Cooperambiente 2012 Il futuro dell`energia è l`aggregazione
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Cooperambiente 2012 Il futuro dell`energia è l`aggregazione
Anno XXIII - N. 42 - 16 novembre 2012 Primo piano Cooperambiente 2012 Il futuro dell’energia è l’aggregazione In occasione della fiera di Rimini Poletti illustra il ruolo di Legacoop per il protagonismo dei cittadini “Pronti a mettere in campo competenze e reti costruite in questi anni” Anno Internazionale delle Cooperative Legacoop Settori Manchester, capitale mondiale della cooperazione, ha ospitato dal 29 ottobre al 2 novembre una serie di eventi legati alla chiusura dell’Anno Internazionale delle Cooperative: l’Assemblea Generale straordinaria dell’ICA, l’EXPO Globale Cooperativa e Co-operatives United, eventi organizzati dall’Alleanza Internazionale delle Cooperative, dal Cooperative Group e da Cooperatives UK. Da oggi anche le cooperative di servizi e le cooperative sociali con più di 250 occupati potranno ricorrere alla concessione di garanzie collettive fidi che agevoleranno il loro accesso al credito. Cooperfidi Italia, Consorzio nazionale di garanzia fidi delle Centrali cooperative, ha infatti deliberato di avvalersi delle norma che consente di ampliare la propria ... Pieno accordo e conver- Il Consiglio di Amministragenza di obiettivi da parte ... zione di Unipol Gruppo ... a pagina 2-5 A Manchester la chiusura ufficiale delle celebrazioni Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 15 novembre 2012 alle ore 12,30 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Credito Cooperfidi Italia amplia il proprio raggio di attività Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Lega Pesca Tonno rosso, quota a riconversione facoltativa ferrettare Territori Lombardia Qualificazione occupazione femminile Imprese leggi Gruppo Unipol Approvati i risultati dei primi nove mesi 2012 Sondaggio Osservatorio SWG L’immagine in caduta libera della politica La Commissione Pari Op- Per la maggioranza dei citportunità Legacoop ... tadini i politici, sono ... Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Il futuro dell’energia è l’aggregazione In occasione di Cooperambiente Poletti illustra il ruolo di Legacoop per il protagonismo dei cittadini “Pronti a mettere in campo competenze e reti costruite in questi anni” I cittadini? Devono essere al centro delle nuove strategie energetiche per il Paese. E per raggiungere questo obiettivo occorre favorirne l’aggregazione. Una sfida per la quale Legacoop è pronta a mettere in campo sia le proprie competenze sia le reti costruite in questi anni. Il presidente di Legacoop nazionale Giuliano Poletti, alla vigilia dell’inaugurazione della quinta edizione di cooperambiente, il salone dell’offerta cooperativa di energia e servizi per l’ambiente, fa il punto sulle scelte fondamentali per costruire un futuro sostenibile e di sviluppo sul tema imprescindibile dell’energia e sul ruolo che in questa sfida la cooperazione può giocare, per il bene del Paese. “In questo momento – spiega – è in corso una transizione energetica che sta producendo inevitabili diseconomie e inefficienze”. A che cosa sono dovute e come vi si può far fronte? “Stiamo passando da un sistema fortemente centralizzato a un sistema sempre più distribuito e decentrato. è necessario includere nei processi decisionali anche i nuovi soggetti che si stanno affacciando sul mercato dell’energia grazie al cambiamento introdotto in particolare dalle energie rinnovabili. Questo in particolare vuole essere il contributo di Legacoop”. genza di favorire aggregazioni di utenti anche in forma cooperativa, che già operano con successo come dimostrano le decine di cooperative del sole”. In quale direzione? “Passiamo da una governance verticale e centralizzata come quella delle energie fossili a un paradigma decentrato e orizzontale. Sarebbe interessante se il Governo si facesse promotore attivo di un dialogo tra i soggetti che si stanno affacciando e i player delle utilities per accelerare il cambiamento. È necessario considerare l’empowerment del consumatore come una priorità che ha bisogno soprattutto di semplificazione amministrativa e regolatoria, strumenti dedicati e risorse”. Uno dei problemi più sentiti da famiglie e imprese resta però il costo dell’energia. “È urgente, infatti, operare un contenimento della bolletta energetica attraverso l’accelerazione dello scorporo delle rete GAS; la pulizia delle voci improprie della bolletta elettrica con il trasferimento sulla fiscalità generale; l’aumento della competitività del mercato elettrico favorendo l’entrata di nuovi soggetti aggregatori di domanda, consentendo loro di operare da subito nel mercato tutelato tramite l’Acquirente Unico”. Come può essere utile Legacoop a questa evoluzione? “Noi siamo disponibili a collaborare, anche attivando concrete sperimentazioni che coinvolgano soggetti aggregatori già esistenti come la cooperazione dei consumatori o di abitanti, che insieme contano oltre 10 milioni di soci. Sottolineiamo anche l’ur- Finora abbiamo parlato soprattutto di produzione di energia, che non è però l’unica leva possibile. “Accanto alla remunerazione della capacità di produzione si potrebbero introdurre anche formule di remunerazione della capacità di efficientamento programmato della domanda e della offerta di tanti piccoli produttori di risorse energetiche distribuite (DER)”. Avete parlato anche di una campagna straordinaria per l’efficienza energetica. “Sì, e chiediamo che questo sia fatto in via prioritaria per tutti gli edifici della P.A., consentendo anche alle singole amministrazioni di chiedere a privatiofferte globali per contratti di servizio energetico dove gli interventi di efficientamento vengano realizzati con investimenti dei privati stessi, i quali rientreranno con i risparmi ottenuti sulle bollette energetiche. Questa tipologia di intervento consentirebbe non solo di partire da subito con migliaia di interventi ma anche di superare i problemi legati alle logiche del patto di stabilità per gli Enti Locali”. Giuliano Poletti a Cooperambiente con il Ministro Corrado Passera Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano L’offerta cooperativa per l’ambiente 3 Si è chiusa a Rimini l’edizione 2012 di Cooperambiente In vetrina imprese, servizi, progetti e tecnologie dalla galassia Legacoop che puntano sulla sostenibilità Mondo cooperativo e green economy, un binomio che funziona e che dà buoni frutti. Lo ha confermato anche quest’anno Cooperambiente, una vetrina targata Legacoop per le imprese cooperative, i servizi, i progetti e le tecnologie che puntano sul rispetto dell’ambiente. Una proposta eterogenea che ha offerto ai visitatori della fiera una panoramica sull’economia sostenibile del futuro. Ad attirare l’attenzione ad esempio è stato Eco Courts, un progetto europeo per favorire la nascita di cortili ecologici, luoghi in cui offrire agli abitanti suggerimenti e strumenti per l’adozione di stili di vita sostenibili basati sul risparmio di acqua, energia e materie prime. Per tre anni vi lavoreranno fianco a fianco Legacoop Nazionale, Legacoop Abitanti e Legacoop Consumo insieme a Comune di Padova e le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna. Anche Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop, era presente per promuovere le opportunità offerte a sostegno delle iniziative green delle cooperative. Coopfond infatti concorre alla nascita di nuove imprese e alla crescita di quelle esistenti attraverso la partecipazione temporanea al capitale e la concessione di prestiti. Tra i settori più frequentati dai progetti finanziati spicca proprio quello ambientale, in particolare la produzione di energia e calore dalle biomasse. Punta invece al miglioramento della raccolta differenziata della plastica l’iniziativa presentata da Idealservice: un’evoluzione del tradizionale sistema per gli enti locali. “Differenziata 2.0”, questo il nome del progetto, utilizza scanner ottici per separare in modo efficiente le diverse componenti del rifiuto plastico, destinate al recupero per nuovi prodotti. Tra i protagonisti della manifestazione c’era anche Eco 2000, cooperativa bolognese che ha illustrato le sue attività nel campo del recupero rifiuti, gestione dei processi ambientali e bonifiche, approfondendo il funzionamento dei suoi impianti e le pro- spettive commerciali. Di particolare interesse le sue linee di lavoro per le bonifiche di aree contaminate, demolizioni, studi di impatto ambientale e di fattibilità. Manutencoop, gruppo cooperativo player italiano numero uno per il Facility Mangement, ha portato in fiera le sue soluzioni per la riqualificazione energetica degli immobili. Il risultato? Una migliore classificazione energetica degli edifici e una riduzione della spesa energetica fino al 60%, con conseguente rivalutazione dell’immobile. Ha raccolto in pieno la sfida della sostenibilità anche Cpl Concordia, multiutility cooperativa nata a Concordia sulla Secchia (Mo) che offre il suo know how nella manutenzione degli impianti, compresi quelli a energie rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, geotermia, sfruttamento biogas, eolico), cogenerazione e trigenerazione. E sempre nel campo dell’energia pulita, il fotovoltaico riveste sempre un ruolo di primo piano. A Cooperambiente ha portato la sua esperienza la Cellini Gtc, capofila dei lavori per uno dei maggiori impianti fotovoltaici realizzati da un ente pubblico, quello di Cavriglia (Ar). Un parco da 19 Mw composto da circa 70mila pannelli. Da re- cord la produzione, la potenza e il risparmio di emissioni. Presente con un suo stand anche Cefla Impianti, storica realtà imolese oggi impegnata anche nella realizzazione di innovativi sistemi impiantistici per produzione e recupero di energia, in particolare da fonti alternative e rinnovabili tra cui tecnologie per la valorizzazione di biomasse, purificazione del biogas a biometano e bioraffinerie. Non poteva mancare in fiera BTicino, capofila del Gruppo Legrand in Italia e specialista globale delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio. La cooperativa ha scelto di promuovere i temi della sostenibilità, introducendo tra le altre cose l’Lca, un procedimento di valutazione del carico ambientale nel ciclo di vita del prodotto attraverso l’identificazione delle materie prime usate e delle emissioni. Telecontrollo, monitoraggio ambientale e cogenerazione sono i filoni su cui si è specializzato Ceif, che ha presentato alcune delle sue realizzazioni: il cogeneratore di Imola, i termovalorizzaotori di Forlì e Ferrara, il depuratore Wasserfeld di Monguelfo (Bz) e numerosi impianti fotovoltaici in tutta Italia. Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano I servizi ecologici sono invece al centro dell’attività de L’Olmo, cooperativa sociale riminese di tipo B, che offre a persone appartenenti alle fasce deboli e a rischio emarginazione una concreta opportunità di inserimento lavorativo. Opera nell’ambito dell’igiene ambientale, progettazione, realizzazione e manutenzione del verde, arredo urbano ed energia alternativa. Il mondo dell’energia pulita e del risparmio energetico sono al centro dell’attività di ReEnergy, cooperativa di Scisciano (Na) che si è specializzata nella produzione di energia da biomassa, fotovoltaco, solare termico e cogenerazione, con tecniche d’avanguardia messe a punto in collaborazione con il mondo della ricerca scientifica. I servizi ecologici, in tutte le loro declinazioni, sono parte significativa dell’attività del gruppo reggiano Coopservice. Dalle pulizie civili e industriali alla sanificazione degli ospedali, dalla gestione e lavaggio della biancheria ospedaliera alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. È la società con maggior numero di brevetti negli Usa e con primati in ogni area tecnologica. Anche IBM, società di innovazione al servizio delle imprese in tutto il mondo, ha partecipato a Coooperambiente portando la sua esperienza nella costruzione e attuazione di piani di innovazione con i clienti per trasferire loro un reale valore di business. È la ricerca invece la dimensione di Icie, l’Istituto cooperativo per l’innovazione. Ricerca che rappresenta l’asso nella manica per crescere nell’ottica dello sviluppo so- 4 stenibile. Punto di forza di Icie è la capacità di sviluppare progetti applicati in cooperazione con imprese, centri di ricerca nazionali e internazionali ma anche consulenze e assistenza tecnica agli enti locali. Anche l’agricoltura si fa sostenibile con Promosagri, che in Romagna ha costituito uno dei raggruppamenti di aziende agricole più grandi a livello nazionale ed europeo. La cooperativa coltiva così appezzamenti di grandi dimensioni con metodi di agricoltura integrata e biologica. Tra i progetti realizzati, anche la rinaturalizzazione di 100 ettari di terreno con siepi e boschi e aree umide. Un sistema di raccolta dei rifiuti con cassonetti intelligenti e un’innovativa rete sensoriale che misura il benessere negli ambienti. Questi i due progetti presentati in fiera da Idea, spin-off nata dall’iniziativa di tre studenti di ingegneria di Ancona, che nel 2006 ha vinto il concorso per idee imprenditoriali eCapital. Economia e ambiente crescono insieme anche per Ccpl, tra i maggiori gruppi cooperativi multibusiness italiani. Organizzata in sei grandi aree di attività, Ccpl ha da sempre avuto propensione per l’innovazione e la ricerca per lo sviluppo di nuove opportunità imprenditoriali, anche nel settore green. È sbarcata a Cooperambiente anche Spes, fondata a Fabriano nel 1997 da un gruppo di giovani professionisti e da subito attiva nell’utilizzo di tecnologie altamente innovative. La cooperativa ha illustrato i suoi servizi specialistici di progettazione e consulenza nei settori elettronica e informatica. Festeggia quest’anno 30 anni di attività la cooperativa Scalvenzi di Pontevico (BS), specializzata in macchinari per il settore dei servizi ecologici. Oggi si concentra su compattatori per carta e rifiuti, presse stazionarie, attrezzature per la raccolta urbana dei rifiuti e stazioni di travaso. Infine non poteva mancare in fiera la cooperativa che ha realizzato il miglior edificio sostenibile 2010: il Nido di Cornelia. Si tratta di Alba Progetti, impresa di Imola di quattro progettisti e ingegneri specializzati in progettazione integrata e sostenibile. Dopo il successo del Nido di Cornelia, Alba ha indirizzato la sua attività nella realizzazione di edifici pubblici scolastici in legno a elevate prestazione energetiche e comfort. Stand a Cooperambiente 2012 Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 5 Gli Stati generali della Green Economy contro la crisi economica e ambientale Legacoop Servizi per il terzo anno a Ecomondo per promuovere due appuntamenti sul tema Per il terzo anno consecutivo Legacoop Servizi ha partecipato a Cooperambiente con un proprio stand e, quest’anno, anche tra le organizzazioni promotrici degli Stati Generali della Green Economy, che nelle giornate del 7 e 8 novembre, alla presenza del Ministro dell'Ambiente e del Ministro dello Sviluppo Economico, hanno elaborato 70 proposte 'green', contenute nel Programma di sviluppo di una green economy, per rispondere alla doppia crisi italiana, economica e ambientale. Legacoop Servizi, nell’intendo di continuare l’attività di approfondimento e confronto in merito alla vicenda della legislazione sui servizi pubblici locali, sulla cui tematica l’associazione ha organizzato, sempre presso Ecomondo, i due convegni, nel 2010 e nel 2011, ha organizzato anche per questa edizione, con il contributo di alcune cooperative associate e in collaborazione con l’associazione regionale Legacoop Servizi Emilia Romagna, un interessante e partecipato incontro con alcuni dei principali soggetti istituzionali, associativi e imprenditoriali che operano nel settore. Il convegno di quest’anno, tenutosi nella mattinata di venerdì 9 novembre, dal titolo “La normativa sui servizi pubblici locali dopo la sentenza della Corte Costituzionale: quale futuro? Situazione e prospettive nella filiera rifiuti”, coordinato da Alberto Armuzzi, Presidente Legacoop Servizi Emilia Romagna, è stato introdotto dall’intervento dell’avvocato Emilia Giulia Di Fava, esperta in normativa sui servizi pubblici locali, che, illustrando il quadro regolatorio e le novità legislative che oggi interessano il settore, ha dettato le linee guida sulle quali si è poi sviluppata la discussione tra i relatori, Fabrizio Bolzoni, responsabile del Settore Igiene-Servizi Integrati-Ecologia di Legacoop Servizi, Gianluca Cencia, Direttore di Federambiente, Vito Belladonna, Direttore Atersir-Agenzia d’ambito della regione Emilia Romagna e Primo piano Legacoop Marco Calaresu, FISE Confindustria. I lavori sono stati conclusi dal Presidente di Legacoop Servizi, Ferdinando Palanti, il quale ha sottolineato l’interesse storico delle cooperative associate per questi servizi, ribadendo l’impegno dell’associazione sul tema, poiché, “nonostante le difficoltà esistenti emerse durante il convegno, è nel DNA delle cooperative farsi carico delle questioni legate al territorio nel quale operano”. “Noi crediamo che la cooperazione – ha spiegato nell’intervento conclusivo Ferdinando Palanti - può avere un proprio ruolo in questo settore, c’è però bisogno di una vera liberalizzazione e di una normativa certa e definita, poiché un’impresa per stare nel mercato ha bisogno di regole certe. Finché questo settore non viene considerato come di forte rilevanza industriale non sarà possibile trovare le giuste soluzioni. I soggetti interessati, sia del settore pubblico che privato, dovrebbero perciò collaborare per la realizzazione di una cultura condivisa attraverso cui arrivare alla formulazione di norme che creino le condizioni alle imprese per operare ed investire a livello nazionale ed internazionale. L’impresa Settori Territori cooperativa è affezionata a questo settore, oltre che per l’importanza del business, soprattutto per il ruolo che il cittadino può assumere di coinvolgimento e partecipazione attiva nella gestione del ciclo dei rifiuti del territorio in cui vive. La nascita dell’Alleanza delle Cooperative Italiane rappresenta inoltre un ulteriore occasione per la cooperazione dei servizi per continuare ad affrontare e sviluppare insieme le cruciali questioni legate al settore dei servizi pubblici locali. Concludo con la speranza che all’appuntamento del prossimo anno, avendo a disposizione una normativa certa e definita, potremo finalmente fare un importante passo avanti e parlare concretamente dell’attuazione dei servizi e delle azioni da affrontare per questo importante settore”. La presenza e le iniziative di Legacoop Servizi a Ecomondo 2012, nella cornice di Cooperambiente, sono state possibili anche grazie al contributo di un gruppo di associate – Formula Ambiente, Coopservice, Coop. Brodolini, Multiservice, Astra Ecologia, Transcoop, Copura - cui va il ringraziamento dell’associazione, così come si ringrazia il Consorzio Nazionale Servizi per il supporto tecnico. Imprese Sondaggio Primo piano 6 AManchestersichiudel’AnnodelleCooperative Cerimonia finale in Inghilterra delle celebrazioni con l’assemblea straordinaria dell’ICA (International Cooperative Alliance), l’ICA Expo e Co-operatives United Manchester, capitale mondiale della cooperazione, ha ospitato dal 29 ottobre al 2 novembre una serie di eventi legati alla chiusura dell’Anno Internazionale delle Cooperative: l’Assemblea Generale straordinaria dell’ICA, l’EXPO Globale Cooperativa e Co-operatives United, eventi organizzati dall’Alleanza Internazionale delle Cooperative, dal Cooperative Group e da Cooperatives UK. Alcuni dati offrono immediatamente il quadro: 11.800 visitatori, 150 workshop, 88 paesi rappresentati, 171 espositori cooperativi presenti all’ICA Expo, 521 volontari che, con il loro lavoro, hanno contribuito alla buona riuscita degli eventi. Il 31 ottobre si è svolta l’Assemblea straordinaria ICA, aperta dalla Presidente Pauline Green, che nel suo intervento introduttivo ha sottolineato l’importanza del 2012 e quanto, in tutto il mondo, l’uso del logo comune e gli eventi organizzati abbiano avuto un impatto positivo. Infatti grazie all’opportunità offerta dalle Nazioni Unite il movimento cooperativo internazionale ha ricevuto importanti riconoscimenti quest’anno ed un’ accresciuta visibilità, sia nei singoli paesi che a livello internazionale. L’anno internazionale ha anche rappresentato un momento di coesione tra i cooperatori di tutto il mondo, che hanno colto l’occasione del 2012 per riflettere sul ruolo, attuale e futuro, delle cooperative, sulle sfide che la cooperazione ha di fronte nelle varie aree di un mondo in rapida trasformazione e sempre più interconnesse e su come essere più incisivi sulla scena internazionale, alla luce del contributo socio-economico del movimento cooperativo nei vari settori di attività e in tutti i Paesi, sviluppati, in via di sviluppo, emersi o emergenti. Primo piano Legacoop La Presidente dell’ICA ha inoltre ricordato che, sebbene il 2012 sia stato segnato dal persistere della crisi economica e dalla recessione che sta colpendo molti paesi , le cooperative, nonostante le difficoltà, hanno avuto performance migliori di altre tipologie d’impresa, tutelando l’occupazione ed identificando risposte innovative ai bisogni delle persone. La Presidente ICA, tuttavia ha posto la domanda ai delegati come mai nonostante tutti i riconoscimenti internazionali non vi sia un cooperatore nel B20 (il braccio imprenditoriale del G20) come mai non vi sia un cooperatore nelle istituzioni finanziarie internazionali. La voce di oltre un miliardo di cooperatori e cooperatrici, deve essere ascoltata, la forza sociale ed economica del movimento cooperativo, così ampiamente riconosciuta, deve pesare di più. Quindi la necessità di “capitalizzare” l’Anno Internazionale delle cooperative , lanciando una decade cooperativa. Tra gli interventi della cerimonia di apertura dell’Assemblea Generale il Direttore Generale della Fao, Josè Graziano da Silva ha enfatizzato il ruolo delle cooperative nel costruire un mondo migliore e quanto esse meritino l’attenzione internazionale. Il Direttore Generale della FAO ha chiesto al movimento cooperativo internazionale di lavorare insieme per sconfiggere la fame nel mondo (oggi 868 miSettori Territori lioni di persone ne sono afflitte) ed ha caldeggiato la proposta di lavorare affinché il movimento cooperativo internazionale possa ricevere il Premio Nobel per la Pace, come proposto a Quebec da Roberto Rodrigues, ex presidente ICA e Ambasciatore Straordinario FAO per le Cooperative, che a Manchester è stato insignito del premio Rochdale. Monique Leroux, CEO del Gruppo Desjardins, ha presentato con l’ausilio di un filmato, il Summit Internazionale delle Cooperative, organizzato a Quebec City dalla cooperazione canadese dall’8 al 11 ottobre, sottolineando il successo dell’evento e la volontà della cooperazione canadese di organizzare, nel 2014, una seconda edizione del Summit, affinché esso possa diventare un appuntamento biennale di riflessione strategica, una sorta di “Forum di Davos” cooperativo. Monique Leroux ha consegnato ufficialmente alla PresiImprese Sondaggio Primo piano 7 dente Pauline Green la dichiarazione approvata dai partecipanti al Summit di Quebec City. Il Presidente del Gruppo Bancario Cooperativo della Gran Bretagna, Paul Flowers ha presentato il Fondo Globale Cooperativo per lo Sviluppo, sostenendo che il Fondo per lo sviluppo potrà rappresentare un eredità tangibile dell’Anno Internazionale delle Cooperative. Flower