Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni e le iniziative di

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Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni e le iniziative di
Anno XXIII - N. 22 - 1 Giugno 2012
Primo piano
Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni
e le iniziative di solidarietà per le popolazioni colpite
L’impegno dell’associazione per l’Emilia. Poletti: “Da subito alle imprese in difficoltà l’aiuto delle altre coop”
Primo piano
a pagina 2-6
30 maggio
2012 Anno Internazionale
delle Cooperative
Insediato il Comitato Italiano
per le celebrazioni
Si è tenuto il 30 maggio, presso la Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri, l’insediamento ufficiale del
Comitato italiano per le celebrazioni del 2012, Anno
Internazionale delle Cooperative. All’incontro, aperto
dall’Ambasciatore Maurizio Melani, è intervenuto il
Capo di Gabinetto Gian Lorenzo Cornado, che ha
letto l’intervento del Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, impossibilitato ad essere
presente per la concomitante riunione del Consiglio
dei Ministri.
All’incontro erano presenti rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro...
Note Brevi
Legacoop
Territori
Innovazione, cultura d’impresa, start up e prospettive
di sviluppo economico...
La Direzione di Legacoop Il Centro Studi ha elaborato
Veneto è convocata per il 4 e diffuso la Nota Breve nugiugno 2012 ...
mero 5.
Settori
Imprese
“Servizi Pubblici Locali. Novità, problematiche, opportunità alla luce del nuovo...
Ha avuto inizio il 25 maggio Riflettendo sul futuro l’ata Milano, con la prima delle tuale Presidente del Consi8 Assemblee territoriali ...
glio rimane il più adatto...
Sviluppo
I giovani cooperatori
incontrano il Ministro
Corrado Passera
Legacoop Servizi
Riforma dei servizi
pubblici locali
nella filiera dei rifiuti
Veneto
LaDirezioneLegacoop
si riunisce
a Vicenza
CIR.FOOD
Bilancio2011positivo,
giro d’affari (+18%)
e posti di lavoro
leggi
Centro Studi
I CdA nelle
cooperative sociali
italiane nel 2010
Sondaggio
Osservatorio SWG
Come Premier,
per ora meglio Monti
e Bersani. Ma Grillo...
a pagina 7 -11
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 31 maggio 2012 alle ore 13.00
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Massimo Tognoni
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
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Terremoto
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Terremoto: Legacoop, un primo bilancio dei danni
e le iniziative di solidarietà per le popolazioni colpite
L’impegno dell’associazione per l’Emilia. Poletti: “Da subito alle imprese in difficoltà l’aiuto delle altre coop”
Un bilancio, ancora non definitivo, dei
danni subiti e l’attivazione di iniziative di
solidarietà e di sostegno alla popolazione
delle province dell’Emilia Romagna colpite
dal terremoto.
Sono i due fronti sui quali è diretto, in queste ore, l’impegno di Legacoop, che in
Emilia Romagna vanta una presenza molto
diffusa: 1.450 cooperative aderenti, con
2.600.000 soci e 156.000 occupati.
“Le cooperative” -sottolinea Il Presidente
di Legacoop, Giuliano Poletti- “hanno
subito danni ingenti; dobbiamo però dire
che alle imprese colpite è subito venuto il
sostegno di altre cooperative, che le
stanno aiutando ad affrontare l’emergenza
con un forte spirito di solidarietà. A questa
collaborazione tra imprese si aggiungono
le iniziative di solidarietà che, in queste
ore, molte cooperative stanno attivando
per sostenere le popolazioni delle province
colpite dal terremoto, con aiuti di natura
sia assistenziale, ospitando persone disabili o rimaste prive di alloggio, sia tecnica,
ad esempio mettendo a disposizione ingegneri per la valutazione dei danni subiti
dagli edifici, sia economica, lanciando raccolte di fondi presso i loro soci e dipendenti”.
I danni più ingenti investono il settore lattiero-caseario. I caseifici aderenti a Legacoop registrano circa 200.000 forme
danneggiate su un totale che, secondo il
Consorzio Parmigiano Reggiano, ammonta
a 633.000 (circa il 19% della produzione
totale), il 50% delle quali non è recuperabile.
Da segnalare, ad esempio, il caso del Caseificio Razionale di Novi (Modena). Nel
crollo della struttura sono andate perdute
anche le 80.000 forme di parmigiano reggiano che vi erano state trasferite dal magazzino di stagionatura della cooperativa
Albalat (ad Albareto) dove erano collassate
4 delle 5 campate di scalere per la stagionatura (per un danno stimato grosso
modo sui 40 Milioni di Euro). Tra l’altro, in
molti casi le forme andate perdute costituivano garanzia per i crediti bancari ed in
mancanza di interventi urgenti molte
aziende rischiano di saltare.
Un forte aiuto al settore è venuto da Coop
Italia che, a seguito di un accordo con il
Consorzio del Parmigiano Reggiano, continuerà ad acquistare il prodotto senza
alcun ribasso sulle quotazioni correnti e, a
partire dall’11 giugno, destinerà ai caseifici colpiti 1 euro per ogni chilogrammo di
parmigiano venduto nella rete di supermercati ed ipermercati, stimando di poter
raggiungere la somma di 500.000 Euro.
Nel settore della distribuzione commerciale sono stati chiusi, a causa dei danni
subiti, i punti vendita di Finale Emilia, San
Felice e Rovereto di Coop Estense; stessa
sorte per i punti vendita di Casumaro, Poggio Renatico, Renasso e Sant’Agostino
della Coop Reno.
Criticità anche per alcune cooperative sociali. In particolare, la cooperativa Gulliver
di Modena ha avuto danni pesanti alle
strutture per anziani e disabili che gesti-
sce nella stessa provincia e anche in città,
dalle quali si sono dovuti evacuare 300
ospiti. La sistemazione adeguata per queste persone, già fragili e provate, è il primo
problema che si sta affrontando, anche attraverso la collaborazione delle cooperative sociali dei territori limitrofi, come la
Pro.Ges di Parma. Da segnalare anche
l’intensa attività della cooperativa sociale
Cadiai di Bologna che, oltre a fornire pasti
a persone bisognose e biancheria alla
Croce Italia, in tre delle sue strutture ha
accolto oltre 100 persone, tra disabili e
sfollati.
Alla soluzione del problema delle persone
rimaste senza alloggio stanno collaborando anche le cooperative di abitanti, che
hanno attivato una ricerca di alloggi ammobiliati disponibili per sei mesi, e le cooperative turistiche: quelle liguri hanno
messo a disposizione le loro case vacanze,
mentre il Villaggio Città del Mare di Terrasini mette a disposizione dei posti vacanza
per i bambini delle zone colpite.
Sul fronte delle iniziative di solidarietà, da
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segnalare quelle attivate da Coop e da
Conad.
Coop Consumatori Nordest, Coop Estense
e Coop Adriatica hanno lanciato una campagna di raccolta fondi, il cui ricavato sarà
destinato al ripristino di edifici e servizi necessari alla comunità quali asili, scuole e
case di riposo. Tutti i consumatori potranno
dare un contributo diretto versandolo alla
casse dei punti vendita; i soci potranno
destinare alla raccolta i punti della Carta
COOP
Aderisceallagiornatadiluttoevara
una campagna di raccolta fondi
Coop, la prima catena della grande distribuzione in Italia, aderisce alla giornata di lutto nazionale indetta per lunedì 4 giugno per le
vittime del sisma in Emilia. Negli oltre 1400
punti vendita si osserverà un minuto di raccoglimento e commemorazione, mentre Radio
Coop trasmetterà per tutto il giorno musica
consona e un messaggio che esprime la solidarietà della Cooperativa e dei lavoratori alle
popolazioni colpite dal terremoto: “Un atto
simbolico per essere comunque vicini a chi in
questa circostanza ha perso i propri familiari,
le case, i posti di lavoro”, recita il testo.
Inoltre si è precisato nei dettagli l’accordo sottoscritto da Coop Italia e il Consorzio del Parmigiano Reggiano già una settimana fa a
sostegno dei caseifici colpiti dal sisma. Dal
prossimo 11 giugno arriva nei supermercati e
ipermercati Coop il “Parmigiano della Solidarietà” identificabile con un bollino blu e sostenuto da un’apposita campagna informativa a
punto vendita. Coop devolverà 1 euro per ogni
chilo di parmigiano venduto, l’iniziativa indicativamente coprirà almeno 2 settimane e le
stime di Coop parlano di circa 500.000 euro
raccolti attraverso questa iniziativa.Allo stesso
tempo gli acquisti Coop avverranno senza
alcun ribasso sulle quotazioni correnti, garantendo così stabilità di introito ai caseifici e puntando a stroncare speculazioni o fenomeni di
sciacallaggio.
Contestualmente sono già partite altre iniziative di solidarietà a livello di Distretto Adriatico
(le coop coinvolte sono anche quelle più immediatamente colpite Coop Nordest, Estense,
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Socio Coop.
Per quanto riguarda Conad, i dettaglianti
soci delle tre cooperative che operano in
Emilia Romagna -Cia, Commercianti Indipendenti Associati; Conad Centro Nord;
Nordiconad- hanno lanciato una raccolta
di fondi in aiuto delle popolazioni colpite
dal terremoto: l’uno per cento dell’intero
incasso della giornata di oggi, venerdì 1
giugno, sarà versato sul conto corrente attivato dalla Regione Emilia-Romagna.
Altre cooperative stanno attivando iniziative di segno analogo. Solo a titolo di
esempio, Coopservice ha stanziato 25.000
Euro a favore delle popolazioni colpite da
sisma ed ha lanciato una sottoscrizione tra
soci e dipendenti (oltre 11.600 in tutta Italia), invitandoli a devolvere la retribuzione
di un’ora di lavoro; stessa iniziativa assunta anche da Fruttagel, che all’importo
complessivo raccolto aggiungerà un contributo di pari ammontare.
Adriatica, Coop Reno) ovvero il progetto “Noi ci
siamo” al quale possono aderire soci e consumatori o con contributi diretti presso i punti
vendita o attraverso il meccanismo dei punti
della spesa. I fondi così raccolti verranno impiegati nel ripristino di edifici e dei servizi diretti
alle comunità: dalle scuole ai nidi alle case di
riposo.
territori. In particolare, la cooperativa Gulliver di Modena ha avuto danni pesanti
alle strutture per anziani e disabili che
gestisce nella stessa provincia e anche in
città, dalle quali si sono dovuti evacuare, ad
ora, almeno 150 utenti. La sistemazione
adeguata per queste persone, già fragili e
provate, è in queste ore il primo problema
che si sta affrontando, anche attraverso la
collaborazione delle cooperative sociali dei
territori limitrofi. Danni, sia pure di minore entità, si sono avuti anche nei servizi gestiti da
nostre cooperative sociali nei comuni di pianura del bolognese.
«Siamo, credo davvero tutti, a disposizione
per quanto di utile potremo fare – afferma
Paola Menetti, presidente nazionale di Legacoopsociali - e che nelle prossime ore e
nei prossimi giorni si verificherà opportuno».
«Intanto – aggiunge Menetti - sono certa di
interpretare i sentimenti di noi tutti nell’esprimere grande solidarietà alle persone
colpite, alle loro famiglie e a quelle comunità,
e la nostra profonda vicinanza alle cooperative e ai cooperatori sociali nell’impegno e
nella fatica straordinaria che in queste ore si
trovano ad affrontare».
Il messaggio di solidarietà per la
giornata di lutto nazionale
Pubblichiamo il testo del messaggio che
verrà diffuso da radio Coop in tutti i punti
vendita il 4 giugno, giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto in Emilia
Romagna.
“Coop esprime la sua solidarietà alle popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto. In
occasione della giornata di lutto nazionale i
dipendenti e i soci delle cooperative di consumatori partecipano in tutta Italia con un
minuto di raccoglimento alla commemorazione. Un atto simbolico per essere comunque vicini a chi in questa circostanza
ha perso i propri familiari, le case, i posti di
lavoro”.
LEGACOOP SOCIALI
COOP ITALIA E CONSORZIO TUTELA
DEL PARMIGIANO REGGIANO
Danniacoopsocialichegestiscono
strutture per anziani e disabili
Un sostegno ai caseifici colpiti
dal sisma
Le nuove scosse di terremoto che il 29 maggio hanno colpito l’Emilia hanno prodotto
danni molto gravi, e ci sono vittime e feriti.
Sono, queste, ore molto difficili anche per le
cooperative ed i cooperatori sociali di quei
Coop Italia e Consorzio del Parmigiano-Reggiano scendono congiuntamente in campo a
sostegno dei caseifici che hanno subito pesanti danni (300.000 le forme cadute, e circa
la metà quelle che hanno subito danni) a
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causa del terremoto del 20 maggio e, al
tempo stesso, per evitare speculazioni – i cui
primi segnali già si ravvisano – che produrrebbero ulteriori danni ai produttori già colpiti
dal sisma e potrebbero alterare la concorrenza in fase di consumo.
“Il primo obiettivo dell’accordo sul quale
stiamo lavorando, e che sarà pronto nella
giornata di lunedì –spiegano Vincenzo Tassinari, presidente Coop Italia, e Giuseppe
Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano – è innanzitutto quello di realizzare una iniziativa di concreta solidarietà
rispetto a quei caseifici e produttori bolognesi, modenesi e mantovani che, insieme a
significative quote di prodotto, hanno perso
strutture di magazzinaggio e impianti, con seri
problemi, in diversi casi, di continuità della
trasformazione del latte: proprio per questo
Coop provvederà a destinare a questa causa
un contributo straordinario sulle vendite di
Parmigiano-Reggiano in tutti i supermercati
e ipercoop del territorio nazionale”.
“Allo stesso tempo – proseguono Tassinari e
Alai – gli acquisti della catena distributiva avverranno senza alcun ribasso sulle quotazioni
correnti, garantendo così stabilità di introito ai
caseifici e puntando a stroncare proprio le
speculazioni o fenomeni di sciacallaggio che
potrebbero farsi strada anche in una situazione così drammatica; a garanzia di questo
percorso, Coop Italia non effettuerà, per un
periodo che stiamo definendo, alcuna iniziativa di ribasso dei prezzi, che finirebbe inevitabilmente per ripercuotersi anche sulle
quotazioni all’origine”.
“Con l’accordo che stiamo definendo – concludono i presidenti di Coop Italia e Consorzio del Parmigiano-Reggiano – vogliamo
anche associarci all’impegno che tanti caseifici dell’area del Parmigiano-Reggiano stanno
sostenendo a favore di quanti sono stati danneggiati dal terremoto, rendendo disponibili
magazzini e spazi in cui far confluire le forme
non più ospitabili nelle strutture colpite dal
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sisma; contestualmente, grazie all’intesa potranno essere anche rafforzate le azioni che il
Consorzio sta mettendo in campo sul versante del credito e sulle destinazioni del prodotto coinvolto nei crolli per contenere i
problemi di liquidità delle aziende e per gestire al meglio il flusso di forme che non potranno essere vendute sui tradizionali canali di
consumo”.
segnato dalla partecipazione e dallo spirito
mutualistico dei nostri soci, impegnati anche
a promuovere la raccolta di fondi tra i clienti.
Per noi è importante tradurre nella pratica
quotidiana i valori che sono alla base del vivere sociale e del cooperare. In questo modo
siamo vicini alle popolazioni, condividendo le
loro necessità in questa fase di emergenza”.
CONAD CENTRO NORD,
NORDICONAD, CIA
COOPSERVICE
Solidarietà con i terremotati
dell’Emilia Romagna
I dettaglianti soci delle tre cooperative Conad
che operano in Emilia Romagna – Cia Commercianti Indipendenti Associati, Conad Centro Nord e Nordiconad – lanciano una
raccolta di fondi in aiuto delle popolazioni colpite dal recente terremoto.
L’uno per cento dell’intero incasso della giornata di venerdì 1 giugno sarà versato sul
conto corrente della Regione Emilia-Romagna, istituito per far fronte ai costi del terremoto che ha interessato le province di
Modena, Ferrara e Bologna.
L’iniziativa promossa dai dettaglianti e dalle
cooperative non si limita a questo intervento
diretto, ma intende promuovere anche un
movimento solidale che faccia appello a tutte
le persone che scelgono i punti di vendita di
Conad per la spesa quotidiana affinché versino un contributo sul conto corrente postale
n.367409 intestato a Regione Emilia-Romagna – Presidente della Giunta regionale –
Viale Aldo Moro 52 – 40127 Bologna con la
causale Contributo per il terremoto 2012 in
Emilia-Romagna.
Una spinta solidale resa possibile dal dialogo
costante che i dettaglianti hanno saputo
creare all’interno delle comunità in cui operano al fine di dare risposte concrete alle necessità dei cittadini, anche in momenti non di
emergenza.
“Esprimiamo con i fatti la solidarietà dei nostri soci dettaglianti e quella dei nostri clienti
alle popolazioni colpite dal terremoto. Un atto
coerente con i principi e i valori che ispirano
Conad”, afferma l’amministratore delegato di
Nordiconad Mauro Lusetti. “La parola solidarietà ha una declinazione particolare per la
gente di Conad: lo slancio con cui sosteniamo
e promuoviamo questa iniziativa è contrasSettori
Territori
Il C.d.A. stanzia 25.000 euro a favore delle popolazioni terremotate
Nella riunione di martedì 29 maggio, il Consiglio d’Amministrazione di Coopservice ha
deliberato di stanziare la somma di 25.000
euro a favore delle popolazioni colpite dal terremoto che si è abbattuto sull’Emilia, particolarmente nelle province di Modena,
Ferrara e Bologna, provocando morti e feriti
e danni ingenti alle strutture produttive.
Aderendo all’invito di Legacoop, la somma
sarà versata sul C/C indicato dalla Regione
Emilia-Romagna, sul quale nelle prossime
settimane confluirà anche l’ammontare della
sottoscrizione lanciata fra i soci e i dipendenti
della cooperativa (oltre 11.600 sull’intero territorio nazionale), i quali - come in occasione
di altre gravi calamità che hanno colpito il nostro Paese – sono stati invitati a devolvere
un’ora del loro lavoro.
«Un’iniziativa – ha commentato il Presidente
Roberto Olivi – con la quale intendiamo rimarcare la nostra vicinanza alle popolazioni
colpite, contribuendo concretamente a superare le ingenti difficoltà provocate dal
sisma. Siamo certi che, anche questa volta,
parimenti a quanto avvenne per le recenti alluvioni del Veneto e della Liguria, la risposta
dei soci e dei dipendenti di Coopservice sarà
generosa, confermando la tradizionale vocazione solidaristica della nostra cooperativa,
che proprio in Emilia affonda le sue radici».
FRUTTAGEL
Un’ora di lavoro alle popolazioni
colpite dal terremoto
“Nessun cittadino, nessuna persona, nessuna famiglia che ha subito danni o addirittura lutti, nelle zone terremotate
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Imprese
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dell’Emilia, deve sentirsi abbandonato …
non dimentichiamo le loro sofferenze e
quei problemi, e non manchiamo e non
mancheremo di far sentire a loro vicinanza
e solidarietà”.
Sono le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio al Presidente dell’Emilia-Romagna
Vasco Errani nelle ore immediatamente
successive al sisma che ha colpito e devastato una delle zone più laboriose e generose della regione.
La Direzione aziendale, le R.S.U di Fruttagel, FAI CISL- FLAI CGIL- UILA UIL nell’esprimere il cordoglio ed un commosso
pensiero alle vittime e alle loro famiglie
così duramente colpite da questi drammatici eventi, colgono l’appello del Presidente della Repubblica ed invitano tutti i
dipendenti di Fruttagel a sottoscrivere un
importo minimo corrispondente ad 1 ora
del proprio lavoro (convenzionalmente
stabilito in € 10) da devolvere a beneficio
delle popolazioni e dei territori colpiti dal
sisma.
Un contributo di ammontare pari allo
stesso importo complessivo verrà devoluto dall’Azienda.
Aiutiamo chi è stato così duramente colpito e che in passato è sempre stato solidale e generoso verso chi ha sofferto.
ETIMOS FOUNDATION
Il microcredito in aiuto alle piccole
imprese danneggiate dal sisma
Dal sisma che ha colpito le province di Modena, Ferrara e Bologna, emerge un dato evidente: sono le imprese ad aver subito i danni
economici più ingenti, danni destinati ad aumentare di giorno in giorno a causa del rallentamento o addirittura dell’arresto delle
attività produttive.
Etimos Foundation, la fondazione che ha
ideato e coordinato il progetto di inclusione
finanziaria post terremoto “Microcredito per
l’Abruzzo” e che ora sta lanciando un Fondo
di Microcredito per l’Italia per estendere
l’esperienza ad altre regioni (anche in risposta alla grave situazione di crisi economica e
disagio sociale), crede che anche nel contesto dell’Emilia Romagna il microcredito possa
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Legacoop
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essere lo strumento più adatto per aiutare in
modo efficace e non assistenziale il sistema
produttivo locale: «Ci rivolgiamo – sottolinea
il Presidente Marco Santori – ai principali
soggetti politici ed economici del territorio colpito dal terremoto, in primo luogo agli enti
pubblici, sollecitandoli a valutare l’utilizzo dello
strumento del microcredito a sostegno delle
imprese danneggiate, soprattutto quelle di
piccola e media dimensione». «Siamo pronti
fin da subito – annuncia Santori - a mettere
a disposizione la nostra esperienza e le competenze maturate in Abruzzo, coordinandoci
con le politiche di ricostruzione degli enti deputati e lavorando in alleanza alle forze economiche e sociali del territorio».
Con un fondo iniziale di 4 milioni e mezzo di
euro, i finanziamenti erogati grazie al progetto
“Microcredito per l’Abruzzo” sono stati pari a
5 milioni di euro in un anno e mezzo, risorse
destinate al 90% proprio alle imprese danneggiate dal sisma, con un plafond potenziale
di oltre 50 milioni: «Un modello di intervento
che ha trovato una delle leve maggiori della
propria efficacia nel network di attori costruito
in loco» conclude sempre Santori.
LEGACCOP AGROALIMENTARE
Riunisce a Modena, il 6 giugno,
la presidenza nazionale
Danni pesantissimi su tutta la filiera dell’agroalimentare nelle zone colpite dal sisma:
«Per fare il punto della situazione e un elenco
dettagliato dei danni subiti dalle associate –
annuncia il direttore di Legacoop, Giuseppe
Piscopo – Legacoop Agroalimentare ha convocato una presidenza straordinaria che si
terrà a Modena, preso la sede di Grandi Salumifici Italiani, nella mattinata di mercoledì 6
giugno».
«È un modo per sottolineare la nostra vicinanza a queste persone e a questa terra –
sottolinea Giovanni Luppi, modenese, vicepresidente di Grandi Salumifici Italiani e presidente di Legacoop Agroalimentare
Nazionale – e l’occasione per tracciare un
quadro il più possibile circostanziato dei
danni subiti. Qui si trovano realtà tra le più
importanti, sia per quantità e qualità dei prodotti, sia per la forte integrazione tra produttori, industrie di trasformazione e di
Settori
Territori
commercializzazione. Per questo stiamo lavorando a Bruxelles come a Roma per far sì
che si attivino rapidamente le risorse necessarie ad aiutare le imprese agricole e le loro
cooperative così duramente colpite dal terremoto. Ne va della continuità di alcune filiere agroalimentari, fiore all' occhiello del
made in Italy».
«La scossa di martedì tra le province di Modena e Reggio Emilia – incalza il direttore di
Legacoop Agroalimentare Nord-Italia, Cristian Maretti – ha nuovamente e duramente
colpito le strutture cooperative associate a
Legacoop Agroalimentare, compromettendo
migliaia di forme di Parmigiano Reggiano e
intaccando dal punto di vista strutturale stabilimenti e magazzini. Danni analoghi si
stanno riscontrando nelle aziende vitivinicole
e zootecniche».≤
«Faremo come sempre la nostra parte –
conclude Luppi –, ci rimbocchiamo le maniche. Ma l’Italia e l’Europa devono avere piena
consapevolezza che questi sono territori strategici, dove qualità e innovazione sono di
casa. Il Governo e le altre Regioni italiane
hanno recepito, grazie anche all’impegno del
presidente Errani e dell’assessore Rabboni,
che non è solo nostro interesse far ripartire al
più presto le attività e hanno arricchito di 100
milioni di euro il PSR destinato all’Emilia-Romagna. È un buon segnale, anche di solidarietà da parte delle altre Regioni, una
iniezione di speranza per una popolazione
colpita così duramente».
