Cooperambiente 2012 Il futuro dell`energia è l`aggregazione

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Cooperambiente 2012 Il futuro dell`energia è l`aggregazione
Anno XXIII - N. 42 - 16 novembre 2012
Primo piano
Cooperambiente 2012
Il futuro dell’energia è l’aggregazione
In occasione della fiera di Rimini Poletti illustra il ruolo di Legacoop per il protagonismo dei cittadini
“Pronti a mettere in campo competenze e reti costruite in questi anni”
Anno Internazionale
delle Cooperative
Legacoop
Settori
Manchester, capitale mondiale della cooperazione,
ha ospitato dal 29 ottobre al 2 novembre una serie
di eventi legati alla chiusura dell’Anno Internazionale
delle Cooperative: l’Assemblea Generale straordinaria dell’ICA, l’EXPO Globale Cooperativa e Co-operatives United, eventi organizzati dall’Alleanza
Internazionale delle Cooperative, dal Cooperative
Group e da Cooperatives UK.
Da oggi anche le cooperative di servizi e le cooperative sociali con più di 250
occupati potranno ricorrere
alla concessione di garanzie collettive fidi che agevoleranno il loro accesso al
credito. Cooperfidi Italia,
Consorzio nazionale di garanzia fidi delle Centrali
cooperative, ha infatti deliberato di avvalersi delle
norma che consente di
ampliare la propria ...
Pieno accordo e conver- Il Consiglio di Amministragenza di obiettivi da parte ... zione di Unipol Gruppo ...
a pagina 2-5
A Manchester la chiusura ufficiale
delle celebrazioni
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 15 novembre 2012 alle ore 12,30
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
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La Commissione Pari Op- Per la maggioranza dei citportunità Legacoop ...
tadini i politici, sono ...
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Massimo Tognoni
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
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Il futuro dell’energia è l’aggregazione
In occasione di Cooperambiente Poletti illustra il ruolo di Legacoop per il protagonismo dei cittadini
“Pronti a mettere in campo competenze e reti costruite in questi anni”
I cittadini? Devono essere al centro delle
nuove strategie energetiche per il Paese. E
per raggiungere questo obiettivo occorre favorirne l’aggregazione. Una sfida per la
quale Legacoop è pronta a mettere in
campo sia le proprie competenze sia le reti
costruite in questi anni. Il presidente di Legacoop nazionale Giuliano Poletti, alla vigilia dell’inaugurazione della quinta edizione
di cooperambiente, il salone dell’offerta cooperativa di energia e servizi per l’ambiente,
fa il punto sulle scelte fondamentali per costruire un futuro sostenibile e di sviluppo sul
tema imprescindibile dell’energia e sul ruolo
che in questa sfida la cooperazione può giocare, per il bene del Paese. “In questo momento – spiega – è in corso una transizione
energetica che sta producendo inevitabili diseconomie e inefficienze”.
A che cosa sono dovute e come vi si
può far fronte?
“Stiamo passando da un sistema fortemente centralizzato a un sistema sempre
più distribuito e decentrato. è necessario includere nei processi decisionali anche i
nuovi soggetti che si stanno affacciando sul
mercato dell’energia grazie al cambiamento
introdotto in particolare dalle energie rinnovabili. Questo in particolare vuole essere il
contributo di Legacoop”.
genza di favorire aggregazioni di utenti
anche in forma cooperativa, che già operano
con successo come dimostrano le decine di
cooperative del sole”.
In quale direzione?
“Passiamo da una governance verticale e
centralizzata come quella delle energie fossili a un paradigma decentrato e orizzontale.
Sarebbe interessante se il Governo si facesse promotore attivo di un dialogo tra i
soggetti che si stanno affacciando e i player
delle utilities per accelerare il cambiamento.
È necessario considerare l’empowerment
del consumatore come una priorità che ha
bisogno soprattutto di semplificazione amministrativa e regolatoria, strumenti dedicati e risorse”.
Uno dei problemi più sentiti da famiglie
e imprese resta però il costo dell’energia.
“È urgente, infatti, operare un contenimento
della bolletta energetica attraverso l’accelerazione dello scorporo delle rete GAS; la pulizia delle voci improprie della bolletta
elettrica con il trasferimento sulla fiscalità
generale; l’aumento della competitività del
mercato elettrico favorendo l’entrata di nuovi
soggetti aggregatori di domanda, consentendo loro di operare da subito nel mercato
tutelato tramite l’Acquirente Unico”.
Come può essere utile Legacoop a
questa evoluzione?
“Noi siamo disponibili a collaborare, anche
attivando concrete sperimentazioni che
coinvolgano soggetti aggregatori già esistenti come la cooperazione dei consumatori
o di abitanti, che insieme contano oltre 10
milioni di soci. Sottolineiamo anche l’ur-
Finora abbiamo parlato soprattutto di
produzione di energia, che non è però
l’unica leva possibile.
“Accanto alla remunerazione della capacità
di produzione si potrebbero introdurre anche
formule di remunerazione della capacità di
efficientamento programmato della domanda e della offerta di tanti piccoli produttori di risorse energetiche distribuite (DER)”.
Avete parlato anche di una campagna
straordinaria per l’efficienza energetica.
“Sì, e chiediamo che questo sia fatto in via
prioritaria per tutti gli edifici della P.A., consentendo anche alle singole amministrazioni
di chiedere a privatiofferte globali per contratti di servizio energetico dove gli interventi
di efficientamento vengano realizzati con investimenti dei privati stessi, i quali rientreranno con i risparmi ottenuti sulle bollette
energetiche. Questa tipologia di intervento
consentirebbe non solo di partire da subito
con migliaia di interventi ma anche di superare i problemi legati alle logiche del patto
di stabilità per gli Enti Locali”.
Giuliano Poletti a Cooperambiente
con il Ministro Corrado Passera
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Legacoop
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L’offerta cooperativa per l’ambiente
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Si è chiusa a Rimini l’edizione 2012 di Cooperambiente
In vetrina imprese, servizi, progetti e tecnologie dalla galassia Legacoop che puntano sulla sostenibilità
Mondo cooperativo e green economy, un
binomio che funziona e che dà buoni frutti.
Lo ha confermato anche quest’anno Cooperambiente, una vetrina targata Legacoop
per le imprese cooperative, i servizi, i progetti e le tecnologie che puntano sul rispetto
dell’ambiente. Una proposta eterogenea
che ha offerto ai visitatori della fiera una panoramica sull’economia sostenibile del futuro.
Ad attirare l’attenzione ad esempio è stato
Eco Courts, un progetto europeo per favorire la nascita di cortili ecologici, luoghi in
cui offrire agli abitanti suggerimenti e strumenti per l’adozione di stili di vita sostenibili basati sul risparmio di acqua, energia e
materie prime. Per tre anni vi lavoreranno
fianco a fianco Legacoop Nazionale, Legacoop Abitanti e Legacoop Consumo insieme
a Comune di Padova e le Regioni Toscana
ed Emilia-Romagna.
Anche Coopfond, il fondo mutualistico di
Legacoop, era presente per promuovere le
opportunità offerte a sostegno delle iniziative green delle cooperative. Coopfond infatti concorre alla nascita di nuove imprese
e alla crescita di quelle esistenti attraverso
la partecipazione temporanea al capitale e
la concessione di prestiti. Tra i settori più
frequentati dai progetti finanziati spicca proprio quello ambientale, in particolare la produzione di energia e calore dalle biomasse.
Punta invece al miglioramento della raccolta differenziata della plastica l’iniziativa
presentata da Idealservice: un’evoluzione
del tradizionale sistema per gli enti locali.
“Differenziata 2.0”, questo il nome del progetto, utilizza scanner ottici per separare in
modo efficiente le diverse componenti del
rifiuto plastico, destinate al recupero per
nuovi prodotti.
Tra i protagonisti della manifestazione c’era
anche Eco 2000, cooperativa bolognese
che ha illustrato le sue attività nel campo
del recupero rifiuti, gestione dei processi
ambientali e bonifiche, approfondendo il
funzionamento dei suoi impianti e le pro-
spettive commerciali. Di particolare interesse le sue linee di lavoro per le bonifiche
di aree contaminate, demolizioni, studi di
impatto ambientale e di fattibilità.
Manutencoop, gruppo cooperativo player
italiano numero uno per il Facility Mangement, ha portato in fiera le sue soluzioni per
la riqualificazione energetica degli immobili.
Il risultato? Una migliore classificazione
energetica degli edifici e una riduzione della
spesa energetica fino al 60%, con conseguente rivalutazione dell’immobile.
Ha raccolto in pieno la sfida della sostenibilità anche Cpl Concordia, multiutility
cooperativa nata a Concordia sulla Secchia
(Mo) che offre il suo know how nella manutenzione degli impianti, compresi quelli a
energie rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, geotermia, sfruttamento biogas,
eolico), cogenerazione e trigenerazione.
E sempre nel campo dell’energia pulita, il
fotovoltaico riveste sempre un ruolo di
primo piano. A Cooperambiente ha portato
la sua esperienza la Cellini Gtc, capofila
dei lavori per uno dei maggiori impianti fotovoltaici realizzati da un ente pubblico,
quello di Cavriglia (Ar). Un parco da 19 Mw
composto da circa 70mila pannelli. Da re-
cord la produzione, la potenza e il risparmio
di emissioni. Presente con un suo stand
anche Cefla Impianti, storica realtà imolese oggi impegnata anche nella realizzazione di innovativi sistemi impiantistici per
produzione e recupero di energia, in particolare da fonti alternative e rinnovabili tra
cui tecnologie per la valorizzazione di biomasse, purificazione del biogas a biometano e bioraffinerie.
Non poteva mancare in fiera BTicino, capofila del Gruppo Legrand in Italia e specialista globale delle infrastrutture elettriche
e digitali dell’edificio. La cooperativa ha
scelto di promuovere i temi della sostenibilità, introducendo tra le altre cose l’Lca, un
procedimento di valutazione del carico ambientale nel ciclo di vita del prodotto attraverso l’identificazione delle materie prime
usate e delle emissioni.
Telecontrollo, monitoraggio ambientale e
cogenerazione sono i filoni su cui si è specializzato Ceif, che ha presentato alcune
delle sue realizzazioni: il cogeneratore di
Imola, i termovalorizzaotori di Forlì e Ferrara,
il depuratore Wasserfeld di Monguelfo (Bz)
e numerosi impianti fotovoltaici in tutta Italia.
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Legacoop
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I servizi ecologici sono invece al centro dell’attività de L’Olmo, cooperativa sociale riminese di tipo B, che offre a persone
appartenenti alle fasce deboli e a rischio
emarginazione una concreta opportunità di
inserimento lavorativo. Opera nell’ambito
dell’igiene ambientale, progettazione, realizzazione e manutenzione del verde, arredo
urbano ed energia alternativa.
Il mondo dell’energia pulita e del risparmio
energetico sono al centro dell’attività di ReEnergy, cooperativa di Scisciano (Na) che
si è specializzata nella produzione di energia da biomassa, fotovoltaco, solare termico
e cogenerazione, con tecniche d’avanguardia messe a punto in collaborazione con il
mondo della ricerca scientifica.
I servizi ecologici, in tutte le loro declinazioni, sono parte significativa dell’attività del
gruppo reggiano Coopservice. Dalle pulizie civili e industriali alla sanificazione degli
ospedali, dalla gestione e lavaggio della
biancheria ospedaliera alla raccolta e smaltimento dei rifiuti.
È la società con maggior numero di brevetti
negli Usa e con primati in ogni area tecnologica. Anche IBM, società di innovazione al
servizio delle imprese in tutto il mondo, ha
partecipato a Coooperambiente portando la
sua esperienza nella costruzione e attuazione di piani di innovazione con i clienti per
trasferire loro un reale valore di business.
È la ricerca invece la dimensione di Icie,
l’Istituto cooperativo per l’innovazione. Ricerca che rappresenta l’asso nella manica
per crescere nell’ottica dello sviluppo so-
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stenibile. Punto di forza di Icie è la capacità
di sviluppare progetti applicati in cooperazione con imprese, centri di ricerca nazionali e internazionali ma anche consulenze e
assistenza tecnica agli enti locali.
Anche l’agricoltura si fa sostenibile con
Promosagri, che in Romagna ha costituito
uno dei raggruppamenti di aziende agricole
più grandi a livello nazionale ed europeo. La
cooperativa coltiva così appezzamenti di
grandi dimensioni con metodi di agricoltura
integrata e biologica. Tra i progetti realizzati,
anche la rinaturalizzazione di 100 ettari di
terreno con siepi e boschi e aree umide.
Un sistema di raccolta dei rifiuti con cassonetti intelligenti e un’innovativa rete sensoriale che misura il benessere negli ambienti.
Questi i due progetti presentati in fiera da
Idea, spin-off nata dall’iniziativa di tre studenti di ingegneria di Ancona, che nel 2006
ha vinto il concorso per idee imprenditoriali
eCapital.
Economia e ambiente crescono insieme
anche per Ccpl, tra i maggiori gruppi cooperativi multibusiness italiani. Organizzata
in sei grandi aree di attività, Ccpl ha da
sempre avuto propensione per l’innovazione e la ricerca per lo sviluppo di nuove
opportunità imprenditoriali, anche nel settore green.
È sbarcata a Cooperambiente anche Spes,
fondata a Fabriano nel 1997 da un gruppo
di giovani professionisti e da subito attiva
nell’utilizzo di tecnologie altamente innovative. La cooperativa ha illustrato i suoi servizi specialistici di progettazione e
consulenza nei settori elettronica e informatica.
Festeggia quest’anno 30 anni di attività la
cooperativa Scalvenzi di Pontevico (BS),
specializzata in macchinari per il settore dei
servizi ecologici. Oggi si concentra su compattatori per carta e rifiuti, presse stazionarie, attrezzature per la raccolta urbana dei
rifiuti e stazioni di travaso.
Infine non poteva mancare in fiera la cooperativa che ha realizzato il miglior edificio
sostenibile 2010: il Nido di Cornelia. Si
tratta di Alba Progetti, impresa di Imola di
quattro progettisti e ingegneri specializzati
in progettazione integrata e sostenibile.
Dopo il successo del Nido di Cornelia, Alba
ha indirizzato la sua attività nella realizzazione di edifici pubblici scolastici in legno a
elevate prestazione energetiche e comfort.
Stand a Cooperambiente 2012
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Legacoop
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Gli Stati generali della Green Economy
contro la crisi economica e ambientale
Legacoop Servizi per il terzo anno a Ecomondo per promuovere due appuntamenti sul tema
Per il terzo anno consecutivo Legacoop Servizi ha partecipato a Cooperambiente con un
proprio stand e, quest’anno, anche tra le organizzazioni promotrici degli Stati Generali
della Green Economy, che nelle giornate
del 7 e 8 novembre, alla presenza del Ministro dell'Ambiente e del Ministro dello Sviluppo Economico, hanno elaborato 70
proposte 'green', contenute nel Programma
di sviluppo di una green economy, per rispondere alla doppia crisi italiana, economica e ambientale.
Legacoop Servizi, nell’intendo di continuare
l’attività di approfondimento e confronto in
merito alla vicenda della legislazione sui
servizi pubblici locali, sulla cui tematica l’associazione ha organizzato, sempre presso
Ecomondo, i due convegni, nel 2010 e nel
2011, ha organizzato anche per questa edizione, con il contributo di alcune cooperative associate e in collaborazione con
l’associazione regionale Legacoop Servizi
Emilia Romagna, un interessante e partecipato incontro con alcuni dei principali soggetti istituzionali, associativi e imprenditoriali
che operano nel settore.
Il convegno di quest’anno, tenutosi nella
mattinata di venerdì 9 novembre, dal titolo
“La normativa sui servizi pubblici locali dopo la sentenza della Corte Costituzionale: quale futuro? Situazione
e prospettive nella filiera rifiuti”, coordinato da Alberto Armuzzi, Presidente Legacoop Servizi Emilia Romagna, è stato
introdotto dall’intervento dell’avvocato Emilia Giulia Di Fava, esperta in normativa sui
servizi pubblici locali, che, illustrando il quadro regolatorio e le novità legislative che
oggi interessano il settore, ha dettato le
linee guida sulle quali si è poi sviluppata la
discussione tra i relatori, Fabrizio Bolzoni,
responsabile del Settore Igiene-Servizi Integrati-Ecologia di Legacoop Servizi, Gianluca Cencia, Direttore di Federambiente,
Vito Belladonna, Direttore Atersir-Agenzia
d’ambito della regione Emilia Romagna e
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Legacoop
Marco Calaresu, FISE Confindustria.
I lavori sono stati conclusi dal Presidente di
Legacoop Servizi, Ferdinando Palanti, il
quale ha sottolineato l’interesse storico
delle cooperative associate per questi servizi, ribadendo l’impegno dell’associazione
sul tema, poiché, “nonostante le difficoltà
esistenti emerse durante il convegno, è nel
DNA delle cooperative farsi carico delle
questioni legate al territorio nel quale operano”.
“Noi crediamo che la cooperazione – ha
spiegato nell’intervento conclusivo Ferdinando Palanti - può avere un proprio ruolo
in questo settore, c’è però bisogno di una
vera liberalizzazione e di una normativa
certa e definita, poiché un’impresa per
stare nel mercato ha bisogno di regole
certe. Finché questo settore non viene considerato come di forte rilevanza industriale
non sarà possibile trovare le giuste soluzioni.
I soggetti interessati, sia del settore pubblico che privato, dovrebbero perciò collaborare per la realizzazione di una cultura
condivisa attraverso cui arrivare alla formulazione di norme che creino le condizioni
alle imprese per operare ed investire a livello nazionale ed internazionale. L’impresa
Settori
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cooperativa è affezionata a questo settore,
oltre che per l’importanza del business, soprattutto per il ruolo che il cittadino può assumere di coinvolgimento e partecipazione
attiva nella gestione del ciclo dei rifiuti del
territorio in cui vive.
La nascita dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane rappresenta inoltre un ulteriore occasione per la cooperazione dei servizi per
continuare ad affrontare e sviluppare insieme le cruciali questioni legate al settore
dei servizi pubblici locali.
Concludo con la speranza che all’appuntamento del prossimo anno, avendo a disposizione una normativa certa e definita,
potremo finalmente fare un importante
passo avanti e parlare concretamente dell’attuazione dei servizi e delle azioni da affrontare per questo importante settore”.
La presenza e le iniziative di Legacoop Servizi a Ecomondo 2012, nella cornice di Cooperambiente, sono state possibili anche
grazie al contributo di un gruppo di associate – Formula Ambiente, Coopservice,
Coop. Brodolini, Multiservice, Astra
Ecologia, Transcoop, Copura - cui va il
ringraziamento dell’associazione, così come
si ringrazia il Consorzio Nazionale Servizi per il supporto tecnico.
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AManchestersichiudel’AnnodelleCooperative
Cerimonia finale in Inghilterra delle celebrazioni con l’assemblea straordinaria dell’ICA
(International Cooperative Alliance), l’ICA Expo e Co-operatives United
Manchester, capitale mondiale della cooperazione, ha ospitato dal 29 ottobre al 2 novembre una serie di eventi legati alla chiusura
dell’Anno Internazionale delle Cooperative:
l’Assemblea Generale straordinaria dell’ICA,
l’EXPO Globale Cooperativa e Co-operatives
United, eventi organizzati dall’Alleanza Internazionale delle Cooperative, dal Cooperative
Group e da Cooperatives UK.
Alcuni dati offrono immediatamente il quadro: 11.800 visitatori, 150 workshop, 88
paesi rappresentati, 171 espositori cooperativi presenti all’ICA Expo, 521 volontari che,
con il loro lavoro, hanno contribuito alla buona
riuscita degli eventi. Il 31 ottobre si è svolta
l’Assemblea straordinaria ICA, aperta dalla
Presidente Pauline Green, che nel suo intervento introduttivo ha sottolineato l’importanza del 2012 e quanto, in tutto il mondo,
l’uso del logo comune e gli eventi organizzati
abbiano avuto un impatto positivo. Infatti grazie all’opportunità offerta dalle Nazioni Unite il
movimento cooperativo internazionale ha ricevuto importanti riconoscimenti quest’anno
ed un’ accresciuta visibilità, sia nei singoli
paesi che a livello internazionale. L’anno internazionale ha anche rappresentato un momento di coesione tra i cooperatori di tutto il
mondo, che hanno colto l’occasione del 2012
per riflettere sul ruolo, attuale e futuro, delle
cooperative, sulle sfide che la cooperazione
ha di fronte nelle varie aree di un mondo in
rapida trasformazione e sempre più interconnesse e su come essere più incisivi sulla
scena internazionale, alla luce del contributo
socio-economico del movimento cooperativo
nei vari settori di attività e in tutti i Paesi, sviluppati, in via di sviluppo, emersi o emergenti.
Primo piano
Legacoop
La Presidente dell’ICA ha inoltre ricordato che,
sebbene il 2012 sia stato segnato dal persistere della crisi economica e dalla recessione
che sta colpendo molti paesi , le cooperative,
nonostante le difficoltà, hanno avuto performance migliori di altre tipologie d’impresa, tutelando l’occupazione ed identificando
risposte innovative ai bisogni delle persone.
La Presidente ICA, tuttavia ha posto la domanda ai delegati come mai nonostante tutti
i riconoscimenti internazionali non vi sia un
cooperatore nel B20 (il braccio imprenditoriale del G20) come mai non vi sia un cooperatore
nelle istituzioni finanziarie
internazionali. La voce di oltre un miliardo di
cooperatori e cooperatrici, deve essere ascoltata, la forza sociale ed economica del movimento cooperativo, così ampiamente
riconosciuta, deve pesare di più. Quindi la necessità di “capitalizzare” l’Anno Internazionale
delle cooperative , lanciando una decade cooperativa.
Tra gli interventi della cerimonia di apertura
dell’Assemblea Generale il Direttore Generale
della Fao, Josè Graziano da Silva ha enfatizzato il ruolo delle cooperative nel costruire
un mondo migliore e quanto esse meritino
l’attenzione internazionale. Il Direttore Generale della FAO ha chiesto al movimento cooperativo internazionale di lavorare insieme per
sconfiggere la fame nel mondo (oggi 868 miSettori
Territori
lioni di persone ne sono afflitte) ed ha caldeggiato la proposta di lavorare affinché il
movimento cooperativo internazionale possa
ricevere il Premio Nobel per la Pace, come
proposto a Quebec da Roberto Rodrigues, ex
presidente ICA e Ambasciatore Straordinario
FAO per le Cooperative, che a Manchester è
stato insignito del premio Rochdale.
Monique Leroux, CEO del Gruppo Desjardins, ha presentato con l’ausilio di un filmato,
il Summit Internazionale delle Cooperative, organizzato a Quebec City dalla cooperazione
canadese dall’8 al 11 ottobre, sottolineando
il successo dell’evento e la volontà della cooperazione canadese di organizzare, nel 2014,
una seconda edizione del Summit, affinché
esso possa diventare un appuntamento biennale di riflessione strategica, una sorta di
“Forum di Davos” cooperativo. Monique Leroux ha consegnato ufficialmente alla PresiImprese
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Primo piano
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dente Pauline Green la dichiarazione approvata dai partecipanti al Summit di Quebec
City.
Il Presidente del Gruppo Bancario Cooperativo
della Gran Bretagna, Paul Flowers ha presentato il Fondo Globale Cooperativo per lo
Sviluppo, sostenendo che il Fondo per lo sviluppo potrà rappresentare un eredità tangibile dell’Anno Internazionale delle
Cooperative. Flower ha evidenziato che il movimento cooperativo internazionale ha l’obbligo morale e la responsabilità di lavorare
con i cooperatori delle aree più povere del
mondo, affinché le cooperative di questi Paesi
possano diventare forti e vibranti come le
cooperative dei paesi sviluppati.
