Sono francesi i migliori gelatieri,Tra il valico e il mare,Wine shop

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Sono francesi i migliori gelatieri,Tra il valico e il mare,Wine shop
Una domenica dolce
Prima del Torcolato
con
la
Ieri si è svolta la diciannovesima edizione della “Prima del
Torcolato”, ovvero la prima spremitura delle uve di Vespaiola
appassite della vendemmia 2013.
La manifestazione, interamente dedicata al Torcolato, vino
bianco dolce, prodotto esclusivamente a Breganze (Vi),
rievoca l’antica consuetudine di torchiare le uve appassite
dell’ultima vendemmia.
Da ogni acino della varietà autoctona Vespaiola, quasi
completamente “asciugato” dopo mesi di appassimento dei
grappoli, scaturiranno poche gocce di un mosto dolcissimo che
già racchiude in sé tutti i profumi di frutta ed agrumi che
rendono unico il Torcolato.
Un vino avvolgente, molto persistente e mai stucchevole. Il
colore varia dal giallo oro all’ambrato, i profumi sono
intensi e complessi di miele d’acacia, frutta matura, esotica,
albicocca secca e confettura e note di vaniglia date dal
legno. Si accompagna molto bene con pasticceria secca, ma
anche con paté, formaggi erborinati, stagionati e saporiti.
Quest anno ospite d’onore dell’evento è stato il Consorzio per
la Tutela del formaggio Gorgonzola Dop. Un incontro intitolato
“Torcolato e Gorgonzola, dolcezze nel segno del Penicillum” e
anticipato da un importante convegno, riservato alla stampa
specializzata, dedicato agli effetti benefici dell’azione di
alcune muffe del genere Penicillum sul profilo organolettico
sia del Torcolato che del formaggio Gorgonzola.
Hanno approfondito l’argomento i professori Erasmo Neviani
dell’Università di Parma e Roberto Causin dell’Università di
Padova. E’ seguita una degustazione abbinata di entrambi i
prodotti, selezionati dai rispettivi Consorzi di Tutela.
La pioggia caduta incessantemente in questi giorni, ha dato un
attimo di tregua, e in piazza Mazzini si è svolta la cerimonia
di nomina dei nuovi confratelli della Magnifica Fraglia del
Torcolato e dell’Ambasciatore del Torcolato nel mondo per
l’anno 2014 , il Cavalier Alberto Zamperla, “signore delle
giostre visionario senza confini” e la premiazione del
vincitore per la miglior etichetta, la scelta, tra i tanti
partecipanti, è andata ad Emanuele Minuzzo.
Infine il clou della festa è stata la tanto attesa spremitura
pubblica del “primo” Torcolato Doc di Breganze, vendemmia
2013.
Diverse le inziative che si sono susseguite durante la
giornata, come il “Fruttaio Tour”
visite guidate e
degustazioni nelle cantine; “Brindisi in Campanile” tour
guidati alla Torre Diedo con degustazione del Torcolato e
lettura del testo di Gabriele Boschiero “Alla scoperta di un
vino antico” a cura di Loris Rampazzo.
L’inaugurazione della riproduzione dell’Ara Votiva
sibolo
della Magnifica Fraglia del Torcolato e la realizzazione della
treccia d’uva passita più lunga, mai realizzata al mondo e
pendente dal campanile di Breganze.
Isabella Radaelli
[email protected]
Sono francesi
gelatieri
i
migliori
La Francia vince la sesta edizione della Coppa del Mondo della
Gelateria appena conclusa al Sigep di Rimini fiera. Al secondo
posto l’Italia con la squadra composta da Stefano Biasini,
Massimo Carnio, Marco Martinelli e Luca Mazzotta. Medaglia di
bronzo alla Polonia.
Il team francese ritorna dopo quattro anni sul podio della
Coppa del Mondo della Gelateria, edizione 2014. La squadra,
guidata da Elie Cazaussus e composta da Christophe Bouret,
Benoit Lagache, Jean Christophe Vitte e Yazid Ichemrahen ha
partecipato elaborando il tema “l’Universo di Leonardo Da
Vinci” in prove di gelateria, cucina, scultura di ghiaccio e
in cioccolato.