PROGES
Ospitalità ad un gruppo di utenti
della cooperativa Gulliver
I gravi disagi che hanno colpito le popolazioni
di Modena e della sua Provincia hanno gettato nel dolore e nello sconforto migliaia di
famiglie che hanno subito gravi lutti e forti
privazioni E’ stata ferita la storia di quei territori, con danni ingentissimi al patrimonio artistico, con la distruzione di case e le strutture
produttive, mettendo in ginocchio uno dei
pochi distretti economici che stanno risentendo in misura limitata della crisi. In questo
quadro sconfortante un posto particolare
spetta anche a coloro che risiedono in strutture di accoglienza come le case di riposo
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Imprese
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per anziani , persone che spesso sono non
autosufficienti e che quindi vivono questa situazione con maggior sofferenza di altri.
Molte strutture della zona infatti hanno dovuto sgombrare immediatamente le strutture perché pericolanti o comunque non
agibili. Ecco allora che le condizione, già precarie di queste utenti, si moltiplica in modo
esponenziale. C’era l’immediata necessità
di trovare una nuova collocazione che possa
sopperire alle necessarie cure ed attenzioni.
E la cooperazione sociale dell’Emilia Romagna ha risposto. Tra queste anche Pro.Ges.
che ha messo a disposizione la propria
struttura di Borgonovo Val Tidone in provin-
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Legacoop
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cia di Piacenza ospitando una decina di anziani di Concordia normalmente ospitati in
una struttura della cooperativa Gulliver di
Modena.
“Abbiamo accolto questi anziani che sono
arrivati da noi alle 21.30 molto provati da
una giornata passata in un parco all’aperto
– ci dice Lorena Masarati responsabile del
Reparto “Gardenia” della residenza per anziani di Borgonovo in gestione a Pro.Ges. –
“Alcuni di loro ancora sono ancora traumatizzati da questo evento doloroso. Stiamo vivendo un’esperienza nuova e difficile ma la
collaborazione di tutti è veramente esemplare. In particolar modo i medici dell’Usl lo-
Settori
Territori
cale si sono messi a completa disposizione
e non fanno mancare le cure necessarie a
questi anziani. Stiamo tutti lavorando senza
sosta, facendo saltare tutti i turni abituali. Il
grande senso di responsabilità e l’impegno
che le Operatrici stanno mettendo in questa
emergenza spero ci permetteranno di alleviare il peso di questo evento doloroso agli
anziani da noi ospitati nel più breve tempo
possibile”.
A tutt’oggi non si sa quando sarà possibile
pensare ad un rientro nelle strutture di provenienza, ma almeno adesso un luogo di
cura ed ospitalità adeguato è stato garantito.
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2012 Anno Internazionale delle Cooperative
Insediato il Comitato Italiano per le celebrazioni
Poletti propone le realizzazione degli “Stati Generali della Cooperazione”
per illustrare il contributo agli obiettivi dell’Italia per il 2020
Si è tenuto il 30 maggio, presso la Sala
delle Conferenze Internazionali della Farnesina, sede del Ministero degli Affari
Esteri, l’insediamento ufficiale del Comitato
italiano per le celebrazioni del 2012, Anno
Internazionale delle Cooperative. All’incontro, aperto dall’Ambasciatore Maurizio
Melani, è intervenuto il Capo di Gabinetto
Gian Lorenzo Cornado, che ha letto l’intervento del Ministro degli Affari Esteri,
Giulio Terzi di Sant’Agata, impossibilitato ad essere presente per la concomi-
Le cooperative italiane
sono un modello di successo,
riconosciutoalivellointernazionale
Il testo dell’intervento di apertura del Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata
Desidero innanzi tutto rivolgere a tutti voi
un cordiale benvenuto alla riunione inaugurale del Comitato per le celebrazioni del
2012, Anno internazionale delle Cooperative, che culminerà con una cerimonia solenne all’inizio di luglio.
Desidero ringraziare in modo particolare
per la loro partecipazione il Presidente di
Legacoop Giuliano Poletti, il Vice Presidente
dell’AGCI (Associazione Generale delle
Cooperative Italiane) Carlo Scarzanella, il
Vice presidente di Confcoooperative Carlo
Mitra. Vorrei inoltre porgere un saluto ai
rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo
Economico e del Lavoro e delle Politiche
Sociali, al Presidente di ABI Giuseppe Mussari, agli esponenti delle organizzazioni del
sistema produttivo italiano, delle organizzazioni sindacali, delle ONG, delle Regioni e
degli Enti locali.
Signore e Signori,
La teoria economica classica spiegava con
la relazione quantità-prezzi un mondo relaPrimo piano
Legacoop
tante riunione del Consiglio dei Ministri.
All’incontro erano presenti rappresentanti
del Ministero dello Sviluppo Economico e
del Lavoro, delle ONG, delle organizzazioni
di rappresentanza delle imprese, dell’ABI,
dei Sindacati, dell’Università, delle Province
e dei Comuni.
Su questo numero di Legacoop Informazioni pubblichiamo i testi degli interventi del
Ministro Giulio Terzi, del Presidente di Legacoop Giuliano Poletti e le sintesi di alcuni
interventi dei partecipanti all’incontro.
tivamente semplice, in cui il problema essenziale era la scarsità. La rivoluzione
verde e lo sviluppo industriale dei Paesi
emergenti hanno attirato l’attenzione su
altri elementi: tempo, informazione, incertezza. Non basta produrre, bisogna far arrivare i beni sul mercato al momento
giusto. I consumatori richiedono beni con
informazioni certe sulla loro origine. L’investimento deve considerare il continuo progresso tecnologico.
Queste sfide esigono nuove risposte sia
nell’elaborazione teorica che nella definizione delle politiche. Il fattore umano è essenziale. L’imperativo della crescita è
inscindibile da un ambiente sano e da una
distribuzione equa non solo delle risorse
materiali, ma soprattutto della conoscenza.
Questi principi ispiratori dell’azione del Governo trovano numerosi riscontri a livello
internazionale. La Green Growth Strategy e
la Skill Strategy figurano, ad esempio, tra le
principali iniziative lanciate dall’OCSE.
Signore e Signori,
Non è una coincidenza se l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il
2012 “Anno internazionale delle cooperative”. Come sappiamo, le cooperative nascono assieme al moderno capitalismo e,
soprattutto nei momenti più critici, hanno
fornito risposte efficaci per il progresso
Settori
Territori
economico e la stabilità sociale. Nell’Inghilterra della prima rivoluzione industriale,
Robert Owen aveva dimostrato che, nel rispetto della libertà e della proprietà individuale, si poteva superare il conflitto tra i
possessori dei fattori produttivi. Anche in
Italia, a partire dalle crisi del secondo Ottocento, i nascenti movimenti operai e cattolici hanno trovato nelle cooperative di
lavoro, di credito e di consumo soluzioni a
problemi che oggi si ripropongono: la giusta remunerazione del lavoro, lo sbocco
della produzione sui mercati, l’equo accesso ai finanziamenti. Come ha rilevato il
Segretario Generale delle Nazioni Unite: “Le
cooperative ricordano alla comunità internazionale che è possibile conciliare la produttività economica con la responsabilità
sociale”.
In Italia, le cooperative creano lavoro, opportunità, ricchezza. Nel nostro Paese
opera il maggior numero di cooperative a
livello europeo, che occupano oltre il 5%
dei lavoratori, pari a oltre 1.200.000 donne
e uomini. Le cooperative italiane sono un
modello di successo, riconosciuto a livello
internazionale. Esse detengono il 13% del
mercato creditizio. Assicurano oltre il 50%
della produzione agroalimentare italiana,
da sempre uno dei punti di forza del Made
in Italy. Forniscono servizi di welfare a cenImprese
Sondaggio
Primo piano
tinaia di migliaia di famiglie. Tutelano il nostro immenso patrimonio culturale e ambientale.
Alla creazione di ricchezza si accompagna
anche una spiccata sensibilità sociale.
Come evidenziato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, le cooperative occupano più giovani, donne e immigrati
rispetto alla media dell’economia. Esse
sono quindi un fattore essenziale di integrazione sociale e di sviluppo dell’imprenditorialità.
Questi dati illustrano l’enorme contributo
delle cooperative al benessere della collettività, che non si identifica con la sola crescita del reddito, come evidenziano Martha
Nussbaum e Amartya Sen. Valorizzando
l’individualità del lavoratore, del piccolo
produttore, del cittadino consumatore e investitore, le cooperative creano sostenibilità sociale e inclusività dei diritti.
Nei rapporti dell’Italia con il resto del
mondo, questi valori sono cruciali. Il Financial Times in un articolo dello scorso mese
di gennaio ha individuato - tra le maggiori
sfide per il capitalismo contemporaneo - lo
sviluppo sociale armonico e relazioni fiscali
eque. Tali fattori interdipendenti sono presupposti necessari affinché il Paese abbia
a livello internazionale l’autorevolezza necessaria a promuovere i suoi interessi e i
suoi valori. Non mi riferisco solo alla credibilità dell’economia e delle istituzioni che
consente una migliore collocazione del debito sovrano. Ma penso soprattutto al complesso di fattori economici, culturali e
sociali che sostanziano il soft power riconosciuto al nostro Paese nel mondo.
Signore e Signori,
La Farnesina riconosce l’importanza delle
cooperative e ad esse dedica un’attenzione
particolare.
Molte cooperative hanno intensi rapporti
con l’estero: realizzano infrastrutture, vendono prodotti e servizi di qualità, sostengono con il credito l’internazionalizzazione
delle piccole e medie imprese. L’Alleanza
delle Cooperative (che riunisce le tre maggiori organizzazioni del settore) è parte
della Cabina di Regia, che il Ministro Terzi
copresiede assieme al Ministro dello Sviluppo Economico Passera. Il legame con il
territorio proprio degli ideali cooperativi è
un ingrediente essenziale del “bello e fatto
Primo piano
Legacoop
8
bene” che da sempre identifica l’Italia nel
mondo.
Le cooperative sono parte integrante del
sistema dell’aiuto allo sviluppo italiano.
Grazie alla loro attiva partecipazione al Tavolo Interistituzionale della cooperazione allo sviluppo, esse hanno
contribuito alla nascita di quella “Visione
condivisa” alla base del nuovo approccio
fondato sul cosiddetto whole of country approach. Lo sforzo comune del pubblico e
del privato trova un anello di collegamento
nei settori dell’economia a più spiccata vocazione sociale.
La Cooperazione Italiana sostiene con convinzione le cooperative dei Paesi in via di
sviluppo. D’intesa con i Governi dei Paesi in
via di sviluppo e con la società civile, l’Italia promuove la crescita di cooperative con
finanziamenti e programmi di capacity building, nei settori prioritari per il conseguimento degli Obiettivi del Millennio e, in
prospettiva, degli Obiettivi per lo Sviluppo
Sostenibile, di cui auspichiamo l’adozione
nell’imminente Conferenza Rio+20.
Signore e Signori,
Con la loro vitalità economica, le cooperative riaffermano quotidianamente i principi
di inclusione sociale. Esse sono un esempio di quell’Italia forte e dinamica, che con solide radici nella storia e nei valori guarda con fiducia al proprio futuro nel
mondo. L’Anno internazionale farà conoscere ancora meglio il lavoro prezioso delle
cooperative. Ringrazio tutti voi per l’attenzione.
Le cooperative, una risorsa
a disposizione di tutti coloro
che vogliono dare una risposta
aipropribisogniconun’assunzione
di responsabilità condivisa
e di impegno comune
L’intervento di Giuliano Poletti, Presidente
Legacoop
Nel dicembre 2009 le Nazioni Unite hanno
proclamato il 2012 Anno Internazionale
delle Cooperative. Questo riconoscimento
da parte della Comunità Internazionale, che
si aggiunge a quelli delle istituzioni europee ed internazionali (Racc. 193 dell’ILO;
Settori
Territori
Reg. SCE; Comunicazione promozione
Cooperativa; Risoluzione PE sull’ES; Parere
CESE pluralità imprese) ha voluto sottolineare il fondamentale contributo che le imprese cooperative apportano nel
promuovere uno sviluppo socioeconomico
sostenibile per tutti. Le Nazioni Unite riconoscono infatti come le cooperative, in ogni
parte del mondo, creino occupazione, rafforzino la coesione e l’inclusione sociale,
diano potere alla gente ed alle comunità.
Per milioni di persone esse rappresentano
un’opportunità per uscire dalla povertà,
contribuendo in questo modo a costruire la
pace e la democrazia. Un riconoscimento
sintetizzato nello slogan “Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”, che vuole porre l’enfasi sia sugli
aspetti sociali della cooperazione sia sulla
dimensione imprenditoriale.
La decisione dell’ONU di proclamare il
2012 Anno Internazionale delle Cooperative è per noi, come è naturale, motivo di
legittimo orgoglio. Lo consideriamo, credo
a ragione, un meritato riconoscimento per
ciò che l’esperienza cooperativa, con la sua
lunga storia, rappresenta oggi nel mondo
intero. E’ bene ricordare che nel mondo
ormai possiamo calcolare circa un miliardo
di cooperatori; presenti in tutte le aree geografiche, nei paesi industriali, in quelli
emergenti e in quelli in via di sviluppo, ed
attivi in tutti i settori dell’economia. I dati
ufficiali ricordano che le cooperative generano oltre 100 milioni di posti di lavoro in
tutto il mondo, il 20% in più rispetto alle
imprese multinazionali.
La Global 300 List, ovvero l’elenco delle
300 più grandi imprese cooperative a livello mondiale, è una dimostrazione anche
della forza economica delle cooperative
stesse. Basta considerare che le maggiori
300 imprese a livello mondiale generano
un fatturato paragonabile alla nona economia mondiale.
In Europa il movimento cooperativo è formato da 160.000 imprese e 123 milioni di
soci, generando 5.4 milioni di posti di lavoro.
Voglio solo ricordare che l’origine prima
della cooperazione si colloca in Inghilterra
dove nel 1844, per iniziativa di 28 lavoratori, nasceva la Società dei "Probi Pionieri
di Rochdale", il cui scopo, nelle parole dei
Imprese
Sondaggio
Primo piano
fondatori, era quello di "adottare provvedimenti per assicurare il benessere materiale
e migliorare le condizioni familiari e sociali
dei soci...".
Se guardiamo al nostro paese, la prima
cooperativa ad essere costituita fu il Magazzino di previdenza di Torino - una cooperativa di consumo - sorta nel 1853 per
iniziativa della "Società Generale degli operai", che assicurava la vendita di generi di
prima necessità a basso prezzo (ma anche
la possibilità di depositare i risparmi). Tre
anni più tardi ad Altare, in Provincia di Savona, nacque la "Artistica Vetraria", una
cooperativa di lavoro.
Le prime cooperative furono costituite,
quindi, per dare una risposta a problemi
immediati e particolari, come la disoccupazione e l'aumento del costo della vita.
Una nascita ispirata a principi e valori -mutualità (ossia, aiuto reciproco tra i soci),
partecipazione democratica alle scelte, solidarietà, responsabilità condivisa, forte legame con il territorio- che hanno poi
costituito la base e la leva per il futuro sviluppo della cooperazione e che, a tutt’oggi,
ne definiscono l’identità originale rispetto
alle altre forme di impresa, caratterizzando
la cooperazione come strumento efficace
per promuovere imprenditorialità diffusa,
senso di appartenenza civile, responsabilità
solidale verso la collettività.
È ispirandosi a questi principi che le cooperative, nel corso della loro storia, hanno
difeso e sviluppato un’occupazione stabile
e dignitosa, tutelato il potere d’acquisto e la
salute dei consumatori, garantito l’accesso
al bene casa a larghe fasce di popolazione,
accresciuto le potenzialità di imprenditori
associati, inserito nel mondo del lavoro
soggetti svantaggiati, contribuito allo sviluppo di un welfare partecipato e responsabile.
Oggi le imprese cooperative rappresentano, in Italia, circa il 7,7% del Prodotto Interno Lordo ed occupano posizioni di
eccellenza in molti settori dell’economia
nazionale, dalla distribuzione commerciale
all’agroalimentare, dal settore creditizio ai
servizi alle imprese e alla comunità, dalle
costruzioni al welfare. Risultati che sono
stati raggiunti grazie all’impegno di generazioni di soci e di lavoratori che si sono
avvicendati nelle cooperative e, rinunPrimo piano
Legacoop
9
ciando all’arricchimento personale, hanno
dedicato la loro intelligenza, le loro competenze ed il loro impegno alla costruzione di
un solido patrimonio imprenditoriale utile a
tutta la collettività.
Un impegno che oggi si è rinnovato con la
costituzione dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane, un coordinamento stabile tra le
maggiori associazioni cooperative: Agci,
Confcooperative, Legacoop. L’Alleanza
delle Cooperative Italiane rappresenta
43.000 cooperative, attive in tutti i settori e
in tutte le regioni italiane, con 12 milioni di
soci, 1milione e 200 mila occupati e 127
miliardi di euro di fatturato aggregato.
In termini percentuali questo vuol dire, ad
esempio: oltre il 30% del consumo e della
distribuzione; il 13,1% degli sportelli bancari; oltre il 90% della cooperazione impegnata nel sociale e il 50%
dell’agro-alimentare “Made in Italy”. Senza
voler trascurare il contributo dei nuovi settori di attività (ambiente, energie rinnovabili, servizi, ecc.); l’importante apporto delle
cooperative anche in termini di crescita occupazionale (%) in un periodo di così impegnativa crisi economica e finanziaria; e la
proficua collaborazione con le istituzioni
preposte per il rafforzamento dei processi
di internazionalizzazione delle nostre imprese cooperative.
Il nostro obiettivo, oltre a dare più forza alle
cooperative con una rappresentanza unitaria nei confronti delle istituzioni, delle
forze politiche e sociali, è quello di qualificare ulteriormente il contributo della cooperazione al progresso economico e civile.
Questo impegno ci spinge ad orientare le
nostre azioni anche fuori dai confini del nostro Paese. Infatti, consapevoli della rilevanza del movimento cooperativo italiano
mettiamo a disposizione la nostra esperienza multisettoriale, attraverso progetti di
cooperazione allo sviluppo e di assistenza
tecnica, per favorire il rafforzamento dell’esperienza cooperativa in Africa come in
Asia e America Latina. Lo facciamo con un
approccio partecipativo che vede il coinvolgimento di organizzazioni ed imprese
cooperative locali, istituzioni, ONG ed organizzazioni della società civile, con risorse
messe a disposizione dalle imprese cooperative, dai loro soci e dipendenti. E’ importante sottolineare il ruolo delle
Settori
Territori
cooperative come strumento di empowerment e responsabilizzazione degli attori
coinvolti, come pure elemento di ricostruzione del tessuto socio-economico nelle
aree martoriate dai conflitti. Siamo molto
lieti che il nostro contributo sia stato riconosciuto dalle istituzioni e dai componenti
del tavolo Interistituzionale nella “Visione
condivisa per la Cooperazione allo Sviluppo
dell’Italia”. Ci preme, altresì, riconoscere il
sostegno del Governo italiano in ambito comunitario che, all’interno della pluralità
delle forme d’impresa, ha sempre sostenuto la specificità cooperativa e la sua regolamentazione civilistica e fiscale.
Auspichiamo che tale sostegno venga
mantenuto anche di fronte al processo avviato relativo alla base imponibile consolidata comune per le società in tutta Europa.
Nel momento in cui appare sempre più necessario un recupero delle ragioni della
coesione sociale e della fiducia nelle potenzialità del Paese, riteniamo che la forma
cooperativa costituisca una risorsa a disposizione di tutti coloro che vogliono dare
una risposta ai propri bisogni con un’assunzione di responsabilità condivisa e di
impegno comune.
Siamo, infatti, convinti che per superare
davvero la crisi attuale, che ha segnato la
rottura di un modello di sviluppo dimostratosi tanto inadeguato quanto ingiusto, che
ha ampliato le sperequazioni e la frammentazione sociale, sia necessario pensare
e realizzare un nuovo modello di sviluppo,
fondato sul protagonismo delle persone e
delle comunità, su un nuovo protagonismo
sociale; che sia necessario lavorare per un
futuro dove ci sia più equilibrio tra individuo e comunità, tra attività economiche e
non economiche, tra iniziativa pubblica e
iniziativa privata.
Un futuro dove la società non sia la somma
di individui isolati, ma sia fatta di persone
che costituiscono comunità.
Pensiamo che sia indispensabile riprendere la strada della crescita, perché senza
crescita la società si blocca e diventa più
ingiusta, aumentano le insicurezze, le
paure, le chiusure e le divisioni; una crescita indirizzata verso la creazione di una
società più unita, più giusta ed inclusiva;
una crescita fondata sull’aumento dell’occupazione, in primo luogo femminile, e caImprese
Sondaggio
Primo piano
pace di offrire prospettive vere alle giovani
generazioni.
Alla base della nuova stagione di crescita
bisogna porre la valorizzazione della persona, la condivisione di valori, il rafforzamento della società solidale.
È, infatti, ormai chiaro che il livello di sviluppo non dipende solo dal benessere economico generale di una comunità o di un
paese, ma anche dal proprio livello di democrazia, intesa nella sua accezione più
ampia, ovvero della possibilità degli individui di raggiungere un adeguato livello di
qualità di vita e di partecipare attivamente
alla vita sociale, economica e politica, contribuendo in maniera fattiva alla discussione pubblica e potendo anche influenzare
i processi decisionali. La società civile non
può essere mero beneficiario del processo
di sviluppo – o non sviluppo - ma è importante che venga considerata come attore
di cambiamento.
La cooperazione intende essere protagonista di questo nuovo paradigma di sviluppo,
affermandosi come l’infrastruttura societaria diffusa a disposizione dei cittadini e
delle comunità per risolvere bisogni e perseguire prospettive di crescita sostenibile,
stabile e di equità.
Siamo, infatti, convinti che la forma cooperativa possa rinnovarsi attraverso la sua capacità di dare risposte efficaci ai nuovi
bisogni che via via emergono nella società
e consideriamo l’allargamento delle aree di
intervento come un’evidenza decisiva del
valore e dell’utilità sociale della cooperazione.
In questo contesto si colloca l’idea di nuovo
rapporto tra bene comune ed azione collettiva, nella convinzione che ci sia bisogno
di una nuova interpretazione della sussidiarietà quale risposta ai cambiamenti sociali, al crescere delle domande sociali, alla
rideterminazione delle politiche pubbliche.
Dall’esperienza quotidiana della cooperazione -dalla sua capacità di rispondere a
nuovi bisogni di utenti, riorganizzando
forme e gestione di servizi, puntando sulla
partecipazione e la responsabilità delle persone- emergono stimoli e indicazioni di
percorso utili per una società che deve ripensare il rapporto tra bene comune e
azione collettiva, pensando a se stessa
come comunità di comunità.
Primo piano
Legacoop
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Una società che veda i cittadini continuamente protagonisti attivi e responsabili
della vita democratica e della crescita civile ed economica.
Utilizzare la forma cooperativa, come risposta imprenditoriale per organizzare
forme di auto-aiuto nelle comunità e per
assicurare la soddisfazione a bisogni delle
persone in tutte le parti del Paese, è il progetto economico e di coesione sociale su
cui il mondo cooperativo punta con grande
forza per continuare a contribuire, come è
avvenuto fin dalla nascita dell’Italia, al progresso economico e sociale del Paese.
Gli eventi e le proposte
EVENTI
Gli eventi celebrativi dell’Anno Internazionale delle Cooperative hanno avuto il loro
avvio il 31 ottobre 2011, nella sede dell’ONU a New York, alla presenza del Vice
Segretario Generale delle Nazioni Unite,
della Presidente dell’Alleanza Cooperativa
Internazionale, di una folta rappresentanza
di cooperatori e di rappresentanti dei paesi
membri delle Nazioni Unite i quali hanno
espresso il loro pieno appoggio alla proclamazione dell’Anno sottolineando il significativo contributo che le cooperative
apportano allo sviluppo economico e sociale delle popolazioni. Nel suo discorso all’Assemblea plenaria, Mr. Sha ZuKang ha
avuto modo di sottolineare come proprio
grazie alle cooperative cinesi che gli hanno
offerto l’opportunità di studiare lui sia potuto diventare ciò che è oggi.
