Norme di conformità e congruenza

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Norme di conformità e congruenza
COMUNE DI CAMPOROSSO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
AI SENSI LRL N° 36/97
NORME DI CONFORMITA' E CONGRUENZA
ELENCO DELLE SIGLE E ABBREVIAZIONI
Contenute nella tavola 25 e 26 "Struttura del Piano"
- A
- Al
- BR
edificati
- BC1-BC2
edificati
- BC3
edificati
Ambito di conservazione del nucleo storico di Camporosso
Ambito di conservazione del nucleo frazionale
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti
esistenti
Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti
intorno al centro storico
Area di concentrazione volumetrica degli ambiti BC1-BC2
Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti
nell'area collinare dei Pozzi
- C
Distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente
residenziale
- DR
Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti produttivi esistenti
- D
Distretto di trasformazione urbana per aree produttive
- DP
Distretto di trasformazione a destinazione direzionale privata
- EF1
Area di produzione floricola di fondovalle
- EF2
Area di produzione floricola di fondovalle
- EF3
Area di produzione floricola di fondovalle
- EC1
Area di produzione floricola/viticola/olivicola di collina
- EC2
Area di produzione floricola/viticola/olivicola di collina
- EC3
Area di produzione floricola/viticola/olivicola di collina
- EPA1
Territorio di presidio ambientale con insediamenti sparsi
- EPA2
Territorio di presidio ambientale prevalentemente insediato
- EPA3
Territorio di presidio ambientale prevalentemente non insediato
- ENI
Territorio non insediato
- TR1
Ambito di riqualificazione del tessuto edificato a destinazione
turisticoricettiva
- TR2
Distretto di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva per lo
sport e
il tempo libero a Camporosso Mare
- ME
Emergenza storico-architettonica e relativa fascia di rispetto
- MEG
Emergenza storico-architettonica con annesso giardino di pertinenza
da
conservare
- a
Area per l'istruzione esistente
- a
Area per l'istruzione di previsione
- b
Area per attrezzature di interesse comune esistente
- b
Area per attrezzature di interesse comune di previsione
- c
Area per verde pubblico attrezzato esistente
- c
Area per verde pubblico attrezzato di previsione
- d
Area per parcheggi esistente
- d
Area per parcheggi di previsione
- F
Area a servizi pubblici di interesse generale esistente
- F
Area a servizi pubblici di interesse generale di previsione
- F2
Area a servizi di interesse generale privati
- IA
Infrastruttura autostradale
- ID
Impianti distribuzione di carburante e servizi all'auto
- IF
Infrastruttura ferroviaria
- IAB
Infrastruttura di previsione dell"'Aurelia bis"ù
Viabilita' esistente
Viabilità di progetto
Alta Via dei Monti Liguri
Pista ecologica pedonale e ciclabile
Percorso escursionistico
1
- OF
- F3
Torrente Nervia
Oasi faunistica del Nervia
Area di rispetto e conservazio e delle sponde del torrente Nervia
Fascia di rispetto del nucleo storico di Camporosso
Fascia di rispetto cimiteriale
Arenile di Camporosso Mare
2
Cap. I
GENERALITA'
Art. 1
GENERALITA'
L'intero territorio del Comune di Camporosso é suddiviso dal P.U.C. nelle
seguenti tipi di zone:
- Ambiti di conservazione e riqualificazione, insediati e non insediati
- Distretti di trasformazione
- Infrastrutture e servizi pubblici e di uso pubblico.
Tali aree sono individuate nella cartografia di PIANO (Tav. 24.1.2.3.) e
suddivise ulteriormente nelle
seguenti zone ed elementi :
· Ambiti di conservazione e riqualificazione, insediati e non insediati,
comprendono:
- Zone A: Centro storico e di particolare pregio ambientale
- Fascia di rispetto del nucleo storico di Camporosso
- Zone BR (BR1÷BR7) di riqualificazione urbana e recupero
- Zone BC1, BC2, BC3 di Completamento e riqualificazione
- DR Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti produttivi esistenti
- Zona EF di produzione agricola specializzata di fondovalle
- Zona EC di produzione floricola/viticola/olivicola di collina
- EPA1 Territorio di presidio ambientale prevalentamente insediato
- EPA2 Territorio di presidio ambientale prevalentamente non insediato
- EPA3 Territorio di presidio ambientale con insediamenti sparsi
- ENI Territorio non insediabile
- TR1 Ambito di riqualificazione del tessuto edificato a destinazione turistico
ricettiva
- ME Emergenza storico-architettonica e relativa fascia di rispetto
- MEG Emergenza storico-architettonica con annesso giardino di pertinenza da
conservare
- Torrente Nervia
- OF Oasi faunistica del Nervia
- Area di rispetto e conservazione delle sponde del torrente Nervia
- Fascia di rispetto cimiteriale
- Arenile di Camporosso Mare
- ID Impianti di distribuzione di carburante e servizi dell'auto
· Distretti di trasformazione comprendono:
- C Distretto di trasformazione comprendente:
- C1 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale
nell'area compresa
tra via Verdi e via Piave
- C2 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale
nell'area "Bigauda"
- C3 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale
a Camporosso Mare/1
- C4 subdistretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale
a Camporosso Mare/2
- D Distretto di trasformazione urbana per aree produttive
- DP Distretto di trasformazione a destinazione direzionale privata
- TR2 Distretto di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva per lo
sport e il tempo libero
·
-
Infrastrutture e servizi pubblici e di uso pubblico comprendono:
a
Area per l'istruzione esistente
a
Area per l'istruzione di previsione
b
Area per attrezzature di interesse comune esistente
b
Area per attrezzature di interesse comune di previsione
c
Area per verde pubblico attrezzato esistente
c
Area per verde pubblico attrezzato di previsione
d
Area per parcheggi esistente
d
Area per parcheggi di previsione
F
Area a servizi pubblici di interesse generale esistente
3
-
F1/2
IA
IF
IAB
Area a servizi pubblici di interesse generale di previsione
Infrastruttura autostradale
Infrastruttura ferroviaria
Infrastruttura di previsione dell "Aurelia bis"
Viabilita' esistente
Viabilità di progetto
Percorso escursionistico
Alta Via dei Monti Liguri
Pista ecologica pedonale e ciclabile
Art. 2
APPLICAZIONI , MODALITA' DI ATTUAZIONE E CONTENUTI DEL P.U.C.
Il presente Piano, redatto ai sensi della legge 17/08/1942 n°1150 e successive
modificazioni ed
integrazioni, nonché della legge regione Liguria N° 36/97, disciplina l'assetto,
l'incremento edilizio e lo
sviluppo urbanistico dell'intero territorio Comunale di Camporosso.
Ogni attività di trasformaziione urbanistica ed edilizia da operarsi nel
territorio comunale dovrà uniformarsi
alle prescrizioni in esso contenute oltre che alle leggi nazionali e regionali
che normano l'attività edilizia ed
urbanistica.
Il Piano viene attuato ai sensi della legge 7/8/1942 n° 1150 e della Legge RL N°
36/97, attraverso Progetti
Urbanistici Operativi (PUO) o dirette concessioni o autorizzazioni ad edificare
o concessioni
convenzionate.
La diretta concessione edilizia potrà essere assentita se convenzionata al fine
di assicurare la completa
urbanizzazione dell'area. Ciò significa che il progetto dovrà essere corredato
da un atto unilaterale
d'obbligo che preveda ai sensi della Legge RL N°36/97 URBANISTICA art.49:
a) l'esecuzione diretta e/o monetizzazione:
1) delle opere di urbanizzazione primaria di pertinenza che si rendano
necessarie;
2) di alcune opere di urbanizzazione secondaria di fruizione collettiva a
disposizione del bacino di utenza
interessato dall'intervento, da reperirsi eventualmente anche al di fuori di
tale bacino;
b) la cessione delle opere, di cui al NN° 1) e 2) o il loro vincolo ad uso
pubblico, a scomputo degli oneri di
urbanizazione dovuti a norma della vigente legislazione in materia;
c) le garanzie finanziarie e i termini per l'adempimento dei relativi impegni.
Concessione diretta convenzionata é altresì prevista ai sensi e nei modi di cui
all'art. 35 comma 6 e 7 ed
all'art. 36 comma 4 della Legge N° 36/97.
Sono elementi costitutivi del PUC i seguenti elaborati:
DOCUMENTI DI PIANO
1. Descrizione fondativa. Documento degli indirizzi e degli obiettivi
2. Disciplina paesistica di livello puntuale: descrizione fondativa e norme di
attuazione
3. Norme di conformità e congruenza
4. Relazione geologica .
All.1 Schedatura del patrimonio edilizio di importanza storico-architettonica
All.2 Indagine sui caratteri naturalistici del Comune di Camporosso: analisi e
proposte
TAVOLE DI PIANO
TAV.1
Scala 1:10000 Carta dell'assetto insediativo puntuale
TAV.2
Scala 1:10000 Carta dell'antropizzazione storica del
territorio
TAV.3
Scala 1:10000 Carta delle aree di pregio naturalistico
TAV.4
Scala 1:10000 Carta delle proposte di intervento naturalistico
TAV.5.1/2/3
Scala 1:5000
Carta delle destinazioni d'uso degli edifici
(Catastale)
TAV.6.1/2/3
Scala 1:5000
Carta del numero di piano degli edifici
(Catastale)
TAV.7.1/2/3
Scala 1:5000
Carta della mobilità
TAV.8.1/2/3
Scala 1:5000
Carta dei servizi
TAV.9.1/2/3
Scala 1:5000
Carta delle urbanizzazioni a rete e impianti
tecnologici
(CTRL)
TAV.10.1/2/3
Scala 1:5000
Carta delle urbanizzazioni a rete e impianti
tecnologici
(Catastale)
TAV.11.1/2/3
Scala 1:5000
Carta del PRG vigente ed annesse varianti
TAV.12.1/2/3
Scala 1:5000
Carta dei condoni edilizi (Catastale)
4
TAV.13.
territorio in atto
TAV.14.
TAV.15.1/2/3
Scala
TAV.16.1/2/3
Scala
TAV.17.1/2/3
Scala
(CTRL)
TAV. 18.1/2/3
Scala
(Catastale)
TAV.19.1/2/3
Scala
morfologico(CTRL)
Scala 1:10000 Carta dell'antropizzazione del
Scala 1:10000 Carta dei margini e degli ambiti
1:5000
Carta dei vincoli (CTRL)
1:5000
Carta dei vincoli (Catastale)
1:5000
Carta Trasposizione PTCP Assetto insediativo
1:5000
Carta Trasposizione PTCP Assetto insediativo
1:5000
Carta Trasposizione PTCP Assetto geo-
TAV.20.1/2/3
Scala 1:5000
morfologico (Cat.)
TAV.21.1/2/3
Scala 1:5000
vegetazionale (CTRL)
Carta TrasposizionePTCP Assetto geoCarta Trasposizione PTCP Assetto
TAV.22.1/2/3
Scala
vegetazionale (Cat.)
TAV.23.1/2/3
Scala
TAV.24.1/2/3
Scala
Servizi (CTRL)
TAV.25.1/2/3
Scala
TAV.26.1/2/3
Scala
TAV.27.
insediativo (CTRL)
TAV.28.
variante (CTRL)
Tavole geologiche
TAV.1 G A/B/C/D
TAV.2 G A/B/C/D
TAV.3 G A/B/C/D
TAV.4 G A/B/C/D
1:5000
Carta Trasposizione PTCP Assetto
1:5.000
1:5000
Carta Uso del suolo (CTRL)
Carta Ambiti, Distretti, Infrastrutture e
1:5000
Carta Struttura del Piano (CTRL)
1:5000
Carta Struttura del Piano (Catastale)
Scala 1:10000 Proposta di variante PTCP assetto
Scala 1:10000 Confronto tra PTCP assetto insediativo e
Scala 1:5000
Scala 1:5000
Scala 1:5000
Scala 1:5000
Carta Geologica (CTRL)
Carta Geomorfologica (CTRL)
Carta Idrogeologica (CTRL)
Zonizzazione (CTRL)
Art. 3
LETTURA DELLE NORME E DELLE SIMBOLOGIE GRAFICHE - DEFINIZIONI PUNTUALI
La descrizione fondativa costituisce elemento di interpretazione del P.U.C..
In caso di contrasto tra i provvedimenti comunali prevalgono le presenti norme
con i relativi elaborati
grafici.
In caso di difformità tra prescrizioni normative ed elaborati grafici,
prevalgono le prescrizioni normative.
Per la puntuale definizione dei limiti delle zone di PUC, le dimensioni vanno
misurate comprendendo la
metà delle linee grafiche che dividono le zone.
Per la cartografia di base catastale e per l'esatta definizione dei fabbricati
esitenti bisognerà fare
riferimento alla situazione aggiornata presso l'UTE di Imperia
l documenti del Piano, elencati nell' articolo 2, vanno letti complessivamente
secondo le seguenti priorità:
a) Le tavole di sintesi del sistema geologico, la relativa normativa e la
relazione prevalgono sulle
indicazioni sia cartografiche che normative, eventualmente in contrasto,
contenute nelle tavole del sistema
urbanistico insediativo e produttivo
b) Le tavole di sintesi del sistema naturalistico e paesitico (tav.4), la
relativa normativa e la relazione
prevalgono sulle indicazioni sia cartografiche che normative, eventualmente in
contrasto, contenute nelle
tavole del sistema urbanistico insediativo e produttivo
c) Le tavole del sistema urbanistico, insediativo e produttivo forniscono
indicazioni urbanistiche attuative
vincolanti, solo se non in contrasto con le tavole e le normative del sistema
a)e b).
In sede di elaborazione dei progetti edilizi , qualora le linee grafiche, che
sugli elaborati di P.U.C.
delimitano e suddividono le aree, non coincidano con gli elementi di
suddivisione reali rilevabili sul terreno
o su mappa in scala maggiore (confini catastali di proprietà, fossati, limiti di
fasce o di zone di rispetto
obbligatorie), le linee grafiche di delimitazione o di suddivisione di cui sopra
possono essere portate a
coincidere con gli elementi di suddivisione reale rilevabili sul terreno o su
mappe in scala maggiore. In tal
caso la superficie di terreno che risulta dalla suddivisione mantiene l'indice
di utilizzazione originario
relativo alla zona di appartenenza secondo le tavole di piano, la potenzialità
edificatoria derivante andrà a
sommarsi a quella dell'area principale, nel rispetto di tutti gli altri
parametri urbanistici. In tal modo potrà
altresì essere verificato il lotto minimo, se richiesto. L'edificazione dovrà
preferibilmente essere realizzata
nell'ambito da cui deriva la maggiore potenzialità edificatoria, nel rispetto
prioritario comunque della
morfologia originaria del terreno.
In caso di difformità tra la carta della struttura del piano su base CTRL e su
base catastale, prevale
quest'ultima.
Art.4
TIPI DI INTERVENTO
Sono previsti i seguenti tipi di intervento da applicarsi secondo quanto sopra
disposto nelle singole zone
omogenee:
5
- nuova costruzione
- demolizione
- interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente di cui alle lettere
a) b) c) d) dell' art. 31 della
L.457/78.
In particolare i vari tipi di intervento sono così specificati:
-Nuova costruzione: ogni intervento che ha per scopo la realizzazione di nuove
volumetrie e/o manufatti su
aree libere da costruzioni di alcun tipo o rese tali a seguito della loro
demolizione.
-Interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, ferme restando le
definizioni di cui alle lettere a),
b), c), d), e) dell' articolo 31 della L 457/78, si formulano le seguenti
specificazioni delle opere:
a) Manutenzione Ordinaria
1) Lavori di demolizione o di ricostruzione parziale o totale di rivestimenti e
di intonaci interni e loro
coloritura; costruzione sostituzione o ripararzione di pavimenti interni.
2) Lavori di rifacimento, sostituzione, riparazione di infissi interni.
3) Riparazione, ammodernamento e sostituzione di apparecchi dei servizi igenici
e degli impianti
tecnologici purchè non comportino il cambiamento di destinazione d' uso dei
locali interessati.
4) Riparazione o sostituzione di canne fumarie interne.
5) Ripresa e restauro soltanto parziale di intonaci esterni, senza alterazioni
di materiali e sempre che l'
intervento non preveda il completo restauro della facciata.
6) Rifacimento parziale di rivestimenti esterni senza alterazioni di materiali,
tinte e tecnologie esistenti
7) Risanamento o sostituzione di elementi di isolamento e edi
impermiabilizzazione
8) Riparazione o rifacimento parziale dei muri di contenimento di altezza
inferiore a mt. 2, senza
alterazioni di materiali, forme e dimensioni.
b) Manutenzione straordinaria
1) Rifacimento totale degli intonaci esterni con lo stesso materiale e con
materiale diverso previa verifica di
congruità con i caratteri ambientali.
2) Demolizione e ricostruzione dei solai senza modifiche della quota esistente.
3) Rifacimento totale del manto del tetto con lo stesso materiale o con
materiale diverso previa verifica di
congruità con i caretteri ambientali.
4) Rifacimento totale di recinzioni con lo stesso materiale o con materiale
diverso previa verifica di
congruità con i caretteri ambientali.
5) Rifacimento totale delle pavimentazioni esterne con lo stesso materiale o con
altro diverso previa
verifica di congruità con i caratteri ambientali.
6) Rifacimento totale delle strutture del tetto senza modifica del piano di
imposta e delle altezze dei locali,
nonchè della pendenza delle falde e delle loro disposizione.
7) Inserimento di elementi di isolamento o di impermeabilizzazione sia interni
che esterni.
8) Inserimento di servizi igenico-sanitari e tecnologici in mancanza degli
stessi o in carenza dimensionale
o di apparecchiature di quelli esistenti.
9) Rifacimento totale di intercapedini orizzontali e verticali esterne.
10) Creazione di vani per impianti tecnologici necessari per le esigenze delle
abitazioni.
11) Riparazione, tinteggiatura, sostituzione anche totale di infissi esterni, di
grondaie; sostituzioni e
riparazioni parziali dei manti di copertura, delle pavimentazioni esterne,
sempre che non vengano
modificati i tipi di materiali, i colori esistenti e le tecnologie usate.
12) Consolidamento dei muri perimetrali, strutture orizzontali e fondazioni.
13) Consolidamento e costruzione di muri di contenimento nonchè interventi di
bonifica dei suoli e di
regimentazione ed incanalamento della acque superficiali e sotterranee.
c.1) Restauro da eseguirsi su immobili non vincolati e vincolati ai sensi della
legge 1/6/1939 n° 1089 e
29/6/1939 n° 1497 e successive modificazioni, per questi ultimi gli interventi
dovranno essere autorizzati
dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici.
1) Per l'aspetto riferito ai caratteri architettonici ed al ripristino delle
parti alterate, si intende:
- il restauro o il ripristino dei fronti esterni ed interni.
- la ricostruzione di parti dell' edificio eventualmlente crollate o demolite;
- la conservazione o il ripristino dell' impianto distributivo organizzativo
originale;
- la conservazione o il ripristino degli spazi liberi tra cui le corti, i
larghi, i piazzali, gli orti, i giardini e i
chiostri.
2) Il consolidamento, con sostituzione delle parti non recuperabili e senza
modificare la posizione o la
quota degli elementi strutturali, riguarda:
6
- murature portanti sia interne che esterne;
- solai e volte;
- scale;
- tetto, con ripristino del manto di copertura originale.
3) Eliminazione di eventuali superfetazioni e aggiunte definite come parti
incongrue all'impianto originario
ed agli ampliamenti organici del medesimo.
4) Inserimento degli impianti tecnologici ed igenico sanitari essenziali nel
rispetto delle norme indicate al
paragrafo della manutenzione straordinaria e del risanamento conservativo.
5) Apertura di finestre in locali privi di illuminazione diretta dall' esterno,
previa verifica di congruità con i
caratteri architettonici dell'opera.
c.2) Risanamento conservativo da eseguirsi su immobili vincolati e non vincolati
ai sensi della leggei
1/6/1939 n° 1089 e 29/6/1939 n° 1497 e successive modificazioni, per questi
ultimi gli interventi dovranno
essere autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Archiettonici,
Sotto questa dizione sono ricompresi i seguenti interventi:
1) Valorizzazione degli aspetti architettonici per quanto concerne il ripristino
dei lavori originali, mediante:
- il restauro ed il ripristino dei fronti esterni ed interni; su questi sono
consentite parziali modifiche purchè
non venga alterata l'unitarietà del prospetto e siano salvaguardati gli elementi
di particolare valore
stilistico.
- il restauro ed il ripristino degli interni nel caso in cui vi siano elementi
di documentata importanza.
Il consolidamento con sostituzione delle parti non recuperabili dei seguenti
elementi strutturali:
- murature portanti sia interne che esterne;
- solai e volte;
- scale;
- tetto, con ripristino del manto di copertura originale.
2) La demolizione e ricostruzione dei solai esistenti anche con conseguente
eventuale variazione della
quota di imposta, allorchè tale variazione sia determinata dalla necessità di
adeguare l' immobile al
rispetto delle norme igeniche vigenti, ovvero più genericamente per soddisfare
esigenze igeniche e
tecnologiche.
In particolare si definisce il campo delle trasformazioni, con i relativi
parametri di riferimento, ammesse
attraverso il Risanamento Conservativo, attraverso la formulazione dei seguenti
sub-tipi di intervento:
A) Adeguamento volumetrico sanitario: per le altezze interne dei locali, già
destinati all' uso abitativo o
comunque resi idonei a tale uso attraverso pregressa autorizzazione di
abitabilità, nei centri storici A, A1 e
nei manufatti rurali di cui all'art. 46, la deroga alle altezze minime interne
dei vani già esistenti abitabili
o commerciali o accessori potrà avvenire purché il volume interno netto dei
locali non sia inferiore a
mc.20 per le camere ad un solo letto e mc. 27 per ogno altro locale ad uso
residenziale o commerciale.
Negli interventi descritti devono essere utilizzati materiali e forme
tradizionali o comunque omogenei con la
struttura e le caratteristiche edilizie dei fabbricati.
B) Adeguamento igenico e sanitario : in quegli immobili non dotati di adeguati
servizi igenici, di cui al D. M.
5/7/1975, sono consentiti quegli interventi necessari a dotare detti alloggi di
un servizio igienico, purchè
non vengano modificate in modo incongruente la posizione delle aperture sulle
pareti esterne, ovvero sia
rispettata la configurazione tipologica edilizia dei prospetti, potendosi
operare un incremento massimo
della superficie utile dell'alloggio di 10 mq. Tale intervento é ammesso per
ciascuna unità abitativa con
riferimento alla situazione esistente al momento dell'adozione del PUC ed é
indipendente dall'eventuale
ampliamento ammesso per ciascuna zona, i due valori non sono tuttavia
cumulabili.
Gli incrementi volumetrici di cui ai punti B non sono tenuti all' osservanza
delle distanze minime previste
per le nuove costruzioni, ma dovranno rispettare esclusivamente le disposizioni
minime in materia
contenute nel Codice Civile. Essi sono comunque soggetti a conecessione
edilizia.
E' prevista l'eliminazione di eventuali superfetazioni come parti incongrue
all'impianto originario e agli
ampliamenti organici del medesimo.
d) Ristrutturazioni edilizia
Sotto questa dizione rientrano in particolare i seguenti interventi:
1) Interventi, di demolizione, ricostruzione e costruzione di pareti allorchè
l'intervento comporti una
trasformazione dell'organismo edilizio, esistente, funzionale allo stesso, anche
attraverso un aumento del
numero dei vani abitabili o della superficie utile esistente: nonchè la
creazione di locali accessori al
fabbricato ed a questo direttamente collegati, quali box, cantine, legnerie,
magazzini, depositi ecc.
2) Interventi edilizi che comportino la suddivisione di unità immobiliare in due
o più unità immobiliari.
7
3) Recupero, ovvero diversa utilizzazione di volume o di superficie esistente di
vani accessori all'edificio.
e) Ristrutturazione urbanistica
Vale la definizione di cui alla lettera e) dell' art. 31 della L. 457/1978.
In particolare devono essere classificati in questo tipo di intervento i
seguenti casi:
1) Apertura di nuove strade o piazze o passaggi pedonali all' interno dei
tessuti edificati.
2) Gli interventi edilizi che comportino la rifusione volumetrica e la
ridistribuzione interna di più di due
edifici contigui o che prevedano la possibilità di creare strutture di
collegamento per connettere anche
edfici non contigui.
3) Realizzazione di spazi pubblici coperti attrezzati nell' ambito dei tessuti
edificati.
Nel caso di interventi di ristrutturazione urbanistica, il rilascio delle
concessioni di edificare è subordinato
alla preventiva formazione di appositi Progetti Urbanistici Operativi (PUO)
estesi alla totalità dell'intervento,
e finalizzati a verificare sia il livello delle urbanizzazioni di tutta la zona
omogenea, in cui risulta ricompresa
l'area di intervento, che la compatibilità del progetto con le reti
infrastrutturali del tessuto edificato
esistente.
Art. 5
DESTINAZIONI D' USO
Si riportano di seguito i principali usi urbani del territorio con le relative
funzioni e spazi fondamentali .
Resta inteso che ad essi vengono associati funzioni e spazi accessori e di
servizio attinenti gli usi
medesimi ad esempio:
-funzione abitativa: autorimesse, cantine, vani ed androni di ingresso, locali
per impianti tecnologici, vano
ascensore e vano scala, soffitte e locali comuni, balconi e logge, porticati e
simili;
- attività commerciali, alberghi e pubblici esercizi, uffici , attrezzzature
pubbliche e generali, artigianato di
servizio e simili: cantine,locali per impianti tecnologici, vano ascensore e
vano scala, soffitte e altri locali di
uso comune, magazzini, autorimesse, vani ed androni di ingresso spazi tecnici,
esposizioni, porticati,
balconi e logge, depositi, archivi e altri vani di servizio se prsiti di
abitabilità.;
- attività produttive ed economiche in genere: autorimesse, magazzini, impianti
tecnologici, vano scala e
vano ascensore, mense, depositi, servizi e simili, e/o altre funzioni accessorie
che non comportino
comunque la presenza cntinuativa di persone in attività lavorativa o di riposo
ecc.
Inoltre nel caso di usi non specificatamente previsti dalle presenti norme si
procederà ad una loro
classificazione per analogia con altri usi che producoano i medesimi effetti
urbani in termini di
urbanizzazioni primarie e secondarie, di impatto ambientale ed ecologico.
Sono altresì da intendersi ricomprese nell'uso principale le funzioni
complementari, anche se appartenenti
ad altre categorie, purché le medesime funzioni siano strettamente necessarie
allo svolgimento della
funzione principale e pertanto ad essa collegata.
DU1 - Abitazioni e abitazioni collettive
Comprendono le abitazioni singole e collettive. Per abitazioni collettive si
intendono collegi,
convitti,
conventi e simili.
DU1.1 - Abitazioni agricole
Comprendono i manufatti residenziali connessi con lo svolgimento di una
specifica e documentata attività
agricola.
DU1.2 - Manufatti agricoli
Comprendono i manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di una specifica e
documentata attività
agricola, quali impianti per l'immagazzinamento e confezionamento dei fiori, la
produzione artigianale di
essenze, conserve, confetture, miscelati ecc., garages, magazzini, ricovero
attrezzi agricoli, stalle, cantine,
essicatoi e similari.
DU2 - Usi terziari di piccole dimensioni
Comprendono le piccole attività direzionali, finanziarie amministrative e
terziarie di tipo minore (uffici,
ambulatori, attività di servizio e simili) e di carattere prevalentemente
privato che non prevedono un' allta
affluenza di pubblico, generalmente diffuse
integrate nel tessuto
urbano esistente prevalentemente
residenziale.
DU3 - Commercio diffuso
8
Comprendono: attività commerciali al dettaglio di
esercizi
commerciali di tipo alimentare ed
extralimentare al minuto (con esclusione delle attività commerciali
all'ingrosso), compresi gli spazi per
esposizioni anche se autonomi.ed esposizioni merceologiche (esposizioni e
mostre) fino alla dimensione
di 300 mq. di superficie di vendita . Se la superficie di vendita del singolo
negozio/esercizio è superiore a
300 mq l'esercizio commerciale rientra nei "Centri commerciali, direzionali e
fieristici", ad eccezione di
quelle attività di commercio dei prodotti dell'industria automobilistica, dei
semilavorati industriali, delle
macchine operatrici e cantieristiche che abbisognano di spazi di grande
dimensione per l'esposizione, la
semilavorazione o l'assistenza ai prodotti trattati.
DU4 - Pubblici esercizi
Per pubblici esercizi si intendono ristoranti, trattorie, bar, osterie, pub e
similari.
DU5 - Artigianato di servizio
Comprende tutte le attività di tipo artigianale che non esplicano funzioni
produttive vere e proprie, ma di
servizio alla casa, alla persona e comunque di servizio alle attività urbane in
genere (escluso l'artigianato
di servizio all'auto).
DU6 - Commercio all'ingrosso e magazzini
Per commercio all'ingrosso e magazzini si intendono depositi, stoccaggi, centri
merce autonomamente
organizzati. Tale uso è finalizzato alla raccolta, conservazione, smistamento,
manipolazione
movimentazione delle merci.
DU7 - Stazioni di servizio e distributori carburanti
Comprendono le attrezzature e i servizi relativi alle attività di distribuzione
del carburante, e di gas metano,
ivi comprese inoltre le attrezzature di assistenza automobilistica e di
lavaggio, nonchè le piccole attività
commerciali limitate all'utenza automobilistica.
Si vedano inoltre le rispettive norme di legge che regolano tali attività.
DU8 - Scuole dell'obbligo
Comprendono asili nido, scuole materne,scuole elementari, scuole medie
inferiori, scuole speciali ed
eventuali locali accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar,
ristoranti, uffici.
DU9 - Attrezzature di interesse comune
Comprendono servizi sociali, culturali e ricreativi di quartiere, musei,
biblioteche, teatri centri civici,
uffici comunali , sedi di associazioni , sedi istituzionali
amministrative, politiche sindacali,
religiose, edifici per il culto e opere parrocchiali, istituti religiosi,
educativi e assistenziali, nonchè le
attrezzature complementari quali spazi per attività culturali, ricreative e
sportive ed eventuali locali
accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar, ristoranti, uffici.
DU10 - Attrezzature socio-sanitarie
Comprendono ospedali, cliniche, poliambulatori, servizi per gli anziani, per
disabili, day hospital, case di
riposo, laboratori per analisi cliniche, centri di riabilitazione, centri
sanitari specializzati, e simili, sia
pubbliche che private.