ha evidenziato che il movimento cooperativo internazionale ha l’obbligo morale e la responsabilità di lavorare con i cooperatori delle aree più povere del mondo, affinché le cooperative di questi Paesi possano diventare forti e vibranti come le cooperative dei paesi sviluppati. Nella sessione pomeridiana dell’Assemblea Generale, dedicata ai temi statutari, i delegati hanno approvato il documento che traccia le linee guida per una decade cooperativa (http://2012.coop/en/blueprint). L’obiettivo del Blueprint per la decade cooperativa è quello di fare dell’impresa cooperativa la forma societaria a più rapida crescita nel mondo entro il 2020, leader nella sostenibilità economica, sociale ed ambientale ed è centrato su 5 temi strettamente connessi: la Partecipazione, la Sostenibilità, l’Identità, la Capitalizzazione e la Legislazione. Il documento contiene una serie di raccomandazioni. Per promuovere la diversità, l’efficacia e la versatilità del modello d’impresa cooperativa, le cooperative devono restare vicine ai loro soci ed identificare i loro bisogni emergenti. Il documento sottolinea che le cooperative hanno bisogno di essere più centrate sulla loro missione e sui loro valori e comunicare di più e meglio la distintività cooperativa. Per fronteggiare le sfide imprenditoriali si raccomanda di unire le forze e for- INTERVENTO giare alleanze e partnership con altre cooperative. Nell’adattarsi al cambiamento, le cooperative dovranno porre particolare attenzione ai temi della governance e della capitalizzazione , nel documento si raccomanda di migliorare i processi gestionali e la partecipazione attiva dei soci, utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione, sviluppare nuovi strumenti finanziari ed avere un dialogo costruttivo con le istituzioni nazionali ed internazionali. Sforzi ulteriori devono essere fatti sul versante politico per avere maggiore voce e peso. Il modello d’impresa cooperativo ha dimostrato la sua sostenibilità e la sua capacità di avere successo in tutto il mondo, un riconoscimento che consente di intervenire con maggiore forza sulla scena internazionale. Questa nuova realtà richiede una maggiore visibilità dei successi cooperativi e di far conoscere di più le risposte originali alle sfide del capitalismo. I delegati hanno votato il trasferimento di sede degli uffici dell’ICA Globale da Ginevra a Bruxelles, presso la sede di Cooperatives Europe e, su proposta della Presidente Green i delegati hanno votato, all’unanimità, che, tra le varie forme giuridiche esplorate, in conformità con la legislazione belga, ICA globale abbia lo statuto di associazione internazionale senza scopo di lucro. I delegati hanno eletto Marta Una riaffermazione importante del ruolo fondamentale della cooperazione Giorgio Bertinelli, Vicepresidente di Legacoop Nazionale Questa è stata una grande iniziativa del mondo cooperativo internazionale, perché per la prima volta, e non so quando succederà di nuovo, la cooperazione ha avuto dalle Nazioni Unite la responsabilità dell’Anno internazionale della cooperazione e quindi un riconoscimento del ruolo che questo mondo può esercitare in tutto il mondo. Nell’incontro organizzato a Manchester abbiamo potuto ascoltare un apprezzato intervento della Presidente dell’Alleanza Internazionale delle Cooperative, Pauline Green, che ha saputo dare una sintesi Primo piano Legacoop efficace di come il mondo cooperativo si stia muovendo in tutto il mondo, pur sapendo che, ovviamente, la cooperazione ha caratteristiche molto diverse da nazione a nazione. Fondamentale è stato il fatto che, in quella sede, siamo riusciti a riaffermare per l’ennesima volta il ruolo fondamentale della cooperazione: e questo consente a tutto il movimento cooperativo, pur con le differenze cui ho fatto cenno, di avere delle caratteristiche unitarie. La possibilità che noi intravediamo, in questo modo, è anche di riuscire a far Settori Territori sviluppare la cooperazione e quindi gli occupati nelle cooperative, anche nei paesi del mondo più poveri nei quali è più difficile organizzare questo tipo di iniziativa imprenditoriale. Imprese Sondaggio Primo piano Sosa Heisele , Presidente dell’Università Cooperativa del Paraguay come componente del Board ICA. Sul versante della ristrutturazione interna i delegati hanno approvato che due comitati tematici, quello della Comunicazione e delle Risorse Umane vengano trasformati in Gruppi di lavoro , che il Comitato di Eguaglianza di Genere e quello della Ricerca mantengano lo status di Comitati Tematici e che venga creato un nuovo comitato tematico dedicato alla Legislazione Cooperativa. Hanno partecipato agli eventi di Manchester il Vice Presidente di Legacoop, Giorgio Bertinelli, la Presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop, Dora Iacobelli, la Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee, Stefania Marcone; il Responsabile Ufficio Innovazione-Energia, Vanni Rinaldi; il Presidente di Legacoop Abitanti, Luciano Caffini; Enrico Migliavacca, Vicepresidente Vicario e Coordinatore di ANCC-COOP e Renata Ugazzi, Responsabile Relazioni internazionali di ANCC-COOP; Simona Caselli, Presidente Legacoop Reggio Emilia con una delegazione di giovani cooperatori di Coop Nordest (Elisabetta Montanari, Daniela Marinangeli, Viviana Monti, Luca Drigo e Stefano Minin); Luisa Pilo, di Scuola Coop; Mauro Giordani e Silvia Barberini in rappresentanza della Fondazione Ivano Barberini; Roberta Trovarelli, Responsabile Internazionale Legacoop Emilia Romagna ed una delegazione di Generazioni Emilia Romagna (vedi la composizione nella notizia specifica). Per maggiori informazioni sugli eventi di Manchester si può consultare il sito: (www.manchester2012.coop/live) Primo piano Legacoop 8 Il “Gender Forum” L’intervento di Dora Iacobelli in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane “È tempo di costruire un network europeo di donne cooperatrici partendo dalla Conferenza Europea organizzata a Roma nel 2010 presso il Cnel in collaborazione con Co-operatives Europe e con il contributo di sei organizzazioni cooperative europee. È intenzione degli organismi di parità che fanno capo all’Alleanza Cooperative Italiane lavorare insieme ad un progetto europeo e programmare appuntamenti periodici per confrontare buone pratiche maturate dai diversi sistemi cooperativi europei e formulare proposte comuni da sottoporre ai governi nazionali e alla Commissione Europea”. La proposta è stata avanzata da Dora Iacobelli, Presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop, intervenuta, in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, al Gender Forum, la sessione dedicata alle tematiche di genere organizzata da Co-operatives United che si è tenuta a Manchester il 31 ottobre. L’iniziativa ha favorito un approfondimento sulle tematiche relative allo squilibrio di genere nel mercato del lavoro e al ruolo delle donne, con particolare riferimento alla presenza femminile nelle imprese cooperative. “Il basso livello di occupazione femminile è uno dei maggiori problemi nel mercato del lavoro italiano, ma l’esperienza cooperativa in termini di occupazione femminile, è un esempio dissonante” -ha affermato Iacobelli. Per quanto riguarda la realtà italiana, ha spiegato, l’ultima rilevazione dati effettuata dalle tre centrali cooperative sulla situazione dell’occupazione femminile nelle cooperative, segna un buon punto di partenza. Le donne rappresentano, infatti, il 53% degli occupati e la percentuale sale oltre il 60% in alcuni settori, come il settore sociale. “Un buon punto di partenza per un percorso già avviato” -ha detto- “che punta ad accrescere la presenza delle donne in posizioni di responsabilità all’interno delle imprese, a partire da pratiche concrete come il riequilibrio di genere nei Consigli di Amministrazione delle cooperative”. Le cooperative, ha inoltre sottolineato, garantiscono contratti di lavoro stabile, attenSettori Territori zione alle esigenze di conciliazione tra vita e lavoro in particolari periodi della vita familiare o per la maternità e realizzano buone pratiche offrendo spesso servizi eccellenti per l’infanzia, la disabilità, gli anziani, lavori ricoperti maggiormente da donne. Iacobelli ha quindi ricordato l’impegno dell’Alleanza delle Cooperative nella promozione di progetti per il miglioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e delle socie delle cooperative e per la valorizzazione del contributo femminile alla vita delle imprese. In particola ha segnalato i seguenti progetti avviati o in corso di realizzazione: Progetto AGCI “Per lo sviluppo della dirigenza istituzionale femminile” Il Progetto avviato dall’Associazione delle Cooperative Italiane (AGCI) consiste nello sviluppo di un percorso volto alla valorizzazione delle donne all’interno delle imprese cooperative aderenti e dell’organizzazione a tutti i livelli. Un percorso che nasce e si sviluppa intorno alle esperienze più significative già realizzate dalle cooperatrici nei vari settori economici e territori, nella convinzione che l’affermazione delle pari opportunità debba coinvolgere sia la componente femminile che quella maschile dell’organizzazione. L’iniziativa ha preso avvio ufficiale dalla Conferenza Europea del 2010, promossa da Legacoop e AGCI, ed ha avuto uno slancio ulteriore con la nascita del Coordinamento Donne AGCI. Progetto Confcooperative “FIL,Famiglia Impresa Lavoro” Il progetto FIL è un percorso di Confcooperative, che si colloca nell’ambito di una più complessiva strategia per favorire la conciliazione fra lavoro e famiglia: attraverso lo sviluppo di un sistema virtuoso che va dai soci alla cooperativa, dalla cooperativa al siImprese Sondaggio Primo piano 9 stema confederale e viceversa valorizzando le differenze, dei ruoli, delle competenze, delle dimensioni dell’impresa e delle relazioni di appartenenza. L’assunto è che la realizzazione del lavoratore, in particolare donna, e lo sviluppo dell’impresa cooperativa si raggiungono grazie a soluzioni di creazione d’impresa, di mutualità, di benessere di socie e soci attente alla promozione di una cultura family friendly. nile nei consigli di amministrazione delle cooperative e negli organismi di direzione delle strutture di rappresentanza delle imprese stesse. Progetto Legacoop “Valorizzazione delle risorse umane in ottica di genere” Una delegazione di giovani cooperatori di Legacoop Emilia Romagna ha partecipato a “Cooperatives United”, l’evento di chiusura mondiale dell’Anno Internazionale ONU delle Cooperative che si è tenuto dal 29 ottobre al 2 novembre a Manchester, “culla” della cooperazione mondiale. La delegazione di Generazioni Emilia Romagna era composta da: Chiara Bertelli, Portavoce Generazioni Emilia Romagna; Federica Protti, Legacoop Rimini; Marcello Cappi, Legacoop Modena; Rudy Gatta, Legacoop Ravenna; Andrea Benini, Legacoop Ferrara; Simone Fabbri, Cooperare con Libera Terra; Morena Bedogni, Coop Gulliver; Enrico De Sanso, Coop San Vitale (RA); Biljana Prijic, Coop Kitchen; Luca Stanzani, Manutencoop; Francesca Zarri, Ancpl; Roberto Cardinale, Legacoop Forlì. Generazioni Emilia-Romagna ha partecipato al “Big Debate”, il dibattito conclusivo moderato dalla nota giornalista della BBC Steph McGovern a cui hanno partecipato alcuni tra i maggiori esponenti del mondo cooperativo tra cui Pauline Green, Presidente dell’Associazione Internazionale delle Cooperative. In particolare i giovani cooperatori emiliano-romagnoli hanno chiesto ai massimi rappresentanti delle cooperative mondiali quale fosse la strategia per diffondere il “brand” coope- Legacoop ha avviato un percorso di implementazione di politiche e strumenti per la valorizzazione della risorsa umana donna, cui hanno aderito 17 cooperative e che è attualmente in fase di realizzazione in 14 di esse appartenenti a quattro settori: Sociale, Servizi, Costruzioni, Grande Distribuzione. Obiettivo dell’intervento di formazione/consulenza è: 1) far acquisire consapevolezza del significato oggi di Pari Opportunità per la competitività delle imprese, in termini di qualità, benefici e costi della non applicazione di specifiche politiche/strumenti in tal senso; 2) dare strumenti operativi per una maggiore qualità dell’organizzazione; 3) mettere a sistema la valorizzazione delle Risorse Umane in ottica di genere all’interno della complessiva organizzazione aziendale; 4) valutare e monitorare periodicamente il percorso. L’intervento prevede anche la formazione all’empowerment delle donne per rafforzare la valorizzazione di sé e il percorso di crescita professionale e personale. Altri strumenti importanti per lo sviluppo di politiche per le pari opportunità, ha aggiunto infine la Iacobelli, sono i codici di comportamento adottati dalle organizzazioni imprenditoriali e dalle imprese. In Italia la Carta per le pari opportunità, e l’uguaglianza nei luoghi di lavoro è stata promossa e supportata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e sottoscritta dalle organizzazioni che fanno capo all’Alleanza delle Cooperative Italiane e da molte tra le cooperative associate. Allo stesso tempo, ha ricordato, le Centrali Cooperative Italiane hanno lavorato per l’introduzione di linee guida e quote minime di presenza femmiPrimo piano Legacoop Generazioni Legacoop: i giovani cooperatori partecipano al “Big Debate” che ha concluso la rassegna di Manchester Settori Territori rativo nel mondo nei prossimi anni, in modo da intercettare tutte quelle istanze che provengono dai giovani e per rilanciare un nuovo tipo di economia. La delegazione emiliano-romagnola, inoltre, ha contribuito ai seminari attraverso un workshop dal titolo: “Co-operative Rights: Inter-generational exchange, participation and membership”. Sul palco dei relatori sono saliti Chiara Bertelli, portavoce di Generazioni Emilia-Romagna, e Roberto Cardinale, delegato di Generazioni Emilia-Romagna ai rapporti internazionali. La prima ha riportato il lavoro svolto negli ultimi cinque anni dal gruppo sui temi di intergenerazionalità, partecipazione e guidee linea per migliorare i problemi connessi a questi temi, mentre il secondo ha coinvolto il pubblico per condividere idee e verificare se il problema intergenerazionale è sentito nei diversi paesi. La delegazione dei giovani cooperatori ha deciso di finanziare personalmente e integralmente la propria partecipazione a Manchester, in modo da non gravare sui budget cooperativi e per marcare l’impegno in spirito volontario che accompagna la professionalità del proprio contributo ai lavori dell’ICA. Le Nazioni Unite hanno sancito il 2012 quale Anno Internazionale delle Cooperative, al fine di evidenziare il lavoro che ogni giorno 1 miliardo di soci in ogni angolo della terra svolgono in forma cooperativa per migliorare la propria vita e quella della propria comunità. L’Associazione Internazionale delle Cooperative ha scelto di promuovere Co-operatives United (l’evento di chiusura di quest’anno) proprio a Manchester, la città in cui nacque la prima cooperativa al mondo. Il risultato del workshop è stato positivo, definendo un percorso di collaborazione dalle americhe alle Indie tra giovani cooperatori sul tema. Nel corso della convention di Manchester 10.000 persone hanno partecipato agli oltre 200 eventi in programma, tra seminari, laboratori per scuole, visite alla cooperative di Rochdale (la prima al mondo), conferenze e dibattiti. Più di 4.000 i delegati internazionali. Imprese Sondaggio Primo piano L’esperienza di Libera Terra L’intervento di Simone Fabbri, Coordinatore di Cooperare con Libera Terra Simone Fabbri, Coordinatore dell’Agenzia Cooperare con Libera Terra, ha illustrato la storia ed il significato dell’esperienza di Libera Terra in uno dei workshop organizzati nell’ambito di Co-operatives United. Dopo aver spiegato il contesto che ha portato alla nascita del progetto Libera Terra ed averne ripercorso le tappe che ne hanno segnato lo sviluppo ed i successi, pur con le difficoltà determinate sia dalle lentezze registrate nell’assegnazione dei beni confiscati sia dalle intimidazioni della criminalità mafiosa nei confronti delle cooperative assegnatarie, Fabbri ha ricordato il sostegno assicurato da “Cooperare con Libera Terra - Agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità”, elemento di congiunzione tra il movimento cooperativo e il mondo di Libera, nato con un duplice obiettivo. Il primo, consolidare e supportare lo sviluppo imprenditoriale delle cooperative che gestiscono beni e terreni confiscati al crimine organizzato attraverso il trasferimento di know how e sviluppare nuove cooperative su beni confiscati. L’Agenzia è quindi, grazie alle cooperative associate che mettono a disposizione le loro professionalità, una “banca delle competenze” al servizio delle cooperative che gestiscono beni confiscati alle mafie. Il secondo obiettivo, creare iniziative di reciproca conoscenza tra i soci dell’Agenzia e le cooperative di Libera Terra attraverso lo scambio di esperienze e la creazione di percorsi comuni tra imprese e territori diversi. L’Agenzia è quindi una “banca delle esperienze”, un incrocio di percorsi che si contaminano reciprocamente e creano nuovo spirito cooperativo e nuova cittadinanza democratica unendo, alla pari, il Nord e il Sud del nostro Paese. Primo piano Legacoop 10 Fabbri ha ricordato che oggi l’Agenzia raggruppa più di 70 soci tra imprese cooperative e associazioni operanti trasversalmente in più settori e in tutto il territorio nazionale. “Libera Terra” -ha osservato- “rappresenta senza dubbio un progetto innovativo per il movimento cooperativo che per realizzarsi ha bisogno di risorse economiche e finanziarie dedicate, di sforzo innovativo nei prodotti e nei processi, di creatività , di sperimentazione, di soluzioni particolarmente attente all’ambiente, di cooperazione e collaborazione a livello nazionale ed internazionale, poiché la lotta alla criminalità organizzata ed insieme la costruzione di una economia positiva non sono e non rimangano temi marginali su territori marginalizzati”. “Nel reciproco rapporto di cooperazione” -ha concluso Fabbri- “si può vedere un nuovo paradigma che può rappresentare non solo un punto di eccellenza simbolico ma anche il punto di riferimento condiviso di una economia sana e pulita, di un modo di fare impresa partecipato aperto generoso ed efficace”. novazione ed Energia di Legacoop Nazionale, ha sottolineato la necessità di una attiva partecipazione dei consumatori e delle PMI aggregate in cooperative di utenti, per consentire un più rapido ed efficace raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica. Rinaldi ha inoltre partecipato alla riunione del Gruppo Energia di Cooperatives Europe, di cui fanno parte cooperative ed associazioni di Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Belgio e Olanda, che ha discusso il programma di lavoro incentrato sui temi dell’efficienza energetica e della partecipazione dei consumatori nella produzione di energie rinnovabili attraverso cooperative di utenti. Alle origini della cooperazione Le impressioni di una partecipante – Luisa Pilo di Scuola Coop Le iniziative del Gruppo Energia di Cooperatives Europe L’intervento di Vanni Rinaldi, Responsabile Ufficio Innovazione ed Energia di Legacoop Nazionale Il Gruppo Energia di Cooperatives Europe ha realizzato una serie di eventi sul tema dell’energia nell’ambito di Co-operative United a Manchester. In particolare sono stati realizzati 3 seminari e la proiezione di un film, incentrati tutti sull’opportunità per il movimento cooperativo di giocare un ruolo attivo nella transizione energetica verso un modello basato sulle energie rinnovabili distribuite. Durante il dibattito seguito alla proiezione del film sulla “quarta rivoluzione Industriale” portata dalle energie Rinnovabili, Vanni Rinaldi, Responsabile Ufficio InSettori Territori I giorni trascorsi a Manchester per la chiusura dell’anno internazionale delle cooperative sono stati ricchi di emozioni, di quelle che passano naturalmente dalla “pancia” ma forse molto di più di quelle che scaturiscono dal pensiero, dalle riflessioni profonde. Percorro quei giorni partendo dalla fine, dalla chiusura dell’evento. Tra le persone riunite in assemblea per un dialogo aperto con diversi esponenti del movimento cooperativo ha preso la parola una giovane israeliana per dire che in quell’occasione aveva conosciuto altri cooperatori palestinesi e che a partire da quel momento il loro impegno, le loro attività sarebbero proseguite insieme. È stato un momento molto toccante per tutti i presenti, come se d’improvviso ci si rendesse conto che ogni cosa è possibile e che cooperare è fondamentalImprese Sondaggio Primo piano mente dialogare, confrontarsi per costruire insieme un bene comune. Un bene comune che per citare il claim dell’evento è il mondo stesso, un mondo migliore: Cooperatives build a better world. Pura utopia saremmo pronti a dire o ostinato idealismo eppure è proprio su questo aspetto che mi tornano alla mente le parole di Pauline Green, presidente dell’ACI. “L’economia prodotta dalle cooperative è reale, non ideale, parlano le cifre: un miliardo di persone socie di cooperative in tutto il mondo, le 300 cooperative più grandi al mondo hanno un fatturato di 1000 mld di dollari, questo significa occupazione e sviluppo sostenibile, questo significa che l’esperienza cooperativa può fare la differenza a livello globale e deve trovare rappresentanza e voce nelle sedi in cui si discutono gli equilibri del nostro sistema economico.” A Manchester non erano solo le cifre a parlare, era la partecipazione e la presenza di cooperatori da ogni parte del mondo, erano i progetti e il senso che ogni esperienza lì raccontata portava con sé. Donne che trovano nella cooperazione una possibilità di emancipazione in accordo con le società in cui vivono, comunità che attraverso il commercio di prodotti locali riescono a fermare la migrazione dei giovani, gruppi di persone, lavoratori singoli che trovano rappresentanza e tutela in associazioni cooperative. Un mondo da scoprire o forse da riscoprire proprio ora che la crisi sembra non lasciare scampo a tutto ciò che non risponde ai criteri stringenti e spietati dell’economia neoliberista, quegli stessi criteri che la crisi l’hanno prodotta. Quel main stream per dirla con una terminologia molto in voga che fa guardare al portato valoriale delle nostre imprese come a qualcosa di cui liberarsi, qualcosa da rivedere per non perdere la corsa della prossima ripresa economica. Eppure pare che le ragioni che hanno fatto sì che l’esperienza cooperativa abbia una storia di oltre 150 anni da raccontare siano proprio lì, in quei valori, in quell’idea semplice che oggi potremmo chiamare costruzione di un bene comune e che ieri era semplicemente cooperazione. Primo piano Legacoop 11 I DATI Le 300 maggiori imprese cooperative nel 2010 hanno generato un fatturato di 2 trilioni di US$. In uno studio sui bilanci 2010 di 300 grandi imprese cooperative di 24 paesi, realizzato dall’ICA e da Euricse, emerge che nel 2010 esse hanno avuto un fatturato pari a US$ 1.975,6 miliardi, di cui 977,2US$ prodotti dal settore assicurativo e dalle mutue; mentre 158,7 miliardi US$ prodotti dal settore bancario e finanziario (World Cooperative Monitor (http://2012.coop/en/ica-pro- jects/world-cooperative-monitor). Al primo posto della top 300 l’assicurazione giapponese Zenkyoren, con un fatturato di 70,70 miliardi US$, al secondo posto la Federazione delle Cooperative Agricole del Giappone con un fatturato di 60,88 miliardi di US$ e al terzo posto la cooperativa di consumo tedesca Edeka Zentrale con 58,16 miliardi di