A novembre 2011, in Messico, alla presenza di oltre 2.000 cooperatori provenienti da tutto il mondo, del Presidente del
Messico Calderón, di rappresentanti delle
Agenzie delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali, il movimento cooperativo ha celebrato l’avvio dell’Anno ed
ha lanciato il suo programma per il 2012 e
per il prossimo decennio di sviluppo cooperativo.
Le attività legate alla celebrazione dell’Anno hanno preso l’avvio fin dai primissimi giorni del 2012 ed è ricchissimo il
calendario delle iniziative già realizzate o in
programma. Ne citiamo alcune, a titolo
esemplificativo.
Settori
Territori
Il 12 gennaio, in moltissimi paesi del
mondo, tra cui l’Italia, si sono tenute conferenze stampa di presentazione dell’evento.
A marzo, a Venezia, organizzata congiuntamente da Euricse (Istituto di Ricerca Europeo sulle Cooperative e Imprese Sociali)
e dall’Alleanza Cooperativa Internazionale,
con il supporto dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, si è tenuta la conferenza internazionale intitolata “Promuovere la
conoscenza delle cooperative per un
mondo migliore”. Prima dei 3 eventi internazionali in calendario per il 2012, ha rappresentato uno dei momenti centrali in cui
la riflessione sul tema cooperativo è stata
proposta al pubblico internazionale. Alla
conferenza, che ha fornito un quadro aggiornato sulla natura, l’impatto e le potenzialità delle imprese cooperative, hanno
danno il proprio contributo di riflessione i
leaders cooperativi e molti dei più noti studiosi che negli ultimi anni si sono occupati,
con approcci innovativi e in modo non occasionale, del ruolo economico e sociale
dell'impresa cooperativa (citare la presenza
di Prodi?). La Conferenza è stata anche
l’occasione per firmare un appello ai governi e ai Capi di Stato dell’Unione Europea sull’importanza delle banche
cooperative per la ripresa economica.
Dal 23 al 27 aprile, a Bruxelles, si è tenuta
la Settimana Cooperativa Europea che è
stata aperta dalla Conferenza “Il contributo
delle cooperative alla Strategia UE 2020”,
organizzata da Cooperatives Europe in collaborazione con la Commissione Europea
ed alla quale, oltre ai cooperatori, hanno
preso parte i rappresentanti delle istituzioni
europee (Parlamento, Commissione, CESE,
CdR, ecc.). Nel suo indirizzo ai partecipanti,
il Commissario Tajani ha scritto, tra l’altro,
che “in un’epoca in cui l’Europa e la nostra
economia combattono per la crescita economica e dell’occupazione, c’è bisogno più
che mai di imprese che hanno a cuore le
necessità della gente e, quindi, abbiamo
particolare bisogno di cooperative”. Nel
corso della settimana, il tema del contributo delle cooperative allo sviluppo socioeconomico è stato declinato anche
settorialmente. Le organizzazioni settoriali
europee, in collaborazione con il Comitato
Economico e Sociale Europeo, ed alla preImprese
Sondaggio
Primo piano
senza dei rappresentanti delle istituzioni
comunitarie, hanno illustrato l’apporto dei
propri settori alla crescita dell’economia e
dell’occupazione.
Il 5 luglio, organizzata dai membri dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, avrà
luogo la Conferenza nazionale di celebrazione dell’Anno alla quale il Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha
garantito la sua presenza.
Evento cooperatrici italiane (seconda metà
del 2012).
Ad ottobre, in Canada, organizzato con il
supporto del governo canadese, ci sarà il
Summit Internazionale delle Cooperative
dal titolo “Lo straordinario potere delle cooperative”, che vedrà la partecipazione dei
principali leaders cooperativi, economisti,
tra i quali Jacques Attali e il premio Nobel
Elinor Ostrom, accademici, ecc.
Il 31 ottobre, a Manchester, nel quadro di
un Congresso straordinario dell’Alleanza
Cooperativa Internazionale, verrà sancita la
chiusura ufficiale dell’Anno. Sarà l’occasione per fare un inventario di quanto fatto
nel corso dell’anno e per lanciare la strategia di sviluppo cooperativo del prossimo
decennio.
A tutti questi eventi, si aggiunge la ricca
programmazione di iniziative a livello territoriale dove lo slogan dell’Anno internazionale “Le imprese cooperative costruiscono
un mondo migliore” viene declinato con
grande creatività da parte delle strutture
cooperative locali, delle cooperative, delle
istituzioni e dei cittadini che partecipano
con grande entusiasmo e impegno a questa celebrazione (es. Mantova)
PROPOSTE
Alcune proposte, in considerazione del
focus specifico sui giovani e le donne, che
le Nazioni Unite raccomandano di tenere
debitamente in considerazione negli eventi
del 2012:
" Identificazione di iniziative da sviluppare
in partenariato con i membri del Comitato.
Ad esempio, iniziative di formazione ad hoc
rivolte ai giovani, da realizzare con il
mondo accademico , le ONG e altri partner
del Comitato che fungano da stimolo per
la creazione d’impresa in forma associata.
" Attuare un reale mainstreaming cooperativo: rapporti con i vari Ministeri
" “Stati generali della Cooperazione: Le
Primo piano
Legacoop
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cooperative nell’Italia del 2020”. Le Nazioni
Unite invitano le istituzioni nazionali e le organizzazioni cooperative a dare seguito all’impegno di promuovere le cooperative
oltre il 2012. A questo proposito ci sembrerebbe opportuno proporre, a conclusione del 2012 o a cavallo del 2013, la
realizzazione di un evento, organizzato congiuntamente dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e dalle istituzioni governative, in
cui si possa tracciare il contributo delle
cooperative per il raggiungimento degli
obiettivi che l’Italia dovrà centrare entro il
2020, così come suggerito dal Governo nel
Programma Nazionale di Riforma 2012.
Sintesi interventi
Giuseppe Tripoli, Ministero dello Sviluppo
Economico - Capo Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione
Ci sono almeno tre ordini di motivi per i
quali la cooperazione rappresenta un elemento importante della nostra economia. Il
primo è la modernità della risorsa cooperativa: non un retaggio del passato, ma attuale ed utile, per l’economia e la società,
come strumento che può offrire risposte ai
problemi che le economie e gli stati stanno
affrontando, specialmente per quanto riguarda la definizione di nuovi modelli di
welfare. Un settore nel quale la cooperazione ha molto da dire, per la sua caratteristica di modello di impresa che dà valore
alla persona, spazio alla partecipazione ed
alla relazione col territorio. Il secondo è la
funzione anticiclica della cooperazione. Le
imprese cooperative dimostrano di reggere
alla crisi meglio di altre ed in certi settori
riescono addirittura a creare occupazione
aggiuntiva. Senza dimenticare il supporto
essenziale rappresentato dalla forma cooperativa per operazioni di workers buy out
ed il fatto che la cooperativa rappresenta
spesso la forma con la quale molti giovani
iniziano a fare impresa. Infine, l’interesse
per l’esperienza cooperativa italiana dimostrato da molti paesi, specialmente da
quelli alle prese con l’esigenza di fare riforme, e le potenzialità di sviluppo dell’impresa cooperativa in settori nuovi, come
quello delle attività professionali.
Settori
Territori
Il Ministero dello Sviluppo Economico può
accompagnare in modo attivo le iniziative
di quest’anno e, più in generale, il processo
di esplicitazione delle potenzialità del modello cooperativo nell’economia nazionale.
Bene, in conclusione, la proposta di indire
gli stati generali della cooperazione.
Raffaele Tangorra, Ministero del Lavoro
Le cooperative rappresentano un’esperienza peculiare ed unica nel panorama
dell’economia italiana. In particolare, le
cooperative sociali, un mondo ancora giovane (la legge che le regolamenta è di 20
anni fa), costituiscono un modello di impresa che viene studiato anche in altri
paesi e che si è sviluppato, nel segno della
responsabilità sociale, con un impegno
straordinario per la promozione umana e
l’inclusione sociale. Il Ministero del Lavoro
è pienamente disponibile a collaborare alla
realizzazione delle iniziative che si vorranno
realizzare, compresi gli stati generali della
cooperazione.
Maria Pia Camusi, Direttore Rete Imprese
Italia
Occorre andare verso un modello di sviluppo diverso da quello attuale, dove molte
istanze sono escluse, a cominciare dalle
donne e dai giovani. Poletti ricordava la
complessità del nostro apparato produttivo,
data anche dal fatto che ci sono dei settori
che ancora non stanno rispondendo in
modo adeguato alle esigenze di cambiamento. Ci sono dei segmenti che debbono
essere più coesi per evitare eccessive
frammentazioni. Bene, dunque, la proposta degli stati generali della cooperazione,
perche cosi può prendere le mosse una riflessione diversa sullo sviluppo, che deve
anche essere riferita alla necessità di introdurre elementi di innovazione, di discontinuità. Cosa che, tra l'altro, ACI e Rete
Imprese hanno fatto, portando l’innovazione sul fronte della rappresentanza imprenditoriale.
Giuseppe Mussari, Presidente ABI
Tante banche hanno la forma giuridica
cooperativa e rappresentano un modello di
impresa bancaria più ridotto dimensionalmente, ma non certo per la qualità. Le banImprese
Sondaggio
Primo piano
che di credito cooperativo continuano a
dare buoni risultati anche in una fase difficile nella quale, tra l’altro, le norme europee non giocano a loro favore. Oltre al
rapporto “privilegiato” che l’ABI intrattiene
con l’Alleanza delle Cooperative, significativo è anche il sistema di relazioni tra le
banche e l’economia cooperativa, come
forma di impresa che negli ultimi dieci anni
ha garantito la migliore quantità e qualità
dello sviluppo. Cosa non facile, perché accanto a grandi cooperative ce ne sono
molte più piccole: ma anche queste continuano a dare un contributo importante all’economia e lo fanno per il rapporto
particolare tra capitale e lavoro. Insomma,
quello cooperativo è un modello che andrebbe proposto anche in altri ambiti produttivi e che gli stati generali potrebbero
aiutare a far capire meglio al Paese.
Daniele Bosone, UPI
Dalle Province non può che venire un’adesione convinta al Comitato per le celebrazioni dell’anno internazionale delle
cooperative, per l’importanza delle cooperative nel rafforzare le relazioni sul territorio, per la promozione del cooperativismo
sociale che noi sosteniamo. E crediamo
che il modello cooperativo possa anche essere un’opportunità per l’occupazione dei
giovani ed anche dei lavoratori che possono utilizzare lo strumento cooperativo per
assumere direttamente la responsabilità
imprenditoriale rilevando le attività dell’impresa in cui lavorano qualora questa vada
in crisi. Si può affermare che la crisi apre
Primo piano
Legacoop
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una stagione nuova per il cooperativismo
buono e gli stati generali possono essere
una buona occasione per farne conoscere
meglio le potenzialità.
Simonetta Paganini, Anci
L’Associazione dei Comuni Italiani è interessata a partecipare alle celebrazioni dedicate ad una forma di organizzazione
dell’attività economica che ha contribuito
in modo innovativo allo sviluppo del paese
ed adesso è una risorsa preziosa per orientare lo sviluppo in una direzione nuova. Responsabilità sociale e radicamento sul
territorio sono asset importanti per il futuro.
Portare all’attenzione dei cittadini il lavoro
fatto dalle cooperative a livello territoriale
ed anche internazionale potrà contribuire a
far conoscere meglio il contributo che dalle
cooperative potrà venire per ricostruire un
rapporto di fiducia tra le amministrazioni
locali ed i cittadini. E gli stati generali rappresentano una buona occasione per farlo.
Rappresentanti del mondo delle ONG italiane: Silvia Stilli (AOI – Vicepresidente
ONG Italiane), Patrizia Santillo (Presidente
GVC, in rappresentanza di Link 2007) e
Egizia Petruccione (Portavoce CINI).
È molto importante il riconoscimento dell’Onu alle cooperative, che in Italia operano
in sintonia e, spesso, in sinergia con
l’azione delle Organizzazioni Non Governative. Infatti, cooperative e ONG si incontrano nel comune agire in stretto contatto
con i territori, mettendo al centro le per-
Settori
Territori
sone e le comunità.
Diversi sono i momenti in cui la collaborazione tra mondo delle cooperative e ONG è
più frequente, dalla realizzazione di campagne di informazione, in particolar modo
sui temi dei diritti globali, alla progettazione
comune condivisa, sia in progetti di emergenza, come è avvenuto per esempio in Sri
Lanka o ad Haiti, che di cooperazione allo
sviluppo. Questo rapporto tra ONG e cooperative si è evoluto nel tempo, passando
da collaborazioni di tipo solidaristico ad una
vera e propria partecipazione del mondo
cooperativo nei progetti di cooperazione
allo sviluppo sin dalla fase progettuale,
dove i cooperatori e le cooperatrici italiane,
mettendo a disposizione il proprio expertise, hanno contribuito a promuovere il rafforzamento dell’economia sociale e
cooperativa in molti paesi del sud del
mondo così come la costruzione di reti sociali e percorsi di cittadinanza attiva.
L’auspicio è che la costituzione del Comitato rappresenti anche l’occasione per
condividere nuove linee politiche di sviluppo del Paese in una prospettiva di maggiore partecipazione sociale. Le ONG
confermano la disponibilità a collaborare e
considerano di particolare interesse le proposte avanzate dal Presidente Poletti, sia
in merito alla realizzazione degli Stati Generali, sia sui temi proposti di lavoro comune, in particolar modo per quanto
riguarda iniziative rivolte alle giovani generazioni.
Imprese
Sondaggio
Legacoop
>> Legacoop
LEGACOOP
I giovani cooperatori incontrano
il Ministro Corrado Passera
>> Fao
>> Fon.coop
Primo piano
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Innovazione, cultura d’impresa, start up e prospettive di sviluppo economico del Paese.
Sono stati questi i temi al centro dell’incontro,
del 29 maggio, tra il Ministro de+llo Sviluppo
Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti
Corrado Passera e le delegazioni dei Gruppi
Giovani delle principali associazioni di imprenditori.
Presenti all’incontro per Legacoop Chiara
Bertelli, portavoce di Generazioni Emilia-Romagna, Valentina Fiore, Libera Terra e Leonardo Cianchi, CFT di Firenze.
“Vedersi e discutere in modo approfondito
con tanti giovani imprenditori – ha dichiarato
il Ministro Corrado Passera – significa toccare con mano l’energia e la voglia di costruire un futuro che c’è nel Paese”. Il Ministro
ha quindi esposto un breve quadro delle politiche avviate dal governo in tema di crescita
(piano delle infrastrutture, sblocco dei pagamenti della PA, i decreti sviluppo, le liberalizzazioni, le semplificazioni) e di recupero delle
risorse (spending review, controllo dell’evasione). Ha inoltre indicato come referente il
suo Consigliere per gli Affari europei, giovani
e innovazione e coordinatore della task force
sulle start up, Alessandro Fusacchia.
Sono poi intervenuti i referenti delle associazioni per un giro di tavolo sul tema “sviluppo
economico e proposte per la crescita, sostegno alle imprese e start up”. Tra i temi più
volte citati: la difficoltà di accesso al credito;
la formazione con l’idea di un “Piano Marshall” per la formazione dei giovani; la defiscalizzazione degli investimenti nella ricerca;
le difficoltà legate al passaggio generazionale,
inteso per le imprese di capitali come il passaggio del testimone dal padre al figlio; la
possibilità di prevedere contratti di inserimento per le start up a condizioni favorevoli;
e la connessione con l’Università e la ricerca.
“Quest’anno si celebra il 2012 Anno internazionale delle Cooperative, a conferma della
diffusione e dell’importanza che il modello
cooperativo ha nel mondo” -ha sottolineato
Legacoop
Settori
Territori
Chiara Bertelli nel suo intervento- “modello
che, soprattutto nell’ambito sociale ed in
quello legato alle nuove professioni intellettuali può essere di richiamo per i giovani, in
un momento di difficoltà come quello attuale,
in cui “fare insieme” e investire gli utili nell’impresa consente di creare imprese meno
fragili e di aggregare le competenze”. A tale
proposito ha quindi chiesto che siano al più
presto approvati i regolamenti attuativi del decreto che ha consentito la costituzione di cooperative di professionisti e che siano eliminati
i vincoli alla costituzione di spin off universitari in forma cooperativa che ancora vigono
nella maggior parte delle Università italiane.
Ha infine ricordato la gravità della situazione
in cui si trovano le persone e le imprese emiliane colpite dal sisma. Per la delegazione di
Legacoop è intervenuta inoltre Valentina
Fiore, che ha proposto, per favorire la nascita
di start up basate su buoni progetti pur con
scarsa dotazione di capitale, una sorta di prestito d’onore e la defiscalizzazione degli utili
che, messi a riserva, siano destinati ad investimenti in innovazione.
L’incontro si è concluso con l’impegno di tutti
i rappresentanti delle Associazioni ad inviare
approfondimenti sulle principali tematiche
trattate, a partire dalle start up, che potranno
esser valutare per eventuali ulteriori incontri.
FAO
Il ruolo delle cooperative agroalimentari per la riduzione della fame
Il 29 maggio, in occasione della Sessione
FAO sulle Commodities, si è svolto un evento
dedicato al ruolo delle cooperative in tutto il
mondo per ridurre la fame, promuovere la
crescita economica, ridurre la povertà e raggiungere la sicurezza alimentare. L’evento ha
voluto dare un segno tangibile del rinnovato
impegno della FAO e del polo romano delle
Agenzie ONU nel sostenere le cooperative
agricole ed agroalimentari e le organizzazioni
dei piccoli agricoltori nell’Anno Internazionale
delle Cooperative. La FAO vuole incoraggiare
i governi a creare un ambiente favorevole,
attraverso politiche appropriate, un quadro
giuridico di sostegno ed il fondamentale processo partecipativo delle organizzazioni del
settore, affinché le cooperative agro-alimentari e le organizzazioni dei produttori possano
svilupparsi e diventare soggetti imprenditoImprese
Sondaggio
Legacoop
riali più forti ed efficienti.
L’evento, aperto dal Direttore della FAO, Josè
Graziano da Silva, ha visto la partecipazione della Presidente del Costa Rica, di molti
Ministri dell’Agricoltura dei paesi sviluppati e
in via di sviluppo, incluso il Vice Ministro dell’Agricoltura italiano, Franco Braga.
Tra gli interventi più apprezzati va sicuramente citato quello di apertura della Presidente del Costa Rica, Laura Chincilla
Miranda, che ha sottolineato come il modello d’impresa cooperativa, in tutti i settori,
sia una soluzione unica, nel suo genere, per
liberare la gente dalla fame e dalla povertà
nel mondo globalizzato. Usando l’esempio
del suo Paese, la Presidente del Costa Rica
ha enfatizzato il ruolo delle cooperative nello
sviluppo sostenibile e per accrescere la
competitività dei piccoli agricoltori.
In occasione di questo evento sono stati nominati Ambasciatori della FAO per l’Anno Internazionale delle Cooperative Roberto
Rodrigues, ex Presidente dell’Organizzazione delle Cooperative Brasiliane e dell’Alleanza Cooperativa Internazionale ed oggi
presidente del Consiglio dell’Agroindustria di
San Paolo, e Elisabeth Atangana, Presidente del Forum Pan-Africano degli Agricoltori. Atangana e Rodriguez sono stati
nominati con il sostegno dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, dell’Organizzazione
Mondiale degli Agricoltori, dell’Organizzazione delle Donne Contadine e del Comitato
Internazionale per la Sovranità Alimentare.
Nel discorso di accettazione della carica,
Atangana si è impegnata a mobilitare tutti gli
stakeholder, pubblici, privati e della società
civile per forgiare un’alleanza di sforzi comuni volti a costruire un mondo in cui siano
assicurati la sicurezza alimentare, la sovranità alimentare e uno sviluppo sostenibile.
Rodrigues ha sottolineato il ruolo delle cooperative nella costruzione della pace e della
democrazia e, in considerazione del fatto
che i cooperatori e le cooperatrici rappresentano il più grande movimento sociale del
mondo ha lanciato l’idea di lavorare insieme
affinché il movimento cooperativo internazionale possa ottenere il Premio Nobel per la
Pace.
Felice Scalvini,Vicepresidente dell’Alleanza
Cooperativa Internazionale, nel suo intervento a nome delle cooperative del mondo
ha ringraziato il Direttore Generale della FAO
per aver accresciuto la visibilità del movi-
Primo piano
Legacoop
14
mento cooperativo nell’agenda FAO riconoscendo il contributo che da sempre le cooperative offrono allo sviluppo durevole e alla
sicurezza alimentare. Le cooperative, ha sottolineato, sono una parte importante della
soluzione per il raggiungimento della sicurezza alimentare. Quelle agricole, in particolare, hanno un ruolo essenziale perché
permettono agli agricoltori di unirsi per commercializzare i loro prodotti, per dare valore
aggiunto alla catena alimentare e per controllare il rischio alimentare. Le cooperative,
ha affermato, rafforzano la capacità di trasferire il know how, di negoziare equamente
per far diminuire i prezzi e di beneficiare delle
opportunità di mercato. Lo sviluppo durevole,
per il quale anche le banche cooperative in
ambito rurale hanno giocato un ruolo fondamentale di sostegno, ha concluso, è la
grande sfida cui le cooperative, in generale,
e l’ACI, nel suo ruolo di leadership politica, si
impegnano a rispondere.
Nel pomeriggio, su invito del Direttore Generale della FAO, si è svolto un incontro nel
quale il Direttore Graziano ha esposto il suo
programma di rinnovato e accresciuto impegno verso le cooperative attraverso la creazione di un’Unità all’interno della FAO
dedicata alle cooperative e promuovendo un
maggior coordinamento del polo romano
delle Agenzie ONU con l’obiettivo di realizzare progetti congiunti di rafforzamento cooperativo. All’incontro hanno partecipato il Vice
Presidente di Legacoop, Giorgio Bertinelli,
e la Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee, Stefania Marcone oltre al Presidente di AGCI, Rosario
Altieri; la Responsabile Ufficio Rapporti Internazionali di Confcooperative, Gianna
Perra, ed il Presidente di Cogeca, Paolo
Bruni, in rappresentanza delle cooperative
agricole europee.
FON.COOP
Risorse e servizi alle cooperative
per vincere la crisi
“La crisi economica come quella che stiamo
vivendo ha mobilitato, dal suo insorgere nel
2008, intelligenze e risorse per salvare i posti
di lavoro e imprese, e per cogliere le opportunità che la ripresa potrà offrire. Come Fondo
della formazione delle imprese cooperative
Settori
Territori
abbiamo subito avviato politiche di sostegno
e di sviluppo del capitale umano delle nostre
associate”.
Carlo Marignani, dal maggio 2008 fino ad
aprile 2012 presidente di Fon.Coop, traccia
un bilancio dell’attività svolta dal Fondo interprofessionale per la formazione continua nelle
cooperative.
“Oggi i disagi delle imprese si chiamano
scarsa domanda interna, rischi reiterati di
chiusura, richiesta di cassintegrazione, ma
c’è anche bisogno di più produttività, di prodotti e servizi evoluti, di reti di relazioni e di
partnership per rafforzare la presenza sul
mercato – spiega Marignani –. In questi quattro anni Fon.Coop ha differenziato l’offerta per
rispondere, attraverso la leva della formazione, a queste esigenze. Abbiamo emesso
un totale di 9 Avvisi per 37 milioni di euro, di
cui quattro sul Fondo di Rotazione, il canale
dedicato alla formazione delle PMI e microimprese e sul quale la richiesta ha sempre
superato la nostra offerta di finanziamenti. Per
le grandi imprese abbiamo messo a disposizione quattro annualità del Conto Formativo
per 36 milioni di euro, che sono stati in gran
parte impegnati. In totale, nel periodo 20082012 sono state stanziate per piani formativi
il 68% di tutte le nostre risorse disponibili dal
2003. Un periodo eccezionale nel corso del
quale la nostra struttura è stata in grado di
consolidare una capacità di spesa commisurata alle esigenze ordinarie e straordinarie
delle associate ed ha acquisito un’identità ed
un vantaggio competitivo che è diretta
espressione dei suoi valori fondanti. Fon.Coop
infatti è il quarto Fondo Interprofessionale per
numero di aderenti ed è il punto di riferimento
per il movimento cooperativo e del non profit per il finanziamento della formazione continua”.
