degli osservatori della school of management del politecnico di milano -. e, in particolare, a trainare la crescita sono le componenti più innovative della rete, quali i nuovi device, le applicazioni, i social network e i video». Pubblicità su internet la pubblicità su internet raggiunge per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di euro, pari al 13% del totale mercati internet, in crescita del 14% rispetto ai valori del 2013. È un segnale fortemente positivo, alla luce dell'andamento ancora difficoltoso del mercato pubblicitario sui canali tradizionali: la televisione e la radio chiuderanno l'anno stabili o in leggera perdita, mentre la stampa cala ancora di oltre il 10%. il mercato dell' internet advertising rimane prevalentemente concentrato nelle mani di pc/tablet (86%), ma cresce velocemente la componente legata agli smartphone (passata dall'11% del 2013 al 14% del 2014); ancora non rilevante, seppur in crescita, la pubblicità su internet tv. la pubblicità su pc/tablet vale intorno ai 1,7 miliardi di euro, in crescita del 9% rispetto al 2013. la crescita del mercato è dovuta principalmente alla raccolta pubblicitaria sui social network e ai formati video, ma anche la componente legata alle applicazioni per tablet sta iniziando ad acquisire una certa rilevanza. il mobile advertising invece cresce quasi del 50%, dopo essere più che raddoppiato nel corso del 2013, e nel 2014 si prevede arrivi a sfiorare quota 300 milioni di euro. ecommerce l'ecommerce b2c, inteso come il valore degli acquisti online di prodotti e servizi non digitali da parte dei consumatori italiani, nel 2014 arriva a 11,7 miliardi di euro (iva esclusa), in crescita del 16% rispetto ai valori dell'anno passato. sul totale mercati internet, il peso dell'ecommerce b2c è pari al 75%. oltre il 90% del mercato ecommerce è ancora rappresentato dall'acquisto su pc/tablet, ma la componente smartphone è passata in un anno dal 5% al 9%. non si registrano, invece, attività degne di nota di t-commerce (ecommerce su tv). il mercato ecommerce su pc/ tablet vale nel 2014 quasi 11 miliardi di euro, in crescita di circa il 10%. l'acquisto di servizi rimane la componente predominante del mercato (61%), anche se la quota di mercato dei prodotti cresce, passando dal 34% al 39%. il solo settore del turismo continua a generare quasi il 50% degli acquisti ecommerce su pc/tablet nel nostro paese. raddoppia addirittura l'acquisto di prodotti e servizi attraverso smartphone (il cosiddetto mobile commerce). nel 2014 il valore si attesta intorno al miliardo di euro (iva esclusa). il comparto che in valore assoluto contribuisce maggiormente è il turismo, seguito dall'abbigliamento e dall'informatica ed elettronica di consumo, in linea con quanto accade su pc e tablet. contenuti e servizi internet il 12% del valore dei mercati internet - pari quasi 2 miliardi di euro (iva esclusa) - è rappresentato dalla spesa dei consumatori per acquistare contenuti e servizi online a pagamento, ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ricerche Nel 2014 la pubblicità internet raggiunge quota 2 miliardi di euro. In aumento il peso del mobile 23/10/2014 DailyNet Pag. 6 (diffusione:15000, tiratura:15000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato complessivamente in crescita dell'11% rispetto al 2013. anche in questo caso la crescita è ancora più significativa se letta nello scenario complessivo del mercato dell'informazione e intrattenimento, dove, per esempio, i ricavi pay del mondo della stampa subiscono ancora un calo superiore al 5% e anche la pay tv rallenta (-2% circa). due terzi del mercato dei contenuti e servizi internet fanno riferimento ai canali pc/tablet; poco meno di un terzo allo smartphone; ancora poco significativo (2% circa) il peso delle internet tv, anche se c'è forte attesa per la crescita dell'offerta e il possibile ingresso dei grandi player over the top internazionali, che sono già arrivati in alcuni paesi europei con i propri servizi video. i contenuti e servizi internet fruiti su pc/tablet crescono del 7%, per un valore complessivo di circa 1,3 miliardi di ruro. a trainare in valore assoluto il comparto sono i giochi e le scommesse, anche se questi segmenti non sono più in crescita come negli anni passati. crescite particolarmente interessanti si registrano invece nell'ambito delle applicazioni per tablet, dei contenuti video in payper-view e dello streaming musicale, anche se, in valore assoluto, questi segmenti sono ancora limitati. i contenuti internet su mobile crescono, invece, di circa il 20%, arrivando così attorno ai 630 milioni di euro in valore assoluto. responsabile di tale crescita è principalmente la continua ascesa delle applicazioni, con un valore più alto del 40% rispetto al 2013. 23/10/2014 DailyNet Pag. 11 (diffusione:15000, tiratura:15000) Sizmek, sul mercato Dynamic Creative con la soluzione Omnichannel Permette di personalizzare gli annunci in modalità scalabile utilizzando la piattaforma Sizmek MDX sizmek ha lanciato sul mercato dynamic creative con la nuova soluzione omnichannel, che permette di personalizzare gli annunci in modalità scalabile utilizzando la piattaforma sizmek mdX. sizmek da oggi supporta campagne creative dinamiche e altamente scalabili su ogni canale pubblicitario digitale, compresi il mobile, il video, i social e il display adv. ciò significa che i marketer possono incrementare la rilevanza di un annuncio nei confronti del target e migliorare le performance delle campagne online servendo automaticamente le versioni di una pubblicità più adatta per l'utente basandosi su numerosi fattori di targeting, tra cui: dynamic creative per Html5 consente agli inserzionisti di pianificare campagne personalizzate, sempre aggiornate e ottimizzate su mobile; dynamic creative per Video rende facile personalizzare, modificare e ottimizzare gli elementi interattivi all'interno di annunci video (preroll), non interattivi e componenti di un singolo fotogramma del video; dynamic creative con sizmek social consente la personalizzazione dinamica degli annunci sui social network; dynamic creative con sizmek Workshop consente di assemblare migliaia di versioni dinamiche di un'unica creatività, e gestirli con gli strumenti di mass versioning messi a disposizione dalla piattaforma sizmek mdX. SIZMEK ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 23/10/2014 DailyNet Pag. 21 (diffusione:15000, tiratura:15000) Rubicon Project riceve la certificazione di fiducia dell'EDAA Il Trust Seal è stato assegnato a una struttura che rispetta l'autoregolamentazione richiesta dall'Unione Europea per l'Oba rubicon project, gestore di una delle più grandi piattaforme di trading in tempo reale indipendenti del settore per la compravendita di pubblicità, ha ricevuto il trust seal, la certificazione di fiducia dell'edaa, che dimostra la conformità del suo operato secondo il programma di autoregolamentazione dell'unione europea per l'online behavioural advertising (oba). ricevere la certificazione di fiducia è l'ultima importante fase del processo per i terzi impegnati a rispettare il programma di autoregolamentazione. con l'hardware appositamente studiato per permettere negoziazioni a bassa latenza, l'advertising automation cloud di rubicon project attualmente elabora 2,5 milioni di richieste al secondo e migliaia di miliardi di richieste di offerta ogni mese per conto di centinaia di applicazioni ed editori premium e i migliori marchi pubblicitari. oli Whitten, svp europe, rubicon project, ha commentato: «sin dal primo giorno, rubicon project si è sempre impegnata a rispettare e superare gli standard della pubblicità digitale. l'edaa aiuta i consumatori a ottenere trasparenza e controllo, un aspetto importante nella gestione della nostra piattaforma a beneficio di compratori e venditori in tutta europa e siamo onorati di essere stati la prima piattaforma di scambio ad aver intrapreso il processo di audit e ad aver ottenuto questa importante certificazione». ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Riconoscimenti 23/10/2014 DailyNet Pag. 22 (diffusione:15000, tiratura:15000) I cinque consigli di Akamai per un Natale nel segno dell' ecommerce Il regional manager Luca Collacciani parla di commercio elettronico sotto l'albero, tra sicurezza, modalità di accesso, velocità, infrastruttura di rete e un buon vecchio piano B mancano due mesi al natale, periodo che nel 2013 si è distinto per accessi record ai siti web dei maggiori retailer online da parte degli utenti in tutto il mondo, con un acquisto su otto concluso via mobile. con un aumento del 68% rispetto all'anno precedente, l'europa è stata l'area geografica che ha registrato il maggior tasso di incremento per lo shopping via mobile, superiore anche ai mercati usa e asiatici. come ovvio, un mercato in crescita come quello europeo da un lato attrae investimenti da altre regioni e dall'altro favorisce l'espansione all'estero dei business locali. il risultato? più concorrenza e una forte spinta alla globalizzazione offrono ai clienti più scelta e maggiore potere d'acquisto, ma anche un calo della fedeltà di marca, oggi ai minimi storici: il 60% degli acquirenti online dichiara, infatti, di non aver nessun problema a cambiare brand. in questo scenario, le vendite online si prospettano rosee anche per il prossimo natale, ma i retailer devono attuare le giuste strategie per riuscire a emergere su una concorrenza ogni giorno più agguerrita e per attrarre consumatori sempre meno fedeli. per cogliere le opportunità offerte dall'eommerce natalizio, i retailer dovranno dunque fornire ai potenziali clienti esperienze online di assoluta qualità, in grado di tradursi in acquisti e ulteriori visite al sito. luca collacciani, regional manager per l'italia di akamai, elenca di seguito una serie di best practice per le aziende che desiderano cogliere tutte le opportunità del prossimo natale 2.0 COMPRENDERE lA MODAlITà DI ACCESSO Al SITO DA PARTE DEglI UTENTI E ADOTTARE lA lORO PROSPETTIVA conoscete la modalità di accesso preferenziale dei vostri clienti al vostro sito? qual è il traffico che converte di più? quali dispositivi e quali reti utilizzano i clienti? quali piattaforme e browser? non è possibile offrire esperienze ottimali se non vengono analizzati i diversi percorsi dei visitatori verso il sito web aziendale. una volta verificate queste modalità, dovrete cercare di "vedere" l'esperienza di navigazione e d'acquisto con gli occhi dei consumatori. cercate di immaginare a cosa assomiglia l'esperienza dell'utente finale sul vostro sito e confrontatela con quella offerta dalla concorrenza o dai leader di mercato. ricordate che ciò che non può essere misurato, non può essere ottimizzato. sfruttate i molti strumenti di monitoraggio in tempo reale degli utenti e di analytics disponibili sul mercato per ottimizzare e perfezionare le applicazioni web per ottenere prestazioni migliori. OTTIMIZZARE l'INfRASTRUTTURA DI RETE DEllO STORE ONlINE reti mal configurate spesso comportano elevati tempi di latenza e bassa capacità di banda, con conseguente impatto negativo anche sull'ecommerce, poiché limitano i consumatori nel confronto rapido dei prezzi, nella consultazione delle recensioni online e nella condivisione dell'esperienza d'acquisto. spesso, la causa di queste lentezze va ricercata nell'architettura di rete e nella tipologia di connessione disponibile a supporto del vostro sito e in negozio. i clienti, infatti, si informano e acquistano attraverso diversi canali: dai loro dispositivi mobili, dai totem multimediali o dai tablet presenti in negozio. siamo ormai nell'era dell'omnicanalità e questi canali fanno tutti parte della brand experience: nessuno può essere sottovalutato. VElOCE, VElOCE, VElOCE mai far aspettare i consumatori. non importa quali siano le condizioni del traffico online o la modalità d'accesso dell'utente finale. portate i contenuti il più vicino possibile agli utenti. più vicino uguale più veloce. per i contenuti che possono risiedere solo all'origine - cioè presso i vostri data center o un provider cloud assicuratevi comunque di poter accelerare la comunicazione tra voi e l'utente. analizzate con cura i componenti dell'applicazione per vedere se potete ridurre il numero di richieste che invia alla rete o la quantità di byte trasferiti. PREPARARE UN PIANO B effettuate test per essere sicuri di essere pronti a gestire i picchi di traffico, ricordando che quelli che vi troverete sperabilmente ad affrontare durante il periodo natalizio sono nulla al confronto di quello che può fare un hacker al vostro sito web per renderlo inaccessibile. per prepararvi anche a questa tipologia di attacchi (attacchi ddos - distributed denial of service) valutate il traffico e chiedete al dipartimento it di aggiornarvi sullo stato dei sistemi di mitigazione delle minacce utilizzati in azienda: marketing e it devo collaborare per poter garantire ai clienti un'esperienza ecommerce ottimale. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Aziende 23/10/2014 DailyNet Pag. 22 (diffusione:15000, tiratura:15000) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato per ultimo, non dimenticate di aggiornare il firewall o di valutare una soluzione cloud per la sicurezza che offra protezione per attacchi ancora più potenti. NON TRAlASCIARE lA QUESTIONE SICUREZZA gli hacker cercheranno di sfruttare il traffico del periodo natalizio per eludere i firewall che proteggono le applicazioni: assicuratevi che le regole del firewall aziendali siano aggiornate. inoltre, eseguite una scansione del vostro sito web per scovare eventuali nuove vulnerabilità. Foto: luca collacciani 23/10/2014 DailyNet Pag. 27 (diffusione:15000, tiratura:15000) gli otto vantaggi del Rtb secondo Tradelab tradelab ha rilasciato ieri un'infografica, con cui rivela quelli che a suo avviso sono gli otto principali vantaggi del rtb. tra questi, l'efficacia del targeting, l'accesso ad un ampio bacino, l'ottimizzazione in tempo reale, creatività personalizzate, performance migliori, trasparenza, risparmio di tempo e controllo dei parametri della campagna. cliccando sull'immagine a sinistra, si accede all'infografica completa. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Infografiche 23/10/2014 Pubblicita Today Pag. 23 Nuova alleanza tra PianetaDonna e ClioMakeUp Pianetadonna , il sito di Banzai leader nel mondo femminile in Italia, con 8,5 milioni di Utenti mensili (Dati Audiweb View) e Cliomakeup , la amatissima make-up artist e personaggio televisivo hanno siglato una partinership che consente al sito di rafforzare il suo presidio nel settore della cosmesi, bellezza e make-up, offrendo alle proprie utenti tutta la verve e la riconosciuta expertise di Clio, che condividerà con le lettrici del sito numero i suoi video-tutorial e i suoi consigli di bellezza. L'accordo di partnership prevede che Banzai gestirà in esclusiva la raccolta pubblicitaria di ClioMakeUp sviluppando insieme innovative iniziative speciali rivolte ai clienti pubblicitari. Per l'occasione il sito ClioMakeUp si rinnova il look: l'agenzia mutado ha infatti progettato a stretto contatto con ClioMakeUp una nuova piattaforma digitale che rappresenta lo stato dell'arte tecnologico e di integrazione mobile, con l'ambizione di creare un luogo virtuale inclusivo e altamente interattivo. Il nuovo sito, oltre a un nuovo layout, offre innovative funzionalità, ottimizzate per ogni tipo di fruizione, in particolare quella da mobile. "Quella di Clio è una bella storia, la storia di una ragazza italiana che trova l'America in Italia, ma che per farlo... ha dovuto appunto emigrare in America - commenta andrea santagata , amministratore delegato di Banzai Media -. È una storia di talento e di tenacia che presenta tanti punti in comune con alcune delle storie di maggior successo di Banzai. Anche per questo siamo contenti di potere completare grazie a Clio la nostra offerta di contenuti rivolti all'utenza femminile, in particolare quella di contenuti video, campo nel quale Clio ha dimostrato originalità ed eccellenza". ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A Banzai la raccolta pubblicitaria 23/10/2014 Pubblicita Today Pag. 25 Sizmek lancia Dy namic Creative per il mobile, video, social e display advertising sizmek , annuncia il lancio di sizmek dynamic Creative , il nuovo tool Omichannel che supporta campagne creative dinamiche e altamente scalabili su ogni canale pubblicitario digitale, compreso il mobile, il video, i social e il display adv. Il nuovo strumento offre ai marketer la possibilità di incrementare la rilevanza di un annuncio nei confronti del target e migliorare le performance delle campagne online servendo automaticamente le versioni di una pubblicità più adatta per l'utente basandosi su numerosi fattori di targeting: Dynamic Creative per HTML5 consente agli inserzionisti di pianificare campagne personalizzate, sempre aggiornate e ottimizzate su tablet e smartphone; Dynamic Creative per Video rende facile personalizzare, modificare e ottimizzare gli elementi interattivi all'interno di annunci video (preroll), quali overlay o companion banner, personalizzare elementi non interattivi e i componenti di un singolo fotogramma del video; Dynamic Creative con Sizmek Social consente la personalizzazione dinamica degli annunci su tutti i principali social network, tra cui Facebook, Twitter, Pinterest, Tumblr e Google+; Dynamic Creative con Sizmek Workshop consente di assemblare migliaia di versioni dinamiche di un'unica creatività di essere facilmente gestiti con gli strumenti di mass versioning messi a disposizione dalla piattaforma Sizmek MDX. Secondo i dati di benchmark di Sizmek, Dynamic Creative aumenta la performance degli annunci in media del 47% (69% per le conversioni post-clic) su banner standard. La soluzione ottimizza il time to market e migliora la rilevanza di una campagna.Secondo i dati di benchmark di Sizmek, Dynamic Creative aumenta la performance degli annunci in media del 47% (69% per le conversioni post-clic) su banner standard. La soluzione ottimizza il time to market e migliora la rilevanza di una campagna. La piattaforma Sizmek MDX consente agli inserzionisti di creare versioni di annunci in varie modalità in base agli obiettivi della campagna. Per le campagne con un minor numero di versioni si possono utilizzare strumenti basati su fogli di calcolo, mentre gli strumenti unici di Sizmek di mass versioning o feed XML, possono essere utilizzati per creare e gestire facilmente migliaia di versioni di ogni singolo annuncio. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tool Omnichannel per persona lizzare gli annunci in moda lità scalabile con Sizmek MDX 23/10/2014 Pubblicita Today Pag. 28 Smau: l' adv online nel 2014 supera i 2 miliardi di euro In occasione di smau milano 2014 , l' osservatorio smau - school of management Politecnico di milano ha presentato i risultati della ricerca sui 'Mercati Internet Consumer'. Cresce del 15% rispetto al 2013 il valore complessivo dei mercati Internet consumer in Italia - intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, abilitati dalla piattaforma Internet, ovvero fruiti tramite pc/tablet, smartphone e internet tv. In valore assoluto si sfiorano i 16 miliardi di euro, per l'esattezza 15,7 miliardi. La stragrande maggioranza (88%) del valore dei mercati Internet consumer è ancora legata a pc e tablet (in crescita del 10% nel 2014), ma è la componente smartphone a registrare i tassi di crescita più elevati (+73%), grazie in particolare al raddoppio delle vendite di prodotti e servizi non digitali (Mobile Commerce). Il peso dei mercati Internet su smartphone, che in valore assoluto complessivamente arrivano a superare i 2 miliardi di euro, passa così dal 9% del 2013 al 12% del 2014. L'eCommerce b2c, inteso come il valore degli acquisti online di prodotti e servizi non digitali da parte dei consumatori italiani, nel 2014 arriva a 11,7 miliardi di euro (Iva esclusa), in crescita del 16% rispetto ai valori del 2013. Il mercato eCommerce su pc/ tablet vale nel 2014 quasi 11 miliardi di euro, in crescita di circa il 10%. Raddoppia l'acquisto di prodotti e servizi attraverso smartphone, che si attesta intorno al miliardo di euro. La pubblicità su internet raggiunge per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di euro, pari al 13% del totale mercati Internet, in crescita del 14% rispetto ai valori del 2013. Il mercato dell'internet advertising rimane prevalentemente concentrato nelle mani di pc/tablet (86%), ma cresce velocemente la componente legata agli smartphone (passata dall'11% del 2013 al 14% del 2014); ancora non rilevante, seppur in crescita, la pubblicità su internet tv. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Dati Osservatorio Smau - School of Management Politecnico di Milano 22/10/2014 Industria e Finanza Pag. 4 FRENA LA PUBBLICITÀ SUL WEB , MOBILE IN CRESCITA CONTINUA La Rete cede il 6% dopo un'estate con il segno più. Le note positive arrivano dal mobile, in continuo aumento da 9 mesi Dopo un'estate positiva torna il segno meno per il fatturato pubblicitario su Internet. A dirlo è l'Os servatorio di FCP-Asso internet che a settembre segnala un calo del 6 per cento. In particolare, per il web il decremento è del 6,8 per cento mentre per le smart tv/console si arriva addirittura a -53,8 per cento seguendo un trend altalenante che dura da inizio anno. In controtendenza invece il fatturato della pubblicità per quanto riguarda mobile (+14,8 per cento) e tablet (+6,1 per cento). "Nel periodo estivo, particolarmente nei mesi di luglio e agosto, gli investimenti pubblicitari su Internet sono stati contrassegnati da una performance positiva a fronte di un mercato complessivamente in flessione - commenta Ro berto Zana boni, presidente di FCPAssointernet -. A settembre il mezzo torna a risentire della perdurante congiuntura ne ga tiva. Tut ta via, in chiusura del terzo trimestre dell'anno, il fatturato progressivo si mantiene in linea col 2013. Da registrare per il nono mese consecutivo la sensibile crescita degli investimenti in mobile". A questo riguardo si osserva che da gennaio a settembre 2014 c'è una crescita del 21,9 per cento. Foto: Roberto Zanaboni ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERNET 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 46 (diffusione:7800, tiratura:7500) Abbattere la barriera cartacea COMPASS HA IMPLEMENTATO, IN COLLABORAZIONE CON DEDAGROUP ICT NETWORK, UNA SOLUZIONE DI FIRMA DIGITALE REMOTA: DEBUTTERÀ PER LA VENDITA ONLINE DI CONTI E CARTE PREPAGATE E HA L'OBIETTIVO IMPORTANTE DI VALORIZZARE I CONTATTI GENERATI ONLINE CON UN PROCESSO DI ACQUISTO RAPIDO E COMPLETAMENTE DIGITALE. DOPO L'ESTENSIONE AI PRESTITI, UN NUOVO OBIETTIVO SARÀ LA VENDITA IN MOBILITÀ Completare il processo di vendita direttamente online, ottimizzando gli investimenti promozionali sul web ed evitando che il passaggio al canale fisico si trasformi in una perdita di clienti. Compass, società di credito al consumo e IMEL (Istituto di Moneta Elettronica) del gruppo Mediobanca, ha portato in produzione da alcune settimane una soluzione di firma elettronica remota, CompassKey, sviluppata con Dedagroup ICT Network in collaborazione con Intesi Group, digitalizzando completamente la vendita di alcuni prodotti sul web. «Storicamente, siamo operativi nel credito al consumo e, più recentemente, nei pagamenti come Imel e lavoriamo con presidi territoriali e accordi con banche, assicurazioni e GDO - spiega Luigi Pace, Direttore Centrale Marketing e Assicurazioni di Compass. Sul web abbiamo incontrato, come tutte le altre realtà, una difficoltà evidente: l'iter di vendita di un prodotto online è tutt'altro che semplice, richiedendo passaggi complessi per il riconoscimento del cliente ai fini antiriciclaggio. Chiedere al cliente di stampare, firmare e inviare dei documenti non è solo "poco digitale", ma è un onere per entrambi: anche i nostri addetti, infatti, devono verificare il materiale e contattare il cliente per un nuovo invio in caso di errori o dimenticanze». 1 cliente su 2 rinuncia a causa della carta Una procedura complessa che lascia sul campo, secondo le stime di Pace, in media un cliente su due (con valori molto diversi in base alla tipologia di prodotto). Facendo di fatto impennare i costi di advertising sull'online. «Il riconoscimento tradizionale e l'invio di documenti cartacei è una barriera enorme all'acquisizione dei clienti - conferma Pace - ed è addirittura impensabile guardando allo sviluppo di servizi in mobilità. Per questo abbiamo scelto di dotarci di uno strumento di firma elettronica remota sul canale web: lo strumento ha valore legale per firmare digitalmente un contratto, anche di natura bancaria, evitando l'invio di materiale cartaceo. Il cliente, nel richiedere un servizio, si registra e associa un PIN univoco alla sua identità: inserendo quel PIN genera ogni volta una One Time Password (OTP) con cui firma digitalmente il contratto, creando un PDF con un "print stamp" che associa inequivocabilmente quel PIN a quel cliente e a quel momento. L'esperienza del cliente è così molto rapida e totalmente digitale, mentre l'azienda riceve immediatamente la documentazione, avviando nel caso ulteriori verifiche per dare risposta al cliente, penso ad esempio all'interrogazione dei sistemi creditizi. E può affidarsi a una conservatoria digitale per la conservazione digitale del contratto per 20 anni». Come si genera il PIN La creazione del PIN avviene presso un'agenzia, qualificata all'AgID, che certifica la firma, all'interno di un processo continuo in cui il cliente non avverte alcuna discontinuità: un web service trasmette i dati tra Compass e l'ente certificatore, che dà l'ok all'autenticazione della firma. Da quel momento il cliente avrà un PIN statico, modificabile in qualunque momento, con cui firmare i contratti in remoto. «Questo strumento è strategico per due motivi - racconta Pace. Oggi investiamo una parte elevata del nostro budget marketing in pubblicità online, ma senza un processo di vendita snello il cliente che arriva sul nostro sito è costretto a venire in filiale. Spendiamo denaro per intercettare un cliente sul web e poi lo portiamo sul territorio. Ora possiamo aumentare l'efficacia dei nostri investimenti in web advertising. Il secondo passo riguarda la mobilità: non è un passaggio scontato, perché per richiedere un prodotto finanziario si vuole stare comodi, ma siamo interessati a cogliere anche le esigenze di acquisto da impulso, come piccoli finanziamenti per un acquisto». Processi ex novo per il digitale Per permettere la vendita online, Compass ha dovuto procedere all'implementazione di nuovi processi, completamente digitali. «Un lavoro di 6 mesi - racconta Pace - in cui abbiamo integrato la soluzione di firma elettronica remota sia con il front sia con il back end. Proprio nel back end abbiamo dovuto ridisegnare interamente alcuni processi: per la gestione dei contratti e dei documenti di identità in formato digitale, ad esempio, abbiamo previsto un iter diverso, anche dal punto di vista degli uffici coinvolti, rispetto ai vecchi ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 48 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DOSSIER - COMPASS 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 46 (diffusione:7800, tiratura:7500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 49 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato documenti cartacei, che il cliente ci inviava via posta. In altri casi, invece, la revisione dei processi è stata dettata dalla volontà di garantire una risposta rapida alle richieste del cliente. In futuro, comunque, procederemo sulla strada della dematerializzazione della documentazione aziendale dotando anche le filiali di firma grafometrica con tablet». Si parte da conti e carte Il debutto ufficiale della firma digitale remota è previsto tra qualche settimana e riguarderà l'apertura di conti e carte di pagamento con processi paperless in remoto, utilizzando CompassKey per firmare digitalmente i contratti e, a breve, anche per confermare le operazioni dispositive. «Fino a oggi, l'autorizzazione delle disposizioni avveniva mediante soft token inviato via SMS sul telefono - afferma Pace - adesso l'obiettivo è far convergere tutte le "firme" del cliente sulla firma elettronica remota. L'offerta di prodotto non comprende ancora i prestiti perché finora non abbiamo reso disponibili i finanziamenti sul canale web, proprio perché con un processo basato su carta i costi sarebbero stati molto onerosi. D'altronde, tra tutti i prodotti finanziari online il prestito è il più giovane e in Italia mancano ancora esperienze significative di vendita a distanza». Aumentare la "quota web" Il primo, importante campo di prova per misurare il successo dell'iniziativa riguarderà la quota di mercato attribuibile al web. Il dato attuale è appena al di sotto del 10%, ma è in qualche modo falsato dalla necessità di portare il cliente web a recarsi in una delle 160 filiali, che coprono i capoluoghi di provincia e i centri principali: la sfida è aumentare sensibilmente la quota di clienti portati a "conversione", ottimizzando l'efficacia degli investimenti web. A.G. Foto: Luigi Pace, Direttore Centrale Marketing e Assicurazioni di Compass 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 56 (diffusione:7800, tiratura:7500) Un rapporto diretto con il cliente. Anche online DOPO LA STAGIONE DEI CONTI DEPOSITO, LA BCC FOR WEB HA RIMODULATO LA PROPRIA PRESENZA ONLINE , PUNTANDO SULLA FIDELIZZAZIONE DELLA FASCIA NON SPECULATIVA DELLA SUA CLIENTELA E SVILUPPANDO UNA OFFERTA COMPLETA CON UN PORTALE RINNOVATO. E CON UN CONTATTO DIRETTO CON IL CLIENTE VIA SOCIAL MEDIA E VIDEOCONFERENZE È nata nel dicembre del 2011, nel pieno boom dei conti deposito, come emanazione online della BCC di Fornacette (nel frattempo diventata BCC di Pisa e Fornacette): la BCC for Web è stata per mesi al vertice delle "classifiche di rendimento" pubblicate da quotidiani e siti web in un periodo (sembra lontanissimo, ma era solo un paio di anni fa) in cui la sete di liquidità spingeva le banche a una gara al rialzo dei tassi applicati ai conti deposito. «Oggi lo scenario è cambiato in maniera radicale - racconta Grazia Guantini, Direttore Marketing di Banca di Pisa e Fornacette - e l'attività di tutte le banche si è adattata in modo rapido. BCC for Web è partita nel dicembre del 2011 puntando sul conto deposito e sul canale online: ci siamo allineati alle altre banche per ottenere visibilità in un momento in cui il sistema aveva un funding gap da colmare. Una scommessa, almeno all'inizio, ma che oggi ci ha portato ad avere decine di migliaia di clienti in tutta Italia e ad allargare la nostra offerta». Un portale rinnovato e un'offerta completa Circa la metà degli attuali clienti di BCC for Web risiede nelle regioni del nord Italia e un ulteriore 30% al Centro: la normativa relativa al credito cooperativo pone alcuni paletti all'operatività al di fuori del territorio presidiato dagli sportelli fisici, «ma stiamo comunque per presentare un portale rinnovato, con nuove funzionalità per i clienti - spiega Guantini. Oggi che la politica monetaria ha ricondotto i tassi di interesse offerti dalle banche a ben altri livelli, la nostra natura di credito cooperativo ci ha avvantaggiato rispetto ad altri competitor che hanno puntato tutto sul rendimento: il one-to-one è nel nostro modo di fare banca, così come le strategie di fidelizzazione del cliente, l'arricchimento dei servizi e l'approccio immediato alla clientela. Il cliente che abbiamo oggi cerca un rapporto diretto e vuole servizi, non è un opportunista alla ricerca del rendimento migliore». Un rapporto "corto" con il cliente BCC for Web punterà su un sito rinnovato con deposito titoli e attività di trading online, espandendosi poi gradualmente con soluzioni innovative nel comparto del risparmio amministrato, proseguendo il percorso di consolidamento sulla fascia di clientela non speculativa iniziato con il lancio di un conto corrente, anche grazie a convenzioni con enti, associazioni e Ministeri. «E puntiamo soprattutto a un rapporto "corto" con il cliente - afferma Guantini - con un customer care presente su tutti i social media e nuove soluzioni di contatto, come Skype e videoconferenze, per mantenere un rapporto visivo, come fossimo in filiale. Sui social network siamo già presenti sia come vetrina della banca sia come intrattenimento ed engagement del pubblico: c'è una linea editoriale, concordata all'interno della banca, che vuole coinvolgere il pubblico anche divertendolo, in modo che possa condividere e diffondere il nostro brand. Una linea editoriale ben progettata permette di creare una nuova comunicazione con il cliente a costi molto inferiori rispetto ai canali pubblicitari tradizionali». Chi lavora dietro ai profili social Alla pagina pubblica della Banca lavorano colleghi bancari, formati per la comunicazione a distanza: chi si occupa, ad esempio, dell'assistenza via Skype, ha seguito corsi di public speaking. Anche il call center è gestito internamente dalla banca, almeno per le tematiche di prodotto: per gli aspetti tecnici di funzionamento della piattaforma, il referente telefonico è della capogruppo Cabel. «Sui social facciamo customer care - continua Guantini - rispondendo sempre, anche il sabato e la domenica: ci sono colleghi che si rendono disponibili anche durante le festività. D'altronde, sui social il tempo è relativo: abbiamo molti clienti italiani che sono all'estero per vari motivi e che vivono su altri fusi orari. A seconda del problema, la risposta può richiedere più tempo e l'utilizzo di canali privati o dell'email. La nostra strategia punta anche al passaparola e alla diffusione della nostra buona reputazione online: le attestazioni di fiducia e di stima funzionano». Esposti alle opinioni, positive e negative Il web, e i social network in particolare, espongono però anche alle intemperanze dell'opinione pubblica, in un momento in cui il settore bancario non è proprio agli apici della popolarità: gli insulti online hanno riguardato istituzioni, politici, ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ESPERIENZE - BCC FOR WEB 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 56 (diffusione:7800, tiratura:7500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 51 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato personaggi dello spettacolo, grandi aziende e così via. Praticamente tutti, banche comprese. «Nel momento in cui una banca si espone, lo fa nel bene e nel male - commenta Guantini - a volte ci arrivano affermazioni pesanti o accuse. Noi rispondiamo sempre e comunque, comprendiamo che c'è un malcontento diffuso e cerchiamo di mantenere trasparenza e comunicazione diretta. Va detto che per un cliente che ci tratta male ce ne sono molti di più che hanno una opinione positiva: in diversi casi non è necessario neppure che il nostro Team intervenga, sono gli stessi clienti a rispondere alle critiche». Controllo quotidiano della reputazione online E anche la web reputation della Banca viene monitorata costantemente, sia con attività interne alla banca sia avvalendosi dei report di una società specializzata. «La reputazione online è tutto conferma Guantini - perché il passaparola non si alimenta con recensioni o commenti negativi. Stiamo attenti a Google, ai Forum, ai commenti sui social, persino ai commenti dei competitor: rispondiamo prontamente ai giudizi positivi e a quelli negativi, se non si elidono da soli per intervento degli altri utenti. Ma non facciamo confronti con la reputazione online di altre banche: non possiamo confrontarci, ad esempio, con grandi banche che hanno approcci e obiettivi completamente diversi. Ci muoviamo in autonomia, in coerenza con le strategie della nostra azienda». A.G. IL CONTO SI APRE DAL PC. E SI GESTISCE DAL TELEFONINO In futuro c'è già l'evoluzione del portale verso funzionalità "responsive", in cui i contenuti si adattano cioè al dispositivo che il cliente sta usando per visualizzarli: che sia lo schermo di un pc, di un tablet o di uno smartphone, l'essenziale è garantire al cliente la piena usabilità e l'accesso alle informazioni e ai servizi. «Proponiamo già app di supporto scaricabili sugli smartphone - racconta Guantini - ma noi puntiamo soprattutto sul tablet. Il cliente vuole trovare nell'home banking una visione chiara della propria situazione, con informative ben visibili etc. Già adesso c'è un accesso differenziato da vari dispositivi: il pc tradizionale è privilegiato per l'apertura del rapporto, ma nelle fasi successive il 60-70% degli accessi avviene da dispositivo mobile, utilizzato per gestire il conto corrente». Foto: Grazia Guantini, Direttore Marketing di Banca di Pisa e Fornacette 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 22 (diffusione:10500, tiratura:10500) UN'AGENZIA DALLA DOPPIA ANIMA I RISULTATI PREMIANO LA STRUTTURA DEL GRUPPO OMNICOM, GRAZIE ALLA CAPACITÀ DI CAMBIARE CONTINUAMENTE, AFFIANCANDO ALLE ATTIVITÀ PIÙ TRADIZIONALI UN'AMPIA OFFERTA DI SERVIZI ORIENTATI AL DIGITAL DOVE ONLINE E OFFLINE NON SONO ENTITÀ SEPARATE MA COMPLEMENTARI. INVENTA CPM VA IN CONTROTENDENZA E REGISTRA NEGLI ULTIMI TRE ANNI MARGINI SUPERIORI ALLE ASPETTATIVE. CON OLTRE 200 DIPENDENTI, L'AZIENDA PUÒ CONTARE SU UN REPARTO DIGITAL IN ESPANSIONE NEL QUALE SONO STATE INTEGRATE NUOVE PROFESSIONALITÀ. IL PRESIDENTE MARCO GUALDI E IL DIRETTORE GENERALE ANTONIO MAGARACI RACCONTANO A MEDIA KEY LE STRATEGIE E IL POSIZIONAMENTO DELL'AGENZIA. LA COMUNICAZIONE STA VIVENDO UN MOMENTO DIFFICILE CHE SEMBRA RISPECCHIARE L'ANDAMENTO DELL'ECONOMIA... COSA NE PENSA MARCO GUALDI DI QUESTA SITUAZIONE? ANCHE L'ATTIVITÀ PROMOZIONALE VIVE QUESTA FASE? Se dovessi unirmi al coro, non potrei far altro che confermare che si vive un momento difficile. Gli investimenti anche quest'anno hanno registrato un andamento negativo, seppure con decrementi meno forti di un anno fa. Le agenzie, per certi versi, stanno vivendo una crisi di identità. Con il passaggio dai media tradizionali a quelli nuovi è cambiato il modo di comunicare. Di fatto, se da un lato i consumi sono calati e le aziende investono meno, è anche vero che i media alternativi sono meno costosi e allo stesso tempo più efficaci e, quindi, di grande interesse per i responsabili marketing. Di conseguenza, l'analisi va fatta per i settori nei quali si opera. Nel nostro caso, il termine 'promozione' è superato. Le promozioni, oggi, sono appannaggio dei retailer e delle società di CRM, orientate alla fidelizzazione. Per noi le iniziative promozionali rappresentano ormai una parte marginale del nostro lavoro e sono complementari ad altre strategie. Oggi è molto importante la relazione con il consumatore e il digitale, in tal senso, assicura i massimi risultati. È inoltre cambiato il modello di business delle agenzie e quello di relazione con il cliente. Prima si veniva remunerati a percentuale o a 'fee'. Oggi in base agli effettivi risultati ottenuti. Prima si parlava di conoscenza della marca e di Grp, oggi si parla di reputazione e dei risultati di vendita. Bisogna lavorare affinché i consumatori arrivino nel punto vendita già preparati. È inoltre necessario confrontarsi con i nuovi media, luogo nel quale i consumatori stessi possono dare giudizi e scambiarsi opinioni. E anche gli attori si sono moltiplicati. Ci sono piccole agenzie molto attive e interessanti per i responsabili marketing delle aziende. Quindi, la crisi è a due livelli: l'entità del mercato e la frammentazione dello stesso a favore di un maggior numero di agenzie. IN UN QUADRO RECESSIVO CHE DURA ORMAI DA TROPPI ANNI COME STA CAMBIANDO IL CONSUMATORE E COME SONO CAMBIATE LE ESIGENZE DEI CLIENTI? Il consumatore è cambiato. Anche per un fatto generazionale. Ci sono nuovi responsabili acquisti, oggi più attenti. Prima la comunicazione era unidirezionale, oggi è come minimo bi-direzionale. Le aziende hanno una necessità di ascolto continua, ma anche l'esigenza di definire il brand content in modo che i contenuti siano coerenti con la marca e interessanti per il pubblico. E questo, oggi, comporta un lavoro diverso per le agenzie. Prima si produceva una comunicazione che durava nel tempo, anche due/tre anni. Oggi, al contrario, per produrre brand content di qualità si deve lavorare a ciclo continuo e trovare spunti per comunicare con il pubblico in modo aggiornato. Il brand content è tanto più efficace quanto più legato all'attualità. Per fare un esempio, cito la catena Grom che, dopo la vicenda di Renzi con il gelato sulla copertina dell' Economist , ha portato il carrettino davanti a Palazzo Chigi. Questa è stata un'iniziativa che per Grom non ha avuto costi ma che ha portato a risultati in termini di conoscenza della marca, dimostrando come sia possibile cogliere delle opportunità a costo zero. Le agenzie, perciò, hanno bisogno di team dedicati. I free lance per questo tipo di attività non vanno bene. Ed è per questo che i costi per l'agenzia sono diventati più alti. È cambiato il mix di investimenti ma sono cambiati anche i canali. Oggi tutto è 'Owned media', formula che rappresenta il metro della capacità che un'azienda possiede di attrarre il consumatore attraverso il digitale, mentre gli 'Earned ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INVENTA CPM 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 22 (diffusione:10500, tiratura:10500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato media' rappresentano lo spazio che l'azienda ha saputo costruire con presenza continuativa e focus sui social media. Il futuro sarà invece il 'Phigital' (phisical + digital), cioè l'incrocio tra la componente che parte dal web e quella che termina sul punto vendita. Perché, nonostante l'e-commerce, non possiamo pensare a un domani dove il punto vendita sparisca. Tanto è vero che già diversi brand permettono di acquistare su internet e di ritirare il prodotto in un luogo fisico. Il compito del comunicatore è far arrivare il consumatore nel punto vendita con idee molto chiare. CHE CONSUNTIVO PUÒ TRARRE DELL'ATTIVITÀ DELLA STRUTTURA DI CUI È A CAPO? COME SI È CHIUSO IL 2013 E COME STA ANDANDO IL 2014? QUALI CLIENTI NUOVI? Stiamo andando bene e i buoni risultati si devono alla nostra costanza nel cambiare continuamente e a un'offerta di servizi più indirizzati sull'area digital. Le vendite registrano un incremento tra il 6 e l'8% annuo, sono aumentati i nostri dipendenti e i margini negli ultimi tre anni hanno sempre superato le aspettative del gruppo. Ci premia la nostra doppia anima, che copre anche il retail in ambito merchandising&sales per clienti come Mediaset, Nike, P&G e Samsung. Il 2014 quindi si chiude bene. DELLE ACQUISIZIONI PIÙ RECENTI PARLA INVECE IL DIRETTORE GENERALE ANTONIO MAGARACI. Tra le nuove acquisizioni c'è Bit (Borsa italiana del turismo) della quale gestiamo tutto il budget digitale. Nel 2015 si vedrà una fiera completamente rinnovata nella formula e nei contenuti. Poi, Unipol con MyUnipol, la banca web per la quale ci stiamo occupando della nuova comunicazione con una serie di attività digitali. Per Audi stiamo invece realizzando un evento di Crm. E poi c'è Meetic, il sito di incontri per single. Qui la particolarità è che un prodotto che nasce digitale ha chiesto di organizzare serate a tema all'interno di location per incrementare la conoscenza del brand. Oggi, perciò, non esiste separazione tra l'online e l'offline ma commistione. Per Eridania infine stiamo realizzando un progetto di retail communication all'interno dei punti vendita che si concretizzerà in una nuova formula espositiva dei prodotti che non si limitano solo allo zucchero. Possiamo insomma contare su una grande eterogeneità di clienti. QUALI SERVIZI È IN GRADO DI OFFRIRE INVENTA CPM? Se volessimo utilizzare una definizione grossolana, potremmo dire che le nostre attività coprono due macro-aree: il 'field marketing', che coinvolge le attività sul territorio nei punti vendita; e il 'relationship marketing'. Siamo tra le poche realtà italiane con un approccio integrato e imparziale. All'interno di questo comparto di marketing communication realizziamo attività di 'brand activation' ma anche iniziative di 'loyalty' e di Crm. Per pochi clienti ma solidi. Poi c'è la parte della 'school marketing' che prevede progetti didattici. L'AVVENTO DI INTERNET È STATO UN PO' COME LA SCOPERTA DELL'AMERICA: HA CAMBIATO IL MONDO. LEI COSA NE PENSA? COSA STA FACENDO INVENTA CPM IN QUESTA AREA? Dopo lo scoppio della bolla agli inizi del 2000, si sono ricostruite le strategie in modo più organico. La vision della nostra agenzia va a integrare nuove professionalità al nostro interno, a partire dal mondo digitale e questo ci ha dato la possibilità di acquisire nuovi clienti. Le aziende hanno oggi bisogno di raccontare qualcosa di diverso e di rilevante per suscitare l'interesse del consumatore. SAPPIAMO CHE FRA LE ATTIVITÀ CONSOLIDATE DI INVENTA VI SONO ANCHE PROGETTI DI EDUTAINMENT E CHE QUELLO REALIZZATO PER LA BOSCH HA VINTO PREMI INTERNAZIONALI. QUALI OBIETTIVI VI PONETE CON QUESTI PROGETTI? È di questi giorni la notizia del premio internazionale promosso da IMC, vinto grazie al progetto didattico realizzato per Bosch in collaborazione con Giunti Editore, leader nell'editoria scolastica. Abbiamo vinto con la 5ª edizione e stiamo già lavorando sulla settima. Bosch Missione Ambiente è un progetto educational rivolto alle scuole e il tema con cui docenti e allievi hanno dovuto confrontarsi era il 'Regno della Tecnologia'. Inventa Cpm ha predisposto in collaborazione con Giunti un Kit didattico, un sito web con tutti i contenuti di infoteinment e una App per smartphone con un gioco educativo e interattivo. I bambini hanno inoltre partecipato a un contest creativo, raccontando una storia sul tema. I migliori racconti sono stati selezionati per diventate un libro illustrato che ha venduto più di 2mila copie, raccogliendo fondi devoluti a una Onlus che si occupa di infanzia. Missione Ambiente by Bosch, che prevedeva anche un tour in laboratori didattici a tema ambiente e tecnologia all'interno di 20 librerie Giunti, nasce dall'idea di insegnare come lo sviluppo può essere raggiunto nel rispetto dell'ambiente. L'etica del brand si sposa con le attività all'interno delle scuole. Iniziative di questo tipo sono interessanti per le aziende che possono trovare un punto di contatto con le famiglie alle quali 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 22 (diffusione:10500, tiratura:10500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato trasmettere attraverso la scuola i valori del brand. MK IN ALTO, IL KIT MISSIONE AMBIENTE BY BOSCH. SOTTO, DUE SOGGETTI DELLA CAMPAGNA IDEATA PER MY UNIPOL. NELLA PAGINA PRECEDENTE, IL PRESIDENTE MARCO GUALDI (IN PRIMO PIANO) E IL DIRETTORE GENERALE ANTONIO MAGARACI. 