Sono francesi i migliori gelatieri,Tra il valico e il mare,Wine shop
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Sono francesi i migliori gelatieri,Tra il valico e il mare,Wine shop
Una domenica dolce Prima del Torcolato con la Ieri si è svolta la diciannovesima edizione della “Prima del Torcolato”, ovvero la prima spremitura delle uve di Vespaiola appassite della vendemmia 2013. La manifestazione, interamente dedicata al Torcolato, vino bianco dolce, prodotto esclusivamente a Breganze (Vi), rievoca l’antica consuetudine di torchiare le uve appassite dell’ultima vendemmia. Da ogni acino della varietà autoctona Vespaiola, quasi completamente “asciugato” dopo mesi di appassimento dei grappoli, scaturiranno poche gocce di un mosto dolcissimo che già racchiude in sé tutti i profumi di frutta ed agrumi che rendono unico il Torcolato. Un vino avvolgente, molto persistente e mai stucchevole. Il colore varia dal giallo oro all’ambrato, i profumi sono intensi e complessi di miele d’acacia, frutta matura, esotica, albicocca secca e confettura e note di vaniglia date dal legno. Si accompagna molto bene con pasticceria secca, ma anche con paté, formaggi erborinati, stagionati e saporiti. Quest anno ospite d’onore dell’evento è stato il Consorzio per la Tutela del formaggio Gorgonzola Dop. Un incontro intitolato “Torcolato e Gorgonzola, dolcezze nel segno del Penicillum” e anticipato da un importante convegno, riservato alla stampa specializzata, dedicato agli effetti benefici dell’azione di alcune muffe del genere Penicillum sul profilo organolettico sia del Torcolato che del formaggio Gorgonzola. Hanno approfondito l’argomento i professori Erasmo Neviani dell’Università di Parma e Roberto Causin dell’Università di Padova. E’ seguita una degustazione abbinata di entrambi i prodotti, selezionati dai rispettivi Consorzi di Tutela. La pioggia caduta incessantemente in questi giorni, ha dato un attimo di tregua, e in piazza Mazzini si è svolta la cerimonia di nomina dei nuovi confratelli della Magnifica Fraglia del Torcolato e dell’Ambasciatore del Torcolato nel mondo per l’anno 2014 , il Cavalier Alberto Zamperla, “signore delle giostre visionario senza confini” e la premiazione del vincitore per la miglior etichetta, la scelta, tra i tanti partecipanti, è andata ad Emanuele Minuzzo. Infine il clou della festa è stata la tanto attesa spremitura pubblica del “primo” Torcolato Doc di Breganze, vendemmia 2013. Diverse le inziative che si sono susseguite durante la giornata, come il “Fruttaio Tour” visite guidate e degustazioni nelle cantine; “Brindisi in Campanile” tour guidati alla Torre Diedo con degustazione del Torcolato e lettura del testo di Gabriele Boschiero “Alla scoperta di un vino antico” a cura di Loris Rampazzo. L’inaugurazione della riproduzione dell’Ara Votiva sibolo della Magnifica Fraglia del Torcolato e la realizzazione della treccia d’uva passita più lunga, mai realizzata al mondo e pendente dal campanile di Breganze. Isabella Radaelli [email protected] Sono francesi gelatieri i migliori La Francia vince la sesta edizione della Coppa del Mondo della Gelateria appena conclusa al Sigep di Rimini fiera. Al secondo posto l’Italia con la squadra composta da Stefano Biasini, Massimo Carnio, Marco Martinelli e Luca Mazzotta. Medaglia di bronzo alla Polonia. Il team francese ritorna dopo quattro anni sul podio della Coppa del Mondo della Gelateria, edizione 2014. La squadra, guidata da Elie Cazaussus e composta da Christophe Bouret, Benoit Lagache, Jean Christophe Vitte e Yazid