Al cinema Quattro Fontane di Roma è andata in scena

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Al cinema Quattro Fontane di Roma è andata in scena
Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Claudio
Vettraino
28 aprile 2010
Al cinema Quattro Fontane di Roma è andata in scena
l’anteprima del nuovo film di Johnnie To, Vendicami.
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Per vendicare il tentato omicidio della figlia e lo sterminio del
genero e dei due nipoti, ad opera di George Fung (detto Mr.
Fung), capo locale della triade che governa Hong Kong,
Fernard Costello, un ex killer francese che, ritiratosi dalla
professione criminale, gestisce un ristorante parigino, è costretto a
riprendere le armi.
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Arrivato ad Hong Kong per il riconoscimento delle salme e la burocrazia
post mortem, non fa arrestare uno degli autori del massacro, per portare a
termine la sua personale vendetta. Attraverso l’ingaggio di tre sicari,
riesce a scovare in un parco di Macao, (grazie alle indicazioni della figlia in
coma vigile e al fatto che uno degli assassini era stato colpito, durante lo
scontro a fuoco, a uno orecchio), gli esecutori materiali della strage, nella
speranza di riuscire a raggiungere e a giustiziare il mandante.
Inizia così un viaggio lucido e allo stesso tempo allucinatorio, in bilico tra
ricordo ed oblio, risoluzione e smarrimento, in cui il protagonista (uno
strepitoso Johnnie Haliday), soffrendo di ricorrenti amnesie (per un
proiettile conficcato nel cranio, dovuto al suo passato criminale), tenta di
ricucire il filo della sua esistenza, cercando di connettere presente e
passato, memoria e urgente bisogno di vendetta, rappresentando in
qualche modo, la giustizia personale e senz’appello, tipica del linguaggio
western.
Ed è questa ricerca attiva e concreta della vendetta, che dirada le nebbie
dell’oblio e dà senso alla vita di un uomo distrutto in cerca di un senso
qualsiasi per aggrapparsi ancora alla vita, il filo conduttore di tutto il film,
nella puntuale alternanza di momenti di lucidità a istanti nebulosi ed
incerti, in cui sembra quasi che la vera vittima sacrificale e predestinata
sia proprio Costello, simbolo stesso della bruciante consapevolezza che
qualsiasi rappresaglia, anche la più riuscita, non potrà mai far ritornare in
vita i propri cari.
“Che senso ha la vendetta, se non si ricorda più nulla?”, osserva uno dei
tre killer della triade, passati dalla parte di Costello (che ricordano – anche
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esteticamente – I sette samurai di Kurosawa), mettendosi addirittura
contro il loro stesso capo, Mr. Fung. E un altro risponde. “Lui ha
dimenticato cosa è successo. Noi no.”
In questo breve dialogo c’è tutta l’ansia di pareggiare i conti con un
destino atroce e vigliacco che non risparmia nessuno, cieco e selvaggio nel
suo cancellare vite, affetti, amicizie, amori, odi, esperienze e passioni.
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In una Hong Kong spietata e carica di umori noir (tanto ricercati nella
filmografia di Johnnie To), la vendetta conclude la sua corsa, nella
parabola finale di Mr. Fung, che rimanda – forse inconsapevolmente – alla
costruzione geometrica della morte criminale, che si ritrova in Scarface di
Howard Hawks del 1932.
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Ma ciò che differenzia Costello, dagli altri vendicatori del cinema, è il suo
bisogno di aiuto esterno, data la sua menomazione celebrale, che gli
impedisce di ricordare e di possedere una memoria fondamentale per
portare a termine la sua vendetta. Dai tre killer della triade passati al suo
fianco, per soldi o forse per difendere un’ingiustizia, alle foto dei suoi cari
uccisi con la scritta vendetta, ai bambini di una ragazza madre che lo
aiutano ad individuare Mr. Fung e a colpirlo in un piazza centrale di Hong
Kong. Ecco, il giustiziere non è solo, ma in compagnia di un’umanità (di cui
è difficile comprendere la natura) che sente innato in sé il senso della
giustizia sommaria, la necessità di colmare il vuoto della morte con la
pienezza, seppur effimera, della vendetta.
Il gioco paziente nella costruzione razionale dello sguardo filmico connesso
alla lucida visibilità del movimento scenico, consente a Johnnie To di
realizzare il suo capolavoro, paragonabile, per profondità espressiva ed
elaborazione minuziosa di un immaginario collettivo, a Kill Bill di Quentin
Tarantino.
E’ importante però non appiattirli l’uno sull’altro. Mentre in Kill Bill,
Tarantino dava libero sfogo alla sua maniacale ricerca di un eros
“sanguinolento”, di una battuta feroce ed incontrollata che faccia da
ridicolo contraltare alla precisione coreografica della letalità dell’arte
marziale, Vendicami, raffina con accenti aurei, la complessa osmosi tra
coscienza e atto, desiderio e storia, piano della volontà e principio di
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ragione, descrivendo come l’uomo possa sentirsi solo ed abbandonato nei
suoi deliri di vendetta (come descrisse benissimo Gustav Klimt in Eros e
Thanatos), e di come possa sentirsi realizzato nel ritrovare il possesso di
sé, la memoria di essere un elemento del passato in divenire attivo nel
presente.
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Costello è dunque un eroe tragico, e in fin dei conti debole, silenzioso ed
enigmatico come ogni personaggio noir che si rispetti. Non vi è in lui
nessuna traccia di eroismo o di protagonismo architettato a tavolino. La
recitazione empatica e per certi aspetti musicale di Halliday, riflette la sua
precisa volontà di rimanere sempre con i piedi per terra, nell’osservare e
vivere distaccato l’orrore anonimo che lo circonda. Non vi è
compiacimento romantico ed erotico nella morte, ma la consapevolezza
del vuoto incolmabile e della scia di sangue che lascia dietro di sé.
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La vendetta può essere l’antidoto definitivo contro la morte? Solo la morte
può sconfiggere la morte? Forse. Oppure è più semplicemente la vita che
non riesce più a vincere contro l’inevitabile dipartita di tutto ciò che vive?
REGIA: Johnnie To
SCENEGGIATURA: Johnnie To, Wai Ka-Fai
ATTORI: Johnny Hallyday, Sylvie Testud, Anthony Wong, Simon Yam, Lam
Ka Tung, Lam Suet, Cheung Siu-Fai, Maggie Shiu, Felix Wong, Yuk Ng Sau,
Vincent Sze
FOTOGRAFIA: Cheng Siu-keung
MONTAGGIO: David Richardson
MUSICHE: Lo Tayu
PRODUZIONE: Milky Way Image Company, Media Asia Films, ARP
Sélection, Black Jag Productions
DISTRIBUZIONE: Fandango
PAESE: Francia, Hong Kong 2009
GENERE: Noir
DURATA: 108′
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