Lezione del 28ottobre 2015- La rilevazione degli atteggiamenti
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Lezione del 28ottobre 2015- La rilevazione degli atteggiamenti
LA TECNICA DELLE SCALE / SCALING PER LA RICERCA SOCIALE Famiglia di procedure caratterizzate da un insieme coerente di items (elementi) considerati indicatori di un concetto complesso, ad elevato livello di generalità: generalmente possiamo dire che la forma tipica di questi strumenti consiste in una batteria di domande e che l’esito dell’applicazione di questi strumenti consiste nella costruzione di un indice empirico Le procedure di scaling sono numerose, di vario tipo e producono variabili di diverso tipo: possono essere utilizzate per diversi obiettivi di ricerca: a) valutazione/misurazione di proprietà degli individui; b) valutazione/misurazione delle proprietà di oggetti di vario tipo (professioni, prestazioni, servizi…) sulla base delle opinioni/giudizi/valutazioni espresse dagli individui Il campo di applicazione più esteso delle procedure di scaling è quello che concerne la definizione operativa di concetti disposizionali, vale a dire di concetti che a) SI RIFERISCONO A PROPRIETA’ NON OSSERVABILI DIRETTAMENTE, CONCEPITE COME TENDENZE DI CERTI SOGGETTI A MOSTRARE PARTICOLARI DISPOSIZIONI IN DETERMINATE CIRCOSTANZE (es. aggressività, intelligenza, prudenza) b) DISEGNANO SISTEMI DI ASPETTATIVE DA PARTE DELL’OSSERVATORE; DI CONSEGUENZA IL RAPPORTO DI INDICAZIONE HA UNA FORTE CONNOTAZIONE PROBABILISTICA RIENTRANO NELLA CATEGORIA DEI CONCETTI DISPOSIZIONALI MOTIVAZIONI, ATTEGGIAMENTI, OPINIONI LA RILEVAZIONE / MISURAZIONE / VALUTAZIONE DEGLI ATTEGGIAMENTI DEFINIZIONI DI ATTEGGIAMENTO: a) complesso di sentimenti a favore o contro un dato oggetto di valutazione (definizione psicologica) b) “affetto a favore o a sfavore di un oggetto psicologico” (Thurstone e Chave, 1929) c) “organizzazione durevole di processi motivazionali, emozionali, percettivi, cognitivi, riguardanti un qualche aspetto del mondo dell’individuo” (Krech e Crutchfield, 1948) d) “stato di prontezza mentale e neurologica, organizzato per il tramite dell’esperienza, il quale indirizza e influenza in maniera dinamica le risposte dell’individuo nei riguardi di tutti gli oggetti e le situazioni con le quali è in relazione” (Allport, 1954) Queste diverse accezioni dell’atteggiamento sono “compendiate” nel cosiddetto modello tripartito di analisi degli atteggiamenti, che ne distingue tre diverse componenti, a partire da una definizione più articolata ATTEGGIAMENTO = insieme di tendenze e sentimenti, pregiudizi e nozioni preconcette, idee, timori, apprensioni e convinzioni di una persona nei confronti di un determinato oggetto/argomento COMPONENTI DELL’ATTEGGIAMENTO COMPONENTE COGNITIVA = insieme delle conoscenze, credenze e cognizioni relative a un determinato oggetto, che ne consentono il riconoscimento COMPONENTE AFFETTIVA/EMOTIVA = insieme di affetti, emozioni, sentimenti verso un determinato oggetto; grado di favore o sfavore nei suoi confronti COMPONENTE ATTIVA/CONATIVA/COMPORTAMENTALE tendenza ad agire pro o contro un determinato oggetto = Si assume, in questo modello, che le tre componenti, ancorché distinte, siano tra loro interrelate e comunque tendenti alla concordanza N.B. in base all’assunto che gli atteggiamenti riflettono le credenze, cioè le rappresentazioni che derivano dalla conoscenza degli oggetti eventi, persone, gruppi, ecc.), buona parte della teoria sugli atteggiamenti si fonda sullo studio della componente cognitiva MODELLO DI ANALISI DEGLI ATTEGGIAMENTI STIMOLO ATTEGGIAMENTO RISPOSTA MOTIVAZIONI ATTEGGIAMENTO COMPORTAMENTO OBIETTIVO DELLE OPERAZIONI DI LA RILEVAZIONE / MISURAZIONE / VALUTAZIONE DEGLI ATTEGGIAMENTI RILEVARE / MISURARE / VALUTARE L’INTENSITA’/IL GRADO / LA VALENZA, NONCHE’ LA DIREZIONE/SEGNO DEGLI ATTEGGIAMENTI PROCEDURE TECNICHE DI SCALING SCALING = processo di rilevazione di stati su una proprietà