Ichemrahen ha partecipato elaborando il tema “l’Universo di Leonardo Da Vinci” in prove di gelateria, cucina, scultura di ghiaccio e in cioccolato. Seconda l’Italia che ha scelto il tema “Mondo floreare”, terza la Polonia con Aleksandra Sowa, Mariusz Buritta, Maciej Pieta, Michat Doroszkiewicz con il tema “Gli elementi”. I professionisti nelle due giornate di gara si sono confrontati con 11 squadre provenienti dai cinque continenti, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Italia, Marocco, Messico, Polonia, Spagna e Usa, in sette prove che hanno consentito alla giuria tecnica di giudicare la loro creatività, la professionalità e lo spirito di collaborazione a 360 gradi. Le squadre erano composte da quattro professionisti: un gelatiere, uno chef, uno scultore di ghiaccio e un pasticciere. I 44 concorrenti sono stati giudicati da una giuria tecnica, composta dagli 11 team manager internazionali e presieduta dal presidente dei Gelatieri Francesi Jean Claude David e dallo chef stellato Luca Landi e dalla giuria della stampa composta da sette giornalisti italiani e stranieri. La Coppa del Mondo della Gelateria, giunta alla sesta edizione, è organizzata da GelatoeCultura Srl con Sigep – Rimini Fiera in collaborazione con Co.gel-Fipe. Tra il valico e il mare Dall’alto del Valico di Chiunzi, passo dei Monti Lattari che collega l’Agro-Nocerino-Sarnese con la Costiera Amalfitana, fa una certa impressione la vista della immensa distesa di case, strade e bretelle autostradali, che a valle si estendono a macchia d’olio fino al Golfo di Castellammare di Stabia. Oltrepassato il valico la ricca vegetazione abbraccia Tramonti con i suoi tredici borghi di case basse, comignoli fumanti e viuzze che si spartiscono piccoli appezzamenti di terra. Non posso sottrarmi dal prendere la fotocamera e fare qualche scatto, meritano le bellissime terrazze di terra coltivate a viti che scendono lungo i pendii, i folti boschi di castagne che segnano le alture come merletti e il gregge che in una rientranza sul fianco della montagna, incuriosito si distoglie dal suo brucare. Quassù, le zolle di terra strappate alla roccia sono ricche di minerali e pomici provenienti dalle eruzioni del Vesuvio, componenti che le rendono particolarmente preziose per la viticoltura. E’ grazie a questo che antichi vitigni sono sopravvissuti alla fillossera divenendo oggi ultra centenari a testimoniare le loro origini, sono il Tintore, il Piedirosso, la Pepella, la Ginestra e altri che hanno conquistato la DOC sotto la denominazione Costa d’Amalfi, con le tre sottozone di Furore, Ravello e Tramonti. Qui sono poche le aziende vitivinicole, ma tutte fanno qualità, come appunto Tenuta San Francesco che è nata nel 2004 dalla volontà delle famiglie Bove, D’Avino e Giordano, certe delle peculiarità della loro terra misero insieme 10 ettari e da subito utilizzando tecniche moderne nel rispetto della natura, hanno imbottigliato vini talentuosi. Ben sei ettari di Tenuta San Francesco sono completamente prefillossera, quindi piante centenarie allevate a pergola e per l’80 % a bacca rossa, uno spettacolo unico che merita questa passeggiata tra le viti. Sia i rossi che i bianchi sono molto interessanti, uno di questi è il “perEva” Costa d’Amalfi Tramonti bianco, blend da uve Falanghina, Ginestra e Pepella, profumi intensi e gentili, al palato persistente in una godibile freschezza e sapidità che si equilibra alla spinta alcolica, un vino elegante e piacevole. Wine shop sisters delle Benazzoli Sono andato a trovare due belle e giovani