Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni e le iniziative di
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Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni e le iniziative di
Anno XXIII - N. 22 - 1 Giugno 2012 Primo piano Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni e le iniziative di solidarietà per le popolazioni colpite L’impegno dell’associazione per l’Emilia. Poletti: “Da subito alle imprese in difficoltà l’aiuto delle altre coop” Primo piano a pagina 2-6 30 maggio 2012 Anno Internazionale delle Cooperative Insediato il Comitato Italiano per le celebrazioni Si è tenuto il 30 maggio, presso la Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri, l’insediamento ufficiale del Comitato italiano per le celebrazioni del 2012, Anno Internazionale delle Cooperative. All’incontro, aperto dall’Ambasciatore Maurizio Melani, è intervenuto il Capo di Gabinetto Gian Lorenzo Cornado, che ha letto l’intervento del Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, impossibilitato ad essere presente per la concomitante riunione del Consiglio dei Ministri. All’incontro erano presenti rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro... Note Brevi Legacoop Territori Innovazione, cultura d’impresa, start up e prospettive di sviluppo economico... La Direzione di Legacoop Il Centro Studi ha elaborato Veneto è convocata per il 4 e diffuso la Nota Breve nugiugno 2012 ... mero 5. Settori Imprese “Servizi Pubblici Locali. Novità, problematiche, opportunità alla luce del nuovo... Ha avuto inizio il 25 maggio Riflettendo sul futuro l’ata Milano, con la prima delle tuale Presidente del Consi8 Assemblee territoriali ... glio rimane il più adatto... Sviluppo I giovani cooperatori incontrano il Ministro Corrado Passera Legacoop Servizi Riforma dei servizi pubblici locali nella filiera dei rifiuti Veneto LaDirezioneLegacoop si riunisce a Vicenza CIR.FOOD Bilancio2011positivo, giro d’affari (+18%) e posti di lavoro leggi Centro Studi I CdA nelle cooperative sociali italiane nel 2010 Sondaggio Osservatorio SWG Come Premier, per ora meglio Monti e Bersani. Ma Grillo... a pagina 7 -11 Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 31 maggio 2012 alle ore 13.00 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano Terremoto 2 Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni e le iniziative di solidarietà per le popolazioni colpite L’impegno dell’associazione per l’Emilia. Poletti: “Da subito alle imprese in difficoltà l’aiuto delle altre coop” Un bilancio, ancora non definitivo, dei danni subiti e l’attivazione di iniziative di solidarietà e di sostegno alla popolazione delle province dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto. Sono i due fronti sui quali è diretto, in queste ore, l’impegno di Legacoop, che in Emilia Romagna vanta una presenza molto diffusa: 1.450 cooperative aderenti, con 2.600.000 soci e 156.000 occupati. “Le cooperative” -sottolinea Il Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti- “hanno subito danni ingenti; dobbiamo però dire che alle imprese colpite è subito venuto il sostegno di altre cooperative, che le stanno aiutando ad affrontare l’emergenza con un forte spirito di solidarietà. A questa collaborazione tra imprese si aggiungono le iniziative di solidarietà che, in queste ore, molte cooperative stanno attivando per sostenere le popolazioni delle province colpite dal terremoto, con aiuti di natura sia assistenziale, ospitando persone disabili o rimaste prive di alloggio, sia tecnica, ad esempio mettendo a disposizione ingegneri per la valutazione dei danni subiti dagli edifici, sia economica, lanciando raccolte di fondi presso i loro soci e dipendenti”. I danni più ingenti investono il settore lattiero-caseario. I caseifici aderenti a Legacoop registrano circa 200.000 forme danneggiate su un totale che, secondo il Consorzio Parmigiano Reggiano, ammonta a 633.000 (circa il 19% della produzione totale), il 50% delle quali non è recuperabile. Da segnalare, ad esempio, il caso del Caseificio Razionale di Novi (Modena). Nel crollo della struttura sono andate perdute anche le 80.000 forme di parmigiano reggiano che vi erano state trasferite dal magazzino di stagionatura della cooperativa Albalat (ad Albareto) dove erano collassate 4 delle 5 campate di scalere per la stagionatura (per un danno stimato grosso modo sui 40 Milioni di Euro). Tra l’altro, in molti casi le forme andate perdute costituivano garanzia per i crediti bancari ed in mancanza di interventi urgenti molte aziende rischiano di saltare. Un forte aiuto al settore è venuto da Coop Italia che, a seguito di un accordo con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, continuerà ad acquistare il prodotto senza alcun ribasso sulle quotazioni correnti e, a partire dall’11 giugno, destinerà ai caseifici colpiti 1 euro per ogni chilogrammo di parmigiano venduto nella rete di supermercati ed ipermercati, stimando di poter raggiungere la somma di 500.000 Euro. Nel settore della distribuzione commerciale sono stati chiusi, a causa dei danni subiti, i punti vendita di Finale Emilia, San Felice e Rovereto di Coop Estense; stessa sorte per i punti vendita di Casumaro, Poggio Renatico, Renasso e Sant’Agostino della Coop Reno. Criticità anche per alcune cooperative sociali. In particolare, la cooperativa Gulliver di Modena ha avuto danni pesanti alle strutture per anziani e disabili che gesti- sce nella stessa provincia e anche in città, dalle quali si sono dovuti evacuare 300 ospiti. La sistemazione adeguata per queste persone, già fragili e provate, è il primo problema che si sta affrontando, anche attraverso la collaborazione delle cooperative sociali dei territori limitrofi, come la Pro.Ges di Parma. Da segnalare anche l’intensa attività della cooperativa sociale Cadiai di Bologna che, oltre a fornire pasti a persone bisognose e biancheria alla Croce Italia, in tre delle sue strutture ha accolto oltre 100 persone, tra disabili e sfollati. Alla soluzione del problema delle persone rimaste senza alloggio stanno collaborando anche le cooperative di abitanti, che hanno attivato una ricerca di alloggi ammobiliati disponibili per sei mesi, e le cooperative turistiche: quelle liguri hanno messo a disposizione le loro case vacanze, mentre il Villaggio Città del Mare di Terrasini mette a disposizione dei posti vacanza per i bambini delle zone colpite. Sul fronte delle iniziative di solidarietà, da Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano Terremoto segnalare quelle attivate da Coop e da Conad. Coop Consumatori Nordest, Coop Estense e Coop Adriatica hanno lanciato una campagna di raccolta fondi, il cui ricavato sarà destinato al ripristino di edifici e servizi necessari alla comunità quali asili, scuole e case di riposo. Tutti i consumatori potranno dare un contributo diretto versandolo alla casse dei punti vendita; i soci potranno destinare alla raccolta i punti della Carta COOP Aderisceallagiornatadiluttoevara una campagna di raccolta fondi Coop, la prima catena della grande distribuzione in Italia, aderisce alla giornata di lutto nazionale indetta per lunedì 4 giugno per le vittime del sisma in Emilia. Negli oltre 1400 punti vendita si osserverà un minuto di raccoglimento e commemorazione, mentre Radio Coop trasmetterà per tutto il giorno musica consona e un messaggio che esprime la solidarietà della Cooperativa e dei lavoratori alle popolazioni colpite dal terremoto: “Un atto simbolico per essere comunque vicini a chi in questa circostanza ha perso i propri familiari, le case, i posti di lavoro”, recita il testo. Inoltre si è precisato nei dettagli l’accordo sottoscritto da Coop Italia e il Consorzio del Parmigiano Reggiano già una settimana fa a sostegno dei caseifici colpiti dal sisma. Dal prossimo 11 giugno arriva nei supermercati e ipermercati Coop il “Parmigiano della Solidarietà” identificabile con un bollino blu e sostenuto da un’apposita campagna informativa a punto vendita. Coop devolverà 1 euro per ogni chilo di parmigiano venduto, l’iniziativa indicativamente coprirà almeno 2 settimane e le stime di Coop parlano di circa 500.000 euro raccolti attraverso questa iniziativa.Allo stesso tempo gli acquisti Coop avverranno senza alcun ribasso sulle quotazioni correnti, garantendo così stabilità di introito ai caseifici e puntando a stroncare speculazioni o fenomeni di sciacallaggio. Contestualmente sono già partite altre iniziative di solidarietà a livello di Distretto Adriatico (le coop coinvolte sono anche quelle più immediatamente colpite Coop Nordest, Estense, 3 Socio Coop. Per quanto riguarda Conad, i dettaglianti soci delle tre cooperative che operano in Emilia Romagna -Cia, Commercianti Indipendenti Associati; Conad Centro Nord; Nordiconad- hanno lanciato una raccolta di fondi in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto: l’uno per cento dell’intero incasso della giornata di oggi, venerdì 1 giugno, sarà versato sul conto corrente attivato dalla Regione Emilia-Romagna. Altre cooperative stanno attivando iniziative di segno analogo. Solo a titolo di esempio, Coopservice ha stanziato 25.000 Euro a favore delle popolazioni colpite da sisma ed ha lanciato una sottoscrizione tra soci e dipendenti (oltre 11.600 in tutta Italia), invitandoli a devolvere la retribuzione di un’ora di lavoro; stessa iniziativa assunta anche da Fruttagel, che all’importo complessivo raccolto aggiungerà un contributo di pari ammontare. Adriatica, Coop Reno) ovvero il progetto “Noi ci siamo” al quale possono aderire soci e consumatori o con contributi diretti presso i punti vendita o attraverso il meccanismo dei punti della spesa. I fondi così raccolti verranno impiegati nel ripristino di edifici e dei servizi diretti alle comunità: dalle scuole ai nidi alle case di riposo. territori. In particolare, la cooperativa Gulliver di Modena ha avuto danni pesanti alle strutture per anziani e disabili che gestisce nella stessa provincia e anche in città, dalle quali si sono dovuti evacuare, ad ora, almeno 150 utenti. La sistemazione adeguata per queste persone, già fragili e provate, è in queste ore il primo problema che si sta affrontando, anche attraverso la collaborazione delle cooperative sociali dei territori limitrofi. Danni, sia pure di minore entità, si sono avuti anche nei servizi gestiti da nostre cooperative sociali nei comuni di pianura del bolognese. «Siamo, credo davvero tutti, a disposizione per quanto di utile potremo fare – afferma Paola Menetti, presidente nazionale di Legacoopsociali - e che nelle prossime ore e nei prossimi giorni si verificherà opportuno». «Intanto – aggiunge Menetti - sono certa di interpretare i sentimenti di noi tutti nell’esprimere grande solidarietà alle persone colpite, alle loro famiglie e a quelle comunità, e la nostra profonda vicinanza alle cooperative e ai cooperatori sociali nell’impegno e nella fatica straordinaria che in queste ore si trovano ad affrontare». Il messaggio di solidarietà per la giornata di lutto nazionale Pubblichiamo il testo del messaggio che verrà diffuso da radio Coop in tutti i punti vendita il 4 giugno, giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto in Emilia Romagna. “Coop esprime la sua solidarietà alle popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto. In occasione della giornata di lutto nazionale i dipendenti e i soci delle cooperative di consumatori partecipano in tutta Italia con un minuto di raccoglimento alla commemorazione. Un atto simbolico per essere comunque vicini a chi in questa circostanza ha perso i propri familiari, le case, i posti di lavoro”. LEGACOOP SOCIALI COOP ITALIA E CONSORZIO TUTELA DEL PARMIGIANO REGGIANO Danniacoopsocialichegestiscono strutture per anziani e disabili Un sostegno ai caseifici colpiti dal sisma Le nuove scosse di terremoto che il 29 maggio hanno colpito l’Emilia hanno prodotto danni molto gravi, e ci sono vittime e feriti. Sono, queste, ore molto difficili anche per le cooperative ed i cooperatori sociali di quei Coop Italia e Consorzio del Parmigiano-Reggiano scendono congiuntamente in campo a sostegno dei caseifici che hanno subito pesanti danni (300.000 le forme cadute, e circa la metà quelle che hanno subito danni) a Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano Terremoto causa del terremoto del 20 maggio e, al tempo stesso, per evitare speculazioni – i cui primi segnali già si ravvisano – che produrrebbero ulteriori danni ai produttori già colpiti dal sisma e potrebbero alterare la concorrenza in fase di consumo. “Il primo obiettivo dell’accordo sul quale stiamo lavorando, e che sarà pronto nella giornata di lunedì –spiegano Vincenzo Tassinari, presidente Coop Italia, e Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano – è innanzitutto quello di realizzare una iniziativa di concreta solidarietà rispetto a quei caseifici e produttori bolognesi, modenesi e mantovani che, insieme a significative quote di prodotto, hanno perso strutture di magazzinaggio e impianti, con seri problemi, in diversi casi, di continuità della trasformazione del latte: proprio per questo Coop provvederà a destinare a questa causa un contributo straordinario sulle vendite di Parmigiano-Reggiano in tutti i supermercati e ipercoop del territorio nazionale”. “Allo stesso tempo – proseguono Tassinari e Alai – gli acquisti della catena distributiva avverranno senza alcun ribasso sulle quotazioni correnti, garantendo così stabilità di introito ai caseifici e puntando a stroncare proprio le speculazioni o fenomeni di sciacallaggio che potrebbero farsi strada anche in una situazione così drammatica; a garanzia di questo percorso, Coop Italia non effettuerà, per un periodo che stiamo definendo, alcuna iniziativa di ribasso dei prezzi, che finirebbe inevitabilmente per ripercuotersi anche sulle quotazioni all’origine”. “Con l’accordo che stiamo definendo – concludono i presidenti di Coop Italia e Consorzio del Parmigiano-Reggiano – vogliamo anche associarci all’impegno che tanti caseifici dell’area del Parmigiano-Reggiano stanno sostenendo a favore di quanti sono stati danneggiati dal terremoto, rendendo disponibili magazzini e spazi in cui far confluire le forme non più ospitabili nelle strutture colpite dal Primo piano Legacoop 4 sisma; contestualmente, grazie all’intesa potranno essere anche rafforzate le azioni che il Consorzio sta mettendo in campo sul versante del credito e sulle destinazioni del prodotto coinvolto nei crolli per contenere i problemi di liquidità delle aziende e per gestire al meglio il flusso di forme che non potranno essere vendute sui tradizionali canali di consumo”. segnato dalla partecipazione e dallo spirito mutualistico dei nostri soci, impegnati anche a promuovere la raccolta di fondi tra i clienti. Per noi è importante tradurre nella pratica quotidiana i valori che sono alla base del vivere sociale e del cooperare. In questo modo siamo vicini alle popolazioni, condividendo le loro necessità in questa fase di emergenza”. CONAD CENTRO NORD, NORDICONAD, CIA COOPSERVICE Solidarietà con i terremotati dell’Emilia Romagna I dettaglianti soci delle tre cooperative Conad che operano in Emilia Romagna – Cia Commercianti Indipendenti Associati, Conad Centro Nord e Nordiconad – lanciano una raccolta di fondi in aiuto delle popolazioni colpite dal recente terremoto. L’uno per cento dell’intero incasso della giornata di venerdì 1 giugno sarà versato sul conto corrente della Regione Emilia-Romagna, istituito per far fronte ai costi del terremoto che ha interessato le province di Modena, Ferrara e Bologna. L’iniziativa promossa dai dettaglianti e dalle cooperative non si limita a questo intervento diretto, ma intende promuovere anche un movimento solidale che faccia appello a tutte le persone che scelgono i punti di vendita di Conad per la spesa quotidiana affinché versino un contributo sul conto corrente postale n.367409 intestato a Regione Emilia-Romagna – Presidente della Giunta regionale – Viale Aldo Moro 52 – 40127 Bologna con la causale Contributo per il terremoto 2012 in Emilia-Romagna. Una spinta solidale resa possibile dal dialogo costante che i dettaglianti hanno saputo creare all’interno delle comunità in cui operano al fine di dare risposte concrete alle necessità dei cittadini, anche in momenti non di emergenza. “Esprimiamo con i fatti la solidarietà dei nostri soci dettaglianti e quella dei nostri clienti alle popolazioni colpite dal terremoto. Un atto coerente con i principi e i valori che ispirano Conad”, afferma l’amministratore delegato di Nordiconad Mauro Lusetti. “La parola solidarietà ha una declinazione particolare per la gente di Conad: lo slancio con cui sosteniamo e promuoviamo questa iniziativa è contrasSettori Territori Il C.d.A. stanzia 25.000 euro a favore delle popolazioni terremotate Nella riunione di martedì 29 maggio, il Consiglio d’Amministrazione di Coopservice ha deliberato di stanziare la somma di 25.000 euro a favore delle popolazioni colpite dal terremoto che si è abbattuto sull’Emilia, particolarmente nelle province di Modena, Ferrara e Bologna, provocando morti e feriti e danni ingenti alle strutture produttive. Aderendo all’invito di Legacoop, la somma sarà versata sul C/C indicato dalla Regione Emilia-Romagna, sul quale nelle prossime settimane confluirà anche l’ammontare della sottoscrizione lanciata fra i soci e i dipendenti della cooperativa (oltre 11.600 sull’intero territorio nazionale), i quali - come in occasione di altre gravi calamità che hanno colpito il nostro Paese – sono stati invitati a devolvere un’ora del loro lavoro. «Un’iniziativa – ha commentato il Presidente Roberto Olivi – con la quale intendiamo rimarcare la nostra vicinanza alle popolazioni colpite, contribuendo concretamente a superare le ingenti difficoltà provocate dal sisma. Siamo certi che, anche questa volta, parimenti a quanto avvenne per le recenti alluvioni del Veneto e della Liguria, la risposta dei soci e dei dipendenti di Coopservice sarà generosa, confermando la tradizionale vocazione solidaristica della nostra cooperativa, che proprio in Emilia affonda le sue radici». FRUTTAGEL Un’ora di lavoro alle popolazioni colpite dal terremoto “Nessun cittadino, nessuna persona, nessuna famiglia che ha subito danni o addirittura lutti, nelle zone terremotate Continua>> Imprese Sondaggio Primo piano Terremoto dell’Emilia, deve sentirsi abbandonato … non dimentichiamo le loro sofferenze e quei problemi, e non manchiamo e non mancheremo di far sentire a loro vicinanza e solidarietà”. Sono le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio al Presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani nelle ore immediatamente successive al sisma che ha colpito e devastato una delle zone più laboriose e generose della regione. La Direzione aziendale, le R.S.U di Fruttagel, FAI CISL- FLAI CGIL- UILA UIL nell’esprimere il cordoglio ed un commosso pensiero alle vittime e alle loro famiglie così duramente colpite da questi drammatici eventi, colgono l’appello del Presidente della Repubblica ed invitano tutti i dipendenti di Fruttagel a sottoscrivere un importo minimo corrispondente ad 1 ora del proprio lavoro (convenzionalmente stabilito in € 10) da devolvere a beneficio delle popolazioni e dei territori colpiti dal sisma. Un contributo di ammontare pari allo stesso importo complessivo verrà devoluto dall’Azienda. Aiutiamo chi è stato così duramente colpito e che in passato è sempre stato solidale e generoso verso chi ha sofferto. ETIMOS FOUNDATION Il microcredito in aiuto alle piccole imprese danneggiate dal sisma Dal sisma che ha colpito le province di Modena, Ferrara e Bologna, emerge un dato evidente: sono le imprese ad aver subito i danni economici più ingenti, danni destinati ad aumentare di giorno in giorno a causa del rallentamento o addirittura dell’arresto delle attività produttive. Etimos Foundation, la fondazione che ha ideato e coordinato il progetto di inclusione finanziaria post terremoto “Microcredito per l’Abruzzo” e che ora sta lanciando un Fondo di Microcredito per l’Italia per estendere l’esperienza ad altre regioni (anche in risposta alla grave situazione di crisi economica e disagio sociale), crede che anche nel contesto dell’Emilia Romagna il microcredito possa Primo piano Legacoop 5 essere lo strumento più adatto per aiutare in modo efficace e non assistenziale il sistema produttivo locale: «Ci rivolgiamo – sottolinea il Presidente Marco Santori – ai principali soggetti politici ed economici del territorio colpito dal terremoto, in primo luogo agli enti pubblici, sollecitandoli a valutare l’utilizzo dello strumento del microcredito a sostegno delle imprese danneggiate, soprattutto quelle di piccola e media dimensione». «Siamo pronti fin da subito – annuncia Santori - a mettere a disposizione la nostra esperienza e le competenze maturate in Abruzzo, coordinandoci con le politiche di ricostruzione degli enti deputati e lavorando in alleanza alle forze economiche e sociali del territorio». Con un fondo iniziale di 4 milioni e mezzo di euro, i finanziamenti erogati grazie al progetto “Microcredito per l’Abruzzo” sono stati pari a 5 milioni di euro in un anno e mezzo, risorse destinate al 90% proprio alle imprese danneggiate dal sisma, con un plafond potenziale di oltre 50 milioni: «Un modello di intervento che ha trovato una delle leve maggiori della propria efficacia nel network di attori costruito in loco» conclude sempre Santori. LEGACCOP AGROALIMENTARE Riunisce a Modena, il 6 giugno, la presidenza nazionale Danni pesantissimi su tutta la filiera dell’agroalimentare nelle zone colpite dal sisma: «Per fare il punto della situazione e un elenco dettagliato dei danni subiti dalle associate – annuncia il direttore di Legacoop, Giuseppe Piscopo – Legacoop Agroalimentare ha convocato una presidenza straordinaria che si terrà a Modena, preso la sede di Grandi Salumifici Italiani, nella mattinata di mercoledì 6 giugno». «È un modo per sottolineare la nostra vicinanza a queste persone e a questa terra – sottolinea Giovanni Luppi, modenese, vicepresidente di Grandi Salumifici Italiani e presidente di Legacoop Agroalimentare Nazionale – e l’occasione per tracciare un quadro il più possibile circostanziato dei danni subiti. Qui si trovano realtà tra le più importanti, sia per quantità e qualità dei prodotti, sia per la forte integrazione tra produttori, industrie di trasformazione e di Settori Territori commercializzazione. Per questo stiamo lavorando a Bruxelles come a Roma per far sì che si attivino rapidamente le risorse necessarie ad aiutare le imprese agricole e le loro cooperative così duramente colpite dal terremoto. Ne va della continuità di alcune filiere agroalimentari, fiore all' occhiello del made in Italy». «La scossa di martedì tra le province di Modena e Reggio Emilia – incalza il direttore di Legacoop Agroalimentare Nord-Italia, Cristian Maretti – ha nuovamente e duramente colpito le strutture cooperative associate a Legacoop Agroalimentare, compromettendo migliaia di forme di Parmigiano Reggiano e intaccando dal punto di vista strutturale stabilimenti e magazzini. Danni analoghi si stanno riscontrando nelle aziende vitivinicole e zootecniche».