US$., PARTECIPANTI Lo stand della Fondazione Ivano Barberini La Fondazione Ivano Barberini è stata invitata dall’ICA, che ha messo a disposizione uno stand, a partecipare all’Expo Globale cooperativa di Manchester. Mauro Giordani, Presidente della Fondazione Barberini, come è stata questa esperienza di Manchester? “La mia impressione” -sottolinea Giordani- “è che vi sia stata una sottovalutazione da parte di vari soggetti degli eventi che si sono svolti a Manchester, a conclusione del’Anno Internazionale Settori Territori della Cooperative. In generale, per quanto riguarda la mia esperienza dell’EXPO e dei vari workshop ritengo che mancasse una tematizzazione, un coinvolgimento più ampio delle esperienze cooperative del mondo. Qualche suggerimento per il futuro: scegliere alcuni temi e lavorare su quelli, limitare il numero dei workshop ed approfondire di più, coinvolgere il maggior numero possibile di esperienze cooperative appartenenti a contesti diversi”. Imprese Sondaggio Primo piano Lo straordinario potere delle cooperative 12 A Quebec City il Summit Internazionale delle Cooperative 2012 Si è svolto dall’8 all’11 ottobre, a Quebec City (Canada), il summit internazionale delle cooperative 2012, organizzato, nell’ambito degli eventi internazionali previsti per il 2012, dall’ICA e dal movimento cooperativo Canadese. Il Summit ha portato in Quebec circa 2.800 rappresentanti e leader di organizzazioni ed imprese cooperative provenienti da 91 Paesi, che in oltre 160 workshop e conferenze, che si sono succedute ad un ritmo incalzante per tre giorni, e con la presenza di oltre 160 autorevoli relatori di 32 Paesi hanno dato vita alla prima “Davos” Cooperativa. Quattro i grandi temi affrontati: dimostrare l’importanza, la forza e la pertinenza del modello d’impresa cooperativa nel contesto socio-economico attuale; approfondire le performances e le evoluzioni del modello cooperativo; l’influenza politica della cooperazione; pensare il futuro. Per Legacoop hanno partecipato il Presidente Giuliano Poletti, Stefania Marcone, Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee e Dario Foschini, Amministratore delegato di CMC. Il Summit è stato aperto da Monique Laroux, Presidente del Movimento Desjardins e del Consiglio di Amministrazione della Cooperazione e della Mutualità del Quebec, che ha presentato gli obiettivi dell’evento, ribadendo che esso voleva offrire l’occasione per dare visibilità alla capacità delle cooperative e delle mutue di proporre soluzioni moderne e sostenibili alle grandi sfide dell’economia e della società contemporanea. La presidente dell’ICA, Pauline Green, nel suo intervento di apertura ha sottolineato l’impatto positivo in tutto il mondo dell’anno internazionale delle cooperative, sia in termini di accresciuta visibilità del movimento cooperativo che di attenzione da parte dei governi e delle istituzioni. Pauline Green ha anche raccontato dei molti incontri con leaders politici e religiosi di tutto il mondo e delle straordinarie esperienze cooperative che ha visitato in quest’anno, citando anche l’Italia come uno dei casi più interessanti.Tuttavia la Presidente ICA ha invitato i cooperatori a riflettere sulla necessità di conquistare magPrimo piano Legacoop giori spazi di visibilità per contare di più sulla scena internazionale, perché, nonostante il valore sociale ed economico della cooperazione, non vi è un economista “cooperativo” presso la Banca Mondiale o un cooperatore all’interno del B20 (il gruppo di leaders d’imprese che affianca i lavori del G20). Il rettore dell’Università canadese di St. Mary, J.Colin Dodds ha sottolineato anch’egli il bisogno di farsi conoscere di più e meglio accrescendola capacità di comunicare e di parlare ai giovani. Alla cerimonia di apertura hanno partecipato, oltre al Sindaco di Quebec Cty, Règis Labeaume, anche i rappresentanti del governo del Quebec: il Primo Ministro, Pauline Marois, ed il Ministro dei Trasporti, delle Infrastrutture e delle Comunità, Denis Label i quali hanno evidenziato il contributo della cooperazione in Quebec e più in generale nel Canada nell’accrescere il benessere delle collettività ed il bene comune, evidenziando la complementarietà tra Stato e movimento cooperativo in Canada, accomunati da valori e principi condivisi. Tra gli ospiti della cerimonia di apertura ha preso la parola Riccardo Petrella, economista italiano, famoso per le sue battaglie contro la globalizzazione e la privatizzazione Settori Territori dei beni comuni. Petrella ha parlato del ruolo strategico che le cooperative e l’economia sociale giocano nel mondo, oggi più che mai in questa fase di trasformazione dell’economia. Il potere straordinario della cooperazione-ha ribadito Petrella- risiede nella capacità di agire insieme, di avere reso concreta un’utopia. Così come i Padri fondatori della cooperazione non potevano accettare la povertà e le ineguaglianze, così oggi non possiamo accettare che vi siano nel mondo più telefonini che acqua e servizi basilari, che 5 milioni di bambini siano condannati a morte certa. Nella società della conoscenza non possiamo accettare l’oceano di povertà che ci circonda. E’ quindi importante che le cooperative, che contribuiscono al bene comune, facciano sentire la loro voce e la loro mobilitazione su questi grandi temi. Petrella ha esortato le cooperative a mantenere alta la propria distintività, a non cambiare i loro valori e principi perché è cambiato il mondo. La gestione diretta dei beni e servizi, senza sostituirsi allo Stato, significa, per Petrella, farsi carico della solidarietà, essere responsabile verso gli altri: ed è questo ciò che fanno le cooperative. Petrella ha invitato i cooperatori a far sentire la loro voce, a contribuire a determinare le regole globali, necessarie, in un Imprese Sondaggio Primo piano mondo globale, a costruire istituzioni forti. Petrella ha poi espresso i suoi dubbi sull’internazionalizzazione cooperativa, vedendo in essa i prodromi della creazione di multinazionali cooperative che, secondo Petrella, finirebbero per comportarsi come multinazionali tradizionali. Egli ha invitato i rappresentanti del movimento cooperativo internazionale ad impegnarsi in un patto globale contro la privatizzazione delle risorse naturali. Gli interventi di Roubini, Spence e Attali Tra gli oltre 170 relatori che, nei tre giorni del Summit, si sono alternati sia nelle sedute plenarie che nei workshop settoriali, si segnalano gli interventi di Nouriel Roubini, Michael Spence e Jacques Attali. Nouriel Roubini, docente presso la Sten School of Business della New York University nel suo intervento ha mostrato una certa conoscenza dell’esperienza cooperativa essendo vissuto in Italia ed in Israele, paesi con un forte tessuto cooperativo. Rubini ha presentato gli scenari macroeconomici nelle varie aree del mondo e i rischi geopolitici, in particolare per quanto riguarda l’Eurozona dove, in una fase di recessione economica, si è prodotto un processo di balcanizzazione del sistema finanziario, legato ai ben noti problemi del debito pubblico di alcuni paesi e alla scarsa competitività europea. Roubini ha sottolineato che le misure assunte dall’Europa e dalla Banca Centrale Europea non saranno sufficienti senza una vera unione economica, politica e fiscale. Egli ha sottolineato come la situazione sia ancora molto fragile, in quanto le misure di austerità e le difficoltà di accesso al credito, oltre ai problemi legati alla perdita di posti di lavoro, si stanno ripercuotendo con un forte impatto negativo sulle persone e sulle imprese. Roubini si è detto molto preoccupato dalla situazione nell’Eurozona ed ha sottolineato la possibilità, nel giro di 2 anni, di un collasso dell’Euro. Al contrario di Petrella, Roubini ha evidenziato la necessità per le cooperative di internazionalizzarsi per ricercare opportunità nei mercati emergenti, in Cina, India e Brasile, Paesi che crescono, in media, il 6 %, rispetto ai tassi di crescita dei Paesi sviluppati, che crescono meno del 2%. Roubini ha sollecitato i cooperatori a creare cooperative internazioPrimo piano Legacoop 13 nali, a promuovere aggregazioni, formula questa adatta anche alle PMI. Roubini ha concluso evidenziando che in un mondo così interdipendente la cooperazione e il coordinamento possono offrire risposte vincenti alle sfide comuni da affrontare, per costruire un futuro comune. Il Premio Nobel per l’economia del 2001, Michael Spence, ha centrato il suo intervento sulle economie emergenti, che già oggi rappresentano oltre la metà della produzione e del commercio mondiale e che entro i prossimi 25-30 anni triplicheranno le loro dimensioni. Spence ha sottolineato la necessità di trovare un nuovo modello di crescita sostenibile per le economie avanzate. Nuovi modelli di governo e di Stato sono necessari per affrontare le enormi sfide che abbiamo di fronte in materia di stabilità, equità, sostenibilità, occupazione e distribuzione delle risorse e delle tecnologie. Il modello cooperativo è un elemento fondamentale: grazie al suo dinamismo ed alla sua flessibilità ha infatti dimostrato la sua capacità di affrontare le crisi. Dovremo essere innovativi nel modo in cui le risorse saranno distribuite ed usate. Spence ha inoltre ricordato il tema delle ineguaglianze crescenti nei paesi sviluppati, come il Canada e gli USA, in cui la quota di ricchezza che arriva ai lavoratori sta costantemente diminuendo, mentre i profitti azionari crescono come mai prima d’ora. Spence ha sostenuto che le cooperative sono ben posizionate negli scenari futuri, allineate con una visione a lungo termine; ed i valori sociali ed ambientali che stanno emergendo offrono un modello di struttura proprietaria che sarà fondamentale nell’adottare nuovi modelli di crescita, creando valore condiviso, senza tralasciare il ruolo dell’innovazione e delle future tecnologie. Spence si è detto convinto che molte opportunità si apriranno per le cooperative. Jacques Attali, famoso economista e filosofo, ha sottolineato che le cooperative, le mutue e, più in generale, l’Economia Sociale rappresentano forme di economia positiva. Di fronte al rischio di “somalizzazione dell’economia capitalistica” le imprese cooperative che agiscono in conformità con i loro principi e valori, possono indicare un nuovo approccio. “Noi oggi viviamo in un’economia di mercato globale, ma le regole sono nazionali, la Settori Territori globalizzazione senza regole è la causa profonda di tutte le crisi che noi stiamo vivendo. Il modello cooperativo è il modello del futuro, perché esso concilia l’economia di mercato con la democrazia. Le nuove tecnologie apriranno enormi opportunità; le reti, i social networks, il nuovo mondo virtuale offriranno opportunità come luogo di espressione dei valori cooperativi, nuovi servizi emergeranno per rispondere a nuovi bisogni. Attali ha invitato i cooperatori ad avere sempre presente, nell’assunzione delle decisioni, l’impatto che tali decisioni avranno sulle future generazioni: il movimento cooperativo deve essere in prima fila per difendere la democrazia. Attali ha richiamato i cooperatori ad internazionalizzarsi, a pensare ad uno statuto internazionale cooperativo, a consolidarsi e a rafforzarsi per fronteggiare le sfide enormi che ci attendono. Sul fronte della capitalizzazione, Attali ha sottolineato l’esigenza di pensare a nuove forme di finanziamento internazionale su mercati di capitale ad hoc, invitando le banche cooperative a pensare ad ulteriori strumenti finanziari per le imprese cooperative. Infine ha invitato il movimento cooperativo internazionale ad aprirsi, a stabilire alleanze strategiche con i vari attori della società civile che condividono un comune sentire e valori, auspicando che si arrivi in futuro ad “un’assemblea mondiale dell’economia positiva” per reclamare regole mondiali ed istituzioni più forti. Il presidente Poletti, invitato ad intervenire alla conferenza dedicata al tema delle alleanze tra cooperative, ha sottolineato l’importanza delle alleanze tra imprese e tra organizzazioni cooperative per fronteggiare le sfide attuali e per progettare il futuro. Egli ha poi presentato l’esperienza italiana, soffermandosi sulle varie tipologie di alleanze e di strumenti per realizzarle. Ha presentato due casi specifici di recenti forme di alleanze: il progetto “Assieme” che vede impegnate le cooperative agroalimentari e quelle di consumatori per una catena più corta ed efficiente ed il progetto salute, che vede collaborare una serie di soggetti cooperativi e non per creare un welfare di comunità equo e sostenibile. Il Presidente Poletti ha inoltre presentato il percorso strategico, avviato da AGCI, Confcooperative e Legacoop, che ha portato alla creazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Imprese Sondaggio Primo piano Dario Foschini, CEO di CMC, è intervenuto nella conferenza dedicata alle strategie vincenti per fare impresa in modo differente, ed ha presentato l’esperienza della CMC ed il suo percorso internazionale, incluse le trasformazioni interne che questa scelta ha prodotto in termini di risorse umane, governance e struttura della cooperativa. Foschini ha presentato anche il percorso che CMC sta portando avanti per assicurare la partecipazione dei soci, attuali e futuri, nelle scelte legate all’attività internazionale della cooperativa. Tra i vari ospiti, Madeleine K. Albright, già Segretario di Stato USA e Presidente dell’Albright Stonebridge Group, ha, con passione, difeso il modello cooperativo sostenendo che le cooperative giocano un ruolo innegabile nel promuovere la stabilità, particolarmente in tempi di crisi, nel progresso sociale, nell’inclusione e nella coesione. In un contesto sempre più globale, la Albright ha sottolineato che il modello cooperativo testimonia che sia possibile lavorare insieme , pur mantenendo la propria identità e personalità. Le cooperative sono strumenti importanti nella costruzione di valori sociali da tramandare alle prossime generazioni, ecco perché le cooperative, contraddistinte da un forte codice etico fondamentalmente diverso da quello delle società di capitale, devono avere una visione dello sviluppo a lungo termine. La Albright, famosa anche per il suo impegno in materia di pari opportunità, ha incoraggiato le cooperatrici a lavorare insieme, a collaborare e a rafforzarsi reciprocamente, a fare rete, concludendo che se il mondo fosse governato dalle donne, ne trarremmo beneficio tutti e che c’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le altre donne. In occasione del Summit Internazionale di Quebec sono stati presentati, in anteprima mondiale, alcuni studi: uno studio sull’impatto socio economico delle cooperative e delle mutue nel mondo, realizzato da IRECUS (istituto di ricerca dell’Università di Sherbooke; una ricerca sulla percezione a livello mondiale delle cooperative e delle mutue, realizzato da IPSOS Marketing; uno studio sulle opportunità globali e le sfide per le cooperative e le mutue, realizzato da Mc Kinsey& Company; un altro studio, sempre della Mc Kinsey sulle strategie di crescita e sviluppo per le cooperative e le mutue; uno Primo piano Legacoop 14 studio della Ernst& Young sulla governance cooperativa; uno studio sulla cooperazione agricola mondiale, realizzato da PWC; uno studio della Deloitte sul tema “ Finanziare il Futuro: strategie emergenti nel finanziamento delle cooperative e la capitalizzazione”. Una sintesi degli studi è scaricabile dal sito: http://www.2012intlsummit.coop/site/summit-program/studies I partecipanti al Summit hanno riconosciuto l’importante contributo che le cooperative apportano al benessere socio economico delle persone e delle comunità e ad un’economia plurale equilibrata e più stabile. Le cooperative possono apportare contributi unici e rilevanti perché: • Esse sono impegnate verso le loro comunità a lungo termine • Esse coinvolgono le persone nella gestione delle imprese • Esse promuovono la creazione di posti di lavoro e il loro mantenimento nelle comunità che esse servono • Esse cercano di generare utili, non come fine a sé, ma per soddisfare in modo più efficiente i bisogni dei loro soci attuali e delle future generazioni • Esse usano un modello d’impresa che è solido e performante a livello locale, nazionale ed internazionale • Esse sono molto resilienti, come dimostrato dall’ultima crisi economico-finanziaria. Sulla base delle discussioni e delle conclusioni del Summit, i partecipanti dichiarano che: impressionante sistema educativo del mondo in virtù della governance democratica cooperativa e del ruolo che le cooperative svolgono nell’educare i loro dirigenti eletti e i soci sull’economia e la democrazia. Le cooperative e le mutue esistono in tutti i settori dell’economia ed impattano tutti gli aspetti della vita. In molti paesi esse sono attori chiave nell’agro-alimentare, nei servizi finanziari e nella grande distribuzione . Laddove le cooperative operano, esse rafforzano le comunità e svolgono un ruolo maggiore nello sviluppo umano e sociale. Le cooperative e le mutue stanno aiutando molte organizzazioni internazionali ad adempiere alla loro missione e a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio. Ciò è dovuto al loro impegno nelle aree della sicurezza alimentare, della riduzione della povertà, dell’accesso alla salute, nell’eguaglianza di genere e nel mitigare gli impatti delle crisi sulle popolazioni ad alto rischio, riducendo i rischi ambientali per raggiungere lo sviluppo sostenibile. Per continuare a massimizzare il loro pieno potenziale all’interno di un mondo che cambia ed un’economia fragile, le cooperative e le mutue devono: • Continuare a sviluppare le loro performance complessive e mantenere la loro competitività per assicurare la loro longevità • Tendere ad una crescita imprenditoriale di successo e sostenibile • Dimostrare una maggiore capacità di innovazione • Rimanere rilevanti e aggiornate attraverso la formazione dei loro occupati, preparando la prossima generazione e facendo un uso intelligente delle nuove tecnologie. Le Cooperative e le Mutue sono imprese che giocano un ruolo significativo nell’economia globale ed assicurano uno sviluppo sostenibile Vi sono un milione di imprese cooperative nel mondo che servono i bisogni di un miliardo di persone. Le Cooperative offrono lavoro a 100 milioni di persone. Le 300 maggiori imprese cooperative, di tutti i settori, generano $1.600 miliardi di fatturato globale. Questa cifra è paragonabile alla 9° più grande economia del mondo. Il movimento cooperativo globale rappresenta la democrazia più grande ed il più Il modello imprenditoriale cooperativo e mutualistico è diverso, efficace e versatile. Esso consente la partecipazione attiva della gente nell’economia e contribuisce a generare la crescita richiesta per la nostra prosperità collettiva. Il fatto che il modello cooperativo possa essere applicato in vari settori di attività (agricoltura, sanità, servizi finanziari, ecc.) e in modi diversi (cooperative di consumo, di produzione e lavoro, ecc.) dimostra quanto sia flessibile e adattabile. Per continuare a crescere e migliorare le loro La dichiarazione conclusiva del Summit Internazionale delle cooperative a Quebec City Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano performance, le imprese cooperative devono: • Acquisire una maggiore competitività facendo leva sugli stretti legami con i soci • Identificare sistematicamente i bisogni dei soci che non sono stati soddisfatti • Diventare più agili dal punto di vista organizzativo, all’interno dei parametri della loro missione e dei principi guida • Assicurare un equilibrio tra le risorse dedicate alla crescita (dalle quali dipende la loro longevità) e quelle dedicate allo sviluppo collettivo • Comunicare chiaramente la distintività cooperativa rispetto alle imprese centrate sugli azionisti • Unire le forze con altre cooperative attraverso partnership e accordi di collaborazione. 1. Il modello d’impresa cooperativo e mutualistico conosce come evolversi e adattarsi alle condizioni che cambiano del suo ambiente e dei bisogni dei propri soci.Tuttavia sia la governance cooperativa ed il loro specifico modo di capitalizzazione pongono delle sfide La governance cooperativa è basata sulla trasparenza e la partecipazione e avendo una visione a lungo termine consente alle cooperative di costruire un rapporto di fiducia con i loro soci, clienti e comunità. Lo stretto legame che le cooperative hanno con i loro soci spiega la loro eccezionale capacità di soddisfare i loro bisogni. La visione condivisa che ispira le cooperative conduce ad un’azione più concertata ed unificatrice. Per continuare ad essere competitive in un’economia globalizzata e tecnologicamente avanzata le imprese cooperative dovranno reagire più rapidamente ai cambiamenti repentini che hanno un impatto sul loro ambiente. Le cooperative quindi dovranno anche: • Trovare un migliore equilibrio tra i loro processi decisionali e l’agilità operativa • Separare chiaramente le rispettive responsabilità dei dirigenti eletti e dei managers • Migliorare i sistemi generali di gestione per identificare e correggere velocemente gli aspetti più deboli • Creare un processo più efficace di consultazione con i soci circa le linee strategiche • Utilizzare come leva i social media e gli Primo piano Legacoop 15 altri mezzi innovativi di comunicazione per coinvolgere i soci nei processi democratici • Identificare una strada per mantenere la loro posizione naturale come leader in termini di soddisfazione dei soci in un tempo in cui le interazioni stanno diventando sempre più virtuali 2.A causa della loro struttura proprietaria che limita le fonti di capitale, le cooperative hanno sempre dovuto essere molto creative nella ricerca di capitale addizionale per lo sviluppo, rimanendo fedeli alla loro identità Per affrontare le sfide della capitalizzazione in tempi di più strette regole finanziarie, le cooperative devono: • Creare delle sedi di confronto tra cooperative per dotarsi di un’agenda politica condivisa, parlare con una sola voce e meglio promuovere la loro distintività presso gli organismi regolatori e politici • Mantenere rapporti costanti con i governi e gli organismi regolatori per seguire da vicino nuovi sviluppi normativi ed assicurare che la specificità delle cooperative sia presa in esame • Mantenere un dialogo costruttivo con gli organismi di vigilanza • Soddisfare le aspettative degli stakeholders in materia di governance, comunicazione, tecnologia e normative allo scopo di poter avere accesso alle fonti di finanziamento di cui esse abbisognano per crescere • Assicurare che le loro strutture di governance e di capitale siano capaci di sostenere processi efficaci di decisioni e di investimenti • Sviluppare meccanismi finanziari per creare nuove cooperative e sviluppare quelle esistenti E’ innegabile che, nel loro complesso, le cooperative e le mutue rappresentino una potenza sociale, umana ed economica globale. Ma devono essere fatti ulteriori sforzi per assicurare che esse acquistino maggiore visibilità politica Nel mondo si stanno assumendo decisioni importanti senza nessuna considerazione della distintività del movimento cooperativo. Ciò è dovuto al fatto che il modello cooperativo non è molto ben conosciuto o riconosciuto, nonostante esso abbia dimostrato la sua capacità di avere successo. E’ sopravSettori Territori vissuto a crisi meglio di tanti altri modelli grazie alla sua distintiva struttura proprietaria e alla stabilità del capitale. Per prevenire che il modello imprenditoriale cooperativo possa essere trascurato o indebolito e per consentire alle cooperative di ottenere