disposizionale non direttamente osservabile, concettualizzata /percepita come “grandezza” STRUMENTI SCALA = insieme organico e coerente di elementi (ITEMS), considerati indicatori di un concetto disposizionale OPINIONE = espressione / manifestazione verbale/indicatore dell’atteggiamento (Thurstone e Chave, 1929) CRONOLOGIA DELLO SVILUPPO DELLE PROCEDURE/TECNICHE DI SCALING Metà anni ’20: Emory Bogardus (sociologo) tecnica per rilevare la distanza sociale fra gruppi etnici Fine anni ’20: Luis Leon Thurstone (psicologo) tecnica di scaling basata sul principio/legge del “giudizio comparativo” approccio centrato sugli stimoli Inizio anni ’30: Rensis Likert tecnica basata sul principio che diverse reazioni allo stesso stimolo dipendono da differenze individuali tra i soggetti approccio centrato sui suggetti Anni ‘40/’50: Luis Guttman tecnica basata sull’assunto deterministico che le reazioni dei soggetti agli stimoli sia interamente determinata dalla posizione del soggetto e dalla posizione dell’item sulla scala approccio centrato sulle risposte Dagli anni ’60: sviluppo di approcci/tecniche probabilistiche/non deterministiche , che recuperano alcuni aspetti dei tre approcci tradizionali, tentando di superarne e risolverne i punti più controversi (G. Rasch, D. Andrich, R.J. Mokken, A. Birnbaum) MODELLI DI SCALING Unidimensionali = finalizzati alla selezione di un insieme di elementi (items) di cui si può empiricamente dimostrare la corrispondenza con una sola proprietà/dimensione socio-psicologica sottostante Multidimensionali: finalizzati alla selezione di items che permettano di classificare i soggetti simultaneamente secondo due o più proprietà/dimensioni (alcune delle quali sono previste, altre invece emergono dall’elaborazione dei dati) SCALA DI DISTANZA SOCIALE (Emory Bogardus, Measuring Social Distance, 1925) Obiettivo: misurare la distanza (psicologica!) percepita tra gruppi nazionali attraverso indicatori di accettazione/rifiuto del contatto diretto o indiretto con un altro individuo appartenente ad un gruppo etnico diverso dal proprio Ipotesi teorica: quanto più un soggetto è disposto ad accettare un contatto intimo con un altro individuo appartenente ad un gruppo etnico diverso dal proprio, tanto più è aperto al contatto (e viceversa): la distanza sociale è concepita dunque come un atteggiamento di cui i comportamenti sono l’espressione. Strumento: scala a sette items: primo esempio sociologicamente significativo di costruzione e misurazione di un atteggiamento 1. Accetterei in stretta parentela per matrimonio 2. Accetterei come amico 3. Accetterei come vicino di casa 4. Accetterei come compagno di lavoro 5. Accetterei nel mio paese come cittadino 6. Accetterei nel mio paese come visitatore soltanto 7. Escluderei dal mio paese Assunti: 1) l’ordinamento gerarchico è cumulativo: chi abbia risposto affermativamente ad un livello di intimità risponderà affermativamente agli items successivi che prevedono gradi di intimità inferiori: la cumulatività è prova che a tutti gli items è sottostante un’unica dimensione= unidimensionalità della scala (N.B. il principio della cumulatività degli elementi come prova dell’unidimensionalità della scala è alla base dello Scalogramma di Guttman) 2) i punti/livelli della scala sono equidistanti (non dimostrato!!) Questi assunti derivano dal procedimento di costruzione della scala: Bogardus partì da 60 items, che sottopose a 100 giudici chiamati a valutare l’ammontare di distanza sociale contenuto in ciascun item e a collocarlo nel rispettivo livello di scala, in base ad un sistema di classificazione a 7 livelli corrispondenti a livelli crescenti di distanza sociale. Per ogni livello fu scelto l’item con media aritmetica pari a 1,2,3,4,5,6,7 Tra le varie e numerose applicazioni della scala figura quella in cui furono intervistati 1725 americani, relativamente a quattro minoranze etniche. Per ogni item furono registrate le percentuali di risposta