≤ «Faremo come sempre la nostra parte – conclude Luppi –, ci rimbocchiamo le maniche. Ma l’Italia e l’Europa devono avere piena consapevolezza che questi sono territori strategici, dove qualità e innovazione sono di casa. Il Governo e le altre Regioni italiane hanno recepito, grazie anche all’impegno del presidente Errani e dell’assessore Rabboni, che non è solo nostro interesse far ripartire al più presto le attività e hanno arricchito di 100 milioni di euro il PSR destinato all’Emilia-Romagna. È un buon segnale, anche di solidarietà da parte delle altre Regioni, una iniezione di speranza per una popolazione colpita così duramente». PROGES Ospitalità ad un gruppo di utenti della cooperativa Gulliver I gravi disagi che hanno colpito le popolazioni di Modena e della sua Provincia hanno gettato nel dolore e nello sconforto migliaia di famiglie che hanno subito gravi lutti e forti privazioni E’ stata ferita la storia di quei territori, con danni ingentissimi al patrimonio artistico, con la distruzione di case e le strutture produttive, mettendo in ginocchio uno dei pochi distretti economici che stanno risentendo in misura limitata della crisi. In questo quadro sconfortante un posto particolare spetta anche a coloro che risiedono in strutture di accoglienza come le case di riposo Continua>> Imprese Sondaggio Primo piano Terremoto per anziani , persone che spesso sono non autosufficienti e che quindi vivono questa situazione con maggior sofferenza di altri. Molte strutture della zona infatti hanno dovuto sgombrare immediatamente le strutture perché pericolanti o comunque non agibili. Ecco allora che le condizione, già precarie di queste utenti, si moltiplica in modo esponenziale. C’era l’immediata necessità di trovare una nuova collocazione che possa sopperire alle necessarie cure ed attenzioni. E la cooperazione sociale dell’Emilia Romagna ha risposto. Tra queste anche Pro.Ges. che ha messo a disposizione la propria struttura di Borgonovo Val Tidone in provin- Primo piano Legacoop 6 cia di Piacenza ospitando una decina di anziani di Concordia normalmente ospitati in una struttura della cooperativa Gulliver di Modena. “Abbiamo accolto questi anziani che sono arrivati da noi alle 21.30 molto provati da una giornata passata in un parco all’aperto – ci dice Lorena Masarati responsabile del Reparto “Gardenia” della residenza per anziani di Borgonovo in gestione a Pro.Ges. – “Alcuni di loro ancora sono ancora traumatizzati da questo evento doloroso. Stiamo vivendo un’esperienza nuova e difficile ma la collaborazione di tutti è veramente esemplare. In particolar modo i medici dell’Usl lo- Settori Territori cale si sono messi a completa disposizione e non fanno mancare le cure necessarie a questi anziani. Stiamo tutti lavorando senza sosta, facendo saltare tutti i turni abituali. Il grande senso di responsabilità e l’impegno che le Operatrici stanno mettendo in questa emergenza spero ci permetteranno di alleviare il peso di questo evento doloroso agli anziani da noi ospitati nel più breve tempo possibile”. A tutt’oggi non si sa quando sarà possibile pensare ad un rientro nelle strutture di provenienza, ma almeno adesso un luogo di cura ed ospitalità adeguato è stato garantito. Imprese Sondaggio Primo piano 7 2012 Anno Internazionale delle Cooperative Insediato il Comitato Italiano per le celebrazioni Poletti propone le realizzazione degli “Stati Generali della Cooperazione” per illustrare il contributo agli obiettivi dell’Italia per il 2020 Si è tenuto il 30 maggio, presso la Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri, l’insediamento ufficiale del Comitato italiano per le celebrazioni del 2012, Anno Internazionale delle Cooperative. All’incontro, aperto dall’Ambasciatore Maurizio Melani, è intervenuto il Capo di Gabinetto Gian Lorenzo Cornado, che ha letto l’intervento del Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, impossibilitato ad essere presente per la concomi- Le cooperative italiane sono un modello di successo, riconosciutoalivellointernazionale Il testo dell’intervento di apertura del Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata Desidero innanzi tutto rivolgere a tutti voi un cordiale benvenuto alla riunione inaugurale del Comitato per le celebrazioni del 2012, Anno internazionale delle Cooperative, che culminerà con una cerimonia solenne all’inizio di luglio. Desidero ringraziare in modo particolare per la loro partecipazione il Presidente di Legacoop Giuliano Poletti, il Vice Presidente dell’AGCI (Associazione Generale delle Cooperative Italiane) Carlo Scarzanella, il Vice presidente di Confcoooperative Carlo Mitra. Vorrei inoltre porgere un saluto ai rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Presidente di ABI Giuseppe Mussari, agli esponenti delle organizzazioni del sistema produttivo italiano, delle organizzazioni sindacali, delle ONG, delle Regioni e degli Enti locali. Signore e Signori, La teoria economica classica spiegava con la relazione quantità-prezzi un mondo relaPrimo piano Legacoop tante riunione del Consiglio dei Ministri. All’incontro erano presenti rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, delle ONG, delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese, dell’ABI, dei Sindacati, dell’Università, delle Province e dei Comuni. Su questo numero di Legacoop Informazioni pubblichiamo i testi degli interventi del Ministro Giulio Terzi, del Presidente di Legacoop Giuliano Poletti e le sintesi di alcuni interventi dei partecipanti all’incontro. tivamente semplice, in cui il problema essenziale era la scarsità. La rivoluzione verde e lo sviluppo industriale dei Paesi emergenti hanno attirato l’attenzione su altri elementi: tempo, informazione, incertezza. Non basta produrre, bisogna far arrivare i beni sul mercato al momento giusto. I consumatori richiedono beni con informazioni certe sulla loro origine. L’investimento deve considerare il continuo progresso tecnologico. Queste sfide esigono nuove risposte sia nell’elaborazione teorica che nella definizione delle politiche. Il fattore umano è essenziale. L’imperativo della crescita è inscindibile da un ambiente sano e da una distribuzione equa non solo delle risorse materiali, ma soprattutto della conoscenza. Questi principi ispiratori dell’azione del Governo trovano numerosi riscontri a livello internazionale. La Green Growth Strategy e la Skill Strategy figurano, ad esempio, tra le principali iniziative lanciate dall’OCSE. Signore e Signori, Non è una coincidenza se l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2012 “Anno internazionale delle cooperative”. Come sappiamo, le cooperative nascono assieme al moderno capitalismo e, soprattutto nei momenti più critici, hanno fornito risposte efficaci per il progresso Settori Territori economico e la stabilità sociale. Nell’Inghilterra della prima rivoluzione industriale, Robert Owen aveva dimostrato che, nel rispetto della libertà e della proprietà individuale, si poteva superare il conflitto tra i possessori dei fattori produttivi. Anche in Italia, a partire dalle crisi del secondo Ottocento, i nascenti movimenti operai e cattolici hanno trovato nelle cooperative di lavoro, di credito e di consumo soluzioni a problemi che oggi si ripropongono: la giusta remunerazione del lavoro, lo sbocco della produzione sui mercati, l’equo accesso ai finanziamenti. Come ha rilevato il Segretario Generale delle Nazioni Unite: “Le cooperative ricordano alla comunità internazionale che è possibile conciliare la produttività economica con la responsabilità sociale”. In Italia, le cooperative creano lavoro, opportunità, ricchezza. Nel nostro Paese opera il maggior numero di cooperative a livello europeo, che occupano oltre il 5% dei lavoratori, pari a oltre 1.200.000 donne e uomini. Le cooperative italiane sono un modello di successo, riconosciuto a livello internazionale. Esse detengono il 13% del mercato creditizio. Assicurano oltre il 50% della produzione agroalimentare italiana, da sempre uno dei punti di forza del Made in Italy. Forniscono servizi di welfare a cenImprese Sondaggio Primo piano tinaia di migliaia di famiglie. Tutelano il nostro immenso patrimonio culturale e ambientale. Alla creazione di ricchezza si accompagna anche una spiccata sensibilità sociale. Come evidenziato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, le cooperative occupano più giovani, donne e immigrati rispetto alla media dell’economia. Esse sono quindi un fattore essenziale di integrazione sociale e di sviluppo dell’imprenditorialità. Questi dati illustrano l’enorme contributo delle cooperative al benessere della collettività, che non si identifica con la sola crescita del reddito, come evidenziano Martha Nussbaum e Amartya Sen. Valorizzando l’individualità del lavoratore, del piccolo produttore, del cittadino consumatore e investitore, le cooperative creano sostenibilità sociale e inclusività dei diritti. Nei rapporti dell’Italia con il resto del mondo, questi valori sono cruciali. Il Financial Times in un articolo dello scorso mese di gennaio ha individuato - tra le maggiori sfide per il capitalismo contemporaneo - lo sviluppo sociale armonico e relazioni fiscali eque. Tali fattori interdipendenti sono presupposti necessari affinché il Paese abbia a livello internazionale l’autorevolezza necessaria a promuovere i suoi interessi e i suoi valori. Non mi riferisco solo alla credibilità dell’economia e delle istituzioni che consente una migliore collocazione del debito sovrano. Ma penso soprattutto al complesso di fattori economici, culturali e sociali che sostanziano il soft power riconosciuto al nostro Paese nel mondo. Signore e Signori, La Farnesina riconosce l’importanza delle cooperative e ad esse dedica un’attenzione particolare. Molte cooperative hanno intensi rapporti con l’estero: realizzano infrastrutture, vendono prodotti e servizi di qualità, sostengono con il credito l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. L’Alleanza delle Cooperative (che riunisce le tre maggiori organizzazioni del settore) è parte della Cabina di Regia, che il Ministro Terzi copresiede assieme al Ministro dello Sviluppo Economico Passera. Il legame con il territorio proprio degli ideali cooperativi è un ingrediente essenziale del “bello e fatto Primo piano Legacoop 8 bene” che da sempre identifica l’Italia nel mondo. Le cooperative sono parte integrante del sistema dell’aiuto allo sviluppo italiano. Grazie alla loro attiva partecipazione al Tavolo Interistituzionale della cooperazione allo sviluppo, esse hanno contribuito alla nascita di quella “Visione condivisa” alla base del nuovo approccio fondato sul cosiddetto whole of country approach. Lo sforzo comune del pubblico e del privato trova un anello di collegamento nei settori dell’economia a più spiccata vocazione sociale. La Cooperazione Italiana sostiene con convinzione le cooperative dei Paesi in via di sviluppo. D’intesa con i Governi dei Paesi in via di sviluppo e con la società civile, l’Italia promuove la crescita di cooperative con finanziamenti e programmi di capacity building, nei settori prioritari per il conseguimento degli Obiettivi del Millennio e, in prospettiva, degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, di cui auspichiamo l’adozione nell’imminente Conferenza Rio+20. Signore e Signori, Con la loro vitalità economica, le cooperative riaffermano quotidianamente i principi di inclusione sociale. Esse sono un esempio di quell’Italia forte e dinamica, che con solide radici nella storia e nei valori guarda con fiducia al proprio futuro nel mondo. L’Anno internazionale farà conoscere ancora meglio il lavoro prezioso delle cooperative. Ringrazio tutti voi per l’attenzione. Le cooperative, una risorsa a disposizione di tutti coloro che vogliono dare una risposta aipropribisogniconun’assunzione di responsabilità condivisa e di impegno comune L’intervento di Giuliano Poletti, Presidente Legacoop Nel dicembre 2009 le Nazioni Unite hanno proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative. Questo riconoscimento da parte della Comunità Internazionale, che si aggiunge a quelli delle istituzioni europee ed internazionali (Racc. 193 dell’ILO; Settori Territori Reg. SCE; Comunicazione promozione Cooperativa; Risoluzione PE sull’ES; Parere CESE pluralità imprese) ha voluto sottolineare il fondamentale contributo che le imprese cooperative apportano nel promuovere uno sviluppo socioeconomico sostenibile per tutti. Le Nazioni Unite riconoscono infatti come le cooperative, in ogni parte del mondo, creino occupazione, rafforzino la coesione e l’inclusione sociale, diano potere alla gente ed alle comunità. Per milioni di persone esse rappresentano un’opportunità per uscire dalla povertà, contribuendo in questo modo a costruire la pace e la democrazia. Un riconoscimento sintetizzato nello slogan “Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”, che vuole porre l’enfasi sia sugli aspetti sociali della cooperazione sia sulla dimensione imprenditoriale. La decisione dell’ONU di proclamare il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative è per noi, come è naturale, motivo di legittimo orgoglio. Lo consideriamo, credo a ragione, un meritato riconoscimento per ciò che l’esperienza cooperativa, con la sua lunga storia, rappresenta oggi nel mondo intero. E’ bene ricordare che nel mondo ormai possiamo calcolare circa un miliardo di cooperatori; presenti in tutte le aree geografiche, nei paesi industriali, in quelli emergenti e in quelli in via di sviluppo, ed attivi in tutti i settori dell’economia. I dati ufficiali ricordano che le cooperative generano oltre 100 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo, il 20% in più rispetto alle imprese multinazionali. La Global 300 List, ovvero l’elenco delle 300 più grandi imprese cooperative a livello mondiale, è una dimostrazione anche della forza economica delle cooperative stesse. Basta considerare che le maggiori 300 imprese a livello mondiale generano un fatturato paragonabile alla nona economia mondiale. In Europa il movimento cooperativo è formato da 160.000 imprese e 123 milioni di soci, generando 5.4 milioni di posti di lavoro. Voglio solo ricordare che l’origine prima della cooperazione si colloca in Inghilterra dove nel 1844, per iniziativa di 28 lavoratori, nasceva la Società dei "Probi Pionieri di Rochdale", il cui scopo, nelle parole dei Imprese Sondaggio Primo piano fondatori, era quello di "adottare provvedimenti per assicurare il benessere materiale e migliorare le condizioni familiari e sociali dei soci...". Se guardiamo al nostro paese, la prima cooperativa ad essere costituita fu il Magazzino di previdenza di Torino - una cooperativa di consumo - sorta nel 1853 per iniziativa della "Società Generale degli operai", che assicurava la vendita di generi di prima necessità a basso prezzo (ma anche la possibilità di depositare i risparmi). Tre anni più tardi ad Altare, in Provincia di Savona, nacque la "Artistica Vetraria", una cooperativa di lavoro. Le prime cooperative furono costituite, quindi, per dare una risposta a problemi immediati e particolari, come la disoccupazione e l'aumento del costo della vita. Una nascita ispirata a principi e valori -mutualità (ossia, aiuto reciproco tra i soci), partecipazione democratica alle scelte, solidarietà, responsabilità condivisa, forte legame con il territorio- che hanno poi costituito la base e la leva per il futuro sviluppo della cooperazione e che, a tutt’oggi, ne definiscono l’identità originale rispetto alle altre forme di impresa, caratterizzando la cooperazione come strumento efficace per promuovere imprenditorialità diffusa, senso di appartenenza civile, responsabilità solidale verso la collettività. È ispirandosi a questi principi che le cooperative, nel corso della loro storia, hanno difeso e sviluppato un’occupazione stabile e dignitosa, tutelato il potere d’acquisto e la salute dei consumatori, garantito l’accesso al bene casa a larghe fasce di popolazione, accresciuto le potenzialità di imprenditori associati, inserito nel mondo del lavoro soggetti svantaggiati, contribuito allo sviluppo di un welfare partecipato e responsabile. Oggi le imprese cooperative rappresentano, in Italia, circa il 7,7% del Prodotto Interno Lordo ed occupano posizioni di eccellenza in molti settori dell’economia nazionale, dalla distribuzione commerciale all’agroalimentare, dal settore creditizio ai servizi alle imprese e alla comunità, dalle costruzioni al welfare. Risultati che sono stati raggiunti grazie all’impegno di generazioni di soci e di lavoratori che si sono avvicendati nelle cooperative e, rinunPrimo piano Legacoop 9 ciando all’arricchimento personale, hanno dedicato la loro intelligenza, le loro competenze ed il loro impegno alla costruzione di un solido patrimonio imprenditoriale utile a tutta la collettività. Un impegno che oggi si è rinnovato con la costituzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, un coordinamento stabile tra le maggiori associazioni cooperative: Agci, Confcooperative, Legacoop. L’Alleanza delle Cooperative Italiane rappresenta 43.000 cooperative, attive in tutti i settori e in tutte le regioni italiane, con 12 milioni di soci, 1milione e 200 mila occupati e 127 miliardi di euro di fatturato aggregato. In termini percentuali questo vuol dire, ad esempio: oltre il 30% del consumo e della distribuzione; il 13,1% degli sportelli bancari; oltre il 90% della cooperazione impegnata nel sociale e il 50% dell’agro-alimentare “Made in Italy”. Senza voler trascurare il contributo dei nuovi settori di attività (ambiente, energie rinnovabili, servizi, ecc.); l’importante apporto delle cooperative anche in termini di crescita occupazionale (%) in un periodo di così impegnativa crisi economica e finanziaria; e la proficua collaborazione con le istituzioni preposte per il rafforzamento dei processi di internazionalizzazione delle nostre imprese cooperative. Il nostro obiettivo, oltre a dare più forza alle cooperative con una rappresentanza unitaria nei confronti delle istituzioni, delle forze politiche e sociali, è quello di qualificare ulteriormente il contributo della cooperazione al progresso economico e civile. Questo impegno ci spinge ad orientare le nostre azioni anche fuori dai confini del nostro Paese. Infatti, consapevoli della rilevanza del movimento cooperativo italiano mettiamo a disposizione la nostra esperienza multisettoriale, attraverso progetti di cooperazione allo sviluppo e di assistenza tecnica, per favorire il rafforzamento dell’esperienza cooperativa in Africa come in Asia e America Latina. Lo facciamo con un approccio partecipativo che vede il coinvolgimento di organizzazioni ed imprese cooperative locali, istituzioni, ONG ed organizzazioni della società civile, con risorse messe a disposizione dalle imprese cooperative, dai loro soci e dipendenti. E’ importante sottolineare il ruolo delle Settori Territori cooperative come strumento di empowerment e responsabilizzazione degli attori coinvolti, come pure elemento di ricostruzione del tessuto socio-economico nelle aree martoriate dai conflitti. Siamo molto lieti che il nostro contributo sia stato riconosciuto dalle istituzioni e dai componenti del tavolo Interistituzionale nella “Visione condivisa per la Cooperazione allo Sviluppo dell’Italia”. Ci preme, altresì, riconoscere il sostegno del Governo italiano in ambito comunitario che, all’interno della pluralità delle forme d’impresa, ha sempre sostenuto la specificità cooperativa e la sua regolamentazione civilistica e fiscale. Auspichiamo che tale sostegno venga mantenuto anche di fronte al processo avviato relativo alla base imponibile consolidata comune per le società in tutta Europa. Nel momento in cui appare sempre più necessario un recupero delle ragioni della coesione sociale e della fiducia nelle potenzialità del Paese, riteniamo che la forma cooperativa costituisca una risorsa a disposizione di tutti coloro che vogliono dare una risposta ai propri bisogni con un’assunzione di responsabilità condivisa e di impegno comune. Siamo, infatti, convinti che per superare davvero la crisi attuale, che ha segnato la rottura di un modello di sviluppo dimostratosi tanto inadeguato quanto ingiusto, che ha ampliato le sperequazioni e la frammentazione sociale, sia necessario pensare e realizzare un nuovo modello di sviluppo, fondato sul protagonismo delle persone e delle comunità, su un nuovo protagonismo sociale; che sia necessario lavorare per un futuro dove ci sia più equilibrio tra individuo e comunità, tra attività economiche e non economiche, tra iniziativa pubblica e iniziativa privata. Un futuro dove la società non sia la somma di individui isolati, ma sia fatta di persone che costituiscono comunità. Pensiamo che sia indispensabile riprendere la strada della crescita, perché senza crescita la società si blocca e diventa più ingiusta, aumentano le insicurezze, le paure, le chiusure e le divisioni; una crescita indirizzata verso la creazione di una società più unita, più giusta ed inclusiva; una crescita fondata sull’aumento dell’occupazione, in primo luogo femminile, e caImprese Sondaggio Primo piano pace di offrire prospettive vere alle giovani generazioni. Alla base della nuova stagione di crescita bisogna porre la valorizzazione della persona, la condivisione di valori, il rafforzamento della società solidale. È, infatti, ormai chiaro che il livello di sviluppo non dipende solo dal benessere economico generale di una comunità o di un paese, ma anche dal proprio livello di democrazia, intesa nella sua accezione più ampia, ovvero della possibilità degli individui di raggiungere un adeguato livello di qualità di vita e di partecipare attivamente alla vita sociale, economica e politica, contribuendo in maniera fattiva alla discussione pubblica e potendo anche influenzare i processi decisionali. La società civile non può essere mero beneficiario del processo di sviluppo – o non sviluppo - ma è importante che venga considerata come attore di cambiamento. La cooperazione intende essere protagonista di questo nuovo paradigma di sviluppo, affermandosi come l’infrastruttura societaria diffusa a disposizione dei cittadini e delle comunità per risolvere bisogni e perseguire prospettive di crescita sostenibile, stabile e di equità. Siamo, infatti, convinti che la forma cooperativa possa rinnovarsi attraverso la sua capacità di dare risposte efficaci ai nuovi bisogni che via via emergono nella società e consideriamo l’allargamento delle aree di intervento come un’evidenza decisiva del valore e dell’utilità sociale della cooperazione. In questo contesto si colloca l’idea di nuovo rapporto tra bene comune ed azione collettiva, nella convinzione che ci sia bisogno di una nuova interpretazione della sussidiarietà quale risposta ai cambiamenti sociali, al crescere delle domande sociali, alla rideterminazione delle politiche pubbliche. Dall’esperienza quotidiana della cooperazione -dalla sua capacità di rispondere a nuovi bisogni di utenti, riorganizzando forme e gestione di servizi, puntando sulla partecipazione e la responsabilità delle persone- emergono stimoli e indicazioni di percorso utili per una società che deve ripensare il rapporto tra bene comune e azione collettiva, pensando a se stessa come comunità di comunità. Primo piano Legacoop 10 Una società che veda i cittadini continuamente protagonisti attivi e responsabili della vita democratica e della crescita civile ed economica. Utilizzare la forma cooperativa, come risposta imprenditoriale per organizzare forme di auto-aiuto nelle comunità e per assicurare la