Nella sessione pomeridiana dell’Assemblea
Generale, dedicata ai temi statutari, i delegati
hanno approvato il documento che traccia le
linee guida per una decade cooperativa
(http://2012.coop/en/blueprint). L’obiettivo del
Blueprint per la decade cooperativa è quello
di fare dell’impresa cooperativa la forma societaria a più rapida crescita nel mondo entro
il 2020, leader nella sostenibilità economica,
sociale ed ambientale ed è centrato su 5 temi
strettamente connessi: la Partecipazione, la
Sostenibilità, l’Identità, la Capitalizzazione e la
Legislazione. Il documento contiene una serie
di raccomandazioni. Per promuovere la diversità, l’efficacia e la versatilità del modello
d’impresa cooperativa, le cooperative devono
restare vicine ai loro soci ed identificare i loro
bisogni emergenti. Il documento sottolinea
che le cooperative hanno bisogno di essere
più centrate sulla loro missione e sui loro valori e comunicare di più e meglio la distintività
cooperativa. Per fronteggiare le sfide imprenditoriali si raccomanda di unire le forze e for-
INTERVENTO
giare alleanze e partnership con altre cooperative. Nell’adattarsi al cambiamento, le cooperative dovranno porre particolare attenzione
ai temi della governance e della capitalizzazione , nel documento si raccomanda di migliorare i processi gestionali e la
partecipazione attiva dei soci, utilizzare i nuovi
mezzi di comunicazione, sviluppare nuovi
strumenti finanziari ed avere un dialogo costruttivo con le istituzioni nazionali ed internazionali. Sforzi ulteriori devono essere fatti
sul versante politico per avere maggiore voce
e peso. Il modello d’impresa cooperativo ha
dimostrato la sua sostenibilità e la sua capacità di avere successo in tutto il mondo, un
riconoscimento che consente di intervenire
con maggiore forza sulla scena internazionale. Questa nuova realtà richiede una maggiore visibilità dei successi cooperativi e di far
conoscere di più le risposte originali alle sfide
del capitalismo.
I delegati hanno votato il trasferimento di sede
degli uffici dell’ICA Globale da Ginevra a Bruxelles, presso la sede di Cooperatives Europe
e, su proposta della Presidente Green i delegati hanno votato, all’unanimità, che, tra le
varie forme giuridiche esplorate, in conformità
con la legislazione belga, ICA globale abbia lo
statuto di associazione internazionale senza
scopo di lucro. I delegati hanno eletto Marta
Una riaffermazione importante
del ruolo fondamentale della cooperazione
Giorgio Bertinelli, Vicepresidente di Legacoop Nazionale
Questa è stata una grande iniziativa del
mondo cooperativo internazionale, perché per la prima volta, e non so quando
succederà di nuovo, la cooperazione ha
avuto dalle Nazioni Unite la responsabilità dell’Anno internazionale della cooperazione e quindi un riconoscimento
del ruolo che questo mondo può esercitare in tutto il mondo.
Nell’incontro organizzato a Manchester
abbiamo potuto ascoltare un apprezzato
intervento della Presidente dell’Alleanza
Internazionale delle Cooperative, Pauline
Green, che ha saputo dare una sintesi
Primo piano
Legacoop
efficace di come il mondo cooperativo
si stia muovendo in tutto il mondo, pur
sapendo che, ovviamente, la cooperazione ha caratteristiche molto diverse da
nazione a nazione. Fondamentale è
stato il fatto che, in quella sede, siamo
riusciti a riaffermare per l’ennesima
volta il ruolo fondamentale della cooperazione: e questo consente a tutto il movimento cooperativo, pur con le
differenze cui ho fatto cenno, di avere
delle caratteristiche unitarie.
La possibilità che noi intravediamo, in
questo modo, è anche di riuscire a far
Settori
Territori
sviluppare la cooperazione e quindi gli
occupati nelle cooperative, anche nei
paesi del mondo più poveri nei quali è
più difficile organizzare questo tipo di iniziativa imprenditoriale.
Imprese
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Primo piano
Sosa Heisele , Presidente dell’Università
Cooperativa del Paraguay come componente
del Board ICA. Sul versante della ristrutturazione interna i delegati hanno approvato che
due comitati tematici, quello della Comunicazione e delle Risorse Umane vengano trasformati in Gruppi di lavoro , che il Comitato
di Eguaglianza di Genere e quello della Ricerca mantengano lo status di Comitati Tematici e che venga creato un nuovo comitato
tematico dedicato alla Legislazione Cooperativa.
Hanno partecipato agli eventi di Manchester
il Vice Presidente di Legacoop, Giorgio Bertinelli, la Presidente della Commissione Pari
Opportunità di Legacoop, Dora Iacobelli, la
Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali
e Politiche Europee, Stefania Marcone; il
Responsabile Ufficio Innovazione-Energia,
Vanni Rinaldi; il Presidente di Legacoop
Abitanti, Luciano Caffini; Enrico Migliavacca, Vicepresidente Vicario e Coordinatore
di ANCC-COOP e Renata Ugazzi, Responsabile Relazioni internazionali di ANCC-COOP;
Simona Caselli, Presidente Legacoop Reggio Emilia con una delegazione di giovani
cooperatori di Coop Nordest (Elisabetta
Montanari, Daniela Marinangeli, Viviana
Monti, Luca Drigo e Stefano Minin);
Luisa Pilo, di Scuola Coop; Mauro Giordani e Silvia Barberini in rappresentanza
della Fondazione Ivano Barberini; Roberta
Trovarelli, Responsabile Internazionale Legacoop Emilia Romagna ed una delegazione
di Generazioni Emilia Romagna (vedi la composizione nella notizia specifica).
Per maggiori informazioni sugli eventi di Manchester si può consultare il sito: (www.manchester2012.coop/live)
Primo piano
Legacoop
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Il “Gender Forum”
L’intervento di Dora Iacobelli in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane
“È tempo di costruire un network europeo di
donne cooperatrici partendo dalla Conferenza Europea organizzata a Roma nel
2010 presso il Cnel in collaborazione con
Co-operatives Europe e con il contributo di
sei organizzazioni cooperative europee. È
intenzione degli organismi di parità che
fanno capo all’Alleanza Cooperative Italiane
lavorare insieme ad un progetto europeo e
programmare appuntamenti periodici per
confrontare buone pratiche maturate dai diversi sistemi cooperativi europei e formulare proposte comuni da sottoporre ai
governi nazionali e alla Commissione Europea”.
La proposta è stata avanzata da Dora Iacobelli, Presidente della Commissione Pari
Opportunità di Legacoop, intervenuta, in
rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, al Gender Forum, la sessione
dedicata alle tematiche di genere organizzata da Co-operatives United che si è tenuta a Manchester il 31 ottobre. L’iniziativa
ha favorito un approfondimento sulle tematiche relative allo squilibrio di genere nel
mercato del lavoro e al ruolo delle donne,
con particolare riferimento alla presenza
femminile nelle imprese cooperative. “Il
basso livello di occupazione femminile è
uno dei maggiori problemi nel mercato del
lavoro italiano, ma l’esperienza cooperativa
in termini di occupazione femminile, è un
esempio dissonante” -ha affermato Iacobelli. Per quanto riguarda la realtà italiana,
ha spiegato, l’ultima rilevazione dati effettuata dalle tre centrali cooperative sulla situazione dell’occupazione femminile nelle
cooperative, segna un buon punto di partenza. Le donne rappresentano, infatti, il
53% degli occupati e la percentuale sale
oltre il 60% in alcuni settori, come il settore
sociale. “Un buon punto di partenza per un
percorso già avviato” -ha detto- “che punta
ad accrescere la presenza delle donne in
posizioni di responsabilità all’interno delle
imprese, a partire da pratiche concrete
come il riequilibrio di genere nei Consigli di
Amministrazione delle cooperative”.
Le cooperative, ha inoltre sottolineato, garantiscono contratti di lavoro stabile, attenSettori
Territori
zione alle esigenze di conciliazione tra vita
e lavoro in particolari periodi della vita familiare o per la maternità e realizzano
buone pratiche offrendo spesso servizi eccellenti per l’infanzia, la disabilità, gli anziani, lavori ricoperti maggiormente da
donne.
Iacobelli ha quindi ricordato l’impegno dell’Alleanza delle Cooperative nella promozione di progetti per il miglioramento delle
condizioni di lavoro delle lavoratrici e delle
socie delle cooperative e per la valorizzazione del contributo femminile alla vita delle
imprese. In particola ha segnalato i seguenti
progetti avviati o in corso di realizzazione:
Progetto AGCI
“Per lo sviluppo della dirigenza istituzionale femminile”
Il Progetto avviato dall’Associazione delle
Cooperative Italiane (AGCI) consiste nello
sviluppo di un percorso volto alla valorizzazione delle donne all’interno delle imprese
cooperative aderenti e dell’organizzazione
a tutti i livelli. Un percorso che nasce e si
sviluppa intorno alle esperienze più significative già realizzate dalle cooperatrici nei
vari settori economici e territori, nella convinzione che l’affermazione delle pari opportunità debba coinvolgere sia la
componente femminile che quella maschile
dell’organizzazione. L’iniziativa ha preso
avvio ufficiale dalla Conferenza Europea del
2010, promossa da Legacoop e AGCI, ed
ha avuto uno slancio ulteriore con la nascita
del Coordinamento Donne AGCI.
Progetto Confcooperative
“FIL,Famiglia Impresa Lavoro”
Il progetto FIL è un percorso di Confcooperative, che si colloca nell’ambito di una più
complessiva strategia per favorire la conciliazione fra lavoro e famiglia: attraverso lo
sviluppo di un sistema virtuoso che va dai
soci alla cooperativa, dalla cooperativa al siImprese
Sondaggio
Primo piano
9
stema confederale e viceversa valorizzando
le differenze, dei ruoli, delle competenze,
delle dimensioni dell’impresa e delle relazioni di appartenenza. L’assunto è che la
realizzazione del lavoratore, in particolare
donna, e lo sviluppo dell’impresa cooperativa si raggiungono grazie a soluzioni di
creazione d’impresa, di mutualità, di benessere di socie e soci attente alla promozione di una cultura family friendly.
nile nei consigli di amministrazione delle
cooperative e negli organismi di direzione
delle strutture di rappresentanza delle imprese stesse.
Progetto Legacoop
“Valorizzazione delle risorse
umane in ottica di genere”
Una delegazione di giovani cooperatori di
Legacoop Emilia Romagna ha partecipato
a “Cooperatives United”, l’evento di chiusura mondiale dell’Anno Internazionale
ONU delle Cooperative che si è tenuto dal
29 ottobre al 2 novembre a Manchester,
“culla” della cooperazione mondiale.
La delegazione di Generazioni Emilia Romagna era composta da: Chiara Bertelli,
Portavoce Generazioni Emilia Romagna;
Federica Protti, Legacoop Rimini; Marcello Cappi, Legacoop Modena; Rudy
Gatta, Legacoop Ravenna; Andrea Benini, Legacoop Ferrara; Simone Fabbri,
Cooperare con Libera Terra; Morena Bedogni, Coop Gulliver; Enrico De Sanso,
Coop San Vitale (RA); Biljana Prijic, Coop
Kitchen; Luca Stanzani, Manutencoop;
Francesca Zarri, Ancpl; Roberto Cardinale, Legacoop Forlì.
Generazioni Emilia-Romagna ha partecipato al “Big Debate”, il dibattito conclusivo moderato dalla nota giornalista della
BBC Steph McGovern a cui hanno partecipato alcuni tra i maggiori esponenti del
mondo cooperativo tra cui Pauline Green,
Presidente dell’Associazione Internazionale delle Cooperative. In particolare i giovani cooperatori emiliano-romagnoli
hanno chiesto ai massimi rappresentanti
delle cooperative mondiali quale fosse la
strategia per diffondere il “brand” coope-
Legacoop ha avviato un percorso di implementazione di politiche e strumenti per la
valorizzazione della risorsa umana donna,
cui hanno aderito 17 cooperative e che è
attualmente in fase di realizzazione in 14 di
esse appartenenti a quattro settori: Sociale,
Servizi, Costruzioni, Grande Distribuzione.
Obiettivo dell’intervento di formazione/consulenza è: 1) far acquisire consapevolezza
del significato oggi di Pari Opportunità per
la competitività delle imprese, in termini di
qualità, benefici e costi della non applicazione di specifiche politiche/strumenti in tal
senso; 2) dare strumenti operativi per una
maggiore qualità dell’organizzazione; 3)
mettere a sistema la valorizzazione delle Risorse Umane in ottica di genere all’interno
della complessiva organizzazione aziendale;
4) valutare e monitorare periodicamente il
percorso. L’intervento prevede anche la formazione all’empowerment delle donne per
rafforzare la valorizzazione di sé e il percorso di crescita professionale e personale.
Altri strumenti importanti per lo sviluppo di
politiche per le pari opportunità, ha aggiunto
infine la Iacobelli, sono i codici di comportamento adottati dalle organizzazioni imprenditoriali e dalle imprese. In Italia la Carta
per le pari opportunità, e l’uguaglianza nei
luoghi di lavoro è stata promossa e supportata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e sottoscritta dalle
organizzazioni che fanno capo all’Alleanza
delle Cooperative Italiane e da molte tra le
cooperative associate. Allo stesso tempo,
ha ricordato, le Centrali Cooperative Italiane
hanno lavorato per l’introduzione di linee
guida e quote minime di presenza femmiPrimo piano
Legacoop
Generazioni Legacoop:
i giovani cooperatori partecipano
al “Big Debate” che ha concluso
la rassegna di Manchester
Settori
Territori
rativo nel mondo nei prossimi anni, in
modo da intercettare tutte quelle istanze
che provengono dai giovani e per rilanciare un nuovo tipo di economia.
La delegazione emiliano-romagnola, inoltre, ha contribuito ai seminari attraverso
un workshop dal titolo: “Co-operative
Rights: Inter-generational exchange,
participation and membership”. Sul palco
dei relatori sono saliti Chiara Bertelli, portavoce di Generazioni Emilia-Romagna, e
Roberto Cardinale, delegato di Generazioni Emilia-Romagna ai rapporti internazionali. La prima ha riportato il lavoro
svolto negli ultimi cinque anni dal gruppo
sui temi di intergenerazionalità, partecipazione e guidee linea per migliorare i
problemi connessi a questi temi, mentre il
secondo ha coinvolto il pubblico per condividere idee e verificare se il problema
intergenerazionale è sentito nei diversi
paesi.
La delegazione dei giovani cooperatori ha
deciso di finanziare personalmente e integralmente la propria partecipazione a
Manchester, in modo da non gravare sui
budget cooperativi e per marcare l’impegno in spirito volontario che accompagna
la professionalità del proprio contributo ai
lavori dell’ICA.
Le Nazioni Unite hanno sancito il 2012
quale Anno Internazionale delle Cooperative, al fine di evidenziare il lavoro che
ogni giorno 1 miliardo di soci in ogni angolo della terra svolgono in forma cooperativa per migliorare la propria vita e
quella della propria comunità. L’Associazione Internazionale delle Cooperative ha
scelto di promuovere Co-operatives United (l’evento di chiusura di quest’anno)
proprio a Manchester, la città in cui nacque la prima cooperativa al mondo.
Il risultato del workshop è stato positivo,
definendo un percorso di collaborazione
dalle americhe alle Indie tra giovani cooperatori sul tema. Nel corso della convention di Manchester 10.000 persone
hanno partecipato agli oltre 200 eventi in
programma, tra seminari, laboratori per
scuole, visite alla cooperative di Rochdale
(la prima al mondo), conferenze e dibattiti.
Più di 4.000 i delegati internazionali.
Imprese
Sondaggio
Primo piano
L’esperienza di Libera Terra
L’intervento di Simone Fabbri, Coordinatore di Cooperare con Libera Terra
Simone Fabbri, Coordinatore dell’Agenzia
Cooperare con Libera Terra, ha illustrato la
storia ed il significato dell’esperienza di Libera Terra in uno dei workshop organizzati
nell’ambito di Co-operatives United. Dopo
aver spiegato il contesto che ha portato alla
nascita del progetto Libera Terra ed averne
ripercorso le tappe che
ne hanno segnato lo
sviluppo ed i successi,
pur con le difficoltà determinate sia dalle lentezze
registrate
nell’assegnazione dei
beni confiscati sia dalle
intimidazioni della criminalità mafiosa nei
confronti delle cooperative assegnatarie,
Fabbri ha ricordato il
sostegno assicurato
da “Cooperare con Libera Terra - Agenzia
per lo sviluppo cooperativo e la legalità”,
elemento di congiunzione tra il movimento
cooperativo e il mondo di Libera, nato con
un duplice obiettivo.
Il primo, consolidare e supportare lo sviluppo imprenditoriale delle cooperative che
gestiscono beni e terreni confiscati al crimine organizzato attraverso il trasferimento
di know how e sviluppare nuove cooperative su beni confiscati. L’Agenzia è quindi,
grazie alle cooperative associate che mettono a disposizione le loro professionalità,
una “banca delle competenze” al servizio
delle cooperative che gestiscono beni confiscati alle mafie.
Il secondo obiettivo, creare iniziative di reciproca conoscenza tra i soci dell’Agenzia
e le cooperative di Libera Terra attraverso
lo scambio di esperienze e la creazione di
percorsi comuni tra imprese e territori diversi. L’Agenzia è quindi una “banca delle
esperienze”, un incrocio di percorsi che si
contaminano reciprocamente e creano
nuovo spirito cooperativo e nuova cittadinanza democratica unendo, alla pari, il Nord
e il Sud del nostro Paese.
Primo piano
Legacoop
10
Fabbri ha ricordato che oggi l’Agenzia raggruppa più di 70 soci tra imprese cooperative e associazioni operanti trasversalmente
in più settori e in tutto il territorio nazionale.
“Libera Terra” -ha osservato- “rappresenta
senza dubbio un progetto innovativo per il
movimento cooperativo che per realizzarsi
ha bisogno di risorse economiche e finanziarie dedicate, di sforzo innovativo
nei prodotti e nei processi, di creatività
, di sperimentazione, di soluzioni particolarmente attente all’ambiente, di cooperazione e collaborazione a livello
nazionale ed internazionale, poiché la
lotta alla criminalità organizzata ed insieme la costruzione di una economia
positiva non sono e non rimangano temi
marginali su territori marginalizzati”.
“Nel reciproco rapporto di cooperazione”
-ha concluso Fabbri- “si può vedere un
nuovo paradigma che può rappresentare
non solo un punto di eccellenza simbolico
ma anche il punto di riferimento condiviso
di una economia sana e pulita, di un modo
di fare impresa partecipato aperto generoso
ed efficace”.
novazione ed Energia di Legacoop Nazionale, ha sottolineato la necessità di una attiva partecipazione dei consumatori e delle
PMI aggregate in cooperative di utenti, per
consentire un più rapido ed efficace raggiungimento degli obiettivi della transizione
energetica.
Rinaldi ha inoltre partecipato alla riunione
del Gruppo Energia di Cooperatives Europe,
di cui fanno parte cooperative ed associazioni di Italia, Francia, Germania, Inghilterra,
Spagna, Belgio e Olanda, che ha discusso
il programma di lavoro incentrato sui temi
dell’efficienza energetica e della partecipazione dei consumatori nella produzione di
energie rinnovabili attraverso cooperative di
utenti.
Alle origini della cooperazione
Le impressioni di una partecipante –
Luisa Pilo di Scuola Coop
Le iniziative del Gruppo Energia
di Cooperatives Europe
L’intervento di Vanni Rinaldi, Responsabile Ufficio Innovazione ed Energia
di Legacoop Nazionale
Il Gruppo Energia di Cooperatives Europe
ha realizzato una serie di eventi sul tema
dell’energia nell’ambito di Co-operative United a Manchester. In particolare sono stati
realizzati 3 seminari e la proiezione di un
film, incentrati tutti sull’opportunità per il
movimento cooperativo di giocare un ruolo
attivo nella transizione energetica verso un
modello basato sulle energie rinnovabili distribuite.
Durante il dibattito seguito alla
proiezione del
film sulla “quarta
rivoluzione Industriale” portata
dalle energie Rinnovabili, Vanni
Rinaldi, Responsabile Ufficio InSettori
Territori
I giorni trascorsi a Manchester per la chiusura dell’anno internazionale delle cooperative sono stati ricchi di emozioni, di quelle
che passano naturalmente dalla “pancia”
ma forse molto di più di quelle che scaturiscono dal pensiero, dalle riflessioni profonde.
Percorro quei giorni partendo dalla fine,
dalla chiusura dell’evento. Tra le persone
riunite in assemblea per un dialogo aperto
con diversi esponenti del movimento cooperativo ha preso la parola una giovane
israeliana per dire che in quell’occasione
aveva conosciuto altri cooperatori palestinesi e che a partire da quel momento il loro
impegno, le loro attività sarebbero proseguite insieme. È stato un momento molto
toccante per tutti i presenti, come se d’improvviso ci si rendesse conto che ogni cosa
è possibile e che cooperare è fondamentalImprese
Sondaggio
Primo piano
mente dialogare, confrontarsi per costruire
insieme un bene comune. Un bene comune
che per citare il claim dell’evento è il mondo
stesso, un mondo migliore: Cooperatives
build a better world. Pura utopia saremmo
pronti a dire o ostinato idealismo eppure è
proprio su questo aspetto che mi tornano
alla mente le parole di Pauline Green, presidente dell’ACI.
“L’economia prodotta dalle cooperative è
reale, non ideale, parlano le cifre: un miliardo di persone socie di cooperative in
tutto il mondo, le 300 cooperative più
grandi al mondo hanno un fatturato di 1000
mld di dollari, questo significa occupazione
e sviluppo sostenibile, questo significa che
l’esperienza cooperativa può fare la differenza a livello globale e deve trovare rappresentanza e voce nelle sedi in cui si
discutono gli equilibri del nostro sistema
economico.”
A Manchester non erano solo le cifre a parlare, era la partecipazione e la presenza di
cooperatori da ogni parte del mondo, erano
i progetti e il senso che ogni esperienza lì
raccontata portava con sé. Donne che trovano nella cooperazione una possibilità di
emancipazione in accordo con le società in
cui vivono, comunità che attraverso il commercio di prodotti locali riescono a fermare
la migrazione dei giovani, gruppi di persone,
lavoratori singoli che trovano rappresentanza e tutela in associazioni cooperative.
Un mondo da scoprire o forse da riscoprire
proprio ora che la crisi sembra non lasciare
scampo a tutto ciò che non risponde ai criteri stringenti e spietati dell’economia neoliberista, quegli stessi criteri che la crisi
l’hanno prodotta. Quel main stream per
dirla con una terminologia molto in voga
che fa guardare al portato valoriale delle nostre imprese come a qualcosa di cui liberarsi, qualcosa da rivedere per non perdere
la corsa della prossima ripresa economica.
Eppure pare che le ragioni che hanno fatto
sì che l’esperienza cooperativa abbia una
storia di oltre 150 anni da raccontare siano
proprio lì, in quei valori, in quell’idea semplice che oggi potremmo chiamare costruzione di un bene comune e che ieri era
semplicemente cooperazione.
Primo piano
Legacoop
11
I DATI
Le 300 maggiori imprese cooperative nel 2010
hanno generato un fatturato di 2 trilioni di US$.
In uno studio sui bilanci 2010 di
300 grandi imprese cooperative di
24 paesi, realizzato dall’ICA e da
Euricse, emerge che nel 2010 esse
hanno avuto un fatturato pari a US$
1.975,6 miliardi, di cui 977,2US$
prodotti dal settore assicurativo e
dalle mutue; mentre 158,7 miliardi
US$ prodotti dal settore bancario e
finanziario (World Cooperative Monitor (http://2012.coop/en/ica-pro-
jects/world-cooperative-monitor). Al
primo posto della top 300 l’assicurazione giapponese Zenkyoren, con
un fatturato di 70,70 miliardi US$,
al secondo posto la Federazione
delle Cooperative Agricole del Giappone con un fatturato di 60,88 miliardi di US$ e al terzo posto la
cooperativa di consumo tedesca
Edeka Zentrale con 58,16 miliardi
di US$.,
PARTECIPANTI
Lo stand della Fondazione Ivano Barberini
La Fondazione Ivano Barberini è stata invitata dall’ICA, che ha messo a disposizione uno stand, a partecipare all’Expo
Globale cooperativa di Manchester.
Mauro Giordani, Presidente della Fondazione Barberini, come è stata questa
esperienza di Manchester?
“La mia impressione” -sottolinea Giordani- “è che vi sia stata una sottovalutazione da parte di vari soggetti degli
eventi che si sono svolti a Manchester, a
conclusione del’Anno Internazionale
Settori
Territori
della Cooperative. In generale, per
quanto riguarda la mia esperienza dell’EXPO e dei vari workshop ritengo che
mancasse una tematizzazione, un coinvolgimento più ampio delle esperienze
cooperative del mondo. Qualche suggerimento per il futuro: scegliere alcuni
temi e lavorare su quelli, limitare il numero dei workshop ed approfondire di
più, coinvolgere il maggior numero possibile di esperienze cooperative appartenenti a contesti diversi”.