DU11 - Attrezzature per lo sport
Comprendono gli impianti e i servizi necessari ad attrezzare per il gioco e lo
sport le aree destinate all'impiantistica sportiva pubblica e privata, palestre,
coperture fisse e/o smontabili per campi sportivi,
palazzetti dello sport, piscine coperte e scoperte e attrezzature scoperte come
campi, pedane, piste per la pratica sportiva all'aperto ed eventuali locali
accessori di servizio connessi a tale uso, quali bar, ristoranti,
uffici.
DU12 - Attrezzature per il verde
Comprendono aree di uso pubblico, sistemate con specie vegetali adatte per la
ricreazione, il tempo
libero, la fruizione ambientale naturalistica. Essi comprendono, oltre agli
spazi a verde di cui sopra,
percorsi pedonali e ciclabili, spiazzi per il gioco (non recintati), elementi
edilizi di arredo e servizio
(pergole, fontane, gazebi, chioschi, servizi igienici, ecc.) ed eventuali locali
accessori di servizio connessi
a tale uso, quali bar, ristoranti, uffici.
DU13- Parcheggi
9
Comprendono i parcheggi pubblici, di uso pubblico e privati, quali autorimesse
entro terra, mono o
multipiano, e fuori terra monopiano, isolate e miste, a box e a spazio aperto
parcheggi in superficie a un
solo livello, compresi gli spazi di manovra.
E' ammessa la presenza di usi complementari quali attività di assistenza
meccanica, lavaggio,
distribuzione di carburanti,
ed eventuali locali accessori di servizio
connessi a tale uso, quali bar,
ristoranti, uffici.
La Su destinata a tali attività complementari sarà proporzionale alla superficie
destinata a parcheggio (o
parcamento), (compresi gli spazi di manovra) nella misura di che verrà definita
dalla convenzione di cui
appresso.
Il Consiglio comunale, può deliberare di ammettere enti, associazioni o privati
a realizzare i parcheggi
pubblici o autorimesse sulla base di una convenzione da stipularsi tra proprietà
e Comune, nella quale
verranno definite, nell'ambito delle possibilità edificatorie consentite dalle
presenti norme, le
caratteristiche dell'intervento, le quote di uso pubblico e privato dei
parcheggi e delle autorimesse,
nonchè le modalità e i tempi di realizzazione e d'uso dei parcheggi e delle
altre opere consentite.
DU14 - Attrezzature tecnologiche e servizi tecnici urbani
Comprendono: insediamenti e impianti connessi alle reti tecnologiche e dei
servizi tecnologici urbani, quali
centrali di trasformazione, di pompaggio e simili, nonché impianti di adduzione,
distribuzione e
smaltimento, impianti per la regolazione delle acque; stazioni per
l'autotrasporto, sedi per le aziende di
trasporto pubblico, magazzini e depositi comunali, gas, acqua, energia, impianti
relativi alle reti di
distribuzione del elettrica, fognature e telefoni.
DU15 - Stoccaggio di rifiuti solidi urbani
Comprendono attrezzature destinate allo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti
urbani ed al recupero e
riciclaggio di cascami e rottami metallici.
Le aree devono avere le caratteristiche previste dalla normativa vigente , in
particolare per ciò che
concerne l'ubicazione, le caratteristiche geologiche, geotecniche e la
protezione delle acque
dall'inquinamento.
E' ammessa la costruzione delle strutture necessarie per il ricovero degli
attrezzi, del personale e del
macchinario necessario alla gestione dello stoccaggio.
All'interno dovranno essere previsti 2 posti auto /1000 mq. della superficie
fondiaria Lungo tutti i confini
del lotto dovrà essere sistemata una fascia alberata continua (su una striscia
di terreno permeabile di
almeno m 3 di profondità). Le alberature devono avere altezza minima di m 3 ed
essere previste a
distanza tale da determinare visivamente una barriera continua di verde.
DU16 - Attrezzature per la mobilità meccanizzata
Comprendono le sedi viarie destinate alla circolazione dei veicoli pubblici e
privati, gli spazi per la sosta,
nonchè spazi destinati al trasporto pubblico in sede propria. Sono altresì
compresi gli spazi di verde e le
strutture di arredo urbano.
DU17- Attrezzature per la mobilità pedonale e ciclabile
Comprendono i marciapiedi, i portici, le gallerie, le piazze, i percorsi
pedonali e ciclabili in sede propria.
DU18- Artigianato produttivo e industria
Comprendono tutti i tipi attività artigianali e industriali volte alla
produzione di beni
compatibili con
l'ambiente urbano, rispetto alla normativa vigente.
Sono assimilate a questa categoria le attività e i servizi di elaborazione dati
organizzati in autonome unità
produttive.
Sono compresi spazi produttivi, uffici, sale di riunione e rappresentanza,
magazzini, mostre, mense, spazi
di servizio e di supporto, spazi tecnici, spazi per le esigenze del personale.
DU19- Artigianato di servizio all'auto
L 'artigianato di servizio all'auto comprende l'esercizio di attività di
assistenza alla mobilità, quali gommisti,
carrozzieri, elettrauto e simili.
DU20- Servizi ricreativi e sportivi
Comprendono attrezzature per il benessere e per la salute (wellness e fitness),
palestre e strutture
10
annesse quali ludoteca, sala conferenze, centro di
kinderheim, alterheim.
DU21- Depositi a cielo aperto
Per depositi a cielo aperto si intendono gli spazi
materiali e manufatti edilizi, di
cantiere, nonchè spazi per depositi ed esposizioni
(ad esempio: roulottes,
motorcaravan, autoveicoli nuovi e usati, materiali
estetica, commercio sportivo,
destinati a depositi di
di merci con o senza vendita
edili, e simili).
Questo uso comprende, oltre agli spazi di deposito a cielo aperto, gli spazi
coperti per uffici, guardiole e
servizi, nella misura massima di mq 100 di Su.
Parcheggi = 3 posti auto ogni 500 mq di Sf. oltre a standards urbanistica
commerciale
Verde = Deve essere sistemata una fascia alberata continua (su una striscia di
terreno permeabile di
almeno m 2 di profondità) lungo tutti i confini del lotto.
Le alberature devono avere altezza minima di m 3 ed essere previste a distanza
tale da determinare
visivamente una barriera continua di verde.
DU22- Attrezzature ricettive alberghiere
Comprendono alberghi, ivi compreso le possibili denominazioni di alberghi
tradizionali, motel e villaggi
albergo, residenze turistico alberghiere, così come disciplinate dalle leggi RL
N° 11/1982 e N° 7/1993 e
succ.modifiche e integrazioni
DU23- Attrezzature ricettive all'aria aperta
Comprendono villaggi turistici, campeggi, parchi per vacanze, così come
disciplinato dalle leggi RL N°
11/1982 e N° 7/1993 e succ.modifiche e integrazioni.
I parcheggi dovranno essere commisurati alle specifiche esigenze.
DU24- Attività extralberghiere
Comprendono case per ferie , ostelli per la gioventù, rifugi alpini ed
escursionistici, affittacamere, case ed
appartamenti per vacanze, alloggi agrituristici, miniaree di sosta allestite da
Enti Locali, così come
definite e disciplinate dalla legge RL N° 13/1992.
DU25 - Attrezzature per lo spettacolo e attrezzature culturali.
Comprendono sedi per mostre ed esposizioni, sedi di organizzazioni e centri
culturali, ricreativi, per il
tempo libero, musei, biblioteche, sale per incontri, cinema e teatri, centri
congressuali polivalenti, locali
per lo spettacolo, sale di ritrovo.
Parcheggi previsti all'interno dell'area di intervento o in un raggio di 100 m.:
Ppubblici =
40
mq/l00 mq Su
Pprivati =
art.18 legge 765/1967
DU26 - Centri commerciali, direzionali
Comprendono le funzioni commerciali, direzionali e fieristiche .
Sono compresi: i centri commerciali (DU3) aventi SV superiore a 300 mq, gli
uffici (pubblici e privati) di
grandi dimensioni, le attività direzionali di carattere pubblico e privato, le
attività amministrative, finanziarie,
assicurative e di rappresentanza di interesse generale, le sedi di istituti e
organismi per la ricerca scientifica o applicata, le attività di terziario avanzato e specializzato operanti
nell'area della produzione e dei
servizi reali alle imprese che richiedono un autonomo insediamento, gli edifici
e attrezzature per servizi di
elaborazione dati, centri di produzione e assistenza di sistemi di informatica,
nonchè le attività di cui al
precedente DU2, quando interessino interi edifici (dando luogo a insediamenti
specialistici).
Per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali dovrà essere
garantito l'assolvimento
dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi
pubblici destinati alle attività
collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di
pavimento di edifici previsti
dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi
viarie, di cui almeno la metà
destinata a parcheggi .
In aggiunta, per le volumetrie commerciali e residenziali, si dovranno prevedere
i parcheggi privati di cui di
cui all'art. 18 della legge 765/67 , (1mq./10 MC. di costruzione) come
modificata dalla l.122/89, ed i
parametri di cui all'art.19, 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
Art. 6
DEROGHE
Per i soli edifici ed impianti pubblici ed in casi eccezionali per quelli di
interesse pubblico il Sindaco può
concedere deroghe alle norme di attuazione del P.U.C relative ai seguenti
parametri:
11
- altezza massima degli edifici;
- distanza minima tra fabbricati;
- distanza minima delle costruzioni dai cigli stradali.
Al fine di cui sopra il Sindaco deve richiedere il nulla-osta al competente
organo regionale, secondo la
procedura di cui all' art. 3 della legge 21. 12. 1955 n° 1357 e dell' art. 41
quater della L. U. n°. 1150/1942 e
successive modificazioni e integrazioni.
Art.7
IMMOBILI CONDONATI
Gli immobili per i quali sia stata rilasciata concessione o autorizzazione in
sanatoria, ex lege N° 47/85 e
succ.mod. e integr., sono considerati come esistenti alla data in cui é avvenuto
l'abuso condonato, agli
effetti delle possibilità di incremento previsti dalle presenti norme.
Art.8
CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI PRECEDENTI L'ADOZIONE DEL PUC
Le concessioni e autorizzazioni edilizie concesse e rilasciate in data
antecedente l'adozione del
preliminare del PUC rimangono valide fino alle scadenze previste dalla vigente
legislzione urbanistica.
Decorsi i termini di cui sopra non é possibile richiedere nuova concessione o
autorizzazione nel rispetto
della precedente normativa se la stessa risulta in contrasto con il PUC.
Art.9
CALAMITA' NATURALI
E' ammessa la ricostruzioni di edifici esistenti ed aventi legalità edilizia ,
interamente o parzialmente
demoliti in seguito a calamità naturali o eventi eccezionali accaduti dopo
l'adozione del presente P.U.C.
Art.10
CAMBIAMENTO DI DESTINAZIONE D'USO
Il cambiamento di destinazione d'uso degli edifici, con o senza opere, qualora
comporti variazione degli
standards urbanistici di cui al DM 2/4/68, é sottoposto a concessione edilizia;
tale cambiamento di
destinazione d'uso é assentibile nel rispetto delle presenti norme e
disciplinato nelle singole norme di
zona . Non é mai ammesso il cambio di destinazione d'uso da parcheggio ad altra
destinazione. Le
destinazioni d'uso da considerare rilevanti sotto il profilo urbanistico al fine
degli standards urbanistici sono
tre:
1) la residenza
2) il produttivo (costruzioni o impianti destinati ad attività industriali o
artiginali dirette alla trsformazione di
beni ed alla prestazione di servizi)
3) il commerciale-direzionale-turistico
Art. 11
DISCIPLINA RELATIVA AI VINCOLI SUL TERRITORIO
I vincoli gravanti sul territorio comunale, previsti da leggi statali o
regionali, nonché dal PUC sono i
seguenti:
Vincoli infrastrutturali , storico-ambientali, Idrogeologici, cimiteriali
Stabilità e dissesto in atto ecc.
Nel PUC si é tenuto conto dei seguenti tipi di vincolo:
- Fasce di rispetto stradali esterne al perimetro delimitante "i centri abitati"
(DPR N° 1404 del 1/4/1968)
- Fasce di rispetto cimiteriale .
- Fasce di rispetto dei corsi d'acqua, ai sensi LRL N° 9/93
- Perimetrazione aree inondabili indicate nella DGR 2615/1998 modificato DGR
262/1999 (tav.15, 16, 25, 26)
- Fascia di rispetto dei pozzi ai sensi del D.P.R. N°236 del 1988 (tav.15 e 16)
- Fascia di rispetto degli elettrodotti - trasporto di energia elettrica ai
sensi del DPCM 23/4/92
L'indice di fabbricabilità eventualmente presente all'interno delle fasce di
rispetto potrà essere trasferito al
di fuori nel realtivo ambito e/o distretto.
12
Art. 11.1
FASCIA DI RISPETTO STRADALE
Tali fasce hanno l'obiettivo di garantire la visibilità dell'intorno in
prossimità degli incroci stradali e
permettere ampliamenti delle corsie e nuovi allacciamenti.
E' possibile mettere a dimora elementi arborei purché questo non comprometta la
visibilità, mantenere o
porre colture agricole, realizzare parcheggi.
E' inoltre possibile la realizzazione di chioschi, edicole e impianti per il
deposito e la distribuzione di
carburante, purché sia stipulata un'impegnativa unilaterale relativa alla loro
demolizione, a spese del
proprietario (con esclusione di ogni pretesa di maggiorazione d'indennità di
espropriazione derivante dalla
stessa demolizione), se si dovesse rendere necessario realizzare ampliamenti
tali da compromettere
l'esistenza di tali manufatti.
Art. 11.2
FASCIA DI RISPETTO DEI CORSI D'ACQUA
Dovranno essere rispettate le limitazioni previste ai sensi art.26 legge RL N°9
del28/1/1993 nei corsi
d'acqua pubblici.
In particolare sono vietati i seguenti interventi :
-le nuove edificazioni ad una distanza inferiore a metri venti, all'interno del
perimetro dei centri urbani e a
metri 40 al di fuori di esso, dai cosri d'acqua pubblici a sponde naturali o
protette, misurata dalpiede della
sponda e dell'opera di protezione e, comunque dal limite della proprietà
demaniale.L'autorità competente
in materia di polizia idraulica può autorizzare deroghe alla distanza suddetta
comunque non inferiori a
metri tre e a metri dieci rispettivamente all'interno ed all'esterno del
perimetro dei centri urbani .tale deroga
deve tenere conto del regolare deflusso senza esondazioni ed erosioni e con
adeguato franco della
portata di piena prevedibile con tempo di ritorno di almeno duecento anni o, se
maggiore, dellaportata
certificata dal Servizio Idrografico dello Stato per il litorale liguretirennico.
- le nuove edificazioni a distanza inferiore a metri dieci dalpiede esterno
degli argini maestri sopraelevato
dalpiano di campagna per i corsi d'acqua arginati, per le portate anzidette, con
manufatti in terra, ovvero in
muratura o conglomerato cementizio
Art.11.3
PERIMETRAZIONE AREE INONDABILI
Viene recepito il provvedimento regionale ( DGR 2615/1998 modificato DGR 262 del
12/03/1999) che
introduce misure di salvaguardia temporanee sulle aree perimetrate come
inondabili. La perimetrazione, le
misure potranno essere modificate dal redigendo Piano di Bacino in tal caso
acquisterà efficacia la
destinazione prevista dal PUC.
Art.11.4
FASCIA DI RISPETTO DI SORGENTI, POZZI E PUNTI DI PRESA DI ACQUE DESTINATE
AL
CONSUMO POTABILE
In prossimità di sorgenti e pozzi e punti di presa vige l'assoluta tutela nel
raggio di 10 metri misurata dal
centro del pozzo, mentre la zona di salvaguardia é pari a 200 metri di raggio
dal centro dl pozzo. Ai sensi
dell'art.6 del Decreto del Presidente Repubblica 24/05/1988, n.236, in questa
fascia é vietato lo
svolgimento delle seguenti attività: dispersione di fanghi e acque reflue anche
se depurati, accumulo e/o
spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi, dispersione nel
sottosuolo di acque meteoriche
provenienti da piazzali o strade, aree cimiteriali, aperture di cave che possono
essere in connessione con
le falde , aperture di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque
destinate al consumo umano ed di
quelli finalizzati alla variazione della estrazione ed alla protezione delle
caratteristiche quali-quantitative
della risorsa idrica, gestione di rifiuti, stoccaggio di prodotti e sostanze
chimiche e/o radioattive pericolose,
i centri di raccolta demolizione e rottamazione di autoveicoli, pozzi pendenti,
pascolo e la stabulazione di
bestiame che ecceda i 170 chilogrammi per ettaro di azoto presente negli
effluenti, al netto delle perdite di
stoccaggio e di distribuzione, é comunque vietata la stabulazione di bestiame
nella zona di rispetto
ristretta.
13
All'interno della zona di salvaguardia sono possibili interventi di
modificazione del tessuto edilizio, solo ove
siano già presenti e funzionanti condotte fognarie, non sono ammesse
destinazioni d'uso che determinino
diversi carichi di inquinamento da quelli originari. I nuovi allacciamenti
fognari dovranno essere con
tubazioni a tenuta.
Art.11.5
FASCIA DI RISPETTO DEGLI ELETTRODOTTI - TRASPORTO DI ENERGIA ELETTRICA
Ai sensi del DPCM 23/4/92 le distanze tra i conduttori delle linee elettriche
aeree ed i fabbricati adibiti ad
abitazione o altra attività che comporti tempi di permanenza prolungata sono i
seguenti:
- nel raggio pari a 28 m. dal conduttore di tensione 380 kV
- nel raggio pari a 18 metri dal conduttore di tensione di 220 kV
- nel raggio pari a 10 metri dal conduttore per tensione di 132 kV
E' possibile interrare o deviare i cavi delle linee di alta tensione, con
conseguente ridefinizione dei vincoli di
inedificabilità pari a 2,50 metri dalla condotta.
Per quanto riguarda gli edifici esistenti in tale fascia é possibile intervenire
con le sole opere di
conservazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento
conservativo, ripristino
edilizio, degli immobili e del tessuto edilizio.
Art. 11.6
FASCIA DI RISPETTO CIMITERIALE
DESTINAZIONI: In essa sono tollerabili sino ad esaurimento tutte le destinazioni
in atto; é invece
ammesso l'uso agricolo del suolo e l'impianto di parcheggi in superficie e di
verde pubblico attrezzato,
purché non comportanti alcuna volumetria.
NORME
L'area di rispetto cimiteriale é di mt. 50 attorno al perimetro del cimitero, ai
sensi del provvedimento
formale della competente autorità, mediante il quale é stata autorizzata, una
distanza inferiore.
Per gli edifici esistenti sono ammesse le sole opere di conservazione degli
immobili e del tessuto edilizio, é
ammesso il cambio di destinazione d'uso purché compatibile con il carattere di
decoro e riservatezza del
luogo.
Sono inoltre realizzabile le autorimesse interrate pertinenziali, purché non
interferiscano con le
caratteristiche del luogo. E' inoltre obbligatoria la stipulazione di un'
impegnativa unilaterale relativa alla
loro demolizione, a spese del proprietario, (con esclusione di ogni pretesa di
maggiorazione d'indennità di
espropriazione derivante dalla stessa demolizione), se dovessero intervenire
esigenze di ampliamento del
cimitero e tali costruzioni si trovassero, conseguentemente, in una situazione
di eccessiva vicinanza al
cimitero.
Art. 11.7
EDIFICI E AREE VINCOLATE
Sono individuati all'interno del territorio comunale edifici ed aree di
interesse storico-artistico, compresi
negli elenchi di cui al Decreto Legislativo n. 490/99 ( Testo Unico) e vincolati
così come gli edifici di
proprietà pubblica più vecchi di cinquant'anni, ai sensi dello stesso Decreto
Legislativo n. 490/99 , per gli
interventi su detti immobili é necessaria l'autorizzazione della Soprintendenza
per i Beni Ambientali e
Architettonici della Liguria.
Sono inoltre individuate aree vincolate ai sensi del Decreto Legislativo n.
490/99 ( Testo Unico) e della
Legge 8 agosto 1985, n. 431 "Conversione in legge, con modificazioni, del D.L.
27 giugno 1985, n. 312,
recante disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse
ambientale" come meglio
individuate nella TAV. 15
Art. 11.8
RITROVAMENTI E SCOPERTE ARCHEOLOGICHE
In caso di ritrovamento di reperti a seguito di scoperte fortuite effettuate da
parte di privati di materiale
archeologico e paleontologico é obbligatoria la segnalazione immediata alla
Soprintendenza per i Beni
Archeologici della regione Liguria, con l'obbligo della conservazione temporanea
dei reperti, senza
rimuoverli da luogo di ritrovamento ai sensi del Decreto Legislativo n. 490/99 (
Testo unico).
14
Art.12
EDIFICI ESISTENTI
Gli edifici esistenti alla data di adozione delle presenti norme in contrasto
con le destinazioni d'uso
previste dal presete piano, possono essere oggetto di trasformazione solo per
essere adeguati alle
previsioni del Piano; nelle zone BR, BC , DR, D, EF, EC, EPA, ENI, TR, sono
ammessi gli interventi di cui
alla legge 457/78 lettere a) b) c) d) e) e demolizione e ricostruzione secondo i
tipi di intervento di cui
alle norme di ciscuna zona.
Nel caso di ampliamenti in altezza la nuova parte di fabbrica non dovrà
rispettare le distanze dal filo
strada. Casi particolari di aumento volumetrico maggiore onde raggiungere un
eventuale continuità di
gronda coi fabbricati adiacenti saranno valutati dall'A.C. previo parere della
Commissione Edilizia
Integrata.
Sono ammesse trasformazioni per singoli edifici mediante demolizione e
ricostruzione a condizione che
non venga superato il volume preesistente e nel contempo si rispettino le norme
sulle distanze e sulle
altezze di cui al comma precedente. I vincoli relativi alle distanze ed alle
altezze potranno non essere
rispettati nei casi in cui la costruzione sia compresa nell'inviluppo
dell'edificio preesistente e/o nel rispetto
delle specifiche norme di ambito/distretto"
Per gli edifici esistenti in aree soggetto ad esproprio o di interesse pubblico
sono ammessi esclusivamente
opere di mautenzione ordinaria e straordinaria, tenuto conto che le migliorie
conseguenti non potranno
modificare il valore di esproprio.
Art.13
AMPLIAMENTI
Gli ampliamenti dei fabbricati ammessi nella disciplina dei singoli ambiti
dovranno essere finalizzati a dare
completamento alla geometria dei fabbricati , purché siano rispettate le
distanze del codice civile rispetto
ai fabbricati e proprietà viciniore nella ipotesi che non esista accordo di
continuità. Il progetto di
ampliamento potrà essere costruito in tutto o in parte sul sedime del fabbricato
, ma comunque su muri
esistenti di perimetro. Nel caso di ampliamenti in altezza la nuova parte di
fabbrica non dovrà rispettare
le distanze dal filo strada .
Art.14
VOLUMI INTERRATI
Sono ammessi volumi interrati su tutti i lati sottostanti i fabbricati, salvo un
lato che potrà essere libero. In
questo caso le aperture eventuali devono avere tipologia congruente con la
destinazione d'uso del volume
principale di cui l'interrato costuisce un accessorio. Tali volumi non sono
computati ai fini volumetrici
dell'indice di fabbricabilità, se collocati sotto il profilo del terreno
naturale originario (prima dell'intervento).
Rispetto agli edifici esistenti, alla data di adozione del progetto definitivo
del PUC, sono ammesse nuove
volumetrie interrate sottostanti o adiacenti fisicamente al perimetro del sedime
dell'esistente, con
superficie coperta al massimo pari al 50% della superficie lorda residenziale
quando questa é maggiore o
uguale a 120 mq, con superficie coperta minore o uguale a 60 mq per superfici
lorde residenziali inferiori
a 120 mq. Tali rapporti di superficie devono essere verificati comprendendo
anche eventuali interrati
preesistenti.
Distanze: l'interrato dovrà rispettare su tutti i lati le distanze dai confini
di proprietà pari a m.3,00, salvo
assenso del confinante. Nel caso di confine con strade pubbliche o di pubblica
utilità dovranno essere
rispettate le seguenti distanze : - m.1,00 per strade di larghezza fino a
m.2,50; m. 3,00 per strade di
larghezza compresa tra 2,50 m. e 6,00 m; m. 5,00 per strade maggiori di 6,00 m.
Il fronte libero dovrà rispettare le distanze indicate in ciascun ambito o
distretto. La superficie interrata non
dovrà diminuire la percentuale di superficie permeabile prevista. Non sono
ammessi volumi interrati non
connessi con volumi fuori terra, ad esclusione dei parcheggi, fatto salvo quanto
previsto all'art.45 delle
presenti norme. E' fatta salva la normativa particolare dei singoli ambiti /
distretti ove presente. Si vedano
inoltre le prescrizioni della disciplina paesistica.
Art. 15
15
PARCHEGGI PRIVATI
Nelle nuove costruzioni e nelle aree di pertinenza delle stesse devono essere
previsti locali o spazi liberi
destinati ad autorimessa o parcheggio nella proporzione minima di cui all'art. 2
della legge 122/1989 (1
mq/10 mc volume costruito) o secondo i parametri indicati per ciascuna zona
dalle presenti norme. Dovrà
comunque essere soddisfatta e garantita la presenza minima di un postoauto per
ogni unità abitativa.
Al fine di eliminare i parcheggi sul suolo stradale, lungo il ciglio a monte di
tutte le strade statali,
provinciali, comunali e private, ove lo consentono ragioni di visibilità
(distanza da curva, dossi, ecc) é
consentita la costruzione di box ad uso autorimessa da ricavarsi nelle balze del
terreno ed interrati su tre
lati. Il lato prospiciente la strada dovrà arretrarsi di mt. 5 dal ciglio
stradale in deroga alle distanze.
L'altezza massima interna ammessa é pari a mt 2.40.
Le autorimesse interrate non pertinenziali alle abitazioni sono realizzabili in
qualsiasi zona del PUC, fatte
salve le precisazioni contenute negli articoli relativi a ciascuna di esse, ad
eccezione delle zone agricole
(EF1, EF2, EF3, EC1, EC2, EC3 , EPA1, EPA2, EPA3, ENI) e degli edifici esistenti
di valore storico per i
quali gli interventi dovranno essere compatibili con le prescrizioni di vincolo
se esistente o comunque con
il rispetto della tipolgia originaria dell'edificio.
Art. 16
SERRE
L'edificazione delle serre, intese nei termini di cui alla legge regionale n°
17/1976, é consentita solo nelle
zone Agricole EF, EC, EPA1, EPA2, EPA3 ed é assoggettata alle seguenti
prescrizioni:
a) - l'edificazione é soggetta a concessione di edificare del Sindaco;
b) - la superficie coperta non potrà superare il 75 % dell'area libera
disponibile;
c) - la superficie asservita può essere utilizzata nel computo degli indici di
edificazione per altre
costruzioni;
d) - l'altezza massima consentita é di mt 6.00 al colmo.
e) - la pendenza massima delle falde non potrà superare i 20°
f) - le sistemazioni del terreno preordinate alla realizzazione di serre non
devono dare luogo a muri di
sostegno di altezza superiore a mt 3.00 dal piano di campagna alla sommità del
muro, se la pendenza
naturale del terreno é compresa tra 0°÷20°; di m. 2,50 se la pendenza naturale
del terreno é compresa tra
20°÷40°; di m. 2,00 se la pendenza naturale del terreno é superiore a 40°;
g) - dovranno essere previsti lo scarico e l'incanalamento sia delle acque
meteoriche che delle eventuali
acque derivanti dall'esercizio dell'impianto;
h) - le distanze minime non inferiori a:
- mt. 1,50 dai confini, fatte salve le ipotesi di costruzioni in
aderenza che sono
ammesse con il consenso del vicino
- mt 3.00 dai fabbricati all'interno della stessa azienda
- mt 5.00 dai cigli stradali 0
- mt.10,00 dai fabbricati residenziali esterni all'area di proprietà,
salvo assenso del
confinante alla costruzione a minor distanza
i) - obbligo di atto notarile per il vincolo alla destinazione d'uso agricola
per le serre superiori a m. 3.20 di
altezza al sottogronda.
Sono ammessi interventi di ristrutturazione degli impianti esistenti, nel
rispetto dei parametri soprariportati.
E' d'obbligo, a cura del proprietario ed, in sua vece, del Comune, con diritto a
rivalsa delle spese, la
rimozione delle serre dismesse all'uso produttivo.
Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso.
La concessione dovrà essere accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo che
preveda l'impegno del
richiedente all'esercizio effettivo dell'attività agricola, alla conservazione
della destinazione agricola delle
strutture a serra, alle eventuali garanzie per il puntuale adempimento degli
obblighi assunti, l'impegno della
rimozione delle serre nel caso di dismissione dell'attività agricola.
Art.17
DISPOSIZIONI COMUNI ALLE VARIE ZONE E DIFESA DEL SUOLO
Le disposizioni di cui alle presenti NORME del PUC non si applicano nei
confronti delle opere di
urbanizzazione primaria, ivi comprese le cabine di trasformazione e
distribuzione dell'energia elettrica.
E' consentita l'installazione di chioschi per la vendita di gelati e giornali,
pensiline per il trasporto pubblico
16
e similari, nelle misure minime previste dalle norme sanitarie vigenti, a
condizione che esista l'impegno
del richiedente allo sgombero qualora il manufatto risulti di ostacolo
all'attuazione di interventi di
previsione del PUC o di interesse pubblico.
Tali elementi di arredo urbano, se di dimensioni inferiori a 25 mq. di
superficie lorda coperta, sono
ammessi senza verifica di capacità edificatoria.
E' consentita la realizzazione ( escluso all'interno degli ambiti A, A1, ENI) di
tettoie isolate per le quali non
é richiesto l'utilizzo dell' indice di fabbircabilità previsto per ogni singola
zona, ma solamente il rispetto delle
seguenti condizioni:
- per ogni lotto di proprietà é ammessa la realizzazione di una tettoia con
superficie coperta non superiore
a mq. 30;
- l'utilizzazione della tettoia sarà congruente con le destinazioni ammesse per
ogni singola zona;
- tipologia e materiali sono quelli ammessi dalla disciplina paesistica per ogni
singola zona.
Sugli edifici esistenti, compresi all'interno di ambiti e/o distretti soggetti a
PUO o interessati da
infrastrutture e servizi pubblici e d'uso pubblico a livello transitorio sono
ammessi interventi di
manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia; per
essi non é ammesso il cambio di destinazione d'uso, nè la demolizione e
ricostruzione.