positiva, da cui 1 Inglesi 93,7 Svedesi 45,3 Polacchi 11,0 Coreani 1,1 2 96,7 62,1 11,6 6,8 3 97,3 75,6 28,3 13,0 4 95,4 78,0 44,3 21,4 5 95,9 86,3 58,3 23,7 6 1,7 5.4 19,7 47,1 7 0,0 1,0 4,7 19,1 N.B. caduta delle risposte relative agli items 6 e 7, da cui: - 6 e 7 fuori dimensione, cioè non riferibili al continuum di disponibilità all’azione implicata dagli items da 1 a 5 - items 6 e 7 espulsi dalla scala, in quanto presumibilmente appartenenti a un’altra dimensione, e denotanti un’area di rifiuto (l’item 7 presenta un elemento punitivo!) Lo strumento permette di: a) collocare i diversi gruppi etnici lungo la scala di distanza sociale (indice di distanza sociale A) b) misurare il grado di disponibilità degli intervistati ad intrattenere rapporti con soggetti di nazionalità diversa dalla propria= classificare gli intervistati per “grado” di distanza sociale percepita (indice di distanza sociale B) Ogni minoranza etnica è stata classificata in base al punteggio ottenuto per somma dei prodotti calcolati moltiplicando le % di risposta positiva, registrate per ciascun item, per un valore arbitrario da 1 a 5, nella direzione di un incremento della distanza sociale (item 1 x 1, item 2 x 2, ecc,) Da cui Valutazione dei punti di distanza sociale di 4 minoranze etniche Inglesi Svedesi Polacchi Coreani 1 93,7 45,3 11,0 1,1 2 193,4 124,2 23,2 13,6 3 291,9 226,8 84,9 39,0 4 381,8 312,0 177,2 85,6 Poiché: - non è dimostrata l’equidistanza degli items - è incognito il punto 0 - sono arbitrari i punteggi scalari 5 479,5 431,5 291,5 118,5 Totale 1440,1 1139,8 587,8 257,8 possiamo solo concludere “i gruppi stanno nell’ordine che è stato mostrato”, senza poter stimare quanto ciascun gruppo sia percepito più o meno socialmente distante rispetto a ciascun altro. SCALA THURSTONE EQUAL APPEARING INTERVALS (Luis Leon Thurstone, Attitudes can Be Measured, 1928) FONDAMENTO TEORICO: legge del giudizio comparativo, per cui “quanto minore è la differenza tra due stimoli, tanto minore è il numero di persone in grado di percepirla” derivata da esperimenti di psico-fisica, secondo i quali “l’aumento della sensazione è proporzionale all’aumento dello stimolo” basati sulla nozione di soglia = quantità minima iniziale di intensità di uno stimolo, necessaria perché si instauri il processo stimolorisposta da cui è possibile determinare anche la quantità minima richiesta per percepire un cambiamento di intensità dello stimolo Assumendo che tale quantità sia costante, si ha: S2- S1 = S3-S2 = S4-S3 = ……………… e dunque S1----S2----S3----S4 Questa teoria del rapporto stimolo/sensazione è alla base del metodo degli intervalli percepiti come uguali, sul quale si fonda la tecnica di scaling elaborata da Thurstone FASI OPERATIVE DI PROGETTAZIONE, MESSA A PUNTO E UTILIZZAZIONE DI UNA SCALA “tipo” THURSTONE 1. FORMULAZIONE DEGLI ITEMS: vengono elaborate numerose proposizioni (items) che vertono su un determinato oggetto tematico 2. CLASSIFICAZIONE DEGLI ITEMS: un certo numero di giudici è chiamato a valutare, comparare e classificare gli items relativamente a 11 categorie, corrispondenti ad altrettante posizioni scalari, differenziate per direzione (positiva / negativa) e per intensità. N.B. si chiede ai giudici un giudizio sugli items, non il loro personale giudizio sull’oggetto tematico = i giudici fungono da “strumento” di misurazione (Vedi in Materiali) A B C D E ------------------area positiva F G H I J K ------------------area negativa posizione neutrale A= valore positivo estremo K= valore negativo estremo 3. CALCOLO DELL’ITEM SCORE: per ogni item, si calcola la mediana (= misura di tendenza centrale relativa a distribuzioni ordinali) delle posizioni ad esso assegnate dai vari giudici e la relativa variabilità / dispersione misurata in Q = differenza interquartilica tra il valore del terzo quartile e il valore del primo quartile = Q3 – Q1. I° II° III° IV° --------------0,25--------------0,5°--------------0,75----------0,25 0,50 