Imprese
Sondaggio
Primo piano
Lo straordinario potere delle cooperative
12
A Quebec City il Summit Internazionale delle Cooperative 2012
Si è svolto dall’8 all’11 ottobre, a Quebec City
(Canada), il summit internazionale delle cooperative 2012, organizzato, nell’ambito degli
eventi internazionali previsti per il 2012, dall’ICA e dal movimento cooperativo Canadese.
Il Summit ha portato in Quebec circa 2.800
rappresentanti e leader di organizzazioni ed
imprese cooperative provenienti da 91 Paesi,
che in oltre 160 workshop e conferenze, che
si sono succedute ad un ritmo incalzante per
tre giorni, e con la presenza di oltre 160 autorevoli relatori di 32 Paesi hanno dato vita
alla prima “Davos” Cooperativa.
Quattro i grandi temi affrontati: dimostrare
l’importanza, la forza e la pertinenza del modello d’impresa cooperativa nel contesto
socio-economico attuale; approfondire le performances e le evoluzioni del modello cooperativo; l’influenza politica della cooperazione;
pensare il futuro.
Per Legacoop hanno partecipato il Presidente Giuliano Poletti, Stefania Marcone,
Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali
e Politiche Europee e Dario Foschini, Amministratore delegato di CMC.
Il Summit è stato aperto da Monique Laroux, Presidente del Movimento Desjardins e
del Consiglio di Amministrazione della Cooperazione e della Mutualità del Quebec, che
ha presentato gli obiettivi dell’evento, ribadendo che esso voleva offrire l’occasione per
dare visibilità alla capacità delle cooperative e
delle mutue di proporre soluzioni moderne e
sostenibili alle grandi sfide dell’economia e
della società contemporanea.
La presidente dell’ICA, Pauline Green, nel
suo intervento di apertura ha sottolineato
l’impatto positivo in tutto il mondo dell’anno
internazionale delle cooperative, sia in termini
di accresciuta visibilità del movimento cooperativo che di attenzione da parte dei governi e delle istituzioni. Pauline Green ha
anche raccontato dei molti incontri con leaders politici e religiosi di tutto il mondo e delle
straordinarie esperienze cooperative che ha
visitato in quest’anno, citando anche l’Italia
come uno dei casi più interessanti.Tuttavia la
Presidente ICA ha invitato i cooperatori a riflettere sulla necessità di conquistare magPrimo piano
Legacoop
giori spazi di visibilità per contare di più sulla
scena internazionale, perché, nonostante il
valore sociale ed economico della cooperazione, non vi è un economista “cooperativo”
presso la Banca Mondiale o un cooperatore
all’interno del B20 (il gruppo di leaders d’imprese che affianca i lavori del G20).
Il rettore dell’Università canadese di St. Mary,
J.Colin Dodds ha sottolineato anch’egli il
bisogno di farsi conoscere di più e meglio accrescendola capacità di comunicare e di parlare ai giovani.
Alla cerimonia di apertura hanno partecipato,
oltre al Sindaco di Quebec Cty, Règis Labeaume, anche i rappresentanti del governo
del Quebec: il Primo Ministro, Pauline Marois, ed il Ministro dei Trasporti, delle Infrastrutture e delle Comunità, Denis Label i
quali hanno evidenziato il contributo della
cooperazione in Quebec e più in generale nel
Canada nell’accrescere il benessere delle
collettività ed il bene comune, evidenziando
la complementarietà tra Stato e movimento
cooperativo in Canada, accomunati da valori
e principi condivisi.
Tra gli ospiti della cerimonia di apertura ha
preso la parola Riccardo Petrella, economista italiano, famoso per le sue battaglie
contro la globalizzazione e la privatizzazione
Settori
Territori
dei beni comuni. Petrella ha parlato del ruolo
strategico che le cooperative e l’economia
sociale giocano nel mondo, oggi più che mai
in questa fase di trasformazione dell’economia. Il potere straordinario della cooperazione-ha ribadito Petrella- risiede nella
capacità di agire insieme, di avere reso concreta un’utopia. Così come i Padri fondatori
della cooperazione non potevano accettare la
povertà e le ineguaglianze, così oggi non possiamo accettare che vi siano nel mondo più
telefonini che acqua e servizi basilari, che 5
milioni di bambini siano condannati a morte
certa. Nella società della conoscenza non
possiamo accettare l’oceano di povertà che ci
circonda. E’ quindi importante che le cooperative, che contribuiscono al bene comune,
facciano sentire la loro voce e la loro mobilitazione su questi grandi temi. Petrella ha
esortato le cooperative a mantenere alta la
propria distintività, a non cambiare i loro valori e principi perché è cambiato il mondo. La
gestione diretta dei beni e servizi, senza sostituirsi allo Stato, significa, per Petrella, farsi
carico della solidarietà, essere responsabile
verso gli altri: ed è questo ciò che fanno le
cooperative. Petrella ha invitato i cooperatori
a far sentire la loro voce, a contribuire a determinare le regole globali, necessarie, in un
Imprese
Sondaggio
Primo piano
mondo globale, a costruire istituzioni forti. Petrella ha poi espresso i suoi dubbi sull’internazionalizzazione cooperativa, vedendo in
essa i prodromi della creazione di multinazionali cooperative che, secondo Petrella, finirebbero per comportarsi come multinazionali
tradizionali. Egli ha invitato i rappresentanti
del movimento cooperativo internazionale ad
impegnarsi in un patto globale contro la privatizzazione delle risorse naturali.
Gli interventi di Roubini, Spence e
Attali
Tra gli oltre 170 relatori che, nei tre giorni del
Summit, si sono alternati sia nelle sedute plenarie che nei workshop settoriali, si segnalano gli interventi di Nouriel Roubini, Michael
Spence e Jacques Attali.
Nouriel Roubini, docente presso la Sten
School of Business della New York University nel suo intervento ha mostrato una
certa conoscenza dell’esperienza cooperativa
essendo vissuto in Italia ed in Israele, paesi
con un forte tessuto cooperativo. Rubini ha
presentato gli scenari macroeconomici nelle
varie aree del mondo e i rischi geopolitici, in
particolare per quanto riguarda l’Eurozona
dove, in una fase di recessione economica,
si è prodotto un processo di balcanizzazione
del sistema finanziario, legato ai ben noti problemi del debito pubblico di alcuni paesi e alla
scarsa competitività europea. Roubini ha sottolineato che le misure assunte dall’Europa e
dalla Banca Centrale Europea non saranno
sufficienti senza una vera unione economica,
politica e fiscale. Egli ha sottolineato come la
situazione sia ancora molto fragile, in quanto
le misure di austerità e le difficoltà di accesso
al credito, oltre ai problemi legati alla perdita
di posti di lavoro, si stanno ripercuotendo con
un forte impatto negativo sulle persone e sulle
imprese. Roubini si è detto molto preoccupato dalla situazione nell’Eurozona ed ha sottolineato la possibilità, nel giro di 2 anni, di un
collasso dell’Euro.
Al contrario di Petrella, Roubini ha evidenziato
la necessità per le cooperative di internazionalizzarsi per ricercare opportunità nei mercati emergenti, in Cina, India e Brasile, Paesi
che crescono, in media, il 6 %, rispetto ai
tassi di crescita dei Paesi sviluppati, che crescono meno del 2%. Roubini ha sollecitato i
cooperatori a creare cooperative internazioPrimo piano
Legacoop
13
nali, a promuovere aggregazioni, formula
questa adatta anche alle PMI.
Roubini ha concluso evidenziando che in un
mondo così interdipendente la cooperazione
e il coordinamento possono offrire risposte
vincenti alle sfide comuni da affrontare, per
costruire un futuro comune.
Il Premio Nobel per l’economia del 2001, Michael Spence, ha centrato il suo intervento
sulle economie emergenti, che già oggi rappresentano oltre la metà della produzione e
del commercio mondiale e che entro i prossimi 25-30 anni triplicheranno le loro dimensioni. Spence ha sottolineato la necessità di
trovare un nuovo modello di crescita sostenibile per le economie avanzate. Nuovi modelli
di governo e di Stato sono necessari per affrontare le enormi sfide che abbiamo di fronte
in materia di stabilità, equità, sostenibilità, occupazione e distribuzione delle risorse e delle
tecnologie. Il modello cooperativo è un elemento fondamentale: grazie al suo dinamismo ed alla sua flessibilità ha infatti
dimostrato la sua capacità di affrontare le
crisi. Dovremo essere innovativi nel modo in
cui le risorse saranno distribuite ed usate.
Spence ha inoltre ricordato il tema delle ineguaglianze crescenti nei paesi sviluppati,
come il Canada e gli USA, in cui la quota di
ricchezza che arriva ai lavoratori sta costantemente diminuendo, mentre i profitti azionari
crescono come mai prima d’ora. Spence ha
sostenuto che le cooperative sono ben posizionate negli scenari futuri, allineate con una
visione a lungo termine; ed i valori sociali ed
ambientali che stanno emergendo offrono un
modello di struttura proprietaria che sarà fondamentale nell’adottare nuovi modelli di crescita, creando valore condiviso, senza
tralasciare il ruolo dell’innovazione e delle future tecnologie. Spence si è detto convinto
che molte opportunità si apriranno per le
cooperative.
Jacques Attali, famoso economista e filosofo, ha sottolineato che le cooperative, le
mutue e, più in generale, l’Economia Sociale
rappresentano forme di economia positiva. Di
fronte al rischio di “somalizzazione dell’economia capitalistica” le imprese cooperative
che agiscono in conformità con i loro principi
e valori, possono indicare un nuovo approccio. “Noi oggi viviamo in un’economia di mercato globale, ma le regole sono nazionali, la
Settori
Territori
globalizzazione senza regole è la causa profonda di tutte le crisi che noi stiamo vivendo.
Il modello cooperativo è il modello del futuro,
perché esso concilia l’economia di mercato
con la democrazia. Le nuove tecnologie apriranno enormi opportunità; le reti, i social networks, il nuovo mondo virtuale offriranno
opportunità come luogo di espressione dei
valori cooperativi, nuovi servizi emergeranno
per rispondere a nuovi bisogni. Attali ha invitato i cooperatori ad avere sempre presente,
nell’assunzione delle decisioni, l’impatto che
tali decisioni avranno sulle future generazioni:
il movimento cooperativo deve essere in
prima fila per difendere la democrazia. Attali
ha richiamato i cooperatori ad internazionalizzarsi, a pensare ad uno statuto internazionale cooperativo, a consolidarsi e a rafforzarsi
per fronteggiare le sfide enormi che ci attendono. Sul fronte della capitalizzazione, Attali
ha sottolineato l’esigenza di pensare a nuove
forme di finanziamento internazionale su
mercati di capitale ad hoc, invitando le banche cooperative a pensare ad ulteriori strumenti finanziari per le imprese cooperative.
Infine ha invitato il movimento cooperativo internazionale ad aprirsi, a stabilire alleanze
strategiche con i vari attori della società civile
che condividono un comune sentire e valori,
auspicando che si arrivi in futuro ad “un’assemblea mondiale dell’economia positiva”
per reclamare regole mondiali ed istituzioni
più forti.
Il presidente Poletti, invitato ad intervenire
alla conferenza dedicata al tema delle alleanze tra cooperative, ha sottolineato l’importanza delle alleanze tra imprese e tra
organizzazioni cooperative per fronteggiare le
sfide attuali e per progettare il futuro. Egli ha
poi presentato l’esperienza italiana, soffermandosi sulle varie tipologie di alleanze e di
strumenti per realizzarle. Ha presentato due
casi specifici di recenti forme di alleanze: il
progetto “Assieme” che vede impegnate le
cooperative agroalimentari e quelle di consumatori per una catena più corta ed efficiente
ed il progetto salute, che vede collaborare una
serie di soggetti cooperativi e non per creare
un welfare di comunità equo e sostenibile. Il
Presidente Poletti ha inoltre presentato il percorso strategico, avviato da AGCI, Confcooperative e Legacoop, che ha portato alla
creazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Imprese
Sondaggio
Primo piano
Dario Foschini, CEO di CMC, è intervenuto
nella conferenza dedicata alle strategie vincenti per fare impresa in modo differente, ed
ha presentato l’esperienza della CMC ed il
suo percorso internazionale, incluse le trasformazioni interne che questa scelta ha prodotto in termini di risorse umane, governance
e struttura della cooperativa. Foschini ha presentato anche il percorso che CMC sta portando avanti per assicurare la partecipazione
dei soci, attuali e futuri, nelle scelte legate all’attività internazionale della cooperativa.
Tra i vari ospiti, Madeleine K. Albright, già
Segretario di Stato USA e Presidente dell’Albright Stonebridge Group, ha, con passione,
difeso il modello cooperativo sostenendo che
le cooperative giocano un ruolo innegabile nel
promuovere la stabilità, particolarmente in
tempi di crisi, nel progresso sociale, nell’inclusione e nella coesione. In un contesto
sempre più globale, la Albright ha sottolineato
che il modello cooperativo testimonia che sia
possibile lavorare insieme , pur mantenendo
la propria identità e personalità. Le cooperative sono strumenti importanti nella costruzione di valori sociali da tramandare alle
prossime generazioni, ecco perché le cooperative, contraddistinte da un forte codice etico
fondamentalmente diverso da quello delle società di capitale, devono avere una visione
dello sviluppo a lungo termine. La Albright, famosa anche per il suo impegno in materia di
pari opportunità, ha incoraggiato le cooperatrici a lavorare insieme, a collaborare e a rafforzarsi reciprocamente, a fare rete,
concludendo che se il mondo fosse governato dalle donne, ne trarremmo beneficio tutti
e che c’è un posto speciale all’inferno per le
donne che non aiutano le altre donne.
In occasione del Summit Internazionale di
Quebec sono stati presentati, in anteprima
mondiale, alcuni studi: uno studio sull’impatto socio economico delle cooperative e delle mutue nel mondo, realizzato
da IRECUS (istituto di ricerca dell’Università
di Sherbooke; una ricerca sulla percezione a livello mondiale delle cooperative e delle mutue, realizzato da IPSOS
Marketing; uno studio sulle opportunità
globali e le sfide per le cooperative e le
mutue, realizzato da Mc Kinsey& Company; un altro studio, sempre della Mc
Kinsey sulle strategie di crescita e sviluppo per le cooperative e le mutue; uno
Primo piano
Legacoop
14
studio della Ernst& Young sulla governance cooperativa; uno studio sulla
cooperazione agricola mondiale, realizzato da PWC; uno studio della Deloitte
sul tema “ Finanziare il Futuro: strategie emergenti nel finanziamento delle
cooperative e la capitalizzazione”.
Una sintesi degli studi è scaricabile dal sito:
http://www.2012intlsummit.coop/site/summit-program/studies
I partecipanti al Summit hanno riconosciuto
l’importante contributo che le cooperative apportano al benessere socio economico delle
persone e delle comunità e ad un’economia
plurale equilibrata e più stabile. Le cooperative possono apportare contributi unici e rilevanti perché:
• Esse sono impegnate verso le loro comunità a lungo termine
• Esse coinvolgono le persone nella gestione delle imprese
• Esse promuovono la creazione di posti di
lavoro e il loro mantenimento nelle comunità che esse servono
• Esse cercano di generare utili, non come
fine a sé, ma per soddisfare in modo più
efficiente i bisogni dei loro soci attuali e
delle future generazioni
• Esse usano un modello d’impresa che è
solido e performante a livello locale, nazionale ed internazionale
• Esse sono molto resilienti, come dimostrato dall’ultima crisi economico-finanziaria.
Sulla base delle discussioni e delle conclusioni del Summit, i partecipanti dichiarano
che:
impressionante sistema educativo del mondo
in virtù della governance democratica cooperativa e del ruolo che le cooperative svolgono
nell’educare i loro dirigenti eletti e i soci sull’economia e la democrazia.
Le cooperative e le mutue esistono in tutti i
settori dell’economia ed impattano tutti gli
aspetti della vita. In molti paesi esse sono attori chiave nell’agro-alimentare, nei servizi finanziari e nella grande distribuzione .
Laddove le cooperative operano, esse rafforzano le comunità e svolgono un ruolo maggiore nello sviluppo umano e sociale. Le
cooperative e le mutue stanno aiutando molte
organizzazioni internazionali ad adempiere
alla loro missione e a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio. Ciò è dovuto al loro impegno nelle aree
della sicurezza alimentare, della riduzione
della povertà, dell’accesso alla salute, nell’eguaglianza di genere e nel mitigare gli impatti delle crisi sulle popolazioni ad alto
rischio, riducendo i rischi ambientali per raggiungere lo sviluppo sostenibile. Per continuare a massimizzare il loro pieno potenziale
all’interno di un mondo che cambia ed
un’economia fragile, le cooperative e le
mutue devono:
• Continuare a sviluppare le loro performance complessive e mantenere la loro
competitività per assicurare la loro longevità
• Tendere ad una crescita imprenditoriale
di successo e sostenibile
• Dimostrare una maggiore capacità di innovazione
• Rimanere rilevanti e aggiornate attraverso
la formazione dei loro occupati, preparando la prossima generazione e facendo
un uso intelligente delle nuove tecnologie.
Le Cooperative e le Mutue sono imprese
che giocano un ruolo significativo nell’economia globale ed assicurano uno
sviluppo sostenibile
Vi sono un milione di imprese cooperative nel
mondo che servono i bisogni di un miliardo di
persone. Le Cooperative offrono lavoro a 100
milioni di persone. Le 300 maggiori imprese
cooperative, di tutti i settori, generano $1.600
miliardi di fatturato globale. Questa cifra è paragonabile alla 9° più grande economia del
mondo. Il movimento cooperativo globale rappresenta la democrazia più grande ed il più
Il modello imprenditoriale cooperativo e mutualistico è diverso, efficace e versatile. Esso
consente la partecipazione attiva della gente
nell’economia e contribuisce a generare la
crescita richiesta per la nostra prosperità collettiva.
Il fatto che il modello cooperativo possa essere applicato in vari settori di attività (agricoltura, sanità, servizi finanziari, ecc.) e in
modi diversi (cooperative di consumo, di produzione e lavoro, ecc.) dimostra quanto sia
flessibile e adattabile.
Per continuare a crescere e migliorare le loro
La dichiarazione conclusiva
del Summit Internazionale
delle cooperative a Quebec City
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Primo piano
performance, le imprese cooperative devono:
• Acquisire una maggiore competitività facendo leva sugli stretti legami con i soci
• Identificare sistematicamente i bisogni dei
soci che non sono stati soddisfatti
• Diventare più agili dal punto di vista organizzativo, all’interno dei parametri della
loro missione e dei principi guida
• Assicurare un equilibrio tra le risorse dedicate alla crescita (dalle quali dipende la
loro longevità) e quelle dedicate allo sviluppo collettivo
• Comunicare chiaramente la distintività
cooperativa rispetto alle imprese centrate
sugli azionisti
• Unire le forze con altre cooperative attraverso partnership e accordi di collaborazione.
1. Il modello d’impresa cooperativo e
mutualistico conosce come evolversi e
adattarsi alle condizioni che cambiano
del suo ambiente e dei bisogni dei propri soci.Tuttavia sia la governance cooperativa ed il loro specifico modo di
capitalizzazione pongono delle sfide
La governance cooperativa è basata sulla trasparenza e la partecipazione e avendo una
visione a lungo termine consente alle cooperative di costruire un rapporto di fiducia con i
loro soci, clienti e comunità. Lo stretto legame
che le cooperative hanno con i loro soci
spiega la loro eccezionale capacità di soddisfare i loro bisogni. La visione condivisa che
ispira le cooperative conduce ad un’azione
più concertata ed unificatrice.
Per continuare ad essere competitive in
un’economia globalizzata e tecnologicamente
avanzata le imprese cooperative dovranno
reagire più rapidamente ai cambiamenti repentini che hanno un impatto sul loro ambiente.
Le cooperative quindi dovranno anche:
• Trovare un migliore equilibrio tra i loro
processi decisionali e l’agilità operativa
• Separare chiaramente le rispettive responsabilità dei dirigenti eletti e dei managers
• Migliorare i sistemi generali di gestione
per identificare e correggere velocemente
gli aspetti più deboli
• Creare un processo più efficace di consultazione con i soci circa le linee strategiche
• Utilizzare come leva i social media e gli
Primo piano
Legacoop
15
altri mezzi innovativi di comunicazione per
coinvolgere i soci nei processi democratici
• Identificare una strada per mantenere la
loro posizione naturale come leader in
termini di soddisfazione dei soci in un
tempo in cui le interazioni stanno diventando sempre più virtuali
2.A causa della loro struttura proprietaria che
limita le fonti di capitale, le cooperative hanno
sempre dovuto essere molto creative nella ricerca di capitale addizionale per lo sviluppo,
rimanendo fedeli alla loro identità
Per affrontare le sfide della capitalizzazione in
tempi di più strette regole finanziarie, le cooperative devono:
• Creare delle sedi di confronto tra cooperative per dotarsi di un’agenda politica
condivisa, parlare con una sola voce e
meglio promuovere la loro distintività
presso gli organismi regolatori e politici
• Mantenere rapporti costanti con i governi
e gli organismi regolatori per seguire da
vicino nuovi sviluppi normativi ed assicurare che la specificità delle cooperative
sia presa in esame
• Mantenere un dialogo costruttivo con gli
organismi di vigilanza
• Soddisfare le aspettative degli stakeholders in materia di governance, comunicazione, tecnologia e normative allo
scopo di poter avere accesso alle fonti di
finanziamento di cui esse abbisognano
per crescere
• Assicurare che le loro strutture di governance e di capitale siano capaci di sostenere processi efficaci di decisioni e di
investimenti
• Sviluppare meccanismi finanziari per
creare nuove cooperative e sviluppare
quelle esistenti
E’ innegabile che, nel loro complesso, le cooperative e le mutue rappresentino una potenza sociale, umana ed economica globale.
Ma devono essere fatti ulteriori sforzi per assicurare che esse acquistino maggiore visibilità politica
Nel mondo si stanno assumendo decisioni
importanti senza nessuna considerazione
della distintività del movimento cooperativo.
Ciò è dovuto al fatto che il modello cooperativo non è molto ben conosciuto o riconosciuto, nonostante esso abbia dimostrato la
sua capacità di avere successo. E’ sopravSettori
Territori
vissuto a crisi meglio di tanti altri modelli grazie alla sua distintiva struttura proprietaria e
alla stabilità del capitale.
Per prevenire che il modello imprenditoriale
cooperativo possa essere trascurato o indebolito e per consentire alle cooperative di ottenere influenza politica in linea con la loro
forza economica globale, le cooperative devono:
• Combinare i loro sforzi e risorse per dare
ai loro interventi internazionali maggiore
impatto
• Impegnare le necessarie risorse per promuovere e diffondere i risultati e il loro
tangibile contributo allo sviluppo socio
economico mondiale e sulle modalità innovative con cui esse hanno risposto alle
sfide odierne
• Intensificare la loro rappresentanza per
farsi conoscere meglio dai decisori politici
ed essere considerati nei progetti di stimolo o di sviluppo economico
• Implementare alcune forme di accountability che riflettano le loro performance
sociali, umane e finanziarie
• Suscitare interesse dei ricercatori verso il
movimento cooperativo e creare una
banca dati internazionale di conoscenza e
di dati sulle cooperative e le mutue che
possa servire da base per l’educazione
sul modello cooperativo. Questi strumenti
potrebbero assicurare che gli studi cooperativi diventino essenziali nel mondo
accademico ed imprenditoriale
• Preparare la prossima generazione di
giovani leaders ed assicurare la loro partecipazione nelle cooperative e nelle
mutue
I partecipanti al Summit internazionale del
2012 sono consapevoli che ora più che mai
le imprese cooperative possono efficacemente rispondere alle sfide socio-economiche che le nostre società affrontano. La crisi
attuale ha rafforzato la rilevanza della risposta
cooperativa ai bisogni odierni. Allo stesso
tempo, i partecipanti hanno anche sottolineato l’importanza delle performance complessive delle cooperative e delle mutue,
come requisito necessario per un contributo
sostenibile e significativo
Se noi vogliamo costruire un mondo migliore
abbiamo bisogno di focalizzare i nostri sforzi
sullo sviluppo, il rafforzamento e la promozione del modello cooperativo.