Su tutto il territorio dovrà essere evitata la distruzione delle canalizzazioni
superficiali e la modifica delle
condizioni di drenaggio superficiale. Nei nuovi interventi si dovranno prevedere
adeguati sistemi di
drenaggio correlati ai caratteri di permeabilità dei suoli ed alla natura dei
materiali litologici. Nelle zone
urbane dovranno altresì essere rispettati i rapporti di permeabilità del suolo
indicate per ciascun ambito e
distretto. Le sistemazioni idrauliche e le sistemazioni di versante dovranno
essere eseguite con le tecniche
dell'ingegneria naturalistica e del recupero ambientale.
Sono ammessi miglioramenti fondiari con conseguente variazione delle quote
naturali del terreno, fermo
restando il rispetto della disciplina paesistica.
Art.18
RETI ELETTRICHE (DU14)
In tutte le zone di PUC é ammessa la costruzione di cabine elettriche e di linee
per il trasporto e la
distrubuzione, previa verifica dei tracciati e dei progetti con
l'Amministrazione Comunale e con le
Amministrazioni superiori competenti per legge, nel rispetto dell'inserimento
paesistico ambientale e
della salute dei cittadini . Ciò vale anche per gli interventi volti a
modificare sostanzialmente le linee
esistenti mediante l'esecuzione di nuovi tratti che si discostino in modo
sensibile dalle linee esistenti e la
costruzione di nuovi tratti in stretto affiancamento a quelle esistenti con
successiva demolizione di quelli
sostituiti.
Nelle fasce di rispetto degli elettrodotti le colture arboree ad alto fusto sono
precluse e le innovazioni,
costruzioni e impianti non devono ostacolare il regolare esercizio
dell'elettrodotto e devono altresì
rispettare le distanze minime prescritte negli art. 2.1.06 e 2.1.08 delle norme
approvate con il D.I.
21/3/1988 N° 449 e D.I. 16/1/1991 e successive modificazioni. Inoltre dovranno
essere rispettate le
condizioni previste dalle norme che disciplinano la servitù di elettrodotto.
Compete in ogni caso a che
intende edificare su fondi attravresati da elettrodotti, l'accertamento della
tensione della linea presso i
competenti uffici ENEL e conseguentemente la richiesta delle prescrizioni cui
attenersi .
Criteri progettuali da seguire per un più corretto inserimento ambientale: i
tralicci dovranno essere
posizionati con un'attenzione alle caratteritiche paesistiche e morfologiche del
territorio e colorati di verde,
le cabine elettriche dovranno possibilmente o essere interrate o avere copertura
eseguita a tetto a
padiglione con i prospetti esterni intonacati in arenino e dipinti con colori in
pasta della gamma delle terre
naturali, o rivestiti in pietra.
Art.19
ATTREZZATURE TECNOLOGICHE E SERVIZI TECNICI URBANI (DU14)
In tutte le zone di PUC é ammessa la costruzione di attrezzature tecnologiche e
servizi tecnici urbani così
come definiti al punto DU14 dell'art.5 , previa verifica dei tracciati e dei
progetti con l'Amministrazione
Comunale e con le Amministrazioni superiori competenti per legge, nel rispetto
dell'inserimento paesistico
ambientale e della salute dei cittadini .
Art.20
DISCIPLINA RELATIVA ALLE DESTINAZIONI COMMERCIALI
17
Ai sensi della nuova disciplina del commercio D.lvo.N°114 del 31/3/1998 le
tipologie di vendita alimentari e
non alimentari risultano le seguenti:
EV: esercizi di vicinato fino a 150 mq di superficie di vendita
MSV: media strutture di vendita tra 150 e 1500 mq. di superficie di vendita
GSV:grande struttra di vendita tra 1500 e 2500 mq. di superficie di vendita
Tali tipogie dovranno riferirisi al D.LVO sopracitato ed alle disposizioni
regionali per le procedure
autorizzative, nel rispetto dei presenti vincoli di natura urbanistica.
Qualora la vendita riguardi generi alimentari deve sempre essere rispettata la
compatibilità igenico
sanitaria dei locali.
I limiti di superficie per ogni singolo esercizio devono essere compatibili con
i limiti massimi di superficie
consentiti nei vari ambiti e/o distretti urbanistici .
Il PUC fissa le seguenti deroghe ai limiti massimi di superficie di vendita
negli ambiti di conservazione e
riqualificazione A e A1:
a) esercizi di vicinato sia alimentari che non = 100mq. di superficie di vendita
b) medie strutture di vendita fascia ridotta tra 100 mq. e 1000 mq.
All'interno di ciascun ambito/distretto é stato individuata l'ammissibilità o
meno di strutture di vendita nelle
articolazioni che le stesse presentano sia nei termini di superficie massima
ammissibile sia nei termini di
settore merceologico.
Con riferimento alla delibera del Consiglio regionale n. 29 del 27/04/99 "
Determinazione degli indirizzi e
dei criteri commercilai e di urbanistica-commerciale ai sensi del Decreto L.vo
31/3/1998 N° 114"si é tenuto
conto delle indicazioni in esso contenute come vincolanti nel modo seguente.
- ambito A e A1alimentari SV < 150 mq. ammissibili ( MSV comprese tra i 101 mq.
e 150 mq.)
> 150 mq. non ammissibili
non alimentari SV< 300 mq. ammissibili
> 300mq. non ammissibili
- ambiti BR1, BR2, BR3 BR5 alimentari e non alimentari SV < 300 mq. ammissibili
> 300 mq. non
ammissibili
- ambito BC1
alimentari e non alimentari come sopra;
- distretti C3 e C4
alimentari e non alimentari come sopra;
- distretti TR1 e TR2
alimentari e non alimentari come sopra;
- ambito/distretto DR e D
i
ammissibile
alimentari SV < 150 mq. MSV non ammissibili
SV tra i 150 e
1500 mq. MSV
SV> 1500 mq
.GSV
commerciali
esclusi centri
non alimentari
SV < 100 mq. non
ammissibili
SV tra i 100 e
i 1500 mq. MSV ammissibili
SV > 1500
mq.GSV solo se previsti da
PTC
regionale o
provinciali
Definizioni di riferimento :
- Superficie di vendita ( art. 4 Dl.vo 31/03/98 n. 114) di un esercizio
commerciale é l'area destinata alla
vendita, compresa quella occupata dai banchi, scaffallatura e simili.
Non costituisce superficie di vendita quella destinata a magazzini, depositi,
locali di lavorazione uffici e
servizi.
- Al fine di un raccordo tra la regolamentazione commerciale, che definisce la
superficie di vendita (come
18
sopra), e la pianificazione urbanistica, si assume la seguente parametrazione:
Superficie di vendita/ superficie lorda di pavimento agibile SV / SLA = 0,83 che
si assume come
riferimento per ilpresente PUC
Art.2O.1
DOTAZIONE MINIMA DI PARCHEGGI PERTINENZIALI PER LA CLIENTELA E DI SPAZI PER
LA
SOSTA E LA MOVIMENTAZIONE DEI VEICOLI ADIBITI AL RIFORNIMENTO MERCI
a) Dotazione di parcheggi pertinenziali per la clientela
Si applicano non solo agli esercizi commerciali disciplinati dalD.LVO 31/03/98
n. 114, (destinazione DU3,
DU6,DU20, DU21, DU26 delPUC), ma anche per quelle attività cui non si applica il
Decreto Bersani, quali
i Pubblici Esercizi ( destinazione DU4 delPUC), l'artigianato di servizio (
destinazione DU5 del PUC),
farmacie, rivenditori di monopolio.
Parametri di dotazioni da rispettare congiuntamente:
PA standard = dotazioni minime di posti auto;
SP standard = dotazioni minime dell'area destinata a parcheggio
comprensive delle aree di
manovra.
Tali parametri sono da intendersi in aggiunta agli standards per aree pubbliche
di cui al D.M. 2/4/68, in
termine di dotazione di spazi pubblici destinati alle attività collettive, a
verde pubblico o a parcheggi: a 100
mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti dovrà corrispondere la
quantità minima di 80 mq. di
spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi;
mentre possono essere
soddisfatti dalle dotazioni private di cui alla legge N° 122/1989, con
esclusione di quelle pertinenziali alla
residenza.
- Per gli esercizi di vicinato (EV) e per le altre attività sopraelencate aventi
le stesse caratteristiche di
superficie , Destinazioni DU3, DU4, DU5, il PUC stabilisce quanto segue:
non sono previsti valori di soglia nel caso di nuovi interventi compresi in
fabbricati esistenti, mentre per gli
interventi in nuove costruzioni sono previste le seguenti dotazioni di parcheggi
pertinenziali, riservati alla
clientela, localizzati in aree contigue alla struttura di vendita ovvero ad essa
collegate con un percorso
pedonale senza barriere architettoniche e senza interferenze con la viabilità
esterna veicolare.
Ambiti A e A1: non previsti
Altri Ambiti/Distretti: PA standard = 0,03XSV
SP standard = 0,75XSV
- Per la MSV e GSV, per le destinazioni DU3, DU4, DU5, DU6, DU20, DU21, DU26,
nuovi interventi
all'interno del patrimonio edilizio esistente e/o di nuova costruzione , si
assumono i seguenti valori di soglia
- ambiti/distretti C3,C4, DR e D, TR1 e TR2
alimentari: SV < 600 mq.
PA standard = 0,03XSV
SP standard = 0,75XSV
600<SV<1500
SV>1500
PA standard = 0,114 x SV - 36
SP standard = 2,85 x SV - 900
non alimentari:
PA standard = 0,03 x SV
SP standard = 0,75 x SV
- ambiti BR1, BR2, BR3, BR5, BC1
alimentari e non alimentari
PA standard = 0,03 x SV
19
SP standard = 0,75 x SV
b) Dotazioni di area di sosta o di movimentazione dei veicoli adibiti al
rifornimento delle merci, ad uso
esclusivo dell'esercizio commerciale.
L'apertura di nuovi esercizi e/o strutture é vincolata dal PUC alle dotazioni
delle quantità minime di spazi
per parcheggi relativi alle diversa strutture di vendita
- Per le strutture di vendita con la seguente soglia disuperficie:
60069
PT SP mov. [ 69
PT
Le aree sopradette non possono essere residuali, ma devono avere una forma tale
da consentire di poter
inscrivere in esse un rettangolo di misura non inferiore a 5 x 10 m
Tale superficie deve essere contigua all'esercizio commerciale ed essere adibita
ad uso esclusivo per la
sosta e movimentazione dei veicoli adibiti al rifornimento dell'esercizio
commerciale.
-Per gli esercizi con SV
PT é consentito l'utilizzo dell'area destinata a
parcheggio pertinenziale per
la clientela , contestualmente dovrà essere garantito un incremento delle
dotazioni di spazi destinati a
posteggi per la clientela.
pari a
SP 63 VWDQGDUG
PT
PA 3$ VWDQGDUG
Art.2O.2
ACCESSIBILITA'
L'accesso all'area di sosta e manovra dei veicoli addetti al rifornimento merci
dalla viabilità pubblica deve
essere idoneo alla manovra degli stessi.
Per esercizi con SV > 2500 mq. dovrà essere assicurata la separazione degli
accessi veicolari al
parcheggio riservato alla clientela e di quelli per l'area di sosta e
movimentazione merci.
Le aree di parcheggio per la clientela e per la movimentazione di merci devono
essere opportunamente
raccordate alla viabilità in modo tale che non determino condizioni di intralcio
alla circolazione
(es.formazione di code).
In presenza di strutture di vendita con notevole movimentazione di persone e
merci é necessaria una
verifica delle condizioni di accessibilità e di impatto trasportistico
Per strutture di vendita con una dotazione di parcheggio alla clientela > 150
posti auto ( superficie globale
non inferiore a 3750 mq.= GSV alimentari con SV>1500 mq. e GSV non alimentari
con SV>5000 mq.) é
richiesta in sede di C.E. convenzionata una regolamentazione specifica del
transito (immissione/uscita
al/dal parcheggio) ed una verifica delle intersezioni stradali e dell'impatto
trasportistico.
Tale verifica dovrà basarsi sul flusso orario veicolare da considerare dato da:
1) portata oraria di servizio stimata sulla base di rilievi del traffico
relativi alla situazione senza la struttura
di vendita;
2) trafficoorario addizionale generato dalla struttura di vendita, posto
convenzionalmente pari al doppio dei
posti auto del parcheggio riservato alla clientela.
Dovrà inoltre dimostrare, mediante analisi estesa alla rete stradale compresa
entro un'area di raggio pari
almeno a 1,5 km., ovvero entro la stessa rete sino al punto in cui intercetta le
AUTOSTRADE., che il flusso
orario veicolare é compatibile con la capacità della rete ( analisi di singole
sezioni diaste ed intersezioni)
20
Cap. II
DEFINIZIONE DI PARAMETRI URBANISTICI EDILIZI
Art. 21
PARAMETRI TECNICI
VOLUME DI UN FABBRICATO
Il volume di un fabbricato è la somma dei prodotti della superficie lorda di
ogni piano per la rispettiva
altezza lorda.
Il volume interrato si considera tale solo se collocato sotto il profilo del
terreno naturale originario (prima
dell'intervento), che dovrà essere documentato mediante un rilievo dei luoghi
riferito ad un caposaldo
inamovibile.
Se l'interrato fuoriesce anche solo parzialmente rispetto al profilo naturale
del terreno il volume derivante
si calcola moltiplicando la superficie coperta per l'altezza media ponderale
dello sviluppo delle fronti fuori
terra di detto piano. Per altezza media ponderale deve intendersi il rapporto
tra la superficie delle fronti
fuori terra, considerata priva di eventuali sporgenze o arretramenti che non
sorgono dal terreno ed il
perimetro della superficie coperta.
I vani sottotetto non suscettibili di agibilità ed abitabilità devono avere le
falde impostate all'estradosso
dell'ultimo solaio piano
e solo in tali condizioni possono essere esclusi
dal computo del volume
urbanisticamente rilevante.
ALTEZZA LORDA DI PIANO (Hp)
Ai fini del calcolo del volume di un fabbricato l' altezza lorda di piano è la
distanza tra gli estradossi del
solaio di calpestio e del solaio soprastante.
Nel caso in cui il solaio soprastante o una sua porzione non sia orizzontale,
per altezza lorda ad esso
relativa è da intendersi la distanza tra il solaio di calpestio ed il piano
virtuale orizzontale mediano del
solaio inclinato (media tra punto più alto e punto più basso dell'estradosso del
solaio inclinato)
SUPERFICIE LORDA DI PIANO DI UN FABBRICATO (SP)
Ai fini del calcolo del volume di un fabbricato, la superficie lorda di un piano
è la somma di tutte le superfici
lorde dei solai orizzontali e delle proiezioni orizzontali di quelli inclinati
in esso compresi. Nel conteggio di
tale superficie si considerano compatibili solo le superfici relative a spazi
aventi altezza >= cm.180.
Sono da escludere dal computo della superficie lorda le scale esterne prescritte
ai sensi della normativa
antincendio, le scale comuni, relativi androni e pianerottoli, i terrazzi
scoperti, nonchè i balconi e le logge o
loro porzioni, porticati interni, porticati esterni tettoie, se conformi al
livello puntuale. Sono da computare
totalmente i corridoi di comunicazione agli alloggi, le verande, di cui al
livello puntuale.
ALTEZZA DI UN FABBRICATO (H)
L'altezza di un fabbricato è la distanza tra la quota di riferimento ed il piano
virtuale orizzontale, passante
per l' estradosso del solaio di copertura dell' ultimo piano praticabile,
ovvero, se tale solaio è inclinato, per
la quota media determinata tra il punto più alto e quello più basso dell'
estradosso dello stesso.
Qando il terreno é in pendenza od a fasce nell'altezza del fabbricato saranno
computati anche eventuali
terrapieni, aderenti o circostanti la costruzione quando si verifichi una delle
seguenti condizioni :
1) il ciglio del muro di sostegno disti dal perimetro della costruzione meno di
m. 4, 00
2) l'altezza del muro stesso superi i m. 3,00
Nel caso di un fabbricato a gradoni addossato al terreno, è ammessa la
misurazione per corpi di fabbrica.
CORPO DI FABBRICA
Ai fini della misurazione dell'altezza massima di un fabbricato, il corpo di
fabbrica di una costruzione è una
porzione della stessa, compresa tra la quota di riferimento del fabbricato e la
rispettiva copertura; il corpo
di fabbrica così individuato dovrà presentare, rispetto alla restante parte, una
propria autonomia
distributiva o funzionale.
PIANO DI SPICCATO DI UN FABBRICATO
Il piano di spiccato di un fabbricato è il piano orizzontale di separazione tra
le fondazioni, considerando in
tal senso i locali totalmente interrati, con la sola eccezione dell' apertura di
accesso, e la restante parte
della costruzione.
QUOTA DI RIFERIMENTO DI UN CORPO DI FABBRICA
21
La quota di riferimento di un corpo di fabbrica è il punto più basso
dell'estradosso del solaio posto al piano
terra sul perimetro della costruzione.
La quota di riferimento deve essere documentata negli elaborati di progetto con
atti aventi efficacia
probatoria.
MISURAZIONE DELLE DISTANZE
La distanza di un edificio da qualunque elemento esterno è quella minore
misurata dal perimetro della
proiezione orizzontale dell' edificio stesso.
SUPERFICIE TERRITORIALE (St)
La superficie territoriale comprende tutto il territorio di riferimento ad
eccezione delle aree interessate dalla
rete principale della viabilità.
SUPERFICIE FONDIARIA (Sf)
La superficie fondaria comprende il territorio di riferimento con esclusione
delle aree destinate alle opere di
urbanizzazione primaria e secondaria, in misura non inferiore a quella stabilita
dallo strumento urbanistico
generale e nei termini dallo stesso previsti, nonchè con esclusione della rete
principale della viabilità. Nella
superficie fondiaria sono comprese le aree destinate alla viabilità, al verde ed
ai parcheggi di esclusivo uso
privato.
LOTTO MINIMO
La superficie urbanistica del lotto minimo viene calcolata senza considerare
eventuali interruzioni dovute a
strade vicinali, sentieri, rii, canali, che non costituiscono a tal fine
interruzione della proprietà.
INDICE DI FABBRICABILITA' TERRITORIALE (It)
L'indice di fabbricabilità territoriale è il rapporto tra il volume complessivo
delle costruzioni (non destinate a
servizio pubblici) esistenti e di nuova realizzazione e la relativa superficie
territoriale.
INDICE DI FABBRICABILITA' FONDIARIO (If)
L' indice di fabbricabilità fondiario è il rapporto tra il volume complessivo
delle costruzioni esistenti e di
nuova realizzazione e la relativa superficie fondaria
SUPERFICIE COPERTA (Sc)
La superficie coperta da costruzione è l' area delimitata dalla proiezione
orizzontale del filo esterno
dell'edificio comprese le logge, i porticati, le chiostrine ed esclusi i
poggioli e le cornici.
RAPPORTO DI COPERTURA (Rc)
Il rapporto di copertura è il rapporto fra la superficie coperta da una
costruzione e la superficie contigua
asservita alla stessa.
SUPERFICIE ASSERVITA (Sa)
La superficie asservita alle nuove costruzioni è quella neccessaria a soddisfare
i parametri di fabbricabilità
stabiliti dal PUC.
Le aree asservite ad un edificio possono restare di proprietà diversa da quella
dell' edificio stesso, con l'
obbligo della trascrizione del loro asservimento alla conservatoria dei registri
immobiliari.
Per le costruzioni esistenti, non ricadenti in zone nelle quali gli interventi
edilizi sono sottoposti all' obbligo
di PUO, la superficie asservita è quella stabilita dalla normativa vigente al
momento dell' edificazione; nel
caso di costruzioni autorizzate prima del 31. 8. 1967 (data della pubblicazione
sulla G.U. della legge
N°765 del 6.8.67), ove non esista agli atti regolare asservimento, s'intende
asservita una fascia minima di
m. 5,00 attorno al perimetro dell'edificio e comunque non oltre il confine di
proprietà, da determinarsi con
riferimento alla situazione catastale esistente all'atto di adozione del
PUC.Tale norma si applica anche nel
caso di intervento su di un fabbricato preesistente mediante parziale
ricostruzione dello stesso o aggiunta
di un nuovo corpo di fabbrica, fatta salva l'ipotesi in cui le norme di
attuazione del PUC consentano
incrementi volumetrici indipendenti dal rispetto dell' indice di zona.
Nel caso si intervenga su di un fabbricato preesistente mediante parziale
ricostruzione dello stesso o
aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica, per determinare la superficie da
asservire al nuovo intervento,
dovrà essere computato anche la superficie lorda già esistente, fatta salva
l'ipotesi in cui le norme di
attuazione del PUC consentano incrementi volumetrici indipendenti dal rispetto
dell' indice di zona.
E' fatta salva la facoltà di determinare la superficie asservita agli edifici
esistenti applicando eventuali
maggiori indici di fabbricabilità previsti dal PUC vigente al momento in cui si
effettuano gli interventi edilizi.
La superficie territoriale deve essere assevita sia alle nuove volumetrie sia a
quelle esistenti confermate
con l' osservanza dei parametri vigenti.
Tutte le superfici asservite, con le eventuali modificazioni, devono risultare
in apposito repertorio,
composto di planimetria e registo, tenuti dal Comune.
Art. 22
CENTRO ABITATO
22
Al fine delle determinazione delle distanze dalle strade di cui al D.M. 1/4/1968
si fa riferimento alla
perimetrazione del centro abitato prevista dal Codice della Strada e adottata
con Del.C.C. N°212 del
24/9/98.
Cap. III
DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO
AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
Art. 23
A
CENTRO STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE
DESTINAZIONI: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU8, DU9, DU10 limitato a poliambulatorio
e servizi per gli
anziani e/o disabili, DU12, DU13 ad esclusione di usi complementari, DU16, DU17,
DU 18 escluso le
attività industriali, DU22, DU24, DU25.
Destinazioni diverse possono permanere fino ad esaurimento.
- Tale Ambito é integralmente compreso nel perimetro del vigente Piano
Particolareggiato del Centro
storico, approvato dalla RL con Decreto PGRL N° 42 del 25/1/93 e del P.O.I.
approvato e finanziato dalla
RL Del.GRL N° 3033 del 30/11/95 e Del.G.RL N° 2224 del 5/7/96.
- Il suddetto P.P. del Centro storico viene fatto espressamente salvo dal
presente P.U.C. e
conseguentemente la Zona "A" rimane disciplinata dalle previsioni del medesimo.
Art. 24
FASCIA DI RISPETTO AMBIENTALE DEL CENTRO STORICO
E' localizzata attorno al Centro Storico e si estende rispetto al perimetro del
centro storico con larghezza
variabile da 0 a 80 m. ed é caratterizzata essenzialmente dalla presenza di
patrimonio edilizio misto:
frange di edificazione residenziale, giardini privati, verde agricolo, e
servizio pubblici quali parcheggi e
verde attrezzato.
DESTINAZIONE URBANISTICA
Aree di rispetto panoramico e mantenimento ambientale , con vincolo di
inedificabilità ad esclusione degli
interventi ammessi.
INTERVENTI AMMESSI
Sui fabbricati esisitenti isolati sono ammessi interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione,
restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia , é ammesso
l'ampliamento in misura non
superiore al 15% per adeguamento igienico e funzionale (indicato come quota del
volume esistente
calcolato al lordo delle murature di perimetro e al netto del volume della
copertura a falde).
Per quanto non in contrasto con il presente articolo valgono le norme
disciplinate da ciascuna zona da
essa sottesa.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione come
disciplinata dalle norme di ciscuna
zona da essa sottesa.
L'indice di fabbricabilità eventualmente presente potrà essere trasferito al di
fuori della fascia di rispetto.
Art. 25
A1
AMBITO DI CONSERVAZIONE DEL NUCLEO FRAZIONALE
DESTINAZIONE URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU8, DU9, DU10 limitato a
poliambulatorio
e servizi per gli anziani e/o disabili, DU12, DU13 ad esclusione di usi
complementari, DU16, DU17, DU
18 escluso le attività industriali, DU22, DU24, DU25.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
INTERVENTI AMMESSI: Sui fabbricati esisitenti sono ammessi interventi di
ordinaria e straordinaria
manutenzione, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia,
come definiti dall'art.4 delle
presenti norme, é ammesso l'ampliamento in misura non superiore al 15% per
adeguamento igienico e
funzionale. L'ampliamento é indicato come quota del volume esistente calcolato
al lordo delle murature di
perimetro e al netto del volume della copertura a falde.
PRESCRIZIONI EDILIZIE: nella esecuzione delle opere
essere rispettate le seguenti
dovranno
23
prescrizioni esecutive :
- gli interventi edilizi dovranno conservare le caratteristiche originali ed il
tipo di materiali dell'intero centro
storico, dovranno altresì rispettare le norme della disciplina paesistica.
Art. 26
BR1
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati
intorno al centro storico
UBICAZIONE: Si tratta di un ambito di riqualificazione urbana relativo alle aree
edificate in attuazione del
precedente PRG.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU9, DU11, DU12, DU13,
DU16,
DU17, DU18 escluso le attività industriali, DU24, DU25.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi mediante
concessione diretta
interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento
conservativo, ristrutturazione
edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette
modalità di intervento non é
ammesso il cambio di destinazione d'uso.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza aumenti
volumetrici rispetto alla
volumetria lorda esistente, con e senza cambio di destinazione d'uso. La
demolizione completa o parziale
dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione
convenzionata e onerosa e
sarà valutata espressamente dall'A.C., previo parere della Commissione Edilizia,
tenuto conto delle
pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione
non sarà convenzionata
nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio
inferiore o uguale ad 1/3 della
volumetria complessiva fuori terra. E' possibile l'accorpamento di più volumi
appartenenti allo stesso
ambito di riferimento e il cambio di destinazione d'uso.
Il cambio di destinazione d'uso é ammesso solo per costruzioni autorizzate prima
del 31.8.1967 (data
della pubblicazione sulla G.U. della legge 765 del 6/8/67).
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture
secondarie pubbliche che
verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege
10/77, pari a:
a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5
mq. /ab. (assumendo 110
MC/abitante).
b) inoltre dovrà essere garantito per
la realizzazione di
insediamenti commerciali e direzionali
l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di
dotazione di spazi pubblici
destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di
superficie lorda di pavimento di
edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio,
escluse le sedi viarie, di cui
almeno la metà destinata a parcheggi.
In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati
minimi di cui alla legge 122/89
e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti
norme.
c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere
garantito il rispetto del
rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tale ambiti si ritiene necessario operare una
riqualificazione degli spazi non
occupati dall'edificazione con interventi mirati al recupero ambientale. La
ricostruzione, costituita da uno o
più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento
BR1, con le seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: mt 6.20
Numero massimo di piani: n. 2
DISTANZE:
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
Art. 27
BR2
24
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati
nell'area di Camporosso
Mare
UBICAZIONE: Gli ambiti individuati con la sigla BR2 corrispondono alle aree
edificate di Camporosso
Mare comprendenti sia brani di tessuto edilizio riferibile ai primi decenni del
novecento (edilizia che insiste
sulla via Aurelia), sia brani di tessuto edilizio di recente formazione.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU9, DU10, DU16, DU17,
DU18,
DU24, DU25.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, TIPOLOGIA INSEDIATIVA, DISTANZE:
Con l'obiettivo di una riqualificazione complessiva di tale ambito, il piano
mira alla diversificazione delle
modalità e possibilità di recupero a seconda delle caratteristiche
architettoniche e tipologiche riscontrate
dei singoli edifici.
La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le
seguenti quattro modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico
pari al 15% della volumetria
lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo
stesso ambito di riferimento e il
cambio di destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra.
Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture
secondarie pubbliche che
verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege
10/77, pari a:
a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab.
(assumendo 110 MC/abitante)
b) Inoltre dovrà essere garantito per la realizzazione di insediamenti
commerciali e direzionali
l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di
dotazione di spazi pubblici
destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di
superficie lorda di pavimento di
edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio,
escluse le sedi viarie, di cui
almeno la metà destinata a parcheggi.
In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati
minimi di cui alla legge 122/89
e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti
norme.
c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere
garantito il rispetto del
rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68
La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire
anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento BR2, con le seguenti prescrizioni
esecutive:
Altezza alla gronda: 9,20 mt
Numero massimo di piani: n. 3
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
La demolizione completa sui fabbricati di seguito puntualmente individuatI:
Fg.16 Mapp.475, 371, 202, 203, 252, 251, 250.
aventi caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e una corretta
collocazione nel tessuto
edilizio ed urbanistico, é ammessa solo mantenendo il sedime di ingombro
dell'edificio e la scatola
volumetrica originaria, nonché le caratteristiche della facciata, della bucature
e della copertura.
2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del
15% del volume lordo
esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato
per dare completamento
alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice
civile rispetto ai fabbricati e
proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre
non si dovranno rispettare le
distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque
all'interno dei muri esistenti di
25
perimetro.
3) nel caso specifico dell'immobile censito al Catasto al Foglio 16, mapp. 347
il P.U.C. prevede la
ricostruzione del fabbricato esistente, nel rispetto del sedime preesistente,
oltre ad una modetsa rettifica
sul lato retrostante per assicurare una forma geometrica regolare, e fino a
raggiungere in altezza una
continuità di gronda coi fabbricati adiacenti (massimo due piani fuori terra).
4) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme.
In tale ambito é assentito il cambio di destinazione d'uso attraverso
concessione edilizia convenzionata
fatto salvo l'art.10 delle presenti norme che non consente il cambio di
destinazione d'uso da parcheggio ad
altra destinazione.
Art. 28
BR3
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti
edificati lungo la S.P. 64
UBICAZIONE: Gli ambiti individuati con la sigla BR3 corrispondono alle aree
edificate lungo la stada
provinciale n.64 nel tratto compreso tra il confine con Ventimiglia e il
viadotto autostradale.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU7, DU13, DU16, DU17,
DU19.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE: La possibilità di recuperare i fabbricati
esistenti si attuano
secondo le seguenti tre modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico
pari al 15% della volumetria
lorda esistente. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica,
potrà avvenire anche mediante
rilocalizzazione all'interno dell'ambito di riferimento BR3, con le seguenti
prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda edifici a ponente della S.P.: 9,20 mt
Altezza alla gronda edifici a levante della S.P.: 7,20 mt dal sedime della
strada provinciale.
Numero massimo di piani: n. 3
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture
secondarie pubbliche che
verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege
10/77, pari a:
a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab.
(assumendo 110 MC/abitante)
b) Inoltre dovrà essere garantito per la realizzazione di insediamenti
commerciali e direzionali
l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di
dotazione di spazi pubblici
destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di
superficie lorda di pavimento di
edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio,
escluse le sedi viarie, di cui
almeno la metà destinata a parcheggi.