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 87 (diffusione:10500, tiratura:10500) L'ORGOGLIO DEI SINGOLI ANCHE SE I DATI SUGLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI RIBADISCONO CHE QUOTIDIANI E PERIODICI STANNO PAGANDO ALLA CRISI UN DAZIO PARTICOLARMENTE PESANTE, LE DIFFICOLTÀ DEL COMPARTO NON IMPEDISCONO AGLI OPERATORI DI METTERE SUL PIATTO INIZIATIVE EDITORIALI DI RILIEVO E UN'AMMIREVOLE VOLONTÀ DI 'CREDERCI' ANCORA. VITTORIO ROSSINI ANALIZZARE L'ANDAMENTO DI UN COMPARTO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA COMUNICAZIONE E ANCHE QUELLA DEL COSTUME E DELLA SOCIETÀ (CON BUONA PACE DEL PLURIOSANNATO WEB , GIORNALI E LIBRI CARTACEI SONO SULLA BRECCIA DA QUALCHE ANNO IN PIÙ...) E DOVER CERCARE CON IL LANTERNINO QUALCHE DATO, NOTIZIA E TENDENZA PIACEVOLE E POSITIVA NON È CERTAMENTE FACILE. Nel caso della carta stampata, purtroppo, la cruda realtà delle cifre conferma e avalla tesi già note: sul fondamentale versante degli introiti pubblicitari, proprio questo storico settore è forse quello che ha dovuto pagare dazio più di ogni altro alla generale politica di disinvestimento. Le concause di tale amara constatazione sono diverse ed è sostanzialmente corretto ricondurle da un lato all'arcinoto quadro generale e, dall'altro, anche a qualche specifica colpa, con particolare riferimento a un processo di convergenza integrativa con l'online che è oggettivamente partito in ritardo rispetto a quanto sarebbe stato necessario. Per citare qualche dato, si può comunque ricordare che l'ultima edizione del report predittivo di Assocom 'Comunicare Domani' ipotizza per la stampa una chiusura del 2014 con una flessione nell'ordine del -13,1% (il dato peggiore dell'intero mercato pubblicitario italiano); in sostanza, il comparto dovrà condividere con radio, cinema e out-of-home una fetta di torta del 24,5%, in uno scenario che vede quasi i tre quarti delle risorse stanziate dagli spender prendere la strada che porta alle casse della televisione o a quelle dell'advertising online. Se nel trovare le note dolenti viene purtroppo in supporto la dura legge delle cifre, dove trovare invece le buone notizie? Ancora una volta la risposta è 'nei singoli', ovvero non tanto in un comparto che a livello generale è in tale difficoltà da essere analiticamente 'indifendibile' quanto nello spirito d'iniziativa, nella perseveranza e nella volontà di alcuni operatori (anche numerosi, a voler ben guardare) che 'non ci stanno' e insistono sulla strada della progettualità strategica, dell'investimento anche rischioso e, ovviamente, della modernità e dell'innovazione. In quest'ottica, va ovviamente precisato che il nostro precedente riferimento al 'colpevole ritardo' relativo all'avvio del processo di convergenza sinergica fra offline e online è un'accusa non certamente estesa a tutti gli operatori e, in ogni caso, del tutto 'retroattiva', non certo riferita a un 2014 in cui non c'è più nessuno (ci mancherebbe altro...) che si sogna di considerare il digitale come un 'nemico' anziché come un alleato. E, volendo fare un rapido e pur sintetico excursus su indicativi esempi di recenti iniziative editoriali varate da alcuni dei principali competitor del mercato della stampa, i casi che lo testimoniano non mancano di certo. Da alcune settimane, ad esempio, è online il nuovo sito mobile di Repubblica.it, che verte su una struttura completamente rinnovata e una grafica più chiara e leggera, finalizzata a trasportare sullo schermo dei dispositivi portatili la ricchezza informativa della testata e, al contempo, a rispettare l'esigenza di non appesantire la navigazione. Gli accessi a Repubblica.it da dispositivi mobili (smartphone e tablet) hanno ormai raggiunto il 30% del totale, con punte di oltre il 40% nel fine settimana: secondo i vertici del Gruppo L'Espresso si tratta di "una crescita dirompente e che non ha precedenti nella storia delle nuove tecnologie". Il nuovo sito permette a questa massa crescente di lettori di accedere a tutte le informazioni, alla multimedialità e all'intrattenimento di Repubblica.it, senza perdere neanche un contenuto; tra l'altro, il lancio ha coinciso con lo svolgimento dei recenti Campionati Mondiali di calcio disputati in Brasile, il che ha consentito di seguire dal cellulare tutte le dirette e gli aggiornamenti in tempo reale forniti dagli inviati della testata. "La scelta di creare un sito dedicato e non un adattamento responsive della versione desktop", sottolineano ancora i vertici del Gruppo, "è stata guidata dalla volontà di fornire ai lettori un prodotto ottimizzato per la mobilità: un prodotto ugualmente ricco ma più veloce, senza appesantimenti inutili, in grado di proporre all'occorrenza anche una gerarchia diversa di notizie per chi si ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 55 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL MERCATO DELLA STAMPA 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 87 (diffusione:10500, tiratura:10500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 56 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato collega a Repubblica.it quando non è seduto alla sua scrivania. Anche su mobile, Repubblica.it continua a essere un sito completamente gratuito. Il restyling, inoltre, riguarda anche Repubblica+, la sezione premium che offre in abbonamento i migliori contenuti pubblicati su Repubblica, RSera, D, Affari & Finanza e Il Venerdì . Con il rilascio del nuovo sito mobile, arrivato a nove mesi di distanza dal restyling web, Repubblica.it ha dunque inteso confermare la sua leadership nel campo dell'informazione online in Italia". Ricordiamo anche, sia pure in estrema sintesi, che solo pochi mesi fa era stata la testata cartacea a essere rinnovata, all'insegna di un forte cambiamento sul fronte del segno grafico accompagnato da novità di sostanza. "Come sempre", si sottolinea in casa del Gruppo L'Espresso, "per Repubblica la grafica non è solo un elemento estetico, ma uno strumento giornalistico vero e proprio. Il cambiamento è stato infatti concettuale: per la prima volta un grande giornale ha preso davvero atto della sua doppia declinazione, su carta e sul sito. Potendo contare su circa tre milioni di lettori al giorno certificati da Audipress e sugli oltre due milioni e mezzo di utenti unici giornalieri di Repubblica.it, il quotidiano ha diversificato radicalmente l'informazione, riducendo notevolmente le notizie che fanno parte del 'paniere comune' della giornata (e che campeggiano sui siti magari già dal mattino) per aprire le sue pagine a servizi speciali, inchieste, reportage, grandi interviste, analisi, commenti". In sede di analisi dello stato dell'arte del mercato editoriale, un altro elemento da sottolineare è la volontà di non lasciare solo... alla televisione o ai social network il compito di offrire il necessario supporto comunicazionale al big event che Milano ospiterà fra pochi mesi, ovvero l'Esposizione Universale. Il Gruppo Mondadori ha infatti annunciato, insieme a Gruppo FS Italiane e ad Expo Milano 2015, che sarà ExpoExpress, un 'treno mostra' in viaggio attraverso l'Italia, a promuovere l'Esposizione offrendo al pubblico incontri, eventi, laboratori, casting e show cooking gratuiti. L'iniziativa è stata presentata a Venezia lo scorso 30 agosto (giorno della partenza del treno) dall'Amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Michele Mario Elia, dal Commissario Unico del Governo per Expo Milano 2015 e Amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, e dall'Amministratore delegato del Gruppo Mondadori Ernesto Mauri. Era presente anche la madrina dell'evento, l'attrice Ornella Muti, Ambassador di Expo Milano 2015 e di WE-Women for Expo. Il treno terminerà il suo viaggio il prossimo 12 dicembre, dopo aver toccato dodici città italiane: tre le carrozze in viaggio (Live Expo, Food Expo e Casa Expo), ognuna delle quali dedicata ad attività specifiche. Sulle prime due vengono ospitate le varie iniziative, gratuite per il pubblico, promosse da alcune testate del Gruppo ( Donna Moderna, Grazia, TuStyle, Starben e e Sale&Pepe ): tra queste spiccano gli incontri su moda e cucina o su nutrizione e benessere, i casting per diventare protagoniste di un servizio fotografico, un women wall con le testimonianze delle lettrici e show cooking con grandi chef. All'interno di Casa Expo, invece, si colloca il percorso dedicato al racconto interattivo di Expo Milano 2015, focalizzato sul tema 'Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita': questa specifica carrozza ospita dunque gli Ambassador di Expo Milano 2015 e di WE-Women For Expo, progetto realizzato dall'Esposizione Universale in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Come sottolineato da Ernesto Mauri, "il Gruppo Mondadori metterà a disposizione dell'evento che porrà l'Italia al centro dell'attenzione mondiale un patrimonio editoriale e un know-how unici in termini di contenuti e di valore dei brand. Le attività gratuite organizzate da Donna Moderna, Grazia, TuStyle, Starbene e Sale&Pepe a bordo di ExpoExpress si trasformeranno infatti in una enorme piattaforma di comunicazione, in grado di avvicinare, informare e sensibilizzare ogni cittadino e un pubblico esteso di lettori e appassionati sui temi di Expo Milano 2015". A parere di Michele Mario Elia "la scelta di promuovere l'Esposizione Universale con un treno non è casuale: il treno è infatti occasione di incontro e di interscambio culturale tra le persone, proprio come avverrà per i Paesi che animeranno Expo 2015. Il supporto del Gruppo FS Italiane si esprime a tutto campo: dalla fornitura e dal potenziamento dei servizi ferroviari al contributo tecnico/logistico per il sito espositivo, nonché alla promozione nazionale e internazionale dell'Esposizione Universale con i nostri canali di vendita". Il supporto comunicazionale all'intera operazione viene fornito anche dai media del Gruppo FS Italiane (il quotidiano online fsnews.it, la web radio FSNews Radio, il profilo Twitter @fsnews_it,) e dai canali web e social creati per l'occasione dal Gruppo Mondadori (expo-express.info, i profili social Twitter e Instagram con hashtag #expoexpress), nonché dai canali Social Media di Expo2015. 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 87 (diffusione:10500, tiratura:10500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Per quanto concerne le testate di punta del Gruppo RCS, la Gazzetta dello Sport ha iniziato il mese di settembre celebrando l'inizio del campionato di calcio di Serie A (ovviamente un evento di assoluto riferimento per la testata) con un eccellente risultato registrato dal sito, una delle primarie componenti di quell'articolato mix multimediale che il Direttore Andrea Monti definisce con orgoglio 'Sistema Gazzetta': 2.130.062 browser unici (Fonte: Audiweb Report) totalizzati nella giornata successiva all'apertura del torneo. Si tratta della seconda miglior performance in assoluto nella storia del sito della 'rosea', nonché di un dato quasi doppio rispetto al traffico registrato nello stesso giorno dal competitor più vicino. Tale performance, tra l'altro, è in linea con il trend della stagione agonistica precedente, culminato nell'avvicinamento alla soglia dei 2,2 milioni di contatti (record assoluto in Italia) all'indomani dell'eliminazione della Nazionale di Prandelli dai Mondiali in Brasile. Sul versante delle operazioni di marketing e promozione editoriale varate dalle testate cartacee si prosegue, tra le altre cose, con il filone delle proposte apparentemente rivolte a un pubblico giovane (fumetti, dvd di cartoni animati) ma in grado, in realtà, di coinvolgere anche e soprattutto appassionati e nostalgici di altre fasce anagrafiche. Nel campo del fumetto d'autore, segnatamente di quello franco-belga degli anni Sessanta, il successo della collana dedicata al mito di Michel Vaillant ha spinto la Gazzetta a riproporre al pubblico italiano anche le avventure di altri due 'fuoriclasse' come Ric Roland e il Tenente Blueberry ; per quanto concerne i fan dei cartoon giapponesi che proliferavano nei primi anni Ottanta, dalla fine di agosto Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport presentano congiuntamente per la prima volta in dvd la collezione completa di Ufo Robot , una serie che fece il suo debutto sulle reti Rai nel 1978 e che divenne rapidamente un assoluto cult, trasformando il protagonista Goldrake e le sue suggestive armi ipertecnologiche in un vero e proprio fenomeno mediatico. La proposta verte su 19 uscite a cadenza settimanale, ciascuna delle quali ripropone quattro episodi completi, le sigle italiane dell'epoca e ben tre opzioni di doppiaggio (italiano versione storica, italiano nuova versione e l'originale giapponese). Tornando invece al pluricitato processo integrativo offline/online, da inizio settembre è attivo il nuovo canale Moda di Corriere.it, che accoglierà anche le notizie su fashion e lifestyle di Amica, IO donna e Style . Il canale, che arricchisce ulteriormente l'ampio ventaglio di sezioni tematiche del sito, ha l'obiettivo di raccontare il mondo della moda attraverso le news del panorama nazionale e internazionale e di esplorarlo con approfondimenti specifici, con il tipico taglio che caratterizza l'informazione quotidiana del Corriere . Moda è realizzato dalla redazione Tempi Liberi del Corriere della Sera , che cura anche le pagine dell'edizione cartacea su questo tema. MK A POCHI MESI DI DISTANZA DAL RESTYLING DELLA TESTATA CARTACEA È ONLINE DA ALCUNE SETTIMANE ANCHE IL NUOVO SITO MOBILE DI REPUBBLICA.IT. INVESTIMENTI, LE PREVISIONI PER FINE 2014 IL MERCATO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI SI PRESENTA POLARIZZATO: TIENE LA TV MENTRE IL WEB CONTINUA A CRESCERE. TUTTE CON IL SEGNO NEGATIVO INVECE: RADIO, OUT OF HOME, CINEMA E STAMPA. A SINISTRA, IL NUOVO CANALE MODA DI CORRIERE.IT, ACCOGLIE ANCHE LE NOTIZIE SU FASHION E LIFESTYLE DI 'AMICA', 'IO DONNA' E 'STYLE'. SOTTO, DOPO IL SUCCESSO DI MICHEL VAILLANT, LA GAZZETTA HA RIPROPOSTO AI LETTORI UN ALTRO MITO DEL FUMETTO FRANCOBELGA DEGLI ANNI SESSANTA: RIC ROLAND. DALLA FINE DI AGOSTO 'CORRIERE DELLA SERA' E 'GAZZETTA DELLO SPORT' PRESENTANO PER LA PRIMA VOLTA IN DVD LA COLLEZIONE COMPLETA DI UFO ROBOT, SERIE CULT DI FINE ANNI SETTANTA. 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 93 (diffusione:10500, tiratura:10500) LA NUOVA ORIGINE ALLA FINE DEL 2014, SECONDO UNA VALUTAZIONE DELL'UPA FORNITA ALL'ULTIMA ASSEMBLEA DEGLI UTENTI, IL MERCATO CHIUDERÀ IN SOSTANZIALE PAREGGIO RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE: UNO 'ZERO' CHE RAPPRESENTA IL TRAMPOLINO DI LANCIO VERSO UNA PROSSIMA 'RIPRESA PERFETTA'. A SFIDARE IL FUTURO DOVRANNO ESSERE TANTO LE GRANDI MULTINAZIONALI QUANTO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IN UN PERCORSO EVOLUTIVO CHE VEDE LA COMUNICAZIONE DIVENTARE PROGRESSIVAMENTE 'SENZA PAUSE'. MAURO MURERO IL CONCETTO DI FONDO EMERSO DALL'ASSEMBLEA UPA SVOLTASI A MILANO LO SCORSO 2 LUGLIO È CHE 'GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI HANNO ORMAI SUPERATO LE COLONNE D'ERCOLE DELLA RASSEGNAZIONE'. Trasponendo la metafora - un po' forzata ma comunque suggestiva scelta dall'Associazione a un piano più concreto, il risultato è che per la fine del 2014 è lecito prevedere una chiusura del mercato in sostanziale pareggio: uno 'zero' da prendere ovviamente come un inizio, una nuova origine, l'apertura di rinnovati orizzonti per le marche dopo ben sei anni di 'catastrofi combinate' e segni algebrici negativi. Confortata anche e soprattutto dalla ritrovata fiducia dei consumatori, che non sarà alle stelle (sarebbe davvero un miracolo...) ma che è comunque ai livelli più alti registrati dal 2010 a oggi, questa nuova fase pone di fatto davanti a una sorta di sliding door, riportando in auge il consueto interrogativo che aleggia sul mercato nei momenti critici: insistere o chiamarsi fuori? Attaccare o limitarsi a difendersi? Osare o farsi in disparte? LA 'RIPRESA PERFETTA' La contrapposizione, in sostanza, è tra chi preferisce analizzare gli effetti della crisi 'restando fermo' e chi, invece, considera che guardare al futuro sia un dovere e preme sull'acceleratore. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che l'organismo di rappresentanza degli utenti investitori si voglia collocare nella parte a destra della barriera: sempre in tema di metafore azzardate ma esaustive, secondo Lorenzo Sassoli de Bianchi la vita di un brand "è come il galoppo di un cavallo: in ciascuno dei suoi movimenti si modifica, in ciascuno dei suoi istanti si sposta. La marca si rimette sui giusti binari e la sfida si gioca su due rette parallele, tra chi acquista una cover che fa da batteria aggiuntiva per lo smartphone e chi non ha più l'energia per reagire. Tra coloro che hanno energia per sfidare il futuro, il mio auspicio è quello di annoverare le grandi marche multinazionali: la loro lungimiranza ci può portare nel 2015 a una crescita nell'ordine del 2% e a una fase di 'ripresa perfetta'. Detto questo, è ovvio che la sfida la vogliamo lanciare anche alla piccola e media impresa: chi ha il coraggio di investire oggi, moltiplicherà gli effetti dell'investimento domani. Da una crisi epocale si esce solo attraverso una nuova forma di energia: liberi dalla tenaglia dei numeri negativi, entriamo nell'universo dei numeri immaginari". In quest'ottica, la famosa 'sequenza di Fibonacci' (in matematica indica una serie di numeri interi positivi ciascuno dei quali è uguale alla somma dei due che lo precedono) indica cabalisticamente, secondo l'UPA, la via da intraprendere. La sequenza comincia sempre con due '1': e 1+1 fa 2, ovvero i punti di crescita percentuale previsti per il 2015. Si prosegue con il 3 (numero perfetto per eccellenza: 'perfetto' come la ripresa) e poi con il 5, numero cabalistico che indica la fortuna, componente che ha sempre il suo inevitabile peso. Il numero successivo è l'8 (3+5): e 8 sono i nuovi device che sono nati durante la presidenza di Sassoli de Bianchi. Infine, si chiude con 5+8 = 13: ossia l'esatto numero di piattaforme che si sono consolidate sul mercato in quest'ultimo difficilissimo lustro. Qualche numero interessante e non scoraggiante, al di là della cabala, è dunque lecito citarlo: come ha ribadito il Presidente dell'UPA "siamo sull'onda del cambiamento, anche se forse siamo troppo vicini per comprenderlo: nessuno è abbastanza pronto per il domani, il futuro arriva troppo presto e nell'ordine sbagliato. Visto che oggi parliamo anche e soprattutto di come far ripartire i consumi in Italia, proprio a proposito di consumi vorrei fare un paio di esempi eloquenti. KLM ha lanciato il biglietto 'misterioso': si compera alla cieca il lunedì, il martedì si scopre la propria destinazione e si parte al venerdì, al prezzo di 99 euro per tutto l'anno. Al solo costo di un dollaro, a San Francisco, un drone consegna un farmaco nel giro di 15 minuti: il ritiro del prodotto dall'altezza di venti piedi si attiva con il cellulare. Questi sono esempi di come ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 58 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL MERCATO DELLA PUBBLICITÀ 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 93 (diffusione:10500, tiratura:10500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 59 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato aumentare i consumi usando la 'leggerezza': 'prendere con levità le cose serie ed essere seri contro le leggerezze', in questo momento storico, potrebbe essere un altro claim efficace". In tema di 'momento storico', le aziende lo inquadrano come l'epoca della 'touch me technology': fra un decennio o giù di lì i tweet rappresenteranno, di fatto, il riconoscimento di volto e voce di chi naviga, la mappatura finale del cervello fatta da un social, la rivoluzione industriale della stampa in 3D. Sempre in prospettiva decennale, il punto di arrivo dovrebbe essere una comunicazione 'senza pause', in cui il creativo dovrà per forza di cose detenere il 'segreto della leggerezza', mandando in archivio la vitalità 'rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante' di questi tempi. In questo contesto e in tema di risvolti creativi del percorso evolutivo assunto dal mercato, acquisisce crescente importanza il concetto di 'velocità', tratto essenziale della comunicazione contemporanea e autentico 'sistema indotto' delle trasformazioni in atto. Non a caso, la stessa UPA rivendica la volontà e la capacità di essersi fatta interprete di questo concetto nel corso degli ultimi anni, durante i quali ha messo l'accento sul ruolo della velocità come elemento in grado di allargare il perimetro della comunicazione. "A fronte di un cedimento degli investimenti", ha infatti voluto ricordare Sassoli de Bianchi, "abbiamo contribuito ad accelerare la progressiva scoperta di nuovi spazi per riuscire a comunicare le nostre marche. Abbiamo rappresentato la tradizione ma con un occhio di riguardo per la rivoluzione, ponendoci come un anello di congiunzione tra il mondo della comunicazione - un mondo in fermento - e le marche sotto assedio e creando per primi un'indagine strategica in grado di incrociare consumi e media". Più specificamente, è in cantiere il progetto per il cosiddetto superpanel di Auditel: 15mila famiglie che permetteranno al mercato di comprendere meglio il consumo dei contenuti televisivi in Italia. Ma l'adeguamento alle mutazioni comportamentali e alle nuove abitudini dei target in materia di fruizione mediatica non riguarda certamente la sola indagine 'storica', quella, per intenderci, solitamente conosciuta almeno nelle sue funzioni essenziali - anche dal profano poco avvezzo all'utilizzo dei sistemi di rilevazione. Audipress, ad esempio, è in grado di misurare il processo di digitalizzazione delle letture; AudiOutdoor sta creando il network del 'fuori casa'; e, mentre Audiweb si amplia in direzione delle misurazione dell'audience correlata ai dispositivi mobili, il mercato resta anche in attesa della fase di gestazione della nuova Audiradio. IL RUOLO CENTRALE DELLA BANDA LARGA E, secondo UPA, si resta anche in attesa di un'altra notizia fondamentale: l'annuncio congiunto, convinto e definitivo, da parte di tutti gli organi e i mezzi d'informazione, che senza la banda larga questo Paese è destinato a morire. Per dirla con le parole del Presidente dell'Associazione degli utenti investitori, lo si sostiene da tempo ma egualmente "si rallenta, perché il Paese stesso non ci crede, e la banda larga resta un miraggio. Le campagne portate avanti dalle società di telecomunicazione, nostre associate, hanno sollevato il problema della copertura come fattore distintivo; le stesse società investiranno miliardi nella connettività, mentre il Paese continua nel suo cattivo andamento, in una fase di continua emergenza senza tempo. Non è che il futuro non sia già qui: è che esso è 'mal distribuito'. Pur nella loro infinita provvisorietà, il Governo e le istituzioni, sul tema dell'Agenda Digitale, dovrebbero cominciare a parlare di meno e a investire di più". Accanto alla velocità, la 'precisione' deve essere e sarà un altro elemento prioritario di questa comunicazione che si rinnova. La precisione del contenuto risiede in un linguaggio che a sua volta deve essere il più preciso possibile, evocando immagini nitide, incisive e memorabili. Visto che anche il Vocabolario della Comunicazione è in costante evoluzione, due termini specifici sintetizzano la tesi appena esposta: trans-media da un lato (ovvero 'realizzazione di storie diverse per media differenti') e cross-media dall'altro ('realizzazione di contenuti che si adattano a mezzi diversi'). In uno scenario in cui i contenuti non vengono più acquistati, bensì 'fruiti e affittati', anche alle ricerche spetta l'onere di combinare e interpretare questo nuovo modo di intendere il contatto. Orientarsi nel passaggio dalle metriche lineari delle platee tradizionali alle logiche caotiche delle nuove audience è possibile grazie agli Smart Data: il sentiero si sviluppa attraverso un universo composto da centinaia di canali, registra le relazioni, quantifica le hit su Twitter di un programma televisivo, si insinua nel podcast e termina nei video on demand. Velocità e precisione, dunque; ma, sempre secondo UPA, anche visibilità e molteplicità. L'Associazione si è sforzata di dare visibilità al complesso rapporto tra media e marca e, come ricordato dal 23/10/2014 Media Key - N.337 - settembre 2014 Pag. 93 (diffusione:10500, tiratura:10500) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 60 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Presidente, ha ad esempio inteso "ridare spessore alle professioni legate al mondo della comunicazione" o, ancora, suggerito alla Rai di rigenerarsi "sganciandosi dalle soffocanti pressioni della politica, liberandosi dalla tirannia dell'audience e perseguendo un modello che misceli contenuti, stili e target in grado di passare dall'offerta rigida al consumo personale, dal broadcasting alla media company". La molteplicità, dal canto suo, ha reso la relazione con il consumatore non più unilaterale e ha consentito di passare, in soli cinque anni, dalla verticalità del broadcasting all'orizzontalità del podcasting, al casting organizzato nel soggiorno di casa propria. Fra gli altri interventi ricordiamo ad esempio quello di Lorenzo Bini Smaghi, Presidente di Snam (Società Nazionale Metanodotti), che ha spiegato che "l'economista deve inevitabilmente partire dai dati per effettuare le sue analisi: e, purtroppo, in riferimento all'Italia e al periodo di crisi i dati sono eloquenti. Negli ultimi sei anni abbiamo registrato un calo complessivo dei consumi di quasi 14 punti percentuali; solo la Grecia ha fatto peggio dell'Italia e le previsioni non sono particolarmente confortanti anche per il prossimo biennio. Va però anche detto che sia nel 2014 sia, secondo le stime, nel 2015 registriamo e registreremo risultati un po' meno negativi rispetto al recente passato, soprattutto in rapporto a quell'autentico annus horribilis che era stato il 2009". Bini Smaghi ha anche precisato che tale contrazione non era del tutto inevitabile e, anzi, che "non era scritto da nessuna parte che le cose dovessero per forza andare così male: lo si evince da un confronto con la Germania, che nello stesso lasso di tempo ha fatto il suo cammino in direzione opposta, registrando un incremento dei consumi nell'ordine del 5%". Al centro di tutto, come sempre, si colloca l'urgenza di varare un adeguato piano di riforme, sorta di conditio sine qua non nell'ambito del percorso di ripresa del Sistema Paese e del tentativo di recuperare competitività. MK SOPRA, MARCO TESTA, PRESIDENTE DI ASSOCOM; A LATO, LORENZO SASSOLI DE BIANCHI, PRESIDENTE DELL'UPA E IN BASSO, LORENZO BINI SMAGHI, PRESIDENTE DI SNAM. Foto: VITTORIO MELONI, DIRETTORE CENTRALE RELAZIONI ESTERNE DI INTESA SANPAOLO. 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 18 SERVICEPLAN GROUR CRESCE LA CASA DELLA COMUNICAZIONE IN SOLI DUE ANNI, IL GRUPPO SI È DISTINTO PER QUALITÀ DEI PROGETTI E RISULTATI DI BUSINESS [CHIUSURA 2014 A +30%). LA RAGIONE DEL SUCCESSO? L'EFFICACIA DELLA CASA DELLA COMUNICAZIONE, INTESA COME IL LUOGO FISICO CHE METTE IN MOVIMENTO LE IDEE, PROMUOVENDO UNA REALE INTEGRAZIONE DELLE SPECIALIZZAZIONI TRA LE ANIME DEL GRUPPO: SERVICEPLAN, PLAN.NET E MEDIAPLUS. MARIO GARAFFA Visione globale e forte know-how locale. Presente in Germania dagli anni Settanta e attivo in Italia dall'aprile del 2012, Serviceplan Group si fonda sul concetto di Casa della Comunicazione, intesa come il luogo fisico in cui hanno sede le varie anime che caratterizzano il Gruppo, ossia Serviceplan, Plan.Net e Mediaplus. La parola chiave che meglio descrive la filosofia professionale del network è 'integrazione'. "Ogni agenzia spiega Giovanni Ghelardi, managing partner Serviceplan Group Italia - ha una sua specializzazione: con Serviceplan siamo attivi nel campo della creatività classica, declinandola in modo innovativo, con Plan.Net operiamo nel settore del digitale, e con l'ultima arrivata, Mediaplus, abbiamo recentemente esteso le nostre competenze anche nel 'media'". Tre agenzie diverse, ma profondamente connesse e integrate, sia tra loro sia con la casa-madre tedesca, accomunate, come fosse un fil rouge, dalla comune passione nel costruire e sviluppare i brand, creare valore per l'azienda e coinvolgere il pubblico. "La filosofia dell'integrazione - precisa Ghelardi - è simboleggiata e supportata dagli spazi fisici che occupiamo nella nostra sede e dal modus operandi con cui lavoriamo". Ma attenzione, molte strutture operanti sul mercato sono costrette a sacrificare il valore delle specializzazioni sull'altare dell'integrazione, perdendo così in efficacia complessiva. Viceversa, la forza del Gruppo Serviceplan risiede proprio nella capacità di garantire la 'seconda', ossia l'integrazione, senza dover in alcun modo smorzare la 'prima', ossia la specializzazione, offrendo ai clienti un'elevata e reale integrazione delle competenze. Nel day-by-day ciò si traduce in una squadra di professionisti, che fanno riferimento a strutture autonome, ognuna guidata da un partner e manager, focalizzate su specifiche discipline, che lavorano in piena sinergia, co-abitando nella stessa sede, e condividendo idee, progetti e informazioni, in maniera quotidiana e continuativa: in poche parole la 'Casa della Comunicazione'. Oggi il Gruppo si completa con nuovi arrivi. Mediaplus è il centro media, operativo già da qualche mese, ma ufficialmente attivo in Italia dal settembre 2014, guidato da Andrea Malgara e Riccardo Mannelli, i quali gestiscono tutte le operazioni media in sinergia con le altre agenzie della Casa della Comunicazione e con Inmediato, il centro media indipendente torinese con cui è attiva una partnership da più di un anno. Ma non solo. Sempre nell'ottica di una completa integrazione delle specializzazioni, Serviceplan ha avviato una collaborazione con Pininfarina, che ha portato alla nascita di Goodmind, struttura specializzata in strategie design. Si tratta di una partnership virtuosa in cui, come spiegato da Ghelardi, "Pininfarina porta il suo heritage riconosciuto a livello mondiale nel car, industriai design e architecture/interior design, Goodmind il suo sapere nello strategie branding e nel consumer, e noi di Serviceplan le competenze di comunicazione e la visione internazionale". Infine, a completare l'offerta del Gruppo, la partnership con L'Ovo, struttura focalizzata sulla comunicazione nel punto vendita, tramite la quale presidiare anche il campo del retail, con la massima specializzazione. Il modello vincente: partnership, compatibilita e meritocrazia Per spiegare le ragioni del successo di Serviceplan dobbiamo comprendere, nel dettaglio, il modello di business che caratterizza il network, un modello che, anziché procedere per classiche acquisizioni, si fonda sulle logiche delle partnership. "La parola chiave, in questo caso, - spiega Ghelardi - è sostenibilità. Il Gruppo si fonda su una squadra di professionisti della comunicazione, che sono disposti a mettersi in gioco in prima persona. Grazie al principio delle partnership si abbassano i costi di gestione e i guadagni dei manager si legano a doppio filo ai profitti della società. Questa dinamica genera un modello di partecipazione fondato su logiche meritocratiche, che si estendono dal vertice della società a tutte le altre figure professionali. Ciò che conta sono i risultati, ecco perché le retribuzioni sono caratterizzate da una componente fissa e da una parte ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 61 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato cover story 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 18 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 62 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato variabile, il cosiddetto 'Kikk', un modelio remunerativo fondato sugli items Cliente, Innovazione-Integrazione, Conto e Colleghi, tramite il quale vengono valutate le persone chiave del Gruppo". Ecco perché, in uno scenario in cui la crisi economica ha spinto molte agenzie del settore a riorganizzarsi, il Gruppo Serviceplan si è trovato già preparato a gestire la difficile congiuntura. "Noi - precisa Ghelardi - siamo nati in piena crisi e dunque sapevamo, fin da subito, che dovevamo puntare all'efficienza ed evitare gli sprechi". I successi che Serviceplan sta riscuotendo in Italia sono confermati anche dal Premio Speciale dell'Editore 'La Sfida Vinta', ottenuto nell'ambito degli NCAwards 2014. Riconoscimento, lo ricordiamo, che va alla realtà che più si è distinta, riuscendo ad avere successo, nonostante le difficili condizioni del mercato. "Ciò che alla fine ha davvero fatto la differenza, permettendoci di ottenere questo premio che ci riempie di orgoglio - spiega Ghelardi - è stato l'essere riusciti a mettere in piedi, concretamente e in poco tempo, un sistema integrato di specializzazioni, fornendo soluzioni reali ai bisogni di comunicazione dei clienti. In altre parole, l'aver realizzato compiutamente il progetto della Casa della Comunicazione". Fatturato 2014 a quota 8 milioni di euro, in crescita del 30% Alla nascita di Serviceplan Italia nel 2012, Ghelardi stimò la possibilità di raggiungere i 10 milioni di euro di fatturato in tre anni. "Ecco - commenta con orgoglio il partner e amministratore delegato del Gruppo - oggi posso confermare che, al termine del primo triennio, saremo vicini a quel risultato". Quanto all'anno in corso, la previsione di Serviceplan Group è quella di chiudere il 2014 raggiungendo gli otto milioni di euro di fatturato, con un incremento del 30% rispetto al precedente anno solare. Non male, soprattutto se si tiene conto che Mediaplus è ancora piccola, perché appena nata, e soprattutto che il Gruppo, nel nostro Paese, non si avvale di eventuali clienti arrivati tramite la casa-madre, ma conta solo sulle sue forze, grazie a un 'business 100% italiano'. Notizie positive giungono anche dal fronte internazionale. Il fatturato globale del Gruppo, con riferimento all'anno fiscale terminato il 30 giugno 2014, ha raggiunto quota 250 milioni di euro, con una crescita del 15% sull'anno precedente. Il Gruppo è attivo in più di 20 Paesi, con l'obiettivo strategico di aumentare ancora la natura internazionale del network. Il modello di riferimento è ovviamente quello delle Case della Comunicazione, da intendersi come dei veri e propri Hub metropolitani della comunicazione, già operativi in città come Mosca, Delhi, Pechino, Dubai, Seul, Bruxelles, Parigi, Zurigo, oltre ovviamente a Milano e all'headquarter di Monaco. Ma il network è attivo anche in altre parti del mondo, dal Sud America al Giappone, dove al momento opera tramite partnership, e dunque senza il modello della Casa della Comunicazione. Innovazione e creatività: Moving Piace e Moving Ideas Altra parola chiave della filosofia professionale del Serviceplan Group è sicuramente 'innovazione'. "Si tratta di un concetto - spiega Ghelardi -, inteso come passione per il nuovo e il non convenzionale, che permea tutte le aree, tutte le discipline e tutte le competenze del Gruppo. In Serviceplan, tutto parte dal concetto della Casa della Comunicazione, che ha ispirato l'idea del Moving Piace, inteso come luogo dinamico in cui tutto si muove e si confronta, dalle persone alle intuizioni, fino ai progetti di comunicazione". L'architettura della Casa della Comunicazione non è quella di un semplice 'open space' ma di una struttura pensata per dare a ognuno un proprio spazio di lavoro e allo stesso tempo promuovere punti d'incontro che permettano alle persone di vedersi, di scambiarsi pensieri, idee, opinioni e informazioni. "Ecco perché - precisa Ghelardi - nella Casa della Comunicazione l'ingresso è anche una caffetteria dove discutere informalmente, e presto apriremo una grande terrazza, luogo ideale di incontro, mentre gli spazi isolati sono principalmente quelli per le riunioni e le stanze per la creatività". Da qui nasce il modello delle Moving Ideas, che caratterizza Serviceplan dal punto di vista creativo, ossia idee costantemente in viaggio, che si contaminano alla ricerca di nuove soluzioni di comunicazione, idee capaci di rimbalzare per le strade e sui media, a cominciare da internet e dai social network, e soprattutto in grado di affascinare, sedurre e conquistare. Sempre per favorire discussioni e incontri, questa cultura dell'innovazione e della creatività si traduce in una serie di eventi. In Italia, la Casa della Comunicazione di Milano promuove i Competence Circles, cicli di incontri monografici di approfondimento, formazione e business con le aziende, che si svolgono presso la sede meneghina del Gruppo; recentemente ne sono stati fatti due sul mobile, uno sulla digitalizzazione del retail, uno su Facebook e un altro su Twitter; e nuovi temi sono già in preparazione per il prossimo futuro. 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 18 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 63 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Con Nonna Aldina sul web una Moving Idea al giorno per battere i prezzi e seguire la mission di Auchan 'Vivere bene ti conviene'. Virai - Facebook Altra Moving Idea: le confezioni di latte Humana diventano sei piccoli mostri da costruire per crescere e divertirsi. Promo - Instagram - Pack Moving Idea con l'obiettivo di riaffermare la forza del brand storico degli integratori. Tv 30" - Display video adv SERVICEPLAN ITALIA, IDEE E INNOVAZIONE. Agenzia attiva sul fronte della 'comunicazione classica', Serviceplan vanta una forte specializzazione in Strategie Branding. All'interno della Casa della Comunicazione, Serviceplan svolge una funzione di volano e di aggregatore di competenze, che possono lavorare insieme sullo stesso progetto, o in maniera autonoma, ma sempre mantenendo l'approccio specialistico della disciplina. Con l'apertura della sede in Italia nel 2012, il Gruppo ha deciso di investire in un mercato difficile, ma con una forte domanda di innovazione. Nella sede italiana, diretta dal managing partner Nicola Pardelli, opera un team creativo di eccellenza sotto la guida di Giuliana Guizzi e Salvatore Giuliana. Serviceplan Italia lavora a stretto contatto con il Gruppo in Germania. Il progetto per il Bilancio di Sostenibilità di Auchan Italia ha conquistato ben 14 premi nei più importanti festival internazionali di comunicazione. Auchan Italia è uno dei brand con i quali l'agenzia mette a frutto tutte le sue competenze, a partire dal brand positioning fino alla comunicazione su tutti i mezzi, inclusi i volantini promozionali, il retail, il digitai e il social. PLAN.NET, CREATING RELEVANCE_ Una ricerca costante del giusto mix tra new media, creatività e tecnologia, per garantire ai brand il successo del proprio business in un mondo digitale. Questa è la mission di Plan.Net, agenzia nata in Germania nel 1997 come consociata di Serviceplan ed oggi presente in molti dei principali mercati mondiali, dove segue prestigiosi brand fra i quali Bmw, Lufthansa, Media Market, Sprite, Weight Watchers e Zdf. Un network in espansione con 25 sedi e 800 collaboratori. Plan.Net Italia vanta una profonda expertise in ambito di social media, UX design e Crm, occupandosi di concept creation, online advertising, e-commerce, realizzazione di siti e portali, gestione profili social, creatività e progettazione di applicazioni mobile. La squadra è guidata da Sara Baroni, ingegnere creativo con una passione innata per la strategia e l'innovazione. Con Baroni ha preso il via la riorganizzazione dei ruoli con una focalizzazione delle competenze sulla figura del project manager, specialista da affiancare ai clienti nei processi strategici per riportare al centro dell'attenzione il marketing come disciplina in grado di generare risultati concreti e valore per il brand. La struttura di Milano conta 15 professionisti interni e lavora in siner- Bgia con il Serviceplan Group sia su contatti comuni sia su clienti propri.Tra i marchi in portfolio, Auchan, Humana Baby, Bioscalin, Kimbo, Johnson & Johrson e Linear. LE STRUTTURE SPECIALIZZATE DELLA CASA DELLA COMUNICAZIONE_ • Serviceplan: advertising e strategie branding • Plan.Net: comunicazione digitale e digitai marketing • Mediaplus: strategia e pianificazione media • Goodmind: strategie e branding design • L'Ovo Concept: below thè line, retail, packaging • Sasserath Munzinger Plus: brand creation, market strategy, brand architecture MEDIAPLUS, IL VALORE AGGIUNTO DEL *MEDIA'_ Sigla del Gruppo Serviceplan specializzata in ambito media, ad oggi Mediaplus è attiva, oltre che in Germania, anche in Austria, Svizzera, Belgio e a Dubai. Secondo l'istituto Recma, Mediaplus è l'agenzia media indipendente numero uno in Europa. A partire dal settembre 2014, la struttura è operativa anche nel nostro Paese. L'avvio in Italia, all'interno della Casa della Comunicazione di via Solferino, a Milano, rappresenta un passo importante nella strategia di internazionalizzazione di Mediaplus stessa e di tutto il Gruppo Serviceplan. La struttura è guidata da Andrea Malgara e Riccardo Mannelli. Il primo è amministratore delegato di Mediaplus Holding; alle sue spalle un'esperienza in Publitalia, nel Gruppo ProSiebenSati e in Sky Deutschland. Il secondo è direttore clienti e arriva dall'headquarter di Mediaplus Holding a Monaco, una struttura all'avanguardia per quanto riguarda i sistemi di targeting e pianificazione dei media digitali. Mediaplus Milano può, inoltre, contare sul supporto di Inmediato, il centro media indipendente (secondo in Italia) guidato da Sandra Grifoni, Graziarla Fracchia e Paolo Trioni, con il quale Serviceplan ha stretto un importante accordo di partnership. In questo modo, ai clienti di Serviceplan Group in Italia viene offerta la possibilità di una competenza innovativa anche nel media e nel digitai media. 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 18 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 64 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Andrea Malgara, managing partner Mediaplus L'ENERGIA DELLA MOVING IDEA_ La 'moving idea' non è semplicemente un'invenzione capace di muoversi. È uno stato della mente. Di più, dell'anima. Cioè la predisposizione solare, lucida, niente affatto seria di tradurre un'idea in un potenziale spettacolo. A chiarire l'essenza del concetto è Sandro Gorra, eco e managing partner Serviceplan Group Italia: "Un'idea si deve poter muovere e parlare più lingue, tutte comprensibili; dev'essere ampia, senza limiti nello spazio e nel tempo. Per questo, è buona regola andarla a cercare tra i luoghi comuni, quelli che la gente vive quotidianamente, così come sono, oppure ribaltandoli. Per esempio, Charlot era una perfetta moving idea, lui da solo; per contrapposizione scatenava la sua energia illuminando la normalità. Per noi pubblicitari è invece fondamentale non essere soli, ma condividere. Altrimenti chiudi l'idea, chiudi il suo potenziale di comunicazione innovativa e spettacolare. Per me, piccolissimo Charlot, la fortuna è di poter vivere con tutti una filosofia che vale molto. Potenziata e applicata dai gruppi coinvolti a turno nel progetto, l'idea si allarga, migra, si integra: adesso l'idea è diventata moving". Foto: Giovanni Ghelardi, managing partner Serviceplan Group Italia 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 26 UPA, LA PUBBLICITÀ RIPARTE DA ZERO DOPO UN PRIMO SEMESTRE CHIUSO A -2%, IL MERCATO PUBBLICITARIO, SECONDO LE STIME RILASCIATE DAL PRESIDENTE UPA, SASSOLI, CONCLUDERÀ IL 2 0 1 4 IN PAREGGIO. NON C'È NULLA DI PIÙ SIMBOLICO DELLO 'ZERO', DA INTENDERSI COME SINONIMO DI ORIGINE, COME UN NUOVO INIZIO. DOPO SEI ANNI CATASTROFICI, L'EMORRAGIA SI È ARRESTATA. ORA SI TRATTA DI AVVIARE LA RICOSTRUZIONE, CON L'AUSPICO DI RAGGIUNGERE IL +2% NEL 2015 E IL +3% NEL 2016 . A CURA DELLA REDAZIONE Leggera, ma anche veloce, molteplice e senza pause. È la comunicazione di oggi secondo Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa - Utenti Pubblicità Associati. Gli investimenti pubblicitari hanno superato le colonne d'Ercole della rassegnazione, nel 2014 il mercato chiuderà in pareggio, ha affermato Sassoli nell'ambito della tradizionale assemblea annuale dell'associazione, svoltasi a Milano lo scorso 2 luglio. "Non c'è nulla di più leggero dello zero - ha aggiunto il presidente Upa -: la sospensione, l'origine, l'inizio, un'altra nozione di possibilità. Dopo sei anni di catastrofi combinate e segni meno, possiamo dire che l'emorragia si è arrestata, è un primo segno contrastante, confortato, però, dalla fiducia dei consumatori che è ai massimi dal 2010". Affinchè però lo zero possa trasformasi in una crescita, le aziende devono crederci e rendersi conto che chi ha il coraggio di investire oggi moltiplicherà gli effetti dell'investimento domani. In quella che Sassoli ha definito l'era della 'touch me technology', dobbiamo imparare a "prendere con levità le cose serie ed essere seri contro le leggerezze", anche perché, aggiunge il presidente Upa, "comunicare con forza porta alla complessità, mentre comunicare con leggerezza conduce a una sana follia". Sana follia che fa rima con creatività, perché se cambia la comunicazione, anche la creatività, che ne è uno dei pilastri fondamentali, deve evolvere. Comunicazione 'leggera', dunque, ma allo stesso tempo 'veloce'. "La velocità - ha spiegato Sassoli - è il tratto della comunicazione contemporanea, un condensato di mito ed enigma, che porta ad associare cose che spesso non stanno insieme, compiendo un balzo in avanti della ragione o semplicemente trasformando un algoritmo". A cambiare velocemente sono, per esempio, i mezzi e i linguaggi, basti pensare che, solo negli ultimi anni, si sono consolidate ben 13 piattaforme e sono nati otto nuovi device. "Negli ultimi anni, Upa si è fatta interprete della velocità come elemento in grado di allargare il perimetro della comunicazione - ha sottolineato Sassoli -.A fronte di un cedimento degli investimenti abbiamo contribuito ad accelerare la scoperta di nuovi spazi per comunicare le nostre marche". Ma non tutti gli operatori del mercato si stanno muovendo con la stessa velocità: se le Audi stanno (anche se lentamente) cambiando per riflettere i cambiamenti dello scenario mediale, la banda larga nel nostro Paese resta ancora un miraggio, tanto che siamo ancora all'89esimo posto in classifica su scala mondiale. E sull'Agenda Digitale, ha polemizzato Sassoli, il governo, nella sua infinita provvisorietà, dovrebbe parlare di meno e investire di più. Altra parola chiave della comunicazione contemporanea è sicuramente 'molteplicità', intesa come molteplicità di possibilità da esplorare, che hanno reso la relazione con il consumatore non più unilaterale. Nell'universo infinito della comunicazione si aprono sempre altre vie da esplorare."Molteplicità - ha spiegato Sassoli - ha significato passare, in soli cinque anni, dalla verticalità del broadcasting all'orizzontalità del podcasting, al casting organizzato nel soggiorno di casa propria. Il passo successivo sarà analizzare in tempo reale quello che gli utenti provano". Torna la fiducia, è l'ora di sperimentare Dopo un primo semestre a -2%, il mercato pubblicitario, secondo le previsioni dell'Upa, chiuderà il 2014 in pareggio. Con l'auspicio di raggiungere il +2% nel 201 5 e il +3% nel 2016. Dimenticando il -14% del 2013. D'altra parte dopo sei anni difficili "siamo ottimisti - osserva Sassoli - perché ci sono segnali, seppur deboli, che vanno nella stessa direzione: la fiducia degli italiani è la più alta dal 2010, l'ultimo anno nel quale la pubblicità ha avuto un incremento; rallenta il calo dei consumi e gli 80 euro in busta paga daranno un ulteriore impulso ai consumi stessi, dei quali, su base annua, rappresenteranno l"l% dei 700 miliardi complessivi". Un effetto benefico sull'andamento del mercato a giugno è arrivato dai Mondiali, seguitissimi, complice anche l'orario di trasmissione delle partite, dalle 18 in poi. Si ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 65 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato area strategica _ primo piano 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 26 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 66 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato arresta dunque l'emorragia negli investimenti, grazie ad alcuni settori in ripresa come automotive, finanza (Sassoli fa notare che lo stato di salute delle banche migliora) e largo consumo, mentre restano in difficoltà le telecomunicazioni. Riguardo ai media, la televisione si conferma come il mezzo principe, raccogliendo poco meno della metà degli investimenti del mercato, così come prosegue la crescita di internet, soprattutto il display, che per le aziende rappresenta una grande opportunità di segmentazione del target con conseguente maggior facilità di raggiungere gli obiettivi di comunicazione. Segnali positivi anche dalla radio, mentre restano ancora negative a doppia cifra stampa periodica e quotidiana. È il momento di "ripensare il Paese e il modo di comunicarlo, utilizzando il pensiero laterale - dichiara Sassoli. Se vogliamo uscire da questo tunnel dobbiamo pensare in modo diverso a tutti i livelli, cercando nuove vie inesplorate anche nel raccontare nostri beni culturali, i peggio comunicati nel mondo, e che richiedono dunque un atto di responsabilità da parte della Presidenza del Consiglio". Il rinnovamento auspicato dall'Upa tocca anche la riforma della Rai, perché resti pubblica, governata da una fondazione sul modello della Bbc inglese e dunque sganciata dalla politica. E che sia espressione di chi paga il canone. Sassoli risollecita inoltre l'ipotesi di una rete pubblica senza pubblicità cosicché, senza il fardello dell'audience, possa sperimentare nuovi linguaggi e nuove formule, come per esempio le produzioni in lingua originale, ripristinando così l'originario ruolo educativo e linguistico della principale azienda culturale italiana. Estendendolo anche alla digitalizzazione della considerevole parte della popolazione anziana che ancora ha difficoltà nell'accesso alla Rete. "La Rai - ha osservato Sassoli - raccoglie 300 milioni di euro di pubblicità a fronte di un'evasione di 600 milioni. Crediamo ci sia spazio per recuperare il canone e addirittura per ridurlo, poiché oggi le persone sono meno disposte a pagarlo vedendo la tv anche su pc e cellulari, e sempre meno sul piccolo schermo. Il canone deve diventare un premio per la tv che fa il suo mestiere di educatore pubblico. Più in generale, dal punto di vista strategico, Sassoli ha spiegato che Upa insisterà con il governo per ottenere una parziale defiscalizzazione degli investimenti in comunicazione e di quelli sulle piattaforme di e-commerce, che in Italia ha ancora grandi spazi di crescita. Upa cercherà inoltre di accelerare la risoluzione della questione banda larga, in merito al quale sollecita le aziende a investire in copertura, elemento fondamentale oggi anche per la fruizione televisiva, che avviene sempre più da mobile, come già da tempo succede negli Usa. "Siamo stati i primi a costruire negli anni '50 le autostrade - ha ricordato Sassoli -, ma in quelle digitali siamo ultimi in Europa e ottantanovesimi nel mondo, l'Uruguay che ci ha eliminato ai Mondiali è al trentacinquesimo posto e il Madagascar al 55esimo". Testa (Assocom): serve una collaborazione virtuosa fra agenzie e imprese L'assemblea annuale Upa ha rappresentato l'occasione per raccogliere il punto di vista di alcuni dei principali esponenti dell'industry. Partendo dalla rievocazione dei tempi di suo padre Armando, Marco Testa, presidente di Assocom, ha auspicato un ritorno ai tempi 'da favola' di una volta, quando i clienti 'amavano' le loro agenzie e il rispetto e la credibilità erano all'ordine del giorno, quando i pubblicitari erano delle star e ogni loro nuova idea era accettata con coraggio. Un amore ricambiato, perché le agenzie avrebbero fatto qualsiasi cosa per i loro committenti. Poi, pian piano, ha proseguito Testa, qualcosa nel