Seconda l’Italia che ha scelto il tema “Mondo floreare”, terza
la Polonia con Aleksandra Sowa, Mariusz Buritta, Maciej Pieta,
Michat Doroszkiewicz con il tema “Gli elementi”.
I professionisti nelle due giornate di gara si sono
confrontati con 11 squadre provenienti dai cinque continenti,
Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Italia,
Marocco, Messico, Polonia, Spagna e Usa, in sette prove che
hanno consentito alla giuria tecnica di giudicare la loro
creatività, la professionalità e lo spirito di collaborazione
a 360 gradi.
Le squadre erano composte da quattro professionisti: un
gelatiere, uno chef, uno scultore di ghiaccio e un
pasticciere. I 44 concorrenti sono stati giudicati da una
giuria tecnica, composta dagli 11 team manager internazionali
e presieduta dal presidente dei Gelatieri Francesi Jean Claude
David e dallo chef stellato Luca Landi e dalla giuria della
stampa composta da sette giornalisti italiani e stranieri.
La Coppa del Mondo della Gelateria, giunta alla sesta
edizione, è organizzata da GelatoeCultura Srl con Sigep –
Rimini Fiera in collaborazione con Co.gel-Fipe.
Tra il valico e il mare
Dall’alto del Valico di Chiunzi, passo dei Monti Lattari che
collega l’Agro-Nocerino-Sarnese con la Costiera Amalfitana, fa
una certa impressione la vista della immensa distesa di case,
strade e bretelle autostradali, che a valle si estendono a
macchia d’olio fino al Golfo di Castellammare di Stabia.
Oltrepassato il valico la ricca vegetazione abbraccia Tramonti
con i suoi tredici borghi di case basse, comignoli fumanti e
viuzze che si spartiscono piccoli appezzamenti di terra.
Non posso sottrarmi dal prendere la fotocamera e fare qualche
scatto, meritano le bellissime terrazze di terra coltivate a
viti che scendono lungo i pendii, i folti boschi di castagne
che segnano le alture come merletti e il gregge che in una
rientranza sul fianco della montagna, incuriosito si distoglie
dal suo brucare.
Quassù, le zolle di terra strappate alla roccia sono ricche di
minerali e pomici provenienti dalle eruzioni del Vesuvio,
componenti che le rendono particolarmente preziose per la
viticoltura. E’ grazie a questo che antichi vitigni sono
sopravvissuti alla fillossera divenendo oggi ultra centenari a
testimoniare le loro origini, sono il Tintore, il Piedirosso,
la Pepella, la Ginestra e altri che hanno conquistato la DOC
sotto la denominazione Costa d’Amalfi, con le tre sottozone di
Furore, Ravello e Tramonti.
Qui sono poche le aziende vitivinicole, ma tutte fanno
qualità, come appunto Tenuta San Francesco che è nata nel 2004
dalla volontà delle famiglie Bove, D’Avino e Giordano, certe
delle peculiarità della loro terra misero insieme 10 ettari e
da subito utilizzando tecniche moderne nel rispetto della
natura, hanno imbottigliato vini talentuosi.
Ben sei ettari di Tenuta San Francesco sono completamente prefillossera, quindi piante centenarie allevate a pergola e per
l’80 % a bacca rossa, uno spettacolo unico che merita questa
passeggiata tra le viti.
Sia i rossi che i bianchi sono molto interessanti, uno di
questi è il “perEva” Costa d’Amalfi Tramonti bianco, blend da
uve Falanghina, Ginestra e Pepella, profumi intensi e gentili,
al palato persistente in una godibile freschezza e sapidità
che si equilibra alla spinta alcolica, un vino elegante e
piacevole.
Wine shop
sisters
delle
Benazzoli
Sono andato a trovare due belle e giovani ragazze Claudia e
Giulia Benazzoli che da qualche anno hanno creato la loro
cantina, ora hanno anche il punto vendita. Il prodotto di
punta è il Bardolino chiaretto spumante, già più volte
premiato nei concorsi, ma anche gli altri vini sono di tutto
rispetto.