Imprese
Sondaggio
Legacoop
16
CREDITO
>> Credito
Cooperfidi Italia amplia
il proprio raggio di attività
Da oggi anche le cooperative di servizi e le
cooperative sociali con più di 250 occupati
potranno ricorrere alla concessione di garanzie collettive fidi che agevoleranno il loro
accesso al credito.
Cooperfidi Italia, Consorzio nazionale di garanzia fidi delle Centrali cooperative, ha infatti deliberato di avvalersi delle norma che
consente di ampliare la propria attività al rilascio di garanzie anche a soggetti “non associabili”, come le cooperative che non
rientrino nei parametri di Piccola e Media Impresa (tra i quali c’è, appunto, il superamento
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
della soglia delle 250 unità lavorative attive).
Da qui in avanti Cooperfidi Italia potrà quindi
prestare le proprie garanzie ad imprese cooperative - o appartenenti a gruppi il cui capofila sia un’impresa cooperativa - il cui
fatturato sia inferiore a € 50.000.000, l’ attivo di bilancio inferiore ad € 43.000.000
(requisiti da verificare sulla base dell’ultimo
bilancio approvato) e che abbiano un numero
di addetti superiore a 250 unità lavorative attive.
La prestazione di garanzia di Cooperfidi Italia viene subordinata al versamento di un
“contributo alla mutualità”, di pari importo rispetto al capitale sociale che la stessa impresa avrebbe versato a titolo di capitale
sociale qualora fosse risultata associabile al
consorzio fidi.
Imprese
Sondaggio
Settori
>> Lega Pesca
17
LEGA PESCA
>> Turismo
Tonno rosso, pieno accordo
sull’incremento delle quote
>> Servizi
Pieno accordo e convergenza di obiettivi da
parte di Lega Pesca all’ipotesi avanzata dall’On. Milana, vicepresidente della Commissione Pesca del Parlamento Europeo, di
destinare il possibile incremento della quota
di cattura di tonno rosso a palangari autorizzati in sostituzione volontaria delle ferrettare. Sostenere in questo modo la
riconversione facoltativa delle ferrettare sarebbe un risultato eccezionale, che andrebbe non solo a migliorare la sostenibilità
della pesca ma anche e soprattutto a sanare una questione annosa, in cui la categoria è stata chiamata a grandissimi
sacrifici. Al Governo italiano Lega Pesca
chiede ora di approfondire questa ipotesi
senza pregiudizi.
>> Editoria
Operatori pesca e acquacoltura,
soddisfazione per la qualifica
Lega Pesca esprime soddisfazione per l’approvazione, per la prima volta in Italia, della
qualifica professionale di “Operatore della
pesca e dell’acquacoltura”. Un risultato fortemente perseguito dall’Associazione, ottenuto grazie alla sensibilità dimostrata dalla
Regione Emilia Romagna che ha introdotto
la qualifica nel Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ) (Atto di Giunta n.1407), recependo positivamente l’azione di stimolo
svolta dall’Area For...mare del Cesvip, società
di formazione di Legacoop. Nasce per giunta
europeo il titolo professionale di cui potranno
finalmente fregiarsi i lavoratori del settore ittico, riconducibile al 3° livello dell’European
qualification framework (EQF).
In sostanza, per la prima volta vengono definite con chiarezza competenze minime iniziali per l’accesso alla professione,
certificabili sia al termine di un percorso formativo presso enti accreditati ma anche attraverso un esame di formalizzazione delle
competenze maturate nell’ambito dell’attività lavorativa. Per la certificazione delle competenze è espressamente richiamata
l’applicazione di tecniche di pesca, allevamento e trattamento del prodotto idonee a
garantire la sostenibilità ambientale e la qualità igienico-sanitaria delle produzioni, oltre
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
che la sicurezza della navigazione e del lavoro di bordo.
Definire precisi standard professionali nel
campo della sicurezza alimentare e del lavoro e della tutela dell’ambiente è un primo
passo fondamentale, e non solo per qualificare e migliorare l’immagine di una professione caratterizzata da una forza lavoro
fragile e da una rappresentazione sociale ancora contraddittoria, spiega Ettore Ianì, presidente di Lega Pesca.
E’ anche il primo gradino su cui, continua I,
sarà necessario strutturare un più adeguato
sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP) per un settore che ha subito
un drammatico crollo dei livelli occupazionali
(- 17.000 imbarcati negli ultimi 10 anni) e
che, con la riforma della Politica Comune
della Pesca, sempre più necessiterà di un
vasta strategia di aggiornamento, riqualificazione e riconversione professionale: una strategia, cui dovrà raccordarsi pienamente
anche il nuovo Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca (FEAMP) 2014-2020, che dovrà
essere volta a favorire la mobilità occupazionale e ad arricchire le diverse professionalità potenzialmente legate allo sviluppo della
multifunzionalità dell’impresa (servizi ambientali, pescaturismo, ristorazione, etc.)
Prossimi obiettivi cui Lega Pesca, in sintonia
con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, richiama fin d’ora, l’attenzione delle Istituzioni,
sia regionali, di competenza diretta, che nazionali, per una necessaria azione di coordinamento tra i diversi Ministeri competenti
(Politiche agricole, Trasporti, Lavoro e Politiche sociali ed il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) sono: la riforma delle
abilitazioni professionali marittime per la
pesca in coerenza con la convenzione internazionale STCW in materia di standard di
formazione, certificazione e tenuta della
guardia, e il sostegno alla creazione di poli
tecnici regionali per la formazione dei pescatori.
Bene emendamenti sulla pesca
nel Decreto sviluppo
Interventi per facilitare l’accesso delle imprese ittiche al credito, misure per lo sviluppo
della pesca artigianale, semplificazione degli
adempimenti del registro imprese di pesca
(Rip) e della licenza di pesca, sono al centro
di una serie di emendamenti al decreto sviImprese
Sondaggio
Settori
luppo presentati in Senato da parlamentari
del Gruppo PD, primi firmatari Sen. Carloni,
vicepresidente Commissione Bilancio, Sen.
Andria, vicepresidente Commissione Agricoltura, e senatori Pignedoli, Antezza, Bertuzzi,
Mongiello, Pertoldi, Randazzo. Ringraziamo il
gruppo del PD per la sensibilità dimostrata
alle richieste avanzate in forma unitaria dalle
Associazioni Pesca dell’Alleanza delle Cooperative, dichiara Ettore Ianì, presidente nazionale Lega Pesca.Accanto a queste misure
a costo zero, non manca di sollecitare l’Associazione, rimane indispensabile, per scongiurare il tracollo del settore, intervenire sulla
legge di stabilità al fine di adeguare dotazioni
oggi insufficienti ai bisogni di riposizionamento e rilancio della filiera ittica nazionale.
TURISMO
Convegno: “L’Appennino
fra identità e innovazione”
L’Appennino in Emilia-Romagna sta vivendo
una fase di sviluppo dell’offerta turistica basato sulla valorizzazione di attrattive naturali
e identitarie e sulla creazione di attrattive artificiali e innovative ma compatibili; il fenomeno è particolarmente accentuato
nell’Appennino Reggiano, come una ricerca
condotta dall’Osservatorio dell’Emilia-Romagna ha dimostrato e da cui risulta che le
cooperative sono fra i protagonisti nell’innovazione, nella sperimentazione e nella qualificazione del prodotto.
Per presentare i risultati di questa ricerca e
per discutere del turismo sull’Appennino e
sul ruolo delle cooperative, l’Aci Turismo
(l’Alleanza delle cooperative turistiche italiane costituita recentemente da Agci, Confcooperative e Legacoop), organizza il 27
novembre 2012, alle 9:30, il convegno
“L’Appennino fra identità e innovazione”.
L’iniziativa si terrà all’Agriturismo Il Ginepro,
a Ginepreto di Castelnovo ne’ Monti.
Dopo i saluti del sindaco di Castelnovo ne’
Monti Gian Luca Marconi, introdurrà il
convegno Lanfranco Massari, presidente di
Aci Turismo. Seguirà la presentazione della
ricerca sul turismo in Appennino realizzata
nell’ambito dell’Osservatorio regionale per il
Turismo, da parte di Paola Ragazzini e Lucia
Silvi di Link Associati. Verranno inoltre pre-
Primo piano
Legacoop
18
sentati i progetti di sviluppo della Cooperativa Briganti di Cerreto e della società Baco
con la cooperativa Sportwood. Seguirà una
tavola rotonda coordinata da Maurizio Davolio, copresidente di Aci Turismo. Partecipano il vicepresidente della Provincia di
Reggio Emilia Pierluigi Saccardi, Flavia
Coccia, del Ministero del Turismo, Maura
Mingozzi, dell’Assessorato Turismo Regione Emilia-Romagna, il presidente del Gal
Antico Frignano e Appennino Reggiano Luciano Correggi, il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano
Fausto Giovanelli, Antonio Raschi, direttore Ibimet-Cnr, Giovanni Teneggi direttore di Confcooperative Reggio Emilia e
Carlo Possa responsabile dell’Ufficio comunicazione di Legacoop Reggio Emilia, il
presidente della Camera di Commercio di
Reggio Emilia Enrico Bini. Saranno presenti
le co-operative che si occupano di turismo
nell’Appennino Reggiano. Il convegno terminerà alle 13:30.
Turismo 2: la quinta edizione
della BITAC, un salto di qualità
Si è tenuta a Firenze l’11 novembre, alla Fortezza da Basso, la quinta edizione della BITAC,
Borsa Italiana del Turismo Cooperativo e Associativo, con la partecipazione di oltre 70
cooperative come venditori e una cinquantina
di buyers, fra tour operator e CRAL.
L’edizione 2012 ha fatto registrare un salto di
qualità negli aspetti organizzativi, nella comunicazione e nel livello professionale dei
partecipanti sul versante della domanda.
Il Presidente dell’Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale Jean Marc Mignon ha aperto inaugurato la Borsa assieme
alla rappresentante della Commissione Europea Cinzia De Marzo.
Gli organizzatori, membri della Presidenza
della neo costituita ACI Turismo, Lanfranco
Massari, Maurizio Davolio e Carlo Scarzanella hanno incontrato gli ospiti, i giornalisti, le autorità presenti e le numerose
cooperative partecipanti all’iniziativa.
Nei due giorni della BITAC sono stati inoltre
presenti, per Legacoop Turismo, Riccardo
Vannini, Giancarlo Ciaroni, Pino Porcedda, Andrea Quadrifoglio, Roberto La
Marca, Silvana Frau.
Settori
Territori
Presentato l’Itinerario Culturale
Europeo della Civiltà Cooperativa
Si è tenuto, il 10 novembre a Firenze, nella
prestigiosa sala del Palagio di Parte Guelfa, il
convegno di presentazione dell’Itinerario Culturale Europeo della Civiltà Cooperativa, promosso da ACI Turismo in occasione dell’Anno
Internazionale delle Cooperative.
Il convegno, tenuto nell’ambito della BITAC,
ha avuto un grande successo di pubblico,
oltre 120 persone.
Ha presieduto il convegno l’attuale presidente
di ACI Toscana Alessandro Giaconi e ha
aperto i lavori il neo-eletto presidente di ACI
Turismo Lanfranco Massari, che ha presentato la nuova organizzazione nata per iniziativa di Culturalia AGCI, Federcultura,
Turismo Sport Confcooperative e Legacoop
Turismo.
Hanno portato i saluti alla manifestazione
l’Assessore al Turismo del Comune di Firenze
Cristina Giachi e l’Assessore al Turismo
della Regione Toscana Cristina Scaletti, che
ha auspicato che la BITAC resti a Firenze
anche negli anni prossimi.
Il Copresidente di ACI Turismo Maurizio Davolio, Responsabile di Legacoop Turismo, ha
presentato l’Itinerario, che sarà costituito da
una rete di luoghi storici e cooperative visitabili in tutta Europa; almeno 12 paesi europei
hanno già aderito all’iniziativa, proponendo itinerari storici (Raiffeisen in Germania), musei
(Manchester, Varsavia, Praga, varie località
italiane), archivi, raccolte, collezioni, impianti
visitabili, nell’ambito di viaggi sui territori dove
le cooperative sono insediate, e dove si possono conoscere i prodotti locali e visitare i luoghi turistici.
L’Itinerario è particolarmente rivolto ai giovani
e agli studenti, che avranno l’opportunità di
conoscere il modello cooperativo come possibile riferimento per le loro future scelte professionali e di lavoro.
Il test avviato dalla cooperativa Atlantide
“Viaggio al Centro della Cooperazione”, che
ha permesso alle scuole di visitare cooperative in Romagna e nel Modenese, ha dato risultati positivi, dimostrando l’esistenza di
interesse da parte di studenti, docenti e dirigenti cooperativi.
L’Itinerario potrà generare occasioni di sviluppo economico, incrociando i servizi di al-
Imprese
Sondaggio
settori
loggio, ristorazione, commercio, trasporto,
guida.
La dirigente del Dipartimento Turismo presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri Flavia
Coccia ha espresso l’apprezzamento del Ministero per l’iniziativa, che contribuisce all’arricchimento dell’offerta attraverso la
valorizzazione dell’apporto umano, che costituisce una linea guida nell’attuale politica di
sviluppo turistico nazionale (l’Italia è un paese
da vivere, non solo da visitare).
Il Direttore del Consiglio d’Europa, sede di Venezia, Alberto D’Alessandro, ha riconosciuto i valori dell’Itinerario, che mette in luce
il fenomeno cooperativo, che ha un’origine
europea come frutto della convergenza del
pensiero filosofico e religioso europeo: socialista, mazziniano, cattolico, evangelico.
D’Alessandro ha illustrato i 24 Itinerari culturali europei finora riconosciuti dal Consiglio e
ha auspicato che anche l’Itinerario della Civiltà
Cooperativa possa essere riconosciuto.
La rappresentante della DG Impresa della
Commissione Europea Cinzia De Marzo ha
illustrato le azioni che l’Unità Turismo della DG
ha in corso, tra cui il sostegno alla costruzione
degli Itinerari Culturali Europei. Ha espresso
apprezzamento per l’iniziativa e incoraggiamento a proseguire.
Il Segretario Generale di CECOP Bruno Roelants ha illustrato la grande quantità di realtà
sparse per l’Europa che meritano di essere
ricomprese nell’Itinerario e che sono pronte
ad aderire all’iniziativa. Roelants ha descritto
il progetto CoopRoute presentato alla Commissione di recente e in attesa di valutazione.
EDITORIA
“La riforma dell’editoria
tra tecnologie e pluralismo”
Si svolgerà a Roma il 20 novembre, ore 9.0014.00, presso la Sala Cristallo - Hotel Nazionale Piazza Montecitorio, 131 l’Assemblea
Unitaria di Mediacoop, Agci-Culturalia, Confcooperative-Federcultura, Cgil-Comitato per
la Libertà e il Diritto all’informazione alla cultura e allo spettacolo,Articolo 21, Federazione
della Stampa Italiana, Federazione Italiana
Settimanali Cattolici, sul tema
“La riforma dell’editoria tra tecnologie e
pluralismo”.
Primo piano
Legacoop
19
Programma:
ore 9.20 Una delega tra opportunità e preoccupazioni, Primo M. Salani (Alleanza
Cooperative Italiane);
ore 9.40 Ambiti e contenuti della Delega al
Governo, on. Ricardo Franco Levi;
ore 10.00 Il punto di vista degli operatori
Caterina Maria Bagnardi (FILE); Massimo
Cestaro (SLC-CGIL); Fulvio Fammoni
(CLEDICS); Franco Siddi (FNSI); Francesco Vetere (USPI); Francesco Zanotti (FISC);
ore 11.00 Il punto di vista del Legislatore: sen.
Luigi Grillo;
sen. Vincenzo Vita; on. Emilia De Biasi;
on. Giuseppe Giulietti; on. Giuseppe
Lainati; on. Erica Rivolta; on. Francesco Verducci
ore 12.30 Intervento del Sottosegretario di
Stato alla Presidenza del Consiglio, Cons.
Paolo Peluffo
ore 13.30 Considerazioni Finali
SERVIZI
Patrimoni immobiliari pubblici;
intensa attività 2012 di Terotec
La Giunta di Presidenza di Terotec (Laboratorio per l’innovazione della manutenzione e
della gestione dei patrimoni urbani e immobiliari, www.terotec.it) in una riunione recente
presieduta dal Presidente Franco Tumino,
ha fatto il punto sullo stato di avanzamento
dei progetti ed in genere dell’attività svolta nel
2012, recependo una ampia relazione svolta
dal Direttore Silvano Curcio. Alla riunione
erano altresì presenti i tre vice presidenti di
Terotec, Giuseppe Cinquanta (Cns), Giorgio Gallesio (Ance) e Luciano Simonato,
tutti nominati dall’assemblea del 20 giugno
scorso. Terotec ha partecipato nel secondo
semestre dell’anno in corso come partner
scientifico a numerose manifestazioni: 1a edizione di RE+Build (Riva del Garda, settembre
2012), rassegna nazionale sulla riqualificazione energetica dei patrimoni immobiliari; 3a
edizione di “TRE - Tourism Real Estate Expo”
(Venezia, ottobre 2012), evento internazionale
sui patrimoni immobiliari turistico-alberghieri;
XXIX Assemblea Nazionale ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani (Bologna, ottobre 2012); 1a edizione di Smart City
Exhibition (Bologna, fine ottobre 2012). Il
Settori
Territori
prossimo 21 novembre interverrà a Milano
ad un convegno promosso da Nomisma
sull’”Osservatorio immobiliare”. Insieme alla
partecipazione ad importanti eventi, Terotec
ha poi portato avanti il servizio di base “NormAzione”, attività di monitoraggio e di normazione a livello nazionale (SC 3 UNI
“Manutenzione dei patrimoni immobiliari”) ed
europeo (Comitato CEN TC 348 “Facility Management”). Nel primo caso, come soggetto
promotore e coordinatore (attraverso il Direttore Generale), insieme al Politecnico di Milano e al Comune di Bologna, del progetto di
norma tecnica UNI “Servizi di Facility Management Urbano - Linee guida per l’impostazione e la programmazione degli appalti”. Al
riguardo, si segnala che nell’estate scorsa la
norma è stata pubblicata dall’UNI con il codice UNI 11447:2012 ed è così entrata a far
parte del novero delle norme tecniche raccomandative settoriali nazionali. Nel secondo
caso,Terotec è impegnato come soggetto coordinatore del “mirror committee” dell’UNI per
i progetti di norme europee sul FM. Inoltre dopo il contributo già fornito alla redazione del
“Capitolato Tecnico d’appalto dei servizi di sanificazione ambientale in sanità”, promosso
e cooordinato da ANMDO (importante strumento di supporto paranormativo per gli operatori del settore) - Terotec è partner
scientifico anche del progetto ANMDO “Standard tecnici per i servizi di pulizia ospedaliera
in outsourcing”, che è stato di recente selezionato e premiato con l’assegnazione del
“Public Affairs Award 2012”, nell’ambito del
4° Convegno Nazionale della Public Affairs
Association. Terotec ha poi portato avanti il
servizio di base Terotec & Università”, il servizio finalizzato “CenTer - Centro Documentazione on web” ; quanto a quest’ultimo, si è
registrato il superamento di ben 4.000 documenti selezionati/trattati/inseriti nel data-base
in rete. Altro punto fondamentale dell’attività
svolta è stato rappresentato dai“Tavoli partnership committenze-imprese”; il 2° ciclo di
lavoro 2011-2012 è culminato nella produzione e presentazione del “Libro Bianco
2012”, ora è in fase di avvio il 3° ciclo di attività. Forte impegno ha anche richiesto la diffusione della Rivista FMI - Facility
Management Italia, di cui sono già stati 16
numeri e di cui è imminente l’uscita del n°
17.
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Lombardia
20
LOMBARDIA
Confronto sul programma
per l’occupazione femminile
>> Veneto
>> Liguria
>> Emilia Romagna
>> Toscana
>> Lazio
La Commissione Pari Opportunità Legacoop Lombardia ha organizzato lo scorso
Giovedì 8 novembre una mattinata di approfondimento e informazione circa il programma-obiettivo per l’incremento e la
qualificazione della occupazione femminile,
per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete (anno
2012).
Durante l’incontro si è proceduto all’illustrazione dell’attività 2012/2013 della
Commissione Pari Opportunità di Legacoop
Lombardia da parte della Portavoce Emiliana Brognoli, cui è seguito l’approfondimento del “Programma-obiettivo” da parte
di Idanna Matteotti - componente del Comitato Nazionale di Parità e Pari Opportunità nel Lavoro - Ministero del Lavoro e
delle Politiche sociali.
Si sono approfonditi i seguenti punti:
Finalità del programma obiettivo: le azioni
positive finalizzate a favorire l’occupazione
femminile, realizzare l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro, rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la
realizzazione di pari opportunità, eliminare
le disparità per le donne nell’accesso al lavoro, nello sviluppo della carriera
Termini e modalità di presentazione dei progetti: scadenza 30 novembre 2012
La domanda di ammissione al finanziamento: compilazione del modello
La valutazione dei progetti: aree di attenzione.
>> Sicilia
>> Treviso
>> La Spezia
>> Reggio Emilia
>> Ravenna
>> Rimini
>> Novellara
>> Catania
>> Palermo
Seminario Legacoop Abitanti
su andamento del settore e crisi
Si è svolto l’8 novembre a Milano, presso il
Teatro della Cooperativa, un seminario su
“Andamento del settore, situazione di crisi
e nuovi strumenti per gestire le crisi aziendali” organizzato da Legacoop Abitanti
Lombardia in collaborazione con lo Studio
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
professionale BDS e Associati.
Il Presidente di Legacoop Abitanti, Luciano
Caffini, nell’introduzione ha rivolto invito di
attento e costante monitoraggio alla situazione economica al fine di prevenire e governare problematiche di crisi e,
conseguentemente, al la necessaria individuazione degli strumenti atti a prevenire e
scongiurare problematiche verso i soci.
A seguire l’analisi stilata dall’Ufficio Aziendale sull’andamento del settore cooperativo
di abitanti e sulle prospettive immediate e
future.
Sono seguite, la relazione del dr. Bignamini sulle modalità di gestione di crisi
aziendali, relative procedure e nuovi strumenti di legge e quella dell’Avv.to Di Stefano su responsabilità degli amministratori
a scelta di percorsi societari in frangenti
procedurali.
Ha concluso il Presidente di Legacoop Lombardia – Luca Bernareggi – ponendo
l’accento sull’attualità e l’opportunità dell’iniziativa e sulla cogente necessità di diffusione agli amministratori degli argomenti
trattati .
VENETO
Nuove linee guida sulla Cig
in deroga per il settore agricolo
Sottoscritte da Legacoop Veneto le nuove
linee guida sulla Cig in deroga 2012 per il
settore agricolo regionale, che rientrano
nell’accordo generale per manifattura, servizi e commercio siglato il 29 novembre
2011.
Firmate la settimana scorsa assieme alle
altre parti sociali, le linee guida prevedono
centottanta giornate lavorative indennizzabili (dal 1/1/2012 al 31/12/2012) per ciascuna azienda, esclusi i settori con un
accordo specifico nazionale che destina risorse apposite (comparti tabacco, avicolo,
saccarifero e i consorzi agrari): la giornata
verrà conteggiata ugualmente con un solo
lavoratore in cassa, o nel caso ve ne sia più
d’uno.
Tre i passaggi fondamentali da compiere
per le imprese che vogliono ricorrere alla
cassa integrazione in deroga: stipulare
presso la Direzione lavoro della Regione Veneto un accordo sindacale per definire i lavoratori interessati dal provvedimento, la
Imprese
Sondaggio
Territori
21
durata e le modalità della Cig (l’incontro va
richiesto, congiuntamente alle organizzazioni sindacali e all’organizzazione datoriale
di rappresentanza, via fax al numero:
041/2795948); compilare la procedura informatica usando il software COVeneto;
fare compilare ai lavoratori coinvolti le dichiarazioni di immediata disponibilità (DID),
necessarie ad accedere a percorsi di politiche attive del lavoro.
Infine occorre inviare alla Direzione lavoro
della Regione (Fondamenta S. Lucia 23, Venezia) una busta contenente l’accordo sindacale, la procedura del COVeneto e le DID.
Ogni mese poi, la cooperativa dovrà redigere in via informatica il modello SR 41 e
spedirlo via email all’Inps provinciale, con
la rendicontazione dei giorni e delle ore di
cui si chiede l’integrazione. Legacoop Veneto resta a diposizione per fornire tutte le
informazioni necessarie e assistere le
Associate nelle procedure richieste.
immediatezza chi gestisce le cooperative
mettendo a disposizione servizi, consulenze
e un rapporto diretto con tutta la nostra organizzazione”.
