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DOCUMENTO DI MANDATO
PREMESSA
Il 39° Congresso nazionale di Legacoop approva la relazione del Presidente Mauro
Lusetti e fa proprio il Documento “Cooperazione 2020” approvato dalla Direzione
nazionale del settembre scorso e posto alla base della discussione congressuale.
Sulla base delle proposte in essi contenute, dei documenti approvati dai congressi
regionali e delle indicazioni venute dal dibattito congressuale, indica ai nuovi organi
nazionali e all’insieme del sistema associativo gli obiettivi prioritari per il prossimo
mandato: la costruzione della Alleanza delle Cooperative Italiane, il riposizionamento
strategico della cooperazione (imprenditoriale e valoriale) verso nuovi mercati e
nuove categorie sociali, il rinnovamento della governance associativa con le
cooperative sempre più protagoniste in un quadro di sostenibilità economica.
Il “Documento di mandato” ha lo scopo di condividere le linee principali di un piano
di lavoro e di impegnare gli organi eletti dal Congresso alla sua realizzazione.
VERSO LA ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE
In una società fortemente provata dalla crisi e percorsa da profonde divisioni
Legacoop, Confcooperative e AGCI si sono date l’obiettivo di unire in una unica
Associazione di rappresentanza tutte le cooperative italiane. Essa può consentire di
meglio rappresentare i valori, le finalità e gli interessi di tutta la cooperazione.
La Alleanza delle Cooperative Italiane è la nostra risposta originale alla crisi dei corpi
intermedi e lo strumento originale per contribuire al cambiamento della società
italiana, convinti come siamo che solo da un aperto dialogo tra istituzioni, corpi
sociali e rappresentanza si possono affrontare i gravi problemi del Paese.
Abbiamo condiviso un percorso con le altre due centrali che dalla costituzione
formale della associazione avvenuta nel settembre 2014 si articolerà con:
-
il lavoro delle 4 commissioni unitarie per progettare la nuova organizzazione
nella prima parte del 2015;
- il completamento dei coordinamenti regionali e della sperimentazione in settori
e territori delle modalità di funzionamento organico della Alleanza entro la fine
del 2015;
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-
la convocazione dei congressi di scioglimento delle tre organizzazioni nel
corso del 2016 in vista della partenza definitiva prevista per il gennaio 2017.
Questo è il programma su cui Legacoop a tutti i livelli si impegnerà con coerenza,
capacità organizzativa e iniziativa politica.
Il Congresso vincola la Direzione nazionale che verrà eletta ad una verifica almeno
semestrale del percorso indicato.
CAMBIARE PER FAVORIRE LA ALLEANZA
Le tre Organizzazione si stanno impegnando per cambiare se stesse al fine di
realizzare il nuovo soggetto della rappresentanza cooperativa.
Legacoop ha avviato un percorso di razionalizzazione, efficientamento e
qualificazione, che dovrà essere perseguito all’interno della più generale strategia di
costruzione dell’ACI, fondato sui seguenti indirizzi:
- l’avvio di un percorso di razionalizzazione e di semplificazione della nostra
organizzazione che dovrà riguardare sia le strutture territoriali che quelle
settoriali –pur nel rispetto della complessità del sistema e delle differenze
territoriali e settoriali- e l’adozione di principi comuni per quanto attiene le
procedure per l’elezione dei dirigenti associativi, i limiti dei mandati ed ai
cumuli degli incarichi, il ricambio dei gruppi dirigenti, il contributo
sostanzialmente volontaria dei dirigenti che hanno raggiunto l’età pensionabile,
le anagrafi patrimoniali, le incompatibilità, l’assegnazione delle responsabilità
e la rendicontazione dell’attività svolta;
- l’obbligo per tutti i livelli dell’organizzazione di sviluppare una cultura della
sostenibilità presentando un piano biennale 2015-2016 che individui, laddove
fosse necessario, le modalità per il raggiungimento del pareggio di bilancio ed
il ripianamento di eventuali debiti ed approfondisca le modalità di formazione
dei costi;
- la rappresentanza delle organizzazioni territoriali potrà avere un assetto