soddisfazione a bisogni delle persone in tutte le parti del Paese, è il progetto economico e di coesione sociale su cui il mondo cooperativo punta con grande forza per continuare a contribuire, come è avvenuto fin dalla nascita dell’Italia, al progresso economico e sociale del Paese. Gli eventi e le proposte EVENTI Gli eventi celebrativi dell’Anno Internazionale delle Cooperative hanno avuto il loro avvio il 31 ottobre 2011, nella sede dell’ONU a New York, alla presenza del Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, della Presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, di una folta rappresentanza di cooperatori e di rappresentanti dei paesi membri delle Nazioni Unite i quali hanno espresso il loro pieno appoggio alla proclamazione dell’Anno sottolineando il significativo contributo che le cooperative apportano allo sviluppo economico e sociale delle popolazioni. Nel suo discorso all’Assemblea plenaria, Mr. Sha ZuKang ha avuto modo di sottolineare come proprio grazie alle cooperative cinesi che gli hanno offerto l’opportunità di studiare lui sia potuto diventare ciò che è oggi. A novembre 2011, in Messico, alla presenza di oltre 2.000 cooperatori provenienti da tutto il mondo, del Presidente del Messico Calderón, di rappresentanti delle Agenzie delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali, il movimento cooperativo ha celebrato l’avvio dell’Anno ed ha lanciato il suo programma per il 2012 e per il prossimo decennio di sviluppo cooperativo. Le attività legate alla celebrazione dell’Anno hanno preso l’avvio fin dai primissimi giorni del 2012 ed è ricchissimo il calendario delle iniziative già realizzate o in programma. Ne citiamo alcune, a titolo esemplificativo. Settori Territori Il 12 gennaio, in moltissimi paesi del mondo, tra cui l’Italia, si sono tenute conferenze stampa di presentazione dell’evento. A marzo, a Venezia, organizzata congiuntamente da Euricse (Istituto di Ricerca Europeo sulle Cooperative e Imprese Sociali) e dall’Alleanza Cooperativa Internazionale, con il supporto dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, si è tenuta la conferenza internazionale intitolata “Promuovere la conoscenza delle cooperative per un mondo migliore”. Prima dei 3 eventi internazionali in calendario per il 2012, ha rappresentato uno dei momenti centrali in cui la riflessione sul tema cooperativo è stata proposta al pubblico internazionale. Alla conferenza, che ha fornito un quadro aggiornato sulla natura, l’impatto e le potenzialità delle imprese cooperative, hanno danno il proprio contributo di riflessione i leaders cooperativi e molti dei più noti studiosi che negli ultimi anni si sono occupati, con approcci innovativi e in modo non occasionale, del ruolo economico e sociale dell'impresa cooperativa (citare la presenza di Prodi?). La Conferenza è stata anche l’occasione per firmare un appello ai governi e ai Capi di Stato dell’Unione Europea sull’importanza delle banche cooperative per la ripresa economica. Dal 23 al 27 aprile, a Bruxelles, si è tenuta la Settimana Cooperativa Europea che è stata aperta dalla Conferenza “Il contributo delle cooperative alla Strategia UE 2020”, organizzata da Cooperatives Europe in collaborazione con la Commissione Europea ed alla quale, oltre ai cooperatori, hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni europee (Parlamento, Commissione, CESE, CdR, ecc.). Nel suo indirizzo ai partecipanti, il Commissario Tajani ha scritto, tra l’altro, che “in un’epoca in cui l’Europa e la nostra economia combattono per la crescita economica e dell’occupazione, c’è bisogno più che mai di imprese che hanno a cuore le necessità della gente e, quindi, abbiamo particolare bisogno di cooperative”. Nel corso della settimana, il tema del contributo delle cooperative allo sviluppo socioeconomico è stato declinato anche settorialmente. Le organizzazioni settoriali europee, in collaborazione con il Comitato Economico e Sociale Europeo, ed alla preImprese Sondaggio Primo piano senza dei rappresentanti delle istituzioni comunitarie, hanno illustrato l’apporto dei propri settori alla crescita dell’economia e dell’occupazione. Il 5 luglio, organizzata dai membri dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, avrà luogo la Conferenza nazionale di celebrazione dell’Anno alla quale il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha garantito la sua presenza. Evento cooperatrici italiane (seconda metà del 2012). Ad ottobre, in Canada, organizzato con il supporto del governo canadese, ci sarà il Summit Internazionale delle Cooperative dal titolo “Lo straordinario potere delle cooperative”, che vedrà la partecipazione dei principali leaders cooperativi, economisti, tra i quali Jacques Attali e il premio Nobel Elinor Ostrom, accademici, ecc. Il 31 ottobre, a Manchester, nel quadro di un Congresso straordinario dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, verrà sancita la chiusura ufficiale dell’Anno. Sarà l’occasione per fare un inventario di quanto fatto nel corso dell’anno e per lanciare la strategia di sviluppo cooperativo del prossimo decennio. A tutti questi eventi, si aggiunge la ricca programmazione di iniziative a livello territoriale dove lo slogan dell’Anno internazionale “Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore” viene declinato con grande creatività da parte delle strutture cooperative locali, delle cooperative, delle istituzioni e dei cittadini che partecipano con grande entusiasmo e impegno a questa celebrazione (es. Mantova) PROPOSTE Alcune proposte, in considerazione del focus specifico sui giovani e le donne, che le Nazioni Unite raccomandano di tenere debitamente in considerazione negli eventi del 2012: " Identificazione di iniziative da sviluppare in partenariato con i membri del Comitato. Ad esempio, iniziative di formazione ad hoc rivolte ai giovani, da realizzare con il mondo accademico , le ONG e altri partner del Comitato che fungano da stimolo per la creazione d’impresa in forma associata. " Attuare un reale mainstreaming cooperativo: rapporti con i vari Ministeri " “Stati generali della Cooperazione: Le Primo piano Legacoop 11 cooperative nell’Italia del 2020”. Le Nazioni Unite invitano le istituzioni nazionali e le organizzazioni cooperative a dare seguito all’impegno di promuovere le cooperative oltre il 2012. A questo proposito ci sembrerebbe opportuno proporre, a conclusione del 2012 o a cavallo del 2013, la realizzazione di un evento, organizzato congiuntamente dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e dalle istituzioni governative, in cui si possa tracciare il contributo delle cooperative per il raggiungimento degli obiettivi che l’Italia dovrà centrare entro il 2020, così come suggerito dal Governo nel Programma Nazionale di Riforma 2012. Sintesi interventi Giuseppe Tripoli, Ministero dello Sviluppo Economico - Capo Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione Ci sono almeno tre ordini di motivi per i quali la cooperazione rappresenta un elemento importante della nostra economia. Il primo è la modernità della risorsa cooperativa: non un retaggio del passato, ma attuale ed utile, per l’economia e la società, come strumento che può offrire risposte ai problemi che le economie e gli stati stanno affrontando, specialmente per quanto riguarda la definizione di nuovi modelli di welfare. Un settore nel quale la cooperazione ha molto da dire, per la sua caratteristica di modello di impresa che dà valore alla persona, spazio alla partecipazione ed alla relazione col territorio. Il secondo è la funzione anticiclica della cooperazione. Le imprese cooperative dimostrano di reggere alla crisi meglio di altre ed in certi settori riescono addirittura a creare occupazione aggiuntiva. Senza dimenticare il supporto essenziale rappresentato dalla forma cooperativa per operazioni di workers buy out ed il fatto che la cooperativa rappresenta spesso la forma con la quale molti giovani iniziano a fare impresa. Infine, l’interesse per l’esperienza cooperativa italiana dimostrato da molti paesi, specialmente da quelli alle prese con l’esigenza di fare riforme, e le potenzialità di sviluppo dell’impresa cooperativa in settori nuovi, come quello delle attività professionali. Settori Territori Il Ministero dello Sviluppo Economico può accompagnare in modo attivo le iniziative di quest’anno e, più in generale, il processo di esplicitazione delle potenzialità del modello cooperativo nell’economia nazionale. Bene, in conclusione, la proposta di indire gli stati generali della cooperazione. Raffaele Tangorra, Ministero del Lavoro Le cooperative rappresentano un’esperienza peculiare ed unica nel panorama dell’economia italiana. In particolare, le cooperative sociali, un mondo ancora giovane (la legge che le regolamenta è di 20 anni fa), costituiscono un modello di impresa che viene studiato anche in altri paesi e che si è sviluppato, nel segno della responsabilità sociale, con un impegno straordinario per la promozione umana e l’inclusione sociale. Il Ministero del Lavoro è pienamente disponibile a collaborare alla realizzazione delle iniziative che si vorranno realizzare, compresi gli stati generali della cooperazione. Maria Pia Camusi, Direttore Rete Imprese Italia Occorre andare verso un modello di sviluppo diverso da quello attuale, dove molte istanze sono escluse, a cominciare dalle donne e dai giovani. Poletti ricordava la complessità del nostro apparato produttivo, data anche dal fatto che ci sono dei settori che ancora non stanno rispondendo in modo adeguato alle esigenze di cambiamento. Ci sono dei segmenti che debbono essere più coesi per evitare eccessive frammentazioni. Bene, dunque, la proposta degli stati generali della cooperazione, perche cosi può prendere le mosse una riflessione diversa sullo sviluppo, che deve anche essere riferita alla necessità di introdurre elementi di innovazione, di discontinuità. Cosa che, tra l'altro, ACI e Rete Imprese hanno fatto, portando l’innovazione sul fronte della rappresentanza imprenditoriale. Giuseppe Mussari, Presidente ABI Tante banche hanno la forma giuridica cooperativa e rappresentano un modello di impresa bancaria più ridotto dimensionalmente, ma non certo per la qualità. Le banImprese Sondaggio Primo piano che di credito cooperativo continuano a dare buoni risultati anche in una fase difficile nella quale, tra l’altro, le norme europee non giocano a loro favore. Oltre al rapporto “privilegiato” che l’ABI intrattiene con l’Alleanza delle Cooperative, significativo è anche il sistema di relazioni tra le banche e l’economia cooperativa, come forma di impresa che negli ultimi dieci anni ha garantito la migliore quantità e qualità dello sviluppo. Cosa non facile, perché accanto a grandi cooperative ce ne sono molte più piccole: ma anche queste continuano a dare un contributo importante all’economia e lo fanno per il rapporto particolare tra capitale e lavoro. Insomma, quello cooperativo è un modello che andrebbe proposto anche in altri ambiti produttivi e che gli stati generali potrebbero aiutare a far capire meglio al Paese. Daniele Bosone, UPI Dalle Province non può che venire un’adesione convinta al Comitato per le celebrazioni dell’anno internazionale delle cooperative, per l’importanza delle cooperative nel rafforzare le relazioni sul territorio, per la promozione del cooperativismo sociale che noi sosteniamo. E crediamo che il modello cooperativo possa anche essere un’opportunità per l’occupazione dei giovani ed anche dei lavoratori che possono utilizzare lo strumento cooperativo per assumere direttamente la responsabilità imprenditoriale rilevando le attività dell’impresa in cui lavorano qualora questa vada in crisi. Si può affermare che la crisi apre Primo piano Legacoop 12 una stagione nuova per il cooperativismo buono e gli stati generali possono essere una buona occasione per farne conoscere meglio le potenzialità. Simonetta Paganini, Anci L’Associazione dei Comuni Italiani è interessata a partecipare alle celebrazioni dedicate ad una forma di organizzazione dell’attività economica che ha contribuito in modo innovativo allo sviluppo del paese ed adesso è una risorsa preziosa per orientare lo sviluppo in una direzione nuova. Responsabilità sociale e radicamento sul territorio sono asset importanti per il futuro. Portare all’attenzione dei cittadini il lavoro fatto dalle cooperative a livello territoriale ed anche internazionale potrà contribuire a far conoscere meglio il contributo che dalle cooperative potrà venire per ricostruire un rapporto di fiducia tra le amministrazioni locali ed i cittadini. E gli stati generali rappresentano una buona occasione per farlo. Rappresentanti del mondo delle ONG italiane: Silvia Stilli (AOI – Vicepresidente ONG Italiane), Patrizia Santillo (Presidente GVC, in rappresentanza di Link 2007) e Egizia Petruccione (Portavoce CINI). È molto importante il riconoscimento dell’Onu alle cooperative, che in Italia operano in sintonia e, spesso, in sinergia con l’azione delle Organizzazioni Non Governative. Infatti, cooperative e ONG si incontrano nel comune agire in stretto contatto con i territori, mettendo al centro le per- Settori Territori sone e le comunità. Diversi sono i momenti in cui la collaborazione tra mondo delle cooperative e ONG è più frequente, dalla realizzazione di campagne di informazione, in particolar modo sui temi dei diritti globali, alla progettazione comune condivisa, sia in progetti di emergenza, come è avvenuto per esempio in Sri Lanka o ad Haiti, che di cooperazione allo sviluppo. Questo rapporto tra ONG e cooperative si è evoluto nel tempo, passando da collaborazioni di tipo solidaristico ad una vera e propria partecipazione del mondo cooperativo nei progetti di cooperazione allo sviluppo sin dalla fase progettuale, dove i cooperatori e le cooperatrici italiane, mettendo a disposizione il proprio expertise, hanno contribuito a promuovere il rafforzamento dell’economia sociale e cooperativa in molti paesi del sud del mondo così come la costruzione di reti sociali e percorsi di cittadinanza attiva. L’auspicio è che la costituzione del Comitato rappresenti anche l’occasione per condividere nuove linee politiche di sviluppo del Paese in una prospettiva di maggiore partecipazione sociale. Le ONG confermano la disponibilità a collaborare e considerano di particolare interesse le proposte avanzate dal Presidente Poletti, sia in merito alla realizzazione degli Stati Generali, sia sui temi proposti di lavoro comune, in particolar modo per quanto riguarda iniziative rivolte alle giovani generazioni. Imprese Sondaggio Legacoop >> Legacoop LEGACOOP I giovani cooperatori incontrano il Ministro Corrado Passera >> Fao >> Fon.coop Primo piano 13 Innovazione, cultura d’impresa, start up e prospettive di sviluppo economico del Paese. Sono stati questi i temi al centro dell’incontro, del 29 maggio, tra il Ministro de+llo Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera e le delegazioni dei Gruppi Giovani delle principali associazioni di imprenditori. Presenti all’incontro per Legacoop Chiara Bertelli, portavoce di Generazioni Emilia-Romagna, Valentina Fiore, Libera Terra e Leonardo Cianchi, CFT di Firenze. “Vedersi e discutere in modo approfondito con tanti giovani imprenditori – ha dichiarato il Ministro Corrado Passera – significa toccare con mano l’energia e la voglia di costruire un futuro che c’è nel Paese”. Il Ministro ha quindi esposto un breve quadro delle politiche avviate dal governo in tema di crescita (piano delle infrastrutture, sblocco dei pagamenti della PA, i decreti sviluppo, le liberalizzazioni, le semplificazioni) e di recupero delle risorse (spending review, controllo dell’evasione). Ha inoltre indicato come referente il suo Consigliere per gli Affari europei, giovani e innovazione e coordinatore della task force sulle start up, Alessandro Fusacchia. Sono poi intervenuti i referenti delle associazioni per un giro di tavolo sul tema “sviluppo economico e proposte per la crescita, sostegno alle imprese e start up”. Tra i temi più volte citati: la difficoltà di accesso al credito; la formazione con l’idea di un “Piano Marshall” per la formazione dei giovani; la defiscalizzazione degli investimenti nella ricerca; le difficoltà legate al passaggio generazionale, inteso per le imprese di capitali come il passaggio del testimone dal padre al figlio; la possibilità di prevedere contratti di inserimento per le start up a condizioni favorevoli; e la connessione con l’Università e la ricerca. “Quest’anno si celebra il 2012 Anno internazionale delle Cooperative, a conferma della diffusione e dell’importanza che il modello cooperativo ha nel mondo” -ha sottolineato Legacoop Settori Territori Chiara Bertelli nel suo intervento- “modello che, soprattutto nell’ambito sociale ed in quello legato alle nuove professioni intellettuali può essere di richiamo per i giovani, in un momento di difficoltà come quello attuale, in cui “fare insieme” e investire gli utili nell’impresa consente di creare imprese meno fragili e di aggregare le competenze”. A tale proposito ha quindi chiesto che siano al più presto approvati i regolamenti attuativi del decreto che ha consentito la costituzione di cooperative di professionisti e che siano eliminati i vincoli alla costituzione di spin off universitari in forma cooperativa che ancora vigono nella maggior parte delle Università italiane. Ha infine ricordato la gravità della situazione in cui si trovano le persone e le imprese emiliane colpite dal sisma. Per la delegazione di Legacoop è intervenuta inoltre Valentina Fiore, che ha proposto, per favorire la nascita di start up basate su buoni progetti pur con scarsa dotazione di capitale, una sorta di prestito d’onore e la defiscalizzazione degli utili che, messi a riserva, siano destinati ad investimenti in innovazione. L’incontro si è concluso con l’impegno di tutti i rappresentanti delle Associazioni ad inviare approfondimenti sulle principali tematiche trattate, a partire dalle start up, che potranno esser valutare per eventuali ulteriori incontri. FAO Il ruolo delle cooperative agroalimentari per la riduzione della fame Il 29 maggio, in occasione della Sessione FAO sulle Commodities, si è svolto un evento dedicato al ruolo delle cooperative in tutto il mondo per ridurre la fame, promuovere la crescita economica, ridurre la povertà e raggiungere la sicurezza alimentare. L’evento ha voluto dare un segno tangibile del rinnovato impegno della FAO e del polo romano delle Agenzie ONU nel sostenere le cooperative agricole ed agroalimentari e le organizzazioni dei piccoli agricoltori nell’Anno Internazionale delle Cooperative. La FAO vuole incoraggiare i governi a creare un ambiente favorevole, attraverso politiche appropriate, un quadro giuridico di sostegno ed il fondamentale processo partecipativo delle organizzazioni del settore, affinché le cooperative agro-alimentari e le organizzazioni dei produttori possano svilupparsi e diventare soggetti imprenditoImprese Sondaggio Legacoop riali più forti ed efficienti. L’evento, aperto dal Direttore della FAO, Josè Graziano da Silva, ha visto la partecipazione della Presidente del Costa Rica, di molti Ministri dell’Agricoltura dei paesi sviluppati e in via di sviluppo, incluso il Vice Ministro dell’Agricoltura italiano, Franco Braga. Tra gli interventi più apprezzati va sicuramente citato quello di apertura della Presidente del Costa Rica, Laura Chincilla Miranda, che ha sottolineato come il modello d’impresa cooperativa, in tutti i settori, sia una soluzione unica, nel suo genere, per liberare la gente dalla fame e dalla povertà nel mondo globalizzato. Usando l’esempio del suo Paese, la Presidente del Costa Rica ha enfatizzato il ruolo delle cooperative nello sviluppo sostenibile e per accrescere la competitività dei piccoli agricoltori. In occasione di questo evento sono stati nominati Ambasciatori della FAO per l’Anno Internazionale delle Cooperative Roberto Rodrigues, ex Presidente dell’Organizzazione delle Cooperative Brasiliane e dell’Alleanza Cooperativa Internazionale ed oggi presidente del Consiglio dell’Agroindustria di San Paolo, e Elisabeth Atangana, Presidente del Forum Pan-Africano degli Agricoltori. Atangana e Rodriguez sono stati nominati con il sostegno dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori, dell’Organizzazione delle Donne Contadine e del Comitato Internazionale per la Sovranità Alimentare. Nel discorso di accettazione della carica, Atangana si è impegnata a mobilitare tutti gli stakeholder, pubblici, privati e della società civile per forgiare un’alleanza di sforzi comuni volti a costruire un mondo in cui siano assicurati la sicurezza alimentare, la sovranità alimentare e uno sviluppo sostenibile. Rodrigues ha sottolineato il ruolo delle cooperative nella costruzione della pace e della democrazia e, in considerazione del fatto che i cooperatori e le cooperatrici rappresentano il più grande movimento sociale del mondo ha lanciato l’idea di lavorare insieme affinché il movimento cooperativo internazionale possa ottenere il Premio Nobel per la Pace. Felice Scalvini,Vicepresidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, nel suo intervento a nome delle cooperative del mondo ha ringraziato il Direttore Generale della FAO per aver accresciuto la visibilità del movi- Primo piano Legacoop 14 mento cooperativo nell’agenda FAO riconoscendo il contributo che da sempre le cooperative offrono allo sviluppo durevole e alla sicurezza alimentare. Le cooperative, ha sottolineato, sono una parte importante della soluzione per il raggiungimento della sicurezza alimentare. Quelle agricole, in particolare, hanno un ruolo essenziale perché permettono agli agricoltori di unirsi per commercializzare i loro prodotti, per dare valore aggiunto alla catena alimentare e per controllare il rischio alimentare. Le cooperative, ha affermato, rafforzano la capacità di trasferire il know how, di negoziare equamente per far diminuire i prezzi e di beneficiare delle opportunità di mercato. Lo sviluppo durevole, per il quale anche le banche cooperative in ambito rurale hanno giocato un ruolo fondamentale di sostegno, ha concluso, è la grande sfida cui le cooperative, in generale, e l’ACI, nel suo ruolo di leadership politica, si impegnano a rispondere. Nel pomeriggio, su invito del Direttore Generale della FAO, si è svolto un incontro nel quale il Direttore Graziano ha esposto il suo programma di rinnovato e accresciuto impegno verso le cooperative attraverso la creazione di un’Unità all’interno della FAO dedicata alle cooperative e promuovendo un maggior coordinamento del polo romano delle Agenzie ONU con l’obiettivo di realizzare progetti congiunti di rafforzamento cooperativo. All’incontro hanno partecipato il Vice Presidente di Legacoop, Giorgio Bertinelli, e la Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee, Stefania Marcone oltre al Presidente di AGCI, Rosario Altieri; la Responsabile Ufficio Rapporti Internazionali di Confcooperative, Gianna Perra, ed il Presidente di Cogeca, Paolo Bruni, in rappresentanza delle cooperative agricole europee. FON.COOP Risorse e servizi alle cooperative per vincere la crisi “La crisi economica come quella che stiamo vivendo ha mobilitato, dal suo insorgere nel 2008, intelligenze e risorse per salvare i posti di lavoro e imprese, e per cogliere le opportunità che la