ragazze Claudia e Giulia Benazzoli che da qualche anno hanno creato la loro cantina, ora hanno anche il punto vendita. Il prodotto di punta è il Bardolino chiaretto spumante, già più volte premiato nei concorsi, ma anche gli altri vini sono di tutto rispetto. La Giulia segue le vendite all’estero, ovviamente spera di vendere la sua produzione a Miami in Florida cosi nei bui mesi invernali in Italia, ha la scusa per andare a trovare i clienti e aggiungo io, con un pochino d’ invidia, il caldo e la buona vita che si fa da quelle parti; la scelta di fare il punto vendita è più che centrata, in questo mondo dove si deve stare attenti a tutto vendere le proprie bottiglie direttamente nella cantina, dove fai assaggiare il vino e si sa, il vino fa allegria, il cliente è contento e compera più volentieri e cosa non trascurabile ci sono i soldi subito. Il wine shop delle sorelle Benazzoli non è solo un punto vendita, ma è anche una bellissima sala attrezzata con cucina per banchetti e degustazioni, mi piacciono anche le vedute che circondano l’edificio, ampie vetrate dove si vedono le dolci colline di Pastrengo con i vigneti di Bardolino, ispirano la degustazione. Il vero cuore della cantina è sotto, infatti scendendo una bella scala di marmo veronese si arriva nella bottaia con una bellissima volta in mattoni a vista e nel mezzo, lo spazio per sedersi a degustare i vini quando fuori il caldo imperversa, la sotto la temperatura è costante diciotto gradi, fantastico, la costruzione è tutta nuova, ma si ha la sensazione di stare a casa. Spesso i piccoli produttori mi chiedono dove è meglio vendere, mi permetto di rispondere che è sempre meglio vendere vicino a casa o ancor meglio in casa propria. Poi approfondendo il discorso dico che le piccole aziende dovrebbero vendere all’estero semplicemente perché il pagamento è certo, come è certo in cantina. La ristorazione italiana ormai non fa più testo, paga poco e male, tanta improvvisazione, se aggiungiamo che ormai al ristorante non beve quasi più nessuno per il problema dei punti sulla patente, credo che le strade giuste per loro siano quelle appena descritte. Benazzoli – Loc. Costiere 25 – 37010 Pastrengo (VR) – – – Tel.+39 045.7170395 Fax +39 045.6779337 – [email protected] – www.benazzoli.com La Sicilia da bere Nella splendida cornice del Grand Hotel et Des Palmes di Palermo la cerimonia di presentazione della nuova guida del vino isolano. Dieci super premi e 50 etichette a cinque stelle. Una mappa delle eccellenze enologiche. Appuntamento tradizionale con la settima edizione della Guida ai Vini di Sicilia, curata da Fabrizio Carrera e Gianni Giardina. La guida raccoglie 150 cantine e oltre 650 vini, offrendo la fotografia della Sicilia del vino, anzi delle Sicilie del vino e dei traguardi conseguiti in termini di qualità. Conquistano il massimo riconoscimento (cinque stelle): 3 spumanti, 11 bianchi, 26 rossi e 10 vini dolci. Trapani risulta la provincia più premiata con 14 etichette, seguita da Palermo con 12, Catania con 7, poi Messina 6, Agrigento 5, Ragusa 3, Caltanissetta e Enna (assieme) 2 e Siracusa 1. Nella splendida cornice del Grand Hotel et Des Palmes di Palermo, alla presenza del pubblico delle grandi occasioni, si è svolta la cerimonia di presentazione della nuova guida, con la consegna di dieci super premi e la premiazione delle 50 etichette a cinque stelle. Ha vinto il super premio come miglior spumante il Doc Contea di Sclafani Almerita Brut 2010 di Tasca d’Almerita; miglior bianco il Doc Etna bianco A’ Puddara 2011 di Tenuta