Questi risultati sono frutto, oltre del modo in
cui sono ridistribuite le risorse, anche di mirate politiche di retention e di fidelizzazione.
“I nostri servizi di assistenza alle imprese cooperative – spiega Marignani -, da esclusivamente centrali sono diventati anche territoriali
per diffondere capillarmente le opportunità
del Fondo, aumentare le possibilità di accesso
e stabilire un contatto diretto e personalizzato.
Il sistema di assistenza integra centro e periferia: le decisioni strategiche, le comunicazioni di base da dare sulle specifiche iniziative
insieme alle regole di accesso e di gestione
sono decise centralmente, e condivise con i
Imprese
Sondaggio
Legacoop
nostri assistenti sul territorio i quali, a loro
volta, conoscono le caratteristiche del sistema
imprenditoriale cooperativo in cui devono
operare e sanno come stabilire un contatto
efficace, in collaborazione con le organizzazioni territoriali delle tre centrali. Abbiamo
messo in piedi una macchina molto complessa in grado di capacitare, anche in questo difficile periodo di crisi, tante imprese che
prima non avevano mai fatto formazione, soprattutto tra le PMI”.
Secondo il recente XII Rapporto sulla Formazione continua 2010-2011 elaborato dal Ministero del Lavoro, l’85% delle imprese
aderenti ai 20 Fondi Interprofessionali attualmente esistenti sono microimprese, ma di
queste solo il 19% richiede finanziamenti.
“Le percentuali di utilizzo delle risorse da
parte delle nostre microimprese aderenti è
passata, sugli Avvisi del Fondo di Rotazione,
dal 14% del 2006 al 25% del 2011 - spiega
ancora Marignani. Il nostro Fondo ha infatti
15
raggiunto un buon equilibrio ridistributivo: non
solo le grandi cooperative, ma anche le piccole hanno l’opportunità di ottenere finanziamenti adeguati al fabbisogno formativo. Le
nostre aderenti ottengono da Fon.Coop
ascolto e strumenti per crescere in competitività sui mercati e per valorizzare competenze
e professionalità di lavoratori e soci lavoratori”.
Fon.Coop e la sua offerta
Fon.Coop è il Fondo Paritetico Interprofessionale nazionale per la formazione continua
nelle imprese cooperative, costituito da Agci,
Confcooperative e Legacoop e Cgil, Cisl e Uil.
Opera dal 2003 ed associa 13.700 imprese
e 627.000 lavoratori e soci lavoratori.
L’attuale offerta di finanziamenti del Fondo è
strutturata su quattro canali:
Il Conto Formativo è dedicato alle grandi e
medie imprese e consente di “riottenere” fino
al 70% di quanto versato al Fondo con procedure molto semplificate.
Il Fondo di Rotazione è il canale di finanziamento per le piccole e piccolissime imprese ed opera con Avvisi pubblici – almeno
una scadenza all’anno. Possono partecipare
tutte le Pmi e le microimprese, anche neoaderenti.
Gli Avvisi Settoriali Nazionali coinvolgono
le imprese aderenti di uno stesso settore
merceologico. I settori sono: agro alimentare
e pesca; commercio, consumo e distribuzione; industria e costruzioni; credito, assicurazioni e mutue; socio-sanitario e
assistenziale; trasporto e servizi.
Gli Avvisi Tematici esprimono l’attenzione
delle Parti Sociali costituenti il Fondo a temi di
grande attualità e di forte sensibilità sociale.
Per informazioni su come aderire al Fondo
della formazione delle imprese cooperative:
www.foncoop.coop.
Tutte le risorse erogate dal 2008 al 2012 per canale d’offerta
Avviso
Avviso 9
Tipologia Avviso
Aziendali – Fondo di Rotazione
Avviso 10
Avviso Settoriale
Avviso 11
Tematico aziendale
Avviso 12
Aziendali – Fondo di Rotazione
Avviso 13
Voucher micro
Avviso 14
Aziendali – Fondo di Rotazione
Avviso 15
Tematico aziendale
Avviso 16
Aziendali – Fondo di Rotazione
Avviso 17
Tematico aziendale
Caratteristiche
L'Avviso ha finanziato il fabbisogno
ordinario delle PMI aderenti
L'Avviso settoriale ha consentito
alle imprese aderenti, al di là della
loro dimensione, di aggregare la domanda
di formazione e di presentare piani innovativi
di importanza nazionale per settore d'attività.
L'Avviso ha finanziato la formazione
dei lavoratori in ammortizzatori sociali,
anche in deroga, e politiche attive del lavoro
L'Avviso ha finanziato il fabbisogno
ordinario delle PMI aderenti
L'Avviso ha finanziato voucher per imprese
con un numero di dipendenti inferiore
a 9 dipendenti
L'Avviso ha finanziato il fabbisogno ordinario
delle PMI aderenti
L'Avviso ha finanziato la formazione
dei lavoratori in ammortizzatori sociali,
anche in deroga, e politiche attive del lavoro
L'Avviso ha finanziato il fabbisogno
ordinario delle PMI aderenti
L'Avviso ha finanziato la formazione
dei lavoratori neoassunti a tempo indeterminato
o determinato per almeno 24 mesi
Data pubblicazione
Maggio 2009
Risorse stanziate
€ 5.440.000
Maggio 2009
€ 2.150.000
Maggio 2009
€ 6.000.000
Marzo 2010
€ 5.140.000
Giugno 2010
€ 500.000
Dicembre 2010
€ 6.120.000
Giugno 2011
€ 1.500.000
Novembre 2011
€ 8.060.000
Novembre 2011
€1.500.000
€ 36.410.000,
Conto Formativo
Conto Formativo 2007
Tipologia piani
aziendali
Conto Formativo 2008
Conto Formativo 2009
Conto Formativo 2010
aziendali
aziendali
aziendali
Primo piano
Legacoop
Possono accedere al Conto Formativo
le imprese che hanno una disponibilità
aziendale annuale superiore ai 5.000 euro.
Settori
Territori
Data pubblicazione
2009
Risorse stanziate
€ 7.067.085
2010
2011
2012
€ 9.249.000
€ 10.000.000
€ 10.000.000
€ 36.316.085
Imprese
Sondaggio
Settori
>> Legacoop Servizi
16
LEGACOOP SERVIZI
>> Legacoop Abitanti
Riforma dei servizi pubblici locali e
tendenze nella filiera dei rifiuti
>> Lega Pesca
“Servizi Pubblici Locali. Novità, problematiche, opportunità alla luce del nuovo contesto legislativo. Tendenze e specificità nel
comparto della filiera dei rifiuti”, è il titolo
della nuova iniziativa promossa da Legacoop Servizi in collaborazione con Legacoop
Servizi Toscana e Scuola Nazionale Servizi,
che partendo da una impostazione e da un
inquadramento generale sul tema dei Servizi Pubblici Locali, vuole sviluppare un
focus e una particolare attenzione al segmento della filiera dei rifiuti. La giornata di
lavori intende rappresentare da un lato un
momento di approfondimento della legislazione, anche di recente e significativamente
innovata, attraverso l’intervento di un
esperta del settore, l’Avv. Emilia Giulia Di
Fava; dall’altro un confronto tra il mondo
delle nostre imprese e rappresentanti delle
istituzioni e delle aziende pubbliche. Durante il seminario che si terrà mercoledì 6
giugno a Firenze, presso il CIS Firenze Meeting, saranno affrontati gli effetti dei referendum tenutisi lo scorso anno (quelli
conosciuti come “referendum sull’acqua
pubblica”), le nuove modalità di affidamento
dei servizi, il regime transitorio, il modello di
gestione con le società miste, gli obblighi di
dismissione in capo agli enti locali.
L’iniziativa, dopo la parte dedicata al confronto con la relatrice, prevede lo svolgimento di una tavola rotonda con alcuni
autorevoli protagonisti delle istituzioni, delle
imprese pubbliche e delle nostre imprese
cooperative: l’argomento saranno i servizi
pubblici locali e, in particolare, quelli inerenti il settore ambientale e la filiera rifiuti.
>> Turismo
>> Lega Pesca
Programma dell’iniziativa
Ore 9.30 - Saluto rappresentante Scuola
Nazionale Servizi
Introduzione, Fabrizio Bolzoni, Responsabile settore servizi integrati ed ecologia Legacoop Servizi
Relazione, Avvocato Emilia Giulia Di Fava:
“Il nuovo quadro regolatorio sui servizi: le
misure di liberalizzazione e privatizzazione
dei servizi pubblici locali a seguito della riforma”
Al termine dell’intervento è previsto un
“botta e risposta ” tra la platea e i relatori
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Ore 13.30 Pausa Pranzo
Ore 14.30 Tavola rotonda
“La riforma dei s.p.l. e ricadute sul settore
rifiuti: la parola ai protagonisti”
Introduzione, Fabrizio Bolzoni, “Responsabile settore servizi integrati ed ecologia
Legacoop Servizi”
Intervengono:
Filippo Brandolini, Vice Presidente “Federambiente” – Presidente “Hera ambiente
spa”
Vittorio Bugli, Consigliere regionale Membro Commissione affari istituzionali,
programmazione e bilancio Regione Toscana
Riccardo Gabellini , Commissario Ato Toscana Centro
Fabrizio Frizzi, Presidente “Cooplat scrl”
- Firenze
Coordina la tavola rotonda: Angelo Migliarini, Presidente Legacoop Servizi Toscana
Ore 16.45 Conclusioni, Ferdinando Palanti, Presidente Legacoop Serviziper proseguire serenamente il nostro lavoro. Anche
se non ci consola dover verificare che la verità oggi, nel nostro settore, ha spesso bisogno del trauma.
LEGACOOP ABITANTI
“Riposizionamento
e nuovi mercati”
Si è concluso, con la discussione relativa al
modulo 4, “Riposizionamento e nuovi mercati” il percorso che Legacoop Abitanti ha avviato già dal 2011, per ricercare, assieme
alla rete delle maggiori cooperative del settore, una strada possibile per uscire dall’attuale congiuntura.
Il settore edilizio è certamente quello che sta
soffrendo di più la crisi: valori della produzione in picchiata, invenduto in forte au-
Imprese
Sondaggio
Settori
mento, il credito sempre più difficile, mettono
a rischio la tenuta dell’intero settore.
I moduli che hanno impegnato le cooperative più importanti dell’Associazione, hanno
affrontato un’impegnativa ricognizione della
lunga filiera attraverso la quale si sviluppa la
specifica ed originale attività del modello di
offerta delle cooperative di Abitanti.
Le considerazioni finali che sono uscite da
queste giornate di confronto, sono state le
seguenti:
• La crisi del mercato immobiliare non è
temporanea e mette soprattutto in discussione i volumi di produzione.
• Qualsiasi riposizionamento non può che
ipotizzare una drastica riduzione delle
abitazioni progettate e realizzate dalle
cooperative.
• Ne deriva l’esigenza di considerare prioritario il tema della riduzione del numero
delle cooperative attraverso processi di
riorganizzazione che prevedano riduzione
dei costi gestionali, fusioni, reti cooperative, ma anche liquidazioni delle cooperative prive di qualsivoglia prospettiva.
• La riduzione del numero di cooperative
va di pari passo con la qualificazione
della produzione che deve prevedere la
decisione di sviluppare strutture di rete
in grado di conseguire le necessarie economie di scala.
• Non ha senso che il know-how correlato
all’innovazione tecnologica e gestionale
venga progettato e replicato diffusamente in alternativa ad una condivisione
che potrebbe da un lato consentire l’accesso all’eccellenza delle competenze
dall’altro le conseguenti economie di
scala.
• Va strutturata la rilevazione periodica
degli indicatori della produzione, della
quantità e qualità, dei fabbisogni finanziari, della struttura patrimoniale, dell’andamento delle assegnazioni.
• Il monitoraggio dei consumi energetici,
Primo piano
Legacoop
17
come da programma “Sole” applicato
allo stock di alloggi a proprietà indivisa,
alla nuova produzione, all’eventuale
stock privato riqualificato, va sviluppato
come modello gestionale evoluto e come
opportunità di valorizzazione a fini comunicativi di qualità imprenditoriale e
meritevolezza sociale del contributo aggregato della cooperazione di abitanti all’efficientamento energetico del
patrimonio edilizio rispetto agli obiettivi
comunitari 20-20-20:
Ripensare pertanto ai vantaggi dell’integrazione e della rete: pensare ad una
piattaforma imprenditoriale in grado di
ottimizzare e razionalizzare, lasciando
operatività diversificata sul territorio.
Risulta pertanto necessario procedere
verso la creazione di un nuovo valore
aziendale. Tenendo altresì conto dei driver dell’innovazione, nel difficile scenario attuale, che vede le cooperative in
condizioni diverse tra di loro, toccate in
misura diversa dalla riduzione della domanda.
Diventa strategico pertanto ridefinire il
modello di offerta, sui piani dei costi di
produzione, della promozione immobiliare e dei modelli di gestione.
Tutta questa riflessione si deve risolvere
in azioni per le quali il fattore tempo è decisivo. Differire le decisioni più importanti
significa consumare patrimonio, demotivare, perdere quote di mercato potenziale.
TURISMO
Lectio magistralis di Maurizio
Davolio al progetto YET
Si è tenuto presso Villa Burba a Rho il seminario di tre giorni di avvio del progetto europeo YET,Youth Enterprise Tourism, promosso
e realizzato dalla Regione Lombardia in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Giovani;
il progetto è gestito dalle cooperative Betania
e LaFucina e ha visto la partecipazione di
300 studenti delle Medie Superiori.
Maurizio Davolio, nella sua qualità di Presidente di AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile, ha tenuto la lectio
magistralis introduttiva sul turismo responsabile.
Ha portato il saluto della Regione Lombar-
Settori
Territori
dia l’Assessore allo Sport e ai Giovani Luciana Ruffinelli.
Gli studenti, suddivisi per gruppi di lavoro,
hanno riflettuto su progetti di impresa con
particolare riferimento al turismo, al tempo
libero, all’organizzazione di eventi, alla valorizzazione del territorio.
Il progetto proseguirà a livello internazionale, coinvolgendo scuole e giovani di altri
paesi europei.
La Carta Europea del Turismo
Sostenibile e Responsabile a Itacà
Nell’ambito del Festival Itacà, dedicato al turismo responsabile, si è tenuta all’Istituto di
Sociologia dell’Università di Bologna una tavola rotonda sulla Carta Europea del Turismo Sostenibile e Responsabile, in corso di
elaborazione da parte della Commissione
Europea con la collaborazione del TSG, Tourism Sustainability Group.
La Carta, una volta approvata, indicherà le
linee guida e i principi per uno sviluppo sostenibile e responsabile del turismo in Europa: il rispetto ambientale, il ruolo
protagonistico delle comunità locali, la valorizzazione della cultura locale.
Ai principi della Carta dovranno ispirarsi le
politiche comunitarie e degli stati membri.
Alla tavola rotonda ha preso parte Maurizio Davolio nella sua qualità di Presidente
di AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile; AITR ha preso parte alla consultazione sulla bozza avanzando alcune
proposte con particolare riferimento alla capacità della Carta di essere realmente incisiva, alla necessità di prevedere forme di
controllo, all’educazione al viaggio.
Fra i relatori Lorenza D’Anna di Robintur,
che ha descritto le esperienze compiute
dalla sua società nel campo del turismo responsabile, con i viaggi in Brasile e Sicilia.
Mara Manente, Direttrice del Ciset e
membro del TSG ha ripercorso il lavoro
svolto per l’elaborazione della Carta e ha ricordato i prossimi passaggi che porteranno
all’approvazione della Carta entro l’anno.
Fra i relatori alcuni docenti dell’Università di
Bologna (Roberta Paltrinieri, Paola Parmiggiani, Pierluigi Musarò, Direttore di
Itacà), Gianni Addis di Federviaggio, Paolo
Foglia di ICEA; la tavola rotonda è stata
animata da Alberto Dragone, Coordinatore del Comitato Scientifico di AITR.
Imprese
Sondaggio
Settori
LEGA PESCA
Al Porto Vecchio di Sanremo
il pesce ritrovato by Fish Scale
Il 25 maggio al Porto Vecchio di Sanremo
presso i banchetti del Mercato Ittico dei pescatori si è svolto un evento di divulgazione
del progetto “Pesce Ritrovato” by Fish
Scale, progetto di sensibilizzazione sul consumo ittico consapevole finanziato dalla
Commissione Europea all’interno del programma LIFE+ e supportato dalla Regione
Liguria, cofinanziatrice del progetto. Coordinato dall’Acquario di Genova, struttura
gestita da Costa Edutainment, il progetto
vede un elenco di partner italiani quali Legambiente, Lega Pesca, AGCI Agrital, Coop
Liguria e Softeco Sismat. Il progetto, presentato ufficialmente a Slow Fish 2011, è
partito il primo ottobre 2010, ha una durata
di tre anni e opera su scala nazionale. Gli
obiettivi sono: stimolare il cambiamento
delle attitudini dei consumatori, aumentando la conoscenza e l’apprezzamento di
specie ittiche usualmente trascurate e contribuire alla conservazione della biodiversità
attivando un ciclo virtuoso che incrementi
la domanda e il valore commerciale delle
specie oggi sotto sfruttate. La strategia del
progetto si basa sulla promozione delle
“specie ritrovate”, valorizzando l’elemento
di cultura e tradizione legato a queste specie su tutto il territorio italiano tramite la
creazione di una rete nazionale che raggruppi gli operatori di settore, le istituzioni
locali, i consumatori, la piccola e grande distribuzione e gli operatori turistici a livello
nazionale. Durante il progetto saranno prodotti e distribuiti materiali informativi e divulgativi (leaflets, pannelli, poster, guide
tascabili e il calendario del mare con informazioni sulle specie ritrovate e indicazioni
per i consumatori per un acquisto consapevole). La rete di operatori aderenti al progetto sarà identificata e promossa tramite il
Primo piano
Legacoop
18
logo del progetto, che identificherà gli operatori che aderiscono al codice di condotta
individuato contribuendo al contempo a
dare visibilità al progetto stesso.
“I pescatori sanremesi hanno dato immediata adesione a questo importante progetto” - afferma Antonio Martino
Presidente dell’Associazione Gente di Mare
che gestisce la struttura di prima vendita –
“ci siamo dimostrati fin da subito entusiasti
anche perché siamo ben consapevoli che il
nostro mare è pieno di ottimi pesci ma poco
conosciuti.”.
Continua Barbara Esposto - Responsabile del Servizio Assistenza Pesca di Lega
Pesca, partner del progetto – “E’ un’importante iniziativa che contribuirà a stimolare il cambiamento delle attitudini dei
consumatori, aumentando la conoscenza e
l’apprezzamento di specie ittiche usualmente trascurate. Certamente come Associazione di categoria dobbiamo però
denunciare il forte disagio in cui versa la categoria, ormai allo stremo, per le vessazioni
prodotte da norme comunitarie che non
tengono conto della specificità del Mar Ligure e della piccola pesca costiera che caratterizza la nostra regione. E’ del 23
maggio 2012 il Decreto Direttoriale che a
decorrere dalle ore 13.00 del giorno 25
maggio p.v. ha introdotto il divieto di effettuare catture accessorie (by catch) di tonno
rosso. La flotta ligure è nuovamente in ginocchio e non si può far finta di nulla.”
Patente a punti e nuove norme Ue
nei controlli della filiera ittica
Si è svolto stamani nella sala consiliare di Terrasini (PA) l’incontro di Legacoop Pesca per
spiegare ai pescatori delle marinerie della Sicilia Occidentale i dettagli della nuova normativa europea che ha introdotto la
controversa licenza a punti per i pescherecci
e imposto nuove regole e ulteriori controlli in
mare e sui mercati.
A pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo
sistema di regole europee - una serie di
norme contro la quale nei mesi scorsi si è
mobilitato l’intero settore ittico con tensioni in
molte marinerie - a illustrarne contenuti e criticità ai pescatori dell’area occidentale dell’isola è stato, oggi, il presidente di Legacoop
Pesca Sicilia, Pino Gullo.
Settori
Territori
Il sistema normativo europeo, i cui decreti attuativi sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale l’8 maggio, interessa pescherecci e
comandanti delle navi che con l’applicazione
delle nuove regole non saranno soltanto multati in caso di infrazione. “Con la patente a
punti siamo di fronte all’emblema di una riforma europea dei controlli sulla pesca fortemente contestata non solo da Lega Pesca,
ma anche dalle associazioni di molti altri paesi
mediterranei, perché tagliata e studiata sul
modello di pesca in uso di pescherecci che
operano nei mari del nord Europa”, ha affermato nella sua relazione, Pino Gullo, presidente regionale di Legacoop Pesca.
“Questa riforma è di difficile applicazione alla
pesca del sud Europa - ha continuato Gullo
- ed è percepita dalla categoria come vessatoria e punitiva”.
Ad esempio, ogni volta che si commette
un’infrazione, scattano le sanzioni sia per il
comandante responsabile delle operazioni a
bordo che per l’armatore titolare della licenza
di pesca. Per la piccola pesca, dove le figure
del comandante, dell’armatore e del proprietario spesso coincidono, c’è il rischio che uno
stesso soggetto veda assegnarsi una tripla
penalizzazione per la stessa trasgressione.
“Le regole però ci sono - ha continuato Gullo
- e ora, mentre si prosegue la battaglia per
ottenerne modifiche significative e perché il
sacrosanto rispetto delle regole non si traduca in ingiuste penalizzazioni per la filiera,
bisogna rispettarle. Non è con le promesse di
abolire la licenza a punti, di ridurre il costo del
carburante, o di poter continuare la cattura di
specie vietate dalla UE che si combatte il
grave stato di disagio e difficoltà dei pescatori”.
“La crisi si combatte rilanciando le proposte
avanzate unitariamente dalle Associazioni
Pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane
e già all’attenzione del Governo e del Parlamento, che vanno dalla stabilizzazione degli
ammortizzatori sociali alla certezza di attuazione del fermo pesca 2012, dalla semplificazione alla riforma della fiscalità di settore,
fino al rafforzamento del credito agevolato per
sostenere i bisogni delle imprese”, ha affermato ancora il Presidente di Legacoop Pesca
Sicilia.
“Servono regole chiare - ha aggiunto il presidente Pino Gullo - e serve anche che il Governo regionale, che ne ha facoltà, legiferi per
arginare il fenomeno dilagante della falsa
Imprese
Sondaggio
Settori
pesca sportiva e dilettantistioca. Un trucco,
spesso utilizzato dagli abusivi, per aggirare le
regole mascherandosi da sportivi e dilettanti.
In tutta Italia i pescatori sportivi sono 2 milioni
- ha concluso Gullo - di questi ben 700 mila
sono in Sicilia e fanno concorrenza sleale a
chi, come i pescatori professionali, è costretto
a sottostare a norme severissime.
LEGA PESCA
Soddisfazione di Lega Pesca
per il progetto Sanpei
Saranno gli alunni delle mense scolastiche
romane a poter beneficiare per primi di
gusto e qualità del pesce fresco proveniente
da acquacoltura biologica nazionale, grazie
ai positivi di risultati di un progetto battezzato SANPEI (Sano come un Pesce biologico Italiano), finanziato dal Ministero
delle Politiche agricole e Forestali, e realizzato con il coinvolgimento dei produttori associati ad AMA (Associazione Mediterranea
Acquacoltori) di Lega Pesca (72 imprese
aderenti, per un fatturato aggregato di circa
60 milioni di euro).
La sperimentazione appena conclusa in due
scuole elementari del Comune di Roma,
con la somministrazione di spigole, orate e
cefali a 400 tra alunni ed insegnanti, preannuncia immediate ricadute concrete: nel
Primo piano
Legacoop
19
nuovo Capitolato in arrivo per l’aggiudicazione dei servizi per le mense scolastiche
del Comune capitolino, per la prima volta,
accanto al congelato, sarà prevista e premiata l‘introduzione di pesce fresco di allevamento nazionale.
Aver potuto dimostrare che la filiera del
pesce fresco di allevamento è compatibile
con quella della ristorazione scolastica rappresenta una novità di grande rilievo per la
filiera ittica, dichiara Ettore Ianì, presidente
Lega Pesca: una novità destinata a scalfire
il predominio finora incontrastato, nei menù
scolastici, di prodotti ittici congelati di provenienza estera, come i famigerati pangasio e halibut, che consentirà di migliorare la
qualità dell’alimentazione dei bambini, e di
aprire inedite prospettive di mercato per i
produttori, soprattutto in un momento di
grave crisi come quella attuale.