ripresa potrà offrire. Come Fondo della formazione delle imprese cooperative Settori Territori abbiamo subito avviato politiche di sostegno e di sviluppo del capitale umano delle nostre associate”. Carlo Marignani, dal maggio 2008 fino ad aprile 2012 presidente di Fon.Coop, traccia un bilancio dell’attività svolta dal Fondo interprofessionale per la formazione continua nelle cooperative. “Oggi i disagi delle imprese si chiamano scarsa domanda interna, rischi reiterati di chiusura, richiesta di cassintegrazione, ma c’è anche bisogno di più produttività, di prodotti e servizi evoluti, di reti di relazioni e di partnership per rafforzare la presenza sul mercato – spiega Marignani –. In questi quattro anni Fon.Coop ha differenziato l’offerta per rispondere, attraverso la leva della formazione, a queste esigenze. Abbiamo emesso un totale di 9 Avvisi per 37 milioni di euro, di cui quattro sul Fondo di Rotazione, il canale dedicato alla formazione delle PMI e microimprese e sul quale la richiesta ha sempre superato la nostra offerta di finanziamenti. Per le grandi imprese abbiamo messo a disposizione quattro annualità del Conto Formativo per 36 milioni di euro, che sono stati in gran parte impegnati. In totale, nel periodo 20082012 sono state stanziate per piani formativi il 68% di tutte le nostre risorse disponibili dal 2003. Un periodo eccezionale nel corso del quale la nostra struttura è stata in grado di consolidare una capacità di spesa commisurata alle esigenze ordinarie e straordinarie delle associate ed ha acquisito un’identità ed un vantaggio competitivo che è diretta espressione dei suoi valori fondanti. Fon.Coop infatti è il quarto Fondo Interprofessionale per numero di aderenti ed è il punto di riferimento per il movimento cooperativo e del non profit per il finanziamento della formazione continua”. Questi risultati sono frutto, oltre del modo in cui sono ridistribuite le risorse, anche di mirate politiche di retention e di fidelizzazione. “I nostri servizi di assistenza alle imprese cooperative – spiega Marignani -, da esclusivamente centrali sono diventati anche territoriali per diffondere capillarmente le opportunità del Fondo, aumentare le possibilità di accesso e stabilire un contatto diretto e personalizzato. Il sistema di assistenza integra centro e periferia: le decisioni strategiche, le comunicazioni di base da dare sulle specifiche iniziative insieme alle regole di accesso e di gestione sono decise centralmente, e condivise con i Imprese Sondaggio Legacoop nostri assistenti sul territorio i quali, a loro volta, conoscono le caratteristiche del sistema imprenditoriale cooperativo in cui devono operare e sanno come stabilire un contatto efficace, in collaborazione con le organizzazioni territoriali delle tre centrali. Abbiamo messo in piedi una macchina molto complessa in grado di capacitare, anche in questo difficile periodo di crisi, tante imprese che prima non avevano mai fatto formazione, soprattutto tra le PMI”. Secondo il recente XII Rapporto sulla Formazione continua 2010-2011 elaborato dal Ministero del Lavoro, l’85% delle imprese aderenti ai 20 Fondi Interprofessionali attualmente esistenti sono microimprese, ma di queste solo il 19% richiede finanziamenti. “Le percentuali di utilizzo delle risorse da parte delle nostre microimprese aderenti è passata, sugli Avvisi del Fondo di Rotazione, dal 14% del 2006 al 25% del 2011 - spiega ancora Marignani. Il nostro Fondo ha infatti 15 raggiunto un buon equilibrio ridistributivo: non solo le grandi cooperative, ma anche le piccole hanno l’opportunità di ottenere finanziamenti adeguati al fabbisogno formativo. Le nostre aderenti ottengono da Fon.Coop ascolto e strumenti per crescere in competitività sui mercati e per valorizzare competenze e professionalità di lavoratori e soci lavoratori”. Fon.Coop e la sua offerta Fon.Coop è il Fondo Paritetico Interprofessionale nazionale per la formazione continua nelle imprese cooperative, costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop e Cgil, Cisl e Uil. Opera dal 2003 ed associa 13.700 imprese e 627.000 lavoratori e soci lavoratori. L’attuale offerta di finanziamenti del Fondo è strutturata su quattro canali: Il Conto Formativo è dedicato alle grandi e medie imprese e consente di “riottenere” fino al 70% di quanto versato al Fondo con procedure molto semplificate. Il Fondo di Rotazione è il canale di finanziamento per le piccole e piccolissime imprese ed opera con Avvisi pubblici – almeno una scadenza all’anno. Possono partecipare tutte le Pmi e le microimprese, anche neoaderenti. Gli Avvisi Settoriali Nazionali coinvolgono le imprese aderenti di uno stesso settore merceologico. I settori sono: agro alimentare e pesca; commercio, consumo e distribuzione; industria e costruzioni; credito, assicurazioni e mutue; socio-sanitario e assistenziale; trasporto e servizi. Gli Avvisi Tematici esprimono l’attenzione delle Parti Sociali costituenti il Fondo a temi di grande attualità e di forte sensibilità sociale. Per informazioni su come aderire al Fondo della formazione delle imprese cooperative: www.foncoop.coop. Tutte le risorse erogate dal 2008 al 2012 per canale d’offerta Avviso Avviso 9 Tipologia Avviso Aziendali – Fondo di Rotazione Avviso 10 Avviso Settoriale Avviso 11 Tematico aziendale Avviso 12 Aziendali – Fondo di Rotazione Avviso 13 Voucher micro Avviso 14 Aziendali – Fondo di Rotazione Avviso 15 Tematico aziendale Avviso 16 Aziendali – Fondo di Rotazione Avviso 17 Tematico aziendale Caratteristiche L'Avviso ha finanziato il fabbisogno ordinario delle PMI aderenti L'Avviso settoriale ha consentito alle imprese aderenti, al di là della loro dimensione, di aggregare la domanda di formazione e di presentare piani innovativi di importanza nazionale per settore d'attività. L'Avviso ha finanziato la formazione dei lavoratori in ammortizzatori sociali, anche in deroga, e politiche attive del lavoro L'Avviso ha finanziato il fabbisogno ordinario delle PMI aderenti L'Avviso ha finanziato voucher per imprese con un numero di dipendenti inferiore a 9 dipendenti L'Avviso ha finanziato il fabbisogno ordinario delle PMI aderenti L'Avviso ha finanziato la formazione dei lavoratori in ammortizzatori sociali, anche in deroga, e politiche attive del lavoro L'Avviso ha finanziato il fabbisogno ordinario delle PMI aderenti L'Avviso ha finanziato la formazione dei lavoratori neoassunti a tempo indeterminato o determinato per almeno 24 mesi Data pubblicazione Maggio 2009 Risorse stanziate € 5.440.000 Maggio 2009 € 2.150.000 Maggio 2009 € 6.000.000 Marzo 2010 € 5.140.000 Giugno 2010 € 500.000 Dicembre 2010 € 6.120.000 Giugno 2011 € 1.500.000 Novembre 2011 € 8.060.000 Novembre 2011 €1.500.000 € 36.410.000, Conto Formativo Conto Formativo 2007 Tipologia piani aziendali Conto Formativo 2008 Conto Formativo 2009 Conto Formativo 2010 aziendali aziendali aziendali Primo piano Legacoop Possono accedere al Conto Formativo le imprese che hanno una disponibilità aziendale annuale superiore ai 5.000 euro. Settori Territori Data pubblicazione 2009 Risorse stanziate € 7.067.085 2010 2011 2012 € 9.249.000 € 10.000.000 € 10.000.000 € 36.316.085 Imprese Sondaggio Settori >> Legacoop Servizi 16 LEGACOOP SERVIZI >> Legacoop Abitanti Riforma dei servizi pubblici locali e tendenze nella filiera dei rifiuti >> Lega Pesca “Servizi Pubblici Locali. Novità, problematiche, opportunità alla luce del nuovo contesto legislativo. Tendenze e specificità nel comparto della filiera dei rifiuti”, è il titolo della nuova iniziativa promossa da Legacoop Servizi in collaborazione con Legacoop Servizi Toscana e Scuola Nazionale Servizi, che partendo da una impostazione e da un inquadramento generale sul tema dei Servizi Pubblici Locali, vuole sviluppare un focus e una particolare attenzione al segmento della filiera dei rifiuti. La giornata di lavori intende rappresentare da un lato un momento di approfondimento della legislazione, anche di recente e significativamente innovata, attraverso l’intervento di un esperta del settore, l’Avv. Emilia Giulia Di Fava; dall’altro un confronto tra il mondo delle nostre imprese e rappresentanti delle istituzioni e delle aziende pubbliche. Durante il seminario che si terrà mercoledì 6 giugno a Firenze, presso il CIS Firenze Meeting, saranno affrontati gli effetti dei referendum tenutisi lo scorso anno (quelli conosciuti come “referendum sull’acqua pubblica”), le nuove modalità di affidamento dei servizi, il regime transitorio, il modello di gestione con le società miste, gli obblighi di dismissione in capo agli enti locali. L’iniziativa, dopo la parte dedicata al confronto con la relatrice, prevede lo svolgimento di una tavola rotonda con alcuni autorevoli protagonisti delle istituzioni, delle imprese pubbliche e delle nostre imprese cooperative: l’argomento saranno i servizi pubblici locali e, in particolare, quelli inerenti il settore ambientale e la filiera rifiuti. >> Turismo >> Lega Pesca Programma dell’iniziativa Ore 9.30 - Saluto rappresentante Scuola Nazionale Servizi Introduzione, Fabrizio Bolzoni, Responsabile settore servizi integrati ed ecologia Legacoop Servizi Relazione, Avvocato Emilia Giulia Di Fava: “Il nuovo quadro regolatorio sui servizi: le misure di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali a seguito della riforma” Al termine dell’intervento è previsto un “botta e risposta ” tra la platea e i relatori Primo piano Legacoop Settori Territori Ore 13.30 Pausa Pranzo Ore 14.30 Tavola rotonda “La riforma dei s.p.l. e ricadute sul settore rifiuti: la parola ai protagonisti” Introduzione, Fabrizio Bolzoni, “Responsabile settore servizi integrati ed ecologia Legacoop Servizi” Intervengono: Filippo Brandolini, Vice Presidente “Federambiente” – Presidente “Hera ambiente spa” Vittorio Bugli, Consigliere regionale Membro Commissione affari istituzionali, programmazione e bilancio Regione Toscana Riccardo Gabellini , Commissario Ato Toscana Centro Fabrizio Frizzi, Presidente “Cooplat scrl” - Firenze Coordina la tavola rotonda: Angelo Migliarini, Presidente Legacoop Servizi Toscana Ore 16.45 Conclusioni, Ferdinando Palanti, Presidente Legacoop Serviziper proseguire serenamente il nostro lavoro. Anche se non ci consola dover verificare che la verità oggi, nel nostro settore, ha spesso bisogno del trauma. LEGACOOP ABITANTI “Riposizionamento e nuovi mercati” Si è concluso, con la discussione relativa al modulo 4, “Riposizionamento e nuovi mercati” il percorso che Legacoop Abitanti ha avviato già dal 2011, per ricercare, assieme alla rete delle maggiori cooperative del settore, una strada possibile per uscire dall’attuale congiuntura. Il settore edilizio è certamente quello che sta soffrendo di più la crisi: valori della produzione in picchiata, invenduto in forte au- Imprese Sondaggio Settori mento, il credito sempre più difficile, mettono a rischio la tenuta dell’intero settore. I moduli che hanno impegnato le cooperative più importanti dell’Associazione, hanno affrontato un’impegnativa ricognizione della lunga filiera attraverso la quale si sviluppa la specifica ed originale attività del modello di offerta delle cooperative di Abitanti. Le considerazioni finali che sono uscite da queste giornate di confronto, sono state le seguenti: • La crisi del mercato immobiliare non è temporanea e mette soprattutto in discussione i volumi di produzione. • Qualsiasi riposizionamento non può che ipotizzare una drastica riduzione delle abitazioni progettate e realizzate dalle cooperative. • Ne deriva l’esigenza di considerare prioritario il tema della riduzione del numero delle cooperative attraverso processi di riorganizzazione che prevedano riduzione dei costi gestionali, fusioni, reti cooperative, ma anche liquidazioni delle cooperative prive di qualsivoglia prospettiva. • La riduzione del numero di cooperative va di pari passo con la qualificazione della produzione che deve prevedere la decisione di sviluppare strutture di rete in grado di conseguire le necessarie economie di scala. • Non ha senso che il know-how correlato all’innovazione tecnologica e gestionale venga progettato e replicato diffusamente in alternativa ad una condivisione che potrebbe da un lato consentire l’accesso all’eccellenza delle competenze dall’altro le conseguenti economie di scala. • Va strutturata la rilevazione periodica degli indicatori della produzione, della quantità e qualità, dei fabbisogni finanziari, della struttura patrimoniale, dell’andamento delle assegnazioni. • Il monitoraggio dei consumi energetici, Primo piano Legacoop 17 come da programma “Sole” applicato allo stock di alloggi a proprietà indivisa, alla nuova produzione, all’eventuale stock privato riqualificato, va sviluppato come modello gestionale evoluto e come opportunità di valorizzazione a fini comunicativi di qualità imprenditoriale e meritevolezza sociale del contributo aggregato della cooperazione di abitanti all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio rispetto agli obiettivi comunitari 20-20-20: Ripensare pertanto ai vantaggi dell’integrazione e della rete: pensare ad una piattaforma imprenditoriale in grado di ottimizzare e razionalizzare, lasciando operatività diversificata sul territorio. Risulta pertanto necessario procedere verso la creazione di un nuovo valore aziendale. Tenendo altresì conto dei driver dell’innovazione, nel difficile scenario attuale, che vede le cooperative in condizioni diverse tra di loro, toccate in misura diversa dalla riduzione della domanda. Diventa strategico pertanto ridefinire il modello di offerta, sui piani dei costi di produzione, della promozione immobiliare e dei modelli di gestione. Tutta questa riflessione si deve risolvere in azioni per le quali il fattore tempo è decisivo. Differire le decisioni più importanti significa consumare patrimonio, demotivare, perdere quote di mercato potenziale. TURISMO Lectio magistralis di Maurizio Davolio al progetto YET Si è tenuto presso Villa Burba a Rho il seminario di tre giorni di avvio del progetto europeo YET,Youth Enterprise Tourism, promosso e realizzato dalla Regione Lombardia in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Giovani; il progetto è gestito dalle cooperative Betania e LaFucina e ha visto la partecipazione di 300 studenti delle Medie Superiori. Maurizio Davolio, nella sua qualità di Presidente di AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile, ha tenuto la lectio magistralis introduttiva sul turismo responsabile. Ha portato il saluto della Regione Lombar- Settori Territori dia l’Assessore allo Sport e ai Giovani Luciana Ruffinelli. Gli studenti, suddivisi per gruppi di lavoro, hanno riflettuto su progetti di impresa con particolare riferimento al turismo, al tempo libero, all’organizzazione di eventi, alla valorizzazione del territorio. Il progetto proseguirà a livello internazionale, coinvolgendo scuole e giovani di altri paesi europei. La Carta Europea del Turismo Sostenibile e Responsabile a Itacà Nell’ambito del Festival Itacà, dedicato al turismo responsabile, si è tenuta all’Istituto di Sociologia dell’Università di Bologna una tavola rotonda sulla Carta Europea del Turismo Sostenibile e Responsabile, in corso di elaborazione da parte della Commissione Europea con la collaborazione del TSG, Tourism Sustainability Group. La Carta, una volta approvata, indicherà le linee guida e i principi per uno sviluppo sostenibile e responsabile del turismo in Europa: il rispetto ambientale, il ruolo protagonistico delle comunità locali, la valorizzazione della cultura locale. Ai principi della Carta dovranno ispirarsi le politiche comunitarie e degli stati membri. Alla tavola rotonda ha preso parte Maurizio Davolio nella sua qualità di Presidente di AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile; AITR ha preso parte alla consultazione sulla bozza avanzando alcune proposte con particolare riferimento alla capacità della Carta di essere realmente incisiva, alla necessità di prevedere forme di controllo, all’educazione al viaggio. Fra i relatori Lorenza D’Anna di Robintur, che ha descritto le esperienze compiute dalla sua società nel campo del turismo responsabile, con i viaggi in Brasile e Sicilia. Mara Manente, Direttrice del Ciset e membro del TSG ha ripercorso il lavoro svolto per l’elaborazione della Carta e ha ricordato i prossimi passaggi che porteranno all’approvazione della Carta entro l’anno. Fra i relatori alcuni docenti dell’Università di Bologna (Roberta Paltrinieri, Paola Parmiggiani, Pierluigi Musarò, Direttore di Itacà), Gianni Addis di Federviaggio, Paolo Foglia di ICEA; la tavola rotonda è stata animata da Alberto Dragone, Coordinatore del Comitato Scientifico di AITR. Imprese Sondaggio Settori LEGA PESCA Al Porto Vecchio di Sanremo il pesce ritrovato by Fish Scale Il 25 maggio al Porto Vecchio di Sanremo presso i banchetti del Mercato Ittico dei pescatori si è svolto un evento di divulgazione del progetto “Pesce Ritrovato” by Fish Scale, progetto di sensibilizzazione sul consumo ittico consapevole finanziato dalla Commissione Europea all’interno del programma LIFE+ e supportato dalla Regione Liguria, cofinanziatrice del progetto. Coordinato dall’Acquario di Genova, struttura gestita da Costa Edutainment, il progetto vede un elenco di partner italiani quali Legambiente, Lega Pesca, AGCI Agrital, Coop Liguria e Softeco Sismat. Il progetto, presentato ufficialmente a Slow Fish 2011, è partito il primo ottobre 2010, ha una durata di tre anni e opera su scala nazionale. Gli obiettivi sono: stimolare il cambiamento delle attitudini dei consumatori, aumentando la conoscenza e l’apprezzamento di specie ittiche usualmente trascurate e contribuire alla conservazione della biodiversità attivando un ciclo virtuoso che incrementi la domanda e il valore commerciale delle specie oggi sotto sfruttate. La strategia del progetto si basa sulla promozione delle “specie ritrovate”, valorizzando l’elemento di cultura e tradizione legato a queste specie su tutto il territorio italiano tramite la creazione di una rete nazionale che raggruppi gli operatori di settore, le istituzioni locali, i consumatori, la piccola e grande distribuzione e gli operatori turistici a livello nazionale. Durante il progetto saranno prodotti e distribuiti materiali informativi e divulgativi (leaflets, pannelli, poster, guide tascabili e il calendario del mare con informazioni sulle specie ritrovate e indicazioni per i consumatori per un acquisto consapevole). La rete di operatori aderenti al progetto sarà identificata e promossa tramite il Primo piano Legacoop 18 logo del progetto, che identificherà gli operatori che aderiscono al codice di condotta individuato contribuendo al contempo a dare visibilità al progetto stesso. “I pescatori sanremesi hanno dato immediata adesione a questo importante progetto” - afferma Antonio Martino Presidente dell’Associazione Gente di Mare che gestisce la struttura di prima vendita – “ci siamo dimostrati fin da subito entusiasti anche perché siamo ben consapevoli che il nostro mare è pieno di ottimi pesci ma poco conosciuti.”. Continua Barbara Esposto - Responsabile del Servizio Assistenza Pesca di Lega Pesca, partner del progetto – “E’ un’importante iniziativa che contribuirà a stimolare il cambiamento delle attitudini dei consumatori, aumentando la conoscenza e l’apprezzamento di specie ittiche usualmente trascurate. Certamente come Associazione di categoria dobbiamo però denunciare il forte disagio in cui versa la categoria, ormai allo stremo, per le vessazioni prodotte da norme comunitarie che non tengono conto della specificità del Mar Ligure e della piccola pesca costiera che caratterizza la nostra regione. E’ del 23 maggio 2012 il Decreto Direttoriale che a decorrere dalle ore 13.00 del giorno 25 maggio p.v. ha introdotto il divieto di effettuare catture accessorie (by catch) di tonno rosso. La flotta ligure è nuovamente in ginocchio e non si può far finta di nulla.” Patente a punti e nuove norme Ue nei controlli della filiera ittica Si è svolto stamani nella sala consiliare di Terrasini (PA) l’incontro di Legacoop Pesca per spiegare ai pescatori delle marinerie della Sicilia Occidentale i dettagli della nuova normativa europea che ha introdotto la controversa licenza a punti per i pescherecci e imposto nuove regole e ulteriori controlli in mare e sui mercati. A pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo sistema di regole europee - una serie di norme contro la quale nei mesi scorsi si è mobilitato l’intero settore ittico con tensioni in molte marinerie - a illustrarne contenuti e criticità ai pescatori dell’area occidentale dell’isola è stato, oggi, il presidente di Legacoop Pesca Sicilia, Pino Gullo. Settori Territori Il sistema normativo europeo, i cui decreti attuativi sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale l’8 maggio, interessa pescherecci e comandanti delle navi che con l’applicazione delle nuove regole non saranno soltanto multati in caso di infrazione. “Con la patente a punti siamo di fronte all’emblema di una riforma europea dei controlli sulla pesca fortemente contestata non solo da Lega Pesca, ma anche dalle associazioni di molti altri paesi mediterranei, perché tagliata e studiata sul modello di pesca in uso di pescherecci che operano nei mari del nord Europa”, ha affermato nella sua relazione, Pino Gullo, presidente regionale di Legacoop Pesca. “Questa riforma è di difficile applicazione alla pesca del sud Europa - ha continuato Gullo - ed è percepita dalla categoria come vessatoria e punitiva”. Ad esempio, ogni volta che si commette un’infrazione, scattano le sanzioni sia per il comandante responsabile delle operazioni a bordo che per l’armatore titolare della licenza di pesca. Per la piccola pesca, dove le figure del comandante, dell’armatore e del proprietario spesso coincidono, c’è il rischio che uno stesso soggetto veda assegnarsi una tripla penalizzazione per la stessa trasgressione. “Le regole però ci sono - ha continuato Gullo - e ora, mentre si prosegue la battaglia per ottenerne modifiche significative e perché il sacrosanto rispetto delle regole non si traduca in ingiuste penalizzazioni per la filiera, bisogna rispettarle. Non è con le promesse di abolire la licenza a punti, di ridurre il costo del carburante, o di poter continuare la cattura di specie vietate dalla UE che si combatte il grave stato di disagio e difficoltà dei pescatori”. “La crisi si combatte rilanciando le proposte avanzate unitariamente dalle Associazioni Pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e già all’attenzione del Governo e del Parlamento, che vanno dalla stabilizzazione degli ammortizzatori sociali alla certezza di attuazione del fermo pesca 2012, dalla semplificazione alla riforma della fiscalità di settore, fino al rafforzamento del credito agevolato per sostenere i bisogni delle imprese”, ha affermato ancora il Presidente di Legacoop Pesca Sicilia. “Servono regole chiare - ha aggiunto il presidente Pino Gullo - e serve anche che il Governo regionale, che ne ha facoltà, legiferi per arginare il fenomeno dilagante della falsa Imprese Sondaggio Settori pesca sportiva e dilettantistioca. Un trucco, spesso utilizzato dagli abusivi, per aggirare le regole mascherandosi da sportivi e dilettanti. In tutta Italia i pescatori sportivi sono 2 milioni - ha concluso Gullo - di questi ben 700 mila sono in Sicilia e fanno concorrenza sleale a chi, come i pescatori professionali, è costretto a sottostare a norme severissime. LEGA PESCA Soddisfazione di Lega Pesca per il progetto Sanpei Saranno gli alunni delle mense scolastiche romane a poter beneficiare per primi di gusto e qualità del pesce fresco proveniente da acquacoltura biologica nazionale, grazie ai positivi di risultati di un progetto battezzato SANPEI (Sano come un Pesce biologico Italiano), finanziato dal Ministero delle Politiche agricole e Forestali, e realizzato con il coinvolgimento dei produttori associati ad AMA (Associazione Mediterranea Acquacoltori) di Lega Pesca (72 imprese aderenti, per un fatturato aggregato di circa 60 milioni di euro). La sperimentazione appena conclusa in due scuole elementari del Comune di Roma, con la somministrazione di spigole, orate e cefali a 400 tra alunni ed insegnanti, preannuncia immediate ricadute concrete: nel Primo piano Legacoop 19 nuovo Capitolato in arrivo per l’aggiudicazione dei servizi per le mense scolastiche del Comune capitolino, per la prima volta, accanto al congelato, sarà prevista e premiata l‘introduzione di pesce fresco di allevamento nazionale. Aver potuto dimostrare che la filiera del pesce fresco di allevamento è compatibile con quella della ristorazione scolastica rappresenta una novità di grande rilievo per la filiera ittica, dichiara Ettore Ianì, presidente Lega Pesca: una novità destinata a scalfire il predominio finora incontrastato, nei menù scolastici, di prodotti ittici congelati di provenienza estera, come i famigerati pangasio e halibut, che consentirà di migliorare la qualità dell’alimentazione dei bambini, e di aprire inedite prospettive di mercato per i produttori, soprattutto in un momento di grave crisi come quella attuale. Le imprese associate ad AMA coinvolte nel progetto, spiega il direttore Eraldo Rambaldi, sono state la Maricoltura Mattinatese di Foggia, per la fornitura di spigole ed orate, e per la fornitura di cefali l’Azienda Vallicola Lago di Paola di Sabaudia (LT), che ha anche ospitato le visite didattiche delle scolaresche nell’ambito delle attività educative del progetto, volte alla promozione della conoscenza delle attività di acquacoltura e del consumo delle principali specie di allevamento. Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Veneto 20 VENETO >> Reggio Emilia La Direzione Legacoop si riunisce a Vicenza >> Forlì Cesena >> Lazio La Direzione di Legacoop Veneto è convocata per il 4 giugno 2012 allo ore 6.00 in prima convocazione e per il 22 giugno 2012 alle ore 9.00 in seconda convocazione, a Vicenza presso il Viest Hotel (via U. Scarpelli, 41-ex Strada Pelosa, 241), per l’approvazione del bilancio di Legacoop Veneto 2011. A seguire, con inizio alle 10.15, si svolgerà l’Assemblea regionale delle cooperative aderenti a Legacoop Veneto. >> Basilicata Il 22 giugno Assemblea regionale delle cooperative di Legacoop >> Reggio Emilia >> Cesena >> Liguria >> Marche >> Puglia Tutti siamo chiamati ad affrontare la difficile situazione economica, nessuno escluso: imprese, lavoratori, cittadini. Certo resta fondamentale la necessità di una forte azione politica e di politica economica, finalizzata a modernizzare e riformare il Paese, ma è importante che ciascun soggetto economico e sociale (nel pubblico come nel privato), si senta responsabile e responsabilizzato del proprio pezzetto di lavoro da fare. Di fronte alle sfide e alle difficoltà che impongono a ciascuno di fare la propria parte, la Cooperazione, con la propria capacità di sperimentare nuove soluzioni e tracciare nuove strade, offre un contributo prezioso. Intorno a queste riflessioni si snoderà l’Assemblea regionale delle cooperative aderenti a Legacoop Veneto di venerdì 22 giugno a Vicenza (ore 10.15-13.00, Hotel Viest, via U. Scarpelli, 41-ex Strada Pelosa, 241), cui sono invitati tutti i membri della Direzione regionale, dei Direttivi provinciali e i presidenti delle Associate. Un momento per trasmettersi e trasmettere esperienze e progetti, valutare il lavoro fatto e quello che resta da fare. Nuova imprenditorialità cooperativa, qualificazione dell’impresa, internazionalizzazione e innovazione, sono i principali fronti che vedono quest’anno impegnata Legacoop Veneto nella realizzazione di una serie di progetti inseriti nell’ambito della L.r. 17/2005. Azioni che si iscrivono tutte nell’impegno di Legacoop Veneto e della Cooperazione a difendere e a valorizzare quel Primo piano Legacoop Settori Territori capitale sociale, che è un collante essenziale per la tenuta del nostro tessuto socioeconomico, in un momento tanto difficile. Programma: ore 10.15 APERTURA DEI LAVORI Le idee e le azioni della cooperazione. i progetti delle cooperative e di Legacoop Veneto (L.R. 17/2005) Interventi di: Claudio Agnoli, Cadore Società Cooperativa Sociale, Michele Boscolo Marchi, Cooperativa Vongolari Sottomarina Lido, Società Cooperativa, Paolo Dalla Bella, IsfidPrisma Società Cooperativa, Cristiana Del Monaco, Pierreci Codess Coopcultura Società Cooperativa, Alberto Grolla, D&C Modelleria Società Cooperativa, Mirko Pizzolato, Il Sestante Cooperativa Sociale, Silvio Sterzi, Cooperativa Agricola La Primavera. Dibattito Conclusioni di Don Dino Pistolato, Presidente C.S.U. G. Zorzetto e Direttore Caritas Venezia, Gianfranco Lucatello, Presidente Legacoop Veneto. REGGIO EMILIA Bellacoopia, presentata la ricerca della Scuola media di Busana Per il progetto di Legacoop gli studenti della 1ªA hanno realizzato una ricerca sulla cooperativa Nasseta e su un antico documento matildico. Dopo la giornata conclusiva di Bellacoopia Impresa, in questi giorni sta terminando anche la presentazione dei progetti delle scuole medie reggiane che partecipano a Bellacoopia Ricerca, l’iniziativa promossa da Legacoop Reggio Emilia. Gli studenti delle scuole medie nel corso dell’anno scolastico hanno realizzato ricerche su temi storici o sociali, con una attenzione particolare alla cooperazione e alla sua presenza sul territorio. Nei giorni scorsi è stata presentata a Busana Imprese Sondaggio Territori la ricerca della 1ªA dell’Istituto Comprensivo Ludovico Ariosto. I giovanissimi studenti di Busana hanno realizzato una ricerca sulla cooperativa Nasseta di Acquabona, che opera anche nel settore della forestazione e della cura del territorio. Hanno poi completato il lavoro con una ricerca su un documento storico del 1098, il “Placito di Garfagnolo”, relativo alle diatribe sulla proprietà dei boschi nell’alto Appennino. Gli studenti della 1ªA, partendo dal testo, dalla vicenda narrata e dal contesto storico, hanno immaginato e scritto un diario sugli avvenimenti descritti dal “Placito di Garfagnolo”, redatto da immaginari personaggi del tempo. Un lavoro accurato e suggestivo, che è stato presentato dagli stessi studenti. La ricerca è servita per mettere in evidenza il ruolo che la cura e l’utilizzo dei boschi ha avuto e ha tutt’ora nei territori della montagna reggiana, nei paesi cioè dove vivono gli studenti. Molto interessante è anche il contenuto didattico pedagogico della ricerca. All’iniziativa di presentazione sono intervenuti il dirigente scolastico Lorenzo Franchini, le insegnanti che con passione hanno seguito la classe, Mara Redeghieri e Stefania Vero e il presidente della cooperativa Nasseta Marco Costa. Erano presenti anche insegnanti ed ex insegnanti della scuola e Carlo Possa per Legacoop. REGGIO EMILIA “Re-generation”,riuscital’iniziativa deigiovanicooperatoridiLegacoop E’ stata una bella iniziativa quella organizzata dai giovani cooperatori reggiani di Generazioni, il network di Legacoop Emilia-Romagna dei cooperatori under 40. “Re-generation”, questo il titolo dato all’evento, si è svolto il 18 maggio con le modalità del BarCamp, una non-conferenza i cui temi sono stati proposti dagli stessi intervenuti, per l’occasione con un tempo a disposizione ciascuno di otto minuti. Il tutto è stato organizzato nei suggestivi spazi dell’Ostello della Ghiara, gestito dalla cooperativa siciliana Ballarò. Dopo l’apertura dei lavori da parte di Chiara Migliorin, coordinatrice reggiana di Generazioni, ha guidato i lavoro di “Re-generation” Roberto Grossi, altro rappresentante di GePrimo piano Legacoop 21 nerazioni. Sono intervenuti, cooperatori, imprenditori privati, ricercatori, animatori di associazioni. Hanno parlato Dario Vioni (Exit Strategy), Nicola Bigi (Start-up fra web e tradizione: un modello emiliano), Lorenza Bronzoni (Verso una comunità di imprese del sapere e della conoscenza), Massimo Bonazzi (Relazione e Social Network), Federico Parmeggiani (Governance e partecipazione: modelli per le nuove generazioni di imprese), Marco Appiotti (Un progetto partecipativo: “La nostra scuola”), Nicola Carpanoni (Il car-pooling come cooperazione: verde ed economica), Antonio Caselli (Da impresa a cooperativa: Greslab coop, una storia a lieto fine), Andrea Capelli (Il rinnovamento in politica e in azienda: un passo necessario per la società del futuro), Francesca Malagoli (Mondo del lavoro e Welfare: per diventare presto un “paese per giovani” e un “paese per donne”), Gino Verrelli (Linking Business soc. coop ripensa il modo di fare Business), Davide Baruzzi (Network management: non ci sono scorciatoie), Claudia Melli –(Cooperazione sociale & C). E’ intervenuto alla fine anche il presidente della cooperativa Ballarò, Massimiliano Lombardo, che ha raccontato l’esperienza di una cooperativa di giovani siciliani che ora gestisce diversi e importanti ostelli in varie città italiane. Tutti gli interventi, di grande interesse, sono stati nei tempi previsti: dalla giornata è emerso che c’è voglia di innovare, e che la cooperazione, sia come forma di impresa che come forma di relazione (tra persone e imprese), ha ancora un futuro. FORLÌ CESENA Gli studenti del liceo classico “animatori per un giorno” A diciassette anni non è usuale trascorrere una giornata intera in una casa di riposo. E invece è proprio quello che hanno voluto Settori Territori fare gli studenti della 4A del Liceo classico Morgagni di Forlì, trasformandosi per un giorno in “animatori” per gli ospiti della casa di riposo Orsi Mangelli di Vecchiazzano. Danze romagnole, canto, sport, arte varia: i ragazzi hanno dedicato volontariamente un pomeriggio extrascolastico ai loro “nonni adottivi”, donando un po’ del loro tempo libero in maniera del tutto disinteressata. Da Celentano a Romagna Mia passando per La Fiera dell’Est, gli utenti della Casa di Riposo hanno apprezzato l’animazione, sfociata in un gran finale con alcuni anziani che hanno ballato in gruppo con gli studenti. L’idea è nata dalla partecipazione degli studenti a Bellacoopia, il progetto di educazione alla mutualità promosso da Legacoop Forlì-Cesena, giunto alla nona edizione. A fare da tutor alla classe, infatti, è la cooperativa sociale CAD, che è parte del consorzio di gestione della casa di riposo. Gli Istituti Superiori della Provincia che partecipano all’edizione 2012 di Bellacoopia sono quattro. Oltre al Morgagni, l’ITC Matteucci, il Liceo Scientifico De Calboli e l’Istituto Agrario Garibaldi di Cesena. Un centinaio i ragazzi coinvolti. CESENA All’Apofruit “Campus Cloud International” Il 30 maggio all’Apofruit di Cesena le imprese di tutti i settori sono state messe di fronte alle opportunità e alle sfide poste dai Paesi ad alto tasso di espansione, con un format innovativo sviluppato da Legacoop Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini ed SCS Consulting. Ad animare l’incontro l’esperto di comunicazione inglese Phil Taylor. La crisi economica in molte parti del mondo non sanno nemmeno cosa sia. Per questo il “mantra” che le imprese si sentono ripeImprese Sondaggio Territori tere è “internazionalizzare”. Ovvero, lavorare all’estero. “Ma per una cooperativa è più difficile: non si può de localizzare”, spiega il direttore di Legacoop Forlì-Cesena, Monica Fantini. “Ci sono valori da rispettare, comunità da tutelare, il lavoro dei soci da proteggere”. Eppure anche una cooperativa può arrivare ai mercati internazionali con successo, senza dimenticare il proprio patrimonio di mutualità, e lo dimostrano numerose esperienze. Tra le imprese che hanno partecipato, la stessa Apofruit, gruppo C.A.C., Polo Autotrasporti, Be.Ca. Engineering, Anima Mundi, Deco Industrie, Fruttagel, Idrotermica Coop, CEIF, Giuliani. “L’obiettivo è avviare un percorso concreto per dare a cooperative di tutte le dimensioni e di tutti i settori – costruzioni, alimentare, industriale, servizi – gli strumenti per sviluppare nuovi mercati esteri, lanciare nuovi prodotti o esplorare nuove nicchie”, aggiunge il direttore di Legacoop Ravenna, Valeriano Solaroli. Campus Cloud International si basa sul format 2.0 sviluppato da Legacoop insieme ad SCS Consulting in occasione dell’ultima Settimana del Buon Vivere. Di fronte all’esperto di comunicazione inglese Phil Taylor i rappresentanti delle imprese sono stati divisi in gruppi di lavoro e chiamati a interagire tra di loro. I loro risultati saranno condensati in video girati con gli smartphone e proiettati a un panel di esperti che comprende un’agenzia internazionale di gestione del rischio, un avvocato esperto in fiscalità e contrattualistica internazionale e una banca di investimenti in grado di fornire alle imprese supporto nella ricerca di finanziamenti per l’internazionalizzazione. L’intera mattinata è stata seguita in diretta sui social network e sui blog. Al termine del Campus Cloud, per le imprese interessate, il percorso di formazione, affiancamento e tutoraggio continuerà con il supporto delle Legacoop coinvolte. “Sappiamo che a frenare i processi di internazionalizzazione ci sono numerosi fattori, non semplici da affrontare: l’incertezza delle regole, la difficoltà a trovare personale adeguato, le dimensioni degli investimenti richiesti, i problemi linguistici e i rischi intrinseci. Ma le imprese romagnole lavorano già in rete e crediamo che attivare processi di scambio e di formazione sia la chiave giusta per aumentare il nostro livello di competitività internazionale mantenendo i Primo piano Legacoop 22 nostri valori”, ha concluso il direttore di Legacoop Rimini, Massimo Gottifredi. LIGURIA Liberalizzazioni e sviluppo economicoperilrilanciodelsistemaItalia Venerdì 8 giugno a Genova si terrà la tavola rotonda, organizzata da Legacoop Liguria, sul tema “Liberalizzazioni e sviluppo economico per il rilancio del sistema Italia”. Interverranno: Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria; Gianfranco Polillo, sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze; Claudio Burlando,presidente Regione Liguria. Il dibattito sarà moderato da Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera. L’appuntamento è alle 16.30 presso la Sala del Capitano a Palazzo San Giorgio nella zona del Porto Antico di Genova. Bellacoopia, le cooperative ideate dalle scuole liguri Mercoledì 30 maggio dalle 10 alle 12, nella Sala Grande del teatro della Gioventù di Genova, si è tenuta la premiazione della V edizione del concorso “Bellacoopia”: il percorso di educazione cooperativa rivolta alle classi delle scuole secondarie superiori che si è sviluppato durante l’anno scolastico 2011/2012. Otto le classi vincitrici del concorso regionale, promosso da Legacoop Liguria, in collaborazione con CCIAA, Coop Liguria, Fondazione Coopsette, CLP, Coopfond, Cooperativa Pandora, con il patrocinio della Regione Liguria, Provincia di Genova e del Comune di Genova. Come nelle edizioni precedenti la sfida per gli studenti è stata quella di simulare la costituzione di un’impresa di tipo cooperativo, per realizzare un’idea imprenditoriale vincente, attraverso un impegnativo iter didattico accompagnato da un tutor. Le classi coinvolte hanno avuto modo di apprendere tecniche di gestione aziendale, scoprire la storia, l’organizzazione e i valori del movimento cooperativo. I giovani, grazie alla docenza di alcuni esperti, hanno prima acquisito le nozioni necessarie e poi hanno, virtualmente, fondato la propria cooperativa, scegliendo tra i compagni quelli Settori Territori più adatti a ricoprire vari ruoli: innanzitutto quelli rappresentativi, come il Presidente e il Vice Presidente, ma anche l’economo e il responsabile delle relazioni esterne. Avviando inoltre una ricerca di fondi – ipotetici ovviamente – per finanziare il proprio progetto, stendendo un business plan ed infine producendo un piano di promozione e marketing per pubblicizzare la loro impresa. Un ulteriore sostegno alla didattica è stata la realizzazione di uno spazio web, curato dalla cooperativa Diciannove, in cui i ragazzi hanno potuto condividere l’esperienza e scambiare i materiali didattici. Mercoledì 30 maggio gli otto progetti sono stati presentati al pubblico e ciascuna classe ha ricevuto un contributo di mille euro. Dichiarazioni Gianluigi Granero, Presidente Legacoop Liguria “La Cooperazione può essere una straordinaria opportunità per le giovani generazioni liguri. Fin dalle sue origine è stata un mezzo di promozione sociale ed innovazione dei mercati, oggi ci auguriamo che possa essere utile ai giovani quale strumento di autoimprenditorialità e protagonismo sociale ed economico. Il rapporto Istat 2012 disegna, per la prima volta dal dopoguerra, un quadro di netto peggioramento delle opportunità di riuscita sociale ed occupazionale dei giovani.Vogliamo essere al loro fianco per aiutarli a realizzare i loro progetti imprenditoriali e di impegno sociale. La formula cooperativa oggi può essere una risposta non solo a pressanti necessità sociali, ma anche alle aspirazioni dei giovani di perseguire un progetto professionale stimolante, in un ambito partecipativo democratico, in un settore economico nel quale ci si possa sentire protagonisti. Bellacoopia si inserisce nel contesto di un rinnovato impegno da parte di Legacoop Liguria per promuovere i talenti giovanili grazie anche ad un nuovo progetto che abbiamo presentato recentemente a Bruxelles e che ha l’obiettivo di far diventare Genova punto di riferimento fondamentale per le nuove generazioni in campo professionale. E a queste nuove generazioni – con iniziative come Bellacoopia – desideriamo far conoscere le potenzialità e i vantaggi di costruire il proprio futuro lavorativo tramite la cooperativa”. Dichiarazioni Mauro Bruzzone,Vice Presidente di Coop Liguria “Per Coop Liguria il progetto Bellacoopia è Imprese Sondaggio Territori una naturale evoluzione di tutte le attività che svolgiamo a sostegno della didattica nelle Scuole attraverso i programmi di Educazione al Consumo Consapevole, in atto da oltre trent’anni, che sempre di più si sono sviluppati sui temi della cittadinanza, della cooperazione, dell’intercultura. Programmi che ogni anno coinvolgono 13 – 14 mila bambini e ragazzi della nostra regione. Bellacoopia rappresenta anche un’interessantissima occasione per avvicinare davvero il sistema scolastico al mondo del lavoro. I ragazzi si misurano così con le opportunità offerte dalla formula imprenditoriale cooperativa, praticabile dai giovani di qualsiasi estrazione sociale, culturale, etnica e al tempo stesso accessibile soltanto a patto di condividerne i valori di solidarietà, di mutuo sostegno, di trasparenza e rispetto delle regole, di valorizzazione delle persone e del loro lavoro collettivo, di radicamento nel territorio. E’ nell’attuazione di questi valori e di questi principi che i giovani possono trovare la strada per realizzare i loro sogni professionali. E a questi sogni vogliamo dare tutto il nostro sostegno ”. Le otto cooperative ideate dalle scuole liguri premiate Istituto G. Capellini – N. Sauro della Spezia, Classe: 5TMB La cooperativa MareAmico vuole offrire ai giovani, con particolare attenzione alle persone con disabilità di vario genere, attività ludico – didattiche legate al mare, nella meravigliosa cornice dello spezzino per rivalutarne il territorio e avvicinare la cittadinanza alla conoscenza e al rispetto del mare. Istituto B. Marsano di Genova, Classe: IV C La cooperativa In Cavorsi si propone la valorizzazione di attività legate alle zone rurali dell’entroterra e delle tradizioni liguri quali, ad esempio, la coltura del castagno.Attraverso la cooperativa verranno gestiti i castagneti, un Primo piano Legacoop 23 mulino, un centro di apicoltura e un punto vendita. IIS Montale – Nuovo I.P.C. di Genova, Classe: 4^A P.M. La cooperativa Soltech propone la realizzazione e la gestione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, nel pieno rispetto dell’ambiente. Istituto Nautico San Giorgio di Genova, Classi: 4C2/3C2 costruttori navali La cooperativa Ital coop material test si indirizza nel campo della nautica e del navale. Attraverso l’uso del laboratorio di analisi, effettua controlli distruttivi su materiali quali il legno, i metalli e i materiali composti e non distruttivi quali ad esempio controlli radiografici, e magnetici. Istituto G. Ruffini di Imperia, Classe 4: B programmatori La cooperativa Perle del Ponente promuove servizi per il turismo e per operatori del settore, finalizzati alla promozione di prodotti turistici di interesse naturalistico volti alla scoperta dell’entroterra imperiese. Tra i percorsi proposti alcuni prevedono il trasporto con jeep alla scoperta della natura più nascosta. Istituto Superiore Ferraris Pancaldo di Savona, Classe: 4 liceo scientifico tecnologico La cooperativa Biozone si propone di promuove e informare in ambito agroalimentare con particolare attenzione al settore bio e all’intecultura. Proprio interesse è farsi da tramite tra aziende e mercato al fine di far conoscere il mondo del biologico e di farne comprendere le sue caratteristiche peculiari, rivolgendosi non solo ad un mercato italiano ma anche europeo. Istituto tecnico per ragionieri Pertini di Varazze, Classe: 4°G ragionieri La cooperativa Compostiamoci Bene effettua i servizi di raccolta rifiuti organici presso negozi, agriturismi, supermercati trasformando tale materia in compost, da destinare alla vendita alle aziende agricole del territorio. C.F.P. Villaggio del Ragazzo di San Salvatore di Cogorno, Classe: III anno operatore meccanico La cooperativa Fashion car style si occupa di aggiustaggio e personalizzazione auto. Offre servizi di meccanica/elettrauto/carrozzeria ad aziende e privati interessati alla personalizzazione dei propri mezzi ed opera in vari settori, da quello del car tuning a quello dei veicoli destinati ai portatori di handicap. Settori Territori MARCHE Legacoop Marche e Krinomai: frutta snack, bilancio Settantamila vaschette di frutta fresca distribuite nelle scuole delle Marche e in diversi uffici pubblici e privati sono il resoconto di cinque anni dell’azione a favore del consumo consapevole e di un’educazione alimentare salutare di cui si è parlato nel convegno “Frutta Snack, bilancio di un’esperienza pilota”. L’iniziativa, organizzata da Legacoop Marche e da Krinomai, con il sostegno del Piano di sviluppo rurale Misura 1.1.1.b, si è svolta il 31 maggio, nel Liceo artistico statale “V. Preziotti” di Fermo, uno degli istituti scolastici che hanno aderito al progetto in questi anni. All’incontro sono stati presentati i risultati dell’azione gestita dalla Cooperativa Verde Valdaso di Moresco (Fm). Sono intervenuti Roberto Capponi, dirigente scolastico del Preziotti, Nella Brambatti, sindaco di Fermo, e Fabrizio Cesetti, presidente della Provincia di Fermo. Hanno partecipato al convegno, moderato da Teodoro