I corsi sono organizzati a Genova e Imperia
direttamente da Legacoop Liguria. Mentre a
Savona e Spezia sono coordinati da Isforcoop.
Per informazioni sulle iscrizioni è possibile
contattare Rosangela Conte al n. 335
1984355 oppure scrivere a
[email protected]
LIGURIA
“A marzo avevamo espresso la nostra stima
e fiducia verso il presidente della Giunta regionale Vasco Errani, dichiarandoci certi della
correttezza del suo operato. La sentenza di
oggi conferma, e non ne dubitavamo, che
stima e fiducia erano ben riposte.
L’assoluzione di Errani riporta serenità in una
regione che, anche a causa degli eventi sismici dello scorso mese di maggio, deve affrontare con pienezza di poteri e
serenamente prove difficili e importanti, che
disegneranno il volto del territorio per i prossimi anni.?Siamo testimoni del fatto che in
questi mesi certamente non facili, il Presidente Errani non ha comunque mai allentato
il suo lavoro e la sua azione al servizio della
comunità”.
Legacoop,nuovicorsidiformazione
periconsiglieridiamministrazione
Legacoop Liguria investe ulteriormente sulla
formazione a favore delle cooperative.
Stanno infatti partendo nuovi corsi, a ciclo
continuo, aperti ai consiglieri di amministrazione delle nuove cooperative ma anche a coloro che, seppur impegnati da tempo nelle
imprese, intendono riaggiornarsi sui temi più
significativi.
Il corso prevede infatti sette incontri che spazieranno dalla lettura e analisi di bilancio, al
controllo di gestione e alle responsabilità civili e penali per chi gestisce una cooperativa.
Per arrivare ad analizzare strumenti finanziari,
aspetti fiscali e governance. Ma senza dimenticare gli aspetti più strettamente legati
all’organizzazione Legacoop, al movimento
cooperativo, al ruolo degli amministratori, dei
soci lavoratori e le relazioni sindacali.
“ E’ un impegno gravoso che vede molti dirigenti di Legacoop Liguria impegnati come
docenti in aula – conferma il presidente di Legacoop Liguria, Gianluigi Granero -. Un segnale forte che vogliamo dare ai cooperatori
in un momento in cui l’aggiornamento è fondamentale per affrontare i mercati in questo
stato di crisi, ma anche il segnale che la struttura di Legacoop è in grado di affiancare con
Primo piano
Legacoop
EMILIA-ROMAGNA
Assoluzione Errani: “La fiducia
era stata ben riposta”
Pubblichiamo il testo del comunicato stampa
diffuso da Legacoop,Agci e Confcooperative
Emilia Romagna a seguito dell’assoluzione
del Presidente della Regione Vasco Errani.
Abitazione e nuovi cittadini,
gli strumenti della cooperazione
Legacoop Emilia Romagna, in collaborazione
con Legacoop Sociali e Legacoop Abitanti,
ha organizzato il Convegno “Abitazione e
nuovi cittadini: gli strumenti della cooperazione” che si terrà martedì 20 novembre
presso il Centro Interculturale Zonarelli di Bologna – via G. A. Sacco, 14 - a partire dalle
ore 9,30.
Il convegno è l’occasione per presentare il
progetto Coop.Housing che vede impegnati
come partner, oltre all’Associazione, diverse
Settori
Territori
cooperative sociali e di abitanti delle province
di Bologna, Ferrara, Modena, Parma e Ravenna ed il Comune di Parma.
Il progetto Coop. Housing realizza attività di
informazione, orientamento e mediazione sociale con l’obiettivo di avvicinare i cittadini
immigrati alla cooperazione di abitanti. Le iniziative sono rivolte sia ai nuovi cittadini sia ai
soci delle Cooperative di Abitanti, e mirano a
superare ostacoli di natura socio-culturale e
condividere un approccio consapevole e solidale rispetto all’abitare.
Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno attraverso il
Fondo Europeo per l’Integrazione.
Programma
9.30 Registrazione dei partecipanti
10.00 Saluti iniziali
Fausto Amelii, responsabile del Centro
Interculturale M. Zonarelli
Introduzione
Alberto Alberani, responsabile Legacoop Sociali
Rino Scaglioni, presidente Legacoop
Abitanti
10.30 Partecipazione, integrazione sociale,
cooperazione abitativa
Giovanni Laino, Facoltà di Architettura
- Università di Napoli Federico II
11.45 Il progetto Coop. Housing: obiettivi,
strumenti e risultati attesi
Eris Gianella, Cooperativa Sociale Camelot Officine cooperative
12.30 Dibattito con il pubblico
13.00 Conclusioni Paolo Cattabiani, Presidente Legacoop Emilia Romagna
Generazioni; “Cum grano salis”,
confronto per il lavoro oltre la crisi
Si terrà a Cervia (RA) l’evento annuale di Generazioni, momento in cui i giovani cooperatori di Legacoop Emilia Romagna si ritrovano
per discutere e confrontarsi sui temi di loro
interesse. Quest’anno, l’evento “Cum Grano
Salis: intelligenze a confronto per il lavoro
oltre la crisi” si svolgerà ai Magazzini del Sale
di Cervia, in via Nazario Sauro, con inizio alle
ore 9:30. Una giornata ricca di eventi e ospiti
dove il tema centrale sarà ancora una volta
il lavoro, per discutere su come sostenerlo,
promuoverlo e crearlo. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.generazioni.coop e
per partecipare scaricare la seguente scheda
d’iscrizione.
Imprese
Sondaggio
Territori
TOSCANA
SusannaBianchi:“Lanostraregione
diventi un centro d’eccellenza”
«È necessario costruire e comunicare la leadership italiana, e toscana in particolare, nel
campo dei bbcc: l’eccellenza degli istituti di
restauro presenti nella nostra Regione deve
essere il valore aggiunto attorno a cui aggregare l’intero sistema, così da costruire
un’offerta riconoscibile e qualificata, anche
a livello internazionale». A sottolinearlo Susanna Bianchi, presidente della Cooperativa Archeologia e dell’Associazione
Regionale delle Cooperative di Produzione e
Lavoro della Toscana, nel corso del suo intervento a Florens 2012, la biennale internazionale dei beni culturali e ambientali
conclusasi lunedì a Firenze. La difficile situazione economica, chiaramente, non favorisce politiche e investimenti. Come e più di
altri il settore culturale sta infatti vivendo una
fase di profonda crisi: negli ultimi anni le risorse pubbliche a disposizione si sono costantemente ridotte, mentre il problema dei
ritardi di pagamento ha generato una situazione di tensione finanziaria che sta mettendo in ginocchio piccole e medie imprese.
«Dobbiamo però ricordarci» - ha dichiarato
la presidente - «che il valore dell’esperienza
culturale non può essere valutato in termini
esclusivamente economici. D’atra parte,
l’idea che in tempi di crisi si possa sostituire
il pubblico con il privato è un’illusione, non
solo perché le difficoltà coinvolgono tutti, ma
anche e soprattutto perché è più facile che il
privato intervenga a fianco del pubblico piuttosto che in sua sostituzione. È necessario
passare da una logica di sponsorship a una
di partenrship, da una logica di fund raising
a una di cooprogettazione». Una governance
complessiva di sistema, dunque, capace di
coinvolgere tutti gli attori attivi nella promozione culturale nella programmazione dei
piani di intervento per il settore. Le istituzioni,
chiaramente, possono fare molto per promuovere e sostenere questo processo, a
partire dalla Regione Toscana. «La recente
legge regionale consente sgravi fiscali pari
al 20% delle erogazioni liberali erogate. Per
l’individuazione dei progetti di intervento finanziabili e dei soggetti beneficiari dell’erogazione stiamo ora aspettando il documento
attuativo del piano cultura, ma abbiamo già
chiesto alla Regione che anche le cooperaPrimo piano
Legacoop
22
tive, in quanto anch’esse soggetti senza
scopo di lucro, possano rientrare nell’insieme
dei beneficiari. Sarebbe infine utile - ha concluso Susanna Bianchi - se, così come previsto dal decreto legge semplificazione e
sviluppo, questa norma potesse essere riferita anche alla sponsorizzazione tecnica, una
forma di partenariato estesa alla progettazione e alla realizzazione di parte o di tutto
l’intervento a cura e a spese dello sponsor».
LAZIO
Protocollo di intesa
tra Banca Impresa e Legacoop
Un protocollo di intesa quello firmato il 9 novembre da Banca Impresa Lazio e Legacoop
Lazio al fine di attuare programmi di garanzia
in favore delle Pmi laziali. Definire una strategia di azione congiunta tra le due istituzioni:
l’obiettivo del protocollo, spiega la presidente
di Banca Impresa Lazio Donatella Visconti. E
aggiunge: “BIL attiverà un canale dedicato
alle cooperative per l’accesso ai propri programmi”.
“La stipula di questo protocollo d’intesa è un
fatto importante – spiega il presidente di Legacoop Lazio, Stefano Venditti – perché
consente alle tante imprese cooperative del
Lazio di mitigare i gravi problemi di accesso
al credito che colpiscono il nostro settore”. E
continua: “al contempo, attiva un canale privilegiato che mette in contatto diretto le iniziative e i programmi di Banca Impresa Lazio
con le esigenze del mondo cooperativo regionale“.
Si ritiene soddisfatta la presidente di Banca
Impresa Lazio, Donatella Visconti, che sottolinea come l’intesa giunga a sostegno del
mondo cooperativo confermando i fini non
speculativi di BIL.
Banca Impresa Lazio, soggetto certificatore
del merito di credito delle imprese per conto
del Fondo Centrale di Garanzia, con tale protocollo di intesa vuole proporsi come strumento operativo e cerniera fra le necessità
delle imprese e l’accesso alle risorse pubbliche del Fondo Centrale di Garanzia, sottolinea la presidente Visconti. Grazie a questa
piattaforma comune, le imprese che si rivolgeranno a BIL tramite Legacoop Lazio po-
Settori
Territori
tranno meglio interfacciarsi con il sistema del
credito e ottenere in maniera più agevole le risorse finanziarie necessarie all’attività di impresa. La stipula del protocollo di intesa con
Legacoop Lazio si innesta in un più ampio
programma di convenzionamento tra BIL e le
Associazioni di Categoria del Lazio, cui hanno
già aderito Compagnia delle Opere.
Migra in Coop; corso in “Segretaria
di azienda” per donne immigrate
Lo Sportello di Assistenza agli Immigrati per la
Creazione di Impresa “Migra in Coop”, gestito
da Service Lazio 2000 società di servizi della
Legacoop Lazio, segnala che nell’ anno 2012
è stato attivato, con il contributo della CCIAA
di Roma, il corso per donne immigrate in “Segretaria di Azienda”.
Il corso terminato alla fine del
mese di Ottobre 2012, prevede
un periodo di tirocinio in
azienda in cui le partecipanti
potranno fare esperienza sulle
tematiche trattate.
Qualora foste interessati ad
ospitare le tirocinanti in formazione potete rivolgervi alla Service Lazio 2000 per informazioni più dettagliate. Rinnoviamo inoltre la
nostra disponibilità a eventuali collaborazioni
future al fine di ottimizzare il servizio rivolto ai
nostri utenti. Alcune precisazioni per attivare
lo stage:
• Aprire una posizione INAIL per il tirocinio,
più la Responsabilità Civile (a carico della
cooperativa);
• Prerequisito: almeno 1 dipendente nella
cooperativa con contratto a tempo determinato o indeterminato;
• Dichiarare per iscritto la mansione che
dovrà svolgere la segretaria/tirocinante.
SICILIA
Comuni e servizi pubblici, il ruolo
delle cooperative di comunità
Un seminario per presentare e fare “sbarcare” anche in Sicilia le Cooperative di Comunità, nuovo modello di impresa
cooperativa, sperimentato con successo nel
Nord Italia per rispondere ai bisogni dei piccoli comuni fino a 5 mila abitanti. Ad organizzarlo, al Centro sociale di via Einaudi a
Imprese
Sondaggio
Territori
23
Finale di Pollina (Pa), venerdì 16 novembre
con inizio alle 9,30, è Legacoop Palermo
con il coinvolgimento del Comune di Pollina, del Gal (Gruppo di azione Locale) delle
Madonie, di Sosvima (Agenzia di sviluppo
locale delle Madonie), di Legambiente Sicilia e dei Cat (Centri di assistenza tecnica) di
Legacoop Sicilia.
“Con il processo di liberalizzazioni tracciato
dal decreto ‘Cresci Italia’ – dice il presidente
di Legacoop Palermo, Filippo Parrino - i
servizi locali passeranno dalle municipalizzate ai privati. E’ una prospettiva che preoccupa per la tenuta del sistema sociale
oltre che per i costi dei servizi, soprattutto
nei centri minori. In questo contesto, le Cooperative di Comunità possono rappresentare una doppia opportunità perché
coinvolgono in prima persona i cittadini –
fruitori di quel luogo portando ad un miglioramento dei servizi e. al contempo, creano
nuova occupazione soprattutto per i giovani,
spesso costretti ad abbandonare i propri
luoghi d’origine”.
Il seminario vedrà la presenza di Bruno
Busacca, responsabile delle Relazioni istituzionali di Legacoop nazionale che spiegherà il funzionamento delle cooperative di
Comunità, illustrando le esperienze già realizzate.
La giornata di lavoro avrà inizio alle 9,30
con la registrazione dei partecipanti. La sessione mattutina si concluderà all’ora di
pranzo. Alle 15,30, invece, i lavori proseguiranno in sessione pomeridiana con un
confronto operativo su una prima idea progettuale proposta da alcuni cittadini di Pollina. Presiede e coordina l’incontro
mattutino, il presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino. Oltre alla relazione di
Bruno Busacca, sono previsti, inoltre, gli interventi di: Magda Culotta, sindaco di Pollina; Alessandro Ficile, presidente di
Sosvima; Domenico Fontana, presidente
di Legambiente Sicilia. Chiude i lavori, il
presidente di Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo.
filtrazioni mafiose nell’economia, nella società e nella politica trevigiane”.
La presentazione ufficiale del documento,
siglato dalle associazioni di categoria della
Provincia, dalle organizzazioni sindacali e
dalle associazioni antimafia, è avvenuta
mercoledì 14 novembre. I soggetti della
Marca che vi hanno aderito si impegnano,
fra l’altro, a promuovere presso i propri associati e iscritti l’etica della responsabilità e
la cultura della legalità, a cominciare dal rispetto delle norme in materia fiscale e del
lavoro, di sicurezza e di contrasto al nero,
valorizzando il lavoro regolare, portando
avanti la lotta alla corruzione e favorendo
l’estensione dei patti antievasione tra i Comuni e l’Agenzia delle Entrate.
«Le organizzazioni criminali si stanno ramificando anche al Nord» spiega Mirko Pizzolato, presidente di Legacoop Treviso,
«per questo abbiamo sottoscritto con convinzione questo patto: in un periodo di forte
difficoltà come quello che stiamo vivendo, il
rischio che qualcuno ne approfitti giocando
sporco sulla pelle degli altri è altissimo. Il rispetto delle regole è fondamentale per superare la crisi e conviene a tutti».
Giovedì 15 novembre, al Centro Congressi
di Ca’ del Galletto a Treviso, il patto - che
ha ottenuto l’apprezzamento del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso - è
stato presentato alla comunità nel corso di
un convegno in cui si sono confrontati Roberto Terzo, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Venezia,
don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera, Roberto Fasoli, consigliere regionale e primo firmatario del
progetto di legge regionale antimafia, e
Giuliano Rosolen, direttore provinciale
della Cna.
TREVISO
Le città possono diventare grandi mettendo
al centro dell’attenzione tutte le abilità.Anche
quelle dei soggetti a rischio di emarginazione.
Con questo obiettivo la Regione Liguria ha
approvato un progetto integrato che ha come
capofila Legacoop Liguria e coinvolge numerosi soggetti sul territorio spezzino.
Un progetto che si articola su diverse aree
Legacoop firma
patto territoriale per la legalità
Legacoop Treviso ha firmato il “Patto territoriale per la legalità, a prevenzione delle inPrimo piano
Legacoop
LA SPEZIA
Legacoop Liguria capofila
per l’inclusione lavorativa
Settori
Territori
coinvolgendo persone portatrici di handicap
fisici, mentali e sensoriali; cittadini extracomunitari, nomadi, persone appartenenti a minoranze etniche, richiedenti asilo; alcolisti ed
ex alcolisti, tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti – sieropositivi; persone inquadrabili
nei fenomeni di nuova povertà, persone senza
fissa dimora o in condizioni di povertà
estrema, giovani che lasciano prematuramente la scuola, adulti con basso titolo di studio, disoccupati over 45, prostitute e
transessuali. E tutto il personale che opera nei
servizi sociali.
“ Le azioni previste iniziano con colloqui individuali e attività sportelli di ingresso al progetto per 280/300 persone appartenenti a
tutte le aree di utenza definite - spiega il responsabile provinciale di La Spezia di Legacoop, Enrico Casarino - Individuati i
destinatari si passerà alle diverse azioni realizzando tirocini formativi e tirocini con attestazione delle competenze, laboratori per
disabili, vouchers formativi individuali, percorsi
di formazione individuale, formazione degli
operatori. Il progetto prevede stabilizzazioni
lavorative a tempo indeterminato e studi di
fattibilità per nuove imprese e per la diversificazione di attività di imprese esistenti”.
Tra le iniziative coperte da un finanziamento
pubblico FESR (contributo pari all’80% dell’investimento previsto per ogni iniziativa)
sono comprese: la creazione di ramo
d’azienda per attività di lavanderia, l’acquisto
di software per dematerializzazione archivi, la
creazione di ramo d’azienda per attività di catering e la creazione di ramo d’azienda per
attività agricola e vivaistica.
L’accordo organizzativo firmato in questi
giorni comprende, oltre a Legacoop Liguria,
un’ampia e qualificata rete di partner composta da Comune della Spezia, Comune di
Bolano, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura La Spezia, Confcooperative, Confindustria La Spezia, Isforcoop, Ial
Liguria,Aesseffe, Cisita, Scuola Nazionale Trasporti, Cooperativa Sociale Coopselios, Cooperativa sociale Neso, Cooperativa Sociale
Cils, Cooperativa Sociale Cis, Cooperativa Sociale Cocea, Cooperativa Sociale Lindbergh,
Consorzio Cometa,Cooperativa Sociale Mondoaperto, Cooperativa Sociale Maris, Consorzio Primo, Società Il Golfo Srl, Cooperativa
Officineponte.
Il raggio d’azione del progetto “FARE GRANDI
LE CITTA’” - presentato sul Bando Regionale
“Tutte le Abilità al Centro” - coincide con tutto
Imprese
Sondaggio
Territori
il territorio della Provincia spezzina esclusa la
Val di Magra, ma è stato previsto fin dall’inizio un collegamento sinergico con l’analogo
progetto “Val di Magra solidale”, di cui Capofila è il Comune di Sarzana.
REGGIO EMILIA
“Il futuro della cooperazione,
il futuro del territorio”
“Il futuro della cooperazione, il futuro del territorio. Problemi, prospettive e valore dell’esperienza cooperativa nella realtà locale”: è
questo il tema dell’importante appuntamento
del 30 novembre prossimo, quando si riunirà
la prima Assemblea unitaria della Cooperazione reggiana. Proprio nell’Anno internazionale delle cooperative, Agci, Confcooperative
e Legacoop, che hanno dato vita a livello nazionale all’Aci, Alleanza delle cooperative italiane, si riuniranno insieme anche a Reggio
Emilia. L’Assemblea unitaria si terrà a partire
dalle 9:30 alla Cantina Albinea Canali, in via
Tassoni 213 a Canali di Reggio Emilia. Sarà
una occasione importante per presentare e
riflettere sul bilancio delle azioni cooperative
in terra reggiana, sulle risposte alla crisi economica, sulle condizioni necessarie alla ripresa e sui programmi fi-nalizzati allo
sviluppo.
Aprirà i lavori Mauro Veronesi, presidente
Agci di Modena e Reggio Emilia. Seguiranno
le relazioni introduttive di Simona Caselli,
presidente Legacoop, e Giuseppe Alai, presidente Confcooperative. Sono poi previsti gli
interventi del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e del presidente della Camera
di Commercio Enrico Bini. Verrà presentato
anche il “Bilancio della Cooperazione reggiana”, sui principali valori economici e sociali delle cooperative. L’Assemblea unitaria
verrà conclusa da una relazione di Carlo
Borzaga, docente dell’Università di Trento e
presidente dell’Euricse, l’Istituto europeo di ricerca sulla cooperazione e l’impresa sociale.
24
presa nel corso della nona edizione del progetto (2011-2012) è stata la 3ª H (ora 4ª
H) del Liceo Artistico Chierici che ha ricevuto in premio un viaggio per tutta la classe.
I ragazzi, accompagnati dagli insegnanti Alberto Artioli e Francesco Ghezzo e dai
rappresentanti di Legacoop Simona Caselli e Daniela Cervi, hanno trascorso cinque giorni in Spagna alla scoperta di
capolavori dell’architettura come il Guggenhaim di Bilbao e per conoscere uno dei
distretti cooperativi più famosi al mondo,
quello di Mondragon.
Il viaggio è iniziato da Santander e San Sebastian, prima di arrivare a Mondragon, immerso nelle montagne basche, dove la
comitiva è stata accolta da Juan Jose
Martin Lopez presso la nuovissima sede
della Università di Mondragon, Facoltà di
Economia, nel paese di Onati. L’Università di
Mondragon è una cooperativa, dove studenti e docenti sono soci, e fa parte della
Mondragon Corporaciòn Cooperativa, sviluppando una stretta sinergia tra sistema
scolastico e imprese. Gli incontri sono poi
proseguiti nella sede della “Corporaciòn”
che si trova nella cittadina
di Mondragon, dove hanno sede anche alcune tra le più grandi co-operative appartenenti al gruppo MCC. Ad accogliere gli
studenti italiani è stato Jose Mari Larramendi, ex direttore generale di Eroski (colosso della grande distribuzione, equivalente
della Coop italiana), che ora si occupa di relazioni esterne per MCC. La visita è iniziata
con la proiezione del video che racconta
dell’esperienza di MCC, poi Jose Mari ha
spiegato ai ragazzi come funziona il sistema
cooperativo di Mondragon, le attività svolte,
la filosofia del gruppo e le sfide per i prossimi anni, rispondendo alle loro domande.
L’ultima parte del viaggio ha avuto come
meta la bellissima città di Bilbao, in cui i ragazzi hanno potuto ammirare il Museo Guggenheim, capolavoro di Frank Gehry alla cui
costruzione ha partecipato anche una cooperativa di Mondragon, oltre alle interes-
Bellacopia 2011/12,
la classe vincitrice in Spagna
Dal 22 al 26 ottobre si è svolto il viaggio nei
Paesi Baschi dei vincitori di Bellacoopia Impresa, A realizzare il miglior progetto d’imPrimo piano
Legacoop
Settori
Territori
santi mostre di Egon Schiele e di Fernando
Botero.
“Dopo una breve visita a Santander - è il
resoconto del prof. Alberto Artioli - il 23 ottobre il gruppo ha lasciato di buon ora la
cittadina per raggiungere San Sebastian. La
mattinata è stata dedicata alla visita delle
attrazioni naturalistiche, il pomeriggio alle
architetture incastonate nel dedalo di strade
che caratterizzano il centro storico. Tappa
d’obbligo il Monte Urgell da cui si domina
l’intera città ed in particolare la baia su cui
si affaccia. Il terzo giorno è stato dedicato
ad una serie di incontri avvenuti tra la sede
dell’Università di Economia di Mondragon e
la sede delle Cooperative della stessa Mondragon. In questa occasione gli studenti
hanno potuto comprendere l’importante realtà cooperativa presente in quest’area
della Spagna. E’ la volta di Bilbao: il 25 si visita il Museo Guggenheim, opera dell’architetto canadese F. O. Ghery. Abbandonate
le superfici scintillanti dell’importante centro espositivo, non sono stati tralasciati il
centro storico, il museo di Belle Arti e l’immancabile passeggiata lungo il fiume Nervìon. Il 26, nel corso del rientro, rimane il
tempo per la visita ai monumenti tralasciati
in precedenza: la cattedrale, la chiesa di
Santos Juanes, il mercado de la Ribera. Un
volo da Santander, in serata, ha segnato la
fine dell’iniziativa. Gli studenti - conclude il
prof. Artioli - sono rientrati arricchiti dall’esperienza. La visita ad architetture viste
fino a ieri solo sui libri, incontri con persone
motivate ed entusiaste del proprio lavoro, il
piacere di condividere momenti importanti
con gli amici sono i ricordi che sicuramente
resteranno indelebili nelle loro menti”.