In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati
minimi di cui alla legge 122/89
e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti
norme.
c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere
garantito il rispetto del
rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68
La demolizione e ricostruzione senza cambio di destinazione d'uso é soggetta a
concessione edilizia
convenzionata e onerosa limitatamente al contributo ex lege 10/77.
26
2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del
15% del volume lordo
esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato
per dare completamento
alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice
civile rispetto ai fabbricati e
proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre
non dovrà rispettare le distanze
dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei
muri esistenti di perimetro.
Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso.
3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme. Non é
ammesso il cambio di destinazione d'uso.
Art. 29
BR4
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati
saturi nelle aree collinari
UBICAZIONE: si tratta di aree sature scarsamente urbanizzate, ad edilizia
diffusa, in zone collinari, che
per la loro collocazione nel territorio di valore ambientale e/o panoramico non
potranno sopportare
ulteriori carichi insediativi.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU13, DU16, DU17, DU24.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE:
La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le
seguenti due modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza aumento volumetrico.
La ricostruzione,
costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante
rilocalizzazione all'interno
dell'ambito di riferimento BR4 e comunque all'interno della proprietà di
appartenenza contigua, con le
seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: mt 6,20
Numero massimo di piani: n. 2
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture
secondarie pubbliche che
verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege
10/77, pari a:
a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab.
(assumendo 110 MC/abitante)
In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati
minimi di cui alla legge 122/89 e
succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
2) interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme.
Fatto salvo gli interventi di demolizione e ricostruzione, non sono previsti né
aumenti di volume, né cambi
di destinazione d'uso con e senza opere.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia
esistente con interventi di
ristrutturazione edilizia ed urbanistica che mirino al miglioramento della
qualità architettonica degli edifici
secondo le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di
livello puntuale. Particolare
riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che
attualmente presentano in
maniera diffusa e disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti,
strade di servizio private,
ecc.)
27
Art. 30
BR5
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti
edificati nella regione
"Prati" di Camporosso Mare, a sud del rilevato
ferroviario
UBICAZIONE: Si tratta delle aree edificate della regione "Prati" di Camporosso
Mare comprendenti due
distinte porzioni di tessuto edilizio, entrambe cronologicamente riferibili alla
prima metà del novecento:
l'area edificata di Via Giusti e il piccolo nucleo di via Carducci.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU13, DU16, DU17, DU18
escluso
le attività industriali, DU24.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE:
La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le
seguenti tre modalità:
1) demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione di fabbricati con
incentivo volumetrico pari al 30% della volumetria lorda esistente. La
ricostruzione, costituita da uno o più
corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all'interno
dell'ambito di riferimento BR5,
con le seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: mt. 6,20
Numero massimo di piani: n. 2
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra.
Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture
secondarie pubbliche che
verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege
10/77, pari a:
a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab.
(assumendo 110 MC/abitante)
b) Inoltre dovrà essere garantito per la realizzazione di insediamenti
commerciali e direzionali
l'assolvimento dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di
dotazione di spazi pubblici
destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq di
superficie lorda di pavimento di
edifici previsti dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio,
escluse le sedi viarie, di cui
almeno la metà destinata a parcheggi.
In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati
minimi di cui alla legge 122/89
e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti
norme.
c) nel caso di destinazioni industriali artigianali, ove ammesse, dovrà essere
garantito il rispetto del
rapporto massimo di cui art. 5 D.M. 2.4.68
2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del
15% del volume lordo
esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato
per dare completamento
alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice
civile rispetto ai fabbricati e
proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre
non dovrà rispettare le distanze
dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque all'interno dei
muri esistenti di perimetro.
Non é ammesso il cambio di destinazione d'uso.
3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme. Non é
ammesso il cambio di destinazione d'uso.
28
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia
esistente con interventi di
ristrutturazione edilizia che mirino al miglioramento della qualità
architettonica degli edifici secondo le
indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di livello
puntuale. Particolare riguardo deve
inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che attualmente
presentano in maniera diffusa e
disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti, strade di servizio
private, ecc.)
Art. 31
BR6
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati
nella regione "Braie"
UBICAZIONE: si tratta di alcune limitate aree edificate della regione "Braie"
contraddistinte da edifici di
recente costruzione a destinazione prevalentemente residenziale.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU16, DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE:
La riqualificazione di tali ambiti si attua mediante le seguenti due modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza incentivo
volumetrico.
La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire
anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento BR6, con le seguenti prescrizioni
esecutive:
Altezza alla gronda: mt. 6,20
Numero massimo di piani: n. 2
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture
secondarie pubbliche che
verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege
10/77, pari a:
a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab.
(assumendo 110 MC/abitante)
In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati
minimi di cui alla legge 122/89
e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti
norme.
La demolizione completa sui fabbricati di seguito puntualmente individuatI:
Fg.16 Mapp.337
aventi caratteristiche architettoniche e tipologiche ben definite e una corretta
collocazione nel tessuto
edilizio ed urbanistico, é ammessa solo mantenendo il sedime di ingombro
dell'edificio e la scatola
volumetrica originaria, nonché le caratteristiche della facciata, della bucature
e della copertura. m
2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme. Non é
ammesso il cambio di destinazione d'uso.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia
esistente con interventi di
ristrutturazione edilizia ed urbanistica che mirino al miglioramento della
qualità architettonica degli edifici
secondo le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di
livello puntuale. Particolare
riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che
attualmente presentano in
maniera diffusa e disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti,
strade di servizio private,
ecc.)
29
Art. 32
BR7
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati
saturi nell' area collinare
denominata "Uliveto"
UBICAZIONE: si tratta di area satura non urbanizzata, ad edilizia diffusa, in
località S.Giacomo, oggetto di
trasformazione spontanea, che per la sua collocazione in un contesto
territoriale di valore ambientale e/o
panoramico non potrà sopportare ulteriori carichi insediativi, ma necessita di
interventi di riqualificazione.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU13, DU16, DU17, DU24.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE:
La possibilità di recuperare i fabbricati esistenti si attuano secondo le
seguenti due modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con aumento volumetrico.
Sui fabbricati esistenti con superficie lorda complessiva fuori terra
(residenziale e non) inferiore a 50 mq.
é ammesso l'ampliamento una-tantum di 12 mq. per motivi igienico-sanitari e per
motivi di composizione
architettonica; per i fabbricati con superficie lorda compresa tra 50 e 100 mq.
é ammesso l'ampliamento
massimo del 20% della superficie lorda, per i fabbricati con superficie lorda
superiore 100 mq. é ammesso
l'ampliamento massimo del 10% della superficie lorda.
La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire
anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento BR7 e comunque all'interno della
proprietà di appartenenza contigua,
con le seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: mt 6,20
Numero massimo di piani: n. 2
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con e senza ampliamento volumetrico la
convenzione dovrà
prevedere:
- la monetizzazione relativa alla cessione e realizzazione di infrastrutture
secondarie pubbliche che
verranno realizzate dal Comune, come quota aggiuntiva al contributo ex lege
10/77, pari a:
a) per destinazione residenziale: standard parcheggi e verde 11,5 mq. /ab.
(assumendo 110 MC/abitante)
In aggiunta dovranno essere rispettati gli standards per i parcheggi privati
minimi di cui alla legge 122/89 e
succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
2) interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme.
Fatto salvo gli interventi di demolizione e ricostruzione e gli aumenti di
volume, non sono previsti cambi di
destinazione d'uso con e senza opere.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tali aree si intende riqualificare l'edilizia
esistente con interventi di
ristrutturazione edilizia ed urbanistica che mirino al miglioramento della
qualità architettonica degli edifici
secondo le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di
livello puntuale. Particolare
riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che
attualmente presentano in
maniera diffusa e disordinata opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti,
strade di servizio private,
ecc.)
Art. 33
PERMEABILITA' DEI SUOLI
30
Nelle zone residenziali BR nei casi di ricostruzione e rilocalizzazione almeno
il 40% della superficie del
lotto deve essere sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni.
Art. 34
BC
Ambiti di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti
edificati
Interessa parti del territorio comunale urbanizzato ed edificato a destinazione
prevalentemente
residenziale con annesse dotazioni infrastrutturali, suscettibile di interventi
di riqualificazione e
completamento. In relazione agli specifici caratteri ed alla identità dei luoghi
sono stati individuati gli ambiti
BC1, BC2, BC3 per i quali si forniscono i tipi di intervento urbanistico ed
edilizio con i relativi parametri e
modalità progettuali . Gli ambiti BC1 e BC2, aventi caratteristiche di densità
edilizia simili, comprendono
altresì i servizi a1, d2, d3, d4 e la superficie di viabilità di progetto
compresa da Via Viasse-Via Colombo
(escluso la viabilità in area agricola) a Via Degli Olandesi, con esclusione
della viabilità dei sub-distretti C1
e C2. Tali aree contribuiscono alla formazione della potenzialità edificatoria
quantificata nelle schede
norma per ciascun ambito. Il PUC trasferisce la nuova volumetria in zone di
concentrazione volumetrica
all'interno di ciascun ambito secondo differenti densità edilizie stabilite
attraverso la volumetria assegnata.
Le aree per viabilità e servizi dovranno essere cedute gratuitamente al Comune
in proporzione ai nuovi
abitanti insediabili secondo i parametri fissati dal PUC, fermo restando la
facoltà comunale di acquisirle
per pubblica necessità anche prima che il concessionario faccia richiesta di
realizzare quanto previsto.
La spesa per la realizzazione delle infrastrutture primarie e secondarie sarà a
carico della P.A., la
realizzazione dei suddetti servizi pubblici potrà avvenire, se richiesto, a cura
dei privati a scomputo dei
contributi previsti per ciascun sub-distretto in proporzione ai nuovi abitanti
insediabili.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti
dalla CTRL, hanno valore
indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie
catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova potenzialità edificatoria
insediabile (mc.) ed agli standards
per servizi ed infrastrutture.
31
Ambito BC1 e BC2
Nuova Volumetria BC1
mc
Nuova Volumetria BC2
mc
TOTALE Nuova Volumetria BC1+BC2 (V)
mc
TOTALE nuovi abitanti contabili 110 mc/ab
n°
Superf. concentrazione volumetrica BC1
mq
Superf. concentrazione volumetrica BC2
mq
TOT Sup. conc. vol. BC1+BC2 (SCV)
mq
Superficie servizi: a1+d2+d3+d4 (SS)
mq
Superficie tot viabilità di progetto su BC1+BC2
mq
SCV+SS+SVP=ST
mq
26.062
13.488
39.550
360
43.438
29.972
73.410
9.314
5.510
79.198
SS+SVP=SI
mq
Standard aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
di cui per servizi (urb.secondaria)
mq/ab
14.824
47
30
Art. 35
BC1
Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nelle
aree pianeggianti
intorno al centro storico/ Area di concentrazione volumetrica
dell'ambito
UBICAZIONE: Corrisponde alle aree edificate su suolo pianeggiante intorno al
centro storico,
espressamente a sud e a est di esso, ma suscettibili ancora di completamento.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU5, DU9, DU11, DU12, DU13,
DU16,
DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO :
L'ambito, per quanto riguarda le nuove volumetrie insediabili, si attua mediante
:
- un PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o
mista, ai sensi degli art. 50 e
51 della legge Urbanistica RL N° 36/1997, nella zona individuata con la sigla
BC1a, finalizzato alla
creazione di una viabilità di accesso , nel rispetto delle medesime condizioni
di cui alla concessione edilizia
diretta convenzionata di seguito riportate;
- concessioni edilizie dirette convenzionate. La nuova edificazione viene
localizzata nelle cosidette aree di
concentrazione volumetrica, all'interno delle quali devono essere individuati i
lotti minimi di intervento, nel
rispetto degli assi e delle direzioni di cui alla disciplina paesistica.
Il perimetro dell'area di concentrazione volumetrica non é da rispettare come
confine ai fini delle distanze.
La convenzione dovrà prevedere:
1) la monetizzazione dell'acquisizione di aree pubbliche (che concorrono alla
formazione della potenzialità
edificatoria), da acquisire fuori zona per soddisfare lo standard
infrastrutturale pubblico (viabilità e servizi
tot.47 mq/ab) di cui alle schede norma (30 mq. /ab. per servizi, 17 mq./ab per
viabilità), come quota
32
aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà essere
scomputata in cambio della
realizzazione delle opere pubbliche di urbanizzazione previste;
2) la monetizzazione del 'valore aggiunto' derivante dalla potenzialità
edificatoria ammissibile ricevuta dalle
aree destinate a infrastrutture pubbliche , come quota aggiuntiva al contributo
ex lege 10/77. Tale valore si
ottiene moltiplicando la volumetria teorica ricevuta (pari al N° degli abitanti
insediabili* 47* indice fondiario)
per un valore convenzionale assunto per l'ambito e sarà riconosciuto dal Comune
come valore aggiunto ai
terreni destinati a infrastrutture pubbliche al momento della loro acquisizione.
La monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle
opere di urbanizzazione
pubbliche previste .
3) il rispetto degli standards per parcheggi privati minimi di cui alla legge
122/89 e succ. mod. ed i
parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
L'ambito si attua, per quanto riguarda il tessuto edilizio già esistente,
mediante interventi di recupero
soggetti a concessione diretta o convenzionata secondo le seguenti tre modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico
pari al 15% della volumetria
lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo
stesso ambito di riferimento e il
cambio di destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra.
Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione dell'acquisizione di aree pubbliche per soddisfare lo
standard infrastrutturale pubblico
(30 mq. /ab. per servizi), come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77.
Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi
di cui alla legge 122/89 e
succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire
anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento BC1, nel rispetto dei parametri di
altezza e distanze di cui alle nuove
costruzioni.
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche
architettoniche e tipologiche
ben definite e una corretta collocazione nel tessuto edilizio.
2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del
15% del volume lordo
esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato
per dare completamento
alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice
civile rispetto ai fabbricati e
proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre
non si dovranno rispettare le
distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque
all'interno dei muri esistenti di
perimetro.
3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme.
Per quanto concerne il tessuto edilizio già esistente é assentito il cambio di
destinazione soggetto a
concessione edilizia convenzionata fatto salvo l'art.10 delle presenti norme che
non consente il cambio di
destinazione d'uso da parcheggio ad altra destinazione.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti
dalla CTRL, hanno valore
indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie
catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli
standards per servizi e
infrastrutture.
33
AMBITI BC1 (a S e E del c.s. -in pianura-)
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
37.710
Volumetria totale max di progetto
mc
22.626
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
206
Indice fondiario
mc/mq
0,6
N° piani
n
2
Altezza massima
ml
6,2
Lotto minimo
mq
900
Volumetria min/max per ciascun lotto
mc
540/900
Standard aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
47
mq/ab
30
di cui per servizi (urb.secondaria)
Standards urbanistici fuori zona (30 mq/ab)
mq
DISTANZE :
6.180
- dai fabbricati: m.10
- dai confini di proprietà: m.5
- dalle strade pubbliche: m.5
La ricostruzione di edifici preesistenti non dovrà rispettare le distanze dal
filo strada quando avviene in
tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò
vale per la parte relativa a detto
sedime, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede il mantenimento della tipologia a due piani e
l'eventuale
ampliamento in altezza degli edifici ad unico piano. La nuova edificazione viene
localizzata nelle cosidette
aree di concentrazione volumetrica dove é consentita per ciscun lotto
edificabile una volumetria lorda
massima pari a 900 mc, su due piani ed una volumetria minima di 540 MC, su due
piani. All'interno
dell'area di concentrazione volumetrica dovranno essere rispettate le direzioni
fisse di allineamento dei
lotti e di giacitura degli edifici di cui alla disciplina paesistica. Il lotto
minimo si prevede pari a 900 mq.
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni.
Art. 36
BC2
Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nelle
aree collinari intorno
al centro storico/Area di concentrazione volumetrica
dell'ambito
UBICAZIONE: Corrisponde alle aree edificate su suolo collinare o solo
parzialmente pianeggiante intorno
al centro storico, espressamente a nord di esso, ma suscettibili ancora di
completamento.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU12, DU13, DU16, DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE:
L'ambito si attua mediante concessione edilizia diretta convenzionata. La nuova
edificazione viene
localizzata nelle cosidette aree di concentrazione volumetrica, all'interno
delle quali devono essere
individuati i lotti minimi di intervento, nel rispetto degli assi e delle
direzioni di cui alla disciplina paesistica.
Il perimetro dell'area di concentrazione volumetrica non é da rispettare come
confine ai fini delle distanze.
La convenzione dovrà prevedere:
1) la monetizzazione dell'acquisizione delle aree pubbliche che concorrono alla
formazione della
potenzialità edificatoria, da acquisire fuori zona per soddisfare lo standard
infrastrutturale pubblico
(viabilità e servizi tot.47 mq/ab) di cui alle schede norma ( 30 mq. /ab. per
servizi, 17 mq./ab per viabilità),
34
come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77. Tale monetizzazione potrà
essere scomputata in
cambio della realizzazione delle opere pubbliche di urbanizzazione previste;
2) la monetizzazione del 'valore aggiunto' derivante dalla potenzialità
edificatoria ammissibile ricevuta dalle
aree destinate a infrastrutture pubbliche , come quota aggiuntiva al contributo
ex lege 10/77. Tale valore si
ottiene moltiplicando la volumetria teorica ricevuta (pari al N° degli abitanti
insediabili* 47* indice fondiario)
per un valore convenzionale assunto per l'ambito e sarà riconosciuto dal Comune
come valore aggiunto ai
terreni destinati ad infrastrutture pubbliche al momento della loro
acquisizione.
La monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle
opere di urbanizzazione
pubbliche previste .
3) il rispetto degli standards per parcheggi privati minimi di cui alla legge
122/89 e succ. mod. ed i
parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme
L'ambito si attua, per quanto riguarda il tessuto edilizio già esistente ,
mediante interventi di recupero
soggetti a concessione diretta o convenzionata secondo le seguenti tre modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico
pari al 15% della volumetria
lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo
stesso ambito di riferimento e il
cambio di destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione della quantità di aree pubbliche per soddisfare lo standard
infrastrutturale pubblico
(30 mq. /ab. per servizi), come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77.
Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi
di cui alla legge 122/89 e
succ. mod.
La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire
anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento BC2, nel rispetto dei parametri di
distanza e altezza di cui alle nuove
costruzioni
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime.
2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del
15% del volume lordo
esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato
per dare completamento
alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice
civile rispetto ai fabbricati e
proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre
non si dovranno rispettare le
distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque
all'interno dei muri esistenti di
perimetro.
3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia., come definiti dall'art.4
delle presenti norme.
Per quanto concerne il tessuto edilizio già esistente é assentito il cambio di
destinazione soggetto a
concessione edilizia convenzionata fatto salvo l'art.10 delle presenti norme che
non consente il cambio di
destinazione d'uso da parcheggio ad altra destinazione.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti
dalla CTRL, hanno valore
indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie
catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli
standards per servizi e
infrastrutture
35
AMBITI BC2 (a N e O del c.s. -in collina-)
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
Volumetria totale max di progetto
mc
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
26.664
11.999
109
mc/mq
Indice fondiario
0,45
N° piani
n
Altezza massima
ml
Lotto minimo
mq
Volumetria min/max per ciascun lotto
mc
2
6,2
900
405/750
mq/ab
Standard aree per infrastrutture pubbliche
47
mq/ab
di cui per servizi (urb.secondaria)
30
Standards urbanistici fuori zona (30 mq/ab)
mq
3.270
DISTANZE :
- dai fabbricati: m.10
- dai confini di proprietà: m.5
- dalle strade pubbliche: m.5
La ricostruzione di edifici preesistenti non dovrà rispettare le distanze dal
filo strada quando avviene in
tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò
vale per la parte relativa a detto
sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede il mantenimento della tipologia a due piani e
l'eventuale
ampliamento in altezza degli edifici ad unico piano. La nuova edificazione viene
localizzata nelle cosidette
aree di concentrazione volumetrica dove é consentita per ciascun lotto
edificabile una volumetria lorda
massima pari a 750 mc, su due piani ed una volumetria minima di 405 MC, su due
piani. All'interno
dell'area di concentrazione volumetrica dovranno essere rispettate le direzioni
fisse di allineamento dei
lotti e di giacitura degli edifici di cui alla disciplina paesistica. Il lotto
minimo si prevede pari a 900 mq.
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni.
Art. 37
BC3
Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati
nell'area collinare dei
"Pozzi"
UBICAZIONE: corrisponde alla porzione di territorio della regione collinare dei
Pozzi sulla sinistra
orografica del torrente Nervia.
Comprende due sotto-ambiti:
-BC3/a posto indicativamente a valle della isoipsa 80 m.s.l.m.
-BC3/b posto indicativamente a monte della isoipsa 80 m.s.l.m.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU4, DU12, DU13, DU16, DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO :
L'ambito si attua mediante concessione edilizia diretta convenzionata.
La convenzione dovrà prevedere:
36
1) la monetizzazione dell'acquisizione di aree pubbliche per soddisfare lo
standard infrastrutturale pubblico
(viabilità e servizi tot.47 mq/ab) di cui alle schede norma , come quota
aggiuntiva al contributo ex lege
10/77. Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della cessione
gratuita delle aree fino al
concorso dello standard oppure in cambio della realizzazione delle opere
pubbliche di urbanizzazione
previste ;
2) il rispetto degli standards per parcheggi privati minimi di cui alla legge
122/89 e succ. mod. ed i
parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
I nuovi interventi saranno realizzati sulla base dell'indice fondiario, da
calcolare su di un lotto minimo di
mq. 2000 :
BC3/a If= 0,20 MC/MQ,
BC3/b If= 0,10 MC/MQ.
Ai fini dell'asservimento urbanistico, fermo restando quanto stabilito all'art.
21 delle presenti norme, i lotti
dovranno essere asserviti per intero, non frazionati, con riferimento alla
situazione catastale esistente al
momento dell'adozione del PUC.
Per lotti appartenenti alla stessa proprietà, ma ricadenti in sottozone diverse
é assentita la somma degli
indici e superfici per il raggiungimento dei parametri di superficie e di
volumetria ammessi.
L'indice territoriale, di cui alle schede norma, pari a 0,25 MC/MQ , si
riferisce al volume complessivo di
tutte le nuove costruzioni e di quelle esistenti ( indipendentemente dalla
destinazione d'uso), ad eccezione
dei manufatti di cui al successivo art.47 per i quali si intende asservita una
fascia minima di 5 m. attorno al
perimetro dell'edificio , e dovrà essere verificato come valore massimo
ammissibile nei lotti ove sono
presenti volumetrie esistenti. In assenza della verifica della coesistenza del
rispetto dell' It , del lotto
minimo, della volumetria minima e massima non potrà essere applicato l'if.
E' prevista la possibilità di recuperare i fabbricati esistenti secondo le
seguenti modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico
pari al 15% della volumetria
lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo
stesso ambito di riferimento e il
cambio di destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la
convenzione
dovrà
prevedere:
- la monetizzazione del'acquisizione di aree pubbliche per soddisfare lo
standard infrastrutturale pubblico
(47 mq. /ab.), come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77.
Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi
di cui alla legge 122/89 e
succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire
anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento BC3, con le prescrizioni previste per le
nuove costruzioni.La
ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in
tutto o in parte sul sedime
del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a
detto sedime lungo la strada ed
interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del
15% del volume lordo
esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato
per dare completamento
alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice
civile rispetto ai fabbricati e
proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre
non si dovranno rispettare le
distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque
all'interno dei muri esistenti di
perimetro.
3) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti
dalla CTRL, hanno valore
indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie
catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile, agli
indici territoriale e fondiario ed
agli standards per servizi e infrastrutture:
37
AMBITO BC3/a
mq
Superficie totale ambito BC3/a
166.800
mc/mq
Indice territoriale
0,25
Indice fondiario
mc/mq
0,2
N° piani
n
1/2
Altezza massima
ml
6,2
Lotto minimo
mq
2.000
mc
Volumetria min/max per ciascun lotto
300/750
mq.
Superficie nuova viabilità pubblica di progetto SVP
1.768
mq.
Standards urbanistici in zona (d) SS
364
SS+SVP=SI
mq
mq/ab
2.132
Standard aree per infrastrutture pubbliche
47
AMBITO BC3/b
mq
Superficie totale ambito BC3/b
129.700
mc/mq
Indice territoriale
0,25
Indice fondiario
mc/mq
0,1
N° piani
n
1/2
Altezza massima
ml
6,2
Lotto minimo
mq
2.000
mc
Volumetria min/max per ciascun lotto
300/750
mq.
Superficie nuova viabilità pubblica di progetto SVP
2.312
mq.
Standards urbanistici in zona (d) SS
476
SS+SVP=SI
mq
mq/ab
2.788
Standard aree per infrastrutture pubbliche
47
DISTANZE :
- dai fabbricati: m.10
- dai confini di proprietà: m.5
- dalle strade pubbliche: m.5
La ricostruzione di edifici preesistenti non dovrà rispettare le distanze dal
filo strada quando avviene in
tutto o in parte sul sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò
vale per la parte relativa a detto
sedime lungo la strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede il mantenimento della tipologia a uno o due
piani . Per la nuova
edificazione é consentita una volumetria lorda massima pari a 750 mc, su uno/due
piani ed una
volumetria minima di 300 MC, su uno/due piani. Il lotto minimo si prevede pari a
2000 mq.
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni
38
Art. 38
DR
Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti
produttivi
UBICAZIONE: corrispondono a porzioni territoriali di limitata estensione
occupate da insediamenti
produttivi esistenti (industriali, artigianali o commerciali). Tali aree sono
tutte localizzate nell'area di
fondovalle e sono inseriti in tessuti urbani che hanno un prevalente uso del
suolo diverso da quello
produttivo.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: mantenimento delle destinazioni esistenti alla
data di adozione
del Piano, rientranti nelle seguenti categorie: DU3, DU5, DU6, DU12, DU13, DU14,
DU16, DU17,
DU18, DU19, DU21.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO, DISTANZE:
Le modalità e possibilità di recupero sono le seguenti:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza incentivo
volumetrico. La ricostruzione,
costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante
rilocalizzazione all'interno
dell'ambito di riferimento DR, con le seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: mt. 7,50
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente lungo la strada ed interessa anche la parte
retrostante del fabbricato.
E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso verso il settore produttivo.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa. La
ricostruzione non dovrà
rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente,
fermo restando che ciò vale per la parte relativa a detto sedime. Nel caso di
demolizione e ricostruzione
con cambio di destinazione d'uso la convenzione dovrà prevedere:
- la monetizzazione della quantità di aree pubbliche per soddisfare lo standard
infrastrutturale pubblico,
come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77.
Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi
di cui alla legge 122/89 e
succ. mod. , i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme
per le destinazioni commerciali,
gli standards definiti dal D.M.1444/68 art. 5 per gli insediamenti industriali,
artigianali e commerciali di cui
alle destinazioni d'uso ammesse.
2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme.
3) Sulla struttura di interesse pubblico "Acquedotto di Savona" é ammessa la
sopaelevazione del porticato
esistente per consentire la creazione di un piano all'interno dell'altezza
massima consentita. Tale
intervento é soggetto a Concessione edilizia convenzionata che dovrà prevedere
la cessione e
realizzazione di parcheggi pubblici pari a minimo N° 2 posti auto, oltre ai
parcheggi privati ex lege 122/89.
MARGINI DI FLESSIBILITA': il PUC stabilisce ai sensi dell'art. 27 comma 2
lettera e) della LUR N°36/97 il
grado di flessibilità delle indicazioni in esso contenute, congruenti con gli
obiettivi assunti, senza ricorrere
alle varianti.
Nei margini di flessibilità é prevista la possibilità di realizzare nuovi volumi
all'interno dell'ambito di
riferimento esclusivamente finalizzati al potenziamento delle strutture
produttive già esistenti e non per
l'insediamento di nuove attività produttive, a seguito di motivate ragioni
economiche e gestionali. Le norme
per la costruzione di tali volumi dovranno tener conto dei seguenti parametri di
riferimento, considerati
39
vincolanti:
Altezza massima alla gronda: mt. 7,5
Superficie coperta di progetto: 35% della superficie fondiaria.
Tale potenzialità edificatoria necessaria al potenziamento degli impianti
esistenti dovrà essere regolata da
una apposita convenzione tra il Comune e l'Impresa produttiva contenuta in un
PUO (Progetto
Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli
art.50 e 51 della legge
Urbanistica RL N° 36/1997 che dovrà prevedere la cessione gratuita dell'area
destinata a viabilità
pubblica, se necessaria oltre alle quantità minima di aree per parcheggi
pubblici e a verde pubblico per
soddisfare gli standards urbanistici, assunti pari al45% della superficie
coperta complessiva, oltre ai
parcheggi privati di cui alla legge 122/89, oltre ad aree da destinare a verde e
parcheggi privati pari al 10%
della Superficie fondiaria, oltre ai parametri di cui alla disciplina
urbanistica commerciale art. 19 e succ.nel
caso di destinazioni commerciali, oltre all'assolvimento dell'art. 5 comma2
delDM 2/4/68 N°1444 per
insediamenti commerciali e direzionali.
Art. 39
EF
Area di produzione floricola specializzata di
fondovalle
UBICAZIONE EF1: E' localizzata a sud del centro storico, sulla sponda sinistra
del torrente Nervia, nella
regione denominata Braie (a sud del Ponte dell'Autostrada) e ai piedi della zona
collinare dei Pozzi (a
nord del Ponte dell'Autostrada).
UBICAZIONE EF2: E' localizzata a nord del centro storico, parte sulla sponda
destra e parte sulla sinistra
del torrente Nervia, nelle regioni denominate Canei, Braie, Sant'Andrea, Cian de
Cà, Tremegne, Confini.
UBICAZIONE EF3: L'ambito EF3 é localizzato nell'area pianeggiante compresa tra
il viadotto autostradale
e il ponte dell'Amicizia sulla sponda destra del torrente Nervia.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1, DU1.2, DU9, DU11 limitatamente agli usi
compatibili con
la produzione agricola (quali maneggi ecc.), DU12, DU13 con esclusione degli usi
complementari, DU16,
DU17.
Nell'ambito EF3 é ammesa anche la DU21.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno degli ambiti contrassegnati con le lettere
EF1, EF2 sono
ammessi nuovi interventi mediante concessione diretta accompagnata da un atto
unilaterale d'obbligo
contenente l'impegno del concessionario e dei suoi aventi causa :
- all'effettivo esercizio dell'attività agricola
- alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio
- all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio dalla tutela del territorio
e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli
impegni assunti .