di Fessina; miglior vino rosato Osa! 2012 di Paolo Calì; miglior vino rosso Nero Maccarj 2009 di Gulfi; miglior vino dolce il Doc Marsala Vergine Riserva 1980 di Intorcia. azienda Fondo Antico; al miglior vino nel rapporto qualitàprezzo, il C’D’C Cristo di Campobello rosso 2012 di Baglio del Cristo di Campobello; al miglior viticoltore l’Isituto agrario Cuppari di Messina; alla migliore azienda emergente, Porta del Vento di Marco Sferlazzo a Camporeale; migliore rapporto cantina-territorio, la Tenuta Enza La Fauci a Messina. La Guida ai Vini di Sicilia 2014 è in edicola da stamattina al prezzo di 5 euro. I vini a cinque stelle Spumanti Terzavia 2010 Marco De Bartoli Marsala (Tp) Doc Contea di Sclafani Almerita Brut 2010 Tasca d”Almerita Sclafani Bagni (Pa) Palmarés Rosé Extra Dry 2012 Gorghi Tondi Mazara del Vallo (Tp) Bianchi Bianca di Valguarnera 2011 Duca di Salaparuta Casteldaccia (Pa) Catarratto 2012 Porta del Vento Camporeale (Pa) Salina bianco 2012 Virgona Malfa (Salina) (Me) Chardonnay 2011 Planeta Menfi (Ag) Zibì 2012 Enologica Cassarà Alcamo (Tp) Aquilae Chardonnay 2012 Cva Canicattì (Ag) Doc Etna bianco A’ Puddara 2011 Tenuta di Fessina (Castiglione di Sicilia) (Ct) Kuddia del Gallo 2012 Abraxas Palermo Case Bianche 2012 Tenuta La Fauci Venetico (Me) Doc Sicilia Grillo Parlante 2012 Fondo Antico Trapani Doc Etna bianco 2012 Patria Castiglione di Sicilia (Ct) Rossi Cabernet Sauvignon 2010 Tasca d’Almerita Sclafani Bagni (Pa) Doc Etna rosso Quota 600 2011 Graci Castiglione di Sicilia (Ct) Doc Etna rosso Feudo di Mezzo 2011 Girolamo Russo Castiglione di Sicilia (Ct) Tancredi 2009 Donnafugata Marsala (Tp) Nero Maccarj 2009 Gulfi Chiaramonte Gulfi (Rg) Saia 2011 Feudo Maccari Noto (Sr) Don Antonio 2010 Morgante Zatir Nero d’Avola 2012 Cossentino Partinico (Pa) Cabernet Sauvignon 2011 Feudo Principi di Butera Riesi (Cl) Doc Sicilia Corte Ferro Nero d’Avola 2012 Caruso & Minini Marsala (Tp) C’D’C Cristo di Campobello rosso 2012 Baglio del Cristo di Campobello Campobello di Licata (Ag) Solinero 2011 Rapitalà 2011 Camporeale (Pa) Litra 2011 Abbazia Sant’Anastasia Castelbuono (Pa) Paccamora Nero d’Avola 2012 Curatolo Arini Marsala (Tp) Doc Sicilia Il Giglio Syrah 2012 Masseria del Feudo Caltanissetta Benuara 2012 Cusumano Partinico (Pa) Harmonium 2011 Firriato Paceco (Tp) Doc Noto Santa Cecilia 2010 Menfi (Ag) Kaid Syrah 2011 Alessandro Camporeale (Pa) Doc Faro San Placido 2010 Istituto Agrario Cuppari Messina Schietto Syrah 2008 Spadafora Palermo Doc Sicilia Frappato Fondo Filara 2012 Nicosia Trecastagni (Ct) Rusciano Syrah 2010 Valle dell’Acate Acate (Rg) Doc Eloro Spaccaforno 2011 Riofavara Ispica (Rg) Doc Etna rosso 2011 Irene Badalà Castiglione di Sicilia (Ct) Doc Etna rosso 2011 Archineri Pietradolce Castiglione di Sicilia (Ct) Dolci Doc Passito di Pantelleria Ben Ryè 2011 Donnafugata Marsala (Tp) Doc Marsala Vergine Riserva 1980 Intorcia Marsala (Tp) Doc Malvasia delle Lipari 2011 Florio Marsala (Tp) L’Ecrù 2011 Firriato Paceco (Tp) Doc Malvaia delle Lipari 2011 Fenech Malfa Salina (Me) Doc Marsala Vergine Soleras Rallo Marsala (Tp) Moscato di Zucco 2009 Cusumano Partinico (Pa) Doc Passito di Pantelleria Nes 2010 Pellegrino Marsala (Tp) Doc Malvasia delle Lipari passito 2010 selez. Carlo Hauner Hauner Santa Marina di Salina (Me) Doc Malvasia delle Lipari 2011 Caravaglio Malfa Salina (Me) Premio Giornalista 2013: i vincitori Durello Franco Ziliani, Marino Finozzi e Fiorenzo Parise i premiati nelle tre sezioni; una di respiro giornalistico e due di taglio più divulgativo, che