Relazione G. Malnati

Transcript

Relazione G. Malnati
Giovanni Malnati
Istituto Superiore Mario Boella
Buongiorno a tutti. Apro il mio intervento cercando di delineare, in un primo momento, l’impatto dell’elearning sul contesto universitario. Attualmente è possibile osservare come la diffusione delle
tecnologie ICT metta in discussione l’intera organizzazione degli Atenei. A concrete opportunità di
azione corrispondono anche rischi potenziali. Fra le opportunità maggiori è da evidenziare il
miglioramento della qualità e l’efficacia dell’apprendimento al quale, a seconda della capacità di
gestione, possono corrispondere o un’ottimizzazione dei processi interni o una moltiplicazione dei
costi. Sempre a seconda del tipo di gestione è possibile estendere la gamma di attività altrimenti può
presentarsi il rischio di fallire. Altro quesito significativo da porsi è il seguente: “è possibile competere
con le istituzioni pubbliche e private cercando di contendersi il mercato oppure si può scegliere di
cooperare per condividere il mercato cercando di sfruttarlo al meglio?”.
Tutte le università condividono fondamentalmente gli stessi problemi, ognuna cerca di trovare la
risposta ottimale. Le domande aperte sono tantissime ne ho riportate solo alcune:
- Quali sono i fattori chiave che guidano le scelte strategiche e che impatto hanno sul sistema
universitario?
- Quali sono i principali risultati degli esperimenti effettuati nelle altre università?
- A fronte di un cambiamento dei modelli formativi, cosa implica rendere lo studente il centro del
processo didattico?
- Da un punto di vista di sostenibilità è possibile pensare che esista, nella singola istituzione, la
massa critica necessaria per generare, alimentare e sostenere il processo innovativo?
Partendo da queste domande aperte e dalle conseguenti riflessioni sui temi sollevati, l’Istituto
Superiore Mario Boella ha avviato un progetto congiunto, chiamato NINEVEH, con l’Associazione
delle Università Europee (EUA) che ha tre linee operative fondamentali:
- creare una base comune di conoscenza sulle strategie di e-learning in ambito universitario
- formare una comunità virtuale di attori
- essere un possibile punto di partenza per la costituzione di un osservatorio sull’e-learning
Nell’ambito di questo progetto è stata svolta un’indagine articolata sotto forma di questionario
qualitativo con le seguenti caratteristiche:
- rivolto al top management universitario (rettori, delegati)
- strutturato in forma agile e veloce (15 sezioni basate su domande a risposta chiusa ed una
sezione con domande aperte)
- rivolto a tutte le università dell’UEA
- sono state ricevute risposte da 63 università
Gli obiettivi che ci siamo proposti tramite questa indagine prevedevano di:
- fornire alle singole università un meccanismo di auto-valutazione da parte delle singole istituzioni
- individuare le aree critiche a livello europeo
- identificare le pratiche migliori e diffonderle
- alimentare la collaborazione interuniversitaria
Dal punto di vista metodologico abbiamo cercato di articolare le domande dell’indagine in 3 sezioni
principali che riguardano rispettivamente la visione e la strategia nel mondo dell’e-learning, i fattori
abilitanti per poter implementare una strategia di e-learning e infine i risultati delle sperimentazioni
avviate. Ogni sezione del nostro questionario è costituita da un insieme di affermazioni puntuali che
permettono all’intervistato di esprimere il proprio grado di consenso con l’affermazione relativamente
al proprio ateneo. Le risposte sono state riassunte in grafici che riportano il valore medio e il limite
superiore di consenso per ciascuna domanda (vd. slide 6).
Prima di illustrare i risultati concreti raggiunti mi soffermerò sull’analisi di alcuni limiti relativi alla
scientificità del metodo utilizzato. Sicuramente il meccanismo usato non è spiccatamente oggettivo
perché le valutazioni che abbiamo chiesto erano di tipo qualitativo e soprattutto non erano validate
da terze parti. In secondo luogo questa indagine non mirava a valutare l’impatto pedagogico di
e-learning:
stato dell’arte e prospettive
Giovanni Malnati
Istituto Superiore Mario Boella
singole iniziative (non si è voluto affermare che la chat sia meglio del news group). Infine non si è
voluta fornire a priori una definizione di e-learning.
