La cooperazione trasforma la `villa della mafia - Legacoop
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La cooperazione trasforma la `villa della mafia - Legacoop
Anno XXIII - N. 30 - 27 luglio 2012 Primo piano La cooperazione trasforma la ‘villa della mafia’ in un centro aggregativo per tutto il paese Intanto il mondo Legacoop continua a sostenere le imprese di Libera Terra contro le intimidazioni Legacoop a pagina 2-3 Settori Territori Imprese Sondaggio leggi Spending review Servizi culturali; aprire ai privati significa più risparmio Ancpl Terremoto; patto per la ricostruzione di qualità Veneto Insediato Comitato di gestione Distretto di pesca Nord Adriatico Coop Adriatica Certificazione Emas all’Ipercoop “Città delle Stelle” Osservatorio SWG Crisi: un’estate all’insegna dello sconforto «Occorre assolutamente salvaguardare tutto quello che c’è di positivo nella spending review. A tal proposito, l’articolo 4 porterebbe a un’apertura del servizi del settore culturale ai soggetti privati. ‘Depubblicizzare’ la gestione di questi servizi determinerebbe certamente maggiore efficienza, contenimento dei costi e creazione di nuova occupazione. È sempre più necessario operare attraverso politiche .... Un patto per una ricostruzione rapida e di qualità delle aree colpite dal sisma, un patto per dare risposte a tutti i cittadini colpiti dall’evento dello scorso maggio con l’offerta di prestazioni a prezzi controllati, un patto che mira, attraverso la ricostruzione, a preservare il valore, la coesione sociale e l’identità dei luoghi colpiti dal sisma. Sono alcuni degli obiettivi del “Patto per le popolazioni colpite dal sisma”,... Si è insediato giovedì 26 luglio il Comitato di gestione del Distretto di pesca Nord Adriatico, l’organismo che governerà il distretto per la gestione condivisa e concertata del settore ittico fra Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto che è stato istituito lo scorso 23 febbraio con decreto ministeriale. La cerimonia si è tenuta a Chioggia presso la sede dell’ASPO con inizio alle ore 10.00.... L’ipercoop Città delle Stelle di Coop Adriatica si conferma l’unico punto vendita della grande distribuzione in Italia con il bollino “verde” Emas. Anche nel 2012, infatti, per il settimo anno consecutivo, il negozio ha ottenuto il rinnovo della certificazione europea che ne attesta l’eccellenza e i continui miglioramenti sotto il profilo ambientale. La registrazione Emas 2012 è stata assegnata al punto vendita grazie al... Portafogli sempre più vuoti e disponibilità finanziaria in calo: questi i presupposti con cui gli italiani affrontano il periodo estivo. E quando pensano al futuro la paura e il pessimismo aumentano. Quest’anno, nelle valigie per le vacanze, gli italiani metteranno un bel po’ di pessimismo. Il bilancio familiare degli ultimi dodici mesi parla chiaro: potere d’acquisto molto diminuito e situazione economica decisamente peggiorata. Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 26 luglio 2012 alle ore 12,00 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano Un centro aggregativo per tutti nell’ex villa della mafia 2 Il presidente nazionale di Legacoop, Giuliano Poletti: "È una vittoria della comunità” Palloncini colorati liberati nel cielo da trenta bambini di Altavilla. Sono stati loro, infatti, i primi ad entrare nel nuovo centro aggregativo del paese inaugurato nell'ex villa dell'imprenditore affiliato alla famiglia mafiosa di Bagheria, Salvatore Geraci. Un paradiso - bunker, costruito senza alcuna logica ambientale, sul mare, in mezzo alle rocce di uno tra gli angoli più suggestivi della costa palermitana. Trecento metri quadri su tre piani circondati da una lunga muraglia (con casotto per la sorveglianza armata), sovrapposti, a tratti, nella roccia naturale usata, in spregio a qualsiasi regola, anche come ornamento per la vasca idromassaggio o come cornice naturale di una piscina panoramica. Dopo la morte dell'imprenditore ucciso per una faida interna all'organizzazione mafiosa RACCOLTA FONDI A fianco di Libera Terra, contro le intimidazioni Prosegue la campagna di raccolta fondi straordinaria lanciata dalle imprese cooperative di Legacoop e di Cooperare con Libera Terra, il network nato per sostenere il progetto Libera Terra, a favore delle cooperative colpite dai vili attentati incendiari che hanno devastato in queste ultime settimane più di 2.000 piante di agrumi e 100 ulivi della cooperativa Beppe Montana Libera Terra nel catanese, 7 ettari di grano e 1.500 piante di pomodoro della cooperativa Terre di Puglia Libera Terra nel brindisino e 35 ettari di uliveti secolari, con danni a circa 4.000 ulivi. Il danno complessivo, senza tener conto del mancato reddito dei prossimi 4 anni causato dalle colture danneggiate, è stimato in oltre 500mila euro. “Risulta evidente il tentativo, da parte delle mafie, di rendere il più difficile possibile e di arrestare il processo di crescita e sviluppo delle cooperative di Libera Terra che stanno dando lavoro a oltre 150 famiglie e stanno raggiungendo importanti livelli di qualità produttiva e aziendale - sottolinea Gianpiero Calzolari, presidente di Cooperare con Libera Terra – Abbiamo sempre predicato la normalità e la quotidianità del nostro agire e del nostro sostenere con discrezione ma convintamente e con continuità Libera e i giovani cooperatori di Libera Terra, ma di fronte ad atti straordinari come quelli accaduti in queste settimane occorre uno sforzo straordinario della nostra rete e del movimento cooperativo tutto come risposta netta e ferma ad un tentativo di aggressione delle mafie. Noi ci siamo.” Secondo il Presidente di Legacoop Giuliano Poletti: “Serve grande attenzione per quanto accaduto, senza sottovalutare nessun aspetto e cercando in ogni maniera di essere ancora più vicini alle cooperative colpite dagli attentati. I percorsi che si stanno costruendo con Libera Terra ci dicono che il cambiamento è possibile, che la legalità conviene. E questo percorso non sarà fermato. Legacoop c’è perché la battaglia della legalità è la nostra battaglia per affermare ogni giorno diritti, lavoro, tutela del fare impresa in modo onesto e leale”. Le risorse economiche raccolte tra i cooperatori e le cooperative di Legacoop saranno destinate a sostenere investimenti sul know how e ai costi dei re-impianti delle colture, cercando di assicurare la continuità aziendale delle cooperative di Libera Terra colpite da questi vili attentati. In particolare le risorse saranno destinate a garantire supporto tecnico aggiuntivo per il ripristino degli impianti dati alle fiamme, in particolare sugli uliveti e agrumeti e supporto nell’acquisto di sementi di grano, piante di pomodoro, ulivi e agrumi, sistemi di irrigazione e di videosorveglianza. La donazione potrà essere effettuata sul conto corrente bancario intestato a: Agenzia Cooperare con Libera Terra – Agenzia per la promozione cooperativa e della legalità. UNIPOL BANCA - Codice IBAN IT 03 V 0312702403000000003566 con causale “Raccolta fondi straordinaria”. Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano INTERVENTO 3 nel 2004 e il sequestro del bene da parte dello Stato, la villa, come accade sempre in questi casi, è stata saccheggiata e vandalizzata fino all'inizio di quest'anno quando è stata assegnata al Consorzio Ulisse che ha iniziato un attento lavoro di recupero, aiutata dalle due maggiori centrali cooperative: Legacoop e Confcooperative. "Oggi questo bene - ha detto Davide Ganci, presidente del Consorzio Ulisse - viene ufficialmente restituito al territorio ed alla collettività. Per tutta l'estate, nelle terrazze esterne, verranno organizzate iniziative artistiche e culturali. In futuro, dentro la villa, sorgerà invece un ostello della gioventù per fare incontrare giovani di tutto il mondo". Dieci stanze, sale comuni, marmi e parquet pregiati, discesa privata al mare e ad una splendida grotta naturale, la villa che dal 21 luglio porta il nome significativo di "Cambio Rotta", potrà ospitare fino a trenta posti letto. "Si parla tanto di questi tempi, dell'ipotesi di vendere i beni confiscati – ha sottolineato il presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti – Questo posto è la dimostrazione di quanto sia pericolosa e sbagliata questa strada. È forse ragionevole che qualcuno possa appropriarsi di questo mare?". "Se questo bene fosse venduto - ha aggiunto Poletti - questa comunità sarebbe più povera Continua>> “Beni confiscati: acceleriamo su Albo e Agenzia” di Bruno Busacca, responsabile relazioni istituzionali di Legacoop A partire dalla legge Rognoni – La Torre, il sequestro e la confisca dei beni appartenenti ai mafiosi hanno rappresentato due strumenti fondamentali per il successo della lotta alla criminalità organizzata. Sempre più estesamente applicate nel corso degli anni, ed anche migliorate in relazione alle esperienze maturate, quelle disposizioni hanno infatti consentito di sottrarre al giro dell'economia criminale patrimoni e risorse imponenti, contribuendo a scuotere duramente il prestigio e l'influenza delle varie mafie nell'ambito delle comunità di riferimento. Perché il successo possa essere pieno, occorre tuttavia non solo confiscare e sequestrare i beni. Bisogna anche riuscire a reimpiegarli per attività legali, in modo da arricchire il tessuto produttivo sano dei territori in cui sono localizzati, favorendo la crescita di imprenditoria e di occupazione regolari. I dati disponibili sulle procedure di assegnazione dei beni sequestrato e confiscati - soprattutto quelli relativi alle imprese - evidenziano tempi eccessivamente lunghi, che portano spesso al deperimento dei beni o al fallimento delle imprese prima che essi siano effettivamente recuperati al circuito dell’economia legale. Questo rappresenta una sconfitta per tutti: per lo Stato perché così si rischia di indebolire il consenso sociale verso l'azione repressiva; per la società perché vengono sprecate dotazioni patrimoniali spesso importanti, e con esse occasioni di lavoro e di crescita. E, dunPrimo piano Legacoop que, il miglioramento delle procedure per il reimpiego per finalità legali e di sviluppo dei beni confiscati è una sfida da vincere assolutamente. Una sfida che coinvolge la responsabilità e richiede l'impegno di tutti: organi dello Stato, forze sociali, imprenditoria. Legacoop ha avuto l'opportunità, negli ultimi anni, di sviluppare una esperienza importante nell'assistenza alle cooperative sociali assegnatarie di terreni confiscati alla mafia. Un'esperienza che ha messo in luce quanto sia stato importante, ai fini del successo di quelle iniziative, poter affiancare all'entusiasmo, alla determinazione civile, al coraggio di quei giovani, la rete di servizi e di imprese del movimento cooperativo organizzato: da Coopfond per il primo sostegno finanziario, alla cooperazione agricola per l'assistenza tecnica, alla grande distribuzione cooperativa per dare sbocchi commerciali alle produzioni. Senza dimenticare che è stato sviluppato uno strumento specifico di intervento, per dare continuità e stabilità agli interventi: l'Agenzia Cooperare con Libera Terra, promossa insieme alla Associazione Libera. Perciò, Legacoop ha salutato con favore, in anni recenti, l'introduzione delle norme istitutive dell'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, e dell'Albo degli amministratori giudiziari, ritenendoli due strumenti importanti per dare uniformità di applicazione e di attuazione, su tutto il territorio nazionale, alle norme sul seSettori Territori questro e sulla confisca, e per accelerare i tempi di reimpiego dei beni sequestrati e confiscati secondo il principio della diffusione delle buone pratiche. L'Agenzia però, per vicende interne e per carenza di personale, non è ancora divenuta pienamente operativa, e l'Albo non é neppure partito. Occorre dunque stringere i tempi per il funzionamento di questi due strumenti. Ad essi Legacoop è pronta ad offrire piena collaborazione, sia sul versante della promozione di cooperative per la gestione dei beni e delle imprese, che dell'assistenza tecnica, che della segnalazione di manager cooperativi interessati e disponibili a partecipare alla gestione e al rilancio delle imprese sequestrate e confiscate. Resta, infine, una