0,75 costituiscono i valori in grado di suddividere la distribuzione in parti uguali quanto più basso è Q, tanto minore è la dispersione, cioè la variabilità della distribuzione, tanto minore è l’ambiguità dell’ item, tanto maggiore è la sua capacità di rappresentare un determinato livello di scala Per il calcolo di Q si ricorre alla costruzione della Ogiva di Galton (mediana grafica- Vedi in Materiali) 4. SELEZIONE DEGLI ITEMS: per ogni categoria/livello di scala vengono scelti gli items (o l’item) con più bassi valori di Q tra quelli in essa inseriti 5. SOMMINISTRAZIONE DELLA SCALA: nella scala definitiva, che sarà somministrata agli intervistati, ogni item avrà un preciso valore scalare. Ogni intervistato deve scegliere la proposizione (item) che condivide maggiormente e che così viene a rappresentare il suo stato sulla “proprietà” in esame. L’intervistato può scegliere anche più items, dei quali verrà calcolata la media, ovvero verrà determinata la mediana, e il risultato costituirà la “misura” del suo stato sulla “proprietà”. La scala elaborata secondo il procedimento Thurstone esemplifica il tipo di variabile costruita in termini di scala ad intervalli, riconducibile alle variabili metriche, di tipo quasicardinali, poiché fa riferimento a una proprietà concettualizzata come grandezza, percepita come continua ma “misurata” in assenza di una unità di misura convenzionale Esempio di scala Thurstone progettata per la misurazione scalare dell’individualismo (Vedi in Materiali) SCALA LIKERT Summated rating scales (Rensis Likert, A Technique for the Measurement of Attitudes, 1932) APPROCCIO: a differenza di Thurstone, non si preoccupa di “scalare” gli items, ma muove dal presupposto che diverse reazioni allo stesso stimolo dipendano da (e siano indicative di) differenze nei soggetti FASI OPERATIVE DI PROGETTAZIONE, MESSA A PUNTO E UTILIZZAZIONE DI UNA SCALA “tipo” LIKERT 1. FORMULAZIONE DEGLI ITEMS: si formula una serie di proposizioni riferite alla “proprietà” in esame, in relazione alla diverse dimensioni del concetto 2. COLLAUDO DEGLI ITEMS: si ricorre a un campione dei soggetti ai quali andrà somministrata la scala finale perché esprimano il proprio grado di accordo relativamente a ciascun item (solitamente a cinque o a sette livelli): a ogni grado di accordo si fa corrispondere un punteggio, nella direzione scelta dal ricercatore (polo positivo o negativo; a favore o contro…) 3. SELEZIONE DEGLI ITEMS: si ordinano i soggetti in base al loro punteggio medio dai più favorevoli ai più sfavorevoli (o viceversa); si prende una frazione (in genere il 25%) dei più favorevoli e dei più sfavorevoli: si scelgono gli items che meglio discriminano i due gruppi. La scelta è effettuata in base alla misura del potere discriminante (PD)di ciascun item PD = differenza fra la media ponderata delle risposte dei soggetti più favorevoli e la media ponderata dei soggetti meno sfavorevoli Procedura di calcolo del potere discriminante di ciascun item: - per ogni intervistato selezionato per il “collaudo” (pre testing) si calcola il punteggio medio (o totale) - gli intervistati vengono ordinati dal più favorevole al più sfavorevole - si prende una quota dei più favorevoli e dei più sfavorevoli - si scelgono gli items che meglio discriminano i due gruppi ES. : gradazione dell’accordo articolata in 5 picchetti, con punteggi da 1 a 5 nella direzione positiva; favorevoli = 30 soggetti punteggi: 1 2 3 4 5 frequenze: 0 2 10 9 9 item score: 0 4 30 36 score medio: 115:30 = 3,83 45 = 115 sfavorevoli = 30 soggetti punteggi: 1 2 3 4 5 frequenze: 6 24 0 0 0 item score: 6 48 score medio: 54:30 = 1,80 0 0 0 = 54 PD = 3,83 – 1,80= 2,03. Saranno scelti gli items con più alto valore di PD 4. SOMMINISTRAZIONE DELLA SCALA: la scala sarà costituita dagli items selezionati. La posizione di ciascun caso sarà ottenuta come somma semplice dei punteggi registrati lungo tutto la scala, ovvero come punteggio medio= indice additivo Esempio di Scala Likert utilizzata per la misurazione della componente cognitiva del pregiudizio etnico in una ricerca su un campione di studenti di scuola superiore del Lazio 16) Ti sottoponiamo una serie di affermazioni comuni a proposito degli stranieri immigrati. Per ciascuna di esse indica il tuo grado di accordo o di disaccordo. ACCORDO del prevapartutto lentezialmente mente a. b. c. d. e. f. g. DISACCORDO parpreva- del ziallentetutto mente mente Gli stranieri immigrati apportano nuovi stimoli culturali………………………………….... 