protesi totale anca - Ospedale "Bolognini"

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protesi totale anca - Ospedale "Bolognini"
Ospedale di Lovere
U.O. Ortopedia – Traumatologia
Responsabile Dr. Carlo TREVISAN
FOGLIO INFORMATIVO DI ATTO CHIRURGICO
PROTESI TOTALE ANCA
Obiettivo
Obbiettivo dell'intervento è di ridurre la sintomatologia dolorosa e recuperare la funzione
dell'articolazione in modo tale da consentire al paziente la ripresa di quelle attività che non
era più in grado di svolgere per il dolore e la limitazione articolare dovute alla malattia.
Descrizione:
L'anca è un'articolazione sferica formata dalla testa del
femore e dalla coppa acetabolare che la contiene.
Nell'intervento si sostituiscono i capi articolari dell’anca
con componenti metalliche, di polietilene o ceramica. A
livello del femore si asportano la testa e il collo che
vengono sostituite da uno stelo con una testina. Nella
coppa acetabolare viene inserito un cotile che si articola
con la testina dello stelo per ripristinare un'articolazione
artificiale. La durata dell'intervento è di circa 1 ora e
mezza e può essere eseguito sia in anestesia generale
che con un'anestesia loco-regionale.
bacino
cotile
testina
stelo
femore
Probabilità di successo
L'intervento di protesi d'anca è uno degli interventi di
maggior successo della chirurgia ortopedica. Dopo
l'intervento oltre il 92% dei pazienti è soddisfatto (1).
Le grandi casistiche dei Registri Nazionali e Regionali hanno dimostrato che mediamente
a 15 anni dall'intervento meno del 10% dei pazienti ha dovuto sottoporsi ad un nuovo
intervento per sostituire la propria protesi d'anca.
Eventuali rischi e complicanze (anche post – operatorie)
Il Rischio
Cosa Succede
Cosa si può fare
Trombosi Venosa
Si possono formare dei trombi nelle vene delle
gambe e questo può accadere anche in un
Profilassi con eparine a basso peso
paziente su due nonostante le misure
molecolare, uso di calze antitrombo,
preventive. In due casi su 1000 il trombo può
mobilizzazione precoce.
staccarsi e portare a morte per embolia
polmonare
Infezione della Ferita
Un infezione della ferita capita in meno di 1
paziente su 100
L'infezione è una complicanza maggiore e
può richiedere il ricorso alla chirurgia e la
rimozione della nuova protesi.
Lussazione della
Protesi
Una lussazione dell'impianto si può verificare
in circa 1 paziente su 50
La protesi può essere sistemata senza
ricorrere alla chirurgia e può essere
necessario indossare un tutore per un
certo tempo. Il ricorso alla chirurgia è raro.
Frattura Articolare
Durante l'intervento si può avere una frattura
Può essere necessario ritardare la ripresa
in un caso su 1000 nelle protesi cementate ed del carico. A volte è necessario un
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SEDE LEGALE: Via Paderno, 21 – 24068 Seriate (BG) Tel. 035.3061.1 Fax 035.306 3 715
Internet: www.bolognini.bg.it – C.F. & P. IVA 02585160167
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in un caso su 16 in quelle non cementate.
Dopo l'intervento il rischio di frattura e di 1
paziente su 1000
secondo intervento per riparare la frattura.
Lesione Nervosa
In un caso su 100 si può avere una lesione di
uno dei nervi che passano in prossimità
dell'anca. Nel caso di displasia dell'anca, il
rischio è di 1 caso su 20
Il dolore o la paralisi possono causare una
disabilità permanente.
Ritenzione Urinaria e
Infezione delle Vie
Urinaria
Alla rimozione del catetere urinario si può
avere l'incapacità di svuotare la vescica. Un
infezione delle vie urinarie può verificarsi in 1
caso su 16
Può essere necessario rinviare la
rimozione del catetere per qualche giorno
e ricorrere all'uso di antibiotici.