Le opportunità offerte dal nuovo
Apprendistato Professionalizzante
Legacoop Reggio Emilia e Cesvip hanno organizzato il 13 novembre nella Sala Magnani di Legacoop un seminario sulle
“Opportunità offerte dal nuovo apprendistato professionalizzante per le imprese e
per i giovani” e in particolare sulle novità introdotte dal Nuovo Testo Unico.
Sono intervenuti Ilenia Malavasi, assessore alla Scuola, Formazione Professionale
della Provincia di Reggio Emilia, Chiara
Migliorin, responsabile Servizio LegislaImprese
Sondaggio
Territori
zione Lavoro di Legacoop Reggio Emilia e
Tommaso Demicheli di Cesvip Impresa.
Sono stati esaminati i benefici normativi e
previdenziali del contratto di apprendistato, il
ruolo della formazione professionalizzante e
trasversale, gli incentivi e le agevolazioni regionali, il regime sanzionatorio. “L’innovazione dell’istituto dell’apprendistato avvenuta
con il Testo Unico 167/2011 e con la riforma
Fornero - ha spiegato Chiara Migliorin punta su una importante semplificazione
delle regole e delle fonti normative, sulla contrattazione collettiva per regolamentare le tipologie contrattuali e la personalizzazione dei
percorsi di formazione in base alle diverse
fasi della situazione formativa e lavorativa in
cui si trova il lavoratore”.
L’occasione è stata utile per esaminare le
opportunità offerte da diversi incentivi regionali e nazionali, destinati alle imprese
che assumono giovani fino a 34 anni e
donne.
RAVENNA
Il 19 novembre convegno
“I principi della cooperazione”
Agci, Confcooperative, Legacoop di Ravenna organizzano per il 19 novembre un
convegno su “I principi della
cooperazione: 4° Autonomia e Indipendenza, 7° Impegno verso la Collettività.
Programma
Saluti:
Fabrizio Matteucci - Sindaco di Ravenna
Gianfranco Bessi - presidente CCIA A di
Ravenna
Introduzione:
Raffaele Gordini, coordinatore Centrali
Primo piano
Legacoop
25
Cooperative di Ravenna
Contributi:
Pier Nicola Ferri, presentazione del Rappor
to annuale della cooperazione Ravennate
Monica Bolognesi, il Contributo delle imprese cooperative allo sviluppo sociale
del Territorio
Giovani, lavoro, cooperazione:
Studenti di 5^ superiore conversano con i
Presidenti regionali delle Centrali Cooperative
Saranno presenti:
rappresentanti delle classi vincitrici del progetto “Cooperiamo a scuola 2011/2012”
Massimo Mota, presidente A gci Emilia Romagna,
Maurizio Gardini, presidente Confcooperative E/R
Paolo Cattabiani, presidente Legacoop E/R
RIMINI
Rimini: seminario su affidamenti
a cooperative sociali
Confcooperative e Legacoop di Rimini organizzano venerdì 16 di novembre dalle
9.00 alle 13.00 presso la sala Marvelli della
Provincia di Rimini un seminario rivolto ai
funzionari di enti pubblici e cooperatori dal
titolo “Le linee guida per gli affidamenti alle
cooperative sociali nella cornice del quadro
comunitario e delle buone prassi territoriali”.
La mattinata avrà un taglio tecnico e si svilupperà in due parti seminariali: una di carattere generale, utile al fine di analizzare le
linee guida dell’autorità di vigilanza dei contratti pubblici fornite in chiarimento alle stazioni appaltanti in ordine alle modalità di
affidamento delle convenzioni alle cooperative sociali.
L’analisi verrà effettuata con il contributo
della dott.ssa Chiara Fabrizi dell’Autorità
di Vigilanza dei Contratti Pubblici e del dott.
Gianluca Chiodo, uno dei membri del tavolo di lavoro nominato dal Ministero del
Lavoro e riguarderà i principali aspetti di rilievo del documento ed i possibili scenari di
applicazione.
La seconda parte sarà dedicata all’analisi
di esperienze applicative di clausole sociali
e regolamenti ad hoc. Tra i relatori la
dott.ssa Dolores Spessa del Comune di
Settori
Territori
Torino che svilupperà l’esperienza del regolamento comunale 307, la dott.ssa Anna
Fiorenza direttore di INTERCENT ER Agenzia regionale di sviluppo dei mercati telematici ed il dott. Fabio Mazzotti del
Comune di Rimini che illustrerà l’esperienza
di regolamentazione dell’inserimento lavorativo secondo l’approccio delle capacitazioni.
Una giornata formativa importante che
nasce dalla necessità, avvertita dalle Associazioni di categoria nonchè dalle loro associate, attive nell’inserimento sociale e
lavorativo delle fasce svantaggiate, di fornire agli enti pubblici i necessari chiarimenti
e le informazioni utili per sviluppare azioni di
sostegno sociale che attivino politiche di inclusione anche sui territori romagnoli.
L’evento e’ patrocinato dall’Osservatorio
delle cooperative sociali della Provincia di
Rimini.
NOVELLARA
Il 1° dicembre si festeggiano
i 90 anni di Giannetto Gatti
Il Comune di Novellara e la Cooperazione
organizzano il 1 dicembre i festeggiamenti
per i 90 anni di Giannetto Gatti, straordinaria figura di cooperatore, che proprio recentemente, il 4 settembre è stato insignito
dal Presidente Giorgio Napolitano dell’onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, massimo titolo
concesso dal Presidente della Repubblica.
Nell’occasione dei festeggiamenti di Gatti,
che è stato presidente della Cila ed è attualmente presidente della Latteria Sociale
di San Giovanni, verrà anche presentato il
libro “Novant’anni di passione e di servizio.
Un bracciante, un soldato, un partigiano, un
cooperatore: Giannetto Gatti”, curato da
Lucio Levrini. L’iniziativa è organizzata dal
Imprese
Sondaggio
Territori
Comune di Novellara, dalla Cila, dalla Latteria San Giovanni, da Legacoop e da Confcooperative, in occasione dell’Anno
Internazionale delle cooperative e si terrà
presso il Teatro Franco Tagliavini di Novellara a partire dalle 9:30.
Interverranno S.E. Antonella De Miro, Prefetto di Reggio Emilia, Giuliano Poletti,
presidente nazionale di Legacoop; Raul
Daoli, Sindaco di Novellara; Giuseppe
Alai, presidente di Confcooperative di Legacoop, Raul Daoli, sindaco di Novellara,
Simona Caselli, presidente di Legacoop
Reggio Emilia, e i ragazzi della Scuole
Medie di Novellara che leggeranno alcuni
passi del libro. Conducono la mattinata i
giornalisti Mattia Mariani e Stefania Bondavalli.
CATANIA
Pochi mesi e le cooperative sociali
saranno costrette a chiudere
“Ancora pochi mesi e le cooperative sociali
di Catania saranno costrette a chiudere”. E’
questo il grido di allarme lanciato il 12 novembre dai rappresentanti di Agci, Confcooperative, Legacoop, Unci ed Unicoop, che
rappresentano in città la totalità delle circa
40 cooperative sociali che operano per conto
del Comune e che danno lavoro a circa mille
addetti, assistendo non meno di 6 mila
utenti svantaggiati. Il credito complessivo
vantato dalle coop sociali si aggira oggi intorno a 21 milioni di euro.
A denunciare questa drammatica situazione,
durante un incontro con la stampa tenutosi
alla camera di Commercio, sono stati il presidente di Legacoop Catania Giuseppe
Giansiracusa, il direttore provinciale di Confcooperative Luciano Ventura e il presi-
Primo piano
Legacoop
26
dente di Unicoop Rosario Contarino.
“A pagare il prezzo della crisi sono come al
solito i servizi sociali e in particolare gli assistiti e le cooperative sociali con i loro lavoratori –hanno dichiarato i rappresentanti delle
centrali cooperative - quelle coop sociali che
fin qui hanno nei fatti finanziato l’Amministrazione anticipando con proprie risorse il
costo del servizio pur di darvi continuità e rispondere così alle esigenze di assistenza
dell’utenza”.
I rappresentanti delle centrali cooperative,
ma in sala erano presenti anchemolti presidenti di cooperative che operano nel sociale,
hanno chiesto un tavolo di confronto istituzionale con il Comune di Catania e il neo presidente della Regione Rosario Crocetta per
trovare in tempi rapidi una soluzione che permetta il pagamento degli arretrati e la pianificazione sicura dei pagamenti futuri.
Il ritardo di pagamento del Comune nei confronti delle cooperative sociali – hanno continuato i rappresentanti delle associazioni di
categoria - è mediamente di sette mesi, nonostante la normativa regionale imponga pari
dignità di trattamento per i lavoratori comunali e quelli delle cooperative sociali. Eppure
queste sono pagate dopo il personale dell’amministrazione, dopo le municipalizzate,
dopo le imprese di pulizia, dopo tutti. Le cooperative hanno fin qui anticipato i corrispettivi ai lavoratori ed i costi per assicurare i
servizi”.
A spiegare come la situazione sia ormai
giunta ad un punto di non ritorno sono stati i
presidenti delle coop sociale etnee raccontando le difficoltà che le loro aziende devono
affrontare giorno per giorno per garantire stipendi agli operatori e servizi agli assistiti.
Storie di ordinaria disperazione di aziende
che cercano di lavorare rispettando le regole
senza che la controparte faccia lo stesso.
“Ogni nucleo familiare a cui fa capo ogni singolo lavoratore delle cooperative sociali,
adesso non c’è la fa più a reggere il peso
delle difficoltà, dei conti da pagare e dei costi
familiari ai quali non riesce a fare fronte – ha
spiegato il direttore di Confcooperative Luciano Ventura - l’Amministrazione deve
prendere atto di una situazione che è ormai
al limite della sostenibilità. Le cooperative
sociali ed i loro lavoratori vogliono risposte
chiare. Pagare il corrispettivo di un mese,
quando ne mancano all’appello altri sei non
risolve il problema”.
“Il Comune trovi la soluzione, dica la verità ai
Settori
Territori
suoi cittadini, se può sostenere o meno la
spesa per i servizi sociali – ha dichiarato il
presidente di Legacoop Giuseppe Giansiracusa – promuova un piano vero sui servizi
sociali dato che delle tante annunciate rivoluzioni gli assistiti non se ne sono ancora accorti e men che meno se ne sono accorte le
cooperative. Il settore sociale a Catania è al
collasso e per questo noi rivolgiamo un appello accorato alle Istituzioni a partire dalla
Regione, dalla Prefettura e dalla Curia Arcivescovile. I lavoratori del sociale e gli assistiti
non possono più aspettare.”
PALERMO
Cooperative sociali; Legacoop:
comunità alloggio allo stremo
“Le cooperative sociali che si occupano di
comunità alloggio in provincia di Palermo,
sono ormai allo stremo. Per questo è fondamentale che le amministrazioni rispettino
l’ordine cronologico dei pagamenti”. Lo dice
il presidente di Legacoop Palermo, Filippo
Parrino invocando “un’operazione trasparenza”. Secondo Parrino, “alcuni Comuni
della provincia di Palermo, ad iniziare da Bagheria, starebbero destinando le risorse in
proprio possesso e in maniera del tutto arbitraria, solo ad alcune strutture, mentre
coop con arretrati anche di un anno, restano
abbandonate a se stesse”.
Per questo, Parrino chiede la “pubblicazione
di tutti gli atti” e lancia un appello al prefetto
di Palermo e al neo presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché “attenzionino la situazione delle comunità alloggio
per minori in tutta la provincia”. “In ballo –
conclude Parrino – non ci sono solo i posti
di lavoro di chi opera nelle strutture, ma il
sostentamento e il benessere di tanti bambini e ragazzi sottratti alle famiglie dall’autorità giudiziaria, e a cui va garantita serenità,
sicurezza e continuità relazionale”. Intanto,
a livello regionale, proprio sulle comunità alloggio, Legacoop Sociali è a lavoro per avviare una class action nei confronti delle
amministrazioni pubbliche “per abbandono
di minori e incapaci e per la mancata attuazione dei servizi sociali essenziali”.
Imprese
Sondaggio
Imprese
Con Valore Cooperativo di Unipol Banca
le tue vacanze non finiscono mai!
27
Grande iniziativa “Personal Gift”: con Unipol Banca tutti i Soci lavoratori,
i dipendenti e familiari delle cooperative aderenti a Legacoop
potranno usufruire di un fantastico omaggio per organizzare vacanze da sogno.
In virtù del forte legame, che da
sempre unisce Unipol Banca a
Legacoop, è stato sviluppato un progetto comune di sostegno finanziario
in favore del mondo Cooperativo che
vede, da un lato, un’offerta su misura
ampia e articolata, dall’altro un’intera
struttura della banca dedicata alla
cooperazione.
Alla base del progetto c’è “Valore
Cooperativo”, una gamma di soluzioni e servizi realizzati “a quattro
mani” con Legacoop, in grado di rispondere a tutte le esigenze del
mondo cooperativo: si parla quindi di
un servizio dedicato non solo alle imprese cooperative di media e piccola dimensione, ma anche ai Soci
lavoratori, ai dipendenti e familiari delle cooperative, cui vengono riservate soluzioni personalizzate
a costi particolarmente contenuti.
Nel dettaglio:
• una vasta gamma di conti correnti a canone
fisso mensile;
• un conto di deposito on line per la gestione della
propria liquidità in piena autonomia e con rendimenti molto competitivi;
• prestiti personali sicuri e convenienti per ogni
tipo di esigenza;
• un'ampia scelta di mutui ipotecari rivolta a privati consumatori per finanziare l'acquisto della
casa;
• affidamenti in conto corrente a condizioni
vantaggiose e, per i dipendenti o loro familiari
che disporranno l'accredito dello stipendio, i vantaggi aumentano;
Primo piano
Legacoop
Settori
• carta di conto prepagata e ricaricabile il nuovo strumento di pagamento con codice IBAN che
permette di effettuare operazioni bancarie di base senza aver bisogno di un
conto corrente.
Inoltre, ai Soci lavoratori ai dipendenti
e familiari delle Cooperative, Unipol
Banca ha riservato una iniziativa
estremamente interessante, riassumibile nello slogan: “Chi sceglie Valore Cooperativo si merita una
vacanza*”
Il nuovo Cliente che accenderà uno
dei conti correnti a canone fisso mensile della gamma Valore Cooperativo dedicati ai Soci della
Cooperativa, ai dipendenti e ai
loro familiari, riceverà immediatamente in omaggio un Personal Gift di € 500 per l’acquisto di vacanze negli alberghi, villaggi, resort e
agriturismi di favolose mete turistiche.
Il regolamento completo e le condizioni di utilizzo dei
Personal Gift sono comunque consultabili su
www.mondovacanze.it
Per ricevere ulteriori informazioni e scoprire i dettagli circa l’intera offerta “Valore Cooperativo” e dell’iniziativa “Personal Gift” si consiglia di recarsi
presso qualsiasi filiale Unipol Banca oppure visitare
il sito www.unipolbanca.it
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Gruppo Unipol
28
GRUPPO UNIPOL
>> AICCON
Approvati i risultati dei primi
nove mesi 2012
>> Coop Adriatica
Il Consiglio di Amministrazione di Unipol
Gruppo Finanziario, riunitosi il 14 novembre
sotto la Presidenza di Pierluigi Stefanini,
ha approvato il resoconto intermedio di gestione del Gruppo al 30 settembre 2012
che, a seguito dell’acquisizione effettuata
nello scorso luglio, include i risultati consolidati relativi anche al terzo trimestre del
Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI.
>> Fondazione Barberini
>> Unicoop Firenze
>> CFT
>> CLO
>> Alce Nero e Biologico Meridiano
>> Spes
>> Orion
>> Boorea
>> MIC
>> Coop Sociale “La Melagrana”
>> Qua.dir.
>> Archeosistemi
>> Consorzio Pescatori di Goro
Primo piano
Legacoop
Risultato consolidato
Il Gruppo Unipol stand alone chiude i primi
nove mesi del 2012 con un risultato consolidato pari a 181 milioni di euro, rispetto ai
72 milioni di euro realizzati nell’analogo periodo dell’anno precedente (+149%).
Il Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI chiude con
un risultato negativo, al 30 settembre 2012,
di 74 milioni di euro. Il risultato del solo terzo
trimestre (di competenza del Gruppo Unipol)
è negativo per 81 milioni di euro, ai quali
sono state apportate rettifiche di consolidamento positive per 46 milioni di euro.
Pertanto, il risultato consolidato del Gruppo
Unipol al 30 settembre 2012, comprensivo
del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI, è pari a
146 milioni di euro.
“I risultati del Gruppo Unipol al terzo trimestre evidenziano una robusta solidità patrimoniale e una buona redditività”, ha
dichiarato l’Amministratore Delegato Carlo
Cimbri. “Pur in un contesto di mercato che
permane incerto e complesso, le politiche di
gestione industriale adottate in questi anni
stanno portando risultati soddisfacenti, in
linea con gli obiettivi del Piano Industriale
2010-2012”. “Siamo agli inizi - ha proseguito Cimbri – del complesso lavoro di integrazione con il Gruppo Fondiaria-SAI, nel
quale il Gruppo Unipol ripone importanti
aspettative e per il quale riteniamo siano
state impostate le corrette basi industriali”.
“I colleghi del Gruppo Unipol, cui va il merito
dei buoni risultati prodotti nell’ultimo triennio, saranno chiamati a ripetere l’impegno
nel progetto di integrazione, lavorando
fianco a fianco con i colleghi del Gruppo
Fondiaria-SAI nei mesi a venire, per produrre la migliore sintesi tra due delle principali tradizioni assicurative di questo Paese”,
ha concluso Cimbri.
Settori
Territori
Gruppo Unipol stand alone
La raccolta diretta premi Danni del Gruppo
Unipol ammonta a 3.004 milioni di euro (2,2% rispetto al 30 settembre 2011), di cui
1.838 milioni nei rami Auto (-2,9%) e 1.166
milioni nei rami Non Auto (-1%), per effetto
del mantenimento delle rigorose politiche
assuntive di selezione del portafoglio contratti e, d’altra parte, a causa del perdurare
delle conseguenze della crisi economica.
Nel comparto Auto è significativo il contributo della compagnia diretta Linear (telefono/internet), con un volume di premi pari
a 164 milioni di euro (+11,5% rispetto al 30
settembre 2011). Molto positivo il contributo
di UniSalute, specializzata nel settore delle
coperture sanitarie, con premi per 187 milioni di euro (+12,7% rispetto al 30 settembre 2011).
Il Gruppo registra al 30 settembre 2012 un
combined ratio (lavoro diretto) del 95,5%
(98,1% al 30 settembre 2011) che, al netto
degli effetti degli eventi sismici verificatisi
nella prima parte dell’anno, equivarrebbe ad
un 92,5%. Cala il rapporto sinistri a premi
(loss ratio) a 72% (75,6% al 30 settembre
2011), mentre l’expense ratio è pari a
23,6% (22,5% al 30 settembre 2011) e risente - oltre che della contrazione dei premi
- di una maggiore incidenza dei costi legati
sia agli oneri non ricorrenti connessi al
nuovo contratto integrativo agenti sia ai costi
relativi alle cosiddette scatole nere (polizze
Unibox), che il recente Decreto Liberalizzazioni ha posto interamente a carico delle
Compagnie.
La raccolta diretta Vita al 30 settembre
2012 ammonta a 1.918 milioni di euro, con
un incremento del 4,7% rispetto allo stesso
periodo del 2011, grazie all’ingresso di due
nuovi mandati di Fondi Chiusi Garantiti
(ramo VI). Il volume dei nuovi affari in termini
di APE pro-quota, al 30 settembre 2012, è
pari a 189 milioni di euro (+7,7% rispetto
ai 175 milioni registrati nello stesso periodo
del 2011).
Il comparto bancario ha chiuso con una
raccolta diretta da clientela terza (retail e
PMI) di 7.844 milioni di euro (+3,2% rispetto al 31 dicembre 2011). Gli impieghi
verso clientela sono pari a 7.406 milioni di
euro e sostanzialmente stabili rispetto all’esercizio precedente (+1,9% rispetto al 31
dicembre 2011), in virtù dell’ulteriore focalizzazione sui segmenti retail e small business, compensata da una proporzionale
Imprese
Sondaggio
Imprese
riduzione delle esposizioni verso la clientela
corporate. Il Gruppo Unipol Banca presenta,
al 30 settembre 2012, un Core Tier 1
dell’8,3% rispetto all’8,2% del 2011. Il periodo chiude con un utile netto di 6 milioni di
euro rispetto ai 2 milioni di euro dello stesso
periodo 2011.
La gestione finanziaria relativa al comparto assicurativo - che ha operato, nel periodo in esame, in un contesto caratterizzato
da un andamento fortemente altalenante dei
mercati finanziari dovuto al ritorno di tensioni sul debito di alcuni Paesi europei - ha
ottenuto una redditività lorda a conto economico pari a circa il 4,3%.
Si ricorda inoltre che, come peraltro già evidenziato nel Prospetto Informativo relativo
all’Aumento di Capitale di Unipol, stanno
proseguendo, da parte della Capogruppo
Unipol e delle competenti Autorità di Vigilanza, le analisi e le verifiche relative alla
classificazione e contabilizzazione dei titoli
cosiddetti “strutturati”.
La riserva AFS ha beneficiato del positivo
andamento degli spread, attestandosi a 604 milioni di euro rispetto ai -1.091 milioni
di euro registrati al 31 dicembre 2011.
Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI
Per quanto riguarda i risultati del Gruppo
Premafin/Fondiaria-SAI, che come ricordato
impattano sui risultati del Gruppo Unipol solo
per il terzo trimestre 2012, la raccolta diretta
premi Danni del Gruppo Fondiaria-SAI ammonta a 4.700 milioni di euro (-7,6% rispetto al 30 settembre 2011), di cui 3.201
milioni nei rami Auto (-7,6%) e 1.499 milioni nei rami Non Auto (-7,5%). La flessione
è dovuta, oltre che al difficile contesto economico, agli effetti di politiche assuntive tese
a una migliore selezione del portafoglio con
azioni di disimpegno da comparti a maggiore rischiosità.
Il combined ratio del lavoro diretto2 si attesta al 30 settembre a 101,6% (99,3
escluso l’effetto del terremoto in Emilia),
contro il 103,8% dei primi nove mesi del
2011 ed il 110,4% di fine 2011.
La raccolta diretta Vita al 30 settembre
2012 è pari a 2.549 milioni di euro, con una
flessione del 22,3% rispetto allo stesso periodo del 2011, dovuta a dinamiche di mercato e al comparto di bancassicurazione.
Patrimonio e solvibilità consolidata
Il Patrimonio netto complessivo3 è pari a
Primo piano
Legacoop
29
6.428 milioni di euro. Il Patrimonio di pertinenza del Gruppo, comprensivo del risultato
di periodo, ammonta a 4.785 milioni di euro
(3.078 milioni al 31 dicembre 2011).
La situazione di solvibilità consolidata al 30
settembre 2012, stimata sulla base dei valori provvisori attribuiti all’acquisizione del
Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI, evidenzia
un rilevante progresso, grazie anche ai rafforzamenti patrimoniali, attestandosi a circa
1,6 volte i requisiti regolamentari.
AICCON
Concluse le Giornate di Bertinoro
per l’economia civile
Si è conclusa la XII edizione delle Giornate di
Bertinoro per l’Economia Civile di AICCON,
l’appuntamento annuale che mette a confronto i maggiori esponenti del mondo accademico e dei rappresentanti più autorevoli
dell’economia civile in Italia.
Oltre 200 partecipanti provenienti da tutta
Italia si sono riuniti a Bertinoro per discutere
sulle future sfide del Terzo Settore in Italia e,
in particolare, sul tema “CO-OPERARE: Modelli e Proposte per uno Sviluppo Umano Integrale”.
La XII Edizione delle Giornate ha visto durante la prima sessione (9 Novembre 2012)
la presentazione di Enrico Giovannini
(Presidente ISTAT) dei dati aggiornati relativi
al Censimento ISTAT sul non profit: “abbiamo ricevuto 221.000 questionari, di cui
135.000 da parte di organizzazioni non profit. Un dato significativo è relativo al fatto che
il 61% delle organizzazioni non profit ha risposto via web.”