La Giulia segue le vendite all’estero, ovviamente spera di
vendere la sua produzione a Miami in Florida cosi nei bui mesi
invernali in Italia, ha la scusa per andare a trovare i
clienti e aggiungo io, con un pochino d’ invidia, il caldo e
la buona vita che si fa da quelle parti; la scelta di fare il
punto vendita è più che centrata, in questo mondo dove si deve
stare attenti a tutto vendere le proprie bottiglie
direttamente nella cantina, dove fai assaggiare il vino e si
sa, il vino fa allegria, il cliente è contento e compera più
volentieri e cosa non trascurabile ci sono i soldi subito.
Il wine shop delle sorelle Benazzoli non è solo un punto
vendita, ma è anche una bellissima sala attrezzata con cucina
per banchetti e degustazioni, mi piacciono anche le vedute che
circondano l’edificio, ampie vetrate dove si vedono le dolci
colline di Pastrengo con i vigneti di Bardolino, ispirano la
degustazione.
Il vero cuore della cantina è sotto, infatti scendendo una
bella scala di marmo veronese si arriva nella bottaia con una
bellissima volta in mattoni a vista e nel mezzo, lo spazio per
sedersi a degustare i vini quando fuori il caldo imperversa,
la sotto la temperatura è costante diciotto gradi, fantastico,
la costruzione è tutta nuova, ma si ha la sensazione di stare
a casa.
Spesso i piccoli produttori mi chiedono dove è meglio vendere,
mi permetto di rispondere che è sempre meglio vendere vicino a
casa o ancor meglio in casa propria. Poi approfondendo il
discorso dico che le piccole aziende dovrebbero vendere
all’estero semplicemente perché il pagamento è certo, come è
certo in cantina.
La ristorazione italiana ormai non fa più testo, paga poco e
male, tanta improvvisazione, se aggiungiamo che ormai al
ristorante non beve quasi più nessuno per il problema dei
punti sulla patente, credo che le strade giuste per loro siano
quelle appena descritte.
Benazzoli – Loc. Costiere 25
–
37010 Pastrengo (VR) –
–
–
Tel.+39 045.7170395 Fax +39 045.6779337 –
[email protected]
–
www.benazzoli.com
La Sicilia da bere
Nella splendida cornice del Grand Hotel et Des Palmes di
Palermo la cerimonia di presentazione della nuova guida del
vino isolano. Dieci super premi e 50 etichette a cinque
stelle. Una mappa delle eccellenze enologiche.
Appuntamento tradizionale con la settima edizione della Guida
ai Vini di Sicilia, curata da Fabrizio Carrera e Gianni
Giardina. La guida raccoglie 150 cantine e oltre 650 vini,
offrendo la fotografia della Sicilia del vino, anzi delle
Sicilie del vino e dei traguardi conseguiti in termini di
qualità.
Conquistano il massimo riconoscimento (cinque stelle): 3
spumanti, 11 bianchi, 26 rossi e 10 vini dolci. Trapani
risulta la provincia più premiata con 14 etichette, seguita da
Palermo con 12, Catania con 7, poi Messina 6, Agrigento 5,
Ragusa 3, Caltanissetta e Enna (assieme) 2 e Siracusa 1.
Nella splendida cornice del Grand Hotel et Des Palmes di
Palermo, alla presenza del pubblico delle grandi occasioni, si
è svolta la cerimonia di presentazione della nuova guida, con
la consegna di dieci super premi e la premiazione delle 50
etichette a cinque stelle. Ha vinto il super premio come
miglior spumante il Doc Contea di Sclafani Almerita Brut 2010
di Tasca d’Almerita; miglior bianco il Doc Etna bianco A’
Puddara 2011 di Tenuta di Fessina; miglior vino rosato Osa!