influenza politica in linea con la loro forza economica globale, le cooperative devono: • Combinare i loro sforzi e risorse per dare ai loro interventi internazionali maggiore impatto • Impegnare le necessarie risorse per promuovere e diffondere i risultati e il loro tangibile contributo allo sviluppo socio economico mondiale e sulle modalità innovative con cui esse hanno risposto alle sfide odierne • Intensificare la loro rappresentanza per farsi conoscere meglio dai decisori politici ed essere considerati nei progetti di stimolo o di sviluppo economico • Implementare alcune forme di accountability che riflettano le loro performance sociali, umane e finanziarie • Suscitare interesse dei ricercatori verso il movimento cooperativo e creare una banca dati internazionale di conoscenza e di dati sulle cooperative e le mutue che possa servire da base per l’educazione sul modello cooperativo. Questi strumenti potrebbero assicurare che gli studi cooperativi diventino essenziali nel mondo accademico ed imprenditoriale • Preparare la prossima generazione di giovani leaders ed assicurare la loro partecipazione nelle cooperative e nelle mutue I partecipanti al Summit internazionale del 2012 sono consapevoli che ora più che mai le imprese cooperative possono efficacemente rispondere alle sfide socio-economiche che le nostre società affrontano. La crisi attuale ha rafforzato la rilevanza della risposta cooperativa ai bisogni odierni. Allo stesso tempo, i partecipanti hanno anche sottolineato l’importanza delle performance complessive delle cooperative e delle mutue, come requisito necessario per un contributo sostenibile e significativo Se noi vogliamo costruire un mondo migliore abbiamo bisogno di focalizzare i nostri sforzi sullo sviluppo, il rafforzamento e la promozione del modello cooperativo. Imprese Sondaggio Legacoop 16 CREDITO >> Credito Cooperfidi Italia amplia il proprio raggio di attività Da oggi anche le cooperative di servizi e le cooperative sociali con più di 250 occupati potranno ricorrere alla concessione di garanzie collettive fidi che agevoleranno il loro accesso al credito. Cooperfidi Italia, Consorzio nazionale di garanzia fidi delle Centrali cooperative, ha infatti deliberato di avvalersi delle norma che consente di ampliare la propria attività al rilascio di garanzie anche a soggetti “non associabili”, come le cooperative che non rientrino nei parametri di Piccola e Media Impresa (tra i quali c’è, appunto, il superamento Primo piano Legacoop Settori Territori della soglia delle 250 unità lavorative attive). Da qui in avanti Cooperfidi Italia potrà quindi prestare le proprie garanzie ad imprese cooperative - o appartenenti a gruppi il cui capofila sia un’impresa cooperativa - il cui fatturato sia inferiore a € 50.000.000, l’ attivo di bilancio inferiore ad € 43.000.000 (requisiti da verificare sulla base dell’ultimo bilancio approvato) e che abbiano un numero di addetti superiore a 250 unità lavorative attive. La prestazione di garanzia di Cooperfidi Italia viene subordinata al versamento di un “contributo alla mutualità”, di pari importo rispetto al capitale sociale che la stessa impresa avrebbe versato a titolo di capitale sociale qualora fosse risultata associabile al consorzio fidi. Imprese Sondaggio Settori >> Lega Pesca 17 LEGA PESCA >> Turismo Tonno rosso, pieno accordo sull’incremento delle quote >> Servizi Pieno accordo e convergenza di obiettivi da parte di Lega Pesca all’ipotesi avanzata dall’On. Milana, vicepresidente della Commissione Pesca del Parlamento Europeo, di destinare il possibile incremento della quota di cattura di tonno rosso a palangari autorizzati in sostituzione volontaria delle ferrettare. Sostenere in questo modo la riconversione facoltativa delle ferrettare sarebbe un risultato eccezionale, che andrebbe non solo a migliorare la sostenibilità della pesca ma anche e soprattutto a sanare una questione annosa, in cui la categoria è stata chiamata a grandissimi sacrifici. Al Governo italiano Lega Pesca chiede ora di approfondire questa ipotesi senza pregiudizi. >> Editoria Operatori pesca e acquacoltura, soddisfazione per la qualifica Lega Pesca esprime soddisfazione per l’approvazione, per la prima volta in Italia, della qualifica professionale di “Operatore della pesca e dell’acquacoltura”. Un risultato fortemente perseguito dall’Associazione, ottenuto grazie alla sensibilità dimostrata dalla Regione Emilia Romagna che ha introdotto la qualifica nel Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ) (Atto di Giunta n.1407), recependo positivamente l’azione di stimolo svolta dall’Area For...mare del Cesvip, società di formazione di Legacoop. Nasce per giunta europeo il titolo professionale di cui potranno finalmente fregiarsi i lavoratori del settore ittico, riconducibile al 3° livello dell’European qualification framework (EQF). In sostanza, per la prima volta vengono definite con chiarezza competenze minime iniziali per l’accesso alla professione, certificabili sia al termine di un percorso formativo presso enti accreditati ma anche attraverso un esame di formalizzazione delle competenze maturate nell’ambito dell’attività lavorativa. Per la certificazione delle competenze è espressamente richiamata l’applicazione di tecniche di pesca, allevamento e trattamento del prodotto idonee a garantire la sostenibilità ambientale e la qualità igienico-sanitaria delle produzioni, oltre Primo piano Legacoop Settori Territori che la sicurezza della navigazione e del lavoro di bordo. Definire precisi standard professionali nel campo della sicurezza alimentare e del lavoro e della tutela dell’ambiente è un primo passo fondamentale, e non solo per qualificare e migliorare l’immagine di una professione caratterizzata da una forza lavoro fragile e da una rappresentazione sociale ancora contraddittoria, spiega Ettore Ianì, presidente di Lega Pesca. E’ anche il primo gradino su cui, continua I, sarà necessario strutturare un più adeguato sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP) per un settore che ha subito un drammatico crollo dei livelli occupazionali (- 17.000 imbarcati negli ultimi 10 anni) e che, con la riforma della Politica Comune della Pesca, sempre più necessiterà di un vasta strategia di aggiornamento, riqualificazione e riconversione professionale: una strategia, cui dovrà raccordarsi pienamente anche il nuovo Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca (FEAMP) 2014-2020, che dovrà essere volta a favorire la mobilità occupazionale e ad arricchire le diverse professionalità potenzialmente legate allo sviluppo della multifunzionalità dell’impresa (servizi ambientali, pescaturismo, ristorazione, etc.) Prossimi obiettivi cui Lega Pesca, in sintonia con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, richiama fin d’ora, l’attenzione delle Istituzioni, sia regionali, di competenza diretta, che nazionali, per una necessaria azione di coordinamento tra i diversi Ministeri competenti (Politiche agricole, Trasporti, Lavoro e Politiche sociali ed il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) sono: la riforma delle abilitazioni professionali marittime per la pesca in coerenza con la convenzione internazionale STCW in materia di standard di formazione, certificazione e tenuta della guardia, e il sostegno alla creazione di poli tecnici regionali per la formazione dei pescatori. Bene emendamenti sulla pesca nel Decreto sviluppo Interventi per facilitare l’accesso delle imprese ittiche al credito, misure per lo sviluppo della pesca artigianale, semplificazione degli adempimenti del registro imprese di pesca (Rip) e della licenza di pesca, sono al centro di una serie di emendamenti al decreto sviImprese Sondaggio Settori luppo presentati in Senato da parlamentari del Gruppo PD, primi firmatari Sen. Carloni, vicepresidente Commissione Bilancio, Sen. Andria, vicepresidente Commissione Agricoltura, e senatori Pignedoli, Antezza, Bertuzzi, Mongiello, Pertoldi, Randazzo. Ringraziamo il gruppo del PD per la sensibilità dimostrata alle richieste avanzate in forma unitaria dalle Associazioni Pesca dell’Alleanza delle Cooperative, dichiara Ettore Ianì, presidente nazionale Lega Pesca.Accanto a queste misure a costo zero, non manca di sollecitare l’Associazione, rimane indispensabile, per scongiurare il tracollo del settore, intervenire sulla legge di stabilità al fine di adeguare dotazioni oggi insufficienti ai bisogni di riposizionamento e rilancio della filiera ittica nazionale. TURISMO Convegno: “L’Appennino fra identità e innovazione” L’Appennino in Emilia-Romagna sta vivendo una fase di sviluppo dell’offerta turistica basato sulla valorizzazione di attrattive naturali e identitarie e sulla creazione di attrattive artificiali e innovative ma compatibili; il fenomeno è particolarmente accentuato nell’Appennino Reggiano, come una ricerca condotta dall’Osservatorio dell’Emilia-Romagna ha dimostrato e da cui risulta che le cooperative sono fra i protagonisti nell’innovazione, nella sperimentazione e nella qualificazione del prodotto. Per presentare i risultati di questa ricerca e per discutere del turismo sull’Appennino e sul ruolo delle cooperative, l’Aci Turismo (l’Alleanza delle cooperative turistiche italiane costituita recentemente da Agci, Confcooperative e Legacoop), organizza il 27 novembre 2012, alle 9:30, il convegno “L’Appennino fra identità e innovazione”. L’iniziativa si terrà all’Agriturismo Il Ginepro, a Ginepreto di Castelnovo ne’ Monti. Dopo i saluti del sindaco di Castelnovo ne’ Monti Gian Luca Marconi, introdurrà il convegno Lanfranco Massari, presidente di Aci Turismo. Seguirà la presentazione della ricerca sul turismo in Appennino realizzata nell’ambito dell’Osservatorio regionale per il Turismo, da parte di Paola Ragazzini e Lucia Silvi di Link Associati. Verranno inoltre pre- Primo piano Legacoop 18 sentati i progetti di sviluppo della Cooperativa Briganti di Cerreto e della società Baco con la cooperativa Sportwood. Seguirà una tavola rotonda coordinata da Maurizio Davolio, copresidente di Aci Turismo. Partecipano il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia Pierluigi Saccardi, Flavia Coccia, del Ministero del Turismo, Maura Mingozzi, dell’Assessorato Turismo Regione Emilia-Romagna, il presidente del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano Luciano Correggi, il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano Fausto Giovanelli, Antonio Raschi, direttore Ibimet-Cnr, Giovanni Teneggi direttore di Confcooperative Reggio Emilia e Carlo Possa responsabile dell’Ufficio comunicazione di Legacoop Reggio Emilia, il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia Enrico Bini. Saranno presenti le co-operative che si occupano di turismo nell’Appennino Reggiano. Il convegno terminerà alle 13:30. Turismo 2: la quinta edizione della BITAC, un salto di qualità Si è tenuta a Firenze l’11 novembre, alla Fortezza da Basso, la quinta edizione della BITAC, Borsa Italiana del Turismo Cooperativo e Associativo, con la partecipazione di oltre 70 cooperative come venditori e una cinquantina di buyers, fra tour operator e CRAL. L’edizione 2012 ha fatto registrare un salto di qualità negli aspetti organizzativi, nella comunicazione e nel livello professionale dei partecipanti sul versante della domanda. Il Presidente dell’Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale Jean Marc Mignon ha aperto inaugurato la Borsa assieme alla rappresentante della Commissione Europea Cinzia De Marzo. Gli organizzatori, membri della Presidenza della neo costituita ACI Turismo, Lanfranco Massari, Maurizio Davolio e Carlo Scarzanella hanno incontrato gli ospiti, i giornalisti, le autorità presenti e le numerose cooperative partecipanti all’iniziativa. Nei due giorni della BITAC sono stati inoltre presenti, per Legacoop Turismo, Riccardo Vannini, Giancarlo Ciaroni, Pino Porcedda, Andrea Quadrifoglio, Roberto La Marca, Silvana Frau. Settori Territori Presentato l’Itinerario Culturale Europeo della Civiltà Cooperativa Si è tenuto, il 10 novembre a Firenze, nella prestigiosa sala del Palagio di Parte Guelfa, il convegno di presentazione dell’Itinerario Culturale Europeo della Civiltà Cooperativa, promosso da ACI Turismo in occasione dell’Anno Internazionale delle Cooperative. Il convegno, tenuto nell’ambito della BITAC, ha avuto un grande successo di pubblico, oltre 120 persone. Ha presieduto il convegno l’attuale presidente di ACI Toscana Alessandro Giaconi e ha aperto i lavori il neo-eletto presidente di ACI Turismo Lanfranco Massari, che ha presentato la nuova organizzazione nata per iniziativa di Culturalia AGCI, Federcultura, Turismo Sport Confcooperative e Legacoop Turismo. Hanno portato i saluti alla manifestazione l’Assessore al Turismo del Comune di Firenze Cristina Giachi e l’Assessore al Turismo della Regione Toscana Cristina Scaletti, che ha auspicato che la BITAC resti a Firenze anche negli anni prossimi. Il Copresidente di ACI Turismo Maurizio Davolio, Responsabile di Legacoop Turismo, ha presentato l’Itinerario, che sarà costituito da una rete di luoghi storici e cooperative visitabili in tutta Europa; almeno 12 paesi europei hanno già aderito all’iniziativa, proponendo itinerari storici (Raiffeisen in Germania), musei (Manchester, Varsavia, Praga, varie località italiane), archivi, raccolte, collezioni, impianti visitabili, nell’ambito di viaggi sui territori dove le cooperative sono insediate, e dove si possono conoscere i prodotti locali e visitare i luoghi turistici. L’Itinerario è particolarmente rivolto ai giovani e agli studenti, che avranno l’opportunità di conoscere il modello cooperativo come possibile riferimento per le loro future scelte professionali e di lavoro. Il test avviato dalla cooperativa Atlantide “Viaggio al Centro della Cooperazione”, che ha permesso alle scuole di visitare cooperative in Romagna e nel Modenese, ha dato risultati positivi, dimostrando l’esistenza di interesse da parte di studenti, docenti e dirigenti cooperativi. L’Itinerario potrà generare occasioni di sviluppo economico, incrociando i servizi di al- Imprese Sondaggio settori loggio, ristorazione, commercio, trasporto, guida. La dirigente del Dipartimento Turismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Flavia Coccia ha espresso l’apprezzamento del Ministero per l’iniziativa, che contribuisce all’arricchimento dell’offerta attraverso la valorizzazione dell’apporto umano, che costituisce una linea guida nell’attuale politica di sviluppo turistico nazionale (l’Italia è un paese da vivere, non solo da visitare). Il Direttore del Consiglio d’Europa, sede di Venezia, Alberto D’Alessandro, ha riconosciuto i valori dell’Itinerario, che mette in luce il fenomeno cooperativo, che ha un’origine europea come frutto della convergenza del pensiero filosofico e religioso europeo: socialista, mazziniano, cattolico, evangelico. D’Alessandro ha illustrato i 24 Itinerari culturali europei finora riconosciuti dal Consiglio e ha auspicato che anche l’Itinerario della Civiltà Cooperativa possa essere riconosciuto. La rappresentante della DG Impresa della Commissione Europea Cinzia De Marzo ha illustrato le azioni che l’Unità Turismo della DG ha in corso, tra cui il sostegno alla costruzione degli Itinerari Culturali Europei. Ha espresso apprezzamento per l’iniziativa e incoraggiamento a proseguire. Il Segretario Generale di CECOP Bruno Roelants ha illustrato la grande quantità di realtà sparse per l’Europa che meritano di essere ricomprese nell’Itinerario e che sono pronte ad aderire all’iniziativa. Roelants ha descritto il progetto CoopRoute presentato alla Commissione di recente e in attesa di valutazione. EDITORIA “La riforma dell’editoria tra tecnologie e pluralismo” Si svolgerà a Roma il 20 novembre, ore 9.0014.00, presso la Sala Cristallo - Hotel Nazionale Piazza Montecitorio, 131 l’Assemblea Unitaria di Mediacoop, Agci-Culturalia, Confcooperative-Federcultura, Cgil-Comitato per la Libertà e il Diritto all’informazione alla cultura e allo spettacolo,Articolo 21, Federazione della Stampa Italiana, Federazione Italiana Settimanali Cattolici, sul tema “La riforma dell’editoria tra tecnologie e pluralismo”. Primo piano Legacoop 19 Programma: ore 9.20 Una delega tra opportunità e preoccupazioni, Primo M. Salani (Alleanza Cooperative Italiane); ore 9.40 Ambiti e contenuti della Delega al Governo, on. Ricardo Franco Levi; ore 10.00 Il punto di vista degli operatori Caterina Maria Bagnardi (FILE); Massimo Cestaro (SLC-CGIL); Fulvio Fammoni (CLEDICS); Franco Siddi (FNSI); Francesco Vetere (USPI); Francesco Zanotti (FISC); ore 11.00 Il punto di vista del Legislatore: sen. Luigi Grillo; sen. Vincenzo Vita; on. Emilia De Biasi; on. Giuseppe Giulietti; on. Giuseppe Lainati; on. Erica Rivolta; on. Francesco Verducci ore 12.30 Intervento del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Cons. Paolo Peluffo ore 13.30 Considerazioni Finali SERVIZI Patrimoni immobiliari pubblici; intensa attività 2012 di Terotec La Giunta di Presidenza di Terotec (Laboratorio per l’innovazione della manutenzione e della gestione dei patrimoni urbani e immobiliari, www.terotec.it) in una riunione recente presieduta dal Presidente Franco Tumino, ha fatto il punto sullo stato di avanzamento dei progetti ed in genere dell’attività svolta nel 2012, recependo una ampia relazione svolta dal Direttore Silvano Curcio. Alla riunione erano altresì presenti i tre vice presidenti di Terotec, Giuseppe Cinquanta (Cns), Giorgio Gallesio (Ance) e Luciano Simonato, tutti nominati dall’assemblea del 20 giugno scorso. Terotec ha partecipato nel secondo semestre dell’anno in corso come partner scientifico a numerose manifestazioni: 1a edizione di RE+Build (Riva del Garda, settembre 2012), rassegna nazionale sulla riqualificazione energetica dei patrimoni immobiliari; 3a edizione di “TRE - Tourism Real Estate Expo” (Venezia, ottobre 2012), evento internazionale sui patrimoni immobiliari turistico-alberghieri; XXIX Assemblea Nazionale ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani (Bologna, ottobre 2012); 1a edizione di Smart City Exhibition (Bologna, fine ottobre 2012). Il Settori Territori prossimo 21 novembre interverrà a Milano ad un convegno promosso da Nomisma sull’”Osservatorio immobiliare”. Insieme alla partecipazione ad importanti eventi, Terotec ha poi portato avanti il servizio di base “NormAzione”, attività di monitoraggio e di normazione a livello nazionale (SC 3 UNI “Manutenzione dei patrimoni immobiliari”) ed europeo (Comitato CEN TC 348 “Facility Management”). Nel primo caso, come soggetto promotore e coordinatore (attraverso il Direttore Generale), insieme al Politecnico di Milano e al Comune di Bologna, del progetto di norma tecnica UNI “Servizi di Facility Management Urbano - Linee guida per l’impostazione e la programmazione degli appalti”. Al riguardo, si segnala che nell’estate scorsa la norma è stata pubblicata dall’UNI con il codice UNI 11447:2012 ed è così entrata a far parte del novero delle norme tecniche raccomandative settoriali nazionali. Nel secondo caso,Terotec è impegnato come soggetto coordinatore del “mirror committee” dell’UNI per i progetti di norme europee sul FM. Inoltre dopo il contributo già fornito alla redazione del “Capitolato Tecnico d’appalto dei servizi di sanificazione ambientale in sanità”, promosso e cooordinato da ANMDO (importante strumento di supporto paranormativo per gli operatori del settore) - Terotec è partner scientifico anche del progetto ANMDO “Standard tecnici per i servizi di pulizia ospedaliera in outsourcing”, che è stato di recente selezionato e premiato con l’assegnazione del “Public Affairs Award 2012”, nell’ambito del 4° Convegno Nazionale della Public Affairs Association. Terotec ha poi portato avanti il servizio di base Terotec & Università”, il servizio finalizzato “CenTer - Centro Documentazione on web” ; quanto a quest’ultimo, si è registrato il superamento di ben 4.000 documenti selezionati/trattati/inseriti nel data-base in rete. Altro punto fondamentale dell’attività svolta è stato rappresentato dai“Tavoli partnership committenze-imprese”; il 2° ciclo di lavoro 2011-2012 è culminato nella produzione e presentazione del “Libro Bianco 2012”, ora è in fase di avvio il 3° ciclo di attività. Forte impegno ha anche richiesto la diffusione della Rivista FMI - Facility Management Italia, di cui sono già stati 16 numeri e di cui è imminente l’uscita del n° 17. Imprese Sondaggio Territori >> Lombardia 20 LOMBARDIA Confronto sul programma per l’occupazione femminile >> Veneto >> Liguria >> Emilia Romagna >> Toscana >> Lazio La Commissione Pari Opportunità Legacoop Lombardia ha organizzato lo scorso Giovedì 8 novembre una mattinata di approfondimento e informazione circa il programma-obiettivo per l’incremento e la qualificazione della occupazione femminile, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete (anno 2012). Durante l’incontro si è proceduto all’illustrazione dell’attività 2012/2013 della Commissione Pari Opportunità di Legacoop Lombardia da parte della Portavoce Emiliana Brognoli, cui è seguito l’approfondimento del “Programma-obiettivo” da parte di Idanna Matteotti - componente del Comitato Nazionale di Parità e Pari Opportunità nel Lavoro - Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Si sono approfonditi i seguenti punti: Finalità del programma obiettivo: le azioni positive finalizzate a favorire l’occupazione femminile, realizzare l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro, rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità, eliminare le disparità per le donne nell’accesso al lavoro, nello sviluppo della carriera Termini e modalità di presentazione dei progetti: scadenza 30 novembre 2012 La domanda di ammissione al finanziamento: compilazione del modello La valutazione dei progetti: aree di attenzione. >> Sicilia >> Treviso >> La Spezia >> Reggio Emilia >> Ravenna >> Rimini >> Novellara >> Catania >> Palermo Seminario Legacoop Abitanti su andamento del settore e crisi Si è svolto l’8 novembre a Milano, presso il Teatro della Cooperativa, un seminario su “Andamento del settore, situazione di crisi e nuovi strumenti per gestire le crisi aziendali” organizzato da Legacoop Abitanti Lombardia in collaborazione con lo Studio Primo piano Legacoop Settori Territori professionale BDS e Associati. Il Presidente di Legacoop Abitanti, Luciano Caffini, nell’introduzione ha rivolto invito di attento e costante monitoraggio alla situazione economica al fine di prevenire e governare problematiche di crisi e, conseguentemente, al la necessaria individuazione degli strumenti atti a prevenire e scongiurare problematiche verso i soci. A seguire l’analisi stilata dall’Ufficio Aziendale sull’andamento del settore cooperativo di abitanti e sulle prospettive immediate e future. Sono seguite, la relazione del dr. Bignamini sulle modalità di gestione di crisi aziendali, relative procedure e nuovi strumenti di legge e quella dell’Avv.to Di Stefano su responsabilità degli amministratori a scelta di percorsi societari in frangenti procedurali. Ha concluso il Presidente di Legacoop Lombardia – Luca Bernareggi – ponendo l’accento sull’attualità e l’opportunità dell’iniziativa e sulla cogente necessità di diffusione agli amministratori degli argomenti trattati . VENETO Nuove linee guida sulla Cig in deroga per il settore agricolo Sottoscritte da Legacoop Veneto le nuove linee guida sulla Cig in deroga 2012 per il settore agricolo regionale, che rientrano nell’accordo generale per manifattura, servizi e commercio siglato il 29 novembre 2011. Firmate la settimana scorsa assieme