questione nodale da risolvere, anche a livello normativo: quella delle risorse necessarie per avviare il rilancio e la riconversione dei beni e delle imprese sequestrati e confiscati, anche perché troppo spesso i nuovi assegnatari trovano chiuse le porte delle banche, che pure erano state in precedenza, e non sempre senza colpa, generose di finanziamenti verso le precedenti proprietà mafiose. Recuperando un principio che era già contenuto nella legge 109/96 si potrebbe, al proposito, pensare alla creazione di un fondo di rotazione, alimentato con parte delle risorse liquide confiscate e con i proventi delle vendite dei beni che non siano, altrimenti, utilmente impiegabili. Imprese Sondaggio Primo piano non più ricca e noi tutti avremmo perso clamorosamente un'opportunità". Dure le parole di Rosa La Plena, una dei consulenti di Legacoop nazionale per i progetti sui Beni confiscati alla mafia:"Esiste - ha denunciato dal palco - un'Agenzia per i beni confiscati ma dopo 2 anni, il lavoro ancora non si vede. C'è bisogno dell'impegno di tutti per fare funzionare la legge e per riuscire a mantenere i posti di lavoro delle aziende confiscate. Solo così possiamo dare il segnale che stare dalla parte dello Stato conviene più che stare dalla parte della mafia". "Legacoop Palermo - ha assicurato il presidente Filippo Parrino – ha messo a disposizione tutte le proprie risorse e continuerà a seguire da vicino il progetto perché si possa pienamente realizzare nel più breve tempo possibile". "Questo progetto - ha detto invece il presidente di Confcooperative Palermo, Pino Ortolano - segna la sintesi tra Legacoop e Confcooperative e la volontà del mondo cooperativo di fare sistema per ottimizzare risorse e risultati". Una dimora da re, quella che Geraci aveva costruito, demolendo una palazzina preesistente in stile liberty, ampliando le quadrature e intervenendo sulla zona circostante. Un pugno nell'occhio se si guarda all'ambiente circostante, eppure scandalosamente in regola in fatto di permessi edilizi. Tanti gli interventi apportati dal Consorzio "grazie - ha detto Giovanni Lo Nero, presidente della coop Telemaco che ha coordinato i lavori - al contributo volontario di molte professionalità del luogo: idraulici, architetti, tecnici che si sono prestati per restituire al Comune e alla Sicilia quest'angolo di paradiso. Persino il rinfresco è stato offerto gratuitamente da un bar del posto". Numerosi i lavori ancora da realizzare, soprattutto all'interno della villa, vandalizzata dopo il sequestro, proprio per renderne difficile il riutilizzo. Tra i partecipanti alla cerimonia di inaugurazione: il presidente regionale di Legacoop, Elio Sanfilippo, il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg, il responsabile territoriale Unicredit, Roberto Bertola. E ancora: il senatore Giuseppe Lumia, il presidente della commissione attività produttive dell'Ars, Salvino Caputo.Tra i presenti anche Emanuela Giuliano, figlia del capo della Squadra mobile, Boris Giuliano ucciso alle spalle da Leoluca Bagarella 33 anni fa. Era il 21 luPrimo piano Legacoop 4 glio del 1979. Anche Emanuela si occupa oggi di Beni confiscati, monitorandone l'utilizzo come dirigente della Regione Sicilia. "Sono molto emozionata - ha detto dal palco - perché vedere un posto come questo che torna a nuova vita è una grande successo per la nostra terra. Purtroppo, ancora, in Sicilia circa il 50 per cento dei beni confiscati resta inutilizzato". Il Consorzio Ulisse è una cooperativa sociale, la cui compagine è composta da 19 società cooperative, a maggioranza sociali. Il Consorzio opera da quindici anni nel territorio della Regione Siciliana con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo di comunità attraverso la diffusione della cultura cooperativistica e della legalità. E' socio della Legacoop e di Confcooperative e insieme a loro promuove progetti innovativi di riutilizzo e valorizzazione di beni immobili e aziendali confiscati alla mafia. COOPFOND Il Fondo mutualistico da sempre a fianco di Libera Ha aderito, tra i primi, alla sottoscrizione lanciata dalle imprese di Legacoop e di Cooperare con Libera Terra a favore delle cooperative colpite dagli attentati incendiari. Ma l’impegno di Coopfond a sostegno di questa esperienza, che incarna alcuni dei valori fondamentali per tutta la cooperazione, è costante e avviato da tempo. Il Fondo mutualistico di Legacoop ha sostenuto così, in questi anni, la prima cooperativa sociale (tipo B) fondata nel 2001 nell'ambito del progetto Libera Terra, la Placido Rizzotto, con due distinti interventi. Con il primo prestito, già rimborsato, ha facilitato l'acquisto degli impianti e delle attrezzature necessarie al funzionamento di una nuova cantina aziendale per la produzione di vini bianchi e rossi di qualità. Con il secondo, in corso, ha agevolato l’ampliamento della cantina e l’acquisto di una vendemmiatrice. Dalla Pio La Torre alla Valle del Marro, attraverso donazioni Coopfond ha sostenuto la costituzione di quasi tutte le cooperative di Libera Terra. Le ultime hanno riguardato Settori Territori nel gennaio 2011 Le terre di don Peppe Diana in provincia di Caserta e Beppe Montana, attiva nelle province di Catania e Siracusa. La prima li ha utilizzati per avviare un allevamento di bufali per chiudere la filiera della mozzarella biologica, la seconda per il ripristino degli agrumeti da cui ricavare anche marmellate di arancia rossa. Il Fondo mutualistico e' socio dell'agenzia Cooperare con Libera Terra e fin dalla fondazione, nel 2008, è entrato nel capitale sociale del consorzio Mediterraneo, che riunisce le cooperative di Libera Terra per rafforzarne la capacità imprenditoriale, aiutando a gestire al meglio la trasformazione dei prodotti e la loro commercializzazione. “Il consorzio incarna un’idea di cooperazione - ha spiegato il direttore del Fondo Aldo Soldi - che sosteniamo con convinzione. Il suo obiettivo é, infatti, lavorare affinché un'iniziativa di altissimo significato sociale assuma anche contenuti imprenditoriali, facendo vivere dentro al mercato i valori che la animano e sostengono”. Imprese Sondaggio Legacoop >> Spending review 5 SPENDING REVIEW Servizi culturali, aprire ai privati significapiùrisparmioedefficienza «Occorre assolutamente salvaguardare tutto quello che c’è di positivo nella spending review. A tal proposito, l’articolo 4 porterebbe a un’apertura del servizi del settore culturale ai soggetti privati. ‘Depubblicizzare’ la gestione di questi servizi determinerebbe certamente maggiore efficienza, contenimento dei costi e creazione di nuova occupazione. È sempre più necessario operare attraverso politiche di liberalizzazioni con un criterio di sussidiarietà per ridurre le spese dello Stato e per rendere più efficiente la gestione del patrimonio pubblico. Laddove pubblico non significa unicamente statale o comunale. È pubblico tutto ciò a cui hanno accesso i cittadini nella gestione dei servizi con finalità pubblica». E’ questo il testo della dichiarazione diffusa il 25 luglio, in concomitanza con l’esame degli emendamenti da parte della Commissione Bilancio del Senato, da Lanfranco Massari, presidente di FederCultura Turismo Sport Confcooperative, Ferdinando Palanti, presidente Legacoop Servizi e Carlo Scarzanella, presidente Agci Culturalia in merito agli emendamenti che, in questi minuti, sono al vaglio della commissione Bilancio del Senato Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Settori >> Ancpl 6 ANCPL Terremoto, patto per la ricostruzione di qualità >> Fimiv Un patto per una ricostruzione rapida e di qualità delle aree colpite dal sisma, un patto per dare risposte a tutti i cittadini colpiti dall’evento dello scorso maggio con l’offerta di prestazioni a prezzi controllati, un patto che mira, attraverso la ricostruzione, a preservare il valore, la coesione sociale e l’identità dei luoghi colpiti dal sisma. Sono alcuni degli obiettivi del “Patto per le popolazioni colpite dal sisma”, promosso dall’Ancpl (Associazione nazionale delle cooperative di produzione e lavoro) in collaborazione con l’Unesco e l’adesione di diverse associazioni di professionisti, Enti Locali delle aree interessate dal sisma e Legacoop Emilia-Romagna. Con la sottoscrizione del Patto, si vuole evitare che nell’incertezza di tempi e procedure, si possa fare un ricorso eccessivo a situazioni di deroga per realizzare rapidamente nuove abitazioni o strutture industriali con l’effetto del moltiplicarsi indiscriminato di consumo di spazio, introduzione di tipologie estranee al territorio e allontanamento della possibilità di realizzare il recupero dell’esistente. La salvaguardia dell’identità dei luoghi e della lunga tradizione di coesione sociale di questi territori sono due degli obiettivi principali di promotori e sottoscrittori, traguardi che si possono raggiungere salvaguardando l’assetto urbano, che è patrimonio identitario delle comunità colpite dal sisma, evitando il ricorso rischioso a soluzioni alternative che in cambio della promessa di un rapido ritorno alla normalità rischiano di compromettere l’identità di intere popolazioni. I promotori del Patto sono convinti che si possa ricostruire bene e anche in fretta. “Il Patto – ha dichiarato il presidente dell’Ancpl Carlo Zini, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta il 20 luglio a Bologna – consiste nell’impegno a garantire a tutti una risposta alle esigenze immediate in cambio di un accordo comune e partecipato su una strategia complessiva che permetta interventi celeri senza compromettere l’identità dei luoghi e l’integrità del patrimonio monumentale e paesaggistico”. In questo quadro, in forza di avanzati interPrimo piano Legacoop Settori Territori venti di recupero, l’economia locale potrà collocarsi in condizioni di eccellenza rispetto ai più progrediti settori di sviluppo legati alla green economy e alla sostenibilità. L’esperienza che si svilupperà in Emilia-Romagna, grazie al “Patto per le popolazioni colpite dal sisma”, si propone come modello pilota, best practice e capacità operativa per la gestione di condizioni di calamità. FIMIV Il 3 ottobre a Roma Assemblea Nazionale dei Delegati L’Assemblea Nazionale dei Delegati della Fimiv si svolgerà mercoledì 3 Ottobre, a Roma, presso la Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (Via A. Guattani, 9 - Salone Basevi). La giornata assembleare si svolgerà in due tempi. Al mattino, dalle ore 10,00 alle ore 14,00, è prevista la sessione pubblica per la presentazione della ricerca Aiccon (pubblicata dalla Società Editrice Il Mulino) su “Il ruolo delle mutue sanitarie integrative – Le Società di mutuo soccorso nella costruzione del nuovo welfare di comunità”. Il programma dell’incontro-dibattito, che vede la partecipazione degli Autori, del prof. Stefano Zamagni (presidente della commissione scientifica di Aiccon) e di Giuliano Poletti, presidente della Lega Nazionale Cooperative e Mutue, è in corso di definizione. Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, dalle ore 14,30 alle ore 17,30 la sessione formale dell’Assemblea (a carattere congressuale), riservata ai delegati Fimiv, prevede il seguente ORDINE DEL GIORNO: 1. Nomina della Presidenza e delle Commissioni del Congresso; 2. Relazione del Presidente; 3. Dibattito; Imprese Sondaggio Settori 5. Proposta di modifiche statutarie; 6. Varie. L’Assemblea nazionale è costituita dai delegati nominati dalle Società di mutuo soccorso e dagli Enti mutualistici aderenti alla Fimiv. Le Società di mutuo soccorso nominano i delegati secondo il seguente criterio: un delegato ogni Società di mutuo soccorso (art. 1 del Regolamento); in aggiunta a quanto previsto al punto a): un delegato ogni 1.400,00 euro di contributo versato alla Federazione in base ai criteri contributivi fissati dal Consiglio generale Fimiv in data 12 febbraio 2007 (perfezionati dalla Direzione Fimiv del 22.2.2007). Nei casi di necessità, i delegati di una singola Società di mutuo soccorso possono rappresentare fino a un massimo di 5 deleghe relative a delegati della stessa Società di mutuo soccorso.All’Assemblea partecipano di diritto i componenti uscenti del Consiglio Generale Primo piano Legacoop 7 della Fimiv, ove non nominati delegati, con facoltà di parola, ma non di voto. Il ruolo delle mutue sanitarie integrative – Le Società di mutuo soccorso nella costruzione del nuovo welfare di comunità”, Società Editrice Il Mulino, Bologna 2012. Il volume analizza le modalità di organizzazione e di intervento delle società di mutuo soccorso attive oggi in Italia nei settori sanitario e sociosanitario, muovendo da una ricostruzione del ruolo che tali organizzazioni hanno svolto storicamente per il sostegno dei propri associati che versavano in condizioni di fragilità quali malattia, disabilità o decesso dei congiunti. Sono affrontati, inoltre, in dettaglio il quadro istituzionale, giuridico e fiscale all’interno del quale operano le odierne organizzazioni e, attraverso un’analisi delle principali criticità del sistema sanitario pubblico che è oggi sollecitato dall’emergere di nuovi bisogni e da risorse sempre più limitate, si individuano i possibili spazi di crescita per le società di mutuo soccorso.Tali organizzazioni, Settori Territori impegnate nell’assicurare copertura e sostegno ai propri associati, assumono oggi un rinnovato ruolo nell’evoluzione del sistema di welfare quali soggetti in grado di conciliare gli emergenti bisogni di copertura e l’articolarsi della domanda di assistenza in un contesto di crescenti costi per la salute dei cittadini. Come elemento centrale del libro, sono presentate in modo dettagliato le evidenze emerse da un’indagine empirica condotta dagli Autori sull’attività delle mutue sanitarie integrative, risultati da cui emergono indicazioni sulle possibili strade da percorrere per assicurare una migliore protezione dei cittadini attraverso un più ampio sistema di servizi integrati di welfare. Il lavoro si conclude con una riflessione che, a partire dall’evidenza empirica rilevata sul campo, porta ad evidenziare il valore aggiunto prodotto oggi dalla mutualità sanitaria integrativa nelle sue molteplici dimensioni: economica, sociale, culturale ed istituzionale. Imprese Sondaggio Territori >> Veneto 8 VENETO >> Liguria InsediatoilComitatodigestionedel Distretto di pesca Nord Adriatico >> Toscana Si è insediato giovedì 26 luglio il Comitato di gestione del Distretto di pesca Nord Adriatico, l’organismo che governerà il distretto per la gestione condivisa e concertata del settore ittico fra Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto che è stato istituito lo scorso 23 febbraio con decreto ministeriale. La cerimonia si è tenuta a Chioggia presso la sede dell’ASPO con inizio alle ore 10.00. I membri del Comitato che sono stati formalmente eletti sono: il direttore generale per la pesca a l’acquacoltura del Ministero delle Politiche agricole e forestali Francesco Saverio Abate e gli assessori regionali alla pesca Tiberio Rabboni (Emilia Romagna), Claudio Violino (Friuli Venezia Giulia) e Franco Manzato (Veneto). Quest’ultimo ha assunto la prima presidenza di turno del Comitato. Alla cerimonia erano presenti l’assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia e coordinatore delle regioni in materia di pesca e agricoltura Dario Stefàno, il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale del Veneto Davide Bendinelli con i componenti della Commissione stessa, i consiglieri regionali veneti Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo, l’amministratore unico di Veneto Agricoltura Paolo Pizzolato, il dirigente agricoltura della conferenza delle regioni e delle provincie autonome Alessandro Palmacci, rappresentanti della Direzione Marittima di Venezia, del Comando regionale della Guardia di Finanza, del comando della Legione Carabinieri del Veneto e della Capitaneria di Porto di Chioggia. Sono intervenuti anche i rappresentati regionali delle associazioni di categoria della pesca, che hanno creduto sin da subito alla necessità di costituire il distretto e alla centralità dello stesso. L’evento è stato l’occasione per definire ulteriormente le strategie per il futuro della pesca nell’Alto Adriatico. «Parallelamente al rafforzamento delle funzioni operative, si attende a breve il coinvolgimento anche del Ministero degli Affari Esteri, considerata l’importante evoluzione della normativa comunitaria e l’adesione alla Unione europea >> Marche >> Abruzzo >> Campania >> Basilicata >> Puglia >> Sicilia >> Sicilia >> Ferrara >> Reggio Emilia >> Modena >> Rimini >> Ravenna >> Palermo Primo piano Legacoop Settori Territori di nuovi stati contigui alle nostre regioni, come la Slovenia e la Croazia» ha commentato il responsabile regionale di Legacoop Veneto-Pesca Antonio Gottardo. LIGURIA Legacoop Liguria trasferisce gli uffici di Genova Si informa che dal 25 luglio Legacoop Liguria ha trasferito gli uffici di Genova in Via Brigata Liguria 105 Rosso, 16121 - Genova. Restano invariati i numeri di telefono 010/572111 e fax 010/57211223. Vi invitiamo pertanto a prendere nota del cambio di indirizzo. MARCHE Agricoltura e cooperazione, convegno per un’altra idea di sviluppo Il 2012 è l’anno internazionale delle cooperative. Ricorrenza che non poteva essere disattesa dalle centrali cooperative che attraverso un progetto finanziato dalla Regione Marche hanno organizzato un ciclo di seminari e incontri che vedranno il clou nel convegno organizzato da AGCI, Confcooperative e Legacop venerdì 27 luglio prossimo a Madonna del Piano di Corinaldo. Nella splendida cornice della chiesa si parlerà di agricoltura e cooperazione, partendo dalle radici della sostenibilità con Don Salvatore Frigerio, monaco camaldolese di Fonte Avellana, sino ad arrivare all’oggi con il Prof. Manlio Brunetti, filosofo e teologo che prenderà spunto dal suo libro per mettere in evidenza quali possono essere i messaggi e le indicazioni per il presente, della rivoluzionaria esperienza di gestione, in forma cooperativa e avanzata, da parte dei monaci avellaniti in pieno Medio evo. L’incontro che avrà inizio alle ore 17.30 prevede la partecipazione del Presidente del Consiglio regionale, Vittoriano Solazzi e della Giunta regionale, Gian Mario Spacca. Ad aprire i lavori il Sindaco di Corinaldo Matteo Principi cui seguiranno gli interventi di Don Salvatore Frigerio, Teodoro Bolognini, responsabile del settore agroaImprese Sondaggio Territori limentare e forestale di Legacoop Marche, Manlio Brunetti che presenterà il suo libro sulla gestione del territorio a Fonte Avellana, Alfonso Pascale, studioso di politica agraria e scrittore, Giuseppe Lepore del dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna. L’incontro che sarà presieduto da Mauro Scattolini della Fedagri Marche sarà l’occasione per approfondire la tesi che l’agricoltura e la cooperazione insieme possono rappresentare un’altra idea di sviluppo, oggi più che mai necessaria all’economia e a un mondo equo e sostenibile irrimandabile. TOSCANA 31luglio,incontrosuiprovvedimenti in materia di crediti dalle PA Nelle scorse settimane sono stati finalmente pubblicati in Gazzetta Ufficiale alcuni importanti provvedimenti in materia di crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, della loro estinzione mediante titoli di Stato, di certificazione dei crediti, di compensazione tra detti crediti e debiti. Legacoop Toscana, in accordo con le Associazioni di settore, ha ritenuto opportuno organizzare un incontro, al fine di permettere alle cooperative un occasione di confronto e di approfondimento su tale tematica che si terrà martedì 31 luglio, alle ore 9,45, presso la Sala Convegni CIS Firenze Meeting (Via Fiume 7 – Firenze ) L’incontro sarà introdotto da una presentazione di Bruno Busacca, responsabile della Funzione Relazioni Istituzionali di Legacoop Nazionale. Il Presidente della Regione Rossi incontra le cooperative toscane La concertazione è costitutiva del nostro modo di governare. Concertare non significa conquista del consenso, ma discussione e confronto, conferendo poi alle istituzioni il loro ruolo. E’ un metodo che va rilanciato, è la risposta istituzionale per chiamare a raccolta le forze sociali e compiere uno sforzo collettivo per uscire dal tunnel. Purtroppo però la barca è ancora lontana da Itaca”. Lo ha affermato il 25 luglio il presidente Primo piano Legacoop 9 della Regione Toscana Enrico Rossi nell’incontro che ha avuto con una delegazione del movimento cooperativo toscano a Palazzo Strozzi Sacrati e da cui è emersa una forte sintonia sul metodo concertativo, sul nuovo ruolo da assegnare a Fidi Toscana, sul welfare. Erano presenti tra gli altri i presidenti delle tre organizzazioni Legacoop, Confcooperative e Agci, Stefano Bassi, Claudia Fiaschi e Alessandro Giaconi. Nel suo ruolo di portavoce della “Alleanza cooperativa regionale”, struttura di coordinamento delle tre associazioni, Giaconi ha esordito sottolineando come le imprese cooperative costituiscano un modello che meglio di altri, puntando sui valori di solidarietà e mutualità, ha risposto alla crisi. Tre le richieste centrali che la delegazione ha presentato al presidente della Regione Toscana, e che si è concordato di analizzare in un incontro di approfondimento. Si tratta da un lato di definire gli strumenti per sostenere, da parte di Fidi toscana nel nuovo ruolo di garante, sia le partecipazioni nel capitale delle cooperative che i progetti di filiera. Dall’altro va rifinanziato, secondo le cooperative, il fondo Coopertoscana e va istituito un fondo per l’agroindustria e, terzo punto, va valorizzata la cooperazione sociale per accompagnare la trasformazione del welfare e lo sviluppo dell’offerta di servizi. Il presidente Rossi ha risposto ribadendo la volontà e lo sforzo da parte della Regione Toscana di non retrocedere dai livelli raggiunti nel settore del welfare e della “presa in carico” dei cittadini, e di mantenere in regola i “conti della salute”. “ Non dobbiamo tornare indietro – ha detto ai rappresentati delle cooperative – né dai servizi, né dalla salute dei bilanci. E’ quanto cerchiamo di fare con la manovra che stiamo mettendo a punto in queste settimane e che vogliamo discutere anche con voi prima della pausa di Ferragosto. La concertazione deve servire anche a indirizzare le risorse ”. Quanto al ruolo di Fidi toscana, che per Rossi è una istituzione “sana”, essa può costituire “uno strumento sempre più interessante. “A noi non dispiacerebbe – ha affermato – se le forze economiche partecipassero a Fidi, entrando con i propri capitali. Sappiamo tutti che la vicenda del credito non è destinata a migliorare e che la Regione non può mettere in campo più di tanto. La nostra scommessa è di rafforzare il ruolo di Fidi come banca di garanzia a Settori Territori supporto del credito”. Quali allora le mosse per “avvicinarsi a Itaca” in questa fase cruciale? Per Rossi occorre “puntare sulle infrastrutture, Tirrenica, terze corsie, aeroporto di Peretola (che deve essere un gioco vincente per tutti, anche per i cittadini della Piana), puntare non solo sulla piccola impresa, che da sola non basta, ma anche sulla grande e sulla media industria perché non dobbiamo essere strabici, ma spostare l’attenzione su ciò che abbiamo. E ancora: ripartiamo dai territori per ricostruire un mercato sociale. E’ quanto abbiamo iniziato concretamente a fare con il progetto Giovanisì che sta dando risultati lusinghieri, con oltre il 40% di tirocinanti che prosegue l’attività all’internodell’azienda ospitante con varie forme di contratti”. La Regione istituisce il Fondo per gli investimenti delle cooperative La Regione Toscana ha istituito un Fondo di Garanzia per facilitare l’accesso al credito alle imprese cooperative operanti sul territorio della regione Toscana. Le imprese socie di Cooperfidi Italia potranno beneficiare di finanziamenti a condizioni molto vantaggiose, in quanto le commissioni applicate in base all’accordo tra Cooperfidi Italia e Regione Toscana saranno molto meno onerose rispetto a quelle applicate sulle garanzie ordinarie. Il costo complessivo della garanzia sarà pari all’1% del valore del finanziamento erogato (una tantum). Il Fondo di Garanzia messo a disposizione dalla Regione Toscana, a valere sul POR “Competitività Regionale e Occupazione” FESR 2007-2013, consentirà a Cooperfidi Italia di garantire finanziamenti per un importo complessivo di 6 milioni di euro. I finanziamenti garantiti devono avere una delle seguenti finalità: 1. Investimenti destinati alla creazione di un nuovo stabilimento, all’estensione di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento, alla diversificazione di uno stabilimento esistente mediante prodotti nuovi aggiuntivi o alla trasformazione fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente. 2. Investimenti destinati all’acquisizione Imprese Sondaggio Territori degli attivi direttamente connessi ad uno stabilimento, nel caso in cui lo stabilimento sia stato chiuso o sarebbe stato chiuso qualora non fosse stato acquisito e gli attivi vengano acquistati da un investitore indipendente. Nel caso della successione commerciale di una piccola impresa in favore della famiglia del o dei proprietari originali o in favore di ex dipendenti, non si applica la condizione che prevede che gli attivi vengano acquistati da un investitore indipendente. La semplice acquisizione di azioni di un’impresa non viene considerata investimento. 