L'ambito EF3 é qualificato non insediabile in quanto compreso nel regime
normativo ANI-MA del PTCP.
Nel territorio non insediabile sono consentiti interventi di manutenzione e
ripristino dei manufatti esistenti
nel rispetto delle caratteristiche funzionali, tipologiche e costruttive
originarie (lettere a, b, c, d, legge
457/78 art.31).
Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta
interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, così come
definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di
intervento non é ammesso il cambio di
destinazione d'uso, salvo quanto stabilito nel comma successivo.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzionedemolizione
completa di fabbricati e
ricostruzione con incentivo volumetrico pari al 15% della volumetria lorda
esistente. E' possibile
l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il
cambio di destinazione
d'uso, con esclusione del cambio di destinazione d'uso da magazzino ad
abitazione salvo l'asservimento
dell'indice edificatorio previsto nell'ambito.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
40
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche
architettoniche e tipologiche
ben definite e sui fabbricati rurali di cui all'art.49 .
Sono ammesse altresì opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento
volumetrico del 15%
del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà
essere sfruttato per dare
completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze
del codice civile rispetto ai
fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di
contiguità, mentre non si dovranno
rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o
comunque all'interno dei muri
esistenti di perimetro.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o
bifamilari a 1/2 piani con H
massima pari a M.6,20 e manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di
attività agricole ad 1 piano ed H
massima pari a m. 4,5. Deroghe all'altezza dei manufatti tecnici potranno essere
assentite in sede di
convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva agricola e con la
lavorazione dei prodotti
agricoli.
Tali manufatti dovranno essere distinti da quelli residenziali e non
sottostanti.
E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di ciascun ambito.
Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il
frazionamento della dimensione
dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18
L.47/85).
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla
conservazione del paesaggio
agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali). Sono ammessi volumi
interrati su tre lati sottostanti la
residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato.
Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é
computato al fine dell'indice fondiario.
La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del
sedime del fabbricato
residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal
sedime di 4 m. rispetto all'alzata
del fabbricato fuoriterra.
Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a
parcheggio privato ex lege 765/67
art.18 e s.m.i..
Altezza alla gronda: mt 6.20
Numero massimo di piani: n. 2
DISTANZE:
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
SCHEDE NORMA
Ambito EF1 -EF2
RESIDENZA
Indice fondiario
mc/mq
N° Piani massimo
N°
Altezza massima
m.
Lotto minimo EF1
mq.
Lotto minimo EF2
mq.
Volumetria massima per ciascun lotto
mc.
Volumetria minima per ciascun lotto
mc.
0,06
2
6,2
1000
1500
600
210
MAGAZZINO
Rapporto di copertura
mq./mq.
N° Piani massimo
N°
Altezza massima
m.
1/20
1
4,5
41
MARGINI DI FLESSIBILITA': il PUC stabilisce ai sensi dell'art. 27 comma 2
lettera e) della LUR N°36/97 il
grado di flessibilità delle indicazioni in esso contenute, congruenti con gli
obiettivi assunti, senza ricorrere
alle varianti.
Nei margini di flessibilità é prevista la possibilità di spostare la viabilità
di previsione interamente lungo
l'argine del Nervia , qualora sia annullato il rischio di inondazione vigente su
tale area sulla base degli
interventi definiti dal piano di bacino.
Art. 40
EC
Area di produzione floricola/viticola/olivicola di
collina
UBICAZIONE EC1: Gli ambiti EC1 corrispondono alle aree collinari prevalentemente
occupate da strutture
serricole: tali ambiti sono localizzati nella regione San Giacomo e Pozzi.
UBICAZIONE EC2: Gli ambiti EC2 corrispondono alle aree collinari prevalentemente
occupate dalle
colture tradizionali della vite e dell'ulivo e dalla coltivazione floricole in
pienaria: tali ambiti sono localizzati
nella regione Santa Croce, Morteo, Marri, Garibaudo, Giuncheo, Fasciae.
UBICAZIONE EC3: L'ambito EC3 é localizzato sotto il Monte Baraccone, corrisponde
ad un'area coltivata
a vigneto aziendale che risulta in zona ANI-CE del PTCP.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1, DU1.2, DU4, DU9 limitatamente alla
compatibilità con
l'uso agricolo, DU11 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU12,
DU13, DU16, DU17.
DU4 limitatamente alla zona EC2.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi
mediante
concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente
l'impegno del
concessionario e dei suoi aventi causa :
- all'effettivo esercizio dell'attività agricola
- alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio
- all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio d alla tutela del territorio
e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli
impegni assunti .
Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta
interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, così come
definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di
intervento non é ammesso il cambio di
destinazione d'uso.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo
volumetrico pari al 15%
della volumetria lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi
appartenenti allo stesso ambito
di riferimento e il cambio di destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche
architettoniche e tipologiche
ben definite e sui fabbricati rurali di cui all'art. 49.
Sono ammesse altresì opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento
volumetrico del 15%
del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà
essere sfruttato per dare
completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze
del codice civile rispetto ai
fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di
contiguità, mentre non si dovranno
rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o
comunque all'interno dei muri
esistenti di perimetro.
Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa nei
tre ambiti la costruzione di
manufatti per ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice
di zona, nel rispetto delle
42
distanze di zona e secondo i seguenti parametri:
- lotto minimo di proprietà 1500 mq., anche su lotti non contigui all'interno
dell'ambito di riferimento.
- superficie lorda coperta massima 20 mq, altezza alla linea di gronda pari a m.
2,50
Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata una sola
volta per ogni terreno (lotto di
proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di
zona, pertanto in Comune si
dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti. Ai fini dell'asservimento e
della formazione del lotto di
intervento non é consentito il frazionamento della dimensione dei mappali
risultanti dalla data di adozione
del presente P.U.C.
Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti
norme ed alla disciplina
paesistica in esse contenuta.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o
bifamiliari a 1/2 piani con H
massima pari a mt. 6,20 e manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di
attività agricole ad 1 piano ed
H massima pari a mt. 4,00. Deroghe all'altezza dei manufatti tecnici potranno
essere assentite in sede di
convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva agricola e con la
lavorazione dei prodotti
agricoli. I manufatti tecnici potranno essere compresi nella scatola volumetrica
fuori terra dell'intero edificio
fermo restando il parametro dell'altezza massima consentita.
E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m.
1000 rispetto al perimetro del
lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 ,
ma comunque nella
stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento
dovrà comunque essere
ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti.
Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il
frazionamento della dimensione
dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18
L.47/85).
La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del
sedime del fabbricato
residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal
sedime di 4 m. rispetto all'alzata
del fabbricato fuoriterra.
I nuovi interventi dovranno interessare un lotto minimo di 2000 mq., senza
alcuna separazione.
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla
conservazione del paesaggio
agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali). I nuovi interventi
devono conservare le preesistenze
ambientali (percorsi storici, sentieri terrazzamenti) ed uniformarsi a carattere
tipologico dell'edilizia e della
tradizione locale.
Sono ammessi volumi interrati su tre lati sottostanti la residenza, destinati ad
accessorio dell'abitazione e/o
parcheggio privato.
Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é
computato al fine dell'indice fondiario.
Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a
parcheggio privato ex lege 765/67
art.18 e s.m.i..
Altezza alla gronda: mt 6.20
Numero massimo di piani: n. 2
DISTANZE:
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
SCHEDE NORMA
43
Ambito EC1
RESIDENZA
Indice fondiario
mc/mq
0,05
Lotto minimo
mq.
2000
N° Piani massimo
N°
2
Altezza massima
m.
6,2
mc.
Volumetria minima per ciascun lotto
210
mc.
Volumetria massima per ciascun lotto
600
MAGAZZINO
mq./mq.
Rapporto di copertura
1/40
N° Piani massimo
N°
1
Altezza massima
m.
4
Superficie massima per ciascun lotto
mq.
150
I terreni, appartenenti all'ambito EC1, compresi nel regime normativo ANI-CE del
PTCP non insediabile,
sono dotati di indice che potrà essere trasferito al di fuori di detto regime,
all'interno dell'ambito stesso.
AmbitoAmbito EC2EC2 ,, inin destradestra orograficaorografica
N.localitàN.località FasciaeFasciae GiuncheoGiuncheo
RESIDENZA
Indice fondiario
mc/mq
0,03
Lotto minimo
mq.
2000
N° Piani massimo
N°
2
Altezza massima
m.
6,2
mc.
Volumetria minima per ciascun lotto
210
mc.
Volumetria massima per ciascun lotto
600
MAGAZZINO
mq./mq.
Rapporto di copertura
1/40
N° Piani massimo
N°
1
Altezza massima
m.
mq.
4
Superficie massima per ciascun lotto
150
Ambito EC2 sinistra orografica
mc/mq
Indice fondiario omnicomprensivo
0,03
Lotto minimo
mq.
2000
N° Piani massimo
N°
2
Altezza massima
m.
6,2
mc.
Volumetria minima per ciascun lotto
210
mc.
Volumetria massima per ciascun lotto
600
Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo
di tutte le
destinazioni ammesse nell'ambito.
Ambito EC3
mc/mq
Indice fondiario omnicomprensivo
0,01
Lotto minimo
mq.
2000
N° Piani massimo
N°
2
Altezza massima
m.
6,2
mc.
Volumetria minima per ciascun lotto
210
mc.
Volumetria massima per ciascun lotto
600
44
Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo
di tutte le
destinazioni ammesse nell'ambito.
Art. 41
EPA1
Territorio di presidio ambientale con insediamenti
sparsi
UBICAZIONE: nella regione denominata "Migoni" (in riferimento alla famiglia
anticamente proprietaria dei
terreni) situata nella zona collinare sotto il Monte Santa Croce sulla sinistra
orografica del torrente Nervia
- nelle prime propaggini collinari lungo la S.P. n°64 a nord del centro storico.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1,DU1.2, DU9 limitatamente alla
compatibilità con l'uso
agricolo, DU11 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU4, DU11,
DU12, DU13, DU16, DU17,
DU24 limitatamente a rifugi , alloggi agrituristici, miniaree di sosta .
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi
mediante
concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente
l'impegno del
concessionario e dei suoi aventi causa :
- alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio
- all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio ed alla tutela del
territorio in analogia a quanto previsto
dall'art. 36 LRL N° 36/97.
e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli
impegni assunti .
Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta
interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, così come
definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di
intervento non é ammesso il cambio di
destinazione d'uso, ad eccezione dell'attività agrituristica.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione della
volumetria lorda esistente. E'
possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche
architettoniche e tipologiche
ben definite e sui manufatti rurali di cui all'art. 49.
Sono inoltre ammesse opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento
volumetrico del 15%
del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà
essere sfruttato per dare
completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze
del codice civile rispetto ai
fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di
contiguità, mentre non si dovranno
rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o
comunque all'interno dei muri
esistenti di perimetro.
Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa la
costruzione di manufatti per
ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona, nel
rispetto delle distanze di
zona e secondo i seguenti parametri:
- lotto minimo di proprietà 1500 mq., anche su lotti non contigui all'interno
dell'ambito di riferimento.
- superficie lorda coperta massima 20 mq., altezza alla liea di gronda pari a m.
2,50
Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata una sola
volta per ogni terreno (lotto di
proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di
zona., pertanto in Comune si
dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti.
Ai fini dell'asservimento e della formazione del lotto di intervento non é
consentito il frazionamento della
dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C.
Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti
norme ed alla disciplina
paesistica in esse contenuta.
45
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o
bifamilari a 1/2 piani con H
massima pari a mt. 6,20 comprensivi di eventuali manufatti tecnici connessi con
lo svolgimento di attività
agricole ad 1 piano ed H massima pari a mt.4,00. Deroghe all'altezza dei
manufatti tecnici potranno essere
assentite in sede di convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva
agricola e con la
lavorazione dei prodotti agricoli.
E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m.
1000 rispetto al perimetro del
lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 ,
ma comunque nella
stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento
dovrà comunque essere
ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti.
Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il
frazionamento della dimensione
dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18
L.47/85).
La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del
sedime del fabbricato
residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire di 4
m. rispetto all'alzata del
fabbricato fuoriterra.
I nuovi interventi dovranno interessare un lotto minimo di 2000 mq, senza alcuna
separazione.
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla
conservazione del paesaggio
agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali). Sono ammessi volumi
interrati su tre lati sottostanti la
residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato.
Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é
computato al fine dell'indice fondiario.
Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a
parcheggio privato ex lege 765/67
art.18 e s.m.i..
Altezza alla gronda: mt 6.20
Numero massimo di piani: n. 2
DISTANZE:
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
SCHEDA NORMA
Ambito EPA1
Volumetria omnicomprensiva
Indice fondiario omnicomprensivo
mc/mq
N° Piani massimo
N°
Altezza massima
m.
Lotto minimo
mq.
Volumetria massima per ciascun lotto
mc.
Volumetria minima per ciascun lotto
mc.
0,05
2
6,2
2000
600
210
Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo di tutte
le destinazioni ammesse
nell'ambito.
Art. 42
EPA2
Territorio di presidio ambientale prevalentemente
insediato
UBICAZIONE: territorio prevalentemente occupato da aree agricole di carattere
marginale dove si pratica
tradizionalmente la coltura dell'ulivo e della vite e recentemente la
floricoltura in pienaria.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1, DU1.2, DU4, DU9 limitatamente alla
compatibilità con
46
l'uso agricolo, DU11 limitatamente alla compatibilità con l'uso agricolo, DU12,
DU13, DU16, DU17, DU24
limitatamente a rifugi , alloggi agrituristici, miniaree di sosta.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi
mediante
concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente
l'impegno del
concessionario e dei suoi aventi causa :
- alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio
- all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio ed alla tutela del
territorio in analogia a quanto previsto
dall'art. 36 LRL N° 36/97.
e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli
impegni assunti .
Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta
interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, così come
definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di
intervento non é ammesso il cambio di
destinazione d'uso, ad eccezione delle attività agrituristiche.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione della
volumetria lorda esistente. E'
possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche
architettoniche e tipologiche
ben definite e sui manufatti rurali di cui all'art. 49.
Sono inoltre ammesse opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento
volumetrico del 15%
del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà
essere sfruttato per dare
completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze
del codice civile rispetto ai
fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di
contiguità, mentre non si dovranno
rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o
comunque all'interno dei muri
esistenti di perimetro.
Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa la
costruzione di manufatti per
ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona, nel
rispetto delle distanze di
zona e secondo i seguenti parametri:
- lotto minimo di proprietà 1500 mq., anche su lotti non contigui nell'ambito di
riferimento.
- superficie lorda coperta massima 20 mq., altezza alla linea di gronda pari a
m. 2,50.
Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata ua sola
volta per ogni terreno (lotto di
proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di
zona, pertanto in Comune si
dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti.
Ai fini dell'asservimento e della formazione del lotto di intervento non é
consentito il frazionamento della
dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C.
Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti
norme ed alla disciplina
paesistica in esse contenuta.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici residenziali monofamiliari o
bifamiliari a 1/2 piani con H
massima pari a mt. 6,20 e manufatti tecnici connessi con lo svolgimento di
attività agricole ad 1 piano ed
H massima pari a mt. 4,00. Deroghe all'altezza dei manufatti tecnici potranno
essere assentite in sede di
convenzione per esigenze connesse con l'attività produttiva agricola e con la
lavorazione dei prodotti
agricoli.
Tali manufatti, concessi unicamente agli imprenditori agricoli a titolo
principale, potranno essere compresi
nella scatola volumetrica fuori terra dell'intero edificio fermo restando il
parametro dell'altezza massima
consentita.
La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del
sedime del fabbricato
residenziale, fatta eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal
sedime di 4 m. rispetto all'alzata
del fabbricato fuoriterra.
47
E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m.
1000 rispetto al perimetro del
lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 ,
ma comunque nella
stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento
dovrà comunque essere
ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti.
Ai fini urbanistici della formazione del lotto di intervento non é consentito il
frazionamento della dimensione
dei mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C. (art. 18
L.47/85).
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla
conservazione del paesaggio
agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali).Sono ammessi volumi
interrati su tre lati sottostanti la
residenza, destinati ad accessorio dell'abitazione e/o parcheggio privato.
Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é
computato al fine dell'indice fondiario.
Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a
parcheggio privato ex lege 765/67
art.18 e s.m.i..
Altezza alla gronda: mt 6.20
Numero massimo di piani: n. 2
DISTANZE:
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
SCHEDE NORMA
Ambito EPA2
Volumetria
Indice fondiario
mc/mq
Lotto minimo
mq.
N° Piani massimo
N°
Altezza massima
m.
Volumetria minima per ciascun lotto
mc.
Volumetria massima per ciascun lotto
mc.
0,03
2000
2
6,2
210
600
MAGAZZINO
Rapporto di copertura
mq./mq.
N° Piani massimo
N°
Altezza massima
m.
Superficie massima per ciascun lotto
mq.
1/40
1
4
150
I terreni, appartenenti all'ambito EPA2, compresi nel regime normativo ANI-CE e
ANI-MA del PTCP non
insediabile, sono dotati di indice che potrà essere trasferito al di fuori di
detto regime, all'interno dell'ambito
stesso.
Art. 43
EPA3
Territorio di presidio ambientale prevalentemente non
insediato
UBICAZIONE: aree collinari che presentano fenomeni di abbandono agricolo e di
marginalità nelle quali
sono in atto fenomeni di rinaturalizzazione spontanea.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1.1,DU1.2, DU4, DU9, DU11, DU12, DU13, DU16,
DU17,
DU24 limitatamente a rifugi, alloggi agrituristici, miniaree di sosta.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi nuovi interventi
mediante
concessione diretta accompagnata da un atto unilaterale d'obbligo contenente
l'impegno del
concessionario e dei suoi aventi causa :
48
- alla conservazione della destinazione residenziale-agricola dell'edificio
- all'eventuali prestazioni finalizzate al presidio ed alla tutela del
territorio in analogia a quanto previsto
dall'art. 36 LRL N° 36/97.
e preveda le relative modalità e le garanzie per il puntuale adempimento degli
impegni assunti .
Sugli edifici esistenti sono ammessi mediante concessione edilizia diretta
interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, così come
definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette modalità di
intervento non é ammesso il cambio di
destinazione d'uso, ad eccezione delle attività agrituristiche.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione della
volumetria lorda esistente. E'
possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
La concessione non sarà convenzionata nel caso in cui la demolizione e
ricostruzione interessi una parte
dell'edificio inferiore o uguale ad 1/3 della volumetria complessiva fuori
terra. Anche il cambio di
destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
La demolizione completa non é ammessa sui fabbricati con caratteristiche
architettoniche e tipologiche
ben definite e sui manufatti rurali di cui all'art. 49.
Sono inoltre ammesse opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento
volumetrico del 15%
del volume lordo esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà
essere sfruttato per dare
completamento alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze
del codice civile rispetto ai
fabbricati e proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di
contiguità, mentre non si dovranno
rispettare le distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o
comunque all'interno dei muri
esistenti di perimetro.
Solo per le proprietà di terreni privi di fabbricati esistenti, è ammessa la
costruzione di manufatti per
ricovero attrezzi indipendentemente dall'asservimento dell'indice di zona, nel
rispetto delle distanze di
zona e secondo i seguenti parametri:
- lotto minimo di proprietà 1500 mq, anche su lotti non contigui all'interno
dell'ambito di riferimento.
- superficie lorda coperta massima 20 mq., altezza alla liea di gronda pari a m.
2,50.
Detta potenzialità edificatoria "una tantum" potrà essere sfruttata ua sola
volta per ogni terreno (lotto di
proprietà) e non é sommabile con quella derivante dall'indice territoriale di
zona, pertanto in Comune si
dovrà tenere una carta puntuale degli asservimenti.
Ai fini urbanistici dell'asservimento e della formazione del lotto di intervento
non é consentito il
frazionamento della dimensione dei mappali risultanti dalla data di adozione del
presente P.U.C. (art. 18
L.47/85).
Tali costruzioni dovranno uniformarsi per tipologia e materiali alle presenti
norme ed alla disciplina
paesistica in esse contenuta.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: Si prevedono edifici monofamiliari o bifamilari a 1/2
piani con H massima pari
a mt. 6,20 comprensivi di eventuali manufatti tecnici connessi con lo
svolgimento di attività agricole .
E' ammesso l'asservimento di lotti non contigui all'interno di un raggio di m.
1000 rispetto al perimetro del
lotto indifferentemente tra i seguenti ambiti EPA1, EPA2, EPA3, EC1, EC2, EC3 ,
ma comunque nella
stessa posizione orografica. L'edificazione derivante da detto trasferimento
dovrà comunque essere
ubicata nell'ambito avente maggiore indice edificatorio tra quelli asserviti.
Ai fini della formazione del lotto di intervento non é consentito il
frazionamento della dimensione dei
mappali risultanti dalla data di adozione del presente P.U.C.
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla
conservazione del paesaggio
agrario (v.disciplina paesistica indirizzi progettuali).
Sono ammessi volumi interrati su tre lati sottostanti la residenza, destinati ad
accessorio dell'abitazione e/o
parcheggio privato.
La superficie coperta degli interrati dovrà essere contenuta all'interno del
sedime del fabbricato, fatta
eccezione per il solo lato libero che può fuoriuscire dal sedime di 4 m.
rispetto all'alzata del fabbricato
residenziale fuoriterra.
Il volume dell'interrato rispetto al profilo naturale del terreno non é
computato al fine dell'indice fondiario.
Sul terreno oggetto dell'intervento dovranno essere garantite le aree a
parcheggio privato ex lege 765/67
49
art.18 e s.m.i..
Altezza alla gronda: mt 6.20
Numero massimo di piani: n. 2
DISTANZE:
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
SCHEDA NORMA
Ambito EPA3
Volumetria omnicomprensiva
Indice fondiario ominicomprensivo
mc/mq
N° Piani massimo
N°
Altezza massima
m.
Volumetria minima per ciascun lotto
mc.
Volumetria massima per ciascun lotto
mc.
Lotto minimo
mq.
0,01
2
6,2
210
600
2000
Per indice fondiario ominicomprensivo si intende l'indice comprensivo di tutte
le destinazioni ammesse
nell'ambito.
I terreni, appartenenti all'ambito EPA3, compresi nel regime normativo ANI-CE e
ANI-MA del PTCP non
insediabile, sono dotati di indice che potrà essere trasferito al di fuori di
detto regime, all'interno dell'ambito
stesso.
Art. 44
ENI
Territorio non insediabile
UBICAZIONE e DESTINAZIONE D'USO: E' costituito da aree che per condizioni
paesistico-ambientali e
archeologiche sono qualificate territorio non insediabile. Tali aree sono
localizzate sia sulla destra
origrafica del Nervia, sia sulla sinistra:
-sul versante collinare alla destra del bacino imbrifero del Nervia é
individuato il territorio relativo a tre
ambiti che possiedono potenzialità connesse alla fruizione ricreativa, al
turismo all'aria aperta,
all'educazione ambientale: Ciaixe (area Monte delle Fontane e Monte Baraccone),
Monte Carbone e
Calanchi di Brunetti.
Inoltre comprende in regione "Castiglione" il territorio non insediabile per
l'interesse morfologico dell'area e
per il rischio archeologico riconosciuto quale zona di insediamenti protostorici
(castellare).
- sul versante collinare alla sinistra del bacino del Nervia é localizzata
l'area del Monte Santa Croce con il
versante boscato ricoperto da una pineta a pino d'Aleppo. Essenze boschive
rinvenibili in zona sono la
roverella, il carpino nero, l'orniello, l'acero campestre, il sorbo domestico e
il leccio.
DESTINAZIONE URBANISTICA
Riserva naturalistica, con vincolo di inedificabilità ad esclusione degli
interventi ammessi.
Bosco, colture silvicole, riserva faunistica, mantenimento dell'ambiente
naturale.
La residenza ed ogni forma di
insediamento produttivo, sono ammessi
solo all'interno degli edifici
esistenti.
Conservazione della situazione attuale per quanto riguarda gli aspetti
insediativi.
Destinazioni d'uso di cui all'art. 45 delle presenti norme
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO:
Non é consentito costruire edifici, aprire nuove strade e modificare le
caratteristiche tipologiche
dimensionali e di tracciato di quelle esistenti, nonché eseguire opere che
alterino in misura percepibile la
50
morfologia dei luoghi. E' consentito l' ampliamento delle strade esistenti solo
a scopo antincendio. Il fondo
dovrà essere realizzato con la compattazione di materiale ghiaioso e/o terroso,
o altro trattamento
superficiale antipolvere, con esclusione di materiali asfaltici e/o cementizi.
Inoltre il tracciato stradale dovrà
essere il più possibile aderente alla morfologia originaria del terreno e
pertanto gli scavi ed i riempimenti
siano di modesta entità. Sono ammesse le vie di penetrazione per l'attività di
controllo.
Sono consentiti interventi di manutenzione , ripristino e ristrutturazione dei
manufatti esistenti, così come
disciplinato dall'art.4, senza incremento della superficie coperta , ma con
altezza max elevabile fino a m
2,50 da terra al filo di gronda, nel rispetto delle loro caratteristiche
funzionali, tipologiche e costruttive
originarie, nonché la realizzazione di manufatti tecnici o di quelli
esclusivamente finalizzati all'esercizio
delle attività consentite.
Sui fabbricati esistenti con superficie lorda complessiva fuori terra
(residenziale e non) inferiore a 100 mq.
é ammesso l'ampliamento una-tantum di 10 mq. per motivi igienico-sanitari; per i
fabbricati con superficie
lorda superiore a 100 mq. é ammesso l'ampliamento massimo del10% della
superficie lorda.
Per ciò che concerne l'assetto vegetazionale dovrà essere assicurata la
conservazione e la valorizzazione
di tale ambito attraverso il ritorno del bosco ai fini della salvaguardia dei
versanti, tenendo ben presente
l'idoneità del leccio ( di antica importanza nel panorama della vegetazione
locale) per un processo di
ricolonizzazione di tipo naturale .
L'area non è dotata di indice di fabbricabilità.
Art. 45
AGRITURISMO
Negli ambiti EF2, EC, EPA ed ENI sono ammessi interventi agroturistici ai sensi
della legge RL N°
33/1996 nel totale rispetto dei parametri di zona e delle alberature esistenti.
- I posti letto ammessi e non disponibili nei fabbricati possono essere
recuperati in spazi liberi nella forma
di posti tenda o roulotte; i suddetti spazi devono essere alberati (un albero
ogni 20 mt).
- Eventuali locali per il ricovero bici ed altri attrezzi per lo svago possono
essere realizzati in fabbricati
interrati.
- Nel rispetto dell'alberatura esistente é ammessa la realizzazione di spazi su
terra battuta per il gioco
come pallavolo, pallacanestro, bocce, minigolf, ecc.
Art. 46
TR1
Ambito di riqualificazione del tessuto edilficato a destinazione
turistico ricettiva
UBICAZIONE: si tratta di ambito nella Regione Pozzi
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: principale DU23, accessorie e funzionali al
DU23: DU3, DU4,
DU12, DU13, DU16, DU17, DU20,
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: all'interno dell'ambito sono ammessi mediante
concessione diretta
interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento
conservativo, ristrutturazione
edilizia, così come definiti dall'art. 4 delle presenti norme. Con le suddette
modalità di intervento non é
ammesso il cambio di destinazione d'uso.
E' ammessa la demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza aumenti
volumetrici rispetto alla
volumetria lorda esistente, senza cambio di destinazione d'uso. La demolizione
completa o parziale
dell'intero edificio e la conseguente ricostruzione é soggetta a concessione
convenzionata e onerosa e
sarà valutata espressamente dall'A.C., previo parere della Commissione Edilizia
, tenuto conto delle
pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. La concessione
non sarà convenzionata
nel caso in cui la demolizione e ricostruzione interessi una parte dell'edificio
inferiore o uguale ad 1/3 della
volumetria complessiva fuori terra. E' possibile l'accorpamento di più volumi
appartenenti allo stesso
ambito di riferimento .
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: In tale ambiti si ritiene necessario operare una
riqualificazione degli spazi non
occupati dall'edificazione con interventi mirati al recupero ambientale. La
ricostruzione, costituita da uno o
più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento
TR1, con le seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: mt 6.20
Numero massimo di piani: n. 2
51
DISTANZE:
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
Art.47
ME
Emergenza storico-architettonica
Si tratta di manufatti, prevalentemente di ville, chiese, torri, frantoi,
individuati con apposita simbologia
grafica nelle tavole di piano, che rivestono un valore storico e/o
architettonico da conservare.Gli interventi
ammessi, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche originarie, sono
quelli di cui alle lettere a, b, c, d
della legge 457 art. 31, come definiti anche all'art. 4 delle presenti norme.
Per quanto riguarda le Chiese l'intervento sarà limitato alle lettere a, b, c.
Il cambio di destinazione d'uso, compatibilmente con le norme dell'ambito di
riferimento, é ammesso per i
frantoi e le torri.
In alcuni casi il PUC individua puntualmente in cartografia una fascia di
rispetto avente lo scopo di
assicurare l'identificazione del manufatto ed una sua corretta lettura nel
contesto. In tale fascia di rispetto
non sono consentiti interventi di nuova edificazione, nonché ogni altra incisiva
alterazione dello stato dei
luoghi. L'indice di edificabilità eventualmente presente potrà essere trasferito
al di fuori della fascia di
rispetto.
Art.48
MEG
Emergenza storico-architettonica con annesso giardino di pertinenza da
conservare
Si tratta di manufatti, individuati con apposita simbologia grafica nelle tavole
di piano, che rivestono un
valore storico, architettonico, tipologico con annesso giardino da conservare.
Consistono prevalentemente
in ville di inizio secolo per le quali nel rapporto con il contesto é prevista
la presenza del giardino,
indipendentemente dallo stato attuale, da intendersi come elemento di
riconoscibilità dell'insieme. Gli
interventi ammessi, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche
originarie, sono quelli di cui alle lettere
a, b, c, d della legge 457 art. 31 , come definiti anche all'art. 4 delle
presenti norme.
Nel giardino non sono consentite incisive alterazioni dello stato dei luoghi ,
né interventi di nuova
edificazione ad esclusione di garages fuori terra di limitate dimensioni
(massima superficie coperta mq. 25
h massima interna m 2,4), manufatti per il ricovero attrezzi (indipendentemente
dall'asservimento
dell'indice di zona fino a mq. 25 di superficie lorda coperta, h alla linea di
gronda m. 2,70), pergole,
gazebi, berceau, voliere, serre di limitate dimensioni, giardini d'inverno , che
dovranno essere costruiti
nelle zone di radura e nel rispetto delle alberature di alto fusto e delle
coltivazioni e piantagioni in essere,
avuto particolare riguardo e attenzione per i pregevoli valori dei luoghi.