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati hanno spesso comportamenti invadenti…………………………. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati contribuiscono Allo sviluppo culturale del Paese……………….. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati sono troppo legati alle proprie tradizioni……………………………... 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati badano solo ai propri interessi……………………………………. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati sono spesso persone originali………………………………….. 1 2 3 4 5 6 Molto spesso gli stranieri immigrati non sono persone pulite……………………………….. 1 2 3 4 5 6 h. Gli stranieri immigrati introducono nel Paese ideologie pericolose………………………... 1 2 3 4 5 6 Generalmente gli stranieri immigrati hanno poca voglia di lavorare…………………….. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati introducono comportamenti sessuali troppo liberi……………... 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati sottraggono lavoro agli italiani………………………………… 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati hanno troppi figli………… 1 2 3 4 5 6 m. Gli stranieri immigrati spesso disturbano con il loro comportamento………………………... 1 2 3 4 5 6 2 3 4 5 6 2 3 4 5 6 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati non sanno stare al loro posto…………………………………. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati contribuiscono allo sviluppo economico del Paese………………. 1 2 3 4 5 6 Con la loro presenza, gli stranieri immigrati degradano il quartiere…………………. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati introducono nuove mode………………………………………. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati diffondono comportamenti in contrasto con le nostre tradizioni………………………………... 1 2 3 4 5 6 w. Gli stranieri immigrati rendono più difficile la ricerca di abitazioni in affitto ………………….. 1 2 3 4 5 6 i. j. k. l. n. o. p. q. r. s. t. u. v. x. Gli stranieri immigrati generalmente non rispettano le regole della convivenza civile……………………………………………… 1 Gli stranieri immigrati introducono malattie prima 1 inesistenti Gli stranieri immigrati usufruiscono abusivamente del nostro sistema di assistenza…………………………………………. 1 Gli stranieri immigrati aggravano i problemi di ordine pubblico……………………… Accettando lavori non regolamentati, gli stranieri immigrati, di fatto, contribuiscono alla diffusione del lavoro non regolamentato anche fra gli italiani………………. y. 1 2 3 4 5 6 Gli stranieri immigrati spesso sono troppo critici nei confronti della società italiana………………... 1 2 3 4 5 6 Gli items sono stati progettati in base a dimensioni relative alla rappresentazione sociale dello straniero: minaccia/economica, minaccia/sociale, minaccia/culturale, caratteristiche personali… N.B. I diversi gradi di accordo caratterizzano la natura ordinale della scala; l’assegnazione di un punteggio a ciascun grado di accordo trasforma ogni elemento della scala in una variabile metrica, detta quasi-cardinale poiché fa riferimento a una proprietà concettualizzata come grandezza, percepita come continua ma “misurata” in assenza di una unità di misura condivisa e in assenza di un punto di origine (valore “0”). Comunque il risultato della procedura sommativa può essere riconvertito in una variabile ordinale!! Raccomandazioni: - evitare la monotonia della scala (monopolarità degli items) response set = tendenza a rispondere in modo meccanico, indicando