3. Servizi di consulenza: costi di servizi di consulenza prestati da consulenti esterni di natura non continuativa o periodica ed esulano dagli ordinari costi di gestione dell’impresa connessi ad attività regolari quali la consulenza fiscale, legale e la pubblicità. 4. Partecipazione a fiere: costi sostenuti per la locazione, l’installazione e la gestione dello stand in occasione della prima partecipazione di un’impresa ad una determinata fiera o mostra. L’importo della garanzia non può superare il limite massimo di 400 mila euro. ABRUZZO Legacoop contro gli appalti al ribasso Istituire un Osservatorio regionale sulle gare d’appalto per scongiurare il ricorso al massimo ribasso. E’ questa la proposta che arriva dalla Presidenza di Legacoop Abruzzo, con l’appoggio di Confcooperative, Agci e i tre sindacati Cgil, Cisl e Uil. Soltanto nella prima settimana di luglio, sono tre le lettere mandate in autotutela ai comuni del chietino e dell’area vestina con la richiesta di annullare le procedure di gara poiché stabiliscono un importo a base d’asta troppo basso da non consentire l’applicazione dei CCNL per i dipendenti. I bandi, oggetto di contestazione da parte del movimento cooperativo e dei sindacati, riguardano i servizi socio sanitari ed educativi. Legacoop Abruzzo, Confcooperative, Agci e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, ritengono necessaria la nascita di un Osservatorio Regionale sugli appalti che abbia la funzione di Primo piano Legacoop 10 garantire un tempestivo esame e la risoluzione delle problematiche relative al settore degli appalti pubblici, verificandone la congruità economica dell’importo a base d’asta e dell’offerta di gara, con particolare attenzione al costo della manodopera in base al CCNL di riferimento. Fernando Di Fabrizio, Presidente di Legacoop Abruzzo afferma: “la proposta, in accordo con le altre centrali e con i sindacati, è di istituire un osservatorio regionale sugli appalti, con il compito di garantire il rispetto dei principi di economicità, imparzialità, trasparenza e tutela dei diritti dei lavoratori”. “La finalità dell’Osservatorio” ha spiegato De Lucia, membro di Presidenza che segue le problematiche del Terzo Settore, “è quella di prevenire fenomeni distorsivi. La concorrenza al massimo ribasso spinge ad adottare scelte non in linea con i valori cooperativistici, come l’abbassamento dei livelli di sicurezza sul lavoro, la riduzione della retribuzione dei lavoratori o, addirittura, l’impiego di lavoratori in nero.” “L’Osservatorio” prosegue De Lucia “sarà coordinato dalle tre centrali cooperative e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e sarà a servizio delle strutture regionali e degli enti locali, per verificare che le Amministrazioni Pubbliche, nella predisposizione delle gare d’appalto, tutelino le imprese cooperative del territorio regionale e assicurino ai socilavoratori trattamenti economici non inferiori a quelli stabiliti dai contratti stipulati dalle organizzazioni di impresa e sindacati più rappresentativi per evitare il proliferarsi di cooperative spurie ed irregolari”. CAMPANIA Terre di Don Peppe Diana: il “giusto della mozzarella” alle Olimpiadi La mozzarella prodotta dalla Cooperativa le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra, in un caseificio confiscato alla camorra a Castelvolturno, in provincia di Caserta, fa parte delle eccellenze di Terra di Lavoro presenti alle Olimpiadi di Londra. Il 26 luglio, in vista della cerimonia inaugurale dei Giochi che si programma il giorno dopo, la mozzarella di Libera Terra, conosciuta anche con lo slogan ‘il giusto della mozzarella’, era già sulla tavola tra i più conoSettori Territori sciuti e significativi sapori italiani, preparata dai cuochi emiliani provenienti dalle zone terremotate per gli ospiti di Casa Italia, nella sua giornata ufficiale di apertura. BASILICATA Sottoscritto il contratto di rete tra le cooperative sociali di Legacoop Un ulteriore tassello per l’implementazione del modello di riorganizzazione del settore sociale di Legacoop Basilicata: dopo la costituzione nello scorso ottobre 2011 del Consorzio fra cooperative sociali Comunitas Consorzio, è stato sottoscritto, il 29 giugno 2012, un contratto di rete da parte di undici cooperative sociali. “Comunitas Rete Sociale” è il nome scelto per la nuova rete d’impresa alla quale aderiscono undici cooperative sociali, sette afferenti alla provincia di Potenza e quattro alla provincia di Matera: Comunitas Consorzio (Potenza), La Giostra 2000 (Potenza), Aurora (Grumento Nova), La Porta del Futuro (Lagopesole), Rinascita e Sviluppo (Rapolla), Social Servizi (Brienza), Zero In Condotta (Melfi), L’arcobaleno (Montalbano Jonico), Caris (Pomarico), Vita Alternativa (Miglionico), Nuova Civiltà (Matera). Molte delle cooperative aderenti hanno già maturato esperienze di collaborazione imprenditoriale, anche di durata decennale. Il progetto di rete rappresenta oggi un passo in avanti verso forme di collaborazione più evolute: scopo della rete è creare infatti le migliori condizioni per rendere competitive le imprese, anche in occasione di iniziative articolate e diffuse sul territorio, attraverso la promozione della migliore collaborazione e integrazione funzionale. Il perdurare nel tempo della crisi economica, i tagli effettuati alla spesa sociale e socio-sanitaria, oltre che il riaffacciarsi di politiche Imprese Sondaggio Territori involutive, rischiano di annullare quanto costruito negli anni sia dal punto di vista socio-culturale che di riconoscimento del diritto alla cura e alla salute per tutti i cittadini (welfare universalistico). Oggi più che mai è necessario dunque, per la cooperazione sociale, attualizzare la propria mission valorizzando il ruolo sociale e di sussidiarietà che la caratterizza riconosciutogli dalla stessa legge istitutiva (L. 381/91). Attraverso la sottoscrizione del contratto di rete, l’auspicio è di poter meglio contribuire a testimoniare la valenza che assume, in termini di valore sociale, la presenza di un tessuto di cooperative sociali nelle diverse comunità locali. PUGLIA Al via il progetto unitario “Produciamo energia” “Uniti rappresentiamo una forza compatta, al servizio delle persone e delle imprese cooperative. Vogliamo costruire insieme un paradigma di sviluppo, consapevoli del fatto che «da soli non c’è storia», come recita lo slogan di Legacoop Puglia per celebrare l’Anno Internazionale della cooperazione”. Il presidente della Lega delle cooperative pugliesi, Carmelo Rollo, commenta così il Progetto Unitario, presentato in una conferenza stampa il 20 luglio, nella Sala Giunta della presidenza regionale, con la presenza della Vice Presidente della Regione Puglia Loredana Capone, promosso insieme a Confcooperative, Agci e Unci, costituitesi in Ats per creare sul territorio una rete di sportelli d’informazione e consulenza per la creazione d’impresa cooperativa. In tutto 14 sportelli nelle diverse province pugliesi per offrire, altresì, supporto alle realtà già esistenti, nonché costruire uno studio approfondito sul mondo cooperativo in Puglia. La Lega delle cooperative pugliesi ha aperto tre punti informativi con consulenti esperti nelle città di Bari, Lecce e Trani. “Insieme si può -sottolinea Rollo- : serve l’impegno di tutti perché siano garantiti i diritti e rispettate le leggi, perché siano riconosciuti qualità e costo del lavoro. Soprattutto in quei settori che stanno subendo maggiormente gli effetti disastrosi dei tagli indiscriminati imposti dal Governo, come sta accadendo alle cooperative sociali. Produciamo energia positiva per i giovani che hanno bisogno di fiduPrimo piano Legacoop 11 cia. Per le donne cui devono essere garantiti diritti e opportunità. E, più in generale, per tutti i lavoratori”. “Insieme a Confcooperative, Agci e Unci rafforziamo il valore del nostro impegno – conclude il presidente di Legacoop Puglia - nel tutelare e difendere i valori di uguaglianza e democrazia insiti nel sistema cooperativo”. SICILIA che aiutino la risoluzione dei problemi, a partire dall’accelerazione della spesa comunitaria, rendendo possibile anche in Sicilia l’uso di queste risorse per il credito e gli investimenti produttivi e strategici come d’altronde già è consentito ad altre regioni del Mezzogiorno”. Incontro a Scoglitti: pescatori, sindacieGreenpeacecontroletrivelle Piano straordinario per il lavoro, ripresadelcreditoeutilizzofondiCEE In riferimento alle preoccupazioni, cui è stato dato ampio rilievo sulla stampa della scorsa settimana, circa un possibile default della regione Sicilia, le organizzazioni imprenditoriali, tra le quali Legacoop, e sindacati della regione hanno elaborato un documento unitario e diffuso un comunicato stampa che riportiamo di seguito. “Con la manifestazione del 1 marzo le associazioni siciliane delle imprese e del lavoro avevano sollecitato il Governo Regionale ad un rapido cambio di passo e di direzione allo scopo di evitare la deriva verso la quale la Sicilia stava chiaramente dirigendosi. L’appello è rimasto inascoltato. Anche in questi giorni prevalgono giochi e tatticismi e sterili contrapposizioni che non giovano ai siciliani. Occorre affrontare al contrario subito,per salvare la Sicilia dalla deriva greca,le tre questioni poste dalla manifestazione: - piano straordinario per il lavoro - credito a famiglie ed imprese - sostegno all’occupazione produttiva nelle imprese usando a tal fine i fondi europei, uniche risorse disponibili. Per questo la rimodulazione delle misure, e lo snellimento delle procedure burocratiche farraginose, non deve avvenire nelle stanze chiuse degli assessorati, ma le scelte vanno discusse e condivise da tutte le forze sociali e dalle classi dirigenti della regione, cui compete assumersi le proprie responsabilità. Di fronte alla drammatica situazione economica e sociale della Sicilia, non può essere consentito a nessuno di proseguire con i metodi finora seguiti che stanno di fatto portando al disimpegno delle risorse ed alla loro restituzione a Bruxelles. Il Governo Nazionale, nell’ambito delle proprie competenze, individui percorsi ed interventi Settori Territori Il 21 luglio, alla manifestazione organizzata al porto di Scoglitti (Vittoria) da Agci Agrital, Legacoop Pesca e Greenpeace, si sono riuniti per la prima volta la Regione, numerosi sindaci della costa della Sicilia Meridionale e associazioni di categoria per siglare un patto contro le trivelle nel Canale di Sicilia. Da qui parte l’iniziativa di un coordinamento sul territorio a tutela del mare e delle economie locali ad esso legate. Il prossimo appuntamento sarà a Sciacca il 27 luglio per coinvolgere anche i sindaci dei comuni più settentrionali. Ad oggi sono ventinove i sindaci che hanno sottoscritto l’Appello di Greenpeace [1] per chiedere al Ministero dell’Ambiente di fermare le trivelle e tutelare il Canale di Sicilia con l’istituzione di una ZPE (Zona Ecologica Protetta) sul modello di quanto già fatto per il mar Ligure e il mar Tirreno. Insieme a loro le principali associazioni di categoria e l’Assessore Regionale all’Agricoltura e Pesca, Francesco Aiello, che ha deciso di sostenere l’iniziativa e portare la questione all’attenzione del governo regionale e nazionale. «Con la corsa alle trivellazioni, è a rischio la vita di