Giorgio Gobbi (Banca d’Italia), nel pomeriggio della prima giornata ha presentato i
dati sul rapporto tra la Finanza e il Terzo Settore: “La distribuzione del credito al Terzo
settore, secondo i dati raccolti in giugno
2012, vede il 14,2% del credito erogato a
cooperative sociali, il 21,2% ad Istituzioni ed
enti ecclesiastici e religiosi ed il restante
64,6% ad altre istituzioni non profit al servizio delle famiglie”.
“Liberare il lavoro. L’occupazione di giovani
e donne nell’Economia Sociale” è stato il
tema della sessione conclusiva delle Giornate. Il dibattito è stato incentrato sul contributo e il ruolo del Terzo Settore
Settori
Territori
all’occupazione durante il periodo di crisi.
Al confronto, introdotto da Giuseppe
Frangi (Direttore di Vita), sono intervenuti
Claudio Gagliardi (Segretario Generale
Unioncamere), Carlo Borzaga (Presidente
Euricse), Linda Laura Sabbadini (ISTAT –
Direttore Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali), Chiara Saraceno (Sociologa Fellow Collegio Carlo Alberto di
Torino) e Giuliano Poletti (Presidente Legacoop – Alleanza Cooperative Italiane).
Claudio Gagliardi (Unioncamere) ha presentato i dati di Unioncamere relativi alla
struttura professionale delle assunzioni delle
imprese sociali. “Un elemento rilevante è la
crescita costante dal 2006 al 2012, e consolidata quest’anno per alcune categorie
professionali, di professioni high skill, che va
dal 26,8% nel 2006 fino al 35 e 34,3%
negli ultimi due anni. Si assumono con
molta più frequenza figure legate alla programmazione, organizzazione e gestione
aziendale, nonché alla funzione commerciale delle imprese sociali, contro la tendenza ad un investimento sulla produzione
degli anni passati”.
Il prof. Stefano Zamagni (Università di Bologna) ha concluso il confronto affermando
che “durante questa edizione delle Giornate
si è approfondito il concetto di Sviluppo
umano integrale, come sviluppo che si contrappone al concetto di crescita e che riunisce
tre
dimensioni:
una
quantitativo-materiale, una socio-relazionale
e una spirituale. La cooperazione in senso
ampio è la via più efficace, anche se non la
sola, per ottenere questo bilanciamento di
queste tre dimensioni. Durante i lavori delle
Giornate sono inoltre emersi cinque elementi fondamentali: la cooperazione aumenta il tasso di imprenditorialità, aumenta
la mobilità sociale, riduce le diseguaglianze
sociali, incrementa il capitale sociale, ed in
particolare la dimensione della fiducia.
Un’ulteriore sfida è inoltre rendere il lavoro liberante, che tenga conto di quelle dimensioni che riguardano la possibilità di esaltare
la capacità delle persone. Questa è una sfida
non di poco conto. L’organizzazione del lavoro all’interno delle cooperative è importante perché può servire come modello”
L’evento si è concluso con la presentazione
di Stefano Zamagni e Giuseppe Frangi del
primo volume VITA-Feltrinelli “Del Cooperare. Manifesto per una nuova economia”.
Imprese
Sondaggio
Imprese
FONDAZIONE BARBERINI
Seminario “Nuovi Media
e Nuova Partecipazione”
La Fondazione Ivano Barberini e Legacoop
Emilia Romagna, in collaborazione con
l’Istituto Carlo Cattaneo, organizzano per
venerdì 16 novembre un Seminario sul
tema “Nuovi Media e Nuova Partecipazione”. L’appuntamento è alla Torre Legacoop, viale Aldo Moro 16, dalle 9.30 alle
13.
Programma:
Apertura lavori
Mauro Giordani, Presidente Fondazione Ivano Barberini
Elisabetta Gualmini, Presidente Istituto Carlo Cattaneo
Relatori
Donatella Campus
Declino delle forme di partecipazione
classiche e convenzionali
Cristian Vaccari
Diffusione e utilizzi di internet e dei
social media
Giovanna Cosenza
Come usare i social media per migliorare la comunicazione interna e
esterna delle organizzazioni
Discussione con intervento del pubblico
Conclusioni
COOP ADRIATICA
Apre il 17 novembre a Mestre
il supermercato sostenibile
Un supermercato innovativo e sostenibile:
ricco di prodotti tipici, locali e biologici, e dotato di servizi come i distributori dell’acqua
pubblica liscia e gasata e dei detersivi sfusi,
la parafarmacia, lo spazio per il bookcrossing, il recupero a fini solidali degli
alimenti invenduti, la vendita di pannelli fotovoltaici. Il Coop&Coop Campo Grande
aprirà a Mestre sabato 17 novembre nel
parco commerciale Terraglio, e sarà il primo
supermercato in Italia realizzato con il nuovo
formato dei punti vendita Coop nell’ambientazione e nell’offerta. La struttura ha richiesto investimenti per 3,8 milioni di euro
e occuperà 85 persone, per lo più giovani e
neoassunti, ospitando il meglio dei prodotti
agroalimentari di 425 fornitori veneti.
Primo piano
Legacoop
30
Il Coop&Coop di Mestre è stato presentato
oggi, lunedì 12 novembre, in una conferenza stampa con l’assessore al Commercio del Comune di Venezia Carla Rey, il
direttore delle Politiche sociali di Coop
Adriatica Marco Gaiba e il responsabile
della Rete dei supermercati del Veneto della
Cooperativa Valerio Stevanato.
L’assortimento e i servizi innovativi
Il nuovo formato dei punti vendita Coop si
presenta con pannelli informativi semplici e
chiari, nuovi colori, pareti tortora e pavimenti grigi e bianchi, e arredi coordinati tra
i diversi servizi. L’intero percorso in negozio, su una superficie di 2.500 metri quadrati, è funzionale a una spesa semplice e
piacevole, mentre l’assortimento, particolarmente conveniente, punta soprattutto
sulle specialità regionali: dai radicchi ai formaggi, inclusi quelli di malga, dal pesce
della Laguna alle birre artigianali. Per la
prima volta, inoltre, verranno valorizzate in
un’unica area le linee sostenibili ed etiche:
il biologico “Vivi Verde”, le eccellenze gastronomiche di “Fior Fiore” e gli alimenti
realizzati sulle terre confiscate alle mafie di
“Libera Terra”.
Tra i servizi innovativi proposti dal punto
vendita, c’è la parafarmacia Coop Salute,
che offrirà circa 2 mila prodotti a prezzi contenuti, tra medicinali, parafarmaci, rimedi
omeopatici e veterinari. La parafarmacia –
la seconda in un supermercato di Coop
Adriatica, dopo quella inaugurata a ottobre
nel negozio di Piazzale Roma a Venezia –
sarà dotata di una cassa a se stante, per
effettuare gli acquisti senza dover entrare
nel supermercato. Per una pausa relax, invece, ci si potrà accomodare al Coop Caffè,
aperto già dalle 8 di mattina.
La “casa dell’acqua” e gli altri servizi
“verdi”
Fuori dal Coop&Coop, i consumatori potranno rifornirsi alla “casa dell’acqua”, l’erogatore realizzato in collaborazione con
Adriatica Acque. L’acqua naturale sarà distribuita gratuitamente, mentre la gassata
avrà un costo di 5 centesimi al litro. La qualità dell’acqua verrà garantita dalle analisi
settimanali effettuate da Veritas. Quella di
Mestre è la seconda “casa dell’acqua” in
un negozio di Coop Adriatica, dopo la sperimentazione nell’eco-supermercato di
Conselice (Ra), e consentirà di risparmiare
Settori
Territori
sull’acquisto di minerale e ridurre l’utilizzo
di bottiglie di plastica e i trasporti.
Dentro al supermercato ci si potrà servire
inoltre al distributore di detersivi sfusi: quattro i detergenti a disposizione – per piatti,
per lavatrice, per lana e delicati, ammorbidente – in vendita a un prezzo mediamente
inferiore di oltre il 10% rispetto agli equivalenti confezionati. I contenitori per le ricariche saranno nello scaffale a fianco
all’erogatore.
In negozio sarà attiva anche l’iniziativa “Il
sole nel carrello”, che offre ai soci di Coop
Adriatica la possibilità di acquistare impianti
fotovoltaici “chiavi in mano” per la propria
casa a costi vantaggiosi. Per abbattere i
consumi, lo stesso negozio è dotato di un
sistema di gestione integrato dell’energia,
sarà illuminato da lampade a led e tutti i
banchi frigo saranno chiusi da sportelli. Si
tratta del primo punto vendita di Coop
Adriatica dotato di un sistema di monitoraggio puntuale dei consumi energetici,
realizzato in collaborazione con la cooperativa “Spes” di Fabriano.
Mentre anche l’ampia proposta di prodotti
del territorio consentirà di contenere l’impatto ambientale del supermercato, a partire dal trasporto delle merci.
La biblioteca di “Seminar libri” e la donazione degli invenduti
Nel Coop&Coop Campo Grande troveranno
spazio anche le attività sociali di Coop
Adriatica per l’aggregazione, la solidarietà,
la cultura, a beneficio dei 15 mila soci Coop
della città e di tutti i clienti. Sin dall’apertura, sarà presente la biblioteca di “Seminar
libri”, il progetto di book-crossing che
porta lo scambio di libri anche in un luogo
quotidiano come un supermercato. Oltre
400 volumi raccolti dai soci volontari della
Cooperativa, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e la Biblioteca civica di
Mestre, saranno disponibili su un apposito
scaffale vicino all’ingresso: i clienti potranno
prendere liberamente i libri che desiderano
e riportarli in negozio una volta letti; chiunque, poi, potrà arricchire la biblioteca con i
propri testi preferiti.
Da gennaio prenderà il via anche il progetto
“Brutti ma buoni”, per le donazioni dei prodotti invenduti: alimenti non più sugli scaffali perché prossimi alla scadenza o con
confezioni danneggiate, ma ancora buonissimi e perfettamente commestibili. A beneImprese
Sondaggio
Imprese
ficiare delle donazioni, sarà la mensa per
persone in difficoltà “Ca’ Letizia”, gestita
dall’associazione San Vicenzo mestrina. A
Venezia e provincia, il progetto “Brutti ma
buoni” è già attivo in 14 punti vendita
(l’ipercoop San Donà, e i supermercati di
Campagna Lupia, Prozzolo, Spinea Center,
Spinea Fiori, Mestre Montenero, Campalto,
Mira, Carpenedo, Marghera, Venezia Giorgione, Venezia Giudecca, Venezia Piazzale
Roma e Murano): solo nel primo semestre
2012, le 10 associazioni beneficiarie hanno
ricevuto 41,5 tonnellate di alimenti, per un
valore di 240 mila euro, garantendo ai propri assistiti circa 550 pasti al giorno.
UNICOOP FIRENZE
25 Novembre giornata
contro la violenza sulle donne
Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un
fenomeno tristemente sempre più di attualità, come emerge anche dai dati del rapporto Onu, elaborato da Rashida Manjoo,
relatore speciale sulla violenza contro le
donne delle Nazioni Unite, riportati in un articolo di Repubblica.it del 25 giugno scorso.
Secondo il rapporto, il 76% delle violenze
in Italia avviene tra le mura domestiche a
opera di ex partner, mariti, compagni o persone conosciute ed è, la causa del 70% dei
femminicidi. In Italia, nel 2011 sono morte
127 donne, il 6,7% in più rispetto al 2010.
Di questi omicidi, 7 su 10 sono avvenuti
dopo maltrattamenti o forme di violenza fisica o psicologica. Ma il dato preoccupante
è che, nonostante il 34,5% delle donne segnali essere stata vittima d’incidenti violenti,
solo il 18,2% delle vittime considera la violenza domestica un crimine, mentre per il
36% è un evento normale. Così come solo
il 26,5% delle donne considera lo stupro o
il tentato stupro un crimine.
Da qui l’importanza di combattere il fenomeno della violenza contro le donne partendo da un cambiamento culturale,
aumentando la consapevolezza delle stesse
ad uscire dal loro dramma e non accettare
forme di sopraffazione e violenza.
Per riflettere su questo crescente fenomeno
della violenza domestica la cooperativa invita i propri soci e tutti i cittadini a parteciPrimo piano
Legacoop
31
pare il 26 novembre prossimo, alle 15, alla
proiezione del film di Cristina Comencini,
“La bestia nel cuore”, al C.i.s. Consorzio interprovinciale di servizi, in via Fiume 5, a Firenze (adiacenze stazione di Santa Maria
Novella).
CTF
Il lavoro ‘’fisso’’ come antidoto
alla crisi; oltre 90 nuove assunzioni
Il miglior antidoto alla crisi? Il lavoro di qualità, meno precario e più stabile. È questa la
ricetta adottata dalla cooperativa di facchinaggio e trasporto Cft, leader in Italia nel
settore della logistica per la grande distribuzione con quasi 1.650 soci e un fatturato
annuo da 115 milioni di euro, che il 13 novembre, a Firenze ha illustrato il piano di
assunzioni a tempo indeterminato messo in
campo per contrastare il difficile momento
generale di recessione.
L’occasione è stata la presentazione del
primo bilancio sociale della cooperativa, a
cui hanno preso parte, oltre al presidente di
Cft Leonardo Cianchi e la curatrice del
progetto Valeria Vettorel, anche il vicesindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente di Legacoop nazionale Giuliano
Poletti, il segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati, il presidente di
Irpet Stefano Casini Benvenuti, il consigliere regionale e membro della Commissione sviluppo economico della Regione
Toscana Ivan Ferrucci, e il presidente dell’associazione senegalesi di Firenze Pape
Diaw, intervenuti alla tavola rotonda “Lavoro e integrazione: le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”.
Novantatre i ‘’posti fissi’’ a cui la cooperativa ha dato vita in soli nove mesi,
da inizio anno a settembre, per lo più sul
territorio toscano e in particolare nelle province di Firenze (Lastra a Signa, Scandicci)
e di Pisa (Pontedera, Montopoli), ma anche
a Siena, Prato, Lucca e, fuori regione, in
Lombardia, Veneto e Abruzzo. Nella maggior parte dei casi, le nuove assunzioni riguardano lavoratori già impegnati in Cft,
che hanno visto trasformare il loro contratto
a tempo determinato, di lavoro interinale o
da apprendista, in contratto a tempo indeterminato. Quattordici le assunzioni effetSettori
Territori
tuate nei primi due mesi dell’anno. A marzo
l’impennata, con 29 nuovi posti fissi. Otto
invece i nuovi assunti ad aprile, 6 a maggio,
7 a giugno e 8 a luglio. Dieci e 11, infine, i
contratti a tempo indeterminato nei mesi di
agosto e di settembre.
Un risultato di cui il presidente di Cft Leonardo Cianchi va particolarmente orgoglioso, perchè arriva in un momento in cui
il mondo del lavoro sembra muoversi in tutt’altra direzione, e i tagli al personale, i licenziamenti o la giungla dei contratti a
orologeria sono all’ordine del giorno, mentre il posto ‘’fisso’’ appare ormai una chimera. “Il patrimonio che fa grande la nostra
cooperativa – spiega Cianchi – è quello
umano, i lavoratori e le lavoratrici che ogni
giorno con il sudore della fronte garantiscono alla Cft una professionalità di alta
qualità che ci rende competitivi in tutta Italia nel settore della logistica per la grande
distribuzione”. Se il mercato, alle prese con
una crisi economica e finanziaria senza precedenti, “troppo spesso gioca sulla pelle dei
lavoratori, noi – prosegue il presidente – vogliamo invece valorizzare i nostri soci. Puntare sulle persone è l’unico antidoto da
opporre alla crisi, la vera scommessa sul
futuro”.
In quest’ottica, Cianchi ha annunciato che
Cft ha già provveduto all’adeguamento contrattuale ai suoi lavoratori. Una misura, anch’essa in controtendenza rispetto
all’attuale andamento generale del mercato
del lavoro, a cui si aggiungerà a partire dalla
fine dell’anno l’applicazione del nuovo codice etico della cooperativa.
Non solo. Nel 2013, in occasione del
40esimo compleanno della cooperativa, Cft
darà vita a una Fondazione che organizzerà
su tutto il territorio nazionale iniziative volte
a promuovere la cultura del lavoro e il suo
valore etico e civico, con percorsi di formazione e informazione rivolti in particolare ai
più giovani.
Quanto alla relazione sociale, la prima stesa
dalla cooperativa e riferita al 2011, è stata
presentata nel dettaglio dalla curatrice del
progetto Valeria Vettorel. Nel giro di un
anno, i soci di Cft sono aumentati quasi del
4%. Erano 1.575 al 31 dicembre 2010,
sono 1.636 dodici mesi dopo, per una crescita complessiva sul biennio 2009 - 2011
del 22%. Sempre più significativa la presenza della forza lavoro straniera, pari oggi
Imprese
Sondaggio
Imprese
al 43%, in una cooperativa da volto multiculturale. Spicca, in particolare, la comunità
peruviana (197 soci, pari al 12%), seguita
dalla comunità senegalese (131 soci, pari
all’8%, raddoppiati in un anno), filippina (85
soci, pari al 5%) e cinese (57 soci, pari al
3,5%). Nata nel ‘73, ma erede diretta della
cooperativa Redenta che vide la luce i primi
del ‘900 grazie a un gruppo di facchini operativi al mercato ortofrutticolo di piazza Ghiberti e per la gran parte ex detenuti nel
carcere delle Murate, Cft vanta oggi un fatturato annuo di circa 115 milioni di euro.
Triplicato nel decennio 2001 – 2011, solo
nell’ultimo anno il fatturato della cooperativa è cresciuto del 9%. La maggior parte
di esso – circa il 60%, proviene dall’attività
di logistica per la grande distribuzione. Il
37% proviene dal settore dei trasporti,
mentre dall’attività svolta nel mercato ortofrutticolo di Novoli oggi Cft ricava un fatturato pari al 3% del totale.
Dalla cooperativa, nel 2006, è nato il
Gruppo Cft, che oggi con una capillare rete
per la grande distribuzione, si occupa di
movimentazione merce, trasporto alimentare, logistica alimentare ed extra alimentare per i maggiori marchi del settore
presenti in Italia. Il Gruppo ha chiuso il 2011
con un fatturato di 295 milioni di euro, e
oggi conta 4.500 addetti, una flotta di
1.100 automezzi, 120mila mq di magazzini
di proprietà e un capitale di 27 milioni.
CLO
La cooperativa ha superato
quota 1.100 occupati
In tempo di crisi, l’esperienza e la storia di
una cooperativa nata nel 1937 come CLO,
che ha sede a Siziano (PV),
permette di ottenere risultati
anticiclici.
In questo contesto sono decisivi tre fattori: la capacità di
sviluppare nuove opportunità,
una continua attenzione alla
qualità ed efficienza del proprio servizio, l’ostinata volontà di incrementare i livelli occupazionali ed il benessere dei
soci lavoratori.
In questo solco CLO non solo mantiene ma
sviluppa il proprio fatturato e il proprio nuPrimo piano
Legacoop
32
mero di addetti superando la quota 1.100
soci lavoratori.
Questo risultato è stato possibile grazie ai
recenti successi commerciali: Consorzio
Nord-Ovest presso Rivalta Scrivia con oltre
200 addetti, reparto carni di Magazzini Gabrielli ad Ascoli Piceno, Ce.di Autogrill a
Pieve Emanuele con 100 nuovi lavoratori e
la piattaforma Ortolog presso il Mercato Ortofrutticolo di Milano.
Vale la pena di ricordare quali sono stati gli
elementi decisivi che hanno portato CLO ad
intercettare le esigenze di realtà aziendali
sempre più complesse e difficili da gestire.
In primo luogo è risultato vincente presentare oltre alle capacità tecniche un patrimonio di processi e cultura nel segno della
legalità, del rispetto delle regole e della capacità di dialogo con i singoli lavoratori e
con la compagine sindacale.
In secondo luogo è stato importante non
perdere di vista come sia possibile innovare
anche in un settore apparentemente tradizionale e statico. CLO non è mai caduta nell’errore di considerare la propria storia e i
propri risultati come fattori che ne avrebbero di per sé garantito il successo e la
continuità aziendale.
Il Presidente CLO Fabio Ferrario: “Il nostro
approccio è sempre stato quello di considerare la Logistica di Magazzino in un’ottica moderna non avendo come riferimento
solo la nostra storia ma innestando ogni
giorno nel solido impianto del nostro lavoro
elementi di innovazione, tecnologia, diversificazione, cura delle esigenze dei nostri
clienti e apertura a nuovi mercati. Ecco che
CLO può utilmente porsi come soggetto capace di portare il nostro settore verso sempre nuove sfide, scenari competitivi ogni
giorno più stimolanti e in definitiva continue
soddisfazioni per chi come noi ha a cuore il
futuro di questo comparto industriale”.
ALCE NERO E BIOLOGICO MERIDIANO
Fare Cose Vere, Insieme: ragazzi e
studenti incontrano gli agricoltori
una agricoltura pulita che non inquina la
terra e rispetta gli animali senza essere al
contempo parte attiva nel rispetto, nella difesa e nell’affermazione di regole giuste.
Il filo parte dalle cooperative di Libera
Terra e coinvolge, fra gli altri, gli agricoltori
di Alce Nero, quelli dell’Organizzazione di
Produttori pugliese “Biologico Meridiano”,
ma anche mugnai e pastai che condividono il medesimo orizzonte di valori e la
stessa pratica agricola, quella biologica.
Un filo che è risposta concreta innanzitutto
alla violenza di chi tenta di intimorire i giovani che si impegnano quotidianamente nel
riscatto dei beni sottratti alla criminalità organizzata.
Una rete ormai tessuta, che cerca e vuole il
confronto con i giovani e che per questo si
è data appuntamento, alla presenza di don
Luigi Ciotti fondatore di Libera e Piero
Sardo presidente della Fondazione Slow
Food per la Biodiversità, ad Altamura (Bari)
il prossimo venerdì 16 novembre, presso il
Santuario del Buon Cammino.
Tutto nasce nell’estate 2012, quando viene
appiccato il fuoco ai campi di grano della
cooperativa campana le Terre di don Peppe
Diana – Libera Terra, prossimi alla mietitura.
Un atto di violenza e intimidazione che si ripeterà poi nel giro di qualche settimana in
quasi tutte le cooperative di Libera Terra in
Puglia, Calabria e Sicilia: un vile atto di intimidazione verso il lavoro pulito, la legalità,
ma anche uno sfregio verso il cibo e chi lo
produce. Verso la natura e l’ambiente tutto.
Il raccolto della cooperativa Terre di Don
Peppe Diana era necessario per la produzione dei Paccheri artigianali di Gragnano a
marchio Libera Terra: immediatamente ed
in modo spontaneo, ma concreto, gli agricoltori biologici di Alce Nero che coltivano
grano nei terreni di Altamura, Gravina e Matera ne hanno donato 78 quintali alla cooperativa colpita, grano gratuitamente
trasformato in semola dal mulino Camema
di Altamura, a sua volta gratuitamente tra-
C’è un filo importante ed indistruttibile di
corresponsabilità che lega in tutta Italia i
produttori biologici impegnati per la legalità
e contro la criminalità organizzata. Non si
può, infatti, essere convinti sostenitori di
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
sformata in paccheri dal pastificio Afeltra di
Gragnano (Napoli).
I paccheri, così, sono stati prodotti ugualmente!
Oggi gli agricoltori della cooperativa Terre
di Don Peppe Diana – Libera Terra hanno
deciso di ricambiare il sostegno ricevuto donando un altro frutto importante, simbolo
dei percorsi di legalità e di lavoro: le ottime
mozzarelle di bufala biologica, realizzate
con il latte di allevatori del territorio di Castelvolturno sui beni confiscati alla Camorra.
Proprio la straordinarietà di questa comunanza tra i giovani che lavorano al progetto
Libera Terra ed agricoltori biologici, mugnai
e pastai che si sono messi in rete per rispondere concretamente ad un atto di violenza, sarà raccontata agli studenti e agli
alunni di Altamura venerdì 16 novembre. Un
momento che coinvolgerà i ragazzi delle
scuole del 5° Circolo Didattico San Francesco d’Assisi di Altamura e gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario “G.Briganti” di
Matera ed altri ancora.
