Borlenghi, pazzo per la corsa
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Borlenghi, pazzo per la corsa
PRIMO PIANO Borlenghi, pazzo per la corsa Ultra-maratoneta con il record di 233 chilometri in 24 ore A quasi 37 anni quando parte non si ferma più Si è guadagnato l’azzurro grazie alle gare di Grenoble LA SCHEDA +Nome: Federico Borlenghi +Età: 36 anni (10 settembre 1977) +Specialità: ultramaratona +Squadra: Marathon Cremona IL CREMONESE DEL MARATHON +Gare: 3° alla 9 Colli; 1° alla Cento chilometri di Asolo; Campione italiano Sei ore in pista; 7° 24h di Grenoble; 2° 100 Miglia di Berlino di Fabrizio Barbieri I mmaginate di partire per Firenze, oppure per Venezia, se preferite andare all’estero a Losanna in Svizzera. Da Cremona sarebbe un bel viaggetto, quelle tre ore di auto che magari qualche volta sono considerate troppo pesanti da fare in una sola giornata. Se una persona ‘normale’ la vede sotto quest’ottica, Federico Borlenghi no. Lui la vedrebbe sotto un’ottica diversa, pensando di metterci qualche ora in più, ma percorrendo i 200 e passa chilometri a piedi... A quasi 37 anni Federico è un vero patito dell’ultramaratona. Uno sforzo che per la maggior parte delle persone non sarebbe neppure immaginabile. Parliamo di circa 24 ore di corsa, tra pianura, collina, montagna e attraverso ogni tipo di condizione metereologica. «Alla fine è un divertimento, ve lo assicuro» attacca Borlenghi. Di certo un divertimento non per tutti... «Pensate che io non ho iniziato presto a praticare questo sport. Il mio mentore è stato Luca Zava, è lui che 4 +Lavoro: impiegato tecnico +Sport praticati: canottaggio Federico Borlenghi in maglia azzurra e durante la corsa anche di notte mi ha instradato verso l’ultramaratona. In realtà io ho iniziato a correre attorno al 2008, poi dopo qualche ottimo risultato a livello di maratona ho capito che potevo spingermi oltre. Ho capito di avere benzina per correre ancora». Un po’ il nostro Forrest Gump. La barba c’è, la voglia di faticare pure. «Ho sempre praticato sport fin da bambino. Ho fatto calcio e canottaggio, poi mi sono avvicinato alla corsa e sono stato rapito». In questo percorso tanti risultati e addirittura la maglia azzurra. «Nella 9 colli di Cesenatico ho fatto segnare un buon terzo posto. Parliamo di una gara sali-scendi di 202 chilometri. Mi sono poi aggiudicato la Cento chilometri di Asolo. Sono sta- to campione italiano in pista sulla Sei Ore. Da quel momento ho pensato di prendere parte alle 24 ore di corsa. Per entrare nella nazionale di ultramaratona sarebbe servito raggiungere quota 220 chilometri nella 24H di Grenoble. Nell’occasione sono riuscito a farne 228. Una volta entrato in squadra ho partecipato al campionato del mondo in Olanda nella gara di Steenbergen. Purtroppo dopo 13-14 ore ho dovuto ritirarmi per problemi muscolari. E’ stata una gara incredibile tra acqua, vento e grandine. Alla fine avevo troppi dolori e ho alzato bandiera bianca. E’ chiaro che sia stata una delusione ma nel 2013 sono riuscito, sempre a Grenoble, a guadagnarmi il settimo posto assoluto con 233 chilometri percorsi in 24 ore». Obiettivi? «A fine maggio il Passatore e a dicembre i mondiali di 24H in Cina. In questo momento sto preparando la mitica Sparta-Atene, gara sui 240 chilometri».