una civiltà millenaria. Troppe volte abbiamo lasciato che venisse distrutto il nostro territorio: è ora di prendere una direzione diversa» – ha dichiarato Aiello. Significativi anche gli interventi dei sindaci di Licata, Noto, Porto Palo di Capopassero e del vicesindaco di Ragusa, che hanno tutti ribadito l’importanza delle amministrazioni locali nel tutelare gli interessi del territorio e combattere insieme le minacce che lo mettono a rischio. Imprese Sondaggio Territori «Oggi è un giorno importante: al di là delle barriere e degli schieramenti, siamo riusciti ad unire soggetti profondamente diversi per tutelare l’interesse di un bene comune – dichiara Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia. - Questa iniziativa non si ferma qui: adesso è importante che questo coordinamento locale si allarghi e diventi una realtà per portare il nostro messaggio forte e chiaro al ministero dell’Ambiente» - conclude Giannì. Sono intervenuti ed hanno firmato l’appello anche: il sindaco di Vittoria, il vicesindaco di Butera, l’assessore del Comune di Acate, l’assessore all’Agricoltura del comune di Scicli, i rappresentanti del Consorzio di ripopolamento ittico di Agrigento e Siracusa. Elenco dei comuni firmatari: Palermo, San Vito Lo Capo, Erice, Favignana, Pantelleria, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Sciacca, Siculiana, Realmonte, Gela,Vittoria, Ragusa, Pozzallo, Noto, Caltanissetta, Enna, Trapani, Pachino, Marsala, Lampedusa e Linosa, Modica, Scicli, Custonaci, Butera, Ispica, Licata, Porto Palo di Capopassero, Acate. Hanno aderito anche: Alessandro Aricò, Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente; Angelo Pizzuto, Commissario straordinario del Parco delle Madonie; On. Vincenzo Marinello Parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana; AGCI-AGRITAL Sicilia; LegaCoop Sicilia; LegaCoop Pesca Sicilia; Comitato Stoppa la Piattaforma; Associazione Apnea Pantelleria Onlus; Associazione L’AltraSciacca. SICILIA Nasce la task force Legacoop per start up e accesso al credito E’ partito da Enna e Siracusa il nuovo progetto di Legacoop Sicilia per contrastare gli effetti della crisi attraverso la creazione di una task force finanziaria interna all’associazione. Al centro del progetto, le cooperative più “grosse” dell’isola tra quelle aderenti al sistema di Legacoop: da Conad Sicilia della provincia di Ragusa alla coop sociale Cot di Palermo, alla Ipacem di Agrigento, cooperative che, in alcuni casi, superano anche i 50milioni di fatturato. “In tutto– spiega la coordinatrice del proPrimo piano Legacoop 12 getto, Angela Maria Peruca – si tratta di 80 cooperative operanti in settori diversi, tra loro, tutte con più o meno solidi fatturati alle spalle ma non per questo a riparo dagli effetti della crisi”. Il percorso ha l’obiettivo di mettere in rete tutti gli strumenti e le opportunità del movimento cooperativo Legacoop sia a livello nazionale che regionale (da Coopfond a CCFS, dall’IRCAC all’Unipol banca, da Banca Etica a Cooperfidi Italia) creando così un rapporto costruttivo e sinergico con le stesse cooperative siciliane. Previsto un ventaglio di azioni gratuite a supporto delle imprese: dall’esame dei bilanci e pianificazione economica e finanziaria alla realizzazione (con l’ausilio dei Cat , centri di assistenza tecnica Legacoop Sicilia ) di interventi di start up da formulare alle banche di riferimento. Della struttura regionale della task force finanziaria oltre alla coordinatrice Peruca, fanno parte: Filippo Parrino per i rapporti con le banche e Cooperfidi Italia; Luca Mencarelli e Giada Patania per la definizione e il check up dei bilanci a consuntivo; Pietro Piro e Alessandro Sciortino per la verifica della pianificazione economica e finanziaria e la definizione di strategie di intervento per migliorare le performance aziendali e di bilancio. A supporto del progetto, anche un nuovo software creato da Legacoop nazionale insieme ad esperti del sistema finanziario per agevolare l’individuazione delle debolezze di bilancio e facilitare il credito alle aziende e la rimodulazione dei piani aziendali. “C’è la volontà di investire professionalità, risorse e di rafforzare il sistema della cooperazione sull’isola”, dice Peruca. Delle 80 cooperative coinvolte nel primo check up e a cui sarà consegnato gratuitamente anche il software e offerta la consulenza, la metà arrivano dalle provincie di Palermo, Messina, Catania e Palermo; 16 da Agrigento e Trapani; e le rimanenti da Caltanissetta, Enna e Siracusa. Per quanto riguarda l’attività di supporto a piani di start up, tra le iniziative di Legacoop nazionale c’è il progetto: 1000 nuove cooperative prossimi tre anni. Dopo Enna e Siracusa il calendario di incontri di Legacoop Sicilia per la presentazione del programma operativo a sostegno delle cooperative siciliane proseguirà il 26 a Catania; il 27 a Caltanissetta; il 30 a Trapani; il 31 a Messina; l’1 Settori Territori agosto ad Agrigento; il 2 agosto a Ragusa; il 3 agosto a Palermo.A settembre, invece, sarà organizzato l’incontro con gli esperti e i responsabili di Legacoop nazionale e delle banche che aderiscono all’iniziativa. FERRARA 10 cooperative ferraresi sottoscrivono un Contratto di Rete “Realizzare l’aggregazione di cooperative che operano nei settori della Pesca, dell’Ambiente, della Ricettività, dell’Animazione culturale, del Sociale, costituendo una rete di imprese che sia in grado di sviluppare strategie e progetti di promozione del territorio del Delta del Po e delle sue risorse (enogastronomiche, culturali, sociali) di medio lungo periodo” è l’obiettivo che Co.Pe.Go, San Pietro, Cooperativa Esercenti Stabilimenti Balneari, Il Fiume, Atlantide, Brodolini, Girogirotondo, Camelot, La Fattoria degli Animali, Il Fiume Sopra la Pianura si pongono attraverso il Contratto di Rete che hanno appena sottoscritto. La Rete associa importanti realtà del territorio, che aggregano quasi 100 milioni di euro di fatturato e più di 1.200 addetti. Il Contratto di Rete è il frutto delle considerazioni emerse dalle analisi sulle prospettive economiche locali e sui settori potenzialmente in crescita nell’area del Delta del Po, svolto negli ultimi mesi dal Coordinamento provinciale del Turismo di Legacoop Ferrara. “Pesca e turismo, settori trainanti dell’economia della costa, possono trovare nell’interazione con altri settori quali la cooperazione sociale, la gestione ambientale e l’animazione culturale nuove modalità di intervento e nuovi spazi di mercato” spiega Chiara Bertelli, responsabile del Coordinamento provinciale di Legacoop Turismo “le Cooperative hanno avviato progetti e attività comuni per la valorizzazione dei prodotti ittici e la promozione turistica ed enogastronomica del territorio, condividendo competenze e risorse e l’effetto è stato quello di produrre nuovi ambiti di attività nei diversi settori. Il Contratto di rete è lo strumento che è stato individuato per consentire alle Cooperative di gestire al meImprese Sondaggio Territori glio i rapporti interni ed esterni, uno strumento flessibile, aperto all’ingresso di nuove cooperative”. La Rete si doterà di un logo e di un’immagine coordinata che indicherà ai turisti e ai clienti i prodotti delle Cooperative, i luoghi in cui si svolge l’attività della pesca, gli itinerari di visita, le possibili escursioni e le iniziative che saranno via via realizzate. Il nome “Legàmi” rappresenta le relazioni tra le cooperative e tra le persone che vi lavorano, accomunate dall’appartenenza ad un sistema valoriale, la cooperazione, di cui Legacoop e le cooperative associate fanno parte. Un intreccio di saperi e di competenze che sono il vero valore aggiunto di un territorio, come quello del Delta, in cui settori tradizionali come la Pesca devono saper trovare oggi nuove declinazioni, senza perdere la propria identità. “La situazione economica attuale obbliga le aziende a razionalizzare le risorse e a ricercare nuove forme di accesso al mercato”, osserva Andrea Benini, Presidente di Legacoop Ferrara. “Le Cooperative della Rete hanno scelto di intraprendere la strada dell’integrazione e della collaborazione intersettoriale. L’hanno fatto puntando sulla valorizzazione delle risorse del territorio in cui operano e sul quale ricadranno gli investimenti che la Rete effettuerà nei prossimi anni. Mi sembra una scelta virtuosa, utile per creare occasioni di lavoro e di crescita e mi auguro che possano fungere da esempio anche per altre aziende della nostra Provincia”. REGGIO EMILIA Confcooperative e Legacoop a confronto sulla legge Fornero Successo del convegno di Confcoperative e Legacoop sulla riforma del mercato del lavoro. E’ stata la prima iniziativa della cooperazione a livello nazionale quella organizzata oggi al Classic Hotel da Confcooperative e Legacoop sulla riforma del mercato del lavoro: un vero e proprio convegno “in diretta” rispetto all’entrata in vigore, due giorni fa, della cosiddetta “legge Fornero”.”Importante è anche il fatto che l’iniziativa sia stata organizzata unitariamente – ha detto il se- Primo piano Legacoop 13 gretario generale nazionale di Confcooperative, Vincenzo Mannino, nel suo intervento – considerando il ruolo che l’Aci, l’Alleanza delle Cooperative Italiane, ha avuto al tavolo con il Governo”. Davanti a una sala gremita, a testimonianza dell’interesse per la recentissima riforma, i relatori hanno approfondito la complessa impalcatura della legge, che interviene su questioni cruciali per le cooperative. La portata del provvedimento per Confcooperative e Legacoop – è legata sia alle ripercussioni immediate, quelle che riguardano i rapporti di lavoro, le tutele, la flessibilità nell’accesso in una stagione di grave crisi, ma lo sguardo si deve necessariamente spostare anche avanti nel tempo, per comprendere quali effetti si potranno determinare in termini di futuro per le cooperative e sulla nascita di nuove esperienze imprenditoriali”. Il giudizio delle due centrali cooperative sulla legge è sostanzialmente positivo, anche se saranno necessarie modifiche e aggiustamenti. Hanno aperto i lavori i presidenti di Legacoop e Confcooperative, Simona Caselli e Giuseppe Alai. La prima, sottolineando la tempestività dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza che la cooperazione da ai temi del lavoro, che parte da una concezione dell’economia che privilegia il lavoro e la produzione piuttosto che la finanziarizzazione esasperata che ha portato alla crisi attuale. Il presidente Alai ha sottolineato come la nuova legge, con le innovazioni che introduce, ponga attenzione alle imprese e al lavoro. Sarà un impegno delle cooperative cogliere le opportunità della legge valorizzando sempre quello che è uno dei capisaldi della cooperazione, cioè il lavoro. Entrambi hanno ricordato come le cooperative, anche in questa situazione di grave crisi, siano riuscite a difendere il lavoro sia a Reggio Emilia che a livello nazionale, con dati che vedono anzi l’occupazione in aumento a fronte di una scarsa utilizzazione degli ammortizzatori sociali. La relazione introduttiva è stata svolta da Mario Ricciardi, professore di Diritto del lavoro all’Università di Bologna. Ricciardi in particolare ha approfondito i temi della flessibilità in entrata e dei licenziamenti, che sono caratterizzanti della nuova normativa “Una nuova legge – ha affermato Ricciardi – che al di là dei giudizi negativi se non ta- Settori Territori glienti di alcune parti sociali, è comunque importante”. E’ una legge complessa, una sorta di cantiere che va studiato nel dettaglio. E’ poi intervenuto Carlo Marignani, responsabile delle Relazioni industriali di Legacoop Nazionale, che è entrato nel vivo degli effetti della riforma sulle scelte immediate delle cooperative, anticipando che la norma sarà oggetto di richieste di modifiche a tempi brevi, presentate dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, per attenuare alcune rigidità. L’intervento finale è stato svolto da Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative nazionale, che ha collegato le questioni affrontate dalla Legge Fornero e più in generale i il tema del lavoro, alle prospettive di sviluppo delle cooperative, alla luce della situazione economica e finanziaria, sviluppando interessanti