2012 di Paolo Calì; miglior vino rosso Nero Maccarj 2009 di
Gulfi; miglior vino dolce il Doc Marsala Vergine Riserva 1980
di Intorcia.
azienda Fondo Antico; al miglior vino nel rapporto qualitàprezzo, il C’D’C Cristo di Campobello rosso 2012 di Baglio del
Cristo di Campobello; al miglior viticoltore l’Isituto agrario
Cuppari di Messina; alla migliore azienda emergente, Porta del
Vento di Marco Sferlazzo a Camporeale; migliore rapporto
cantina-territorio, la Tenuta Enza La Fauci a Messina. La
Guida ai Vini di Sicilia 2014 è in edicola da stamattina al
prezzo di 5 euro.
I vini a cinque stelle
Spumanti
Terzavia 2010 Marco De Bartoli Marsala (Tp)
Doc Contea di Sclafani Almerita Brut 2010 Tasca d”Almerita
Sclafani Bagni (Pa)
Palmarés Rosé Extra Dry 2012 Gorghi Tondi Mazara del Vallo
(Tp)
Bianchi
Bianca di Valguarnera 2011 Duca di Salaparuta Casteldaccia
(Pa)
Catarratto 2012 Porta del Vento Camporeale (Pa)
Salina bianco 2012 Virgona Malfa (Salina) (Me)
Chardonnay 2011 Planeta Menfi (Ag)
Zibì 2012 Enologica Cassarà Alcamo (Tp)
Aquilae Chardonnay 2012 Cva Canicattì (Ag)
Doc Etna bianco A’ Puddara 2011 Tenuta di Fessina (Castiglione
di Sicilia) (Ct)
Kuddia del Gallo 2012 Abraxas Palermo
Case Bianche 2012 Tenuta La Fauci Venetico (Me)
Doc Sicilia Grillo Parlante 2012 Fondo Antico Trapani
Doc Etna bianco 2012 Patria Castiglione di Sicilia (Ct)
Rossi
Cabernet Sauvignon 2010 Tasca d’Almerita Sclafani Bagni (Pa)
Doc Etna rosso Quota 600 2011 Graci Castiglione di Sicilia
(Ct)
Doc Etna rosso Feudo di Mezzo 2011 Girolamo Russo Castiglione
di Sicilia (Ct)
Tancredi 2009 Donnafugata Marsala (Tp)
Nero Maccarj 2009 Gulfi Chiaramonte Gulfi (Rg)
Saia 2011 Feudo Maccari Noto (Sr)
Don Antonio 2010 Morgante
Zatir Nero d’Avola 2012 Cossentino Partinico (Pa)
Cabernet Sauvignon 2011 Feudo Principi di Butera Riesi (Cl)
Doc Sicilia Corte Ferro Nero d’Avola 2012 Caruso & Minini
Marsala (Tp)
C’D’C Cristo di Campobello rosso 2012 Baglio del Cristo di
Campobello Campobello di Licata (Ag)
Solinero 2011 Rapitalà 2011 Camporeale (Pa)
Litra 2011 Abbazia Sant’Anastasia Castelbuono (Pa)
Paccamora Nero d’Avola 2012 Curatolo Arini Marsala (Tp)
Doc Sicilia Il Giglio Syrah 2012 Masseria del Feudo
Caltanissetta
Benuara 2012 Cusumano Partinico (Pa)
Harmonium 2011 Firriato Paceco (Tp)
Doc Noto Santa Cecilia 2010 Menfi (Ag)
Kaid Syrah 2011 Alessandro Camporeale (Pa)
Doc Faro San Placido 2010 Istituto Agrario Cuppari Messina
Schietto Syrah 2008 Spadafora Palermo
Doc Sicilia Frappato Fondo Filara 2012 Nicosia Trecastagni
(Ct)
Rusciano Syrah 2010 Valle dell’Acate Acate (Rg)
Doc Eloro Spaccaforno 2011 Riofavara Ispica (Rg)
Doc Etna rosso 2011 Irene Badalà Castiglione di Sicilia (Ct)
Doc Etna rosso 2011 Archineri Pietradolce Castiglione di
Sicilia (Ct)
Dolci
Doc Passito di Pantelleria Ben Ryè 2011 Donnafugata Marsala
(Tp)
Doc Marsala Vergine Riserva 1980 Intorcia Marsala (Tp)
Doc Malvasia delle Lipari 2011 Florio Marsala (Tp)
L’Ecrù 2011 Firriato Paceco (Tp)
Doc Malvaia delle Lipari 2011 Fenech Malfa Salina (Me)
Doc Marsala Vergine Soleras Rallo Marsala (Tp)
Moscato di Zucco 2009 Cusumano Partinico (Pa)
Doc Passito di Pantelleria Nes 2010 Pellegrino Marsala (Tp)
Doc Malvasia delle Lipari passito 2010 selez. Carlo Hauner
Hauner Santa Marina di Salina (Me)
Doc Malvasia delle Lipari 2011 Caravaglio Malfa Salina (Me)
Premio Giornalista
2013: i vincitori
Durello
Franco Ziliani, Marino Finozzi e Fiorenzo Parise i premiati
nelle tre sezioni; una di respiro giornalistico e due di
taglio più divulgativo, che hanno favorito l’affermazione del
Lessini Durello e dei valori del suo territorio.
