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Vinicio Capossela e il rapporto con il fotografo Valerio Spada: vent’anni di scatti raccontati dal musicista P. 18- 19 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 l €1,40 Anno 93 n. 204 Mercoledì, 27 Luglio 2016 unita.tv Attacco in Normandia l Due “soldati” Isis (uno col braccialetto elettronico) assaltano una chiesa e sgozzano il parroco l I terroristi erano francesi. Il Papa: siamo sconvolti. La comunità islamica: un gesto barbaro P. 2-5 Cosa ci dicono i lupi di Rouen La prima estate italiana senza cantieri sulla Salerno-Reggio Calabria P. 8 Il bullismo, da Trump a Salvini Giorgio Tonini Fabrizio Rondolino i mando come pecore in mezzo ai lupi”, dice Matteo (10,16). È il passo del Vangelo che sgorga spontaneamente, dalla mente e dal cuore, appresa la terribile notizia del martirio di Rouen. Attenzione: le pecore mandate in mezzo ai lupi, non i lupi che aggrediscono le pecore. Questo capovolgimento cristiano della logica umana suona normalmente comprensibile nelle terre di missione, in quei contesti storici e geografici nei quali professare la fede cristiana, la fede nel dio crocifisso per amore, è stato per secoli ed è ancora oggi una scelta che si paga con l'emarginazione, la persecuzione violenta, fino all'effusione del sangue. Rouen ci dice che può tornare esperienza di vita quotidiana anche da noi. Andare in chiesa, anche in Francia, nel cuore laico e tollerante d'Europa, può diventare, o tornare ad essere, una scelta pagata con la vita. Daesh ha definito “soldati” i suoi lupi, prigionieri del loro odio fanatico. Ma che coraggio e che valor militare si deve mostrare per sgozzare qualche povera pecorella, come l’ottuagenario sacerdote, che dedicava gli ultimi giorni della sua vita, sulle orme di papa Francesco, alla causa del dialogo tra le religioni e prima ancora tra gli uomini di buona volontà? La frase successiva a quella delle pecore in mezzo ai lupi è, nel Vangelo di Matteo, non meno folgorante: “siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe“. Agostino definisce la semplicità delle colombe come la scelta dei cristiani “di non nuocere a nessuno”, di non rispondere secondo la legge dell'occhio per occhio, dente per dente. Le pecore non possono farsi lupi, devono restare semplici e disarmate come le colombe. Ma devono farsi serpenti: con le loro spire devono difendere la loro testa, il loro capo, la fede in Gesù Cristo. Devono difendere ciò che rende le pecore diverse dai lupi: in termini cristiani diremmo la fede, la speranza, la carità. In termini laici, la libertà, l’uguaglianza, la fraternità. Conclude Agostino: “perché avrebbero dovuto temere d’andare tra i lupi coloro con cui c’era l'Agnello che ha vinto il lupo?” li insulti, dai tempi di Pericle, hanno sempre accompagnato il dibattito pubblico: più o meno maleducati, più o meno azzeccati (insultare, come ci ha spiegato Schopenhauer scrivendoci sopra un brillante trattato, è un’arte), più o meno efficaci, gli insulti sono stati per dir così il sale e il pepe del discorso, e segnatamente di quello politico. Non è obbligatorio insultare per farsi ascoltare, ci mancherebbe: ma un pizzico di peperoncino riesce ad insaporire anche la più anonima delle pietanze. Il problema è che oggi il sale, il pepe e il peperoncino sono diventati l’unico alimento disponibile, a colazione, a pranzo e a cena: e in dosi sempre più massicce, in ogni contesto, per ogni occasione. Le parole sono state inghiottite dagli insulti, ridotte al silenzio, espluse insieme al ragionamento e alla riflessione dal dibattito pubblico. Non solo: dall’innocuo e persino romantico calcio nel sedere che Togliatti si augurava di poter assegnare a De Gasperi durante la campagna elettorale del 1948 si è passati oggi a minacce di morte, oscenità da angiporto, apprezzamenti fisici, sessismo e razzismo, cattiverie e meschinità inaudite. Segue a pag 7 y(7HD9B7*KKMKKT( +.!z!/!$!_ V G “Viadotto Italia” sulla Salerno-Reggio Calabria. Ieri il premier Renzi ha ribadito che entro il 22 dicembre l’autostrada sarà completata. E Anas fa sapere che questa estate «per la prima volta l’intero tracciato» è percorribile senza cantieri o deviazioni, a tre e due corsie per senso di marcia. FOTO: ANAS Con Hillary e innamorati di Michelle La piaga civile del caporalato l La First Lady scuote la Convention democratica. Obama: «Ti amo» Valeria Fedeli A ROMA Staino Sanders si dichiara «orgoglioso» di votare la Clinton tra la contestazione dei suoi sostenitori, ma è la signora Obama a infiammare i cuori democratici . Intanto i sondaggi danno Trump in vantaggio di 3 punti P. 6 S amir, Mircha, Fatima, ma anche Paola, Dino, Antonio. Il caporalato in Italia non ha colore né genere, è una piaga che coinvolge migliaia di persone e passa spesso sotto silenzio, venendo alle cronache solo se accade qualcosa di particolare. P. 14 È la Rai ma non un’azienda Rifiuti, bugie e bus: Raggi stecca ancora In città spazzatura ovunque e traffico nel caos P. 9 Ora è ufficiale: Higuain è un giocatore della Juventus. Napoli in pressing su Icardi P. 23 Chicco Testa N essuna azienda, dico nessuna, può essere condotta in modo efficiente con le regole della RAI. Che cosa è la RAI? Un’azienda che produce informazione e intrattenimento? Un pezzo di pubblica amministrazione? Un protettorato? P. 15