riflessioni sull’autoimpiego (che caratterizza da sempre la cooperazione), sulle nuove esperienze che legano il tema del lavoro al welfare (basti pensare al rilancio della mutualità integrativa), sulla necessità di puntare maggiormente all’innovazione e sulla prospettiva – indispensabile – di crescita della cooperazione italiana sui mercati esteri. MODENA Ilbilanciodelsisma:48cooperative coinvolte, di cui 15 nel “cratere” E’ un bilancio drammatico, e ancora provvisorio, quello tracciato venerdì scorso dalla Direzione di Legacoop Modena, alla presenza dell’Assessore Provinciale Stefano Vaccari: le cooperative che hanno subito danni – diretti e indiretti - dal sisma sono 48, e di queste 15 hanno sede nei comuni del cosiddetto “cratere”. Ad oggi si parla di oltre 160 milioni di euro di danni fra immobili, impianti e attrezzature lesionati, merce persa e mancati introiti. Di questi, oltre 100 riguardano il solo settore agroindustriale; ma pesantissimi sono stati i danni anche per la cooperazione di consumo e di distribuzione, e per le cooperative sociali. Le persone attualmente in cassa integrazione sono oltre 800: un dato, dal punto di vista numerico, inferiore rispetto ai picchi di maggio e giugno, ma molto superiore in ter- Imprese Sondaggio Territori mini di ore richieste, che ammontano a diverse decine di migliaia. “Le imprese cooperative del “cratere” rappresentano il 30% del nostro Pil – ha spiegato Lauro Lugli, presidente di Legacoop, che ha ringraziato l’Assessore Vaccari per l’impegno instancabile e capace con cui si è attivato da subito, cosi come straordinario è l’impegno profuso da tutti i Sindaci ed encomiabile il lavoro svolto dal commissario straordinario Vasco Errani e dall’Assessore Giancarlo Muzzarelli – . E’ un dato davvero preoccupante. E non solo perché si tratta di stime che in molti casi non prendono in considerazione il mancato fatturato, ossia i danni cosiddetti “indiretti”, ma soprattutto perché ad oggi non vediamo da parte del Governo interventi chiari e concreti per favorire la ricostruzione. Mi riferisco, in primis, a decisioni – da più parti, e più volte sollecitate – come lo sblocco immediato delle risorse stanziate per il 2012, e la rimozione dei vincoli al patto di stabilità, per il prossimo triennio, per tutti i Comuni colpiti dal terremoto.” Diverse le richieste avanzate dai componenti della Direzione Legacoop all’Assessore Vaccari fra cui, passaggio fondamentale per poter ripartire, l’immediato chiarimento delle procedure per la certificazione dei danni e la richiesta di finanziamenti – ponte. Ma l’incontro è stato anche l’occasione per illustrare i tanti interventi attivati dal movimento cooperativo a sostegno di persone e imprese colpite, come la raccolta di fondi attivata dall’Alleanza delle cooperative italiane, a livello nazionale, regionale e provinciale, in accordo con CGIL/CISL e Uil, presso tutti i soci e dipendenti delle cooperative aderenti alle Centrali; gli interventi di Coopfond, che ha deliberato l’ erogazione di un contributo al Fondo di solidarietà creato dalla cooperazione, la predisposizione di condizioni agevolate per interventi in fase di ricostruzione, e una moratoria nei rientri di prestiti e partecipazioni per 16 cooperative che operano nei Comuni più colpiti dal terremoto; lo stanziamento di 200.000 euro da parte del Consorzio Nazionale Servizi a favore di progetti mirati; l’intervento immediato di UNIPOL, che ha stanziato diversi milioni di euro come anticipazione dei danni sulle polizze assicurative... “Sono convinto – ha spiegato Stefano Vaccari, dopo aver ringraziato a nome delle Istituzioni le cooperative per l’immediata Primo piano Legacoop 14 disponibilità di mezzi, attrezzature, servizi e persone fin dalle prime ore dopo la scossa del 20 – che fuori dal “cratere sismico” non vi sia la piena consapevolezza di quanto è accaduto, e questo è davvero preoccupante per il futuro. Rispetto alle richieste di chiarezza e di maggiore velocità, ci siamo sentiti dire da Roma che pretendiamo tempi di risposta assolutamente impensabili .... portandoci l’esempio dei tempi dell’Aquila. Ebbene, noi non smetteremo di insistere e di pretendere risposte e risorse, vogliamo mettere in condizione la nostra gente e le nostre imprese di ripartire subito, togliendo le persone dai campi per farle rientrare nelle abitazioni, ricostruendo le scuole in tempo per il nuovo anno scolastico, sostenendo la ripresa delle diverse attività produttive. E provando a ricostruire “l’immateriale”, ci tengo a sottolinearlo, ossia a ricreare le nostre Comunità, profondamente ferite e sconvolte nei punti di riferimento delle loro identità: monumenti, municipi, chiese e campanili, teatri, centri sociali, centri sportivi. La ripresa della vita nei nostri territori passerà anche da qui.” RIMINI Ripartire dalla musica per superare il terremoto Il terremoto che ha colpito duramente la Bassa Modenese provocando morti, feriti, disagi, distruzioni di case, fabbriche, scuole, edifici pubblici, chiese e aziende, ha messo a dura prova una popolazione abituata da sempre a costruire e a guardare avanti. La necessità di far fronte alle molteplici situazioni di emergenza e il desiderio di credere con fiducia al futuro, richiede la partecipazione di tutti, soprattutto delle strutture che da anni contribuiscono a importanti attività educative e culturali. Tra queste, una delle più significative e radicate nei 9 comuni della Bassa Modenese (Mirandola, Finale Emilia. San Felice, Camposanto, Medolla, San Prospero, Cavezzo, San Possidonio e Concordia), tutti colpiti dal terremoto, è la Fondazione Scuola di Mu- Settori Territori sica Carlo e Guglielmo Andreoli, che ha formato professori d’orchestra, che in passato e attualmente prestano la loro opera nelle più grandi orchestre. Una piccola realtà del territorio, ma con grandi ambizioni. La Fondazione è un importante momento di aggregazione sociale del territorio, territorio che è abituato da sempre a rimboccarsi le maniche. Ora sembra che manchi tutto, ma gli abitanti della Bassa Modenese sanno che con il lavoro e la pazienza tutto si può rimettere in moto; quello che ora serve è la serenità, la possibilità di tornare al più presto ad una vita normale, per quanto possa essere normale vivere in tenda tra macerie e attività da far ripartire. Il denaro ricavato sarà utilizzato per istituire delle borse di studio per i ragazzi del territorio le cui famiglie non si possono più permettere di pagare la piccola retta della scuola di musica in quanto i genitori hanno perso il lavoro. Per stare assieme, ed ascoltare i ragazzi del gruppo di trombe DO RE MI FA SOL LA SI diretti dal Maestro Enrico Malagoli è stata organizzata una serata sotto le stelle, sulla grande spiaggia “Bluebeach” che Riminiterme ha messo a disposizione. Alla serata era presente il direttore della Fondazione prof. Mirco Besutti che ha presentato il progetto. RAVENNA Primo incontro del Presidente Gasperoni con le cooperative Cervesi «Cervia e Milano Marittima rappresentano, nella nostra provincia, un punto qualificato e di altissimo standard dell’offerta turistica del territorio. Per mantenere questa peculiarità è necessario un continuo rinnovamento dell’offerta e della qualità urbana. Il progetto Pentagramma, in questo senso, è un’opportunità fondamentale per il territorio di Cervia e Milano Marittima», questo il commento del Presidente di Legacoop Elio Gasperoni, al termine del suo primo incontro con le Cooperative Cervesi, svoltosi Imprese Sondaggio Territori il 20 luglio. Il progetto prevede diversi interventi nel territorio di Cervia e Milano Marittima: la riconversione della colonia Montecatini ad albergo e SPA, le opere di urbanizzazione di importanza strategica, il recupero del comparto dei Magazzini del Sale e delle case dei salinari, il collegamento ciclopedonale tra le Saline e il centro della città e il lungomare di Milano Marittima e la costruzione di un grattacielo a basso impatto ambientale. Nella progettazione sono previsti anche numerosi alloggi da cedere al Comune per housing sociale. «Cervia e Milano Marittima hanno già le carte in regola per proporre un’offerta turistica ‘moderna’ e di alto livello e il progetto Pentagramma può diventare una delle azioni efficaci che permettono di rafforzare questo risultato. Ecco perché Legacoop propone di organizzare, al più presto, per non perdere le opportunità in campo, incontri che vedano protagonisti tutti i soggetti interessati per approfondire i temi legati alla realizzazione di questo progetto e dell’assetto urbanistico, turistico e culturale di quel territorio. Questi passaggi sono fortemente legati allo sviluppo economico di quel territorio, anche per settori che apparentemente non sono legati a quello del turismo come l’edilizia, i servizi, la logistica, Primo piano Legacoop 15 il welfare, finanche all’agricoltura, per la valorizzazione dei prodotti tipici». Questi sono solo alcuni dei temi emersi durante l’incontro che i rappresentanti delle cooperative cervesi hanno avuto con il neopresidente di Legacoop, Elio Gasperoni: l’occasione è servita soprattutto per confrontarsi sulle questioni generali che interessano il territorio, sulle problematiche portate dalle cooperative presenti e per discutere sull’opportunità di organizzare una ‘Festa delle cooperative cervesi’, che dovrebbe tenersi in autunno. PALERMO Insediato il dipartimento Generazioni Legacoop Un dipartimento giovani, il primo in Sicilia, che già nel nome, “Generazioni”, svela la propria ambizione: seguire appunto i giovani, generazione dopo generazione, dall’avvio al consolidamento dell’impresa cooperativa. A costituirlo è Legacoop Palermo che a giugno ne aveva approvato la nascita nell’ambito del direttivo provinciale. Del dipartimento fanno parte le coop: Cultura Attiva, Levante, M&P, Conca d’oro caffè, Ariel, Ponente, Libero sole, Telemaco, Settori Territori Bond of Union, Pio La Torre, i Sicani. “I giovani – dice Massimiliano Lombardo, coordinatore della struttura - possono e devono essere la risposta in termini di professionalità, passione, ricambio generazionale e creazione della nuova classe dirigente. Per questo motivo abbiamo ritenuto fondamentale dare seguito ad un impulso nato dal Congresso nazionale di Legacoop e che ci ha portato fino a questa giornata, per proporre a giovani cooperatori di tutta Italia di condividere un’esperienza ed a contribuire alla realizzazione di un progetto che, siamo certi, potrà essere una possibilità di cambiamento per la città”. Tra le proposte immediate, la realizzazione di un progetto di co-working presso la sede di Legacoop Palermo. Un luogo dove fare incontrare e crescere idee di impresa per un periodo massimo di 2 anni, aiutando così i ragazzi nella fase di start up. “Vogliamo dare spazio –aggiunge Lombardo alla generazione più formata e meno utilizzata del nostro Paese, quella che soprattutto nel nostro Mezzogiorno viene quotidianamente umiliata e abbandonata. Basti pensare che negli ultimi dieci anni 30.000 giovani palermitani sono andati via”. Imprese Sondaggio Imprese >> Coop Adriatica 16 COOP ADRIATICA >> Sacmi Certificazione Emas per Ipercoop “Città delle Stelle” di Ascoli Piceno >> CMC L’ipercoop Città delle Stelle di Coop Adriatica si conferma l’unico punto vendita della grande distribuzione in Italia con il bollino “verde” Emas. Anche nel 2012, infatti, per il settimo anno consecutivo, il negozio ha ottenuto il rinnovo della certificazione europea che ne attesta l’eccellenza e i continui miglioramenti sotto il profilo ambientale. La registrazione Emas 2012 è stata assegnata al punto vendita grazie al raggiungimento di tutti gli obiettivi “verdi” previsti per lo scorso anno: nel parcheggio sono entrati in funzione a maggio 14 inseguitori solari, che, nel solo 2011, hanno consentito di produrre oltre 106 mila kilowattora di energia pulita; circa 500 clienti hanno partecipato a iniziative di educazione al consumo consapevole; la campagna informativa “ScegliAmbiente” ha sensibilizzato all’acquisto di prodotti a basso impatto, come quelli a marchio ViviVerde Coop, dagli alimenti biologici alle batterie ricaricabili; i consumi energetici sono stati oggetto di un’analisi accurata. Ora il negozio è già al lavoro per un altro