variabile ma tendenzialmente convergente che tenga conto della riforma delle
istituzioni (province, aree metropolitane ecc....), della densità cooperativa e
della sostenibilità economica;
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- i servizi alle cooperative hanno come unico riferimento l’efficienza e la qualità
del servizio erogato e, sulla base di accordi tra le organizzazioni, possono avere
riferimenti territoriali diversi da quelli della rappresentanza istituzionale;
- le associazioni di settore devono agevolare il rilancio delle politiche di
sviluppo intercooperativo e rispondere alle esigenze di innovazione indotte
dalle sfide del mercato anche mediante processi di integrazione tra settori affini
da realizzarsi secondo i tempi e le modalità seguenti: avvio nei primi mesi del
2015 dei lavori tra le diverse associazioni per analizzare la fattibilità delle
integrazioni secondo una modalità che, nel rispetto delle prerogative statutarie
delle associazioni stesse, individui nella Presidenza Nazionale il luogo degli
indirizzi strategici e nei gruppi di lavoro ad hoc (composti da associazioni e
cooperative) il luogo dell’analisi di fattibilità organizzativa. Le aree di
possibile integrazione da indagare saranno prioritariamente le seguenti:
1. WELFARE: Legacoop sociali, Legacoop abitanti, Fimiv, Sanità
2. ALIMENTAZIONE: Legacoop agroalimentare, Legapesca
3. LAVORO: ANCPL, Legacoopservizi
Va inoltre esplorata l’utilità e la sostenibilità di unico settore CULTURA-TURISMOCOMUNICAZIONE a cui eventualmente associare quelle realtà affini oggi presenti
in Legacoop Servizi, ANCPL e Legacoop Sociali.
ANCC e ANCD, in quanto associazioni monomarca, mantengono la propria
autonomia e valuteranno le sinergie possibili sui temi di carattere sindacale e
legislativo.
LA GOVERNANCE ASSOCIATIVA E DELLE COOPERATIVE
Gli organismi che la nuova Direzione nominerà dovranno avere le seguenti
caratteristiche:
- le cooperative devono essere maggioritarie negli organi dirigenti associativi, a
partire dalla Presidenza Nazionale, per favorire la condivisione delle scelte
politiche e dare un segnale di forte unità del nostro movimento;
- la Presidenza Nazionale, per raggiungere questo obiettivo, andrà ampliata
valorizzando la presenza di genere e generazionale in quanto risorse che
rafforzano la democrazia cooperativa, ne arricchiscono la qualità
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imprenditoriale e professionale e sollecitano risposte ai nuovi bisogni sociali
che propongono.
Al fine di rafforzare ulteriormente il processo complessivo di rinnovamento
Legacoop dovrà:
- con ancora più determinazione sostenere l’attività di “Generazioni” e della
“Commissione Pari Opportunità” e responsabilizzare le cooperative affinchè
venga valorizzato l’ apporto di giovani e donne;
- con altrettanta intensità e determinazione dovrà riprendere una campagna di
sensibilizzazione e diffusione di buone pratiche ed essere avviato il
monitoraggio dei rinnovi dei CdA, l’adozione di codici etici che favoriscano
comportamenti coerenti con i valori cooperativi espressi negli statuti, il valore
della sobrietà nei comportamenti e nei livelli retributivi, regolamenti che
incentivino la partecipazione dei soci e la democrazia interna.
La finalità mutualistica e la democrazia partecipativa sono i caratteri identitari
essenziali di ogni impresa cooperativa. I sistemi di governance delle cooperative
devono rispondere a queste finalità.
Il Congresso dà mandato alla Direzione, a partire dai risultati raggiunti, di:
- istituire un gruppo di lavoro che, in un arco temporale ragionevole,
predisponga e proponga nuove linee guida sulla Governance da presentare alle
cooperative.
AZIONI A SUPPORTO DEL RIPOSIZIONAMENTO
La lunga crisi in atto ha generato rotture degli assetti e dei modelli economici,
culturali, sociali e istituzionali tradizionali. Si impone una discontinuità e
l’individuazione di nuovi paradigmi per lo sviluppo dell’esperienza cooperativa. La
Cooperazione deve ritrovare energia, creatività e coesione per riaffermare il proprio
ruolo nell’economia e nella società.
