Addio Bre banca Ma Ubi sceglie Cuneo per la sede del Nord Ovest

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Addio Bre banca Ma Ubi sceglie Cuneo per la sede del Nord Ovest
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ziata dall’ex presidente della
Fondazione Crc Ezio Falco circa
un anno fa e che ha visto un’accelerazione nelle ultime due settimane, ossia da quando il presidente Giandomenico Genta ha
ottenuto il via libera a vendere
dal proprio consiglio generale,
che anche ieri ha accettato all’unanimità l’esito della trattativa.
«I risultati ottenuti confermano
il riconoscimento dell’importanza strategica e della ricchezza
del Cuneese per il gruppo Ubi.
Un territorio che grazie alle intese raggiunte continuerà ad avere un ruolo centrale nelle strategie della banca», commenta Genta. Le insegne della Bre? Scompariranno, anche se non si sa bene
quando: l’accordo tra Crc e Ubi
prevede infatti che rimangano
«per un periodo congruo» nella
sua storica area di attività.
no Fashion Week per difendere la moda italiana, sensibilizzando però i
consumatori sui prodotti chimici nocivi
che possono essere contenuti nei capi d’abbigliamento d’importazione.
La manifestazione vuole rilanciare l’immagine un po’ sbiadita di una Torino capitale della moda piemontese, in una regione
dove operano oltre 4500 aziende di settore
per un totale di 40 mila addetti. Così Cna Federmoda ha aderito al progetto coinvolgendo ben tredici stilisti, sarti e produttori di
accessori, che sfileranno mercoledì
dalle 21 nel complesso Mrf di corso
Settembrini sotto
l’insegna “Slow Fashion“ (www.slowfashionitalia.it). Il
marchio è stato
ideato da Cna Torino nel 2010 per
identificare e valo'&%&3.0%"
rizzare la moda inte-BTFEF
ramente italiana,
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così come prevede
la legge 166/2009. «L’artigianato e la piccola impresa sono la colonna vertebrale del sistema moda piemontese — ha sottolineato
il presidente regionale di Cna Federmoda
Silvio Cattaneo — ed eccellono per qualità
e competenza e non di rado anche per la capacità di raggiungere importanti mercati
esteri con i loro prodotti». La Fashion Week
può dunque diventare uno strumento di visibilità per le piccole imprese. FW
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milioni “liquidi” più un pacchetto di
azioni che consentirà di salire al 5,9 per cento di Ubi. È il
prezzo che la Fondazione Cassa
di risparmio di Cuneo ha strappato nella trattativa con il gruppo
bancario per la vendita del 25
per cento della Banca regionale
europea ancora in suo possesso.
In questo modo la Bre entrerà
a far parte a tutti gli effetti della
“banca unica” Ubi. Ma la fondazione cuneese è riuscita a ottenere anche un’altra concessione alla capogruppo: il nuovo istituto
insedierà nel capoluogo della
Granda la direzione di tutta la
macro area Nord-Ovest. Un ennesimo cambio di quartier generale, dopo che negli ultimi anni erano stati spostati da Cuneo a Milano e poi a Torino.
ENTOVENTI
In più, l’accordo siglato tra Crc
e Ubi prevede che l’istituto lasci
a Cuneo le attività di gestione del
pre-contenzioso e la Ubi Sistemi
e Servizi. È un modo per tutelare
l’occupazione dell’area, anche
perché il piano industriale della
nuova Ubi “unica” prevede in tutta Italia 2.750 uscite, 1.100 as-
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sunzioni e 280 sportelli chiusi entro il 2020. Con la Crc, l’istituto si
è comunque impegnato a organizzare anche dei corsi di formazione nel capoluogo della Granda e a garantire alle imprese del
Cuneese un plafond di credito a
condizioni agevolate.
Finisce così una trattativa ini-
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L banchiere Camillo Venesio, ceo e
general manager della Banca del
Piemonte, sarà il protagonista
venerdì della cerimonia di consegna
dei diplomi al Collegio Carlo Alberto di
Moncalieri. Il numero uno dell’istituto
di credito piemontese, introdotto dal
presidente dell’istituzione della
Compagnia San Paolo Pietro Terna,
interverrà sul ruolo del banchiere oggi
tra Europa e innovazione.
L’appuntamento è per le 17. Poi
toccherà a Luciano Pomatto,
assistente all’Institute of Technology
della California intervenire. Seguirà la
«award ceremony».
NA FEDERMODA in passerella alla Tori-