anno di attenzione all’ambiente: entro il 2014, si punta infatti a una diminuzione del 3% dei consumi di energia, grazie anche all’adozione di un sistema di illuminazione a led, molto più efficiente delle lampadine tradizionali; verranno inoltre rinnovate le attività di educazione al consumo. Emas è l’acronimo di Eco-management and audit scheme: il sistema, varato per la prima dall’Unione Europea nel 1993 per diffondere la cultura dello sviluppo economico sostenibile, è stato più volte revisionato, ed è normato oggi dal Regolamento comunitario Ce 1221/2009. Possono aderirvi volontariamente imprese ed organizzazioni che vogliano valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e informare il pubblico >> Mutuo Soccorso Cesare Pozzo >> CLF >> Itaca >> Consorzio di Solidarietà Sociale >> PesceAzzurro Primo piano Legacoop Settori Territori e tutti gli interessati dei risultati ottenuti. L’ipercoop “Città delle Stelle” – situato all’interno dell’omonima galleria commerciale, in località Castel di Lama, ad Ascoli – è stato dotato fin dalla sua apertura, nel 2002, di impianti e soluzioni ingegneristiche mirate all’efficienza energetica e all’abbattimento dei consumi. In più, anno dopo anno – come previsto dallo stesso disciplinare Emas – adotta ulteriori accorgimenti che ne accrescono la sostenibilità, coinvolgendo soci, consumatori e lavoratori, e ponendosi sempre nuovi traguardi ambientali: dall’installazione del distributore di detersivi sfusi all’avvio della raccolta degli oli usati curata dai soci Coop volontari, dalla donazione solidale degli invenduti con il progetto “Brutti ma buoni” alla chiusura dei banchi frigo dei surgelati, che consentono di risparmiare il 22% sui consumi del banco stesso. I risultati ottenuti, insieme agli obiettivi per l’anno successivo, sono riportati in un’apposita Dichiarazione ambientale (disponibile in negozio da settembre e scaricabile anche dal sito www.adriatica.e-coop.it ). Il loro effettivo conseguimento viene attestato con una visita ispettiva da parte di un ente certificatore qualificato –in questo caso il “Rina”– che rilascia la convalida della registrazione. SACMI Nasce il forno “universale” per piastrelle Personalizzabile, efficiente, altamente performante, tanti forni in uno: è Sacmi Modulare Line, non solo un innovativo forno monostrato per piastrelle ma un vero e proprio nuovo concetto di impianto termico. SML è infatti una macchina modulare che, in base alla configurazione scelta, può originare qualsiasi modello di forno monostrato (FMP, XXL, EKO, ecc). E non è tutto: scegliendo SML, il produttore può non solo cambiare facilmente la bocca del forno, la sua lunghezza, inserire accessori ecc – il tutto senza sprechi di materiale e con fermi linea molto ridotti – ma anche passare da una tecnologia di cottura tradizionale ad una EKO, senza la necessità di sostituire l’intero impianto. Sacmi SML, come l’intera gamma di offerta Sacmi in materia di forni industriali, integra Imprese Sondaggio Imprese tutte le più moderne soluzioni termiche e tecnologiche per il risparmio energetico. Una macchina dunque che si distingue per le elevate performance, l’alta efficienza termica e l’ottimizzazione dei consumi, con grande vantaggio sia ambientale che economico. MUTUO SOCCORSO CESARE POZZO La storia della società in un volume di Stefano Maggi “Esserci per contare davvero. La testimonianza diventa modello di sviluppo per il welfare del XXI secolo” è stato lo slogan dell’assemblea di bilancio della Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, che sintetizza in poche parole l’attuale momento storico che caratterizza e unisce la principale Mutua italiana, il movimento mutualistico italiano e quello europeo. Il bilancio 2011 presenta un margine mutualistico di 2 milioni 506 mila euro, che in un periodo di profonda crisi economica mondiale come quello che si sta attraversando, si ritiene sia un avanzo di tutto rispetto. Il conto economico rivela nella sua prima voce un aumento dei ricavi per contributi associativi, passando da 21milioni 520mila del 2010 a 22milioni 22mila euro del 2011. Aumentano i sussidi di competenza (13milioni 339mila contro i 12milioni 700mila del 2010). I costi della gestione Primo piano Legacoop 17 mutualistica restano pressoché invariati mentre il costo del personale aumenta di circa 200mila euro per effetto di nuove assunzioni. Il presidente della SNMS Cesare Pozzo, Giovanni Sica, nella “Relazione sulla Gestione” dell’esercizio 2011 ha ricordato, in particolare, come la “ Cesare Pozzo esprime numeri importanti per soci, familiari assistiti, varietà di forme di assistenza, per struttura organizzativa sul territorio, proponendo consolidate forme di assistenza per singoli e per le collettività. L’idea della mutualità – ha aggiunto Sica –, con i suoi ideali e i suoi valori, non solo resta intatta, ma addirittura si arricchisce di un nuovo valore aggiunto: la ripresa della sua utilità sociale ed economica nel contesto di una crisi del sistema assistenziale pubblico che riduce la spesa pubblica invece di renderla efficiente”. Sica ha anche evidenziato la grande importanza che rivestono le attuali alleanze, ma anche la ricerca di ulteriori alleati. A questo proposito Giovanni Sica si è soffermato sul rilievo fondamentale che riveste sul piano internazionale l’attuale “alleanza tra la Cesare Pozzo e il più grande gruppo mutualistico francese Harmonie Mutuelles che, con il benestare delle reciproche Federazioni, Fimiv e Fnmf, aiuta la crescita di tutta mutualità italiana, il suo valore economico, lo sviluppo dell’economia sociale, l’occupazione nel settore. Questa alleanza franco-italiana politica ed economica incide sull’attività della Commissione Europea nel definire ruolo e statuto della mutualità europea perché mostra nei fatti la mancanza di strumenti legislativi ed economici idonei che consentano alle mutue sanitarie di poter agire in un quadro di collaborazione tra le nazioni e di essere parte attiva del processo d’integrazione europea, di competere e di dare una risposta alternativa alle esigenze di salute dei lavoratori e dei cittadini europei”. Inoltre il presidente Sica ha ricordato che “dal 2010 è attivo il Fondo Salute Sce, la società cooperativa europea, che vede la sinergia tra la Cesare Pozzo e l’Union Harmonie Mutuelles”. A sottolineare che anche in Francia credono fermamente alla partnership con la Cesare Pozzo è stata la numerosa delegazione di dirigenti mutualisti francesi presente ai lavori dell’assemblea nazionale.All’assemblea è intervenuto anche Placido Putzolu, preSettori Territori sidente della Fimiv, che ha fatto una dettagliata illustrazione sullo stato della mutualità in Italia e in Europa e sulle iniziative intraprese e da intraprendere per la tutela e lo sviluppo della mutualità, nelle realtà e nelle istituzioni nazionali ed internazionali. Il prof. Stefano Maggi ha invece colto l’occasione della assise nazionale per presentare, in anteprima ai delegati il suo ultimo libro “Mutuo Soccorso Cesare Pozzo. 135 anni di solidarietà (1877-2012)”, pubblicato dalla Società Editrice Il Mulino nella Collana “Storia e studi cooperativi”. Il libro ricorda le vicende di una delle più grandi e più longeve società di mutuo soccorso in Italia, un’associazione nata fra i macchinisti e fuochisti, poi aperta ai ferrovieri, ai lavoratori dei trasporti e infine a tutti i cittadini, come epilogo di un lungo e significativo processo di adattamento. La società di mutuo soccorso Cesare Pozzo ha sempre avuto ben presenti le sue origini e la provenienza dai ferrovieri, tanto che oggi conserva l’archivio storico notificato dalla Soprintendenza e una biblioteca dedicata a ferrovie e trasporti, che è la più importante e aggiornata a livello nazionale. Una società mutuo di soccorso presente in tutto il paese, intitolata a una figura di spicco del mutualismo ottocentesco, Cesare Pozzo che si impegnò in una incessante opera sindacale, svolta sempre insieme al servizio di macchinista e all’attività di mutuo soccorso e pubblicistica per divulgare le nuove idee. CMC Primo maxilotto SS 640 di Porto Empedocle I lavori di adeguamento a quattro corsie della superstrada SS 640 di Porto Empedocle – Itinerario Agrigento – Caltanissetta – A19 saranno eseguiti da CMC in 5 anni con la formula contrattuale del general contractor. La strada SS 640 di Porto Empedocle diparte dal Porto di Porto Empedocle, attraversa la Valle dei Templi a sud di Agrigento e, dopo aver interessato i territori di numerosi comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta, termina all’innesto con la SS 626 Caltanissetta-Gela. La dorsale, importantissima per la viabilità regionale della Sicilia, rappresenta non soltanto Imprese Sondaggio Imprese un asse stradale di penetrazione a servizio delle aree interne, ma altresì l’itinerario preferenziale tra la Sicilia sud-occidentale e l’autostrada A19 Palermo-Catania, e quindi il collegamento diretto tra la provincia di Agrigento e l’anello viario principale dell’isola costituito dai collegamenti autostradali fra i tre principali centri metropolitani (Palermo, Catania, Messina). CLF Aggiudicatiilavoriperammodernamento della stazione Cadorna (MI) Sono iniziati da un mese i lavori, affidati alla cooperativa CLF di Bologna, per l’ammodernamento della Stazione Cadorna di Milano, che termineranno nel 2013 con una particolare attenzione a ridurre al minimo l’impatto ambientale. Un cantiere “silenzioso e rapido” per ridurre al minimo l’impatto ambientale e completare in tempi record, entro la primavera 2013, i lavori di ammodernamento e di potenziamento sulle linee delle Ferrovie Nord e nello snodo nevralgico della Stazione Cadorna, nel cuore di Milano. Tra le opere più rilevanti per complessità spicca la posa, completata nella notte tra il 16 e il 17 luglio, di un deviatoio intersezione pesante oltre 50 tonnellate e lungo 15 metri che è stato pre-assemblato fuori dalla stazione per superare i problemi di spazio (ridottissimo) tra i binari. Al varo del deviatoio hanno partecipato l’Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità della Lombardia Raffaele Cattaneo, il Direttore Generale della Regione Lombardia ing. Riccardo Ferrari, il Presidente di FNM (Ferrovie Nord Milano) ing. Norberto Achille, i vertici di Ferrovie Nord: il Presidente arch. Mario Malugani, l’Amministratore Delegato ing. Marco Barra Caracciolo, l’Amministratore Unico di FNING (Ferrovie Nord Ingegneria) ing. Roberto Cerasoli, il RUP (Responsabile Unico del Progetto) ing. Marco Mariani e il Direttore dei lavori ing. Roberto Riva. In poche ore il nuovo deviatoio è entrato perfettamente nella ragnatela di binari. Era Primo piano Legacoop 18 un intervento complesso visto che il deviatoio è in una posizione particolarmente critica rispetto all’esercizio ferroviario ed al layout della stazione Cadorna. In pochi mesi il gruppo CLF trasformerà tutta la stazione Cadorna, grazie alla posa di 46 deviatoi, con nuovi scambi dotati di impianto termico antigelo, per non avere problemi in inverno, e di 159 nuove rotaie per una lunghezza di oltre 5 chilometri. Sotto i binari vengono stesi due tappeti di gomma, per ridurre le vibrazioni quando passano i treni e di conseguenza il rumore. Per l’associazione temporanea d’imprese creata da GCF Generale Costruzioni Ferroviarie Spa e CLF Costruzioni Linee Ferroviarie, la divisione lavori ferroviari del gruppo Unieco di Reggio Emilia, l’importo complessivo dell’appalto è di oltre 40 milioni di euro finanziato dal contratto di servizio tra Regione Lombardia e Ferrovie Nord. “L’ammodernamento ed il potenziamento della stazione Cadorna – spiega Uber Montermini, direttore Italia di CLF – vale da solo circa 11 milioni di euro e si tratta di un cantiere tecnicamente complesso ed innovativo”. Quella che si profila per Milano e per i viaggiatori è una riduzione di oltre sei mesi dei tempi di esecuzione previsti. Una sfida che il gruppo CLF di Bologna, il leader italiano nei lavori ferroviari, tramviari e per le linee metropolitane, ha raccolto impegnandosi nello studio, nella progettazione dell’intervento e di singoli componenti “su misura” . ITACA Gli aspiranti fabers “occupano” la sede di Pordenone Ben 26 gli aspiranti “fabers” accolti il 19 luglio a Pordenone