Bibliografia Sua Eminenza Cardinale Renato Raffaele Martino

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Bibliografia Sua Eminenza Cardinale Renato Raffaele Martino
RENATO RAFFAELE CARD. MARTINO
Dopo sedici anni passati alle Nazioni Unite in New York come Osservatore
permanente della Santa Sede, Renato Raffaele Martino, creato cardinale nel
Concistoro del 21 ottobre 2003, è stato chiamato da Giovanni Paolo II il 1° ottobre
2002 a guidare il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Il Dicastero ha il
compito primario di far sì che nel mondo siano promosse la giustizia e la pace
«secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa». Succede in questo incarico a
personalità prestigiose come il cardinale francese Roger Etchegaray e il compianto
cardinale vietnamita il Servo di Dio François-Xavier Nguyên Van Thuân.
Nato a Salerno il 23 novembre 1932, il cardinale Martino è entrato nella diplomazia
vaticana nel 1962 ed ha lavorato nelle nunziature di Nicaragua, Filippine, Libano,
Canada e Brasile. Tra il 1970 e il 1975 ha avuto l’incarico di responsabile della
Sezione per le Organizzazioni internazionali della Segreteria di Stato. Il 14 settembre
1980 è stato promosso arcivescovo e pronunzio in Thailandia, delegato apostolico in
Singapore, Malaysia, Laos e Brunei, ricevendo l'ordinazione episcopale il 14
dicembre dello stesso anno dalle mani dell'allora Segretario di Stato, cardinale
Agostino Casaroli, nella basilica romana dei Santi Dodici Apostoli. Nel 1986 riceve
l’incarico di Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di New
York. È il terzo ecclesiastico a ricoprire questo alto mandato, dopo monsignor
Alberto Giovannetti e l’arcivescovo, oggi cardinale, Giovanni Cheli. In questa veste
ha partecipato attivamente alle maggiori Conferenze internazionali promosse
dall'ONU, in particolare a New York (USA) nel 1990 al Summit mondiale
sull'infanzia; a Rio de Janeiro (Brasile) nel 1992 al Vertice su ambiente e sviluppo;
nel 1994 alle Barbados alla Conferenza sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo, e
nello stesso anno al Cairo (Egitto) alla Conferenza su popolazione e sviluppo; a
Pechino (Cina) nel 1995 per la Conferenza sulle donne; a Istanbul (Turchia) nel 1996
a quella sull'habitat; a Roma nel 1998 alla Conferenza diplomatica dei plenipotenziari
per l'istituzione della Corte Penale Internazionale; a New York (USA) nel 2000 per il
Summit del Millennio; a Monterrey (Messico) nel 2002 alla Conferenza sul
finanziamento per lo sviluppo. Ancora nel 2002 a Madrid (Spagna) all'Assemblea
sugli anziani e sempre nello stesso anno a Johannesburg (Sud Africa) alla Conferenza
sullo sviluppo sostenibile. Notevole eco poi hanno avuto costantemente i suoi
numerosi interventi alle Assemblee generali dell'ONU dal 1987 al 2002, trattando i
più disparati argomenti, dal disarmo allo sviluppo, dalla povertà alla difesa dei diritti
dei minori, dalla Palestina ai rifugiati, alla libertà religiosa e alla promozione dei
diritti umani. Nel 1991, nell'ambito delle sue funzioni alle Nazioni Unite, ha istituito
la "Path to Peace Foundation" allo scopo di sostenere e potenziare le iniziative della
Missione della Santa Sede all'ONU.
Nominato Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace il 1º ottobre
2002 e insediatosi ai primi di dicembre, l’allora arcivescovo Martino ha impresso
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subito al dicastero un notevole dinamismo. Primo suo impegno nel nuovo incarico è
stato presentare il messaggio papale per la Giornata mondiale della pace 2003, con
vasta risonanza nell’opinione pubblica internazionale. Già all’inizio del mandato ha
rivolto il suo interesse alla situazione esplosiva in Venezuela e al grave conflitto
civile in Costa d’Avorio. Soprattutto non ha fatto mancare la sua voce sulla tragica
situazione in Medio Oriente, con decine e decine di interviste ai principali giornali e
alle maggiori reti radiofoniche e televisive del mondo, interviste con le quali si è fatto
portavoce della netta opposizione del Santo Padre alla guerra, “avventura senza
ritorno” e “sconfitta dell’umanità”.
Il 40.mo anniversario della Pacem in Terris, durante tutto il 2003, lo ha visto
impegnato in numerose sedute di studio, dibattiti e conferenze sull’attualità e
l’importanza della celebre enciclica di Giovanni XXIII: in particolare, il 7 ottobre, al
Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite in New York, e il 4 novembre, nella sede
dell’UNESCO a Parigi.