rapporto si è incrinato, come spesso succede nelle coppie che entrano in crisi. Fino ad arrivare alla situazione a dir poco problematica che ci si trova di fronte oggi. Citando i dati di alcune ricerche internazionali, il presidente di Assocom ha evidenziato quanto sia tesa la relazione fra le due parti: "Solo il 57% dei clienti ritiene che le agenzie siano un proprio partner; il 17% ci considera fornitori e un'analoga percentuale venditori. Non oso pensare a come ci giudichi il rimanente 9%" ha ironizzato Testa, analizzando quindi le ragioni dell'attuale malcontento da ambo i lati. Ragioni che, in fondo, sono ben note: i clienti si dichiarano insoddisfatti della collaborazione e del contributo che le agenzie hanno saputo dar loro in termini di pensiero strategico e di avanguardia, spesso considerandole troppo lente nello stare al passo con l'evoluzione del mercato. Sul fronte opposto, le agenzie rimproverano ai clienti l'enorme aumento del ricorso a gare e consultazioni. Sul tema, Testa ha riportato i dati di un'indagine Ipa (Institute of Practitioners in Advertising) sulla dispersione di valore e risorse causata dalle gare nel mercato britannico: per una grande agenzia il costo per partecipare alle gare durante l'anno è infatti stimabile in circa 270.000 euro, per un impegno complessivo di circa 90 giorni. Nel caso delle agenzie medie il costo è di 110.000 euro e il tempo 72 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 26 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 67 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato giorni. Per le più piccole, infine, 80.000 euro e 47 giorni. Per le aziende, il costo - sottostimato, secondo Testa - è superiore ai 40.000 euro annui. A tutto ciò va aggiunto che in Italia ogni agenzia partecipa in media a 10 gare l'anno, tre delle quali terminano in un nulla di fatto: senza alcuna scelta o decisione finale, o addirittura con un annullamento. C'è poi il discorso della grande attenzione ai costi in tempi di crisi, anche se naturalmente da questo punto di vista ognuno recita 'il gioco delle parti': per le agenzie la remunerazione non è mai abbastanza, per i clienti è sempre eccessiva. Il vero problema, però, è che in questo scenario molte aziende sono state tentate dalla strada del 'fai da te', bypassando le agenzie e rivolgendosi direttamente a fotografi o registi, anche se spesso con risultati tutt'altro che eclatanti o rifugiandosi nei 'big data': ma la corazza dei numeri e delle analisi, secondo Testa, anche se sicuramente utile, di certo non è da sola sufficiente. È dunque l'ora di far nascere un nuovo rapporto fra agenzia e cliente all'insegna di alcuni punti fermi. Per prima cosa che il rapporto sia di vera partnership, perché è dimostrato che quando il rapporto è migliore anche i risultati ottenuti sono migliori. E poi che si riapra il dialogo all'insegna della massima trasparenza da ambo le parti, che non sono e non devono essere 'contro-parti'. Bini Smaghi (Snam): riforme per far crescere il Paese Attuare le riforme di cui si parla da tempo. È questa la chiave per far tornare a crescere il nostro Paese, spingendo l'acceleratore sui consumi. A sostenerlo è Lorenzo Bini Smaghi, presidente Snam, intervenuto anche lui nell'ambito dell'assemblea annuale Upa. "Negli ultimi sei anni i consumi in Italia sono calati di quasi il 14% - ha affermato Bini Smaghi - e le previsioni per i prossimi due anni non sono rosee. Una situazione molto diversa da quella, ad esempio, della Germania, dove non solo i consumi non hanno mai registrato un calo nel corso degli ultimi anni, ma sono addirittura aumentati di circa il 5%". Come mai? "Solitamente i consumi seguono l'andamento del reddito atteso, ma nel nostro Paese non è stato così - ha spiegato l'economista -.Anzi, i consumi hanno seguito l'andamento del Pii, diminuendo più del reddito non solo atteso, ma attuale. In primis questo è avvenuto perché in Italia regna l'incertezza". A riguardo gli economisti hanno formulato quattro ipotesi. Secondo la prima, ['incertezza è determinata dalla mancanza di consapevolezza della situazione. In breve, non si è compresa fino in fondo la gravita della crisi che ha colpito l'economia. Prova ne sono gli errori che sono stati fatti in termini di previsioni, che spesso hanno dato adito a false speranze. "Dobbiamo renderci conto che la crisi italiana è di natura strutturale, non solo ciclica, e che pertanto sarà impossibile tornare alle condizioni pre-crisi, senza importanti cambiamenti", ha sottolineato Bini Smaghi. Per la seconda ipotesi, è l'incertezza sulle scelte di fondo della politica economica [a causa dell'insicurezza che regna nel Paese. "Si è parlato di uscita dall'euro, di ristrutturazione del debito, di patrimoniale, ma non c'è chiarezza e tutto questo sicuramente non aiuta", ha commentato l'economista. Terza ipotesi: è colpa dell'incertezza sulla durata dei governi, che porta gli italiani a essere cauti nei consumi. Infine, quarta e ultima ipotesi: l'incertezza sulla capacità dei governi e del Parlamento fa calare la fiducia che si riflette, ancora una volta, in un calo della spesa. "D'altra parte, in Italia per combattere la crisi si è penalizzata la domanda intema - ha affermato Bini Smaghi -. Si è preferito rimandare le riforme e aumentare le tasse, ad esempio sul lavoro. Completamente diverse le misure di politica economica adottate dalla Germania, dove si è cercato di stimolare i consumi in primis attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro, agevolati da una riduzione delle imposte sul lavoro e sulle imprese". Certo, per creare posti di lavoro bisogna essere competitivi e per essere competitivi, occorre fare le riforme. "Quando ha iniziato la sua avventura con l'euro, la Germania era poco competitiva, ma nel corso degli anni ha messo in atto una serie di provvedimenti che l'hanno trasformata in una delle economie più solide al mondo", ha dichiarato Bini Smaghi. Non che in Italia non si sappia quali riforme sarebbero da attuare. "Sono quelle di cui si parla da anni, ormai note a tutti: dalla lettera della Bce alle raccomandazioni della Commissione Europea, al piano nazionale delle riforme. Peccato che non vengano mai realizzate", ha affermato l'economista. "Eppure, basta guardarsi intorno per vedere che riformare porta i suoi frutti - ha continuato Bini Smaghi - Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia, che si sono dati da fare sul fronte delle riforme, anche chiedendo aiuto se necessario, stanno riprendendo a crescere e continueranno a farlo nei prossimi anni, mentre le previsioni per il nostro Paese parlano di ulteriore crescita del tasso di disoccupazione". Il ragionamento è semplice: senza riforme non c'è crescita e senza 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 26 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 68 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato crescita il debito è insostenibile. Un debito insostenibile crea incertezza e questa deprime i consumi. Meloni (Intesa Sanpaolo): made in Italy per uscire dalla crisi La relazione di Vittorio Meloni ha chiuso i lavori dell'assemblea Upa con una nota di positività: il direttore relazioni esterne di Intesa Sanpaolo ha messo infatti in evidenza i punti di forza del sistema economico italiano, sottolineando come in particolare l'industria manifatturiera e l'export siano stati i due fattori chiave che hanno permesso all'Italia - seppur in recessione di non affondare definitivamente e di resistere all'onda d'urto di questa lunga crisi. Il suo discorso è partito da quella che ha definito 'la metafora dello spread': originariamente e tecnicamente, come è noto, con il termine spread si definiva il differenziale di rischio fra i titoli di stato italiani e tedeschi. Nel tempo e con l'altalenarsi del suo valore - passato dal 100 del 2010 al picco di oltre 570 nel 2011 -, il suo significato si è allargato diventando un indicatore di ricchezza e di povertà: con lo spread alle stelle, ha osservato Meloni, i titoli perdono valore e per le famiglie, per le quali Bot e Cct costituiscono una parte importante dei propri risparmi, cresce ovviamente la percezione negativa. Oggi che tale indice è tornato sotto quota 200, l'atmosfera è sicuramente più rilassata. Ma non solo. Dopo il drenaggio fiscale, ha aggiunto Meloni, gli italiani stanno infatti tornando a risparmiare e a disporre di liquidità: "È vero che la ripresa è fragile e incerta, ma questa nuova condizione delle famiglie e il ritorno della progettualità rappresentano un indicatore di fiducia che non vedevamo da tempo". In questo scenario, cosa possono fare le banche? Meloni ha ricordato il piano industriale da 170 miliardi di euro di credito a medio/lungo termine che Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione delle imprese: un'offerta che però non ha ancora trovato una domanda corrispondente. E ha mostrato come la nuova piattaforma di comunicazione dell'istituto bancario, che ha per testimonial Claudio Bisio, attraverso un investimento particolarmente concentrato sul fronte digitale, punti a dare alle imprese italiane di ogni dimensione la possibilità di trovare nuovi spazi. ne MAURI (MONDADORI): NEL PRIMO SEMESTRE RISULTATI MIGLIORI RISPETTO ALLE STIME_ Ernesto Mauri, ad Mondadori, a margine dell'assemblea Upa, ha dichiarato che a giugno la società è "più avanti" rispetto ai risultati attesi in base al piano industriale. "Avevamo fornito un obiettivo di Ebitda di 68 milioni su base prospettica, siamo avanti su questo, sono molto fiducioso", ha affermato. Ora l'obiettivo è il calo dell'indebitamento a 300 milioni a fine anno. Mauri ha aggiunto che sono in corso "operazioni immobiliari per ridurre l'indebitamento come si vedrà già da giugno con l'obiettivo di scendere, a fine anno, dai 396 di marzo a 300 milioni di euro e avere una situazione finanziaria più sana e tranquilla". "L'importante quest'anno - ha proseguito Mauri - è arrivare a un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni. Stiamo recuperando anche con Mediamond (jont venture con Publitalia per la raccolta pubblicitaria su carta, web e radio, ndr) e la pubblicità dei periodici segna - 6 % in un mercato a -12%. Sul web, nei grandi siti, da Grazia.it a Donnamoderna.com, registriamo una crescita del 13% e +35% delle audience". Previsioni mercato pubblicitario_ltalia_2014-2016 GURRIERI (MANZONI): GIUGNO DECENTE DOPO CINQUE MESI DIFFICILI_ Anche se è presto per parlare di ripresa, il secondo semestre si annuncia più positivo del primo per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari. È questa l'opinione di Luca Gurrieri, direttore commerciale stampa e web di Manzoni & C, intercettato a margine dell'assemblea annuale Upa, che ha dichiarato: "Dopo i primi mesi dell'anno davvero complicati, a giugno i risultati sono decenti, anche se è presto per parlare di ripresa dal momento che i numeri positivi sono anche frutto del rimbalzo tecnico sui pesanti cali dello scorso anno". Ad avere maggiore slancio, dopo cinque mesi fiat, è il web, che ha beneficiato anche dei Mondiali. "La raccolta su internet è caratterizzata da un trend di ripresa - ha affermato Gurrieri -, in generale ci aspettiamo che l'andamento dei prossimi mesi sia migliore rispetto a quello che ha caratterizzato il periodo appena trascorso". ZANABONI (RCS): GIUGNO IN CRESCITA GRAZIE AI MONDIALI Dopo un andamento negativo, in linea con il mercato, nei primi due mesi dell'anno, Rcs ha recuperato terreno, segnando una crescita della raccolta a maggio e anche giugno, grazie soprattutto ai Mondiali di calcio, il cui effetto positivo dovrebbe proseguire anche a luglio. Lo ha dichiarato Raimondo Zanaboni, direttore generale Pubblicità del Gruppo, a margine dell'assemblea Upa. Dopo il restyling dei siti del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, e il lancio 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato dell'app 'Gazzetta Gold', a ottobre è previsto il debutto del nuovo 'Abitare'. Foto: Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 69 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 40 IL RETAIL SI FA CROSSCANALE INTEGRARE L'ESPERIENZA ONLINE CON QUELLA OFFLINE NEL PROCESSO DI ACQUISTO È OGGI UNA TENDENZA IN AFFERMAZIONE SEMPRE PIÙ CRESCENTE, CHE INTERESSA LE VARIE FASI: DA QUELLA INIZIALE DI PREACQUISTO A QUELLA FINALE DEL 'POST', IN CUI È IMPORTANTE MANTENERE UN'INTERAZIONE E UN DIALOGO CON L'ACQUIRENTE. PROTAGONISTA INDISCUSSO È IL MOBILE, CHE ARRICCHISCE E COMPLETA L'ESPERIENZA CON APR M-SITE E STRUMENTI DI SERVIZIO. Integrazione è ormai diventata la parola chiave dei mondo del retail oggi, in cui sempre di più l'esperienza fisica si fonde con quella digitale. Multicanale, omnicanale e crossmediale sono dunque aggettivi che vengono utilizzati frequentemente in riferimento al mondo del retail, per indicarne una continua maturazione sul fronte dell'integrazione fra online e offline. Ma cosa significano questi termini? "Innanzitutto è molto importante dare alle parole il giusto significato: multicanalità, omnicanalità e crosscanalità molto spesso vengono impropriamente usate come sinonimi - spiega Fabrizio Valente, fondatore Kiki Lab -. La multicanalità è un concetto storico nel retail che si è velocemente ampliato con l'avvento di internet. Con l'omnicanalità il messaggio è poi diventato: bisogna essere presenti in tutti i canali. Infine, per crosscanalità si intende selezionare solo i canali strategici per la propria azienda attuando una strategia a somma positiva". Ed è proprio quest'ultima la strada scelta oggi dai retailer più avanzat i , che si rendono conto di come questa forma evoluta di 'multicanalità selettiva' raggiunga l'obiettivo principale: fare in modo che le vendite dei canali fisici, sommate a quelle digitali, aumentino il fatturato totale. Alla base dell'approccio crosscanale vi sono una profonda selezione dei canali strategici per il target a cui ci si rivolge e un'attenta integrazione con i mezzi fisici: il tutto nell'ottica di aumentare i risultati economici dell'azienda e, al contempo, la soddisfazione dei clienti, fornendo loro degli spunti per creare un dialogo con il brand. Negozi sempre più connessi Per capire come il retail stia cavalcando nel mondo le opportunità offerte dalla crosscanalità, è sufficiente guardare la ricerca 'Crosscanalità: retail e surf fra negozi e web', condotta da tre anni da Kiki Lab in partnership con il consorzio Ebeltoft Group in 16 Paesi del mondo. La metodologia della ricerca comprende un'indagine su 132 manager di 15 Paesi attraverso un questionario online e anche un'indagine di Mystery Web&Store Shopping condotta su 146 catene leader in 16 Paesi. La ricerca evidenzia come i numerosi e rapidi cambiamenti stiano creando opportunità molto interessanti in tutti i Paesi, e come di anno in anno siano sempre più numerosi i retailer che si muovono in questa direzione. Ovviamente, vi sono alcune aree geografiche più mature su questo fronte (come Usa, Regno Unito e Paesi nordici) e altre (fra cui l'Italia) che sembrano muoversi più sull'onda delle mode del momento, piuttosto che essere guidate da strategie adeguate e sostenibili economicamente. "I clienti italiani sono pronti, e lo prova il fatto che i negozi di abbigliamento online hanno superato quelli del largo consumo - spiega Valente -. Ciò nonostante, nelle aziende manca ancora una vera conoscenza del mondo retail, che non è sentito come una priorità". Rimane il fatto che, anche da noi, si nota una crescita di maturità nell'approccio crosscanale al retail: lo dimostrano alcune case history che analizzeremo più avanti nell'inchiesta. Venendo ai dati dell'ultima edizione della ricerca, il primo che emerge è che la crosscanalità avanza nel mondo (dal 35% al 41%) e anche in Italia (dal 3 1 % al 37%), che passa dal dodicesimo al decimo posto della classifica. "Dal raffronto con i dati della ricerca 2012 - continua Valente emerge come anche in Italia l'area che in due anni è cresciuta di più sia il 'negozio connesso', che misura l'intensità dei 'flussi' che dal punto vendita portano al digitale del retailer (nel mondo passa dal 22% al 37%, in Italia dal 2 1 % al 39%)". A livello di settori, in Italia, l'abbigliamento (passato dal 23% al 44%) supera l'elettronica (scesa dal 43% al 41%) sotto il profilo della crosscanalità, come avvenuto anche nell'e-commerce . Interessante, poi, è ciò che emerge dalle interviste ai manager sui servizi che più apprezzano: l'area che li soddisfa di più è quella del 'Clicca e ritira', mentre all'ultimo posto ci sono gli 'Addetti vendita', che risultano molto poco formati in termini di crosscanalità."Eppure gli addetti possono diventare alleati della crosscanalità - commenta Valente -. Uno strumento può essere quello degli incentivi, ovvero prevedere un'attribuzione di ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 70 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ne inchiesta retail scenario 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 40 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 71 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato una percentuale delle vendite realizzate online anche ai negozi fisici". Il web protagonista del processo di acquisto multicanale Un discorso sulla crosscanalità nel mondo del retail non può però prescindere da un'analisi più ampia di come la multicanalità sia centrale nel processo di acquisto del consumatore, che oggigiorno inizia ben prima dell'ingresso nel punto vendita e non sempre si conclude nel negozio, ma online. Come rivela l'edizione 2013 dell'Osservatorio Multicanalità, condotto da Nielsen, Connexia e School of Management del Politecnico di Milano, internet si conferma un canale essenziale nella fase di preacquisto: ben il 78% dei consumatori italiani utilizza internet per la ricerca di informazioni su prodotti e servizi. Internet interviene anche in una fase di pre-acquisto più avanzata, per il confronto dei prezzi di prodotti/servizi (74% dei rispondenti) e la scelta dei punti vendita fisici ove acquistare (60%). Inoltre, il web ricopre un'importanza sempre più centrale nella condivisione di informazioni: il 40% dichiara di condividere le proprie esperienze su internet circa la soddisfazione o insoddisfazione nei confronti di un prodotto/servizio acquistato. Internet gioca però un ruolo chiave anche a supporto della fase di acquisto: continua, infatti, a chiudersi la forbice tra 'infocommerce' (che passa nel 2013 dal 74% al 67%), e 'showrooming' (che cresce dal 34% al 36%), ossia, tra il fenomeno che vede i consumatori ricercare le informazioni su internet per poi concludere l'acquisto in punto vendita e quello opposto che li vede visitare un punto vendita per raccogliere informazioni sui prodotti, ma poi concludere l'acquisto online. Un aspetto importante da considerare quando si parla di crosscanalità e multicanalità nel retail è il giusto rapporto che deve esistere fra e-commerce e punto vendita fisico. "Spesso il canale di vendita online diventa un ulteriore punto vendita, che può sovrapporsi o entrare in concorrenza con quello fisico - spiega Andrea Boaretto, head of marketing projeets School of Management del Politecnico di Milano -. Importante è invece che l'online si integri con l'offline, fornendo dei servizi che da un canale rimandano all'altro". Mobile, mai più senza Un ruolo di primo piano nel processo di acquisto è quello svolto dal mobile, che si conferma come mezzo innovatore del mondo retail. I dati di una recente ricerca internazionale commissionata da Google parlano chiaro: il 90% degli utenti utilizza lo smartphone per compiere attività finalizzate all'acquisto di un prodotto: legge le recensioni e ne studia le caratteristiche, ne compara i prezzi, cerca le offerte migliori e i negozi dove può recarsi per acquistarlo. E il 19% lo utilizza per finalizzare l'acquisto. Inoltre, da notare come L'84% degli acquirenti faccia uso dello smartphone come strumento di supporto alle attività di acquisto dentro il negozio: ciò avviene soprattutto nel caso in cui si desidera acquistare elettrodomestici, generi alimentari, prodotti di elettronica o dedicati alla cura dei bambini. Ma non solo: la ricerca evidenzia anche che le persone che utilizzano attivamente uno smartphone durante la loro visita al punto vendita hanno una propensione all'acquisto più alta rispetto agli altri, soprattutto per quanto riguarda gli elettrodomestici e i prodotti legati alla cura della persona. La sfida per i retailer è quindi quella di fornire dei servizi su mobile (m-site e app in prima linea) che non solo facilitino l'esperienza di acquisto, ma che la arricchiscano anche con informazioni sui prodotti, soluzioni di comparazione di prezzi e tutto ciò che può rendere lo shopping completo e interattivo."Una soluzione che non tarderà molto ad affermarsi è quella degli wearable object, oggetti indossabili (braccialetti, orologi e altro ancora) capaci di dare e ricevere informazioni tramite dei totem posti all'interno del negozio - continua Boaretto -. La marca deve insomma trasformarsi in un 'maggiordomo' dell'acquirente, a cui fornire attenzioni e servizi, in cambio dei quali quest'ultimo acconsentirà poi a rilasciare dei dati su di sé". La strada, comunque, è ormai segnata: la multicanalità, anche nel retail, è un trend inevitabile sia per i grandi sia per i piccoli esercenti. "È su questo terreno che si gioca la partita dei retailer - conclude Boaretto -, soprattutto agli occhi dei clienti internazionali più evoluti". ne Fabrizio Valente, fondatore Kiki Lab Andrea Boaretto, head of marketing projeets School of Management del Politecnico di Milano Secondo la ricerca 'Crosscanalità 2: retail e surf fra negozi e web' di Kiki Lab con Ebeltoft Group, cresce la crosscanalità nel mondo (dal 35% al 41%) e in Italia (dal 3 1 % al 37%) LA CROSS-CANALITA AVANZA CLASSIFICA PER PAESE 74% 59% 54% 52% 46% 46% 43% 43% 4 1 % 39% 39% 37% 37% 35% 30% 20% 13% 13% Stati Uniti Gran Bretagna Paesi Bassi Svezia Canada Germania Danimarca Media Uè Media mondo Francia Portogallo Italia Svizzera Spagna Brasile Singapore 23/10/2014 NC Nuova Comunicazione - N.49 - ago/set 2014 Pag. 40 ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 72 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Romania India Fonte: 'Crosscanalità 2: retail e surf fra negozi e web', Kiki Lab MORACE: "LA SPINTA DIGITALE SUL RETAIL"_ Al di là della crosscanalità, che è sicuramente una tendenza dominante, il retail oggi è attraversato da molti altri trend, eloquenti dell'evoluzione in corso. Uno di questi è quello che Francesco Morace (nella foto), presidente Future Concept Lab, chiama l'intergenerazionalità. "Grazie ai mezzi digitali - spiega Morace - si sta creando, sempre di più, una complicità fra generazioni diverse, che effettuano insieme acquisti ontine. Quello del nipote che aiuta il nonno a comprare sul web è insomma un fenomeno ormai onnipresente, che fa capire come l'avvento del digitale nel processo di acquisto abbia modificato totalmente i ruoli". Salta dunque il tema, fino a oggi ben solido nel marketing tradizionale, del responsabile di acquisto, e si afferma al suo posto un quadro dominato dalla circolazione e dalla condivisione di competenze e responsabilità fra soggetti diversi. Un altro aspetto interessante è poi quello della sostenibilità e di una forte cooperazione fra il produttore e il consumatore, che determina economie circolari senza soluzioni di continuità. "Sta avvenendo esattamente il contrario di quello che si pensava, e cioè che il globale ammazzasse il locale - commenta Morace -. L'universalità di questi strumenti sta invece dando ampio spazio a esperienze molto specifiche, con cui si può venire a contatto nel tempo di un click". Internet si conferma un canale essenziale nella fase di pre-acquisto per consultare informazioni, confrontare prezzi, cercare il punto vendita e condividere l'esperienza su intemet II ruolo di internet nel processo d'acquisto Per me internet è la (onte principale per cercare info su prodotti e servizi Attraverso intemet scelgo in quali punti vendita andare a fare i miei acquisti Attraverso internet confronto i prezzi dei prodotti/servizi che ho deciso di acquistare(% Molto * Abbastanza - Base, user intemet) Fonte:'Osservatorio Multicanalità, È il momento di osare, Rapporto 2013' Se sono rimasto deluso/soddifatto di un prodotto tendo a condividere la mia esperienza su internet Si stringe la forbice tra 'infocommerce' (ricerca delle informazioni su internet e acquisto in punto vendita), e 'showrooming' (visitare il negozio per raccogliere informazioni sui prodotti, ma poi acquisto online) Una ricerca commissionata da Google rivela come un'alta percentuale degli acquirenti faccia uso dello smartphone dentro il negozio soprattutto per l'acquisto di elettrodomestici, generi alimentari, prodotti di elettronica o dedicati alla cura dei bambini Il rapporto tra showrooming e infocommerce (% rispondere motto • abbastanza • Base lAhzzaton internet) • Mi capita di andare a vedere sul punto vendita un prodotto ma poi di acquistarlo su internet •Cerco informazioni su internet ma poi acquisto in un punto vendita Fonte:'Osservatorio Multicanalità, È il momento di osare, Rapporto 2013' Utilizzo dello smartphone in-store per qualsiasi attività commerciale Fonte: 'Mobile in store research', Google 21/10/2014 ADV Express Sito Web Raddoppiano le vendite via Smartphone, che, con quelle via Tablet, incidono per il 20% dell'eCommerce. Tra i settori che hanno registrato gli incrementi più elevati ci sono Editoria (+34%), Informatica ed elettronica di consumo (+31%) e Abbigliamento (+25%).La penetrazione dell'eCommerce sul totale vendite retail nell'Editoria passa così dal 4 al 7%, nell'Informatica cresce dal 7,5 al 10,5% e nell'Abbigliamento passa dal 2,9 a quasi il 4%. L'eCommerce B2c in Italia cresce del 17% nel 2014 e il valore delle vendite raggiunge quota 13,3 miliardi di euro. Questi i dati dell'Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm. Le startup eCommerce in fermento: sono 1000 quelle finanziate, di cui 54 italiane, soprattutto nell'Abbigliamento, nell'Arredamento e Design, e nel Food&Wine . Continua la crescita dell'eCommerce B2c in Italia: +17% se consideriamo le vendite da siti italiani (verso consumatori italiani e stranieri), per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro, e +16% se consideriamo gli acquisti dei clienti italiani (da siti italiani e da siti stranieri), per un valore totale di 14,6 miliardi di euro. Il valore dell'eCommerce passa così dal 2,6 al 3,5% del totale vendite retail e cresce significativamente la penetrazione in diversi settori merceologici: nell'Editoria dal 4 al 7%, nell'Informatica dal 7,5 al 10,5% e nell'Abbigliamento dal 2,9 a quasi il 4%. I device mobili sono sempre più protagonisti: le vendite via Smartphone registrano un incremento del 100% nel 2014 e superano gli 1,2 miliardi di euro, pari al 9% dell' eCommerce complessivo. Se si aggiungono quelle via Tablet, l'incidenza delle vendite da dispositivi mobili raggiunge il 20% del totale eCommerce. Sono questi i principali numeri presentati dall'Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm al convegno intitolato "L'eCommerce B2c in Italia: le Dot Com corrono, i retailer rincorrono".* "L'eCommerce nel nostro Paese è sempre più appannaggio delle Dot Com - prevalentemente straniere (come ad esempio Amazon, Booking.com, eBay, Expedia, Privalia, vente-privee.com), ma anche italiane (ad esempio Banzai e YOOX Group) - che complessivamente pesano per il 54% delle vendite (oltre il 70% se consideriamo solo i comparti di prodotto )", afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio eCommerce B2c di Politecnico di Milano e Netcomm. " Questa percentuale, non negativa di per sé, mette però in luce le debolezze degli operatori tradizionali (produttori e retailer), che ancora stentano a interpretare l'online come un reale canale alternativo e che per questo non riescono a giocare un ruolo da protagonisti come è invece avvenuto in molti mercati occidentali. Nonostante oltre 30 nuovi ingressi online tra gli operatori tradizionali nei diversi comparti merceologici, vediamo molto spesso un approccio poco convinto, volto più a enfatizzare i limiti dell'eCommerce rispetto al business tradizionale piuttosto che a coglierne pienamente le potenzialità. " Nell'ultimo anno, in Italia, gli acquirenti online hanno superato i 16 milioni. Gli acquirenti abituali - ossia quelli che effettuano almeno un acquisto al mese - sono circa 10 milioni e generano il 90% circa del valore dell'eCommerce B2c, mentre quelli sporadici sono 6 milioni. In media spendono 1000 € all'anno. Se confrontiamo i nostri 16 milioni di acquirenti con i web shopper dei principali mercati eCommerce europei non riscontriamo valori di spesa annua molto differenti: 1.100 euro/anno per quelli tedeschi, 1.000 euro/anno per i francesi e 700 euro/anno per gli spagnoli. Solo gli inglesi fanno registrare un valore degli acquisti annui decisamente superiore con quasi 2.000 euro all'anno. Resta ancora differente la numerosità: in UK i web shopper sono 39 milioni, in Germania 44 e in Francia 29, ossia rispettivamente il 78, il 74 e il 59% degli Internet User. "Anche nel 2014" , afferma Riccardo Mangiaracina (nella foto), Responsabile della ricerca dell'Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, " l'analisi condotta attraverso le interviste agli operatori di eCommerce italiani conferma che il fattore determinante nell'indurre i web shopper all'acquisto online è il vantaggio di prezzo nei confronti dei canali tradizionali. La forte sensibilità dei clienti al prezzo ha come ovvia conseguenza una competizione molto agguerrita, potenzialmente pericolosa per la sostenibilità del business ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 73 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Agli italiani piace l' eCommerce via Smartphone: +100% le vendite nel 2014, oltre 1,2 mld 21/10/2014 ADV Express Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 74 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato di molti operatori, che si sono quindi attivati per introdurre elementi di differenziazione del servizio, più efficaci sia nel creare fidelizzazione sia nel preservare marginalità adeguate. Si stanno quindi migliorando progressivamente le prestazioni di consegna, attraverso servizi aggiuntivi come la consegna su appuntamento, e si offrono modalità di acquisto sempre più personalizzate e su misura per il cliente." " Gli eShopper non solo stanno crescendo, ma si stanno evolvendo. Siamo di fronte alla nascita di un nuovo tipo di cliente: Il 'Superconsumatore'" afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm. "Il Consumatore, infatti, è profondamento diverso dal passato: ha preso il pieno controllo del processo di acquisto per soddisfare i suoi bisogni. Non solo acquista online, ma utilizza il web per effettuare acquisti tradizionali consapevoli. Il suo comportamento multicanale da per scontato che, in qualsiasi momento della giornata, egli possa accedere alle informazioni a lui utili attraverso tutti i mezzi, dallo Smartphone ad una vetrina di un negozio in strada abilitata ad essere un touch screen e che, nel contempo, possa effettuare l'acquisto dagli stessi mezzi ". Il mercato Le vendite da siti italiani - 13,3 miliardi di euro nel 2014 - hanno fatto registrare una crescita pari a circa 2 miliardi di euro, riconducibile per il 70% alla vendita di prodotti e per il 30% alla vendita di servizi. Tra i comparti di prodotto spiccano Abbigliamento e Informatica ed Elettronica di consumo, che contribuiscono alla crescita complessiva con circa 350 milioni di euro ciascuno. Tra i servizi emerge ancora il Turismo, a cui è riconducibile un quarto della crescita totale, mentre restano sostanzialmente stabili gli altri settori (Assicurazioni, Ricariche telefoniche, Biglietteria per eventi e i servizi venduti attraverso i siti di Couponing). Il risultato di queste dinamiche è nel 2014 un incremento del peso dei prodotti sul totale eCommerce dal 40 al 45%, un passo importante verso la parità con i servizi, attesa a questo punto per il 2015. Il paniere dell' eCommerce italiano si sta quindi lentamente conformando a quello rilevato nei principali mercati stranieri, dove i comparti di prodotto hanno un peso più elevato rispetto ai servizi: si va dal 65% di UK e USA, al 75% circa di Francia e Germania fino all'80% di Cina e Corea del Sud. Il valore del mercato eCommerce italiano (acquisti dei consumatori italiani da siti italiani ed esteri) pari a 14,6 miliardi di euro e in crescita del 16% rispetto al 2013, porta la penetrazione dell'online a oltre il 3,5% del totale vendite retail. Cresce in modo considerevole il tasso di penetrazione dei comparti Informatica ed Elettronica di consumo (dal 7,5 al 10,5%), Editoria (dal 4 al 7%) e Abbigliamento (dal 2,9 a quasi il 4%), grazie ad una crescita delle vendite rispettivamente pari al 31, 34 e 25%. Nei servizi, la penetrazione media resta intorno all'8%, senza variazioni significative rispetto al 2013. Nel 2014 inizia a essere rilevante anche il contributo di alcuni comparti, poco significativi in passato, ma con un potenziale online notevole. In primis segnaliamo il Food&Wine 'gastronomico', che nel 2014 vale oltre 200 milioni di euro, in crescita del 30%, c'è poi l'Arredamento, che vale oltre 130 milioni di euro, in crescita del 100%, infine segnaliamo la Profumeria e cosmetica che nel 2014 raggiunge 40 milioni di euro, in crescita del 25%. Nel 2014 anche il Grocery (inteso come spesa da supermercato) fa qualche passo in avanti. Il valore complessivo del mercato cresce del 18% e raggiunge 160 milioni di euro, per un'incidenza sul totale vendite retail ancora trascurabile (0,1%). L'Export L'Export dell' eCommerce B2c italiano cresce del 24% e supera i 2,5 miliardi di euro. Le esportazioni valgono quindi un quinto delle vendite da siti italiani e sono imputabili per oltre il 50% al Turismo, grazie prevalentemente agli operatori del trasporto e ai portali di hotel, e per circa un terzo all'Abbigliamento grazie a operatori con spiccata vocazione internazionale e ai produttori I principali mercati di sbocco restano quelli occidentali (Europa e USA) con l'aggiunta del Giappone e la Russia. Restano sostanzialmente non aggrediti gli altri mercati, come ad esempio Cina e Sudamerica (Brasile in primis), e quasi assenti gli altri settori merceologici, come ad esempio il Food&Wine e il Design nonostante le interessanti potenzialità. Suddivisione dell'offerta tra DotCom e retailer Le Dot Com trainano la crescita dell'eCommerce e, soprattutto nei comparti di prodotto, acquisiscono una posizione dominante rispetto ai retailer. Le Dot Com incluse nella lista dei primi 20 player dell'eCommerce italiano (ad esempio Amazon, eBay, Expedia) generano da sole più di metà dell'intera crescita, grazie ad un aumento del 22% rispetto al 2013 (superiore alla media del mercato). Le Dot Com arrivano così a pesare per il 54% delle vendite. Il restante 46%, appannaggio delle imprese tradizionali, è in realtà in gran parte costituito dal contributo delle imprese produttrici di servizi che da sole pesano per il 32% 21/10/2014 ADV Express Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 75 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato delle vendite da siti italiani. Il peso dei produttori (di prodotti) e dei retailer tradizionali è quindi ridotto al 14%. Analizzando le sole vendite di prodotti, infatti, il peso delle Dot Com supera il 70%, con produttori e retailer tradizionali che contribuiscono per meno di un terzo del valore totale. Non è tuttavia facile per le grandi Dot Com coniugare leadership di gamma, prezzo e servizio con marginalità positive: su dieci Dot Com analizzate, solo tre hanno registrato un utile sempre positivo negli ultimi tre esercizi. Anche nel 2014 ben 30 importanti imprese tradizionali hanno attivato un sito di eCommerce. Molte nell'Abbigliamento e negli accessori, comparto in cui la sensibilità nei confronti dell'eCommerce è ormai particolarmente elevata. Nel 2014 la percentuale di insegne della grande distribuzione con un sito di eCommerce in ambito non food sale al 55% (era il 53% nel 2013) e in ambito food al 10% (8% nel 2013). Una quota importante (30% circa dei brand tradizionali - produttori e retailer - con un sito di eCommerce) si è rivolta ad un service provider completo, in grado di offrire lo sviluppo del sito, la gestione della comunicazione e i servizi logistici. " Questo approccio, di per sé positivo, avviene molto spesso con aspettative errate da parte dei brand che attribuiscono al canale online capacità di generazione del fatturato ben oltre le sue reali potenzialità e trascurano invece la progettazione di iniziative volte a sfruttare al meglio la multicanalità " afferma Alessandro Perego. " Per i grandi brand è difficile, come dimostrato dai numeri, essere concorrenziali rispetto alle Dot Com, se la competizione avviene puramente online (logiche di pricing differenti, gamma prodotti non comparabile, investimenti e abilità in comunicazione online assai diverse, usabilità e soprattutto continuo sviluppo del sito non paragonabili). Aggiunge Alessandro Perego: "A nostro avviso, quindi, la strategia dovrebbe essere quella della progettazione integrata dei percorsi multicanale, volta a sfruttare al massimo il reale asset differenziale degli operatori tradizionali, ossia lo store . In questa direzione, anche lo Smartphone avrà un ruolo sempre più significativo nell'unire il mondo fisico con quello digitale". Startup Una rilevante spinta innovativa per il settore sta arrivando dalle Startup: sono ben 1000 quelle finanziate e di queste 54 sono italiane. Operano sia per colmare una reale mancanza di offerta online sia per migliorare il processo di vendita. Sono infatti due le iniziative identificate: i "merchant", ossia operatori che vendono online prodotti o servizi, e i "service provider", ossia aziende che offrono ai merchant soluzioni di supporto all'attività eCommerce. La loro attività si sta focalizzando su 4 obiettivi: rendere il processo eCommerce più multicanale (con un'integrazione dei diversi canali/device in grado di offrire agli utenti un'esperienza di acquisto geolocalizzata e personalizzata), più semplice (agendo sulla customer journey offerta), più rapido (in ottica di one-click buy) e con una miglior customer experience (offrendo servizi a valore aggiunto e garantendo supporto lungo l'intero processo di interazione azienda-consumatore). Le startup Merchant sono maggiormente concentrate nei settori Abbigliamento (30%), Arredamento e Design (10%), Food&Wine (8%) e Turismo e trasporti (7%). Altri comparti molto attivi sono la Ristorazione, i Prodotti per l'infanzia, la Cosmetica e il Ticketing. * L'edizione 2014 dell'Osservatorio eCommerce B2c è realizzata con il supporto di Accenture, Amadeus Italia, Banca Sella, BizUp, BRT Corriere Espresso, CartaSi, Dynatrace, eBay, FACTFinder, hybris software, IBM, Intesa Sanpaolo, Nexive, PayPal, SDA Express Courier - Gruppo Poste Italiane, SIA; Compass, GS1 Italy | Indicod-Ecr, Telecom Italia EC 22/10/2014 ADV Express Sito Web Nella sua rubrica Pasquale Diaferia riflette sul ruolo delle marche e dei comunicatori prendendo a modello l'intervento di Vileda che, sollecitata via twitter da due professioniste di Genova e Parma, hanno inviato alle due città in difficoltà per gli allagamenti, una dotazione di strumenti per effettuare i lavori. "Tutto questo è avvenuto nel silenzio più totale dei professionisti della comunicazione nazionale. Il problema sta nella bassa reputazione dei player del mercato della comunicazione, che hanno perso il loro ruolo di saggi ed efficaci strateghi. Il problema sta in un mondo di comunicatori che ancora parlano solo tra di loro, e pensano di essere rilevanti perché si applaudono a vicenda. Senza vedere, come la politica e le istituzioni, che la gente fa da sé. E compra altro". Cara Marca, benvenuta nel Terzo Millennio. Se ancora non te ne sei accorta, non basta più l'invasivo Interruption Marketing, Non basta più il Finto Marketing Relazionale. Ormai, i consumatori, o li tratti come cittadini, come esseri umani pensanti, come clienti intelligenti, o sei destinata a diventare irrilevante, marginale, dimenticata, in questo mondo cinico, iperconnesso, ultrarapido. Prendi ad esempio, quello che è successo la scorsa settimana. Dopo la tragedia degli allagamenti a Genova, la gente non è stata ad aspettare le Istituzioni, che come le marche sono in crisi perché sono lontane, mute e cieche. Ragazzi e ragazze, uomini e donne, sono scesi in strada a spalare, meritandosi l'appellativo "Angeli del Fango". Alcuni, i volontari fisici, usavano le mani. Altri, i volontari digitali, cominciavano ad esercitare la loro influenza, altrettanto forte e proveniente dal basso. Cristiana Solinas, giovane professionista ligure, ha aiutato il coordinamento degli angeli via twitter. Ha lanciato appelli, attraverso il suo account Genova4Tourist. Ha chiamato in causa una marca molto precisa, Vileda, parte di una multinazionale, che ha nel suo portafoglio prodotti proprio come quei guanti, quegli stracci, quei mocio che servivano ai volontari. Quattro ore e tac, il tweet di risposta. Un giorno, e gli scatoloni erano sotto la Lanterna. Nel frattempo, visto che anche Parma era andata sott'acqua, un'altra giovane comunicatrice ha ripetuto il tweet in chiave emiliana. Stessa reazione del Social Media Manager dell'azienda. Lunedì gli scatoloni sono stati consegnati anche a Viadana. E nel frattempo, un'altra azienda, più piccola, ha offerto agli angeli i suoi prodotti via tweet. E così via. Inutile segnalare l'incredibile risultato di reputazione per Vileda, in seguito alle numerose riprese su tutti i social network. Un valore per la marca che va enormemente al di là del costo del materiale inviato. Altrettanto inutile sottolineare che tutto questo è avvenuto nel silenzio più totale dei professionisti della comunicazione nazionale. Nonostante avvenisse in giorni lavorativi, nessuna agenzia si è posta il problema. Nessun professionista ha pensato di mettere le sue capacità al servizio di qualcuno o qualcosa. Nessuna associazione ha colto la necessità di mettere in contatto aziende e volontari, attorno ad un evento che prima che di cronaca è di attualità civile. Questo è il passaggio decisivo. Nessun operatore ha ancora capito che se è vero che la crisi nasce dal fatto che se il mondo è cambiato, è necessario cambiare il modo di fare questo lavoro. Quando continuiamo a parlare dell'advertising civile e portiamo esempi concreti come questi, molti sorridono pensando che si tratti di attività senza ritorni immediati, o addirittura senza futuro. La verità è che da oggi le agenzie di comunicazione, analogiche o digitali, verranno esaminate: in Vileda come in tutte le altre aziende, le antiche modalità saranno analizzate in modo diverso, più scettico e più moderno. E forse tutto quello che sta fuori dalla Industry della comunicazione, da domani sarà preso in considerazione con attenzione diversa. Il problema, come dicevamo già qualche mese fa, non viene dalla immediatezza del digitale e dai social network, o dai servizi di crowdsourcing a basso costo di Zooppa o di LogoGratis. Il problema sta nella bassa reputazione dei player del mercato della comunicazione, che hanno perso il loro ruolo di saggi ed efficaci strateghi. Il problema sta in un mondo di comunicatori che ancora parlano solo tra di loro, e pensano di essere rilevanti perché si applaudono a vicenda. Senza vedere, come la politica e le istituzioni, che la gente fa da sé. E compra altro. Altri Amministratori. Altri Politici. Soprattutto altre Marche. (pasquale diaferia Twitter @pipiccola) ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 76 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Space Available Here. 'I Guanti degli Angeli' 22/10/2014 ADV Express Sito Web L'azienda specializzata nell'offerta di servizi cloud elenca una serie di best practice per le aziende che desiderano cogliere tutte le opportunità del prossimo Natale 2.0: comprendere la modalità di accesso al sito da parte degli utenti e adottare la loro prospettiva; ottimizzare l'infrastruttura di rete dello store online; essere veloci; preparare un piano B; non tralasciare la questione sicurezza. Il Natale 2013 si è distinto per accessi record ai siti web dei maggiori retailer online da parte degli utenti in tutto il mondo. La parte del leone l'ha fatta il mobile, con un acquisto su otto effettuato da dispositivi quali smartphone e tablet. Con un aumento del 68% rispetto all'anno precedente, l'Europa è stata l'area geografica che ha registrato il maggior tasso di incremento per lo shopping via mobile, superiore anche ai mercati Usa e asiatici. Come ovvio, un mercato in crescita come quello europeo da un lato attrae investimenti da altre regioni e dall'altro favorisce l'espansione all'estero dei business locali. Il risultato? Più concorrenza e una forte spinta alla globalizzazione offrono ai clienti più scelta e maggiore potere d'acquisto, ma anche un calo della fedeltà di marca, oggi ai minimi storici: il 60% dei acquirenti online dichiara infatti di non aver nessun problema a cambiare brand. In questo scenario, le vendite online si prospettano rosee anche per il prossimo Natale, ma i retailer devono attuare le giuste strategie per riuscire ad emergere su una concorrenza ogni giorno più agguerrita e per attrarre consumatori sempre meno fedeli. Per cogliere le opportunità offerte dall'e-commerce natalizio, i retailer dovranno dunque fornire ai potenziali clienti esperienze online di assoluta qualità, in grado di tradursi in acquisti e ulteriori visite al sito. Luca Collacciani, regional manager per l'Italia di Akamai, elenca di seguito una serie di best practice per le aziende che desiderano cogliere tutte le opportunità del prossimo Natale 2.0: 1. Comprendere la modalità di accesso al sito da parte degli utenti e adottare la loro prospettiva Conoscete la modalità di accesso preferenziale dei vostri clienti al vostro sito? Qual è il traffico che converte di più? Quali dispositivi e quali reti utilizzano i clienti? Quali piattaforme e browser? Non è possibile offrire esperienze ottimali se non vengono analizzati i diversi percorsi dei visitatori verso il sito web aziendale. Una volta verificate queste modalità, dovrete cercare di "vedere" l'esperienza di navigazione e d'acquisto con gli occhi dei consumatori. Cercate di immaginare a cosa assomiglia l'esperienza dell'utente finale sul vostro sito e confrontatela con quella offerta dalla concorrenza o dai leader di mercato. Ricordate che ciò che non può essere misurato, non può essere ottimizzato. Sfruttate i molti strumenti di monitoraggio in tempo reale degli utenti e di analytics disponibili sul mercato per ottimizzare e perfezionare le applicazioni web per ottenere prestazioni migliori. 2. Ottimizzare l'infrastruttura di rete dello store online Reti mal configurate spesso comportano elevati tempi di latenza e bassa capacità di banda, con conseguente impatto negativo anche sull' eCommerce, poiché limitano i consumatori nel confronto rapido dei prezzi, nella consultazione delle recensioni online e nella condivisione dell'esperienza d'acquisto. Spesso, la causa di queste lentezze va ricercata nell'architettura di rete e nella tipologia di connessione disponibile a supporto del vostro sito e in negozio. I clienti, infatti, si informano e acquistano attraverso diversi canali: dai loro dispositivi mobili, dai totem multimediali o dai tablet presenti in negozio. Siamo ormai nell'era dell'omnicanalità e questi canali fanno tutti parte della brand experience: nessuno può essere sottovalutato. 3. Veloce, veloce, veloce Mai far aspettare i consumatori. Non importa quali siano le condizioni del traffico online o la modalità d'accesso dell'utente finale. Portate i contenuti il più vicino possibile agli utenti. Più vicino uguale più veloce. Per i contenuti che possono risiedere solo all'origine - cioè presso i vostri data center o un provider cloud assicuratevi comunque di poter accelerare la comunicazione tra voi e l'utente. Analizzate con cura i componenti dell'applicazione per vedere se potete ridurre il numero di richieste che invia alla rete o la quantità di byte trasferiti. 4. Preparare un piano B Effettuate test per essere sicuri di essere pronti a gestire i picchi di traffico, ricordando che quelli che vi troverete sperabilmente ad affrontare durante il periodo natalizio sono nulla al confronto di quello che può fare un hacker al vostro sito web per renderlo inaccessibile. Per ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 77 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Akamai, 5 consigli per un e-commerce sicuro e di successo 22/10/2014 ADV Express Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 78 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato prepararvi anche a questa tipologia di attacchi (attacchi DDoS - Distributed Denial of Service) valutate il traffico e chiedete al dipartimento IT di aggiornarvi sullo stato dei sistemi di mitigazione delle minacce utilizzati in azienda: marketing e IT devo collaborare per poter garantire ai clienti un'esperienza eCommerce ottimale. Per ultimo, non dimenticate di aggiornare il firewall o di valutare una soluzione cloud per la sicurezza che offra protezione per attacchi ancora più potenti. 