nella sede FAB di via San Francesco, all’interno del 1° “Open Day FAB” organizzato nella città sul Noncello. Lo annuncia la Cooperativa Itaca che lo scorso 29 giugno ha lanciato a Pordenone l’incubatore d’impresa “Faber Academy Box”, realizzato e presentato in occasione delle celebrazioni per il Ventennale di fondazione. “Aver avuto ieri l’opportunità di accogliere 26 embrioni di proposte di progetto è per noi un risultato eccezionale – afferma il preSettori Territori sidente Leo Tomarchio - ma anche inatteso, non tanto nei numeri quanto invece nella qualità delle idee che ci sono state presentate. E per le quali desideriamo ringraziare da subito le ragazze ed i ragazzi che sono venuti in FAB”. FAB è un ‘incubatore d’impresa di seconda generazione, lanciato per raccogliere idee, selezionarle e dare una spinta per tradurle in imprese. Tre i filoni dei futuri progetti ovvero uomo, ambiente, comunità, filoni ai quali i 26 “fabers” presenti ieri si sono perfettamente attenuti. FAB è stato voluto, pensato e realizzato dalla Cooperativa sociale Itaca per la valorizzazione del territorio. Innovativo e unico nel panorama nazionale, è rivolto a persone disoccupate o in forte instabilità lavorativa, e a chi ritiene di avere l’idea giusta. Tornando al successo del primo Open Day FAB, tenutosi ieri nella sede di via San Francesco a Pordenone, se si considera che l’incubatore è stato lanciato il 29 giugno scorso, in soli 20 giorni FAB è riuscito a coinvolgere una trentina di aspiranti “fabers” ed altrettanti progetti. “Siete arrivati da tutto il Friuli Venezia Giulia, qualcuno addirittura da Milano. Grazie per essere stati presenti e per averci scaldato con le vostre idee – prosegue il presidente Tomarchio -. Segno che avevamo visto giusto, che la nostra intuizione ha salde radici nella realtà, che c’è ancora qualcuno, come voi, che ha voglia di scommettere e di portare nuova linfa”. La giornata di ieri è stata funzionale alla presentazione di 26 primi embrioni di progetto, tutti di spessore, una bella sorpresa innanzitutto per la qualità delle idee che sono state sottoposte all’attenzione di FAB. “Abbiamo avuto il piacere assieme ai nostri partner di Dof Consulting di incontrare persone qualificate e con esperienza, con titoli non solo di studio di un certo livello. Siamo orgogliosi – conclude il presidente di Itaca – di aver incontrato persone che abbiano dimostrato di avere voglia di mettersi in gioco”. La convinzione, ed anche l’auspicio di Itaca, è che in vista del 31 agosto 2012 (deadline per la presentazione dei primi progetti) gli aspiranti “fabers” possano crescere ancora. FAB è un progetto che gode della collaborazione di Dof Consulting e del supporto di diversi partner, fra cui Provincia e Comune di Pordenone, Università degli Studi di Imprese Sondaggio Imprese Trento, A.I.C.C.O.N. (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit), DMAV. Dalla maschera al volto – Social Art Ensemble. Per una Cooperativa sociale come Itaca, che nel 2011 ha sfiorato i 35 milioni di euro di fatturato segnando un + 7,8%,, incrementando il numero degli occupati (oltre 1300, l’83% dei quali donne) e dei soci lavoratori (oltre 1000), lanciare un progetto come FAB significa proporre un nuovo modello di mondo e di comunità sociale, coerente con la mutevolezza del contesto economico. CONSORZIO SOLIDARIETÀ SOCIALE Presentata monografia “Una storia capace di futuro” E’ stata presentata il 19 luglio a Parma, nel corso di una conferenza stampa “Una storia capace di futuro” la monografia a cura del Consorzio di Solidarietà Sociale. La pubblicazione, realizzata dal Consorzio Solidarietà Sociale con il contributo di Fondazione Cariparma, intende fornire pratiche e semplici informazioni in relazione ad attività, servizi e progettualità che la rete del Consorzio e delle sue cooperative sociali realizzano in differenti ambiti d’intervento sul territorio di Parma e provincia: disabilità, salute mentale, inserimento lavorativo di persone fragili, infanzia, minori e giovani. “Nonostante i tanti anni di storia infatti c’è sempre bisogno non solo di comunicare ma anche di farsi conoscere e riconoscere” - afferma il presidente del Consorzio Danilo Amadei. Tanti i presenti alla conferenza: Carlo Gabbi, presidente Fondazione Cariparma, l’assessore Manuela Amoretti per la Provincia di Parma, il sindaco Federico Pizzarotti insieme all’ assessore al Welfare Laura Rossi e il direttore generale AUSL Massimo Fabi. “… Le pagine che seguono raccontano attraverso dati, esperienze e progetti questa storia che proprio perché ha dimostrato essere possibile, apre alla speranza di un futuro non solo più giusto, ma anche fraterno” (Danilo Amadei). Primo piano Legacoop 19 PESCE AZZURRO Solidarietà:venerdì ilpranzoofferto ai cittadini di Finale Emilia Il PesceAzzurro fa bene all’Emilia. Quasi 900 kg di pescato freschissimo dell’Adriatico partiranno venerdì 27 luglio alla volta di Finale Emilia per essere cucinati nei campi della Protezione civile e serviti a 1.700 abitanti colpiti dal terremoto. L’iniziativa benefica è di PesceAzzurro, la catena di ristoranti della cooperativa di pescatori Coomarpesca che ha recentemente inaugurato il nuovo punto self-service di Rimini. E anche grazie al successo riscosso immediatamente dal ristorante riminese, così come grazie all’attività consolidata dei self-service di Cattolica, Milano Marittima e dello storico ristorante di Fano, PesceAzzurro ha potuto raccogliere circa 3.500 euro che venerdì saranno devoluti alle popolazioni emiliane terremotate. La campagna di solidarietà si è svolta dal 23 giugno al 22 luglio nei ristoranti della catena: per ogni cliente che ha consumato un pasto, 5 centesimi sono stati destinati da PesceAzzurro alla Protezione civile dell’Emilia-Romagna. La qualità del pescato servito, la valorizzazione del pesce azzurro come alimento tipico romagnolo cucinato secondo la tradizione e la competitività dei prezzi praticati hanno fatto registrare circa Settori Territori 70mila presenze nei quattro ristoranti nel solo mese in cui si è svolta la raccolta di fondi a sostegno dell’Emilia. Il “Menù del cuore” di PesceAzzurro, con due antipasti, un primo, due secondi, un contorno, acqua, vino e pane, è ora in partenza per Finale Emilia. Un mezzo frigorifero di Coomarpesca consegnerà il prodotto freschissimo dell’Adriatico nella mattina di venerdì. A Finale, un rappresentante di PesceAzzurro per ognuno dei 5 campi della Protezione civile seguirà e coordinerà la preparazione e la distribuzione dei piatti, che saranno cucinati dai volontari di Protezione civile con le loro attrezzature. Il pranzo sarà quindi servito a 1.700 persone colpite dal terremoto e ospitate nei campi. Nell’occasione, insieme agli amministratori locali e alle autorità, si terrà la consegna formale della somma raccolta da PesceAzzurro durante la campagna a favore delle zone terremotate. PesceAzzurro Rimini: già 11.000 presenze dall’inaugurazione Il buon pesce dell’Adriatico a prezzi accessibili batte la crisi: ad un mese dall’inaugurazione del nuovo ristorante self-service PesceAzzurro di Rimini, a Miramare, si registrano già più di 11.000 presenze, pari ad oltre 350 clienti serviti ogni giorno. Sono 15 gli addetti al punto di Miramare, con la previsione di poter incrementare lo staff e Imprese Sondaggio Imprese offrire presto lavoro ad ulteriori 6-8 persone. Gli addetti dei punti PesceAzzurro di Rimini e Cattolica sono per la gran parte giovani del territorio riminese. A Cattolica, dove PesceAzzurro è aperto all’interno dell’Acquario dall’aprile del 2009, le presenze registrate quest’anno hanno toccato finora quota 45.000. A queste si sommano, in Romagna, le 26.000 presenze registrate fino ad oggi dal punto PesceAzzurro di Milano Marittima, aperto nell’aprile 2011. Complessivamente lo scorso anno sono stati 210mila i clienti serviti da PesceAz- Primo piano Legacoop 20 zurro in Romagna (400mila contando anche Fano), di cui 130.000 a Cattolica, per un totale di 105 tonnellate di pesce cucinato. I ristoranti sono aperti stagionalmente dal 1° aprile al 31 ottobre e in Romagna impiegano attualmente 50 addetti complessivi. PesceAzzurro: tipicità, cooperazione e solidarietà La formula vincente di PesceAzzurro è unire i principi della cooperazione e della solidarietà, che sin dalla nascita ispirano i pescatori di Coomarpesca, alla valorizzazione del Settori Territori pesce azzurro quale prodotto tipico per eccellenza della riviera adriatica e romagnola, cucinato secondo la tradizione e proposto a prezzi accessibili in modo da far conoscere e apprezzare al maggior numero di persone le proprietà salutari di alici, sarde e saraghine dell’Adriatico, ricche di proteine, vitamine e Omega3. Per favorirne il consumo anche fra i meno giovani, PesceAzzurro ha lanciato in particolare il “Menù solidale”, con prezzi scontati per tutti i clienti iscritti ad un circolo anziani. Imprese Sondaggio Sondaggio 21 OSSERVATORIO SWG Crisi: un’estate all’insegna dello sconforto Portafogli sempre più vuoti e disponibilità finanziaria in calo: questi i presupposti con cui gli italiani affrontano il periodo estivo. E quando pensano al futuro la paura e il pessimismo aumentano Quest’anno, nelle valigie per le vacanze, gli italiani metteranno un bel po’ di pessimismo. Il bilancio familiare degli ultimi dodici mesi parla chiaro: potere d’acquisto molto diminuito e situazione economica decisamente peggiorata. Non solo. Guardare al domani, ormai, crea quasi panico: Primo piano Legacoop Settori Territori gli italiani vedono nettamente in discesa la loro capacità di risparmio e drammaticamente in salita una previsione di spesa più limitata. Questa la cartolina estiva dell’Osservatorio sociale dell’istituto di ricerche SWG che ritrae l’Italia in quello che dovrebbe essere un momento di relax e di recupero mentale, ma che evidenzia, invece, un presente sempre più difficile e un futuro dalle tinte assai poco brillanti. Un anno fa, al rientro delle vacanze, incombeva la crisi sul Governo Berlusconi che da lì a qualche mese avrebbe lasciato il posto ad un nuovo leader, Mario Monti, su cui poggiavano le speranza degli italiani in attesa di concrete soluzioni per uscire da questa pesante recessione. Ma, pur- Imprese Sondaggio Sondaggio troppo, a distanza di un anno la situazione non si può certo dire migliore. Il collare ‘a strozzo’ della crisi tende a stringere sempre di più e sembrano poche le vie d’uscita. Rispetto a luglio scorso, è aumentata del 14% la quota di famiglie che, nel corso degli ultimi dodici mesi, ha visto diminuire sensibilmente il proprio potere d’acquisto. Se nel 2011 a pensarla così era il 18% delle famiglie, ora, ad avere questa sensazione, è ben il 32%. Una situazione, dunque, che continua ad essere drammatica e vede accrescere le difficoltà del Paese, tanto che, in un anno, quasi raddoppia il numero di italiani (passa dall’11 al 21%) che racconta di percepire Primo piano Legacoop 22 la situazione economica del proprio nucleo familiare come molto peggiorata. Tempi assai difficili che sembrano non finire mai. A fronte di un passato grigio e di un presente ormai antracite, agli italiani non resterebbe che sperare nel futuro. Ma il domani, che nella visione attuale risulta poco ottimistico, sta conformandosi attorno a tutte le gradazioni del nero, sia in termini di possibilità di spesa, che di risparmio. La sfiducia degli italiani è tangibile soprattutto per quanto riguarda le previsioni di acquisto: rispetto a luglio 2011 (26%), arriva al 38% la quota di famiglie convinte che, tra un anno, potranno spendere meno Settori Territori rispetto ad oggi, o, forse sarebbe più corretto dire, ancora meno. Non solo: in forza di una previsione così poco rassicurante, l’istinto sarebbe quello di risparmiare per sentirsi un po’ più sereni nell’affrontare sia le spese pianificate, che le emergenze. Ma neanche questo pensiero può far fare sonni tranquilli. Se dodici mesi orsono era poco meno del 30% il numero di famiglie convinte che, a distanza di un anno, sarebbero riuscite a risparmiare, ora questa quota sta perdendo di consistenza. Scende al 21%, infatti, la fetta di Paese che può vantare la rosea previsione di essere capace concretamente di accantonare qualcosa. Imprese Sondaggio