“Ci auguriamo che molti di loro - auspica il
presidente di Alce Nero, Lucio Cavazzoni
- possano diventare gli agricoltori di domani. Vogliamo trasmettere un messaggio
positivo di condivisione nella quale ci sentiamo tutti coinvolti. Chi sceglie da sempre
il metodo di coltivazione biologico, che è difficile e impegnativo in termini di risorse
umane ed economiche, perché espressione
di un rispetto e una attenzione profonda
per la Terra; ma anche chi è impegnato
nelle prime fasi di lavorazione dei grani
come nella loro trasformazione in pasta pulita e legale. E’ un messaggio anche per chi
sceglie quali prodotti acquistare, perché i
paccheri e le mozzarelle Libera Terra, come
i prodotti biologici veri, sono espressione e
simbolo di una modalità pulita, autentica,
vera appunto, di fare agricoltura, trasformazione e mercato. Infine è un messaggio
per i giovani, perché sappiano che si può e
si ha il dovere di scegliere: c’è chi brucia i
campi e c’è chi reagisce con il lavoro onesto, schierandosi e denunciando la miseria
di questi atti”.
Fare Cose Vere. Insieme - Programma
Santuario del Buon Cammino, Contrada
Torre Lamacchia / Altamura – Bari
Venerdì 16 novembre 2012, ore 14,30
Tommaso Cardano, dirigente scolastico
Primo piano
Legacoop
33
del 5° Circolo Didattico San Francesca
d’Assisi di Altamura:
presentazione progetto “LEgALI AL SUD”*
Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero
Maria Desiante e Salvatore Pace, agricoltori di Alce Nero, Leonardo Massaro di
Mulino Camema
Piero Bagnasco, amministratore delegato
del Pastificio Afeltra
Massimo Rocco, presidente Cooperativa
Le Terre di Don Peppe Diana
Rita de Padova, direttrice Associazione
Emmaus Foggia
Piero Sardo, presidente della Fondazione
Slow Food per la Biodiversità
Luigi Ciotti, presidente Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Modera: Vito Giannulo – Rai Bari
* LE(g)ALI AL SUD: un progetto per la
legalità in ogni scuola
Si tratta di un progetto biennale che ha
coinvolto gli alunni delle classi 4° e 5° sui
temi della legalità, dei diritti umani, dell’educazione ambientale e interculturale per
migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani. Realizzato in collaborazione con la rete Libera – Associazione
Vivamente di Bari, aveva la finalità educativa prioritaria di contribuire alla formazione
della coscienza morale e sociale del bambino, con lo scopo principale di educarlo al
rispetto degli altri e stimolare il suo senso
civico e la sua responsabilità sociale; alimentando così la volontà di partecipazione
dei ragazzi al dibattito anche su grandi questioni sociali con la consapevolezza dell’indispensabile contributo che ciascuno può
dare alla soluzione dei problemi dell’intera
società civile.
l’illuminazione interna ed esterna, la produzione di acqua sanitaria, l’alimentazione di
forni e frigoriferi e degli uffici. Grazie a questo
strumento, l’energy manager avrà sotto controllo, sia da remoto che in azienda, la quantità e le modalità di consumo di energia e
potrà gestire di conseguenza i diversi impieghi, secondo i parametri definiti dalla certificazione Iso 50001: aumento dell’efficienza e
costante riduzione dei costi.
Il primo supermercato dotato di questo sistema verrà inaugurato entro novembre.
“Efficienza energetica e riduzione dei consumi
stanno diventando parole d’ordine – commenta il presidente di Spes, Franco Boldreghini –; perché questi concetti possano
tradursi in realtà sono necessari sistemi tecnologici che consentano un’analisi continua
delle modalità di utilizzo e una conseguente
gestione razionale dell’energia. Per questo
abbiamo messo a punto il sistema Spes
Energy Suite. Il fatto che una realtà importante come Coop Adriatica abbia deciso di attrezzare i propri punti vendita nella direzione
di un consumo intelligente rappresenta un
messaggio molto positivo”.
L’accordo è stato presentato l’8 novembre,
ad Ecomondo, la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo
sostenibile in corso a Rimini.
Lo stand Spes ha ospitato anche il ministro
dell’Ambiente Corrado Clini, a cui i responsabili dell’azienda hanno illustrato le ultime innovazioni che possano generare ricadute
significative in termini di sostenibilità ambientale.
SPES
Firma la tecnologia per il risparmio
energetico di Coop Adriatica
Spes, azienda con sede a Fabriano attiva
nella progettazione elettronica e informatica
di soluzioni tecnologiche innovative, ha siglato
un accordo quadro con Coop Adriatica per
l’installazione di un sistema di monitoraggio e
gestione dell’energia nei diversi punti vendita.
Si tratta di un sistema, sia software che hardware, che controlla tutti gli utilizzi energetici:
la climatizzazione degli ambienti, il riscaldamento, il raffrescamento, la deumidificazione,
Settori
Territori
ORION
Richiesto il concordato preventivo
in continuità aziendale
Il Consiglio di Amministrazione di Orion, riunitosi il 7 novembre 2012, ha deliberato di procedere alla presentazione presso il Tribunale
di Reggio Emilia di un ricorso per concordato
preventivo ai sensi degli artt. ex art. 161,
sesto comma e 186 bis Legge Fallimentare.
Il relativo ricorso è stato depositato l’8 novembre ed in pari data si sono avute le pubblicazioni di legge. Si tratta di un’iniziativa in
Imprese
Sondaggio
Imprese
forza della quale è interdetta almeno temporaneamente la possibilità che la società sia
destinataria di azioni esecutive o cautelari sul
suo patrimonio (rif. normativo art. 161,
comma 6, Legge Fallimentare) e che quindi in
un’ottica cautelare e conservativa mira a proteggere e segregare lo stesso per il tempo
necessario affinchè Orion elabori e completi
il piano di ristrutturazione dei suoi debiti che
sarà posto alla base della proposta concordataria che presenterà ai suoi creditori. Il deposito del ricorso predetto si è reso
necessario in considerazione delle difficoltà
di carattere finanziario in cui si è venuta a trovare la società, a loro volta, dovute essenzialmente a tre fattori, ovvero: il mancato
pagamento di ingenti somme da parte della
Pubblica Amministrazione; la progressiva restrizione della possibilità di accedere al credito
bancario; e la straordinaria crisi che da diverso tempo ha colpito il Paese ed in modo
particolare i settori edile ed immobiliare, che
sono quelli in cui Orion opera. La medesima
iniziativa consegue alla circostanza, di cui il
Cda ha dovuto prendere atto, che tutti gli
sforzi fatti fino ad oggi per cercare di risolvere
in via negoziale la situazione di difficoltà finanziaria in cui la società si trova non hanno
prodotto risultati sufficientemente utili per
mettere la stessa e la sua futura attività in una
situazione di assoluta sicurezza.
In forza dell’iniziativa intrapresa da Orion, il
Tribunale di Reggio Emilia fisserà un termine
(che può variare da 60 a 120 giorni e si auspica possa essere concesso nel massimo
della sua estensione) per consentire alla società di definire, appunto, in dettaglio il contenuto del piano di ristrutturazione e
procedere alle trattative con banche e fornitori senza il timore che l’iniziativa di qualche
creditore possa comportare difficoltà insormontabili per il futuro aziendale. Nel corso di
questo periodo la società potrà così legittimamente continuare la propria attività e,
sempre nel medesimo periodo, il pagamento
integrale delle forniture di beni e servizi che
verranno effettuate dai fornitori sarà assicurato della natura prededucibile dei relativi crediti (i quali, per essere sorti dopo il ricorso di
cui è detto più sopra e concernere l’attività
sociale, saranno preferiti a tutti gli altri pregressi). La volontà della società è comunque
quella di procedere ad un concordato in continuità aziendale come oggi consentito dall’art. 186 bis L.F., in cui vengano, nella misura
maggiore possibile, salvaguardati la conti-
Primo piano
Legacoop
34
nuazione dell’attività e la conservazione della
azienda, nonché i diritti di tutti creditori, anche
non soci. In considerazione di una simile prospettiva di ristrutturazione del debito sociale,
la Società confida peraltro di poter ricevere
condivisione per la sua scelta e solidarietà da
parte della cooperazione, in tutte le sue componenti.
BOOREA
La “Grande Cena” raccoglierà
fondi per le zone del terremoto,
Mercoledi 28 novembre a partire dalle ore
20.30 al Salone delle Feste di Correggio in
via Fazzano torna la Grande Cena di Boorea,
un’occasione per stare insieme e fare solidarietà. E’ un periodo di crisi per molte famiglie
e molte aziende. Perciò metà dell’incasso
della serata verrà destinato a due progetti per
due realtà della nostra provincia che sono
state colpite duramente dal terremoto, Rolo,
per contribuire al restauro della Torre Campanaria, e Fabbrico, per contribuire al rifacimento della palestra. L’altra metà dell’incasso
andrà a due progetti in Burkina Faso, dove
c’è una gravissima emergenza umanitaria a
contrastare la quale sta lavorando anche Gvc,
e in Madagascar, a favore dell’ospedale psichiatrico di Manakara fortemente sostenuto
dal Centro Missionario Diocesano. Il progetto
dell’ospedale di Manakara, che sorge in una
zona che in malgascio si chiama “Là dove
crescono le patate dolci”, dove gli ultimi tra gli
ultimi vivono in condizioni di estrema povertà
e abbandono, è un bellissimo progetto, lo abbiamo già sostenuto in passato e continueremo a farlo.
Il nostro obiettivo – spiega Boorea – è raccogliere con la Grande Cena 2012 la cifra di
30.000 euro, per poterla dividere tra i quattro progetti. Poichè sarà molto difficile raggiungere i 30.000 euro con le quote da 30
euro versate dai partecipanti alla Grande
Cena, provvederemo a integrare l’incasso,
per raggiungere la cifra-obiettivo, con risorse
di Boorea. La Grande Cena come sempre
godrà del patrocinio di numerose istituzioni,
del sostegno di diverse associazioni, dei sindacati e dei contributi di varie cooperative, nei
prossimi giorni vi invieremo il programma
completo. La formula rimane invariata, anche
se cambierà un po’ il menù: la possibilità di
raccogliere una somma di denaro importante
Settori
Territori
è determinata dal fatto che tutto l’occorrente
per la Grande Cena viene fornito da aziende
cooperative sponsor e dal lavoro gratuito delle
decine di volontari Auser, oltre che dall’impegno dei volontari del Salone delle Feste.A cucinare verranno senza percepire alcun
compenso,Arneo Nizzoli e la sua famiglia, poi
Giovanna Guidetti, chef della prestigiosa
Osteria La Fefa di Finale Emilia, costretta a
chiudere il suo ristorante fino ai primi giorni
dello scorso settembre proprio a causa dei
recenti terremoti, e Francesca Lo Russo, chef
del ristorante “Terra di Siena”, che, anche
grazie ai volontari del Salone delle Feste di
Correggio, riscuote da anni grandissimi consensi a Festareggio. Boorea farà poi un’ulteriore donazione finalizzata alla ristrutturazione
dell’asilo parrocchiale di Finale Emilia.
MIC
A Ecomondo vince il primo premio
per il progetto più innovativo
Alla fiera Ecomondo che si è svolta nei giorni
scorsi a Rimini, nell’ambito del Progetto Europeo Fort per la promozione della ricerca
continua e l’applicazione della tecnologia, il
Mic, il corso di alta formazione di Legacoop,
si è aggiudicato il primo premio per la migliore business idea sui temi di edilizia sostenibile, risparmio energetico, nuovi
materiali per l’edilizia, l’arredamento e la domotica.
Sette i progetti in gara portati davanti ad una
giuria internazionale: imprese ed università
italiane e straniere a confronto per aggiudicarsi un cross-innovation voucher di 5.000
euro per l’acquisto di servizi messo a disposizione dal progetto Fort. Diversi i temi
trattati: ingegneria di prodotto e di processo,
nuove tecniche dell’abitare e nuovi sistemi di
misurazione e controllo del calore ma anche
housing sociale e benessere della persona.
Due i progetti cooperativi realizzati in ambito
Mic e presentati al convegno: il primo è
Imprese
Sondaggio
Imprese
“Rise” (Ristrutturazione Sociale Energetica)
sull’abitare eco-sostenibile-sociale con capofila Abitcoop di Modena (Andrea Prampolini) e con Unieco (Michele Bergonzini), Ccpl
Energy (Andrea Biggi), Cpl Concordia (Enrico Benetti), Gulliver (Livia Fraulini), Vita Futura (Emilio Bigi), Ccfs (Federico Bertani),
Coop Nord Est (Federica Sala). Il secondo è
“Regenera” (Essere e Benessere) sul tema
del benessere della persona con capofila
Ccpl Gesta (Elena Castellini) e con Cmb
(Sandro Franzoso), Unieco (Francesco Ruini),
Cpl Concordia (Emanule Malavasi), Assicura
(Federica Ferrari), Ccpl (Morena Poggioli),
Gulliver (Giulia Manzini), Biricca (Marino di
Santo), Legacoop Parma - Coop Averla, (Andrea Volta), Legacoop Parma (Vanessa Sirocchi). La giuria composta da esperti
dell’innovazione italiani e stranieri, assegna
il premio al progetto “Rise” riconoscendogli,
oltre al valore imprenditoriale dell’abitare
ecosostenibile descritto in un dettagliato e
completo piano industriale, un importante
valore sociale che lo rende strategico ed innovativo per la comunità.
Entusiastici i commenti dei giovani del Mic
presenti “Un’ulteriore occasione per dimostrare che la cooperazione sa essere innovativa mantenendo saldi i suoi valori sociali
e solidaristici unendo la tradizione della risposta ai bisogni della comunità ai nuovi
temi dell’ambiente e del risparmio energetico. Un bel momento vissuto a seguito di un
percorso formativo che ci ha arricchito e
reso più consapevoli. Un esempio di lavoro
di grande collaborazione tra cooperative di
dimensioni e settori diversi”. Un ringraziamento a cooperative e partecipanti anche
dai presidenti di Legacoop Modena, Reggio
Emilia e Parma “Siamo orgogliosi del lavoro
che avete svolto con impegno e con professionalità. La cooperazione nel suo insieme
rappresenta un modello economico attuale
ed in continua evoluzione. In un momento
così difficile per le nostre imprese è importante continuare ad impegnarsi sullo sviluppo di nuove idee e nuovi progetti.”
COOP SOCIALE “LA MELAGRANA”
Corso di formazione per operatori
del Commercio equo e solidale
Venerdì 23 novembre 2012 verrà avviato un
corso di formazione per Operatori del Com-
Primo piano
Legacoop
35
mercio Equo e Solidale.
Il corso gratuito è realizzato da La Melagrana Società Cooperativa Sociale che rilascerà un attestato di partecipazione.
Il corso è rivolto a tutti (giovani e meno giovani, insegnanti e studenti, lavoratori e persone in cerca di occupazione) e prevede un
totale di 16 ore di lezione
teoriche e pratiche.
Le lezioni avranno cadenza
settimanale e si terranno
presso gli spazi gestiti da
La Melagrana nei locali
adiacenti al Santuario di
Monte Grisa nei giorni 23/11 – 30/11 –
07/12 - 14/12 dalle ore 14.45 alle ore
18.45 (Linea autobus 42: partenza da
piazza Oberdan ore 14:00 arrivo a Monte
Grisa ore 14:34 - partenza da Monte Grisa
ore 19:01 arrivo in piazza Oberdan ore
19:30)
Durante gli incontri sono previsti momenti di
assaggio dei prodotti del Commercio Equo e
Solidale.
Si affronteranno i seguenti temi:
Introduzione al commercio equo e solidale
La Melagrana: la cooperativa, i valori fondanti, le attività, i progetti
I prodotti alimentari
L’artigianato
Tecniche di gestione del punto vendita: comunicazione e relazione con il pubblico ed
allestimento ambienti.
Sistemi di approvvigionamento e rifornimento
Per iscrizioni ed informazioni telefonare al n.
040-225113 o inviare e-mail a:
[email protected]
QUA.DIR
Tornano gli aperitivi
con il futuro
“Cosa può accadere nei prossimi tre anni, e
come prepararsi“: lo spiegherà il 16 novembre Dominick Salvatore, docente di
Economia internazionale presso la Fordham
Unieversity (New York) e le Università di
Shangai e Hunan (Cina), già candidato al
Nobel per l’Economia. E’ il primo incontro
della nuova edizione dell’Aperitivo con il futuro di Qua.Dir, organizzato in collaborazione con Federmanager Academy.
L’appuntamento è alle 17:30 al Bar Relax
Settori
Territori
di via Meuccio Ruini.
Il 20 novembre, alla Libreria dell’Arco di
Reggio Emilia, verrà presentato il libro di
Enrico Ruggeri “Non si può morire la notte
di Natale”. Sarà presente l’autore, intervistato da Gino Saladini, docente universitario, psicologo, personal coach di manager e
sportivi professionisti. Introduce l’incontro
Daniele Franci, attore e regista. L’appuntamento è alle 17:30. Informazioni:
www.quadir.it
ARCHEOSISTEMI
La cooperativa ha finanziato
un libro di archeologia
Il 28 ottobre, alla Pilotta di Parma, si è
svolta la presentazione, nell’ambito delle
manifestazioni della “Festa Internazionale
della Storia”, del primo volume della nuova
collana Dea (Documenti ed Evidenze di Archeologia) della Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia Romagna.
Il libro, curato da Manuela Catarsi, riepiloga in una sintesi completa e aggiornata,
non senza suggestioni e proposte innovative, le conoscenze archeologiche sul sito
d’Umbrìa, che fin dai primi studi assunse
un alone “misterioso” per la difficoltà oggettiva, in mancanza di elementi datanti,
di spiegare le imponenti opere di difesa
presenti su un pianoro posto a dominio
della media valle del Ceno nel territorio
parmense.
La pubblicazione è stata finanziata della
Cooperativa Ars Archeosistemi, che pure ha
operato ad Umbrìa negli ultimi scavi della
Soprintendenza, e che ha trovato una forma
singolarmente felice per celebrare l’anno
dedicato al mondo della cooperazione.
A un inquadramento generale del sito dal
punto di vista ambientale, naturalistico e
toponomastico segue una dettagliata storia degli studi che, dalle prime citazioni
“mitiche” e dalle leggende nate sui tesori
che sarebbero stati nascosti nella città,
prende in esame le ripetute campagne di
scavi scientifici di cui fu oggetto. Il volume,
pubblicato nel trentennale della scomparsa del marchese Maurizio Corradi Cervi
(1904 1982) che fu tra i più attivi ispettori
onorari della Soprintendenza nel secolo
scorso, riporta integralmente il suo diario
dello scavo fatto ad Umbrìa nel 1950 dal
Imprese
Sondaggio
Imprese
Comitato di Studi Preistorici dell’Emilia occidentale.
CONSORZIO PESCATORI GORO
Inaugurazione del nuovo
Centro depurazione molluschi
Si terrà il 24 novembre, l’inaugurazione del
Centro depurazione molluschi del Consorzio
Pescatori di Goro, presso la sala consiliare
del Consorzio, insieme ai soci, ai lavoratori,
alla cittadinanza di Goro e le Istituzioni. Il
Paese sta attraversando una fase economica difficilissima, con migliaia di imprese
e interi settori industriali che non reggono
alla competizione internazionale o che contemporaneamente subiscono gli effetti del
crollo dei consumi, del blocco dei finanziamenti e delle crescenti difficoltà all’incasso
dei crediti. E neppure il settore ittico è risparmiato dalla crisi produttiva e di con-
Primo piano
Legacoop
36
sumo. Tuttavia si vuole guardare oltre la
crisi.
Il Consorzio Pescatori di Goro ha una lunga
storia alle spalle e “fondamentali economici”
solidi che consentono di guardare al futuro
con fiducia e di affrontare con ottimismo la
sfida dell’efficienza e della qualità imposta
dalle nuove esigenze di mercato contando
su: una base produttiva ampia, in un
luogo straordinario “La Sacca di Goro” che,
nonostante il fragile equilibrio ambientale,
assicura da decenni il lavoro ad oltre mille
famiglie; con una produzione di qualità di
oltre 15.000 ton/anno di vongole veraci e
una dotazione di impianti di mitili in long-line
in grado di produrre 5.000 ton/anno; una
base sociale fidelizzata, formata da un
nucleo stabile di 580 pescatori/acquacoltori
che, anche recentemente, ha dimostrato di
avere fiducia nelle potenzialità del Consorzio
sottoscrivendo un forte aumento di capitale
sociale; una fitta rete di fornitori rappresentata dalle numerose cooperative operanti
Settori
Territori
tra Goro Gorino organizzate ed associate in
Organizzazione dei Produttori (O.P.); un’elevata capacità produttiva che, con l’aggiunta del nuovo impianto a circuito chiuso,
potrà consentirci di depurare 800 q.li giorno
tra vongole e cozze ed altri molluschi, ed una
capacità di confezionamento con le nuove
linee di 500 q.li/giorno; una consolidata
posizione di mercato con un prodotto di
riconosciuta qualità nel segmento rappresentato dai tradizionali grossisti ma con un
sensibile aumento della nostra penetrazione
commerciale anche nella Grande Distribuzione italiana ed estera. Il Consorzio Pescatori di Goro, con il nuovo investimento,
intende dare una risposta alla sfida di qualità, efficienza e flessibilità che questi segmenti di mercato pongono. Un primo passo
e un auspicio per la nascita nella zona del
Delta del Po e nella comunità di Goro di una
più solida rete di imprese in grado di diventare il nucleo portante di una vera e propria
filiera alimentare del settore ittico.
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
37
OSSERVATORIO SWG
L’immagine in caduta libera
della politica
Per la maggioranza dei cittadini i politici, sono
incompetenti e pensano solo al proprio tornaconto.
Non rappresentano né gli elettori né difendono il bene del Paese: la rappresentazione
decadente di una politica che non sa più legarsi alla gente
La politica di oggi è, per buona parte, sinonimo di interesse personale. Questo il pensiero dei cittadini che, schiacciati dalla crisi,
stanchi di sentir parlare solo di scandali e offesi dall’uso improprio di alcune posizioni particolarmente vantaggiose, esprimono un
chiaro segno di sfiducia nei confronti della ca-
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
tegoria. Quasi tre quarti del Paese pensa che
i politici puntino solo alla carriera e ai propri
interessi, caratteristica che, nel sentire comune, diventa il peggior difetto attribuibile alla
categoria. Questa il racconto poco confortante emerso dall’Osservatorio SWG che indaga gli atteggiamenti e le percezioni del
Paese.
Una larga maggioranza dell’opinione pubblica
nazionale non risparmia le proprie critiche e il
disappunto nei confronti di quella categoria
di persone che, in forza della loro competenza
e delle loro capacità, dovrebbe guidare il
Paese. La prima sensazione, quella più forte
e più netta è che i politici si adoperino soprattutto per fare carriera e per dare buon
esito ai propri interessi. Un pensiero questo
che potrebbe essere ‘accusato’ di qualunquismo, se non fosse che ad esprimerlo è addirittura il 73% degli italiani.
E quando non ritengono che vi sia questo tipo
di legame tra l’uomo e la politica, i cittadini
optano per sostenere una tesi che non restituisce onore alla categoria. La convinzione del
19% degli italiani è che vivano la politica più
come una patologia che come un lavoro. Li
vedono così concentrati su loro stessi e sulla
loro piccola sfera che trasformano quasi in un
mondo a sé.
Il dato forse più pesante, però, è che solo il
2% dei cittadini pensa, invece, che i politici
facciano quel mestiere principalmente –
come sarebbe giusto – per offrire un servizio
alla comunità.
Ma cosa spinge i cittadini verso questa totale
sfiducia e questo atteggiamento così critico
nei confronti delle persone che rappresentano una parte importante della classe dirigente del Paese. Alla base c’è un’opinione
negativa delle persone che appartengono a
questa categoria. Ben oltre la metà del Paese
(60%) ritiene che il difetto maggiore dei politici sia la tendenza a badare ai propri interessi. Questo lo scoglio che influenza la
percezione dei cittadini e che concorre a far
diventare questa caratteristica l’opinione preponderante nei confronti dei politici in genere.
Ma non è tutto. Quasi un quarto del Paese
pensa che i politici siano degli incompetenti e
che non abbiano sufficienti capacità e conoscenze per poter svolgere il proprio lavoro.
Viene, inoltre, puntato il dito contro la scarsa
(o inesistente) cultura politica (8%) e una
certa mancanza di idee (4%).
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