5. Non tralasciare la questione sicurezza Gli hacker cercheranno di sfruttare il traffico del periodo natalizio per eludere i firewall che proteggono le applicazioni: assicuratevi che le regole del firewall aziendali siano aggiornate. Inoltre, eseguite una scansione del vostro sito web per scovare eventuali nuove vulnerabilità. Nulla di quello che è stato suggerito è difficile da implementare; tuttavia, solo le giuste risorse e la giusta preparazione permetteranno di cogliere tutte le opportunità per una stagione natalizia sicura e di successo. MG 22/10/2014 ADV Express Sito Web Targeting più specifico, accesso a un ampio bacino, ottimizzazione delle campagne in tempo reale, creatività personalizzate, performance migliori, trasparenza, risparmio di tempo per concentrarsi maggiormente sulla strategia e controllo dei parametri della campagna, adattandoli in tempo reale. Questi i plus del RTB evidenziati dalla struttura. Attraverso 8 punti, Tradelab fornisce una panoramica completa di tutti i plus che porta con sé il Real Time Bidding. In particolare, si evidenziano i principali vantaggi legati ai concetti di: targeting più specifico, accesso a un ampio bacino, ottimizzazione delle campagne in tempo reale, creatività personalizzate, performance migliori, trasparenza, risparmio di tempo per concentrarsi maggiormente sulla strategia e controllo dei parametri della campagna, adattandoli in tempo reale. Tradelab ha sintetizzato in questo documento i principali punti che possono creare valore aggiunto alle campagne degli advertiser, migliorando così le performance. (In allegato la grafica) EC ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 79 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tradelab rivela i vantaggi del Real Time Bidding 22/10/2014 ADV Express Sito Web Makeitapp (www.makeitapp.com/it), azienda specializzata nella realizzazione di app native per iPhone e Android, lancia la prima piattaforma italiana di proximity marketing "su misura" anche per le esigenze e i budget delle piccole e medie imprese. Il funzionamento della nuova piattaforma si basa su "ingredienti" semplici: una brandedApp e dei dispositivi iBeacon, dei radiofari Bluetooth che inviano un segnale constante agli smartphone nelle vicinanze. Makeitapp (www.makeitapp.com/it), azienda specializzata nella realizzazione di app native per iPhone e Android, lancia la prima piattaforma italiana di proximity marketing "su misura" anche per le esigenze e i budget delle piccole e medie imprese. La piattaforma Makeitapp si caratterizza per l'integrazione del nuovo standard Apple iBeacon, una delle novità di punta del sistema operativo iOS 8 per iPhone e iPad, ed è tra le prime ad averlo reso compatibile con i dispositivi Android. La soluzione si articola in una app "iBeacon ready" completamente personalizzata, un CMS per la gestione dei contenuti e un sistema di proximity marketing integrato, corredato di uno strumento di analytics. Grazie a Makeitapp, non solo i big brand ma anche le piccole e medie imprese potranno sfruttare azioni di marketing di prossimità, efficaci e misurabili, per raggiungere tutti i consumatori in possesso di uno smartphone (66,6% della popolazione tra i 16 e i 54 anni, secondo i dati Nielsen "THE MOBILE CONSUMER A GLOBAL SNAPSHOT " Febbraio 2013, riproporzionato su dati ISTAT ). Il funzionamento della nuova piattaforma si basa su "ingredienti" semplici: una brandedApp e dei dispositivi iBeacon, dei radiofari Bluetooth che inviano un segnale constante agli smartphone nelle vicinanze. Una volta che uno smartphone rileva un segnale trasmeso da un iBeacon (in assenza di ostacoli può arrivare fino a un massimo di 70 metri), si attivano meccanismi di "trigger" e localizzazione che fanno comparire sul display del dispositivo contenuti rilevanti e offerte speciali. Lo spazio che circonda l'utente si trasforma in un luogo interattivo: è l'ambiente stesso, in base alla posizione del cliente, a fornire le informazioni e i contenuti desiderati. In altre parole, grazie a un sistema di notifiche in prossimità, diventa possibile invitare un passante a entrare nel punto vendita per visionare i nuovi articoli, aiutarlo a scegliere mostrandogli un catalogo interattivo quando è davanti ai prodotti e incoraggiarlo ad acquistare subito proponendo un voucher di sconto temporale. Si possono fidelizzare i clienti regalandogli dei punti fedeltà ogni volta che visitano l'attività o condividono eventi e offerte con gli amici sui social network. Il sistema inoltre raccoglie preziosi dati sul comportamento, utili all'azienda per analizzare l'andamento della promozione e valutare l'efficacia dell'esposizione nel punto vendita. In aggiunta, le app create da Makeitapp possono interagire con qualsiasi oggetto - dai cartelli al packaging - attraverso Tag NFC o QR-Code che attivano collegamenti a contenuti multimediali di approfondimento. Gli ambiti di applicazione della nuova piattaforma non sono limitati al settore retail, ma spaziano dal turismo alla cultura, dagli eventi all'ho.re.ca, passando per il wellness e l'health care, solo per citarne alcuni. "Abbiamo realizzato questo prodotto pensando inizialmente alle esigenze delle piccole e medie imprese mantenendolo però scalabile, flessibile e personalizzabile, adatto quindi anche alle grandi multinazionali. La finalità è stata quella di creare una piattaforma che consentisse la produzione di app di qualità, con interfaccia grafica e di navigazione personalizzata e dotate di funzioni adatte alle esigenze più specifiche, rendendo allo stesso tempo possibile la realizzazione in tempi brevi, in media 20 giorni, e a costi sostenibili." - dichiara Flavio Piccioni (foto 1), CEO di MakeIitApp - "Dopo due anni e mezzo di sviluppo abbiamo arricchito l'offerta, rilasciando un framework di proximity marketing unico nel suo genere, integrato con le molteplici funzioni disponibili sulla piattaforma (couponing, m-commerce, loyaty, sociali engagemente, conteuti multimediali, sistemi di prenotazone e pagamento). Il prodotto si rivolge alle medie imprese ma, al tempo stesso, permette a quelle più piccole di usufruire dell'innovazione realizzata". "Il carattere distintivo della nostra piattaforma è la sua versatilità" aggiunge Aurelio Muccio (foto 2), Co-Fondatore di MakeIitApp, nonché Responsabile dell'ideazione del prodotto e del coordinamento del team di sviluppo. "Questo ci permette di fornire un prodotto out of the ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 80 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Con MakeItApp il proximity marketing alla portata di tutti 22/10/2014 ADV Express Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 81 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato boxper le esigenze più semplici, ma al tempo stesso consente l'integrazione con complesse realtà preesistenti, come ad esempio sistemi di CRM, e-commerce e business intelligence, posizionando la nostra azienda anche come integrator partner". 22/10/2014 ADV Express Sito Web I ricavi netti consolidati del Gruppo, pari a 471,2 mln, registrano un calo dell'8,1% rispetto ai primi nove mesi del 2013 ( 512,6 mln). La stampa segna un decremento della raccolta pubblicitaria del 10,5%. La raccolta internet, radio e tv, è in linea con quella del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Si è riunito oggi a Roma, presieduto da Carlo De Benedetti (in foto), il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Editoriale L'Espresso che ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2014 presentati dall'Amministratore Delegato Monica Mondardini. Come si legge nel comunicato stampa, malgrado le evoluzioni negative del mercato, che incidono significativamente sui ricavi, il Gruppo ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un risultato positivo ed in linea con quello del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Va considerato che a seguito dell'integrazione delle attività di operatori di rete in Persidera, il perimetro di consolidamento risulta variato. I ricavi netti consolidati del Gruppo, pari a 471,2 mln, registrano un calo dell'8,1% rispetto ai primi nove mesi del 2013 ( 512,6 mln). I ricavi diffusionali, pari a 175,8 mln, mostrano una flessione del 6,3% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente (187,7 mln), in un mercato che, come sopra riportato, continua a registrare una significativa riduzione delle diffusioni dei quotidiani (-11,5%) Sulla base degli ultimi dati ADS (Agosto 2014), la Repubblica si riconferma quale primo quotidiano d'informazione per copie vendute in edicola, abbonamenti e altri canali di legge, e, sulla base dei dati Audipress, quale primo giornale nell'edizione tradizionale per numero di lettori. Prosegue, inoltre, lo sviluppo degli abbonamenti ai prodotti digitali del quotidiano (Repubblica+ e Repubblica Mobile): gli abbonati medi dei primi nove mesi sono in aumento del 10% rispetto all'equivalente periodo del 2013 e a fine settembre ammontano a circa 76 mila. I quotidiani locali hanno registrato un andamento delle diffusioni migliore di quello settoriale e, anche per essi, si registra un progressivo incremento delle copie digitali, per quanto esse risultino meno significative di quelle del quotidiano nazionale. Complessivamente il Gruppo a fine settembre ha superato i 100 mila abbonati alle edizioni digitali delle sue testate giornalistiche. I ricavi pubblicitari sui mezzi del Gruppo hanno registrato un calo del 7,7% (-9,3% se si includono anche le concessioni di terzi, in seguito alle discontinuità di perimetro). Per settore, la stampa registra un decremento della raccolta pubblicitaria del 10,5%, in linea con l'andamento dell'intero comparto. La raccolta sui restanti mezzi, internet, radio e tv, è sostanzialmente in linea con quella del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Si segnala, in particolare, l'ottimo andamento di Repubblica.it, la cui Total Digital Audience media nel periodo gennaio - luglio, secondo la nuova rilevazione Audiweb, ammonta a 1,7 milioni di utenti unici giornalieri, confermandone la leadership tra i siti d'informazione italiani con un distacco del 38% sul secondo sito; significativo anche lo sviluppo dell'audience dei siti dei quotidiani locali (+17% sul solo PC), con una Total Digital Audience media nel periodo gennaio - luglio di 403 mila utenti unici giornalieri. I costi registrano una riduzione del 7,7% sostanzialmente equivalente a quella dei ricavi; sono diminuiti in particolare i costi fissi industriali, grazie al proseguimento delle attività di riorganizzazione della struttura produttiva del Gruppo, i costi di distribuzione, per la razionalizzazione operata sui trasporti, ed i costi di gestione e amministrazione principalmente per le misure adottate per il contenimento del costo del lavoro. Il margine operativo lordo consolidato è pari a 41,5 mln, in leggero miglioramento rispetto ai 38,4 mln del corrispondente periodo del 2013. Il risultato operativo consolidato è pari a 26,1 mln, in lieve crescita rispetto ai 22,8 mln del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il risultato netto consolidato, a perimetro omogeneo, riporta un utile di 4,9 mln, contro 3,9 mln nei primi nove mesi del 2013. Includendo anche le attività cedute, il risultato netto è pari a 4,6 mln rispetto ai 4,5 mln del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'indebitamento finanziario netto consolidato, pari a 44,8 mln al 30 settembre 2014, mostra un'ulteriore riduzione rispetto ai 73,5 mln di fine 2013 e ai 61,7 mln al 30 settembre 2013; l'avanzo finanziario del periodo è stato di 28,7 mln. L'organico del Gruppo, inclusi i contratti ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 82 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gruppo Espresso: nei primi nove mesi utile stabile a 4,6 milioni, ricavi a 8%. Pubblicità a -7,7% 22/10/2014 ADV Express Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 83 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato a termine, ammonta a fine settembre a 2.373 dipendenti e l'organico medio del periodo, a perimetro omogeneo, è inferiore del 4,1% rispetto ai primi nove mesi del 2013. EC 22/10/2014 ADV Express Sito Web L'accordo prevede la presenza sul sito dei video-tutorial della make-up artist. Banzai gestirà in esclusiva la raccolta pubblicitaria di ClioMakeUp sviluppando insieme iniziative speciali rivolte ai clienti pubblicitari. Per l'occasione il sito ClioMakeUp si rinnova il look. L'agenzia Mutado ha infatti progettato una nuova piattaforma digitale nel segno dell'integrazione mobile, con l'ambizione di creare un luogo virtuale inclusivo e interattivo. PianetaDonna, il sito di Banzai sul mondo femminile in Italia, con 8,5 milioni di Utenti mensili (Dati Audiweb View) e ClioMakeUp, al secolo Clio Zammatteo, la nota make-up artist e personaggio televisivo autrice di un celebre blog e con quasi un milione di iscritti nei suoi canali Youtube, come già anticipato da ADVexpress (leggi news), hanno stretto una partnership. PianetaDonna, in virtù di questa partnership, rafforza il suo presidio nel settore della cosmesi, bellezza e make-up, offrendo alle proprie utenti l'expertise di Clio, che condividerà con le lettrici del sito numero uno in Italia presso il pubblico femminile i suoi apprezzati video-tutorial sul make-up e i suoi consigli di bellezza. L'accordo prevede che Banzai gestirà in esclusiva la raccolta pubblicitaria di ClioMakeUp sviluppando insieme innovative iniziative speciali rivolte ai clienti pubblicitari. Per l'occasione il sito ClioMakeUp si rinnova il look. L'agenzia Mutado ha infatti progettato a stretto contatto con ClioMakeUp una nuova piattaforma digitale nel segno dell'integrazione mobile, con l'ambizione di creare un luogo virtuale inclusivo e interattivo. Il nuovo sito, oltre a un nuovo layout, offre nuove funzionalità, ottimizzate per ogni tipo di fruizione, in particolare quella da mobile. Banzai e Clio hanno festeggiato ieri insieme la loro partnership e presentato il nuovo sito, con un evento allo Spazio Anni Luce di Milano, a cui hanno partecipato oltre duecento fra i principali advertiser e agenzie di comunicazione. "Quella di Clio è una bella storia, la storia di una ragazza italiana che trova l'America in Italia, ma che per farlo... ha dovuto appunto emigrare in America. Clio ha cominciato a girare i sui primi video, quasi per gioco nel 2008, dalla sua cameretta a Brooklyn tramite webcam, mentre imparava il mestiere presso la scuola professionale per truccatori Make Up Designory di New York", commenta Andrea Santagata, Amministratore Delegato di Banzai Media, "ma non ha mai smesso di pensare che l'Italia potesse essere il suo mercato di riferimento, e gli oltre 160 milioni di video visti dal 2008 a oggi le hanno dato ragione. E' una storia di talento e di tenacia che presenta tanti punti in comune con alcune delle storie di maggior successo di Banzai. Anche per questo siamo contenti di potere completare grazie a Clio la nostra offerta di contenuti rivolti all'utenza femminile, in particolare quella di contenuti video, campo nel quale Clio ha dimostrato originalità ed eccellenza". "Si tratta di una partnership molto importante, che rafforza ulteriormente il posizionamento e l'offerta di PianetaDonna. Siamo molto orgogliosi di poter offrire al mercato pubblicitario l'opportunità di pianificare campagne di comunicazione su ClioMakeUp, sito molto apprezzato e noto al pubblico femminile, oggi ancora più accattivante e coinvolgente, e ricco di oltre 600 produzioni video in costante aumento" - commenta Giorgio Galantis, Responsabile di Banzai Advertising. "Sono felice di annunciare l'inizio della collaborazione con Banzai, un partner di alto livello che saprà valorizzare i miei contenuti e la mia storia al meglio. Oltre alla nuova versione del mio sito, lanciata pochi giorni fa, nelle prossime settimane attiveremo tanti nuovi ambienti digitali, dove la nostra community potrà partecipare in prima persona, in un vero e proprio sistema integrato dedicato alla bellezza e alla "femminilità 2.0" - è il commento di Clio Zammatteo. EC ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 84 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PianetaDonna ancora 'più bello' con ClioMakeUp 22/10/2014 ADV Express Sito Web E' quanto è emerso dal convegno The Social tv Opportunity, promosso da Nielsen per tracciare un quadro dei benefit di Nielsen Twitter Tv Ratings, da poco lanciato anche in Italia, che a settembre ha fatto registrare 240 mila utenti unici, i quali hanno postato 2 mln e 700 mila tweet.Ne hanno discusso: Francesco Barbarani, Direttore Area Radio e Web RAI Pubblicità; Luca Bordin, General Manager Media Sales & Solution Nielsen Italia; Matteo Cardani, Deputy GM Marketing Publitalia; Alessio Gianni, Social Media & Digital Marketig Director Barilla; Salvatore Ippolito, Country Manager Twitter Italia; Emilio Vignapiano, Social Media Manager SKY. Nielsen ha organizzato a Milano il convegno The Social tv Opportunity per sondare e analizzare, con gli esponenti delle principali concessionarie, delle aziende e delle meda company i vantaggi di Nielsen Twitter TV Ratings, il nuovo strumento di misurazione delle attività totali (tweet, unique author) e della reach (impression e unique audience) relative ai tweet sui programmi tv, recentemente lanciato anche in Italia (leggi news), dopo il debutto negli Usa e volto a catturare la social tv audience. Luca Bordin, General Manager Media Sales & Solution Nielsen Italia, ha fornito i numeri rilevati da NTTR: "A settembre si sono contati 240 mila utenti unici che hanno postato 2,7 mln di tweet, a cui sono state esposte 220mila persone". "A ottobre - ha aggiunto il manager - la rilevazione è ancora in corso, ma le prime due settimane hanno determinato un incremento del 10% dell'audience e un +83% di impression, indice di un engagement in forte crescita. Record assoluto per la partita Juve - Roma, che ha registrato un'audience di 250 mila persone e 7,5 mln di impression". Andrew Somosi, President Nielsen Social, ha sottolineato che grazie a engagement e loyalty le marche sfruttando Twitter possono costruire rapporti individuali con gli utenti consumatori. Il 51% delle persone che twittano sui brand, tra l'altro, sono le stesse che twittano anche su contenti e programmi della tv. Giovanni Fantasia (nella foto), Ad di Nielsen, ha posto l'accento sul fatto che quando si parla di fedeltà non si intende solo quella del consumatore verso il brand, ma soprattutto quella del brand verso i consumatori, coi quali le marche, attraverso i social, devono costruire interazioni personalizzate. Fred Graver, Creative Lead for Twitter TV ha affermato che la comunicazione via twitter è soprattutto 'live', poiché tutto su twitter accade in tempo reale, e 'public', perchè non c'è niente tra chi twitta e la 'twittersphere'. Inoltre il professionista ha evidenziato che il 70% dei tweet è fruito durante la messa in onda dei programmi televisivi. Citando un'indagine americana, inoltre, Graver ha reso noto che negli Usa il 90% delle persone che twitta su un brand, successivamente compie azioni concrete verso quello stesso marchio, effettuando ricerche online o acquistando con l'e-commerce. Graver ha poi ricordato come Nielsen Twitter TV Ratings sia uno strumento che moltiplica l'efficacia della brand communication perchè la possibilità di misurare l'engagement degli active users rappresenta un grande valore aggiunto per gli inserzionisti. Tanto che si riscontra una maggiore propensione a ricordare la pubblicità da parte degli utenti attivi sul social network. Matteo Cardani, Deputy GM Marketing Publitalia, ha riflettuto sul fatto che i media sono nati social ancor prima della diffusione dei social network, i quali, da parte loro, twitter in primis, hanno ovviamente amplificato il fenomeno. Bisogna considerare, osserva Cardani, che non esiste solo l'audience reale rappresentata dai dati Auditel, ma anche una audience differita, composta, ad esempio, da coloro che si collegano tramite web e social al sito di un programma come Le Iene generando un enorme traffico nei giorni successivi alla messa in onda. Emilio Vignapiano, Social Media Manager SKY, ha ricordato gli ottimi risultati registrati da Xfactor in termini di social tv audience, tanto da aver raccolto 600 mila tweet nelle prime cinque puntate registrate. Paragonando l'attuale stagione della trasmissione con quella dello scorso anno , si nota una crescita del 42% dei tweet che rendono Xfactor lo showcon il più alto audience sui social. Salvatore Ippolito, Country Manager Twitter Italia, ha definito Twitter un ponte che connette gli utenti con i propri interessi. Inoltre ha osservato come la social brand communication viaTwitter favorisca l'abbattimento dei vecchi antagonismi tra le discipline della comunicazione on/off, atl/btl, earned/paid. Alessio Gianni, Social Media & Digital Marketig ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 85 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Twitter moltiplica l'efficacia della brand communication 22/10/2014 ADV Express Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 86 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Director Barilla ha rivelato che Twitter è uno strumento molto importante per l'azienda di Parma perchè aiuta a conoscere meglio i gusti dei consumatori. Digital strategico anche per Rai Pubblicità, come ha ricordato Francesco Barbarani, Direttore Area Radio e Web della concessionaria (leggi news). 22/10/2014 ADV Express Sito Web Come spiegato ad ADVexpress da Francesco Barbarani, Direttore Area Radio e Web RAI Pubblicità, nell'ambito del convegno Nielsen The Social tv Opportunity, a trainare la raccolta digital sono mobile adv e formati video pre roll. La concessionaria prevede una chisura 2014 con una crescita a doppia cifra, con la possibilità di un ulteriore incremento rispetto al risultato di gennaio -settembre. La strategia è di puntare sul digital come driver di crescita della raccolta stessa in un'ottica muiltiscreen e multipiattaforma. Nell'ambito del convegno The Social tv Opportunity, promosso da Nielsen per tracciare un quadro dei benefit di Nielsen Twitter Tv Ratings (leggi news), ADVexpress ha fatto il punto con Francesco Barbarani, Direttore Area Radio e Web RAI Pubblicità, che ha anticipato che " a gennaio - settembre la raccolta digitale della concessionaria cresce a doppia cifra, trainata dal mobile adv e dai formati video pre roll". La concessionaria prevede una chisura 2014 con una crescita a doppia cifra, con la possibilità di un ulteriore incremento rispetto al risultato di gennaio -settembre. In generale la strategia, spiega Barbarani, nell'economia complessiva della raccolta Rai, è di valorizzare il digital come driver di crescita della raccolta stessa in un'ottica muiltiscreen e multipiattaforma. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 87 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Barbarani (Rai Pubblicità ): "nei primi nove mesi 2014 la raccolta digitale cresce double digit" 22/10/2014 ADV Express Sito Web E' quanto emerge dall'indagine dell'Osservatorio SMAU - School of Management Politecnico di Milano. La Pubblicità su internet raggiunge per la prima volta i 2 miliardi di euro e cresce del 14%. In occasione di SMAU Milano 2014, l'Osservatorio SMAU - School of Management Politecnico di Milano ha presentato i risultati della ricerca sui "Mercati Internet Consumer". Cresce del 15% rispetto al 2013 il valore complessivo dei mercati Internet consumer in Italia - intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, abilitati dalla piattaforma Internet, ovvero fruiti tramite Pc/Tablet, Smartphone e Internet Tv. In valore assoluto si sfiorano i 16 miliardi di Euro, per l'esattezza 15,7 miliardi. Il valore dei mercati online in Italia nel 2014 La stragrande maggioranza (88%) del valore dei mercati Internet consumer è ancora legata a Pc e Tablet (in crescita del 10% nel 2014), ma è la componente Smartphone a registrare i tassi di crescita più elevati (+73%), grazie in particolare al raddoppio delle vendite di prodotti e servizi non digitali (Mobile Commerce). Il peso dei mercati Internet su Smartphone, che in valore assoluto complessivamente arrivano a superare i 2 miliardi di Euro, passa così dal 9% del 2013 al 12% del 2014. Ancora irrilevante, invece, il ruolo delle Internet Tv, nonostante la sempre maggiore diffusione di schermi che portano Internet sul televisore di casa. La dinamica dei mercati Internet consumer è legata a tutti i comparti di riferimento, che continuano a crescere a due cifre: eCommerce (+16%), Pubblicità su Internet (+14%) e Contenuti/servizi Internet (+11%) - afferma Andrea Rangone (nella foto), Coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano. Ed, in particolare, a trainare la crescita sono le componenti più innovative della rete, quali i nuovi device, le Applicazioni, i Social Network e i Video. eCommerce B2c 'eCommerce B2c, inteso come il valore degli acquisti online di prodotti e servizi non digitali da parte dei consumatori italiani, nel 2014 arriva a 11,7 miliardi di Euro (Iva esclusa), in crescita del 16% rispetto ai valori del 2013. Sul totale mercati Internet, il peso dell'eCommerce B2c è pari al 75%. Oltre il 90% del mercato eCommerce è ancora rappresentato dall'acquisto su Pc/Tablet, ma la componente Smartphone è passata in un anno dal 5% al 9%. Non si registrano, invece, attività degne di nota di T-commerce (eCommerce su Tv). eCommerce su Pc/Tablet Il mercato eCommerce su Pc/Tablet vale nel 2014 quasi 11 miliardi di Euro, in crescita di circa il 10%. L'acquisto di servizi rimane la componente predominante del mercato (61%), anche se la quota di mercato dei prodotti cresce passando dal 34% al 39%. Il solo settore del Turismo continua a generare quasi il 50% degli acquisti eCommerce su Pc/Tablet nel nostro Paese. Mobile Commerce Raddoppia l'acquisto di prodotti e servizi attraverso Smartphone (il cosiddetto Mobile Commerce). Nel 2014 il valore si attesta intorno al miliardo di Euro (Iva esclusa). Il comparto che in valore assoluto contribuisce maggiormente è il Turismo, seguito dall'Abbigliamento e dall'Informatica ed elettronica di consumo, in linea con quanto accade su Pc e Tablet. Pubblicità su Internet La pubblicità su Internet raggiunge per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di Euro, pari al 13% del totale mercati Internet, in crescita del 14% rispetto ai valori del 2013. È un segnale fortemente positivo, alla luce dell'andamento ancora difficoltoso del mercato pubblicitario sui canali tradizionali: la televisione e la radio chiuderanno l'anno stabili o in leggera perdita, mentre la stampa cala ancora di oltre il 10%. Il mercato dell'Internet Advertising rimane prevalentemente concentrato nelle mani di Pc/Tablet (86%), ma cresce velocemente la componente legata agli Smartphone (passata dall'11% del 2013 al 14% del 2014); ancora non rilevante, seppur in crescita, la pubblicità su Internet Tv. Pubblicità Internet su Pc/Tablet La pubblicità su Pc/Tablet vale intorno ai 1,7 miliardi di Euro, in crescita del 9% rispetto al 2013. La crescita del mercato è dovuta principalmente alla raccolta pubblicitaria sui Social Network e ai formati Video, ma anche la componente legata alle Applicazioni per Tablet sta iniziando ad acquisire una certa rilevanza. Pubblicità Internet su Smartphone Il Mobile Advertising cresce ancora di quasi il 50%, dopo essere più che raddoppiato nel corso del 2013, e nel 2014 si prevede arrivi a sfiorare quota 300 milioni di Euro. Contenuti e ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 88 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato In Italia i mercati Internet consumer crescono del 15% e valgono 16 mld. L' eCommerce B2c a quota 11,7 mld (+16%) 22/10/2014 ADV Express Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 89 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato servizi Internet Il 12% del valore dei mercati Internet - pari quasi 2 miliardi di Euro (Iva esclusa) - è rappresentato dalla spesa dei consumatori per acquistare contenuti e servizi Internet a pagamento, complessivamente in crescita dell'11% rispetto al 2013. Anche in questo caso la crescita è ancora più significativa se letta nello scenario complessivo del mercato dell'informazione e intrattenimento, dove, ad esempio, i ricavi Pay del mondo della Stampa subiscono ancora un calo superiore al 5% e anche la Pay Tv rallenta (-2% circa). Due terzi del mercato dei Contenuti e servizi Internet fanno riferimento ai canali Pc/Tablet; poco meno di un terzo allo Smartphone; ancora poco significativo (2% circa) il peso delle Internet Tv, anche se c'è forte attesa per la crescita dell'offerta e il possibile ingresso dei grandi player Over the Top internazionali, che sono già arrivati in alcuni paesi europei con i propri servizi Video. Contenuti e servizi Internet su Pc/Tablet I contenuti e servizi Internet fruiti su Pc/Tablet crescono del 7%, per un valore complessivo di circa 1,3 miliardi di Euro. A trainare in valore assoluto il comparto sono igiochi e le scommesse, anche se questi segmenti non sono più in crescita come negli anni passati. Crescite particolarmente interessanti si registrano invece nell'ambito delle Applicazioni per Tablet, dei contenuti Video in pay-per-view e dello streaming musicale, anche se, in valore assoluto, questi segmenti sono ancora limitati. Contenuti e servizi Internet su Smartphone I contenuti Internet su Mobile crescono, invece, di circa il 20%, arrivando così nell'intorno dei 630 milioni di Euro in valore assoluto. Responsabile di tale crescita è principalmente la continua ascesa delle Applicazioni, con un valore più alto del 40% rispetto al 2013. 22/10/2014 Engage.it Sito Web Sizmek lancia Dynamic Creative, soluzione per mobile, video, social e display adv Con il nuovo tool Omnichannel, la società rende possibile ai clienti personalizzare gli annunci in modalità scalabile utilizzando la piattaforma Sizmek MDX e facendo levas su numerosi fattori di targeting Nuovo lancio per Sizmek, che annuncia oggi l'arrivo di Dynamic Creative con la nuova soluzione Omnichannel.La società internazionale leader per la gestione dell'advertising sceglie così di rendere campagne creative dinamiche e altamente scalabili su ogni canale pubblicitario digitale, compreso il mobile, il video, i social e il display adv. Ciò significa che i marketer possono incrementare la rilevanza di un annuncio nei confronti del target e migliorare le performance delle campagne online servendo automaticamente le versioni di una pubblicità più adatta per l'utente basandosi su numerosi fattori di targeting:«Il nuovo corso del marketing digitale richiede sempre maggiore impegno e attenzione sulle competenze necessarie e sui canali di distribuzione: individuare soluzioni in grado di ridurre l'impiego di tutte le risorse coinvolte è una priorità assoluta. Sarebbe molto meglio riassegnare tali risorse per la pianificazione strategica. La possibilità di automatizzare in maniera semplice gli aggiornamenti, di personalizzare in modo intelligente l'esperienza del consumatore utilizzando dati significativi e di ottimizzare le prestazioni cross-platform costiuisce un enorme vantaggio per chi si occupa di media buying», afferma Mike McLaughlin, VP Digital Media di Palisades Media Group. «La gestione dinamica delle singole componenti creative è particolarmente importante in ambito social perché ci si aspetta che tutto avvenga in tempo reale. Sapere che il messaggio del nostro cliente è coerente e istantaneamente aggiornato su tutti i principali canali sociali è un prezioso miglioramento rispetto a quanto avviene adesso».Secondo i dati di benchmark di Sizmek, Dynamic Creative aumenta la performance degli annunci in media del 47% (69% per le conversioni post-clic) su banner standard. La soluzione ottimizza il time to market e migliora la rilevanza di una campagna.Oltre alla personalizzazione e al retargeting, Dynamic Creative semplifica notevolmente il processo di offerta di immagini e messaggi sempre nuovi, consentendo ai marketer dei maggiori mercati a livello globale di mostrare continuamente offerte aggiornate e messaggi rilevanti senza la necessità di ritrafficare le creatività e quindi riducendo significativamente i tempi di refresh. Su tutti i canali l'ottimizzazione automatizzata assicura che gli annunci che garantiscono le migliori performance vengano privilegiati nella distribuzione, in base alle metriche del target dell'inserzionista, su tutti i dispositivi e i canali di acquisto.«Gli inserzionisti devono essere in grado di condividere e adattare la storia che vogliono raccontare su ogni dispositivo e canale con soluzione di continuità» dichiara Ricky Liversidge, cmo e head of product di Sizmek. «Attraverso Dynamic Creative, la soluzione cross-channel più scalabile attualmente esistente, Sizmek offre al mercato una flessibilità senza precedenti».La piattaforma Sizmek MDX consente agli inserzionisti di creare versioni di annunci in varie modalità in base agli obiettivi della campagna. Per le campagne con un minor numero di versioni si possono utilizzare strumenti basati su fogli di calcolo, mentre gli strumenti unici di Sizmek di mass versioning o feed XML, possono essere utilizzati per creare e gestire facilmente migliaia di versioni di ogni singolo annuncio.«Dagli annunci per i diversi prodotti da catalogo personalizzati a quelli targettizzati per le condizioni meteo, i clienti di Sizmek stanno sperimentando sempre nuove modalità d'uso di Dynamic Creative», continua Liversidge. «Ora, rendendo scalabile Dynamic Creative e disponibile per desktop, mobile, social, video, siamo in grado di offrire sempre più opportunità di innovazione e strumenti per aumentare la rilevanza degli annunci per i consumatori». ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 90 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 22/10/2014 Engage.it Sito Web Triboo Digitale, si cambia: Michael Scatigna è il nuovo ceo La nomina rientra nell'ambito dell'acquisizione da parte della stessa Triboo Digitale di E-volve, e-commerce provider con sede in svizzera e oltre 40 clienti all'attivo. La società si avvia intanto a chiudere l'anno a quota 50 milioni di fatturato (+30%) Cambio ai vertici di Triboo Digitale: Michael Scatigna ha assunto il ruolo di ceo dell'ecommerce company che fa capo a Triboo S.p.A. al posto di Marco Realfonzo, che diventa chief digital officer di Triboo S.p.A.La nomina di Scatigna, che si è presentato oggi nel nuovo ruolo all'evento Decoded Fashion a Milano, a quanto ci risulta rientra nell'ambito dell'acquisizione da parte della stessa Triboo Digitale di E-volve, e-commerce provider con sede in svizzera e oltre 40 clienti all'attivo, di cui Michael Scatigna era tra i soci fondatori, nonché ceo.Scatigna ha iniziato la sua carriera a Milano, operando nel campo del marketing applicato alla ricerca e alla market analysis. Nel 2008 si è poi trasferito a Lugano, dove ha assunto il ruolo di e-commerce manager in Guess Europe prima di fondare, nel 2011, E-volve.L'acquisizione di E-Volve consolida la posizione di primo piano già detenuta da Triboo Digitale nel settore della moda online, che l'ha vista ultimamente impegnata in diversi progetti di primo piano.A quindici giorni di distanza dal lancio dello store digitale di Coccinelle, l'ecommerce company proprio oggi ha infatti annunciato il go-live del nuovo Online Luxury Shop di Lanificio Colombo.Triboo Digitale dà così ulteriore slancio a un anno ricco di soddisfazioni, che la stanno confermando tra i key player nell'ambito delle ecommerce solutions. Basta pensare che il numero di e-shop gestiti arriverà a 50 entro la fine dell'anno (senza considerare quelli portati in dote da Evolve, ndr) grazie a diverse importanti collaborazioni. «In rampa di lancio c'è il nuovo Toys Center di Giochi Preziosi, un progetto particolarmente ambizioso che fa capo all'azienda che detiene oltre il 30% del mercato fisico del settore giocattoli in Italia, mentre entro la fine dell'anno sarà la volta dell'e-commerce di De Cecco», ci ha detto Alessio Barbati, amministratore delegato della Divisione eCommerce di Triboo Digitale, che ha aggiunto: «Stiamo viaggiando a tassi di crescita sul +30%, al momento abbiamo una ipotesi si chiusura sui 50 milioni di euro di fatturato». ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 91 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 22/10/2014 Engage.it Sito Web SMAU / Svelati i numeri dei Mercati Internet Consumer: nel 2014 valgono 15,7 miliardi A dirlo sono i dati dell'Osservatorio SMAU - School of Management Politecnico di Milano. Tra i comparti più dinamici c'è la Pubblicità su internet che raggiunge per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di euro, in crescita del 14% sul 2013 In occasione della giornata di apertura della 51esima edizione di SMAU, l'appuntamento dedicato alle tecnologie digitali e all'innovazione per le imprese, l'Osservatorio SMAU - School of Management Politecnico di Milano ha presentato i risultati della ricerca sui "Mercati Internet Consumer".Tra i dati più rilevanti, va segnalata la crescita del 15%, rispetto al 2013, del valore complessivo dei mercati internet consumer in Italia - intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, abilitati dalla piattaforma internet, ovvero fruiti tramite Pc/Tablet, Smartphone e Internet Tv.In valore assoluto si sfiorano i 16 miliardi di euro, per l'esattezza 15,7 miliardi.La stragrande maggioranza (88%) del valore dei mercati internet consumer è ancora legata a Pc e Tablet (in crescita del 10% nel 2014), ma è la componente Smartphone a registrare i tassi di crescita più elevati (+73%), grazie in particolare al raddoppio delle vendite di prodotti e servizi non digitali (Mobile Commerce). Il peso dei mercati internet su smartphone, che in valore assoluto complessivamente arrivano a superare i 2 miliardi di euro, passa così dal 9% del 2013 al 12% del 2014. Ancora irrilevante, invece, il ruolo delle Internet Tv, nonostante la sempre maggiore diffusione di schermi che portano internet sul televisore di casa.«La dinamica dei mercati internet consumer è legata a tutti i comparti di riferimento, che continuano a crescere a due cifre: eCommerce (+16%), Pubblicità su Internet (+14%) e Contenuti/servizi Internet (+11%)», dichiara Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano. E a trainare la crescita sono le componenti più innovative della rete, quali i nuovi device, le Applicazioni, i Social Network e i Video.In particolare, la pubblicità su internet raggiunge per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di euro, pari al 13% del totale mercati internet, in crescita del 14% rispetto ai valori del 2013. È un segnale fortemente positivo, alla luce dell'andamento ancora difficoltoso del mercato pubblicitario sui canali tradizionali: la televisione e la radio chiuderanno l'anno stabili o in leggera perdita, mentre la stampa cala ancora di oltre il 10%. Il mercato dell'Internet Advertising rimane prevalentemente concentrato nelle mani di Pc/Tablet (86%), ma cresce velocemente la componente legata agli Smartphone (passata dall'11% del 2013 al 14% del 2014); ancora non rilevante, seppur in crescita, la pubblicità su Internet Tv.Il valore della pubblicità su Pc/Tablet - quello di fatto più rilevante - vale intorno ai 1,7 miliardi di euro, in crescita del 9% rispetto al 2013. La crescita del mercato secondo l'Osservatorio è da imputarsi principalmente alla raccolta pubblicitaria sui Social Network e ai formati Video, ma anche la componente legata alle Applicazioni per Tablet sta iniziando ad acquisire una certa rilevanza.Il Mobile Advertising cresce ancora di quasi il 50%, dopo essere più che raddoppiato nel corso del 2013, e nel 2014 si prevede arrivi a sfiorare quota 300 milioni di euro. ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 92 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tecnologia 22/10/2014 03:08 Primaonline.it Sito Web In Italia i mercati online valgono 16 miliardi di euro. L' online adv alla soglia dei 2 miliardi di euro, ma i ricavi da contenuti stampa pay calano del 5% (DOCUMENTO) Cresce del 15% rispetto al 2013 il valore complessivo dei mercati Internet consumer in Italia - intesi come tutti quei [...] Cresce del 15% rispetto al 2013 il valore complessivo dei mercati Internet consumer in Italia - intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, abilitati dalla piattaforma Internet, ovvero fruiti tramite Pc/Tablet, Smartphone e Internet Tv. In valore assoluto si sfiorano i 16 miliardi di Euro, per l'esattezza 15,7 miliardi.Il comunicato stampa In occasione di SMAU Milano 2014, l'Osservatorio SMAU - School of Management Politecnico di Milano ha presentato i risultati della ricerca sui "Mercati Internet Consumer".Cresce del 15% rispetto al 2013 il valore complessivo dei mercati Internet consumer in Italia - intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, abilitati dalla piattaforma Internet, ovvero fruiti tramite Pc/Tablet, Smartphone e Internet Tv. In valore assoluto si sfiorano i 16 miliardi di Euro, per l'esattezza 15,7 miliardi.Il valore dei mercati online in Italia nel 2014La stragrande maggioranza (88%) del valore dei mercati Internet consumer è ancora legata a Pc e Tablet (in crescita del 10% nel 2014), ma è la componente Smartphone a registrare i tassi di crescita più elevati (+73%), grazie in particolare al raddoppio delle vendite di prodotti e servizi non digitali (Mobile Commerce). Il peso dei mercati Internet su Smartphone, che in valore assoluto complessivamente arrivano a superare i 2 miliardi di Euro, passa così dal 9% del 2013 al 12% del 2014. Ancora irrilevante, invece, il ruolo delle Internet Tv, nonostante la sempre maggiore diffusione di schermi che portano Internet sul televisore di casa.La dinamica dei mercati Internet consumer è legata a tutti i comparti di riferimento, che continuano a crescere a due cifre: eCommerce (+16%), Pubblicità su Internet (+14%) e Contenuti/servizi Internet (+11%) - afferma Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano. Ed, in particolare, a trainare la crescita sono le componenti più innovative della rete, quali i nuovi device, le Applicazioni, i Social Network e i Video.eCommerce L'eCommerce B2c,inteso come il valore degli acquisti online di prodotti e servizi non digitali da parte dei consumatori italiani, nel 2014 arriva a 11,7 miliardi di Euro (Iva esclusa), in crescita del 16% rispetto ai valori del 2013. Sul totale mercati Internet, il peso dell'eCommerce B2c è pari al 75%. Oltre il 90% del mercato eCommerce è ancora rappresentato dall'acquisto su Pc/Tablet, ma la componente Smartphone è passata in un anno dal 5% al 9%. Non si registrano, invece, attività degne di nota di T-commerce (eCommerce su Tv).eCommerce su Pc/Tablet Il mercato eCommerce su Pc/Tablet vale nel 2014 quasi 11 miliardi di Euro, in crescita di circa il 10%. L'acquisto di servizi rimane la componente predominante del mercato (61%), anche se la quota di mercato dei prodotti cresce passando dal 34% al 39%. Il solo settore del Turismo continua a generare quasi il 50% degli acquisti eCommerce su Pc/Tablet nel nostro Paese.Mobile Commerce Raddoppia l'acquisto di prodotti e servizi attraverso Smartphone (il cosiddetto Mobile Commerce). Nel 2014 il valore si attesta intorno al miliardo di Euro (Iva esclusa). Il comparto che in valore assoluto contribuisce maggiormente è il Turismo, seguito dall'Abbigliamento e dall'Informatica ed elettronica di consumo, in linea con quanto accade su Pc e Tablet.Pubblicità su Internet La pubblicità su Internet raggiunge per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di Euro, pari al 13% del totale mercati Internet, in crescita del 14% rispetto ai valori del 2013. È un segnale fortemente positivo, alla luce dell'andamento ancora difficoltoso del mercato pubblicitario sui canali tradizionali: la televisione e la radio chiuderanno l'anno stabili o in leggera perdita, mentre la stampa cala ancora di oltre il 10%. Il mercato dell'Internet Advertising rimane prevalentemente concentrato nelle mani di Pc/Tablet (86%), ma cresce velocemente la componente legata agli Smartphone (passata dall'11% del 2013 al 14% del 2014); ancora non rilevante, seppur in crescita, la pubblicità su Internet Tv.Pubblicità Internet su Pc/Tablet La pubblicità su Pc/Tablet vale intorno ai 1,7 miliardi di Euro, in crescita del 9% rispetto al 2013. La crescita del mercato è dovuta principalmente alla raccolta pubblicitaria sui Social Network e ai formati Video, ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 93 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PrimaOnLine » 22/10/2014 03:08 Primaonline.it Sito Web ADVERTISING ONLINE - Rassegna Stampa 23/10/2014 94 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ma anche la componente legata alle Applicazioni per Tablet sta iniziando ad acquisire una certa rilevanza. Pubblicità Internet su Smartphone Il Mobile Advertising cresce ancora di quasi il 50%, dopo essere più che raddoppiato nel corso del 2013, e nel 2014 si prevede arrivi a sfiorare quota 300 milioni di Euro.Contenuti e servizi Internet Il 12% del valore dei mercati Internet - pari quasi 2 miliardi di Euro (Iva esclusa) - è rappresentato dalla spesa dei consumatori per acquistare contenuti e servizi Internet a pagamento, complessivamente in crescita dell'11% rispetto al 2013. Anche in questo caso la crescita è ancora più significativa se letta nello scenario complessivo del mercato dell'informazione e intrattenimento, dove, ad esempio, i ricavi Pay del mondo della Stampa subiscono ancora un calo superiore al 5% e anche la Pay Tv rallenta (-2% circa). Due terzi del mercato dei Contenuti e servizi Internet fanno riferimento ai canali Pc/Tablet; poco meno di un terzo allo Smartphone; ancora poco significativo (2% circa) il peso delle Internet Tv, anche se c'è forte attesa per la crescita dell'offerta e il possibile ingresso dei grandi player Over the Top internazionali, che sono già arrivati in alcuni paesi europei con i propri servizi Video.Contenuti e servizi Internet su Pc/Tablet I contenuti e servizi Internet fruiti su Pc/Tablet crescono del 7%, per un valore complessivo di circa 1,3 miliardi di Euro. A trainare in valore assoluto il comparto sono igiochi e le scommesse, anche se questi segmenti non sono più in crescita come negli anni passati. Crescite particolarmente interessanti si registrano invece nell'ambito delle Applicazioni per Tablet, dei contenuti Video in pay-per-view e dello streaming musicale, anche se, in valore assoluto, questi segmenti sono ancora limitati.Contenuti e servizi Internet su Smartphone I contenuti Internet su Mobile crescono, invece, di circa il 20%, arrivando così nell'intorno dei 630 milioni di Euro in valore assoluto. Responsabile di tale crescita è principalmente la continua ascesa delle Applicazioni, con un valore più alto del 40% rispetto al 2013. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO 49 articoli 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 8 (diffusione:619980, tiratura:779916) Bonus bebè, c'è il tetto di 90 mila euro Le Regioni: manovra da cambiare Si terrà conto del reddito dei coniugi. Il Tesoro in un tweet: bollinatura della Ragioneria Le nuove assunzioni Sale a 8.066 euro il tetto alla decontribuzione per i neoassunti Antonella Baccaro ROMA La legge di Stabilità ha ottenuto ieri sera il visto della Ragioneria, la «bollinatura», ed è stata trasmessa al Quirinale nella sua versione ufficiale, dopo che un testo non vidimato era già stato consegnato al capo dello Stato. Lo ha annunciato con un tweet il Tesoro: «Completato il corredo tecnico dalla Ragioneria Generale dello Stato il ddl Stabilità viene ora trasmesso al #Quirinale». Mentre l'incontro inizialmente previsto per oggi tra l'esecutivo e l'Anci, l'associazione dei Comuni, è stato rinviato a giovedì 30 ottobre, stamattina alle 8 la manovra sarà al centro del vertice tra il governo e le Regioni riunitesi ieri in conferenza straordinaria sui tagli da 4 miliardi previsti dalla manovra. «La decisione - ha detto al termine il presidente Sergio Chiamparino, che si è definito un "sostenitore incondizionato di Renzi" - è di andare all'incontro, augurandoci che sia possibile aprire un percorso breve di confronto che consenta di costruire insieme, e di rendere sostenibile, per la parte che riguarda le Regioni, la manovra». La proposta delle Regioni sarà «l'applicazione rigorosa dei costi standard», secondo lo schema già proposto al commissario alla spending review , Carlo Cottarelli. Intanto ieri, in assenza di un testo ufficiale, sono circolate notizie tratte da nuove bozze della legge, alcune smentite dallo stesso dicastero. È il caso del bonus-bebè che ieri pomeriggio sembrava dovesse essere conferito in un'unica soluzione annua, per un importo non inferiore ai 900 euro, solo alle famiglie con reddito basso, inferiore ai 30 mila euro annui, definiti con il metodo di calcolo dell'Isee. Ma il Tesoro è intervenuto con due tweet per puntualizzare che il bonus verrà erogato mensilmente, anche per i figli adottati, e spetterà quando il reddito dei coniugi complessivamente al lordo non superi i 90 mila euro. La misura varrà per i bambini nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Dunque le coperture riguarderanno un arco di tempo che va dal 2015 al 2020. Intanto si chiarisce la vicenda del pagamento delle pensioni il 10 di ciascun mese che aveva messo in allarme i sindacati. È stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a dire che l'ipotesi, prevista inizialmente, sarebbe ormai circoscritta a «chi è titolare di più pensioni». Poletti ha anche annunciato un'altra novità: nella legge di Stabilità non ci sarebbero interventi per i forestali della Calabria mentre «sarebbe fondata» la notizia di norme per i lavoratori socialmente utili di Palermo e Napoli. Dal Tesoro, in merito agli sgravi Irap, giunge la precisazione che questi porteranno un risparmio per le imprese di 7,7 miliardi, comprensivi dei 2,1 derivanti dalla riduzione dell'aliquota dal 3,9% al 3,5% decisa con il decreto 66. L'aliquota tornerà al 3,9%, con effetto retroattivo dal 2014, ma l'aumento verrà compensato dall'eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro dei contratti a tempo indeterminato. Poiché però la legge di Stabilità entra in vigore nel 2015 l'acconto per ora verrà pagato con aliquota al 3,5% salvo compensare nel 2015 a saldo. Sembra chiarito un altro punto della manovra, quello relativo al tetto della decontribuzione triennale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Tale tetto salirebbe a 8.066 euro dai 6.200 euro ipotizzati inizialmente. Lo sgravio varrebbe per i neoassunti entro il 31 dicembre 2015 e per tre anni. Il tetto di 8.066 euro consentirebbe di assumere con zero-contributi lavoratori la cui retribuzione sia sotto i 30 mila euro lordi annui. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le misure L'aiuto per tre anni Dal 2015 arriva bonus bebè per i redditi complessivi lordi dei genitori fino a 90 mila euro all'anno. L'assegno - erogato su base mensile - dovrebbe ammontare a non meno di 900 euro annui e varrà SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 96 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I provvedimenti 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 8 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 97 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fino a fine 2017 Anticipo in busta paga Sarà possibile su base volontaria chiedere l'anticipo del trattamento di fine rapporto in busta paga. Potranno richiederlo solo i dipendenti privati, non i dipendenti pubblici e nemmeno i lavoratori agricoli Meno Irap alle imprese Decisa anche la cancellazione della componente del costo del lavoro (per il personale a tempo indeterminato) dell'Irap. Aumenta invece l'aliquota ordinaria dell'imposta che passa dal 3,5% al 3,9% Foto: Sul canale economia del sito del Corriere della Sera tutte le misure contenute nella legge di Stabilità 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 10 (diffusione:619980, tiratura:779916) Juncker: 300 miliardi. Più tempo sul deficit Gli esami Oggi il vertice sul piano di crescita e sul nodo dei Paesi a rischio bocciatura Ivo Caizzi BRUXELLES - I 300 miliardi di nuovi investimenti, promessi dalla Commissione europea entrante del lussemburghese Jean-Claude Juncker per rilanciare la crescita e l'occupazione, da definire entro dicembre. Le modifiche nelle leggi di stabilità di Francia, Italia e altri Paesi membri con i conti pubblici in difficoltà, volute dalla Commissione europea in scadenza questo mese, da concordare con i nuovi commissari sempre entro fine anno. Sulla base di queste due ipotesi di compromesso passa al massimo livello politico del Consiglio dei capi di Stato e di governo dell'Ue, in programma oggi e domani a Bruxelles, la composizione dello scontro in atto in Europa sulla flessibilità nei bilanci nazionali e sugli investimenti per la crescita e l'occupazione. Dall'Europarlamento, dalla Germania e dalla Commissione europea sono arrivati ieri vari segnali di apertura per la conclusione positiva di questa trattativa. Ha iniziato Juncker a Strasburgo, dove la sua squadra di commissari è stata approvata dalla maggioranza composta dai suoi popolari, dai socialisti e dai liberali con 423 si, 209 no e 67 astenuti. «Entro Natale» è la scadenza promessa dal lussemburghese per presentare il suo piano con 300 miliardi di investimenti aggiuntivi per la crescita, dopo che il mese prossimo si insedierà alla guida della Commissione al posto del portoghese Josè Manuel Barroso. Da Berlino fonti del governo hanno fatto sapere di un possibile rinvio al summit Ue di dicembre della discussione sul progetto di bilancio della Francia, che è il caso più delicato tra quelli sotto osservazione per il mancato rispetto gli impegni Ue. La Commissione europea si sarebbe poi limitata a usare e-mail e una teleconferenza per chiedere chiarimenti a Roma sulla legge di Stabilità. L'istituzione di Barroso, fino a tarda sera, non ha confermato le indiscrezioni diffuse dal quotidiano Financial Times di Londra, che ventilavano entro ieri l'invio a cinque Paesi di lettere ufficiali dagli effetti politici e mediatici generalmente traumatici. Il summit dei 28 capi di governo inizia oggi con in agenda temi di energia, cambiamenti climatici, ebola, terrorismo islamico. Solo domani è prevista la discussione sull'economia, a cui è stato invitato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi (che dovrebbe anticipare ai leader in modo informale i risultati delle verifiche sulla solidità delle principali banche europee). Ma l'aspettativa di varie delegazioni è che il negoziato sulla flessibilità e gli stimoli per la crescita inizi da oggi,a margine dei lavori, per avvicinare i due schieramenti contrapposti. I Paesi del Nord sostenitori del rigore finanziario, guidati dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, vorrebbero il rispetto degli impegni Ue nelle leggi di stabilità di Francia e Italia, senza dover sborsare in cambio per nuovi investimenti pubblici. Il presidente francese Francois Hollande e il premier Matteo Renzi, sollecitano una vera svolta dell'Europa verso politiche orientate a rilanciare la crescita e l'occupazione entro il semestre di presidenza italiano dell'Ue, che termina a fine anno. L'annuncio di Juncker a Strasburgo, la disponibilità di Berlino a non accelerare i tempi sulle leggi di Stabilità e la maggiore prudenza della Commissione uscente di Barroso in questi suoi ultimi giorni di verifiche sembrano aprire più spazi alle trattative. Il presidente uscente del Consiglio Ue, il belga Herman Van Rompuy, che verrà sostituito dal già designato successore polacco Donald Tusk, ha invitato anche Juncker alla due giorni del summit per dare il segnale del passaggio da una stagione a un'altra. Quella nuova, però, potrebbe non coincidere con le speranze di Hollande e Renzi. La nomina di Tusk, di Juncker e dei suoi due vicepresidenti coordinatori dei portafogli economici della Commissione, il finlandese Jyrki Katainen e il lettone Valdis Dombrovskis, è stata imposta direttamente da Merkel, che li considera fidati europopolari e convinti sostenitori dei rigore nei conti pubblici. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2,8 per cento SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 98 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il summit europeo tenta l'intesa su stimoli e conti 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 10 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 99 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato il rapporto deficit/Pil italiano nel 2013 128 per cento il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo 44,2 per cento la disoccupazione giovanile nell'ultima rilevazione di agosto Foto: Il programma da 300 miliardi della nuova Commissione della Ue sarà presentato prima di Natale ha detto ieri il presidente entrante Jean-Claude Juncker (foto) 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 11 (diffusione:619980, tiratura:779916) Italia e Ue, le incomprensioni e la grande sfida sul deficit Le parole del premier e l'irritazione dei tecnici europei Luigi Offeddu DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES Nel Belgio che è la patria del cioccolato, esistono cioccolati neri come l'inchiostro della seppia, e altrettanto amari perché contengono il 70-80% di cacao. Ieri ha avuto un po' lo stesso sapore, in qualche stanza della Commissione europea, il primo commento di Matteo Renzi alla lettera (non ancora) inviata da Bruxelles sul piano di Stabilità italiano. Documento di «genere letterario emblematico», e meritevole dell'auspicio del nostro primo ministro: «Vorrei che le nuove istituzioni europee mostrassero un po' più di coraggio e orgoglio per la nostra appartenenza a questa comunità..». Scesa la notte, la lettera non era ancora partita da Bruxelles e nessuno l'aveva vista. Ma le parole di Renzi che la pre-commentavano, erano state lette dagli esperti che in quelle ore passavano al setaccio il piano di Stabilità italiano, e seguivano le trattative con Roma. Mentre, proprio da Roma, arrivavano in tempo reale voci inquietanti: la notizia del ritardo del via libera da parte della Ragioneria generale dello Stato, i dubbi sulla copertura finanziaria del piano. Era come se qualcuno giocasse a ping-pong fra le due capitali, riportando le parole più elettriche. Qualcuno che avesse buoni legami in entrambi le città. A Bruxelles giravano anche due nomi: Antonio Tajani e Franco Frattini. Tajani, oggi eurodeputato ed ex commissario Ue all'Industria, ha smentito: «Non ho parlato con nessuno, e poi in questi giorni sto sempre a Strasburgo, non a Bruxelles». Non è stato invece possibile avere un commento da Frattini, in serata irraggiungibile al telefono. Ad ogni buon conto, l'invito di Renzi che chiede alla Ue di «avere un po' più di coraggio», o il suo monito «niente diktat esterni», sono stati subito deposti dalle agenzie di stampa sulle scrivanie della Commissione: come tante altre parole che negli anni hanno composto e alimentato un certo vecchio malumore dell'Ue verso l'Italia. Perché sarà certo un caso, ma da altri Paesi - Francia a parte - parole così arrivano assai raramente. È un malumore, quello europeo verso l'Italia, sempre smentito ufficialmente, e sempre realmente esistito nei fatti e negli atteggiamenti, fin dai tempi bruxellesi di Silvio Berlusconi. È un umor grigio alimentato da queste frasi e anche da certe sinuosità della politica italiana, per Bruxelles a volte indecifrabile. Esempi più citati: l'alleanza, vera o finta che fosse, proclamata solo pochi mesi fa fra Matteo Renzi e François Hollande per rilanciare il tema della crescita, e poi sbiadita, perdutasi per strada, mentre Hollande si rifugiava tra le forti mura di Berlino; o il rapporto caloroso fra l'Italia e la Russia, che almeno nei primissimi tempi dell'era Mogherini ha fatto diffidare vari Stati Ue, gli stessi che considerano il Cremlino un'entità pericolosa o nemica. Perfino il tema delle sanzioni contro la Siria è stato per qualche ora avvelenato da pettegolezzi britannici che attribuivano a Roma la volontà di «rompere il fronte» della solidarietà contro Assad: poi Roma ha votato con tutti gli altri Stati, ma intanto un dubbio ulteriore era stato seminato. Ora che si spalancano pentoloni roventi come quelli del deficit o del debito pubblico, i malumori e le diffidenze contano forse ancor di più. Negli ambienti della Commissione si dice che, data ormai quasi per scontata la lettera con la richiesta di chiarimenti a Palazzo Chigi, questa non si trasformerà in una vera e propria «bocciatura» del governo italiano: José Manuel Barroso, presidente uscente della Commissione, potrebbe forse anche ammetterla, ma dopotutto è già entrato negli «8 giorni» che precedono la fine del mandato; mentre Jean-Claude Juncker, suo successore, teme che una caduta di Renzi possa aprire anni di vuoto a Roma come a Bruxelles. La destabilizzazione per mancanza di alternative; mentre lui, Juncker, avrebbe tutto l'interesse a trovarsi davanti un interlocutore conosciuto e non il caos, nei prossimi cinque anni di mandato. E così, dicono, la pensa anche una signora che abita a Berlino. © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 100 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Retroscena 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 11 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 101 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il premier Matteo Renzi ha chiesto più coraggio alle nuove istituzioni europee. L'oggetto del contendere è la nuova legge di Stabilità sulla quale la Commissione europea, che ha cambiato il presidente proprio in queste ore, ha chiesto dei chiarimenti. Per il premier Renzi le richieste sono «naturali» e non ci sono «diktat esterni». Ma al centro della sfida rimane il deficit Bruxelles Il commissario europeo agli Affari economici, il finlandese, Jyrki Katainen, e, sotto, Josè Manuel Barroso, il presidente uscente della Commissione europea. Il suo posto sarà preso da Jean- Claude Juncker 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 13 (diffusione:619980, tiratura:779916) UNA CONFUSIONE CHE ALIMENTA IL RISCHIO DI ELEZIONI Massimo Franco Matteo Renzi sostiene che un'eventuale lettera di richiamo dell'Unione Europea all'Italia non sarebbe una tragedia. Anzi, «è naturale» e non basterebbe per «parlare di bocciatura». Non è esattamente quanto sosteneva in passato. Ma è possibile che l'ottimismo derivi anche dal «sì» che ieri la Ragioneria generale dello Stato ha dato alla legge di Stabilità preparata dal governo: sette giorni dopo la sua presentazione; e dall'udienza che il premier e alcuni ministri hanno avuto ieri al Quirinale con Giorgio Napolitano in vista del Consiglio europeo di oggi e domani. Viene solo da chiedersi che cosa sia accaduto nel frattempo, e che idea ci si sia fatti a Bruxelles del ritardo tra versione non «bollinata» e testo definitivo della Legge. Il presidente del Consiglio è convinto che l'Europa stia parlando un linguaggio più italiano, perché si discute di investimenti. La volontà è di fare apparire il semestre della nostra presidenza diverso dagli altri. Si tratta di un'ambizione sacrosanta, contraddetta da una confusione paradossalmente in aumento. Il caso della legge di Stabilità approvata in ritardo dalla Ragioneria ne è solo un esempio. Fa il paio con la riunione tra governo e Regioni, in subbuglio per i tagli decisi da Palazzo Chigi, prima data per annullata e poi riconvocata per questa mattina; e con le nuove ipotesi di riforma elettorale lanciate da Renzi, e bocciate dal suo principale interlocutore Silvio Berlusconi. Le opposizioni additano il premier come un moltiplicatore di tasse e di annunci. E promettono fuoco e fiamme. Non si vedono, tuttavia, minacce per la stabilità del governo. L'impressione, semmai, è che i troppi fronti aperti da Renzi stiano producendo esiti contraddittori; e mettano in tensione lo stesso patto del Nazareno con FI. Il consigliere berlusconiano Giovanni Toti lo definisce più o meno carta straccia, dopo che il premier ha parlato di un premio alla lista di un partito: un Pd dato vincente. In realtà, l'ex Cavaliere è più cauto e si limita a ribadire che la riforma del sistema elettorale va concordata tra Renzi e lui. Berlusconi sa, infatti, di non potersi permettere rotture col capo del Pd. In teoria, non conviene neppure al capo del governo. Ma le aperture al Movimento 5 Stelle sull'elezione dei giudici costituzionali, frustrata da tre mesi di nulla di fatto, segnala una spregiudicatezza e una voglia di mani libere che FI teme. Il timore è che preluda a prove di intesa a oggi altamente improbabile. In grado di emergere, però, se aumentassero il caos e l'impossibilità di arrivare a risultati concreti sulla legge di Stabilità e su altre riforme. A quel punto, lo sbocco di un voto anticipato potrebbe quasi apparire il male minore, anche in assenza di un nuovo sistema elettorale; e cogliere il centrodestra impreparato come non è stato mai da anni. La strategia del Pd come «partito pigliatutto» è esplicita. E la riunione fiorentina di domani alla vecchia stazione della Leopolda serve a consacrarle tra i mugugni altrui. Quando Berlusconi si dice convinto che «non si andrà a votare prima del 2018», mira a rassicurare il proprio partito. In realtà, cerca di esorcizzare le urne. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 102 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La Nota 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 36 (diffusione:619980, tiratura:779916) Risparmi senza crescita e tensioni internazionali I lati negativi (poco evidenti) del petrolio a ottanta dollari Stefano Agnoli Dai 115 dollari dello scorso giugno agli 82-85 di questi giorni. A prima vista per un Paese come l'Italia che importa più del 90% del petrolio che le serve, e per l'Europa che ne è storicamente dipendente, il calo del prezzo del barile dovrebbe essere una buona notizia. Più o meno velocemente la discesa si rifletterà anche sul prezzo di benzina e gasolio pagato da consumatori e aziende. La bolletta energetica nazionale scenderà, il sistema delle imprese ne beneficerà riguadagnando competitività. Come ha ricordato l' Economist , una caduta di 10 dollari del barile trasferisce all'incirca mezzo punto del Pil mondiale dai Paesi produttori a quelli consumatori. Tutto facile? Non proprio. In un contesto come l'attuale ci sono parecchi dubbi che questo spostamento avvenga senza intoppi. Nel suo ultimo bollettino l'Agenzia internazionale dell'energia ha dovuto abbassare le stime sulla domanda mondiale di petrolio per il 2014. La revisione era a sua volta motivata dal taglio della crescita delle maggiori economie del pianeta. Non è scontato che imprese e consumatori in difficoltà destinino a spesa e investimenti risparmi che potrebbero magari servire a ripagare debiti. Quando il barile «strappa» con questa violenza, infine, non è solo l'economia a subirne i contraccolpi. Tensioni e instabilità reali si potrebbero avvertire proprio sul fronte dei Paesi produttori, i cui budget interni sono a rischio. Non è un mistero che negli ultimi anni i prezzi di break-even del petrolio dei produttori (il prezzo che serve a coprire gli impegni statali, a iniziare dagli stipendi) siano lievitati. L'Iran sarebbe addirittura a 150 dollari al barile, l'Algeria sopra i 120 dollari, la Russia (il 50% del budget statale russo viene dall'energia) poco sotto. Anche l'Arabia Saudita sarebbe al limite, intorno a 80 dollari. E tra i tanti focolai di incertezza internazionale non si sente proprio il bisogno di una nuova preoccupazione legata ai prezzi del barile. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 103 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ANALISI COMMENTi Il corsivo del giorno 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 39 (diffusione:619980, tiratura:779916) Voci dalla Spagna sui risultati degli stress test. Ma la Bce: soltanto speculazione Fitch teme per tre istituti italiani. Borse ancora in ripresa, Piazza Affari maglia rosa Fabrizio Massaro MILANO A quattro giorni dalla pubblicazione dei risultati degli stress test e degli esami complessivi ( comprehensive assessment ) della Bce sulle prime 128 banche dell'Eurozona - funzionali a far scattare, dal 4 novembre, la vigilanza unica di Francoforte sugli istituti maggiori - è la stessa authority presieduta da Mario Draghi a scendere in campo per frenare le speculazioni sulle banche promosse e soprattutto su quelle bocciate. E l'ha fatto con una nota in cui chiarisce che l'esame di stress test e qualità degli attivi ( asset quality review ) «non è ancora completato e nessun risultato finale è stato comunicato alle banche coinvolte». Di conseguenza «qualsiasi notizia sui risultati degli stress test di qui a domenica prossima, quando verranno resi noti ufficialmente, è assolutamente speculativa». Il tema quanto mai caldo considerato che oggi la banca centrale comunica i risultati effettivi ai singoli istituti. I quali fino a domenica potranno prendere atto dei risultati e cominciare ad approntare le contromisure, anche convocando i consigli di amministrazione. Anche quelli di oggi «saranno comunque dati preliminari», sottolineano fonti della Bce, perché la decisione finale sarà presa dal consiglio dei governatori domenica mattina prima della diffusione dei risultati a mezzogiorno. La Bce chiede che nell'aqr il patrimonio di vigilanza sia almeno dell'8% e che negli stress test non scenda sotto il 5,5% nello scenario estremo. In caso di sforamento, le banche hanno 15 giorni (per gli aqr) o fino a 9 mesi (per gli stress test) per indicare i piani di rafforzamento. Sul mercato intanto i rumor si susseguono, anche se in maniera non univoca. Le Borse ne hanno preso atto mostrando una volatilità più attenuata: ieri Piazza Affari ha recuperato ancora, +1,09%, mentre più moderata è stata la crescita delle altre piazze europee. Il grande rumor è arrivato ieri mattina dalla Spagna: secondo l'agenzia Efe undici banche non supereranno i test Bce. E tre sarebbero italiane: Montepaschi, Banco Popolare e Bpm. A queste si aggiungono tre banche greche (Piraeus Bank, Eurobank Ergasias e Alpha Bank), due austriache (Erste Bank e una seconda non identificata), una portoghese (dovrebbe essere BCP Millennium), una belga (Dexia) e una cipriota, anche se i risultati sono ancora suscettibili di revisione. Ma sono circolate anche stime differenti. In un report del 20 ottobre Jp Morgan ha promosso Mps, ieri positiva in Borsa (+4,16%): solo nello scenario peggiore la banca senese avrà un deficit patrimoniale di 200 milioni. Più problematica la situazione per Carige, per la quale la banca Usa stima un deficit di 400 milioni. Intanto l'agenzia di rating Fitch in un report ha sottolineato che alcuni istituti italiani medi rischiano di non superare gli stress test a causa dei rischi al ribasso legati alle sofferenze, alla redditività e all'andamento dell'economia. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'andamento di Piazza Affari d'Arco Banca Carige Monte dei Paschi di Siena Credito Valtellinese Popolare dell'Emilia Romagna Popolare di Milano Popolare di Sondrio Popolare di Vicenza Banco Popolare Credito Emiliano Iccrea Holding Intesa Sanpaolo Mediobanca Unicredit Ubi Banca Veneto Banca Le 15 banche italiane sotto esame 20.975 20.363 19.140 17.916 19.751 18.528 4 ago 18 ago 1 set 15 set 29 set 13 ott Ftse Mib Ieri +1,09% Foto: Sul canale economia del sito del Corriere della Sera spunti, retroscena e analisi di finanza e risparmio La scheda Sono 128 gli istituti europei sottoposti alla verifica degli attivi (asset quality review, aqr) e agli stress test per il passaggio alla vigilanza Bce SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 104 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Banche, undici a rischio in Europa» 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 39 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 105 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I requisiti di patrimonio richiesti sono dell'8% nell'aqr (sommando i rafforzamenti avvenuti nel 2014) e del 5,5% negli stress test Le ipotesi sull'Italia negli stress test: rendimento Btp al 2015 tra 4,1- 5,6%; Pil tra +1,2% e -1,6%; tasso di disoccupazioneal 13,7% 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Sala: porteremo all'Expo un milione e mezzo di visitatori dalla Cina Rita Fatiguso Rita Fatiguso u pagina 13 PECHINO. Dal nostro corrispondente In quindici mesi, vale a dire dall'ultima volta che ha messo piede qui, in Cina, per la firma del padiglione nazionale, l'entusiasmo dei cinesi per l'Expo milanese è schizzato alle stelle. Giuseppe Sala, commissario del governo, raccoglie i frutti di una decisione maturata quasi per riflesso condizionato nel passaggio di consegne da Shanghai 2010 a Milano 2015. Lei c'era, allora, e dell'Expo 2015 ha poi vissuto tutti gli snodi, inclusa l'apertura ai cinesi decisa quattro anni fa. Che effetto le fa vedere che sono i fan più accaniti dell'Expo 2015? In Cina, ci sono dei presupposti davvero straordinari per quanto riguarda non solo l'Expo, ma i rapporti italocinesi. Come me la spiego tanto entusiasmo? Non è un gioco di parole: infatti in linea di massima non è semplice spiegare cosa è l'Expo, ma in Cina è un evento molto conosciuto perché è stato un evento recente e di grande successo, di orgoglio per i cinesi. Qui in Cina siamo partiti con questo grande vantaggio. La parte istituzionale cinese è stata, inoltre, molto collaborativa, a partire dall'ambasciata cinese a Roma. Piuttosto avremmo avuto spazio per altri padiglioni, ma loro si sono fermati a tre. Infine, c'è stato l'apporto essenziale dei tour operator cinesi. Dobbiamo credere alla profezia del milione di turisti cinesi all'Expo di Milano 2015? Il mood oggi è "non ci basta il milione, vogliamo portarne un milione e mezzo, di cinesi all'Expo". Una cosa di cui sarei estremamente contento se si verificasse, insomma i presupposti ci sono. Vista da qui si ha l'impressione che l'Expo sia un po' considerata come una vetrina per mettersi in mostra su un palcoscenico più ampio, essenzialmente europeo. Cosa ne pensa di questa angolazione? Penso che non sia sbagliata, i cinesi sanno benissimo che la conoscenza che c'è in Europa della Cina è ancora molto limitata. A parte chi ha viaggiato da almeno vent'anni in Cina e la conosce, per il resto ci sono molti stereotipi. Loro si stanno internazionalizzando a vari livelli e questa mi sembra una buona opportunità... Il padiglione nazionale metterà in mostra usi e costumi di almeno una dozzina di province cinesi. Appunto, anche il roadshow che parte da Pechino ha lo scopo di far incontrare le varie culture locali. Ma è l'Italia che ha bisogno di conoscere i cinesi. L'Expo agevolerà il business con la Cina? Noi stiamo creando delle opportunità. L'Expo in sé non è un evento di natura commerciale, ma stiamo lavorando con la Camera di commercio di Milano, con la Fiera di Milano e con il ministero degli Affari esteri per creare una piattaforma B2B che permetterà scambi e contatti tra imprese italiane e cinesi. Ci sarà un luogo fisico, anche. All'interno dell'Expo o della Fiera di Milano è da vedere, all'inizio sarà una piattaforma telematica, poi ci saranno anche contatti concreti. La Cina è sempre più attenta alla sicurezza alimentare, il tema sembra tagliato ad arte per le necessità e le riflessioni di questa fase dello sviluppo cinese. Anche per questo si tratta di un'opportunità per loro. Bisognerà capire loro come vedono, a questo punto, il futuro delle tecnologie nel settore alimentare. Da questo punto di vista loro sono attentissimi, noi non dobbiamo avere preconcetti ma dobbiamo essere davvero una piattaforma aperta. La Cina anche dal punto di vista dell'agrofood è una grandissima potenza. Un'urgenza che ci sembra di aver individuato è il costo dell'accoglienza durante l'Expo, molti cinesi viaggeranno per la prima volta, se saranno in tanti come si spera, dove li mettiamo e soprattutto, quanto dovranno pagare per soggiornare? Ci stiamo lavorando, sui giornali milanesi il dibattito è aperto, però è chiaro che sarebbe folle proporre prezzi troppo alti per sei mesi. Se fossero anche solo 900mila i cinesi da ospitare tutto ciò potrà funzionare se ci SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 106 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA AL COMMISSARIO 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 107 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato saranno le condizioni, altrimenti si perde business. Inoltre i cinesi alle loro abitudini ci tengono e gli albergatori, magari, non le conoscono. Stiamo organizzando incontri con gli operatori proprio per parlare con loro di questo. Un altro intoppo da evitare è quello dei dati biometrici per i visti ai cinesi. Prescritti dall'Europa dovrebbero scattare, ironia della sorte, proprio con l'apertura dell'Expo, a maggio 2015. A che punto siamo? Ne riparleremo con la Farnesina. Tecnicamente le azioni possibili sono due: lavorare con Bruxelles perché questo evento che non è solo italiano, ma anche europeo. Nessuno contesta la necessità ma dobbiamo vedere se riusciamo a prendere qualche mese sull'entrata in vigore di questa misura. La seconda possibilità vede come interlocutore il governo cinese, al momento le impronte possono essere raccolte solo nei cinque consolati italiani, è troppo poco per un paese così grande. Bisogna vedere se è possibile contare su altri centri visti. Bisogna assolutamente lavorare sia con Bruxelles sia qui, per evitare che l'entusiasmo cinese si smorzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA I TRE PADIGLIONI CINESI 4.590 Il padiglione nazionale La Cina si presenta a Milano con tre padiglioni. Il primo è quello ufficiale, che consta di una metratura seconda solo alla Germania, quasi 4.600 metri quadrati. Il tema della partecipazione cinese è "Terra di speranza, cibo per la vita" 1.270 Il China Corporate United È il secondo padiglione presente, che avrà un'estensione di 1.270 metri quadrati. Vi partecipa una cordata di oltre venti imprese, che rappresentano la filosofia cinese nell'affrontare i probelmi alimentari e ambientali 3 milioni Il padiglione China Vanke Co. L'investimento che il colosso immobiliare cinese ha effettuato per un padiglione proprio, che ricrea le atmosfere della Cina tradizionale Foto: Al timone dell'Expo. Il commissario unico Giuseppe Sala 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Unione bancaria, sfida da vincere Ana Patricia Botín Oggi le banche sono di fronte a sfide senza precedenti. Alcune sono scoraggianti, altre entusiasmanti, ma tutte impongono alle banche un cambiamento. La sfida più profonda è quella rappresentata dai cambiamenti nel comportamento dei consumatori. Il cliente è sempre stato il re, ma il re non è mai stato così potente. Ana Patricia Botín Ciò avviene grazie soprattutto alla rivoluzione digitale, che sta dando ai clienti più scelta e informazioni che mai. È un cambiamento esponenziale, creativo e distruttivo al tempo stesso: modelli d'impresa leggendari vengono sradicati e altri prendono forma nel giro di mesi, se non di settimane. Nel frattempo, la fiducia dei cittadini nelle banche non è mai stata così bassa e il flusso di nuove regole non è mai stato così intenso. Come se non bastasse, dobbiamo fronteggiare la seria possibilità di una crescita tendenziale più bassa nel mondo sviluppato, oltre a una situazione persistente di inflazione bassa, tassi di interesse bassi e crescita del credito bassa. Come dovrebbero reagire le banche? Qual è la nostra funzione. Le banche esistono per aiutare le persone e le imprese a prosperare. Troppi banchieri hanno perso di vista questo scopo nella fase che ha preceduto il disastro. Per riconquistare la fiducia dell'opinione pubblica, dobbiamo ripensare il nostro modo di lavorare. Qui al Banco Santander lo faremo puntando sulla semplicità, il rapporto personale e l'equità. Per conquistare e conservare la clientela nell'era del digitale dobbiamo capire che la fedeltà è più importante che mai. Non è più sufficiente seguire passo passo i clienti. Dobbiamo essere un passo avanti, anticipare quello che desiderano. Dobbiamo creare rapporti prolungati nel tempo in cui rivestiamo la funzione di soci, non di venditori. È questa la strada per garantire un rendimento sostenibile ai nostri azionisti. Per riuscirci, le banche devono innovare. Oltre a costruire le relazioni personali con i nostri clienti nelle filiali, dobbiamo offrire un servizio di prima qualità su web e telefono. Anche se siamo grandi corporation dobbiamo avere lo spirito di una piccola start-up. Per riuscire a fare tutto questo sarà fondamentale il ruolo dei regulator. Il programma di riforme lanciato nel 2009 sarà sostanzialmente completato quando il G20 terrà il suo prossimo vertice, a novembre. I requisiti patrimoniali delle banche, secondo il Comitato per la stabilità finanziaria, si sono moltiplicati per sette. Le nuove regole dovranno superare alcuni semplici test. Consentiranno alle banche di assolvere alla loro funzione mettendo il settore bancario nelle condizioni di sostenere adeguatamente la crescita? La nuova struttura normativa creerà le condizioni perché una banca possa fallire senza oneri per i contribuenti? Dobbiamo trovare il giusto equilibrio fra obbiettivi concorrenti: rafforzare il capitale e la liquidità; ridurre la complessità; incrementare la possibilità di risoluzione; migliorare la conduzione dell'attività mettendo al tempo stesso le banche nelle condizioni di sostenere la crescita. Non sarà facile. In certi istituti, per esempio, potrebbe essere necessario separare o vietare determinate branche di attività, ma se una politica del genere venisse applicata a tutte le banche si correrebbe il rischio di limitare l'accessibilità ai servizi bancari e far aumentare il prezzo di certi prodotti per i clienti individuali e le Pmi. Sull'altro versante, potrebbe essere necessario un indice di leva per evitare un eccessivo indebitamento del sistema finanziario nel suo complesso. Ma se questo dovesse diventare il principale vincolo di capitale per certi istituti, il rischio sarebbe di mettere a repentaglio il principio cruciale "più capitale per più rischio", creando incentivi sbagliati per le banche. Sul più lungo termine, può essere utile disporre di un requisito di capacità idoneo ad assorbire le perdite, che faccia in modo che il costo della crisi di una banca ricada sui suoi creditori e non sul contribuente; ma tutto questo non deve tradursi in strutture di finanziamento che favoriscono il debito finanziario rispetto ai depositi. Detto tutto ciò, è evidente che le banche devono cambiare. In Europa la crisi ha dimostrato che per avere crescita e stabilità servono non soltanto banche solide, ma un sistema istituzionale comunitario rafforzato. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 108 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIGILANZA E CRESCITA 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 109 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Abbiamo fatto passi in avanti molto importanti quando abbiamo gettato le basi dell'Unione bancaria. Questo contribuirà a rimuovere l'incertezza, grazie al processo di stress test/revisione della qualità degli attivi e grazie al supervisore unico. Consentirà ristrutturazioni o risoluzioni ordinate delle banche in crisi e preparerà la scena per una maggiore integrazione, efficienza e competitività. Tutto questo dovrebbe stimolare le banche a cambiare modo di pensare. Finora abbiamo visto l'Eurozona come un insieme di mercati, ma per la Bce (e per noi del Banco Santander) diventerà una cosa sola: un unico insieme di regole, un unico supervisore, un unico mercato. Ana Patricia Botín è presidente del Banco Santander (Traduzione di Fabio Galimberti) 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Irap, fondi e utili: resta la retroattività Giovanni Parente L'aumento dell'aliquota Irap al 3,9% resta retroattivo. Stessa sorte per il rincaro della tassazione su fondi pensione e fondazioni. E si applicherà dal 1° gennaio 2014 anche la tassazione dei proventi percepiti sulle polizze vita. Giovanni Parente u pagina 45 L'aumento dell'aliquota Irap resta retroattivo. Nessun passo indietro anche sull'aumento della tassazione per i fondi pensione e le fondazioni. Stesso discorso anche per lo stop all'esenzione dall'Irpef per i capitali percepiti in caso di morte dai beneficiari di polizze vita. L'ultima bozza del Ddl di Stabilità «bollinata» conferma gli aumenti di imposta in deroga allo Statuto del contribuente, oltre a modificare il regime della deduzione dei costi black list (si veda l'articolo in pagina). A cominciare dall'Irap. I versamenti per il 2014 dovranno, quindi, essere effettuati con un'aliquota più alta rispetto a quella che aveva ridotto il decreto sul bonus Irpef (Dl 66/2014) e per la quale era stato introdotto a copertura l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26% a partire dal 1° luglio scorso. Così l'aliqauota ordinaria dell'Irap da applicare sarà quella del 3,9% e non più del 3,5 per cento. Nel determinare il saldo dell'Irap in scadenza il 16 giugno 2015, non si potrà beneficiare neanche della nuova agevolazione sulla deduzione integrale del costo del lavoro derivante da contratti a tempo indeterminato. La "neutralizzazione" della componente lavoro dalla base imponibile Irap scatterà soltanto dall'esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. Tradotto in soldoni, il beneficio si vedrà solo al momento dei versamenti d'imposta da effettuare nel 2016, al netto della scelta per l'acconto previsionale. L'anno prossimo, invece, nessun nuovo vantaggio: l'Irap, dunque, si calcolerà con l'aliquota del 3,9% e con la deduzione limitata per le retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato (7.500 euro a testa per gli over 35 e 13.500 per donne e under 35, con importi raddoppiati in talune regioni meridionali). L'unica mitigazione alla retroattività è rappresentata dal fatto che vengono fatti salvi i minori versamenti in acconto effettuati in base all'aliquota 3,5% utilizzando il metodo previsionale, come aveva espressamente stabilito dal decreto Irpef (articolo 2, comma 2, del Dl 66/2014). La retroattività, però, non si ferma all'Irap. Tutto confermato anche sul versante fondi pensione e fondazioni. L'incremento della tassazione dei proventi percepiti dai fondi pensione, passa dall'11,5% al 20% con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2014 al netto dei riscatti già effettuati. Per quanto riguarda gli investimenti in titoli di Stato di Paesi white list è confermata la tassazione del 12,5 per cento. Scatteranno, invece, dal 2015 le nuove aliquote sulla tassazione delle Casse di previdenza (dal 20 al 26%) e sull'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr (dall'11 al 17%). Capitolo fondazioni e trust. L'incremento dal 5% al 77,74% della quota imponibile dei dividendi percepiti dagli enti non commerciali sarà applicabile con riferimento alle distribuzioni di utili effettuate dal 1° gennaio 2014. L'imposta dovuta dagli enti non commerciali (in primo luogo trust e fondazioni bancarie) sarà quindi pari al 21,38% (il 27,5% del 77,74%) del dividendo percepito. La retroattività "colpisce" anche il comparto assicurazioni. Il Ddl di Stabilità sancisce l'addio all'esenzione dalla tassazione Irpef per «i capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita, a copertura del rischio demografico». Solo che inizieranno a essere tassati i proventi percepiti dai beneficiari dalle polizze vita a partire dal 1° gennaio 2014 e non quindi dalla "naturale" entrata in vigore del Ddl di stabilità (ossia dal 2015). L'ultima bozza del disegno di legge conferma anche un altro addio all'esenzione. Si tratta dell'esonero dal bollo auto per le auto d'epoca, che quindi dovranno essere soggette al prelievo. L'unica magra consolazione che almeno in questo caso la disposizione non sarà retroattiva. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 110 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FOCUS LEGGE DI STABILITÀ 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 111 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato © RIPRODUZIONE RISERVATAI punti critici IRAP La revisione del prelievo per l'imposta regionale Il testo definitivo del disegno di legge di stabilità conferma il ritorno (dal 3,5% al 3,9%) all'applicazione dell'aliquota piena per il periodo d'imposta 2014. Confermata anche l'esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro riferito ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato per il 2015 FONDAZIONI La stretta fiscale su trust e fondazioni Il disegno di legge per la stabilità conferma che l'intervento destinato ad allargare significativamente la base imponibile per le fondazioni e i trust produrrà effetti a partire dagli utili messi in distribuzione dal 1° gennaio 2014. Con un incremento del prelievo di fatto retroattivo FONDI PENSIONE IL secondo pilastro non fa pace con il Fisco La deroga allo Statuto del contribuente si estende anche alla tassazione dei proventi percepiti che passa dall'11,5% al 20% con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2014 al netto dei riscatti già effettuati. E sarà retroattiva anche la tassazione dei proventi percepiti dai beneficiari di polizze vita 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) Manovra «bollinata», ecco i nuovi tagli È la Difesa la più penalizzata - Risparmi anche su Tar, Consiglio di Stato e Corte dei conti FORZE ARMATE I risparmi della Difesa si concentrano su approvvigionamenti militari e pianificazione delle Forze armate Marco Mobili Marco Rogari ROMA Arriva nella serata di ieri la tanto attesa "bollinatura" della Ragioneria generale dello Stato al disegno di legge di stabilità varato dal Governo la scorsa settimana. Un lungo e articolato lavoro di verifica dei 47 articoli che compongono il Ddl e degli allegati che, mai come quest'anno, rappresentano la bussola per orientarsi soprattutto sulla portata della cura dimagrante cui saranno sottoposti ministeri, enti di rilevanza costituzionale (dalla Corte dei conti ai Tar), enti pubblici (dall'Istat al Commercio estero) e organismi internazionali (Onu in testa). Un puzzle complesso che nel totale già annunciato dallo stesso premier, Matteo Renzi, dovrà portare a una riduzione complessiva delle spese dello Stato per almeno 6,1 miliardi di euro. Una grossa parte arriverà dai ministeri, a partire dai 2,5 miliardi alle singole voci di spesa di diretta competenza dei dicasteri con portafoglio. Oltre ai tagli espressamente codificati nella Sezione III del Ddl sotto la voce "Misure di settore", si va dalla riduzione del 5% dei trasferimenti alla Rai del canone Tv alla vendita degli alloggi della Difesa, e che nel loro complesso dovrebbero ridurre la spesa per oltre 1,4 miliardi (si veda Il Sole 24 Ore di sabato scorso, si dovranno sommare 1,017 miliardi che emergono dalle riduzioni delle dotazioni finanziarie a disposizione di vari ministri. In questo caso i tagli, frutto del lavoro di scrematura delle proposte fatte pervenire nelle settimane scorse all'Economia dai singoli ministeri, vedono al primo posto la Difesa che con 504 milioni di riduzione contribuisce al 50% del taglio complessivo. Di questi 504 milioni ben 496 arriveranno dalla revisione delle spese per la pianificazione delle Forze armate e l'approvvigionamento militare. Altra sforbiciata pesante in arrivo anche per l'istruzione che subirà una stretta per altri 148,6 milioni. Con un taglio di circa 55 milioni all'istruzione secondaria di primo grado, di 36 milioni per l'istruzione primaria e di altri 30 per la prescolastica. La Giustizia e l'Interno sono gli altri due ministeri che si vedono ridurre i fondi, rispettivamente, per 102 milioni e per 100 milioni. Il taglio del Guardasigilli si concentra sulla giustizia civile e penale (64,1 milioni) e il restante quasi tutto sull'amministrazione penitenziaria (36,1 milioni). Dal Viminale i risparmi colpiranno soprattutto l'ordine pubblico e la sicurezza con un taglio di circa 74 milioni sui 100 complessivi previsti dall'elenco 2. Di questi 42,7 riguarderanno le risorse destinate al contrasto e alla tutela dell'ordine pubblico e circa 30 quelle destinate per la pianificazione e il coordinamento delle Forze di polizia. Nel mosaico dei tagli ai ministeri entrano di diritto anche i 38,7 milioni riportati nella tabella D allegata alla "stabilità" 2015 e che riporta il dettaglio delle riduzioni apportate alle autorizzazioni di legge di spesa corrente già disposte. Dieci pagine dettagliate in cui spiccano il taglio ai contributi per le emittenti televisive, quelli per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell'ambiente, il fondo per la formazione e l'aggiornamento della dirigenza scolastica o ancora i tirocini nella Pa. Ma la spending review targata Renzi non si limita ai soli ministeri. Nel mirino sono finiti anche 43 enti e organismi pubblici. Questi contribuiranno alla riduzione delle spese per poco più di 22 milioni di euro. L'Istat, ad esempio, si vedrà ridurre i trasferimenti, a decorrere dal 2015, per 2 milioni. Mentre per l'Agea la riduzione di risorse sarà di 3 milioni. Stesso taglio per la valorizzazione dell'istituto di tecnologia. Penalizzata la promozione all'estero, l'internazionalizzazione delle imprese e l'attrazione degli investimenti esteri che si vedranno tagliare fondi per oltre 1,5 milioni. Lo stesso Cantone si vedrà tagliare subito 100mila euro dalla somma che deve ancora essere assegnata all'autorità anticorruzione. La spending made in italy non risparmierà neanche i contributi a organismi internazionali. Dei 25 milioni di risparmio ben 20 saranno sotto la voce Onu e altri 3 sotto la casella Osce. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 112 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La legge di stabilità LE MISURE DEL GOVERNO 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 113 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Infine, 10 milioni arriveranno complessivamente dal taglio ai bilanci di organi a rilevanza costituzionale: circa 6 saranno dalla Corte dei conti e 3,2 da Consiglio di Stato e Tar. Tra le voci di riduzione della spesa ci sono anche quelle in conto capitale (circa 864 milioni indicati nella Tabella E) che impattano su missioni e programmi dei ministeri: tra questi 463,7 milioni tagliati al fondo per lo sviluppo e la coesione, i 200 milioni di contributo in conto impianti per le Fs. Ma ci sono anche i 75 milioni tagliati per le Zone franche urbane e i 25 milioni per Tetra, la rete tecnologica di comunicazione tra le forze dell'ordine. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lamappa 5.931 825 3.209 I TAGLI AI MINISTERI Riduzione delle dotazioni finanziarie delle spese 2015. Dati in migliaia di euro Difesa Istruzione Giustizia Interno Economia Beni e attività culturali e turismo 21.500 Sviluppo economico 11.722 Salute 11.350 Infrastrutture e trasporti 11.281 Politiche agricole 8.303 Ambiente 6.580 0 Lavoro 4.600 Affari esteri TOTALE 1.017.702 TOTALE 10.000 TOTALE 25.243 TOTALE 22.060 di cui I TAGLI AGLI ORGANI COSTITUZIONALI Riduzione degli stanziamenti 2015. Dati in migliaia di euro I TAGLI AGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI Riduzione contributi 2015. Dati in migliaia di euro Altri 2.243 I TAGLI A ENTI E ORGANISMI PUBBLICI Riduzione dei trasferimenti 2015. Dati in migliaia di euro Assegnazione all'agenzia per le erogazioni in agricoltura (A.G.E.A.) Istat Consiglio di presidenza della giustizia tributaria Consob Anac 3.000 2.000 Agenzia Ice 1.550 300 200 100 504.495 148.610 102.724 100.923 85.614 Corte dei Conti Consiglio di stato e Tar Csm Consiglio giustizia amministrativa Sicilia 35 583 Agenzia delle dogane e dei monopoli Formez Enti parco Enac Enea 1.000 1.000 1.000 1.000 ONU 20.000 OSCE 3.000 IL GIRO DI VITE 2,5 miliardi Tagli ai ministeri con portafoglio Dai dicasteri arriverà oltre un terzo della stretta sulla spesa dello Stato 463,7 milioni Fondo sviluppo e coesione Una riduzione consistente tra le spese in conto capitale 74 milioni Ordine pubblico e sicurezza Verranno in massima parte da questo comparto i tagli del Viminale 64,1 milioni Giustizia civile e penale La quota maggiore dei tagli al ministero della Giustizia Foto: Bollinatura. Ieri è arrivato il sigillo della Ragioneria generale dello Stato alla legge di stabilità 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) Saltano le risorse per «Piano export» e investimenti esteri INIZIATIVE A RISCHIO Il governo aveva annunciato un mix di azioni per 270 milioni in tre anni. Spunta invece un taglio di 7 milioni per contributi ad enti vari Carmine Fotina ROMA Saltano i fondi per il Piano sul made in Italy. Il finanziamento per le nuove attività di promozione e per l'attrazione degli investimenti esteri non compare nella Tabella C della legge di stabilità, nonostante quanto era stato previsto con il decreto Sblocca Italia. A prima vista un'altra occasione persa, a dispetto degli annunci, e al pari del mancato rifinanziamento della "nuova Sabatini" che agevola l'acquisto di macchinari industriali (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Sulle politiche per l'internazionalizzazione si attendeva una robusta iniezione di risorse, per circa 130 milioni nel primo anno. Il premier Matteo Renzi, a luglio, di ritorno dalla missione istituzionale in Africa subsahariana, aveva preannunciato che il piano sarebbe stato un pilastro del programma dei "mille giorni" per guadagnare «oltre un punto di Pil dalla crescita delle esportazioni, con 22mila nuove aziende italiane presenti sui mercati esteri». Le iniziative, la cui elaborazione è stata curata nei dettagli dal viceministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, erano state poi presentate in conferenza stampa dal ministro Federica Guidi il 29 agosto. Il comunicato preannunciava un Piano «per oltre 270 milioni di euro nel triennio 2015-2017». Non ce n'è traccia. Ma non basta. Perché, a fronte del mancato finanziamento del Piano, la Tabella C contiene un'altra sorpresa, stavolta con il segno meno: scatta un taglio di 6,9 milioni, praticamente il 50%, per un mix di stanziamenti previsti a «sostegno all'internazionalizzazione»: organizzazione mostre, funzionamento camere di commercio italiane all'estero, consorzi per le materie prime, supporto prodotti agroalimentari. Ora c'è da attendersi il pressing del ministero di via Molise per ottenere dal premier e dal ministero dell'Economia un recupero delle risorse durante il passaggio parlamentare. Per quanto riguarda il Piano, il decreto Sblocca Italia elencava una lunga serie di azioni rinviando però l'individuazione delle coperture alla Stabilità. Il contenitore doveva essere l'Agenzia Ice attraverso il «Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese». Ma, per questa voce, la Tabella C, che contiene gli stanziamenti da quantificare anno per anno con la Stabilità, non va oltre la conferma della dotazione già prevista a legislazione vigente, ovvero 19,107 milioni. Invariato anche il finanziamento delle spese di funzionamento dell'Agenzia (14,8 milioni). Il Piano appare ora legato a filo doppio a possibili integrazioni in Parlamento. A rischio c'è un pacchetto composto da 5 azioni all'estero ed altrettante in Italia. Tra le prime spiccano accordi con la grande distribuzione per inserire marchi italiani; il progetto di comunicazione contro il fenomeno dell'"italian sounding" e un'iniziativa specifica per concretizzare la ricaduta commerciale dell'Expo nell'agroindustria e in altri settori industriali. In Italia l'obiettivo è rafforzare i principali eventi fieristici; finanziare le imprese che assumono dei manager temporanei per l'export; favorire la diffusione dell'e-commerce per le vendite oltreconfine; organizzare un roadshow in 20 piazze finanziarie per attrarre investimenti stranieri. Gli obiettivi sono apparsi subito ambiziosi: 50 miliardi di dollari di esportazioni in più al 2016 e 20 miliardi di flussi aggiuntivi di investimento in Italia. Ottime intenzioni in cerca adesso delle risorse perdute. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PROGETTO 68 milioni Azioni all'estero nel 2015 SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 114 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Made in Italy. Non aumenta la dote Ice 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 115 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La stima del costo delle cinque azioni previste dal Piano all'estero, dagli accordi con la grande distribuzione alle iniziative contro l'italian sounding. Ammonta invece a 62 milioni l'insieme delle iniziative previste in Italia 22mila Potenziali nuovi esportatori Il Piano punta a favorire lo sbarco nei mercati internazionali di 22mila nuove imprese. Ulteriori obiettivi: 50 miliardi di dollari di esportazioni in più al 2016 e 20 miliardi di flussi aggiuntivi di investimento in Italia 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 7 (diffusione:334076, tiratura:405061) Gay: «Il Made in Italy sia il motore del Paese» LE PRIORITÀ «Serve un potenziamento dell'Ace e la riduzione della pressione fiscale sugli immobili d'impresa» Nicoletta Picchio ROMA Un patrimonio italiano e anche europeo. È quel made in Italy che rappresenta un valore del paese e che ci fa essere unici nella qualità. Protagonista è l'impresa, con le sue eccellenze: «una ricchezza italiana, una unicità che non può essere contraffatta». È partendo da questa considerazione che Marco Gay, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, si rivolge al governo e alla politica: «Si sta andando avanti con coraggio sulle riforme, ci sono vari cantieri aperti. Ma quello che manca è il cantiere dell'impresa, un industrial compact nostro. Occorre una strategia di lungo periodo di politica industriale che metta al centro l'impresa come motore della crescita e dell'occupazione». Bene l'avvio delle riforme, sottolinea Gay, ma occorre far ripartire il mercato per ritrovare la fiducia e ridare slancio all'economia. Il mondo dell'impresa c'è e vuol fare la propria parte, consapevole del ruolo che ricopre nel paese. "Fatti. In Italia" è il titolo del convegno dei Giovani che si aprirà domani, il tradizionale appuntamento autunnale che si svolgerà a Napoli. «Le nostre proposte dimostrano il desiderio di essere partecipi nella sfida per il futuro del paese. I Giovani imprenditori hanno voglia di fare, di investire, di far ripartire le nostre aziende. Scommettendo sul paese». Fatti, in Italia, quindi: i prodotti, sinonimo di qualità e di eccellenza; le scelte, per creare un ambiente più favorevole all'impresa. Il governo ha messo mano ad una serie di riforme: si va nella giusta direzione? Il governo sta dimostrando velocità, coraggio, determinazione. Le azioni che sta avviando devono essere concretizzate con la stessa velocità dal Parlamento. Serve responsabilità da parte della classe politica per dare seguito alle riforme e renderle operative. La direzione è quella giusta, penso ad interventi come quello sull'Irap, che aspettavamo da anni. Oppure alla possibilità di assumere per tre anni con un risparmio sui contributi: è uno stimolo per le aziende a crescere e ad assumere. Il numero di 800mila posti in tre anni è verosimile? È auspicabile. Ma non bisogna dimenticare che il lavoro si crea facendo ripartire il mercato. Bisogna ridare slancio alla domanda interna. Ed è fondamentale la fiducia per far ripartire gli investimenti. Occorre che il governo rimetta in moto gli investimenti pubblici e crei le condizioni per dare una spinta a quelli privati. E quindi si torna alle riforme e ad una politica industriale: quali sono gli interventi che ha in mente? Li presenterò nel dettaglio domani, nelle tesi con cui aprirò il convegno. Penso per esempio ad un potenziamento dell'Ace, con cui si defiscalizzano gli utili reinvestiti. Non chiediamo incentivi, piuttosto misure che possano facilitare le azioni delle imprese. Interventi anticiclici che magari hanno un costo immediato per le finanze pubbliche ma che nel medio periodo hanno ricadute positive sull'economia. Il successo della Legge Sabatini è la riprova che c'è la voglia di investire e dimostra l'utilità di un suo rifinanziamento. Tra le priorità rimane fondamentale, inoltre, la riduzione della pressione fiscale sugli immobili d'impresa che sta strozzando le aziende. Bisogna ritrovare la fiducia, creare un ecosistema favorevole alle imprese: la spinta naturale degli imprenditori è crescere, anche dimensionalmente. Quali sono le priorità? Il rilancio degli investimenti pubblici, la semplificazione burocratica, perché oggi un mese all'anno viene dedicato dalle aziende per adempiere agli obblighi della burocrazia, con spreco di tempo e risorse. E poi la lotta all'evasione fiscale, una forte spending review, per rendere disponibili risorse da destinare allo sviluppo. Un percorso virtuoso che potrà attrarre anche investimenti esteri? Sono favorevole ad un arrivo di capitali stranieri da noi se questo significa sviluppo di imprese nel nostro paese. Diverso è se un'azienda multinazionale arriva per comprare un concorrente e chiudere l'impresa. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 116 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA Marco Gay Presidente Giovani Confindustria 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 7 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 117 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Spetta al governo avere una visione e valutare. Riforme e fiducia, quindi... Sì, noi Giovani imprenditori crediamo nell'Italia e nel suo futuro. L'economia oggi è in ginocchio ma siamo il secondo paese manifatturiero europeo e senza i vincoli che oggi ci troviamo a fronteggiare potremmo certamente diventare il primo. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CONVEGNO Si svolge oggi e domani a Napoli, presso Città della Scienza, il 29° convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria dal titolo "Fatti. In Italia". Interverrà, tra gli altri, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Chiuderà i lavori il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi Foto: Marco Gay 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 8 (diffusione:334076, tiratura:405061) BTp Italia a quota 4,5 miliardi Termina l'offerta retail - Cannata (Mef): la cedola potrebbe aumentare DOMANDA SOTTO LE ATTESE Ieri richieste per soli 532 milioni: sono lontani i record di raccolta del passato Gli ultimi due BTp Italia avevano superato 20 miliardi Mara Monti MILANO La prima tranche di sottoscrizione del BTp Italia, quella dedicata al retail, si è fermata a 4,572 miliardi di euro. Questa mattina è il turno degli investitori istituzionali che hanno due ore di tempo - dalle 9 alle 11 - per immettere gli ordini sulla piattaforma dell'EuroMot. Un ammontare al di sotto delle aspettative dal momento che si era ipotizzata una eventuale chiusura anticipata delle sottoscrizioni di ieri che non è avvenuta avendo raccolto nella giornata soltanto 532 milioni di euro. A dare impulso all'ultima fase del collocamento della settima tranche sono state le parole di Maria Cannata, responsabile debito pubblico del Mef, che nel giudicare «soddisfacente» il risultato retail, non ha escluso che «il tasso minimo reale garantito dell'1,15% fissato per l'emissione del BTp Italia in corso, possa essere rivisto al rialzo al termine del collocamento, considerata la volatilità del mercato registrata negli ultimi giorni». Il tasso finale verrà, infatti, comunicato da Tesoro oggi al termine del collocamento dopo il tasso minimo garantito fissato venerdì scorso. Non è escluso che l'ultima comunicazione dovrà tenere conto dell'escursione subita in questi giorni dal mercato: basti pensare che il benchmark di riferimento ovvero il BTp Italia 2020 ha subito una variazione di 10 punti base da lunedì quando il rendimento era schizzato all'1,30% per poi portarsi ai livelli di ieri della chiusura all'1,23%. Anche lo spread tra BTp e Bund ha avuto giornate di forte volatilità passando da 175 punti base a 165 di ieri. Nonostante questi fattori, «il BTp Italia si conferma un prodotto che piace ai risparmiatori individuali che cercano una semplice tutela del proprio risparmio», ha commentato Cannata. Sembra difficile, se non impossibile, che la finestra di questa mattina dedicata agli investitori istituzionali possa avvicinarsi ai 20,5 miliardi complessivi raccolti ad aprile, molto probabilmente il riferimento sarà il primo BTp Italia scadenza marzo 2016 quando il Tesoro raccolse 7,3 miliardi, ma in quella fase il titolo garantiva una cedola del 2,45 per cento. Tra i motivi del minore appeal del BTp Italia c'è sicuramente un tasso reale annuo minimo garantito dell'1,15%, considerato basso ma comunque figlio della deflazione. Il tasso reale minimo sull'emissione di aprile, sempre con scadenza a sei anni, era stato invece all'1,65%. In precedenza, la quinta emissione di BTp Italia, novembre 2013, aveva raccolto ordini complessivi per 22,27 miliardi, offriva un tasso reale annuo minimo del 2,15% e una scadenza di quattro anni. Nessuno si spinge a fare previsioni su quanto potrà essere aumentato il tasso finale. Molto dipenderà da come andrà il mercato questa mattina e se i dati in calendario a comunicare dal Pmi dell'eurozona con particolare attenzione a quelli di Francia e Germania: eventuali segnali di debolezza della fiducia delle imprese potrebbero essere letti negativamente dai mercati. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tutti iBTp Italia TUTTI I BTP ITALIA BTp Italia BTp Italia 2 BTp Italia 3 BTp Italia 4 BTp Italia 5 BTp Italia 6 BTp Italia 7 APR 2020 NOV 2017 APR 2017 OTT 2016 GIU 2016 MAR 2016 OTT 2020 APR 2014 NOV 2013 APR 2013 OTT 2012 GIU 2012 MAR 2012 OTT 2014 Scadenza Emissioni Cedola min. reale annua 2,45% 3,55% 2,55% 2,25% 2,15% 1,65% 1,15% 4,57* 22,27 20,60 18,00 17,05 1,70 7,30 collocati al retail Ammontare collocato (in mld di €) 3,63% CTZ 4,48% CCTeu 2,54% CCT 4,86% BTP Italia rivalutato 7,19% BTP €i rivalutato 7,71% BOT 0,10% Estero in valuta 3,02% Estero in euro 66,48% BTP COMPOSIZIONE DEI TITOLI DI STATO In circolazione al 30 settembre 2014 Foto: - Fonte: Dipartimento del Tesoro SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 118 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La lunga crisi TITOLI DI STATO 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 19 (diffusione:334076, tiratura:405061) L'Italia rilancia sul Giappone Infrastrutture, turismo e agro-alimentare tra i settori di maggiore interesse PIÙ INVITANTE Tokyo promette di diventare attraente per gli investitori stranieri, a cominciare dalla corporate tax che vuole far scendere sotto il 30% Stefano Carrer TOKYO. Dal nostro corrispondente A dare il viatico all'Italy-Japan Business Group (la cui assemblea plenaria si svolgerà a Torino lunedì prossimo), ci ha pensato il primo ministro giapponese. Shinzo Abe, nell'incontro con il premier Matteo Renzi a margine del recente vertice Asem di Milano, ha sottolineato che, per la Corporate Japan, l'Italia e l'Europa rappresentano una terra per potenziali ulteriori investimenti, anche di rilevante profilo. Secondo le indiscrezioni, per esemplificare avrebbe accennato esplicitamente alla volontà di espansione nel settore ferroviario della Hitachi (che ha fatto una offerta per Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, in concorrenza con quella di una cordata cinese: Finmeccanica dovrebbe decidere a novembre), nel quadro di una forte decentralizzazione per aree regionali ormai diventata una caratteristica strategica dei grandi gruppi nipponici. Al Business Forum dell'Asem, invece, Abe ha sottolineato che il Giappone sta cambiando per diventare uno dei Paesi più attraenti per gli investimenti diretti stranieri, sollecitando quelli europei e italiani. Non è mancato qualche osservatore che ha fatto la tara alle sue dichiarazioni, paragonandole magari alla politica degli "annunci anticipati" (su misure non necessariamente scontate) che i critici addebitano a Renzi: per esempio, ha dato per assodato che la corporate tax in Giappone scenderà sotto il 30% nei prossimi anni (il che è tutto da vedere) e che lui personalmente tiene moltissimo alla conclusione rapida del Free trade agreement con la Ue (e con gli Usa in ambito Tpp), la cui finalizzazione non appare ancora vicina. Abe, infine, ha riaffermato l'investimento strategico nell'Expo milanese 2015 in quanto vetrina globale del settore alimentare, che in Giappone l'Abenomics intende trasformare proprio in direzione dell'export. È un Sol levante, insomma, che vuole somigliare di più all'Italia, come esportatore di prodotti alimentari e importatore di turisti. Non a caso, per la prima volta a memoria d'uomo, di recente la bilancia dei pagamenti turistica giapponese è passata in positivo; non però - ovviamente - con il nostro Paese, anche se un numero insolito di italiani ha visitato l'arcipelago nell'estate scorsa proprio grazie all'Abenomics che ha provocato la svalutazione dello yen. L'Italia non demorde in alcuni dei suoi tradizionali punti di forza, come si è visto alla recente fiera del turismo Jata di Tokyo (dove l'Enit ha organizzato anche un meeting B2B tra 163 buyers e 751 sellers). È appena iniziata, inoltre, la nuova edizione di "3000 anni di vino italiano", manifestazione-ombrello per la promozione dei vini italiani in Giappone sorta tre anni fa come settimana e ora estesasi su un arco di un mese e mezzo in 25 province. «Le vendite dei nostri spumanti sono in aumento del 50%. Quasi raddoppiate anche quelle di vini fortificati, che però partono da livelli bassi», rileva Aristide Martellini, direttore dell'Ice a Tokyo. Barometro positivo anche per le articolazioni della simpatia verso l'Italia. «Tutto quello che fanno gli italiani è bello», ha dichiarato il sindaco di Nagoya, Takeshi Kawamura, alla cerimonia di venerdì scorso per l'entrata in servizio dei nuovi autobus urbani il cui design è stato realizzato da una studentessa dell'Iaad di Torino, Alessia Frau, su allegri motivi astratti - che richiamano la città piemontese - prescelti da un referendum popolare. Nel settore trasporti, la giapponese Terra Motors inizia dall'Italia il suo ingresso nel mercato europeo dei motocicli elettrici, presentando il suo "A4001" all'Eicma di Milano di inizio novembre. Oscar Farinetti, che dal Giappone iniziò la campagna internazionale di espansione di Eataly, interverrà all'assemblea di Torino (città prescelta quest'anno anche per via del decennale della scomparsa del fondatore e animatore dell'Ijbg, Umberto Agnelli), che sarà aperta dal saluto del sindaco Piero Fassino, mentre la sessione "politica" sarà guidata dal viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda. «Le prospettive della cooperazione nel settore industriale, anche verso Paesi terzi, e in quello dell'energia saranno in primo piano - afferma il co-presidente dell'Ijbg, Giorgio Zappa - Altri panel si focalizzeranno in SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 119 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Asia. Lunedì a Torino si svolgerà l'assemblea plenaria dell'Italy-Japan business group - Il focus sarà sugli investimenti 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 19 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 120 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato particolare sul comparto alimentare e sul turismo». L'esordio come co-presidente giapponese di Masami Iijima, numero uno della casa di trading Mitsui, segnala altresì il ruolo crescente delle trading house nella promozione di business e di investimenti. A margine della riunione, il premio giornalistico della Fondazione Italia-Giappone intitolato a Umberto Agnelli sarà consegnato da Donna Allegra Agnelli a Mario Sechi. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'IMPORT DEL GIAPPONE DAL MONDO Quote%per macroarea. Dati2012 Il peso del Sol Levante per ilmadein Italy Unione Europea (di cui 1,1% l'Italia) 9,4% Oceania 6,9% America Centro Meridionale 3,8% Paesi europei extra Ue 3,7% America Settentrionale 10,3% Medio Oriente 19,2% Asia Orientale 43,3% Africa 2,4% Asia Centrale 1,0% EXPORT ITALIANO VERSO TOKYO Gennaio luglio. Miliardi di euro IMPORT ITALIANO DA TOKYO Gennaio - luglio. Miliardi di euro 2014 1,60 2013 1,56 Var. 2014/13 +2,6% 2013 3,67 2014 3,30 Var. 2014/13 -10,1% Foto: - Fonte: Istat, Ice, Onu-Comtrade Foto: - Nota: il Pil è rilevato su dati Esa95 Eurostat a prezzi costanti destagionalizzati; le variazioni T/T sono quelle dell'ultimo trimestre rispetto al precedente annualizzate. 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 35 (diffusione:334076, tiratura:405061) Un outsider che viene dal «largo consumo» Simone Filippetti In America quelli come lui li chiamano «Underdog». Noi diremmo lo «sfavorito», il cavallo su cui nessuno punterebbe, ma che poi si piazza vincitore, a sorpresa. Il nuovo co-amministratore delegato Adil MehboobKhan dal nome quasi impronunciabile in italiano è in realtà molto italiano: ha sposato una moglie italianissima e ha vissuto tanti anni a Roma per la Procter&Gamble, che ha i suoi uffici proprio nella capitale. Per trovare un profilo simile a capo di un'azienda bisogna andare nella conterranea Safilo e la cosa non è casuale. Simone Filippetti u Continua da pagina 35 Ma al di là del passaporto del nuovo ceo di Luxottica, conta il suo curriculum. E da quello si coglie che la Luxottica post-Guerra e post-Cavatorta (il cui regno è durato appena un mese) sposterà probabilmente il suo baricentro. Con un manager che ha passato tutta la sua vita, lavorativa, nella più grande multinazionale al mondo del largo consumo, ci si aspetta una virata sul «consumer» a scapito del lusso, come strategia. L'italopakistano è un commerciale e la scelta proposta da Egon Zhender, e ovviamente avallata da Del Vecchio, si può leggere in controluce come la conferma che l'industria sta per imboccare una strada diversa da quella del business delle licenze, che negli ultimi 15 anni è stata la fortuna degli occhialieri. L'industria è a uno snodo: il futuro riserverà meno licenze di grandi griffe. Coincindenza, o forse no, la nomina di Mehboob è speculare a quella fatta, un anno fa, dalla concorrente Safilo. A Longarone hanno chiamto Luisa Delgado, ex Ikea, una manager commerciale pura e anch'essa proveniente dal largo consumo. Oggi, alla guida dei due principali produttori di occhiali al mondo, ci sono due manager con un Dna spiccatamente di largo consumo. E visto quello che è successo proprio a Safilo, dove la holding del lusso Kering, proprietaria di Gucci si è riportata in-house la produzione di occhiali, prima appaltata a Safilo appunto (per opera peraltro dell'ex manager Roberto Vedovotto), è probabile che l'industria sia davanti a uno snodo: quella di Kering sarebbe solo l'inizio di un nuovo trend. Le grandi maison mondiali tenderanno sempre più a riportarsi in azienda le produzioni. Per gli occhialieri un futuro più di prodotto che di licenza. E allora ecco che un commerciale è il manager ideale per cavalcare il cambio. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 121 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE SCELTE PER IL MANAGEMENT 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:556325, tiratura:710716) Doria: "Insultatemi ma non mollo I premi scandalo? Dovevo darli" LUIGI PASTORE A PAGINA 17 Doria: "Insultatemi ma non mollo I premi scandalo? Dovevo darli" GENOVA. «Come uomo e come sindaco di una comunità ferita, penso continuamente a chi ha perso la vita e a chi è stato colpito. Non credo che le cause di questi eventi siano da ricercarsi in quanto fatto dal Comune nei due anni della mia amministrazione, ma, come sindaco, mi assumo la mia parte di responsabilità per quello che le istituzioni tutte non hanno saputo fare in anni e anni». Marco Doria è sotto assedio. A Genovaè tornato il sole, ma due settimane dopo la rabbia della gente non si è placata. Anzi, a freddo, si è acuita. «I genovesi che mi hanno contestato, tra cui De Andrè e Baccini, li capisco. Ma dimettermi è l'unica cosa che sono sicuro di non fare in questo momento, anche a costo di prendere degli insulti. Sarebbe come abbandonare la nave in tempesta. E io devo stare qui per dare delle risposte ai miei concittadini». Quelle che sono mancate sinora. In tre anni, dall'alluvione che costò la vita a sei donne, non è stato fatto nulla. «Questo, per quanto mi riguarda, non è vero. Appena mi sono insediato, nel 2012, ho fatto partire la gara per realizzare lo "Scolmatore", cioè l'opera fondamentale, attesa da vent'anni, che dovrebbe scongiurare altre alluvioni del Fereggiano, il torrente esondato tre anni fa, e mitigare il rischio sul Bisagno. Siamo riuscitia sbloccare l'opera con il governo Monti, abbiamo reperito i fondi: 25 milioni a carico dello Stato, 15 a carico del Comune e 5 della Regione. Siamo andati avanti, abbiamo preparato il progetto». Però, cantieri nulla. «È accaduto che ci sono voluti cinque mesi tra aprile e agosto di quest'anno, per ottenere il parere positivo della Corte dei Conti.O meglio, tre mesi per il parere e due per depositarlo. Adesso, forse, ce la facciamo a far partire i lavori entro fine anno. Questo è uno dei problemi principali dell'Italia. Serve un modello svizzero per fare le cose e sono convinto che il premier Matteo Renzi possa essere la persona giusta per cambiare». Nel frattempo, però, si è appreso che tre dirigenti, attualmente imputati per l'alluvione di tre anni fa e per aver falsificato i verbali, sono stati premiati. « Queste persone sono state trasferite dalla Protezione Civile ad altri settori e a qualcuno è stata anche diminuita la retribuzione, in attesa di una sentenza». Sì, ma il concetto stesso di premio suona offensivo per le vittime. «Nonè una voce una tantum, ma una parte fissa della retribuzione legata automaticamente al raggiungimento di certi risultati. Noi potevamo riconoscerla per intero o per metà. Abbiamo scelta la seconda soluzione. Questa è la normativa». Che però, si potrebbe cambiare. «Questo è un altro discorso. Serve una riforma radicale. La pubblica amministrazione non va picconata, perché comprende anche tanti funzionari encomiabili, ma va radicalmente riformata. Serve una struttura più flessibile, con tempi di reazione più rapidi di fronte a eventi come quello del 9 ottobre, servono leggi che permettano di realizzare le opere urgenti più rapidamente, appunto come nel caso dello Scolmatore». Lei si era candidato dopo l'alluvione del 2011, proprio perché la gente si sentiva tradita dai politici. Adesso, questo sentimento è ancora più forte. Nelle ore del disastro in giro per la città si vedevano solo i volontari. «I nostri dipendenti hanno lavorato tantissimo, per mettere in sicurezza scuole, strade e edifici. Abbiamo dato assistenza nei Municipi a chi voleva pulire le strade, abbiamo fornito 1.200 pale, abbiamo portato via tutto il fango che migliaia di volontari, e li ringrazio, hanno spalato. E adesso io devo dare delle risposte urgenti ai genovesi. Per questo, lo ribadisco, resto al mio posto». Cosa farete? «Abbiamo sospeso il pagamento delle tasse comunali. Poi, abbiamo creato un fondo di due milioni con l'obiettivo di ridurle o se possibile addirittura azzerarle. Lo devo ai genovesi devastati e per questo pretendo, come sindaco, che il governo Renzi mantenga ciò che ha promesso in queste ore in cui l'ho sentito molto vicino e soprattutto operativo. Il caso Genova deve diventare una delle prime due-tre emergenze nazionali». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 122 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL SINDACO DI GENOVA L'intervista 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:556325, tiratura:710716) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 123 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sindaco, una domanda che si fanno in molti. Perché andare a Courmayeur una settimana dopo l'alluvione? Non le sembra uno schiaffo alla città ferita? «Dopo nove giorni di emergenza assoluta avevo bisogno, e credo, il diritto, di passare mezza giornata con la mia famiglia. Ma ho capito che il problema non era questo, era il luogo, Courmayeur. Se fossi andato a Ovada, nessuno avrebbe avuto da eccepire». Infatti, è una questione di opportunità. Non le pare? «Sono tornato subito a Genova e ho ripreso a lavorare». I DIRIGENTI PREMIATI Quel denaro non è una tantum, ma una voce automatica della retribuzione: per evitarla, va cambiata la legge LE FERIE Sono sicuro che il problema sia stata la località: fossi stato a Ovada, nessuno avrebbe detto nulla... NIENTE DIMISSIONI Devo restare al mio posto per dare ai cittadini tutte le risposte che meritano PER SAPERNE DI PIÙ genova.repubblica.it Foto: PRIMO CITTADINO Marco Doria (nella foto durante un sopralluogo in città), 57 anni, è sindaco di Genova dal 21 maggio 2012. Dopo l'alluvione è stato duramente criticato per la gestione dell'emergenza e dei lavori sul Bisagno mai completati FOTO: ANSA 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Ore di paura in una città sotto assedio" Siamo in un centro congressi a due passi dal Parlamento Ci hanno detto di stare lontani dalle finestre PAOLO G. BRERA « SIAMO qui, bloccati nel Centro congressi di Ottawa a pochi passi da Capitol Hill: ci hanno chiusi dentro, al sicuro». Enrico Brugnoli, direttore del dipartimento Terra e Ambiente del Cnr, è nella capitale canadese per un progetto di ricerca. Avete paura? «Ci hanno detto di non avvicinarci alle finestre, di rimanere qui nell'androne. Ci hanno avvertiti gli uomini della sicurezza con gli altoparlanti, dandoci ordini precisi su istruzioni che penso arrivassero dalla polizia. Ci hanno portato qualcosa da mangiare e ci hanno avvertito che per ragioni di sicurezza non possiamo entrare né uscire». Sono trascorse ore dalla sparatoria, ma n el centro di Ottawa la crisi è ancora in atto? «Dicono che la situazione sia sotto controllo, forse potremmo anche cominciare a uscire». Arrivano immagini di strade deserte, una città sotto assedio in un silenzio spettrale. «Ci hanno appena avvertiti che l'operazione di polizia è ancora in corso, ma forse si è spostata in un'altra area. Ora dalle finestre si vede qualche auto, qualche passante». Quanti italiani ci sono con lei? «Sono insieme ad altri quattro studiosi italiani, e qui accanto a me c'è anche l'ambasciatore italiano in Canada, Gian Lorenzo Cornado. Insieme ai colleghi canadesi siamo tutti qui per un progetto di studio sui cambiamenti climatici nell'Artico». Quando tornerete? «Domani (oggi, ndr ) abbiamo il volo, ma dormiamo nell'albergo Château Laurier accanto al centro commerciale nel quale hanno sparato. Il Centro congressi è a tre minuti di strada a piedi, e per arrivarci si passa proprio davanti al War Memorial dove hanno ucciso il soldato. Terribile, proprio ieri eravamo in visita al Parlamento». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 124 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA TESTIMONIANZA/ IL RICERCATORE ITALIANO ENRICO BRUGNOLI 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 11 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Rispunta il bipartitismo per governare davvero serve un premio più alto" i profila un Pd forte alleato con i centristi una destra agguerrita una sinistra residua con l'incognita M5S ROMA. Professore D'Alimonte è sorpreso dalla svolta di Renzi sulla legge elettorale? «Ero stato più sorpreso dall'accenno che ne aveva fatto Berlusconi dopo l'ultimo vertice. Evidentemente Renzi gliene aveva parlato. Renzi invece non mi sorprende affatto. Perché sotto sotto ha sempre pensato ad una drastica semplificazione del sistema partitico». Ma Berlusconi perché dovrebbe accettare il premio alla lista o al partito? «Perché forse ha capito che non è più in grado di ricompattare tutto il centrodestra, idea che stava dietro alle mediazioni di Verdini. Perché si era partiti da un modello spagnolo che produceva un sistema bipartitico. Ma poi, sotto la spinta di Letta, dei piccoli partiti e di altre pressioni, l'idea bipartitica era stata abbandonata e si era passati al Porcellum correttoe poi all'Italicum. Forse il Cavaliere ha capito oggi che il tempo del centrodestra unito è finito. La Lega di Salvini ha imboccato una deriva lepenista, radicale, anti-sistema e Salvini snobba gli accordi perché pensa di erodere una parte dei voti berlusconiani. Meglio allora un accordo con Renzi. Ma Berlusconi potrebbe riservare ancora qualche sorpresa». Ma con questo sistema Forza Italia potrebbe essere scavalcata per il ballottaggio dai grillini... «Credo che questo sia una dei temi di maggiore discussione dentro Forza Italia. Ma alla fine a Berlusconi potrebbe importare più la salvezza delle imprese a scapito del partito». Ma perché anche Alfano appoggia la proposta di Renzi? «Il problema principale di Alfano, Casini e Mauro è che mai e poi mai vogliono tornare da Berlusconi. Per loro contano le soglie di sbarramento perché con quelle attuali, senza alleanze, resterebbero fuori dal Parlamento: cercheranno di strappare una soglia al 3 per cento per sopravvivere da soli. E nella trattativa potrebbero chiedere anche di introdurre l'apparentamento fra il primo e il secondo turno». Professore, lei disegna uno scenario politico nuovo.... Sì. Con un forte Pd in posizione centrale. Solo il Pd,o meglio il Partito della Nazione, potrebbe essere funzionale alla stabilizzazione del sistema minacciato da una destra agguerrita, una sinistra residuale e l'incognita dei grillini Ma per evitare questo rischio fra le modifiche all'Italicum si devono prevedere 340 seggi a chi vince al secondo turno. Ma col tramonto di Berlusconi sta tramontando anche il bipolarismo della Seconda Repubblica. Stiamo tornando ad un'Italia governata da un grande centro imperniato sulla figura di Renzi». PER SAPERNE DI PIÙ www.repubblica.it www.camera.it Foto: PROFESSORE Il docente Roberto D'Alimonte esperto di sistemi elettorali SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 125 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA/ IL POLITOLOGO D'ALIMONTE 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 12 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Nomi degni e alla luce del sole, e li votiamo" La caduta di Violante è merito nostro. Renzi bussa da noi perché non ha voti sufficienti onne? Gioco senza senso. Le persone vanno scelte per le loro competenze, non per genere a.cuz. ROMA. «Mi hanno detto che qualcuno del Pd verràa parlarmi per conto di Renzi, ma finora non ho visto nessuno». Danilo Toninelli - il deputato dei 5 stelle che ha guidato la strategia sulle votazioni per la Consulta e il Csm - dice chiaro che lui, di incontri segreti, non ne vuole sapere. Il vicepresidente della commissione Affari Costituzionali rimane fermo sulle posizioni che il movimento esprime da mesi: «Ci facciano nomi degni, e noi li voteremo. Parlare di donne in quanto tali non ha alcun senso». Come risponderete all'offerta del Pd? «Renzi viene a bussare alla nostra porta perché ha capito che non ha i numeri per eleggere nessuno, né Violante - la cui caduta è una nostra vittoria - né qualcun altro, perché i sostenitori dell'ex presidente della Camera lo impallinerebbero subito, e arrivare a quota 570 sarebbe impossibile». Il presidente del Consiglio bussa, voi aprite? «Per ora siè solo affacciato, partendo male perché ha proposto uno scambio di poltrone. Non è in questi termini che vogliamo ragionare: ci vengano a dire perché non dovrebbero votare il nostro candidato al Csm, Alessio Zaccaria». Sembrano pronti a sostenerlo. Voi siete pronti a votare con loro sulla Consulta? «Qualsiasi discussione la facciamo alla luce del sole. Dicano i nomi pubblicamente, spieghino la loro scelta e noi valuteremo. Abbiano la dignità di rispondere sul perché un candidato come il professor Franco Modugno, che neppure conosciamo ma che abbiamo scelto per i titoli che ha, a loro non va bene». Chi sono gli altri candidati che avete proposto? «Il 12 giugno, con una lettera a tutti i partiti, abbiamo proposto Modugno, Antonio D'Andrea, Felice Besosti - che però si è ritirato - e Silvia Niccolai. C'è anche una donna, se Renzi vuol sostenerla». Siete disposti a votare anche altri? «Chiediamo solo che abbiano i requisiti di onorabilità, competenza e terzietà dalla politica. Appena faranno i nomi, li porterò in assemblea e decideremo tutti insieme». Ne parlerà anche con Grillo e Casaleggio? «È una vicenda che stiamo seguendo internamente, ma con la condivisione di Grillo e Casaleggio. È un percorso assolutamente condiviso». Perché non vi è piaciuta la proposta di due donne? «Se fossi donna, sarei offesa. Le persone vanno scelte in base alle competenze, non in base al genere. È un gioco di figurine che non ha alcun senso». Foto: DEPUTATO Danilo Toninelli è il "regista" della strategia del M5S nelle votazioni per Csm e Consulta SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 126 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVISTA TONINELLI (M5S): FINORA NESSUNO DEL PD È VENUTO DA NOI 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 22 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Cannavaro, un milione frodato al Fisco" Napoli, la Guardia di Finanza indaga la sua società di noleggio di barche di lusso e gli sequestra beni per 900 mila euro L'ex capitano della Nazionale, tramite l'avvocato: "Sono tranquillo. Io, contribuente da record, pago sempre le tasse" "La Fd service srl, gestita insieme alla moglie, permetteva di eludere la normativa tributaria" DARIO DEL PORTO NAPOLI. Un dribbling alle tasse da un milione di euro. Una società «costituita ai soli fini fiscali» avrebbe permesso all'ex capitano della Nazionale di calcio, Fabio Cannavaro, di acquistare e utilizzare tre imbarcazioni da diporto eludendo la normativa tributaria. Ieri è scattato il sequestro, eseguito dal Gico della Guardia di Finanza, di beni dell'importo di circa 900 mila euro, ritenuti riconducibili al campione del Mondo di Berlino 2006. Il pm Fabrizio Vanorio, che coordina le indagini con il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, indaga per frode fiscale e contesta un'evasione di oltre un milione dalle imposte dirette e all'Iva fra il 2005 e il 2010. Al centro dell'inchiesta, partita a seguito di una verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, la "Fd service srl", società di noleggio di imbarcazioni di lusso gestita da Cannavaro insieme alla moglie, Daniela Arenoso. Secondo l'accusa, «la Fd service è nata per effetto di una simulazione e ha operato grazie a simulazioni. Tant'è che la dichiarata attività commerciale di noleggio natanti nella realtà nonè mai stata effettuata», scrive il giudice Claudio Marcopido. Le tre barche risultate nella disponibilità della società, un Pershing 62 denominata Massivus , un Pershing 76 chiamata Chriman Naplese un Pershing 72 chiamata Chriman II , «sono state utilizzate da Cannavaro e dalla ristretta cerchia dei suoi familiari». Un riscontro all'ipotesi accusatoria è arrivato dai rappresentanti delle società di ormeggio sentiti su delega della Procura: «Tutti gli ormeggiatori si sono espressi con certezza in termini di uso personale dei natanti da parte di Cannavaro», rileva il giudice. I magistrati considerano l'ex calciatore «unico finanziatore della società, nonché effettivo proprietario delle imbarcazioni». La moglie, Daniela Arenoso, pur per un certo periodo amministratore della società, avrebbe utilizzato le barche, rileva il giudice, «di certo più come moglie che come imprenditrice». Il ruolo di «prestanome» sarebbe stato invece «scientemente assunto» da Eugenio Tuccillo, un pensionato di 75 anni che rilevò le quote della società nel corso della verifica mettendola poco dopo in liquidazione. Nel 2012, anche dopo il passaggio di mano della società, Cannavaro ha continuato ad effettuare da Dubai, dove ha chiuso la carriera di calciatore, versamenti mensili sui conti della Fd Service «per consentire ad altri in suo nome», come il commercialista Giovanni De Vita, «di gestire la società. Il passaggio di quote sarebbe dunque avvenuto «al solo fine di liquidare la società ed eludere l'accertamento delle imposte da parte del Fisco». Il sequestro «per equivalente» è stato applicato su beni immobili fino a 650 mila euro. I sigilli sono stati apposti inoltre inoltre a una barca modello Itama 38, del valore di circa 180 mila euro, ritenuto oggetto di una «fittizia cessione», finalizzata secondoi magistrati «a sottrarsi alla riscossione» da parte del fisco. L'imbarcazione fu venduta a una società totalmente partecipata dal cognato di Cannavaro, Giuseppe Noviello (che non risulta indagato) e da un ex dipendente della Sd Service, Giuseppe Fiorentino. Gli avvocati Luigi Petrillo e Virgilio Marino, legali degli indagati, ricordano che sulla vicenda ««è in atto da anni un importante contenzioso tributario che non si è ancora concluso». E attraverso l'avvocato Petrillo arriva anche la replica dell'ex calciatore: «Fabio Cannavaro non può e non deve essere bollato come un evasore fiscale. Basti dire che fin quando ha giocato in Italia prima ed in Europa poi versava all'erario una media di quasi quattro milioni di euro l'anno in imposte, diventando uno dei principali contribuenti campani. Pensare che una persona di questo tipo si esponga a contestazioni di natura penale per risparmiare qualche punto percentuale sulle tasse apparea chiunque un'enormità, a prescindere dalla fondatezza delle pretese dell'Agenzia delle Entrate, di cui discuteremo in Tribunale». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 127 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'inchiesta 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 22 (diffusione:556325, tiratura:710716) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 128 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE TAPPE LA PROCURA La Procura di Napoli indaga su una società di noleggio di imbarcazioni di lusso che sarebbe stata costituita solo al fine di aggirare le norme fiscali DAL 2005 AL 2010 I magistrati calcolano una presunta evasione alle imposte dirette e all'Iva, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2010, pari a circa un milione di euro IL VALORE Il pm Vanorio indaga per frode fiscale. Il Gico ha sequestrato beni riconducibili a Cannavaro del valore di circa 900 mila euro PER SAPERNE DI PIÙ napoli.repubblica.it www.gdf.it Foto: I CONIUGI SOTTO ACCUSA Fabio Cannavaro, 41 anni, ex giocatore di Napoli, Parma, Juve e Real Madrid e Al-Ahli (ritirato dal calcio nel 2011) insieme alla moglie Daniela Arenoso con cui gestiva la Fd Service Srl 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 30 (diffusione:556325, tiratura:710716) Luxottica rinnova il vertice Mehboob-Khan lascia Wella e prende il timone con Vian Il cda del gruppo e il Comitato risorse umane danno l'ok all'unanimità all'arrivo del manager di Procter & Gamble MILANO. Il consiglio di amministrazione di Luxottica, riunitosi ieri pomeriggio, ha approvato all'unanimità l'indicazione per il nuovo Ceo-mercati che andrà a sostituire il dimissionario Enrico Cavatorta. Sarà Adil Mehboob-Khan, manager del gruppo Procter & Gamble e dal 2011 presidente del marchio Wella, ad affiancare dal primo gennaio 2015 Massimo Vian, l'uomo che avrà la responsabilità di operations e prodotti di Luxottica. Nel prossimo cda del 29 ottobre il presidente Leonardo Del vecchio passerà tutte le deleghe operative a Vian mentre Mehboob-Khan verrà cooptato nel consiglio Luxottica ma sarà operativo dal primo gennaio 2015 quando terminerà il suo incarico alla Wella. «Il comitato risorse umane, immediatamente riunitosi su invito del presidente Leonardo Del Vecchio - spiega un comunicato della società - ha preso atto dell'elevato profilo professionale di Adil Mehboob-Khan e ha espresso parere favorevole sui profili retributivi dei due futuri coCeo, Adil Mehboob-Khan e Massimo Vian: la definitiva attribuzione delle remunerazioni sarà formalizzata non appena entrambi i co-Ceo saranno operativi». Il cda Luxottica aveva inoltre proceduto a ricostituire il Comitato risorse umane nominando Marco Mangiagalli al posto di Roger Abravanel che si era dimesso in polemica con Del Vecchio e con la nuova governance con doppio amministratore delegato adottata dalla società. La decisione sul rinnovo completo dei vertici di Luxottica ha invece contribuito a spingere in alto il titolo che sta parzialmente recuperando la debacle della settimana scorsa. Le azioni Luxottica ieri hanno chiuso a quota 38,13 euro con un rialzo del 2,47%. Foto: PRESIDENTE Leonardo Del Vecchio, presidente e proprietario di Luxottica, ha scelto Adil MehboobKhan come co-Ceo SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 129 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA GIORNATA 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 30 (diffusione:556325, tiratura:710716) Del Vecchio esce dalla bufera puntando sul manager globale Il consiglio aveva preso le distanze con l'uscita di Abravanel e la minaccia di dimissioni in toto GIOVANNI PONS MILANO. Dopo la tempesta arriva sempre un po' di sereno. Il primo a segnare il punto di svolta è proprio Leonardo Del Vecchio: «Siamo a un punto fermo che pone fine a tutte le illazioni degli ultimi giorni, è stato completato e rafforzato il verticee la nuova governance: la linea strategica non cambia». Il cda ha appena confermato all'unanimità i nomi di Mehboob-Khan e Vian per la futura guida del gruppo e il fondatore ci tiene a rimarcare che «la ricerca si è conclusa rapidamente, ha evidenziato una significativa attrattività della posizionee ancor più del nostro gruppo per manager internazionali di grande prestigio». Solo una settimana fa sembrava tutto in alto mare, con l'uscita da Luxottica di due amministratori delegati nell'arco di un mese e il titolo che veniva bersagliato dalle vendite degli investitori internazionali sconcertati per l'ennesimo pasticcio all'italiana. Ma Del Vecchio, alla soglia degli 80 anni, ha saputo tenere la barra dritta e oggi comincia a rialzare la testa. La situazione era precipitata con le inattese dimissioni di Enrico Cavatorta motivate da dissidi con il consulente-assistente Francesco Milleri che ha assunto in azienda un ruolo non ben definito ma avendo alle spalle la fiducia di Del Vecchio. Tutto ciò si sovrapponeva al riassetto della holding di famiglia, la Delfin, con il quale il fondatore sta cercando di riequilibrare i pesi tra i Lo stesso cda, in una seduta burrascosa che ha registrato le dimissioni di Roger Abravanel fortemente critico con la nuova governance imposta dal ritorno di Del Vecchio, aveva cominciato a prendere le distanze dal fondatore, minacciando le dimissioni in blocco. In una riunione fiume i consiglieri di minoranza avevano messo Del Vecchio in un angolo e imposto il "congelamento" della nomina di Massimo Vian a capoazienda in attesa di un secondo ad. Un affronto che sicuramente Del Vecchio non ha preso bene ma che ha dovuto trangugiare per evitare che la palla di neve si trasformasse in una valanga.A testa bassae in silenzio, come è stata sua abitudine sinora, ha preso in mano la short list preparata dal cacciatore di testa Egon Zhender e si è focalizzato su un manager straniero, cinquantenne, con esperienza in una grande multinazionale, ma con un trascorso in Italia (Mehboob-Khan è sposato con l'italiana Benedetta Minutillo Turtur). L'ideale, insieme all'uomo di fabbrica Vian, per rassicurare i mercati. Ora però il nuovo assetto dovrà passare il test delle sfide concrete di tutti i giorni. sei figli e l'attuale moglie, Nicoletta Zampillo, oggi non presente nell'azionariato. D'un tratto era sembrato che Luxottica avesse perso improvvisamente il suo aplomb di regina del mercato per sprofondare in una torrida guerra di potere per il controllo dell'azienda. Il meno 13% fatto segnare in Borsa in tre sole sedute dal titolo del gruppo di Agordo è lì a testimoniare lo smarrimento degli investitori di fronte alla soap opera che stava montando. Luxottica in Borsa 30 apr 2 giu 20 giu 4 set 2 ott 20 ott ieri 29 lug 41,27 41,75 43,20 42,64 41,11 39,88 35,70 38,01 Foto: Adil Mehboob-Khan SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 130 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL RETROSCENA 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) "Sesso con gli adulti? Meglio dei coetanei che poi ti rovinano" Martinie Poletto "Sesso con gli adulti? Meglio dei coetanei che poi ti rovinano" A PAGINA 19 «Meglio andare con i grandi che con i ragazzini. Se ci stai con i tuoicoetanei,rischiche,quando tuttoèfinito,quellivadanoingiro a sputtanarti con i loro amici. Esaichebellavita fai dopo. Con i grandi no, questo rischio non c'è. E poi, alla fine,chec'eradimaleinciòchefacevo?» Eccolaquilababysquilloche fa arrossire la Provincia Granda, come chiamano da queste partiilCuneese.Eccolaquiladiciottenne che per due anni ha fatto la «vita dei grandi», che guadagnava forse più di suo padre, grazieaquelgirodi«amici»concuisi prostituiva. Sesso e soldi. E cocaina, a un certo punto, quando ormai la storia era diventata qualcosa di più che una trasgressione. Lei, adesso, racconta tutto, quasi tutto, ma l'unica cosa che chiede è l'anonimato assoluto. Non il nome, non un dettaglio che possafarlariconoscere. Partiamo da qui, da questa casa in centro a Cuneo, camera bagnoecucina.Eraquestal'alcova? «Maassolutamenteno.Quiciabito io, è casa mia. Ma siamo matti?». Edoveandavate? «Daunamico.Che,adesso,èfinito pure lui nel tritacarne di questa storia.