hanno favorito l’affermazione del Lessini Durello e dei valori del suo territorio. E’ stato consegnato nell’ambito della decima edizione di Durello and Friends, il premio “Giornalista Durello 2013”. Il premio “Giornalista Durello 2013 – sezione stampa” va a Franco Ziliani, giornalista ed autorevole wine blogger, per aver colto da subito le potenzialità del Lessini Durello. E’ il primo a scriverne nel 1998, anno in cui nasce anche il Consorzio di Tutela. Anche grazie all’impegno di Franco Ziliani, il Lessini Durello, vino dalla tradizione antica e spesso frutto di viticoltura eroica, vive oggi un momento di crescente popolarità, grazie alla sua indiscussa classe, con una innata capacità di esprimere in maniera unica e singolare il territorio nel quale ha le radici. Il Premio “Ambasciatore Durello 2013” va a Marino Finozzi, assessore al Turismo e al commercio estero della Regione Veneto, da sempre simpatizzate del Lessini Durello, anche prima dei suoi incarichi istituzionali. Il Premio “Ristoratore Durello 2013” va a Fiorenzo Parise dell’Enoteca Sampdoria Spagnago di Lavagno (Vr). Parise promuove il Lessini Durello da oltre 30 anni. La sua enoteca è ormai diventata un vero e proprio punto di riferimento per l’Alto Vicentino. Il premio consiste in una Mathusalem di Durello di 6 litri millesimato 2006. L’evento è stato realizzato in collaborazione con Regione Veneto, Veneto Agricoltura, Camera di Commercio di Verona, Strada del Vino Lessini Durello, Banco Popolare di Verona. Le Mathusalem di Durello, oltre ad essere preziose per le bollicine che contengono, sono decorate a mano da Erica Bertazzolo, originale e raffinata pittrice di Colognola ai Colli. Il BonTà internazionale diventa La 10a edizione del Bontà, salone delle eccellenze enogastronomiche di Cremona, è stata suggellata da un evento molto speciale, la premiazione di chef Italiani provenienti dall’estero, gemellati con altrettanti chef Italiani in patria, sfidandosi con piatti speciali e di qualità. Trenta i cuochi provenienti da Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Francia, Svizzera, Austria, Spagna, mentre dall’Italia, da Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Calabria, che hanno partecipato all’evento, selezionati in due categorie: “le eccellenze” e i “gran gourmet”, i quali hanno proposto piatti a base di melanzana, tema dell’edizione 2013, spaziando da ricette della tradizione a quelle innovative. L’evento, promosso da Osvaldo Murri, giornalista enogastronomo, è stato patrocinato da Isnart (Unioncamere) Ospitalità Italiana – Ristoranti nel Mondo, Cremona Fiere, Il BonTà e Touring del Gusto, conferendo ai partecipanti un premio, consistente in una targa in argento, dedicato a “Talento Italiano nel Mondo”. Ospiti d’onore Romano Filippo, console di Friburgo (Germania), Piero Zagara, il sindaco di Cremona Oreste Perri e tre chef Italiani di alta scuola professionale e della gastronomia nazionale, in qualità di giudici dell’evento: Sergio Carboni stella Michelin del ristorante La Locanda degli Artisti (Cremona), Stefano Perini, ristorante del Buon Ricordo L’Uliveto di Villa Kinzica (Franciacorta), Salvatore Perrone, ristorante Benita, di Cogoleto (Genova). Dei trenta piatti presentati la commissione giudicatrice ha decretato per la categoria “le eccellenze”, il primo posto in assoluto alla coppia di ristoranti Gude Stub Casa Antica di Bühl in Germania, di proprietà della famiglia Alesi, che ha presentato il piatto “Il mare, la terra e la melanzana” e il ristorante La Vecchia Filanda di Asola (Mn) di