E’ stato consegnato nell’ambito della decima edizione di
Durello and Friends, il premio “Giornalista Durello 2013”.
Il premio “Giornalista Durello 2013 – sezione stampa” va a
Franco Ziliani, giornalista ed autorevole wine blogger, per
aver colto da subito le potenzialità del Lessini Durello. E’
il primo a scriverne nel 1998, anno in cui nasce anche il
Consorzio di Tutela. Anche grazie all’impegno di Franco
Ziliani, il Lessini Durello, vino dalla tradizione antica e
spesso frutto di viticoltura eroica, vive oggi un momento di
crescente popolarità, grazie alla sua indiscussa classe, con
una innata capacità di esprimere in maniera unica e singolare
il territorio nel quale ha le radici.
Il Premio “Ambasciatore Durello 2013” va a Marino Finozzi,
assessore al Turismo e al commercio estero della Regione
Veneto, da sempre simpatizzate del Lessini Durello, anche
prima dei suoi incarichi istituzionali.
Il Premio “Ristoratore Durello 2013” va a Fiorenzo Parise
dell’Enoteca Sampdoria Spagnago di Lavagno (Vr). Parise
promuove il Lessini Durello da oltre 30 anni. La sua enoteca è
ormai diventata un vero e proprio punto di riferimento per
l’Alto Vicentino. Il premio consiste in una Mathusalem di
Durello di 6 litri millesimato 2006.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con Regione
Veneto, Veneto Agricoltura, Camera di Commercio di Verona,
Strada del Vino Lessini Durello, Banco Popolare di Verona. Le
Mathusalem di Durello, oltre ad essere preziose per le
bollicine che contengono, sono decorate a mano da Erica
Bertazzolo, originale e raffinata pittrice di Colognola ai
Colli.
Il
BonTà
internazionale
diventa
La
10a
edizione
del
Bontà,
salone
delle
eccellenze enogastronomiche di Cremona, è stata suggellata da
un evento molto speciale, la premiazione di chef Italiani
provenienti dall’estero, gemellati con altrettanti chef
Italiani in patria, sfidandosi con piatti speciali e di
qualità.
Trenta i cuochi provenienti da Stati Uniti, Hong Kong,
Germania, Francia, Svizzera, Austria, Spagna, mentre
dall’Italia, da Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia
Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Calabria, che
hanno partecipato all’evento, selezionati in due categorie:
“le eccellenze” e i “gran gourmet”, i quali hanno proposto
piatti a base di melanzana, tema dell’edizione 2013, spaziando
da ricette della tradizione a quelle innovative.
L’evento, promosso da Osvaldo Murri, giornalista
enogastronomo, è stato patrocinato da Isnart (Unioncamere)
Ospitalità Italiana – Ristoranti nel Mondo, Cremona Fiere, Il
BonTà e Touring del Gusto, conferendo ai partecipanti un
premio, consistente in una targa in argento, dedicato a
“Talento Italiano nel Mondo”.