Èinunpaesequivicino.Me la prestava. Hanno detto che gli davo dei soldi, ma la questione è diversa. Pagavo le spese. E qualche volta sono andata anche a casadallepersonecheincontravo». Il suo amico è il primo. Quanti sapevano che faceva nel suo tempolibero? «Percarità,nessunodeimieiamici sapeva nulla. E nessuno deve sapere nulla. È stato un errore, lo ammetto.Ioinquestacittàcivivo esequalcunovieneasapereilmio nome,cosafaccionellavitaditutti igiorni,sonofinita». Ma neanche i suoi genitori sapevano o almeno dubitavano? «Loro meno di chiunque altro. Dubitare? Perché mai avrebbero dovuto». E il suo fidanzato, quello con cui è in atteggiamenti innocenti e casti nelle foto su Facebook? «Neanchelui.Eancheogginonsa ancora tutto. Quando è esplosa questa storia ha intuito qualcosa, mamièsemprerimasto accanto senza fare troppe domande». Però sapeva la sua amica, quella più grande di lei che l'ha agganciataquandoeraancoraminorenne.Eraleichelasfruttava? «Non è vero che mi ha agganciata echemihaportataleiinquelgiro lì. Ci siamo entrate insieme, e insieme abbiamo fatto tutto. Quello erailnostrosegreto.Enonparlidi sfruttamento: guadagnavamo qualcosainsieme». Più che segreto una doppia vita.Maiclientisapevanochelei eraminorenne.Nonèvero? «Non tirate in ballo quella gente, perfavore.Sonotuttidellebravissimepersone.Hannounabellafamiglia, un lavoro onesto e importante e con me si comportavano bene.Epoilorochecipotevanofare? Io dicevo che ero maggiorenne. Se hanno commesso uno sbaglio è stato quello di non chiedermilacartad'identità.Maperilresto non posso che parlarne benissimo. Mi hanno sempre rispettata.Sempre». Insomma, lei aveva 16 anni. Noncapivanocheerapocopiù diunabambina? «Guardi che agli incontri non andavo mica vestita così, in tuta, eh. L'abbigliamentoaiutaincertecircostanze. E loro non facevano domande». Aiutavano anche le sue foto, decisamente esplicite, che pubblicava su Facebook. Perchélehalasciateancoralí? «Perché mi sono dimenticata. È stato un errore, è vero, devo cancellarle. Da quelle si potrebbe risalireame». Quante storie fa adesso sulla su identità. Prima non ci ha maipensato? «Facciostorieperchéadessosono disperata. Non so se qualcuno mi riesce a capire. Io ho messo nei guaidellepersoneperbene». Perché parla dei suoi clienti in modo così entusiastico? Nessunolehamaifattodelmale? «Io ho sempre scelto le persone con cui stare. Quelli che non mi piacevanoliallontanavo». Eoggihapuradiloro? «Di loro assolutamente no. C'è soltanto una persona di cui ho paura davvero. Che potrebbe rovinarmi la vita. Ma non è un cliente». Siriferisceall'uomochelevendeva la cocaina? La consuma ancora? «Chi è non lo dico. E per quanto riguarda la cocaina io non la adopero più. Con quella roba lì ho chiuso per sempre. Non sono andata in comunità per smettere. Ho fatto tutto con l'aiuto degli psicologi». Ha iniziato per quello a prostituirsi? «Ho iniziato perchémiandavaepoimidavanodei soldi. E io potevo permettermi delle cose che altrimenti mi sarei solosognata». Pentita? Silenzio. Ha detto SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 131 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA Cuneo, parla la escort ragazzina 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 132 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Hoiniziatoperché miandavaepoi midavanodeisoldi Epotevopermettermi cosechealtrimenti misareisolosognata I primi appuntamenti I suoi «frequentatori» Sonotuttidelle bravissimepersone Hannounabella famiglia,unlavoro onestoeconme sicomportavanobene Il fidanzatino Nonsaancoratutto Quandoèesplosa questastoria haintuitoqualcosa, mamièsempre rimastoaccanto L'alcova Usavolacasa diunamico.Hanno dettocheglidavo deisoldi,mala questioneèdiversa Pagavolespese Foto: In coppia La ragazza che oggi ha 18 anni smentisce di essere stata agganciata da un'amica più grande Racconta di aver iniziato a prostituirsi insieme a lei e che quello era il loro «segreto» COSTANZA BONO 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) Ponte tra Pd e dem Usa A dicembre un evento insieme in Italia Il politologo Browne «Partito trasformato» Mattia Feltri A PAGINA 13 Ponte tra Pd e dem Usa Da una decina d'anni qualche osservatore sottolinea il paradosso che gira attorno al Pd e alle coalizioni di sinistra, che si chiamassero Gad, Unione o roba simile: che senso ha mantenere la struttura del partito se la legittimazione al leader discende dal voto popolare attraverso le primarie? Cioè, che senso ha l'intermediazione del partito se il rapporto con l'elettore è diventato diretto, ed è l'elettore a scegliere il candidato sindaco, il candidato governatore, il candidato premier? Se ne discusse un poco fra il 2007 e il 2008, quando il Pd nacque con l'investitura (mediante primarie) di Walter Veltroni, che al partito voleva consegnare una vocazione maggioritaria. Si parlava di partito liquido con le conseguenti ironie di chi soprattutto non pareva attrezzato a cogliere l'aria mutata - cioè di un partito che abbandonasse l'armamentario di tessere, quadri, sedi, e si muovesse agilmente in un mondo dall'andamento frenetico. Si impegnavano paragoni con i partiti americani, quello repubblicano e quello democratico, che tessere e quadri e sedi non sanno che siano, e hanno giusto un'organizzazione da comitato elettorale permanente. Poi Veltroni non ce la fece, troppe opposizioni interne, non poche titubanze, e mediazioni disastrose come quella che lo condusse a metà del guado fra la sua idea di bipartitismo e quella prodiana di grande ammucchiata: si alleò con Antonio Di Pietro, che subito dopo le elezioni istituì in Parlamento il gruppo dell'Idv, e si portò con sé i radicali, con cui il filarino non andò benissimo. Però la direzione era giusta e se n'è avuta conferma alla direzione del Pd, quando Matteo Renzi ha appoggiato l'ipotesi di attribuire alla lista e non alla coalizione il premio di maggioranza, e non per caso lo ha notato e sottolineato Europa . Se il premio di maggioranza va alla lista, e dunque al partito, la coalizione non ha più ragioni sociali: inutile mettere insieme quella carovana fracassona con comunisti, verdi, cattolici, giustizialisti, garantisti, società civile, professionisti della sezione, tutti concentrati sull'impresa di dare un senso al loro simboletto, se necessario con la guerriglia. Invece di aprire la coalizione, l'idea di Renzi è di aprire il partito: dentro chi vuole, lo spazio c'è, dentro gli ex vendoliani di Sinistra e libertà, dentro i cattolici di Per l'Italia, dentro Scelta civica, e se vuole benvenuto a Marco Pannella, a ex grillini e, per gli amanti del prontuario medico della politica, benvenuti a ex Api, Centro democratico, socialisti, popolari di centrosinistra... Tanto ora si può fare perché la vera novità del dominio renziano è che dal partito si è esteso al governo e si è preso tutto. Pareva l'errore madornale, mai nessuno aveva conservato da Palazzo Chigi la leadership del partito. Una cosa era il segretario e un'altra il premier. E invece Renzi si è preso il modello americano per cui il candidato alla presidenza (sempre via primarie) è automaticamente il leader del partito, lo sarà anche dalla Casa Bianca e, finché dura, spadroneggia. E Renzi spadroneggia di già, e lo teorizza, perché ha vinto le primarie e ha preso il 41 per cento alle Europee. E' sempre complicato paragonare la nostra politica con qualsiasi altra, ma il Pd che frulla nella testa di Renzi ha sempre più l'aria del partito americano: un capo indiscusso, chedecide prioritàedottrina,e una lista sostenuta e finanziata da gruppi di varia ispirazione, religiosa o economica o sociale o generazionale, e infatti nei democratici di Barack Obama convivono liberisti, pro-gay, antiabortisti, apostoli irriducibili del possesso privato di armi, interpreti di interessi territoriali. Un'organizzazione del genere qui è ancora improponibile, perché c'è una solida tradizione partitica e di fazione, e perché prevede una totale assenza di mandato parlamentare: senatori e deputati americani rispondono soltanto all'elettore, non certo al Matteo Renzi di passaggio e alle sue esigenze. E però si guarda da quella parte. Nei prossimi giorni, Renzi sarà a due cene in cui il posto a tavola costa mille euro, e il cui obiettivo dichiarato è raccoglierne un milione per il Pd, un sacrilegio berlusconiano per la sinistra, una strategia anticamente americana per il premier: si comanda se ti danno il voto, e se ti danno di che campare si comanda anche meglio. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 133 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RETROSCENA 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) "Oggi nessuno ha il coraggio di fare inchieste come le sue" PAOLO MASTROLILLI INTERVISTA A PAGINA 29 "Oggi nessuno ha il coraggio di fare inchieste come le sue" «Risorse, indipendenza e coraggio». Da questi tre elementi, secondo Steve Coll, dipenderà la possibilità di vedere ancora in futuro scoop giornalistici come quello del Watergate. Di sicuro, però, «il mondo digitale avrà un ruolo determinante, non solo per la diffusione più vasta delle notizie, ma anche per la creazione delle strutture che produrranno i contenuti». Coll è il preside della Scuola di Giornalismo della Columbia University, quella che assegna i premi Pulizter, di cui in passato lui stesso è stato vincitore due volte. Di Ben Bradlee, però, parla anche a titolo personale. Loconosceva? «Mi assunse lui al Washington Post , e questo è uno dei tanti episodi che dimostrano la sua capacità di leadership». Perché? «Avevo 26 anni, ero appena uscito dal college, e in tutto avevo scritto quattro articoli per giornali periodici. Sulla base di questo curriculum quasi inesistente, decise che era il caso di scommettere su di me, facendomi entrare direttamente nella newsroom a lavorare. Ha fatto lo stesso con decine di altri giornalisti, e si tratta di una prassi molto significativa per almeno due motivi: primo, il coraggio che aveva nel puntare sui giovani; secondo, le risorse di cui disponeva». Qualerailsuostiledidirezione? «Al primo posto c'era il reporting , il giornalismo di inchiesta, la ricerca delle notizie che avevano impatto. Questo però non significa che fosse permissivo sul lato dell' editing : voleva scoop, ma voleva anche che fossero provati. Il suo stile ha avuto la fortuna di coincidere con un periodo fortunato per l'editoria: l'economia cresceva, i giornali si espandevano, e quindi poteva assumere il personale necessario a raggiungere gli obiettivi». Questo giornalismo oggi è ancora possibile? «Sì, come ad esempio ha dimostrato il caso Snowden. Però è sempre più difficile, e le organizzazioni in grado di condurlo si contano ormai sulle dita di una mano». Perché? «Il primo problema è quello delle risorse, e quindi del modello per la sostenibilità dei media. Parlando del caso Snowden, ad esempio, il Guardian fa ancora giornalismo di inchiesta alla Bradlee, ma oltre al giornale di carta ha una piattaforma digitale molto ampia, e si finanzia con altre attività che hanno poco a che fare con l'editoria. Il secondo problema è l'indipendenza, e quindi il coraggio di dare fastidio alle istituzioni. Quando i media erano gestiti da editori puri, come Katharine Graham nel caso del Post di Bradlee, pubblicare notizie di impatto serviva anche a vendere copie e finanziare i giornali. Quando gli editori hanno anche altri interessi, bisogna vedere se poi conservano la stessa determinazione a essere coraggiosi con le istituzioni, perché devono avere la volontà di dare fastidio ed essere pronti a sostenere i loro giornalisti, anche quando vengono perseguiti o finiscono in tribunale per il proprio lavoro». Chipotrebbefareoggiun'inchiestacomeilWatergate? «All'epoca di Bradlee, ogni grande giornale americano avrebbe potuto sostenere una simile campagna. Oggi forse potrebbero farlo in tre o quattro. Il New York Times è uno di questi, però avrebbe delle difficoltà, a causa dei problemi economici che attraversa». Avrebbepiùimpattoungiornaledicarta,unsito,unatvoisocialmedia? «Ormai si va verso un modello che integra tutti questi aspetti. Un'organizzazione efficace deve essere multimediale, perché è indispensabile un'audience più ampia e diversificata. Può trattarsi di un media con una base tradizionale che si allarga, o anche nuovi soggetti che partono direttamente dal digitale». Il prossimo presidente degli Stati Uniti potrebbefarlocadereTwitter? «Di sicuro i social media , ma anche le grandi aziende digitali come Google o Yahoo, hanno le risorse e l'audience necessarie a condurre simili campagne. Ora bisogna vedere se avranno la voglia e il coraggio di sviluppare anche le strutture per produrre i contenuti. Yahoo si sta muovendo in questa direzione, e Twitter sta pensando di farlo. I problemi da risolvere sono la qualità dell'informazione che produrranno, la volontà di porsi in antagonismo alle istituzioni, e la determinazione poi a resistere alle pressioni delle istituzioni stesse». Un banco di prova è proprio il WashingtonPost ,dicuiadessoèproprietarioil fondatorediAmazonJeffBezos. «Esatto. Il fatto che abbia deciso di investirci è una buona notizia, ma resta il dubbio che gli interessi della sua impresa prevalgano su quelli del giornale. Sul caso Snowden il Post ha avuto coraggio, ma le decisioni erano state prese prima che Bezos prendesse davvero il controllo: aspettiamo SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 134 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Coll, due volte premio Pulitzer INTERVISTA 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 135 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ora che venga messo alla prova, per vedere se questo modello è il futuro». Foto: Steve Coll, 56 anni, venne assunto da Bradlee al Post quando ne aveva 26 «Tutti gli uomini del Presidente» Jason Robards (a destra) nei panni di Ben Bradlee in una scena di Tutti gli uomini del Presidente . Il film, girato nel 1976 da Alan Pakula, ripercorre lo scandalo Watergate basandosi sull'omonimo libro di Bob Woodward e Carl Bernstein, i due giornalisti del Washington Post che svelarono il caso. Nella foto, sono interpretati da Dustin Hoffman (Bernstein, seduto vicino al direttore) e Robert Redford (Woodward, a sinistra) 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 3 (diffusione:309253, tiratura:418328) Renzi tratta con Juncker per un'intesa sul deficit Il premier: l'Europa è la cenerentola del mondo, cambiamo le priorità Il governo ha risorse per sacrifici ulteriori fino allo 0,3% del Pil CARLO BERTINI ROMA Matteo Renzi sa di dover combattere una battaglia sul filo dei numeri conBruxelles.L'averachefare in questa delicata fase di transizione con una commissione uscente poco incline a fare scontinonvienesottovalutato: tanto che le diplomazie sono al lavoro su tutti i fronti e l'opera deipompierièquantomaifaticosa. E anche se punta a giocarsi al meglio la partita sulla legge di stabilità con Juncker, Renzi si attrezza a far fronte all'eventualità di dover assecondare le richieste di allineare la manovra un po' di più al pattodistabilitàperevitarerichiamiopeggioancorasanzioni: «Possiamo pure spingerci di poco oltre i 3,4 miliardi preventivati, ma teniamo il punto»,dicono isuoi collaboratori. L'importante è voltare pagina e passare al nuovo ciclo che deveaverecomefarolacrescitaenonilciecorigore.«L'Italia è molto soddisfatta del percorso che si è svolto in Europa in questi ultimi mesi: siamo passati dalla discussione sulle virgole, seusare leparole flessibilità e crescita, al fare un passo avanti che dovrà concretizzarsi in scelte della commissione Junckersucuisaremoinflessibili, attenti e gelosi custodi, del valore della scommessa sulla crescita», dice il premier in Parlamento. Prima di salire al Colle per un pranzo insieme ai suoi ministri con Napolitano, alla vigilia del consiglio europeo di Bruxelles. Che il premier ormai consideri suo interlocutore il nuovo presidente Jean Claude Juncker lo si capisce da come saluta con favore che «l'Europa volta pagina nelle sue istituzioni»; e da come lo incalza prima del suo insediamento. Il primo successo che Renzi conta di incassare domani è aver imposto che si parli subito di come far ripartire l'economia di un continente che «è la cenerentola del mondo» in quanto a crescita. «È evidente che il tema dei 300 miliardi di investimenti, un grande elemento di novità sarà nel comunicato finale del Vertice Ue ma la declinazione di questi investimenti sarà assente dal dibattito sinché Juncker non assumerà il proprio incarico». Insomma, come spiega Sandro Gozi, sottosegretario con delega all'Europa, «è un enorme risultato dell'Italia che nelle conclusioni del vertice si dia la priorità a investimenti aggiuntivi nel nuovo ciclo europeo basati su risorse pubbliche e private». Perché così si avrà la garanzia che gli aspetti operativi del piano, che verrà presentato a fine anno e non a febbraio, verranno discussi sotto la presidenza italiana al consiglio europeo di dicembre. Intanto Renzi tiene a sgombrare il campo dalla «filosofia di un'Europa come matrigna cattiva», perché l'Italia comunque si presenta al vertice Ue «avendo mantenuto l'impegno ad aprire cantieri di riforma credibili». E quanto ai rilievi sulla legge di stabilità che costituiscono una prassi usuale «si dice che arriva la lettera dell' Ue, evocando chissà quali procedure, messaggi o minacce. Ma è naturale quando mandi la legge di stabilità, che l'Europa verifichi i punti in cui ritiene di individuare eventuali scostamenti». Il che non significa incorrere in una bocciatura. «Lettera o non lettera, la questione gira solo intorno alla richiesta di tagliare il deficit», racconta da Palazzo Chigi chi ha voce in capitolo, facendo intendere che se pure la trattativa con Bruxelles è solo all'inizio e sarà lunga, alla fine si potrebbe fermare intorno a quello 0,25% che comporterebbe un impegno pari a 3,4 miliardi. Renzi è convinto di spuntarla al meglio e che comunque le riserve disponibili sono tali da consentirgli perfino di far fronte a eventuali limature al rialzo fino allo 0,30% del Pil se si dovesse rendere necessario, pure se lotterà fino alla fine per non snaturare gli interventi messi in campo con la manovra. Ha detto Gli investimenti sono un grande elemento di novità che sarà contenuto nel comunicato finale del vertice I 300 miliardi Il futuro della Commissione Ue Ci sono tutte le condizioni perché, una volta che si siano cambiate le poltrone, si possano cambiare anche le politiche SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 136 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Retroscena 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 3 (diffusione:309253, tiratura:418328) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 137 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Sul filo Matteo Renzi sa di dover combattere una battaglia sul filo dei numeri e si sta attrezzando per far fronte all'eventualità di dover assecondare le richieste di allineare la manovra al patto di stabilità per evitare richiami o sanzioni Foto: VINCENZO BRUNI/IPP 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 11 (diffusione:309253, tiratura:418328) Torna l'ombra del voto anticipato ma Napolitano resta contrario MARCELLO SORGI L'ombra delle elezioni anticipate continua ad aleggiare su un quadro politico che si fa di giorno in giorno più complicato. Sono sensazioni, più chefattiveriepropri,edanzi tutti gli interessati continuano a smentire. Renzi ieri ha chiesto a un vertice del suo partito convocato ad hoc di accelerare l'iter per l'approvazione definitiva della legge elettorale, concepita con il premio di lista e non più di coalizione, nei termini in cui l'ha anticipata alla direzione del Pd. Il nuovo Italicum dovrebbe essere varato entro l'anno, superando lo slalom affollato di provvedimenti a cui le Camere sono sottoposte: prima il voto del Senato, poi un nuovo passaggio a Montecitorio per il sì finale. E poi? Fatta la legge, di solito si va a votare, presto o tardi, e più presto che tardi stando ai precedenti più recenti. Da Forza Italia, l'altro contraente del patto del Nazareno che ha portato alla prima approvazione dell'Italicum, arrivano dei no ufficiali (ribaditi, ieri, dal capogruppo dei senatori Paolo Romani) e dei ni ufficiosi, come quello che lo stesso Berlusconi ha pronunciato nell'intervistadimartedìseraal Tg5. In sintesi: l'ex-Cavaliere, benchè sconsigliato dai suoi più stretti collaboratori, non sarebbe del tutto contrario a trasferire il premio di maggioranza dalla coalizione alla lista che prende più voti. Ma a patto che le soglie di sbarramento per l'ingresso dei partiti minori in Parlamento restino alte o altine, come prevede il testo votato in prima lettura. Si può discutere che il 4,5 per cento attualmente previsto scenda fino al 4, ma non più giù, perchè altrimenti l'obiettivo di Berlusconi di riportare a casa la maggior parte dei transfughi dal suo partito diventa più difficile da raggiungere. Ai suoi parlamentari preoccupati che un nuovo appuntamento alle urne riduca ulteriormente la pattuglia degli eletti, l'exCav ha detto che non prevede che si voti almeno fino al 2018. Ma quando ha aggiunto di sentirsi di nuovo in campo e di voler concludere la sua carriera politica con una vittoria, a chi lo ascoltava è venuto in mente qualche dubbio. Ai blocchi di partenza, la discussione sul nuovo Italicum e su un eventuale appuntamento elettorale anticipato e ravvicinato si presenta dunque con gli stessi schieramentieglistessilimiti del precedente, tormentato, confronto alla Camera: Renzi e Berlusconi potrebbero ricostruire il loro patto, ma a condizione di far scattare la tagliola per i partiti più piccoli. Di qui all'apertura effettiva delle urne, tuttavia, ce ne corre. E l'ostacolo maggiore resta la contrarietà del presidente Napolitano: piuttosto che siglare un nuovo scioglimento delle Camere, metterebbe la firma sulla lettera di dimissioni. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 138 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Taccuino 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 13 (diffusione:309253, tiratura:418328) «Basta tessere Ormai siamo il partito del Paese» FRANCESCA SCHIANCHI «Il partito del Paese». Così il senatore veltroniano Giorgio Tonini, membro della segreteria Renzi, definisce il Pd per come si sta trasformando. Cosaintendeconquestadefinizione? «È un modo suggestivo per definire la vocazione maggioritaria. Per definire un partito che esce dai confini storici della sinistra italiana con l'ambizione di competere per avere la maggioranza. Di fatto, le ragioni di fondo per cui è nato il Pd». Nella minoranza del partito però si teme di mettereinsiemedituttoeannacquareleragionidellasinistra... «Negli angusti confini della sinistra tradizionale non c'è di tutto, ma a volte non ci sono le cose che dovrebbero esserci: alle elezioni del 2013, il Pd è stato il terzo partito tra gli operai. Nel 2014 siamo il primo. Il Pd che vogliamo è quello dove non stanno solo gli intellettuali e i dipendenti pubblici, ma anche quelli che stanno sul mercato, un pezzo di mondo che ora finalmente ci guarda con interesse». Dal punto di vista organizzativo non è un problemailfattochesianocalatiivostritesserati? «L'idea del partito delle tessere è in declino in Europa da decenni. Noi abbiamo immesso in quel corpo stanco il sangue nuovo delle primarie, che hanno ridato linfa facendo apparire vecchio il modello del partito mediatico di Berlusconi. Ora, certo, le tessere più sono e meglio è, ma fondamentale è che siano iscritti veri, a cui offriamo anche un percorso nel partito e che fanno da elemento catalizzatore del popolo più vasto dei nostri elettori». In due parole: è il modello del partito liquido? «Quella è un'espressione denigratoria che rifiuto. Noi non abbiamo mai parlato di partito liquido, ma aperto. Il Pd è stato un big bang che ha creato situazioni impreviste: ora tutto questo va trasformato in un'organizzazione matura. Ma partendo da un dato di fatto: il Pd è un'esperienza di successo». NelpartitoapertocistapurelaLeopolda?O èinopportuna,comedicelaminoranza? «Renzi ha vinto la competizione interna al Pd anche grazie alla mobilitazione del popolo della Leopolda: se oggi, da segretario e premier, avesse detto "Ora non mi interessate più", allora sì che avrebbe fatto un danno al Pd. La Leopolda non va guardata con gelosia, ma con orgoglio, espressione di un Pd che sa comunicare in tanti modi». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 139 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA 5 domande a Giorgio Tonini 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 24 (diffusione:309253, tiratura:418328) Intesa Sanpaolo, nuovi vertici per la Banca dei Territori [R. E.] Cambiano i direttori regionali della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo con una svolta generazionale (l'età media si riduce di dieci anni) realizzata attingendo da risorse interne, e una casella, quella di responsabile di Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria che si tinge di rosa con l'arrivo di Cristina Balbo. «Sono certo che i nuovi capi sapranno raccogliere il meglio dell'eredità dei loro predecessori e superare di slancio le grandi sfide professionali che hanno di fronte», commenta il ceo Carlo Messina. Accanto alla Balbo, la prima donna nella storia del gruppo a cui è affidata una direzione regionale, il giro di incarichi vede Paolo Giuseppe Graziano diventare responsabile della Lombardia, Alessandro D'Oria di Milano e Provincia, Luca Severini di Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise, Pierluigi Monceri di Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna nonché direttore generale di Banca Cr Firenze. Francesco Guido sarà a capo di Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia e direttore generale del Banco di Napoli mentre Renzo Simonato mantiene la responsabilità del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, insieme all'incarico di direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 140 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nel Nord-Ovest il primo direttore donna 23/10/2014 Il Messaggero - Ed. nazionale Pag. 2 (diffusione:210842, tiratura:295190) IL PREMIER "LICENZIA" BARROSO: «SI VOLTA PAGINA, BASTA RIGORE» E NELLA TRATTATIVA SUL DEFICIT NON OFFRE PIÙ DI 3,4 MILIARDI Alberto Gentili IL RETROSCENA ROMA «Oggi abbiamo ottenuto la più grande vittoria dell'Italia in Europa. Il resto sono chiacchiere». Nel giorno in cui tutti si interrogano sulla lettera della Commissione europea con le osservazioni alla legge di stabilità, Matteo Renzi sposta l'attenzione sul «gigantesco» piano di investimenti da 300 miliardi firmato da Jean-Claude Juncker, il nuovo presidente della Commissione. «Un piano che abbiamo proposto e per certi versi imposto e che permetterà all'Unione di voltare pagina, uscendo dai margini stretti del rigore e impostando finalmente una strategia di crescita», celebra il premier a sera, dopo aver incassato due risoluzioni del Parlamento a sostegno del suo approccio europeo. Renzi e Juncker, a quanto filtra da palazzo Chigi e dagli ambienti della Commissione, hanno cominciato a giocare di sponda. LA SPONDA DI JUNCKER Il nuovo presidente ha incassato ieri a Strasburgo il via libera alla sua squadra, grazie anche ai voti degli eurodeputati del Pd. E il premier ha chiesto e ottenuto, alla riunione Affari generali che si è svolta l'altra notte in Lussemburgo, che il piano da 300 miliardi venisse inserito nell'ordine del giorno del Consiglio europeo che si apre questa sera a Bruxelles. «In questo modo», spiega il sottosegretario all'Europa Sandro Gozi, «il piano avrà il via libera del Consiglio e al vertice di dicembre potrà diventare operativo». Incassando un'accelerazione di sei mesi, visto che secondo il calendario precedente Juncker avrebbe presentato il suo piano soltanto in primavera, per poi farlo ratificare al Consiglio di giugno. La collaborazione con Juncker, a quanto si apprende, servirebbe anche per tentare di disinnescare il presidente uscente José Manuel Barroso, determinato a stroncare la legge di stabilità italiana. Juncker, Renzi, Hollande, ma anche il presidente Herman Van Rompuy, che non vuole che il suo ultimo Consiglio europeo si trasformi in una rissa sulle leggi di stabilità di vari Paesi (oltre all'Italia sono osservate speciali la Francia, l'Austria, Malta, Slovenia e forse la Finlandia), avrebbero fatto pressioni per fermare «l'azione punitiva» di Barroso, facendogli presente che ormai «è scaduto» e che è inutile continuare a fare la faccia feroce sul fronte del rigore. Tant'è che a palazzo Chigi ieri sera davano per sfumata la lettera della Commissione Barroso e, dunque, anche l'eventuale bocciatura della legge di stabilità entro il termine del 29 ottobre. Ma questo è tutto da vedere. Come finirà si capirà oggi. In ogni caso, secondo Renzi, siamo in presenza di «una svolta». Il premier mette molta enfasi sul rinnovo della Commissione: «Ci sono tutte le condizioni perché una volta cambiate le poltrone, si cambino le politiche. Ora si volta pagina, con Barroso si conclude una lunga stagione di rigore cieco e se ne apre una nuova rivolta alla crescita». In quattro parole: «E' un passaggio rilevante». Dato il ben servito al nemico di sempre, a chi vorrebbe far lievitare il taglio dei deficit strutturale di ben 6,4 miliardi (dallo 0,1% del Pil scritto nella legge di stabilità dall'Italia, allo 0,5%), Renzi conta di affrontare la grana delle eventuali correzioni con Juncker. E i diplomatici e gli sherpa italiani a Bruxelles hanno già fatto sapere che «mai e poi mai l'Italia andrà sopra lo 0,25% di taglio del deficit strutturale». Vale a dire: al massimo Roma getterà sul tavolo della trattativa un paio di miliardi. «E se proprio si mettesse male», dice una fonte accreditata, «potremmo arrivare a 3,4 miliardi, pari allo 0,32% di correzione del deficit strutturale». Il tesoretto accantonato per prudenza dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Foto: Matteo Renzi SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 141 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Renzi: sono sereno e il piano-Juncker è un nostro successo 23/10/2014 Il Messaggero - Ed. nazionale Pag. 9 (diffusione:210842, tiratura:295190) IL RITORNO ALLA VOCAZIONE MAGGIORITARIA: SIAMO UN GRANDE PARTITO SENZA BISOGNO DI ALLEATI Mario Ajello IL RETROSCENA ROMA Chi mai ha creduto che Berlusconi potesse lasciare il partito ad Alfano, ai tempi del Pdl? Nessuno. E infatti è andata come è andata. Chi poteva pensare che dopo di lui sarebbe toccato a Marina prendersi sulle spalle il peso ereditario delle leadership o addirittura a Barbara diventare il nuovo azionista politico dell'azienda Forza Italia? Pochi ci credevano, qualcuno per goliardia o per gusto spettacolare fingeva di abboccare alle ipotesi ma adesso the game is over. «Io non mollerò mai», dice l'ex premier ai senatori azzurri: «Sono in campo più che mai, non sciolgo e non svendo la mia creatura politica». La «mia» ha detto Berlusconi: ribadendo così che il partito è un partito personale e punto e basta. Ma il punto vero è dove collocare Forza Italia: affianco a Renzi (per non dire insieme a Renzi: visto che di Matteo ha parlato benissimo anche l'altra notte nell'incontro con Putin) o contro Renzi? Davanti ai senatori, Silvio è turgido nei confronti del governo, si mostra distante dal premier («Come potete credere che io abbia barattato la morte di Forza Italia con la salvezza delle mie aziende? E che cosa può fare in concreto Renzi per Mediaset? Niente») e arriva a dire che «la proposta di modifica dell'Italicum di Renzi è pessima». L'uditorio un po' gli crede e un po' no. RUPTURE Ma davvero il leader azzurro vuole rompere con il premier e mandare a monte il Patto del Nazareno che ha nella legge elettorale uno dei suoi punti cruciali? Verdini non suda freddo, dunque capisce che nessuna rottura è all'orizzonte. Molti altri invece sperano che i Due Nazareni, Silvio e Matteo, finalmente stiano prendendo strade diverse e invece arriva a stretto giro la gelata. Tramite un comunicato da Palazzo Grazioli, che riporta ordine nell'apparente disordine: «L'accordo è quello del Nazareno - si legge nella nota - e ogni eventuale modifica dev'essere discussa tra le parti». Traduzione: Renzi vuole il premio di maggioranza nell'Italicum al primo partito, e non alla prima coalizione, e questa non è una proposta «pessima» ma qualcosa su cui si può trattare. Resta aggrappato a Matteo l'ex Cavaliere. Sa che non può muoversi (non ne avrebbe alcuna convenienza) dal patto del Nazareno. Vedrà il premier la prossima settimana. Negozierà con lui modifiche eventuali, tenendosi mani libere su ogni possibile modello di premio di maggioranza, visto che a lui queste cose tecniche non appassionano. E intanto, prende tempo Berlusconi. Perchè lo fa? Per il motivo che ripete confidenzialmente a chi lo va a trovare a Palazzo Grazioli: «Renzi vuole andare a votare subito. Già a marzo. Occorre evitare che lo faccia, perchè noi non siamo pronti. Se rompiamo con lui, lui ne approfitta per dire: non posso fare le riforme, meglio andare alle urne. E darebbe la colpa a noi di questa deriva». E' «concavo e convesso», come si sa, Silvio, secondo sua autodefinizione. Con i senatori riuniti a Palazzo Giustiniani, e convinti come tanti deputati che l'ossequio a Renzi stia portando alla dissoluzione di Forza Italia, fa quello da opposizione dura e «la riforma della giustizia è perfino una regressione» e «la legge di stabilità fa acqua da tutte le parti» e «torneremo ad essere la forza maggioritaria e trainante di tutto il centrodestra» e «Salvini senza di noi non va da nessuna parte». Ma allo stesso tempo, sotto i proclami, sta perfezionando con Matteo l'ennesima intesa. Foto: Silvio Berlusconi, leader di FI SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 142 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Berlusconi ora è pronto a trattare e avverte FI: «Io non esco di scena» 23/10/2014 Il Giornale - Ed. nazionale Pag. 14 (diffusione:192677, tiratura:292798) La pista del terrorismo islamico A settembre la minaccia dell'Isis Il portavoce del Califfato diede l'ordine: «Ammazzate infedeli europei o canadesi» Fausto Biloslavo «Ammazzauninfedeleamericano, europeo oppure australianoocanadeseinqualsiasimaniera» è l'appello che ha lanciato il portavoce del Califfato, Abu Muhammad al-Adnani, un mese fa. Non servivano le generalità del terrorista ucciso, fornite in serata, per capire che la pista più probabiledegliattacchidelleultime ore in Canada era quella dell'attivazioneadistanzadeiseguaci dello Stato islamico. Ma certo quel cognome, Zehaf-Bibeau, di originenordafricana,fornisceun elemento in più. Il portavoce dei tagliagole lo aveva invocato: «Civili o militari uccidete i cittadini deiPaesichefannopartedellacoalizione contro lo Stato islamico. Non si devono sentire sicuri neppure nella loro stanza da letto». Il Canada partecipa alla lotta al terrorismo con degli addestratori dei corpi speciali nel nord dell'Iraq e manderà due aerei cisterna. Lo stesso impegno previsto dall'Italia, che inizierà in Kurdistan entro l'anno. Il risveglio del terrorismo del Califfato in Canada è scattato lunedì, quando un convertito all'Islamhatravoltoeuccisounmilitareepoinonsièarresofacendosi ammazzare. «Se non riuscite a trovare una bomba o un proiettile...usatelavostraautoeinvestiteli» era uno dei "consigli" di al Adnani nell'audio di 42 minuti trasmessoviatwitteril21settembre. Una specie di «attivazione», che rischia di trovare altre bombe umane ad orologeria in giro per il mondo. Non cita solo i canadesi, ma si accanisce anche sui «maligni e ripugnanti francesi», che assieme ad altri Paesi occidentali, come l'Italia, hanno lanciato «la campagnafinale della loro crociata». Il portavoce del Califfato insiste sul colpire in maniera indiscriminata «perché è legale versare il sangue degli infedeli che ci muovono guerra». E consiglia di compiere gli attacchi in qualsiasi modo «senza chiedere consigli o attendere verdetti da alcuno». Almeno 130 canadesi combattono con le formazioni jihadiste sopratutto in Siria ed Iraq. Fonti giornalistiche parlano di 300 volontari.Uno di questi, il ventunenne Abu Usamah Somali, si è fatto pure intervistare. Non sono partiti per la guerra santa solo uomini, ma pure donne innamorate del velo. Due giornalisti che erano stati sequestrati in Siria avevano dei secondini di origine canadese, che mandavano mail alle loro famiglie con le richieste di riscatto. Grazie alle carte di credito degli ostaggi facevano la spesa su E-bay. Il problema è che un'ottantina di combattenti jihadisti sono tranquillamente tornati a casa, anche se il governo conservatore ha cominciato a sequestrare i passaporti di chi vuole unirsi ai tagliagole: Martin Rouleau, il convertito canadese che lunedì presso Montreal ha ucciso con la sua vetturaun soldato ene ha ferito un secondo, era stato fermato mentre cercava di prendere un volo diretto in Turchia per raggiungere il Califfato. In agosto, sul principale quotidiano canadese, il capo dei servizi segreti Michel Coulombe, scriveva: «La minaccia più ovvia alla sicurezza nazionale è il ritorno degli estremisti». E chiedendosi se «useranno il loro addestramento terroristico per un atto violento in Canada» rispondeva che «questa è una prospettiva reale». In Europa i lupi solitari hanno già colpito: nel 2012 con l'assassino suicida Mohammed Merah ed i decapitatori di Londra, che hanno staccato la testa ad un soldato in permesso. Con la guerra al Califfato le rappresaglie ad orologeria sono un rischio concreto. Il Canada ha già inviato 26 dei 69 uomini previsti delle forze speciali nel Kurdistan iracheno per addestrare i peshmerga contro il Califfato. E parteciperà alle operazioni della coalizione a guida Usa con due aerei cisterna. Mercoledì scorso il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha annunciato una missione italiana praticamente uguale con 280 istruttori che andranno ad Erbil, nel nord dell'Iraq, un velivolo cisterna e due droni Predator. Per Isis anche l'Italia sarà un obiettivo. www.gliocchidellaguerra.it IN EDICOLA COL GIORNALE La prima edizione di «Non perdiamo la testa», il nuovo libro sulla minaccia islamica a cura delle firme del Giornale , è andata esaurita. La ristampa è in corso, prenotate una copia (a 5,60 euro più il prezzo del quotidiano) dal vostro edicolante. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 143 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato il retroscena Martedì in Canada soldato ucciso da un jihadista 23/10/2014 Il Giornale - Ed. nazionale Pag. 30 (diffusione:192677, tiratura:292798) Tuffi in piscina e discriminazione al contrario Paolo Granzotto Caro Granzotto, il Comune di Sesto San Giovanni, per favorire le quattro musulmane desiderose di abluzioni ha deciso di riservare alle sole donne islamiche la propria piscina comunale tutti i lunedì mattina. La presidenta Boldrina non ha proprio niente da dire? Non è forse una intollerabile discriminazione sessista, religiosa e culturale? In attesa che vengano presi analoghi provvedimenti a favore di gay, migranti, rom e originari del Burkina Faso, gli italiani si affrettino a farsi una nuotata dove è ancora possibile. Roberto Bestetti e-mail Nel caso di Sesto San Giovanni emerge, ancor più della discriminazione, un balordo concetto di integrazione, caro Bestetti. Che si ritiene debba procedere a senso unico, come le direttrici di marcia delle autostrade. Spetta a noi, italiani e ospitanti, integrarci, adottando o quanto meno non contrastando «cultura», usi, costumi e tabù del forestiero ospitato. La vicenda in questione è da questo punto di vista esemplare: acconsentire a un drappello di islamiche l'uso della piscina comunale in deroga alle presenti regole civili. Che le vogliono aperte senza eccezioni a donne e uomini. «Abbiamo voluto favorire momenti di sport e di incontro», si giustifica Giorgio Oldrini, presidente della polisportiva che ha in gestione la piscina. Incontro! Con chi, se quando le islamiche vi accedono il luogo è interdetto ai sestesi? Integrazione sarebbe stata se al Centro islamico che richiese la deroga Giorgio Oldrini avesse risposto: vedete, se io entro in una moschea ho cura di togliermi le scarpe, perché così è d'uso tra di voi. Paese che vai, usanze che trovi. Beh, qui da noi in piscina ci vanno maschi e femmine e queste, pensate un po', senza doversi necessariamente paludare in barracani da bagno. Siam sempre lì: paese che vai, usanze che trovi. Se poi l'usanza non vi piace o addirittura v'offende, invece del nuoto fate praticare alle vostre signore l'alpinismo e amici come prima. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 144 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'angolo di Granzotto 23/10/2014 Il Giornale - Ed. nazionale Pag. 30 (diffusione:192677, tiratura:292798) L'angoscia di Trieste fra liberazione e sovietizzazione Mario Cervi È aberrante sentir affermare, da esponenti del Pd di origine slovena come Furlanic e Baudin, che la liberazione di Trieste è avvenuta grazie a Tito. Dimenticano che con il trattato di Parigi del 1947 Trieste venne dichiarata Territorio Libero e divisa a metà tra Italia e Jugoslavia e poi, dopo scontri sanguinosi, con il patto di Londra venne destinata all'Italia e liberata nel 1954. L'Italia dovette però rinunciare all'Istria. I due esponenti di origine slovena, avendo un profondo spirito antiitaliano, dovrebbero andarsene nel loro Paese di origine. Armando Vidor Loano (Savona) Caro Vidor, i due esponenti di origine slovena del Pd hanno formalmente ragione quando affermano che Trieste fu «liberata» dalle milizie titine. Queste s'impadronirono infatti della città prima che, dopo lungo negoziato, gli angloamericani potessero mettervi piede. Ma qui bisogna intendersi sul termine «liberata». Con l'occupazione titina Trieste precipitò in un inferno, gli italiani ne furono angosciati. Solol'Unità, di tutta la nostra stampa, esultò con un grande e menzognero titolo: «Trieste è libera». Trieste era invece sotto la schiavitù dì un dispotismo crudele. Fu quella la stagione delle orribili foibe - a Basovizza gli alleati trovarono 450 metri cubi di resti umani - delle fughe, delle requisizioni, della sovietizzazione d'ogni realtà economica. Molti milioni di lire in banconote, custoditi nella sede locale della Banca d'Italia, vennero prontamente trasferiti in forzieri jugoslavi. A quei giorni di dolore e di passione seguì una sofferta normalità, Trieste fu dichiarata territorio libero, prima della ricongiunzione con una Madrepatria piuttosto distratta. Sì, le avanguardie titine entrarono per prime in Trieste. Una tragedia della quale tanti portano ancora i segni nel corpo e nell'animo. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 145 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la stanza di Mario Cervi 23/10/2014 Il Secolo XIX - Ed. nazionale Pag. 7 (diffusione:103223, tiratura:127026) Doria: «Non ho le persone per proteggere la città» «Senza le opere su Fereggiano e Bisagno restiamo fragili» . «Bisogna realizzare lo scolmatore del Fereggiano e terminare i lavori sulla copertura del Bisagno. Solo così Genova sarà in sicurezza. Solo così». Il sindaco Marco Doria non vede altre soluzioni per il futuro prossimo venturo della città: «Nel frattempo non posso paralizzare una gran parte di Genova, non posso deprimere ulteriormente le attività economiche con provvedimenti troppo drastici». Morale: «Fino alla realizzazione di quelle opere, che devono essere finite nel più breve tempo possibile, bisogna sapere che questa città è così». Opere che potevano essere già quasi concluse. Lei, è vero, ha denunciato i problemi burocratici che le rallentavano, prima del disastro. Sapendo però che erano fondamentali per la gente e le attività di Genova, pensa di averlo fatto con sufficiente determinazione? «L'ho fatto ma con questo tono, che è il mio: garbato. Avrei dovuto urlare, battere i pugni. Questo me lo rimprovero». E, a giorni di distanza, non si rimprovera il caso dei premi ai dirigenti del Comune? A quelli che dovevano impedire il disastro più recente, addirittura a quelli già indagati per l'alluvione di tre anni fa. «Tutti i dirigenti sotto indagine per le vicende del 2011 sono stati spostati in altri incarichi dalla nostra amministrazione. Chi non è oggetto di una condanna definitiva ha diritto al rispetto del contratto, se no si rivolge subito al giudice che lo fa applicare». La giunta ha già sospeso o licenziato senza attendere sentenze definitive protagonisti di clamorosi casi di assenteismo. «C'era un'oggettiva evidenza in quei casi, erano indagini fatte da noi, dalla polizia municipale. La questione delle responsabilità di un disastro è sicuramente molto più complessa. Il "premio" è una parte variabile della retribuzione secondo il contratto, che in quei casi non abbiamo nemmeno corrisposto per intero. In quei casi l'abbiamo decurtata, anche se non del 100 per cento». Troppi dirigenti in Comune? «La nostra amministrazione li ha diminuiti: sono passati da 93 a 78, con una retribuzione media pro capite inferiore alla precedente. Per 5.600 dipendenti». Dopo l'alluvione, i cittadini hanno avuto la percezione che sia subito iniziato lo scaricabarile delle responsabilità. «Io mi assumo, come sindaco, tutte le colpe per quello che è stato compiuto o non compiuto. Come rappresentante delle istituzioni, mi prendo una parte di responsabilità per quello che le istituzioni non sono riuscite a fare. Accetto, ogni giudizio. Accetto la critica feroce rivolta alle istituzioni». Ha mai pensato di dimettersi dopo il disastro o anche dopo qualche polemica che l'ha investita nei giorni successivi? «Pensato sì, per carità. Ma mi sarei sentito nel ruolo di un comandante che fugge dalla nave che affonda. Per affrontare l'emergenza del dopo alluvione serve un sindaco nel pieno dei poteri, non un commissario prefettizio. Di più: è diritto dei cittadini che vogliono sfogare la propria rabbia di farlo con un sindaco, degli assessori, una giunta in carica». E tuttavia, lo scaricabarile è proseguito. Questa la percezione. «Il meccanismo era corretto. Un ente tecnico, l'Arpal, che fa parte della protezione civile, la quale deve decidere sull'allerta. Poi le comunicazioni devono arrivare al sindaco. Non sono arrivate. Qualcosa si è inceppato: i bollettini dei previsori vedevano il fenomeno smorzarsi». Arpal ribatte che le previsioni non possono essere una scienza esatta e che certi fenomeni non possono essere anticipati se non quando si stanno per realizzare . «Io continuo a ripetermi: per fortuna che non è successo di giorno. E anche dare l'allerta con pochissimo anticipo avrebbe scatenato il panico, gente in fuga paralizzata negli ingorghi». Non è ipotizzabile un robusto sistema di protezione civile che rimanga stabile, sempre, almeno nei due, tre mesi dell'anno in cui questi fenomeni si concentrano? «Noi pensiamo a più strumentazione tecnica da installare sui rivi per monitorarli. Vengono controllati dai volontari della protezione civile, ma soltanto quando c'è l'allerta». Un presidio operativo fisso? Un piano dettagliato attivo almeno nelle zone più pericolose? «Noi ci scontriamo con i numeri delle persone che abbiamo a disposizione». Il Comune, l'ha detto lei, ha 5.600 dipendenti. «Non affermo che abbiamo pochi dipendenti. Dico che ci troviamo ad affrontare uno dei grandi problemi delle pubbliche amministrazioni: spesso non abbiamo le persone giuste. Quelle che servono per le esigenze dell'oggi e non di quando sono state assunte». Una domanda precisa: tasse imposte, rimborsi. Questa volta SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 146 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL SINDACO DOPO L'ALLUVIONE: MANCANO I DIPENDENTI GIUSTI PER QUESTI COMPITI L'INTERVISTA 23/10/2014 Il Secolo XIX - Ed. nazionale Pag. 7 (diffusione:103223, tiratura:127026) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 147 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato quanto tempo dovranno attendere i cittadini? «Chi è stato colpito dall'alluvione ha diritto a tempi certi e procedure semplici. Per tutto quello che compete il Comune il nostro obiettivo è l'inizio 2015». Lei è finito nel mirino delle polemiche per due episodi. Il primo: la sera del disastro era a teatro. «Ero al Carlo Felice per dovere istituzionale. Ed ero stato tranquillizzato dai bollettini Arpal». A che ora è stato avvisato? «Dal capo di gabinetto Marco Speciale, poco dopo le 23. Mi ha detto di una situazione complicatissima». A che ora è uscito? È un dettaglio non secondario, visto che il processo per l'alluvione di 3 anni fa si gioca anche sui minuti delle comunicazioni e gli spostamenti rilevati dalle celle telefoniche. «Sono andato via subito. Ho fatto un passo a casa: abito vicino. Mi sono cambiato d'abito e sono venuti a prendermi per andare al Matitone». Poi la cena a Courmayeur.. . «Dopo giorni e notti di lavoro ininterrotto, mi sono preso non più di mezza giornata con la mia famiglia. Ho scelto una destinazione a un paio d'ore di distanza proprio per andare e tornare in fretta: una passeggiata, la cena, il ritorno. Se fossi andato a Santo Stefano d'Aveto ci avrei messo di più. Ma capisco: il nome francese, la scelta di una località percepita come "vip" hanno irritato qualcuno. Non era nelle mie intenzioni. E non ho casa lì». Lei parla di un sistema-Italia che non funziona. Ma esisteranno pure responsabilità precise. Lei pensa che il presidente della Regione Claudio Burlando negli ultimi anni abbia fatto tutto il possibile? «Io mi prendo le mie responsabilità. A questa domanda non rispondo, proprio perché non voglio fare lo scaricabarile». I PUNTI D'ACCUSA SCANDALO DIRIGENTI INDAGATI I dirigenti sotto indagine sono stati spostati ad altri incarichi. Chi non ha condanne definitive ha diritto al rispetto del contratto QUELL'ALLARME MAI ARRIVATO Il meccanismo era corretto: l'Arpal decide l'allerta e le comunicazioni arrivano al sindaco. Ma non sono arrivate LA CENA A COURMAYEUR Dopo giorni e notte di lavoro interrotto mi sono preso mezza giornata. Capisco che la località percepita come vip abbia irritato qualcuno LA TENTAZIONE DI LASCIARE Ho pensato a dimettermi, ma sarei stato come un comandante che lascia la nave che affonda MARCO DORIA sindaco di Genova 23/10/2014 ItaliaOggi Pag. 2 (diffusione:88538, tiratura:156000) L'Italia non ha interesse a prolungare l'inutile rito delle sanzioni alla Russia Moda, export giù del 25%, quelle agricole del 63% EDOARDO NARDUZZI Tra qualche settimana saranno rimosse le sanzioni economiche che da vari decenni penalizzano l'Iran. Le stesse sanzioni non hanno in nulla modificato la traiettoria politica di Teheran, più semplicemente hanno meglio integrato la ex Persia con alcune economie emergenti del globo e hanno favorito la volatilità politica nella regione, oggi perfettamente incarnata dalla minaccia dell'Isis e del Califfato all'intero Occidente. L'Iran è una grande potenza regionale e come tale deve essere trattata, pensare di piegarla isolandola economicamente non porta lontano in termini di risultati utili. Con la Russia, come ha spiegato bene martedì scorso Pierluigi Magnaschi, un Occidente troppo piegato ai soli interessi americani sta provando a giocare la stessa partita iraniana: sanzioni economiche importanti e prolungate nel tempo per costringere Mosca a mollare la presa sull'Ucraina. Ovvio che la Russia non mollerà nulla di più, rispetto a quanto ha già concesso, fino a quando non vedrà riconosciuti alla minoranza russofona del Donbass gli stessi diritti che hanno le altre minoranze linguistiche in Europa. Altrettanto ovvio che le sanzioni allontaneranno la Russia, che è una nazione europea, dalle attuali relazioni economiche verso l'Ue in favore di nuovi paesi quali la Cina, la Corea, il Sudafrica, il Vietnam e così via. Anche perché la Russia è molto meno dipendente dalla tecnologia occidentale di altri Bric. Il premier Matteo Renzi, rispetto ad altri leader europei, non ha convenienza a restare imprigionato in un gioco internazionale nel quale gli interessi economici italiani sono poco considerati. Guida un paese ancora in recessione, l'unico dell'Eurozona,e con una scarsissima capacità di attrarre investimenti internazionali e non ha convenienza a giocare partite di braccio di ferro economico verso un paese che compra tanto made in Italy. Le esportazioni della moda italiana verso la Russia sono già crollate del 25%, quelle agricole del 63%. La situazione politica in Ucraina è chiara, tutte le carte sono sul tavolo. Le sanzioni economiche non serviranno a sbrogliare la matassa, perché per farlo serve la politica con la P maiuscola. Oggi a Verona si apre il terzo Forum euroasiatico con un titolo che non necessita commenti: «RussiaItalia, fondamentale recuperare il dialogo». Un'occasione per provare a spingere il confronto nell'Europa dell'Est oltre la banalità muscolare delle sanzioni economiche. La Russia è la porta orientale dell'Europa da molti secoli, illudersi che possa essere isolata o sanzionata per decenni senza effetti sistemici è dilettantistico. Nel nuovo mondo globale multipolare lo spazio di gioco dell'Ucraina non è per nulla chiaro, quello della Russia e dell'Europa invece sì. Quello dell'Italia di Renzi non può prescindere dall'export verso Mosca. © Riproduzione riservata SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 148 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL PUNTO 23/10/2014 ItaliaOggi Pag. 11 (diffusione:88538, tiratura:156000) Mediobanca continua a sostenere Barbetti ANDREA GIACOBINO Barbetti, gruppo umbro di cementifici, è in seria difficoltà ma Mediobanca continua a sostenerlo. Uno dei più importanti produttori medi nazionali di calcestruzzo, la cui capogruppo è la Cementerie Aldo Barbetti (Cab), ha infatti comunicato poche settimane fa all'azienda che accetta la richiesta di "waiver" (moratoria) sul finanziamento di 181,6 milioni erogato, richiesta avanzata perché il gruppo non ha rispettato alcuni covenants alla fine dello scorso anno. Il contratto originario di finanziamento, che risale al 2007, era originariamente di 210 milioni erogato in due tranche. A fi ne dello scorso anno è stato rimborsato per 21,8 milioni: il piano di ammortamento è stato già rivisto nel 2013 attraverso il rinvio del pagamento di talune rate capitali al giugno del 2016 e il rinvio alla stessa data del pagamento degli interessi maturati a partire dall'1 gennaio 2013 su quota parte del fi nanziamento originario. Mediobanca ha inviato al gruppo a fi ne dello scorso anno un "ipotesi di rimodulazione", in base alla quale il rimborso previsto è di 68,5 milioni a fi ne di quest'anno accompagnato dalla rivisitazione del debito residuo per circa 113,2 milioni con un nuovo piano di ammortamento. Il fi do di Piazzetta Cuccia è garantito da ipoteca sugli immobili di proprietà del gruppo, da privilegio speciale sugli impianti e da pegno sulla controllata Tecnocal. Il 2013 di Cab, presieduta da Maria Antonella Barbetti, è stato pesantissimo perché il civilistico si è chiuso con una perdita di 93,6 milioni rispetto al rosso di 49,4 milioni dell'anno prima e il consolidato ha segnato un disavanzo di 64,1 milioni (-19,8 milioni del 2012). Il fatturato è sì crollato anno su anno da 178 a 92,8 milioni per via della vendita del 30% nella turca Cimko Cimento, rilevata nel 2007 in joint venture col gruppo locale Sank Holding. Ma la cessione ha fatto segnare una minusvalenza di quasi 90 milioni che ha determinato la maxiperdita: il passivo del 2013 e quello dell'anno prima, per complessivi 143 milioni, sono stati contestualmente ripianati attingendo alle riserve. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 149 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CARTA CANTA 23/10/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:104189, tiratura:173386) Tasse sulle Fondazioni, boom del 100% Andrea Di Biase Con la manovra le imposte relative ai soli dividendi saliranno da 3 a 47,5 milioni per i sette grandi soci di Intesa Sanpaolo e di Unicredit (Compagnia San Paolo, Cariplo, Cariparo, CrFirenze, Carisbo, Cariverona e Crt). Scoppia la protesta dell'Acri (Di Biase a pag. 7) Dura presa di posizione delle fondazioni di origine bancaria contro gli ultimi provvedimenti del governo sulla tassazione di rendite finanziarie e dividendi, il cui effetto, a loro giudizio, sarà quello di ridurre drasticamente le risorse destinate al terzo settore e al volontariato. La stragrande maggioranza dei proventi incassati ogni anno dalle fondazioni (1,48 miliardi nel 2013), che costituiscono la base per le erogazioni ai territori (885 milioni lo scorso anno), derivano infatti dagli strumenti finanziari (azioni, titoli a reddito fisso, gestioni patrimoniali) in cui è investito l'ingente patrimonio (circa 40 miliardi a fine 2013) degli enti ex bancari. Finora le fondazioni, che pur essendo a tutti gli effetti dei soggetti non profit non hanno goduto (contrariamente ai luoghi comuni e come invece accade in altri Paesi europei) di una fiscalità di vantaggio, pagavano le imposte sulla base delle aliquote in vigore per i soggetti privati con finalità di lucro: il 12,5% sulle rendite finanziarie e il 27,5% sui dividendi percepiti ma a fronte di una base imponibile limitata al 5%. Sulla base di questo carico fiscale, le tasse pagate dal sistema delle fondazioni a valere sui bilanci 2013 è stato di 170 milioni. Una cifra che, in base alla nuova aliquota sulle rendite finanziarie (20% anziché 12,5%) e alle modifiche relative alla tassazione dei dividendi contenute nella bozza della legge di Stabilità, secondo le stime dell'Acri è destinata a lievitare fino a 340 milioni in relazione ai bilanci 2014, per poi salire a 360 milioni rispetto ai conti del 2015. L'articolo 41 comma 21 della manovra prevede infatti che la base imponibile per la tassazione dei dividendi passi, a parità di aliquota (ferma al 27,5%), dal 5 al 77,74%. Ma questo solo per gli enti non commerciali come le fondazioni, non invece per i soggetti privati con finalità di lucro come le società di capitali. Per fare un esempio, sui dividendi percepiti nel 2014, le fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo e Unicredit pagheranno dunque un'imposta superiore a quella che saranno tenuti a versare gli azionisti privati. Se il provvedimento contenuto nella manovra dovesse diventare legge, sui 188 milioni complessivamente percepiti lo scorso 22 maggio, le cinque fondazioni azioniste della Ca' de Sass sarebbero tenute a versare al Fisco 40 milioni anziché i 2,6 milioni che dovrebbero versare con riferimento alla base imponibile tuttora in vigore. Allo stesso modo la Fondazione Cariverona (20,3 milioni il dividendo incassato da Unicredit lo scorso giugno) e la Fondazione Crt (14,7 milioni) sarebbero chiamate a pagare rispettivamente 4,3 e 3,13 milioni, anziché i 278 mila e i 202 mila euro che pagherebbero con l'attuale imposizione fiscale, che continuerà a valere per le società con fini di lucro. Il paradosso ha mandato su tutte le furie il presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che ieri ha denunciato l'incongruenza della norma che avvantaggia soggetti «le cui risorse, a differenza di quanto avviene per le Fondazioni, non vengono riversate a favore della collettività». Concetto sottolineato anche dalle associazioni che riuniscono gli operatori del Terzo settore. La Confederazione permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato ha espresso preoccupazione per la norma che «in virtù dell'ampliamento dal 5 al 77,74% della base imponibile sulla tassazione dei dividendi» andrebbe «a colpire le erogazioni al volontariato delle Fondazioni di origine bancaria». (riproduzione riservata) Foto: Giuseppe Guzzetti Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/stabilità SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 150 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STRETTA BRUTALE GLI ENTI DI ORIGINE BANCARIA NEL 2014 POTREBBERO PAGARE 340 MILIONI DI EURO CONTRO I 170 MILIONI DEL 2013 23/10/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:104189, tiratura:173386) Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi Anna Messia (Messia a pag. 17) Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi Euler Hermes, la compagnia del gruppo Allianz, leader mondiale nell'assicurazione del credito, è pronta a investire ancora sull'Italia, con l'ingresso in un nuovo ramo d'attività, le cauzioni. Un settore in cui la società non era ancora presente nella Penisola nonostante, a livello mondiale, sia uno specialista anche in questa attività. Il cantiere per l'avvio del ramo è aperto già da un po' di tempo, tanto che Euler Hermes ha già designato il responsabile di questa nuova divisione. Si tratta di Dario Locatelli, nominato head of bonding di Euler Hermes Italia, che ha già maturato una lunga esperienza nel settore, prima in Zurich e poi in Axa e Rsa Sun Insurance. Michele Pignotti, capo della regione Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa in Euler Hermes, spiega le ragioni della scelta. Domanda. Dottor Pignotti, perché avete deciso di entrare nel mercato delle cauzioni in Italia? Risposta. Il mercato delle cauzioni in Italia è il più grande in Europa con circa 500 milioni di premi, con l'intero mercato europeo che vale 5,4 miliardi. Rappresenta quindi un'ottima opportunità di business nonostante oltre 50 players assicurativi in aggiunta al settore bancario, gestiscano l'intero portafoglio del mercato. D. Si tratta, però, anche di un comparto che può rivelarsi rischioso. R. È un mercato che negli ultimi 10 anni si è dimostrato profittevole per chi ha saputo ben equilibrare i rischi tenendo sotto controllo il combined ratio. Euler Hermes ha un'esperienza pluridecennale nel settore e nei principali Paesi. Pensi che il primo bond fu emesso nel 1957. Siamo pronti a giocare un ruolo di primo piano grazie a una solidità finanziaria unica, con un rating S&P e Dagong AA-. Dalla nostra parte abbiamo poi il costante monitoraggio dei trend dei pagamenti di oltre 40 milioni di imprese nel mondo. Alla conoscenza del mercato locale, Euler Hermes aggiunge inoltre un profondo know how globale, che le consentirà di garantire i business delle imprese italiane anche al di fuori dei confini nazionali e in Paesi dove normalmente risulta difficile coprire il rischio. D. Una scommessa anche sulla ripresa dell'economia italiana? R. Crediamo nel Paese Italia dove deteniamo il 49% del mercato dell'assicurazione del credito. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di mettere a disposizione delle imprese italiane un altro strumento finanziario come il bonding, che va a integrare i prodotti già presenti sul mercato. A rafforzare l'investimento c'è poi la consolidata cooperazione con Allianz Italia. A oggi tutti i piani di investimento sono stati rispettati così come i primi risultati in termini di new business. (riproduzione riservata) Foto: Michele Pignotti Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/euler SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 151 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA 23/10/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 20 (diffusione:104189, tiratura:173386) Che bisogno ha Club Med di aprire resort in Asia? È sull'Europa che occorre investire Gaetano Casertano* L'opa sul tour operator francese Club Med ha innescato una forte competizione tra due cordate concorrenti: quelle guidate rispettivamente dalla cinese Fosum e dalla Global Resort, controllata a sua volta dal finanziere italiano Andrea Bonomi. Le due offerte hanno impostazioni industriali diverse. A favore della scelta cinese si è schierato il presidente del Club Med, Henri Giscar D'estaing, che apprezza l'ipotesi di espansione nei nuovi mercati asiatici e in particolare in Cina, dove si prospetta la costruzione di nuovi villaggi. In questo caso si tratterebbe di una vera svolta, se si considera la centralità dell'Europa e che solo nel recente passato Club Med ha aperto un importante villaggio in Francia, a Valmorel. Infatti, il tour operator è nato ed è radicato nel territorio francese. Senza entrare nel dibattito tutto francofono relativo alla territorialità e alla perdita dell'identità nazionale, è evidente che in determinati settori economici, come appunto il turismo, le logiche finanziarie non sempre sono strettamente legate al variare dei fattori macroeconomici, ma hanno radici su fattori diversi quali, tra i primi, quello della bellezza del territorio. I flussi turistici, il cosiddetto incoming, sono quelli che hanno tenuto in piedi i risultati economici delle aziende turistiche continentali in quanto l'Europa, Francia e Italia in particolare, esercitano una forte attrattiva. Ci si chiede allora perché andare a posizionare gli investimenti in strutture turistiche in Asia piuttosto che potenziare quelle esistenti o nuove in Paesi il cui sforzo di marketing per attrarre turisti, proprio dall'Asia, è già consolidato ed è in crescita. E allora ci si chiede anche perché il Club Med, che si vuole posizionare nell'alto di gamma, con i famosi due o tre tridenti, abbia abbandonato in Italia posizioni uniche come Otranto, Cefalù e Pisticci che aveva da numerosi anni. Una scelta strana visto che l'Italia è riconosciuta in tutto il mondo come luxury destination per i suoi prodotti quale moda, cultura, cibo e paesaggio. Su questo punto anche l'offerta della Global Resort, che si caratterizza per un piano di investimenti più massiccio, non sembra dare una particolare enfasi. Inoltre, un punto importante in termini economici di investimenti sul turismo è determinato dal fatto che i margini di profitto dalla gestione di un'attività turistica, con eccezione, forse, del segmento del lusso, stanno diminuendo; il recupero di questa marginalità può essere ottenuto attraverso un investimento sulla parte immobiliare che, combinata con il risultato gestionale, può incrementare la redditività complessiva dell'investimento. In sostanza, se nel giro di qualche anno il resort è ben gestito e funziona, crea flussi di cassa e anche il valore immobiliare cresce. Ci si domanda allora per quale motivo si vada a investire in Asia dove il ciclo immobiliare è già cresciuto a due cifre percentuali, e proprio il governo cinese sta mettendo in piedi delle misure volta a frenare la crescita eccessiva dei valori del mattone, in pratica la speculazione. Se si guarda invece al mercato europeo, qui i valori sono più depressi, e siccome nel turismo ci vuole qualche anno per vedere una gestione che rende bene, forse si potrebbe pensare a investire in Europa, peraltro meno esposta ai problemi di sicurezza, che sono molto sentiti in ambito turistico. Inoltre, un investimento fatto oggi in un mercato immobiliare caratterizzato da bassi prezzi consentirebbe di profittare della la futura ripresa di un settore che è ciclico, come definito da tutte le teorie economiche in materia. (riproduzione riservata) *docente di Finanza Immobiliare, Luiss Guido Carli Roma SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 152 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COMMENTI & ANALISI 23/10/2014 Financial Times Pag. 24 (diffusione:265676, tiratura:903298) INSIGHT As Europe is spooked by the spectre of deflation, never has it been more important to unclog the region's lending channels. Eurozone bank lending to companies remains weak and fragmented. So the stakes are high for the European Central Bank's comprehensive assessment and related stress tests. These have the potential to accelerate the process of cleansing banks' balance sheets to support economic recovery. But to achieve the catharsis the euro-zone needs, the stress tests need to be a catalyst for a shift in the broader policy debate. Investors have a degree of scepticism given the ill-fated previous stress tests. So how should we judge the current tests' success? First, are they rigorous enough to give confidence and help lower the banks' cost of funding? Italian banks pay on average 1.1 per cent more for deposits than German banks, which inevitably gets passed on through higher costs to companies and consumers. Ideally the tests would provide assurance so that funding costs for Italian banks fall in much the way they did for Spanish banks after their stress tests. While most of the inputs look tough, it is a shame that deflationary scenarios are not in this year's exercise. Banks appear to have been treated as consistently as possible, even if local rules mean there are a large number of inconsistencies. Second, will there be transparency in the results? The odds look reasonable. We will get more than 10,000 data points on the scenarios. But the market will also want to know what the implications for capital plans and dividends will be for banks that achieve only marginal passes, and the ECB and European Banking Authority are likely to be silent on this. To yield the full benefit, it is critical that the results shift policy debate. This exercise underscores the fact that Europe sorely needs a more competitive and diverse funding market for companies. The crisis has shown the drawbacks of over-reliance on a bank-centred lending model. We need to find new ways to channel non-bank finance to businesses and infrastructure projects, which will require big changes to Europe's market plumbing and policy makers' approach to markets. That is why urgent action needs to be taken to turn the slogan of capital markets union into a workable programme of initiatives. We also need to address blockages to the flow of funding to companies - whether accelerating managing non-performing loans or modestly recalibrating overlapping rules if they are holding back good lending. Third, do the tests facilitate capital raising and restructuring? This is the acid test, because this is what will form the basis for future lending. The good news is the larger banks have used their time well. Some €48bn in equity has been raised into the stress tests and banks have sold many underperforming assets. While some people will want to see a few large institutions fail the tests to show their toughness, we wonder if the true signal of success will be how big a clean-up is driven through the size of writedowns on the day and assets sold during the following year. As blockages are cleared, it will become even clearer that stronger measures to support aggregate demand are needed - and it is not just the banks that are to blame. Our rule of thumb for the weakness of eurozone bank lending has been: two-thirds weak demand and one-third supply-side issues. An example is the weak take-up of the first targeted longer-term refinancing operation. We estimate that northern European banks took just 5 per cent of their eligible funds, underscoring lack of confidence in their lending prospects. As Mario Draghi, ECB president, powerfully put it at Jackson Hole this year, action on "aggregate demand has to be accompanied by national structural policies". Last, dare I say it, there could be advantages if the ECB were to make the stress tests annual, akin to the US Federal Reserve's. Rome was not built in a day, and nor will the banking union. But the benefits would not just be at the macro level - where policy makers can see the system in the round - but also change the incentives for bank executives. Moreover, given that no test can encompass all emerging risks, an ongoing process can incorporate them next time - heading off inevitable criticism. Huw van Steenis is a managing director at Morgan Stanley and a member of World Economic Forum's Global Agenda Council for Banking Huw van Steenis SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 153 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Bank stress tests need to be a catalyst for policy shifts in Europe 23/10/2014 Le Monde Pag. 11 (diffusione:30179, tiratura:91840) Soren Seelow, et Sylvia Zappi La situation à Calais, confrontée à un afflux massif de migrants clandestins depuis le début de l'année, est en train devenir ingérable. Depuis le début de la semaine, les rixes entre ethnies se sont multipliées, faisant plusieurs blessés et contraignant les CRS à intervenir.Les premières tensions sont apparues lundi 20 octobre dans l'après-midi aux abords du port, où plusieurs centaines de migrants ont profité d'un ralentissement pour prendre d'assaut les poids-lourds en partance pour l'Angleterre.Les CRS ont dû appeler à la rescousse des policiers des commissariats de Calais et de Boulogne-sur-Mer pour les repousser vers le camp " Tioxide ", le plus important de la ville avec ses quelque 500 occupants. " Le nombre les rendant très agressifs, on a dû faire usage de gaz lacrymogène, mais il n'y a eu aucun blessé ", explique Thierry Alonso, le directeur départemental de la sécurité publique.Dans la nuit de lundi à mardi, plusieurs batailles rangées ont éclaté entre groupes ethniques dans la zone industrielle des Dunes. Vers 22 heures, un différend entre Ethiopiens et Erythréens a dégénéré en bagarre à coup de pierres et de bâtons, qui a fait une dizaine de blessés. Les CRS ont dû de nouveau faire usage de gaz lacrymogène. Deux migrants, armés d'un bâton prolongé d'une pointe acérée, ont été interpellés. toujours la police.Puis dans la nuit et dans la journée de mardi, les CRS se sont interposés pour interrompre une demi-douzaine de répliques de batailles rangées opposants plusieurs dizaines de migrants, dans un climat d'extrême tension. Yuri, un membre du mouvement No Border, qui vient en aide aux migrants, a expliqué à l'AFP que " la tension est à fleur de peau : il y a les pressions policières, la faim, les mauvaises conditions de vie. Ils sont dans une situation désespérée. "Mardi à l'aube, une adolescente éthiopienne de 16 ans, qui cheminait parmi un groupe de migrants, est morte après avoir été renversée par une automobile tandis qu'elle tentait de traverser l'autoroute A16 à hauteur de Marcq, près de Calais. Le conducteur, pris à partie par le groupe, s'est enfui et s'est immédiatement présenté au commissariat.Une réunion de médiation a été organisée mardi en fin d'après-midi à la sous-préfecture de Calais, avec le Secours catholique et des représentants des communautés concernées. Cette méthode " qui avait déjà été utilisée avec succès en août ", a souligné le préfet le préfet du Pas-de-Calais, Denis Robin, a semble-t-il porté ses fruits. Le calme était revenu dans la ville, mardi vers 17 heures.Près de 2 000 clandestins sont répartis dans une dizaine de camps de fortune autour de Calais. Selon le ministère de l'intérieur, leur nombre a été multiplié par quatre depuis le début de l'année, en raison de la déstabilisation de la Libye, des différents conflits africains et du déclenchement en novembre 2013 de l'opération Mare Nostrum par l'Italie après le naufrage de Lampedusa qui avait fait 366 morts le 3 octobre.Paris est très réservé face à cette opération de sauvetage italienne, et lui reproche d'avoir facilité le travail des passeurs. " Derrière des motifs louables, il y a de nombreux effets pervers ", explique-t-on place Beauvau. La fin de l'opération a été actée lors du dernier conseil européen. Elle sera remplacée à compter du 1er janvier 2015 par une opération conjointe des pays européens." Depuis la condamnation des violences policières par le Défenseur des droits en 2012, M. Cazeneuve a accepté de discuter des moyens des associations et les policiers se sont fait moins visibles ", explique Jean-Pierre Alaux, du Gisti. Un assouplissement qui aurait entraîné un afflux de migrants, disséminés de Dieppe à Calais.D'ici la fin de la semaine, le ministre de l'intérieur devrait annoncer plusieurs mesures pour répondre à la crise. Outre l'ouverture d'un centre d'accueil de jour, la place Beauvau réfléchit à assouplir la procédure d'asile pour ces migrants, afin de permettre de désengorger la ville.Les migrants qui s'entassent à Calais, souvent anglophones, veulent rejoindre la Grande-Bretagne. Mais c'est l'Allemagne, avec quelque 200 000 demandes d'asile cette année (contre 130 000 en 2013), qui attire le plus grand nombre de migrants en provenance d'Italie. Avec 60 000 demandes d'asile, la France est l'un des rares pays à avoir vu cette année le nombre de demandeurs d'asile diminuer, d'environ 4 %. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 154 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A Calais, la situation au bord du chaos 23/10/2014 Les Echos Pag. 6 (diffusione:118722, tiratura:579000) Pierre de Gasquet Face aux pressions de la Commission, l'Italie serait prête à un compromis sur une réduction accrue du déficit structurel en 2015. Pas de dramatisation de la demande d'éclaircissement de Bruxelles : Rome a ouvert les consultations. Tout en qualifiant de « dialectique naturelle » les observations de la Commission sur le budget 2015, Matteo Renzi s'est dit prêt à un « bras de fer » avec Bruxelles pour défendre son budget de « relance ». Pas question de renoncer à ses 18 milliards de baisses d'impôts (dont plus de la moitié provient de la reconduction du bonus mensuel de 80 euros pour les revenus modestes). En revanche, le Trésor a prévu une enveloppe de 3,4 milliards dans la « loi de finances » (« loi de stabilité ») en vue d'un éventuel ajustement de l'objectif de réduction du déficit structurel (hors effets de cycle) en 2015. « On brandit des procédures et des menaces. Mais il s'agit d'un processus naturel, comme il est naturel que l'Italie soit protagoniste sans subir de "diktats" externes », a rappelé hier Matteo Renzi au Sénat. Au centre de la négociation entre Rome et Bruxelles : la question de la réduction du déficit structurel sur les trois prochaines années. Alors que la Commission avait fixé pour l'Italie un objectif de réduction de 0,7 % du PIB pour 2015, le projet de budget de Matteo Renzi a fixé un objectif limité à... 0,1 % du PIB seulement, en acceptant une aggravation de 11 milliards du déficit nominal (qui va flirter avec les 3 %) pour mener des politiques « anticycliques ». Selon les analystes, Bruxelles pourrait transiger sur un objectif de 0,5 % (6 milliards d'euros), mais ce chiffre reste supérieur aux 3,4 milliards mis en « réserve » par le Trésor pour un ajustement éventuel. La tentation italienne serait de négocier un objectif de 0,2 % du PIB en invoquant les « circonstances exceptionnelles » de la détérioration de l'économie. En clair, Matteo Renzi compte sur la nouvelle Commission pour qu'elle fasse preuve « d'un peu plus de courage ». « La plus grande victoire de l'Italie en Europe a été d'avoir proposé, et par certains côtés imposé, un plan d'investissement de 300 milliards d'euros », a-t-il rappelé en revendiquant une partie de l'inspiration du « plan Juncker ». SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 155 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Rome prêt à faire des efforts supplémentaires 23/10/2014 Les Echos Pag. 22 (diffusione:118722, tiratura:579000) Pierre de Gasquet Le fondateur du groupe familial a désigné Adil Mehboob-Khan, comme co-CEO en charge des marchés. Rarement succession à la tête d'un fleuron du « made in Italy » aura suscité autant de fébrilité. Huit semaines après la démission surprise de son ex-administrateur délégué, Andrea Guerra (parti avec un parachute de 45 millions d'euros), et deux semaines après le départ de son successeur, le numéro un mondial des lunettes, Luxottica, a dévoilé hier son nouvel organigramme. Après plusieurs semaines de spéculations, Adil Mehboob-Khan, cinquante ans, le président de Wella (groupe Procter & Gamble), a été désigné comme coadminisitrateur délégué, en charge des marchés et des finances, au côté de Massimo Vian. Décidée à l'issue d'une réunion de crise, sa nomination sera formellement soumise au conseil du 29 octobre. Restructuration du capital familial Le choix du patron de Wella, qui a accompli une grande partie de sa carrière en Italie, intervient deux semaines après le départ surprise d'Enrico Cavatorta, un des principaux dirigeants du groupe (quinze ans de maison) initialement pressenti pour former un triumvirat, mais en désaccord sur la gouvernance. La nomination d'Adil Mehboob-Khan devrait mettre fin à une période de fortes turbulences, qui a vu Luxottica perdre près de 1,8 milliard d'euros en Bourse. Mais il n'est pas dit qu'elle mette un coup d'arrêt aux interrogations sur la solidité de sa gouvernance. Après la tempête des démissions en cascade se profile aussi une restructuration du capital familial. Selon la presse italienne, Leonardo Del Vecchio, le fondateur, s'apprête à proposer une augmentation de capital destinée à réorganiser les parts au sein du holding luxembourgeois Delfin, qui contrôle 61,3 % du groupe coté (outre les 5 % détenus par Giorgio Armani). En particulier, la manoeuvre viserait à transférer 25 % des actions de Delfin à Nicoletta Zampillo, la seconde épouse de Leonardo Del Vecchio avec laquelle il s'est marié une seconde fois. A soixante-dix-neuf ans, le fondateur semble bien décidé à remettre de l'ordre dans sa succession compliquée, du fait de sa division entre ses six enfants (issus de trois mariages). Fondé en 1961, le groupe familial, coté à New York et à Milan, a plus que doublé son chiffre d'affaires en douze ans (à 7,3 milliards d'euros en 2013), emploie 73.000 salariés et affiche une présence dans 130 pays. Nombre d'analystes y voient un test crucial pour l'avenir d'autres empires familiaux du « made in Italy », comme Armani, Ferragamo, ou Ferrero. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 156 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Del Vecchio propulse un transfuge de Procter à la tête de Luxottica 23/10/2014 Les Echos Pag. 28 (diffusione:118722, tiratura:579000) Pierre de Gasquet Après son entrée dans Generali, Fiat Chrysler, Enel et ENI, People's Bank of China a pris 2 % dans Mediobanca. De quoi faire retourner dans sa tombe le fondateur de Mediobanca, Enrico Cuccia. Révélée mardi par la Consob (la commission des opérations de Bourse), l'entrée de la banque centrale chinoise People's Bank of China, à 2 %, dans le capital de Mediobanca, pour 110 millions d'euros, a été saluée par un net rebond de 4,3 % du cours de la banque d'affaires milanaise. Largement commentée par la presse italienne, l'opération est aussi le signe d'un intérêt croissant de la Chine pour la troisième économie de la zone euro, où la Safe (State Administration of Foreign Exchange), le bras armé de la banque centrale chinoise chargé de gérer les réserves de change massives du pays, a déjà investi plus de 7 milliards d'euros dans des sociétés cotées (ENI, Enel, Telecom Italia, Fiat Chrysler, Generali...). Accélérer l'internationalisation « Piazzetta Cuccia sort du petit monde antique », titre le quotidien économique italien « Il Sole 24 Ore ». De fait, la banque d'affaires fondée en 1946 par Enrico Cuccia, en vue de piloter la restructuration du capitalisme transalpin dans l'immédiat après-guerre, accélère son internationalisation. Après avoir renoué avec les bénéfices pour son dernier exercice clos au 30 juin (465 millions d'euros de résultat net), la banque dirigée par Alberto Nagel est désormais détenue à hauteur de 35 % par des investisseurs institutionnels étrangers, dont la moitié sont, comme Blackrock, anglo-saxons, et divers fonds souverains. Dans la foulée de la cession de ses participations financières (Telecom Italia, RCS MediaGroup...) et six ans après la création de sa filiale à Londres, Mediobanca souhaite accélérer cette internationalisation. Avec une capitalisation boursière de 5,7 milliards d'euros (supérieure à celle de la troisième banque italienne, MPS), Mediobanca réalise déjà 48 % de ses revenus annuels de banque d'affaires et de banque privée à l'international (sur un total de 768 millions d'euros). L'entrée de la banque centrale chinoise dans le capital de Mediobanca intervient une semaine après l'annonce de 8 milliards de contrats entre Pékin et Rome, à l'occasion de la dernière rencontre entre Matteo Renzi et le Premier ministre chinois, Li Keqiang, le 14 octobre. Outre un accord de financement de 1 milliard d'euros conclu entre la banque commerciale Bank of China et Enel, le Fonds stratégique italien (FSI) et CIC International se sont engagés à investir 500 millions d'euros chacun dans des opérations communes. La Caisse des dépôts italienne (CDP) s'est, par ailleurs, alliée à la China Development Bank pour investir 3 milliards d'euros dans les projets d'infrastructures et les PME. « Plus de Chine en Italie » « Bank of China veut servir de pont entre les entreprises italiennes qui veulent investir en Chine et les entreprises chinoises qui cherchent des partenaires en Italie », a récemment déclaré Tian Guoli, président de la banque commerciale Bank of China, qui a déjà ouvert deux filiales à Milan et à Rome. « Nous devons apporter un peu plus de Chine en Italie et un peu plus d'Italie en Chine », a renchéri le président du Conseil, Matteo Renzi, à l'occasion de la récente visite du Premier ministre chinois dans la Péninsule. D'ores et déjà, la Chine est le deuxième partenaire commercial extra-européen pour l'Italie (après les Etats-Unis), avec un volume total d'échanges de 32,9 milliards d'euros en 2013. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 157 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La banque centrale chinoise entre au capital de Mediobanca 23/10/2014 Wall Street Journal Pag. 16 BY MANUELAMESCO MILAN-Italy's Luxottica Group SpA named a Procter & Gamble Co. veteran as new co-chief executive Wednesday, seeking to put an end to a month of turmoil caused by the return of founder Leonardo Del Vecchio to active management of the world's largest eyewear group.The selection of Adil MehboobKhan, currently president of Global Salon Professional at P& G, aims to fill a managerial vacuum following the resignations of two chief executives in a month and a half.The void caused investors to doubt Luxottica's stability in the short term, with its share price falling nearly 10% since early September.Mr. Mehboob-Khan will fill out a co-CEO structure that Mr. Del Vecchio had engineered earlier this year and which was put in place after longtime CEO Andrea Guerra quit in September.According to Mr. Del Vecchio's initial CEO structure, the two chief executives would have shared authority and reported to Mr. Del Vecchio himself.Investors and analysts didn't welcome the proposal as many feared the renewed powers of the 79year-old founder would be a step back for the company, which was long seen as a model of balancing the virtues of family ownership with strong, independent management.As a result, Mr. Del Vecchio backtracked. In the new structure, Mr. Del Vecchio will go back to his role of nonexecutive chairman, which he held during Mr. Guerra's tenure, while Mr. Mehboob-Khan and a second CEO, Massimo Vian-now chief operating officer in Luxottica- would have full executive powers.Mr. Mehboob-Khan will join Luxottica in early January, the company said. Meanwhile, Mr. Vian will take on all executive powers on an interim basis.The P&G executive will be introduced to the Luxottica board at the next meeting, slated for Oct. 29, when the company will also approve its third- quarter results. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 158 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Luxottica Taps P&G Executive As Co-CEO 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 11 (diffusione:446553, tiratura:561533) tu QuoQue, Padoan Giorgio Mulè in dal giorno della sua nomina salutammo molto favorevolmente l'ingresso nel governo di Pier Carlo Padoan. Di lui conoscevamo bene la storia e le idee perché per anni, da capo economista e vicedirettore generale dell'Ocse, aveva scritto su Panorama analisi lucide sullo stato dell'economia e sulle misure da prendere per rilanciare questa povera Italia, purtroppo affogata nel pantano degli esecutivi guidati da Mario Monti e da Enrico Letta. Erano iniziative certamente liberali, coraggiose e per certi versi sorprendenti quelle suggerite su questo giornale da Padoan tra il 2011 e l'inizio del 2014. Per capirci: il Padoan che conoscevamo era quello che, giustissimamente, affermava: «Nelle condizioni italiane una riduzione significativa delle imposte non può che passare per una altrettanto significativa riduzione delle spese». Oppure: «Facilitare la crescita significa sostenere le imprese nella conquista di quote di mercato mondiale e invogliarle ad assumere». E ancora: «Bisogna semplificare e accelerare la giustizia amministrativa». Ora: gli approfondimenti sulla legge di stabilità, sul Jobs act, sulla riforma della scuola e sulle politiche del governo Renzi, sviluppati all'interno di questo numero di Panorama, dimostrano con il rigore dei numeri che tutto ciò non sta accadendo e che non c'è neppure la speranza che possa accadere nei mesi a venire. Al contrario: assistiamo a una pericolosissima e inutile «melina», mascherata dal solito rincorrersi di annunci roboanti. La verità è che la legge di stabilità, che il 15 ottobre il premier aveva presentato come fatta e finita, è arrivata al Quirinale solo nel pomeriggio del 21 ottobre. Il ministro Padoan non appartiene certamente alla combriccola dello Zecchino d'Oro di cui ama circondarsi Renzi. Quel che sfugge è vedere una persona saggia e di esperienza come lui tenere bordone al presidente del Consiglio anche a costo di nascondere ciò che accade in Italia. Come può l'esperto Padoan lasciarsi andare a previsioni avventurose come la creazione di 800 mila posti di lavoro in tre anni («Ma potremmo sbagliarci per difetto» ha aggiunto), quando nella molto presunta legge di stabilità ci sono risorse che a stento basteranno per garantire gli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato fino a primavera 2015? Dal Padoan che conoscevamo ci saremmo aspettati di vedere all'opera un garante della verità, visto il ruolo centrale che ha il ministro dell'Economia, in grado di valutare il presente e di amministrare realisticamente il futuro. E invece anche lui sembra aver trovato uno strapuntino nella grande giostra renziana dove l'annuncio o il tweet a effetto sono essenziali per garantirsi il consenso nell'immediato. Attenti, però, perché prima o poi la giostra si fermerà e dovremo tutti necessariamente fare i conti con la crudeltà dei numeri e dei fatti concreti. E saranno dolori. La tua opinione è un fatto Caro direttore, confesso di essermi perso. Sulla legge di stabilità non faccio in tempo al mattino a leggere il giornale che al pomeriggio trovo smentite e nuove indiscrezioni sui siti internet, per concludere la sera con talk show dove esponenti del governo o lo stesso presidente Renzi annunciano nuove e diverse azioni. Ma perché, nel nome della trasparenza, questa benedetta legge di stabilità non viene distribuita quando viene annunciata? Gugliemo Di Bernardo, Roma SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 159 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato editoriale 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 29 (diffusione:446553, tiratura:561533) Mps e il rischio di un nuovo aumento Anche se la banca superasse gli stress test europei, non scongiurerebbe la necessità di raccogliere mezzi freschi. Ansia da stress test a Siena. Domenica 26 ottobre saranno pubblicati i risultati degli esami Bce e dell'Eba (European banking authority) su 128 istituti europei. Per il Monte dei Paschi sarà una giornata col fiato sospeso. Nei giorni scorsi si sono intensificati i rumor che inseriscono l'istituto nella lista delle banche bocciate. Non solo. Iniziano già a trapelare ipotesi su una possibile carenza di capitale compresa tra 0,5 e 1,7 miliardi di euro per la banca senese. Rocca Salimbeni ha smentito, ma sui mercati il titolo è finito sull'ottovolante, dopo aver registrato negli ultimi sei mesi un calo del 40 per cento delle azioni. In borsa la banca vale ora circa 4,5 miliardi, meno dei 5 miliardi raccolti a giugno con l'aumento di capitale. Quante sono le probabilità che Mps non passi gli esami? Gli analisti sono divisi. Vincenzo Longo, strategist Ig,è trai pessimisti: per lui le probabilità «arrivano al 70 per cento». Secondo l'esperto, la banca senese è quella piùa rischio per colpa dei bilanci sofferentie del portafoglio di crediti deteriorati. Allo stesso tempoè un istituto che faticaa recuperare redditività. Ammettendo che la banca non superi lo stress test, che cosa accadrà? Ci sarà bisogno di una nuova ricapitalizzazione. Rimane da capire chi metterà i soldi, visto che i fondi hanno già dato il loro contributoa giugno. L'ultima volta che sono stati condotti gli stress test, nel 2011, ci sono state otto bocciature in Europa. Tre degli istituti che non hanno superato gli esami hanno avviato pesanti ristrutturazioni, gli altri si sono fusio sono stati ceduti. Non tutti però vedono nero nel futuro di Siena. Secondo gli analisti di Fidentiis «l'attuale posizione patrimoniale della banca potrebbe consentirle di non fallire l'esame sulla cosiddetta "asset quality review", vale a dire l'analisi della qualità degli attivi, e probabilmente di passare gli stress test». Ci sarebbe però subito un'altra prova da affrontare: gli analisti non escludono che nel breve termine Mps possa avere bisogno comunque di fondi. Stavolta il rischio è di non poter generare abbastanza capitale per ripagare la parte dei Monti bond ancora da rimborsare. (Sandra Riccio) 40 % il ribasso del titolo mps in borsa negli ultimi 6 mesi Foto: Fabrizio Viola, amministratore delegato del monte dei paschi di siena, e alessandro profumo, presidente. SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 160 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato economia scenari _ 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 75 (diffusione:446553, tiratura:561533) La stangata sul risparmio previdenziale, l'aumento della tassazione sul Tfr, la previsione di nuove entrate sulla casa: la sinistra perde il pelo ma non il vizio... Oscar Giannino Il problema del fisco in Italia è che continua a dar ragione a Mark Twain. Lui diceva che c'è una sola differenza tra l'impagliatore e l'esattore pubblico: l'impagliatore si accontenta della vostra pelle. Purtroppo, continua a essere vero anche nella bozza di legge di stabilità varata dall'attuale governo, che pure ha il vanto di abbattere di 18 miliardi le entrate, di azzerare la componente lavoro dell'Irap, di aggiungere 1,9 miliardi di incentivi agli assunti a tempo determinato, mezzo miliardo di bonusbebè, confermare gli eco-incentivi e quelli alla ristrutturazione, e via continuando. Che cosa fa storcere il naso a un incorreggibile liberale, allora? Parecchie cose. Una certa qual disinvoltura su numeri e saldi, per cominciare. E poi tre scelte di fondo. Sui numeri è presto detto: se si dice che ci sono meno entrate per 18 miliardi, quanto meno insieme bisognerebbe dire che ce ne sono di aggiuntive per 3 miliardi e mezzo, che diventano 4 e mezzo a dire il vero se ci aggiungiamo il prelievo straordinario annunciato sui giochi legali (al momento nessuno ci fa caso o quasi, ma per i conti delle aziende concessionarie è una botta clamorosa, visto che lo Stato da loro ha ricavato 8,4 miliardi in tasse nel 2013). Direte voi: non sottilizziamo. Mica vero. In altri tempi, assumere 3,8 miliardi di euro di incassi dalla lotta all'evasione come copertura ex ante di nuova spesa pubblica avrebbe fatto urlare allo scandalo assoluto. Si tratta di questioni di sostanza, di sana e prudente gestione della contabilità pubblica, non di sfumature. Ma le cose più dure da mandar giù sono altre: le tre scelte di fondo che ispirano la filosofia delle entrate della legge di stabilità. La prima è la stangata sul risparmio previdenziale, venduta come «allineamento alle medie europee». Si passa dall'11,5 per cento di tassazione dei fondi di previdenza integrativa, al 20. Per le casse previdenziali professionali, l'aliquota sale dal 20 al 26 per cento. L'allineamento all'Europa, già utilizzato per elevare al 26 l'aliquota sui conti correnti mentre i titoli di Stato restano tassati al 12,5, non c'entra assolutamente nulla. L'idea vera è quella di scoraggiare gli italiani al risparmio, perché occorre incentivare i consumi. È la tenaglia fiscale che risponde alla stessa filosofia del bonus di 80 euro sul versante della spesa, confermato per il 2015. Ma questa idea è profondamente sbagliata. Per almeno due ragioni. La prima è che viviamo in un Paese dove la previdenza pubblica, malgrado il drastico innalzamento dell'età pensionabile disposto dalla legge Fornero, pesa per il 16 per cento del Pil cioè 3 punti più della media europea e oltre 4 rispetto alla media Ocse. E questo bel peso si regge solo grazie a oltre 50 miliardi di euro l'anno che vengono dalla fiscalità generale, rispetto ai contributi raccolti, che sono l'unica fonte per pagare i trattamenti visto che il sistema resta a ripartizione. In un sistema tanto squilibrato, dopo anni trascorsi a tentare di convincere gli italiani a metter da parte quote crescenti del proprio salario per una pensione integrativa che si aggiunga a quella molto più magra di un tempo che maturerà col sistema non più agganciato alle ultime retribuzioni, diamo oggi agli italiani un messaggio totalmente opposto. Spendete cari italiani, perché sulla pensione integrativa lo Stato allunga le mani. Come le allunga sul Tfr sia che decidiate di ritirarlo in busta, visto che vi alzerà il prelievo Irpef complessivo, sia che lo facciate restare accantonato, visto che l'aliquota sale anche in quel caso di 6 punti rispetto a oggi. Dicono che sia un'impostazione keynesiana. Non è vero per nulla. Dimenticano che per il buon economista invocato dai fautori di Stato e deficit la leva essenziale per uscire dalla crisi sono gli investimenti: e colpire il risparmio previdenziale significa proprio disboscare le masse finanziarie che, accantonate con versamenti rateali, intanto vengono impiegate sui mercati acquistando titoli privati e pubblici, e a sostegno delle imprese. Ma la cosiddetta stretta sulle rendite finanziarie non è solo sbagliata economicamente, è anche una vera e propria trappola verbale cara alla sinistra. Oggi tornata platealmente di moda, citando a raffica Thomas Piketty e il suo tomo che invoca tasse patrimoniali à gogo. L'aliquota del 26 per cento sul conto corrente, che con il concomitante bollo titoli patrimoniale può arrivare per interesse composto anche a una tassa superiore al 40 SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 161 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fisco le patrimoniali nascoste nella manovra 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 75 (diffusione:446553, tiratura:561533) SCENARIO POLITICO/ECONOMICO - Rassegna Stampa 23/10/2014 162 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato per cento del rendimento maturato, colpisce il ceto medio e basso, non certo magnati e industriali. La stessa cosa avviene con lo stellare aumento della tassazione sugli immobili, ascesa in 4 anni da poco più di 9 miliardi annui a, ci scommetto, oltre 28 miliardi in questo 2014 (e occhio alla local tax semplificata annunciata dal governo, perché nelle bozze fino a due settimane fa si parlava di un plafond «contenuto», si fa per dire, in 30 miliardi annui di entrata, cioè un ulteriore aumento nel 2015). E oggi si aggiunge un terzo pilastro: la sberla al risparmio previdenziale. Paragonare risparmi, pensioni e case alla manomorta dei latifondisti da colpire nel Settecento illuminista è un trucco che solo a dei malati di mente può risultare accettabile. Eppure così va il mondo, in un'Italia in cui parole e fatti coincidono in sempre minor misura. Infine. Ancora una volta nella legge di stabilità lo Stato gioca da baro con la retroattività degli aumenti fiscali. Lo sgravio Irap annunciato per 5 miliardi nel 2015 in realtà vale poco più della metà, perché contestualmente si rialza al 3,9 per cento l'aliquota e lo si fa retroattivamente, cioè a partire dal primo gennaio 2014 quando alle imprese si era detto che quest'anno pagavano un 10 per cento in meno, sgravio che ovviamente scompare. Idem dicasi per gli aggravi di aliquota sul risparmio previdenziale. Anche quelli retroattivi dal 2014. Con tanti saluti alla delega fiscale innovativa, allo Statuto del contribuente, all'impegno di retrocedere al contribuente onesto almeno parte dei proventi della lotta all'evasione invece usati per coprire nuova spesa. Peccato. Peccato continuare a prevedere clausole di garanzie con ulteriori aumenti fiscali nel triennio a venire: se i governi toppano sui conti dovrebbe bloccarsi automaticamente la spesa come negli Usa, non aumentare automaticamente le entrate. Peccato che le imprese ancora non saldate dallo Stato non siano ammesse a compensazione fiscale immediata. Peccato non far pagare all'Agenzia delle entrate un 15 per cento del petitum al contribuente come ristoro del danno e tempo perso, se è questi a vincere. Niente di tutto questo. Speriamo di essere ancora in grado di pagare qualcosa, quando il fisco italiano deciderà di cambiare strada e di non essere un impagliatore di cadaveri. Foto: Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Foto: fino a due settimane fa si ipotizzava un plafond di entrate sul mattone pari a 30 miliardi annui in aumento rispetto al 2014