Bolognini, responsabile settore Agroalimentare Legacoop Marche, Valeriano Vallorani, presidente della Cooperativa Verde Valdaso, Massimo Brusaporci, direttore “Alimos alimenta la salute” di Cesena, Elisabetta Benedetti, referente Agenzia regionale sanitaria del progetto “Guadagnare salute”, Mauro Angelini, presidente Legacoop Marche, Gianluca Carrabs, amministratore unico Assam, insieme a Paolo Petrini, vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura, e Marco Luchetti, assessore regionale al Lavoro. LAZIO Alleanza cooperative, sulle tariffe taxi assenza di criteri d’impresa Le recenti approvazioni da parte della Giunta Capitolina della modulazione tariffaria e delle nuove tariffe predeterminate indicano una pericolosa assenza di criteri economici e imprenditoriali sul sistema tariffario taxi nel suo complesso. Fatto salvo il principio dell´analisi dei costi, il resto è stato tutto concepito per favorire le centrali radio e i servizi di noleggio con conducente, che potranno ora farla da padrona. Ma in tutto questo si è dimenticato colpevolmente l´inImprese Sondaggio Territori teresse del tassista e del cittadino utente di servizio taxi. Grave l´aver modulato una tariffa che aumenta a dismisura con l´aumentare del percorso e non aver pensato a un sistema che avesse gravato maggiormente sui piccoli spostamenti, certamente l´impatto per il cittadino sarebbe stato più accessibile. Le undici tariffe prederminate scateneranno confusione e sono l´antitesi della trasparenza, fornendo altresì a operatori scaltri uno strumento devastante per truffare i turisti, ignari della babele delle tariffe predeterminate. Tra l´altro, ma non per questo meno importante, il ciclo economico negativo non aiuterà questo sistema tariffario e allontanerà definitivamente la realizzazione del numero unico. Insomma il potere dei sindacati si è concretizzato, e gli operatori del settore sono assai preoccupati per quello che potrà accadere loro e le cooperative non possono tacere questa giusta preoccupazione. E´ quanto si legge in una nota congiunta di LegacoopServizi Lazio, Confcooperative Trasporto Persone e AGCI Lazio. PUGLIA Cooperative di Comunità, la “green economy” di Melpignano La Cooperativa di comunità di Melpignano (Le) è al lavoro. I cittadini, costituitisi in cooperativa, hanno fornito i propri tetti per elargire energia fotovoltaica all’intera comunità. Un progetto di vera “green economy”, di cui si è parlato in una conferenza stampa, dal titolo “Muovere l’economia non sarà un’impresa”, tenutasi il 28 maggio nella cittadina leccese, con la partecipazione dei presidenti di Legacoop nazionale e di Legacoop Puglia, Giuliano Poletti e Carmelo Rollo. La cooperativa di comunità a responsabilità limitata di Melpignano si è costituita il 18 luglio 2011: caso unico in tutta Italia. Si è realizzata una rete diffusa di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici e privati del territorio comunale, favorendo lo sviluppo di una nuova forma di gestione dei servizi pubblici e di nuove opportunità d lavoro. In che modo? Semplicemente con l’utile che sarà ricavato dalla produzione di energia residua al consumo del fabbisogno domestico. L’utile, infatti, che non può essere ripartito tra i 120 soci (utenti) che hanno aderito alla società, Primo piano Legacoop 24 sarà ridistribuito in due modi: potrà essere “utilizzato” per garantire quei servizi necessari al benessere della propria comunità, come la sistemazione di piazze, strade, marciapiedi, parchi urbani, etc., oppure potrà garantire nuova occupazione, tramite ad esempio, la gestione di mense, manutenzione del verde, stradale, etc. La Comunità Cooperativa, dunque, promossa nell’ambito della collaborazione tra Legacoop e Associazione Borghi Autentici d’Italia, sarà, da un lato, l’indiscussa sovrana delle decisioni da prendere in merito alla gestione dell’utile, dall’altro beneficerà in forma gratuita dell’energia che sarà prodotta dai pannelli fotovoltaici e di un rimborso economico di quella energia prodotta e non utilizzata immessa in rete. La green economy unisce finalmente pubblico e privato per il benessere collettivo. Importanti, infatti, per la realizzazione di questo progetto, è stato dapprima il Comune, che è entrato nella compagine sociale come socio sovventore, e, successivamente, Coopfond, il fondo per la promozione cooperativa di Legacoop e Coopfidi. Determinante è stata Banca Etica, che ha sostenuto gran parte del finanziamento necessario per la realizzazione degli impianti. Il presidente di Legacoop Puglia si dice “profondamento soddisfatto ed entusiasta per aver dato un contributo a un progetto che è una risposta concreta dei cittadini a questo momento di recessione. Nella cooperativa di comunità i cittadini, le persone, sono protagonisti indiscussi del proprio futuro. Una forma di autogestione delle proprie risorse che è meritoria e che ci auguriamo venga presa ad esmpio in moltissimi altri comuni”.All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo, la presidente della Comunità Cooperativa Melpignano, Cristina Schirinzi, e il presidente Borghi Autentici d’Italia, Stefano Lucchini. Tagli; Rollo“La becera politica è inutile, serve ascoltare le persone” “Il bene della Puglia e dei nostri comparti produttivi non si fa con la becera politica, avulsa dalle vere esigenze dei cittadini, fortemente provati dalla crisi di tutti i settori. Bisogna parlare direttamente con le persone, ascoltarle e agire di conseguenza”. Il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Settori Territori Rollo, lo sottolinea in risposta alle polemiche sollevate questi giorni in merito alle difficoltà delle industrie territoriali e della presunta indifferenza delle istituzioni. “Parole inutili - denuncia Rollo -. Ritengo si stia perdendo il senso vero di un’azione, che deve essere congiunta, da parte di tutte le associazioni di categoria, delle istituzioni, dei sindacati, di far riprendere la nostra economia da tempo al collasso”. “Legacoop Puglia, come associazione delle cooperative, è da tempo impegnata nel progetto delle cooperative di comunità come modello economico di ripresa (a Melpignano i cittadini, costituitisi in cooperativa, forniscono energia solare a tutto il paese: un vero e proprio modello di autosufficienza!) ma, soprattutto, come risposta vera alla crisi. I tagli del Governo nazionale sono un dato di fatto, come quelli agli enti locali e ai comuni. Dobbiamo essere protagonisti di una ripresa che, in questo momento, deve venire dal basso, unendo le forze. Le tensioni che hanno animato la politica regionale di questi ultimi giorni hanno riempito le pagine dei giornali ma, soprattutto, svilito ancora di più i cittadini, che hanno bisogno di risposte immediate e concrete. Non di parole lanciate come dardi”. A Lecce, V edizione del “Bollenti Spiriti Camp” Il 31 maggio, 1 e 2 giugno 2012 si terrà a Lecce la quinta edizione del Bollenti Spiriti Camp: tre giorni dedicati alle idee e ai progetti dei giovani pugliesi e al futuro della nostra regione. Il BS Camp serve a dare spazio, voce e occasioni di incontro a migliaia di giovani pugliesi che stanno realizzando progetti e attività nel campo della creatività, dell’innovazione,della solidarietà, dello sviluppo locale. Il BS Camp è una finestra su una possibile Puglia del futuro: creativa, solidale, sostenibile “Tutti partecipanti, nessuno spettatore”. Il metodo è ispirato alla rete internazionale delle non-conferenze o BarCamp. Il programma non è deciso in anticipo dagli organizzatori ma costruito dai partecipanti che si iscrivono sul sito di Bollenti Spiriti. L’invito ad iscriversi è rivolto ai giovani che in Puglia stanno realizzando un’esperienza di attivazione: progetti PrinImprese Sondaggio Territori cipi Attivi, Laboratori Urbani ma anche imprese, cooperative, start up, associazioni. Sul sito Bollenti Spiriti verrà pubblicato in progress il programma e l’elenco dei progetti iscritti. Il BS Camp si svolgerà a Lecce presso Manifatture Knos, in via vecchia Frigole 36, un centro culturale nato dal recupero di una vecchia scuola di formazione per operai metalmeccanici che ospita, tra le altre cose, il Cineporto. Durante i 3 giorni lo spazio verrà allestito con: un palco centrale per le presentazioni; un’area expo con circa 80 spazi espositivi; sale attrezzate con impianto audio/video, PC e connessione Internet; una sala cinema; una sala teatro; un cortile esterno con un palco attrezzato.Al BS Camp ogni giornata ha un tema. Per dare spazio a tutti, chi si iscrive deve scegliere una singola giornata per presentare le proprie attività. Immaginiamo uno spazio che si reinventa ogni giorno. Giovedì 31 maggio: La giornata del Territorio: dedicata ai progetti che si occupano di Agroalimentare, Beni culturali, Architettura, Ecologia e ambiente, Rifiuti e riciclo, Energia, Ospitalità e ristorazione,Territorio,Trasporti e mobilità, Turismo, Animali, Sviluppo sostenibile. In questa giornata vogliamo organizzare il terzo meeting dei Laboratori Urbani Bollenti Spiriti. Venerdì 1 giugno. La giornata della Conoscenza dedicata ai progetti che si occupano di Innovazione tecnologica, Informatica, Ricerca scientifica, Web e multimedia, Comunicazione, E-learning, Editoria, Scuola e formazione, Imprenditorialità, Moda e Design. In questa giornata vogliamo dare appuntamento a tutti quelli che si occupano, in Puglia e in Italia, di politiche per i giovani. Sabato 2 giugno: La giornata della Cittadinanza dedicata ai progetti che si occupano di Inclusione sociale, Infanzia, Cittadinanza Attiva, Disabilità, Migranti, Non profit, Legalità, Lavoro e occupazione, Cooperazione internazionale, Salute e benessere, Volontariato, Tempo libero, Scambi internazionali, Sport. In questa giornata, insieme a Libera e Flare, vogliamo organizzare un workshop dove imparare a fare antimafia sociale sul territorio. Se vuoi presentare il tuo progetto o la tua organizzazione, devi iscriverti sul sito Bollenti Primo piano Legacoop 25 Spiriti entro il 20 maggio, indicando il giorno che preferisci (31 maggio, 1 o 2 giugno) e il tipo di attività che intendi svolgere. Se invece hai un’idea e vuoi sapere come realizzarla, al Bollenti Spiriti Camp puoi trovare informazioni su bandi e opportunità, ma anche ispirazioni, alleanze e collaborazioni. Al BS Camp sono benvenute tutte le persone che vogliono imparare, incontrarsi e condividere in un ambiente libero e aperto. Bollenti Spiriti Camp 2012 è ideato e organizzato dalla Regione Puglia, Assessorato alle Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale. dei debiti, l’abbattimento dei costi di interesse e l’erogazione di microcredito, ampliando così l’intervento a livello regionale. Si tratta sicuramente di un altro importante segnale per le imprese lucane alle prese con problemi quotidiani finanziari che stanno creando un serio ostacolo alla normale attività. È quanto sostengono i rappresentanti delle Organizzazioni imprenditoriali sottoscrittrici del manifesto “Pensiamo Basilicata” che, nell’apprezzare il grande senso di responsabilità del sistema camerale lucano, auspicano ulteriori interventi in tale direzione da parte degli altri enti istituzionali sensibili all’emergenza determinatasi in regione. BASILICATA Gli imprenditori di“Pensiamo Basilicata”sul Patto di stabilità Plauso alla Camera di Commercio di Potenza e Matera I rappresentanti delle Organizzazioni imprenditoriali sottoscrittrici del manifesto “Pensiamo Basilicata” esprimono grande plauso all’iniziativa della Camera di Commercio di Potenza, che ha stanziato un milione di euro pari circa ad un terzo delle risorse che la stessa mette a disposizione annualmente per la promozione alle imprese - per rispondere all’emergenza creditizia che ha ridotto in ginocchio larga parte delle piccole e medie imprese della provincia. Si tratta di risorse che consentono di alleviare la situazione finanziaria delle imprese con un abbattimento dei costi per finanziamenti, una possibilità di dilazione del debito e l’accollamento dei costi d’interesse da parte dell’Ente camerale. Si ritiene, questo, un atto di grande responsabilità da parte dell’Ente camerale, che parte dalla consapevolezza che nei primi mesi del 2012 oltre 500 aziende hanno chiuso e che migliaia sono sull’orlo del baratro, ormai impossibilitate a far fronte anche a pagamenti minimi per garantirsi la sopravvivenza. Questo provvedimento rappresenta un segnale e un messaggio importante a tutte le altre Istituzioni per accelerare i tempi e mettere a loro volta in campo interventi che vadano nella stessa direzione. Dopo il provvedimento della Camera di Commercio di Potenza, anche la Camera di Commercio di Matera ha stanziato 500mila euro per andare incontro alle Pmi in difficoltà, attraverso misure che produrranno la dilazione Settori Territori Il dibattito consiliare sui vincoli del Patto di stabilità, sviluppatosi lunedì 28 maggio, individua una possibile direttrice verso cui orientare congiuntamente gli sforzi nel tentativo di superare i problemi e dare ossigeno alle imprese. Questo il parere delle organizzazioni imprenditoriali “Pensiamo Basilicata”, che hanno condiviso la gran parte dei contenuti di una discussione che tuttavia, presentando elementi emersi nell’incontro con i capigruppo e anticipati dalla relazione di De Filippo, si sarebbe potuta già consumare durante il Consiglio regionale di martedì 22 maggio, visto lo stato di estrema difficoltà in cui versano le imprese e la conseguente necessità di accorciare i tempi delle risposte. Il Consiglio, partendo dalle sollecitazioni delle Pmi lucane - che sono la stragrande maggioranza del tessuto imprenditoriale ha chiesto, attraverso il presidente della Giunta regionale De Filippo, di sostenere a vari i livelli una proposta comune per liberare quote di Patto. I rappresentanti di “Pensiamo Basilicata” ribadiscono a tal proposito la volontà di fare la propria parte, intercedendo presso le rispettive organizzazioni nazionali, per superare una situazione in cui, come da tempo sostengono, è indispensabile l’impegno sincrono e unidirezionale di tutti i soggetti in campo. Nel prendere atto della decisione della Conferenza dei capigruppo di spostare la discussione nella competente Commissione, per gli opportuni approfondimenti tecnici e per condividerla con le associazioni im- Imprese Sondaggio Territori 26 prenditoriali, queste ultime auspicano una convocazione rapida e che in tale sede si arrivi con numeri precisi e proposte chiare onde procedere celermente alla stesura del documento definitivo, che non può prescindere dal ritiro della delibera di giunta regionale n. 222 del 2 marzo 2012 per sbloccare i pagamenti e che sia poi in linea con le indicazioni del Consiglio regionale: escludere dal Patto le royalties del petrolio e i fondi per la ricostruzione; garantire maggiori risorse ai Comuni e alle Province; ridurre la spesa pubblica; alleggerire con una moratoria decisa la pressione del credito, il problema che al momento asfissia maggiormente le imprese, imputando gli interessi alla Regione. Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Cir Food 27 CIR FOOD >> CMC Bilancio 2011 positivo, in crescita giro d’affari (+18%) e posti di lavoro >> Cooperativa Animazione Valdocco Ha avuto inizio il 25 maggio a Milano, con la prima delle 8 Assemblee territoriali dei soci, l’iter di approvazione del bilancio 2011 di CIR food che culminerà sabato 23 giugno 2012 con l’Assemblea Generale dei delegati. CIR food – cooperativa italiana leader nei servizi di ristorazione - archivia un anno decisamente positivo, nonostante il difficile contesto economico. I risultati di bilancio I ricavi hanno registrato un consistente aumento, passando dai 399,5 milioni di euro del 2010 ai 471,4 milioni del 2011 (+18%), principalmente per effetto dell’incorporazione delle società Eudania e SR Bolzano, ma anche grazie alla crescita per linee interne realizzata nel mercato della ristorazione collettiva e commerciale dove CIR food, al netto delle operazioni straordinarie, mostra un incremento del fatturato del 2,4%. La scomposizione per aree d’affari evidenzia che il 72,4% del fatturato (pari a 341,2 milioni di euro) è stato generato nella ristorazione collettiva, il 14,9% (pari a 70,2 milioni €) nella ristorazione commerciale ed il restante 12,7% (pari a 60 milioni €) nel segmento dei buoni pasto. A trainare l’area della ristorazione collettiva è il segmento della ristorazione scolastica, che con 134 milioni di euro di ricavi rappresenta il 28,4% dell’intero giro d’affari della cooperativa, seguito dalla ristorazione socio-sanitaria con 75 milioni di euro (16%). Complessivamente, CIR food nel 2011 ha prodotto e distribuito 75,7 milioni di pasti tra scuole, ospedali, aziende, caserme e locali commerciali. L’esercizio è stato contrassegnato anche da importanti investimenti: 20,6 milioni di euro, indirizzati alle nuove aperture ma anche all’ammodernamento delle strutture gestite nelle diverse aree territoriali, in relazione a capitolati di appalto che, sempre più spesso, richiedono piani di investimento integrati alla gestione delle commesse pubbliche. Ed è proprio la committenza pubblica – prevalente nel parco clienti di Cir Food – a produrre le tensioni finanziarie (a causa del pesantissimo ritardo nei pagamenti) che la cooperativa ha comunque assorbito anche nel 2011, nonostante un inevitabile calo della liquidità, gra- >> Fondazione Unipolis >> Koreja e Officine Cantelmo >> Apofruit >> SCS Consulting >> Camst >> Cooperativa Le Riunite >> CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio >> Cooperativa Socioculturale Primo piano Legacoop Settori Territori zie alla propria solidità con un patrimonio netto di 64,8 milioni €, di cui 16,3 di capitale sociale sottoscritto. L’utile netto di esercizio è pari a 7,6 milioni di euro (5,7 milioni nel 2010). Gli indicatori fondamentali mostrano una sostanziale stabilità, con un buon incremento del margine operativo lordo, passato dai 23,6 milioni di euro del 2010 ai 26,2 milioni del 2011 e un miglioramento del reddito operativo, salito da 16,7 ai 18,1 milioni € nel 2011. Decisamente in controtendenza rispetto al contesto socio-economico italiano i dati relativi all’occupazione: Cir Food al 31/12/2011 registra, infatti, il raggiungimento delle 10.643 unità (+23,5% rispetto al 2010), dato da attribuire non solo all’integrazione degli organici delle società acquisite, ma anche allo sviluppo nelle diverse aree del Paese. Da segnalare, sotto il profilo sociale, che la comunità aziendale di CIR food è composta per il 90% donne e che le maternità registrate nel 2011 sono state ben 473.Altro elemento positivo è l’importante incremento dei soci lavoratori (+18,4%), che ora rappresentano il 53% del personale impiegato. “Grazie a questi risultati – ha dichiarato il Presidente di Cir Food, Ivan Lusetti – l’esercizio 2011 consegna ai soci una situazione finanziaria solida, registrando una rinnovata fiducia espressa dal prestito sociale che ormai ha raggiunto i 62,3 milioni di euro. Una fiducia che la Cooperativa intende ricambiare con un ristorno di 1,6 milioni di euro, che sarà distribuito ai 5.689 soci lavoratori”. “Tra gli elementi qualificanti dell’esercizio – continua il Presidente – la scelta di mantenere saldo, in un quadro competitivo difficile, il vincolo dell’attenzione a qualità, sicurezza, innovazione e formazione; voci che nel bilancio 2011 incidono per 4 milioni di euro di costi e che per noi rappresentano un investimento irrinunciabile sul presente e sul futuro. Un futuro che vedrà cambiamenti consistenti nello scenario competitivo e che noi dobbiamo affrontare con consapevolezza e con metodo, a partire dal Piano Strategico che sarà presentato ai soci in occasione dell’assemblea generale”. I risultati nell’area Emilia Ovest (Reggio Emilia, Parma e Piacenza) Nell’area territoriale storica, nel 2011 Cir Food ha gestito 123 strutture di ristorazione, a cui Imprese Sondaggio Imprese fanno capo 1.337 addetti (di cui ben 1.143 soci lavoratori), che hanno servito 8.615.000 pasti per un fatturato complessivo di 58,3 milioni di euro, in crescita rispetto al 2010 e superiore agli obiettivi di budget. Da segnalare che oltre la metà della raccolta nazionale del prestito sociale (35,7 milioni di euro sui 62,3 milioni complessivi) è concentrata in quest’area, dove la base sociale, nonostante il consistente sviluppo di Cir Food nel Paese, continua a rappresentare il cuore pulsante della cooperativa. Tra le recenti novità del 2012 segnaliamo l’apertura del nuovo ristorante self service a Bibbiano (RE) che serve il bacino industriale pedecollinare con una potenzialità produttiva di 400 pasti al giorno. Altri investimenti previsti riguardano la realizzazione di un nuovo centro pasti e self service a Casalgrande (Reggio Emilia) e di un centro di cottura a Castelnuovo Monti dedicato alla ristorazione scolastica. CMC Approvato il bilancio dell’esercizio 2011; utile netto di 13 milioni Nel 2011, ha riferito il Presidente Massimo Matteucci nella sua relazione, il fatturato consolidato del gruppo CMC è stato di 900 milioni di euro: circa il 12% in più rispetto al 2010. Pari a € 815 milioni i ricavi realizzati nel core business delle costruzioni (+61,5 milioni sul 2010); di questi, 427,3 milioni (il 52,4%) sono stati realizzati all’estero: Africa Australe, Cina e Sud Est Asiatico, Algeria, Stati Uniti. Est Europa (Bulgaria). Primo piano Legacoop 28 Il margine operativo lordo (EBITDA) è stato di € 97 milioni (+20 milioni sul 2010); pari a € 13 milioni il risultato netto di esercizio (+0,4 milioni sul 2010). In Italia e all’estero, il gruppo CMC ha complessivamente occupato 7.161 lavoratori di cui 510 compongono l’organico fisso e 392 sono soci cooperatori. L’Amministratore Delegato, Dario Foschini, ha ricordato che il budget 2012 della Cooperativa indica ricavi per 950 milioni di euro, dunque, in ulteriore crescita. Un programma sostenuto dall’avvio in corso d’anno di diverse nuove commesse, in Italia e all’estero, fra le quali i lavori per la costruzione di due lotti della Metropolitana di Singapore per complessivi 250 milioni di euro. Peraltro, rientra nei programmi di CMC il rafforzamento della presenza nell’area e, dopo quello di Bangkok, è stato di recente aperto un ufficio a Mumbai, in India. Nel suo intervento, a conclusione dell’assemblea, Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop Nazionale, ha espresso soddisfazione per il buon andamento del bilancio Cmc pur nel contesto di sostanziale blocco del mercato delle opere pubbliche. Legacoop, con tutto il Movimento Cooperativo e le Organizzazioni imprenditoriali, sta chiedendo al Governo un intervento molto deciso in ambito edile ed infrastrutturale. Si è inoltre avviato un confronto con ABI sui temi del credito, che è e resta uno dei problemi principali per rimettere in moto il sistema economico italiano. FONDAZIONE UNIPOLIS Le chiavi del sorriso; 21 progetti, un solo obiettivo: l’inclusione sociale Un contributo concreto alla cultura e all’inclusione sociale. Cioè alle iniziative di tante organizzazioni, specie di piccole dimensioni, che, in tante realtà del Paese, sono impegnate nella promozione della cultura, della conoscenza e del sapere proprio per favorire la coesione e l’inclusione sociale, in particolare dei giovani e dei ragazzi. Per il quarto anno consecutivo, infatti, la Fondazione Unipolis con il Bando “Le Chiavi del Sorriso” destina oltre centomila euro