Andrea Grossi e Faruk Nerizi, con il piatto “Tartare di melanzana tonda genovese marinata e affumicata con tabacco toscano, patate di Avezzano e caviale Calvisius”. crema di Nella categoria dei “grandi Gourmet” il primo posto in assoluto è stato assegnato alla trattoria Il Gabbiano di Corte de Cortesi (Cr) della famiglia Fontana, con il piatto “Millefoglie di melanzane e buton de pajas” e al ristorante Al Vedel della famiglia Pizzigoni, con “Cannoli alle melanzane, sautè di carciolfi, culatello e pepite di foie gras”. I restanti ventisei partecipanti sono stati classificati a pari merito grazie alla loro alta professionalità e alla preparazione dei piatti preparati. A tutti è stata consegnata la Targa al “Talento Italiano nel Mondo” e una confezione di riso La Pila. Il console di Friburgo, Filippo Romano, ha ricevuto un culatello stagionato dell’azienda cooperativa “Posus” di Vescovato (Cr), e, dagli organizzatori dell’evento, una targa in argento alla Professione, in ricordo de Il BonTà 2013., ed ha espresso l’interesse a realizzare un gemellaggio per l’edizione 2014 tra la città di Cremona e la città di Friburgo, indirizzato all’arte, la cultura e la gastronomia. Isabella Radaelli [email protected] Franchising al femminile: una ricerca In attesa della 4° edizione di “Franchising Nord” che si terrà il prossimo anno a Piacenza Expo e darà ampio spazio alla condizione femminile nel franchising, è stato avviato un sondaggio e sono stati presentati i risultati completi della ricerca interpellando un campione di 500 donne (e 500 maschi) tra i visitatori dell’ultima fiera. Quali motivazioni spingono le donne verso il franchising, come vi entrano e con quanto successo? I dati testimoniano l’intraprendenza delle donne, assai ben disposte a mettersi in proprio per trovare una propria collocazione nel mondo del lavoro, ma anche disponibili a lasciare lavori precari o fissi. Il 35,4% delle donne che hanno risposto sono alla ricerca di un lavoro, il 31,6% proviene da un precedente lavoro indipendente, il 22,8% da un lavoro dipendente precario, il 4,4% da un lavoro dipendente fisso. Chi ha analizzato i dati fornisce una rappresentazione lusinghiera delle capacità dell’universo femminile nel mondo degli affari. Il sondaggio mostra uno spaccato per molti versi sorprendente: le donne appaiono più selettive degli uomini nello scegliere il settore di affiliazione, più concrete nell’aderire alle proposte dei franchisor, più decise nell’affrontare la prima fase in cui si affrontano finanziamento e pratiche per l’apertura di un punto vendita, più fiduciose nei propri mezzi e, alla fine, più soddisfatte delle scelte compiute. Le donne sembrerebbero avere maggior senso pratico, ritenendo il livello di investimento richiesto per avviare l’attività un criterio fondamentale per la propria decisione (è così per oltre due terzi delle donne contro un terzo degli uomini) Intraprendenti, ma anche più riflessive ed esigenti degli uomini: quasi tutte prima di discutere il loro progetto con un franchisor valutano le opportunità di almeno due settori merceologici (l’85,7% contro il 61,9% degli uomini). I settori merceologici preferiti dalle donne sono, nell’ordine: alimentari, ristorazione rapida, abbigliamento, calzature e accessori, bigiotteria, erboristeria. In conclusione, la percentuale di donne che aprono punti vendita, o offrono servizi al pubblico, in franchising è in continua crescita: sui 54 mila imprenditori affiliati nel 2012 in Italia la percentuale di donne è del 38% nel 2012, dunque più di 20mila