Art.49
MANUFATTO RURALE
Si tratta di elementi costitutivi dell'architettura contadina, antecedenti il
1940, contraddistinti dalla
presenza di alcuni caratteri tipici quali: murature generalmente in pietra a
vista , sistema strutturale
costituito da setti portanti in pietra legati da malta di calce, soffitti
voltati o lignei, copertura lignea a
capanna e manto di copertura in laterizio.
Su detti immobili valgono le norme di cui art. 25 riferito agli Ambiti A1 delle
presenti norme. Inoltre nel
caso di edifici soggetti a degrado strutturale sono assentibili interventi di
demolizione, di comprovata
necessità, per dar luogo ad una ricostruzione fedele alle caratteristiche
tecniche costruttive originarie, alle
stesse proporzioni ed allo stato originario del sito.
Art.50
TORRENTE NERVIA
52
Comprende l'alveo del T.Nervia fino al limite esterno delle eventuali arginature
esistenti o di nuova
previsione. In questa zona , fatte salve le disposizioni di polizia idraulica é
vietata la costruzione di edifici o
manufatti per qualsiasi destinazione ad eccezioni di quelli necessari per la
sorveglianza del regime
idraulico e per le attrezzature tecnologiche municipali.
Tutto il Torrente é soggetto a tutela che dovrà conseguire dagli studi
idrogeologici e geologici del Piano di
Bacino.
Art.51
OF
Oasi faunistica del Nervia
L'area idividua il tratto terminale del Torrente Nervia dal ponte della S.S.
Aurelia al mare. Oltre a quanto
indicato nell'art. precedente in particolare in questo tratto vanno conservate
le condizioni ambientali e
naturalistiche, confermando il valore biologico dell'ambito di interesse
ornitologico e botanico.
Art.52
AREA DI RISPETTO E CONSERVAZIONE DELLE SPONDE DEL TORRENTE NERVIA
Si tratta di aree in parte di proprietà demaniale in parte di proprietà privata
che per motivi di sicurezza
(esondazioni) e di valorizzazione ambientale e naturalistica é soggetta a
salvaguardia.
Nella zona non sono ammessi depositi di rifiuti solidi discariche di liquidi non
conformi alle legge,
movimenti di riporto, scavo e spianamento di terreno, se non previsti da
appositi progetti approvati di
sistemazione idraulica. Nelle zone di protezione idraulica non sono ammesse
nuove costruzioni, fatte
salve le disposizioni di polizia idraulica. Sono invece ammesse le sistemazioni
a verde pubblico, le
coltivazioni agricole, le attrezzature di interesse acquedottistico, le
attrezzature sportive, esclusivamente
scoperte, il tutto purché non in contrasto con le proposte di sistemazione
idraulica predisposte dagli organi
competenti. Tali limitazioni cesseranno di avere validità nel caso in cui
vengano realizzate opere di difesa
idraulica tali da escludere per gli edifici esistenti e le eventuali nuove
costruzioni, il pericolo di subire
esondazioni, in riferimento ai livelli idrometrici calcolati ed alla possibilità
di rotture arginali.
Art.53
F3
ARENILE DI CAMPOROSSO MARE
UBICAZIONE: tratto di costa marina
DESTINAZIONE URBANISTICA: servizio di interesse generale per la balneazione, il
tempo libero
INTERVENTI AMMESSI: ripascimpento delle spiagge. Non é previsto l'insediamento
di stabilimenti
balneari. Sono ammessi chioschi di cui all'art. 17 del presente PUC anche da
destinare a bar e similari.
E' ammessa la ricollocazione e ricostruzione volumetrica dei manufatti già
esistenti sull'arenile in zona
OF
Eventuali destinazioni diverse potranno rimanere fino ad esaurimento e potranno
essere interessate da
interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, risanamento conservativo e
ristrutturazione edilizia
senza aumento volumetrico.
Art.54
ID
Impianti distribuzione di carburante e servizi
all'auto
Per gli impianti esistenti o ammessi, nelle zone di PUC in cui tale uso è
compatibile, è consentita
l'installazione di box prefabbricati per il ricovero degli addetti e relativi
servizi, nella misura massima di 30
mq di Su, nonchè la realizzazione di una pensilina a copertura dell'impianto
stesso. La Su di cui sopra non
viene computata ai fini dell'indice di utilizzazione.
53
Cap. IV
DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO
DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE
Art. 55
DISTRETTO C
Interessa parti del territorio comunale tra loro non contigue soggette a
trasformazione urbanistica a
destinazione residenziale con annesse dotazioni infrastrutturali, atte ad
incrementare il carico insediativo
mediante interventi destinati ad innovare in modo sostanziale l'assetto fisico e
funzionale. Comprende le
zone C1, C2, C3, C4 , i servizi d12, c4, d13, c5, a2, d9, d8 e la superficie di
viabilità di progetto annessa,
come risulta dalla perimetrazione riportata nella tav. 24.
Si attua mediante sub-distretti assoggettati a PUO nel rispetto dei parametri
medi di riferimento dell'intero
distretto: tutte le aree in esso comprese sono dotate di un unico indice di
fabbricabilità medio destinato
all'edificabilità residenziale e concorrono alla formazione della potenzialità
edificatoria. Il PUC trasferisce la
nuova volumetria in zone di concentrazione volumetrica all'interno di ciascun
sub-distretto secondo
differenti densità edilizie, stabilite per ciascun sub-distretto.
Le aree per viabilità e servizi, previste nell'intero distretto C, dovranno
essere cedute gratuitamente al
Comune, come disciplinato da ogni singolo sud-distretto in proporzione ai nuovi
abitanti insediabili, fermo
restando la facoltà comunale di acquisirle per pubblica necessità anche prima
che il concessionario faccia
richiesta di realizzare quanto previsto.
La spesa per la realizzazione delle infrastrutture primarie e secondarie sarà a
carico della P.A., la
realizzazione dei suddetti servizi pubblici potrà avvenire a cura dei privati a
scomputo dei contributi previsti
per ciascun sub-distretto in proporzione ai nuovi abitanti insediabili.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno
valore indicativo e potranno
essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova potenzialità edificatoria
insediabile ed agli standards per
servizi ed infrastrutture.
54
DISTRETTO C
Volumetria C1
mc
Volumetria C2
mc
Volumetria C3 (compreso esistente)
mc
Volumetria C4
mc
TOTALE Volumetria C1+C2+C3+C4 (V)
mc
TOTALE nuovi abitanti contabili
n°
Superf. concentrazione volumetrica C1
mq
Superf. concentrazione volumetrica C2
mq
Superf. concentrazione volumetrica C3
mq
Superf. concentrazione volumetrica C4
mq
TOT Sup. conc. vol. C1+C2+C3+C4 (SCV)
mq
12.150
17.334
16.701
9.720
55.905
485
9.480
19.959
21.365
8.978
59.782
Superficie servizi
d12+c4+d13+c5+a2+d9+d8 (SS)
mq
15.205
Superficie tot viabilità di progetto
su C1+C2+C3+C4 (SVP)
mq
SCV+SS+SVP=ST
mq
Indice territoriale medio V/ST
mc/mq
SS+SVP=SI
mq
7.280
82.267
0,68
22.485
Standard aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
di cui per servizi (urb.secondaria)
mq/ab
46,4 (ver)
24
Art. 56
SUB-DISTRETTO C1
UBICAZIONE : si tratta dell'area compresa tra Via Verdi
adiacente all'ex area delle
Casermette .
e Via Piave,
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU12, DU13, DU16, DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: il sub-distretto si attua mediante un unico PUO
(Progetto Urbanistico
Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51
della legge Urbanistica RL N°
36/1997.
Il PUO dovrà prevedere a carico dei privati:
1) la cessione gratuita dell'aree destinata a parcheggi pubblici e a verde
pubblico previste dal PUC
all'interno del perimetro del sub-distretto (pari a 24 mq/ab), che concorrono
alla formazione della
55
potenzialità edificatoria, come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77
2) la monetizzazione della rimanente quantità di aree pubbliche che concorrono
alla formazione della
potenzialità edificatoria, da acquisire fuori zona per soddisfare lo standard
infrastrutturale pubblico
(viabilità e servizi) del distretto di trasformazione C, come quota aggiuntiva
al contributo ex lege 10/77.
Tale monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle
opere pubbliche di
urbanizzazione previste;
3) la monetizzazione del valore derivante dalla differenza tra l'indice
territoriale del sub-distretto C1 e
l'indice territoriale medio del distretto C, in forza della quale viene
trasferita nell'area di concentrazione
volumetrica l'edificabilià ammissibile, come quota aggiuntiva al contributo ex
lege 10/77. Tale
monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere
di urbanizzazione
pubbliche previste;
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a due/tre piani con H
max pari 6,20/9,20 m.,
aventi dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 2430; non
sono ammessi edifici con
numero di piani inferiore, dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di
intervento (V. Disciplina
paesistica/ Indirizzi progettuali) .
Dovranno prevedersi all'interno dell'area :
-parcheggi pubblici in misura pari a mq.7.4 /110 MC. e parcheggi privati minimi
in misura di cui alla.legge
122/1989 e succ. mod.
- verde pubblico attrezzato in misura di mq.16.6 / 110 MC.
La localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico ha valore
indicativo e potrà essere
modificata in sede di formazione del PUO, nel rispetto comunque delle quantità
indicate nelle schede
norma e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica
dei servizi, privilegiando
l'accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti
dalla CTRL, hanno valore
indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie
catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova potenzialità edificatoria
insediabile ed agli standards per
servizi e infrastrutture.
SUB-DISTRETTO C1
Superficie totale distretto C1
mq
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
Indice territoriale C1
mc/mq
Indice territoriale medio distretto C
mc/mq
N° piani
n
Altezza massima
ml
Volumetria max per ciascun corpo di fabbrica
mc
Volumetria totale max di prog.
mc
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
Standard aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
Di cui per Standards urbanistici in zona (24 mq/ab)
mq
Servizio d12 (7,4 mq/ab)
mq
12.120
9.480
1
0,68
2/3
6,20/9,20
2.430
12.150
110
46,6
2.640
650
Servizio c4 (16,6 mq/ab)
mq
1.990
DISTANZE :
56
- dai fabbricati : m.10
- dai confini di proprietà e dal limite del distretto: m.5
- dalle strade pubbliche: m.5
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni
Art. 57
SUB-DISTRETTO C2
UBICAZIONE : si tratta di sub-distretto di trasformazione nell'area denominata
Bigauda
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU12, DU13, DU16, DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: il sub-distretto si attua mediante un o più PUO
(Progetto Urbanistico
Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51
della legge Urbaistica RL N°
36/1997.
Il sub-distretto é suddiviso in N° 4 unità minime di intervento, che potranno
essere oggetto ciascuna di un
PUO nel rispetto dello schema di organizzazione urbanistica relativo alla
viabilità ed ai servizi del PUC.
Il PUO dovrà prevedere:
1) la cessione gratuita dell'area destinata a parcheggi pubblici e a verde
pubblico ed a infrastrutture
previste dal PUC all'interno del perimetro del distretto, (pari a 46,6 mq./ab.),
che concorrono alla
formazione della potenzialità edificatoria, come quota aggiuntiva al contributo
ex lege 10/77;
2) lo scomputo, dagli oneri di urbanizzazione ex lege 10/77, della cessione
gratuita delle aree pubbliche
presenti all'interno del distretto eccedenti lo standard medio (pari a 46,6mq.)
infrastrutturale pubblico per
viabilità e servizi
3) la monetizzazione del valore derivante dalla differenza tra l'indice
territoriale del sub-distretto C2 e
quello medio del distretto C, in questo caso negativo, essendo l'indice del subdistretto inferiore a quello
medio del distretto, tale valore sarà scomputato dagli oneri di urbnizzazione ex
lege 10/77.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a tre piani con H max
pari 9,20 m nelle due
unità di intervento a monte, aventi dimensione massima volumetrica per ciascun
corpo pari a MC. 2430;
edifici bifamiliari a due piani con H max pari 6,20 m nelle due unità di
intervento a valle, aventi
dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 940. Al fine di
garantire una progettazione
urbanistica unitaria e coordinata non sono ammessi edifici con numero di piani
inferiore, dovrà essere
assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina paesistica/
Indirizzi progettuali) .
Si dovrà mantenere nel Progetto Operativo la memoria del beodo che attraversa il
distretto.
Dovranno prevedersi all'interno dell'area:
-parcheggi pubblici in misura pari a mq.11,3 /110 MC. e parcheggi privati minimi
in misura di cui alla.legge
122/1989 e succ. mod.
- verde pubblico attrezzato in misura di mq. 12,7 / 110 MC.
La localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico ha valore puntuale
e potrà essere modificata
in sede di formazione del PUO solo a livello di una più esatta individuazione
del perimetro derivante dagli
adeguamenti tecnici derivanti dalla trasposizione del PUC, nel rispetto comunque
delle quantità indicate
nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità e organicità
alla fruizione pubblica dei
servizi.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede, desunti
dalla CTRL, hanno valore
indicativo e potranno essere superati dai valori desunti da planimetrie
catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli
standards per servizi e
infrastrutture.
57
SUB-DISTRETTO C2
Superficie totale distretto C2
mq
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
Superficie viabilità pubbl. di progetto
mq
Indice territoriale C2
mc/mq
Indice territoriale medio distretto C
mc/mq
N° piani
n
Altezza massima
ml
29.041
19.959
5.290
0,6
0,68
2/3
6,20/9,20
Volumetria max per ciascun corpo di fabbrica
mc
Volumetria totale max di prog.
mc
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
Standard aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
Standards urbanistici in zona (24 mq/ab)
mq
Servizio d13 (11,3 mq/ab)
mq
Servizio c5 (12,7 mq/ab)
mq
2430/940
17.334
158
46,6
3.792
995
2.797
DISTANZE :
- dai fabbricati : m.10
- dai confini di proprietà e dal limite di distretto : m.5
- dalle strade pubbliche: m.5
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni
Art. 58
SUB-DISTRETTO C3
UBICAZIONE: si tratta di un sub-distretto di trasformazione nell'area denominata
Camporosso Mare / Via
Braie
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU8, DU12, DU13, DU16, DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante uno o due PUO (Progetto
Urbanistico
Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51
della legge Urbanistica RL N°
36/1997.
Il sub-distretto é suddiviso in N° 2 unità minime di intervento, che potranno
essere oggetto ciascuna di un
PUO nel rispetto dello schema di organizzazione urbanistica relativo alla
viabilità ed ai servizi del PUC:
unità a ovest della Via Braie,sunità a Est di Via Braie.
Il PUO dovrà prevedere :
1) la cessione gratuita sia dell'area destinata a parcheggi pubblici, a servizi
scolastici e collettivi ed alla
viabilità pubblica prevista dal PUC all'interno del perimetro C3 nelle quantità
indicate nelle schede norma,
fino al raggiungimento di mq. 46,6 mq./ab., che concorrono alla formazione della
potenzialità edificatoria,
come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77;
2) lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione ex lege 10/77 della cessione
gratuita della quota rimanente,
eccedente lo standard medio (pari a 46,6 mq.) infrastrutturale pubblico del
distretto di trasformazione C,
58
anch'essa concorrente alla formazione della potenzialità edificatoria;
3 ) lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione di legge 10/77 del valore
monetizzato derivante dalla
differenza tra l'indice territoriale del sub-distretto C3 e l'indice
territoriale medio del distretto C, avente
valore negativo in questo caso, essendo l'indice del sub-distretto inferiore a
quello medio del distretto.
Nell'ambito del sub-distretto sono presenti alcuni fabbricati esistenti, la cui
volumetria rientra nel calcolo
degli indici territoriali. Su detti fabbricati in assenza di PUO sono ammessi i
seguenti interventi:
-manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento
conservativo,
ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4 delle presenti norme.
Nell'ambito del PUO, relativo al sub-distretto a EST di Via Braie, sui
fabbricati esistenti è prevista la
possibilità di interventi di recupero secondo le seguenti modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione con incentivo volumetrico
pari al 15% della volumetria
lorda esistente. E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo
stesso ambito di riferimento e il
cambio di destinazione d'uso.
La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire
anche mediante rilocalizzazione
all'interno dell'ambito di riferimento, con le medesime prescrizioni esecutive
di cui ai nuovi interventi.
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte
relativa a detto sedime lungo la
strada ed interessa anche la parte retrostante del fabbricato.
2) opere di completamento su fabbricati esistenti con aumento volumetrico del
15% del volume lordo
esistente per adeguamento igienico e funzionale. Il 15% potrà essere sfruttato
per dare completamento
alla geometria dei fabbricati purché siano rispettate le distanze del codice
civile rispetto ai fabbricati e
proprietà viciniore nell'ipotesi che non esista accordo di contiguità, mentre
non si dovranno rispettare le
distanze dal filo strada se l'ampliamento avviene in altezza o comunque
all'interno dei muri esistenti di
perimetro.
Resta inteso che la volumetria già esistente al momento di adozione del PUC é da
intendersi aggiuntiva
rispetto alla volumetria totale di nuova costruzione di cui alle schede norma.
Tali fabbricati non sono pertanto da considerare nel calcolo dei nuovi abitanti
insediabili, né in quello
relativo degli standards infrastrutturali previsti nella zona.
Nel caso di demolizione e ricostruzione con ampliamento volumetrico si dovrà
prevedere nel PUO, per
detti interventi, in aggiunta agli oneri di urbanizzazione di cui alla legge
10/77, la monetizzazione relativa
all'acquisizione di 24 mq./ab. Si prevede l'eventuale scomputo in cambio della
realizzazione di parte delle
opere pubbliche previste.
Nel sub-distretto potrà trovare attuazione quanto previsto all'art. 64 delle
presenti norme:la potenzialità
edificatoria derivante dalla demolizione di fabbricati per la realizzazione di
infrastrutture e servizi deve
intendersi aggiuntiva rispetto alle nuove volumetrie di previsione.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a tre piani con H max
pari 9,20 m nell'unità
di intervento a ovest della Via Braie, aventi dimensione massima volumetrica per
ciascun corpo pari a MC.
2430; edifici monofaliliari a due piani con H max pari 6,20 m nell'unità di
intervento a Est di Via Braie,
aventi dimensione massima volumetrica per ciascun corpo pari a MC. 940. Al fine
di garantire una
progettazione urbanistica unitaria e coordinata non sono ammessi edifici con
numero di piani inferiore,
dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento
(V.
Disciplina paesistica/ Indirizzi
progettuali) .
Dovranno prevedersi all'interno dell'area :
-parcheggi pubblici d9 in misura di cui alle schede norma e parcheggi privati
minimi in misura di cui
alla.legge 122/1989 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2
delle presenti norme.
- servizi scolastici e collettivi in misura di cui alle schede norma
La localizzazione dei servizi pubblici e della viabilità pubblica ha valore
puntuale e potrà essere modificata
in sede di formazione del PUO solo a livello di una più esatta individuazione
del perimetro derivante dagli
adeguamenti tecnici conseguenti alla trasposizione del PUC, nel rispetto
comunque delle quantità
indicate nelle schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità e
organicità alla fruizione
pubblica dei servizi.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno
valore indicativo e potranno
essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli
standards per servizi e
infrastrutture.
Le volumetrie esistenti alla data di adozione del presente PUC comprese
all'interno del Sub-distretto C3
59
sono aggiuntive rispetto a quelle nuove previste.
Si considera quale quota di riferimento per il calcolo della volumetria la quota
media della viabilità
circostante.
SUB-DISTRETTO C3
Superficie totale distretto C3
mq
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
29.064
21.365
Superficie viabilità pubbl. di progetto
mq
Indice territoriale
mc/mq
Indice territoriale medio distretto C
mc/mq
N° piani (a est/a ovest di via Braie)
n
Altezza massima (a est/a ovest di via Braie)
ml
Volumetria max per ciascun lotto
mc
Volumetria totale max di prog.
mc
Volumetria esistente
mc
Volumetria totale
mc
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
Standards aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
Di cui per Standards urbanistici (24 mq/ab)
mq
Standards in previsione nel distretto
mq
Servizio a2
mq
Servizio d9
mq
1.461
0,57
0,68
2/3
6,20/9,2
940/2430
14.202
2.499
16.701
129
46,6
3.096
6.234
4.470
1.764
DISTANZE :
- dai fabbricati : m.10
- dai confini di proprietà e dal limite di distretto: m.5
- dalle strade pubbliche: m.5
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni.
Art. 59
SUB-DISTRETTO C4
UBICAZIONE: si tratta di un sub-distretto di trasformazione sito in
CamporossoMare, a SUD di Via XXV
Aprile.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1, DU2, DU3, DU4, DU12, DU13, DU16, DU17
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: il sub-distretto si attua mediante un unico PUO
(Progetto Urbanistico
Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51
della legge Urbaistica RL N°
36/1997.
Il PUO dovrà prevedere:
1) la cessione gratuita dell'area destinata a parcheggi pubblici ed alla
viabilità pubblica prevista dal PUC
60
all'interno del perimetro C4 nelle quantità indicate nelle schede norma, fino al
raggiungimento di mq. 46,6
mq./ab., che concorrono alla formazione della potenzialità edificatoria, come
quota aggiuntiva al contributo
ex lege 10/77;
2) lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione ex lege 10/77 della cessione
gratuita della quota rimanente,
eccedente lo standard medio (pari a 46,6 mq.) infrastrutturale pubblico del
distretto di trasformazione C,
anch'essa concorrente alla formazione della potenzialità edificatoria;
3) la monetizzazione del valore derivante dalla differenza tra l'indice
territoriale del sub-distretto C4 e
l'indice territoriale medio del distretto C, in forza della quale viene
trasferita nell'area di concentrazione
volumetrica l'edificabilià ammissibile, come quota aggiuntiva al contributo ex
lege 10/77. Tale
monetizzazione potrà essere scomputata in cambio della realizzazione delle opere
di urbanizzazione
pubbliche previste;
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici plurifamiliari a quattro piani con H
max pari 12,20 m.; non
sono ammessi edifici con numero di piani inferiore, dovrà essere assicurata una
omogeneità tipologica di
intervento (V. Disciplina paesistica/ Indirizzi progettuali). Inoltre per
ragioni idrogeologiche si prescrive che
la realizzazione dell'interrato sia compresa entro la proiezione del sedime del
fabbricato lungo i lati Est ed
Ovest, mentre potrà eccedere lungo i lati Nord e SUD
Dovranno prevedersi all'interno dell'area :
-parcheggi pubblici in misura pari a quanto previsto nella scheda norma e
parcheggi privati minimi in
misura di cui alla.legge 122/1989 e succ. mod. ed i parametri di cui all'art.
20, 20.1 e 20.2 delle presenti
norme.
La localizzazione dei parcheggi pubblici ha valore indicativo e potrà essere
modificata in sede di
formazione del PUO, nel rispetto comunque delle quantità indicate nelle schede
norma e preferibilmente in
maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando
l'accessibilità e la
concentrazione con quelli circostanti.
Margini di flessibilità :
Il PUO potrà estendere il proprio perimetro all' adiacente servizio pubblico d11
nell'esclusivo interesse
collettivo di uno studio organico dell'area, rilocalizzandolo al proprio interno
nel rispetto della medesima
quantità superficiale.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno
valore indicativo e potranno
essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli
standards per servizi e
infrastrutture.
Al fine di non interferire con il livello di falda si considera quale quota di
riferimento per il calcolo della
volumetria la quota media della viabilità circostante.
61
SUB-DISTRETTO C4
Superficie totale distretto C4
mq
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
Superficie viabilità pubbl. di progetto
mq
Indice territoriale
mc/mq
Indice territoriale medio distretto C
mc/mq
N° piani
n
Altezza massima
ml
Volumetria max per ciascun lotto
mc
Volumetria totale max di prog.
mc
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
Standards aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
Di cui Standards urbanistici (24 mq/ab)
mq
12.047
8.978
529
0,8
0,68
4
12,2
3.240
9.720
88
46,6
2.112
Standards in previsione nel distretto (d8)
mq
2.539
DISTANZE :
- dai fabbricati : m.10
- dai confini di proprietà e dai limiti di distretto : m.5
- dalle strade pubbliche: m.5
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni
Art. 60
DISTRETTO D
DI TRASFORMAZIONE URBANA PER AREE PRODUTTIVE
UBICAZIONE: si tratta di distretto di trasformazione nell'area situata in riva
sinistra del torrente Nervia
che si estende dal viadotto dell'Autostrada fino ad oltre il Ponte dell'amicizia
per circa 300 m.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU1 limitatamente agli addetti alla sorveglianza
continuativa
dell'attività aziendale qualora ne sia riconosciuta la necessità, limitatamente
al personale strettamente
indispensabile, DU3, DU5, DU6, DU12, DU13, DU14, DU16, DU17, DU18, DU19, DU21,
DU26.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante più PUO (Progetto
Urbanistico Operativo) di
iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge
Urbanistica RL N° 36/1997.
Il distretto é suddiviso in
N° 7 sub-distretti, aventi valore di unità minima
di intervento, denominati Da,
Db, Dc, Dd, De, Df, Dg.
Il sub-distretto Da é costituito dal P.P. di iniziativa pubblica della Zona D1
industriale, artigianale e
commerciale prevista dal precedente PRG , che viene recepito dal presente P.U.C.
unitamente alla
relativa Variante approvata con Del.CC N° 35 del 20/11/95 e N°31 del 10/11/97,
con le norme, i lotti, gli
elaborati di progetto e tutto quanto da esso prescritto, salvo una diversa
perimetrazione del lotto N° 7 ,
variata dal presente PUC.
Per detto lotto, in sede di domanda di concessione edilizia, dovrà essere
previsto l'adeguamento a tale
variante, nel rispetto dei parametri generali.
Ciascun sub-distretto si attua mediante PUO ai sensi dell'art. 48 della Legge RL
N° 36/97.
I PUO potranno interessare uno o più sub-distretti anche non contigui, fermo
restando il rispetto dei
62
parametri e degli standards previsti dal PUC.
I PUO dovranno contenere il SOI previsto dal PTCP.
Il P.P. vigente ha già valore di PUO.
I PUO dovranno prevedere la cessione gratuita dell'area destinata a viabilità
pubblica dal PUC oltre alle
aree per parcheggi pubblici e a verde pubblico nelle quantità previste dal PUC
all'interno di ciascun
distretto per soddisfare lo standard prescritto .
La realizzazione dei servizi pubblici primari, come la viabilità, saranno a cura
della P.A..
La spesa relativa alla realizzazione dei suddetti servizi pubblici sarà a carico
dei privati concessionari
come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77 e sarà ripartita per ogni MC.
di progetto da realizzare.
I parcheggi pubblici, così come il verde pubblico, saranno realizzati a cura e
spese dei privati
concessionari secondo il progetto esecutivo predisposto dalla P.A. Il parcheggio
previsto per le attività
commerciali sarà gravato dall'imposizione di servitù di "uso pubblico"
e la progettazione nonché la
realizzazione saranno a cura e spese del privato.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevedono edifici con H max pari 9,5 m., suddivisibile
in 2 piani f. t., sono
ammessi tre piani fuori terra nel rispetto dell'altezza massima consentita
esclusivamente per i soli locali
destinati ad uffici, servizi sociali e di ristoro per i dipendenti dell'azienda.
Tale quota sarà misurata tra il
piano più basso esterno sistemato e l'estradosso dell'ultimo solaio coprente
spazi utili o utilzzabili sia
esso orizzontale o inclinato (in questo caso si rileva l'altezza media).
La percentuale di copertura sarà minore o uguale del 45% della superficie
fondiaria
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina
paesistica) .
In sede di formazione del PUO la localizzazione dei parcheggi pubblici e del
verde pubblico dovrà essere
assicurata nel rispetto delle quantità indicate nelle schede norma e
preferibilmente in maniera da dare
continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e
la concentrazione con quelli
circostanti.
Dovranno prevedersi all'interno dell'area : aree destinate a verde pubblico e/o
parcheggi pubblici in
misura pari a minimo 18 % della superficie territoriale in caso di destinazione
industrale artigianale.
Per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali dovrà essere
garantito l'assolvimento
dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in termine di dotazione di spazi
pubblici destinati alle attività
collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di
pavimento di edifici previsti
dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi
viarie, di cui almeno la metà
destinata a parcheggi .
In aggiunta, per le volumetrie commerciali e residenziali, si dovranno prevedere
i parcheggi privati di cui di
cui all'art. 18 della legge 765/67 , (1mq./10 MC. di costruzione) come
modificata dalla l.122/89, ed i
parametri di cui all'art.20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme.
E' consentita la realizzazione di autorimesse nei piani interrati e /o
l'utilizzo delle coperture piane dei
fabbricati a posteggio pubblico e/o privato al fine del rispetto delle
condizioni contenute nelle presenti
norme.
E' consentita la realizzazione di volumi interrati rispetto all'edificio , fino
ad una superficie coperta pari al
60% della superficie fondiaria del lotto e comunque in maniera da non diminuire
la superficie permeabile
prevista. Tali volumi saranno destinati a parcheggio e/o deposito con
l'esclusione di attività artigianali,
industriali e commerciali.
I volumi interrati (nella loro forma e consistenza) relativi ad interventi già
realizzati alla data di adozione del
definitivo del PUC potranno essere destinati ad attività artigianali.
Per il sub-distretto Da non viene fissata un'unità minima aziendale (pertanto
viene modificato l'art.7 delle
norme tecniche di attuazione del vigente piano particolareggiato), ma viene
stabilita un'unità minima di
intervento pari a mq. 300 coperti, anche associando in un'unica struttura più
unità produttive. E' consentita
per ogni unità aziendale maggiore o uguale ai mq. 300 coperti, all'interno della
risoluzione architettonica
tipologica dell'edificio produttivo, la creazione di un alloggio per gli addetti
alla sorveglianza continuativa
dell'attività aziendale qualora ne sia riconosciuta la necessità, limitatamente
al personale attivo
nell'azienda e strettamente indispensabile con una superficie lorda massima di
mq. 80.
Per i sub-distretti Db, Dc, Dd, De, Df, Dg l'unità minima di intervento sarà
definita in sede di PUO.
Gli impianti tecnologici a supporto della produzione propriamente detta possono
essere previsti all'esterno
del perimetro dei fabbricati e saranno computati nel rapporto di copertura
massimo del 45%.