Ospiti d’onore Romano Filippo, console di Friburgo (Germania),
Piero Zagara, il sindaco di Cremona Oreste Perri e tre chef
Italiani di alta scuola professionale e della gastronomia
nazionale, in qualità di giudici dell’evento: Sergio Carboni
stella Michelin del ristorante La Locanda degli Artisti
(Cremona), Stefano Perini, ristorante del Buon Ricordo
L’Uliveto di Villa Kinzica (Franciacorta), Salvatore Perrone,
ristorante
Benita, di Cogoleto (Genova).
Dei trenta piatti presentati la commissione giudicatrice ha
decretato per la categoria “le eccellenze”, il primo posto in
assoluto alla coppia di ristoranti Gude Stub Casa Antica di
Bühl in Germania, di proprietà della famiglia Alesi, che ha
presentato il piatto “Il mare, la terra e la melanzana” e il
ristorante La Vecchia Filanda di Asola (Mn) di Andrea Grossi e
Faruk Nerizi,
con
il piatto “Tartare di melanzana tonda
genovese marinata e affumicata con tabacco toscano,
patate di Avezzano e caviale Calvisius”.
crema di
Nella categoria dei “grandi Gourmet”
il primo posto in
assoluto è stato assegnato alla trattoria Il Gabbiano di Corte
de Cortesi (Cr) della famiglia Fontana, con il piatto
“Millefoglie di melanzane e buton de pajas” e al ristorante Al
Vedel della famiglia Pizzigoni, con “Cannoli alle melanzane,
sautè di carciolfi, culatello e pepite di foie gras”.
I restanti ventisei partecipanti sono stati classificati a
pari merito grazie alla loro alta professionalità e alla
preparazione dei piatti preparati. A tutti è stata consegnata
la Targa al “Talento Italiano nel Mondo” e una confezione di
riso La Pila.
Il console di Friburgo, Filippo Romano, ha ricevuto un
culatello stagionato dell’azienda cooperativa
“Posus” di
Vescovato (Cr), e, dagli organizzatori dell’evento, una targa
in argento alla Professione, in ricordo de Il BonTà 2013., ed
ha espresso l’interesse a realizzare un gemellaggio per
l’edizione 2014 tra la città di Cremona e la città di
Friburgo, indirizzato all’arte, la cultura e la gastronomia.
Isabella Radaelli
[email protected]
Franchising al femminile: una
ricerca
In attesa della 4° edizione di “Franchising Nord” che si terrà
il prossimo anno a Piacenza Expo e darà ampio spazio alla
condizione femminile nel franchising, è stato avviato un
sondaggio e sono stati presentati i risultati completi della
ricerca interpellando un campione di 500 donne (e 500 maschi)
tra i visitatori dell’ultima fiera.
Quali motivazioni spingono le donne verso il franchising, come
vi entrano e con quanto successo? I dati testimoniano
l’intraprendenza delle donne, assai ben disposte a mettersi in
proprio per trovare una propria collocazione nel mondo del
lavoro, ma anche disponibili a lasciare lavori precari o
fissi.
Il 35,4% delle donne che hanno risposto sono alla ricerca di
un lavoro, il 31,6% proviene da un precedente lavoro
indipendente, il 22,8% da un lavoro dipendente precario, il
4,4% da un lavoro dipendente fisso.
Chi ha analizzato i dati fornisce una rappresentazione
lusinghiera delle capacità dell’universo femminile nel mondo
degli affari.
Il sondaggio mostra uno spaccato per molti versi sorprendente:
le donne appaiono più selettive degli uomini nello scegliere
il settore di affiliazione, più concrete nell’aderire alle
proposte dei franchisor, più decise nell’affrontare la prima
fase in cui si affrontano finanziamento e pratiche per
l’apertura di un punto vendita, più fiduciose nei propri mezzi
e, alla fine, più soddisfatte delle scelte compiute.
Le donne sembrerebbero avere maggior senso pratico, ritenendo
il livello di investimento richiesto per avviare l’attività un
criterio fondamentale per la propria decisione (è così per
oltre due terzi delle donne contro un terzo degli uomini)
Intraprendenti, ma anche più riflessive ed esigenti degli
uomini: quasi tutte prima di discutere il loro progetto con un
franchisor
valutano le opportunità di almeno due settori
merceologici (l’85,7% contro il 61,9% degli uomini). I settori
merceologici preferiti dalle donne sono, nell’ordine:
alimentari, ristorazione rapida, abbigliamento, calzature e
accessori, bigiotteria, erboristeria.