Dal questionario è emerso che l’e-learning è generalmente ritenuto un’opportunità molto più che un
rischio. La dimensione del rischio è percepita come presente ma non come dominante. Per quanto
riguarda i comportamenti che le singole istituzioni assumono, questi appaiono contraddittori: da un
lato si promuove pressoché ovunque il concetto di e-learning, dall’altro spesso non si forniscono
incentivi reali allo sviluppo di nuove attività (quali ad esempio: la riduzione del carico didattico ai
docenti affinché questi possano registrare qualche lezione in più oppure dare un incentivo economico
per compensare il maggiore sforzo rispetto ai colleghi o ancora riconoscere la progressione
accademica anche attraverso la diffusione dell’e-learning e non solo attraverso pubblicazioni
scientifiche). Esistono poi un insieme di debolezze organizzative: molte delle risposte ricevute
tendono infatti a sottovalutare le componenti di direzione delle attività di marketing in campo di elearning. E’ infatti importante che i corsi, una volta strutturati, siano opportunamente pubblicizzati con
un’azione di marketing mirata per evitare di attivare i corsi con un numero limitato di studenti. La
maggiore difficoltà è tuttavia rappresentata dall’entrare in cooperazione con altre istituzioni e
soprattutto nella capacità di attrarre finanziamenti dal settore privato.
Se si passa all’analisi della dimensione relativa ai fattori abilitanti presenti nell’università per uno
sviluppo di una politica di e-learning compiuta, si può osservare che gli studenti (delle più svariate
nazioni dell’EUA) sono generalmente pronti all’innovazione in termini culturali e di disponibilità
tecnologica mentre i docenti hanno necessità di un supporto sia a livello di metodologia didattica che
a livello di realizzazione tecnologica delle iniziative. Per quanto riguarda la valutazione delle
infrastrutture tecnologiche queste possono migliorare, in particolare rispetto alla capacità di distribuire
contenuti video.
Se passiamo ai fattori implementativi dei progetti che abbiamo analizzato osserviamo che il
paradigma e-learning ha un impatto limitato sull’attività didattica complessiva. Vengono addotti una
serie di problemi alcuni di questi riguardano i diritti di proprietà intellettuale (i docenti sono restii, una
volta prodotto materiale di qualità, nel diffonderlo gratuitamente). Altro elemento che viene valutato
come freno per la diffusione dell’e-learning è il sovraccarico didattico che i docenti hanno. La gestione
operativa dell’attività di e-learning è mediamente sottovalutata: la maggior parte delle attività non
coprono i costi del servizio erogato e inoltre frequentemente mancano metodologie uniformi per
valutare l’efficacia e l’efficienza delle iniziative condotte. Inoltre è emerso che le iniziative di e-learning
tendono ad essere frammentate e poco sostenibili questo soprattutto perché non si costruiscono, a
livello centrale, piani di sviluppo e sfruttamento su larga scala dei risultati positivi ottenuti.
Dalla sezione aperta del questionario è possibile desumere che il primo passo fondamentale per
l’avvio di ogni attività è chiarire se e come si intende incorporare l’e-learning nell’università. Alla luce
di questa considerazione è possibile decidere quali siano le funzioni prioritarie da attivare al proprio
interno:
- definizione del modello economico e pedagogico
- ricerca dei finanziamenti
- gestione dell’attività
- azione di marketing
- valutazione dei risultati
Occorre identificare accanto alle funzioni anche gli attori coinvolti. Oltre all’Università nel suo
complesso vanno selezionati i singoli dipartimenti, i centri di servizi, gli altri enti in cui l’università
partecipa. Scegliere quale attività associare opportunamente ad ogni singolo attore permette di
definire al meglio la strategia da intraprendere (vd. slide 12).
Quanto fino ad ora detto rappresenta solo alcune delle riflessioni scaturite dall’analisi del
questionario, per saperne di più vi invito a visitare il sito del progetto che è
http://www.nineveh.polito.it/.
Ringrazio i presenti per l’attenzione prestata.
e-learning:
stato dell’arte e prospettive