Paralisi Intestinale
Dopo l'intervento si può avere una paralisi
dell'intestino che provoca dolore, meteorismo
e vomito
La terapia può essere a base di farmaci o
può essere necessario un sondino nasogastrico che viene mantenuto fino a
ripresa dell'attività intestinale.
Mobilizzazione
asettica della Protesi
In 1 paziente su 40 la protesi può mobilizzarsi
nel tempo ma si stima che il 90% delle protesi
sia ancora ben funzionante a 10-15 anni
Può essere necessario un intervento di
sostituzione della protesi.
Dismetria degli Arti
Inferiori
Ci può essere una differenza di lunghezza
degli arti inferiori
Può essere necessario applicare un rialzo
per pareggiare la differenza.
Si può verificare un'emorragia dalla ferita
La ferita può diventare tumefatta, infarcita
e arrossata e potrebbe verificarsi una
infezione locale che richiede il ricorso agli
antibiotici.
Infezione tardiva della Può verificarsi un'infezione della protesi a
partire da altri focolai infettivi
Protesi
Può essere necessario rimuovere la
protesi. Per prevenire questa evenienza è
opportuno assumere antibiotici qualora si
sospetti un focolaio infettivo.
Sanguinamento della
Ferita
Rischio di Morte
E' molto raro per questa procedura chirurgica
Eventuali alternative terapeutiche
Utilizzo di stampelle o bastone per camminare
Fisioterapia a base di esercizi. Può rinforzare la muscolatura, migliorare la postura dell'anca e
ridurre il dolore
Farmaci Anti-infiammatori e corticosteroidei. Possono ridurre l'infiammazione articolare e il
dolore ma hanno effetti collaterali a carico di vari organi (stomaco, intestino, fegato e reni).
Osteotomie Articolari. Attraverso un intervento chirurgico si può riallineare l'articolazione
malata in una posizione più favorevole che migliora i carichi sull'articolazione, ne riduce l'usura
ed il dolore. Il recupero dopo un'osteotomia dell'anca può richiedere dai 6 ai 12 mesi. Nel
tempo la correzione può non essere sufficiente e richiedere un ulteriore intervento chirurgico.
Possibili conseguenze derivate dal rifiuto dell’atto sanitario
Il dolore può diventare così severo da limitare l'indipendenza nella abituali attività quotidiane
come lavarsi, vestirsi, camminare, andare a fare la spesa, salire le scale ed alzarsi da una
sedia.
Eventuali conseguenze temporanee e permanenti prevedibili, eventuali ricadute nell’ambito
della vita familiare e sociale e sulle attività occupazionali
Il decorso postoperatorio previsto, in assenza di complicanze, è il seguente:
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1. Ripresa della posizione seduta fuori dal letto nei primi 2-3 giorni, ripresa della
deambulazione con ausilii e assistenza dalla 3°-4° giornata dall'intervento;
2. Dimissione verso una struttura protetta di riabilitazione dopo 7-14 giorni dall'intervento;
3. Utilizzo di stampelle per deambulare per 30-45 giorni;
4. Eventuale ripresa di un attività lavorativa non prima di 45-60 giorni;
5. Possibilità di guidare l'automobile non prima di 30-40 giorni;
Nei primi 3-6 mesi si ottiene l'80%-90% del recupero funzionale (2). La restante parte viene
acquisita nei successivi 3-6 mesi.
1. Macellari V, Bendandi A, Maroccia Z, Frustagli G, Chistolini P, Palmieri S, Torre M. Progetto EIPA: valutazione degli
esiti di intervento di artroprotesi di anca. Rapporto finale Rapporti ISTISAN 05/32 ISSN 1123-3117
2. Kennedy DM, Stratford PW, Hanna SE, Wessel J, Gollish JD Modeling early recovery of physical function following hip
and knee arthroplasty.BMC Musculoskelet Disord. 2006 Dec 11;7:100.
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