Vengeance - Vendicami

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Vengeance - Vendicami
Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Alessandro
Garlaschi
2 maggio 2010
Ad Hong Kong, solo una donna sopravvive alla violenza di tre
killer che hanno sterminato la sua famiglia. Qualche giorno
dopo si presenta in ospedale un uomo in cappotto ed occhiali
neri: è il padre della superstite, gestore di un ristorante a
Parigi, che giura di vendicarla.
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Non conoscendo nessuno in quella terra straniera, l’uomo assolda tre killer
affinché questi rintraccino i responsabili della carneficina: inizia così una
lunga e pericolosa ricerca, nel corso della quale si scopre che l’uomo, in
passato, era stato a sua volta un killer e che un proiettile ricevuto in testa
stava per cancellargli la memoria. Nonostante le difficoltà, il protagonista
sarà in grado di raggiungere il proprio obbiettivo.
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Il regista Johnnie To firma un action movie dal ritmo serrato, con sparatorie
estremamente coreografiche e girate quasi sempre al ralenti. Come
suggerisce il titolo, il tema centrale è quello della vendetta da ottenere ad
ogni costo e, in tal senso, il film evita la ricerca di facili psicologismi o
spiegazioni metafisiche: la vendetta è la vendetta, senza ulteriori orpelli.
Ma un’altra tematica che emerge con forza è quella dell’amicizia virile, che
si instaura tra il protagonista e gli assassini da lui assoldati. Questo
legame è costruito sulla lealtà ed il rispetto reciproci, anche alla luce del
fatto che tutti e quattro gli uomini condividono lo stesso destino, che è
quello del killer.
I principali modelli ispiratori di Johnnie To per questa pellicola sono
essenzialmente due: Sergio Leone e Jean-Pierre Melville. Dal primo, il
regista di Hong Kong mutua la figura del suo protagonista Francis Costello:
possiamo a buon diritto sostenere che, quest’ultimo, sia modellato sugli
“eroi” proposti dal cinema di Leone ed aventi il volto di Clint Eastwood. Ci
troviamo così di fronte ad un protagonista solitario, silenzioso ed
apparentemente invincibile, vero e proprio incubo per i suoi avversari,
contraddistinto da un volto malinconico ed impassibile. Ma To è anche un
grande appassionato della filmografia di Melville, regista che possiamo
considerare tra i padri fondatori del genere cinematografico noto col nome
di “Polar”, fusione di poliziesco e noir. Questi film sono caratterizzati da
toni cupi ed oscuri e si incentrano sulle vicende di personaggi dalla vita
complessa, protagonisti di un vero e proprio percorso catartico che può
portarli ad uno sconvolgimento delle loro esistenze.
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Una speciale menzione va attribuita all’attore che presta il suo volto a
Francis Costello, vale a dire Johnny Halliday. Nome d’arte di Jean-Philippe
Smet, nato a Parigi nel 1943 da madre francese e padre belga, è
considerato praticamente un idolo da tutti gli appassionati della musica
rock. Dopo aver esordito con il primo album nel 1960, Halliday è in breve
tempo divenuto forse il più grande rocker francese e, conseguentemente,
un’icona nell’alveo del rock mondiale, con all’attivo la vendita di oltre 100
milioni di dischi e l’attribuzione di 18 dischi di platino. Ma ciò che lo
caratterizza e lo distingue da molti altri suoi colleghi, è il fatto di aver
sempre “frequentato” il mondo del cinema: diverse sono infatti le
apparizioni cinematografiche per vari cineasti francesi e non. A titolo
d’esempio, basti ricordare il ruolo di Hud ne Gli Specialisti (1969) di Sergio
Corbucci; oppure il personaggio di Jim Fox Warner nel film Detective
(1985) di Jean-Luc Godard; o ancora il silenzioso ed enigmatico Milan,
interpretato per Patrice Lecomte ne L’uomo del treno (2002).
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Secondo le intenzioni originarie del regista Johnnie To, il ruolo di Costello
avrebbe dovuto essere assegnato ad un altro “mito” del cinema francese
ormai non più giovanissimo, vale a dire Alain Delon. Questi, tuttavia, non
aveva accettato la parte perché pare non fosse intenzionato ad
interpretare un uomo che perde la memoria, anche alla luce del fatto che,
nella stesura originale della sceneggiatura, Costello avrebbe dovuto essere
affetto da Alzheimer. Dopo il rifiuto di Delon, la scelta di To si era
indirizzata verso Halliday, dato che il regista asiatico aveva
particolarmente apprezzato la sua performance proprio nel già menzionato
L’uomo del treno.
Da notare con attenzione il nome scelto per il personaggio che in
Vengeance-Vendicami ha il volto di Halliday. Francis Costello è
dichiaratamente un omaggio che To ha voluto tributare a Melville e, nello
specifico, al protagonista di Frank Costello faccia d’angelo (1967), il
solitario ed infallibile killer interpretato, non a caso, proprio da Alain Delon.
Va ricordato come la cinematografia orientale abbia proposto anche
un’altra significativa riflessione sul tema della vendetta personale,
divenuta abbastanza nota anche al pubblico occidentale: nello specifico
facciamo riferimento alla trilogia del regista coreano Chan-Wook Park
composta da Mr.Vendetta (2002), Oldboy (2004) e Lady Vendetta (2005).
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Questi titoli, con forti tinte di violenza e cupezza, raccontano le vicende di
individui intenti a perseguire la propria rivalsa in maniera spietata e
scrupolosa, riflettendo quindi su come questa istanza possa assorbire
totalmente l’esistenza di una persona, divenendone l’assoluta ragione di
vita e conducendola ad un destino tragico ed ineluttabile.
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REGIA: Johnnie To
SCENEGGIATURA: Johnnie To, Wai Ka-Fai
ATTORI: Johnny Hallyday, Sylvie Testud, Anthony Wong, Simon Yam, Lam
Ka Tung, Lam Suet, Cheung Siu-Fai, Maggie Shiu, Felix Wong, Yuk Ng Sau,
Vincent Sze
FOTOGRAFIA: Cheng Siu-keung
MONTAGGIO: David Richardson
MUSICHE: Lo Tayu
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PRODUZIONE: Milky Way Image Company, Media Asia Films, ARP
Sélection, Black Jag Productions
DISTRIBUZIONE: Fandango
PAESE: Francia, Hong Kong 2009
GENERE: Noir
DURATA: 108′
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