Legacoop deve favorire il riposizionamento competitivo delle cooperative associate,
sostenere i processi di ristrutturazione in corso e sviluppare la promozione di nuove
cooperative. Le linee d’azione, che dovranno possedere, sin dalla loro progettazione,
un respiro unitario tra le tre centrali dell’Alleanza delle Cooperative, possono essere
così sintetizzate:
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- realizzare un coordinamento nazionale degli strumenti finanziari di sistema per
valutarne l’adeguatezza rispetto ad un contesto economico e finanziario
profondamente mutato, le priorità di intervento e il loro rafforzamento sia con
processi di integrazione sia con partnership con soggetti finanziari esterni ed il
ricorso più diffuso a fonti di finanziamento europeo;
- dare attuazione al progetto di autoregolamentazione del prestito sociale
approvato in Direzione nazionale, dare continuità al tavolo di lavoro costituito
anche al fine di sviluppare altre e più stringenti iniziative per la salvaguardia
dell’istituto, dare il supporto necessario alle strutture associative territoriali e
settoriali perché sviluppino verso le proprie associate una iniziativa di
sensibilizzazione e prevenzione dei rischi connessi alla raccolta del prestito;
- avviare, in accordo con i settori, una valutazione sulle principali realtà
cooperative ed individuare le eccellenze imprenditoriali e i potenziali
"campioni" di domani per accompagnarli in un percorso virtuoso di crescita
organizzativa e di patrimonializzazione;
- individuare modalità per mettere in relazione i diversi soggetti associativi che
organizzano l’utenza, dal consumo agli abitanti alle cooperative di comunità
alle mutue, con le cooperative che hanno maturato competenze tecniche al fine
di proporre soluzioni imprenditoriali per la gestione dei beni comuni quali
l’energia, l’acqua e il territorio ed esperienze di welfare innovativo;
- approfondire ulteriormente i temi afferenti all’agenda digitale, nuovi mestieri e
innovazioni tecnologiche secondo un’ottica di conoscenza e diffusione e
stimolo verso le cooperative associate;
- sviluppare capacità per intercettare con progetti adeguati i Fondi strutturali
Europei attribuendo a Legacoop, in tutte le sue articolazioni, un ruolo di
promozione coordinamento e sostegno di quanti più progetti possibile;
- rafforzare in maniera significativa l’azione a favore della cooperazione nel
Mezzogiorno, dove si registrano segnali positivi di vivacità imprenditoriale in
particolare presso le nuove generazione, operando per la nascita di nuove
cooperative e per il consolidamento della cooperazione esistente anche
ricercando sinergie tra cooperative a vocazione nazionale e territori.
EUROPA E INTERNAZIONALIZZAZIONE
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Titolare il nostro documento Cooperazione 2020 vuol dire assumere fino in fondo
l'assunto che il nostro orizzonte di sviluppo è sempre più l’Europa. Ciò comporta che:
- i servizi di Legacoop centrali e territoriali devono relazionarsi con Bruxelles e,
anche nell’ottica dell’Alleanza, si dovranno immaginare e sperimentare
modalità e forme innovative di presidio e di presenza nei luoghi dove ormai si
decide o si condiziona la gran parte della produzione legislativa e delle
politiche economiche dei Paesi Europei;
- potenziare le attività del servizio esteri con la costituzione di un osservatorio
intersettoriale di monitoraggio e promozione di sinergie intercooperative;
RAFFORZARE L’IDENTITA’ COOPERATIVA
Il lavoro identitario va perseguito con determinazione e continuità partendo dalla
centralità della persona, della sua dignità e del merito.
In questo senso va riproposto con forza il principio della intergenerazionalità come
elemento che favorisce il ricambio generazionale e la parità di genere, che
responsabilizza i gruppi dirigenti sul tema della democrazia e trasparenza dei processi
decisionali.
Al fine di evitare strumentalizzazioni e distorte rappresentazioni della cooperazione
associata a Legacoop, le strutture associative, nazionali e territoriali, si asterranno da
qualsiasi forma di finanziamento a partiti politici ed a candidati e daranno indicazioni
alle cooperative di adottare comportamenti coerenti.