Le imprese associate ad AMA coinvolte nel
progetto, spiega il direttore Eraldo Rambaldi, sono state la Maricoltura Mattinatese
di Foggia, per la fornitura di spigole ed
orate, e per la fornitura di cefali l’Azienda
Vallicola Lago di Paola di Sabaudia (LT), che
ha anche ospitato le visite didattiche delle
scolaresche nell’ambito delle attività educative del progetto, volte alla promozione
della conoscenza delle attività di acquacoltura e del consumo delle principali specie
di allevamento.
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Veneto
20
VENETO
>> Reggio Emilia
La Direzione Legacoop si riunisce
a Vicenza
>> Forlì Cesena
>> Lazio
La Direzione di Legacoop Veneto è convocata per il 4 giugno 2012 allo ore 6.00 in
prima convocazione e per il 22 giugno
2012 alle ore 9.00 in seconda convocazione, a Vicenza presso il Viest Hotel (via U.
Scarpelli, 41-ex Strada Pelosa, 241), per
l’approvazione del bilancio di Legacoop Veneto 2011. A seguire, con inizio alle 10.15,
si svolgerà l’Assemblea regionale delle cooperative aderenti a Legacoop Veneto.
>> Basilicata
Il 22 giugno Assemblea regionale
delle cooperative di Legacoop
>> Reggio Emilia
>> Cesena
>> Liguria
>> Marche
>> Puglia
Tutti siamo chiamati ad affrontare la difficile situazione economica, nessuno
escluso: imprese, lavoratori, cittadini. Certo
resta fondamentale la necessità di una forte
azione politica e di politica economica, finalizzata a modernizzare e riformare il
Paese, ma è importante che ciascun soggetto economico e sociale (nel pubblico
come nel privato), si senta responsabile e
responsabilizzato del proprio pezzetto di lavoro da fare. Di fronte alle sfide e alle difficoltà che impongono a ciascuno di fare la
propria parte, la Cooperazione, con la propria capacità di sperimentare nuove soluzioni e tracciare nuove strade, offre un
contributo prezioso.
Intorno a queste riflessioni si snoderà l’Assemblea regionale delle cooperative aderenti a Legacoop Veneto di venerdì 22
giugno a Vicenza (ore 10.15-13.00, Hotel
Viest, via U. Scarpelli, 41-ex Strada Pelosa,
241), cui sono invitati tutti i membri della
Direzione regionale, dei Direttivi provinciali e
i presidenti delle Associate. Un momento
per trasmettersi e trasmettere esperienze e
progetti, valutare il lavoro fatto e quello che
resta da fare.
Nuova imprenditorialità cooperativa, qualificazione dell’impresa, internazionalizzazione
e innovazione, sono i principali fronti che
vedono quest’anno impegnata Legacoop
Veneto nella realizzazione di una serie di
progetti inseriti nell’ambito della L.r.
17/2005. Azioni che si iscrivono tutte nell’impegno di Legacoop Veneto e della Cooperazione a difendere e a valorizzare quel
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
capitale sociale, che è un collante essenziale per la tenuta del nostro tessuto socioeconomico, in un momento tanto difficile.
Programma:
ore 10.15 APERTURA DEI LAVORI
Le idee e le azioni della cooperazione. i progetti delle cooperative e di Legacoop Veneto
(L.R. 17/2005)
Interventi di:
Claudio Agnoli, Cadore Società Cooperativa
Sociale, Michele Boscolo Marchi, Cooperativa Vongolari Sottomarina Lido, Società
Cooperativa, Paolo Dalla Bella, IsfidPrisma
Società Cooperativa, Cristiana Del Monaco,
Pierreci Codess Coopcultura Società Cooperativa, Alberto Grolla, D&C Modelleria Società Cooperativa, Mirko Pizzolato, Il
Sestante Cooperativa Sociale, Silvio Sterzi,
Cooperativa Agricola La Primavera.
Dibattito
Conclusioni di Don Dino Pistolato, Presidente C.S.U. G. Zorzetto e Direttore Caritas
Venezia, Gianfranco Lucatello, Presidente
Legacoop Veneto.
REGGIO EMILIA
Bellacoopia, presentata la ricerca
della Scuola media di Busana
Per il progetto di Legacoop gli studenti della
1ªA hanno realizzato una ricerca sulla cooperativa Nasseta e su un antico documento
matildico.
Dopo la giornata conclusiva di Bellacoopia
Impresa, in questi giorni sta terminando
anche la presentazione dei progetti delle
scuole medie reggiane che partecipano a
Bellacoopia Ricerca, l’iniziativa promossa da
Legacoop Reggio Emilia. Gli studenti delle
scuole medie nel corso dell’anno scolastico
hanno realizzato ricerche su temi storici o sociali, con una attenzione particolare alla cooperazione e alla sua presenza sul territorio.
Nei giorni scorsi è stata presentata a Busana
Imprese
Sondaggio
Territori
la ricerca della 1ªA dell’Istituto Comprensivo
Ludovico Ariosto. I giovanissimi studenti di
Busana hanno realizzato una ricerca sulla
cooperativa Nasseta di Acquabona, che
opera anche nel settore della forestazione e
della cura del territorio. Hanno poi completato
il lavoro con una ricerca su un documento
storico del 1098, il “Placito di Garfagnolo”,
relativo alle diatribe sulla proprietà dei boschi
nell’alto Appennino. Gli studenti della 1ªA,
partendo dal testo, dalla vicenda narrata e
dal contesto storico, hanno immaginato e
scritto un diario sugli avvenimenti descritti
dal “Placito di Garfagnolo”, redatto da immaginari personaggi del tempo. Un lavoro
accurato e suggestivo, che è stato presentato dagli stessi studenti. La ricerca è servita
per mettere in evidenza il ruolo che la cura e
l’utilizzo dei boschi ha avuto e ha tutt’ora nei
territori della montagna reggiana, nei paesi
cioè dove vivono gli studenti. Molto interessante è anche il contenuto didattico pedagogico della ricerca.
All’iniziativa di presentazione sono intervenuti il dirigente scolastico Lorenzo Franchini, le insegnanti che con passione hanno
seguito la classe, Mara Redeghieri e Stefania Vero e il presidente della cooperativa
Nasseta Marco Costa. Erano presenti
anche insegnanti ed ex insegnanti della
scuola e Carlo Possa per Legacoop.
REGGIO EMILIA
“Re-generation”,riuscital’iniziativa
deigiovanicooperatoridiLegacoop
E’ stata una bella iniziativa quella organizzata
dai giovani cooperatori reggiani di Generazioni, il network di Legacoop Emilia-Romagna dei cooperatori under 40.
“Re-generation”, questo il titolo dato all’evento, si è svolto il 18 maggio con le modalità del BarCamp, una non-conferenza i cui
temi sono stati proposti dagli stessi intervenuti, per l’occasione con un tempo a disposizione ciascuno di otto minuti. Il tutto è stato
organizzato nei suggestivi spazi dell’Ostello
della Ghiara, gestito dalla cooperativa siciliana
Ballarò.
Dopo l’apertura dei lavori da parte di Chiara
Migliorin, coordinatrice reggiana di Generazioni, ha guidato i lavoro di “Re-generation”
Roberto Grossi, altro rappresentante di GePrimo piano
Legacoop
21
nerazioni. Sono intervenuti, cooperatori, imprenditori privati, ricercatori, animatori di associazioni. Hanno parlato Dario Vioni (Exit
Strategy), Nicola Bigi (Start-up fra web e tradizione: un modello emiliano), Lorenza
Bronzoni (Verso una comunità di imprese
del sapere e della conoscenza), Massimo
Bonazzi (Relazione e Social Network), Federico Parmeggiani (Governance e partecipazione: modelli per le nuove generazioni di
imprese), Marco Appiotti (Un progetto partecipativo: “La nostra scuola”), Nicola Carpanoni (Il car-pooling come cooperazione:
verde ed economica), Antonio Caselli (Da
impresa a cooperativa: Greslab coop, una
storia a lieto fine), Andrea Capelli (Il rinnovamento in politica e in azienda: un passo necessario per la società del futuro), Francesca
Malagoli (Mondo del lavoro e Welfare: per
diventare presto un “paese per giovani” e un
“paese per donne”), Gino Verrelli (Linking
Business soc. coop ripensa il modo di fare
Business), Davide Baruzzi (Network management: non ci sono scorciatoie), Claudia
Melli –(Cooperazione sociale & C). E’ intervenuto alla fine anche il presidente della cooperativa Ballarò, Massimiliano Lombardo,
che ha raccontato l’esperienza di una cooperativa di giovani siciliani che ora gestisce diversi e importanti ostelli in varie città italiane.
Tutti gli interventi, di grande interesse, sono
stati nei tempi previsti: dalla giornata è
emerso che c’è voglia di innovare, e che la
cooperazione, sia come forma di impresa che
come forma di relazione (tra persone e imprese), ha ancora un futuro.
FORLÌ CESENA
Gli studenti del liceo classico
“animatori per un giorno”
A diciassette anni non è usuale trascorrere
una giornata intera in una casa di riposo. E
invece è proprio quello che hanno voluto
Settori
Territori
fare gli studenti della 4A del Liceo classico
Morgagni di Forlì, trasformandosi per un
giorno in “animatori” per gli ospiti della casa
di riposo Orsi Mangelli di Vecchiazzano.
Danze romagnole, canto, sport, arte varia: i
ragazzi hanno dedicato volontariamente un
pomeriggio extrascolastico ai loro “nonni
adottivi”, donando un po’ del loro tempo libero in maniera del tutto disinteressata.
Da Celentano a Romagna Mia passando
per La Fiera dell’Est, gli utenti della Casa di
Riposo hanno apprezzato l’animazione, sfociata in un gran finale con alcuni anziani
che hanno ballato in gruppo con gli studenti.
L’idea è nata dalla partecipazione degli studenti a Bellacoopia, il progetto di educazione alla mutualità promosso da Legacoop
Forlì-Cesena, giunto alla nona edizione. A
fare da tutor alla classe, infatti, è la cooperativa sociale CAD, che è parte del consorzio di gestione della casa di riposo. Gli
Istituti Superiori della Provincia che partecipano all’edizione 2012 di Bellacoopia sono
quattro. Oltre al Morgagni, l’ITC Matteucci,
il Liceo Scientifico De Calboli e l’Istituto
Agrario Garibaldi di Cesena. Un centinaio i
ragazzi coinvolti.
CESENA
All’Apofruit “Campus Cloud International”
Il 30 maggio all’Apofruit di Cesena le imprese di tutti i settori sono state messe di
fronte alle opportunità e alle sfide poste dai
Paesi ad alto tasso di espansione, con un
format innovativo sviluppato da Legacoop
Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini ed SCS Consulting. Ad animare l’incontro l’esperto di
comunicazione inglese Phil Taylor.
La crisi economica in molte parti del mondo
non sanno nemmeno cosa sia. Per questo
il “mantra” che le imprese si sentono ripeImprese
Sondaggio
Territori
tere è “internazionalizzare”. Ovvero, lavorare all’estero. “Ma per una cooperativa è
più difficile: non si può de localizzare”,
spiega il direttore di Legacoop Forlì-Cesena,
Monica Fantini. “Ci sono valori da rispettare, comunità da tutelare, il lavoro dei soci
da proteggere”. Eppure anche una cooperativa può arrivare ai mercati internazionali
con successo, senza dimenticare il proprio
patrimonio di mutualità, e lo dimostrano numerose esperienze.
Tra le imprese che hanno partecipato, la
stessa Apofruit, gruppo C.A.C., Polo Autotrasporti, Be.Ca. Engineering, Anima Mundi,
Deco Industrie, Fruttagel, Idrotermica Coop,
CEIF, Giuliani. “L’obiettivo è avviare un percorso concreto per dare a cooperative di
tutte le dimensioni e di tutti i settori – costruzioni, alimentare, industriale, servizi –
gli strumenti per sviluppare nuovi mercati
esteri, lanciare nuovi prodotti o esplorare
nuove nicchie”, aggiunge il direttore di Legacoop Ravenna, Valeriano Solaroli.
Campus Cloud International si basa sul format 2.0 sviluppato da Legacoop insieme ad
SCS Consulting in occasione dell’ultima
Settimana del Buon Vivere. Di fronte all’esperto di comunicazione inglese Phil
Taylor i rappresentanti delle imprese sono
stati divisi in gruppi di lavoro e chiamati a
interagire tra di loro. I loro risultati saranno
condensati in video girati con gli smartphone e proiettati a un panel di esperti che
comprende un’agenzia internazionale di gestione del rischio, un avvocato esperto in fiscalità e contrattualistica internazionale e
una banca di investimenti in grado di fornire alle imprese supporto nella ricerca di
finanziamenti per l’internazionalizzazione.
L’intera mattinata è stata seguita in diretta
sui social network e sui blog.
Al termine del Campus Cloud, per le imprese interessate, il percorso di formazione,
affiancamento e tutoraggio continuerà con
il supporto delle Legacoop coinvolte.
“Sappiamo che a frenare i processi di internazionalizzazione ci sono numerosi fattori, non semplici da affrontare: l’incertezza
delle regole, la difficoltà a trovare personale
adeguato, le dimensioni degli investimenti
richiesti, i problemi linguistici e i rischi intrinseci. Ma le imprese romagnole lavorano
già in rete e crediamo che attivare processi
di scambio e di formazione sia la chiave
giusta per aumentare il nostro livello di
competitività internazionale mantenendo i
Primo piano
Legacoop
22
nostri valori”, ha concluso il direttore di Legacoop Rimini, Massimo Gottifredi.
LIGURIA
Liberalizzazioni e sviluppo economicoperilrilanciodelsistemaItalia
Venerdì 8 giugno a Genova si terrà la tavola
rotonda, organizzata da Legacoop Liguria,
sul tema “Liberalizzazioni e sviluppo economico per il rilancio del sistema Italia”. Interverranno:
Gianluigi
Granero,
presidente di Legacoop Liguria; Gianfranco Polillo, sottosegretario Ministero
dell’Economia e delle Finanze; Claudio
Burlando,presidente Regione Liguria.
Il dibattito sarà moderato da Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera.
L’appuntamento è alle 16.30 presso la Sala
del Capitano a Palazzo San Giorgio nella
zona del Porto Antico di Genova.
Bellacoopia, le cooperative
ideate dalle scuole liguri
Mercoledì 30 maggio dalle 10 alle 12, nella
Sala Grande del teatro della Gioventù di Genova, si è tenuta la premiazione della V edizione del concorso “Bellacoopia”: il percorso
di educazione cooperativa rivolta alle classi
delle scuole secondarie superiori che si è sviluppato durante l’anno scolastico
2011/2012.
Otto le classi vincitrici del concorso regionale,
promosso da Legacoop Liguria, in collaborazione con CCIAA, Coop Liguria, Fondazione
Coopsette, CLP, Coopfond, Cooperativa Pandora, con il patrocinio della Regione Liguria,
Provincia di Genova e del Comune di Genova.
Come nelle edizioni precedenti la sfida per gli
studenti è stata quella di simulare la costituzione di un’impresa di tipo cooperativo, per
realizzare un’idea imprenditoriale vincente,
attraverso un impegnativo iter didattico accompagnato da un tutor.
Le classi coinvolte hanno avuto modo di apprendere tecniche di gestione aziendale, scoprire la storia, l’organizzazione e i valori del
movimento cooperativo.
I giovani, grazie alla docenza di alcuni esperti,
hanno prima acquisito le nozioni necessarie e
poi hanno, virtualmente, fondato la propria
cooperativa, scegliendo tra i compagni quelli
Settori
Territori
più adatti a ricoprire vari ruoli: innanzitutto
quelli rappresentativi, come il Presidente e il
Vice Presidente, ma anche l’economo e il responsabile delle relazioni esterne. Avviando
inoltre una ricerca di fondi – ipotetici ovviamente – per finanziare il proprio progetto,
stendendo un business plan ed infine producendo un piano di promozione e marketing
per pubblicizzare la loro impresa.
Un ulteriore sostegno alla didattica è stata la
realizzazione di uno spazio web, curato dalla
cooperativa Diciannove, in cui i ragazzi hanno
potuto condividere l’esperienza e scambiare
i materiali didattici.
Mercoledì 30 maggio gli otto progetti sono
stati presentati al pubblico e ciascuna classe
ha ricevuto un contributo di mille euro.
Dichiarazioni Gianluigi Granero, Presidente Legacoop Liguria
“La Cooperazione può essere una straordinaria opportunità per le giovani generazioni
liguri. Fin dalle sue origine è stata un mezzo
di promozione sociale ed innovazione dei
mercati, oggi ci auguriamo che possa essere
utile ai giovani quale strumento di autoimprenditorialità e protagonismo sociale ed economico. Il rapporto Istat 2012 disegna, per la
prima volta dal dopoguerra, un quadro di
netto peggioramento delle opportunità di riuscita sociale ed occupazionale dei giovani.Vogliamo essere al loro fianco per aiutarli a
realizzare i loro progetti imprenditoriali e di
impegno sociale. La formula cooperativa oggi
può essere una risposta non solo a pressanti
necessità sociali, ma anche alle aspirazioni
dei giovani di perseguire un progetto professionale stimolante, in un ambito partecipativo
democratico, in un settore economico nel
quale ci si possa sentire protagonisti.
Bellacoopia si inserisce nel contesto di un rinnovato impegno da parte di Legacoop Liguria per promuovere i talenti giovanili grazie
anche ad un nuovo progetto che abbiamo
presentato recentemente a Bruxelles e che
ha l’obiettivo di far diventare Genova punto di
riferimento fondamentale per le nuove generazioni in campo professionale.
E a queste nuove generazioni – con iniziative
come Bellacoopia – desideriamo far conoscere le potenzialità e i vantaggi di costruire
il proprio futuro lavorativo tramite la cooperativa”.
Dichiarazioni Mauro Bruzzone,Vice Presidente di Coop Liguria
“Per Coop Liguria il progetto Bellacoopia è
Imprese
Sondaggio
Territori
una naturale evoluzione di tutte le attività che
svolgiamo a sostegno della didattica nelle
Scuole attraverso i programmi di Educazione
al Consumo Consapevole, in atto da oltre
trent’anni, che sempre di più si sono sviluppati sui temi della cittadinanza, della cooperazione, dell’intercultura. Programmi che ogni
anno coinvolgono 13 – 14 mila bambini e ragazzi della nostra regione.
Bellacoopia rappresenta anche un’interessantissima occasione per avvicinare davvero
il sistema scolastico al mondo del lavoro. I ragazzi si misurano così con le opportunità offerte dalla formula imprenditoriale
cooperativa, praticabile dai giovani di qualsiasi estrazione sociale, culturale, etnica e al
tempo stesso accessibile soltanto a patto di
condividerne i valori di solidarietà, di mutuo
sostegno, di trasparenza e rispetto delle regole, di valorizzazione delle persone e del loro
lavoro collettivo, di radicamento nel territorio.
E’ nell’attuazione di questi valori e di questi
principi che i giovani possono trovare la
strada per realizzare i loro sogni professionali.
E a questi sogni vogliamo dare tutto il nostro
sostegno ”.
Le otto cooperative ideate dalle scuole
liguri premiate
Istituto G. Capellini – N. Sauro della Spezia, Classe: 5TMB
La cooperativa MareAmico vuole offrire ai
giovani, con particolare attenzione alle persone con disabilità di vario genere, attività ludico – didattiche legate al mare, nella
meravigliosa cornice dello spezzino per rivalutarne il territorio e avvicinare la cittadinanza
alla conoscenza e al rispetto del mare.
Istituto B. Marsano di Genova, Classe: IV
C
La cooperativa In Cavorsi si propone la valorizzazione di attività legate alle zone rurali dell’entroterra e delle tradizioni liguri quali, ad
esempio, la coltura del castagno.Attraverso la
cooperativa verranno gestiti i castagneti, un
Primo piano
Legacoop
23
mulino, un centro di apicoltura e un punto
vendita.
IIS Montale – Nuovo I.P.C. di Genova,
Classe: 4^A P.M.
La cooperativa Soltech propone la realizzazione e la gestione di impianti fotovoltaici per
la produzione di energia elettrica, nel pieno
rispetto dell’ambiente.
Istituto Nautico San Giorgio di Genova,
Classi: 4C2/3C2 costruttori navali
La cooperativa Ital coop material test si indirizza nel campo della nautica e del navale.
Attraverso l’uso del laboratorio di analisi, effettua controlli distruttivi su materiali quali il
legno, i metalli e i materiali composti e non
distruttivi quali ad esempio controlli radiografici, e magnetici.
Istituto G. Ruffini di Imperia, Classe 4: B
programmatori
La cooperativa Perle del Ponente promuove
servizi per il turismo e per operatori del settore, finalizzati alla promozione di prodotti turistici di interesse naturalistico volti alla
scoperta dell’entroterra imperiese.
Tra i percorsi proposti alcuni prevedono il trasporto con jeep alla scoperta della natura più
nascosta.
Istituto Superiore Ferraris Pancaldo di
Savona, Classe: 4 liceo scientifico tecnologico
La cooperativa Biozone si propone di promuove e informare in ambito agroalimentare
con particolare attenzione al settore bio e all’intecultura. Proprio interesse è farsi da tramite tra aziende e mercato al fine di far
conoscere il mondo del biologico e di farne
comprendere le sue caratteristiche peculiari,
rivolgendosi non solo ad un mercato italiano
ma anche europeo.
Istituto tecnico per ragionieri Pertini di
Varazze, Classe: 4°G ragionieri
La cooperativa Compostiamoci Bene effettua
i servizi di raccolta rifiuti organici presso negozi, agriturismi, supermercati trasformando
tale materia in compost, da destinare alla
vendita alle aziende agricole del territorio.
C.F.P. Villaggio del Ragazzo di San Salvatore di Cogorno, Classe: III anno operatore meccanico
La cooperativa Fashion car style si occupa di
aggiustaggio e personalizzazione auto.
Offre servizi di meccanica/elettrauto/carrozzeria ad aziende e privati interessati alla personalizzazione dei propri mezzi ed opera in
vari settori, da quello del car tuning a quello
dei veicoli destinati ai portatori di handicap.
Settori
Territori
MARCHE
Legacoop Marche e Krinomai:
frutta snack, bilancio
Settantamila vaschette di frutta fresca distribuite nelle scuole delle Marche e in diversi
uffici pubblici e privati sono il resoconto di cinque anni dell’azione a favore del consumo
consapevole e di un’educazione alimentare
salutare di cui si è parlato nel convegno
“Frutta Snack, bilancio di un’esperienza pilota”. L’iniziativa, organizzata da Legacoop
Marche e da Krinomai, con il sostegno del
Piano di sviluppo rurale Misura 1.1.1.b, si è
svolta il 31 maggio, nel Liceo artistico statale
“V. Preziotti” di Fermo, uno degli istituti scolastici che hanno aderito al progetto in questi
anni. All’incontro sono stati presentati i risultati dell’azione gestita dalla Cooperativa Verde
Valdaso di Moresco (Fm). Sono intervenuti
Roberto Capponi, dirigente scolastico del
Preziotti, Nella Brambatti, sindaco di Fermo,
e Fabrizio Cesetti, presidente della Provincia di Fermo. Hanno partecipato al convegno,
moderato da Teodoro Bolognini, responsabile settore Agroalimentare Legacoop Marche, Valeriano Vallorani, presidente della
Cooperativa Verde Valdaso, Massimo Brusaporci, direttore “Alimos alimenta la salute”
di Cesena, Elisabetta Benedetti, referente
Agenzia regionale sanitaria del progetto
“Guadagnare salute”, Mauro Angelini, presidente Legacoop Marche, Gianluca Carrabs, amministratore unico Assam, insieme
a Paolo Petrini, vicepresidente e assessore
regionale all’Agricoltura, e Marco Luchetti,
assessore regionale al Lavoro.