sempre la stessa modalità di risposta - evitare il punto neutrale/dell’indecisione attrazione del medio Problemi: - curvilinearità = un’affermazione è rifiutata o accettata da persone che si collocano su posizioni opposte: es: si deve sempre fare un prestito ad un amico se siamo certi che ce lo rende: per cui chi è favorevole sarebbe generoso, chi è contrario l’opposto: Senonché è possibile che si dichiari contraria una persona talmente generosa da non accettare che il prestito d un amico possa essere fatto solo “a certe condizioni” - acquiscenza = tendenza a dichiararsi d’accordo con tutte le affermazioni FASI SUCCESSIVE ALLA RILEVAZIONE 5. ANALISI DEGLI ELEMENTI (ITEMS ANALYSIS = si calcola la correlazione elemento-scala, per individuare gli elementi che non sono coerenti con gli altri 6. CALCOLO DELLA COERENZA INTERNA COMPLESSIVA DELLA SCALA (la procedura più utilizzata a a tal fine è quella conosciuta come alfa di Cronbach > α) 7. ANALISI FATTORIALE Si tratta di operazioni volte ad accertare l’unidimensionalità della scala. La trattazione di alcune di tali operazioni è rinviata alla sezione del corso che tratterà le procedure e le tecniche di analisi statistica dei dati. DIFFERENZIALE SEMANTICO (C.E. Osgood, G.J. Suci, P. H. Tannembaum, The Measurement of Meaning, 1957) Tecnica elaborata da Osgood (psicologo statunitense) Suci e Tannembaum con l’obiettivo di rilevare il significato che un determinato concetto/oggetto cognitivo assume per un intervistato: questione di grande rilevanza per lo studio del comportamento sociale La tecnica prevede che un oggetto sia valutato/qualificato in base a un certo numero di coppie di attributi opposti (es. vecchio/giovane; buono/ cattivo; forte/debole….), proposti in forma standardizzata a tutti i soggetti intervistati e volti a sopperire a eventuali difficoltà di verbalizzazione/descrizione del significato attribuito dai singoli soggetti all’oggetto cognitivo in esame mediante le associazioni individuate tra lo stesso oggetto cognitivo e le coppie di attributi proposte dal ricercatore per qualificarlo. Lo strumento di rilevazione consiste in una serie di scale graduate – generalmente articolate in sette “picchetti” semanticamente ancorate solo agli estremi (corrispondenti alla coppia di aggettivi bipolari), mentre ai valori intermedi il significato viene attribuito dagli stessi intervistati che così hanno modo di classificare l’intensità del proprio giudizio (combinazione di associazioni controllate + scaling) Esempio: 15. Nel tuo Studentato, come definiresti il “clima” delle relazioni tra le persone delle varie nazionalità? [Per ciascuna coppia di aggettivi, scegli il quadratino che esprime meglio la tua posizione] collaborativo amichevole autoritario □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ competitivo conflittuale democratico Quali coppie di attributi ? Osgood e collaboratori propongono attributi standard (cioè anche poco pertinenti con l’oggetto di valutazione- Lista originaria di 50, ascrivibili a tre dimensioni: valutazione (es. buono/cattivo; positivo/negativo..), potenza (es. pesante-leggero; forte/debole..), attività (es. veloce/lento; attivo/passivo..), sostenendo (contro il parere di latri studiosi!!) che queste tre dimensioni governano nella maggioranza dei casi lo spazio semantico degli individui (“indipendentemente dalla cultura dei soggetti studiati”!!): N.B. studi successivi hanno messo in discussione Quante coppie di attributi ? quelle necessarie, a giudizio del ricercatore, a coprire le dimensioni valutative individuate Quali tipi di elaborazione? Numerosi e vari, indirizzati a tracciare sia il profilo dell’oggetto, sia il profilo dei soggetti rispondenti quando essi stessi sono oggetti di auto-valutazione!!!): profili medi, punteggi per somma Risultato atteso: multidimensionalità dei significati attribuiti agli oggetti di valutazione >>> capacità di rilevare la struttura multidimensionale degli atteggiamenti