La lotta contro tutte le illegalità assume oggi più che in passato contemporaneamente
un valore identitario e un ruolo essenziale per il nostro sviluppo.
Sul terreno dell'impegno per un mercato legale, trasparente e democratico gli
elementi emblematici sono:
- il contrasto alle false cooperative, che deve essere esplicito e netto. Il
Congresso dà mandato alla Direzione affinché, in accordo con le altre centrali
cooperative, si chieda al Governo nazionale di mettere in campo con
determinazione e nei tempi più rapidi possibili, una strumentazione efficace per
procedere al rafforzamento dei controlli e successive azioni contro le false
cooperative e contro le mutue che non rispettano il dettato normativo del
settore;
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- la denuncia degli effetti distorsivi della clausola del “massimo ribasso” e
dell’esasperata competizione sui prezzi;
- l’applicazione del protocollo di legalità sottoscritto dall’ACI con il Ministero
degli Interni ed il potenziamento degli osservatori provinciali;
- l’azione convinta per il recupero dei beni e delle aziende confiscate alle mafie
come strumento di sviluppo e consolidamento di tutta la cooperazione, anche
in collaborazione con Libera attraverso lo strumento dell’Agenzia “Cooperare
con libera terra”, e la presentazione al Governo ed al Parlamento di proposte di
modifica della legge relativa;
- la qualità del lavoro, che costituisce, insieme al rispetto delle regole, un
carattere identitario forte della buona cooperazione, va sostenuto, incrementato
e più ampiamente reso noto,
anche sviluppando il confronto con le
organizzazioni sindacali.
CULTURA E FORMAZIONE COOPERATIVA
E' l'altra faccia del lavoro identitario: dai comportamenti alla promozione di cultura
cooperativa. L’ampliamento e il rafforzamento della conoscenza della cooperazione,
ancora insufficiente in diverse aree del paese e presso le istituzioni culturali richiede:
- definire, anche mediante la costituzione presso il centro studi Legacoop di un
comitato scientifico, un progetto nazionale per l’innovazione e la diffusione
delle cultura cooperativa e della mutualità volontaria, da realizzarsi in
collaborazione con le Università e le altre istituzioni culturali, che serva a
rafforzare la conoscenza della cooperazione in tutto il Paese ed a valorizzarne
il ruolo;
- promuovere l'alta formazione rivolta a quadri e dirigenti, centrata in particolare
sulle dimensioni etiche, valoriali e identitarie, predisponendo un progetto di
sistema per mettere in rete e coordinare i centri attualmente impegnati in
questo ambito;
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- rafforzare la collaborazione con il Centro italiano di documentazione per la
storia dell’Economia sociale e della Cooperazione e con la Fondazione Ivano
Barberini;
- diffondere i principi e i valori cooperativi presso gli associati delle cooperative.
PROGETTI INTERCOOPERATIVI
Un aspetto di grande rilievo, viene rappresentato dal rilancio dei rapporti
intercooperativi. Legacoop dovrà operare per:
- favorire lo sviluppo su scala nazionale delle cooperative con l’obiettivo del
radicamento della cooperazione nei territori di espansione;
- orientare le cooperative verso la crescita dimensionale in tutte le forme
possibili;
- sviluppare filiere e integrazioni commerciali, tra cui, a titolo esemplicativo,
nell’agro alimentare, nei beni culturali e nel turismo;
- promuovere filiere tra cooperative e mutue che aggreghino la domanda di
welfare sanitario e socio sanitario integrativo e promuovano l’offerta di servizi
organizzati in tutti i territori (progetto salute);
- sostenere la promozione e lo sviluppo di nuove cooperative verso nuovi ceti
sociali e nuovi settori di mercato;
- valorizzare le potenzialità dei settori non sempre affini su questioni quali la
messa in sicurezza del territorio, la trasformazione urbana e lo sviluppo
dell’housing sociale.
Il 39° Congresso raccomanda alla Direzione nazionale di sviluppare con puntuali
programmi di lavoro i mandati assegnati, seguendo un metodo di aperto confronto, di
verifica strutturata e costante dei risultati e di loro regolare rendicontazione
all’Assemblea permanente dei Delegati.
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