LAZIO
Alleanza cooperative, sulle tariffe
taxi assenza di criteri d’impresa
Le recenti approvazioni da parte della
Giunta Capitolina della modulazione tariffaria e delle nuove tariffe predeterminate indicano una pericolosa assenza di criteri
economici e imprenditoriali sul sistema tariffario taxi nel suo complesso. Fatto salvo il
principio dell´analisi dei costi, il resto è stato
tutto concepito per favorire le centrali radio
e i servizi di noleggio con conducente, che
potranno ora farla da padrona. Ma in tutto
questo si è dimenticato colpevolmente l´inImprese
Sondaggio
Territori
teresse del tassista e del cittadino utente di
servizio taxi. Grave l´aver modulato una tariffa che aumenta a dismisura con l´aumentare del percorso e non aver pensato a un
sistema che avesse gravato maggiormente
sui piccoli spostamenti, certamente l´impatto
per il cittadino sarebbe stato più accessibile.
Le undici tariffe prederminate scateneranno
confusione e sono l´antitesi della trasparenza, fornendo altresì a operatori scaltri uno
strumento devastante per truffare i turisti,
ignari della babele delle tariffe predeterminate. Tra l´altro, ma non per questo meno
importante, il ciclo economico negativo non
aiuterà questo sistema tariffario e allontanerà definitivamente la realizzazione del numero unico. Insomma il potere dei sindacati
si è concretizzato, e gli operatori del settore
sono assai preoccupati per quello che potrà
accadere loro e le cooperative non possono
tacere questa giusta preoccupazione. E´
quanto si legge in una nota congiunta di LegacoopServizi Lazio, Confcooperative Trasporto Persone e AGCI Lazio.
PUGLIA
Cooperative di Comunità, la
“green economy” di Melpignano
La Cooperativa di comunità di Melpignano
(Le) è al lavoro. I cittadini, costituitisi in cooperativa, hanno fornito i propri tetti per elargire energia fotovoltaica all’intera comunità.
Un progetto di vera “green economy”, di cui
si è parlato in una conferenza stampa, dal titolo “Muovere l’economia non sarà un’impresa”, tenutasi il 28 maggio nella cittadina
leccese, con la partecipazione dei presidenti
di Legacoop nazionale e di Legacoop Puglia,
Giuliano Poletti e Carmelo Rollo.
La cooperativa di comunità a responsabilità
limitata di Melpignano si è costituita il 18 luglio 2011: caso unico in tutta Italia. Si è realizzata una rete diffusa di impianti fotovoltaici
sugli edifici pubblici e privati del territorio comunale, favorendo lo sviluppo di una nuova
forma di gestione dei servizi pubblici e di
nuove opportunità d lavoro. In che modo?
Semplicemente con l’utile che sarà ricavato
dalla produzione di energia residua al consumo del fabbisogno domestico. L’utile, infatti, che non può essere ripartito tra i 120
soci (utenti) che hanno aderito alla società,
Primo piano
Legacoop
24
sarà ridistribuito in due modi: potrà essere
“utilizzato” per garantire quei servizi necessari al benessere della propria comunità,
come la sistemazione di piazze, strade, marciapiedi, parchi urbani, etc., oppure potrà garantire nuova occupazione, tramite ad
esempio, la gestione di mense, manutenzione del verde, stradale, etc. La Comunità
Cooperativa, dunque, promossa nell’ambito
della collaborazione tra Legacoop e Associazione Borghi Autentici d’Italia, sarà, da un
lato, l’indiscussa sovrana delle decisioni da
prendere in merito alla gestione dell’utile,
dall’altro beneficerà in forma gratuita dell’energia che sarà prodotta dai pannelli fotovoltaici e di un rimborso economico di quella
energia prodotta e non utilizzata immessa in
rete. La green economy unisce finalmente
pubblico e privato per il benessere collettivo.
Importanti, infatti, per la realizzazione di questo progetto, è stato dapprima il Comune,
che è entrato nella compagine sociale come
socio sovventore, e, successivamente, Coopfond, il fondo per la promozione cooperativa di Legacoop e Coopfidi. Determinante è
stata Banca Etica, che ha sostenuto gran
parte del finanziamento necessario per la
realizzazione degli impianti. Il presidente di
Legacoop Puglia si dice “profondamento
soddisfatto ed entusiasta per aver dato un
contributo a un progetto che è una risposta
concreta dei cittadini a questo momento di
recessione. Nella cooperativa di comunità i
cittadini, le persone, sono protagonisti indiscussi del proprio futuro. Una forma di autogestione delle proprie risorse che è meritoria
e che ci auguriamo venga presa ad esmpio
in moltissimi altri comuni”.All’incontro hanno
preso parte anche il sindaco di Melpignano,
Ivan Stomeo, la presidente della Comunità
Cooperativa Melpignano, Cristina Schirinzi, e il presidente Borghi Autentici d’Italia, Stefano Lucchini.
Tagli; Rollo“La becera politica è
inutile, serve ascoltare le persone”
“Il bene della Puglia e dei nostri comparti
produttivi non si fa con la becera politica,
avulsa dalle vere esigenze dei cittadini, fortemente provati dalla crisi di tutti i settori.
Bisogna parlare direttamente con le persone, ascoltarle e agire di conseguenza”.
Il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo
Settori
Territori
Rollo, lo sottolinea in risposta alle polemiche sollevate questi giorni in merito alle difficoltà delle industrie territoriali e della
presunta indifferenza delle istituzioni.
“Parole inutili - denuncia Rollo -. Ritengo si
stia perdendo il senso vero di un’azione,
che deve essere congiunta, da parte di tutte
le associazioni di categoria, delle istituzioni,
dei sindacati, di far riprendere la nostra
economia da tempo al collasso”.
“Legacoop Puglia, come associazione delle
cooperative, è da tempo impegnata nel progetto delle cooperative di comunità come
modello economico di ripresa (a Melpignano i cittadini, costituitisi in cooperativa,
forniscono energia solare a tutto il paese:
un vero e proprio modello di autosufficienza!) ma, soprattutto, come risposta vera
alla crisi. I tagli del Governo nazionale sono
un dato di fatto, come quelli agli enti locali
e ai comuni. Dobbiamo essere protagonisti
di una ripresa che, in questo momento,
deve venire dal basso, unendo le forze. Le
tensioni che hanno animato la politica regionale di questi ultimi giorni hanno riempito le pagine dei giornali ma, soprattutto,
svilito ancora di più i cittadini, che hanno bisogno di risposte immediate e concrete.
Non di parole lanciate come dardi”.
A Lecce, V edizione del “Bollenti
Spiriti Camp”
Il 31 maggio, 1 e 2 giugno 2012 si terrà a
Lecce la quinta edizione del Bollenti Spiriti Camp: tre giorni dedicati alle idee e ai
progetti dei giovani pugliesi e al futuro della
nostra regione.
Il BS Camp serve a dare spazio, voce e occasioni di incontro a migliaia di giovani pugliesi che stanno realizzando progetti e
attività nel campo della creatività, dell’innovazione,della solidarietà, dello sviluppo locale. Il BS Camp è una finestra su una
possibile Puglia del futuro: creativa, solidale,
sostenibile “Tutti partecipanti, nessuno
spettatore”. Il metodo è ispirato alla rete internazionale delle non-conferenze o BarCamp. Il programma non è deciso in
anticipo dagli organizzatori ma costruito dai
partecipanti che si iscrivono sul sito di Bollenti Spiriti. L’invito ad iscriversi è rivolto ai
giovani che in Puglia stanno realizzando
un’esperienza di attivazione: progetti PrinImprese
Sondaggio
Territori
cipi Attivi, Laboratori Urbani ma anche imprese, cooperative, start up, associazioni.
Sul sito Bollenti Spiriti verrà pubblicato in
progress il programma e l’elenco dei progetti iscritti.
Il BS Camp si svolgerà a Lecce presso Manifatture Knos, in via vecchia Frigole 36, un
centro culturale nato dal recupero di una
vecchia scuola di formazione per operai metalmeccanici che ospita, tra le altre cose, il
Cineporto. Durante i 3 giorni lo spazio verrà
allestito con: un palco centrale per le presentazioni; un’area expo con circa 80 spazi
espositivi; sale attrezzate con impianto
audio/video, PC e connessione Internet; una
sala cinema; una sala teatro; un cortile
esterno con un palco attrezzato.Al BS Camp
ogni giornata ha un tema. Per dare spazio a
tutti, chi si iscrive deve scegliere una singola
giornata per presentare le proprie attività. Immaginiamo uno spazio che si reinventa ogni
giorno.
Giovedì 31 maggio: La giornata del Territorio:
dedicata ai progetti che si occupano di
Agroalimentare, Beni culturali, Architettura,
Ecologia e ambiente, Rifiuti e riciclo, Energia,
Ospitalità e ristorazione,Territorio,Trasporti e
mobilità, Turismo, Animali, Sviluppo sostenibile.
In questa giornata vogliamo organizzare il
terzo meeting dei Laboratori Urbani Bollenti
Spiriti.
Venerdì 1 giugno. La giornata della Conoscenza
dedicata ai progetti che si occupano di Innovazione tecnologica, Informatica, Ricerca
scientifica, Web e multimedia, Comunicazione, E-learning, Editoria, Scuola e formazione, Imprenditorialità, Moda e Design.
In questa giornata vogliamo dare appuntamento a tutti quelli che si occupano, in Puglia e in Italia, di politiche per i giovani.
Sabato 2 giugno: La giornata della Cittadinanza
dedicata ai progetti che si occupano di Inclusione sociale, Infanzia, Cittadinanza Attiva,
Disabilità, Migranti, Non profit, Legalità, Lavoro e occupazione, Cooperazione internazionale, Salute e benessere, Volontariato,
Tempo libero, Scambi internazionali, Sport.
In questa giornata, insieme a Libera e Flare,
vogliamo organizzare un workshop dove imparare a fare antimafia sociale sul territorio.
Se vuoi presentare il tuo progetto o la tua organizzazione, devi iscriverti sul sito Bollenti
Primo piano
Legacoop
25
Spiriti entro il 20 maggio, indicando il giorno
che preferisci (31 maggio, 1 o 2 giugno) e il
tipo di attività che intendi svolgere. Se invece
hai un’idea e vuoi sapere come realizzarla,
al Bollenti Spiriti Camp puoi trovare informazioni su bandi e opportunità, ma anche ispirazioni, alleanze e collaborazioni.
Al BS Camp sono benvenute tutte le persone
che vogliono imparare, incontrarsi e condividere in un ambiente libero e aperto. Bollenti Spiriti Camp 2012 è ideato e
organizzato dalla Regione Puglia, Assessorato alle Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale.
dei debiti, l’abbattimento dei costi di interesse
e l’erogazione di microcredito, ampliando così
l’intervento a livello regionale. Si tratta sicuramente di un altro importante segnale per le
imprese lucane alle prese con problemi quotidiani finanziari che stanno creando un serio
ostacolo alla normale attività. È quanto sostengono i rappresentanti delle Organizzazioni
imprenditoriali sottoscrittrici del manifesto
“Pensiamo Basilicata” che, nell’apprezzare il
grande senso di responsabilità del sistema
camerale lucano, auspicano ulteriori interventi
in tale direzione da parte degli altri enti istituzionali sensibili all’emergenza determinatasi
in regione.
BASILICATA
Gli imprenditori di“Pensiamo Basilicata”sul Patto di stabilità
Plauso alla Camera di Commercio
di Potenza e Matera
I rappresentanti delle Organizzazioni imprenditoriali sottoscrittrici del manifesto “Pensiamo
Basilicata” esprimono grande plauso all’iniziativa della Camera di Commercio di Potenza, che ha stanziato un milione di euro pari circa ad un terzo delle risorse che la
stessa mette a disposizione annualmente per
la promozione alle imprese - per rispondere
all’emergenza creditizia che ha ridotto in ginocchio larga parte delle piccole e medie imprese della provincia.
Si tratta di risorse che consentono di alleviare
la situazione finanziaria delle imprese con un
abbattimento dei costi per finanziamenti, una
possibilità di dilazione del debito e l’accollamento dei costi d’interesse da parte dell’Ente
camerale.
Si ritiene, questo, un atto di grande responsabilità da parte dell’Ente camerale, che parte
dalla consapevolezza che nei primi mesi del
2012 oltre 500 aziende hanno chiuso e che
migliaia sono sull’orlo del baratro, ormai impossibilitate a far fronte anche a pagamenti
minimi per garantirsi la sopravvivenza.
Questo provvedimento rappresenta un segnale e un messaggio importante a tutte le
altre Istituzioni per accelerare i tempi e mettere a loro volta in campo interventi che vadano nella stessa direzione.
Dopo il provvedimento della Camera di Commercio di Potenza, anche la Camera di Commercio di Matera ha stanziato 500mila euro
per andare incontro alle Pmi in difficoltà, attraverso misure che produrranno la dilazione
Settori
Territori
Il dibattito consiliare sui vincoli del Patto di
stabilità, sviluppatosi lunedì 28 maggio, individua una possibile direttrice verso cui
orientare congiuntamente gli sforzi nel tentativo di superare i problemi e dare ossigeno alle imprese. Questo il parere delle
organizzazioni imprenditoriali “Pensiamo
Basilicata”, che hanno condiviso la gran
parte dei contenuti di una discussione che
tuttavia, presentando elementi emersi nell’incontro con i capigruppo e anticipati dalla
relazione di De Filippo, si sarebbe potuta già
consumare durante il Consiglio regionale di
martedì 22 maggio, visto lo stato di estrema
difficoltà in cui versano le imprese e la conseguente necessità di accorciare i tempi
delle risposte.
Il Consiglio, partendo dalle sollecitazioni
delle Pmi lucane - che sono la stragrande
maggioranza del tessuto imprenditoriale ha chiesto, attraverso il presidente della
Giunta regionale De Filippo, di sostenere a
vari i livelli una proposta comune per liberare quote di Patto. I rappresentanti di “Pensiamo Basilicata” ribadiscono a tal proposito
la volontà di fare la propria parte, intercedendo presso le rispettive organizzazioni
nazionali, per superare una situazione in
cui, come da tempo sostengono, è indispensabile l’impegno sincrono e unidirezionale di tutti i soggetti in campo.
Nel prendere atto della decisione della Conferenza dei capigruppo di spostare la discussione nella competente Commissione,
per gli opportuni approfondimenti tecnici e
per condividerla con le associazioni im-
Imprese
Sondaggio
Territori
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prenditoriali, queste ultime auspicano una
convocazione rapida e che in tale sede si
arrivi con numeri precisi e proposte chiare
onde procedere celermente alla stesura del
documento definitivo, che non può prescindere dal ritiro della delibera di giunta regionale n. 222 del 2 marzo 2012 per
sbloccare i pagamenti e che sia poi in linea
con le indicazioni del Consiglio regionale:
escludere dal Patto le royalties del petrolio
e i fondi per la ricostruzione; garantire maggiori risorse ai Comuni e alle Province; ridurre la spesa pubblica; alleggerire con una
moratoria decisa la pressione del credito, il
problema che al momento asfissia maggiormente le imprese, imputando gli interessi alla Regione.
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Cir Food
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CIR FOOD
>> CMC
Bilancio 2011 positivo, in crescita
giro d’affari (+18%) e posti di lavoro
>> Cooperativa Animazione
Valdocco
Ha avuto inizio il 25 maggio a Milano, con la
prima delle 8 Assemblee territoriali dei soci,
l’iter di approvazione del bilancio 2011 di CIR
food che culminerà sabato 23 giugno 2012
con l’Assemblea Generale dei delegati.
CIR food – cooperativa italiana leader nei servizi di ristorazione - archivia un anno decisamente positivo, nonostante il difficile contesto
economico.
I risultati di bilancio
I ricavi hanno registrato un consistente aumento, passando dai 399,5 milioni di euro
del 2010 ai 471,4 milioni del 2011
(+18%), principalmente per effetto dell’incorporazione delle società Eudania e SR Bolzano, ma anche grazie alla crescita per linee
interne realizzata nel mercato della ristorazione collettiva e commerciale dove CIR food,
al netto delle operazioni straordinarie, mostra
un incremento del fatturato del 2,4%.
La scomposizione per aree d’affari evidenzia
che il 72,4% del fatturato (pari a 341,2 milioni di euro) è stato generato nella ristorazione collettiva, il 14,9% (pari a 70,2 milioni
€) nella ristorazione commerciale ed il restante 12,7% (pari a 60 milioni €) nel segmento dei buoni pasto.
A trainare l’area della ristorazione collettiva è
il segmento della ristorazione scolastica, che
con 134 milioni di euro di ricavi rappresenta
il 28,4% dell’intero giro d’affari della cooperativa, seguito dalla ristorazione socio-sanitaria con 75 milioni di euro (16%).
Complessivamente, CIR food nel 2011 ha
prodotto e distribuito 75,7 milioni di pasti
tra scuole, ospedali, aziende, caserme e locali
commerciali.
L’esercizio è stato contrassegnato anche da
importanti investimenti: 20,6 milioni di
euro, indirizzati alle nuove aperture ma anche
all’ammodernamento delle strutture gestite
nelle diverse aree territoriali, in relazione a capitolati di appalto che, sempre più spesso, richiedono piani di investimento integrati alla
gestione delle commesse pubbliche. Ed è
proprio la committenza pubblica – prevalente
nel parco clienti di Cir Food – a produrre le
tensioni finanziarie (a causa del pesantissimo
ritardo nei pagamenti) che la cooperativa ha
comunque assorbito anche nel 2011, nonostante un inevitabile calo della liquidità, gra-
>> Fondazione Unipolis
>> Koreja e Officine Cantelmo
>> Apofruit
>> SCS Consulting
>> Camst
>> Cooperativa Le Riunite
>> CRT Cooperativa
Ricerca sul Territorio
>> Cooperativa Socioculturale
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
zie alla propria solidità con un patrimonio
netto di 64,8 milioni €, di cui 16,3 di capitale sociale sottoscritto.
L’utile netto di esercizio è pari a 7,6 milioni di euro (5,7 milioni nel 2010).
Gli indicatori fondamentali mostrano una sostanziale stabilità, con un buon incremento
del margine operativo lordo, passato dai
23,6 milioni di euro del 2010 ai 26,2 milioni
del 2011 e un miglioramento del reddito
operativo, salito da 16,7 ai 18,1 milioni €
nel 2011.
Decisamente in controtendenza rispetto al
contesto socio-economico italiano i dati relativi all’occupazione: Cir Food al
31/12/2011 registra, infatti, il raggiungimento delle 10.643 unità (+23,5% rispetto al 2010), dato da attribuire non solo
all’integrazione degli organici delle società acquisite, ma anche allo sviluppo nelle diverse
aree del Paese. Da segnalare, sotto il profilo
sociale, che la comunità aziendale di CIR food
è composta per il 90% donne e che le maternità registrate nel 2011 sono state ben
473.Altro elemento positivo è l’importante incremento dei soci lavoratori (+18,4%), che
ora rappresentano il 53% del personale impiegato.
“Grazie a questi risultati – ha dichiarato il Presidente di Cir Food, Ivan Lusetti – l’esercizio 2011 consegna ai soci una situazione
finanziaria solida, registrando una rinnovata
fiducia espressa dal prestito sociale che
ormai ha raggiunto i 62,3 milioni di euro.
Una fiducia che la Cooperativa intende ricambiare con un ristorno di 1,6 milioni di
euro, che sarà distribuito ai 5.689 soci
lavoratori”.
“Tra gli elementi qualificanti dell’esercizio –
continua il Presidente – la scelta di mantenere saldo, in un quadro competitivo difficile,
il vincolo dell’attenzione a qualità, sicurezza, innovazione e formazione; voci
che nel bilancio 2011 incidono per 4 milioni
di euro di costi e che per noi rappresentano
un investimento irrinunciabile sul presente e
sul futuro. Un futuro che vedrà cambiamenti
consistenti nello scenario competitivo e che
noi dobbiamo affrontare con consapevolezza
e con metodo, a partire dal Piano Strategico
che sarà presentato ai soci in occasione dell’assemblea generale”.
I risultati nell’area Emilia Ovest (Reggio
Emilia, Parma e Piacenza)
Nell’area territoriale storica, nel 2011 Cir Food
ha gestito 123 strutture di ristorazione, a cui
Imprese
Sondaggio
Imprese
fanno capo 1.337 addetti (di cui ben 1.143
soci lavoratori), che hanno servito 8.615.000
pasti per un fatturato complessivo di 58,3
milioni di euro, in crescita rispetto al 2010
e superiore agli obiettivi di budget. Da segnalare che oltre la metà della raccolta nazionale del prestito sociale (35,7 milioni
di euro sui 62,3 milioni complessivi) è concentrata in quest’area, dove la base sociale,
nonostante il consistente sviluppo di Cir Food
nel Paese, continua a rappresentare il cuore
pulsante della cooperativa.
Tra le recenti novità del 2012 segnaliamo
l’apertura del nuovo ristorante self service a
Bibbiano (RE) che serve il bacino industriale
pedecollinare con una potenzialità produttiva
di 400 pasti al giorno. Altri investimenti previsti riguardano la realizzazione di un nuovo
centro pasti e self service a Casalgrande
(Reggio Emilia) e di un centro di cottura a Castelnuovo Monti dedicato alla ristorazione
scolastica.
CMC
Approvato il bilancio dell’esercizio
2011; utile netto di 13 milioni
Nel 2011, ha riferito il Presidente Massimo
Matteucci nella sua relazione, il fatturato
consolidato del gruppo CMC è stato di 900
milioni di euro: circa il 12% in più rispetto al
2010. Pari a € 815 milioni i ricavi realizzati nel core business delle costruzioni
(+61,5 milioni sul 2010); di questi, 427,3
milioni (il 52,4%) sono stati realizzati all’estero: Africa Australe, Cina e Sud Est
Asiatico, Algeria, Stati Uniti. Est Europa (Bulgaria).
Primo piano
Legacoop
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Il margine operativo lordo (EBITDA) è stato
di € 97 milioni (+20 milioni sul 2010); pari
a € 13 milioni il risultato netto di esercizio
(+0,4 milioni sul 2010). In Italia e all’estero,
il gruppo CMC ha complessivamente occupato 7.161 lavoratori di cui 510 compongono l’organico fisso e 392 sono soci
cooperatori.
L’Amministratore Delegato, Dario Foschini, ha ricordato che il budget 2012
della Cooperativa indica ricavi per 950 milioni di euro, dunque, in ulteriore crescita.
Un programma sostenuto dall’avvio in corso
d’anno di diverse nuove commesse, in Italia e all’estero, fra le quali i lavori per la costruzione di due lotti della Metropolitana di
Singapore per complessivi 250 milioni di
euro. Peraltro, rientra nei programmi di
CMC il rafforzamento della presenza nell’area e, dopo quello di Bangkok, è stato di
recente aperto un ufficio a Mumbai, in India.
Nel suo intervento, a conclusione dell’assemblea, Giuliano Poletti, Presidente di
Legacoop Nazionale, ha espresso soddisfazione per il buon andamento del bilancio
Cmc pur nel contesto di sostanziale blocco
del mercato delle opere pubbliche. Legacoop, con tutto il Movimento Cooperativo e
le Organizzazioni imprenditoriali, sta chiedendo al Governo un intervento molto deciso in ambito edile ed infrastrutturale. Si è
inoltre avviato un confronto con ABI sui temi
del credito, che è e resta uno dei problemi
principali per rimettere in moto il sistema
economico italiano.
FONDAZIONE UNIPOLIS
Le chiavi del sorriso; 21 progetti, un
solo obiettivo: l’inclusione sociale
Un contributo concreto alla cultura e all’inclusione sociale. Cioè alle iniziative di tante
organizzazioni, specie di piccole dimensioni,
che, in tante realtà del Paese, sono impegnate nella promozione della cultura, della
conoscenza e del sapere proprio per favorire
la coesione e l’inclusione sociale, in particolare dei giovani e dei ragazzi.
Per il quarto anno consecutivo, infatti, la Fondazione Unipolis con il Bando “Le Chiavi del
Sorriso” destina oltre centomila euro a una
ventina di progetti realizzati da organizzazioni
di volontariato e cooperative sociali. La scelta
è stata compiuta nei giorni scorsi da un’apSettori
Territori
posita Commissione di selezione, chiamata a
compiere la valutazione conclusiva sui 408
progetti presentati alla Fondazione: un numero superiore di circa un terzo rispetto a
quelli delle altre edizioni, che si sono sempre
attestate sulle 300 unità.
I progetti selezionati hanno quindi superato
un rigoroso percorso di valutazione, che ha
prima di tutto verificato il rispetto dei criteri
stabiliti dal Bando, quindi ha misurato la loro
corrispondenza in termini di innovatività, qualità e sostenibilità.