donne imprenditrici, quando nel 2008 era del 31%. Le imprese “rosa”, al momento, rappresentano il 23,4% della totalità delle aziende italiane e non mancano gli studi che confermano come le attività guidate da donne siano in grado di fronteggiare la crisi più di quelle con a capo il sesso forte. Maura Sacher [email protected] Cioccoshow Bologna si conferma a La nona edizione di CIOCCOSHOW apre i battenti con uno spirito rinnovato e un più forte legame tra istituzioni e associazioni di imprese e commercio della città. Questo è sicuramente un fattore più che positivo dopo le incertezze dello scorso anno e il salvataggio in corner con un armistizio tra le parti quando tutto ormai sembrava perduto e addirittura la manifestazione cambiasse città sede dell’evento. Gli oltre trecentomila visitatori dell’edizione 2012 e i venticinquemila followers su Facebook anche dal lontano Giappone che dall’inizio di quest’anno tempestano la rete assetati di informazioni sugli eventi e con l’acquolina in bocca di chi pregusta e sogna di poter partecipare alle svariate e più fantasiose iniziative correlate al CIOCCOSHOW fanno presagire un successo ancora più grande per l’edizione numero nove della dolce manifestazione. Il fatturato dei cinque giorni dolci del 2012 ammonta a quasi quattro milioni di euro per l’indotto di questo che è l’evento più importante legato alla produzione artigianale del cioccolato e si differenzia dalle altre ormai innumerevoli e copiate manifestazioni nelle quali invece a dominare sono più o meno velatamente le grandi industrie cioccolatiere e dolciarie. Ci sono state richieste superiori al numero di espositori previsti e ci sono quindi margini ampi per implementare l’evento e puntare ad una maggiore partecipazione di artigiani stranieri del cioccolato. La percentuale delle imprese artigiane che partecipano per la prima volta è del 15% e testimonia il costante desideri di essere tra i protagonisti di questa kermesse ideata dall’Associazione di Maestri Cioccolatieri Associati CIOCCHinBO che annovera tra le sue fila oltre quaranta tra i migliori artigiani d’Italia. Il suo presidente Giuseppe Sartoni è tra gli ideatori dell’evento e uno dei motori che spingono questa macchina delle dolcezze. Ottimismo e consapevolezza che solo con la stretta connessione e collaborazione vera tra le istituzioni e le Associazioni di Categoria è emersa dagli interventi di Massimo Ferrante segretario CNA di Bologna, Nadia Monti Assessore al Turismo e attività produttive del Comune di Bologna, Graziano Prantoni Assessore provinciale al Turismo e al Commercio che ha sottolineato come ci sia un costante incremento di turisti e pernottamenti in città e provincia di Bologna e quindi eventi come CIOCCOSHOW siano preziosi per incrementare la conoscenza del territorio bolognese in Italia e all’estero. Giada Grandi Segretaria della Camera di Commercio e Presidente dell’Aeroporto che ha sottolineato la costante crescita dello scalo bolognese, Daniele Passini Presidente di BF Servizi organizzatrice dell’evento, Alberto De LeoNardis Project Manager di CIOCCOSHOW, Cinzia Barbieri di CNA Bologna e Giancarlo Tonelli Direttore generale Confcommercio ASCOM Bologna che ha posto l’accento sulla positiva collaborazione che si è instaurata tra le associazioni e le istituzioni. La presentazione si è conclusa con un sontuoso ed appetitoso buffet dolce – salato preparato da Arlotti & Sartoni Laboratorio Artigianale di San Giorgio di Piano, Pasticceria Eporedia in Via Arno, Regina di Quadri Pasticceria in Via Castiglione e