moneta virtual sbarca in Toscana

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moneta virtual sbarca in Toscana
moneta virtual
sbarca in Toscana
A QUALCHE settimana potete gustarvici perfino una
U bella bistecca alla fiorenti-
na. Succosa, vera, reale: quella.
Virtuale la moneta con cui potretepagarla. Con antipasto, dolce e
caffè, tutto a 25 centesimi di bitcoin. Almeno è quello il tasso di
cambio attuale, visto che un cripto-soldo costacirca 200 euro. Perché daqualche settimana, in centro a Firenze, c'è l'Osteria dell'Olio che accetta la valuta senza padroni, il denaro digitale, sganciato dalla banche centrali. La monetagovernatadallademocrazia
della Rete su cui Bankitalia ha da
poco lanciato il suo warning.
Troppi i rischi di crac nella borsa
dei bit. E non solo quelli.
SEGUE A PAGINA IV
,rro sta che in Toscana i bitcoin sono comparsi "fuori" dalla Rete lo
scorso giugno insieme all'unico
bancomat che li distribuisce in regione.
Si trova al Computer shop di Pisa. Da lì
potete trasformare i vostri soldi in dobloni virtuali, cyber moneta o moneta
fantasma, come, con relative varianti,
sono stati ribattezzati. Il merito, o la colpa, di aver dato visibilità alla valuta digitale inventata nel 2009 da Satoshi
Nakamoto-pseudonimodiun collettivo
di haker che ha creato il software- e che
da allora divide ilmondo dell'economia,
è stato di Fausto Soriani, un sistemista
e informatico dell'Università di Pisa.
Come si prelevano bitcoin? «Per possederli serve prima disporre di un indirizzo cifrato, una sorta di iban generabile attraverso una app scaricabile su
smartphone o un programma installa-
bile su computer - spiega Soriani - Dopo
aver inserito banconote in euro nel distributore Lamussu, basterà avvicinare lo schermo del telefonino o il QRcode
stampato su un foglio al monitor del
bancomat, e sul vostro account saranno
accreditati i bitcoin». In Toscana ci sono
21 negozi, imprese e professionisti che
li accettano: una
scuola di danza a Prato, un bar ad Altopascio, un B&B e negozio di borse a Firenze,
una ditta di ante
scorrevoli a Massa,
un grafico aCascinae
poi soprattutto negozi di assistenza
informatica. C'è anche una mappa online. Coinmap.org. In It aliasono oltre 200
inegozie 4000 milagliutenti. «Anoista
andando bene - dice Manuel, uno dei titolari dell'Osteria dell'Olio - concludiamo in bitcoin circa due trasazioni a settimana. É facile da usare e soprattutto,
rispetto a unPos, praticamente priva di
commissioni».
Per capire la tecnologia bisogna distinguere: da una parte le monete (bitcoins), dall'altra la piattaforma su cui
viaggiano, Bitcoin. Nella rete il prezzolo
stabilisce solo il gioco della domanda e
dell'offerta, nessuno può influire. E il
cuore di tutto è il Blockchain, il registro
pubblico e inalterabile delle transazioni. Ognuna di esse è un anello della catena, un tassello di un puzzle a cui partecipanoi "miners".I minatori sono persone con il compito di legare gli anelli e
generare i codici della catena. Lo fanno
in cambio di 2 5 bitcoin a pezzo. Per avere un portafoglio è necessario aprire un
conto appoggiato a un server. E da lì si
possono generare innumerevoli account, tutti anonimi. E questa è una delle "falle" del sistema. I dobloni digitali
sono da tempo la valuta del lato più
oscuro della Rete, il deep web, la terra
dei nuovinarcos edegli affari illeciti, dove si può acquistare di tutto (armi e droga) e riciclare denaro sporco. Con i bitcoin proliferava Dread Pirate Roberts,
il capo di Skillroad, sito dello spaccio internazionale sgominato dall'Fbi. Un
terreno equivoco, insomma, perché si
tratta di una moneta cifrata e criptata,
tracciabile logisticamente ma impossibile da attribuire a un nome e un cognome.
Non solo, le fluttu azioni sono così macroscopiche da aver allarmato perfino i
mercati legali. La borsa più famosa del
Bitcoin, la Mt. Gox, l'anno scorso è fallita bruciando 750 mila monete virtuali,
All'Osteria dell'Olio a Firenze
li accettano in pagamento: Ti
conviene perché sono senza
commission
i"
circa 2 50 milioni di dollari. Così: clic, polverizzati i risparmi. E nessuna autorità
di garanzia li potrà mai restituire. Il
mercato, da un boom di capitalizzazionedi 10 miliardi di dollari raggiunto nel
marzo 2014, sta precipitando mese dopo mese: siamo a 3 miliardi. Per questo
Bankitalia ha lanciato il suo allarme. Il
vostro portafoglio- ha avvertito con l'ultimo bollettino di vigilanza a fine gennaio - potrebbe svuotarsi in un attimo.
Certo, per gli entusiasti anti-sistema, il
Bitcoin è una garanzia di libertà: basti
pensare che quando Visa e Mastercard
blocccarono le operazioni verso Wikileaks, Assange fu aiutato con la cyber
moneta. I detrattori ne parlano con appellativi di tutt'altro tenore: una «bolla
speculativa», una «truffa». E fra i "cattivi" ci sono il premio Nobel Robert Shiller e l'econimista Nouriel Roubini. Occhio alla borsa dei bit.