La Commissione di Valutazione, presieduta
da Don Vinicio Albanesi della Comunità di Capodarco (e composta in prevalenza da esperti
e personalità esterne alla Fondazione Unipolis), ha quindi provveduto a selezionare i 21
progetti ai quali saranno destinati gli oltre
centomila euro della dotazione del Bando. A
17 dei progetti selezionati andranno 5 mila
euro, mentre ad altri tre la Commissione ha
assegnato un contributo di 2.500 euro.
La Commissione ha poi deciso di assegnare
un contributo aggiuntivo di 5 mila euro (per
un totale cioè di 10 mila) al progetto che ha
come obiettivo la “Formazione della prima
Orchestra Sinfonica” della città di Gela in
Sicilia. Ciò in considerazione della particolare
rilevanza sociale e culturale dell’iniziativa e
dell’ampiezza del numero - un centinaio - dei
giovani coinvolti.
Inoltre, nell’ambito del progetto “Unipol per
1 click” sono stati messi a disposizione delle
organizzazioni che hanno presentato progetti
e che hanno superato i criteri di ammissibilità
al Bando 235 personal computer. Si tratta di
un’iniziativa del Gruppo Unipol che, in collaborazione con BiteB (Banco Informatico Tecnologico e Biomedico), ha deciso di destinare
le attrezzature informatiche dismesse dall’azienda, ma ancora perfettamente funzionanti, a favore di organizzazioni sociali e di
volontariato.
Il Bando “Le Chiavi del Sorriso” si inserisce
con coerenza nell’attività di “culturability la responsabilità della cultura per una
società sostenibile”, il progetto con il quale
Fondazione Unipolis si propone di favorire
l’accesso agli strumenti culturali alle persone
Imprese
Sondaggio
Imprese
che ne sono tendenzialmente escluse.
Come nei due anni precedenti, anche questa
edizione del Bando “Le Chiavi del Sorriso” ha
ricevuto una Medaglia di Rappresentanza
da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il valore sociale dell’iniziativa.
L’elenco, suddiviso per regione, dei progetti
selezionati e delle organizzazioni proponenti,
è disponibile sui siti www.fondazioneunipolis.org e http://culturability.fondazioneunipolis.org
COOPERATIVA ANIMAZIONE VALDOCCO
“Un cuore in stazione”, a Torino progetto per adulti senza fissa dimora
“Un cuore in stazione”. Questo il titolo dell’evento, svoltosi mercoledì 30 maggio in
Via Sacchi 47 e 49 a Torino, nel corso del
quale sono statti ufficialmente inaugurati i
due servizi della Città di Torino gestiti dall’ATI costituita dalle cooperative sociali Animazione Valdocco e Terra Mia, rivolti alle
persone senza dimora. Le due strutture di
via Sacchi - attualmente caratterizzate dalla
presenza al loro interno di un ambulatorio
socio sanitario di bassa soglia e di un dormitorio da 8 posti - sono state recentemente ristrutturate con i contributi erogati
nell’ambito dell’omonimo progetto “Un
cuore in Stazione”, ideato da Enel Cuore
Onlus in collaborazione con le Ferrovie dello
Stato Italiane e finalizzato a intraprendere
azioni concrete per la gestione del problema delle marginalità estreme presenti
all’interno delle stazioni ferroviarie italiane.
In particolare la ristrutturazione dei locali di
via Sacchi, di proprietà delle Ferrovie dello
Stato Italiane e affidati in comodato d’uso
al Comune di Torino, ha garantito l’ampliamento degli spazi dedicati al servizio. Inol-
Primo piano
Legacoop
29
tre, a seguito di un confronto con i responsabili dell’ASL TO1, gli stessi locali
sono stati progettati e organizzati in funzione dei percorsi differenziati di accesso
degli utenti alle attività e prestazioni offerte
(l’igiene personale, l’accoglienza e il segretariato sociale, la visita medica).
All’inaugurazione sono intervenuti il Sindaco
di Torino, Piero Fassino, l’Assessore alla
Salute, Politiche Sociali e Abitative del Comune di Torino, Elide Tisi, il Direttore Centrale Comunicazioni Esterne Ferrovie dello
Stato Italiane, Daniela Carosio, il Segretario Generale Enel Cuore Onlus, Novella
Pellegrini, il Direttore Generale dell’ASL
TO1, Giovanna Briccarello, il Presidente
della Cooperativa Animazione Valdocco,
Paolo Petrucci e il Direttore dell’ONDS –
Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle stazioni italiane, Alessandro
Radicchi.
“Un Cuore in Stazione” è un progetto che
prevede l’ampliamento e l’apertura di centri di accoglienza e di Help Center nei pressi
delle stazioni ferroviarie per accogliere le
persone in difficoltà e accompagnarle in un
processo di indirizzo e di reinserimento nel
tessuto sociale.
Il progetto interessa in tre anni 15 città e 18
stazioni italiane e prevede che le Ferrovie
dello Stato Italiane mettano a disposizione
immobili di proprietà nei pressi delle stazioni ferroviarie, mentre, da parte di Enel
Cuore Onlus, prevede il finanziamento degli
interventi di ristrutturazione dei locali e l’acquisto di attrezzature e materiali utili per le
finalità dell’iniziativa.
L’ambulatorio medico a bassa soglia all’interno di una struttura di accoglienza per
senza dimora è attivo dal 1999. Dal novembre 2002, congiuntamente all’attività
dell’ambulatorio, è stato sperimentato uno
“spazio d’ascolto” in collaborazione con il
DSM dell’ASL To1, che garantiva la presenza settimanale di un medico. “Dal 2005
è cominciata la gestione dei servizi nel
plesso di via Sacchi da parte dell’ATI costituita dalle cooperative sociali Animazione
Valdocco (capofila) e Terra Mia: dal 2007
ha aderito all’attività dello spazio d’ascolto
anche il Servizio Tossicodipendenze dell’Asl
To1” ha dichiarato Paolo Petrucci, Presidente della Cooperativa Animazione Valdocco. “Nel 2010, grazie al finanziamento
di Enel Cuore Onlus – ha proseguito Petrucci- si è potuta operare la ristrutturazione
Settori
Territori
ottimizzando e ampliando gli spazi dell’ambulatorio”.
È infine in fase di definizione un Protocollo
d’Intesa Tra ASL To1 e Comune di Torino per
formalizzare l’attività di integrazione sociosanitaria realizzata presso l’Ambulatorio: riguarderà le prestazioni del Servizio di
Guardia Medica in sinergia con le attività
sociali realizzate per conto del Servizio
Adulti in Difficoltà.
Inaugurazione “Rosa di Jerico”,
comunità per disabili
Il primo giugno alle ore 16.00 in via Lazio 5
ad Orbassano, verrà ufficialmente inaugurata
la nuova comunità alloggio per persone disabili medio-gravi realizzata all’interno di una
struttura sottratta alla mafia ed affidata in
concessione alla Cooperativa Animazione
Valdocco.
La struttura, di proprietà del Comune di Orbassano, è stata data in comodato d’uso al
Consorzio intercomunale Cidis affinché venisse utilizzata per scopi sociali. L’immobile,
solo parzialmente costruito, era stato sequestrato nel 1995 al precedente proprietario,
condannato per reati di mafia, andandosi ad
aggiungere ad altri locali sottratti alla criminalità organizzata quali la villa in strada Volvera, il supermercato di via Castellazzo e
l’alloggio di via Galimberti, già utilizzati dal
Consorzio come sedi di uffici e servizi.
La Cooperativa Animazione Valdocco, in qualità di affidataria dell’appalto per i prossimi
venti anni, ha pertanto provveduto a completare i lavori presso la struttura e ad avviare il servizio. Paolo Petrucci, Presidente
della Cooperativa Animazione Valdocco a tal
proposito ha affermato:“l’apertura di questo
servizio determina un plusvalore sociale, sia
per l’importanza di un intervento a favore dei
più deboli, sia per il significato profondo di
questa comunità: un forte segnale di legalità
ed allo stesso tempo un atto di restituzione
alla cittadinanza”.
All’inaugurazione saranno presenti Eugenio
Gambetta, Sindaco del comune di Orbassano, Giovanni Battista Giraudo, Presidente del C.I. di S., Gaetano Cosenza,
Direttore Generale ASL To3, Paolo Petrucci,
Presidente Cooperativa Animazione Valdocco, Paolo Monferrino,Assessore Tutela
della Salute Sanità, Edilizia Sanitaria e
A.r.e.s.s., Politiche sociali e Politiche per la
Imprese
Sondaggio
Imprese
famiglia Regione Piemonte, Alberto di
Pace, Prefetto di Torino, Maria Josè Fava,
Associazione Libera-Acmos, Angelo Benessia, Presidente Compagnia di San Paolo,
Pietro Cataldo, Dirigente Scolastico 1° Circolo Didattico di Orbassano e Luigi Dosio,
Presidente Associazione AGAFH.
Nel corso del pomeriggio, inoltre, musica,
spettacoli e buffet.
KOREJA E OFFICINE CANTELMO
Insieme per promuovere
il territorio
I Cantieri Teatrali Koreja di Lecce e la
Cooperativa Officine Cantelmo Lecce città universitaria, hanno deciso di
unire forze, competenze e spazi per promuovere il territorio attraverso la condivisione
di strumenti di informazione volti a favorire la
diffusione del teatro e dell’arte, la socializzazione e la cultura come strumento di promozione sociale. Le Officine Cantelmo, in
passato fabbrica per la lavorazione del ferro
e i Cantieri Koreja, ex fabbrica di mattoni, che
rappresentavano un tassello fondamentale
della vita economica leccese, sono diventati
oggi contenitori culturali e luoghi deputati allo
scambio artistico e si propongono, con questo accordo, come due luoghi sempre più
aperti alla città.
Recandosi nelle due strutture sarà possibile
avere una visione più articolata e completa
della progettualità culturale leccese, con
l’obiettivo comune di affrontare meglio le esigenze culturali del territorio, avvicinando il
pubblico e soprattutto i giovani alle realtà
teatrali ed artistiche locali ed internazionali,
elaborando idee e formulando nuovi progetti
e scambi.
In questo particolare momento in cui le risorse sono in diminuzione, diventa sempre
più importante costruire delle collaborazioni
tra gruppi, associazioni e cooperative del territorio in un’ottica di condivisione di idee, progetti e iniziative […] oggi, infatti, le realtà
culturali citadine procedono a velocità diverse, prive non soltanto di un disegno comune, ma anche di un qualsivoglia dialogo.
“Si tratta di un progetto autentico di lavoro
sinergico per far crescere il nostro territorio.
Una collaborazione, quella tra Koreja e Officine Cantelmo, che arricchisce culturalmente
la città di Lecce e non solo, offrendo ai cittaPrimo piano
Legacoop
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dini, soprattutto ai più giovani, spazi di aggregazione importanti”. E’ quanto afferma il
presidente di Legacoop Puglia, Carmelo
Rollo, che, con orgoglio ed entusiasmo, sostiene il progetto delle due cooperative di offrire al territorio, lavorando insieme, un
“valido strumento di crescita per tutte le persone”.
“Due realtà che sono cresciute con gli anni e
hanno rappresentano, come continuano a
fare, poli attrattivi per i ragazzi, universitari e
non, del Salento. Una collaborazione che
conferisce un valore aggiunto ad entrambe le
cooperative. Un valore che solo la cooperazione può dare. Soprattutto in un periodo di
difficoltà economica per tutti, in cui è fondamentale lo scambio di idee e risorse per crescere. Proprio come sapientemente stanno
facendo Koreja e Officine Cantelmo”.
APOFRUIT
I numeri del progetto “Frutta nelle
scuole” in Emilia-Romagna
E’ in pieno svolgimento in Emilia Romagna il
progetto “Frutta nelle scuole – Se la mangi
ti frutta”, terza annualità del programma di
educazione alimentare per gli alunni delle
scuole primarie promosso dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole. Il
progetto riguardante la Regione è stato presentato martedì 29 maggio nel Circolo La
Fattoria di Bologna da Tiberio Rabboni,Assessore E-R Agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatoria; Mario Tamanti,
Direttore Apofruit Italia; Giorgia Faedi, Responsabile Relazioni scuole Apofruit Italia;
Massimo Brusaporci; Direttore Alimos ed
Elide Giordani, giornalista, mentre si svolgeva una visita didattica di due classi elementari di Bologna.
Si tratta, in sostanza, di una distribuzione
gratuita di frutta e verdura fresca e rigorosamente di origine italiana, fatta direttamente in
scuole elementari, che in Emilia Romagna
Settori
Territori
interessa 50.792 ragazzi di 278 scuole primarie, per un totale di 343.300 chilogrammi,
accompagnata e supportata da eventi e materiali informativi, pensati appositamente per
dare maggiore efficacia all’azione educativa.
L’iniziativa è resa possibile dall’impegno della
Organizzazione di Produttori Apofruit Italia,
con il supporto di Alimos, e indirizzata ad una
corretta educazione alimentare per i ragazzi
tra i sei e gli undici anni, notoriamente più
attratti dagli ipercalorici cibi snack più che
dall’ottima e salutare frutta.
Quest’anno tra gli elementi educativi che
possono essere condivisi anche da genitori,
e da insegnanti, Apofruit presenta dei filmati
visibili su “YouTube” (Link: http://www.youtube.com/user/Apofruit) e una sezione sul
sito Apofruit Italia: “Apofruit per Frutta nelle
Scuole” (Link: http://www.apofruit.it/apofruit_scuola.html), con lo scopo di informare
e mostrare lo svolgimento del Progetto.
“Frutta nelle Scuole”, partita nel mese di novembre scorso, sta coinvolgendo con 33 distribuzioni ogni singolo alunno che potrà
usufruire complessivamente di almeno 6,4
kg di frutta e 0,3 kg di verdura. Frutta e verdura fresca di stagione, intera o tagliata e
pronta al consumo in confezioni monodose,
ottenuta con le tecniche di Produzione Biologica (a marchio Almaverde Bio) e Integrata,
servite nell’orario della merenda di metà
mattinata. Anche quest’anno si distribuiscono due spremute di arance biologiche
preparate direttamente nelle scuole con la
partecipazione di alunni e insegnanti.
Tutta la Frutta e Verdura è in confezioni monodose, con particolare attenzione all’impatto ambientale, utilizzando imballaggi
primari interamente biodegradabili e/o compostabili. La distribuzione, molto complessa
e impegnativa, è realizzata grazie alla notevole esperienza e capacità di Apofruit Italia che utilizza giornalmente 9 furgoncini
refrigerati che partono dalle piattaforme di
Pievesestina (FC),Altedo (BO) e Vignola (MO)
per consegnare ogni mattina frutta e verdura
fresca alle varie scuole emiliano-romagnole.
Per assistere il personale scolastico nella distribuzione e realizzare le spremute di
arance, inoltre, sono impegnati più di 230 ragazzi residenti in Emilia-Romagna.
Ampia la gamma di frutta e verdura coltivata
dai produttori soci della cooperativa Apofruit
Italia distribuita nel corso dell’anno: arance,
clementine, mandarini, kaki, mele, pere, nettarine, susine e carote pronte al consumo
Imprese
Sondaggio
Imprese
confezionate tal quale in sacchetti compostabili e albicocche, fragole, mele tagliate,
pomodorino e uva da tavola porzionate in
pratiche confezioni biodegradabili.
Per favorire il processo di sensibilizzazione
dei bambini e il coinvolgimento di insegnanti e genitori, Apofruit Italia ha affidato ad Alimos la progettazione di una
serie di strumenti idonei ad accompagnare
i bambini nel loro percorso di scoperta di
una cultura alimentare più sana.
In questa edizione sul territorio regionale
Alimos ha effettuato le seguenti iniziative:
27 giornate a tema, ovvero feste realizzate
a scuola con la presenza di animatori e la
creazione di spremute da parte dei bambini; 83 visite in fattorie didattiche, per offrire ai bambini la possibilità di interagire
direttamente col mondo agricolo; 266 orti
e laboratori didattici, per insegnare ai bambini le origini di frutta e verdura tramite la
realizzazione concreta e la cura di un orto
scolastico, anche attraverso il kit Ortolando,
un piccolo e completo laboratorio di agronomia che Alimos ha ideato e inviato alle
scuole.
Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mario Catania, pur
essendo impegnato altrove, ha voluto far
giungere il proprio contributo alla presentazione di “Frutta nelle scuole” di Bologna,
con un messaggio in cui, fra l’altro sostiene: «Il programma comunitario ‘Frutta
nelle scuole’ svolge un ruolo fondamentale non solo promuovendo tra i più piccoli
una maggiore conoscenza delle produzioni
ortofrutticole nazionali, ma anche sensibilizzandoli sull’importanza di una sana alimentazione. I risultati sono testimoniati
dall’apprezzamento espresso dai bambini,
dalle loro famiglie e dagli insegnanti. Contiamo di ottenere risultati simili anche con
la quarta edizione di ‘Frutta nelle scuole’
che sarà realizzata grazie alle risorse stanziate dall’Unione europea che ci ha assegnato circa 20 milioni e mezzo di euro, ai
quali si aggiungeranno i fondi nazionali cofinanziati dal Ministero dell’Economia, per
un totale di oltre 35 milioni di euro, permettendo così di raggiungere per il 201213 più di 1 milione di alunni. Gli effetti
positivi ottenuti da questa campagna, che
da quando è nata ha già interessato quasi
3 milioni di bambini e 25mila scuole di
tutta Italia, sono stati realizzati grazie al
Primo piano
Legacoop
31
prezioso operato di tutti i soggetti coinvolti,
che hanno portato avanti importanti attività
formative».
«Frutta nelle scuole” – ha sostenuto Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna- per volumi distribuiti,
capillarità dell’offerta e qualità della proposta è in assoluto il più importante programma di educazione alimentare rivolto a
giovani e giovanissimi mai promosso in Italia ed in Europa. La sua realizzazione lascerà certamente un segno durevole nei
comportamenti alimentari quotidiani dei ragazzi e delle loro famiglie e uno stimolo a
considerare stili di vita maggiormente equilibrati e corretti. La Regione lo sostiene con
determinazione e con impegno sia per il
suo alto valore educativo sia per il contributo che da esso potrà venire ad un aumento stabile dei consumi nazionali di
Ortofrutta, in sensibile calo nell’ultimo decennio. L’Emilia-Romagna è peraltro una
delle regioni italiane leader nella produzione di ortofrutta, caratterizzate per l’elevata qualità, il minimo impiego di chimica,
produzioni biologiche e tipiche. Non a caso
molte imprese fornitrici, vincitrici dei bandi
nazionali, del programma “Frutta nelle
Scuole” sono aziende emiliano-romagnole.
Una conferma della qualità dei nostri prodotti e della capacità organizzativa delle
imprese».
«E’ con profonda soddisfazione che rileviamo una grande partecipazione e interesse delle scuole dell’Emilia Romagna a
questa importantissima iniziativa – ha commentato il direttore di Apofruit Italia, Mario
Tamanti- Il progetto, seppur molto impegnativo nella sua realizzazione e gestione
logistica, ci consente di prendere parte ad
un grande progetto finanziato con risorse
del settore agricolo e di valorizzare i prodotti
ortofrutticoli coltivati dagli agricoltori italiani
coinvolgendo tanti ragazzi con l’obiettivo di
favorire una sana e migliore alimentazione».
FRUTTA NELLE SCUOLE è un Programma
della Comunità Europea che gode del sostegno del Ministero delle Politiche Agricole
italiano ed è attuato in EMILIA ROMAGNA
dalle maggiori Organizzazioni di Produttori
italiane: Orogel Fresco, VOG Products,
APOT ed Apo Conerpo insieme alle sue due
filiali Alegra e Naturitalia unite nel Raggruppamento Temporaneo di Imprese denominato “FRUTTANELLESCUOLE 4”, aventi
Settori
Territori
come capofila la Cooperativa Apofruit Italia
con il supporto di Alimos.
SCS CONSULTING
“Leancoredicarriera”,incontrocon
i responsabili delle Risorse umane
SCS Consulting con il patrocinio di AIDP ha
promosso un incontro con i Responsabili
delle Risorse Umane delle aziende del territorio dal titolo “Le Ancore di Carriera: applicazioni a confronto”, tenutosi il 23
maggio nella prestigiosa cornice del Museo
Casa Enzo Ferrari di Modena.
Il seminario, incentrato sulle ancore di carriera quale strumento per sostenere l’engagement organizzativo, ha consentito di
analizzare tanto il modello di riferimento
quanto la sua applicazione concreta a specifiche realtà aziendali, fornendo eccellenti
spunti sugli obiettivi aziendali che possono
essere perseguiti. Attraverso la collaborazione tra SCS e l’Università di Bologna la
metodologia è stata ricalibrata per adattarsi
allo scenario italiano: consulenti SCS e manager provenienti da contesti in cui questo
strumento è stato messo a frutto hanno
dato testimonianza di casi aziendali e dei risultati raggiunti in termini di comprensione
delle leve motivazionali dei collaboratori,
elemento imprescindibile per definire efficaci politiche di gestione e retention delle
risorse umane in linea con la vision aziendale.
La partecipazione in video conferenza di
Edgar Schein, professore del M.I.T. Sloan
School of Management e ideatore dello
strumento, ha impreziosito l’incontro spostando la riflessione sui più recenti sviluppi
di questa metodologia e sulla sua applicazione all’attuale contesto socio-economico.
Imprese
Sondaggio
Imprese
CAMST
Effettuerà la ristorazione per il VII
Incontro Mondiale delle Famiglie
Camst, presente da oltre 60 anni in tutti i
segmenti della ristorazione con formule di
servizio innovative, non poteva mancare al
VII Incontro Mondiale
delle Famiglie: un’occasione per incontrare
Papa
Benedetto XVI e
confrontarsi con i vissuti e le testimonianze
delle famiglie provenienti dai cinque continenti, lasciarsi accogliere dalla Chiesa che è
in Milano e in Lombardia, vivere la ricchezza
culturale della città. Un’occasione per approfondire e lavorare insieme sul tema “La
famiglia: il lavoro e la festa”.
Per Camst anche un’opportunità di scambio
e visibilità con aziende, associazioni, enti e
fondazioni, per presentare buone pratiche,
idee ed esperienze a favore delle famiglie.
Camst come sponsor tecnico del VII Incontro
Mondiale delle Famiglie mette a disposizione
un gruppo di lavoro qualificato e professionale con esperienza nella gestione di grandi eventi, in grado di
progettare servizi “su misura” e di elaborare,
grazie a fornitori selezionati, un’offerta gastronomica varia, sicura e di qualità, anche
nel rispetto delle esigenze alimentari di specifiche utenze (vegetariani e celiaci).
Con il marchio Party Ricevimenti Camst effettua il servizio di ristorazione nelle tre giornate del Congresso a Milano Congressi
(30 maggio – 1 giugno) e per rispondere
adeguatamente ai flussi e alle esigenze di ristoro per la visita di Sua Santità il Papa
Benedetto XVI (2-3 giugno 2012), ha allestito a Milano Parco Nord Aereoporto di
Bresso e nelle strade limitrofe chioschi, vending machines, snack bar tradizionale, chioschi per la distribuzione di box lunch; self
service ed inoltre punti dedicati alla distribuzione di acqua.
Camst da molti mesi ormai lavora alacremente alla preparazione di questo importante
evento con un piano organizzativo articolato,
che ha visto il coinvolgimento di alcuni importanti imprese italiane produttrici di prodotti alimentari: con loro Camst ha attuato un
progetto di partnership per selezionare prodotti controllati e di qualità. Coca Cola, Nestlè,
San Benedetto, San Carlo, Conserve Italia,
Primo piano
Legacoop
32
Granarolo sono questi i partner di Camst in
tale iniziativa.
I lavoratori, scelti tra il personale dipendente
che opera presso le proprie strutture, sono
complessivamente 268 e sono coinvolti nell’iniziativa che inizia a Milano Congressi il 30
maggio e si concluderà il 3 giugno con la S.
Messa solenne presieduta da Sua Santità Benedetto XVI a Milano Parco Nord Aeroporto di
Bresso.
Dalla Camst Milano si utilizzano circa il 50%
delle risorse umane, ma arriveranno anche i
migliori professionisti per coprire i vari ruoli
da Bologna (sede storica di Camst e suo vero
e proprio quartier generale) da Parma e da
Ravenna: sono stati selezionati i migliori per
offrire le proposte più adeguate ad ogni tipo
di evento e di esigenza di ristorazione.