Sotto il suo impulso, il dicastero ha intensamente lavorato alla stesura di un’articolata
sintesi della dottrina sociale della Chiesa, per mettere tra l’altro in evidenza il legame
di tale insegnamento con la nuova evangelizzazione, tanto intensamente auspicata da
Giovanni Paolo II. Tale intenso lavoro è stato coronato con la pubblicazione, il 25
ottobre 2004, del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, un ampio quanto
agile documento di 320 pagine di contenuto, 25 di indice dei riferimenti, 156 di
indice analitico e 13 di indice generale, in cui è contenuto sinteticamente tutto
l’insegnamento sociale della Chiesa, ricondotto alle sue premesse bibliche,
filosofiche, teologiche ed antropologiche. Dopo 4 capitoli sui fondamenti, seguono
altri sette riguardanti la famiglia, il lavoro, la vita economica, la comunità politica,
quella internazionale, la salvaguardia dell’ambiente e la promozione della pace, con
un capitolo finale sulla dottrina sociale e l’azione pastorale.
Dal giorno della pubblicazione di questo importante documento, il cardinale Martino
ha iniziato un intenso tour di presentazione e illustrazione dello stesso in diverse sedi
scientifiche, istanze nazionali e internazionali, per metterne in luce l’importanza e
l’utilità quale “strumento indispensabile per annunciare e attualizzare il Vangelo nella
complessa rete delle relazioni sociali” e “utile sussidio per il discernimento morale e
pastorale degli avvenimenti che caratterizzano i nostri tempi”, nonché “strumento per
alimentare il dialogo, anche a livello ecumenico e interreligioso”.
Durante tutto il 2004 e il 2005, hanno avuto notevole rilievo la partecipazione e gli
interventi del cardinale Martino a vari incontri e seminari di studio in Italia e nel
mondo con apprezzati discorsi su temi come le radici cristiane dell’Europa, l’azione
pacificatrice della Chiesa attraverso le istituzioni internazionali, la pace tra azione
diplomatica e guerra globale, le attuali sfide connesse alla promozione della pace, la
sollecitudine della Chiesa per lo sviluppo, la giustizia, la riconciliazione tra i popoli,
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la globalizzazione, l’evangelizzazione della cultura, la povertà, i diritti umani, etica e
pubblica amministrazione.
Non meno intensa può ritenersi l’attività pastorale del porporato che, fin dall’inizio
del suo incarico quale Presidente di Giustizia e Pace, lo ha visto impegnato in
numerosi viaggi internazionali, anche in zone calde del pianeta, come Colombia,
Benin, Thailandia, Indonesia, Timor Est, Kazakhstan, Perù, Kenya, Messico, Uganda,
Repubblica Democratica del Congo e Angola.
Nel marzo di quest’anno 2005, il cardinale Martino con il Dicastero da lui presieduto
e in collaborazione con un gruppo di Istituti universitari cattolici si è fatto promotore
di un Congresso internazionale in Vaticano per celebrare degnamente il XL
anniversario della Costituzione conciliare Gaudium et Spes.
Per la sua costante attività in favore delle pacifiche e proficue relazioni tra i popoli,
della promozione umana e della cultura, al cardinale Martino sono state conferite
numerose lauree honoris causa, in particolare dalla Saint John's University di New
York, dalla Seton Hall University di South Orange, dalla Marywood University di
Scranton, dal Christendom College di Front Royal e dalla Sacred Heart University del
Connecticut. Egli è stato inoltre insignito di molteplici onorificenze, tra le altre, dal
Sovrano Militare Ordine di Malta, dall'Ordine equestre del Santo Sepolcro,
dall'Ordine di Cristo del Portogallo, dall'Ordine di Francisco Miranda del Venezuela,
dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, dall'Ordine del "Libertador
General San Martin", dall'Ordine al merito della Repubblica Italiana e dall'Ordine di
San Maurizio e Lazzaro. Il 21 novembre 2004 è stato insignito del Premio
internazionale della Pace dal Centro Studi “Giuseppe Donati” di Pistoia in memoria
di Giorgio La Pira.
Nei primi anni del suo sacerdozio, a Roma, il cardinale Martino ha svolto il ministero
pastorale specialmente tra i giovani, al Collegio San Giuseppe dei Fratelli delle
Scuole Cristiane, tra i Boy Scouts e in diversi movimenti dell'Azione Cattolica.
Il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato, in data 11 marzo 2006, Presidente
anche del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti,
presidenza che mantiene congiuntamente al Pontificio Consiglio della Giustizia e
della Pace fino al 28 febbraio 2009.
E’ stato, inoltre, il primo Presidente della Fondazione San Matteo, in memoria del
Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân, dal 2007 al 2010.
Il 21 aprile 2009 è stato nominato da Benedetto XVI presidente della Commissione
episcopale per l'Almo Collegio Capranica, dove è stato alunno dal 1951 al 1962.
È stato membro del Comitato di patrocinio del Coordinamento internazionale per il
Decennio di una cultura della non violenza e della pace (2001-2010).
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Dal 24 ottobre 2009 è presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e
della Pace, avendo papa Benedetto XVI accolto la sua rinuncia all'ufficio per
raggiunti limiti d'età.
Il 29 giugno 2010 il principe Carlo di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, Gran
Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio lo ha nominato
nuovo Gran Priore dell'Ordine, succedendo al cardinale Albert Vanhoye nominato a
sua volta consigliere ecclesiastico della Real Casa dei Borbone di Napoli delle Due
Sicilie.
Dal 12 giugno 2014 ricopre l'incarico di protodiacono di Santa Romana Chiesa.
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