alle altre parti sociali, le linee guida prevedono centottanta giornate lavorative indennizzabili (dal 1/1/2012 al 31/12/2012) per ciascuna azienda, esclusi i settori con un accordo specifico nazionale che destina risorse apposite (comparti tabacco, avicolo, saccarifero e i consorzi agrari): la giornata verrà conteggiata ugualmente con un solo lavoratore in cassa, o nel caso ve ne sia più d’uno. Tre i passaggi fondamentali da compiere per le imprese che vogliono ricorrere alla cassa integrazione in deroga: stipulare presso la Direzione lavoro della Regione Veneto un accordo sindacale per definire i lavoratori interessati dal provvedimento, la Imprese Sondaggio Territori 21 durata e le modalità della Cig (l’incontro va richiesto, congiuntamente alle organizzazioni sindacali e all’organizzazione datoriale di rappresentanza, via fax al numero: 041/2795948); compilare la procedura informatica usando il software COVeneto; fare compilare ai lavoratori coinvolti le dichiarazioni di immediata disponibilità (DID), necessarie ad accedere a percorsi di politiche attive del lavoro. Infine occorre inviare alla Direzione lavoro della Regione (Fondamenta S. Lucia 23, Venezia) una busta contenente l’accordo sindacale, la procedura del COVeneto e le DID. Ogni mese poi, la cooperativa dovrà redigere in via informatica il modello SR 41 e spedirlo via email all’Inps provinciale, con la rendicontazione dei giorni e delle ore di cui si chiede l’integrazione. Legacoop Veneto resta a diposizione per fornire tutte le informazioni necessarie e assistere le Associate nelle procedure richieste. immediatezza chi gestisce le cooperative mettendo a disposizione servizi, consulenze e un rapporto diretto con tutta la nostra organizzazione”. I corsi sono organizzati a Genova e Imperia direttamente da Legacoop Liguria. Mentre a Savona e Spezia sono coordinati da Isforcoop. Per informazioni sulle iscrizioni è possibile contattare Rosangela Conte al n. 335 1984355 oppure scrivere a [email protected] LIGURIA “A marzo avevamo espresso la nostra stima e fiducia verso il presidente della Giunta regionale Vasco Errani, dichiarandoci certi della correttezza del suo operato. La sentenza di oggi conferma, e non ne dubitavamo, che stima e fiducia erano ben riposte. L’assoluzione di Errani riporta serenità in una regione che, anche a causa degli eventi sismici dello scorso mese di maggio, deve affrontare con pienezza di poteri e serenamente prove difficili e importanti, che disegneranno il volto del territorio per i prossimi anni.?Siamo testimoni del fatto che in questi mesi certamente non facili, il Presidente Errani non ha comunque mai allentato il suo lavoro e la sua azione al servizio della comunità”. Legacoop,nuovicorsidiformazione periconsiglieridiamministrazione Legacoop Liguria investe ulteriormente sulla formazione a favore delle cooperative. Stanno infatti partendo nuovi corsi, a ciclo continuo, aperti ai consiglieri di amministrazione delle nuove cooperative ma anche a coloro che, seppur impegnati da tempo nelle imprese, intendono riaggiornarsi sui temi più significativi. Il corso prevede infatti sette incontri che spazieranno dalla lettura e analisi di bilancio, al controllo di gestione e alle responsabilità civili e penali per chi gestisce una cooperativa. Per arrivare ad analizzare strumenti finanziari, aspetti fiscali e governance. Ma senza dimenticare gli aspetti più strettamente legati all’organizzazione Legacoop, al movimento cooperativo, al ruolo degli amministratori, dei soci lavoratori e le relazioni sindacali. “ E’ un impegno gravoso che vede molti dirigenti di Legacoop Liguria impegnati come docenti in aula – conferma il presidente di Legacoop Liguria, Gianluigi Granero -. Un segnale forte che vogliamo dare ai cooperatori in un momento in cui l’aggiornamento è fondamentale per affrontare i mercati in questo stato di crisi, ma anche il segnale che la struttura di Legacoop è in grado di affiancare con Primo piano Legacoop EMILIA-ROMAGNA Assoluzione Errani: “La fiducia era stata ben riposta” Pubblichiamo il testo del comunicato stampa diffuso da Legacoop,Agci e Confcooperative Emilia Romagna a seguito dell’assoluzione del Presidente della Regione Vasco Errani. Abitazione e nuovi cittadini, gli strumenti della cooperazione Legacoop Emilia Romagna, in collaborazione con Legacoop Sociali e Legacoop Abitanti, ha organizzato il Convegno “Abitazione e nuovi cittadini: gli strumenti della cooperazione” che si terrà martedì 20 novembre presso il Centro Interculturale Zonarelli di Bologna – via G. A. Sacco, 14 - a partire dalle ore 9,30. Il convegno è l’occasione per presentare il progetto Coop.Housing che vede impegnati come partner, oltre all’Associazione, diverse Settori Territori cooperative sociali e di abitanti delle province di Bologna, Ferrara, Modena, Parma e Ravenna ed il Comune di Parma. Il progetto Coop. Housing realizza attività di informazione, orientamento e mediazione sociale con l’obiettivo di avvicinare i cittadini immigrati alla cooperazione di abitanti. Le iniziative sono rivolte sia ai nuovi cittadini sia ai soci delle Cooperative di Abitanti, e mirano a superare ostacoli di natura socio-culturale e condividere un approccio consapevole e solidale rispetto all’abitare. Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Europeo per l’Integrazione. Programma 9.30 Registrazione dei partecipanti 10.00 Saluti iniziali Fausto Amelii, responsabile del Centro Interculturale M. Zonarelli Introduzione Alberto Alberani, responsabile Legacoop Sociali Rino Scaglioni, presidente Legacoop Abitanti 10.30 Partecipazione, integrazione sociale, cooperazione abitativa Giovanni Laino, Facoltà di Architettura - Università di Napoli Federico II 11.45 Il progetto Coop. Housing: obiettivi, strumenti e risultati attesi Eris Gianella, Cooperativa Sociale Camelot Officine cooperative 12.30 Dibattito con il pubblico 13.00 Conclusioni Paolo Cattabiani, Presidente Legacoop Emilia Romagna Generazioni; “Cum grano salis”, confronto per il lavoro oltre la crisi Si terrà a Cervia (RA) l’evento annuale di Generazioni, momento in cui i giovani cooperatori di Legacoop Emilia Romagna si ritrovano per discutere e confrontarsi sui temi di loro interesse. Quest’anno, l’evento “Cum Grano Salis: intelligenze a confronto per il lavoro oltre la crisi” si svolgerà ai Magazzini del Sale di Cervia, in via Nazario Sauro, con inizio alle ore 9:30. Una giornata ricca di eventi e ospiti dove il tema centrale sarà ancora una volta il lavoro, per discutere su come sostenerlo, promuoverlo e crearlo. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.generazioni.coop e per partecipare scaricare la seguente scheda d’iscrizione. Imprese Sondaggio Territori TOSCANA SusannaBianchi:“Lanostraregione diventi un centro d’eccellenza” «È necessario costruire e comunicare la leadership italiana, e toscana in particolare, nel campo dei bbcc: l’eccellenza degli istituti di restauro presenti nella nostra Regione deve essere il valore aggiunto attorno a cui aggregare l’intero sistema, così da costruire un’offerta riconoscibile e qualificata, anche a livello internazionale». A sottolinearlo Susanna Bianchi, presidente della Cooperativa Archeologia e dell’Associazione Regionale delle Cooperative di Produzione e Lavoro della Toscana, nel corso del suo intervento a Florens 2012, la biennale internazionale dei beni culturali e ambientali conclusasi lunedì a Firenze. La difficile situazione economica, chiaramente, non favorisce politiche e investimenti. Come e più di altri il settore culturale sta infatti vivendo una fase di profonda crisi: negli ultimi anni le risorse pubbliche a disposizione si sono costantemente ridotte, mentre il problema dei ritardi di pagamento ha generato una situazione di tensione finanziaria che sta mettendo in ginocchio piccole e medie imprese. «Dobbiamo però ricordarci» - ha dichiarato la presidente - «che il valore dell’esperienza culturale non può essere valutato in termini esclusivamente economici. D’atra parte, l’idea che in tempi di crisi si possa sostituire il pubblico con il privato è un’illusione, non solo perché le difficoltà coinvolgono tutti, ma anche e soprattutto perché è più facile che il privato intervenga a fianco del pubblico piuttosto che in sua sostituzione. È necessario passare da una logica di sponsorship a una di partenrship, da una logica di fund raising a una di cooprogettazione». Una governance complessiva di sistema, dunque, capace di coinvolgere tutti gli attori attivi nella promozione culturale nella programmazione dei piani di intervento per il settore. Le istituzioni, chiaramente, possono fare molto per promuovere e sostenere questo processo, a partire dalla Regione Toscana. «La recente legge regionale consente sgravi fiscali pari al 20% delle erogazioni liberali erogate. Per l’individuazione dei progetti di intervento finanziabili e dei soggetti beneficiari dell’erogazione stiamo ora aspettando il documento attuativo del piano cultura, ma abbiamo già chiesto alla Regione che anche le cooperaPrimo piano Legacoop 22 tive, in quanto anch’esse soggetti senza scopo di lucro, possano rientrare nell’insieme dei beneficiari. Sarebbe infine utile - ha concluso Susanna Bianchi - se, così come previsto dal decreto legge semplificazione e sviluppo, questa norma potesse essere riferita anche alla sponsorizzazione tecnica, una forma di partenariato estesa alla progettazione e alla realizzazione di parte o di tutto l’intervento a cura e a spese dello sponsor». LAZIO Protocollo di intesa tra Banca Impresa e Legacoop Un protocollo di intesa quello firmato il 9 novembre da Banca Impresa Lazio e Legacoop Lazio al fine di attuare programmi di garanzia in favore delle Pmi laziali. Definire una strategia di azione congiunta tra le due istituzioni: l’obiettivo del protocollo, spiega la presidente di Banca Impresa Lazio Donatella Visconti. E aggiunge: “BIL attiverà un canale dedicato alle cooperative per l’accesso ai propri programmi”. “La stipula di questo protocollo d’intesa è un fatto importante – spiega il presidente di Legacoop Lazio, Stefano Venditti – perché consente alle tante imprese cooperative del Lazio di mitigare i gravi problemi di accesso al credito che colpiscono il nostro settore”. E continua: “al contempo, attiva un canale privilegiato che mette in contatto diretto le iniziative e i programmi di Banca Impresa Lazio con le esigenze del mondo cooperativo regionale“. Si ritiene soddisfatta la presidente di Banca Impresa Lazio, Donatella Visconti, che sottolinea come l’intesa giunga a sostegno del mondo cooperativo confermando i fini non speculativi di BIL. Banca Impresa Lazio, soggetto certificatore del merito di credito delle imprese per conto del Fondo Centrale di Garanzia, con tale protocollo di intesa vuole proporsi come strumento operativo e cerniera fra le necessità delle imprese e l’accesso alle risorse pubbliche del Fondo Centrale di Garanzia, sottolinea la presidente Visconti. Grazie a questa piattaforma comune, le imprese che si rivolgeranno a BIL tramite Legacoop Lazio po- Settori Territori tranno meglio interfacciarsi con il sistema del credito e ottenere in maniera più agevole le risorse finanziarie necessarie all’attività di impresa. La stipula del protocollo di intesa con Legacoop Lazio si innesta in un più ampio programma di convenzionamento tra BIL e le Associazioni di Categoria del Lazio, cui hanno già aderito Compagnia delle Opere. Migra in Coop; corso in “Segretaria di azienda” per donne immigrate Lo Sportello di Assistenza agli Immigrati per la Creazione di Impresa “Migra in Coop”, gestito da Service Lazio 2000 società di servizi della Legacoop Lazio, segnala che nell’ anno 2012 è stato attivato, con il contributo della CCIAA di Roma, il corso per donne immigrate in “Segretaria di Azienda”. Il corso terminato alla fine del mese di Ottobre 2012, prevede un periodo di tirocinio in azienda in cui le partecipanti potranno fare esperienza sulle tematiche trattate. Qualora foste interessati ad ospitare le tirocinanti in formazione potete rivolgervi alla Service Lazio 2000 per informazioni più dettagliate. Rinnoviamo inoltre la nostra disponibilità a eventuali collaborazioni future al fine di ottimizzare il servizio rivolto ai nostri utenti. Alcune precisazioni per attivare lo stage: • Aprire una posizione INAIL per il tirocinio, più la Responsabilità Civile (a carico della cooperativa); • Prerequisito: almeno 1 dipendente nella cooperativa con contratto a tempo determinato o indeterminato; • Dichiarare per iscritto la mansione che dovrà svolgere la segretaria/tirocinante. SICILIA Comuni e servizi pubblici, il ruolo delle cooperative di comunità Un seminario per presentare e fare “sbarcare” anche in Sicilia le Cooperative di Comunità, nuovo modello di impresa cooperativa, sperimentato con successo nel Nord Italia per rispondere ai bisogni dei piccoli comuni fino a 5 mila abitanti. Ad organizzarlo, al Centro sociale di via Einaudi a Imprese Sondaggio Territori 23 Finale di Pollina (Pa), venerdì 16 novembre con inizio alle 9,30, è Legacoop Palermo con il coinvolgimento del Comune di Pollina, del Gal (Gruppo di azione Locale) delle Madonie, di Sosvima (Agenzia di sviluppo locale delle Madonie), di Legambiente Sicilia e dei Cat (Centri di assistenza tecnica) di Legacoop Sicilia. “Con il processo di liberalizzazioni tracciato dal decreto ‘Cresci Italia’ – dice il presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino - i servizi locali passeranno dalle municipalizzate ai privati. E’ una prospettiva che preoccupa per la tenuta del sistema sociale oltre che per i costi dei servizi, soprattutto nei centri minori. In questo contesto, le Cooperative di Comunità possono rappresentare una doppia opportunità perché coinvolgono in prima persona i cittadini – fruitori di quel luogo portando ad un miglioramento dei servizi e. al contempo, creano nuova occupazione soprattutto per i giovani, spesso costretti ad abbandonare i propri luoghi d’origine”. Il seminario vedrà la presenza di Bruno Busacca, responsabile delle Relazioni istituzionali di Legacoop nazionale che spiegherà il funzionamento delle cooperative di Comunità, illustrando le esperienze già realizzate. La giornata di lavoro avrà inizio alle 9,30 con la registrazione dei partecipanti. La sessione mattutina si concluderà all’ora di pranzo. Alle 15,30, invece, i lavori proseguiranno in sessione pomeridiana con un confronto operativo su una prima idea progettuale proposta da alcuni cittadini di Pollina. Presiede e coordina l’incontro mattutino, il presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino. Oltre alla relazione di Bruno Busacca, sono previsti, inoltre, gli interventi di: Magda Culotta, sindaco di Pollina; Alessandro Ficile, presidente di Sosvima; Domenico Fontana, presidente di Legambiente Sicilia. Chiude i lavori, il presidente di Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo. filtrazioni mafiose nell’economia, nella società e nella politica trevigiane”. La presentazione ufficiale del documento, siglato dalle associazioni di categoria della Provincia, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni antimafia, è avvenuta mercoledì 14 novembre. I soggetti della Marca che vi hanno aderito si impegnano, fra l’altro, a promuovere presso i propri associati e iscritti l’etica della responsabilità e la cultura della legalità, a cominciare dal rispetto delle norme in materia fiscale e del lavoro, di sicurezza e di contrasto al nero, valorizzando il lavoro regolare, portando avanti la lotta alla corruzione e favorendo l’estensione dei patti antievasione tra i Comuni e l’Agenzia delle Entrate. «Le organizzazioni criminali si stanno ramificando anche al Nord» spiega Mirko Pizzolato, presidente di Legacoop Treviso, «per questo abbiamo sottoscritto con convinzione questo patto: in un periodo di forte difficoltà come quello che stiamo vivendo, il rischio che qualcuno ne approfitti giocando sporco sulla pelle degli altri è altissimo. Il rispetto delle regole è fondamentale per superare la crisi e conviene a tutti». Giovedì 15 novembre, al Centro Congressi di Ca’ del Galletto a Treviso, il patto - che ha ottenuto l’apprezzamento del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso - è stato presentato alla comunità nel corso di un convegno in cui si sono confrontati Roberto Terzo, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Venezia, don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera, Roberto Fasoli, consigliere regionale e primo firmatario del progetto di legge regionale antimafia, e Giuliano Rosolen, direttore provinciale della Cna. TREVISO Le città possono diventare grandi mettendo al centro dell’attenzione tutte le abilità.Anche quelle dei soggetti a rischio di emarginazione. Con questo obiettivo la Regione Liguria ha approvato un progetto integrato che ha come capofila Legacoop Liguria e coinvolge numerosi soggetti sul territorio spezzino. Un progetto che si articola su diverse aree Legacoop firma patto territoriale per la legalità Legacoop Treviso ha firmato il “Patto territoriale per la legalità, a prevenzione delle inPrimo piano Legacoop LA SPEZIA Legacoop Liguria capofila per l’inclusione lavorativa Settori Territori coinvolgendo persone portatrici di handicap fisici, mentali e sensoriali; cittadini extracomunitari, nomadi, persone appartenenti a minoranze etniche, richiedenti asilo; alcolisti ed ex alcolisti, tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti – sieropositivi; persone inquadrabili nei fenomeni di nuova povertà, persone senza fissa dimora o in condizioni di povertà estrema, giovani che lasciano prematuramente la scuola, adulti con basso titolo di studio, disoccupati over 45, prostitute e transessuali. E tutto il personale che opera nei servizi sociali. “ Le azioni previste iniziano con colloqui individuali e attività sportelli di ingresso al progetto per 280/300 persone appartenenti a tutte le aree di utenza definite - spiega il responsabile provinciale di La Spezia di Legacoop, Enrico Casarino - Individuati i destinatari si passerà alle diverse azioni realizzando tirocini formativi e tirocini con attestazione delle competenze, laboratori per disabili, vouchers formativi individuali, percorsi di formazione individuale, formazione degli operatori. Il progetto prevede stabilizzazioni lavorative a tempo indeterminato e studi di fattibilità per nuove imprese e per la diversificazione di attività di imprese esistenti”. Tra le iniziative coperte da un finanziamento pubblico FESR (contributo pari all’80% dell’investimento previsto per ogni iniziativa) sono comprese: la creazione di ramo d’azienda per attività di lavanderia, l’acquisto di software per dematerializzazione archivi, la creazione di ramo d’azienda per attività di catering e la creazione di ramo d’azienda per attività agricola e vivaistica. L’accordo organizzativo firmato in questi giorni comprende, oltre a Legacoop Liguria, un’ampia e qualificata rete di partner composta da Comune della Spezia, Comune di Bolano, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura La Spezia, Confcooperative, Confindustria La Spezia, Isforcoop, Ial Liguria,Aesseffe, Cisita, Scuola Nazionale Trasporti, Cooperativa Sociale Coopselios, Cooperativa sociale Neso, Cooperativa Sociale Cils, Cooperativa Sociale Cis, Cooperativa Sociale Cocea, Cooperativa Sociale Lindbergh, Consorzio Cometa,Cooperativa Sociale Mondoaperto, Cooperativa Sociale Maris, Consorzio Primo, Società Il Golfo Srl, Cooperativa Officineponte. Il raggio d’azione del progetto “FARE GRANDI LE CITTA’” - presentato sul Bando Regionale “Tutte le Abilità al Centro” - coincide con tutto Imprese Sondaggio Territori il territorio della Provincia spezzina esclusa la Val di Magra, ma è stato previsto fin dall’inizio un collegamento sinergico con l’analogo progetto “Val di Magra solidale”, di cui Capofila è il Comune di Sarzana. REGGIO EMILIA “Il futuro della cooperazione, il futuro del territorio” “Il futuro della cooperazione, il futuro del territorio. Problemi, prospettive e valore dell’esperienza cooperativa nella realtà locale”: è questo il tema dell’importante appuntamento del 30 novembre prossimo, quando si riunirà la prima Assemblea unitaria della Cooperazione reggiana. Proprio nell’Anno internazionale delle cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, che hanno dato vita a livello nazionale all’Aci, Alleanza delle cooperative italiane, si riuniranno insieme anche a Reggio Emilia. L’Assemblea unitaria si terrà a partire dalle 9:30 alla Cantina Albinea Canali, in via Tassoni 213 a Canali di Reggio Emilia. Sarà una occasione importante per presentare e riflettere sul bilancio delle azioni cooperative in terra reggiana, sulle risposte alla crisi economica, sulle condizioni necessarie alla ripresa e sui programmi fi-nalizzati allo sviluppo. Aprirà i lavori Mauro Veronesi, presidente Agci di Modena e Reggio Emilia. Seguiranno le relazioni introduttive di Simona Caselli, presidente Legacoop, e Giuseppe Alai, presidente Confcooperative. Sono poi previsti gli interventi del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e del presidente della Camera di Commercio Enrico Bini. Verrà presentato anche il “Bilancio della Cooperazione reggiana”, sui principali valori economici e sociali delle cooperative. L’Assemblea unitaria verrà conclusa da una relazione di Carlo Borzaga, docente dell’Università di Trento e presidente dell’Euricse, l’Istituto europeo di ricerca sulla cooperazione e l’impresa sociale. 