E' cosentita la realizzazione di tettoie a sbalzo aperte totalmente sui tre
lati, con sporgenza massima di m.
1,50, a condizione che siano integrate alla tipologia architettonica. Le tettoie
ed i porticati con sporgenza
superiore a m. 1,50 saranno conteggiati come superficie coperta e dovranno
necessariamente essere
ubicati all'interno dell'ingombro planivolumetrico.
63
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno
valore indicativo e potranno
essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi alla nuova volumetria insediabile ed agli
standards per servizi e
infrastrutture.
DISTRETTO D
Superficie territoriale (St) distretto D
mq
Nuova viabilità di progetto
mq
138.920
13.927
Attività ind.art.:% di St per verde e parch.pubbl.
%
18
mq/mq
Attività com..:standard per verde e parch.pubbl.
80/100
Nuovi interventi: rapporto copertura Sup.Fond. (Sf)
%
Verde e parch. privato su Sf
%
45
10
Parch.pubbl. per attività comm. e res.
1mq/10mc.
Altezza massima
ml
9,5
Alloggio custode massima superficie lorda
80
DISTANZE :
- dai fabbricati: m.12, salvo i casi di edifici realizzati in aderenza.
- dai confini dei lotti attigui: m.6
- dalla recinzione verso fronte strada: m.6
- dal limite di distertto: m. 5
mq
Valgono per i nuovi interventi le previsioni inerenti recinzioni e fasce di
terreno privato lungo l'asse stradale
di cui alle NTA del PP della zona D1, art. 12 e 13.
Le presenti norme, se in contrasto, prevalgono su quelle del P.P. della zona D1
vigente.
Gli interventi ammessi sui fabbricati esistenti alla data di adozione del PUC
sono quelli previsti dall'art.31
della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d. Le attività agricole presenti alla
data di adozione del P.U.C.
potranno permanere fino ad esaurimento.
Nelle strutture produttive esistenti , per le quali non sia prevista la
demolizione sono ammessi interventi
previsti dall'art.31 della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d; sono inoltre
previsti ampliamenti nel rispetto
delle norme previste per i nuovi interventi .E' ammessa la ristrutturazione
edilizia e urbanistica, con
possibile modifica del perimetro del fabbricato, della sua altezza, della
localizzazione, della destinazione e
della superficie coperta , nel rispetto dei parametri di zona. Sulle strutture
produttive attuali esistenti alla
data di approvazione del P.P., di cui sopra, e del PUC per le quali sia prevista
la demolizione sono
consentiti solo interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione.
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni
Art. 61
DP
DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE A DESTINAZIONE DIREZIONALE PRIVATA
UBICAZIONE : si tratta del distretto di trasformazione localizzato a Sud del
centro Storico tra il parcheggio
pubblico esistente (d2) in Via Piave e la strada Provinciale N° 64
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU2, DU26, compreso le banche, escluso le
funzioni
commerciali.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fini ad esaurimento.
64
MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante un unico PUO (Progetto
Urbanistico
Operativo) di iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51
della legge Urbanistica RL N°
36/1997.
Il PUO dovrà prevedere la cessione gratuita dell'area destinata a parcheggi
pubblici e a verde pubblico
nelle quantità previste dal PUC per soddisfare lo standard prescritto, nonché la
conservazione della
destinazione prevista per almeno venti anni dalla ultimazione dei lavori.
La spesa e la realizzazione dei suddetti servizi pubblici sarà a carico dei
privati concessionari come
quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77 e sarà ripartita per ogi MC. di
progetto da realizzare. Il PUO
potrà prevedere l'eventuale gestione privata dell'area destinata a parcheggio e
a verde pubblico.
Gli interventi ammessi sui fabbricati esistenti alla data di adozione del PUC
sono quelli previsti dall'art.31
della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: si prevede la realizzazione di un edificio specialistico
articolato in due corpi di
fabbrica, eventualmente anche collegati tra loro (per esempio attraverso
passaggi coperti), caratterizzati
da una omogeneità compositiva, con H max pari 7 m., suddivisibile in 2 piani f.
t.. Il PUO dovrà contenere
uno Studio Organico di Insieme che tenga conto delle consistenze dimensionali
del manufatto di nuova
costruzione e della sua compatibilità con il contesto al fine di garantire il
rispetto dei valori paesaggistici e
la qualità architettonica dell'intervento, avuto riguardo ai requisiti
tipologici e funzionali che
contraddistinguono le attività da insediare.
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina
paesistica/Indirizzi
progettuali) .
In sede di formazione del PUO la localizzazione dei parcheggi pubblici e del
verde pubblico dovrà essere
assicurata nel rispetto delle quantità indicate nelle schede norma e
preferibilmente in maniera da dare
continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e
la concentrazione con quelli
circostanti.
Dovranno prevedersi all'interno dell'area:
- aree destinate a verde pubblico e/o parcheggi pubblici in misura tale da
garantire l'assolvimento dell'art.
5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in temine di dotazione di spazi pubblici
destinati alle attività
collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di
pavimento di edifici previsti
dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi
viarie, di cui almeno la metà
destinata a parcheggi.
- aree a verde privato ambientalepari al 10% della superficie fondiaria
- aree a parcheggio privato ai sensi legge 765/67 e succ.mod. ed i parametri di
cui all'art. 20, 20.1 e 20.2
delle presenti norme.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno
valore indicativo e potranno
essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi:
- al rapporto di copertura pari al 20% della Superficie territoriale,
- alle altezze
-agli standards per servizi, 80mq/100mq.
- alla superficie a verde privato ambientale pari al 10% della S territoriale.
DISTRETTO DP
mq
Superficie territoriale (St)
3.142
%
Superficie coperta totale rispetto alla St
20
ml
Altezza max degli edifici
7,2
mq
Area totale destinata a servizi pubblici verde e parcheggio
80/100 SU
%
Superficie a verde privato ambientale rispetto alla Sf
10
65
Art. 62
TR2
DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE A DESTINAZIONE TURISTICO-RICETTIVA, PER LO SPORT E
IL
TEMPO LIBERO
UBICAZIONE : si tratta del distretto di trasformazione localizzato nella regione
"Prati" di Camporosso
Mare, confina a nord con il rilevato ferroviario, a est con il Comune di
Vallecrosia, a sud con il mare e a
ovest con il torrente Nervia.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA:
- per i sub-distretti TR2a e TR2b: DU3, DU4, DU11, DU12, DU13, DU16, DU17, DU20,
DU24, DU25.
- per i sub-distretti TR2c, TR2d, TR2e: principale DU23, accessorie e funzionali
al DU23: DU3, DU4,
DU11, DU12, DU13, DU16, DU17, DU20.
Destinazioni d'uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono
tollerate fino ad esaurimento.
MODALITA' DI INTERVENTO: il distretto si attua mediante più PUO (Progetto
Urbanistico Operativo) di
iniziativa privata o pubblica o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge
Urbanistica RL N° 36/1997.
Il distretto é suddiviso in N° 5 sub-distretti, aventi valore di unità minima di
intervnto, denominati a, b, c, d,
e. Ciascun sub-distretto si attua mediante PUO ai sensi dell'art. 48 della Legge
RL N° 36/97.
I PUO dovranno prevedere la cessione gratuita dell'area destinata a viabilità
pubblica dal PUC oltre alle
aree per parcheggi pubblici e a verde pubblico nelle quantità previste dal PUC
all'interno di ciascun
distretto per soddisfare lo standard prescritto , nonché la conservazione della
destinazione prevista per
almeno venti anni dalla ultimazione dei lavori.
La realizzazione dei servizi pubblici primari, come la viabilità, sarà a cura
della P.A..
La spesa relativa alla realizzazione dei suddetti servizi pubblici secondari
sarà a carico dei privati
concessionari come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77 e sarà ripartita
per ogni MC. di progetto
da realizzare.
I parcheggi pubblici, così come il verde pubblico, saranno realizzati a cura e
spese dei privati
concessionari secondo il progetto esecutivo predisposto dalla P.A. Il parcheggio
previsto per le attività
commerciali sarà gravato dall'imposizione di servitù di "uso pubblico"
e la progettazione nonché la
realizzazione saranno a cura e spese del privato.
Sono fatte salve le attività produttive turistico ricettive all'aria aperta già
esistenti
Le attività agricole presenti alla data di adozione del P.U.C. potranno
permanere fino ad esaurimento.
Nelle strutture produttive esistenti all'aria aperta, per le quali non sia
prevista la demolizione sono ammessi
interventi previsti dall'art.31 della legge N° 457 /1978 lettere a, b, c, d.
Sulle strutture produttive all'aria
aperta attuali esistenti alla data di approvazione del PUC per le quali sia
prevista la demolizione sono
consentiti solo interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, prima
della demolizione. Gli interventi
ammessi sui fabbricati esistenti alla data di adozione del PUC sono quelli
previsti dall'art.31 della legge N°
457 /1978 lettere a, b, c, d.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA:
- per i sub-distretti TR2a e TR2b: si prevedono edifici con H max pari 7,50 m.,
suddivisibile in 2 piani f. t.
Tale quota sarà misurata tra il piano più basso esterno sistemato e l'estradosso
dell'ultimo solaio coprente
spazi utili o utilzzabili sia esso orizzontale o inclinato (in questo caso si
rileva l'altezza media). Il PUO
dovrà contenere uno Studio Organico di Insieme che tenga conto delle consistenze
dimensionali del
manufatto di nuova costruzione e della sua compatibilità con il contesto al fine
di garantire il rispetto dei
valori paesaggistici e la qualità architettonica dell'intervento avuto riguardo
ai requisiti tipologici e funzionali
che contraddistinguono le attività da insediare.
- per i sub-distretti TR2c, TR2d, TR2e: si prevedono unità abitative (bungalow
ecc. ) così come
disciplinato dalla legge RL N° 11/1982 e s.m. ed allegati, tali unità abitative
attrezzate nelle piazzole
avranno altezza alla gronda m.6,00, numero massimo dei piani 2. Per gli
accessori di servizio l'altezza
potrà essere pari a m. 4,5 ad un piano.
Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento (V. Disciplina
paesistica/
Indirizzi progettuali).
In sede di formazione del PUO la localizzazione dei parcheggi pubblici e del
verde pubblico dovrà essere
assicurata nel rispetto delle quantità indicate nelle schede norma e
preferibilmente in maniera da dare
continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l'accessibilità e
la concentrazione con quelli
circostanti.
Dovranno prevedersi all'interno dell'area: aree destinate a verde pubblico e/o
parcheggi pubblici in misura
66
pari a minimo 15% della superficie territoriale . La localizzazione della
viabilità nuova e dei parcheggi
pubblici contrassegnati nel PUC con le lettere d10 e d11 ha valore puntuale e
potrà essere modificata in
sede di formazione di PUO solo a livello di una più esatta individuazione del
perimetro derivante dagli
adeguamenti tecncici per la trasposizione del PUC, nel rispetto comunque delle
quantità indicate nelle
schede norma e preferibilmente in maniera da dare continuità ed organicità alla
fruizione pubblica dei
servizi.
Per la realizzazione di insediamenti commerciali e direzionali dovrà essere
garantito l'assolvimento
dell'art. 5 comma 2 del DM 2/4/1968 N° 1444 in temine di dotazione di spazi
pubblici destinati alle attività
collettive, a verde pubblico o a parcheggi: a 100 mq. di superficie lorda di
pavimento di edifici previsti
dovrà corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio, escluse le sedi
viarie, di cui almeno la metà
destinata a parcheggi .
In aggiunta, per le volumetrie commerciali e residenziali, si dovranno prevedere
i parcheggi privati di cui di
cui all'art. 18 della legge 765, (1mq./10 MC. di costruzione).ed i parametri di
cui all'art. 20, 20.1 e 20.2
delle presenti norme.
SCHEDA NORMA :
avvertenza: i parametri di superficie contenuti nelle presenti schede hanno
valore indicativo e potranno
essere superati dai valori desunti da planimetrie catastali aggiornate.
Rimangono fissi i parametri relativi:
- al rapporto di copertura pari al 30% della S fondiaria.
- alle altezze
-agli standards per servizi, pari al 15%.della Superficie territoriale,
- alla superficie a verde privato ambientale pari al 10% della S territoriale.
SUB-DISTRETTO TR2a
Superficie territoriale
mq
27.485
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
mq
1.894
Area di viabilità pubblica esistente
mq
1.624
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
mq
3.774
Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata
mq
827
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) (compreso Mq.827)
mq
4.122
Superficie fondiaria
mq
16.071
Superficie coperta totale (30% della Sf)
mq
4.821
Superficie a verde privato ambientale (10% della Sf)
mq
1.607
Altezza max degli edifici
ml
7,5
Volumetria di progetto
mc
43.389
67
SUB-DISTRETTO TR2b
Superficie territoriale
10.485
mq
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
0
mq
Area di viabilità pubblica esistente
500
mq
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
972
mq
Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata
0
mq
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
1.572
mq
Superficie fondiaria
7.441
mq
Superficie coperta totale (30% della Sf)
2.232
mq
Superficie a verde privato ambientale (10% della Sf)
744
mq
Altezza max degli edifici
7,5
ml
Volumetria di progetto
20.088
mc
SUB-DISTRETTO TR2c
Superficie territoriale
34.605
mq
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
5.465
mq
Area di viabilità pubblica esistente
1.071
mq
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
2.576
mq
Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata
1.676
mq
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) (compreso Mq.1676)
5.190
mq
Superficie fondiaria
20.303
mq
Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf)
7.106
mq
Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70)
101
n.
Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola)
404
n.
Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola)
3.553
mq
Altezza massima unità abitative
6
ml
Volumetria unità abitative
10.659
mc
Superficie coperta totale (30% della Sf)
6.090
mq
Altezza max degli edifici (non unità abitative)
4,5
ml
Volumetria di progetto
22.075
mc
68
SUB-DISTRETTO TR2d
Superficie territoriale
23.605
mq
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
949
mq
Area di viabilità pubblica esistente
1.936
mq
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
2.443
mq
Area destinata a parcheggio pubblico già localizzata
1.063
mq
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St) (compreso Mq.1063)
3.540
mq
Superficie fondiaria
14.737
mq
Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf)
5.157
mq
Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70)
74
n.
Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola)
296
n.
Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola)
2.578
mq
Altezza massima unità abitative
6
ml
Volumetria unità abitative
7.734
mc
Superficie coperta totale (30% della Sf)
4.421
mq
Altezza max degli edifici (non unità abitative)
4,5
ml
Volumetria di progetto
16.027
mc
SUB-DISTRETTO TR2e
Superficie territoriale
20.366
mq
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
822
mq
Area di viabilità pubblica esistente
1.642
mq
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
2.557
mq
Area destinata a parcheggio di progetto
0
mq
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
3.055
mq
Superficie fondiaria
12.290
mq
Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf)
4.301
mq
Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70)
61
n.
Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola)
244
n.
Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola)
2.150
mq
Altezza massima unità abitative
6
ml
Volumetria unità abitative
6.450
mc
Superficie coperta totale (30% della Sf)
3.687
mq
Altezza max degli edifici (non unità abitative)
4,5
ml
Volumetria di progetto
13.366
DISTANZE :
- dai fabbricati : m.10, salvo i casi di edifici realizzati in aderenza.
mc
69
- dai confini di proprietà e di distretto: m.5
- dalle strade : m.6
PERMEABILITA' DEI SUOLI
All'interno dell'area di concentrazione volumetrica almeno il 40% della
superficie del lotto deve essere
sistemata in modo da garantire la permeabilità dei terreni.
MARGINI DI FLESSIBILITA': il PUC stabilisce ai sensi dell'art. 27 comma 2
lettera e) della LUR N°32/97 il
grado di flessibilità delle indicazioni in esso contenute, congruenti con gli
obiettivi assunti, senza ricorrere
alle varianti.
L'intero distretto TR2 é soggetto ad uno sviluppo operativo alternativo
congruente con gli obiettivi del PUC
ed in applicazione delle previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento
della Costa, una volta vigente.
Le destinazioni urbanistiche ammesse oltre a quelle già indicate sono la
creazione di una darsena con
relative attività e funzioni connesse per la nautica , la diportistica ed il
tempo libero. L'intera area dovrà
essere soggetta ad un PUO che interesserà anche i territori limitrofi del Comune
di Vallecrosia,
costituendo un' unica unità urbanistica all'interno della quale sarano
distibuite eventuali potenzialità
edificatorie ed infrastrutturali.
Particolare cura dovrà essere assegnata:
- al potenziamento dell'accessibilità alla zona
- alla valorizzazione e salvaguardia dell'oasi faunistica del T.Nervia.
- alla salvaguardia di una congrua fascia di rispetto in sponda sinistra
all'oasi faunistica della Foce del
Nervia
- all'incremento della superficie balneabile, mediante opere volte al
ripascimento delle spiagge
- a garantire la percorribilità orizzontale luongo la costa per l'accessibilità
all'oasi faunistica.
Cap.V
DISCIPLINA DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SERVIZI PUBBLICI E DI USO PUBBLICO
Art.63
ZONE A SERVIZI
DESTINAZIONI (DU8 DU9 DU 10 DU11 DU12 DU13 DU 25)
a) - edifici, spazi ed atrezzature per l'istruzione;
b) - attrezzature di interesse comune;
c) - spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e per lo sport;
d) - parcheggi pubblici.
F) - servizi di interesse generale
NORME
I servizi di cui alle precedenti destinazioni possono essere rilasciati e
gestiti dal comune e/o da privati
mediante atto di convenzione con l'Ente pubblico previo rilascio di apposita
concessione di edificare nel
rispetto dei seguenti parametri
H - altezza max.
= 10.00 mt
dc - distanza minima dai confini e dai cigli stradali
= 5.00 mt
df - distanza minima dai fabbricati
= 10 mt
Indici volumetrici per la creazione di servizi:
a: istruzione, b: attrezzature pubbliche, d: parcheggi
= 3 mc/mq
c: verde attrezzato
= 1 mc/mq
Nelle aree destinate a verde pubblico e attrezzato é ammessa l'installazione di
tensostrutture e /o
manufatti anche prefabbricati di pertnenza dell'area.
Nel caso di aree per servizi pubblici contigue, l'A.C., attraverso uno studio
esteso alla loro totalità , potrà
articolarli in modo flessibile ossia variarne la localizzazione a livello di
destinazione d'uso, sempre
nell'ambito delle tipologie a servizio sopraelencate e delle quantità previste.
70
d15) il parcheggio previsto potrà essere in proprietà e gestione privata nel
rispetto dei seguenti parametri:
- previsione di superficie pubblica a parcheggio a quota stradale
- previsione di supeficie privata a parcheggio nel sottosuolo o a livello di
piano primo
- altezza massima della struttura pari a mt 5,50 (due piani fuori terra)
- distanza dai confini e dalle strade pari a mt 5,00
- distanza dai fabbricati pari a mt 10,00
L'intervento é soggetto a convenzione
F) - servizi di interesse generale
Comprendono F1 e F2
F1:
UBICAZIONI: si tratta dell'area sita sulla sponda destra del torrente Nervia
nelle Regione denominata
Canei, a Nord del centro storico
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU15, DU11
MODALITA' DI INTERVENTO: Concessione diretta in caso di intervento pubblico,
convenzionata in caso
di intervento privato. Gli interventi dovranno essere subordinati ad una
verifica idraulica della sezione del
torrente in corrispondenza dell'ambito ed al compimento delle opere necessarie
per la salvaguardia
dell'area da pericoli di esondabilità.
Inoltre la realizzazione del singolo intervento di stoccaggio dei rifiuti é
subordinato alla formazione di uno
Studio Organico di Insieme riferito all'inserimento paesistico-ambientale
dell'impianto avuto riguardo di
fissazione di modalità e fasi di esecuzione che consentano il progressivo
recupero di condizioni di
equilibrio ambientale.
TIPOLOGIA INSEDIATIVA: dovranno essere rispettati i parametri di cui alla
definizione DU15
F2:
UBICAZIONE: si tratta dell'area sita nella sponda sinistra del torrente Nervia,
a SUD dell'impianto
polisportivo "Raul Zaccari" in regiona Braie.
DESTINAZIONE D'USO URBANISTICA: DU11 (sferisterio e/o altro)
MODALITA' DI INTERVENTO: concessione diretta in caso di intervento pubblico,
convenzionata in caso di
intervento privato.
Art. 64
DEMOLIZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE E
SERVIZI PUBBLICI
Ai sensi dell'art. 32 , comma 7, della legge RL N° 36/97 (legge urbanistica),
nel caso di demolizione
diedifici esistenti necessaria per la realizzazione delle infrastrutture e dei
servizi pubblici di previsione, il
PUC riconosce una pari potenzialità edificatoria ad altre aree di proprietà del
soggetto interesssato dal
procedimento di espropriazione. La cessione degli immobili necessari alla
realizzazione dell'opera
pubblica e la conseguente potenzialità edificatoria dovranno essere regolate da
una apposita
convenzione tra il Comune ed il proprietario , preceduta da una variante di
aggiornamento del PUC.
Art.65
VIABILITA'
Le zone destinate alla viabilità comprendono sedimi di strade pubbliche e fasce
di rispetto stradale.
Rispetto alla cartografia di Piano in sede di progettazione esecutiva i sedimi
potranno essere variati entro
i limiti di tolleranza dovuti alle curve di livello esistenti fino ad un massimo
di mt 10, senza costituire
variante al P.U.C..
Nell'ambito di tali zone non sono ammessi interventi edificatori ad esclusione
di interventi per la
realizzazione di parcheggi esterni.
La superficie corrispondente alle fasce di rispetto stradale, pur essendo
inedificabile, può essere
considerata al fine del calcolo dell'indice di edificabilità.
Le strade agricole e quelle forestali potranno essere esclusivamente in funzione
della conduzione dei fondi
agricoli e della protezione dagli incendi. Tali strade e/o piste avranno
careggiata massima di mt 2.50 (mt 3
in curva) possono essere provviste ad intervalli di appositi spazi di manovra
atti a consentire il transito dei
veicoli nei due sensi di marcia per una sezione massima comprensiva della strada
pari a mt 5 il manto di
copertura di tali strade salvo i casi giustificati dalla particolare
conformazione del tracciato (pendenza,
tortuosità, ecc) non può essere di tipo cementizio o bituminoso continuo, ma
deve limitarsi ad un
71
trattamento superficiale antipolvere.
Art.66
PERCORSI ESCURSIONISTICI
Si tratta di percorsi esistenti prevalentemente su antichi tracciati da
salvaguardare e valorizzare. Tali
percorsi dovranno essere valorizzati nel loro tracciato originario, conservati
all'uso pedonale secondo i
materiali tradizionali. Si prevede la loro conservazione nel rispetto dei valori
tipologici originari e della
continuità dell'itinerario.
Per quanto concerne i percorsi di interesse panoramico occorre tenere conto
delle esigenze di inserimento
ambientale, evitando la messa in opera di soluzioni palesemente antiestetiche (e
poco efficaci) di confine
stradale, quali i guard-rail, ripetto ai paletti in pietra o in metalli di
confine stradale ecc.
Contestualmente é prioibita la realizzazione di qualsiasi manufatto che possa
essere d'ostacol alla
fruizione panoramica e schermare la visuale della sede stradale. E' ammesso
l'uso di materiale naturale
(legno....) e la pintagione di siepi.
Art.67
ALTA VIA DEI MONTI LIGURI (AV)
Si tratta di un itinerario di interesse regionale che diparte dalla località
Maure, al confine con il Comune
di Ventimiglia, prosegue lungo lo spartiacque del versante collinare compreso
tra il fiume Roja ed il
torrente Nervia fino alla regione di Terre Bianche al confine con il Comune di
Dolceacqua.
Il tracciato ed i suoi accessi dovranno essere salvaguardati attraverso una
fascia di rispetto e
valorizzazione di dimensione pari a m. 10 per ciascun lato, misurati rispetto
all'asse del percorso .
All'interno di tale fascia dovranno essere mantenuti i valori tipologici del
percorso e delle opere che lo
compongono, sono consentiti interventi di manutenzione e ripristino dei
manufatti esistenti nel rispetto
delle loro caratteristiche originarie, nonché la realizzazione di attrezzature
esclusivamente finalizzate alla
fruizione pubblica della risorsa "Alta Via". Per tali attrezzature sono ammessi
i seguenti usi: riparo , sosta,
ristoro, preparazione di cibi degli escursionisti, servizi igienici, rifugi
escursionistici e miniaree di sosta
così come definiti dalla legge RL N° 13/1983. E' consentita l'installazione di
manufatti prefabbricati in
legno nella misura massima di mq. 30 di Superifice lorda, non computata ai fini
dell'indice di fabbricabilità.
Margini di flessibilità: deroghe alle presenti norme potranno essere concesse
con Del.C.C. per consentire
la realizzazione di manufatti aventi le destinazioni d'uso sopraindicate
necessitanti di superficie lorda
superiore ai 30 mq.
Art.68
PISTA ECOLOGICA PEDONALE E CICLABILE
Si tratta di un percorso pedonale e ciclabile avente una valenza storicaambientale - ecologica con
funzione ricreativa e turistica. Inizia in corrispondenza dell'Oasi faunistica
del Torrente Nervia, prosegue
lungo l'argine sinistro del Nervia, oltrepassa il ponte dell'amicizia, siimmette
nel già esistente tratto ciclabile
di corso repubblica, prosegue suul'argine destro del torrente, costeggia il
centro storico a EST, continua
lungo il tracciato del canale irriguo comunale, oltrepassa il Ponte di
Sant'Andrea e ritorna suul'argine
sinistro del torrente fino al Ponte dell'Amicizia.
Tale percorso in ogni punto dovrà essere in sede propria ed indipendente dalla
viabilità veicolare, avere
una larghezza minima di m. 1,50. La separazione con altra viabilità dovrà essere
a mezzo di siepi o filari di
alberi in maniera tale da fornire continuità, bellezza ed ombra.
Art.69
INFRASTRUTTURA AURELIA-BIS (IAB)
Normativa transitoria: sui terreni interessati dal PUC all' impianto
dell'infrastruttura dell' Aurelia-bis, in
attesa della realizzazione dell'opera é ammessa la destinazione DU21,
destinazioni d'uso diverse in atto
alla data di adozione del P.U.C. sono comunque tollerate fino alla realizzazione
dell'opera.
Sui fabbricati esistenti in via transitoria sono ammesse le seguenti:
MODALITA' DI INTERVENTO:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza incentivo
volumetrico. La ricostruzione,
costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante
rilocalizzazione all'interno
dell'ambito di riferimento , con le seguenti prescrizioni esecutive:
72
Altezza alla gronda: mt. 7,50
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene
in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente lungo la strada ed interessa anche la parte
retrostante del fabbricato.
E' possibile l'accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di
riferimento e il cambio di
destinazione d'uso verso il settore produttivo.
La demolizione completa o parziale dell'intero edificio e la conseguente
ricostruzione é soggetta a
concessione convenzionata e onerosa e sarà valutata espressamente dall'A.C.
previo parere della
Commissione Edilizia, tenuto conto delle pubbliche esigenze concernenti la
mobilità veicolare e pedonale.
Anche il cambio di destinazione d'uso é soggetto a concessione edlizia
convenzionata e onerosa. La
ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in
tutto o in parte sul sedime
del fabbricato esistente, fermo restando che ciò vale per la parte relativa a
detto sedime. Nel caso di
demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso la convenzione
dovrà prevedere:
- la monetizzazione della quantità di aree pubbliche per soddisfare lo standard
infrastrutturale pubblico,
come quota aggiuntiva al contributo ex lege 10/77.
Dovranno inoltre essere rispettati gli standards per i parcheggi privati minimi
di cui alla legge 122/89 e
succ. mod. , i parametri di cui all'art. 20, 20.1 e 20.2 delle presenti norme
per le destinazioni commerciali,
gli standards definiti dal D.M.1444/68 art. 5 per gli insediamenti industriali,
artigianali e commerciali di cui
alle destinazioni d'uso ammesse.
2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, come definiti dall'art.4
delle presenti norme.
Le migliorie e gli interventi derivanti dalle modalità soprariportate non
potranno modificare il valore di
esproprio.
Cap. VI
NORME GEOLOGICO-TECNICHE
ART.70
GENERALITA'
La zonizzazione del territorio, dal punto di vista geologico-tecnico, è stata
determinata in base al grado di
tutela che impone ciascuna area. Pur non precludendo la possibilità di
intervenire con le opportune cautele
e precauzioni, su qualsiasi zona, si vuole evidenziare le principali modalità di
"approccio" ad
ogni ambito
I criteri di zonizzazione risultano legati a:
- tipologia del substrato e suo stato di conservazione
- assetto giaciturale del substrato
- assetto tettonico-strutturale
- tipologia delle coltri
- assetto geomorfologico delle coltri e delle coperture
- permeabilità del substrato e delle coltri
- emergenze idriche
- assetto idrogeologico
- acclività dei versanti
Sul territorio Comunale sono state definite delle "aree omogenee" ed è
quindi stato definito il grado
di tutela e le problematiche connesse a ciascuna area. La definizione di "aree"
omogenee di tutela ha
permesso di caratterizzare l'ambito in esame in cui vengono raggruppate le zone
soggette a similari
problematiche
ART.71
73
CRITERI DI TUTELA DEL TERRITORIO
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La determinazione del grado di tutela ha permesso quindi di delineare un'insieme
di zone omogenee,
individuando le problematiche a cui sono soggette e delineando le tipologie di
indagine necessarie per
caratterizzare i siti d'intervento.
Con le presenti norme si stabiliscono i principali criteri da seguire
nell'esecuzione delle indagini geologico
- tecniche che dovranno accompagnare la progettazione e la realizzazione degli
interventi previsti dal
P.U.C. ed in generale nel territorio del Comune di Camporosso.
Scopo delle norme è quello di fissare delle regole atte a garantire la sicurezza
e la funzionalità del
complesso opera - terreno ed assicurare in generale la stabilità del territorio
sul quale, attraverso la
realizzazione degli interventi, si inducono nuove sollecitazioni e deformazioni.
ART. 72
NORME GEOLOGICO-TECNICHE GENERALI
In relazione a quanto è emerso dall'indagine geologico-tecnica territoriale si
prescrive che, ai sensi del
D.M. 11.03.88 e secondo le modalità indicate nelle norme relative alle diverse
aree omogenee della
zonizzazione geologico-tecnica del P.U.C. (vedi art.6 della Normativa) i
progetti degli interventi edilizi o
comunque di mutazione dello stato del suolo dovranno essere corredati da
elaborati geologici e/o
geotecnici che verifichino, tramite opportuni accertamenti geognostici, la
fattibilità ed il margine di
sicurezza degli interventi in ordine agli aspetti geologico "sensu latu",
geomorfologico, idrogeologico e
geologico-tecnico.