A Milano Congressi (30 maggio-1 giugno)
Camst con il marchio Party Ricevimenti realizza tre diversi servizi:
• al tavolo per 100 ospiti in area riservata;
• a buffet assistito con tavoli apparecchiati
per un numero stimato di circa 4.000/5.000
partecipanti;
• il servizio di ristorazione per 800 personale
di servizio/volontari dell’evento.
A Milano Parco Nord (2-3 giugno) Camst ha
predisposto diverse offerte di servizio:
• 37 snack bar per la vendita di snack, panini, tramezzini, gelati, bibite e box lunch;
• 50 vending machines con bevande calde
a supporto dei chioschi;
• snack bar tradizionale per una prima
colazione o uno spuntino;
• Self service con 1.000 posti a sedere,
per una pausa gustosa con la possibilità di
scegliere fra diversi menu, tra i quali uno dedicato ai bimbi, uno per vegetariani e quello
per celiaci;
• 10 punti per la distribuzione di acqua
Camst prevede di distribuire:
1 milione di bevande
100.000 gelati
300.000 panini, impiegando per il trasporto
delle materie prime 50 automezzi (bilici, furgoni e trattori).
Con tale offerta è possibile consumare uno
snack e bevande e, per un pasto veloce, i
prezzi variano da 6 euro a 16 euro per un
menu completo di antipasto, primo, secondo,
contorno, frutta/dessert, pane e acqua al self
service.
Per la fornitura di tutte le materie prime e
della relativa logistica, Camst utilizza il proprio Centro Distributivo per una gestione
Settori
Territori
puntuale e sicura dei rifornimenti durante
l’evento.
Nell’ottica del rispetto totale delle persone e
dell’ambiente Camst anche per questo
evento ha coinvolto le Direzioni Qualità e Sicurezza Alimentare e Ambiente e Sicurezza
del Lavoro per garantire, durante l’evento, la
scrupolosa applicazione e il rispetto delle normative vigenti in ambito igienico-sanitario, di
sicurezza e salute sul posto di lavoro e tenere
sotto
controllo l’impatto ambientale dei propri
servizi: molto materiale usa e getta utilizzato
è ecologico ed anche tutta la mobilità del personale è gestita per ridurre l’impatto ambientale. Il Gruppo Camst opera a 360° in
tutti i settori del mercato della ristorazione
studiando e proponendo combinazioni di prodotti e servizi che possano soddisfare al meglio aziende, scuole, ospedali pubblici e
privati, nel rispetto della persona e dell’ambiente. Gruppo Camst è un indiscusso punto
di riferimento per tutti coloro che mangiano
fuori casa. Con un fatturato di 1 miliardo di
euro il Gruppo CAMST, in 1500 punti di consumo, serve 90 milioni di pasti all’anno,
250.000 consumatori al giorno.
COOPERATIVA LE RIUNITE
L’ortofrutta del Savonese
“sbarca” a Londra
I prodotti ortofrutticoli dei coltivatori del Savonese arrivano sulle tavole dei migliori ristoranti Londinesi.
E’ iniziata da qualche settimana una collaborazione fra la cooperativa LE RIUNITE di
Savona e NATOORA LTD. di Londra, società
leader a Londra nella distribuzione di frutta e
verdura fresca e alimenti di alta qualità.
NATOORA conta tra i suoi clienti i migliori ristoranti inglesi, e distribuisce ai consumatori
finali attraverso un servizio di “Home Delivery” attraverso il suo sito web e il più pre-
Imprese
Sondaggio
Imprese
stigioso supermercato on-line Inglese.
Con soddisfazione reciproca LE RIUNITE e
NATOORA stanno incrementando la gamma
di prodotti Liguri trattati, che già hanno riscosso grande successo fra gli chefs londinesi ed i consumatori inglesi.
Prossimamente oltre alle già apprezzate verdure, avremo la possibilità di far conoscere a
quel mercato, anche la frutta tipica del savonese ed in modo particolare le Albicocche
di Valleggia (Presidio Slow Food).
La collaborazione fra le due società non si
fermerà alla commercializzazione dei prodotti. Sarà sviluppato uno scambio culturale
che porterà alcuni coltivatori locali a presentare i prodotti del Savonese ai ristoratori
londinesi e vedrà giovani chefs inglesi in periodi di permanenza in alcune aziende agricole locali. Questa esperienza porterà ad una
migliore conoscenza dei nostri prodotti e
delle loro tecniche di coltivazione.
CRT COOPERATIVA RICERCA
SUL TERRITORIO
IlprimoannodelprogettoMappedi
Comunità del Litorale romano
Si è svolto mercoledì 30 maggio, presso la
Sala 2 del Multisala Cineland di Ostia Lido,
l’incontro “La Scuola Documenta la Comunità” che ha rappresentato il giro di boa del
progetto biennale sulla prima Mappa di Comunità della regione Lazio che l’Ecomuseo
del Litorale Romano e le scuole del territorio
stanno realizzando con il sostegno del l’Assessorato Scuole del Municipio XIII di Roma
Capitale.
250 sono gli studenti e gli insegnanti coinvolti
in questo lavoro di ricerca e documentazione,
finalizzato alla realizzazione e alla diffusione
della Mappa di Comunità del Litorale romano
nelle scuole, nei luoghi pubblici e istituzionali
del XIII Municipio.
Primo piano
Legacoop
33
Le scuole partecipanti (LSS Enriques, SMS
A. Vivaldi, IC M. U. Traiano, I. C. Calderini
Tuccimei, l’ I. C. A. Leonori e l’ I. C. Giovani
Paolo II) hanno presentato i beni materiali,
immateriali ed ambientali su cui stanno
svolgendo il loro lavoro di ricerca e documentazione, scambiando impressioni con
gli altri studenti, avvalendosi anche di contributi video e fotografici proiettati su grande
schermo.
L’attività riprenderà il prossimo anno, a settembre. Intanto i primi risultati raggiunti sono
molto soddisfacenti. Da parte nostra, della
CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio,
un ringraziamento ad insegnanti ed alunni, al
Cineland e al Municipio XIII che sta credendo
in questo importante strumento di partecipazione, e di trasmissione della conoscenza tra
le generazioni.
Sono al lavoro (al momento): SMS VIVALDI (Ostia Lido) Dirigente Milena Nari,
Prof. Concetto Giuffrida; La Pineta di Castel Fusano e l’utilizzo del pinolo; LSS ENRIQUES (Ostia Lido) Prof.ssa Adriana Boni,
Tradizioni familiari e l’ immigrazione sul nostro territorio; IC CALDERINI – TUCCIMEI
(Acilia) Prof.sse Tiziana Di Crescenzo e Simonetta Serromani; Lo storico edificio scolastico Calderini-Tuccimei e la lapide
commemorativa; IC GIOVANNI PAOLO II
(Dragoncello) Francesca Guarini (scuola
primaria); La Villa romana “abbandonata” di
Dragoncello; IC ARISTIDE LEONORI (Axa –
Madonnetta – S. Giorgio) Prof.ssa Micaela
Petrone; La Statua storica della Madonnetta
e La comunità filippina; IC TRAIANO (Dragona) Prof.ssa VP Giovanna Carrettoni,
R.Amabile, F. Di Carlo e P. Emmi (Primaria);
La Tenuta di Dragone.
Cos’è la mappa di comunità
La mappa di comunità è un processo
partecipato, messo a punto in Inghilterra
all’inizio degli anni Ottanta e poi ampiamente sperimentato negli ecomusei, con
cui gli abitanti di un determinato luogo
hanno la possibilità di rappresentare il
patrimonio culturale e ambientale comunitario in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere alle generazioni
future: beni ambientali (il paesaggio naturale), beni storici (archeologici, architettonici,
artistici),
beni
demoetnoantropologici materiali (oggetti, strumenti, documenti,…) e immate-
Settori
Territori
riali (tradizioni, feste, ricorrenze, canti, cultura orale,…).
In che modo? In sostanza, come se si tracciasse una serie di carte geografiche tematiche, s’individuano sul territorio e si
documentano (e di conseguenza si salvaguardano e trasmettono) i segni storici e architettonici, le feste, le ricorrenze, i mestieri
tradizionali, la cultura culinaria, quella orale,
materiale, e così via. Poi, sovrapponendo fisicamente queste carte/mappe tematiche si
determinano la ricchezza e l’unicità complessive di un territorio e la moltitudine di relazioni, saperi, valori, luoghi nel tempo che
contraddistinguono non solo il territorio ma
anche e soprattutto chi ci abita. In definitiva,
predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un archivio permanente, e sempre
aggiornabile, delle persone e dei luoghi.
Evita la perdita delle conoscenze puntuali del
contesto geografico in cui si opera, quelle
che sono espressione di saggezze sedimentate raggiunte con il contributo di generazioni e generazioni.
L’Ecomuseo, ente progettista designato.
Perché l’Ecomuseo?
Dalla loro nascita, avvenuta ormai circa venticinque/trent’anni fa, le mappe di comunità sono di competenza degli ecomusei e
proprio come gli ecomusei mantengono la
caratteristica fondamentale di essere espressione di un territorio e di chi lo abita, rappresentando gli aspetti e le mutazioni delle
comunità nei loro ambienti nel tempo.
Così come sta accadendo in questi ultimi
anni in altri territori nazionali, l’Ecomuseo
del Litorale Romano si assume il compito
di affiancare alla sua attività permanente di
studio, ricerca, rappresentazione e trasmissione del patrimonio culturale materiale ed
immateriale dell’area del Delta tiberino, quella
di redazione della Mappa di Comunità del Litorale Romano.
Creare quindi, per la comunità e per chi intende progettare a qualsiasi livello su questo
territorio, uno strumento indispensabile di conoscenza dei suoi aspetti paesaggistici e culturali.
Si tratta della prima iniziativa di questo
genere nella Regione Lazio e riveste un
suo carattere di unicità investendo una popolazione residente molto ampia che consta, per
l’intero Litorale, di circa 300.000 unità.
Imprese
Sondaggio
Imprese
COOPERATIVA SOCIOCULTURALE
Positivo il bilancio 2011, grazie a diversificazione ed economizzazione
Dati di bilancio positivi per Socioculturale,
cooperativa di Venezia Mestre attiva nei settori socio educativo e socio assistenziale,
oltre che educativo culturale. Con un valore
totale della produzione di € 16.082.412, il
consuntivo 2011 - approvato lo scorso 17
maggio dall’Assemblea ordinaria dei soci , ha evidenziato il successo della strategia di
diversificazione delle attività e economizzazione delle risorse, che ha permesso alla
cooperativa di mantenere alta la qualità dei
servizi erogati nonostante il carattere strutturale e duraturo della crisi economico-finanziaria in corso.
Si è rivelata una mossa vincente quella di
Primo piano
Legacoop
34
puntare sulla patrimonializzazione di Socioculturale con investimenti anche di tipo immobiliare - collegati alla costruzione di
strutture per anziani e disabili -, in partnership con soggetti attuatori privati ma convenzionati con la Regione Veneto tramite le
ASL di competenza territoriale.
La scelta ha evitato che la Cooperativa, il
cui core business è la gestione dei servizi
socio assistenziali di queste strutture, rimanesse esclusivamente vincolata agli appalti
pubblici. Gli investimenti hanno permesso
che proseguisse la realizzazione di strutture
per anziani e disabili nei Comune di Mira
(VE) e Cinto Caomaggiore (VE).
Nel corso dell’Assemblea del 17 maggio
sono inoltre stati eletti i membri de Consiglio di Amministrazione, in parte consolidando all’interno della compagine del CdA
la parte dei Soci impiegata nell’ambito am-
Settori
Territori
ministrativo finanziario. Sono stati quindi
nominati dall’Assemblea, sino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2014, i cinque membri candidati, ovvero: Paolo Dalla
Bella, Stefano Parolini, Sabrina Muzzati, Pier Luca Bertè e Stefania Boggiani. Rinnovato anche il Collegio
Sindacale così composto: Alberto Dalla
Libera (Sindaco Effettivo e Presidente del
Collegio Sindacale), Eros De March (Sindaco Effettivo), Igino Negro (Sindaco Effettivo), Mirco Trevisan (Sindaco
Supplente), Michele Furlanetto (Sindaco
Supplente).
Approvate infine le modifiche proposte al
Regolamento Interno della Cooperativa, soprattutto per adeguarlo alle disposizioni normative attualmente in vigore.
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
35
CENTRO STUDI LEGACOOP
I Consigli di amministrazione
nelle medie e grandi cooperative
sociali italiane nel 2010
Elementi rilevanti
1) Le medie e grandi cooperative sociali nel
loro insieme mostrano una significativa
presenza delle donne ai vertici degli organismi preposti al governo delle imprese.
2) La presenza delle donne nei consigli di
amministrazione risulta massima nelle
cooperative rispetto ai consorzi del settore che, invece, mostrano percentuali di
genere indicativi di una molto più limitata
partecipazione delle donne.
3) Il confronto con la composizione dei consigli di amministrazione per genere fra le
medie e grandi cooperative sociali con le
prime 110 imprese non cooperative attive
nell’ambito dei Servizi Sociali, evidenzia una
netta differenza fra i due gruppi con il
48,8% di consiglieri donne nelle cooperative rispetto al 27,3% rilevato per le altre
società, il 30% di presidenti donne rispetto
al 26,4%, il 40,5% di donne in funzioni apicali nelle cooperative contro il 30,6% delle
società non cooperative.
4) Anche la composizione per classi di età fra
i componenti dei consigli di amministrazione nelle varie funzioni dirigenti evidenzia
N
una maggiore presenza
di nuove generazioni ai vertici delle cooperative sociali rispetto alle imprese con altra natura
giuridica. La presenza di persone più giovani è massima fra i consiglieri ma è significativa anche nelle funzioni apicali e fra i
Presidenti.
Unico dato di segno inverso quello dei Consiglieri sotto i 30 anni che nelle società non
cooperative incidono per il 2,3% mentre
nelle cooperative solo per lo 0,4%.
Nella Nota Breve n° 4 sono stati illustrati alcuni dati significativi sull’andamento economico e su quello dell’occupazione delle 110
cooperative e dei 24 consorzi sociali italiani
con Valore della Produzione nel 2010 superiore ai 10 milioni di €. In questa Nota ci soffermiamo, con riferimento alla stessa data,
sui consigli di amministrazione e, in particolare, sulla loro composizione per genere ed
età1.
Nella Tabella III i dati relativi alle cooperative
vengono confrontati con quelli delle imprese
non cooperative4. Dal confronto emergono
due differenze. In primo luogo si riscontra
che il numero di consiglieri risulta essere
molto più alto fra le cooperative. In secondo
luogo (vedi Tabella IV) in genere si constata
che nelle cooperative la presenza femminile
Tab I - Composizione per genere nelle medie e grandi cooperative sociali
N° Coop
Consiglieri
Donne
COOPERATIVE SOCIALI
110
992
CONSORZI SOCIALI
24
213
TOTALE GENERALE
134
1.205
Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida.
Consiglieri
x cooperativa
9,0
8,9
9,0
482
54
536
I dati segnalano che, nell’insieme degli enti
considerati, operavano nel 2010 (vedi Tabella
I), 1.205 consiglieri. Di questi la componente
femminile era pari al 44,5% (48,6% nelle
cooperative, 25,4% nei consorzi)2.
Consiglieri
Donne %
48,6%
25,4
44,5%
è significativamente più ampia sia a livello di
consiglieri che rispetto alle posizioni apicali.
Nelle Tabelle V e VI viene presentato un quadro sintetico della distribuzione per classi di
età delle varie funzioni di governo delle im-
Tab II - Composizione per genere nelle medie e grandi cooperative sociali
COOPERATIVE SOCIALI
CONSORZI SOCIALI
TOTALE GENERALE
N° Coop
N° Pres.
CdA Donne
%
N° Funzion
Apicali i(1)
N°Funzioni
Apicali Donna
110
24
134
33
1
34
30,0%
4,2%
25,4%
259
50
309
105
8
113
%
N° Coop
con almeno 1 Donna
in Funz. Apicale
40,5%
67
16,0%
7
36,6%
74
%
60,9%
29,2%
55,2%
(1) Le funzioni apicali considerate sono: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo (o di sorveglianza).
Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida
Nella Tabella II sono riportati i dati riguardanti
le posizioni apicali (presidenti, vicepresidenti,
consiglieri delegati, membri dei comitati esecutivi). Le cifre indicano che con riferimento
a tali posizioni le percentuali precedenti di-
Tab III - CdA a Confronto
COOPERATIVE SOCIALI
minuiscono. Peraltro, è da notare che in oltre
il 60% delle cooperative vi è almeno una
donna impegnata in una funzione apicale
mentre la percentuale si riduce significativamente se si considerano i consorzi: solo nel
29,2% di questi ultimi la componente femminile occupa una posizione apicale3.
N° Società
110
Consiglieri
992
IMPRESE NON COOPERATIVE
110
Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida.
Consiglieri x impresa
9,0
385
3,5
prese con un confronto fra le 134 cooperative sociali e consorzi con le 110 imprese
non cooperative. Da tale confronto emerge
con evidenza la maggiore presenza nelle
altre società di componenti in funzioni dirigenti nella classe di età oltre i 60 anni.
Va fatta una unica notazione di segno inverso
per i consiglieri nella fascia di età sotto i trent’anni che nelle società non cooperative incidono per il 2,3% mentre nelle cooperative
solo per lo 0,4%.
Tab IV - Società a confronto
N°
COOPERATIVE SOCIALI
N°
N°
Consiglieri Consiglieri
Donna
%
N°Pres. CdA
Donna
%
N° Funzioni N°Funzioni
Apicali (1)
Apicali
Donna
%
N° Imprese
con almeno
1 Donna in
Funz. Apicali
%
110
992
482
48,6%
33
30,0%
259
105
40,5%
67
60,9%
IMPRESE NON COOPERATIVE 110
385
105
27,3%
29
26,4%
135
41
30,6%
40
36,4%
(1) Le funzioni apicali considerate: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo o di sorveglianza.
Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
36
Tab V - Classi di età nei consigli di amministrazione delle 134 medie e grandi Cooperative Sociali e Consorzi
oltre
60 anni
%
50-59
%
40-49
%
30-39
%
20-29
%
totale
Consiglieri
129
10,7
482
40,0
448
37,2
141
11,7
5
0,4
1.205
Presidenti CdA
23
17,2
67
50,0
42
31,3
2
1,5
0
-
134
Funzioni Apicali (1)
44
14,2
129
41,7
106
34,3
30
9,7
0
-
309
(1) Le funzioni apicali considerate: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo o di sorveglianza.
2
Nell’ambito degli enti considerati emergono
alcune differenze. Nelle cooperative e consorzi aderenti a Legacoop, che rappresentano il 47,8% del totale, sono impegnati il
59,1% di tutti Consiglieri e il 65,7% di tutte i
Consiglieri donna.
3
Differenze emergono fra le cooperative in tutti
i valori della tab. II: quelle aderenti incidono
per il 61,8% sul totale dei Presidenti donna,
per il 64,6% sul totale delle donne in funzioni
apicali e per il 58,1% su quelle che hanno almeno una donna in funzione apicale.
4
Per cercare un confronto con altre tipologia
di impresa operanti nell’ambito dei Servizi
Sociali è stata effettuata una ricerca sulla
banca Dati AIDA che ha consentito di individuare le prime 110 imprese per valore
della produzione (pari a 1,4 miliardi di € rispetto ai 2,6 delle cooperative) con natura
giuridica non cooperativa, basata sui codici
Ateco 2007 riscontrabili anche per le cooperative sociali, (soprattutto strutture di assistenza residenziale per anziani, disabili e
Assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili), di cui sono stati rilevati i
componenti dei consigli di amministrazione
in base alle varie funzioni, al genere e all’età
degli stessi.
Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida
Tab VI - Classi di età nei consigli di amministrazione delle 110 Imprese non cooperative
oltre
60 anni
%
50-59
%
40-49
%
30-39
%
20-29
%
totale
Consiglieri
120
31,2
136
35,3
96
24,9
24
6,2
9
2,3
385
Presidenti CdA
42
38,2
38
34,5
24
21,8
6
5,5
0
-
110
Funzioni Apicali (1)
52
38,5
46
34,1
29
21,5
7
5,2
1
0,7
135
(1) Le funzioni apicali considerate: amministratore unico, presidente, vicepresidente, consigliere delegato, componente del comitato esecutivo o di sorveglianza
Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida
Infine si rileva la adozione di un modello di
governance di tipo dualistico in due cooperative, fatto che non si riscontra fra le 110
imprese con altra natura giuridica, dove,
peraltro, sono presenti 45 Amministratori
unici.
1
Primo piano
Legacoop
Il numero di cooperative non coincide con
quello della Nota Breve n. 4 in quanto, in
questa sono state considerate anche le 4
cooperative di cui non era in precedenza disponibile il bilancio 2010.
Settori
Territori
Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condizione: mettere in evidenza che il testo riprodotto è
tratto da Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Note
sono disponibili anche in inglese in www.cslegacoop.coop.
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
37
OSSERVATORIO SWG
ComePremierperorameglioMonti
e Bersani. Ma Grillo incombe
Riflettendo sul futuro l’attuale Presidente del
Consiglio rimane il più adatto a guidare il Governo e distanzia Bersani di oltre 10 punti.
Seguono Renzi e Montezemolo, pedinati a
vista dall’incalzante Grillo.
Il Paese è in ambasce. Non solo per la crisi
che continua a mordere, ma prospettandosi
un futuro ancora più difficile, tra ricostruzione
economica e terremoti, dovrà, ormai a breve,
iniziare a pensare a chi affidare la redini dell’Italia. E così, decreti o no, discussioni o
meno, per un terzo degli italiani il più adeguato, almeno per il momento, è Mario Monti.
Il vento di cambiamento dunque non è così
forte, né così scontato. I risultati delle ultime
elezioni amministrative pare che, a guardarla
in prospettiva, non abbiamo generato una raffica di bora, quanto un sostenuto maestrale.
Questi gli orientamenti rilevati ultimamente
dall’Osservatorio SWG sulle visioni e sensazioni dei cittadini.
In un’Italia sofferente per la congiuntura e colpita a tradimento anche dal terremoto emergono dei pareri quasi cautelativi quando si
pensa a chi potrebbe essere il candidato più
adeguato a ricoprire la carica di Presidente
del Consiglio. Salvo imprevisti, ormai non
manca molto alla scadenza naturale del Governo e una riflessione bisogna incominciare
a farla, anche perché, vista la situazione dell’Emilia nello specifico e del Paese intero in
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
generale, di lavoro ce ne sarà parecchio. Per
il momento gli italiani confidano e confideranno su Mario Monti. Il Premier attuale, in
termini di adeguatezza, ottiene il 34% delle
preferenze, ossia la maggioranza relativa.
Segue, a 11 punti di distanza, Bersani. Le vicende politiche dell’ultimo periodo, tra scandali, elezioni ed exploit, hanno orientato
l’attenzione (in positivo e in negativo) in altre
direzioni, mantenendo un po’ sotto tono altri
candidati. Lo scaglione successivo, la cui distanza dal leader del PD è assai contenuta,
contrappone Renzi e Montezemolo (entrambi
al 21%) e, a seguire, Beppe Grillo al 20%.
Il Sindaco di Firenze, che vanta un’attività mediatica piuttosto fitta e ben strutturata, punta
alla giovane età per lanciare il rinnovamento
della classe politica e a creare un’alternativa
all’interno dell’area di centro-sinistra. Luca
Cordero di Montezemolo, che non ha bisogno di presentazioni, cerca di cavalcare
l’onda raggruppando il centro e sfruttando
quanto più possibile la pesante perdita di appeal del ‘berlusconismo’. Di questa triade,
Beppe Grillo (seppur da molti anni sulle scene
italiane) è l’elemento nuovo che ha fatto il ribaltone alle ultime elezioni amministrative e
che ha ottenuto con il suo Movimento 5 Stelle
un’impensabile, ma per certi versi prevedibile, numero di consensi.
In coda alle preferenze, si collocano Corrado
Passera (19%), l’attuale Ministro per l’Economia, Angelino Alfano (17%) l’erede al
trono di Silvio Berlusconi che sconta una situazione di partito non facile da gestire e Pierferdinando Casini (ugualmente al 17%).
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