24 presa nel corso della nona edizione del progetto (2011-2012) è stata la 3ª H (ora 4ª H) del Liceo Artistico Chierici che ha ricevuto in premio un viaggio per tutta la classe. I ragazzi, accompagnati dagli insegnanti Alberto Artioli e Francesco Ghezzo e dai rappresentanti di Legacoop Simona Caselli e Daniela Cervi, hanno trascorso cinque giorni in Spagna alla scoperta di capolavori dell’architettura come il Guggenhaim di Bilbao e per conoscere uno dei distretti cooperativi più famosi al mondo, quello di Mondragon. Il viaggio è iniziato da Santander e San Sebastian, prima di arrivare a Mondragon, immerso nelle montagne basche, dove la comitiva è stata accolta da Juan Jose Martin Lopez presso la nuovissima sede della Università di Mondragon, Facoltà di Economia, nel paese di Onati. L’Università di Mondragon è una cooperativa, dove studenti e docenti sono soci, e fa parte della Mondragon Corporaciòn Cooperativa, sviluppando una stretta sinergia tra sistema scolastico e imprese. Gli incontri sono poi proseguiti nella sede della “Corporaciòn” che si trova nella cittadina di Mondragon, dove hanno sede anche alcune tra le più grandi co-operative appartenenti al gruppo MCC. Ad accogliere gli studenti italiani è stato Jose Mari Larramendi, ex direttore generale di Eroski (colosso della grande distribuzione, equivalente della Coop italiana), che ora si occupa di relazioni esterne per MCC. La visita è iniziata con la proiezione del video che racconta dell’esperienza di MCC, poi Jose Mari ha spiegato ai ragazzi come funziona il sistema cooperativo di Mondragon, le attività svolte, la filosofia del gruppo e le sfide per i prossimi anni, rispondendo alle loro domande. L’ultima parte del viaggio ha avuto come meta la bellissima città di Bilbao, in cui i ragazzi hanno potuto ammirare il Museo Guggenheim, capolavoro di Frank Gehry alla cui costruzione ha partecipato anche una cooperativa di Mondragon, oltre alle interes- Bellacopia 2011/12, la classe vincitrice in Spagna Dal 22 al 26 ottobre si è svolto il viaggio nei Paesi Baschi dei vincitori di Bellacoopia Impresa, A realizzare il miglior progetto d’imPrimo piano Legacoop Settori Territori santi mostre di Egon Schiele e di Fernando Botero. “Dopo una breve visita a Santander - è il resoconto del prof. Alberto Artioli - il 23 ottobre il gruppo ha lasciato di buon ora la cittadina per raggiungere San Sebastian. La mattinata è stata dedicata alla visita delle attrazioni naturalistiche, il pomeriggio alle architetture incastonate nel dedalo di strade che caratterizzano il centro storico. Tappa d’obbligo il Monte Urgell da cui si domina l’intera città ed in particolare la baia su cui si affaccia. Il terzo giorno è stato dedicato ad una serie di incontri avvenuti tra la sede dell’Università di Economia di Mondragon e la sede delle Cooperative della stessa Mondragon. In questa occasione gli studenti hanno potuto comprendere l’importante realtà cooperativa presente in quest’area della Spagna. E’ la volta di Bilbao: il 25 si visita il Museo Guggenheim, opera dell’architetto canadese F. O. Ghery. Abbandonate le superfici scintillanti dell’importante centro espositivo, non sono stati tralasciati il centro storico, il museo di Belle Arti e l’immancabile passeggiata lungo il fiume Nervìon. Il 26, nel corso del rientro, rimane il tempo per la visita ai monumenti tralasciati in precedenza: la cattedrale, la chiesa di Santos Juanes, il mercado de la Ribera. Un volo da Santander, in serata, ha segnato la fine dell’iniziativa. Gli studenti - conclude il prof. Artioli - sono rientrati arricchiti dall’esperienza. La visita ad architetture viste fino a ieri solo sui libri, incontri con persone motivate ed entusiaste del proprio lavoro, il piacere di condividere momenti importanti con gli amici sono i ricordi che sicuramente resteranno indelebili nelle loro menti”. Le opportunità offerte dal nuovo Apprendistato Professionalizzante Legacoop Reggio Emilia e Cesvip hanno organizzato il 13 novembre nella Sala Magnani di Legacoop un seminario sulle “Opportunità offerte dal nuovo apprendistato professionalizzante per le imprese e per i giovani” e in particolare sulle novità introdotte dal Nuovo Testo Unico. Sono intervenuti Ilenia Malavasi, assessore alla Scuola, Formazione Professionale della Provincia di Reggio Emilia, Chiara Migliorin, responsabile Servizio LegislaImprese Sondaggio Territori zione Lavoro di Legacoop Reggio Emilia e Tommaso Demicheli di Cesvip Impresa. Sono stati esaminati i benefici normativi e previdenziali del contratto di apprendistato, il ruolo della formazione professionalizzante e trasversale, gli incentivi e le agevolazioni regionali, il regime sanzionatorio. “L’innovazione dell’istituto dell’apprendistato avvenuta con il Testo Unico 167/2011 e con la riforma Fornero - ha spiegato Chiara Migliorin punta su una importante semplificazione delle regole e delle fonti normative, sulla contrattazione collettiva per regolamentare le tipologie contrattuali e la personalizzazione dei percorsi di formazione in base alle diverse fasi della situazione formativa e lavorativa in cui si trova il lavoratore”. L’occasione è stata utile per esaminare le opportunità offerte da diversi incentivi regionali e nazionali, destinati alle imprese che assumono giovani fino a 34 anni e donne. RAVENNA Il 19 novembre convegno “I principi della cooperazione” Agci, Confcooperative, Legacoop di Ravenna organizzano per il 19 novembre un convegno su “I principi della cooperazione: 4° Autonomia e Indipendenza, 7° Impegno verso la Collettività. Programma Saluti: Fabrizio Matteucci - Sindaco di Ravenna Gianfranco Bessi - presidente CCIA A di Ravenna Introduzione: Raffaele Gordini, coordinatore Centrali Primo piano Legacoop 25 Cooperative di Ravenna Contributi: Pier Nicola Ferri, presentazione del Rappor to annuale della cooperazione Ravennate Monica Bolognesi, il Contributo delle imprese cooperative allo sviluppo sociale del Territorio Giovani, lavoro, cooperazione: Studenti di 5^ superiore conversano con i Presidenti regionali delle Centrali Cooperative Saranno presenti: rappresentanti delle classi vincitrici del progetto “Cooperiamo a scuola 2011/2012” Massimo Mota, presidente A gci Emilia Romagna, Maurizio Gardini, presidente Confcooperative E/R Paolo Cattabiani, presidente Legacoop E/R RIMINI Rimini: seminario su affidamenti a cooperative sociali Confcooperative e Legacoop di Rimini organizzano venerdì 16 di novembre dalle 9.00 alle 13.00 presso la sala Marvelli della Provincia di Rimini un seminario rivolto ai funzionari di enti pubblici e cooperatori dal titolo “Le linee guida per gli affidamenti alle cooperative sociali nella cornice del quadro comunitario e delle buone prassi territoriali”. La mattinata avrà un taglio tecnico e si svilupperà in due parti seminariali: una di carattere generale, utile al fine di analizzare le linee guida dell’autorità di vigilanza dei contratti pubblici fornite in chiarimento alle stazioni appaltanti in ordine alle modalità di affidamento delle convenzioni alle cooperative sociali. L’analisi verrà effettuata con il contributo della dott.ssa Chiara Fabrizi dell’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici e del dott. Gianluca Chiodo, uno dei membri del tavolo di lavoro nominato dal Ministero del Lavoro e riguarderà i principali aspetti di rilievo del documento ed i possibili scenari di applicazione. La seconda parte sarà dedicata all’analisi di esperienze applicative di clausole sociali e regolamenti ad hoc. Tra i relatori la dott.ssa Dolores Spessa del Comune di Settori Territori Torino che svilupperà l’esperienza del regolamento comunale 307, la dott.ssa Anna Fiorenza direttore di INTERCENT ER Agenzia regionale di sviluppo dei mercati telematici ed il dott. Fabio Mazzotti del Comune di Rimini che illustrerà l’esperienza di regolamentazione dell’inserimento lavorativo secondo l’approccio delle capacitazioni. Una giornata formativa importante che nasce dalla necessità, avvertita dalle Associazioni di categoria nonchè dalle loro associate, attive nell’inserimento sociale e lavorativo delle fasce svantaggiate, di fornire agli enti pubblici i necessari chiarimenti e le informazioni utili per sviluppare azioni di sostegno sociale che attivino politiche di inclusione anche sui territori romagnoli. L’evento e’ patrocinato dall’Osservatorio delle cooperative sociali della Provincia di Rimini. NOVELLARA Il 1° dicembre si festeggiano i 90 anni di Giannetto Gatti Il Comune di Novellara e la Cooperazione organizzano il 1 dicembre i festeggiamenti per i 90 anni di Giannetto Gatti, straordinaria figura di cooperatore, che proprio recentemente, il 4 settembre è stato insignito dal Presidente Giorgio Napolitano dell’onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, massimo titolo concesso dal Presidente della Repubblica. Nell’occasione dei festeggiamenti di Gatti, che è stato presidente della Cila ed è attualmente presidente della Latteria Sociale di San Giovanni, verrà anche presentato il libro “Novant’anni di passione e di servizio. Un bracciante, un soldato, un partigiano, un cooperatore: Giannetto Gatti”, curato da Lucio Levrini. L’iniziativa è organizzata dal Imprese Sondaggio Territori Comune di Novellara, dalla Cila, dalla Latteria San Giovanni, da Legacoop e da Confcooperative, in occasione dell’Anno Internazionale delle cooperative e si terrà presso il Teatro Franco Tagliavini di Novellara a partire dalle 9:30. Interverranno S.E. Antonella De Miro, Prefetto di Reggio Emilia, Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop; Raul Daoli, Sindaco di Novellara; Giuseppe Alai, presidente di Confcooperative di Legacoop, Raul Daoli, sindaco di Novellara, Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia, e i ragazzi della Scuole Medie di Novellara che leggeranno alcuni passi del libro. Conducono la mattinata i giornalisti Mattia Mariani e Stefania Bondavalli. CATANIA Pochi mesi e le cooperative sociali saranno costrette a chiudere “Ancora pochi mesi e le cooperative sociali di Catania saranno costrette a chiudere”. E’ questo il grido di allarme lanciato il 12 novembre dai rappresentanti di Agci, Confcooperative, Legacoop, Unci ed Unicoop, che rappresentano in città la totalità delle circa 40 cooperative sociali che operano per conto del Comune e che danno lavoro a circa mille addetti, assistendo non meno di 6 mila utenti svantaggiati. Il credito complessivo vantato dalle coop sociali si aggira oggi intorno a 21 milioni di euro. A denunciare questa drammatica situazione, durante un incontro con la stampa tenutosi alla camera di Commercio, sono stati il presidente di Legacoop Catania Giuseppe Giansiracusa, il direttore provinciale di Confcooperative Luciano Ventura e il presi- Primo piano Legacoop 26 dente di Unicoop Rosario Contarino. “A pagare il prezzo della crisi sono come al solito i servizi sociali e in particolare gli assistiti e le cooperative sociali con i loro lavoratori –hanno dichiarato i rappresentanti delle centrali cooperative - quelle coop sociali che fin qui hanno nei fatti finanziato l’Amministrazione anticipando con proprie risorse il costo del servizio pur di darvi continuità e rispondere così alle esigenze di assistenza dell’utenza”. I rappresentanti delle centrali cooperative, ma in sala erano presenti anchemolti presidenti di cooperative che operano nel sociale, hanno chiesto un tavolo di confronto istituzionale con il Comune di Catania e il neo presidente della Regione Rosario Crocetta per trovare in tempi rapidi una soluzione che permetta il pagamento degli arretrati e la pianificazione sicura dei pagamenti futuri. Il ritardo di pagamento del Comune nei confronti delle cooperative sociali – hanno continuato i rappresentanti delle associazioni di categoria - è mediamente di sette mesi, nonostante la normativa regionale imponga pari dignità di trattamento per i lavoratori comunali e quelli delle cooperative sociali. Eppure queste sono pagate dopo il personale dell’amministrazione, dopo le municipalizzate, dopo le imprese di pulizia, dopo tutti. Le cooperative hanno fin qui anticipato i corrispettivi ai lavoratori ed i costi per assicurare i servizi”. A spiegare come la situazione sia ormai giunta ad un punto di non ritorno sono stati i presidenti delle coop sociale etnee raccontando le difficoltà che le loro aziende devono affrontare giorno per giorno per garantire stipendi agli operatori e servizi agli assistiti. Storie di ordinaria disperazione di aziende che cercano di lavorare rispettando le regole senza che la controparte faccia lo stesso. “Ogni nucleo familiare a cui fa capo ogni singolo lavoratore delle cooperative sociali, adesso non c’è la fa più a reggere il peso delle difficoltà, dei conti da pagare e dei costi familiari ai quali non riesce a fare fronte – ha spiegato il direttore di Confcooperative Luciano Ventura - l’Amministrazione deve prendere atto di una situazione che è ormai al limite della sostenibilità. Le cooperative sociali ed i loro lavoratori vogliono risposte chiare. Pagare il corrispettivo di un mese, quando ne mancano all’appello altri sei non risolve il problema”. “Il Comune trovi la soluzione, dica la verità ai Settori Territori suoi cittadini, se può sostenere o meno la spesa per i servizi sociali – ha dichiarato il presidente di Legacoop Giuseppe Giansiracusa – promuova un piano vero sui servizi sociali dato che delle tante annunciate rivoluzioni gli assistiti non se ne sono ancora accorti e men che meno se ne sono accorte le cooperative. Il settore sociale a Catania è al collasso e per questo noi rivolgiamo un appello accorato alle Istituzioni a partire dalla Regione, dalla Prefettura e dalla Curia Arcivescovile. I lavoratori del sociale e gli assistiti non possono più aspettare.” PALERMO Cooperative sociali; Legacoop: comunità alloggio allo stremo “Le cooperative sociali che si occupano di comunità alloggio in provincia di Palermo, sono ormai allo stremo. Per questo è fondamentale che le amministrazioni rispettino l’ordine cronologico dei pagamenti”. Lo dice il presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino invocando “un’operazione trasparenza”. Secondo Parrino, “alcuni Comuni della provincia di Palermo, ad iniziare da Bagheria, starebbero destinando le risorse in proprio possesso e in maniera del tutto arbitraria, solo ad alcune strutture, mentre coop con arretrati anche di un anno, restano abbandonate a se stesse”. Per questo, Parrino chiede la “pubblicazione di tutti gli atti” e lancia un appello al prefetto di Palermo e al neo presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché “attenzionino la situazione delle comunità alloggio per minori in tutta la provincia”. “In ballo – conclude Parrino – non ci sono solo i posti di lavoro di chi opera nelle strutture, ma il sostentamento e il benessere di tanti bambini e ragazzi sottratti alle famiglie dall’autorità giudiziaria, e a cui va garantita serenità, sicurezza e continuità relazionale”. Intanto, a livello regionale, proprio sulle comunità alloggio, Legacoop Sociali è a lavoro per avviare una class action nei confronti delle amministrazioni pubbliche “per abbandono di minori e incapaci e per la mancata attuazione dei servizi sociali essenziali”. Imprese Sondaggio Imprese Con Valore Cooperativo di Unipol Banca le tue vacanze non finiscono mai! 27 Grande iniziativa “Personal Gift”: con Unipol Banca tutti i Soci lavoratori, i dipendenti e familiari delle cooperative aderenti a Legacoop potranno usufruire di un fantastico omaggio per organizzare vacanze da sogno. In virtù del forte legame, che da sempre unisce Unipol Banca a Legacoop, è stato sviluppato un progetto comune di sostegno finanziario in favore del mondo Cooperativo che vede, da un lato, un’offerta su misura ampia e articolata, dall’altro un’intera struttura della banca dedicata alla cooperazione. Alla base del progetto c’è “Valore Cooperativo”, una gamma di soluzioni e servizi realizzati “a quattro mani” con Legacoop, in grado di rispondere a tutte le esigenze del mondo cooperativo: si parla quindi di un servizio dedicato non solo alle imprese cooperative di media e piccola dimensione, ma anche ai Soci lavoratori, ai dipendenti e familiari delle cooperative, cui vengono riservate soluzioni personalizzate a costi particolarmente contenuti. Nel dettaglio: • una vasta gamma di conti correnti a canone fisso mensile; • un conto di deposito on line per la gestione della propria liquidità in piena autonomia e con rendimenti molto competitivi; • prestiti personali sicuri e convenienti per ogni tipo di esigenza; • un'ampia scelta di mutui ipotecari rivolta a privati consumatori per finanziare l'acquisto della casa; • affidamenti in conto corrente a condizioni vantaggiose e, per i dipendenti o loro familiari che disporranno l'accredito dello stipendio, i vantaggi aumentano; Primo piano Legacoop Settori • carta di conto prepagata e ricaricabile il nuovo strumento di pagamento con codice IBAN che permette di effettuare operazioni bancarie di base senza aver bisogno di un conto corrente. Inoltre, ai Soci lavoratori ai dipendenti e familiari delle Cooperative, Unipol Banca ha riservato una iniziativa estremamente interessante, riassumibile nello slogan: “Chi sceglie Valore Cooperativo si merita una vacanza*” Il nuovo Cliente che accenderà uno dei conti correnti a canone fisso mensile della gamma Valore Cooperativo dedicati ai Soci della Cooperativa, ai dipendenti e ai loro familiari, riceverà immediatamente in omaggio un Personal Gift di € 500 per l’acquisto di vacanze negli alberghi, villaggi, resort e agriturismi di favolose mete turistiche. Il regolamento completo e le condizioni di utilizzo dei Personal Gift sono comunque consultabili su www.mondovacanze.it Per ricevere ulteriori informazioni e scoprire i dettagli circa l’intera offerta “Valore Cooperativo” e dell’iniziativa “Personal Gift” si consiglia di recarsi presso qualsiasi filiale Unipol Banca oppure visitare il sito www.unipolbanca.it Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Gruppo Unipol 28 GRUPPO UNIPOL >> AICCON Approvati i risultati dei primi nove mesi 2012 >> Coop Adriatica Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario, riunitosi il 14 novembre sotto la Presidenza di Pierluigi Stefanini, ha approvato il resoconto intermedio di gestione del Gruppo al 30 settembre 2012 che, a seguito dell’acquisizione effettuata nello scorso luglio, include i risultati consolidati relativi anche al terzo trimestre del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI. >> Fondazione Barberini >> Unicoop Firenze >> CFT >> CLO >> Alce Nero e Biologico Meridiano >> Spes >> Orion >> Boorea >> MIC >> Coop Sociale “La Melagrana” >> Qua.dir. >> Archeosistemi >> Consorzio Pescatori di Goro Primo piano Legacoop Risultato consolidato Il Gruppo Unipol stand alone chiude i primi nove mesi del 2012 con un risultato consolidato pari a 181 milioni di euro, rispetto ai 72 milioni di euro realizzati nell’analogo periodo dell’anno precedente (+149%). Il Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI chiude con un risultato negativo, al 30 settembre 2012, di 74 milioni di euro. Il risultato del solo terzo trimestre (di competenza del Gruppo Unipol) è negativo per 81 milioni di euro, ai quali sono state apportate rettifiche di consolidamento positive per 46 milioni di euro. Pertanto, il risultato consolidato del Gruppo Unipol al 30 settembre 2012, comprensivo del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI, è pari a 146 milioni di euro. “I risultati del Gruppo Unipol al terzo trimestre evidenziano una robusta solidità patrimoniale e una buona redditività”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato Carlo Cimbri. “Pur in un contesto di mercato che permane incerto e complesso, le politiche di gestione industriale adottate in questi anni stanno portando risultati soddisfacenti, in linea con gli obiettivi del Piano Industriale 2010-2012”. “Siamo agli inizi - ha proseguito Cimbri – del complesso lavoro di integrazione con il Gruppo Fondiaria-SAI, nel quale il Gruppo Unipol ripone importanti aspettative e per il quale riteniamo siano state impostate le corrette basi industriali”. “I colleghi del Gruppo Unipol, cui va il merito dei buoni risultati prodotti nell’ultimo triennio, saranno chiamati a ripetere l’impegno nel progetto di integrazione, lavorando fianco a fianco con i colleghi del Gruppo Fondiaria-SAI nei mesi a venire, per produrre la migliore sintesi tra due delle principali tradizioni assicurative di questo Paese”, ha concluso Cimbri. Settori Territori Gruppo Unipol stand alone La raccolta diretta premi Danni del Gruppo Unipol ammonta a 3.004 milioni di euro (2,2% rispetto al 30 settembre 2011), di cui 1.838 milioni nei rami Auto (-2,9%) e 1.166 milioni nei rami Non Auto (-1%), per effetto del mantenimento delle rigorose politiche assuntive di selezione del portafoglio contratti e, d’altra parte, a causa del perdurare delle conseguenze della crisi economica. Nel comparto Auto è significativo il contributo della compagnia diretta Linear (telefono/internet), con un volume di premi pari a 164 milioni di euro (+11,5% rispetto al 30 settembre 2011). Molto positivo il contributo di UniSalute, specializzata nel settore delle coperture sanitarie, con premi per 187 milioni di euro (+12,7% rispetto al 30 settembre 2011). Il Gruppo registra al 30 settembre 2012 un combined ratio (lavoro diretto) del 95,5% (98,1% al 30 settembre 2011) che, al netto degli effetti degli eventi sismici verificatisi nella prima parte dell’anno, equivarrebbe ad un 92,5%. Cala il rapporto sinistri a premi (loss ratio) a 72% (75,6% al 30 settembre 2011), mentre l’expense ratio è pari a 23,6% (22,5% al 30 settembre 2011) e risente - oltre che della contrazione dei premi - di una maggiore incidenza dei costi legati sia agli oneri non ricorrenti connessi al nuovo contratto integrativo agenti sia ai costi relativi alle cosiddette scatole nere (polizze Unibox), che il recente Decreto Liberalizzazioni ha posto interamente a carico delle Compagnie. La raccolta diretta Vita al 30 settembre 2012 ammonta a 1.918 milioni di euro, con un incremento del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2011, grazie all’ingresso di due nuovi mandati di Fondi Chiusi Garantiti (ramo VI). Il volume dei nuovi affari in termini di APE pro-quota, al 30 settembre 2012, è pari a 189 milioni di euro (+7,7% rispetto ai 175 milioni registrati nello stesso periodo del 2011). Il comparto bancario ha chiuso con una raccolta diretta da clientela terza (retail e PMI) di 7.844 milioni di euro (+3,2% rispetto al 31 dicembre 2011). Gli impieghi verso clientela sono pari a 7.406 milioni di euro e sostanzialmente stabili rispetto all’esercizio precedente (+1,9% rispetto al 31 dicembre 2011), in virtù dell’ulteriore focalizzazione sui segmenti retail e small business, compensata da una proporzionale Imprese Sondaggio Imprese riduzione delle esposizioni verso la clientela corporate. Il Gruppo Unipol Banca presenta, al 30 settembre 2012, un Core Tier 1 dell’8,3% rispetto all’8,2% del 2011. Il periodo chiude con un utile netto di 6 milioni di euro rispetto ai 2 milioni di euro dello stesso periodo 2011. La gestione finanziaria relativa al comparto assicurativo - che ha operato, nel periodo in esame, in un contesto caratterizzato da un andamento fortemente altalenante dei mercati finanziari dovuto al ritorno di tensioni sul debito di alcuni Paesi europei - ha ottenuto una redditività lorda a conto economico pari a circa il 4,3%. Si ricorda inoltre che, come peraltro già evidenziato nel Prospetto Informativo relativo all’Aumento di Capitale di Unipol, stanno proseguendo, da parte della Capogruppo Unipol e delle competenti Autorità di Vigilanza, le analisi e le verifiche relative alla classificazione e contabilizzazione dei titoli cosiddetti “strutturati”. La riserva AFS ha beneficiato del positivo andamento degli spread, attestandosi a 604 milioni di euro rispetto ai -1.091 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2011. Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI Per quanto riguarda i risultati del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI, che come ricordato impattano sui risultati del Gruppo Unipol solo per il terzo trimestre 2012, la raccolta diretta premi Danni del Gruppo Fondiaria-SAI ammonta a 4.700 milioni di euro (-7,6% rispetto al 30 settembre 2011), di cui 3.201 milioni nei rami Auto (-7,6%) e 1.499 milioni nei rami Non Auto (-7,5%). La flessione è dovuta, oltre che al difficile contesto economico, agli effetti di politiche assuntive tese a una migliore selezione del portafoglio con azioni di disimpegno da comparti a maggiore rischiosità. Il combined ratio del lavoro diretto2 si attesta al 30 settembre a 101,6% (99,3 escluso l’effetto del terremoto in Emilia), contro il 103,8% dei primi nove mesi del 2011 ed il 110,4% di fine 2011. La raccolta diretta Vita al 30 settembre 2012 è pari a 2.549 milioni di euro, con una flessione del 22,3% rispetto allo stesso periodo del 2011, dovuta a dinamiche di mercato e al comparto di bancassicurazione. Patrimonio e solvibilità consolidata Il Patrimonio netto complessivo3 è pari a Primo piano Legacoop 29 6.428 milioni di euro. Il Patrimonio di pertinenza del Gruppo, comprensivo del risultato di periodo, ammonta a 4.785 milioni di euro (3.078 milioni al 31 dicembre 2011). La situazione di solvibilità consolidata al 30 settembre 2012, stimata sulla base dei valori provvisori attribuiti all’acquisizione del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI, evidenzia un rilevante progresso, grazie anche ai rafforzamenti patrimoniali, attestandosi a circa 1,6 volte i requisiti regolamentari. AICCON Concluse le Giornate di Bertinoro per l’economia civile Si è conclusa la XII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile di AICCON, l’appuntamento annuale che mette a confronto i maggiori esponenti del mondo accademico e dei rappresentanti più autorevoli dell’economia civile in Italia. Oltre 200 partecipanti provenienti da tutta Italia si sono riuniti a Bertinoro per discutere sulle future sfide del Terzo Settore in Italia e, in particolare, sul tema “CO-OPERARE: Modelli e Proposte per uno Sviluppo Umano Integrale”. La XII Edizione delle Giornate ha visto durante la prima sessione (9 Novembre 2012) la presentazione di Enrico Giovannini (Presidente ISTAT) dei dati aggiornati relativi al Censimento ISTAT sul non profit: “abbiamo ricevuto 221.000 questionari, di cui 135.000 da parte di organizzazioni non profit. Un dato significativo è relativo al fatto che il 61% delle organizzazioni non profit ha risposto via web.” Giorgio Gobbi (Banca d’Italia), nel pomeriggio della prima giornata ha presentato i dati sul rapporto tra la Finanza e il Terzo Settore: “La distribuzione del credito al Terzo settore, secondo i dati raccolti in giugno 2012, vede il 14,2% del credito erogato a cooperative sociali, il 21,2% ad Istituzioni ed enti ecclesiastici e religiosi ed il restante 64,6% ad altre istituzioni non profit al servizio delle famiglie”. “Liberare il lavoro. L’occupazione di giovani e donne nell’Economia Sociale” è stato il tema della sessione conclusiva delle Giornate. Il dibattito è stato incentrato sul contributo e il ruolo del Terzo Settore Settori Territori all’occupazione durante il periodo di crisi. Al confronto, introdotto da Giuseppe Frangi (Direttore di Vita), sono intervenuti Claudio Gagliardi (Segretario Generale Unioncamere), Carlo Borzaga (Presidente Euricse), Linda Laura Sabbadini (ISTAT – Direttore Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali), Chiara Saraceno (Sociologa Fellow Collegio Carlo Alberto di Torino) e Giuliano Poletti (Presidente Legacoop – Alleanza Cooperative Italiane). Claudio Gagliardi (Unioncamere) ha presentato i dati di Unioncamere relativi alla struttura professionale delle assunzioni delle imprese sociali. “Un elemento rilevante è la crescita costante dal 2006 al 2012, e consolidata quest’anno per alcune categorie professionali, di professioni high skill, che va dal 26,8% nel 2006 fino al 35 e 34,3% negli ultimi due anni. Si assumono con molta più frequenza figure legate alla programmazione, organizzazione e gestione aziendale, nonché alla funzione commerciale delle imprese sociali, contro la tendenza ad un investimento sulla produzione degli anni passati”. Il prof. Stefano Zamagni (Università di Bologna) ha concluso il confronto affermando che “durante questa edizione delle Giornate si è approfondito il concetto di Sviluppo umano integrale, come sviluppo che si contrappone al concetto di crescita e che riunisce tre dimensioni: una quantitativo-materiale, una socio-relazionale e una spirituale. La cooperazione in senso ampio è la via più efficace, anche se non la sola, per ottenere questo bilanciamento di queste tre dimensioni. Durante i lavori delle Giornate sono inoltre emersi cinque elementi fondamentali: la cooperazione aumenta il tasso di imprenditorialità, aumenta la mobilità sociale, riduce le diseguaglianze sociali, incrementa il capitale sociale, ed in particolare la dimensione della fiducia. Un’ulteriore sfida è inoltre rendere il lavoro liberante, che tenga conto di quelle dimensioni che riguardano la possibilità di esaltare la capacità delle persone. Questa è una sfida non di poco conto. L’organizzazione del lavoro all’interno delle cooperative è importante perché può servire come modello” L’evento si è concluso con la presentazione di Stefano Zamagni e Giuseppe Frangi del primo volume VITA-Feltrinelli “Del Cooperare. Manifesto per una nuova economia”. Imprese Sondaggio Imprese FONDAZIONE BARBERINI Seminario “Nuovi Media e Nuova Partecipazione” La Fondazione Ivano Barberini e Legacoop Emilia Romagna, in collaborazione con l’Istituto Carlo Cattaneo, organizzano per venerdì 16 novembre un Seminario sul tema “Nuovi Media e Nuova Partecipazione”. L’appuntamento è alla Torre Legacoop, viale Aldo Moro 16, dalle 9.30 alle 13. Programma: Apertura lavori Mauro Giordani, Presidente Fondazione Ivano Barberini Elisabetta Gualmini, Presidente Istituto Carlo Cattaneo Relatori Donatella Campus Declino delle forme di partecipazione classiche e convenzionali Cristian Vaccari Diffusione e utilizzi di internet e dei social media Giovanna Cosenza Come usare i social media per migliorare la comunicazione interna e esterna delle organizzazioni Discussione con intervento del pubblico Conclusioni COOP ADRIATICA Apre il 17 novembre a Mestre il supermercato sostenibile Un supermercato innovativo e sostenibile: ricco di prodotti tipici, locali e biologici, e dotato di servizi come i distributori dell’acqua pubblica liscia e gasata e dei detersivi sfusi, la parafarmacia, lo spazio per il bookcrossing, il recupero a fini solidali degli alimenti invenduti, la vendita di pannelli fotovoltaici. Il Coop&Coop Campo Grande aprirà a Mestre sabato 17 novembre nel parco commerciale Terraglio, e sarà il primo supermercato in Italia realizzato con il nuovo formato dei punti vendita Coop nell’ambientazione e nell’offerta. La struttura ha richiesto investimenti per 3,8 milioni di euro e occuperà 85 persone, per lo più giovani e neoassunti, ospitando il meglio dei prodotti agroalimentari di 425 fornitori veneti. Primo piano Legacoop 30 Il Coop&Coop di Mestre è stato presentato oggi, lunedì 12 novembre, in una conferenza stampa con l’assessore al Commercio del Comune di Venezia Carla Rey, il direttore delle Politiche sociali di Coop Adriatica Marco Gaiba e il responsabile della Rete dei supermercati del Veneto della Cooperativa Valerio Stevanato. L’assortimento e i servizi innovativi Il nuovo formato dei punti vendita Coop si presenta con pannelli informativi semplici e chiari, nuovi colori, pareti tortora e pavimenti grigi e bianchi, e arredi coordinati tra i diversi servizi. L’intero percorso in negozio, su una superficie di 2.500 metri quadrati, è funzionale a una spesa semplice e piacevole, mentre l’assortimento, particolarmente conveniente, punta soprattutto sulle specialità regionali: dai radicchi ai formaggi, inclusi quelli di malga, dal pesce della Laguna alle birre artigianali. Per la prima volta, inoltre, verranno valorizzate in un’unica area le linee sostenibili ed etiche: il biologico “Vivi Verde”, le eccellenze gastronomiche di “Fior Fiore” e gli alimenti realizzati sulle terre confiscate alle mafie di “Libera Terra”. Tra i servizi innovativi proposti dal punto vendita, c’è la parafarmacia Coop Salute, che offrirà circa 2 mila prodotti a prezzi contenuti, tra medicinali, parafarmaci, rimedi omeopatici e veterinari. La parafarmacia – la seconda in un supermercato di Coop Adriatica, dopo quella inaugurata a ottobre nel negozio di Piazzale Roma a Venezia – sarà dotata di una cassa a se stante, per effettuare gli acquisti senza dover entrare nel supermercato. Per una pausa relax, invece, ci si potrà accomodare al Coop Caffè, aperto già dalle 8 di mattina. La “casa dell’acqua” e gli altri servizi “verdi” Fuori dal Coop&Coop, i consumatori potranno rifornirsi alla “casa dell’acqua”, l’erogatore realizzato in collaborazione con Adriatica Acque. L’acqua naturale sarà distribuita gratuitamente, mentre la gassata avrà un costo di 5 centesimi al litro. La qualità dell’acqua verrà garantita dalle analisi settimanali effettuate da Veritas. Quella di Mestre è la seconda “casa dell’acqua” in un negozio di Coop Adriatica, dopo la sperimentazione nell’eco-supermercato di Conselice (Ra), e consentirà di risparmiare Settori Territori sull’acquisto di minerale e ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica e i trasporti. Dentro al supermercato ci si potrà servire inoltre al distributore di detersivi sfusi: quattro i detergenti a disposizione – per piatti, per lavatrice, per lana e delicati, ammorbidente – in vendita a un prezzo mediamente inferiore di oltre il 10% rispetto agli equivalenti confezionati. I contenitori per le ricariche saranno nello scaffale a fianco all’erogatore. In negozio sarà attiva anche l’iniziativa “Il sole nel carrello”, che offre ai soci di Coop Adriatica la possibilità di acquistare impianti fotovoltaici “chiavi in mano” per la propria casa a costi vantaggiosi. Per abbattere i consumi, lo stesso negozio è dotato di un sistema di gestione integrato dell’energia, sarà illuminato da lampade a led e tutti i banchi frigo saranno chiusi da sportelli. Si tratta del primo punto vendita di Coop Adriatica dotato di un sistema di monitoraggio puntuale dei consumi energetici, realizzato in collaborazione con la cooperativa “Spes” di Fabriano. Mentre anche l’ampia proposta di prodotti del territorio consentirà di contenere l’impatto ambientale del supermercato, a partire dal trasporto delle merci. La biblioteca di “Seminar libri” e la donazione degli invenduti Nel Coop&Coop Campo Grande troveranno spazio anche le attività sociali di Coop Adriatica per l’aggregazione, la solidarietà, la cultura, a beneficio dei 15 mila soci Coop della città e di tutti i clienti. Sin dall’apertura, sarà presente la biblioteca di “Seminar libri”, il progetto di book-crossing che porta lo scambio di libri anche in un luogo quotidiano come un supermercato. Oltre 400 volumi raccolti dai soci volontari della Cooperativa, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e la Biblioteca civica di Mestre, saranno disponibili su un apposito scaffale vicino all’ingresso: i clienti potranno prendere liberamente i libri che desiderano e riportarli in negozio una volta letti; chiunque, poi, potrà arricchire la biblioteca con i propri testi preferiti. Da gennaio prenderà il via anche il progetto “Brutti ma buoni”, per le donazioni dei prodotti invenduti: alimenti non più sugli scaffali perché prossimi alla scadenza o con confezioni danneggiate, ma ancora buonissimi e perfettamente commestibili. A beneImprese Sondaggio Imprese ficiare delle donazioni, sarà la mensa per persone in difficoltà “Ca’ Letizia”, gestita dall’associazione San Vicenzo mestrina. A Venezia e provincia, il progetto “Brutti ma buoni” è già attivo in 14 punti vendita (l’ipercoop San Donà, e i supermercati di Campagna Lupia, Prozzolo, Spinea Center, Spinea Fiori, Mestre Montenero, Campalto, Mira, Carpenedo, Marghera, Venezia Giorgione, Venezia Giudecca, Venezia Piazzale Roma e Murano): solo nel primo semestre 2012, le 10 associazioni beneficiarie hanno ricevuto 41,5 tonnellate di alimenti, per un valore di 240 mila euro, garantendo ai propri assistiti circa 550 pasti al giorno. UNICOOP FIRENZE 25 Novembre giornata contro la violenza sulle donne Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un fenomeno tristemente sempre più di attualità, come emerge anche dai dati del rapporto Onu, elaborato da Rashida Manjoo, relatore speciale sulla violenza contro le donne delle Nazioni Unite, riportati in un articolo di Repubblica.it del 25 giugno scorso. Secondo il rapporto, il 76% delle violenze in Italia avviene tra le mura domestiche a opera di ex partner, mariti, compagni o persone conosciute ed è, la causa del 70% dei femminicidi. In Italia, nel 2011 sono morte 127 donne, il 6,7% in più rispetto al 2010. Di questi omicidi, 7 su 10 sono avvenuti dopo maltrattamenti o forme di violenza fisica o psicologica. Ma il dato preoccupante è che, nonostante il 34,5% delle donne segnali essere stata vittima d’incidenti violenti, solo il 18,2% delle vittime considera la violenza domestica un crimine, mentre per il 36% è un evento normale. Così come solo il 26,5% delle donne considera lo stupro o il tentato stupro un crimine. Da qui l’importanza di combattere il fenomeno della violenza contro le donne partendo da un cambiamento culturale, aumentando la consapevolezza delle stesse ad uscire dal loro dramma e non accettare forme di sopraffazione e violenza. Per riflettere su questo crescente fenomeno della violenza domestica la cooperativa invita i propri soci e tutti i cittadini a parteciPrimo piano Legacoop 31 pare il 26 novembre prossimo, alle 15, alla proiezione del film di Cristina Comencini, “La bestia nel cuore”, al C.i.s. Consorzio interprovinciale di servizi, in via Fiume 5, a Firenze (adiacenze stazione di Santa Maria Novella). CTF Il lavoro ‘’fisso’’ come antidoto alla crisi; oltre 90 nuove assunzioni Il miglior antidoto alla crisi? Il lavoro di qualità, meno precario e più stabile. È questa la ricetta adottata dalla cooperativa di facchinaggio e trasporto Cft, leader in Italia nel settore della logistica per la grande distribuzione con quasi 1.650 soci e un fatturato annuo da 115 milioni di euro, che il 13 novembre, a Firenze ha illustrato il piano di assunzioni a tempo indeterminato messo in campo per contrastare il difficile momento generale di recessione. L’occasione è stata la presentazione del primo bilancio sociale della cooperativa, a cui hanno preso parte, oltre al presidente di Cft Leonardo Cianchi e la curatrice del progetto Valeria Vettorel, anche il vicesindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente di Legacoop nazionale Giuliano Poletti, il segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati, il presidente di Irpet Stefano Casini Benvenuti, il consigliere regionale e membro della Commissione sviluppo economico della Regione Toscana Ivan Ferrucci, e il presidente dell’associazione senegalesi di Firenze Pape Diaw, intervenuti alla tavola rotonda “Lavoro e integrazione: le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”. Novantatre i ‘’posti fissi’’ a cui la cooperativa ha dato vita in soli nove mesi, da inizio anno a settembre, per lo più sul territorio toscano e in particolare nelle province di Firenze (Lastra a Signa, Scandicci) e di Pisa (Pontedera, Montopoli), ma anche a Siena, Prato, Lucca e, fuori regione, in Lombardia, Veneto e Abruzzo. Nella maggior parte dei casi, le nuove assunzioni riguardano lavoratori già impegnati in Cft, che hanno visto trasformare il loro contratto a tempo determinato, di lavoro interinale o da apprendista, in contratto a tempo indeterminato. Quattordici le assunzioni effetSettori Territori tuate nei primi due mesi dell’anno. A marzo l’impennata, con 29 nuovi posti fissi. Otto invece i nuovi assunti ad aprile, 6 a maggio, 7 a giugno e 8 a luglio. Dieci e 11, infine, i contratti a tempo indeterminato nei mesi di agosto e di settembre. Un risultato di cui il presidente di Cft Leonardo Cianchi va particolarmente orgoglioso, perchè arriva in un momento in cui il mondo del lavoro sembra muoversi in tutt’altra direzione, e i tagli al personale, i licenziamenti o la giungla dei contratti a orologeria sono all’ordine del giorno, mentre il posto ‘’fisso’’ appare ormai una chimera. “Il patrimonio che fa grande la nostra cooperativa – spiega Cianchi – è quello umano, i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno con il sudore della fronte garantiscono alla Cft una professionalità di alta qualità che ci rende competitivi in tutta Italia nel settore della logistica per la grande distribuzione”. Se il mercato, alle prese con una crisi economica e finanziaria senza precedenti, “troppo spesso gioca sulla pelle dei lavoratori, noi – prosegue il presidente – vogliamo invece valorizzare i nostri soci. Puntare sulle persone è l’unico antidoto da opporre alla crisi, la vera scommessa sul futuro”. In quest’ottica, Cianchi ha annunciato che Cft ha già provveduto all’adeguamento contrattuale ai suoi lavoratori. Una misura, anch’essa in controtendenza rispetto all’attuale andamento generale del mercato del lavoro, a cui si aggiungerà a partire dalla fine dell’anno l’applicazione del nuovo codice etico della cooperativa. Non solo. Nel 2013, in occasione del 40esimo compleanno della cooperativa, Cft darà vita a una Fondazione che organizzerà su tutto il territorio nazionale iniziative volte a promuovere la cultura del lavoro e il suo valore etico e civico, con percorsi di formazione e informazione rivolti in particolare ai più giovani. Quanto alla relazione sociale, la prima stesa dalla cooperativa e riferita al 2011, è stata presentata nel dettaglio dalla curatrice del progetto Valeria Vettorel. Nel giro di un anno, i soci di Cft sono aumentati quasi del 4%. Erano 1.575 al 31 dicembre 2010, sono 1.636 dodici mesi dopo, per una crescita complessiva sul biennio 2009 - 2011 del 22%. Sempre più significativa la presenza della forza lavoro straniera, pari oggi Imprese Sondaggio Imprese al 43%, in una cooperativa da volto multiculturale. Spicca, in particolare, la comunità peruviana (197 soci, pari al 12%), seguita dalla comunità senegalese (131 soci, pari all’8%, raddoppiati in un anno), filippina (85 soci, pari al 5%) e cinese (57 soci, pari al 3,5%). Nata nel ‘73, ma erede diretta della cooperativa Redenta che vide la luce i primi del ‘900 grazie a un gruppo di facchini operativi al mercato ortofrutticolo di piazza Ghiberti e per la gran parte ex detenuti nel carcere delle Murate, Cft vanta oggi un fatturato annuo di circa 115 milioni di euro. Triplicato nel decennio 2001 – 2011, solo nell’ultimo anno il fatturato della cooperativa è cresciuto del 9%. La maggior parte di esso – circa il 60%, proviene dall’attività di logistica per la grande distribuzione. Il 37% proviene dal settore dei trasporti, mentre dall’attività svolta nel mercato ortofrutticolo di Novoli oggi Cft ricava un fatturato pari al 3% del totale. Dalla cooperativa, nel 2006, è nato il Gruppo Cft, che oggi con una capillare rete per la grande distribuzione, si occupa di movimentazione merce, trasporto alimentare, logistica alimentare ed extra alimentare per i maggiori marchi del settore presenti in Italia. Il Gruppo ha chiuso il 2011 con un fatturato di 295 milioni di euro, e oggi conta 4.500 addetti, una flotta di 1.100 automezzi, 120mila mq di magazzini di proprietà e un capitale di 27 milioni. CLO La cooperativa ha superato quota 1.100 occupati In tempo di crisi, l’esperienza e la storia di una cooperativa nata nel 1937 come CLO, che ha sede a Siziano (PV), permette di ottenere risultati anticiclici. In questo contesto sono decisivi tre fattori: la capacità di sviluppare nuove opportunità, una continua attenzione alla qualità ed efficienza del proprio servizio, l’ostinata volontà di incrementare i livelli occupazionali ed il benessere dei soci lavoratori. In questo solco CLO non solo mantiene ma sviluppa il proprio fatturato e il proprio nuPrimo piano Legacoop 32 mero di addetti superando la quota 1.100 soci lavoratori. Questo risultato è stato possibile grazie ai recenti successi commerciali: Consorzio Nord-Ovest presso Rivalta Scrivia con oltre 200 addetti, reparto carni di Magazzini Gabrielli ad Ascoli Piceno, Ce.di Autogrill a Pieve Emanuele con 100 nuovi lavoratori e la piattaforma Ortolog presso il Mercato Ortofrutticolo di Milano. Vale la pena di ricordare quali sono stati gli elementi decisivi che hanno portato CLO ad intercettare le esigenze di realtà aziendali sempre più complesse e difficili da gestire. In primo luogo è risultato vincente presentare oltre alle capacità tecniche un patrimonio di processi e cultura nel segno della legalità, del rispetto delle regole e della capacità di dialogo con i singoli lavoratori e con la compagine sindacale. In secondo luogo è stato importante non perdere di vista come sia possibile innovare anche in un settore apparentemente tradizionale e statico. CLO non è mai caduta nell’errore di considerare la propria storia e i propri risultati come fattori che ne avrebbero di per sé garantito il successo e la continuità aziendale. Il Presidente CLO Fabio Ferrario: “Il nostro approccio è sempre stato quello di considerare la Logistica di Magazzino in un’ottica moderna non avendo come riferimento solo la nostra storia ma innestando ogni giorno nel solido impianto del nostro lavoro elementi di innovazione, tecnologia, diversificazione, cura delle esigenze dei nostri clienti e apertura a nuovi mercati. Ecco che CLO può utilmente porsi come soggetto capace di portare il nostro settore verso sempre nuove sfide, scenari competitivi ogni giorno più stimolanti e in definitiva continue soddisfazioni per chi come noi ha a cuore il futuro di questo comparto industriale”. ALCE NERO E BIOLOGICO MERIDIANO Fare Cose Vere, Insieme: ragazzi e studenti incontrano gli agricoltori una agricoltura pulita che non inquina la terra e rispetta gli animali senza essere al contempo parte attiva nel rispetto, nella difesa e nell’affermazione di regole giuste. Il filo parte dalle cooperative di Libera Terra e coinvolge, fra gli altri, gli agricoltori di Alce Nero, quelli dell’Organizzazione di Produttori pugliese “Biologico Meridiano”, ma anche mugnai e pastai che condividono il medesimo orizzonte di valori e la stessa pratica agricola, quella biologica. Un filo che è risposta concreta innanzitutto alla violenza di chi tenta di intimorire i giovani che si impegnano quotidianamente nel riscatto dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Una rete ormai tessuta, che cerca e vuole il confronto con i giovani e che per questo si è data appuntamento, alla presenza di don Luigi Ciotti fondatore di Libera e Piero Sardo presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, ad Altamura (Bari) il prossimo venerdì 16 novembre, presso il Santuario del Buon Cammino. Tutto nasce nell’estate 2012, quando viene appiccato il fuoco ai campi di grano della cooperativa campana le Terre di don Peppe Diana – Libera Terra, prossimi alla mietitura. Un atto di violenza e intimidazione che si ripeterà poi nel giro di qualche settimana in quasi tutte le cooperative di Libera Terra in Puglia, Calabria e Sicilia: un vile atto di intimidazione verso il lavoro pulito, la legalità, ma anche uno sfregio verso il cibo e chi lo produce. Verso la natura e l’ambiente tutto. Il raccolto della cooperativa Terre di Don Peppe Diana era necessario per la produzione dei Paccheri artigianali di Gragnano a marchio Libera Terra: immediatamente ed in modo spontaneo, ma concreto, gli agricoltori biologici di Alce Nero che coltivano grano nei terreni di Altamura, Gravina e Matera ne hanno donato 78 quintali alla cooperativa colpita, grano gratuitamente trasformato in semola dal mulino Camema di Altamura, a sua volta gratuitamente tra- C’è un filo importante ed indistruttibile di corresponsabilità che lega in tutta Italia i produttori biologici impegnati per la legalità e contro la criminalità organizzata. Non si può, infatti, essere convinti sostenitori di Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese sformata in paccheri dal pastificio Afeltra di Gragnano (Napoli). I paccheri, così, sono stati prodotti ugualmente! Oggi gli agricoltori della cooperativa Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra hanno deciso di ricambiare il sostegno ricevuto donando un altro frutto importante, simbolo dei percorsi di legalità e di lavoro: le ottime mozzarelle di bufala biologica, realizzate con il latte di allevatori del territorio di Castelvolturno sui beni confiscati alla Camorra. Proprio la straordinarietà di questa comunanza tra i giovani che lavorano al progetto Libera Terra ed agricoltori biologici, mugnai e pastai che si sono messi in rete per rispondere concretamente ad un atto di violenza, sarà raccontata agli studenti e agli alunni di Altamura venerdì 16 novembre. Un momento che coinvolgerà i ragazzi delle scuole del 5° Circolo Didattico San Francesco d’Assisi di Altamura e gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario “G.Briganti” di Matera ed altri ancora. “Ci auguriamo