a una ventina di progetti realizzati da organizzazioni di volontariato e cooperative sociali. La scelta è stata compiuta nei giorni scorsi da un’apSettori Territori posita Commissione di selezione, chiamata a compiere la valutazione conclusiva sui 408 progetti presentati alla Fondazione: un numero superiore di circa un terzo rispetto a quelli delle altre edizioni, che si sono sempre attestate sulle 300 unità. I progetti selezionati hanno quindi superato un rigoroso percorso di valutazione, che ha prima di tutto verificato il rispetto dei criteri stabiliti dal Bando, quindi ha misurato la loro corrispondenza in termini di innovatività, qualità e sostenibilità. La Commissione di Valutazione, presieduta da Don Vinicio Albanesi della Comunità di Capodarco (e composta in prevalenza da esperti e personalità esterne alla Fondazione Unipolis), ha quindi provveduto a selezionare i 21 progetti ai quali saranno destinati gli oltre centomila euro della dotazione del Bando. A 17 dei progetti selezionati andranno 5 mila euro, mentre ad altri tre la Commissione ha assegnato un contributo di 2.500 euro. La Commissione ha poi deciso di assegnare un contributo aggiuntivo di 5 mila euro (per un totale cioè di 10 mila) al progetto che ha come obiettivo la “Formazione della prima Orchestra Sinfonica” della città di Gela in Sicilia. Ciò in considerazione della particolare rilevanza sociale e culturale dell’iniziativa e dell’ampiezza del numero - un centinaio - dei giovani coinvolti. Inoltre, nell’ambito del progetto “Unipol per 1 click” sono stati messi a disposizione delle organizzazioni che hanno presentato progetti e che hanno superato i criteri di ammissibilità al Bando 235 personal computer. Si tratta di un’iniziativa del Gruppo Unipol che, in collaborazione con BiteB (Banco Informatico Tecnologico e Biomedico), ha deciso di destinare le attrezzature informatiche dismesse dall’azienda, ma ancora perfettamente funzionanti, a favore di organizzazioni sociali e di volontariato. Il Bando “Le Chiavi del Sorriso” si inserisce con coerenza nell’attività di “culturability la responsabilità della cultura per una società sostenibile”, il progetto con il quale Fondazione Unipolis si propone di favorire l’accesso agli strumenti culturali alle persone Imprese Sondaggio Imprese che ne sono tendenzialmente escluse. Come nei due anni precedenti, anche questa edizione del Bando “Le Chiavi del Sorriso” ha ricevuto una Medaglia di Rappresentanza da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il valore sociale dell’iniziativa. L’elenco, suddiviso per regione, dei progetti selezionati e delle organizzazioni proponenti, è disponibile sui siti www.fondazioneunipolis.org e http://culturability.fondazioneunipolis.org COOPERATIVA ANIMAZIONE VALDOCCO “Un cuore in stazione”, a Torino progetto per adulti senza fissa dimora “Un cuore in stazione”. Questo il titolo dell’evento, svoltosi mercoledì 30 maggio in Via Sacchi 47 e 49 a Torino, nel corso del quale sono statti ufficialmente inaugurati i due servizi della Città di Torino gestiti dall’ATI costituita dalle cooperative sociali Animazione Valdocco e Terra Mia, rivolti alle persone senza dimora. Le due strutture di via Sacchi - attualmente caratterizzate dalla presenza al loro interno di un ambulatorio socio sanitario di bassa soglia e di un dormitorio da 8 posti - sono state recentemente ristrutturate con i contributi erogati nell’ambito dell’omonimo progetto “Un cuore in Stazione”, ideato da Enel Cuore Onlus in collaborazione con le Ferrovie dello Stato Italiane e finalizzato a intraprendere azioni concrete per la gestione del problema delle marginalità estreme presenti all’interno delle stazioni ferroviarie italiane. In particolare la ristrutturazione dei locali di via Sacchi, di proprietà delle Ferrovie dello Stato Italiane e affidati in comodato d’uso al Comune di Torino, ha garantito l’ampliamento degli spazi dedicati al servizio. Inol- Primo piano Legacoop 29 tre, a seguito di un confronto con i responsabili dell’ASL TO1, gli stessi locali sono stati progettati e organizzati in funzione dei percorsi differenziati di accesso degli utenti alle attività e prestazioni offerte (l’igiene personale, l’accoglienza e il segretariato sociale, la visita medica). All’inaugurazione sono intervenuti il Sindaco di Torino, Piero Fassino, l’Assessore alla Salute, Politiche Sociali e Abitative del Comune di Torino, Elide Tisi, il Direttore Centrale Comunicazioni Esterne Ferrovie dello Stato Italiane, Daniela Carosio, il Segretario Generale Enel Cuore Onlus, Novella Pellegrini, il Direttore Generale dell’ASL TO1, Giovanna Briccarello, il Presidente della Cooperativa Animazione Valdocco, Paolo Petrucci e il Direttore dell’ONDS – Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle stazioni italiane, Alessandro Radicchi. “Un Cuore in Stazione” è un progetto che prevede l’ampliamento e l’apertura di centri di accoglienza e di Help Center nei pressi delle stazioni ferroviarie per accogliere le persone in difficoltà e accompagnarle in un processo di indirizzo e di reinserimento nel tessuto sociale. Il progetto interessa in tre anni 15 città e 18 stazioni italiane e prevede che le Ferrovie dello Stato Italiane mettano a disposizione immobili di proprietà nei pressi delle stazioni ferroviarie, mentre, da parte di Enel Cuore Onlus, prevede il finanziamento degli interventi di ristrutturazione dei locali e l’acquisto di attrezzature e materiali utili per le finalità dell’iniziativa. L’ambulatorio medico a bassa soglia all’interno di una struttura di accoglienza per senza dimora è attivo dal 1999. Dal novembre 2002, congiuntamente all’attività dell’ambulatorio, è stato sperimentato uno “spazio d’ascolto” in collaborazione con il DSM dell’ASL To1, che garantiva la presenza settimanale di un medico. “Dal 2005 è cominciata la gestione dei servizi nel plesso di via Sacchi da parte dell’ATI costituita dalle cooperative sociali Animazione Valdocco (capofila) e Terra Mia: dal 2007 ha aderito all’attività dello spazio d’ascolto anche il Servizio Tossicodipendenze dell’Asl To1” ha dichiarato Paolo Petrucci, Presidente della Cooperativa Animazione Valdocco. “Nel 2010, grazie al finanziamento di Enel Cuore Onlus – ha proseguito Petrucci- si è potuta operare la ristrutturazione Settori Territori ottimizzando e ampliando gli spazi dell’ambulatorio”. È infine in fase di definizione un Protocollo d’Intesa Tra ASL To1 e Comune di Torino per formalizzare l’attività di integrazione sociosanitaria realizzata presso l’Ambulatorio: riguarderà le prestazioni del Servizio di Guardia Medica in sinergia con le attività sociali realizzate per conto del Servizio Adulti in Difficoltà. Inaugurazione “Rosa di Jerico”, comunità per disabili Il primo giugno alle ore 16.00 in via Lazio 5 ad Orbassano, verrà ufficialmente inaugurata la nuova comunità alloggio per persone disabili medio-gravi realizzata all’interno di una struttura sottratta alla mafia ed affidata in concessione alla Cooperativa Animazione Valdocco. La struttura, di proprietà del Comune di Orbassano, è stata data in comodato d’uso al Consorzio intercomunale Cidis affinché venisse utilizzata per scopi sociali. L’immobile, solo parzialmente costruito, era stato sequestrato nel 1995 al precedente proprietario, condannato per reati di mafia, andandosi ad aggiungere ad altri locali sottratti alla criminalità organizzata quali la villa in strada Volvera, il supermercato di via Castellazzo e l’alloggio di via Galimberti, già utilizzati dal Consorzio come sedi di uffici e servizi. La Cooperativa Animazione Valdocco, in qualità di affidataria dell’appalto per i prossimi venti anni, ha pertanto provveduto a completare i lavori presso la struttura e ad avviare il servizio. Paolo Petrucci, Presidente della Cooperativa Animazione Valdocco a tal proposito ha affermato:“l’apertura di questo servizio determina un plusvalore sociale, sia per l’importanza di un intervento a favore dei più deboli, sia per il significato profondo di questa comunità: un forte segnale di legalità ed allo stesso tempo un atto di restituzione alla cittadinanza”. All’inaugurazione saranno presenti Eugenio Gambetta, Sindaco del comune di Orbassano, Giovanni Battista Giraudo, Presidente del C.I. di S., Gaetano Cosenza, Direttore Generale ASL To3, Paolo Petrucci, Presidente Cooperativa Animazione Valdocco, Paolo Monferrino,Assessore Tutela della Salute Sanità, Edilizia Sanitaria e A.r.e.s.s., Politiche sociali e Politiche per la Imprese Sondaggio Imprese famiglia Regione Piemonte, Alberto di Pace, Prefetto di Torino, Maria Josè Fava, Associazione Libera-Acmos, Angelo Benessia, Presidente Compagnia di San Paolo, Pietro Cataldo, Dirigente Scolastico 1° Circolo Didattico di Orbassano e Luigi Dosio, Presidente Associazione AGAFH. Nel corso del pomeriggio, inoltre, musica, spettacoli e buffet. KOREJA E OFFICINE CANTELMO Insieme per promuovere il territorio I Cantieri Teatrali Koreja di Lecce e la Cooperativa Officine Cantelmo Lecce città universitaria, hanno deciso di unire forze, competenze e spazi per promuovere il territorio attraverso la condivisione di strumenti di informazione volti a favorire la diffusione del teatro e dell’arte, la socializzazione e la cultura come strumento di promozione sociale. Le Officine Cantelmo, in passato fabbrica per la lavorazione del ferro e i Cantieri Koreja, ex fabbrica di mattoni, che rappresentavano un tassello fondamentale della vita economica leccese, sono diventati oggi contenitori culturali e luoghi deputati allo scambio artistico e si propongono, con questo accordo, come due luoghi sempre più aperti alla città. Recandosi nelle due strutture sarà possibile avere una visione più articolata e completa della progettualità culturale leccese, con l’obiettivo comune di affrontare meglio le esigenze culturali del territorio, avvicinando il pubblico e soprattutto i giovani alle realtà teatrali ed artistiche locali ed internazionali, elaborando idee e formulando nuovi progetti e scambi. In questo particolare momento in cui le risorse sono in diminuzione, diventa sempre più importante costruire delle collaborazioni tra gruppi, associazioni e cooperative del territorio in un’ottica di condivisione di idee, progetti e iniziative […] oggi, infatti, le realtà culturali citadine procedono a velocità diverse, prive non soltanto di un disegno comune, ma anche di un qualsivoglia dialogo. “Si tratta di un progetto autentico di lavoro sinergico per far crescere il nostro territorio. Una collaborazione, quella tra Koreja e Officine Cantelmo, che arricchisce culturalmente la città di Lecce e non solo, offrendo ai cittaPrimo piano Legacoop 30 dini, soprattutto ai più giovani, spazi di aggregazione importanti”. E’ quanto afferma il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, che, con orgoglio ed entusiasmo, sostiene il progetto delle due cooperative di offrire al territorio, lavorando insieme, un “valido strumento di crescita per tutte le persone”. “Due realtà che sono cresciute con gli anni e hanno rappresentano, come continuano a fare, poli attrattivi per i ragazzi, universitari e non, del Salento. Una collaborazione che conferisce un valore aggiunto ad entrambe le cooperative. Un valore che solo la cooperazione può dare. Soprattutto in un periodo di difficoltà economica per tutti, in cui è fondamentale lo scambio di idee e risorse per crescere. Proprio come sapientemente stanno facendo Koreja e Officine Cantelmo”. APOFRUIT I numeri del progetto “Frutta nelle scuole” in Emilia-Romagna E’ in pieno svolgimento in Emilia Romagna il progetto “Frutta nelle scuole – Se la mangi ti frutta”, terza annualità del programma di educazione alimentare per gli alunni delle scuole primarie promosso dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole. Il progetto riguardante la Regione è stato presentato martedì 29 maggio nel Circolo La Fattoria di Bologna da Tiberio Rabboni,Assessore E-R Agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatoria; Mario Tamanti, Direttore Apofruit Italia; Giorgia Faedi, Responsabile Relazioni scuole Apofruit Italia; Massimo Brusaporci; Direttore Alimos ed Elide Giordani, giornalista, mentre si svolgeva una visita didattica di due classi elementari di Bologna. Si tratta, in sostanza, di una distribuzione gratuita di frutta e verdura fresca e rigorosamente di origine italiana, fatta direttamente in scuole elementari, che in Emilia Romagna Settori Territori interessa 50.792 ragazzi di 278 scuole primarie, per un totale di 343.300 chilogrammi, accompagnata e supportata da eventi e materiali informativi, pensati appositamente per dare maggiore efficacia all’azione educativa. L’iniziativa è resa possibile dall’impegno della Organizzazione di Produttori Apofruit Italia, con il supporto di Alimos, e indirizzata ad una corretta educazione alimentare per i ragazzi tra i sei e gli undici anni, notoriamente più attratti dagli ipercalorici cibi snack più che dall’ottima e salutare frutta. Quest’anno tra gli elementi educativi che possono essere condivisi anche da genitori, e da insegnanti, Apofruit presenta dei filmati visibili su “YouTube” (Link: http://www.youtube.com/user/Apofruit) e una sezione sul sito Apofruit Italia: “Apofruit per Frutta nelle Scuole” (Link: http://www.apofruit.it/apofruit_scuola.html), con lo scopo di informare e mostrare lo svolgimento del Progetto. “Frutta nelle Scuole”, partita nel mese di novembre scorso, sta coinvolgendo con 33 distribuzioni ogni singolo alunno che potrà usufruire complessivamente di almeno 6,4 kg di frutta e 0,3 kg di verdura. Frutta e verdura fresca di stagione, intera o tagliata e pronta al consumo in confezioni monodose, ottenuta con le tecniche di Produzione Biologica (a marchio Almaverde Bio) e Integrata, servite nell’orario della merenda di metà mattinata. Anche quest’anno si distribuiscono due spremute di arance biologiche preparate direttamente nelle scuole con la partecipazione di alunni e insegnanti. Tutta la Frutta e Verdura è in confezioni monodose, con particolare attenzione all’impatto ambientale, utilizzando imballaggi primari interamente biodegradabili e/o compostabili. La distribuzione, molto complessa e impegnativa, è realizzata grazie alla notevole esperienza e capacità di Apofruit Italia che utilizza giornalmente 9 furgoncini refrigerati che partono dalle piattaforme di Pievesestina (FC),Altedo (BO) e Vignola (MO) per consegnare ogni mattina frutta e verdura fresca alle varie scuole emiliano-romagnole. Per assistere il personale scolastico nella distribuzione e realizzare le spremute di arance, inoltre, sono impegnati più di 230 ragazzi residenti in Emilia-Romagna. Ampia la gamma di frutta e verdura coltivata dai produttori soci della cooperativa Apofruit Italia distribuita nel corso dell’anno: arance, clementine, mandarini, kaki, mele, pere, nettarine, susine e carote pronte al consumo Imprese Sondaggio Imprese confezionate tal quale in sacchetti compostabili e albicocche, fragole, mele tagliate, pomodorino e uva da tavola porzionate in pratiche confezioni biodegradabili. Per favorire il processo di sensibilizzazione dei bambini e il coinvolgimento di insegnanti e genitori, Apofruit Italia ha affidato ad Alimos la progettazione di una serie di strumenti idonei ad accompagnare i bambini nel loro percorso di scoperta di una cultura alimentare più sana. In questa edizione sul territorio regionale Alimos ha effettuato le seguenti iniziative: 27 giornate a tema, ovvero feste realizzate a scuola con la presenza di animatori e la creazione di spremute da parte dei bambini; 83 visite in fattorie didattiche, per offrire ai bambini la possibilità di interagire direttamente col mondo agricolo; 266 orti e laboratori didattici, per insegnare ai bambini le origini di frutta e verdura tramite la realizzazione concreta e la cura di un orto scolastico, anche attraverso il kit Ortolando, un piccolo e completo laboratorio di agronomia che Alimos ha ideato e inviato alle scuole. Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mario Catania, pur essendo impegnato altrove, ha voluto far giungere il proprio contributo alla presentazione di “Frutta nelle scuole” di Bologna, con un messaggio in cui, fra l’altro sostiene: «Il programma comunitario ‘Frutta nelle scuole’ svolge un ruolo fondamentale non solo promuovendo tra i più piccoli una maggiore conoscenza delle produzioni ortofrutticole nazionali, ma anche sensibilizzandoli sull’importanza di una sana alimentazione. I risultati sono testimoniati dall’apprezzamento espresso dai bambini, dalle loro famiglie e dagli insegnanti. Contiamo di ottenere risultati simili anche con la quarta edizione di ‘Frutta nelle scuole’ che sarà realizzata grazie alle risorse stanziate dall’Unione europea che ci ha assegnato circa 20 milioni e mezzo di euro, ai quali si aggiungeranno i fondi nazionali cofinanziati dal Ministero dell’Economia, per un totale di oltre 35 milioni di euro, permettendo così di raggiungere per il 201213 più di 1 milione di alunni. Gli effetti positivi ottenuti da questa campagna, che da quando è nata ha già interessato quasi 3 milioni di bambini e 25mila scuole di tutta Italia, sono stati realizzati grazie al Primo piano Legacoop 31 prezioso operato di tutti i soggetti coinvolti, che hanno portato avanti importanti attività formative». «Frutta nelle scuole” – ha sostenuto Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna- per volumi distribuiti, capillarità dell’offerta e qualità della proposta è in assoluto il più importante programma di educazione alimentare rivolto a giovani e giovanissimi mai promosso in Italia ed in Europa. La sua realizzazione lascerà certamente un segno durevole nei comportamenti alimentari quotidiani dei ragazzi e delle loro famiglie e uno stimolo a considerare stili di vita maggiormente equilibrati e corretti. La Regione lo sostiene con determinazione e con impegno sia per il suo alto valore educativo sia per il contributo che da esso potrà venire ad un aumento stabile dei consumi nazionali di Ortofrutta, in sensibile calo nell’ultimo decennio. L’Emilia-Romagna è peraltro una delle regioni italiane leader nella produzione di ortofrutta, caratterizzate per l’elevata qualità, il minimo impiego di chimica, produzioni biologiche e tipiche. Non a caso molte imprese fornitrici, vincitrici dei bandi nazionali, del programma “Frutta nelle Scuole” sono aziende emiliano-romagnole. Una conferma della qualità dei nostri prodotti e della capacità organizzativa delle imprese». «E’ con profonda soddisfazione che rileviamo una grande partecipazione e interesse delle scuole dell’Emilia Romagna a questa importantissima iniziativa – ha commentato il direttore di Apofruit Italia, Mario Tamanti- Il progetto, seppur molto impegnativo nella sua realizzazione e gestione logistica, ci consente di prendere parte ad un grande progetto finanziato con risorse del settore agricolo e di valorizzare i prodotti ortofrutticoli coltivati dagli agricoltori italiani coinvolgendo tanti ragazzi con l’obiettivo di favorire una sana e migliore alimentazione». FRUTTA NELLE SCUOLE è un Programma della Comunità Europea che gode del sostegno del Ministero delle Politiche Agricole italiano ed è attuato in EMILIA ROMAGNA dalle maggiori Organizzazioni di Produttori italiane: Orogel Fresco, VOG Products, APOT ed Apo Conerpo insieme alle sue due filiali Alegra e Naturitalia unite nel Raggruppamento Temporaneo di Imprese denominato “FRUTTANELLESCUOLE 4”, aventi Settori Territori come capofila la Cooperativa Apofruit Italia con il supporto di Alimos. SCS CONSULTING “Leancoredicarriera”,incontrocon i responsabili delle Risorse umane SCS Consulting con il patrocinio di AIDP ha promosso un incontro con i Responsabili delle Risorse Umane delle aziende del territorio dal titolo “Le Ancore di Carriera: applicazioni a confronto”, tenutosi il 23 maggio nella prestigiosa cornice del Museo Casa Enzo Ferrari di Modena. Il seminario, incentrato sulle ancore di carriera quale strumento per sostenere l’engagement organizzativo, ha consentito di analizzare tanto il modello di riferimento quanto la sua applicazione concreta a specifiche realtà aziendali, fornendo eccellenti spunti sugli obiettivi aziendali che possono essere perseguiti. Attraverso la collaborazione tra SCS e l’Università di Bologna la metodologia è stata ricalibrata per adattarsi allo scenario italiano: consulenti SCS e manager provenienti da contesti in cui questo strumento è stato messo a frutto hanno dato testimonianza di casi aziendali e dei risultati raggiunti in termini di comprensione delle leve motivazionali dei collaboratori, elemento imprescindibile per definire efficaci politiche di gestione e retention delle risorse umane in linea con la vision aziendale. La partecipazione in video conferenza di Edgar Schein, professore del M.I.T. Sloan School of Management e ideatore dello strumento, ha impreziosito l’incontro spostando la riflessione sui più recenti sviluppi di questa metodologia e sulla sua applicazione all’attuale contesto socio-economico. Imprese Sondaggio Imprese CAMST Effettuerà la ristorazione per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie Camst, presente da oltre 60 anni in tutti i segmenti della ristorazione con formule di servizio innovative, non poteva mancare al VII Incontro Mondiale delle Famiglie: un’occasione per incontrare Papa Benedetto XVI e confrontarsi con i vissuti e le testimonianze delle famiglie provenienti dai cinque continenti, lasciarsi accogliere dalla Chiesa che è in Milano e in Lombardia, vivere la ricchezza culturale della città. Un’occasione per approfondire e lavorare insieme sul tema “La famiglia: il lavoro e la festa”. Per Camst anche un’opportunità di scambio e visibilità con aziende, associazioni, enti e fondazioni, per presentare buone pratiche, idee ed esperienze a favore delle famiglie. Camst come sponsor tecnico del VII Incontro Mondiale delle Famiglie mette a disposizione un gruppo di lavoro qualificato e professionale con esperienza nella gestione di grandi eventi, in grado di progettare servizi “su misura” e di elaborare, grazie a fornitori selezionati, un’offerta gastronomica varia, sicura e di qualità, anche nel rispetto delle esigenze alimentari di specifiche utenze (vegetariani e celiaci). Con il marchio Party Ricevimenti Camst effettua il servizio di ristorazione nelle tre giornate del Congresso a Milano Congressi (30 maggio – 1 giugno) e per rispondere adeguatamente ai flussi e alle esigenze di ristoro per la visita di Sua Santità il Papa Benedetto XVI (2-3 giugno 2012), ha allestito a Milano Parco Nord Aereoporto di Bresso e nelle strade limitrofe chioschi, vending machines, snack bar tradizionale, chioschi per la distribuzione di box lunch; self service ed inoltre punti dedicati alla distribuzione di acqua. Camst da molti mesi ormai lavora alacremente alla preparazione di questo importante evento con un piano organizzativo articolato, che ha visto il coinvolgimento di alcuni importanti imprese italiane produttrici di prodotti alimentari: con loro Camst ha attuato un progetto di partnership per selezionare prodotti controllati e di qualità. Coca Cola, Nestlè, San Benedetto, San Carlo, Conserve Italia, Primo piano Legacoop 32 Granarolo sono questi i partner di Camst in tale iniziativa. I lavoratori, scelti tra il personale dipendente che opera presso le proprie strutture, sono complessivamente 268 e sono coinvolti nell’iniziativa