Gli elaborati progettuali relativi sia a concessione edilizia singola che
attraverso adozione di
strumento urbanistico (P.U.O) Progetti urbanistici operativi e (P.A.) Programmi
attuativi, avranno a corredo
idonea documentazione geologica e geotecnica come previsto dalle norme
legislative di cui D.M.
11.03.1988 e circolare esplicativa n.° 30483 del 24/09/1988 Min. LL.PP. (comma
A3).
Le verifiche dovranno riferirsi sia alle fasi transitorie di costruzione
(breve termine) che alla fase
definitiva (lungo termine) per l'insieme manufatto - terreno. Le indagini hanno
quindi lo scopo di
raccogliere tutti i dati quantitativi e qualitativi occorrenti per il progetto e
per il controllo del comportamento
dell'opera nel suo insieme ed in rapporto al terreni di fondazione.
L'esecuzione delle indagini dirette e indirette (sondaggi geognostici e
prove di laboratorio) di cui
sopra, sono da commisurare all'importanza delle opere in progetto, seguirà le
indicazioni del paragrafo
B5 comma 3-5 del decreto e B4 della circolare. Per costruzioni di modesta
rilievo, tali da non modificare
l'insieme opera - terreno valgono le semplificazioni di cui comma A2 del già
citato decreto.
Per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente nel caso di
consolidamenti delle fondazioni,
sopraelevazioni e aumenti considerevoli di carico, si dovrà provvedere ad
indagini specifiche sui terreni
74
fondazionali di carattere geotecnico e geologico nel caso di sensibili
modificazioni all'assetto idrogeologico
dell'area; valgono le norme riportate nel D.M. 9/01/87 per gli edifici in
muratura portante e per quelli in
cemento armato.
Gli Strumenti Urbanistici dovranno contenere esplicite indagine
geologiche e geotecniche secondo
quanto previsto dalla L.R. 8/07/1987 n°24 art.3 comma q e relativa circolare
regionale esplicativa.
Per quanto attiene la protezione delle acque destinate al consumo umano,
si fa riferimento al D.P.R.
24/05/1988 n°236 che prevede agli art.4-5 che nell'intorno dei pozzi e delle
sorgenti sia prevista un'area di
tutela assoluta con vincolo di inedificabilità per un raggio di 10m e una zona
di rispetto di raggio non
inferiore ai 200 m in cui non vengono ammesse determinate attività come
specificato nell'art.6 comma 2.
Per ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico si farà
riferimento all'allegato II comma 4 del
D.M. 6/03/1991 (G.U. n°84 10/04/1991).
Riguardo alle norme per lo smaltimento degli scarichi fognari che non
recapitano nelle pubbliche
fognature, si farà riferimento alla L.R. n°38 del 1/09/82 e alle "norme tecniche
generali sulla natura e
consistenza degli impianti di smaltimento sul suolo o in sottosuolo di
insediamenti civili di consistenza
inferiore a 50 vani o a 5.000 mc" riportate nell'allegato n°5 della
deliberazione del 4/02/77 della legge
10/05/1976 n°319. In particolare si dovrà provvedere tramite idonee e puntuali
indagini di tipo
idrogeologico per determinare l'andamento e l'escursione della falda freatica
del sottosuolo interessato e
di tipo sedimentologico per la scelta e il dimensionamento del metodo di
dispersione nel terreno.
Per i progetti di acquedotti e fognature si farà riferimento allo
specifico decreto D.M. 12/05/85
comma b dello art.1 inerente la caratterizzazione geologica e geotecnica del
tracciato delle tubazioni.
Per le zone territoriali sottoposte al vincolo idrogeologico si farà
riferimento ai sensi del R.D.L.
30/12/1923 n°3267 e R.D. 16/05/1926 e dalle recenti Legge Regionale n°22 del
16/04/1984 e n°39 e del
27/03/1985 e circolare regionale n.003010 del 13/06/1991. Le aree soggetto a
vincolo idrogeologico,
indipendentemente dalla loro collocazione restano soggette alle seguenti norme:
In tali zone si esclude la possibilità di creare sub irrigazioni per lo
smaltimento di acque reflue
derivanti da Fosse IMHOFF.
Si prescrive la Direzione Lavori di Tipo Geologico
In relazione alle disposizioni della Circolare Regionale,
l'approfondimento dell'indagine sarà
commisurato all'importanza dell'intervento, come specificato nella circolare
regionale.
Gli alvei dei corsi d'acqua che scorrono nella piana alluvionale e i rii
dei versanti e comunque tutti i
corsi d'acqua iscritti all'elenco delle acque pubbliche della provincia
(G.U.n.214 del 15.10.1941) risultano
zone interdette da qualunque edificazione; sono fattibili solo gli interventi
conformi alle disposizioni
normative delle leggi vigenti nel settore idraulico (R.D. 25.7.1904 N.523 T.U.
delle disposizioni di legge
sulle opere idrauliche e succ. mod.).
Per quanto attiene alla legge regionale n.9 del 28/01/93 se ne dovranno
rispettare i contenuti con
particolare riferimento alle norme di salvaguardia transitorie (in attesa
dell'entrata in vigore dei Piani di
Bacino) di cui art.26 con le precisazioni della relativa circolare esplicativa
regionale.
ART. 73
NATURA E TIPOLOGIA DELL'INDAGINE GEOLOGICO-TECNICA
La relazione geologico-tecnica propedeutica al progetto, in base ai dati
scaturiti dall'indagine a
corredo del P.U.C., dovrà affrontare schematicamente le seguenti fasi che
saranno diversamente
accoppiate a seconda della "zona geologico-tecnica" oggetto dell'intervento:
rilevamento di superficie geologico, geomorfologico ed idrogeologico del
sito d'intervento e di un
suo contorno significativo con relativa elaborazione della cartografia tematica
geologica alla scala del
progetto comprese tra 1:1000÷1:2000 (quest'ultime per opere a prevalente
sviluppo lineare) e sezioni di
dettaglio.
caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura e in termini di
resistenza e deformabilità
(coltri detritiche e depositi alluvionali) desunta da prove in situ (scavi di
pozzetti geognostici con
escavatore, sondaggi meccanici , prove penetrometriche, prove di permeabilità) e
prove di laboratorio su
campioni rimaneggiati e/o indisturbati (classificazione generale, etc.)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso in termini di
resistenza e deformabilità
tramite opportuni rilievi e prove in situ (rilievi stratimetrici-geostrutturali,
sondaggi meccanici, etc.) e di
laboratorio su campioni di roccia (point-load test, martello di Schmidt, etc.)
ricostruzione tramite opportune prove in situ della geometria
dell'ammasso roccioso
mascherato dalle coperture tramite opportune prove dirette e/o indirette per
impostare con sicurezza le
fondazioni delle opere in progetto; oppure del substrato (piane alluvionali) nel
caso in cui abbia iterazioni
con la struttura in costruzione
75
studio e rilievo della falda acquifera nei terreni di copertura tramite
misure piezometriche in pozzi
esistenti o in piezometri appositamente collocati e/o studio di sorgenti e di
circolazioni concentrate
negli ammassi rocciosi; tali accertamenti oltre a fornire indicazioni ai fini
fondazionali e delle spinte,
permette anche la previsioni di opere di bonifica idrogeologica;
analisi e verifica della capacità portante ammissibile del terreno di
fondazione in terra o in
roccia e, nel caso di terreni compressibili, dei possibili cedimenti assoluti e
differenziali;
analisi della stabilità dei fronti di scavo in roccia ed in terra durante
l'esecuzione di sbancamenti in
progetto ed eventuale indicazione e/o prescrizione delle modalità esecutive
dello sterro; verifica della
fattibilità dei riporti e studio delle modalità di posa in opera del materiale;
analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia prima
dell'intervento, durante la fase di
esecuzione (sterro) ed analisi di stabilità del complesso opera-versante a
completamento dei lavori
studio e regimazione delle acque superficiali nell'ambito d'intervento
sia a monte che a valle
con eventuali conseguenti indicazioni e prescrizioni circa le opere necessarie
(canalette, trincee drenanti
superficiali, drenaggi dietro le opere di contenimento, etc.) per una corretta
disciplina delle acque
superficiali incidenti sul territorio;
valutazione in zone con evidenti segnali di dissesto idrogeologico
dell'eventuale interferenza
dell'opera in progetto con le condizioni morfologiche morfologiche non solo del
sito ma anche di un
contorno significativo, specialmente in relazione ai manufatti esistenti
monitoraggio dei manufatti esistenti e monitoraggio piezometrico e
deformazionale in foro dei
terreni nelle aree con evidenti segni di dissesto idrogeologico
stesura della "Relazione geologico tecnica" che dovrà attestare la
fattibilità dell'opera, dovrà
illustrare i risultati delle indagini e dovrà fornire al progettista gli
elementi , i suggerimenti e le informazioni
necessarie per la stesura del progetto; la relazione sarà completata da allegati
grafici e tabellari..
I mezzi d'indagine, l'ubicazione degli accertamenti, il grado di
approfondimento e la quantificazione
delle indagini dirette e indirette (sondaggi geognostici e prove di laboratorio,
etc.) saranno valutate dal
geologo incaricato, caso per caso, in relazione all'importanza delle opere in
progetto, all'impatto sul
territorio ed alle caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche
del sito d'intervento. (Vedi
schema allegato)
ART. 74
ZONE 1 - AREE SUBPIANEGGIANTI CON PROBLEMATICHE
GEOLOGICO-TECNICHE DA ASSENTI A MEDIE
Si tratta principalmente delle aree interessate da depositi ciottolosi e
ghiaiosi in matrice argillosabbiosa, legati alla sedimentazione recente degli alvei torrentizi, del
torrente Nervia
e della piana
alluvionale marina (Piana alluvionale costiera, Alveo e subalveo Torrente
Nervia).
Le frequenze maggiori si hanno per ghiaie sabbiose con ciottoli e sabbie
ghiaiose più o meno
limose, localmente con lenti interposte di limi e argille talvolta anche di
torbe.
I valori di carico di rottura e delle pressioni ammissibili potranno
essere calcolati con le usuali
formulazioni geotecniche (formule di Terzaghi o Meyerhof o Hansen) una volta
definita la geometria della
fondazione e le caratteristiche geotecniche dei terreni. Dovranno essere altresì
valutati i cedimenti assoluti
e differenziali con riferimento alle effettive condizioni del sottosuolo.
L'assetto geologico e geomorfologico delle aree pianeggianti di fondo
valle non pone particolari
pregiudizi all'uso del territorio, sebbene assumano maggiore rilevanza gli
aspetti più propriamente
geotecnici ed idraulici con particolare riferimento all'esondabilità.
Nelle fasi progettuali successive si dovranno eseguire le indagini e gli
studi geologici e geotecnici
in conformità al D.M. 11.3.88.
Specificatamente occorrerà determinare:
Definizione in dettaglio delle caratteristiche geotecniche delle
alluvioni e loro distribuzione areale:
- litostratigrafia del sottosuolo fondazionale con caratterizzazione
geotecnica dei terreni per il
dimensionamento delle fondazioni e per i calcoli di stabilità per l'esecuzione
di scavi di sbancamento.
Questi ultimi particolarmente necessari se eseguiti in vicinanza di edifici
esistenti o per altezze superiori ai
2,5m.,
- scelta dei materiali e modalità di esecuzione di manufatti in
materiali sciolti.
Definizione e monitoraggio della falda freatica, andamento della falda in
relazione alla costruzione
di eventuali interrati e per la sicurezza delle fondazioni, programmazione opere
provvisionali per scavi
76
sotto falda.
In questo ambito si distinguono due zone: la zona 1A - Area di terrazzo
con coltre sottile (0 -1.5m),
rilevabile nella zona a monte del territorio comunale e la zona 1B - Area di
terrazzo con coltre di spessore
medio (1.5 ( 3 m. ed oltre), che si riscontra nell'ambito a valle del comune
sino al mare, in dette aree le
indagini geologiche prevederanno:
Zona 1A - Area di terrazzo con coltre sottile (0 -1.5m)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
ricostruzione della geometria del substrato (art. 69 pt. d)
attestazione geologico-tecnica di fattibilità
Zona 1B - Area di terrazzo con coltre di spessore medio (1.5 ( 3 m. ed
oltre)
caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura (art. 69 pt. b)
ricostruzione della geometria del substrato (art. 69 pt. d)
studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
ART. 75
ZONE 2 - AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE
GEOLOGICO-TECNICHE DA MODESTE A MEDIE
Tali aree presentano una morfologia favorevole e si prestano ad una
utilizzazione edilizia del
territorio. Cautele dovranno essere poste nella localizzazione di eventuali
nuovi edifici e nelle sistemazioni
esterne accessorie o comunque legate alla urbanizzazione della zona ,
soprattutto per quanto riguarda la
realizzazione di sbancamenti e di riporti in prossimità ai versanti ed a
manufatti esistenti. Nelle fasi
progettuali successive si dovranno eseguire le indagini e gli studi geologici e
geotecnici di cui le norme
legislative .
Specificatamente alle aree in oggetto, si porrà particolare cura a:
- conoscenza del sottosuolo fondazionale con caratterizzazione geotecnica
dei terreni per il
dimensionamento delle fondazioni
- presenza di zone di impregnazione o filtrazioni di acque sotterranee e
relativi provvedimenti per
la regolare esecuzione delle opere in progetto. (drenaggi, opere provvisionali)
- valutazione della stabilità delle scarpate derivanti da scavi, sia ai
piedi dei versanti, che alle
eventuali ripercussioni sullo stato del pendio naturale e sui manufatti presenti
in zona.
In tali zone vengono considerate due aree in relazione all'acclività del
versante: la zona 2A - Area di
versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre sottile) con giacitura a
reggipoggio e/o traverpoggio
in versante da poco a mediamente acclivi e la zona 2B - Area di versante con
roccia affiorante o subaffiorante (coltre sottile) con giacitura a reggipoggio e/o traverpoggio in
versante da acclivi a molto acclivi;
in dette aree le indagini geologiche prevederanno:
Zona 2A - Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre
sottile) con giacitura
a reggipoggio e/o traverpoggio in versante da poco a mediamente acclivi.
rilevamento di superficie (art. 69 pt. a)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art.
69 pt. g)
studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
Zona 2B - Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre
sottile) con giacitura
a reggipoggio e/o traverpoggio in versante da acclivi a molto acclivi.
rilevamento di superficie (art. 69 pt. a)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art.
69 pt. g)
studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
ART. 76
ZONE 3 - AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE
GEOLOGICO-TECNICHE DA MEDIE A SIGNIFICATIVE
77
Le coltri, spesso regolamentate da diversi ordini di terrazzi pensili,
hanno una morfologia da subpianeggiante a mediamente acclive. Il paesaggio complessivo risulta comunque
ampiamente modificato
dall'attività agricola. Questi terreni risultano stabili, ma erosioni
superficiali nelle zone denudate o locali
fenomeni di filtrazione di acque nel sottosuolo con
relative
impregnazione diffusa possono creare
smottamenti superficiali a carattere locale.
L'attenzione degli studi dovrà essere rivolta a:
- Definizione in dettaglio, ( preferibilmente tramite appropriate
indagini in situ - dirette o indirette):
a) caratteristiche geomeccaniche dell'ammasso roccioso
b) caratteristiche geotecniche delle coperture e delle coltri
- Disciplina delle acque superficiali sia meteoriche che incanalate onde
limitare i fenomeni di
erosione.
- valutazione della stabilità delle scarpate derivanti da scavi, sia ai
piedi dei versanti, che alle
eventuali ripercussioni sullo stato del pendio naturale e sui manufatti presenti
in zona.
In tali zone vengono considerate tre aree in relazione alla giacitura del
substrato, allo stato di
fratturazione e soprattutto in base allo spessore della coltre: la zona 3A Area di versante con roccia
affiorante o sub-affiorante (coltre sottile) con giacitura strati immergenti
come il pendio, oppure a
reggipoggio e/o traverpoggio in versanti molto fratturati o con litologie a
debole resistenza meccanica,
zona 3B - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m.) sormontanti strati con
giacitura a reggipoggio e/o
traverpoggio e la zona 3C - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m. )
sormontanti strati con giacitura
a franapoggio o immergente come il pendio; in dette aree le indagini geologiche
prevederanno:
Zona 3A - Area di versante con roccia affiorante o sub-affiorante (coltre
sottile) con giacitura strati
immergenti come il pendio, oppure a reggipoggio e/o traverpoggio in versanti
molto fratturati o con litologie
a debole resistenza meccanica.
rilevamento di superficie (art. 69 pt. a)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c)
circolazioni concentrate negli ammassi rocciosi (art. 69 pt. e)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art.
69 pt. g)
analisi della stabilità del versante in roccia (art. 69 pt. h)
studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
Zona 3B - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m.) sormontanti
strati con giacitura a
reggipoggio e/o traverpoggio..
rilevamento di superficie (art. 69 pt. a)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c)
ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d)
studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art.
69 pt. g)
analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt.
h)
studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
Zona 3C - Area di versante con coltri medie (1.5 -3.0 m. ) sormontanti
strati con giacitura a
franapoggio o immergente come il pendio.
rilevamento di superficie (art. 69 pt. a)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c)
ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d)
studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art.
69 pt. g)
analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt.
h)
studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
ART. 77
ZONE 4 - AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE
GEOLOGICO-TECNICHE DA SIGNIFICATIVE A RILEVANTI
78
In considerazione della condizioni di precaria stabilità o comunque di
incipiente disequilibrio
geomorfologico, nelle predette zone, qualsiasi mutazione o trasformazione del
suolo anche di limitato
impatto (viabilità minore forestale e opere o manufatti attinenti le attività
silvo-agricole-forestali) dovrà
essere preceduta da particolareggiate indagini geologiche e geotecniche di cui
le norme legislative
riportate in forma generale nel paragrafo 4.2. Sono in tutti i casi esclusi
anche per modesti interventi le
semplificazioni di cui punto A2 del D.M. 11/03/1888.
Specificamente alle aree in oggetto, risultano rimarchevoli e vincolanti
i seguenti tematismi di
indagine:
- Definizione in dettaglio, tramite appropriate indagini in situ su:
a) caratteristiche geomeccaniche dell'ammasso roccioso
b) caratteristiche geotecniche delle coperture e delle coltri
- Verifica della stabilità del pendio in relazione alle opere in progetto
e valutazione tramite calcoli
geotecnici della stabilità dei fronti di scavo e dei riporti. Nelle zone sedi di
scoscendimenti o di frana sono
vietati sbancamenti al piede se non adeguatamente sostenuti da opere di sostegno
e al di fuori del
contesto di risanamento dei moti franosi stessi.
- Disciplina delle acque superficiali sia meteoriche che incanalate onde
limitare i fenomeni di
erosione, definizione dello schema di circolazione idrica nel sottosuolo con
particolare riferimento alla
distribuzione delle pressioni neutre.
In tali zone vengono accumunate in un'unica categoria indipendentemente
dalla giacitura del
substrato e dallo stato di fratturazione, considerando come elemento principale
lo spessore della coltre; in
dette aree le indagini geologiche prevederanno:
Gli interventi saranno sottesi da indagini puntuali seguendo il seguente
schema:
rilevamento di superficie (art. 69 pt. a)
caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura (art. 69 pt. b)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c)
ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d)
studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art.
69 pt. g)
analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt.
h)
studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
ART. 78
ZONE 5 - ARRE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE
GEOLOGICO TECNICHE MOLTO RILEVANTI
In questa classe, vengono raggruppate tutte quelle aree che risultano in
condizioni di equilibrio
precario, tale che qualsiasi modificazione del territorio, può incidere in
maniera peggiorativa.
A dato insieme si annoverano , le frane in atto, alcune paleofrane in
precario equilibrio, zone in
profonda erosione, riporti antropici di notevole estensione, cave attualmente
abbandonate.
In considerazione della manifesta situazione di instabilità o comunque di
disequilibrio
geomorfologico, nelle predette zone risulta quasi esclusa ogni possibilità di
edificazione. Qualsiasi altra
manomissione o trasformazione del suolo anche di limitato impatto (viabilità
minore forestale e opere o
manufatti attinenti le attività silvo-agricole-forestali) dovrà essere preceduta
da particolareggiate indagini
geologiche e geotecniche di cui le norme legislative riportate in forma generale
nel paragrafo 4.2 della
presente relazione. Sono in tutti i casi esclusi anche per modesti interventi le
semplificazioni di cui punto
A2 del D.M. 11/03/1888
Specificamente alle aree in oggetto, risultano rimarchevoli e vincolanti
i seguenti tematismi di
indagine:
- Piano di bonifica completo dell'area
- Verifica della stabilità del pendio in relazione alle opere in progetto
e valutazione tramite calcoli
geotecnici della stabilità dei fronti di scavo e dei riporti. Nelle zone sedi di
scoscendimenti o di frana sono
vietati sbancamenti al piede se non adeguatamente sostenuti da opere di sostegno
e al di fuori del
contesto di risanamento dei moti franosi stessi.
- Disciplina delle acque superficiali sia meteoriche che incanalate onde
limitare i fenomeni di
erosione, definizione dello schema di circolazione idrica nel sottosuolo con
particolare riferimento alla
distribuzione delle pressioni neutre.
Tutti gli interventi dovranno essere realizzati in modo tale da:
- Evitare qualsiasi incremento di carico diretto
79
- Impiego di strutture deformabili e drenanti
- Eseguire minimi movimenti di terra
Gli interventi saranno sottesi da indagini puntuali seguendo il seguente
schema:
rilevamento di superficie (art. 69 pt. a)
caratterizzazione geotecnica dei terreni di copertura (art. 69 pt. b)
caratterizzazione geomeccanica di ammasso roccioso (art. 69 pt. c)
ricostruzione della geometria dell'ammasso roccioso (art. 69 pt. d)
studio e rilievo della falda acquifera (art. 69 pt. e)
analisi e verifica della capacità portante e cedimenti (art. 69 pt. f)
analisi della stabilità dei fronti di scavo e fattibilità riporti (art. 69
pt. g)
analisi della stabilità del versante in coltre o in roccia (art. 69 pt. h)
studio e regimazione delle acque superficiali (art. 69 pt. i)
valutazione dell'eventuale interferenza dell'opera (art. 69 pt. j)
eventuale monitoraggio (art. 69pt. k)
relazione geologico tecnica (art. 69 pt. l)
INDICE
ELENCO DELLE SIGLE E ABBREVIAZIONI
Cap. I GENERALITÀ'
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
ACQUE
GENERALITÀ
APPLICAZIONI , MODALITÀ DI ATTUAZIONE E CONTENUTI DEL P.U.C.
LETTURA DELLE NORME E DELLE SIMBOLOGIE GRAFICHE - DEFINIZIONI
PUNTUALI
4
TIPI DI INTERVENTO
5
DESTINAZIONI D'USO
6
DEROGHE
7
IMMOBILI CONDONATI
8
CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI PRECEDENTI L'ADOZIONE DEL P.U.C.
9
CALAMITÀ NATURALI
10 CAMBIAMENTO DI DESTINAZIONE D'USO
11 DISCIPLINA RELATIVA AI VINCOLI SUL TERRITORIO
11.1
FASCIA DI RISPETTO STRADALE
11.2
FASCIA DI RISPETTO DEI CORSI D'ACQUA
11.3
PERIMETRAZIONE AREE INONDABILI
11.4
FASCIA DI RISPETTO DI SORGENTI, POZZI, E PUNTI DI PRESA DI
Art. 11.5
ELETTRICA
DESTINATE AL CONSUMO POTABILE
FASCIA DI RISPETTO DEGLI ELETTRODOTTI - TRASPORTO DI ENERGIA
80
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
11.6
FASCIA DI RISPETTO CIMITERIALE
11.7
EDIFICI ED AREE VINCOLATE
11.8
RITROVAMENTI E SCOPERTE ARCHEOLOGICHE
12 EDIFICI ESISTENTI
13 AMPLIAMENTI
14 VOLUMI INTERRATI
15 PARCHEGGI PRIVATI
16 SERRE
17 DISPOSIZIONI COMUNI ALLE VARIE ZONE E DIFESA DEL SUOLO
18 RETI ELETTRICHE (Du14)
19 ATTREZZATURE TECNOLOGICHE E SERVIZI TECNICI URBANI (Du14)
Art. 20 DISCIPLINA RELATIVA ALLE DESTINAZIONI COMMERCIALI
Art. 20.1
DOTAZIONE MINIMA DI PARCHEGGI PERTINENZIALI PER LA CLIENTELA E DI
SPAZI PER LA SOSTA E LA MOVIMENTAZIONE DEI
VEICOLI ADIBITI
AL
RIFORNIMENTO MERCI
ART. 20.2
ACCESSIBILITÀ
Cap. II DEFINIZIONE DI PARAMETRI URBANISTICI EDILIZI
Art. 21 PARAMETRI TECNICI
Art. 22 CENTRO ABITATO
Cap. III DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO
AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
Art.
Art.
Art.
Art.
23 A
24
25 A1
26 BR1
CENTRO
FASCIA
AMBITO
AMBITO
Art. 27 BR2
AMBITO
Art. 28 BR3
AMBITO
Art. 29 BR4
AMBITO
Art. 30 BR5
AMBITO
MARE, A
SUD DEL
Art. 31 BR6
Art. 32 BR7
"ULIVETO"
Art. 33
Art. 34 BC
Art. 35 BC1
CENTRO
STORICO/AREA
DELL'AMBITO
Art. 36 BC2
STORICO/AREA
DELL'AMBITO
Art. 37 BC3
STORICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE
DI RISPETTO AMBIENTALE DEL CENTRO STORICO
DI CONSERVAZIONE DEL NUCLEO FRAZIONALE
DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO DEI TESSUTI
EDIFICATI INTORNO AL CENTRO STORICO
DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI
EDIFICATI NELL'AREA DI CAMPOROSSO MARE
DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI
EDIFICATI LUNGO LA S.P. 64
DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI
EDIFICATI SATURI NELLE AREE COLLINARI
DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI
EDIFICATI NELLA REGIONE "PRATI" DI CAMPOROSSO
RILEVATO FERROVIARIO
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI
EDIFICATI NELLA REGIONE "BRAIE"
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA E RECUPERO EDILIZIO DEI TESSUTI
EDIFICATI SATURI NELL'AREA COLLINARE DENOMINATA
PERMEABILITÀ DEI SUOLI
AMBITI DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI
EDIFICATI
AMBITO DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI
EDIFICATI NELLE AREE PIANEGGIANTI INTORNO AL
DI CONCENTRAZIONE VOLUMETRICA
AMBITO DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI
EDIFICATI NELLE AREE COLLINARI INTORNO AL CENTRO
DI CONCENTRAZIONE VOLUMETRICA
AMBITO DI COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI
EDIFICATI NELL'AREA COLLINARE DEI "POZZI"
81
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
38
39
40
41
42
43
DR
EF
EC
EPA1
EPA2
EPA3
Art. 44 ENI
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA DEI TESSUTI PRODUTTIVI
AREA DI PRODUZIONE FLORICOLA SPECIALIZZATA DI FONDOVALLE
AREA DI PRODUZIONE FLORICOLA/VITICOLA/ OLIVICOLA DI COLLINA
TERRITORIO DI PRESIDIO AMBIENTALE CON INSEDIAMENTI SPARSI
TERRITORIO DI PRESIDIO AMBIENTALE PREVALENTEMENTE INSEDIATO
TERRITORIO DI PRESIDIO AMBIENTALE PREVALENTEMENTE NON
INSEDIATO
TERRITORIO NON INSEDIABILE
Art. 45
Art. 46 TR1
Art. 47 ME
Art. 48 MEG
Art.
Art.
Art.
Art.
49
50
51 OF
52
Art. 53 F3
Art. 54 ID
AGRITURISMO
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEL TESSUTO EDIFICATO A DESTINAZIONE
TURISTICO RICETTIVA
EMERGENZA STORICO-ARCHITETTONICA
EMERGENZA STORICO-ARCHITETTONICA CON ANNESSO GIARDINO DI
PERTINENZA DA CONSERVARE
MANUFATTO RURALE
TORRENTE NERVIA
OASI FAUNISTICA DEL NERVIA
AREA DI RISPETTO E CONSERVAZIONE DELLE SPONDE DEL TORRENTE
NERVIA
ARENILE DI CAMPOROSSO MARE
IMPIANTI DISTRIBUZIONE DI CARBURANTE E SERVIZI ALL'AUTO
Cap. IV DISCIPLINA DELLE SINGOLE AREE DI PIANO
DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
55
56
57
58
59
60
61 DP
Art. 62 TR2
DISTRETTO C
SUB-DISTRETTO C1
SUB-DISTRETTO C2
SUB-DISTRETTO C3
SUB-DISTRETTO C4
DISTRETTO D DI TRASFORMAZIONE
DISTRETTO D DI TRASFORMAZIONE
PRIVATA
DISTRETTO D DI TRASFORMAZIONE
PER LO SPORT E IL TEMPO
URBANA PER AREE PRODUTTIVE
A DESTINAZIONE DIREZIONALE
A DESTINAZIONE TURISTICO RICETTIVA
LIBERO
Cap. V DISCIPLINA DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SERVIZI PUBBLICI E DI USO
PUBBLICO
Art. 63 ZONE A SERVIZI
Art. 64 DEMOLIZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI PER LA REALIZZAZIONE DI
INFRASTRUTTURE E SERVIZI PUBBLICI
Art. 65 VIABILITÀ
Art. 66 PERCORSI ESCURSIONISTICI
Art. 67 ALTA VIA DEI MONTI LIGURI
Art. 68 PISTA ECOLOGICA PEDONABILE E CICLABILE
Art. 69 INFRASTRUTTURA AURELIA-BIS (IAB)
Cap.VI NORME GEOLOGICO - TECNICHE
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
70
71
72
73
74
GENERALITÀ
CRITERI DI TUTELA DEL TERRITORIO
NORME GEOLOGICO -TECNICHE GENERALI
NATURA E TIPOLOGIA DELL'INDAGINE GEOLOGICO- TECNICA
ZONE 1 AREE SUBPIANEGGIANTI CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE
DA ASSENTI A MEDIE
Art. 75 ZONE 2 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA
DA MODESTE A MEDIE
Art. 76 ZONE 3 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DA
82
MEDIE A SIGNIFICATIVE
Art. 77 ZONE 4 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO - TECNICHE DA
SIGNIFICATIVE A RILEVANTI
Art. 78 ZONE 5 AREE DI VERSANTE CON PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE
MOLTO RILEVANTI
83