In conclusione, la percentuale di donne che aprono punti
vendita, o offrono servizi al pubblico, in franchising è in
continua crescita: sui 54 mila imprenditori affiliati nel 2012
in Italia la percentuale di donne è del 38% nel 2012, dunque
più di 20mila donne imprenditrici, quando nel 2008 era del
31%.
Le imprese “rosa”, al momento, rappresentano il 23,4% della
totalità delle aziende italiane e non mancano gli studi che
confermano come le attività guidate da donne siano in grado di
fronteggiare la crisi più di quelle con a capo il sesso forte.
Maura Sacher
[email protected]
Cioccoshow
Bologna
si
conferma
a
La nona edizione di CIOCCOSHOW apre i battenti con uno spirito
rinnovato e un più forte legame tra istituzioni e associazioni
di imprese e commercio della città. Questo è sicuramente un
fattore più che positivo dopo le incertezze dello scorso anno
e il salvataggio in corner con un armistizio tra le parti
quando tutto ormai sembrava perduto e addirittura la
manifestazione cambiasse città sede dell’evento. Gli oltre trecentomila visitatori dell’edizione 2012 e i
venticinquemila followers su Facebook anche dal lontano
Giappone che dall’inizio di quest’anno tempestano la rete
assetati di informazioni sugli eventi e con l’acquolina in
bocca di chi pregusta e sogna di poter partecipare alle
svariate e più fantasiose iniziative correlate al CIOCCOSHOW
fanno presagire un successo ancora più grande per l’edizione
numero nove della dolce manifestazione. Il fatturato dei
cinque giorni dolci del 2012 ammonta a quasi quattro milioni
di euro per l’indotto di questo che è l’evento più importante
legato alla produzione artigianale del cioccolato e si
differenzia dalle altre ormai innumerevoli e copiate
manifestazioni nelle quali invece a dominare sono più o meno
velatamente le grandi industrie cioccolatiere e dolciarie.
Ci sono state richieste superiori al numero di espositori
previsti e ci sono quindi margini ampi per implementare
l’evento e puntare ad una maggiore partecipazione di artigiani
stranieri del cioccolato.
La percentuale delle imprese artigiane che partecipano per la
prima volta è del 15% e testimonia il costante desideri di
essere tra i protagonisti di questa kermesse ideata
dall’Associazione di Maestri Cioccolatieri Associati
CIOCCHinBO che annovera tra le sue fila oltre quaranta tra i
migliori artigiani d’Italia. Il suo presidente Giuseppe
Sartoni è tra gli ideatori dell’evento e uno dei motori che
spingono questa macchina delle dolcezze.
Ottimismo e consapevolezza che solo con la stretta connessione
e collaborazione vera tra le istituzioni e le Associazioni di
Categoria è emersa dagli interventi di Massimo Ferrante
segretario CNA di Bologna, Nadia Monti Assessore al Turismo e
attività produttive del Comune di Bologna, Graziano Prantoni
Assessore provinciale al Turismo e al Commercio che ha
sottolineato come ci sia un costante incremento di turisti e
pernottamenti in città e provincia di Bologna e quindi eventi
come CIOCCOSHOW siano preziosi per incrementare la conoscenza
del territorio bolognese in Italia e all’estero.
Giada
Grandi Segretaria della Camera di Commercio e Presidente
dell’Aeroporto che ha sottolineato la costante crescita dello
scalo bolognese, Daniele Passini Presidente di BF Servizi
organizzatrice dell’evento, Alberto De LeoNardis Project
Manager di CIOCCOSHOW, Cinzia Barbieri di CNA Bologna e
Giancarlo Tonelli Direttore generale Confcommercio ASCOM
Bologna che ha posto l’accento sulla positiva collaborazione
che si è instaurata tra le associazioni e le istituzioni. La presentazione si è conclusa con un sontuoso ed appetitoso
buffet dolce – salato preparato da Arlotti & Sartoni
Laboratorio Artigianale di San Giorgio di Piano, Pasticceria
Eporedia in Via Arno, Regina di Quadri Pasticceria in Via
Castiglione e proposto in ottimo mariage con i Vini del
Consorzio dei Colli Bolognesi degnamente rappresentati dal
Pignoletto e dal Rosso Bologna su richiesta del dottor
Francesco De Dominicis di CNA di abbinare giustamente i vini
del territorio con i prodotti di eccellenza della nostra
provincia.