proposto in ottimo mariage con i Vini del Consorzio dei Colli Bolognesi degnamente rappresentati dal Pignoletto e dal Rosso Bologna su richiesta del dottor Francesco De Dominicis di CNA di abbinare giustamente i vini del territorio con i prodotti di eccellenza della nostra provincia. CIOCCOSHOW è a Bologna dal 13 al 17 Novembre dalle 10 alle 20 tranne Sabato 16 dalle 10 alle 24Umberto Faedi Il peperoncino di Piperita a cena da Vissani Le deliziose piccantezze del peperoncino toscano di Bibbona, Alta Maremma, della produttrice Rita Salvadori, in arte Peperita, sono state protagoniste di un menù d’eccezione nel ristorante di Vissani, a Todi-Baschi, dove si è svelata una parte del caleidoscopio di sapori che si può ottenere con l’utilizzo di questa straordinaria bacca. Venerdì 25 ottobre il “Capsicum”, denominato Chili nel mondo latino-americano, ha trovato degna esaltazione in accoppiate uniche per sapori ed innovazione, sapientemente interpretate dalla brigata di Vissani e presentate con un servizio di impeccabile maestria . Rita Salvadori, nei suoi poderi nel cuore della Toscana nelle vicinanze di Bolgheri, nel comune di Bibbona in provincia di Livorno, coltiva oltre venticinquemila piante in sedici varietà diverse, con metodo biologico/biodinamico. Si è innamorata di questo frutto quando ha capito che è utilizzabile a 360 gradi, che ha molteplici proprietà benefiche, per esempio è ricco di Vitamina C ed ha un forte potere antiossidante, e che nell’utilizzo culinario la sua duttilità si esprime al massimo. Prima della cena evento, Peperita e Luca Vissani, sotto l’attenta supervisione dell’immancabile Gianfranco, avevano impiegato diverse giornate provando e riprovando ricette e abbinamenti, al fine di realizzare un menu unico dove piccantezze e sapori crescessero gradatamente per ottenere i sapori più adatti. Lo stuzzichino di benvenuto, servito in una curiosa mini casseruola di rame con contenitore in ceramica, è stata una ribollita accompagnata da una gelatina di capriolo e fave sminuzzate di cacao con peperoncino Cayenna. Dopo l’entrée consistente in un Turbante di branzino e salmone (nella foto) con purè di carota e mirepoix di patate, gelo di cappuccina, mousse di peperoncino Aji, prima girandola di sapori da far girare la testa, è seguita una Trilogia di broccoletti, formaggio di capra e fichi, scampo crudo e cotto al peperoncino Erotico, assaporata in bocconcini con diverse combinazioni. Vissani racconta di come abbia appreso da un giapponese ad impiegare le foglie crude del broccolo, gustose e vitaminiche. Per primo piatto Ravioli di porcini con fonduta di castagne al peperoncino Jalapeño, ascolana di porcini al pan brioche, foglia d’uva con porcino. Accostamenti audaci ma graditissimi al palato. Dopo il piatto forte, consistente in un carré di agnello con bagna cauda allo Scotch Bonnet e giardiniera di verdure, un intermezzo con marshmellow alla fiamma e un pre-dessert a base di crema catalana con varie tartellette di formaggi, è giunta l’ora del dolce: il Cremoso al cioccolato Domori 75% con peperoncino Naga Chocolate, chips di finocchi e caviale di cachi. In questo caso la piccantezza era discretamente alta, molto apprezzata da chi ama i sapori forti. In attesa del caffè un variegato assortimento di piccola pasticceria. La cena è stata la dimostrazione che, utilizzando con equilibrio le varietà con i loro diversi gradi di piccantezza, «il peperoncino non è solo quello che si immagina ma soprattutto è quello che si degusta!», parola di Vissani. Maura Sacher [email protected]