che molti di loro - auspica il presidente di Alce Nero, Lucio Cavazzoni - possano diventare gli agricoltori di domani. Vogliamo trasmettere un messaggio positivo di condivisione nella quale ci sentiamo tutti coinvolti. Chi sceglie da sempre il metodo di coltivazione biologico, che è difficile e impegnativo in termini di risorse umane ed economiche, perché espressione di un rispetto e una attenzione profonda per la Terra; ma anche chi è impegnato nelle prime fasi di lavorazione dei grani come nella loro trasformazione in pasta pulita e legale. E’ un messaggio anche per chi sceglie quali prodotti acquistare, perché i paccheri e le mozzarelle Libera Terra, come i prodotti biologici veri, sono espressione e simbolo di una modalità pulita, autentica, vera appunto, di fare agricoltura, trasformazione e mercato. Infine è un messaggio per i giovani, perché sappiano che si può e si ha il dovere di scegliere: c’è chi brucia i campi e c’è chi reagisce con il lavoro onesto, schierandosi e denunciando la miseria di questi atti”. Fare Cose Vere. Insieme - Programma Santuario del Buon Cammino, Contrada Torre Lamacchia / Altamura – Bari Venerdì 16 novembre 2012, ore 14,30 Tommaso Cardano, dirigente scolastico Primo piano Legacoop 33 del 5° Circolo Didattico San Francesca d’Assisi di Altamura: presentazione progetto “LEgALI AL SUD”* Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero Maria Desiante e Salvatore Pace, agricoltori di Alce Nero, Leonardo Massaro di Mulino Camema Piero Bagnasco, amministratore delegato del Pastificio Afeltra Massimo Rocco, presidente Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana Rita de Padova, direttrice Associazione Emmaus Foggia Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Luigi Ciotti, presidente Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie Modera: Vito Giannulo – Rai Bari * LE(g)ALI AL SUD: un progetto per la legalità in ogni scuola Si tratta di un progetto biennale che ha coinvolto gli alunni delle classi 4° e 5° sui temi della legalità, dei diritti umani, dell’educazione ambientale e interculturale per migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani. Realizzato in collaborazione con la rete Libera – Associazione Vivamente di Bari, aveva la finalità educativa prioritaria di contribuire alla formazione della coscienza morale e sociale del bambino, con lo scopo principale di educarlo al rispetto degli altri e stimolare il suo senso civico e la sua responsabilità sociale; alimentando così la volontà di partecipazione dei ragazzi al dibattito anche su grandi questioni sociali con la consapevolezza dell’indispensabile contributo che ciascuno può dare alla soluzione dei problemi dell’intera società civile. l’illuminazione interna ed esterna, la produzione di acqua sanitaria, l’alimentazione di forni e frigoriferi e degli uffici. Grazie a questo strumento, l’energy manager avrà sotto controllo, sia da remoto che in azienda, la quantità e le modalità di consumo di energia e potrà gestire di conseguenza i diversi impieghi, secondo i parametri definiti dalla certificazione Iso 50001: aumento dell’efficienza e costante riduzione dei costi. Il primo supermercato dotato di questo sistema verrà inaugurato entro novembre. “Efficienza energetica e riduzione dei consumi stanno diventando parole d’ordine – commenta il presidente di Spes, Franco Boldreghini –; perché questi concetti possano tradursi in realtà sono necessari sistemi tecnologici che consentano un’analisi continua delle modalità di utilizzo e una conseguente gestione razionale dell’energia. Per questo abbiamo messo a punto il sistema Spes Energy Suite. Il fatto che una realtà importante come Coop Adriatica abbia deciso di attrezzare i propri punti vendita nella direzione di un consumo intelligente rappresenta un messaggio molto positivo”. L’accordo è stato presentato l’8 novembre, ad Ecomondo, la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile in corso a Rimini. Lo stand Spes ha ospitato anche il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, a cui i responsabili dell’azienda hanno illustrato le ultime innovazioni che possano generare ricadute significative in termini di sostenibilità ambientale. SPES Firma la tecnologia per il risparmio energetico di Coop Adriatica Spes, azienda con sede a Fabriano attiva nella progettazione elettronica e informatica di soluzioni tecnologiche innovative, ha siglato un accordo quadro con Coop Adriatica per l’installazione di un sistema di monitoraggio e gestione dell’energia nei diversi punti vendita. Si tratta di un sistema, sia software che hardware, che controlla tutti gli utilizzi energetici: la climatizzazione degli ambienti, il riscaldamento, il raffrescamento, la deumidificazione, Settori Territori ORION Richiesto il concordato preventivo in continuità aziendale Il Consiglio di Amministrazione di Orion, riunitosi il 7 novembre 2012, ha deliberato di procedere alla presentazione presso il Tribunale di Reggio Emilia di un ricorso per concordato preventivo ai sensi degli artt. ex art. 161, sesto comma e 186 bis Legge Fallimentare. Il relativo ricorso è stato depositato l’8 novembre ed in pari data si sono avute le pubblicazioni di legge. Si tratta di un’iniziativa in Imprese Sondaggio Imprese forza della quale è interdetta almeno temporaneamente la possibilità che la società sia destinataria di azioni esecutive o cautelari sul suo patrimonio (rif. normativo art. 161, comma 6, Legge Fallimentare) e che quindi in un’ottica cautelare e conservativa mira a proteggere e segregare lo stesso per il tempo necessario affinchè Orion elabori e completi il piano di ristrutturazione dei suoi debiti che sarà posto alla base della proposta concordataria che presenterà ai suoi creditori. Il deposito del ricorso predetto si è reso necessario in considerazione delle difficoltà di carattere finanziario in cui si è venuta a trovare la società, a loro volta, dovute essenzialmente a tre fattori, ovvero: il mancato pagamento di ingenti somme da parte della Pubblica Amministrazione; la progressiva restrizione della possibilità di accedere al credito bancario; e la straordinaria crisi che da diverso tempo ha colpito il Paese ed in modo particolare i settori edile ed immobiliare, che sono quelli in cui Orion opera. La medesima iniziativa consegue alla circostanza, di cui il Cda ha dovuto prendere atto, che tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per cercare di risolvere in via negoziale la situazione di difficoltà finanziaria in cui la società si trova non hanno prodotto risultati sufficientemente utili per mettere la stessa e la sua futura attività in una situazione di assoluta sicurezza. In forza dell’iniziativa intrapresa da Orion, il Tribunale di Reggio Emilia fisserà un termine (che può variare da 60 a 120 giorni e si auspica possa essere concesso nel massimo della sua estensione) per consentire alla società di definire, appunto, in dettaglio il contenuto del piano di ristrutturazione e procedere alle trattative con banche e fornitori senza il timore che l’iniziativa di qualche creditore possa comportare difficoltà insormontabili per il futuro aziendale. Nel corso di questo periodo la società potrà così legittimamente continuare la propria attività e, sempre nel medesimo periodo, il pagamento integrale delle forniture di beni e servizi che verranno effettuate dai fornitori sarà assicurato della natura prededucibile dei relativi crediti (i quali, per essere sorti dopo il ricorso di cui è detto più sopra e concernere l’attività sociale, saranno preferiti a tutti gli altri pregressi). La volontà della società è comunque quella di procedere ad un concordato in continuità aziendale come oggi consentito dall’art. 186 bis L.F., in cui vengano, nella misura maggiore possibile, salvaguardati la conti- Primo piano Legacoop 34 nuazione dell’attività e la conservazione della azienda, nonché i diritti di tutti creditori, anche non soci. In considerazione di una simile prospettiva di ristrutturazione del debito sociale, la Società confida peraltro di poter ricevere condivisione per la sua scelta e solidarietà da parte della cooperazione, in tutte le sue componenti. BOOREA La “Grande Cena” raccoglierà fondi per le zone del terremoto, Mercoledi 28 novembre a partire dalle ore 20.30 al Salone delle Feste di Correggio in via Fazzano torna la Grande Cena di Boorea, un’occasione per stare insieme e fare solidarietà. E’ un periodo di crisi per molte famiglie e molte aziende. Perciò metà dell’incasso della serata verrà destinato a due progetti per due realtà della nostra provincia che sono state colpite duramente dal terremoto, Rolo, per contribuire al restauro della Torre Campanaria, e Fabbrico, per contribuire al rifacimento della palestra. L’altra metà dell’incasso andrà a due progetti in Burkina Faso, dove c’è una gravissima emergenza umanitaria a contrastare la quale sta lavorando anche Gvc, e in Madagascar, a favore dell’ospedale psichiatrico di Manakara fortemente sostenuto dal Centro Missionario Diocesano. Il progetto dell’ospedale di Manakara, che sorge in una zona che in malgascio si chiama “Là dove crescono le patate dolci”, dove gli ultimi tra gli ultimi vivono in condizioni di estrema povertà e abbandono, è un bellissimo progetto, lo abbiamo già sostenuto in passato e continueremo a farlo. Il nostro obiettivo – spiega Boorea – è raccogliere con la Grande Cena 2012 la cifra di 30.000 euro, per poterla dividere tra i quattro progetti. Poichè sarà molto difficile raggiungere i 30.000 euro con le quote da 30 euro versate dai partecipanti alla Grande Cena, provvederemo a integrare l’incasso, per raggiungere la cifra-obiettivo, con risorse di Boorea. La Grande Cena come sempre godrà del patrocinio di numerose istituzioni, del sostegno di diverse associazioni, dei sindacati e dei contributi di varie cooperative, nei prossimi giorni vi invieremo il programma completo. La formula rimane invariata, anche se cambierà un po’ il menù: la possibilità di raccogliere una somma di denaro importante Settori Territori è determinata dal fatto che tutto l’occorrente per la Grande Cena viene fornito da aziende cooperative sponsor e dal lavoro gratuito delle decine di volontari Auser, oltre che dall’impegno dei volontari del Salone delle Feste.A cucinare verranno senza percepire alcun compenso,Arneo Nizzoli e la sua famiglia, poi Giovanna Guidetti, chef della prestigiosa Osteria La Fefa di Finale Emilia, costretta a chiudere il suo ristorante fino ai primi giorni dello scorso settembre proprio a causa dei recenti terremoti, e Francesca Lo Russo, chef del ristorante “Terra di Siena”, che, anche grazie ai volontari del Salone delle Feste di Correggio, riscuote da anni grandissimi consensi a Festareggio. Boorea farà poi un’ulteriore donazione finalizzata alla ristrutturazione dell’asilo parrocchiale di Finale Emilia. MIC A Ecomondo vince il primo premio per il progetto più innovativo Alla fiera Ecomondo che si è svolta nei giorni scorsi a Rimini, nell’ambito del Progetto Europeo Fort per la promozione della ricerca continua e l’applicazione della tecnologia, il Mic, il corso di alta formazione di Legacoop, si è aggiudicato il primo premio per la migliore business idea sui temi di edilizia sostenibile, risparmio energetico, nuovi materiali per l’edilizia, l’arredamento e la domotica. Sette i progetti in gara portati davanti ad una giuria internazionale: imprese ed università italiane e straniere a confronto per aggiudicarsi un cross-innovation voucher di 5.000 euro per l’acquisto di servizi messo a disposizione dal progetto Fort. Diversi i temi trattati: ingegneria di prodotto e di processo, nuove tecniche dell’abitare e nuovi sistemi di misurazione e controllo del calore ma anche housing sociale e benessere della persona. Due i progetti cooperativi realizzati in ambito Mic e presentati al convegno: il primo è Imprese Sondaggio Imprese “Rise” (Ristrutturazione Sociale Energetica) sull’abitare eco-sostenibile-sociale con capofila Abitcoop di Modena (Andrea Prampolini) e con Unieco (Michele Bergonzini), Ccpl Energy (Andrea Biggi), Cpl Concordia (Enrico Benetti), Gulliver (Livia Fraulini), Vita Futura (Emilio Bigi), Ccfs (Federico Bertani), Coop Nord Est (Federica Sala). Il secondo è “Regenera” (Essere e Benessere) sul tema del benessere della persona con capofila Ccpl Gesta (Elena Castellini) e con Cmb (Sandro Franzoso), Unieco (Francesco Ruini), Cpl Concordia (Emanule Malavasi), Assicura (Federica Ferrari), Ccpl (Morena Poggioli), Gulliver (Giulia Manzini), Biricca (Marino di Santo), Legacoop Parma - Coop Averla, (Andrea Volta), Legacoop Parma (Vanessa Sirocchi). La giuria composta da esperti dell’innovazione italiani e stranieri, assegna il premio al progetto “Rise” riconoscendogli, oltre al valore imprenditoriale dell’abitare ecosostenibile descritto in un dettagliato e completo piano industriale, un importante valore sociale che lo rende strategico ed innovativo per la comunità. Entusiastici i commenti dei giovani del Mic presenti “Un’ulteriore occasione per dimostrare che la cooperazione sa essere innovativa mantenendo saldi i suoi valori sociali e solidaristici unendo la tradizione della risposta ai bisogni della comunità ai nuovi temi dell’ambiente e del risparmio energetico. Un bel momento vissuto a seguito di un percorso formativo che ci ha arricchito e reso più consapevoli. Un esempio di lavoro di grande collaborazione tra cooperative di dimensioni e settori diversi”. Un ringraziamento a cooperative e partecipanti anche dai presidenti di Legacoop Modena, Reggio Emilia e Parma “Siamo orgogliosi del lavoro che avete svolto con impegno e con professionalità. La cooperazione nel suo insieme rappresenta un modello economico attuale ed in continua evoluzione. In un momento così difficile per le nostre imprese è importante continuare ad impegnarsi sullo sviluppo di nuove idee e nuovi progetti.” COOP SOCIALE “LA MELAGRANA” Corso di formazione per operatori del Commercio equo e solidale Venerdì 23 novembre 2012 verrà avviato un corso di formazione per Operatori del Com- Primo piano Legacoop 35 mercio Equo e Solidale. Il corso gratuito è realizzato da La Melagrana Società Cooperativa Sociale che rilascerà un attestato di partecipazione. Il corso è rivolto a tutti (giovani e meno giovani, insegnanti e studenti, lavoratori e persone in cerca di occupazione) e prevede un totale di 16 ore di lezione teoriche e pratiche. Le lezioni avranno cadenza settimanale e si terranno presso gli spazi gestiti da La Melagrana nei locali adiacenti al Santuario di Monte Grisa nei giorni 23/11 – 30/11 – 07/12 - 14/12 dalle ore 14.45 alle ore 18.45 (Linea autobus 42: partenza da piazza Oberdan ore 14:00 arrivo a Monte Grisa ore 14:34 - partenza da Monte Grisa ore 19:01 arrivo in piazza Oberdan ore 19:30) Durante gli incontri sono previsti momenti di assaggio dei prodotti del Commercio Equo e Solidale. Si affronteranno i seguenti temi: Introduzione al commercio equo e solidale La Melagrana: la cooperativa, i valori fondanti, le attività, i progetti I prodotti alimentari L’artigianato Tecniche di gestione del punto vendita: comunicazione e relazione con il pubblico ed allestimento ambienti. Sistemi di approvvigionamento e rifornimento Per iscrizioni ed informazioni telefonare al n. 040-225113 o inviare e-mail a: [email protected] QUA.DIR Tornano gli aperitivi con il futuro “Cosa può accadere nei prossimi tre anni, e come prepararsi“: lo spiegherà il 16 novembre Dominick Salvatore, docente di Economia internazionale presso la Fordham Unieversity (New York) e le Università di Shangai e Hunan (Cina), già candidato al Nobel per l’Economia. E’ il primo incontro della nuova edizione dell’Aperitivo con il futuro di Qua.Dir, organizzato in collaborazione con Federmanager Academy. L’appuntamento è alle 17:30 al Bar Relax Settori Territori di via Meuccio Ruini. Il 20 novembre, alla Libreria dell’Arco di Reggio Emilia, verrà presentato il libro di Enrico Ruggeri “Non si può morire la notte di Natale”. Sarà presente l’autore, intervistato da Gino Saladini, docente universitario, psicologo, personal coach di manager e sportivi professionisti. Introduce l’incontro Daniele Franci, attore e regista. L’appuntamento è alle 17:30. Informazioni: www.quadir.it ARCHEOSISTEMI La cooperativa ha finanziato un libro di archeologia Il 28 ottobre, alla Pilotta di Parma, si è svolta la presentazione, nell’ambito delle manifestazioni della “Festa Internazionale della Storia”, del primo volume della nuova collana Dea (Documenti ed Evidenze di Archeologia) della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna. Il libro, curato da Manuela Catarsi, riepiloga in una sintesi completa e aggiornata, non senza suggestioni e proposte innovative, le conoscenze archeologiche sul sito d’Umbrìa, che fin dai primi studi assunse un alone “misterioso” per la difficoltà oggettiva, in mancanza di elementi datanti, di spiegare le imponenti opere di difesa presenti su un pianoro posto a dominio della media valle del Ceno nel territorio parmense. La pubblicazione è stata finanziata della Cooperativa Ars Archeosistemi, che pure ha operato ad Umbrìa negli ultimi scavi della Soprintendenza, e che ha trovato una forma singolarmente felice per celebrare l’anno dedicato al mondo della cooperazione. A un inquadramento generale del sito dal punto di vista ambientale, naturalistico e toponomastico segue una dettagliata storia degli studi che, dalle prime citazioni “mitiche” e dalle leggende nate sui tesori che sarebbero stati nascosti nella città, prende in esame le ripetute campagne di scavi scientifici di cui fu oggetto. Il volume, pubblicato nel trentennale della scomparsa del marchese Maurizio Corradi Cervi (1904 1982) che fu tra i più attivi ispettori onorari della Soprintendenza nel secolo scorso, riporta integralmente il suo diario dello scavo fatto ad Umbrìa nel 1950 dal Imprese Sondaggio Imprese Comitato di Studi Preistorici dell’Emilia occidentale. CONSORZIO PESCATORI GORO Inaugurazione del nuovo Centro depurazione molluschi Si terrà il 24 novembre, l’inaugurazione del Centro depurazione molluschi del Consorzio Pescatori di Goro, presso la sala consiliare del Consorzio, insieme ai soci, ai lavoratori, alla cittadinanza di Goro e le Istituzioni. Il Paese sta attraversando una fase economica difficilissima, con migliaia di imprese e interi settori industriali che non reggono alla competizione internazionale o che contemporaneamente subiscono gli effetti del crollo dei consumi, del blocco dei finanziamenti e delle crescenti difficoltà all’incasso dei crediti. E neppure il settore ittico è risparmiato dalla crisi produttiva e di con- Primo piano Legacoop 36 sumo. Tuttavia si vuole guardare oltre la crisi. Il Consorzio Pescatori di Goro ha una lunga storia alle spalle e “fondamentali economici” solidi che consentono di guardare al futuro con fiducia e di affrontare con ottimismo la sfida dell’efficienza e della qualità imposta dalle nuove esigenze di mercato contando su: una base produttiva ampia, in un luogo straordinario “La Sacca di Goro” che, nonostante il fragile equilibrio ambientale, assicura da decenni il lavoro ad oltre mille famiglie; con una produzione di qualità di oltre 15.000 ton/anno di vongole veraci e una dotazione di impianti di mitili in long-line in grado di produrre 5.000 ton/anno; una base sociale fidelizzata, formata da un nucleo stabile di 580 pescatori/acquacoltori che, anche recentemente, ha dimostrato di avere fiducia nelle potenzialità del Consorzio sottoscrivendo un forte aumento di capitale sociale; una fitta rete di fornitori rappresentata dalle numerose cooperative operanti Settori Territori tra Goro Gorino organizzate ed associate in Organizzazione dei Produttori (O.P.); un’elevata capacità produttiva che, con l’aggiunta del nuovo impianto a circuito chiuso, potrà consentirci di depurare 800 q.li giorno tra vongole e cozze ed altri molluschi, ed una capacità di confezionamento con le nuove linee di 500 q.li/giorno; una consolidata posizione di mercato con un prodotto di riconosciuta qualità nel segmento rappresentato dai tradizionali grossisti ma con un sensibile aumento della nostra penetrazione commerciale anche nella Grande Distribuzione italiana ed estera. Il Consorzio Pescatori di Goro, con il nuovo investimento, intende dare una risposta alla sfida di qualità, efficienza e flessibilità che questi segmenti di mercato pongono. Un primo passo e un auspicio per la nascita nella zona del Delta del Po e nella comunità di Goro di una più solida rete di imprese in grado di diventare il nucleo portante di una vera e propria filiera alimentare del settore ittico. Imprese Sondaggio Sondaggio 37 OSSERVATORIO SWG L’immagine in caduta libera della politica Per la maggioranza dei cittadini i politici, sono incompetenti e pensano solo al proprio tornaconto. Non rappresentano né gli elettori né difendono il bene del Paese: la rappresentazione decadente di una politica che non sa più legarsi alla gente La politica di oggi è, per buona parte, sinonimo di interesse personale. Questo il pensiero dei cittadini che, schiacciati dalla crisi, stanchi di sentir parlare solo di scandali e offesi dall’uso improprio di alcune posizioni particolarmente vantaggiose, esprimono un chiaro segno di sfiducia nei confronti della ca- Primo piano Legacoop Settori Territori tegoria. Quasi tre quarti del Paese pensa che i politici puntino solo alla carriera e ai propri interessi, caratteristica che, nel sentire comune, diventa il peggior difetto attribuibile alla categoria. Questa il racconto poco confortante emerso dall’Osservatorio SWG che indaga gli atteggiamenti e le percezioni del Paese. Una larga maggioranza dell’opinione pubblica nazionale non risparmia le proprie critiche e il disappunto nei confronti di quella categoria di persone che, in forza della loro competenza e delle loro capacità, dovrebbe guidare il Paese. La prima sensazione, quella più forte e più netta è che i politici si adoperino soprattutto per fare carriera e per dare buon esito ai propri interessi. Un pensiero questo che potrebbe essere ‘accusato’ di qualunquismo, se non fosse che ad esprimerlo è addirittura il 73% degli italiani. E quando non ritengono che vi sia questo tipo di legame tra l’uomo e la politica, i cittadini optano per sostenere una tesi che non restituisce onore alla categoria. La convinzione del 19% degli italiani è che vivano la politica più come una patologia che come un lavoro. Li vedono così concentrati su loro stessi e sulla loro piccola sfera che trasformano quasi in un mondo a sé. Il dato forse più pesante, però, è che solo il 2% dei cittadini pensa, invece, che i politici facciano quel mestiere principalmente – come sarebbe giusto – per offrire un servizio alla comunità. Ma cosa spinge i cittadini verso questa totale sfiducia e questo atteggiamento così critico nei confronti delle persone che rappresentano una parte importante della classe dirigente del Paese. Alla base c’è un’opinione negativa delle persone che appartengono a questa categoria. Ben oltre la metà del Paese (60%) ritiene che il difetto maggiore dei politici sia la tendenza a badare ai propri interessi. Questo lo scoglio che influenza la percezione dei cittadini e che concorre a far diventare questa caratteristica l’opinione preponderante nei confronti dei politici in genere. Ma non è tutto. Quasi un quarto del Paese pensa che i politici siano degli incompetenti e che non abbiano sufficienti capacità e conoscenze per poter svolgere il proprio lavoro. Viene, inoltre, puntato il dito contro la scarsa (o inesistente) cultura politica (8%) e una certa mancanza di idee (4%). Imprese Sondaggio