CIOCCOSHOW è a Bologna dal 13 al 17 Novembre dalle 10 alle 20
tranne Sabato 16 dalle 10 alle 24Umberto Faedi
Il peperoncino di Piperita a
cena da Vissani
Le deliziose piccantezze del peperoncino toscano di Bibbona,
Alta Maremma, della produttrice Rita Salvadori, in arte
Peperita, sono state protagoniste di un menù d’eccezione nel
ristorante di Vissani, a Todi-Baschi, dove si è svelata una
parte del caleidoscopio di sapori che si può ottenere con
l’utilizzo di questa straordinaria bacca.
Venerdì 25 ottobre il “Capsicum”, denominato Chili nel mondo
latino-americano, ha trovato degna esaltazione in accoppiate
uniche per sapori ed innovazione, sapientemente interpretate
dalla brigata di Vissani e presentate con un servizio di
impeccabile maestria .
Rita Salvadori, nei suoi poderi nel cuore della Toscana nelle
vicinanze di Bolgheri, nel comune di Bibbona in provincia di
Livorno, coltiva oltre venticinquemila piante in sedici
varietà diverse, con metodo biologico/biodinamico. Si è
innamorata di questo frutto quando ha capito che è
utilizzabile a 360 gradi, che ha molteplici proprietà
benefiche, per esempio è ricco di Vitamina C ed ha un forte
potere antiossidante, e che nell’utilizzo culinario la sua
duttilità si esprime al massimo.
Prima della cena evento, Peperita e Luca Vissani, sotto
l’attenta supervisione dell’immancabile Gianfranco, avevano
impiegato diverse giornate provando e riprovando ricette e
abbinamenti, al fine di realizzare un menu unico dove
piccantezze e sapori crescessero gradatamente per ottenere i
sapori più adatti.
Lo stuzzichino di benvenuto, servito in una curiosa mini
casseruola di rame con contenitore in ceramica, è stata una
ribollita accompagnata da una gelatina di capriolo e fave
sminuzzate di cacao con peperoncino Cayenna. Dopo l’entrée
consistente in un Turbante di branzino e salmone (nella foto)
con purè di carota e mirepoix di patate, gelo di cappuccina,
mousse di peperoncino Aji, prima girandola di sapori da far
girare la testa, è seguita una Trilogia di broccoletti,
formaggio di capra e fichi, scampo crudo e cotto al
peperoncino Erotico, assaporata in bocconcini con diverse
combinazioni. Vissani racconta di come abbia appreso da un
giapponese ad impiegare le foglie crude del broccolo, gustose
e vitaminiche.
Per primo piatto Ravioli di porcini con fonduta di castagne al
peperoncino Jalapeño, ascolana di porcini al pan brioche,
foglia d’uva con porcino. Accostamenti audaci ma graditissimi
al palato.
Dopo il piatto forte, consistente in un carré di agnello con
bagna cauda allo Scotch Bonnet e giardiniera di verdure, un
intermezzo con marshmellow alla fiamma e un pre-dessert a base
di crema catalana con varie tartellette di formaggi, è giunta
l’ora del dolce: il Cremoso al cioccolato Domori 75% con
peperoncino Naga Chocolate, chips di finocchi e caviale di
cachi. In questo caso la piccantezza era discretamente alta,
molto apprezzata da chi ama i sapori forti.
In attesa del caffè un variegato assortimento di piccola
pasticceria.
La cena è stata la dimostrazione che, utilizzando con
equilibrio le varietà con i loro diversi gradi di piccantezza,
«il peperoncino non è solo quello che si immagina ma
soprattutto è quello che si degusta!», parola di Vissani.
Maura Sacher
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