che inizia a Milano Congressi il 30 maggio e si concluderà il 3 giugno con la S. Messa solenne presieduta da Sua Santità Benedetto XVI a Milano Parco Nord Aeroporto di Bresso. Dalla Camst Milano si utilizzano circa il 50% delle risorse umane, ma arriveranno anche i migliori professionisti per coprire i vari ruoli da Bologna (sede storica di Camst e suo vero e proprio quartier generale) da Parma e da Ravenna: sono stati selezionati i migliori per offrire le proposte più adeguate ad ogni tipo di evento e di esigenza di ristorazione. A Milano Congressi (30 maggio-1 giugno) Camst con il marchio Party Ricevimenti realizza tre diversi servizi: • al tavolo per 100 ospiti in area riservata; • a buffet assistito con tavoli apparecchiati per un numero stimato di circa 4.000/5.000 partecipanti; • il servizio di ristorazione per 800 personale di servizio/volontari dell’evento. A Milano Parco Nord (2-3 giugno) Camst ha predisposto diverse offerte di servizio: • 37 snack bar per la vendita di snack, panini, tramezzini, gelati, bibite e box lunch; • 50 vending machines con bevande calde a supporto dei chioschi; • snack bar tradizionale per una prima colazione o uno spuntino; • Self service con 1.000 posti a sedere, per una pausa gustosa con la possibilità di scegliere fra diversi menu, tra i quali uno dedicato ai bimbi, uno per vegetariani e quello per celiaci; • 10 punti per la distribuzione di acqua Camst prevede di distribuire: 1 milione di bevande 100.000 gelati 300.000 panini, impiegando per il trasporto delle materie prime 50 automezzi (bilici, furgoni e trattori). Con tale offerta è possibile consumare uno snack e bevande e, per un pasto veloce, i prezzi variano da 6 euro a 16 euro per un menu completo di antipasto, primo, secondo, contorno, frutta/dessert, pane e acqua al self service. Per la fornitura di tutte le materie prime e della relativa logistica, Camst utilizza il proprio Centro Distributivo per una gestione Settori Territori puntuale e sicura dei rifornimenti durante l’evento. Nell’ottica del rispetto totale delle persone e dell’ambiente Camst anche per questo evento ha coinvolto le Direzioni Qualità e Sicurezza Alimentare e Ambiente e Sicurezza del Lavoro per garantire, durante l’evento, la scrupolosa applicazione e il rispetto delle normative vigenti in ambito igienico-sanitario, di sicurezza e salute sul posto di lavoro e tenere sotto controllo l’impatto ambientale dei propri servizi: molto materiale usa e getta utilizzato è ecologico ed anche tutta la mobilità del personale è gestita per ridurre l’impatto ambientale. Il Gruppo Camst opera a 360° in tutti i settori del mercato della ristorazione studiando e proponendo combinazioni di prodotti e servizi che possano soddisfare al meglio aziende, scuole, ospedali pubblici e privati, nel rispetto della persona e dell’ambiente. Gruppo Camst è un indiscusso punto di riferimento per tutti coloro che mangiano fuori casa. Con un fatturato di 1 miliardo di euro il Gruppo CAMST, in 1500 punti di consumo, serve 90 milioni di pasti all’anno, 250.000 consumatori al giorno. COOPERATIVA LE RIUNITE L’ortofrutta del Savonese “sbarca” a Londra I prodotti ortofrutticoli dei coltivatori del Savonese arrivano sulle tavole dei migliori ristoranti Londinesi. E’ iniziata da qualche settimana una collaborazione fra la cooperativa LE RIUNITE di Savona e NATOORA LTD. di Londra, società leader a Londra nella distribuzione di frutta e verdura fresca e alimenti di alta qualità. NATOORA conta tra i suoi clienti i migliori ristoranti inglesi, e distribuisce ai consumatori finali attraverso un servizio di “Home Delivery” attraverso il suo sito web e il più pre- Imprese Sondaggio Imprese stigioso supermercato on-line Inglese. Con soddisfazione reciproca LE RIUNITE e NATOORA stanno incrementando la gamma di prodotti Liguri trattati, che già hanno riscosso grande successo fra gli chefs londinesi ed i consumatori inglesi. Prossimamente oltre alle già apprezzate verdure, avremo la possibilità di far conoscere a quel mercato, anche la frutta tipica del savonese ed in modo particolare le Albicocche di Valleggia (Presidio Slow Food). La collaborazione fra le due società non si fermerà alla commercializzazione dei prodotti. Sarà sviluppato uno scambio culturale che porterà alcuni coltivatori locali a presentare i prodotti del Savonese ai ristoratori londinesi e vedrà giovani chefs inglesi in periodi di permanenza in alcune aziende agricole locali. Questa esperienza porterà ad una migliore conoscenza dei nostri prodotti e delle loro tecniche di coltivazione. CRT COOPERATIVA RICERCA SUL TERRITORIO IlprimoannodelprogettoMappedi Comunità del Litorale romano Si è svolto mercoledì 30 maggio, presso la Sala 2 del Multisala Cineland di Ostia Lido, l’incontro “La Scuola Documenta la Comunità” che ha rappresentato il giro di boa del progetto biennale sulla prima Mappa di Comunità della regione Lazio che l’Ecomuseo del Litorale Romano e le scuole del territorio stanno realizzando con il sostegno del l’Assessorato Scuole del Municipio XIII di Roma Capitale. 250 sono gli studenti e gli insegnanti coinvolti in questo lavoro di ricerca e documentazione, finalizzato alla realizzazione e alla diffusione della Mappa di Comunità del Litorale romano nelle scuole, nei luoghi pubblici e istituzionali del XIII Municipio. Primo piano Legacoop 33 Le scuole partecipanti (LSS Enriques, SMS A. Vivaldi, IC M. U. Traiano, I. C. Calderini Tuccimei, l’ I. C. A. Leonori e l’ I. C. Giovani Paolo II) hanno presentato i beni materiali, immateriali ed ambientali su cui stanno svolgendo il loro lavoro di ricerca e documentazione, scambiando impressioni con gli altri studenti, avvalendosi anche di contributi video e fotografici proiettati su grande schermo. L’attività riprenderà il prossimo anno, a settembre. Intanto i primi risultati raggiunti sono molto soddisfacenti. Da parte nostra, della CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio, un ringraziamento ad insegnanti ed alunni, al Cineland e al Municipio XIII che sta credendo in questo importante strumento di partecipazione, e di trasmissione della conoscenza tra le generazioni. Sono al lavoro (al momento): SMS VIVALDI (Ostia Lido) Dirigente Milena Nari, Prof. Concetto Giuffrida; La Pineta di Castel Fusano e l’utilizzo del pinolo; LSS ENRIQUES (Ostia Lido) Prof.ssa Adriana Boni, Tradizioni familiari e l’ immigrazione sul nostro territorio; IC CALDERINI – TUCCIMEI (Acilia) Prof.sse Tiziana Di Crescenzo e Simonetta Serromani; Lo storico edificio scolastico Calderini-Tuccimei e la lapide commemorativa; IC GIOVANNI PAOLO II (Dragoncello) Francesca Guarini (scuola primaria); La Villa romana “abbandonata” di Dragoncello; IC ARISTIDE LEONORI (Axa – Madonnetta – S. Giorgio) Prof.ssa Micaela Petrone; La Statua storica della Madonnetta e La comunità filippina; IC TRAIANO (Dragona) Prof.ssa VP Giovanna Carrettoni, R.Amabile, F. Di Carlo e P. Emmi (Primaria); La Tenuta di Dragone. Cos’è la mappa di comunità La mappa di comunità è un processo partecipato, messo a punto in Inghilterra all’inizio degli anni Ottanta e poi ampiamente sperimentato negli ecomusei, con cui gli abitanti di un determinato luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio culturale e ambientale comunitario in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere alle generazioni future: beni ambientali (il paesaggio naturale), beni storici (archeologici, architettonici, artistici), beni demoetnoantropologici materiali (oggetti, strumenti, documenti,…) e immate- Settori Territori riali (tradizioni, feste, ricorrenze, canti, cultura orale,…). In che modo? In sostanza, come se si tracciasse una serie di carte geografiche tematiche, s’individuano sul territorio e si documentano (e di conseguenza si salvaguardano e trasmettono) i segni storici e architettonici, le feste, le ricorrenze, i mestieri tradizionali, la cultura culinaria, quella orale, materiale, e così via. Poi, sovrapponendo fisicamente queste carte/mappe tematiche si determinano la ricchezza e l’unicità complessive di un territorio e la moltitudine di relazioni, saperi, valori, luoghi nel tempo che contraddistinguono non solo il territorio ma anche e soprattutto chi ci abita. In definitiva, predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un archivio permanente, e sempre aggiornabile, delle persone e dei luoghi. Evita la perdita delle conoscenze puntuali del contesto geografico in cui si opera, quelle che sono espressione di saggezze sedimentate raggiunte con il contributo di generazioni e generazioni. L’Ecomuseo, ente progettista designato. Perché l’Ecomuseo? Dalla loro nascita, avvenuta ormai circa venticinque/trent’anni fa, le mappe di comunità sono di competenza degli ecomusei e proprio come gli ecomusei mantengono la caratteristica fondamentale di essere espressione di un territorio e di chi lo abita, rappresentando gli aspetti e le mutazioni delle comunità nei loro ambienti nel tempo. Così come sta accadendo in questi ultimi anni in altri territori nazionali, l’Ecomuseo del Litorale Romano si assume il compito di affiancare alla sua attività permanente di studio, ricerca, rappresentazione e trasmissione del patrimonio culturale materiale ed immateriale dell’area del Delta tiberino, quella di redazione della Mappa di Comunità del Litorale Romano. Creare quindi, per la comunità e per chi intende progettare a qualsiasi livello su questo territorio, uno strumento indispensabile di conoscenza dei suoi aspetti paesaggistici e culturali. Si tratta della prima iniziativa di questo genere nella Regione Lazio e riveste un suo carattere di unicità investendo una popolazione residente molto ampia che consta, per l’intero Litorale, di circa 300.000 unità. Imprese Sondaggio Imprese COOPERATIVA SOCIOCULTURALE Positivo il bilancio 2011, grazie a diversificazione ed economizzazione Dati di bilancio positivi per Socioculturale, cooperativa di Venezia Mestre attiva nei settori socio educativo e socio assistenziale, oltre che educativo culturale. Con un valore totale della produzione di € 16.082.412, il consuntivo 2011 - approvato lo scorso 17 maggio dall’Assemblea ordinaria dei soci , ha evidenziato il successo della strategia di diversificazione delle attività e economizzazione delle risorse, che ha permesso alla cooperativa di mantenere alta la qualità dei servizi erogati nonostante il carattere strutturale e duraturo della crisi economico-finanziaria in corso. Si è rivelata una mossa vincente quella di Primo piano Legacoop 34 puntare sulla patrimonializzazione di Socioculturale con investimenti anche di tipo immobiliare - collegati alla costruzione di strutture per anziani e disabili -, in partnership con soggetti attuatori privati ma convenzionati con la Regione Veneto tramite le ASL di competenza territoriale. La scelta ha evitato che la Cooperativa, il cui core business è la gestione dei servizi socio assistenziali di queste strutture, rimanesse esclusivamente vincolata agli appalti pubblici. Gli investimenti hanno permesso che proseguisse la realizzazione di strutture per anziani e disabili nei Comune di Mira (VE) e Cinto Caomaggiore (VE). Nel corso dell’Assemblea del 17 maggio sono inoltre stati eletti i membri de Consiglio di Amministrazione, in parte consolidando all’interno della compagine del CdA la parte dei Soci impiegata nell’ambito am- Settori Territori ministrativo finanziario. Sono stati quindi nominati dall’Assemblea, sino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2014, i cinque membri candidati, ovvero: Paolo Dalla Bella, Stefano Parolini, Sabrina Muzzati, Pier Luca Bertè e Stefania Boggiani. Rinnovato anche il Collegio Sindacale così composto: Alberto Dalla Libera (Sindaco Effettivo e Presidente del Collegio Sindacale), Eros De March (Sindaco Effettivo), Igino Negro (Sindaco Effettivo), Mirco Trevisan (Sindaco Supplente), Michele Furlanetto (Sindaco Supplente). Approvate infine le modifiche proposte al Regolamento Interno della Cooperativa, soprattutto per adeguarlo alle disposizioni normative attualmente in vigore. Imprese Sondaggio Note Brevi 35 CENTRO STUDI LEGACOOP I Consigli di amministrazione nelle medie e grandi cooperative sociali italiane nel 2010 Elementi rilevanti 1) Le medie e grandi cooperative sociali nel loro insieme mostrano una significativa presenza delle donne ai vertici degli organismi preposti al governo delle imprese. 2) La presenza delle donne nei consigli di amministrazione risulta massima nelle cooperative rispetto ai consorzi del settore che, invece, mostrano percentuali di genere indicativi di una molto più limitata partecipazione delle donne. 3) Il confronto con la composizione dei consigli di amministrazione per genere fra le medie e grandi cooperative sociali con le prime 110 imprese non cooperative attive nell’ambito dei Servizi Sociali, evidenzia una netta differenza fra i due gruppi con il 48,8% di consiglieri donne nelle cooperative rispetto al 27,3% rilevato per le altre società, il 30% di presidenti donne rispetto al 26,4%, il 40,5% di donne in funzioni apicali nelle cooperative contro il 30,6% delle società non cooperative. 4) Anche la composizione per classi di età fra i componenti dei consigli di amministrazione nelle varie funzioni dirigenti evidenzia N una maggiore presenza di nuove generazioni ai vertici delle cooperative sociali rispetto alle imprese con altra natura giuridica. La presenza di persone più giovani è massima fra i consiglieri ma è significativa anche nelle funzioni apicali e fra i Presidenti. Unico dato di segno inverso quello dei Consiglieri sotto i 30 anni che nelle società non cooperative incidono per il 2,3% mentre nelle cooperative solo per lo 0,4%. Nella Nota Breve n° 4 sono stati illustrati alcuni dati significativi sull’andamento economico e su quello dell’occupazione delle 110 cooperative e dei 24 consorzi sociali italiani con Valore della Produzione nel 2010 superiore ai 10 milioni di €. In questa Nota ci soffermiamo, con riferimento alla stessa data, sui consigli di amministrazione e, in particolare, sulla loro composizione per genere ed età1. Nella Tabella III i dati relativi alle cooperative vengono confrontati con quelli delle imprese non cooperative4. Dal confronto emergono due differenze. In primo luogo si riscontra che il numero di consiglieri risulta essere molto più alto fra le cooperative. In secondo luogo (vedi Tabella IV) in genere si constata che nelle cooperative la presenza femminile Tab I - Composizione per genere nelle medie e grandi cooperative sociali N° Coop Consiglieri Donne COOPERATIVE SOCIALI 110 992 CONSORZI SOCIALI 24 213 TOTALE GENERALE 134 1.205 Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida. Consiglieri x cooperativa 9,0 8,9 9,0 482 54 536 I dati segnalano che, nell’insieme degli enti considerati, operavano nel 2010 (vedi Tabella I), 1.205 consiglieri. Di questi la componente femminile era pari al 44,5% (48,6% nelle cooperative, 25,4% nei consorzi)2. Consiglieri Donne % 48,6% 25,4 44,5% è significativamente più ampia sia a livello di consiglieri che rispetto alle posizioni apicali. Nelle Tabelle V e VI viene presentato un quadro sintetico della distribuzione per classi di età delle varie funzioni di governo delle im- Tab II - Composizione per genere nelle medie e grandi cooperative sociali COOPERATIVE SOCIALI CONSORZI SOCIALI TOTALE GENERALE N° Coop N° Pres. CdA Donne % N° Funzion Apicali i(1) N°Funzioni Apicali Donna 110 24 134 33 1 34 30,0% 4,2% 25,4% 259 50 309 105 8 113 % N° Coop con almeno 1 Donna in Funz. Apicale 40,5% 67 16,0% 7 36,6% 74 % 60,9% 29,2% 55,2% (1) Le funzioni apicali considerate sono: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo (o di sorveglianza). Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida Nella Tabella II sono riportati i dati riguardanti le posizioni apicali (presidenti, vicepresidenti, consiglieri delegati, membri dei comitati esecutivi). Le cifre indicano che con riferimento a tali posizioni le percentuali precedenti di- Tab III - CdA a Confronto COOPERATIVE SOCIALI minuiscono. Peraltro, è da notare che in oltre il 60% delle cooperative vi è almeno una donna impegnata in una funzione apicale mentre la percentuale si riduce significativamente se si considerano i consorzi: solo nel 29,2% di questi ultimi la componente femminile occupa una posizione apicale3. N° Società 110 Consiglieri 992 IMPRESE NON COOPERATIVE 110 Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida. Consiglieri x impresa 9,0 385 3,5 prese con un confronto fra le 134 cooperative sociali e consorzi con le 110 imprese non cooperative. Da tale confronto emerge con evidenza la maggiore presenza nelle altre società di componenti in funzioni dirigenti nella classe di età oltre i 60 anni. Va fatta una unica notazione di segno inverso per i consiglieri nella fascia di età sotto i trent’anni che nelle società non cooperative incidono per il 2,3% mentre nelle cooperative solo per lo 0,4%. Tab IV - Società a confronto N° COOPERATIVE SOCIALI N° N° Consiglieri Consiglieri Donna % N°Pres. CdA Donna % N° Funzioni N°Funzioni Apicali (1) Apicali Donna % N° Imprese con almeno 1 Donna in Funz. Apicali % 110 992 482 48,6% 33 30,0% 259 105 40,5% 67 60,9% IMPRESE NON COOPERATIVE 110 385 105 27,3% 29 26,4% 135 41 30,6% 40 36,4% (1) Le funzioni apicali considerate: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo o di sorveglianza. Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Note Brevi 36 Tab V - Classi di età nei consigli di amministrazione delle 134 medie e grandi Cooperative Sociali e Consorzi oltre 60 anni % 50-59 % 40-49 % 30-39 % 20-29 % totale Consiglieri 129 10,7 482 40,0 448 37,2 141 11,7 5 0,4 1.205 Presidenti CdA 23 17,2 67 50,0 42 31,3 2 1,5 0 - 134 Funzioni Apicali (1) 44 14,2 129 41,7 106 34,3 30 9,7 0 - 309 (1) Le funzioni apicali considerate: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo o di sorveglianza. 2 Nell’ambito degli enti considerati emergono alcune differenze. Nelle cooperative e consorzi aderenti a Legacoop, che rappresentano il 47,8% del totale, sono impegnati il 59,1% di tutti Consiglieri e il 65,7% di tutte i Consiglieri donna. 3 Differenze emergono fra le cooperative in tutti i valori della tab. II: quelle aderenti incidono per il 61,8% sul totale dei Presidenti donna, per il 64,6% sul totale delle donne in funzioni apicali e per il 58,1% su quelle che hanno almeno una donna in funzione apicale. 4 Per cercare un confronto con altre tipologia di impresa operanti nell’ambito dei Servizi Sociali è stata effettuata una ricerca sulla banca Dati AIDA che ha consentito di individuare le prime 110 imprese per valore della produzione (pari a 1,4 miliardi di € rispetto ai 2,6 delle cooperative) con natura giuridica non cooperativa, basata sui codici Ateco 2007 riscontrabili anche per le cooperative sociali, (soprattutto strutture di assistenza residenziale per anziani, disabili e Assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili), di cui sono stati rilevati i componenti dei consigli di amministrazione in base alle varie funzioni, al genere e all’età degli stessi. Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida Tab VI - Classi di età nei consigli di amministrazione delle 110 Imprese non cooperative oltre 60 anni % 50-59 % 40-49 % 30-39 % 20-29 % totale Consiglieri 120 31,2 136 35,3 96 24,9 24 6,2 9 2,3 385 Presidenti CdA 42 38,2 38 34,5 24 21,8 6 5,5 0 - 110 Funzioni Apicali (1) 52 38,5 46 34,1 29 21,5 7 5,2 1 0,7 135 (1) Le funzioni apicali considerate: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo o di sorveglianza Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida Infine si rileva la adozione di un modello di governance di tipo dualistico in due cooperative, fatto che non si riscontra fra le 110 imprese con altra natura giuridica, dove, peraltro, sono presenti 45 Amministratori unici. 1 Primo piano Legacoop Il numero di cooperative non coincide con quello della Nota Breve n. 4 in quanto, in questa sono state considerate anche le 4 cooperative di cui non era in precedenza disponibile il bilancio 2010. Settori Territori Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condizione: mettere in evidenza che il testo riprodotto è tratto da Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Note sono disponibili anche in inglese in www.cslegacoop.coop. Imprese Sondaggio Sondaggio 37 OSSERVATORIO SWG ComePremierperorameglioMonti e Bersani. Ma Grillo incombe Riflettendo sul futuro l’attuale Presidente del Consiglio rimane il più adatto a guidare il Governo e distanzia Bersani di oltre 10 punti. Seguono Renzi e Montezemolo, pedinati a vista dall’incalzante Grillo. Il Paese è in ambasce. Non solo per la crisi che continua a mordere, ma prospettandosi un futuro ancora più difficile, tra ricostruzione economica e terremoti, dovrà, ormai a breve, iniziare a pensare a chi affidare la redini dell’Italia. E così, decreti o no, discussioni o meno, per un terzo degli italiani il più adeguato, almeno per il momento, è Mario Monti. Il vento di cambiamento dunque non è così forte, né così scontato. I risultati delle ultime elezioni amministrative pare che, a guardarla in prospettiva, non abbiamo generato una raffica di bora, quanto un sostenuto maestrale. Questi gli orientamenti rilevati ultimamente dall’Osservatorio SWG sulle visioni e sensazioni dei cittadini. In un’Italia sofferente per la congiuntura e colpita a tradimento anche dal terremoto emergono dei pareri quasi cautelativi quando si pensa a chi potrebbe essere il candidato più adeguato a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio. Salvo imprevisti, ormai non manca molto alla scadenza naturale del Governo e una riflessione bisogna incominciare a farla, anche perché, vista la situazione dell’Emilia nello specifico e del Paese intero in Primo piano Legacoop Settori Territori generale, di lavoro ce ne sarà parecchio. Per il momento gli italiani confidano e confideranno su Mario Monti. Il Premier attuale, in termini di adeguatezza, ottiene il 34% delle preferenze, ossia la maggioranza relativa. Segue, a 11 punti di distanza, Bersani. Le vicende politiche dell’ultimo periodo, tra scandali, elezioni ed exploit, hanno orientato l’attenzione (in positivo e in negativo) in altre direzioni, mantenendo un po’ sotto tono altri candidati. Lo scaglione successivo, la cui distanza dal leader del PD è assai contenuta, contrappone Renzi e Montezemolo (entrambi al 21%) e, a seguire, Beppe Grillo al 20%. Il Sindaco di Firenze, che vanta un’attività mediatica piuttosto fitta e ben strutturata, punta alla giovane età per lanciare il rinnovamento della classe politica e a creare un’alternativa all’interno dell’area di centro-sinistra. Luca Cordero di Montezemolo, che non ha bisogno di presentazioni, cerca di cavalcare l’onda raggruppando il centro e sfruttando quanto più possibile la pesante perdita di appeal del ‘berlusconismo’. Di questa triade, Beppe Grillo (seppur da molti anni sulle scene italiane) è l’elemento nuovo che ha fatto il ribaltone alle ultime elezioni amministrative e che ha ottenuto con il suo Movimento 5 Stelle un’impensabile, ma per certi versi prevedibile, numero di consensi. In coda alle preferenze, si collocano Corrado Passera (19%), l’attuale Ministro per l’Economia, Angelino Alfano (17%) l’erede al trono di Silvio Berlusconi che sconta una situazione di partito non facile da gestire e Pierferdinando Casini (ugualmente al 17%). Imprese Sondaggio